150 anni di Veneto in Italia

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150 anni di Veneto in Italia
150 anni di Veneto in Italia
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Il 21 e 22 ottobre del 1866 i Veneti votarono per
“dichiarare la propria unione al Regno d’Italia sotto il
governo monarchico costituzionale del Re Vittorio
Emanuele II e de’ suoi successori”
Secondo la storiografia ufficiale ci furono:
641.758 SI
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NO
273
NULLI
Un vero e proprio plebiscito.
Scopriamo perché ci interessa oggi.
Targa a Palazzo Ducale
Era già tutto deciso...
Finita la terza guerra d’Indipendenza, pochi mesi dopo che gli equipaggi
veneti della marina austriaca avevano sconfitto l’esercito italiano a Lissa,
l’Austria aveva ceduto alla Francia le terre venete affiché le passasse all’Italia
“sotto riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate”.
(Trattato di Pace di Vienna, 3 ottobre 1866 tra Austria e Italia)
E se avessimo votato NO?
I Savoia volevano assolutamente le Venezie!
“Supponiamo un momento che i Veneti si pronunziassero per
regno separato. Potrebbe l’Italia permettere cotesta diserzione?
O non dovrebbe ritenere per forza d’armi una provincia che è
necessaria alla politica esistente della nazione?”
(Gazzetta del Popolo di Firenze, 15 luglio 1866)
Il Veneto come il Lussemburgo?
Secondo i politici europei di allora, sì! Nel 1859 era una delle ipotesi accreditate.
“Poiché Vostra Maestà mi ha detto a Villafranca che la questione della
Venezia sarà precisamente quella del Lussemburgo nei confronti della
Confederazione germanica, tutto dipenderà dalla maniera nella quale il
vostro rappresentante esaminerà la questione e intenderà risolverla”
(Lettera di Napoleone III all’Imperatore Francesco Giuseppe, 24 luglio 1859)
...doveva essere un SÌ!
Ci provarono con la propaganda...
...un po’ di parte!
“Il SI lo si porta all’urna a fronte alta, sotto lo sguardo del sole,
colla gioia nell’anima, colla benedizione di Dio!
ll NO con mano tremante, di nascosto come chi commette
un delitto, colla coscienza che grida: traditore della patria!”
(Locandine dell’epoca)
Ci provarono con l’intimidazione!
Altro che voto segreto: urne separate e gendarmi a sorvegliare!
“Come già vi si disse, vi dovevano essere due urne separate,
una sopra un tavolo, l’altra sopra l’altro. [..]
Sopra una sarà ben chiaro il SI e sopra l’altra il NO”
(L’arciprete e il cavaliere, Federico Bozzini)
Ma per non rischiare,
decisero tutto...due giorni prima!
Cinque giorni prima del voto le truppe italiane occupavano
Verona e il 19 ottobre “La bandiera Reale italiana sventola
dalle antenne di piazza San Marco, salutata dalle frenetiche
grida di gioia della esultante popolazione”
(Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia, Firenze 19 ottobre 1866)
In una stanza dell’Hotel Europa “si è fatta la cessione del Veneto”
(Gazzetta di Venezia, 20 ottobre 1866)
Forse non sai che...
Circolavano ironiche poesie...
Co san Marco comandava
se disnava e se senava.
Soto Franza, brava gente
se disnava solamente
Soto Casa de Lorena
non se disna e no se sena
Soto Casa de Savoia
de magnar te ga voja
(Storia di Venezia 1797 1997, de Stefano e A. Palladini)
La Terza Guerra d’Indipendenza
si poteva evitare
L’Austria, in difficoltà con la Prussia, propose di cedere le Venezie
all’Italia in cambio di un non intervento a fianco del nemico.
Ma Cavour voleva la guerra: “Io bramo la guerra coll’Austria per
motivi di ordine interno; senza di ciò sarà più difficile
la fusione del Nord col Sud”
(Il risorgimento italiano, D. M. Smith)
Merica, Merica, Merica...
Dopo il 1866 le condizioni di vita nelle nostre terre peggiorarono
notevolmente, costringendo i nostri bisnonni a emigrare altrove.
Tra il 1866 e fino agli anni ‘30 emigrarono milioni di veneti,
soprattutto nelle terre del Sud America e poi nelle
miniere del Belgio.
Fu una delle pagine più tristi della nostra gente,
ancora viva nella memoria dei nostri emigrati.
Il troglodita veneto
Dopo la II Guerra mondiale la TV e la scuola ci abituarono a
vergognarci della nostra identità, con un metodico
svilimento o oscuramento della nostra storia.
Tra le altre cose, ricordiamo nel Carosello la serva nera
dell’Olio Sasso e il troglodita del Dado Lombardi,
entrambi caratterizzati dal forte accento veneto.
Accade(va) in Europa...
La Scozia fu annessa al Regno Unito nel 1707.
La Catalunya fu annessa alla Spagna nel 1714.
Il Veneto fu annesso all’Italia nel 1866.
Destini comuni che spiegano
l’attuale situazione politica dei tre territori.
Guardiamo al futuro
“Chi non conosce il proprio passato non avrà alcun futuro davanti a sé”
Cicerone
Progetto PAX TIBI
Partendo dal particolare anniversario che ricorre quest’anno,
celebriamo la longevità del popolo veneto attraverso una serie
di iniziative culturali che manifestano l’essere veneti e ne raccontano gli aspetti salienti: dalla musica alla rappresentazione,
dalla lingua alla storia, dal congresso alla divulgazione popolare, dalla scienza al volontariato.
Il messaggio scelto è un messaggio forte e positivo:
PAX TIBI, pace a te!
Il messaggio con il quale i nostri antenati hanno scelto di relazionarsi con il mondo, dimostrando ante litteram quella propensione al sano confronto con le altre culture che nasce da un’identità chiara e condivisa e che oggi più che mai è un tema
dominante. Un messaggio che si declina nelle varie iniziative
con lo stesso spirito di consapevolezza e apertura.
Il Comitato 1866
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Operazione Verità
cos’è
cosa fa
per chi
come
Una iniziativa apartitica, nata da 12 amici e aperta a
chiunque, singola persona o associazione, voglia collaborare.
Diffonde la conoscenza della storia veneta e in particolare dei
fatti storici che nel 1866 hanno determinato l’annessione della
Repubblica Veneta al Regno d’Italia.
Le iniziative sono destinate a tutti i Veneti, in particolare ai
ragazzi che diventeranno il Veneto di domani e ai politici di
oggi, perché sappiano leggere con onestà le esigenze della
nostra terra.
Attraverso iniziative durante l’anno come eventi di
intrattenimento, mostre, seminari, manifestazioni culturali,
convegni, dibattiti, concorsi. Le attività sono supportate
da un Comitato Scientifico.
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