Il programma del “Conciliatore”

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Il programma del “Conciliatore”
Il programma del “Conciliatore” di Pietro Borsieri
Informazioni sulla fonte
Brano
Il Programma del “Conciliatore” di Pietro Borsieri da “Il Conciliatore”, numero I del 03/09/1818,
in “Leggere, come io l'intendo”, Vol. IV, “Il Romanticismo”, a cura di Ezio Raimondi, Edizioni
Scolastiche Bruno Mondadori, 2009, pp. 171-173.
Autore
Pietro Borsieri (1788 – 1852) fu patriota e scrittore italiano. Egli rappresentò il tipico intellettuale
romantico per la veemenza con cui si batté per la causa nazionale e pagò con la prigione e l'esilio le
sue coraggiose idee. Egli fu una delle figure centrali nella pubblicazione de “Il Conciliatore”
(settembre 1818 - ottobre 1819).
Opera
Il primo numero del “Conciliatore” venne pubblicato a Milano il 3 Settembre del 1818. Il compito
di stilare il programma di questa rivista venne affidato proprio a Pietro Borsieri. Questo periodico
aveva cadenza bisettimanale (giovedì e domenica), per un totale di 18 numeri dalla prima
pubblicazione al 17 ottobre 1819. La rivista venne soppressa dalla censura austriaca. Il piano
redazionale comprendeva le scienze morali, la letteratura, la critica, la statistica, l'economia, le
manifatture, l'agricoltura, le arti, le scienze e le varietà.
Informazioni dalla fonte:
Informazioni vere e proprie
- Vengono enunciate le materie de “Il Conciliatore”: quelle riconosciute utili dalla maggior parte
della popolazione e quelle dilettevoli che invitano gli uomini a rivolgere la propria attenzione sopra
se stessi. In particolare il Giornale parlerà delle arti di moltiplicare le ricchezze e di versi, prose,
spettacoli, belle arti.
- L'Italia viene considerato un paese agricolo e commerciale, la Lombardia in particolare. Per
questo buona parte dei suoi abitanti è interessata a migliorare i metodi di agricoltura e alle nuove
macchine da lavoro.
- Vincenzo Gravina scrisse la “Ragione Poetica”, opera nella quale era presente una concezione di
poesia caratterizzata dalla fantasia e dall’invenzione, ma altresì dalla trasmissione di verità assolute
e razionali su cui la società è fondata.
- Melchiorre Cesarotti, nel suo “Saggio sulla filosofia delle lingue” (1785), allude alla inevitabile
evoluzione della lingua, che non può essere quindi fissata su rigide norme.
- Giuseppe Parini, nel “Giorno” e nelle “Odi”, concepisce la poesia come strumento di denuncia
delle ingiustizie e di crescita sociale.
- Emergono molteplici elementi di continuità con l'Illuminismo: …. (primato dell'utilità del sapere,
attenzione all'economia, ….) (completare).
Tesi dell'autore
1. L'utilità generale è lo scopo primario di chi vuole dedicare i suoi pensieri al servizio del
Pubblico.
2. I bisogni che sono alla base delle linee guida dell’industria cambiano a seconda della
mentalità e dei costumi dei popoli, a loro volta determinati dalla legge.
3. La trattazione della sola parte statistica e scientifica renderebbe eccessivamente pesante e
noioso il “Conciliatore”, per questo vennero inseriti “studi della bella letteratura”.
4. La vera critica, fondata sul buon gusto, nasce dall’intima conoscenza dell’uomo e delle sue
facoltà intellettuali, e desume leggi e metodo da attuare nel comporre scritti e nel giudicarli.
Lo scopo della critica è di definire i confini entro cui la natura non cambia la sua sostanza
anche se si manifesta sotto differenti aspetti.
5. La materia letteraria deve poggiare sulla reale natura degli uomini.
Commenti e/o argomentazioni della tesi
1. Bisogna preferire soprattutto le materie che sono immediatamente riconosciute utili dalla
maggior parte della popolazione. Queste devono essere unite ad altre che sono dilettevoli e
spingono l'uomo a rivolgere la propria attenzione sopra se stesso, le quali possono allo
stesso modo recare utilità.
1. L’autore si interroga sulla riconosciuta utilità del suo lavoro.
1. Libri e scritti scompagnati dall’utilità sono “belle e frondose piante che non portano frutto”
(rr. 3-4).
2. L'arte di moltiplicare le ricchezze torna in profitto dello Stato ma è abbandonata di sua
natura all’ingegno e all’attività dei privati.
3. La parte statistica e scientifica del giornale serve per fornire dati concreti, ricavati
dall’osservazione sulla società nel suo insieme e dalle nuove scoperte, sui quali poter
fondare ipotesi e teorie.
4. I veri critici devono notare immediatamente un ingegno limitato o un ingegno che va oltre il
vero, verso il mondo della fantasia, da loro condannato.
5. Le finzioni della fantasia che non si basano sulla reale natura delle cose e degli uomini sono
un abuso e uno sfogo della mente.
Antitesi
- Non presente.
Fonti del brano
- Pubblicistica del tempo
- Articolo di Madame de Staël sulla “Biblioteca italiana” (1816)
- “Ragione poetica” di Gian Vincenzo Gravina
- “Saggio sulla filosofia delle lingue” di Melchiorre Cesarotti
- “Sepolcri” e “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Ugo Foscolo
- “Odi” e “Giorno” di Giuseppe Parini
Membri del gruppo: Brini Martina, Fiorentini Clara, Mosca Elena, Pelagatti Beatrice