Il turismo è in crescita
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Il turismo è in crescita
Numero 2/2009 Notizie dal Comune La Voce di Angera www.comune.angera.va.it N. 6 del 15/05/2009 di Notizie dal Comune - Tariffa ROC Poste Italiane spa - Spedizione in abb. postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1, DCB Bergamo NdC 15 - Contiene IP Il turismo è in crescita Sicurezza al femminile Affluenza in aumento, con picchi in luglio ed agosto - Anche gli angeresi stanno cominciando ad utilizzare i servizi offerti dal nostro ufficio turistico Un progetto rosa per essere pronte a fronteggiare la violenza, contrastarla ed evitarne i danni di Federica Geraneo L’affluenza turistica nel nostro territorio è in espansione. Secondo i dati rilevati dall’ufficio turistico, la stagione estiva 2008 è stata caratterizzata da un incremento di presenze rispetto agli anni precedenti, anche se questo dato è stato influenzato anche dall’ampliamento dell’orario di apertura dell’ufficio. I picchi di presenze si sono verificati in luglio e agosto. In questi due mesi ben 946 persone si sono rivolte all’ufficio turistico, mentre i mesi di giugno e settembre hanno mantenuto costante il flusso turistico degli scorsi anni con 545 persone. I turisti attratti dalla nostra città apprezzano in particolar modo la possibilità di praticare sport all’aria aperta e i prodotti locali (molti domandano informazioni relative a itinerari cicloturistici, passeggiate naturalistiche, percorsi di trekking e locali in cui poter degustare e acquistare prodotti della “buona tavola”). La principale attrattiva si conferma la Rocca Borromeo, visitata da quasi la totalità di coloro che giungono ad Angera. I turisti sono principalmente italiani, poi a seguire, in ordine decrescente, tedeschi, svizzeri, olandesi, francesi, inglesi. È in grande crescita la presenza di spagnoli mentre, per quanto riguarda i cittadini non appartenenti all’Unione Europea, sono state riportate presenze di americani, russi, argentini e brasiliani; quest’ultimo gruppo solitamente tende a esplorare le città e i territori attorno a Milano e perciò sono molto richieste anche informazioni sul capoluogo lombardo e sui mezzi di collegamento per raggiungerlo. L’ufficio turistico ha avuto un incremento di visite sia da parte di stranieri, maggiormente abituati a rivolgersi a questo tipo di uffici per avere informazioni, sia da italiani. La buona notizia è che è sempre più frequentato da angeresi che ne hanno scoperto l’utilità per informarsi sugli eventi in programma nella Provincia di Varese. La tipologia del turista è molto varia. Spazia da giovani in viaggio attraverso l’Europa a famiglie con bambini, a persone alla ricerca di un posto tranquillo in cui potersi rilassare godendo del lago e della vicinanza di luoghi di interesse paesaggistico-culturale. I turisti di passaggio sono i più numerosi, solitamente la permanenza non si protrae oltre la settimana. Purtroppo è stato rilevata la fondamentale importanza di avere a disposizione un proprio mezzo di trasporto poiché, a parte il buon servizio della Navigazione Lago Maggiore, i mezzi pubblici dell’entroterra non permettono un’agevole possibilità di movimento. Dallo scorso anno si è anche stretta una proficua collaborazione con l’ufficio turistico di Arona, potendo così offrire ai turisti una più vasta gamma di locandine e brochure con le informazioni degli eventi organizzati sulla sponda piemontese del Verbano. Anche grazie al prezioso lavoro dell’ufficio turistico di Angera, accanto all’afflusso turistico tradizionale si sta sviluppando il turismo interessato a scoprire le numerose bellezze e della provincia di Indebitamento e mutui Perché il Comune non può contrarre nuovi mutui? Vi spieghiamo per quale motivo il Comune di Angera non può contrarre nuovi mutui, anche se, grazie ad una buona amministrazione finanziaria, ne avrebbe la capacità. Con la legge finanziaria per il 2005 sono state apportate alcune modifiche alle disposizioni di legge in materia di indebitamento degli enti locali, volte a ridurre il limite massimo di indebitamento previsto. La norma, riducendo l’entità delle spese per interessi dal 25% al 12% dei primi tre titoli dell’entrata del rendiconto del penultimo anno precedente, definisce quale deve essere il livello massimo di indebitamento degli enti locali. In sostanza: l'ente locale può assumere nuovi mutui e accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato solo se l'importo annuale degli interessi (sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi ed a quello derivante da garanzie prestate, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi) non sia superiore al 12% (anziché al 25% come prima previsto) delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. A tal proposito, il nostro Comune ha una buona capacità di indebitamento, infatti sulla base dell’ultimo consuntivo approvato (anno finanziario 2008) risulta che gli interessi pagati dal nostro Comune sono pari al 6,13% dei primi tre titoli delle entrate, ben lontano dal limite del 12% imposto dalla legge. Ciò è stato possibile anche grazie alle politiche attuate dall’amministrazione che, nel 2005, ha proceduto alla rimodulazione dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti successivamente al 1996, ed i cui benefici sono stati rilevabili dal 2006. Con la legge finanziaria per il 2002 era stata introdotta una norma che autorizzava gli enti locali a procedere alla conversione dei mutui contratti successivamente al 31 dicembre 1996, mediante la rinegoziazione/rimodulazione dei mutui in presenza di condizioni di rifinanziamento in grado di consentire la riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico degli enti - segue a pag. 2 - Partirà in autunno il progetto patrocinato dalla Provincia di Varese in collaborazione con QUA.SER “Sicurezza al femminile. La sicurezza inizia da te” con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle aggressioni contro le donne. Il progetto, completamente finanziato dalla Provincia con il Fondo Sociale Europeo, è articolato in due principali sezioni di Formazione (7 incontri di formazione psicologica e 5 incontri dedicati alla preparazione fisica) e Ricerca donne&sicurezza (per fare luce sulle caratteristiche del fenomeno delle aggressioni contro le donne nella Provincia di Varese). L’esigenza del progetto si è delineata in quanto le donne sono soggette a subire più forme di violenza (fisica, sessuale e psicologica); la quasi totalità dei casi di violenza non è denunciata; le aggressioni spesso si verificano per la ridotta percezione del rischio da parte delle vittime e, inoltre, le donne che hanno subìto violenze dal partner hanno sofferto di perdita di fiducia, autostima, ansia, depressione e disturbi psicosomatici. È fondamentale fornire strumenti efficaci per migliorare la percezione del rischio sviluppando comportamenti preventivi, imparando a riconoscere le diverse forme di aggressione, a padroneggiare le tecniche per la gestione delle aggressioni e per affrontare i danni alla salute. Infatti, le donne devono impossessarsi di una condizione psicologica che le renda consapevoli di poter agire sulle situazioni e modificarle, ovvero passare da una prospettiva di non controllabilità degli eventi (in cui prevalgono gli atteggiamenti passivi, ansia e paura) ad una di controllabilità del fenomeno al fine di renderlo gestibile e contrastabile, favorendo un atteggiamento attivo. L’obiettivo finale sarà la creazione di un centro permanente provinciale di supporto alle aggressioni contro le donne. Il progetto, di durata annuale, è rivolto a tutte le donne residenti in Provincia di Varese di età compresa fra i 15 e 65 anni. In totale 50 i posti disponibili per gli 8 comuni del collegio elettorale (Angera, Cadrezzate, Ispra, Mercallo, Osmate, Ranco, Taino e Travedona Monate). La sede del corso e le modalità di iscrizione saranno presto comunicate. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali durante l’orario di ricevimento. 2 segue dalla prima pagina stessi, al netto delle commissioni e dell’eventuale retrocessione del gettito dell’imposta sostitutiva. Si tratta quindi della trasformazione di una passività esistente in un'altra con costi più allineati ai livelli di mercato, senza creazione di nuovo debito, al fine di ridurre il costo dell'indebitamento. Questo ha consentito un notevole risparmio ai bilanci del Comune di Angera. Infatti nel 2005 le somme restituite dal Comune alla Cassa Depositi e Prestiti a titolo di quote capitale e quote interessi erano pari ? 727.424,90, mentre nel 2006, a seguito della rimodulazione, la somma complessiva resa alla Cassa Depositi e Prestiti ammontava ad ? 498.249,56, con un risparmio di Euro 229.175,34. Vista la situazione positiva, ci si chiederà perché nonostante ciò il Comune non accende mutui per l’esecuzione di opere. La risposta è a causa del Patto di Stabilità Interno. Occorre innanzitutto spiegare cosa è il www.comune.angera.va.it Patto di Stabilità Interno. Esso nasce dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE (Unione Europea) verso specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo L'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione costituisce il parametro principale da controllare, ai fini del rispetto dei criteri di convergenza e la causa di formazione del debito. Un obiettivo primario delle regole fiscali che costituiscono il Patto di Stabilità Interno è proprio il controllo dell'indebitamento netto degli enti territoriali (regioni, province, comuni e comunità montane). Il Patto di Stabilità e Crescita ha fissato dunque i confini in termini di programmazione, risultati e azioni di risanamento all'interno dei quali i Paesi membri possono muoversi autonomamente. Nel corso degli anni, ciascuno dei Paesi membri della UE ha implementato internamente il Patto di Stabilità e Crescita seguendo criteri e regole pro- prie, in accordo con la normativa interna inerente la gestione delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo. La definizione delle regole del Patto di Stabilità Interno avviene durante la predisposizione ed approvazione della legge finanziaria, momento in cui si analizzano le previsioni sull'andamento della finanza pubblica e si decide l'entità delle misure correttive da porre in atto per l'anno successivo e la loro tipologia. Dunque le regole del Patto di Stabilità Interno sono studiate in maniera tale da impedire in maniera sostanziale l’accensione di mutui, a pena del raggiungimento degli obiettivi del Patto stesso. Ciò comporterebbe forti sanzioni da parte dello Stato che procederebbe al taglio dei trasferimenti statali. Questi i motivi che impediscono al Comune di Angera di accendere mutui per la realizzazione di opere pubbliche, nonostante ne abbia la capacità normativa e pratica. Quale futuro per via Mazzini? Una pavimentazione nata male che sta finendo peggio, mentre gli errori del passato ricadono su tutti gli angeresi Una storia storta e sfortunata. Così si potrebbe riassumere quella della via Mazzini di Angera e dei lavori che hanno creato non pochi disagi al suolo della strada che attraversa il paese. Blocchi di porfido scollati, buche e rumore sono solo alcuni dei problemi sollevati dai cittadini che la percorrono o che abitano nella zona. I lavori di costruzione di quel tratto di strada provinciale risalgono a oltre dieci anni fa, quando l’amministrazione Banfi decise di affidare ad un’azienda edile il rifacimento della carreggiata. Per la strada fu scelto un progetto preciso che prevedeva l’utilizzazione di piccoli blocchi di porfido per ricreare una pavimentazione simile a quella MUTUI ASSUNTI DAL COMUNE DI ANGERA CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI che c’era in precedenza. In quell’ocCONSISTENZA DEL DEBITO AL 1.1.2001 E AL 1.1.2009 casione il Comune decise di affidare Anno della Debito Debito concessione residuo al 1.1.2001 residuo al 1.1.2009 ad un’altra e diversa impresa di coTipo opera: Edilizia scolastica 187.912,27 146.372,68 struzione l’intervento di potenziaTipo opera: Impianti sportivi 35.668,15 24.293,52 mento dell’acquedotto comunale. I Tipo opera: Opere di viabilita e stradali 77.811,78 33.048,46 lavori iniziarono nel 1996 (acquedotTipo opera: Servizio Idrico Integrato 6.341.181,88 5.230.724,07 to) e 1997 (pavimentazione) e si conTipo opera: Illuminazione 4.004,12 2.377,47 clusero nel 1999. Tipo opera: Opere pubbliche varie 231.486,42 210.434,79 Tutto perfetto ma, purtroppo, solo per Tipo opera: Piazzale Volta 2001 169.397,86 154.696,42 poco, poiché la pioggia e le precipitaTipo opera: Palestra 1979 119.357,13 86.506,60 zioni fecero emergere ben presto proTipo opera: Sala consiliare 1993 122.211,26 77.961,58 blemi strutturali della strada. Tipo opera: Caserma 1984 99.061,52 58.819,08 Problemi che, secondo l’attuale amTipo opera: Centro Anziani 1980 28.396,05 20.580,64 ministrazione sono riconducibili sia Tipo opera: Opere di ripristino calamità naturali 1986 10.601,14 6.294,55 al progetto sia alle modalità di esecuTOTALE DEBITO RESIDUO 7.427.089,60 6.052.109,86 Due ordinanze su fuochi e siepi zione dei lavori. Interpellato nel 2004 sulla questione, il dirigente del settore viabilità e trasporti della Provincia di Varese, rispose che “la soluzione più idonea” sarebbe “quella di asfaltare tutta la sede stradale rimovendo il porfido”. L’amministrazione chiese inoltre alle aziende che si occuparono dei lavori di risarcire i danni subiti, annunciando il ricorso alle vie legali. Il Comune con l’azione legale che ha promosso presso il Tribunale di Varese chiede di ottenere il ristoro dei danni subiti per i gravi difetti costruttivi riscontrati, la cui responsabilità deve senz’altro farsi causalmente derivare dalla imperfetta esecuzione dell’opera e alla presumibile insufficiente vigilanza del direttore lavori. Sul futuro della strada, finanziata anche grazie ad un contributo provinciale di 250 milioni delle vecchie lire utilizzati tutti per la pavimentazione, l’amministrazione comunale è ora in attesa che il Tribunale si pronunci in merito alle responsabilità del dissesto stradale, per prendere la decisione di competenza che altrimenti peserebbe unicamente sulle finanze comunali, se l’intervento fosse fatto prima della decisione del tribunale. 3 Una nuova materna per Angera Obiettivo: costruire la nuova scuola materna per i bimbi di Angera. Per riuscirci, però, serve un finanziamento: circa 1.800.000 euro Progetti per l’asilo nido di Francesca Maffini Il Comune di Angera e il Consiglio di Amministrazione della fondazione Asilo Vedani hanno chiesto a Banca Prossima, un ramo di Banca Intesa Sanpaolo che si dedica al settore non-profit laico e religioso il finanziamento: l’obiettivo è creare valore sociale. La risposta di Banca Prossima è già arrivata: semaforo rosso. Così l’amministrazione comunale prova a giocare la seconda carta: si è rivolta a Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, anche questa del gruppo Intesa Sanpaolo. La documentazione è stata inviata. Ora non resta che aspettare. La risposta dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. Il tempo, però, non è molto. Il 30 ottobre di quest’anno, infatti, scade il contratto di affitto tra la Fondazione Asilo Vedani e il proprietario dello stabile dove si svolgono le attività scolastiche, la ditta Edefin. La sede dell’asilo, di proprietà della Congregazione delle Figlie della Carità, è stata venduta nel 2004 proprio alla Edenfin. «È un immobile vecchio – si legge nella relazione del CdA della scuola materna del 2008 – richiede costantemente manutenzione. Ora ci sono alcuni lavori che non possono più essere rimandati». Ma con il contratto in scadenza la soluzione migliore sarebbe proprio quella di costruire un nuovo edificio. Sempre gestito dal CdA della scuola materna: cinque angeresi, tutti nominati dal sindaco, ma tre scelti dal Consiglio comunale, uno dai direttori degli istituti scolastici di Angera e uno dal Consiglio parrocchiale che, gratuitamente, gestiscono spese e attività dell’asilo. E il progetto preliminare proposto prima a Banca Prossima e poi a Banca Infrastrutture? È quello dell’ufficio tecnico del Comune: sul terreno di circa 6.000 mq nell’area di via Arena, dove c’è già il parcheggio, dovrebbe essere costruito un edificio di 1.200 metri quadrati, su un solo piano. È stata scelta la zona di via Arena perché è già di proprietà comunale: non ci sarebbero tutti i problemi di affitto o concessioni. Milleduecento metri quadrati per ospitare 130 bambini, tra i 3 e i 6 anni. Al momento sono 90 quelli che possono frequentare l’asilo, dalle 8.30 alle 15.45. Di questi, 18 arrivano alle 7.30 per il pre-asilo e 18 si fermano fino alle 18, per il post lezioni. Così, per far fronte a questi 40 nuovi alunni, saranno necessarie sei aule: uno degli obiettivi primari è proprio quello di ridurre l’affollamento delle aule didattiche, meno di 25 bambini per sezione. E dato che, leggendo la convenzione tra Comune e Fondazione, ci deve essere almeno un’insegnante per sezione, le maestre non saranno meno di sei. Oltre alle aule sono stati progettati quattro spogliatoi e altrettanti bagni, una grande sala mensa, locali per le dispense, oltre a uffici per direttore e insegnanti. Tutto questo, secondo le previsioni di spesa dell’ufficio tecnico del Comune, verrebbe a costare 1.860.000 euro. La maggior parte verrebbe coperta dal prestito di 20-30 anni chiesto alla banca. Stando alla proposta del progetto, la nuova scuola sarà gestita, come avviene già oggi, dalla Fondazione, sempre affiancata dal Comune, garante della restituzione del prestito. In attesa della risposta di Banca Infrastrutture, ecco cosa hanno scritto i cinque consiglieri della fondazione in occasione della chiusura del bilancio dello scorso anno. «Il 2008 si è chiuso con una perdita assorbita, comunque, dall’utile del bilancio passato. Nel 2009, però, i costi non sono certo diminuiti». Secondo le loro previsioni, l’anno che sta per finire si chiuderà con un passivo di circa 27.000 euro e, se non si interverrà, il 2010 vedrà un rosso ancora più profondo. Il costo mensile per ogni bambino è di circa 270 euro: 160 euro a carico delle famiglie e i restanti 90 coperti dalla Fondazione. «Attualmente le rette rappresentano il 53 per cento delle entrate – prosegue la relazione della Fondazione – poi il contributo più consistente è quello del Comune, anche se non è mai stato aumentato dal primo insediamento del 2001 dell’attuale amministrazione. Ciò significa che oggi rappresenta il 21 per cento del totale. La regione Lombardia dà 5-6mila euro. Poi c’è il contributo del Ministero della Pubblica Istruzione che, però, non dà mai certezze né sulla data di pagamento né sull’ammontare». Fino al 2008, il Comune ha versato un contributo annuale di 68mila euro. Ma per il 2009, vicino alla voce “scuola materna” nel bilancio di previsione, la somma è scesa a 60mila. L’amministrazione comunale, costretta dai tagli a rivedere tutte le spese, fa sapere che questa somma potrebbe essere rivista entro la fine dell’anno. Così, un aiuto importante rimane quello dei privati che fanno offerte direttamente alla scuola materna o attraverso l’associazione “Amici dell’asilo”. Sono donazioni che permettono di far fronte alle spese impreviste, come l’acquisto di arredi e il finanziamento di progetti. «Ricorriamo a questi amici ogni volta che una spesa improvvisa ci mette in difficoltà: finora gli angeresi non ci hanno mai abbandonato», scrivono i consiglieri della Fondazione. Tra tagli alle spese, sfratto in vista ed edifici bisognosi di una ristrutturazione, la situazione legata al destino della scuola materna deve essere risolta. In fretta. Sempre sperando che Banca Infrastrutture accenda il verde sul semaforo del prestito. Altrimenti sarà necessario un piano C. Sono stati messi in cantiere due progetti per i bambini dell’asilo nido che, per partire, sono in attesa del finanziamento regionale di Federica Geraneo Il prossimo anno scolastico probabilmente vedrà l’avvio di due nuovi progetti che coinvolgeranno i bambini dell’Asilo Nido e le loro famiglie: La famiglia cuore dell’educazione e Una rete di mamme per le mamme. I progetti, promossi da Educational Time (la cooperativa che ha in gestione l’asilo nido), sono stati presentati rispettivamente dall’associazione Amici di Peter Pan e dall’associazione Genitori in Team in convenzione con il Comune di Angera. I progetti sono nati dall’esigenza di offrire maggiore aiuto alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori per permettere un ampliamento dell’orario di apertura pomeridiana e di sabato e per creare luoghi di incontro per famiglie aiutandole a trovare risposte ai loro bisogni educativi e sociali. La famiglia cuore dell’educazione Per quanto riguarda La famiglia cuore dell’educazione, l’associazione Amici di Peter Pan mette a disposizione i propri volontari professioni- AVVISO sti, educatori artisti, cercherà di individuare utenti e famiglie particolarmente bisognose dell’apertura di sabato e dei pomeriggi, mentre il Comune si è impegnato a fornire il proprio supporto per la co-progettazione di rete, le fasi di verifica, l’attivazione di un osservatorio sociale sui minori presi in carico dal progetto e la segnalazione di eventuali casi sociali richiedenti interventi specifici; lo scopo sarà creare una rete utilizzando e valorizzando tutte le risorse del territorio disponibili, creando nuove opportunità. Una rete di mamme per le mamme In merito al progetto Una rete di mamme per le mamme, l’Associazione Genitori in Team si pone come obiettivo il potenziamento dei nidi e la messa in rete dei servizi mettendo a disposizione delle realtà dei servizi per l’infanzia dei Comuni di Varese e limitrofi i consulenti professionali in termini di personale psicopedagogico e di coordinamento. Il Comune offre la disponibilità del nido, la propria aula per le riunioni di rete, individua utenti particolarmente bisognose dell’apertura di sabato, collaborando nelle fasi progettuale, realizzativa e di verifica, eventualmente con il proprio personale consulente. Attualmente i progetti sono ancora in fase di approvazione di finanziamento regionale e perciò non è ancora stato definito un programma dettagliato delle possibili attività. La Voce di Angera www.angera.it NOTIZIE DAL COMUNE Dal 13 settembre è stato istituito in via Piazzi un senso unico di circolazione in direzione via Lombardia-via Rocca A partire dal n.15 non sarà quindi più possibile svoltare a destra in direzione delle scuole. Direttore responsabile: Carlo Baruffi Impaginazione: Paola Trinca Tornidor Controllo di qualità: Luciana Pernicone Redazione, amministraz. e stampa: IKONOS srl Via C. A. Dalla Chiesa, 10 24048 TREVIOLO Tel. 035 200 515 - fax 035 201 041 E-mail: [email protected] www.ikonos.tv www.notiziedalcomune.com Autorizzazione n. 9 del 10.2.1986 Tribunale di Bergamo Associato USPI 4 www.comune.angera.va.it Ti salutiamo, don Rino L’Amministrazione Comunale Perdonaci se ci permettiamo di darti del tu ma quando una persona è talmente vicina, talmente intima con noi stessi, il tu esprime il vero senso di appartenenza, di presenza e diviene quindi spontaneo e sincero. Salutiamo per la seconda volta il tuo distacco da Angera ma anche questa volta, come quattro anni fa, si tratta semplicemente di un distacco fisico, materiale, non certo di un abbandono completo e definitivo. Infatti continuerai a vivere ogni giorno in mezzo a noi non solo nel ricordo personale ma anche e soprattutto ogni volta che sapremo imitare il tuo esempio, comportandoci come tu hai sempre desiderato, pregato che noi ci comportassimo, nonostante i limiti della fragilità della natura umana. Nel 2005, in occasione della cessazione del tuo mandato ministeriale in Angera per motivi di età, ti è stata conferita la cittadinanza onoraria, per essere stato per 30 anni punto di riferimento costante e visibile nel mantenimento e nella crescita dei valori fondanti ed indispensabili ad ogni società civile del presente del passato e del futuro, valori che tu hai saputo difendere e vivere in prima persona con estrema semplicità, mo- destia e discrezione e che oggi come allora è utile ricordare: lo spirito di servizio, la solidarietà, la condivisione, l’attenzione all’altro sincera e disinteressata, l’accoglienza, la difesa dei più deboli, l’ascolto, la comprensione, il rispetto delle persone e delle istituzioni, il senso civico, la difesa della cultura e delle tradizioni, l’aiuto concreto ed operativo, lo spirito di cooperazione, di collaborazione per il bene comune. Come non ricordare, a questo proposito, la tua immediata ed estremamente produttiva collaborazione con don Carlo Gerosa e come essa abbia inciso sulla generazione dei giovani di allora e su tutta la comunità angerese. Dopo il conferimento della cittadinanza onoraria scrivesti una lettera di ringraziamento con una risposta esemplare, apparentemente semplice ma in realtà estremamente preziosa e significativa: ”Ho fatto solo il mio dovere di parroco, senza niente di straordinario”. E invece è proprio questo lo straordinario su cui ognuno di noi dovrebbe riflettere ed impegnarsi: compiere ognuno il proprio dovere. Vivrai fra noi ogni volta che sapremo imitarti compiendo il nostro dovere in modo pieno, disinteressato, responsabile, sereno. Il dovere di genitore, il dovere di figlio, il dovere di marito, il dovere di moglie, il dovere professionale indipendentemente dall’importanza del ruolo, il dovere di collega, il dovere di buon vicino di casa, il dovere di cristiano per chi si professa tale, comunque il dovere di cittadino, di membro di una comunità. Questo che a te è sembrato così normale, così naturale, così spontaneo, il fare il proprio dovere è diventato merce rara e preziosa in una società dove ognuno è impegnato con accanimento a far valere i propri diritti, dove il valore è l’affermazione personale. Ecco che emerge così ancora più chiara- mente l’importanza della presenza di uno come te nella nostra realtà, la consapevolezza del dono prezioso che abbiamo ricevuto con la tua presenza per lunghissimi anni, ed ancor più chiaramente emerge la necessità di rinnovare il nostro impegno a vivere quotidianamente gli stessi valori che ci appaiono quando ti ricordiamo. Ed il ricordare diventa così non un esercizio di nostalgica rievocazione aneddotica dei bei tempi che furono, ma stimolo concreto a migliorare, a vivere, difendere e tramandare alle future generazioni quegli stessi valori come l’eredità più preziosa che un uomo possa donare e possa ricevere. Ma non solo è doveroso sottolineare i valori che hai vissuto ma anche rammentare come li hai vissuti: la discrezione, la modestia, la riservatezza, lo stile di vita con cui hai percorso le nostre strade, sei entrato nelle nostre case ed ora entri nella nostra storia. Uno stile di vita che nella società dell’apparire e dello scontro dovrebbe essere punto di riferimento e di riflessione per tutti. Grazie don Rino, grazie anche per l’ultimo insegnamento, l’accettazione straordinariamente serena di una malattia inguaribile, la serenità ap- punto di chi sa di avere fatto il proprio dovere, la serenità di chi sa che c’è qualcosa che vale di più anche della propria vita. E allora, se prendiamo seriamente l’impegno di vivere secondo il tuo esempio, quando torniamo ai nostri impegni, alle nostre case, non portiamo solo il racconto di una cerimonia in tuo onore o il ricordo di una persona che non c’è più. Potremo portare fino alla fine dei nostri giorni la stessa serenità d’animo che tu hai potuto avere e che hai saputo così mirabilmente testimoniare. Allora questo non è più il momento del distacco, il momento del dolore, ma diventa momento di confronto, di rinnovamento, di crescita individuale e collettiva. Non è il momento dell’interruzione ma il momento della continuità per tutti, anche per coloro che, pur volendo, non sono potuti essere presenti al tuo funerale. Oggi don Rino non ti perdiamo, oggi ti ritroviamo, e questa volta in modo definitivo. Grazie don Rino, grazie per quello che sei stato, per come lo sei stato. Grazie per quello che sei e che sarai per tutta la comunità angerese. Ti salutiamo don Rino. Prega per noi. IL RICORDO DEL CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI (pubblichiamo la lettera del Card. Tettamanzi ai fedeli della Parrocchia di S. Maria Assunta, inviata l’8 maggio 2009) Carissimi fedeli, partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Rino Villa e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio. Ho avuto il dono di incontrare don Rino la sera prima della sua morte. Ringrazio il Signore per questo ultimo incontro: ora, Egli lo ha chiamato a sé e noi accogliamo la divina volontà con spirito di fede, nella speranza certa che don Rino, dopo essere stato associato nella soffe¬renza al mistero della Passione e della Morte di Gesù, riceverà dal Signore Risorto, per la mi¬sericordia di Dio, il premio pro¬messo al servo buono e fedele. So che conoscete molto bene don Rino e le sue tante doti spirituali e umane perché, per ben trent’anni, è stato vostro parroco. Proveniva dal Seminario di Venegono, dove aveva ri¬coperto per dieci anni la carica di Vice Rettore. Questa esperienza aveva accresciuto la sua competenza dottrinale, la sua capacità di ascolto, la sua fermezza nelle scelte, il suo rigore nella difesa dei principi e dei valori. Molti sacerdoti, che lo conobbero in quegli anni, lo ri¬cordano oggi con affetto e con riconoscenza. Chiamato alla guida della vostra parrocchia, donò a tutti voi questo ricco patrimonio spirituale e umano e si dedicò con intelligenza e gene¬rosità a tutte le incombenze del suo nuovo ministero. Non trascurò i compiti più tecnici e ge¬stionali. Dedicò infatti grande attenzione alle opere parrocchiali: l’oratorio, la casa parroc¬chiale e il nuovo altare sono frutto del suo lavoro e confermano le sue capacità progettuali e le sue qualità organizzative. Ma il suo impegno e il suo cuore erano rivolti anzitutto a cia¬scuno di voi. Per voi voleva essere il buon pastore che accoglie, che ascolta, che consiglia, che guida, che testimonia con le parole e le opere l’amore che il Signore ci dona e ci insegna a donare ai fratelli. Don Rino era buono: ma non era, questa sua bontà, soltanto una naturale dote dell’animo. Essa si nutriva infatti di una fede profonda e matura e di una sincera carità. Don Rino chiedeva misericordia al Signore per sé, per le sue debolezze, per i suoi limiti: per que¬sto sapeva donare e insegnare la misericordia ai fratelli. Era infatti sempre assiduo al con¬fessionale, visitava gli ammalati e per ciascuno aveva la parola che dona conforto e speranza. Ora ringraziamo un’ultima volta don Rino per questo suo ministero sapiente e ge¬neroso e lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre celeste. A lui chiediamo che con¬tinui a vegliare sul nostro pellegrinaggio terreno nell’attesa di ri¬trovarci tutti insieme nel cuore beatificante di Dio. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore. Card. Dionigi Tettamanzi LE ALTRE DUE CITTADINANZE ONORARIE di Luciano Besozzi La cittadinanza onoraria concessa al Prevosto Don Rino Villa nel momento in cui lasciava la sede di Angera è stata la terza, stando a quanto si rileva dall’Archivio Comunale. La prima cittadinanza onoraria fu concessa a Giuseppe Zanardelli, eminente uomo politico e Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1901 al 1903. Nella seduta del Consiglio Comunale del 31 marzo del 1887 il sindaco Pietro Brovelli ricorda “come l’illustre Commendatore Avv. Giuseppe Zanardelli, deputato al Parlamento Nazionale, si sia reso benemerito al paese colle sue premurose prestazioni nel sostenere la causa dei poveri di Angera” e interpretando i sentimenti della popolazione propone la concessione della cittadinanza onoraria, proposta approvata all’unanimità per acclamazione. Nella successiva seduta del 21 aprile, il sindaco legge la lettera inviata da Brescia da Zanardelli con la quale dichiara di gradire l’omaggio e il Consiglio lo proclama citta- dino di Angera ordinando l’annotazione nei Registri Municipali della popolazione. Zanardelli (18261903), bresciano, fu più volte Ministro della Giustizia e promosse la riforma del codice penale (è il famoso Codice Zanardelli), con un’impostazione liberale per l’epoca: abolì la pena di morte e propose anche una legge sul divorzio, che non ebbe però seguito. Sono ormai lontani e dimenticati i motivi di questa concessione a Zanardelli e quali siano state le sue particolari attenzioni verso Angera. La seconda cittadinanza onoraria è del 1924. Dopo la vittoria della Lista Nazionale (il Listone) alle elezioni del 6 aprile, a Roma si costituì un comitato con lo scopo di promuovere la concessione della cittadinanza onoraria in tutti i Comuni d’Italia al Capo del Governo. Il Consiglio Comunale di Angera, riunitosi in sessione straordinaria il 13 maggio, rispondendo all’appello, “certo che Angera non vorrà essere secondo a nessun Comune Italiano”, propone “di tributare nella ricorrenza del 24 maggio un solenne attestato di devozione e di ammirazione al GOVERNO NAZIONALE, restauratore delle fortune della PATRIA; sicuro d’interpretare il sentimento di tutta la popolazione, a voti unanimi, delibera di nominare S.E. il Presidente del Consiglio dei Ministri, BENITO MUSSOLINI, cittadino onorario”. La proposta è approvata per alzata di mano all’unanimità dei presenti, 10 persone, compreso il sindaco: quel giorno erano assenti quattro membri del Consiglio Comunale. La storia è sempre storia, anche quando può non piacere, come in questo caso, e i fatti accaduti nel passato sono sempre tali indipendentemente dal nostro metro di giudizio attuale: si possono approvare o non approvare, ma non si possono cambiare, solo le dittature si arrogano il diritto di riscrivere la storia e cambiare le pagine delle enciclopedie ad ogni cambio di governo, ma i “fatti” riemergono poi sempre. 5 Nasce l’associazione “Amici Pian di Verra” di Maria Carla Cebrelli. Fotografie di Alvinio Ravasi Un angolo di Pian di Verra, in Val d’Aosta, sta nel cuore di tutti gli angeresi. Cosa sia a rendere speciale questo luogo non si può certo riassumere in poche righe: le passeggiate, l’imponenza dei monti, il lago blu, le cene, l’allegria, i ricordi. E poi, soprattutto, il patrimonio educativo che questo posto rappresenta per molti di noi. Non possiamo dimenticare che il valore di “Champo” è stato costruito dalle persone, da chi negli anni ha lavorato per mantenere viva una tradizione, per far proseguire un progetto. Oggi tutto questo pone una nuova sfida e chiede un nuovo, seppur diverso, impegno. Nei mesi scorsi è nata un’as- sociazione di cittadini, “Amici di Pian di Verra” che si occuperà, come si legge nel suo statuto, di “sostenere e garantire la continuità dell’esperienza educativa e di crescita spirituale operata dalla Parrocchia nei confronti dei giovani tramite il soggiorno a Pian di Verra – Champoluc”. Le persone che ne fanno parte collaboreranno inoltre per “migliorare, nella città di Angera, l’attività educativa e ricreativa della Parrocchia nei confronti di bambini, ragazzi, giovani e famiglie e destinare le risorse delle liberalità degli iscritti a progetti tendenti a mantenere e migliorare servizi ricreativi, con particolare indirizzo ad esperienze di vacanza e di vita comunitaria in genere”. «L’idea di una vacanza in montagna per i ragazzi e i giovani della nostra Parrocchia – racconta l’associazione – è nata in una nebbiosissima sera di fine gennaio 1973 dall’intuizione di don Carlo Gerosa, giovane coadiutore ad Angera dall’ottobre ’72 , e di don Franco Brovelli, presente in quegli anni al fianco dell’anziano parroco don Giuseppe Andreotti. La passione per una comunità unita nel nome del Vangelo ha spinto questi due sacerdoti a superare le difficoltà organizzative, contagiando con il loro entusiasmo un gruppo di adulti che ha dato la sua collaborazione alla nascita di questa esperienza. Sull’aiuto gratuito e sulla povertà di tante scelte si sono poste le fondamenta di un cammino che è iniziato ufficialmente il 13 luglio 1973, con il turno dei ragazzi delle medie, un cammino che ha saputo superare anche momenti estremamente difficili (l’11 agosto 1978 proprio su queste montagne ci ha lasciati don Carlo), e che, an- che grazie all’Associazione “Amici di Pian di Verra”, continua tuttora. I principi di allora ci sembrano ancora intatti e capaci di aiutare a crescere e a vivere i ragazzi e i giovani di oggi. Vogliamo riportarli qui con semplicità, usando le parole che don Franco ha pronunciato ricordando quei momenti, affinché possano continuare a parlare ai soci della nostra associazione e a tutti gli ospiti che le nostre case avranno». Le informazioni possono essere richieste all’associazione per posta elettronica ([email protected]) o rivolgendosi ai componenti del consiglio: Carlo Ferrari, Marco Brovelli, Enrico Piscia, Maurizio Gottardello, Alberto Zaninetta, Alberto Monteggia e Paolo Piazzi. Per le donazioni il conto corrente postale intestato all’associazione è il n. 97094361. In ottocento alla traversata del Verbano Matteo Miglio di Bellinzago è stato il più veloce tra gli ottocento concorrenti di Maria Carla Cebrelli Una sfida vera, con gli altri o con se stessi. C’è chi la fa per arrivare primo, chi per dire “c’ero anch’io” e chi semplicemente per mettersi alla prova. Fatto sta che alla traversata del Lago Maggiore, da Angera ad Arona, c’erano più di ottocento persone. I primi nuotatori sono arrivati al Lido la Noce alle alle 8 del mattino, per prepararsi e caricarsi a vicenda. Il tuffo di partenza, come programmato, è stato alle 11.15 e l’arrivo, al porticciolo di piazza del Popolo ad Arona, subito dopo. Matteo Miglio di Bellinzago è stato il più veloce e dopo soli sedici minuti ha toccato l’altra sponda del Verbano. Quella di quest'anno è stata la sedicesima edizione della manifestazione organizzata della Pro Loco in collaborazione con Volley Ball Angera, un successo che parte da lontano Nuovo trionfo per le ragazze della squadra di Seconda Divisione della Volley Ball Angera: anche quest’anno, come in quello passato, hanno riconfermato il primo posto in classifica nel campionato e, imbattute, hanno raggiunto un ennesimo traguardo. Le aspetta ora la promozione in Prima Divisione dove, speriamo, riusciranno ad aggiungere nuove vittorie a quelle già ottenute fino ad oggi. Non si può che augurare alle atlete di mantenere con vigore la loro unità in campo e di inorgoglire nuovamente l’allenatore, i dirigenti e i parenti che da sempre le sostengono con gioia. La sfida sta per ricominciare, contiamo sulla partecipazione di un pubblico più numeroso per sostenere le nostre atlete. La squadra: Ilaria Balletto, Simona Baranzini, Federica Bianchi, Chiara D’Agostini, Sara Franzetti, Annalisa Geraneo, Federica Ghiringhelli, Angela Landolfi, Chiara Luisetti, Manni Elisabetta, Jessica Merighi, Giulia Pasut, Jlenia Romito, Diana Sconfietti. Allenatore: Marco Montagnini. l'Arona Nuoto, gli Amici del lago e con il patrocinio del comune di Arona. Il circuito nobile dei laghi prevede anche altre manifestazioni analoghe: Mergozzo, Orta, Como, Lugano, Monate ed Iseo. Quella del Verbano resta comunque la più celebre e gettonata. Quest'anno la nuotata si è svolta sul tradizionale percorso da Angera ad Arona, anche grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale di Angera che ha sollecitato le autorità competenti al fine di ottenere la balneazione della spiaggia Lido La Noce, punto di partenza dell'evento. Ad ogni partecipante sono stati consegnati all’arrivo un attestato dipartecipazione oltre ad una maglietta ricordo raffigurante un dipinto della pittrice Giordana Zanotti. Un ringraziamento Angera e la sua Angeresità Abbiamo tutto: asili, scuole, un ospedale, una biblioteca e perfino un museo - Pure qualcosa d’importante ancora ci manca... Un contributo di Marialuisa Miglio Questa è una specie di meditazione su Angera, la città in cui vivo daquasi sessant'anni. Ora sono qui proprio fissa, mentre prima ci venivo a trascorrere le vacanze estive, le vacanze di Natale e quelle di Pasqua. Ad Angera ho vissuto anche durante la guerra, dal '42 fino a quando non siamo riusciti ad avere indietro la nostra casa milanese che era stata occupata da alcuni profughi. Quando ero bambina, Angera la sentivo mia. Ora la sento sovente misteriosa, distante. Era un simpatico paese, l’Angera della mia infanzia, dove ci si conosceva tutti o quasi. Ora come ci poniamo di fronte a questo agglomerato di case diventate una città che ha allargato i suoi confini fino quasi a Ranco, Ispra e Lisanza? Mi sembra che tutto, adesso sia diverso. Cosa vuol dire, per noi, “città”? Non ci si conosce più tutti, o quasi, e non è più questo il luogo dove tutti mettono il tassello delle proprie conoscenze per considerare “questa” come propria città. Posso cercare di far rivivere un po’ della mia esperienza personale, delle nostre doti, della nostra umanità concreta? La storia di Angera è nelle sue campagne e nelle sue fabbriche, grandi ma non immense, quasi tutte al femminile e quasi tutte di maglieria. Oppure Angera è solo un www.comune.angera.va.it Ancora sull’uso civico di pesca PANNOLINI LAVABILI O USA E GETTA? Alcune nostre scelte, soprattutto nel settore degli acquisti, avvengono in modo automatico, spesso per uniformità ai comportamenti consigliati dai mezzi d’informazione. Non sempre, come nel caso dei pannolini, le scelte comuni sono le migliori di Claudia Grossi All’inizio degli anni ‘70 i pannolini lavabili per bambini (ciripà) hanno cominciato pian piano ad andare in disuso, sorpassati da quelli usa e getta. Al giorno d’oggi ogni bambino nei suoi primi tre anni di vita utilizza da 4.000 a 6.000 pannolini, poco più di una tonnellata di rifiuti che finiscono negli inceneritori insieme ad una cifra che oggi varia dai 1.500 a 2.000 Euro spesi per il loro acquisto. I pannolini usa e getta costituiscono il 5% di tutti i rifiuti urbani e a produrli è solo l’1% scarso della popolazione. Per effetto delle sostanze chimiche usate per l’assorbimento, sono non riciclabili completamente. Per produrre uno solo di questi pannolini vengono utilizzati quattro litri di acqua e 100 grammi di polpa di legno ed il loro completo smaltimento finale avviene dopo circa 500 anni. Ma non basta. All’interno di ogni pannolino usa&getta si sviluppa un calore che supera di un grado quello naturale della pelle e, secondo uno studio dell’università di Kiel in Germania, questo calore innaturale è una concausa della sterilità del maschio occidentale moderno. È stato rilevato inoltre un au- termine geografico? Una grande fabbrica che ricordo e che dava molto lavoro era la "magnesia" così la chiamavamo. Chi ci lavorava era considerato fortunato, ma cosa ci facessero veramente, lì dentro, per ignoranza mia, non lo sapevo. Angera ha vissuto anche il triste periodo in cui i suoi uomini dovevano emigrare all'estero per trovare lavoro. È successo tempo fa, ma “quanto” tempo fa non lo riesco più a calcolare. Tutti, o quasi tutti, avevano un pezzo di terra da coltivare ad orto. I più fortunati erano veri agricoltori e possedevano campi coltivati a frumento, granoturco, patate ed altri prodotti che portavano a vendere al mercato di Arona. Alcuni avevano vigneti belli e generosi. Ora su molti di questi terreni vi sono case e ville, perché Angera si è molto allargata. Oggi veramente poco è rimasto di quanto c'era anche solo vent’anni fa. Sì, Angera è molto cambiata. Quell'aggregato di uomini ha costruito una città ma, vorrei sapere, cosa ha reso questo luogo una città? È solo una denominazione di tipo geografico o un cuore mento considerevole delle vaginiti croniche in età pediatrica. Stando alle statistiche, da quando si è diffuso l’uso di questi pannolini, l’insorgere delle irritazioni sui culetti dei bimbi è aumentata dal 7,1% al 61%. Ma allora perchè non tornare ad usare il pannolino lavabile? Non dobbiamo pensare solo al caro vecchio ciripà, che ormai si è evoluto in modelli molto più comodi e più tecnologici, che assorbono anche di più di un usa&getta. Si indossano come quelli monouso, hanno la chiusura con velcro o bottoncini e sono a taglia unica. Un kit di 20 di questi pannolini costa circa 400 Euro, resiste a numerosi lavaggi (600) e si può utilizzare per i figli successivi. di cittadini uniti e solidali? Tuttavia non bisogna mettersi in crisi. In realtà crisi vuol dire crescita, pensiamo un po' che cosa diciamo sempre degli adolescenti: “Abbi pazienza è in crisi di crescita”. Pure dobbiamo dare una risposta a questi interrogativi. Purtroppo vi è oggi un diffusa e stagnante indifferenza, anche nella maggior parte dei giovani. Nel periodo della Resistenza ve ne furono alcuni che possono ancora esserne considerati l'anima. Perché vi è stanchezza, a volte delusione, disinteresse e mancanza di gioia, oggi? Noi sappiamo che questi sentimenti nascono dal di dentro. Ci manca forse quella magnanimità, così definita da Aristotele e da San Tommaso d’Aquino, che sprona e mette fervore nei nostri cuori. Dovremmo rigenerare continuanente la nostra città e farlo con entusiasmo e con gusto. Potremmo essere un ponte proteso verso il futuro (a dire il vero questo dovrebbe esser il compito di ogni paese o città del mondo). Non abbiamo avuto solo angeresi illustri, da tenere come fiori all'occhiello, ma molta, molta Se una famiglia utilizza i pannolini lavabili, il Comune risparmia per lo smaltimento dei rifiuti una cifra variabile tra 150 e 250 Euro in tre anni. Il pannolino lavabile è costituito da fibre assorbenti che garantiscono la traspirazione della pelle (cotone, canapa, fibra di bamboo, poliestere), si lavano in lavatrice a 40°/60° senza sapone (solo con il bicarbonato e l’aceto) e si asciugano al sole, sul termosifone o in asciugatrice. Si possono acquistare in alcuni negozi specializzati in articoli naturali, in alcune farmacie o in Internet. Esiste addirittura il sito www.pannolinilavabili.info, a cura del gruppo nonsolociripà, dove si possono trovare tutte le informazioni. gente qualsiasi che ha dato il suo silenzioso contributo per far diventare Angera quella che è stata e che ancora è. Una moltitudine di uomini e donne che sono vissute qui, sulle sponde di questo lago, per far nascere l'Angeresità. La vita e la storia di tutti questi paesani e concittadini ci dovrebbe insegnare a costruire pilastri per mantenerci saldi contro questa globalizzazione incalzante che rinnova costantemente le sue sfide. La partecipazione al potere, la solidarietà, la maturazione dei cittadini sono mete irrinunciabili. Dobbiamo sempre più accettare la diversità degli altri, l’inserimento tra noi di persone che provengono da paesi diversi, i cosiddetti extracomunitari, o semplicemente sono arrivate qui da Napoli o da Palermo. Uomini, donne e bambini che ancora portano nelle facce e sui loro documenti la scritta invisibile di “immigrato”. Per quanto ricordo, gli angeresi non sono proprio capaci di abbracciare ricchi e meno ricchi, padroni e operai, bianchi e neri. Ora, sul tema dell’integrazione, c’è in campo una sfida da Rinnovata la Commissione consultiva Ripopolamento con trotelle lacustri, lucci e iniziative per il persico Di Roberto Forni È stata rinnovata la Commissione Consultiva dell’uso Civico di Pesca che resterà in carica per il biennio 2009-2010. Per Angera ne fanno parte F. Ghiringhelli, F. Marzetta, F. Molin e M. Ponti, pescatori che ne fanno uso (utilisti), oltre a F. Marzetta e C. Mobiglia pescatori professionisti. Per Ranco sono stati nominati G. Bonseri e F. Brovelli, quali pescatori utilisti, oltre a P. Brovelli, pescatore professionista. Cogliamo l'occasione per rivolgere un ringraziamento alla precedente commissione per la collaborazione fornita nel biennio 2007-2008, periodo durante il quale si è provveduto, pur con non poche difficoltà, ad una nuova regolamentazione di pesca e all'ampliamento della zona di protezione dell'Oasi della Bruschera. Unitamente a questa iniziativa di salvaguardia e di protezione del patrimonio ittico si è provveduto alla semina di novellami di lucci e di anguille, con l’immissione di 30.000 avannotti di luccio dell'Incubatolo Provinciale Del Tinella (vedi La Voce di Angera n. 2-2008). I buoni rapporti instauratisi con l'Assessorato all'Agricoltura CacciaPesca della Provincia di Varese e la preziosa consulenza fornitaci dagli esperti in ittiofauna della G.R.A.I.A. srl ci hanno consentito di proseguire nel ripopolamento delle nostre acque anche per il corrente anno: in aprile ci sono stati forniti gratuitamente 15.000 avannotti e 4.000 trotelle lacustri (mormorate e fario), con un significativo risparmio per il Comune di Angera. Tra le iniziative proposte da alcuni componenti della commissione va sottolineato il sostegno alla riproduzione naturale delle alborelle, per cui si sono predisposte alcune aree artificiali (meglio conosciute come "letti nuziali") per la frega della specie. È un esperimento che si sta portando avanti con l’avallo della Provincia e la supervisione del Dr. Puzzi esperto itvincere, una sfida che non deve essere ignorata. Analizziamo, ora, che cosa ci manca per essere considerati una vera Città. Non abbiamo un centro dove i giovani possano radunarsi per discutere, ascoltare musica e scambiarsi le idee. Ugualmente non disponiamo di un centro per i nostri anziani non più autonomi, dove possano trovare alloggio e sostegno, per non essere magari costretti ad andare in un’altra città quando si rimane da soli. Continuare a vivere ad Angera può voler dire "sentire ancora il profumo del lago", del viale con i tigli e ricevere con facilità e frequenza la visita di amici e conoscenti. Mi commosse molto una signora che, per l'entusiasmo di alcuni angeresi, riuscì a tornare in visita alla “sua” città (era infatti andata a vivere in un paese dove c’era un ricovero per anziani). Con affanno andò a rivedere la sua vecchia casa e i suoi luoghi preferiti, che per lei avevano conservato negli anni un significato importante. Anche Angera avrebbe potuto averlo, un luogo così. Era già pronto con camere, qualche sala di ritrovo, Nella foto il luccio pescato di kg 13,8. tiologo. Ci auguriamo che tale iniziativa possa dare risultati soddisfacenti, come per altro riscontrati in altre zone del nostro lago. Per concludere mi permetto di lanciare un appello a tutti i pescatori di Angera che hanno a cuore l'incremento e la valorizzazione di alcune specie di pesci, in particolare del pesce persico. Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare le legnaie che rappresentano, a detta di tutti gli esperti, il miglior habitat per la riproduzione di questa pregiata specie. A tal proposito i pescatori di Ranco hanno già provveduto in tal senso ottenendo risultati lusinghieri, documentati da un invidiabile depliant predisposto dal Comune di Ranco. Auspichiamo che la strada intrapresa di salvaguardia e di ripopolamento del patrimonio ittico possa invogliare le giovani leve a dedicare il loro tempo libero soprattutto nel periodo estivo, alla intrigante e sana passione per la pesca sportiva. una cappella ed una palestra; ma non c'è stata la capacità di prevedere. È mancata la generosità nei confronti dei nostri anziani, o il desiderio di tenerli vicini. Per il resto c’è proprio tutto: asilo nido, le scuole, un ospedale che è un vero fiore all’occhiello, una ricca biblioteca ed anche un museo. Ma la casa per i lungodegenti e non autonomi (una RSA, Residenza Sanitaria per Anziani) l’abbiamo proprio persa per la strada. Forse, possiamo dire, per scarsa “angeresità”. Che peccato! La foto di questa pagina è tratte da: www.schino.com Piazza Vittorio Emanuele III (Collezione Nello Grossi). 8 Ma il vento non sarà più lo stesso... La Gido Massimiliano Mobiglia Onlus nasce il 6 giugno 2006 per “distribuire amore con il nome del nostro caro amico” morto in sella alla sua moto in un incidente stradale, com’è scritto nella homepage del sito ufficiale (www.gido.it) di Lucio Gallotti In una calda domenica di giugno ho conosciuto Gido. Ci ha preparato il pranzo, consumato sul prato dell’alea, sotto i tendoni riscaldati dal sole, poi nel primo pomeriggio, ha intrattenuto i bambini condividendone la gioia di vivere e i sorrisi; alla sera tanta musica, spettacoli e divertimento per i giovani. Ci sei stato vicino ancora, grazie Gido! Ecco l’intervista a Luca Barbieri, il presidente dell’associazione. Quali sono i principali progetti che avete portato avanti? Abbiamo collaborato con la fondazione P.I.M.E. dei missionari in Africa per la costruzione di un pozzo d’acqua; in sinergia con l’Asilo Vedani di Angera abbiamo donato una somma, una parte della quale è servita per l’arredamento di un’aula e la rimanente per l’istituzione di un fondo per le famiglie disagiate Quali progetti per il futuro? Collaborare con l’Asilo Vedani, nell’ottica della continuità di un’azione programmatica e aderire al progetto della scuola di Angera, di integrazione e sostegno per i giovani con problemi di inserimento sociale. Come finanziate le attività? Esclusivamente con campagne di raccolta fondi a libera donazione, di cui l’evento principale che si ripete ormai da tre anni è l’Aperitivo sul lago, inteso come momento di aggregazione e divertimento. Vi occuperete anche di progetti di sicurezza stradale? Certamente l’oggetto della domanda non può lasciarci indifferenti, vista la tragedia che è stata ispiratrice alla fondazione della nostra associazione. Il nostro ob- biettivo principale, però, è stato e sarà quello di contribuire sempre con il massimo del nostro impegno ad effettuare donazioni e quant’altro possa servire per cercare di alleviare qualche situazione di disagio e difficoltà sociale. Non è escluso che, in futuro, si possa collaborare con qualche istituzione preposta ai progetti di sicurezza stradale. Da chi è composto il gruppo di volontari? Se un giovane angerese volesse collaborare con voi, come deve fare? Il gruppo di volontari, lo diciamo con orgoglio, è composto innanzitutto da amici. Sono giovani che prestano la propria opera a titolo gratuito non solo per ricordare il nostro Gido ma anche per dare una mano a raccogliere fondi e questa, ci teniamo in modo particolare a sottolinearlo, è la vera ed unica forza motrice della associazione, senza la quale nessun progetto potrebbe essere portato a termine. Per cui accetteremo con entusiasmo qualsiasi richiesta di collaborazione da parte di tutti i giovani angeresi e non, nella modalità più semplice che possa esistere: venire a trovarci presso la nostra sede o contattandoci in qualsiasi modo. In questo gruppo di amici vive l’affetto per Gido e ci dicono che “il modo migliore per averlo come compagno di viaggio, anche se non più su questa terra, è di donare un sorriso a chi soffre, a chi non ha nulla, a chi ha perduto la speranza”. PER INFORMAZIONI: Gido Massimiliano Mobiglia ONLUS c/o Rhumeria Flamingo Cafè Via S. Michele, 35 - Angera www.gido.it [email protected] Lotta all’abusivismo edilizio: due successi del Comune L’area del lago con il pontile costruito ed utilizzato abusivamente dal Cantiere Moretto. Nella foto in alto si vedono i posti barca affittati ai proprietari delle imbarcazioni; in basso la stessa area con gli ultimi elementi del pontile abusivo da rimuovere. La capanna abusiva in via San Quirico prima e dopo la demolizione.