Gli ornati vegetali e i motivi a rosoni

Transcript

Gli ornati vegetali e i motivi a rosoni
Gli ornati vegetali e i motivi a rosoni
A partire dal I sec. a.C. e poi in epoca imperiale, tra il I e II
sec. d.C., si manifesta un graduale arricchimento dei motivi
decorativi: le figure geometriche, infatti, si uniscono ai motivi
vegetali, creando uno stile che per la sua ricchezza ornamentale
e per l’uso insistito dell’elemento naturalistico, prende il nome
di “stile fiorito”.
Ad impreziosire i mosaici di questo periodo, infatti, troviamo
tralci di acanto o d’edera, piante di vite, fogliette di ulivo,
gemme pronte ad aprirsi, foglie cuoriformi e trilobate,
infiorescenze a calice, rosette, stelle di quattro petali, diversi
fiori policromi e fantasiosi a petali gigliati o semplicemente
lanceolati.
Spesso, una fascia naturalistica fa da cornice al tessuto
geometrico: essa viene abitualmente decorata da girali d’acanto
uscenti da una parte e dall’altra di un calathos centrale, mentre
dagli steli interni spiccano protomi animali. Tale motivo trova
ampia fioritura in epoca romana benché le sue radici risalgano
all’età ellenistica; in particolare, è tipica di questo periodo la
rappresentazione del personaggio femminile alato che talvolta
vediamo emergere dal calathos centrale mentre trattiene con
le mani il fregio che si sviluppa a destra e a sinistra del suo
corpo.
Nel III sec. d.C. la crisi economica, politica e culturale che
coinvolge il mondo romano si riflette anche nelle espressioni
artistiche creando un nuovo linguaggio formale: la decorazione
vegetale, infatti, allontanandosi dai delicati e complessi arabeschi
di età adrianea, tenderà verso effetti più vistosi e pesanti sia
pure in qualche modo più naturalistici, come ad esempio, nei
tralci da cui pendono grappoli e pampini o negli elementi
floreali che nascono da crateri posti sugli angoli del mosaico.
Talora, inoltre, nel campo tessellato bianco viene inserita una
decorazione centrale a tappeto quadrato contenente un
cerchio interamente occupato da un grande rosone con
elementi disposti a raggera e decrescenti verso il centro.
Ornamental botanicals and rosette motifs
Starting in the 1st century BC and continuing in Imperial era,
between the 1st and 2nd century AD, we see the gradual
growth of decorative motifs. The geometric figures combine
with botanical motifs creating a style called stile fiorito (flowery)
because of its ornamental richness and its consistent use of
Naturalistic elements.
In this period we find mosaics adorned with acanthus and ivy
vines, grapevines, olive leaves, flower buds ready to open,
heart shaped and tri-lobed leaves, flowering chalices, rosettes,
four petaled stars and various imaginative, polychromatic
flowers with lily or simple narrow leaves.
Frequently a border of natural elements frames a geometric
composition. This border is usually decorated with acanthus
motifs coming out from both sides of a central calathos while
animal shapes leap out from the internal stems. This motif
became highly popular in the Roman era even though its
origins date back to the Greek era. Also typical of this era is
the representation of a winged woman who sometimes
emerges from a central calathos while holding a frieze that
continues to the right and to the left of her body.
In the 3rd century AD, the economic, political and cultural
crisis that hit the Roman world is reflected in artistic expression
creating a new formal language. We see the botanical
decorations distance themselves from the delicate and complex
arabesques of the Adrianea era to become gaudier and heavier
but in some ways more naturalistic. This can be seen, for
example, in the grapes and leaves hanging from the vines or
in the floral elements which emerge from craters positioned
in the corners of the mosaic.
Sometimes we find a white tessellated field interrupted by a
central decoration consisting of a square mosaic which contains
a circle completely covered by a rosette with elements radiating
in a decreasing manner towards the centre.
Sant’Angelo in Vado: mosaico della caccia, particolare
32
33
Ornati vegetali e rosoni Floral decorations and rosette motifs
Pesaro
Domus presso il Palazzo della Provincia.
Mosaico del vano A, I-II sec. d. C.
“...Nella fascia, dopo un rettangolo vuoto, si succedono riquadri
con al centro un motivo decorativo che è ancora ben leggibile
solo nei primi due: si tratta rispettivamente di un’infiorescenza a
calice entro un girale, il tutto a tessere nere, e di una rosetta
policroma a otto petali...”
[Campagnoli, 2002, p. 98]
“...si nota che una fascia bianca con riquadri profilati di nero ornati
da fiori e da motivi stellari divide il tappeto con i cerchi allacciati
da un altro mosaico, che si intravede appena ai margini dello
scavo...”
[Mercando, 2003, p. 321]
Pesaro
Domus presso il Palazzo della Provincia.
Mosaico del vano A, I-II sec. d. C.
“...Del tappeto opposto a fondo bianco, si vede una fascia
marginata di nero, con girali e fiori intorno ad un motivo geometrico
di losanghe. I fiori dei girali sono più schematici di quelli della
fascia centrale e sembrano tutti neri; ancora però si alternano i
calici e le rosette o le stelle di quattro petali...”
[Mercando, 1984, p. 212]
34
35
Pesaro
Domus presso la sede della Banca delle Marche in via
Perticari.
Mosaico, II sec. d.C.
“...L’interno dell’ esagono è completamente riempito da un rosone
colorato: un fiore a tre petali verdi gigliati e tre pistilli rosa sorgenti
da un seme a forma di ruota (a fondo rosso filettato di nero),
si alterna con uno a sei petali elicoidali verdi con solcatura bianca,
disposti intorno ad uno stesso seme; l’esagono centrale sembra
invece decorato con una serie di spirali, sempre disposte a
rosone…Al di fuori del cerchio, in uno degli angoli di risulta, si
conserva uno dei motivi decorativi, in bianco e nero: da un’anfora
nera con decorazioni bianche, si dipartono, contrapposti, girali
d’edera; nell’altro angolo rimane una fronda verticale affiancata
da tralci, sempre d’edera...”
[Campagnoli, 2002, p. 97]
Colombarone
Villa romana e Chiesa di San Cristoforo “ad Aquilam” in via
Flaminia.
Mosaico del vano B, III-IV sec. d.C.
“...Schema compositivo di stelle formate dall’intersezione di due
quadrati costituiti da matasse sfumate bianco rosse l’uno e bianco
e nere l’altro determinanti un ottagono contenente una sorta di
fiore a petali alternati, quelli frastagliati di colore verde con contorno
nero e quelli lanceolati rossi, con bottone centrale nero e tessera
rossa nel mezzo...”
“...Lungo la linea marginale si susseguono semiottagoni contenenti
mezzo fiorone...”
[Trovabene, 1998, p. 122]
Colombarone
Villa romana e Chiesa di San Cristoforo “ad Aquilam” in via
Flaminia.
Mosaico del vano L, III-IV sec. d.C.
“...il vano L presenta su fondo bianco un motivo di cerchi che si
intersecano a formare fiori quadripetali e quadrati dai lati convessi,
con al centro un piccolo fiore schematizzato...”
[Campagnoli, 2002, p. 162]
36
37
Sant’Angelo in Vado
Domus presso Campo della Pieve in via Ghibelline.
Mosaico di Bacco, I-IV sec. d.C.
“...i quattro triangoli perimetrali tra le due circonferenze di tessere
nere intervallate da quella centrale bianca ed il bordo costituito
da linee di tessere nere (quella interna più sottile,le tre esterne
alternate a linee bianche via via più ampie) e dalla fascia di
triangoli isosceli di tessere nere allineate con il vertice attaccato
alla base del successivo, sono occupati da figure femminili che,
con le braccia allargate, reggono imponenti racemi floreali con
lunghi steli, foglie cuoriformi e frastagliate che si dipartono dal
busto delle figure stesse..."
[De Marinis, Quiri, 2005, p. 840]
Sant’ Angelo in Vado
Domus presso Campo della Pieve in via Ghibelline.
Mosaico di Medusa, I-IV sec. d.C.
“...I quadrati delimitati dalla medesima treccia policroma che
caratterizza il cerchio, presentano motivi geometrici e svastica
complessa alternati a motivi floreali identici, costituiti da quattro
boccioli che si dipartono dalla rosetta centrale nel registro esterno;
in quello interno i boccioli e le foglie sono più stilizzati, la rosetta
centrale è polilobata e più complessa... i rombi presentano un
fiore centrale con due stami e pistillo opposti... All’esterno del
cerchio, nei quattro triangoli delimitati dalla cornice quadrata di
linee nere e fascia di triangoli quasi caliciformi con lati leggermente
concavi, sono raffigurati vasi identici a coppie nei rispettivi campi
opposti dai quali nascono vigorosi cespugli rampicanti con fiore
centrale e rami con foglie cuoriformi o trilobate e gemme pronte
ad aprirsi. I vasi, un calice ed un capace cratere, palesano, con
le loro strutture e appendici, un origine da modelli metallici...”
[De Marinis, Quiri, 2005, p. 841]
Sant'Angelo in Vado
Domus presso Campo della Pieve, in via Ghibelline.
Mosaico geometrico, I-IV sec. d.C.
“...mosaico a complessi motivi geometrici bianchi e neri e policromi...
uno stretto rettangolo delineato dalla doppia treccia policroma
e da una linea di tessere nere reca un bordo figurato occupato
al centro da un cespo vegetale caliciforme dal quale si dipartono
due lunghi viticci attorcigliati con foglie e steli, che a loro volta
formano quattro cerchi entro i quali sono raffigurate due coppie
identiche ma speculari di animali: quelle interne pantere
retrospicienti, quelle esterne capri selvatici in veloce movimento...”
[De Marinis, Quiri, 2006, p. 598]
Fano
Museo Civico.
Mosaico di Dioniso su pantera, I-II sec. d.C.
“...Lungo uno dei lati minori del tappeto musivo corre una fascia
che sottintende una partizione tra due zone pavimentate a
mosaico. Questa è decorata con girali d’acanto uscenti da un
calathos centrale. Il calathos è costituito da due ordini di foglie:
dal suo centro emerge un personaggio femminile alato che
trattiene con la mano destra e la mano sinistra rispettivamente
l’inizio del girale destro e di quello sinistro. Le ondulazioni dei girali
si svolgono organicamente e simmetricamente per tutta la
lunghezza della fascia e dagli steli interni spiccano protomi
animali...”
[Purcaro, 1992, p. 289]
“...Nei riquadri sono iscritti quadrati minori con i lati decorati con
denti di lupo contenenti a loro volta quadrati più piccoli entro i
quali è inserito un cerchio scuro decorato con una margherita a
sei petali...”
[Purcaro, 1992, p. 288]
38
39
Castelleone di Suasa
Domus dei Coiedii presso il Parco Archeologico in strada
di Pian Volpello.
Mosaico del Vano BC, I-IV sec. d.C.
“...Lo schema è incorniciato, sui quattro lati, dal motivo dei girali
vegetali, desinenti in foglie a cuore, originati da un kantharos
centrale...”
[Laurenti, 1995, p. 407]
Castelleone di Suasa
Domus dei Coiedii presso il Parco Archeologico in strada
di Pian Volpello.
Mosaico del Vano E, I-IV sec. d.C.
“...Gli esagoni (sette) ...sono ornati dalla stessa infiorescenza,
mentre nell’esagono centrale, sempre entro una cornice a treccia,
si espande un motivo a raggera di fiori e di foglie simili all’acanto
che sorgono da un piccolo rosone. Un motivo a racemi occupa
anche gli angoli di risulta...”
[Mercando, 2003, p. 329]
“...decorazione di elegantissimi cespi vegetali, che nell’esagono
centrale assume l’aspetto di una “girandola” acantizzata molto
particolare e per la quale non conosco confronti iconograficamente
pertinenti e qualitativamente di livello paragonabile a questo,
soprattutto per il solido naturalismo che caratterizza proprio le
parti vegetali...”
[De Maria, 1996, p. 405]
Alla pagina successiva: Pesaro, mosaico presso il Palazzo della Provincia,
particolare
Pesaro
Domus presso la sede della Banca delle Marche in via
Perticari.
Mosaico, II sec. d.C.
“...Sul fondo bianco si svolge con sobria policromia (rosa ocra,
rosso, verde) la decorazione a esagoni disposti intorno ad un
esagono centrale, per gran parte non conservato. La cornice che
racchiude il cerchio contenente la decorazione e che contorna i
vari poligoni non è a treccia, ma è formata da una serie di
astragali e dischetti neri; una seconda cornice delimita ogni
esagono con un motivo poco evidente ad elementi arcuati in
rosso e rosso ocra; ancora una terza cornice sottile rossa e nera,
racchiude la decorazione interna, formata da un rosone di sei
petali verdi, ricurvi, sorgenti con motivo a girandola da un seme
a forma di ruota...”
[Mercando, 2003, p. 329]
Fano
Domus presso il Teatro della Fortuna in Piazza XX
Settembre.
Mosaico, II-III sec. d.C.
“...Una cornice con una treccia serpentiforme con occhio al
centro inquadra un emblema quadrato entro il quale è inscritto
un cerchio. La decorazione è costituita dallo sviluppo di intrecci
curvilinei di fasce che danno origine ad un rosone formato da
sei cerchi allacciati entro i quali sono inseriti cerchi minori. Lo
spazio centrale di questi ultimi è privo di decorazione oppure
vi sono inscritti rispettivamente esagoni a lati convessi o cerchi
ottenuti con tessere di colore diverso. La zona centrale del
rosone è occupato da un esagono di risulta, decorato con un
fiore a sei petali...”
[Purcaro, 1992, p. 293]
42
43
44
45
Ancona
Museo archeologico delle Marche.
Mosaico, III sec. d.C., dal Parco Archeologico di Fossombrone.
“...intorno, disposti simmetricamente si alternano motivi a croce
con treccia bianca e rossa su fondo nero e ottagoni contenenti
un ottagono più piccolo, con cornice a triangoli, che in tre casi
contiene un quadrifoglio nero e nel quarto caso un fiore di otto
petali lanceolati neri su fondo bianco. Il resto del tappeto è
occupato da motivi di losanghe e al centro di ogni lato da un
rettangolo con pelte contrapposte a motivi triangolari neri in
campo bianco con seme rosso al centro. In un riquadro centrale
è inscritto il rosone a triangoli bianchi e neri, con una foglia d’edera
negli angoli di risulta. Intorno, disposti simmetricamente, si alternano
motivi a croce con treccia bianca e rossa su fondo nero e ottagoni
contenenti un ottagono più piccolo, con cornice di triangoli, che
in tre casi contiene un quadrifoglio nero e nel quarto caso un fiore
di otto petali lanceolati neri su fondo bianco...”
[Mercando, 2003, p. 328]