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Macchiaioli a Viareggio,
Impressionisti a Madrid
di Eugenia Sciorilli
a mostra “I Macchiaioli
per l’Orangerie”,
in calendario dal
1° febbraio al 17 marzo presso
il Centro Matteucci per l’Arte
Moderna di Viareggio, e
l’esposizione sul tema
“Impressionismo e plein air.
Da Corot a Van Gogh”, che
il Museo Thyssen Bornemisza
di Madrid ospita dal 5 febbraio
al 12 maggio, sono due
significative proposte per
accostarsi ad altrettanti
movimenti pittorici di notevole
richiamo e di assoluto fascino.
L
Silvestro Lega, Il villino Batelli lungo l'Affrico – 1863 (foto Studio Esseci/Istituto
Matteucci Viareggio).
Sopra il titolo, Vincent Van Gogh, Paesaggio sotto un cielo agitato -1889 (foto
Fondation Socindec, Courtesy Fondation Pierre Gianadda de Martigny, Suisse).
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A VIAREGGIO
CON I MACCHIAIOLI
Una curatissima selezione di 15
opere destinate alla mostra “I
Macchiaioli 1850-1877. Gli
impressionisti italiani?”, che il
Museo dell’Orangerie di Parigi
presenterà al pubblico dal 9
aprile al 22 luglio, è il fiore
all’occhiello del Centro
Matteucci per l’Arte Moderna
che ha sede a Viareggio. Va
ricordato che proprio a Parigi i
Macchiaioli allacciarono
contatti con esponenti di spicco
dell’Impressionismo, e alcuni
addirittura si trasferirono nella
Ville Lumière.
Tra le opere più interessanti
presenti alla mostra
“I Macchiaioli per l’Orangerie”,
da segnalare due tele di
Signorini: “Santa Maria dei
Bardi” e “La luna di miele”.
Di notevolissimo interesse
artistico anche dipinti come
“La passeggiata al muro torto”
di Puccinelli, il “Ritratto di
Mary Donegani” di Boldini,
“Le monachine” di Cabianca,
“Le bambine che fanno le
signore” di Lega. Si è spesso
parlato di un possibile
parallelismo tra il grande
movimento capeggiato da
Monet, Pissarro e Degas e il
gruppo del Caffè Michelangiolo,
e la mostra organizzata dal
Centro Matteucci conferma le
tante affinità tra queste due
correnti artistiche tra le più
raffinate dell’arte moderna.
Sopra, Silvestro Lega, Le bambine che fanno le signore – 1872 (foto Studio Esseci/Istituto
Matteucci Viareggio). Sotto, Giovanni Boldini, Ritratto di Mary Donegani – 1869 (foto
Studio Esseci/Istituto Matteucci Viareggio).
Date:
1° febbraio – 17 marzo 2013
www.centromatteucciartemoderna.it
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Telemaco Signorini, La luna di miele – 1862/1863 (foto Studio Esseci/Istituto Matteucci Viareggio). In alto, Vincenzo Cabianca, Il
mattino o Le monachine – 1861/1862 (foto Studio Esseci/Istituto Matteucci Viareggio).
Sotto da sinistra a destra: Giuseppe Abbati, Il pittore Stanislao Pointeau – 1863 circa (foto Studio Esseci/Istituto Matteucci Viareggio);
Telemaco Signorini, Santa Maria dei Bardi a Firenze 1870 (foto Studio Esseci/Istituto Matteucci Viareggio); Odoardo Borrani, Il 26
aprile 1859 in Firenze – 1861 (foto Studio Esseci/Istituto Matteucci Viareggio).
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Pierre-Auguste Renoir, Bassa marea, Yport – 1883 (foto Micheal Agee/Sterling and Francine Clark Art Institute of Wulliamstown,
Usa). Joaquin Sorolla, Tormenta sopra Penalara, Segovia – 1906 (foto Fundaciòn Sorolla, Madrid).
A MADRID CON
GLI IMPRESSIONISTI
Rocce, montagne, alberi. E poi
fiumi e laghi, nubi e cielo, mare:
sono queste le sezioni tematiche
che compongono il tessuto di
un’importante esposizione al
Thyssen Bornemisza di Madrid
curata da Juan Ángel López. La
mostra “Impressionismo e plein
air. Da Corot a Van Gogh”
intende gettare luce sulla pratica
di dipingere all’aria aperta così
tanto amata dai protagonisti di
quella corrente pittorica, anche
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Charle-Francois
Daubigny, Rovine del
Castello Gaillard – 1877
(foto Collection
C.entraal Museum
Utrecht).
A sinistra, Claude
Monet, Pioppi sulle rive
dell'Epte, crepuscolo 1891 (foto Museum of
Fine Arts, Boston).
Nella pagina seguente:
in alto, Camille Corot,
La cascata delle
Marmore a Terni – 1826
circa (foto Roma, BNL
BNP Parisbas Group
Collection); in basso a
sinistra, Ferdinand
Hodler, Il Niesen visto
da Heustrich – 1910
(foto Martin
P.Buhler/Kunstmuseum
Basel). A destra, Paul
Cézanne, Bosco con rocce
-1893 (foto Kunsthaus
Zurich).
come fattore di trasformazione
e modernizzazione dell’arte
di quel periodo storico.
La mostra riunisce circa cento
capolavori, che coprono un
vasto arco temporale: si parte
da tele dipinte nel 1780 per
arrivare a dipinti datati 1900.
Coinvolti tutti i grandi maestri
dell’Impressionismo, insieme ad
altri celebri nomi come Turner,
Constable, Corot, Rousseau,
Courbet, e naturalmente
Van Gogh. Non è soltanto un
percorso didascalico, ma una
vera e propria chiave di lettura
di quella che è stata la grande
rivoluzione artistica
nell’Ottocento: uno sguardo
nuovo, totalmente diverso
rispetto al passato, verso la luce
e il paesaggio, con una gamma
straordinaria di soluzioni
plastiche adottate da ogni
singolo autore.
Date:
5 febbraio – 12 maggio 2013
www.museothyssen.org
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