Centurion 40 S

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Centurion 40 S
www.solovela.net
prova in mare pubblicata sulla rivista SoloVela
Conferma
d’eccellenza
Estremamente curato
e solido, il nuovo 40
piedi francese è la
sintesi della filosofia
e dello spirito
Wauquiez
Prova in mare
Centurion 40 S
di Giuseppe Mancini
sei mesi di distanza dalla prova in mare del Centurion 45 S, come teatro sempre quello delle acque antistanti Porto Ercole, abbiamo provato il
fratello minore, il Centurion 40 S. Non neghiamo che, ricordando le buone caratteristiche e le interessanti soluzioni progettuali del 45, il timore era quello di trovare
un’imbarcazione per lo più simile, ma impoverita nell’eleganza e nello spirito portante che contraddistingue il
Cantiere francese. Perciò, ad analisi avviata, quando sono venuti alla luce i particolari e le caratteristiche del
40, la sorpresa è stata grande. Il giovane Centurion iniziava a rivelarsi una gran barca, molto curata e solida,
esprimendo pienamente il principio caro a Henry Wauquiez, sintesi dello spirito Centurion: “Wauquiez è impegnato nel costruire barche veloci, che tengono bene il
mare, con sicurezza e di qualità durevole”.
A
STRUTTURA E COSTRUZIONE
La barca, a un primo sguardo, si presenta nelle linee come la copia ridotta del 45. Il gruppo progettuale Berret/Racoupeau ha mantenuto gli stessi concetti base
del 45 - slanci ridotti, tuga discreta e linee pulite - anche se, approfondendo, alcune differenze sostanziali si
notano. Queste risiedono soprattutto nel progetto dello scafo, con il baglio massimo meno arretrato rispetto
a quello del fratello maggiore e una superiore larghezza, in rapporto alla lunghezza. Ne consegue un guadagno di volumetria interna nella parte centrale dello
scafo e un ridotto dislocamento (sempre in rapporto a
quello del 45), reso possibile grazie all’aumento della
stabilità di forma. Il bulbo è più profondo e il rapporto
peso/superficie velica è a vantaggio del Centurion 40 S.
Gli aspetti fin qui descritti, lasciano intendere che la
Wauquiez ha voluto dare priorità alla comodità e alla
maneggevolezza, sacrificando leggermente le prestazioni di bolina; ma questo lo vedremo più avanti, nel corso della prova in mare.
Lo scafo e la coperta sono realizzati sotto vuoto in
sandwich di Airex (in alcuni punti balsa) e vetro, stratificato con l’utilizzo di resina vinilestere e processo a infusione, tecniche che garantiscono lo smaltimento di
ogni eccedenza di resina, la relativa ottimizzazio- Aprile 2004
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prova in mare pubblicata sulla rivista SoloVela
La cabina di poppa
(a sinistra), il tavolo da
carteggio (sopra) e il
grande bagno (a destra)
con lo spazio doccia
separato e sullo sfondo
l’armadio dedicato alle
cerate bagnate
ne del peso e, cosa molto importante, un elevato coefficiente di rigidità di tutta la cellula.
La qualità generale dei materiali e della laminazione è molto alta, curata in tutti i suoi particolari.
Il bulbo è in piombo trattato con antimonio ed è fissato allo
scafo con perni in acciaio inox, abbondantemente dimensionati,
dadi e rondelle; non sono presenti controdadi e questo - anche se
non obbligatorio, visto il tipo di acciaio usato - a nostro parere
è una mancanza.
Il timone ha il suo asse realizzato in composito, regolato da boccole autoallineanti.
COPERTA
La coperta si presenta ben proporzionata e pulita da ogni parte
superflua di attrezzatura. Il teak che la riveste è di qualità media, spessore adeguato e buona posa in opera: i listelli perimetrali, oltre a essere incollati, sono avvitati, così come la falchetta. Anche quest’ultima è in teak e si presenta frazionata, interrotta da una gommatura: soluzione che la preserva dallo sfibramento. A differenza del Centurion 45 S, la coperta di questo 40
può vantare una gommatura ottima, senza sbavature o incertezze.
La tuga mantiene le stesse caratteristiche del 45, con un controstampo teso a coprire le drizze e tutto il cordame che dall’albero
va agli stopper in prossimità del pozzetto.
Il pozzetto è un’area della barca abbastanza complessa, disegnata prediligendo la posizione del timoniere, affinchè tutto possa
essere sotto il suo controllo. Questo è anche consentito dall’adozione di una ruota del timone con ampio diametro (cm.160), che
entra per 1/4 sotto il piano di calpestio e taglia trasversalmente
il pozzetto da un paraonde all’altro, così come il trasto della ran66 Aprile 2004
da. Veramente buoni i volumi
di stivaggio, garantiti in questa zona da quattro gavoni:
uno, grandissimo, è sotto la
panca di sinistra e, tra l’altro,
contiene anche il grande serbatoio di smaltimento acque nere; il suo corrispondente a dritta
è necessariamente molto meno profondo - vista la sottostante cabina di poppa - ma comunque molto capiente e utile a stivare le
scotte e tutte quelle parti poco ingombranti in altezza; inoltre,
presenta uno spazio riservato a due bombole del gas. Sotto le
panche, alle spalle del timoniere, sono presenti gli altri due gavoni, profondi e capien...continua...
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