L`ARENA DEL 15 FEBBRAIO 2014 SAN ZENO DI MONTAGNA

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L`ARENA DEL 15 FEBBRAIO 2014 SAN ZENO DI MONTAGNA
Rassegna stampa dell'Eurodeputato Andrea Zanoni www.andreazanoni.it
L’ARENA DEL 15 FEBBRAIO 2014
SAN ZENO DI MONTAGNA. Affidati alla Lav
Uomo condannato
per maltrattamenti
ai suoi animali
Confiscati ad un cinquantenne galline, anatre, conigli e un
cane
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 41
Il tribunale di Verona ha condannato per maltrattamento di animali il proprietario di un cane Setter
e di alcuni animali da cortile. Tutti gli avicoli, i conigli e il cane sono stati confiscati e affidati in via
definitiva alla Lav.
I fatti. Un cinquantenne di San Zeno di Montagna è stato condannato dal tribunale veronese alla
pena di 3000 euro e alla confisca di una quarantina di avicoli, di quattro conigli e di un cane da
caccia, tutti affidati in via definitiva alla Lav.
Il gip Guido Taramelli ha ravvisato gli estremi del reato di maltrattamento di animali di cui
all'articolo 544 ter del codice penale poiché l'uomo «per crudeltà e senza necessità... deteneva gli
animali in condizioni tali da produrre loro gravi sofferenze».
I fatti risalgono all'agosto dello scorso anno quando, a seguito di una denuncia della Lav, agenti del
Nipaf del Corpo Forestale dello Stato hanno messo sotto sequestro gli animali di E.Z. a causa delle
precarie condizioni di detenzione cui erano costretti: recinti angusti, sporcizia, sovraffollamento,
parassitosi, perenne costrizione a corta catena per il vecchio e malandato cane non più utile per la
caccia.
Galline, anatre, tacchini, polli, quattro conigli e il Setter Zorro sono stati affidati alle cure
dell'associazione animalista che ha trovato immediatamente ottime sistemazioni in diverse famiglie
in grado di garantire agli animali un futuro sereno, lontano dai maltrattamenti a cui erano stati
sottopsoti fino ad allora.
Oggi tutti gli animali da cortile si stanno godendo una libertà insperata in assenza di costrizioni e
conforme alle condizioni naturali proprie della loro specie, senza che nessun uomo riduca la loro
esistenza ad un ifnerno senza vie d'uscita. Mentre Zorro ha trovato un'amorevole famiglia che lo
cura con tutte le attenzioni necessarie ad un vecchio cane di salute cagionevole.
I portavoce della Lav: «Ringraziaamo la Procura della Repubblica di Verona per la sensibilità
ancora una volta dimostrata nei confronti della sofferenza degli animali e per la celerità con cui ha
emesso il decreto di condanna».
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Per ulteriori informazioni o per segnalare situazioni di animali maltrattati si può contattare la Lav di
Verona al numero
Lav nazionale: telefono
339-1108543, o scrivere una mail a [email protected]. I riferimenti della
06.4461325; sito Internet: www.lav.it.Z.M.
ZIMELLA
Guasto
alla Kerakoll
Acque colorate
in un canale
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 43
Il cattivo funzionamento di uno dei macchinari dello stabilimento di Zimella di «Kerakoll spa» azienda che produce materiali per l'edilizia, la cui sede centrale è a Sassuolo (Modena) - ha
provocato uno sversamento di acque colorate in un canale che corre vicino alla ditta. Tutto questo è
avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì. Quando, come spiega la stessa Kerakoll, «a causa della
rottura della sonda di controllo posta all'interno della vasca del depuratore, le acque di lavaggio
sono finite nello scolo che fiancheggia la fabbrica». «L'azienda», continua la nota di Kerakoll, «ha
immediatamente attivato le ditte autorizzate per la rimozione del liquido ed ha informato Provincia
ed Arpav».
Le operazioni per il contenimento della diffusione delle acque di color bianco provenienti dalla
Kerakoll sono poi continuate per diverse ore. Fino a ieri, sul ponte che si trova sopra il canale
contaminato, lungo la superstrada per San Bonifacio, alcune autopompe hanno infatti prelevato i
reflui fuoriusciti dal depuratore. Tutto ciò sotto il controllo dell'Arpav e alla presenza dei carabinieri
di Cologna, che nelle ore notturne hanno segnalato con due mezzi la presenza di ostacoli alla
circolazione. Anche se al momento non si è avuta notizia di particolari problemi ambientali, le
operazioni di bonifica sono andate avanti a lungo. LU.FI.
BILANCIO PROVVISORIO. Oltre che ai risarcimenti è
l'immagine che viene data della regione a preoccupare il
presidente
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Maltempo, danni per 475 milioni
Doccia gelata da Roma per il Veneto Il governatore Zaia: «Lo
Stato dice di non aver un euro, ma noi faremo di tutto perché
cambi risposta»
sabato 15 febbraio 2014
Antonella Benanzato
VENEZIA
A Roma il piatto piange. Non sono previste risorse per arginare i danni prodotti dal maltempo in
Veneto.
Il presidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, è tornato a Venezia con un nulla di
fatto, mentre la conta dei danni sul territorio ammonta, al momento a quasi 400 milioni di euro.
«Giovedì sono stato a Roma - ha raccontato Zaia, incontrando i giornalisti - dove ho presentato i
conti del maltempo, che in questo momento ammontano, a 475 milioni».
Tuttavia, ha fatto sapere il governatore, negli ambienti ministeriali dove ha presentato il dossier gli
hanno risposto «che la speranza di un risarcimento è pari a zero». Doccia freddissima, quindi.
«Ma siccome la speranza è l'ultima a morire e prima di morire spacchiamo tutto - rilancia Zaia diciamo che noi ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno, come abbiamo fatto nel 2010 perché
anche in occasione di quella alluvione la prima risposta fu “non abbiamo soldi”, e la seconda
“abbiamo 300 milioni di euro”». Insomma, l'obiettivo è avere di nuovo una seconda risposta,
diversa dalla prima.
TURISMO IN CRISI. Nel frattempo è il turismo e il sistema ricettivo ad essere in ginocchio, dalla
pianura, alle colline fino alla montagna veneta, sotto metri di neve e con il rischio valanghe ad
altissimo grado. «È questa la vera tragedia - si è sfogato Zaia - la comunicazione nazionale e,
peggio ancora quella internazionale, si è concentrata sul fatto che in Veneto vi siano alluvioni, cioè
si dà l'idea che il Veneto turistico è sotto catastrofe». Una pubblicità negativa di cui la regione
sicuramente non ha alcun bisogno.
«Nessuno - avverte il governatore - andrebbe in vacanza dopo una catastrofe».
E il presidente della Giunta regionale torna al suo antico adagio sul sole che splende sempre sul
Veneto. «Io dico, invece, che dobbiamo comunicare che abbiamo già il sole, montagna e spiagge
vengono preparate ad affrontare le stagioni turistiche».
Ma di fronte ai buoni propositi e ai tentativi di reperire finanziamenti dallo Stato centrale il tempo,
non avendo padroni, continua a fare quello che vuole. Dalla Protezione Civile regionale hanno
infatti diramato l'ennesimo bollettino di preallarme per rischio idrogeologico e idraulico fino a
domani. Sorvegliati i principali fiumi, dal Brenta- Bacchiglione all'Alto Piave, al Fratta-Gorzone,
con stato di attenzione anche nell'area del Po e del Basso Adige.
TENDENZA. Un'offerta che vuole diversificarsi
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Turismo, si punta
sui congressi
Al Bit uno stand con 40 postazioni. La nostra regione è la
prima ad aver messo in rete le province
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sabato 15 febbraio 2014 REGIONE, pagina 7
Nicoletta Martelletto
inviato a MILANO
Un congressuale vale tre volte un turista normale in termini di ricaduta sul territorio. Secondo i
parametri internazionali, spende mediamente 250 dollari al giorno contro i 75 della media dei
visitatori privati. Si capisce solo da questo dato perché il Veneto guardi con interesse a questo
settore che muove ogni anno milioni di persone. Ieri alla Borsa del turismo di Milano il Venice
Region Convention Bureau è stato presentato come primo modello italiano di rete congressuale, in
una regione che offre 350 sale meeting attrezzate oltre al consueto ventaglio di mare-monti-lagoterme-cucina e città d'arte. E del resto «Il futuro è qui» è il titolo del settimo evento di
Federcongressi, che ha scelto Venezia dal 6 all'8 marzo per la sua convention annuale.
L'assessore regionale Marino Finozzi ha presentato il sistema dei convention bureaux - attivati da
un paio d'anni, uno per provincia - per assicurare assistenza e servizi a chi vuole portare in Veneto
forum aziendali, di professionisti o di categoria. Lo sguardo è rivolto all'Expo 2015 perché la
domanda congressuale dopo anni, sta risalendo. «L'idea è quella della congressualità diffusa»,
spiega Finozzi, «che significa non usare solo gli alberghi ma anche dimore storiche, ville e altre
soluzioni per l'ospitalità». Più che bellezza, puntulizzano gli addetti ai lavori - la congressualità
chiede accessibilità ai servizi e quantità di posti letto, temi su cui il Veneto è al lavoro per entrare
nel circuito internazionale dei grandi numeri. Di suo a livello turistico complessivo ne fa già: nel
2013 gli arrivi sono stati 16 e i pernottamenti 62 milioni e mezzo.
In una Borsa del turismo milanese che ha contratto le giornate (da quattro a tre) e che ogni anno
perde espositori - 15 regioni italiane presenti su 20, rari i Paesi europei - la scelta del Veneto è stata
di concentrare tutto in uno stand poco faraonico che riproduce il Ponte di Rialto, ma con 40
postazioni dove consorzi di promozione e albergatori incontrano gli operatori. Oggi, giornata di
accesso al pubblico, sotto le insegne di San Marco, per Jesolo ci sarà Miss Italia Giulia Arena.
VERSO IL NUOVO ESECUTIVO. Nei giorni scorsi il sindaco
aveva giudicato «indecente» la staffetta fra i due esponenti del
Pd
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La svolta di Renzi può spiazzare Tosi
Enrico Giardini
Se il governo dura fino al 2018, è a rischio il progetto delle
primarie per la leadership nel centrodestra
sabato 15 febbraio 2014 CRONACA, pagina 9
Uragano Renzi anche su Verona? Una cosa è certa: l'Adige continuerà a scorrere, qui. Ma è anche
certo che le dimissioni di Enrico Letta dalla presidenza del Consiglio, per lasciare il posto al suo
segretario nel Pd e sindaco di Firenze Matteo Renzi, scuotono equilibri anche nel Veneto e nella
nostra città e provincia. Pure in prospettiva delle elezioni europee di primavera, insieme, nel
Veronese, a quelle in 54 Comuni.
Tutto ciò potrebbe ricadere anche sulle strategie del sindaco Flavio Tosi, che con la sua Fondazione
Ricostruiamo il Paese punta alla primarie del centrodestra per la presidenza del Consiglio. Ma se il
costituendo governo Renzi vuole arrivare al 2018 (teorica scadenza dell'attuale legislatura), cioè un
anno dopo il termine dell'Amministrazione Tosi-bis, 2017, saranno ancora attuali le primarie? E
quale sarà il futuro del gruppo politico del sindaco leghista Tosi, e in particolare il gruppo tosiano?
Da Verona, lo ricordiamo, Renzi inaugurò un anno e mezzo fa il suo tour per l'Italia delle primarie
per la candidatura alla presidenza del Consiglio, dove fu battuto da Pierluigi Bersani. Il primo
cittadino di Firenze ha poi vinto invece le primarie per la segreteria del Pd, pochi mesi fa. Però sta
per guidare il governo. Non c'era entrato dalla porta principale, ci entra dalla finestra. Con Nuovo
centrodestra e Scelta Civica (che oggi, a Negrar, ospita l'ex presidente del Consiglio e leader, Mario
Monti) ancora compagni di cordata. E con una Forza Italia non aprioristicamente contraria, pur
restando all'opposizione.
Tosi, nei giorni scorsi, ha giudicato «indecente» la staffetta Letta-Renzi e sostenuto che questa
operazione «sa di vecchissima politica. Renzi ha vinto le primarie del Pd, non le elezioni politiche.
Voleva fare il rottamatore, ora invece fa il restauratore», ha detto Tosi, due volte a Verona in faccia
a faccia con Renzi e in ottimi rapporti con lui. Tanto da essere definito «il Renzi del centrodestra».
Con la sua Fondazione lunedì, alle 20.30, Tosi parteciperà a Lugo di Romagna (Ravenna) a un
incontro pubblico organizzato dalla Lista Civica per la Buona Politica di Lugo, su «Gestione della
sicurezza e difesa della legalità», insieme fra gli altri al sindaco di Modena Giorgio Pighi.
Sinora il sindaco scaligero era proiettato alle prossime elezioni politiche, ma ora potrebbe tornare in
pista in previsione delle regionali dell'anno prossimo. Al punto che, nel suo entourage, c'è chi non
vedrebbe male il ricorso alle primarie nel centrodestra anche per la candidatura alla presidenza della
Regione (incarico oggi rivestito da Luca Zaia, leghista, con Ncd e Forza Italia in maggioranza) con
Tosi in pista. Ma c'è chi, nel Ncd (anche con l'ala del ministro Gaetano Quagliariello, vicino al
vicesindaco di Verona Stefano Casali, tosiano) spinge anche per una possibile alleanza con Tosi e
pure con la Lega, per un «cartello» unico in vista delle europee. Di certo Tosi, segretario veneto
della Lega, non potrà ricandidarsi nel 2017 a sindaco. Dovrà percorrere altre strade.
Intanto, il 24 febbraio l'ex ministro Corrado Passera, in dialogo da tempo con Tosi, lancerà un
programma politico «per rimettere in moto l'Italia con proposte forti», dice nel suo sito
www.corradopassera.it. E si aprono anche qui scenari di condivisione. Certo è che ora il Ncd di
Angelino Alfano, come dice il capogruppo in Regione Giancarlo Conta, veronese, «prosegue con
ancora maggiore convinzione e forza per l'attuazione del programma di riforme del governo, che dia
maggiore sicurezza. E punta anche a consolidarsi come forza politica». Sul fronte del Pd, il deputato
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Diego Zardini (cuperliano), dice: «Ho sempre detto che questa legislatura, per non essere
tormentata né inutile, avrebbe dovuto produrre risultati. Sarebbe stato meglio con Bersani, per me,
in subordine anche Letta, ora mi va bene anche Renzi. Ma che porti a casa fatti».
STAFFETTA BOCCIATA
Governo, Renzi scalza Letta: nel giro di poche ore si profila un
cambio della
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sabato 15 febbraio 2014 CRONACA, pagina 9
STAFFETTA BOCCIATA
Governo, Renzi scalza Letta: nel giro di poche ore si profila un cambio della guardia a Palazzo
Chigi e, senza passare da una crisi parlamentare, dopo 10 mesi alla guida del Paese, Letta deve
arrendersi alle pressioni dello stesso Pd.
Come giudicano i lettori questa repentina svolta?
Il quesito è al centro dei sondaggi di molte testate on line e ieri l'ha lanciato anche il nostro giornale
sul suo sito larena.it.
«Renzi scalza Letta. E' giusto?» è la semplice domanda posta ai lettori. I quali hanno risposto - e
stanno rispondendo - in maniera piuttosto netta. Il 75 per cento di loro sembra essere piuttosto
perplesso rispetto alla svolta mentre il 10 per cento non sa esprimere un proprio giudizio e si
trincera dietro a un «non so». La staffetta Letta- Renzi è stata giudicata invece in modo positivo dal
15 per cento di quanti hanno risposto al quesito.
L'INIZIATIVA. In occasione della campagna di Caterpillar, il
corteo degli Amici della bicicletta ricorda l'importanza di
essere ben visibili in strada
«M'illumino di meno» accende i ciclisti virtuosi
Premiata la «coppia meglio illuminata»: sposati da 65 anni,
fanno gite in bici di 40 chilometri
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sabato 15 febbraio 2014 CRONACA, pagina 10
Sotto un'Arena al buio, e accanto alle bancarelle di San Valentino, «s'illumina» una coppia di
ciclisti sposati da 65 anni. Quest'anno, in occasione dell'iniziativa «M'illumino di meno», lanciata
dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di RadioDue e nata per sensibilizzare l'opinione pubblica
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sul risparmio energetico, gli Amici della bicicletta hanno organizzato un originale concorso.
Gli attivisti dell'associazione hanno infatti organizzato un giro in bicicletta per le vie del centro
storico per puntare l'attenzione sull'importanza di viaggiare sicuri e ben visibili: una quarantina di
ciclisti sono infatti partiti da via Cappello, di fronte alla biblioteca Civica, «armati» di dinamo e luci
intermittenti montate sulle loro biciclette e, circolando per piazza Nogara, via Oberdan, corso
Portoni Borsari e via Stella, sono arrivati in Bra illuminando con i loro fanali l'anfiteatro lasciato al
buio dall'amministrazione comunale proprio per aderire alla campagna di sensisbilizzazione di
Caterpillar. Spento era infatti anche il Museo di Storia naturale.
Ed essendo San Valentino, gli Amici della bicicletta hanno colto l'occasione per premiare la
«coppia meglio illuminata». «Il premio», spiega Giorgio Migliorini, presidente di Adb, «non poteva
non andare a Rainero Talamioli e Bianca Martinelli, perfettamente equipaggiati con luci adeguate,
ma che soprattutto abbiamo scoperto essere al loro 65° anno di matrimonio».
La coppia, 83 anni lei e 87 lui, ha vinto una cena al ristorante Perbacco, partner dell'iniziativa degli
Amici della bicicletta.
«Siamo in pensione e ci piace andare a fare giri in bici, anche abbastanza lunghi, facciamo percorsi
di 30-40 chilometri abitualmente», spiega Bianca. «Abbiamo letto su L'Arena di questa bella
iniziativa e abbiamo pensato che fosse un bel modo per passare la serata, non immaginavamo che
avremmo anche vinto qualcosa».
I coniugi Talamioli hanno due figli e quattro nipoti cui hanno trasmesso la passione per la bici:
«Abbiamo la casa piena di coppe e medaglie di gare di ciclismo dei figli», ammette Bianca, «e
anche Rainero da giovane ha fatto qualche gara». G.COZ.
IN CENTRO. Episodi in via Pigna, vicolo Accoliti e quartiere
Carega
Rifiuti raccolti
alla rinfusa
L'ira dei residenti
Chiara Bazzanella
Diego Testi, responsabile dei servizi operativi di Amia: «Svista
di un operatore che è stato richiamato a una maggiore
attenzione»
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sabato 15 febbraio 2014 CRONACA, pagina 21
Concentrazione di immondizia, cassonetti straripanti, e gli operatori dell'Amia, in qualche zona del
centro, sembrano talvolta fare di tutta l'erba un fascio. Una situazione che sconcerta i residenti più
«ambientalisti» e attenti, che hanno quindi contattato l'azienda a cui è affidata l'igiene della città per
avere spiegazioni.
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«Mi auguro che provvederete a invitare gli operatori del compattatore dedicato a non asportare
quanto non di loro competenza», ha scritto all'Amia l'avvocato Michele Tommasi, che abita in zona
via Pigna e vicolo Accoliti.
Il residente ha fatto notare infatti che, più di una volta, i netturbini sono stati avvistati gettare la
carta che, per forza di cosa, rimane fuori dai contenitori, nei furgoni dell'indifferenziata e che, fino a
quando c'erano i bidoni per la raccolta distinta di vetro bianco e colorato, accadeva la stessa cosa.
Anche nell'adiacente vicolo Fontanelle, dove ora i cassonetti, con la riorganizzazione in corso e a
seguito della segnalazione di un incendio sono spariti del tutto, c'è chi aveva assistito perplesso alla
stessa procedura, come pure in quartiere Carega, nei vicoletti più angusti e di difficile accesso.
Giustificazioni e risposte dell'Amia sono molteplici. Se infatti la risposta del responsabile dei
servizi operativi, Diego Testi, fornita all'avvocato è che il problema segnalato «è dovuto a una
svista di un operatore che è stato richiamato a una maggior attenzione», per il presidente Andrea
Miglioranzi le ipotesi sono due: o il comportamento lavativo e sporadico di qualche netturbino poco
devoto, oppure un qui pro quo. «Il centro è la zona più battuta dai nostri operatori ecologici»,
precisa, «e può succedere che, pur di non lasciare residui fuori dai cassonetti, carichino cartoni e
rimasugli sui loro furgoncini, per poi smistare il tutto una volta raggiunta l'isola ecologica. In ogni
caso negli ultimi anni sono stati incrementati i controlli e ringraziamo i cittadini che ci segnalano
eventuali anomalie permettendoci di migliorare la qualità del servizio».
Maurizio Alfeo, direttore della partecipata, tende a rassicurare al massimo. «Non è nell'interesse
dell'Amia raccogliere senza differenziare, visto che il secco ha un costo mentre il differenziato
produce ricavi». La prova starebbe anche nel fatto che la percentuale di raccolta in centro storico è
di oltre il 46 per cento e che le tonnellate annue di carta raccolte nella prima circoscrizione sono di
3.830 contro le 2.363 nella seconda. Lo stesso accade per l'umido (2.823 in prima contro i 1.988
della seconda) e il vetro (2.031 contro 1.045).
Conclude Alfeo: «Può esserci stato qualche episodio generato da netturbini incoscienti, ma è
un'eccezione. Se il cittadino fa il suo dovere, l'Amia recupera al meglio, e l'ambiente ne beneficia».
Insomma, le apparenze potrebbero ingannare, e i veronesi sono invitati a non farsi prendere da
sfiducia e scoramento. Nemmeno quando, dopo giorni di meticolosi smistamenti, assistono
impotenti al mescolamento di rifiuti di ogni genere.
L'INIZIATIVA. Le selezioni del progetto del Mlal
«A possible world»
Anche due veronesi
in Burkina Faso
Al via il campus internazionale dedicato a dieci ragazzi
europei
sabato 15 febbraio 2014 NECROLOGI, pagina 25
«A possible world: be aware, be active, start the change!». Con questo slogan è stato offerto ai
giovani tra i 18 e i 24 anni di Verona, Czestokowa (Polonia), Stoccarda (Germania) e Osjek
(Croazia) di impegnarsi in prima persona nelle proprie città, scuole, comunità e quartieri per
approfondire i temi ambientali e dello sviluppo sostenibile a livello locale e globale, così da creare
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una rete di coetanei sensibilizzati e altrettanto attivi e poi, insieme, promuovere, come società civile,
quei cambiamenti nello stile di vita che possano valorizzare nuove opportunità educative e
contribuire a una nuova progettazione per la sostenibilità ambientale a livello europeo.
Tra i tanti che hanno risposto positivamente all'appello, sono stati poi selezionati 10 ragazzi per
partecipare a un campus internazionale in Burkina Faso dal 22 febbraio all'8 marzo. Tra i giovani
selezionati (3 polacchi, 3 tedeschi, 2 croati e 2 italiani), ci sono anche due veronesi: Sara Fortini di
Caldiero e Filippo Mazzi di Bussolengo. Entrambi di 24 anni, partiranno per il Burkina Faso sabato
prossimo con ProgettoMondo Mlal, ong veronese che da quasi 50 anni coopera allo sviluppo di
America latina e Africa, ma mai dimenticando che – come fa notare Gianni Cappellotto,
coordinatore del Campus per ProgettoMondo Mlal - quando si affronta il 7° Obiettivo del
Millennio, «i problemi sono comuni: accesso e qualità dell'acqua, smaltimento dei rifiuti,
desertificazione, sostenibilità ambientale, riscaldamento del pianeta, fanno parte del nostro
quotidiano in tutto il pianeta. E mai come oggi l'interdipendenza tra regioni e Paesi anche
geograficamente distanti, ci obbliga a pensare a soluzioni efficaci in larga scala».
I 10 partecipanti al campus in Burkina Faso di «A possible world» vivranno esperienze e incontri
unici, a confronto con i problemi della desertificazione, denutrizione, produzione, smaltimento dei
rifiuti. Approfondiranno da vicino le cause che sono a monte di tutto questo, così come
verificheranno sul campo progetti concreti contro la malnutrizione e per l'accesso all'acqua.
Sperimenteranno dunque di persona idee di sviluppo sostenibile e il contesto socioculturale in cui
sono state messe in atto. Infine scambieranno esperienze e idee con i protagonisti di tutto questo in
Burkina Faso. Così da farsi portavoce.
Con Renzi non cambia nulla
Rispolverata la vecchia Dc
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sabato 15 febbraio 2014 NECROLOGI, pagina 25
Carlo Coatto è un venditore. Compra L'Arena all'edicola Palladio in zona Stadio.
Il sindaco Tosi reputa criticabile la sentenza del Tar di Brescia che annulla la concessione per
Montichiari. Cosa ne pensa?
A questo punto bisognerebbe ampliare l'aeroporto di Villafranca, pensando solo alla propria
provincia e creando posti di lavoro.
Palazzo Barbieri chiede 18 milioni di euro all'Agsm per rimpolpare le proprie casse. Ma per
l'azienda è un esborso record. Qual è la sua opinione?
Bisognerebbe ridurre gli stipendi dei vertici dell'azienda e fissare un tetto massimo. Così
rimarrebbero più soldi per le casse del Comune.
I veronesi che hanno preso parte alla storica direzione del Pd guardano con fiducia a Renzi. E lei?
I politici italiani dovrebbero andare tutti a casa. Con Renzi non cambierà nulla: è la vecchia
Democrazia cristiana che si rifà solo l'abito, ma nell'anima non muta.
Il Pd dice no alle nuove case nel rione dello Stadio all'incrocio fra le vie Pascoli, Cristofoli e
Pirandello.
Il quartiere reclama da tempo impianti sportivi per le discipline minori, oppure un parco. Senza
strutture, però, gli attuali fazzoletti verdi hanno un valore relativo e possono anche essere riempiti.
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Lo Stato di Israele ha consegnato il riconoscimento ai pronipoti degli stimmatini veronesi che
salvarono gli ebrei...
Sembra che durante la guerra ci fossero solo fascisti o non schierati. In realtà ci sono stati molti
veronesi che hanno rischiato la vita per aiutare i deportati, anche tra i ferrovieri che aprivano i
vagoni in transito.C.BAZZ.
SAN GIOVANNI ILARIONE. Le piogge torrenziali dei giorni
scorsi hanno causato numerosi smottamenti: un disastro
Frane, un conto da 1,1 milioni
Intanto un camion sprofonda
Paola Dalli Cani
La strada Cattignano-Mainente ha ceduto sotto il peso del
mezzo Cavazza: «Non so deve sbattere la testa, il territorio è
devastato»
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 29
Nel giorno in cui il Comune fa i conti con le frane, un camion viene inghiottito dal cedimento di
parte della carreggiata della strada comunale Cattignano-Mainente. A San Giovanni Ilarione il
dissesto costa, e sono stime, 1 milione e 150 mila euro. E' questa la pesante eredità lasciata sul
territorio comunale dalle abbondanti piogge della scorsa settimana: 1.142.500 euro è la cifra
indicata dall'Ufficio tecnico del Comune in fondo all'elenco inviato alla Protezione civile regionale
che, su mandato del Governatore del Veneto Luca Zaia, sta raccogliendo le segnalazioni dei
Comuni per quantificare il danno complessivo in Veneto.
E sul più bello che gli uffici avevano finito i conti, alla già lunga lista dei problemi se n'è aggiunto
un altro. Un camion della raccolta rifiuti che stava percorrendo la strada comunale CattignanoMainente, è stato infatti inghiottito dal cedimento di parte della carreggiata di monte. Non c'era
alcuna avvisaglia sulla strada, ma quando la ruota anteriore sinistra del mezzo ha toccato un punto
evidentemente fragile, la frana si è aperta trascinando il mezzo verso monte come se fosse finito
nelle sabbie mobili.
Il camion è finito immerso in acqua, cemento e terra per quasi un metro mentre la lunghezza della
fessurazione si è rivelata di circa 8 metri. C'è voluto un bel po' per liberare il mezzo e chiunque, a
San Giovanni Ilarione, s'è sentito di ringraziare il Cielo visto che su quella strada passano gli
scuolabus ed è stata solo una favorevole fatalità che la frana abbia deciso di manifestarsi al
passaggio del camion della nettezza urbana.
Il Comune ha provveduto ieri con un intervento di somma urgenza con il quale è stato posizionato,
sotto la carreggiata ceduta, una sorta di cuscino drenante di ciottoli: sono state poi intercettate le
acque che scaricavano nella zona che si è sbriciolata e la fessura è stata, infine, riempita. Spesa
stimata tra i 20 e i 25 mila euro a cui aggiungere, cercando di arrivare ad un totale generale dei
danni da frana, i 20 mila euro spesi la settimana scorsa per le somme urgenze.
Ma torniamo all'elenco inviato dal Comune alla Protezione civile del Veneto: 167 mila euro per
sistemare la frana della strada Nebiotti, 81.500 per la Cereghini, 84.500 euro per la frana
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Mazzasetti, 55.500 per la frana di via Risorgimento, 26 mila euro per sistemare la frana Tanara, 180
mila per quella sulla strada Vignaga-Tanon, 153 mila euro per la frana di località Mella e, infine,
spesa stimata in 257 mila euro per la frana Vandini e 138 mila per la frana in località Zini.
«Sono disperata, non so dove sbattere la testa», commentava ieri il sindaco Ellen Cavazza. «Il
territorio è devastato e non so dove sbattere la testa per reperire le risorse che servono. Guardo con
speranza allo stato di calamità naturale dichiarato dal presidente Zaia, ma mi auguro che si riesca ad
andare ben al di là di quel milione messo a disposizione per le somme urgenze. Guardiamo tutti al
Governo».
Fin qui il bollettino di guerra limitato alla stretta competenza del Comune. Non va dimenticato,
infatti, che sul territorio di frane ce ne sono altre due, entrambe sul tracciato della strada provinciale
17/b «di Chiampo». Sul cedimento del muro di sostegno della strada, a due passi dal cimitero, sta
già lavorando la Provincia. L'altro punto critico, ma lì in movimento c'è un intero versante, è più a
monte, in località Marcazzani dove la spinta della collina ha sollevato l'asfalto come fosse cartone.
Due le buone notizie: la concessione al Comune, da parte della Provincia, di un contributo
straordinario di 34.752 euro (a fronte di una spesa complessiva di 70 mila euro) per intervenire sulla
frana in località Vignaga, lungo l'asse di collegamento tra veronese e vicentino dove, da tempo, si
circola con le limitazioni imposte da un restringimento di carreggiata. L'altra riguarda la frana
Pressi: il fatto che fosse concluso l'intervento di consolidamento del versante ha evitato che la strada
provinciale 17, col diluvio, venisse invasa dalla frana. La pioggia ha evidenziato l'esistenza di
ulteriori infiltrazioni mai individuate prima: il cantiere, dunque, è stato momentaneamente sospeso.
Si tornerà a lavorare, con un intervento aggiuntivo, col ritorno del bel tempo.
Sia Comune che Provincia
hanno i soldi per i lavori
ma non possono spenderli
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 29
Cavazza si unisce al coro, decisamente trasversale, degli amministratori pubblici che chiedono da
anni che le spese per sistemare i danni da maltempo siano svincolate dal Patto di stabilità. «Anche
San Giovanni Ilarione ha avanzo in tesoreria dello Stato, soldi veri ma bloccati. E come il Comune
è anche la Provincia, che non può dunque sostenere in alcun modo i sindaci: vanno prese misure
urgenti per consentire a chi amministra di intervenire subito coi suoi soldi».
Così il sindaco Ellen Cavazza, sindaco di San Giovanni Ilarione, alla sua prima emergenza frane.
Lei lo ha visto chiaramente che l'impossibilità di intervenire subito raddoppia il danno: sul territorio
ci sono ancora frane del passato mai ripristinate per mancanza di risorse: frane che ad ogni pioggia
rischiano concretamente di riattivarsi e peggiorare. Una voce, la sua, che è solo l'ultima di un coro
che ha preso voce quattro anni fa, proprio con l'alluvione in Veneto.
Escludere dal Patto le spese per il ripristino post alluvione venne chiesto al Governo praticamente
da tutti i sindaci veneti, in primis quelli di Monteforte d'Alpone, Soave e San Bonifacio.
Quest'ultimo Comune, che visse una nuova emergenza lo scorso 16 maggio, ribadì la richiesta senza
avere alcuna risposta. Eppure in questa direzione si erano mossi, come loro stessi avevano
annunciato proprio ai sindaci veronesi il 29 giugno scorso, il sottosegretario all'Economia Alberto
Giorgetti (Pdl) ed il deputato Gianni Dal Moro (Pd).
Adesso ci sta provando la Lega nord che ha affidato ai Consigli comunali una mozione con cui
tornare a chiedere al Governo la stessa cosa. Lega che, in Regione, dopo il flagello della settimana
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scorsa, ha presentato una risoluzione urgente che sarà affrontata nella prossima seduta del Consiglio
regionale. Il Gruppo leghista fa una doppia richiesta: al Governo di sgravare da tasse e contributi
per il biennio 2014-2015 le popolazioni colpite dal disastro e di sciogliere i vincoli del Patto di
stabilità nei Comuni colpiti. La risoluzione spinge l'acceleratore per l'istituzione del Fondo di
solidarietà regionale anti rischi, una misura che consente la stipula di assicurazioni ad hoc con
premi coperti fino al 40 per cento da contributi regionali.
La Lega nord chiede contestualmente l'attivazione dell'iter per accedere al Fondo Ue per emergenze
simili.P.D.C.
BELFIORE - ARCOLE. In mostra a Milano fino a domani i
percorsi ciclo-enogastronomici e le eccellenze del territorio
Strada del vino e Decio alla Borsa del turismo
Zeno Martini
Tra i progetti presentati ci sono «Terra di incontri» e «Vini,
Vivi, Bici» dedicato a sette prodotti tipici
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 33
)
In occasione della Bit di Milano, la Borsa del turismo in programma fino a domani, l'associazione
Strada del vino Arcole doc presenta due progetti turistici, realizzati il primo nell'ambito del gruppo
di azione locale della Pianura Veronese e l'altro nel Piar del Colognese.
Si tratta di due innovativi progetti di valorizzazione del territorio, che la Strada del vino Arcole doc
ha portato alla Bit di Milano, all'interno dello stand della regione Veneto, con un occhio di riguardo
alle eccellenze sulle tavole dell'Est veronese.
Il primo si chiama «Belfiore, terra di incontri» ed è un'iniziativa a respiro turistico e culturale
realizzata nell'ambito del Gal Pianura Veronese. Il progetto è veicolato da una pubblicazione che
illustra il territorio, le sue particolarità paesaggistiche, i prodotti tipici oltre a indicare tutto quello
che non si deve assolutamente perdere una volta scelta questa meta alternativa e poco nota, magari
per un week end in mezzo alla natura.
Di particolare interesse la presenza all'interno del progetto promozionale delle mele Deci, per le
quali si sta concludendo l'iter per il loro inserimento nei Presidi Slow Food. «La Bit», sottolinea
Francesco Sitta, presidente della Strada del Vino Arcole, «rappresenta un'occasione importante di
visibilità per tutti coloro che operano all'interno del comprensorio della pianura dell'Est veronese e
vogliono comunicare quanto di originale e caratteristico questo comprensorio ha da offrire. I
progetti che presentiamo alla Bit 2014 sono il chiaro esempio di sinergie che stiamo coordinando a
livello territoriale».
La seconda iniziativa promossa alla Bit e che rientra nel Piar del Colognese, si chiama «Vini, Vivi,
Bici». È un progetto voluto dal Consorzio di tutela dell'Arcole Doc e dalla Strada del vino Arcole,
in collaborazione con l'associazione Amentelibera.
Si tratta di sette itinerari turistici che si sviluppano in parte su piste ciclabili e in parte su strade
secondarie, distribuiti tra le provincie di Verona, Vicenza e Padova, della lunghezza media di 25
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chilometri ciascuno e da percorrere sulle due ruote. Ogni percorso è dedicato ad un particolare
prodotto tipico della zona di produzione dei vini Arcole, quali asparago, patata, mela, prosciutto,
radicchio, mandorlato; e permetterà di conoscerne specificità stagionali, luoghi ed aspetti storici e
geografici.
I fiumi Adige, Alpone e Guà faranno da cornice naturalistica ai percorsi.
Mentre i castelli, le ville patrizie e le preziose pievi ne caratterizzeranno in modo unico il profilo
paesaggistico.
I sette percorsi, all'interno di un territorio pianeggiante, sono adatti a tutti i tipi di cicloturisti.
SOAVE. Domani il Comune aderisce alla giornata
dell'ambiente
Il centro chiude ai veicoli inquinanti
e apre le porte al doppio mercatino
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 33
In concomitanza del Mercatino dell'antiquariato e del primo Mercatino di San Valentino, il sindaco
Lino Gambaretto ha disposto con una ordinanza di dare attuazione alla Giornata provinciale
dell'ambiente, alla quale aderisce anche Soave, con il divieto di circolazione dei mezzi dalle 9 alle
12 e dalle 14.30 alle 17.30 di domani 16 febbraio in tutto il borgo delimitato dalle mura.
Rimarranno dunque interdette al traffico per buona parte della giornata, le vie Roma, corso Vittorio
Emanuele II, Contrada degli Ebrei, Mattielli, Tiro a Segno, vicolo Pullici, Mutinelli, vicolo Zenari,
Cangrande della Scala, Torricella, vicolo Bettili, vicolo Bonturi, vicolo Dal Pra', Corte Venturi,
piazza Al Combattente, piazza Marogna, piazza Mercato dei Grani, vicolo Verdari, vicoletto Corte
Pittora, Castello Scaligero, piazza dell'Antenna, Camuzzoni, Mastino II Della Scala, Chiesa e
vicoletto Campanile. «Sono esclusi dal fermo della circolazione», fa sapere il sindaco, «i veicoli
elettrici (a emissione nulla), quelli a metano e gpl, i veicoli con motore diesel muniti di dispositivo
antiparticolato, i veicoli intestati a disabili con apposito contrassegno e a quelle persone che non
possono camminare, nonché ai mezzi delle forze dell'ordine».
«Si tratta solo della prima iniziativa di quest'anno in fatto attenzione e rispetto dell'ambiente»,
avverte il vice sindaco con deleghe a Ambiente e Agricoltura, Gaetano Tebaldi, «Sono già in
programma la manifestazione Bimbinbici, la Giornata Ecologica e le giornate di pulizia delle aree
verdi pubbliche, come Parco Zanella».Z.M.
BUSSOLENGO e PASTRENGO. I ricercatori del Parco
Natura Viva studiano i comportamenti delle diverse specie
S. Valentino: anche gli animali
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innamorati si scambiano doni
Vittorio Zambaldo
Dagli insetti al martin pescatore, i «regali» fanno parte della
lotta per la conquista del proprio partner E la scelta in genere
è prerogativa delle femmine
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 35
È stato un San Valentino speciale anche per gli animali custoditi nell'area protetta del Parco Natura
Viva, con scambio di regali e di affettuosità, lontani da occhi indiscreti perché la struttura è chiusa
al pubblico fino a fine mese, ma osservati speciali dai ricercatori e dai tecnici che vi lavorano
all'interno, in particolare da Caterina Spiezio, biologa e da Barbara Regaiolli ricercatrice per il
dottorato all'università di Parma e collaboratrice con il settore Ricerca e conservazione del Parco
stesso.
«Non sono solo gli umani innamorati a scambiarsi doni: lo fanno anche gli animali», spiega
Regaiolli, che apre il discorso dei doni nuziali, cioè dei regali che in genere i maschi fanno alle
femmine per ottenere la possibilità di accoppiarsi.
«Gli insetti sono campioni nel farsi regali: farfalle, falene e coleotteri offrono una spermatofora, una
“sacca” di sperma che il maschio deposita direttamente nell'apparato riproduttivo femminile. Alcuni
grilli sono così generosi che ne portano due: una interna per fecondare la femmina e l'altra che
lasciano all'esterno perché lei se ne cibi durante il rapporto, che si consuma anche succhiandogli del
sangue da uno sperone che il maschio ha nelle zampe posteriori».
Il regalo fa parte della lotta per la conquista e il martin pescatore lo sa bene: «Se il pesce che cattura
non è da mangiare, ma da portare alla sua bella, lo inghiotte nel becco partendo dalla coda, perché
quando si presente a casa di lei, lo apre mostrando la testa del pesce», spiega la ricercatrice.
Pare che la femmina valuti dalla qualità della preda anche le capacità amatorie del pretendente: cede
i suoi favori se si presenta con spinarelli o prede grosse, ignora bellamente il regalo se il pesce non è
di suo gradimento. Insomma sarebbe come presentarsi alla fidanzata con della bigiotteria o un
diamante: la differenza la si capisce al volo.
«Nel mondo animale sono generalmente le femmine a scegliere il proprio partner e si basano su
caratteristiche che garantiscano la trasmissione dei migliori geni possibili alla prole», aggiunge la
biologa Caterina Spiezio. «Nel caso, ad esempio, del leopardo delle nevi, che è specie solitaria,
proprio in questo periodo, tra gennaio e metà marzo è possibile vedere maschio e femmina che si
muovono insieme per qualche giorno. È la femmina a portare il maschio in zone ripide per vedere la
sua resistenza, a cacciare prede più grosse per valutarne la forza e infine scegliere se accoppiarsi
perché soddisfatta della scelta o rimandarlo a bocca asciutta».
Il lemure Catta corteggia la femmina confrontandosi con gli altri maschi: «Assume una postura
bipede, tiene le braccia aperte e si tiene la coda ad anelli bianca e nera ben alta sopra la testa, quasi
a mostrarsi più grande di quanto sia e facendo grandi balzi verso gli avversari in amore, sperando
che indietreggino lasciando a lui i favori dell'amata. Durante questo rituale strofina delle ghiandole
sugli avambracci impregnando la coda del proprio odore e sventolandola come un trofeo per farne
sentire l'aroma che dovrebbe attrarre la femmina e allontanare gli altri pretendenti».
Tra gli uccelli, infine è singolare il comportamento dei pappagalli Kea della Nuova Zelanda: la
femmina stimola il maschio che ha scelto a farle la pulizia delle penne e lui, per farle capire che può
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prendersi cura di lei, le rigurgita nel becco il proprio pasto: per amore, è proprio il caso di dirlo, si
toglie il pane di bocca.
SAN BONIFACIO. Domani la presentazione in sala civica
Barbarani
Candidati a sindaco del Pd
«Basta vecchia politica»
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 35
In vista delle prossime elezioni amministrative per la nomina del nuovo sindaco, il Partito
Democratico locale si è già messo in moto. A conclusione di vari incontri ha emesso un comunicato
ufficiale.
Premesso che «per fare una scelta trasparente delle classi dirigenti e per cambiare San Bonifacio si
deve partire dal cambiamento del modo di fare politica», esprime la volontà di «dire basta alla
vecchia politica dei "caminetti" e delle trattative segrete per scegliere il proprio candidato». Scrive
il segretario del Pd, Patrizia Soave: «Abbiamo deciso di metterci in gioco con audacia, lasciando
che sia la platea dei nostri concittadini a decidere il candidato sindaco del Partito Democratico, una
novità assoluta nel panorama politico sambonifacese: le primarie per noi non sono certamente
l'obiettivo finale ma sono sicuramente il modo migliore per raggiungerlo, convinti che l'investitura
popolare dei propri concittadini impegnerà il candidato alla carica di sindaco, più di ogni altra
motivazione, a condurre la campagna elettorale e l'eventuale incarico nell'esclusivo interesse della
comunità». E aggiunge: «Siamo inoltre orgogliosi di poter offrire tre candidature autorevoli alla
cittadinanza: Fabio Merlo, Vasco Carradore e Giampaolo Provoli». Spiega poi che potranno votare
tutti i residenti di San Bonifacio che si riconosceranno nelle linee programmatiche del PD con età
superiore ai 16 anni e gli stranieri residenti con regolare permesso di soggiorno: per esercitare il
voto occorre presentarsi con un documento di riconoscimento. Il voto è gratuito, questo per venire
incontro alle difficoltà economiche dei cittadini. I seggi rimarranno aperti dalle 8. 30 alle19.30
all'ex Tiro a segno in via Camporosolo e la sala civica di Locara.
Il Partito Democratico invita calorosamente tutta la cittadinanza a partecipare.
Intanto domani, dalle 11, la sala civica Barbarani, avrà luogo la presentazione pubblica dei
candidati, con i quali tutti potranno interloquire e confrontarsi.G.B.
LESSINIA. Il convegno di Bosco Chiesanuova
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Strada delle malghe
qui nasce l'alleanza
agricoltura-turismo
Un'occasione per creare lavoro e portare la gente in montagna
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 36
La «Strada delle malghe» è alla fase due: ora va creata una piattaforma con la proposta di una
grande alleanza fra il mondo agricolo del fondovalle e la montagna che, seppur di grande bellezza, è
l'anello debole del territorio e da sola non ce la può fare a sviluppare una forma di turismo
compatibile con la tutela dell'ambiente.
Una tavola rotonda, organizzata dall'associazione per la promozione e difesa del territorio del
Veneto, che si pè svolta nella sala consiliare di Bosco Chiesanuova, con la presenza di Marino
Finozzi, (Lega nord), assessore regionale allo sviluppo montano, ha puntato i riflettori sul territorio
montano e collinare della provincia alla ricerca di strategie su come «Valorizzare le bellezze del
nostro territorio».
L'agricoltura deve allargare il proprio orizzonte: il suo ruolo non è più solo quello di produrre cibo
sano, ma deve uscire dal settore primario creando nuove opportunità attrattive e di lavoro. La
gestione del territorio deve saper creare servizi per la collettività: così si valorizza l'economia
locale, ma serve un'alleanza tra operatori agricoli e turistici, auspicabile per uscire dalla crisi.
Portare turisti in queste zone, considerate meno vocate al turismo, è una scommessa che vede in
prima linea i tecnici dell'associazione - Scardoni, Stanghellini, Stoppele, Fasoli, Barbieri, Braggio e
Massella - che intendono fare squadra nell'informare e preparare le aziende alle innovazioni.
Il consigliere regionale Bruno Cappon (Lega nord) e il dirigente regionale per lo sviluppo montano,
Stefano Sisto, hanno assicurato disponibilità ad analizzare situazioni che possano migliorare le
condizioni delle persone che vivono e lavorano in montagna.
Le istituzioni locali erano rappresentate da Claudio Melotti, vicesindaco di Bosco, e Stefano
Marcolini, presidente del Gal Baldo-Lessinia. Imprenditori agricoli come Scandola, Menini,
Coffele, Leso, Rugolotto e Brunelli hanno suscitato emozione nell'esternare le loro esigenze che
hanno evidenziato quanto le sfide future si possano vincere solo con un reciproco sostegno e il
coinvolgimento di tutti: parola d'ordine è fare aggregazione.
Importante anche la presenza di Massimo Cerato, del Museo dei fossili di Bolca, quale punto
strategico di un turismo internazionale. Per la parte sociale il contributo più toccante al convegno lo
ha dato Renzo Grandis, che ha portato la sua esperienza di genitore di un bambino con notevoli
problemi fisici, ma grazie alla solidarietà e la dedizione di molti, ha ottenuto risultati straordinari. E
questo è uno dei valori principali che si è data la neonata associazione: «Il rispetto delle persone, in
particolare quelle più deboli».M.G.
SAN GIOVANNI LUPATOTO. Al centro culturale
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Area metropolitana
Tavola rotonda del Pd
Dibattito pubblico sul progetto di allargare i confini di Verona
ai Comuni vicini
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 36
Verona dovrebbe diventare città metropolitana e il Pd provinciale apre il dibattito sul tema con
un'assemblea in programma lunedì 17 alle 20.30 nel rustico del centro culturale (in piazza Umberto
12). Oggetto della serata «Città metropolita- La proposta del Pd- Quali effetti per San Giovanni
Lupatoto». All'incontro saranno presenti i parlamentari Pd Gianni Dal Moro e Diego Zardini e il
responsabile enti locali Pd Verona Marco Taietta e assessore a San Giovanni Lupatoto.
L'appuntamento sarà coordinato da Domenico Mattiolo, segretario Pd.
Qualcosa sui contenuti del dibattito viene anticipato da marco Taietta. «I risvolti per San Giovanni
Lupatoto in una situazione di prossimità di una “Verona città metropolitana”sono molteplici», dice
Marco Taietta. «Il legame fra San Giovanni Lupatoto e Verona è da sempre stretto. I pochi
chilometri che ci separano dalla città sono un'opportunità. Opportunità in trasporti pubblici sempre
migliori e con tariffe urbane che ne incentivino l' uso, decentramento di istituti scolastici, nuove
possibilità lavorative nelle aziende, oltre alla sinergia urbanistica, culturale, sociale con Verona e i
Comuni vicini. Sinergie che mantengano viva e attiva San Giovanni Lupatoto senza farla scivolare
verso una semplice condizione di periferia».R.G.
BOSCO CHIESANUOVA. In sede a Corbiolo la festa per
l'anniversario
Ctg in Lessinia, trent'anni a difesa
del paesaggio e delle tradizioni
Maurizio Delibori
Confermato presidente Gaetano Bonazzi: «Ora valorizzeremo
le trincee della Grande guerra»
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 36
Il Ctg Animatori culturali ed ambientali Lessinia compie trent'anni e ha tenuto l'annuale assemblea
dei soci del gruppo che ha sede a Corbiolo, ma che accoglie persone impegnate nella conoscenza,
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studio e valorizzazione della montagna veronese da tutta la provincia.
Dopo la verifica delle attività svolte nel 2013 con l'approvazione del bilancio consuntivo,
l'assemblea ha proceduto all'individuazione di nuove strategie ed attività per quest'anno ed ha
rinnovato il Consiglio direttivo. Il gruppo, nato nel 1984 allo scopo di conoscere e divulgare
l'ambiente lessineo, difendendone le caratteristiche originali e il paesaggio e valorizzando le
tradizioni locali, promuove attività culturali, turistiche e di volontariato, e conta una trentina di
pubblicazioni prodotte sui vari territori comunali e sull'arte ed architettura popolare, tra cui la
collana «Le Contrade della Lessinia».
L'assemblea ha confermato presidente Gaetano Bonazzi che da oltre dieci anni guida l'associazione.
«Quest'anno siamo impegnati nella valorizzazione di alcune trincee e fortificazioni della Grande
guerra in Lessinia, ma per il trentennale organizziamo una serie di corsi di conoscenza del territorio
e numerose attività di escursionismo e di educazione ambientale», spiega Bonazzi. «In particolare
proponiamo la conoscenza dell'architettura tipica e dell'arte popolare delle contrade lessinee e del
Parco Naturale e riproponiamo il premio Lessinia per chi valorizza l'altipiano. Solo una maggiore
conoscenza del patrimonio ambientale porta alla salvaguardia del territorio». Il nuovo Consiglio
direttivo è composto anche dai vice-presidenti Tiziana Ravanelli e Cinzia Bodini, dalla segretaria
Daniela Zambelli e dai consiglieri Paola Bodini, Piero Corsi, Paolo Villa, Gianmarco Lazzarin,
Marilina Sperandio e Lucio Cavallini. Informazioni sul gruppo e le sue attività sono possibili
telefonando allo
045.7702667.
NEGRAR. Contro il piano interventi comunali
«Salva Arbizzano»
una raccolta fondi
per il ricorso al Tar
Camilla Madinelli
Aperitivo lirico a Villa Albertini
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 37
Il comitato Salva Arbizzano pensa più che mai al Piano degli interventi, anche a San Valentino.
Domani, infatti, nella sala polifunzionale di Villa Albertini ad Arbizzano organizza un aperitivo
musicale con ingresso gratuito e offerta libera, per sostenere il ricorso al Tar contro il Piano studiato
dall'amministrazione Dal Negro per dare seguito al Pat.
Il ricorso è stato chiuso e depositato al Tar la scorsa settimana. E domani, pertanto, il Comitato è
pronto ad aggiornare i cittadini sullo stato dell'arte della pratica legale e svelare alcuni dettagli della
controffensiva scelta per bloccare lottizzazioni ed edificazioni previste dal Piano, in particolare ad
Arbizzano.
La campagna di ricerca fondi per il ricorso prosegue, pertanto, da parte del Comitato, che aggiunge
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un evento ai consueti ritrovi del sabato mattina a Novare, in un apposito banchetto, durante il
mercatino biologico in piazza Matteotti. Alle 17.45 il gruppo musicale Note in Aria si esibisce in un
programma molto vario sul tema «100 anni d'amore. La canzone italiana da Puccini a oggi»,
alternando canto e musiche. Il tenore Salvatore Schiano di Cola, che è anche il direttore musicale,
guiderà il concerto, a cui partecipano il maestro Marco Padovani al pianoforte, Chiara Schiano di
Cola e Silvia Saletti al flauto, Andrea Schiano di Cola alla batteria, la cantante di soul music Maria
Regina Braida, la cantante Martina Boni, il soprano Serena Biondani e anche una baby cantante,
Alessia Fabris.
L'inizio del concerto, che in un primo momento era stato previsto alle 17.30, è stato posticipato di
un quarto d'ora perché domani, in occasione della Giornata provinciale dell'ambiente, è in vigore il
blocco del traffico, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30, in tutto il territorio comunale escluse le
strade provinciali di grande percorrenza.
GREZZANA. Ufficio aperto da lunedì a venerdì
La Confartigianato
apre uno sportello
e punta sulla valle
Bissoli: «Un aiuto agli artigiani»
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 37
Le duemila imprese artigiane della Valpantena e della Lessinia, potranno trovare tutti i servizi di
Confartigianato Verona, in centro a Grezzana, in via Roma 60. L'associazione ha inaugurato un
nuovo ufficio territoriale davanti a dirigenti, rappresentanti di altre associazioni di categoria e molti
artigiani del comprensorio che operano in vari settori - nel lapideo, nella metalmeccanica,
nell'enogastronomia e nel mobile - che insieme concorrono alla formazione del fatturato aggregato
locale per circa il 43 per cento.
Tra gli intervenuti: Roberto Iraci Sareri e Mauro Ferrari vicepresidenti dell'associazione, Lino
Gugolati vicepresidente mandamentale, i delegati comunali di Confartigianato, Giancarlo
Molinaroli (Grezzana), Rino Brunelli (Cerro Veronese), Nicola Massella (Bosco Chiesanuova),
Pietro Farneda presidente dell'Anap (Associazione nazionale anziani e pensionati) di
Confartigianato Verona, Adelino Brunelli consigliere provinciale e comunale, Mariano Miola
presidente di Fidinordest, Roberto De Razza Planelli comandante della locale stazione dei
carabinieri, Renato Dal Corso presidente del Consorzio marmisti della Valpantena e Nadia Maschi
presidente territoriale di Confcommercio.
Andrea Bissoli presidente di Confartigianato Verona ha detto: «Siamo soddisfatti di aver trovato
sede a Grezzana e auspichiamo che davvero questo ufficio diventi la casa di tutti gli artigiani della
Valpantena e della Lessinia».
Al suo fianco Luciano Garonzi presidente del mandamento della Valpantena: «Ci siamo impegnati
molto per aprire un nostro ufficio in questa zona. Un primo traguardo è stato raggiunto, ora saranno
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gli artigiani, con la loro presenza a darci grandi soddisfazioni». Il sindaco Mauro Fiorentini, con
l'assessore alle attività produttive Michele Colantoni, ha ringraziato Confartigianato. Rino Brunelli
ha aggiunto «Ci rivolgiamo a tutte le categorie artigiane: offriamo loro tutela sindacale, servizi,
consulenze e speriamo che l'apertura di questo nuovo punto di incontro ci consenta di aprire canali
di proficua collaborazione con i rappresentanti delle altre realtà imprenditoriale».
L'ufficio sarà aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30; il martedì e il giovedì dalle
14.30 alle 17.30.A.S.
VILLAFRANCA. Raccoglierà l'acqua piovana in eccesso
pompandola in una nuova rete fognaria e salvando la strada
Iniziano i lavori per la vasca
che impedirà gli allagamenti
Maria Vittoria Adami
Lunedì comincerà lo scavo su un lato di via Messedaglia Poi il
cantiere sarà trasferito nel parcheggio di via Sant'Eurosia
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 38
Raccoglierà l'acqua in eccesso, pompandola in una nuova rete fognaria, via dal centro e, sopratutto,
dalle abitazioni. In caso di maltempo e temporali forti salverà dall'allagamento, dunque, la parte
nord di via Angelo Messedaglia. È la vasca di contenimento dell'acqua piovana, che sarà realizzata
dove la grande strada incrocia via Sant'Eurosia.
Lunedì partiranno i lavori di scavo su un lato del corso. La viabilità sarà modificata e la carreggiata
percorsa dalle auto provenienti da Verona in direzione Mantova sarà chiusa. «All'obelisco
all'ingresso di Villafranca i veicoli saranno deviati su via Quadrato», spiega il consigliere delegato
ai lavori pubblici Angiolino Faccioli. «L'opera di scavo durerà un paio di giorni e sarà effettuata
sull'incrocio, nella carreggiata di destra. Saranno posati i tubi di collegamento con le caditoie, che
finiranno nella vasca. Questa sarà realizzata nel parcheggio di via Sant'Eurosia, quindi il cantiere si
sposterà a breve senza intralciare più via Messedaglia. Attenderemo fino a lunedì per cominciare lo
scavo, perché i commercianti hanno chiesto di non bloccare la viabilità nel fine settimana di San
Valentino».
Chi transiterà in via San Giovanni della Paglia diretto in via Messedaglia dovrà svoltare in via
Cantore. La viabilità sulla carreggiata in direzione Mantova-Verona, invece, non subirà modifiche.
L'intervento prevede la realizzazione di una rete di raccolta dell'acqua piovana, di un impianto di
pompaggio, di una vasca di contenimento e dei collegamenti al collettore fognario. L'opera è
necessaria, perché quando piove molto il sistema fognario non sostiene la portata e la zona si allaga.
Una volta finito l'impianto, in caso di forte pioggia, l'acqua sarà convogliata alla vasca realizzata
sotto il parcheggio all'angolo tra via Sant'Eurosia e via Franklin Vivenza. Il bacino, in un primo
momento, conterrà la pioggia in esubero per poi convogliarla verso il collettore fognario accanto
alla ferrovia, su proprietà del consorzio di bonifica e passando per l'area militare dell'aeronautica.
Lunedì le ruspe entreranno in azione: saranno posati i tubi. Poi il cantiere si trasferirà nel
parcheggio in via Sant'Eurosia. Qui si procederà alla posa della vasca di contenimento, che potrebbe
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funzionare già a primavera. «Dovremmo finire a marzo. Abbiamo il permesso di lavorare sul
sedime militare per trenta giorni», conclude Faccioli. I primi lavori della vasca sono iniziati a
gennaio, con un cronoprogramma di 77 giorni. L'opera ha iniziato il suo iter già un paio d'anni fa e
sarà eseguita dalla Franzoni e Bertoletti srl di Mantova, che ha avanzato un'offerta al ribasso del
17,17 per cento sull'importo totale. Il Comune spenderà 94mila euro.
Lo stesso incrocio potrebbe, in futuro, essere regolato da una rotonda, che soppianterà il semaforo.
L'intersezione tra le vie Messedaglia, Sant'Eurosia, Cantore e San Giovanni della Paglia è molto
trafficata. È stata classificata come «incrocio pericoloso» che può ottenere dalla Regione un
finanziamento per la sua sistemazione. Villafranca ha così inoltrato la domanda. La conferma o
meno del finanziamento arriverà a giorni.
SONA. A Lugagnano, Palazzolo e San Giorgio
Luci spente a scuola
in piazza, nei parchi
e nei punti vendita
Anche le frazioni hanno voluto aderire a «M'illumino di
meno»
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 38
Ieri a Sona, Lugagnano, Palazzolo e San Giorgio è calato il «silenzio energetico».
Anche quest'anno, il Comune ha aderito all'iniziativa «M'illumino di meno», promossa da Radio 2.
Tra le 18 e le 18.15, sono state spente le luci in alcune zone significative dei quattro paesi.
In particolare, le zone interessate dalla campagna di sensibilizzazione sono state piazza Roma a
Sona e il parco degli impianti sportivi in località Valle; il piazzale della chiesa, il parco di via
Volturno e il parco di via Don Eliseo Conti a Lugagnano; piazza Vittorio Veneto, la torre Scaligera
e via 4 Novembre a Palazzolo; il piazzale della chiesa a San Giorgio in Salici.
«Con questa azione simbolica», ha detto l'assessore all'ambiente Gianfranco Dalla Valentina,
«intendiamo rafforzare i nostri progetti volti al risparmio energetico».
«Questa iniziativa», ha spiegato ancora l'assessore, «è finalizzata soprattutto a promuovere le buone
pratiche che possono migliorare la qualità della vita di tutti: anche in campo ambientale, la
prevenzione e la moltiplicazione di gesti positivi può concretamente cambiare la realtà».
Anche il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze (ccrr) degli istituti comprensivi di Sona e
di Lugagnano ha deciso di dare il proprio contributo, proponendo lo spegnimento mattutino delle
luci nelle aule delle scuole.
E pure nel centro commerciale La Grande Mela l'illuminazione è stata parzialmente disattivata alla
sera, dalle 18 alle 19.30.
La campagna di sensibilizzazione «M'illumino di meno» ha ottenuto l'alto patronato della
presidenza della Repubblica e il patrocinio del Parlamento Europeo. F.V.
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TORRI. L'edificio sulle colline di Albisano avrebbe fatto
guadagnare ai costruttori ben dodici milioni e mezzo di euro
Anche il Consiglio di Stato boccia il residence «Le Sorte»
Emanuele Zanini
Respinto il ricorso presentato dalla cooperativa Azzurra
contro il Comune che nel 2007 impose il vincolo di realizzare
un albergo
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Semaforo rosso per il residence «Le Sorte». Il Consiglio di Stato boccia il ricorso presentato dalla
cooperativa Azzurra contro il Comune di Torri, la Regione e Federalberghi Veneto in merito alla
costruzione del residence turistico-alberghiero di Albisano. La sentenza, che rischia di mettere una
pietra tombale sulla effettiva realizzazione dell'opera, è stata netta anche se è arrivata dopo quattro
anni dall'istanza presentata nel febbraio 2010 dalla cooperativa di Verona: ricorso rigettato in toto,
risarcimento danni compreso.
La Azzurra era stata autorizzata a costruire l'edificio sulle colline di Albisano. Ma alla base
dell'intricata vicenda, iniziata nel 2004, che ha portato le due parti in tribunale, c'è un vincolo
imposto dall'amministrazione nel 2007, passato anche in Consiglio comunale, e confermato pure
dalla Regione con due delibere e una nota della direzione regionale del turismo. Per il Comune
l'edificio, una volta costruito, doveva rimanere un villaggio-albergo e non poteva trasformarsi in un
complesso residenziale in cui poter vendere seconde case a privati. La condizione voluta dal
Comune, con il chiaro intento di salvaguardare la zona dalla speculazione edilizia, era stata inserita
nello schema di convenzione urbanistica che la cooperativa non accettò di firmare. La ditta fece così
ricorso al Tar del Veneto. Si trattava di un primo serio ostacolo ai progetti di Azzurra che fino a
quel momento sperava di chiudere un affare immobiliare da 12,5 milioni di euro. L'azienda nel
2008 aveva addirittura pubblicizzato sul proprio sito web la realizzazione di una struttura ricettiva
alberghiera con più unità abitative con tanto di valore degli immobili, 3.800 euro al metro quadrato.
Il fatto provocò la reazione del Comune che attraverso l'ufficio tecnico inviò un esposto in Procura.
La stessa cosa fece Legambiente preoccupata che con la scusa di realizzare un residence si andasse
a costruire ancora seconde case.
Ma nel novembre del 2009 arrivò un'altra tegola, ben più pesante, per l'impresa edile: il Tar bocciò
la richiesta della cooperativa, dando ragione alla linea del Comune volta ad impedire che «con
l'autorizzazione a realizzare complessi alberghieri fosse poi possibile invece anche vendere, come
seconde case, le unità abitative annesse al corpo principale dell'albergo» e pertanto «giudicando
legittima l'introduzione del divieto di alienazione frazionata».
La cooperativa non si diede per vinta e decise di ricorrere a Roma al Consiglio di Stato che ora in
sostanza ha confermato la decisione del Tar. Per il Comune si tratta di un'autentica liberazione.
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Alla notizia della sentenza del Consiglio di Stato il sindaco Giorgio Passionelli tira un sospiro di
sollievo: «Siamo molto soddisfatti dell'esito di questa annosa e intricata questione e per aver
chiarito una volta per tutte la situazione. È stato un percorso difficile, lungo e impegnativo. Ricordo
che già il primo giorno da sindaco nel mio primo mandato, nel maggio del 2004», racconta, «una
delle prime carte che vennero lasciate sul mio tavolo fu proprio quella della richiesta di realizzare il
complesso turistico-alberghiero di Albisano. Fin da subito ci attivammo con la Regione per avere
alcuni chiarimenti sulle modalità di destinazione d'uso. Da quando poi l'azienda non sottoscrisse la
convenzione con il Comune e chiese i danni iniziò la contesa a suon di carte bollate in tribunale».
Ora è definitivamente chiusa.
IL SINDACO. «Questa sentenza potrebbe essere un esempio a
livello nazionale e mettere un argine
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IL SINDACO. «Questa sentenza potrebbe essere un esempio a livello nazionale e mettere un argine,
una volta per tutte, alla speculazione edilizia sul Garda». Il sindaco di Torri Giorgio Passionelli
esprime con orgoglio la propria soddisfazione per la bocciatura del ricorso al Consiglio di Stato che
«ha evidenziato che era palese che le intenzioni della cooperativa erano tutt'altre che realizzare una
struttura turistico-ricettiva». «Comprendo che in un'area a così alta vocazione turistica possano
sorgere complessi che sappiano dare risposte al turismo e ad interessi economici», precisa il primo
cittadino, «quindi posso capire la realizzazione di strutture alberghiere, non sono però d'accordo
sulle grandi speculazioni edilizie e sulla realizzazione di nuove seconde case. Ne sono già state
costruite moltissime, troppe. Ora basta. È giunto il momento di prediligere la salvaguardia
dell'ambiente e fermare il consumo del territorio. I servizi sono ormai saturi, a partire dal collettore,
progettato per un'urbanistica più ridotta dell'esistente. Il Garda più di quello che c'è non può
contenere. Basta nuove espansioni». EM.ZAN.
TURISMO. Lavora con Comuni e associazioni
Odg, nuovo strumento
per promuovere il lago
Organismo voluto dalla Regione Veneto per commercializzare
le destinazioni del Garda
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Federalberghi Garda Veneto insieme ad Asso Garda Camping ha avviato l'iter per dare il via all'
Ogd (Organizzazione di Gestione della Destinazione) del lago di Garda: l'organismo che secondo le
indicazioni della nuova legge regionale sul turismo dovrà occuparsi, grazie alla collaborazione tra
Comuni ed associazioni di categoria, della promozione e commercializzazione della Destinazione e
della gestione degli Uffici di Accoglienza e Informazione (Iat). Dopo Verona dunque anche il lago
muove i suoi primi passi creando il Comitato promotore Ogd.
«La legge ha previsto che i soggetti promotori di questo nuovo organismo, i cui attori principali
sono Comuni e Camere di commercio, siano le Province e le Associazioni turistiche di categoria
come appunto Asso Garda Camping e Federalberghi Garda Veneto», spiega Corrado Bertoncelli,
presidente di quest'ultima. «E proprio noi, approfittando della pausa prima dell'inizio della stagione
turistica, abbiamo ritenuto di avviare il tavolo di lavoro con l'intento di definire gli attori e la
modalità con cui costituire l'Ogd del lago di Garda».
Bertoncelli sottolinea l'importanza che il lago «sia stato riconosciuto come Destinazione dalla
Regione; la sua promozione potrà essere incisiva nella misura in cui sarà attenta alle peculiarità del
territorio. Il Garda, insomma, che vanta una media di 12 milioni di visitatori annui sui 14 dell'intera
provincia, non può essere promosso con gli stessi parametri usati per Verona. Anche se tutti
auspichiamo che, una volta fatti, tra l'Ogd del Garda e quello di Verona ci sia una grande
collaborazione che permetta di rafforzare il sistema di offerta e accoglienza di tutta la provincia».
G.B.
CASTELNUOVO-PESCHIERA. Poche le eccezioni, multe a
chi sgarra
Giornata per l'ambiente:
la domenica è senza auto
Promossa dalla Provincia punta a sensibilizzare i cittadini del
lago sui temi dell'inquinamento
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sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 40
Anche i Comuni del lago aderiscono domani alla Giornata provinciale per l'ambiente promossa
dalla Provincia per sensibilizzare sui temi della tutela dell'ambiente e promuovere comportamenti
più virtuosi.
Castelnuovo aderisce all'iniziativa con il blocco del traffico su tutto il territorio comunale dalle 9
alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30. Il divieto di circolazione riguarda tutti i veicoli a combustione
interna compresi quelli in possesso del «bollino blu» relativo al controllo dei gas di scarico. Le
principali deroghe previste riguardano le auto a metano, gpl o elettriche, gli autobus, i veicoli a
servizio dei disabili, quelli degli operatori assistenziali e utilizzati per il car-pooling (almeno tre
persone a bordo). Sono esenti dal blocco questi tratti stradali del territorio castelnuovese:
dell'autostrada A4 Venezia – Brescia; quelli delle regionali 11, 249 e 450; le strade provinciali 27/B
e 27/A; le vie Marconi (nel tratto di collegamento tra la strada regionale 11 via Milano ed il
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parcheggio in piazza della Libertà), XX Settembre (per il collegamento tra via XXV Aprile ed il
parcheggio in prossimità della chiesa parrocchiale).
«Siamo coscienti che il miglioramento della qualità dell'aria non si ottiene con un giorno di blocco
del traffico», commenta Roberto Oliosi, consigliere delegato all'ecologia. «Sono però convinto che
una domenica ecologica possa contribuire a suggerire abitudini più salutari». Per chi non rispetterà
il divieto sanzioni da 163 a 658 euro e nel caso di reiterazione della violazione in un biennio scatta
la sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Domani la polizia locale sarà a disposizione per
informazioni o emergenze allo
045-6459983 dalle 8 alle 18.30.
Anche Peschiera aderisce alla Giornata provinciale per l'Ambiente con il blocco del traffico in
centro storico, precisamente il tratto tra le due rotatorie di viale Venezia e di via Milano (località
Madonnina) dalle 14.30 alle 18.30. G.B.
Brevi
sabato 15 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 42
CEREA
INCONTRO
SUGLI OGM
IN AGRICOLTURA
Oggi, alle 10, nella sede dell'associazione «Azione rurale», in via XXV Aprile, si terrà una riunione
sul tema «Il problema degli Ogm in agricoltura». Sono invitati agricoltori e consumatori. F.S.
VERONAFIERE. Accordo sull'online per lanciare un
concorso che traini la piattaforma di vendita Vinitaly Wine
Club
Vinitaly si rafforza in Cina
con Grazia e il portale Vinehoo
Lucio Bussi
Intesa con l'edizione cinese del gruppo Mondadori e il sito
specializzato. Iniziativa mirata al pubblico femminile che
indirizza molte scelte d'acquisto
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sabato 15 febbraio 2014 ECONOMIA, pagina 46
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Vinitaly International rafforza la presenza in Cina, uno dei mercati più promettenti al mondo e dove
il made in Italy anche del vino è molto apprezzato. E lo fa strizzando l'occhio al pubblico femminile
del Paese asiatico lanciando un accordo a tre con l'edizione cinese del settimanale italiano «Grazia»
del gruppo Mondadori e il sito internet Vinehoo, il più innnovativo del settore delle vendite on line
di vino.
Un accordo che guarda con attenzione alle donne perché, spiega Giovanni Mantovani direttore
generale di Veronafiere proprietaria del marchio Vinitaly, «in Cina fanno molta opinione anche nel
mondo del vino e indirizzano le scelte d'acquisto in molte occasioni». L'operazione consiste in un
concorso attorno al mondo del vino, italiano ovviamente, che decollerà a breve sul portale Vinehoo
e sulla rivista e il suo sito internet Grazia.cn che conta oltre 10 milioni di visitatori unici, oltre a un
milione di di iscritti a WeChat e oltre 800 mila followers su Weibo (il Facebook cinese).
L'operazione mediatica passerà attraverso Vinitaly Wine Club, il portale di vendita on line di vini
italiani di Vinitaly.
IL FUORISALONE DI CHENGDU. L'accordo arriva alla vigilia del ritorno ufficiale di Vinitaly in
Cina con il Fuorisalone di Chengdu che si terrà dal 25 al 28 marzo nella capitale della provincia del
Sichuan, importante cento economico e tra le città più popolose del Paese.
«Si tratta di un impegno economicamente importante su un grande mercato che è destinato a
crescere ancora», spiega Mantovani che lavorato all'intesa in più viaggi a Shanghai. «Abbiamo
impiegato molto tempo a valutate e selezionare i partner dell'operazione».
«Gli incontri del 2013 con Fabrizio Lo Cicero presidente Mondadori Cina, sono stati fondamentali
per raggiungere questo risultato», spiega Mantovani. «Ci alleiamo con Grazia, che in Cina è un
marchio forte per la promozione della moda e dello stile di vita italiano. A queste eccellenze del
nostro Paese, che i cinesi sanno riconoscere, abbiniamo il vino italiano, prodotto che invece non è
ancora apprezzato come lo è nel resto del mondo».
Il settimanale «Grazia» in Cina è conosciuta come «Hong Show» (spettacolo rosso), è diventata un
punto di riferimento per quanto riguarda il campo della moda femminile e nel corso dell'ultimo
anno ha visto sulle sue copertine le modelle cinesi più in voga.
Per l'adesione di Vinehoo è stata importante la visita del suo fondatore e amministratore delegato
Huang Shaohe all'edizione dello scorso anno di Vinitaly a Verona. «Il vino italiano rappresenta il
30% delle nostre vendite (in Cina l'Italia è invece ferma al 6% del mercato dei vini
d'importazione)», dice Huang di Vinehoo. «Non abbiamo dubbi che la sua quota sia destinata a
crescere da qui a tre anni».
LEADER NELL'ONLINE. Due partner di grande rilevo in Cina soprattutto nell'online con Vinehoo
che conta oltre 10 mila follower sull'applicazione più in voga del momento, WeChat, e 70 mila fans
su Weibo. Sono loro che organizzano il concorso più importante in campo enoico, il China Wine
List of the Year Awards. Chi vuole avere visibilità in Cina, soprattutto se organizza eventi a
Shanghai, non può fare a meno di loro.
Nonostante il rallentamento dei mesi scorsi, a causa di precedenti eccessi di acquisti dei trader
cinesi, «l'export italiano continua a crescere», aggiunge Mantovani, «soprattutto nell'imbottigliato».
Il ritorno atteso dall'accordo cinese? «Il lancio di Vinitaly Wine Club in Cina», risponde il direttore
generale di Veronafiere, «oltre che a creare una relazione stabile e fondamentale con due strutture
che operano direttamente in Cina con struttura operativa e giuridica cinese»
Potrebbero esserci sviluppi societari? «Per ora si tratta solo di una partenership», dice mantovani,
«ma nulla è escluso per il futuro».
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GESTIONE RIFIUTI
Sistri rinviato
«Ma adesso
è il momento
di rottamarlo»
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sabato 15 febbraio 2014 ECONOMIA, pagina 46
La commissione Ambiente della Camera interviene con un emendamento al decreto Milleproroghe,
rinviando al gennaio 2015 l'entrata in vigore del Sistri per i produttori di rifiuti pericolosi. Ora si
attende il voto definitivo. Il nuovo sistema di tracciabilità dovrebbe partire il 3 marzo prossimo,
interessando circa 15mila piccoli imprenditori veneti. Acconciatori (8.570 imprese circa), estetiste e
tatuatori (2.805), calzolai (401), orafi, orologiai (1.373) e pulisecco (1.164), di colpo sarebbero
equiparati ai gestori di un impianto siderurgico o un grande ospedale.
Tutti dovrebbero iscriversi al Sistri e registrare in formato elettronico, per assicurarne la
tracciabilità, quantità di rifiuti prodotti e modalità di consegna all'autotrasportatore incaricato del
conferimento agli impianti di trattamento.
«Un provvedimento contrario al buonsenso», accusa il veronese Paride Geroli, presidente
provinciale e regionale dei calzolai di Confartigianato. «Per riparare le scarpe consumiamo, in
media, una ventina di barattoli di colla all'anno. Rischiamo di pagare più lo smaltimento che la
materia prima. Inoltre, la quasi totalità dei colleghi non dispone di un computer in bottega».
«A questo punto», conclude il presidente della Confartigianato di Verona, Andrea Bissoli, «è ora di
rottamare il Sistri». Va.Za.
VINO. Da febbraio anche il fratello dell'Amarone ha il
marchio di Stato
Fascette per il Valpolicella
«Cresce la tracciabilità»
I vertici del Consorzio di Tutela: «In programma una
massiccia compagna promozionale all'estero»
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sabato 15 febbraio 2014 ECONOMIA, pagina 47
A partire da questo mese anche le bottiglie di Valpolicella saranno sigillate con la fascetta di Stato.
Per il Consorzio Tutela Vini Valpolicella - presieduto da Christian Marchesini - è la conclusione del
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percorso di tracciabilità della denominazione a tutela del consumatore, iniziato con le fascette del
2008 per l'Amarone e il Recioto della Valpolicella, seguito a fine 2011 dal Valpolicella Ripasso.
Nonostante il conseguimento della doc risalga a tempi recenti (2010), l'origine del Valpolicella è
intrecciata alla storia di questa parte del territorio veronese. Qui la presenza della vite è testimoniata
in epoca preistorica dal ritrovamento di piante fossilizzate del genere Ampelophyllum, le lontane
antenate della Vitis silvestris e della Vitis sativa. I primi segni di coltivazione di Vitis vinifera sativa
– idonea alla produzione del vino – sono stati rinvenuti nel cuore della Valpolicella classica e si
riferiscono alla civiltà paleoveneta, che fiorì tra il VII ed il V secolo a.C. Le basi storiche della
coltura della vite sul territorio della Valpolicella risalgono invece all'epoca romana quando il vino
della Valpolicella, chiamato Retico, arrivò sulle mense imperiali. Dobbiamo a Celso Aulio Cornelio
e Columella (II sec. a. C) la descrizione del «portentoso vino» che anche Augusto apprezzò
particolarmente e il poeta Virgilio ne decantò la bontà.
Nei secoli successivi, Cassiodoro, ministro del re Teodorico, definisce il vino della Valpolicella
«regio per colore denso e carnoso porpora bevibile di soavità incredibile». È però nel Novecento
che la Valpolicella si trasforma radicalmente ed acquisisce sempre più importanza a livello
internazionale grazie al suo vino, che diventa celebre in molti Paesi, soprattutto in Nord Europa e
Usa. Non dimentichiamo che un grande estimatore del Valpolicella era il premio Nobel per la
letteratura Ernest Hemingway, il quale secondo la leggenda ne consumava diversi litri al giorno
quando si trovava in quel di Venezia.
«Forte della consapevolezza che il Valpolicella è un efficace testimonial internazionale del
territorio», sottolineano i vertici del Consorzio in una nota, «il Consorzio di Tutela ha in programma
una massiccia campagna promozionale. «Non va nascosto», continua la nota, «che nell'ultimo
decennio la produzione di uve destinate al Valpolicella si è mantenuta più o meno agli stessi livelli,
a fronte di un aumento invece delle uve destinate all'appassimento per produrre Amarone (quasi
159mila quintali nel 2005, quasi raddoppiati nel 2012). Il giovane fratello «nobile» del Valpolicella
è ormai nell'olimpo dei grandi rossi italiani e la sua fama internazionale ha tendenzialmente
surclassato lo storico Valpolicella».
A testimoniare questo trend sono i numeri: nel 2005 i quintali di uva destinata a Valpolicella sono
stati quasi 440mila, scesi leggermente nelle annate successive, per poi attestarsi intorno ai 500mila
nelle annate più recenti. Fa eccezione il 2013 con 543mila quintali, segno di un ritorno di
considerazione da parte dei viticoltori valpolicellesi. A completare il quadro è il numero delle
bottiglie prodotte: dai 41 milioni del 2005 si arriva ai 22 del 2012, mentre nello stesso periodo
l'Amarone fa un balzo da poco meno di 8,5 milioni ad oltre 13 milioni.
BANCHE. Blocco mutui e prestiti agevolati
Unicredit in aiuto
al Veneto colpito
dal maltempo
A sostegno di aziende e famiglie Zaia: «Segnale molto
positivo»
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sabato 15 febbraio 2014 ECONOMIA, pagina 47
Unicredit ha varato un pacchetto di interventi straordinari a sostegno di famiglie e imprese del
Veneto colpito dal maltempo. Due le linee di intervento messe in atto dalla banca: una moratoria,
con sospensioni fino a 12 mesi dei pagamenti su mutui in capo a imprese e privati; un pacchetto di
nuovi finanziamenti a condizioni agevolate, sotto forma di linee di credito alle imprese e di prestiti
personali ai privati, con l'obiettivo di fornire alle famiglie e al tessuto imprenditoriale locale i mezzi
per fronteggiare le prime e più immediate esigenze ed eventuali nuovi impegni di spesa causati
dall'ondata straordinaria di maltempo.
I clienti delle 470 agenzie presenti sul territorio regionale potranno usufruire delle misure sopra
citate presentando allo sportello una auto-dichiarazione relativa ai danni subiti.
«Le misure messe in campo da Unicredit», ha commentato ieri Luca Zaia, presidente della Regione
Veneto, «rappresentano non un solo un aiuto concreto per far fronte ai danni, ma è anche un segnale
importante per i veneti che si sono rimboccati le maniche fin da subito. Questo istituto di credito
dimostra un grande senso di responsabilità e di attenzione nei confronti dei nostri territori, il Veneto
produce il terzo pil in Italia e con i suoi distretti produttivi contribuisce in modo determinante a
trainare l'economia del Paese. Un importante istituto manda un segnale positivo ai nostri territori e
alle nostre comunità. Ringrazio», ha concluso Zaia, «i vertici della banca e i funzionari che hanno
pensato ed elaborato queste misure. Si tratta di un sostegno importante e mi auguro che sia da
esempio per tutti quelli attori presenti sul territorio che vogliono dare una mano al Veneto e ai
veneti».
Intanto l'altro ieri Zaia è andato a Roma a presentare i conti del maltempo, «che in questo momento
ammontano, in maniera provvisoria, a 475 milioni di euro», ha detto Zaia e «facciamo come nel
2010 perché anche in occasione di quella alluvione la prima risposta fu: "non abbiamo soldi" e la
seconda fu: "abbiamo 300 milioni di euro"».
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