Gigantino Rafaela, Aprea Gennaro, Capriglione Teresa, Odierna
Transcript
Gigantino Rafaela, Aprea Gennaro, Capriglione Teresa, Odierna
I Vertebrati ectotermi del Parco Regionale del Matese, 2002 A cura di Odierna G. e Guarino F.M., pp. 57-64 Caratteristiche genomiche dei Vertebrati ectotermi del Parco del Matese. II. Distribuzione di elementi trasponibili, Tc1-simili, tra i Vertebrati ectotermi del Parco del Matese. GIGANTINO RAFFAELA, APREA GENNARO, CAPRIGLIONE TERESA, ODIERNA GAETANO Dipartimento di Biologia Evolutiva e Comparata Università degli Studi di Napoli Federico II Abstract We assayed the presence of Tc1-like transposable elements, belonging to the transposable Tc1/mariner family, in various specimens of fish (Gasterosteus aculeatus, Scardinius erythrophthalmus, and Salmo trutta), amphibians (Triturus italicus, Salamandrina tergiditata, Rana synklepton esculenta, and R. italica), and reptiles (Podarcis muralis, P. sicula, Lacerta bilineata, Chalcides chalcides, Anguis fragilis , Natrix natrix and Coluber viridiflavus) inhabiting the Regional Matese Park. The analysis was carried out by means of southern blot hybridisation using as probe trunked element isolated in an Antarctic fish, Chionodracus hamatus. Specific hybridisation patterns were observed on DNA of all the assayed fish and amphibian species, whereas, among the reptiles, hybridisation signals were revealed only in N. natrix. The obtained results appear interesting for the evolution of the Tc1-like transposons, which appear able to invade preferentially the genome of ectothermal vertebrate species inhabiting watery environments or damp zones. Introduzione Gli elementi trasponibili (TEs) sono componenti ubiquitari del genoma sia dei procarioti che degli eucarioti (Berg & Howe, 1989). I TEs sono capaci di muoversi nel genoma da una posizione ad un’altra e di inserire proprie copie in nuove locazioni cromosomiche. Anche se il ruolo di questi elementi non è ancora del tutto chiarito, il loro impatto nell’organizzazione del genoma e nei riarrangiamenti cromosomici sembra probabile (Berg & Howe, 1989). Ad esempio, inserzioni di elementi trasponibili sono alla base di molte mutazioni con importanti effetti fenotipici, come la beta-talassemia o l’emofilia A. (Berg & Howe, 1989). Gli elementi trasponibili vengono classificati in base alla loro struttura ed al meccanismo di trasposizione. In base a ciò è possibile suddividerli in trasposoni di Classe I e Classe II (Berg & Howe, 1989). Gli elementi di Classe I, ritrovati solamente 58 GIGANTINO ET AL negli eucarioti e molti dei quali caratterizzati dalla presenza di lunghe estremità ripetute (LTR), traspongono nel genoma tramite un intermedio a RNA, a sua volta retro-trascritto nel DNA dalla trascrittasi inversa. Pertanto i TEs della classe I sono noti anche come retrotrasposoni. Tra gli elementi più noti di tale classe ricordiamo Copia, R1 e R2 di Drosophila melanogaster, le sequenze LINE (long interspersed elements) e SINE (short interspersed elements) dei mammiferi (Berg & Howe, 1989). Gli elementi di Classe II, DNA-trasposoni, costituiscono una classe di TEs molto eterogenea, ritrovati in tutti i viventi. La peculiarità di questi elementi è la presenza alle loro estremità di ripetizioni terminali invertite (dette TIR, dall’inglese Terminal Inverted Repeats), sequenze di lunghezza variabile (10-80bp) non presenti nei retrotrasposoni. I TIR vengono riconosciuti da uno specifico enzima, la trasposasi, codificata nei DNA-trasposoni autonomi dalla sequenza compresa tra i TIR. Essi possono essere suddivisi in due sottoclassi, rispettivamente Sottoclasse I e Sottoclasse II, in base alla presenza o assenza dell’impronta DD[35]E o DD[34]D (dove D= acido aspartico, E=acido glutammico e [n]=distanza espressa in numero di residui amminoacidici nella sequenza primaria) nella loro trasposasi. Attualmente si ritiene che questa impronta ricada nel sito catalitico dell’enzima (Capy et al., 1989). Alla Sottoclasse I degli elementi con il motivo DDE per la trasposasi, appartiene la superfamiglia Tc1/mariner i cui componenti hanno le estremità ripetute ed invertite che terminano con una sequenza altamente conservata (CAGTGC), sono lunghi 1300-1600 bp e contengono una ORF codificante per una trasposasi di 347 aminoacidi (Brezinsky et al., 1990; Anderson et al., 1992; Avancini et al., 1996). I Tc1/mariner rappresentano i DNA-trasposoni più diffusi negli eucarioti, essendo presenti dai protozoi ai vertebrati. Una così ampia distribuzione degli elementi Tc1/mariner in specie di diversi phyla è stata spiegata ipotizzando o un trasferimento verticale tramite un antenato ancestrale di questi elementi presente prima della divergenza delle principali linee filetiche, o un trasferimento orizzontale relativamente recente. Di recente presso il nostro laboratorio è stata analizzata una famiglia di sequenze ripetute di DNA nell’ice-fish dell’Antartide, Chionodraco hamatus (Capriglione et al., 2001). La sequenza dell’unità monometrica, denominata pIF, ha mostrato una significativa similarità con gli elementi trasponibili Tc1. Infatti pIF ha il sito catalitico D,D35E che caratterizza la famiglia delle traspostasi dei trasposoni Tc1/ mariner, anche se l’ORF per tale enzima è risultata degenerata (264 aa invece dei putativi 347aa) (Capriglione et al., 2001; Capriglione et al., 2001. Abstracts of the 3rd A. Dohrn Workshop, Ischia, Naples, June 1-2). Nel presente lavoro, usando come sonda elementi Tcch1 abbiamo saggiata la presenza di elementi Tc1-simili in esemplari delle varie specie di vertebrati ectotermi rinvenute nel Parco del Matese. Sequenze Tc1-simili nei vertebrati ectotermi del Matese 59 Materiale e metodi Di seguito è riportato il sesso, il numero e la provenienza degli esemplari studiati (il numero tra parentesi indica il toponimo riportato in Guarino et al. di questo volume): Gasterosteus aculeatus: 3 maschi e 3 femmine [presso Fontana del Colle, Gallo (21)]; Scardinius erythrophthalmus: 4 maschi [Lago Matese, San Gregorio Matese (29)]; Salmo trutta: 3 juveniles [Fiume Lete, tra Fontana del Cannello e la Licia, Letino (3)]; Triturus italicus: 3 maschi [Sorgente Sogli, Faicchio (3)]; Salamandrina tergiditata: 2 maschi [Vallone dell’inferno, Piedimente Matese (32)]; Rana synklepton esculenta: 2 maschi [presso Ponte Fossaceca, Gallo (20)], 5 maschi e 1 femmina [presso Fontana del Colle, Gallo (21)]; R. italica: 4 maschi e 1 femmina [presso Fontana del Colle, Gallo (21)], 2 femmine [Rio Fosso, località Filette, Petraroja (40)], 1 femmina [torrente Reviola, Cusano Mutri, (18)], 2 maschi e 3 femmine [acquedotto romano, Fontevecchia, Faicchio, (5)]; Podarcis sicula: 2 femmine [Lago Letino, Letino (9)], 1 femmina [Nocelle presso Pozzo Capuano, Civitella Licinia (12)], 1 maschio [Fontana Nicandro, Valle Agricola (34)], 2 maschi [sponde del Lago Matese, San Gregorio Matese (29)], 2 maschi [Vallone dell’Inferno, Piedimonte Matese (32)], 5 femmine e 1 maschio [Strada Gallo-Letino, Gallo (25)], 2 maschi e 2 femmine [Rio Fosco presso Masseria Gagliardi, Petraroja (45)]; P. muralis: 2 femmine [sponde Lago Letino, Letino (9)], 2 femmine e 2 maschi [il Campo, Civitella Licinia (15)], 2 maschi e 2 femmine [presso Fontana Nicandro, Valle Agricola (34)], 2 maschi [sponde del Lago Matese, San Gregorio Matese (29)], 5 femmine e 1 maschio [Strada Gallo-Letino, Gallo (25)]; Lacerta bilineata: 2 maschi [sponde Lago Letino, Letino (9)], 1 maschio [Le mandre, Civitella Licinia (14)], 1 femmina [Campo, Civitella Licinia (15)], 1 femmina [Chianezze, Civitella Licinia (16)], 1 femmina [Tortora, San Gregorio Matese (26)], 2 femmine [Rio Fosco presso Masseria Gagliardi, Petraroja (45)]; 1 giovane di femmina (bordo strada strada Petraroja-Cusano Mutri (46)], 1 maschio [presso fontana Nicandro, Valle Agricola (34)]; Chalcides chalcides: 4 femmine e 1 maschio (c/o fontana Prati, Gallo (2)]; Anguis fragilis: 1 maschio e 2 femmine [presso Fontana Nicandro, Valle Agricola (34)]; Natrix natrix: 1 maschio e 1 femmina [Vallone dell’Inferno, Piedimonte Matese (32)], 2 giovani [c/o fontana Cannello, Letino (3)], 1 giovane [Località Pantano, Civitella Licinia (41)]; Coluber viridiflavus: 1 femmina [San Gregorio Matese (39)]. Estrazione del DNA Da tutti gli esemplari il DNA è stato estratto dalle sospensioni cellulari utilizzate per allestire i cromosomi. Dopo almeno due lavaggi in 1xTE (10 mM Tris, 1 mM EDTA), le cellule sono state sospese in un congruo volume di 1xTE. Dopo omogeneizzazione in SDS e digestione con Proteinasi K, il DNA è stato estratto 60 GIGANTINO ET AL mediante centrifugazione in Cloroformio, Fenolo, Alcool isamilico (25:24:1) Preparazione della sonda di ibridazione pIF e marcatura con digoxigenina La sonda è stata ottenuta e marcata direttamente mediante PCR dal DNA di C. hamatus usufruendo di una specifica coppia di primers designata per amplificare pIF da DNA di tale teleosteo (F: 5’-ACCATCAGTAACACACTACGCCGCC3’; R: 5’-TGGGCAACACGGACTTTCAACTCC-3’) (Capriglione et al. 2001). L’amplificazione è stata condotta in un volume finale di 50 µl contenente, 10 pmol di ciascun primer, buffer1(Gibco-BRL), 2 µM MgCl2(Gibco-BRL), 0.2 µM dNTP, 150 ng di DNA genomico e 2,5 unità di Taq-DNA-polimerasi (GibcoBRL). Dopo denaturazione per 5 minuti a 94°C, sono stati condotti 35 cicli di amplificazione (30 secondi di denaturazione a 94°C, 30 secondi di annealing a 55°C, 1 minuto di polimerizzazione a 72°C, e 7 minuti di estensione finale a 72°C). Ibridazione I DNA delle diverse specie esaminate sono stati digeriti con Hae III a 37°C O.N., corsi su gel di agarosio all’1% a 25 V O.N. e trasferiti su filtri di nitrocellulosa Hybond-C-pure (Amersham). I filtri ottenuti sono stati preibridati in una miscela costituita da 5xSSC, 1% Blocking reagent, 0.1% N-lauril-sarcosina e 0,02% SDS per 4 ore a 50°C. L’ibridazione è stata condotta a 55°C O.N. utilizzando la stessa mix di preibridazione alla quale è stata aggiunta la sonda marcata e denaturata mediante bollitura per 10 minuti. Dopo lavaggi in 2xSSC, 0,1% SDS a temperatura ambiente, è stato effettuato un lavaggio finale in 0,5xSSC, 0,1% SDS a 50°C. I filtri sono stati quindi esposti ad anticorpi antidigoxigenina coniugati con fosfatasi alcalina, diluiti 1:5000 in tampone indicato dalla casa fornitrice (tampone 1 Roche). Dopo più lavaggi nello stesso tampone più uno finale in tampone 3, l’anticorpo coniugato con fosfatasi è stato rilevato mediante esposizione O.N. a 37°C alla mix di colorazione, bloccata poi con lavaggi in 1xTE. Risultati Segnali di ibridazioni con Tcch1 sono stati osservati sul DNA di tutte le specie di pesci (G. aculeatus, S. erythrophthalmus e S. trutta) e di Anfibi esaminati (T. italicus, S. tergiditata, R. synklepton esculenta, e R. italica) (Fig. 1A). Tra i Rettili studiati (P. muralis, P. sicula, L. bilineata, C. chalcides, A. fragilis, N. natrix e C. viridiflavus) segnali di ibridazione con pIF sono stati osservati solo sul DNA di N. natrix (Fig. 1B). È da notare che le reazioni di ibridazione con pIF hanno prodotto pattern che differivano tra le specie esaminate (Fig. A e B), mentre all’interno della stessa specie non sono state rilevate differenze sia tra i sessi che tra esemplari della stessa o di differenti popolazioni (evidenza non mostrata). Sequenze Tc1-simili nei vertebrati ectotermi del Matese 61 Discussione Gli elementi trasponibili della superfamiglia Tc1/mariner sono tra gli elementi trasponibili quelli più studiati poiché presenti in svariati gruppi di eucarioti, dai lieviti all’uomo (Auge-Gouillon et al., 1995). Tuttavia, a parte i mammiferi, studi sulla presenza di elementi Tc1/mariner negli altri vertebrati sono scarsi. La presenza di elementi mariner-simili è stata di recente evidenziata nel teleosteo fugu, Tetraodon fluvitilis (Mandrioli, 2000), mentre elementi Tc-1 like sono stati trovati nei Salmonidi (Goodier & Davidson, 1994) e in specie rappresentative di svariate famiglie di teleostei dell’Antartide (Capriglione et al., 2001). I risultati ottenuti nel presente lavoro sono importanti sia perché evidenziano per la prima volta la presenza di elementi Tc1-like in varie altre specie di vertebrati ectotermi sia perché forniscono interessanti informazioni sulla possibile evoluzione degli elementi trasponibili Tc1-simili, e dei trasposoni in generale. Il dato sulla trota fario, Salmo trutta, conferma la presenza di tali elementi trasponibili tra i salmonidi, mentre il dato sulla scardola, S. erythophthalmus, e sullo spinarello, G. aculeatus evidenzia la loro presenza in teleostei d’acqua dolce sia primari che secondari. Fig. 1. Suthern bloth di elementi Tcch1 digoxigenati su DNA di G. aculeatus(Ga), S. erythrophthalmus (Se), S. trutta(Str), R. synklepton esculenta (Re), R. italica (Ri), T. italicus (Ti), S. tergiditata (Ste), P. sicula (Ps), P. muralis (Pm), L. bilineata (Lb), N. natrix (Nn), C. viridiflavus (Cv), C. chalcides (Cc), A. fragilis (Af). 62 GIGANTINO ET AL Infatti lo spinarello, appartenente alla famiglia dei Gasteroidae, è un pesce marino che nella sua storia evolutiva ha invaso ripetutamente le acque dolci, mentre la scardola, famiglia dei Cyprinidae, è un teleosteo esclusivamente d’acqua dolce. Altrettanto diffusa sembrerebbe la presenza di elementi Tc1- like nel genoma degli Anfibi. Infatti tali elementi trasponibili sono stati rinvenuti nelle due specie di urodeli studiate, entrambe della famiglia dei Salamandridae, e nelle due specie di anuri considerate, R. synklepton esculenta e R. italica, entrambe della famiglia dei Ranidae. Una così ampia distribuzione degli elementi Tc1/mariner in specie delle diverse famiglie di teleostei e di Anfibi potrebbe essere spiegata ipotizzando che un ipotetico elemento Tc1-like fosse presente fosse presente prima della divergenza delle principali linee filetiche. Tali elementi non verrebbero eliminati dalla pressione selettiva negativa perché la loro interferenza con il genoma è considerata minima, anche grazie all’autoregolazione degli elementi trasponibili stessi una volta inseriti in un genoma (Jensen et al., 1999). I differenti pattern di ibridazione degli elementi Tc1-like osservati tra le specie esaminate potrebbero essere spiegate dalla diversa amplificazione che tali elementi avrebbero avuto durante la durante la diversificazione specifica. Tuttavia è noto che gli elementi trasponibili possono invadere il genoma ospite anche tramite trasferimento orizzontale (Berg & Howe, 1989). Ad esempio, negli insetti è stato evidenziato che un dato elemento trasponibile trovato in una specie può essere assente in specie ad essa strettamente correlate ma trovarsi in altre filogeneticamente più distanti (Daniels et al., 1990; Houck et al., 1991; Flavell & Smith, 1992; Robertson, 1993; Clark et al., 1994). Nel presente studio ciò si osserva anche nei Rettili esaminati. Infatti gli elementi Tc1-like non sono stati rinvenuti nei Lacertidae (P. muralis, P. sicula e L. bilineata), negli Scincidae (C. chalcides), negli Anguidae (A. fragilis), mentre nei due serpenti esaminati, C. viridiflavus e N. natrix, entrambi appartenenti alla famiglia dei Colibridae, elementi Tc-1 like erano assenti nel biacco ma presenti nella natrice dal collare, N. natrix. I dati ottenuti nel presente studio, quindi, rafforzano l’ipotesi che le famiglie di elementi trasponibili si formino e vengano perse nel tempo attraverso le linee evolutive. Probabilmente nella diffusione di molti elementi trasponibili sono implicati eventi di trasferimento orizzontale, mentre , una volta che tali elementi si sono integrati nel genoma ospite, il loro mantenimento è determinato da una trasmissione verticale, attraverso la linea germinale durante la riproduzione sessuale (Charlesworth et al., 1994). I risultati da noi ottenuti suggeriscono anche che gli elementi trasponibli Tc1sembrano in grado di invadere il genoma di specie che vivono in ambienti acquatici o in zone umide. Infatti, elementi Tc1-simili sono stati rinvenuti in tutti i Pesci e gli Anfibi esaminati. Analogamente, tra i Rettili esaminati elementi Tc1-like sono presenti solo nella natrice dal collare e non nel biacco, nell’orbettino, nella Sequenze Tc1-simili nei vertebrati ectotermi del Matese 63 luscengola e nei tre lacertidi. La natrice vive prevalentemente in specchi e corsi d’acqua dove si nutre di rane e pesci, mentre gli altri Rettili hanno stili di vita esclusivamente terrestri nutrendosi, a secondo i casi, di lacertidi o di micromammiferi o di insetti (Barbieri et al., 1994; Bruno, 1998; Corti & Lo Cascio, 1999). Tali dati suggeriscono quindi che il trasferimento orizzontale di elementi Tc1 nel genoma dei vertebrati ectotermi sia stata verosimilmente di tipo orizzontale e probabilmente usufruendo di un vettore diffuso negli ambienti acquatici (sia marini che d’acqua dolce) e nelle in zone umide. Ringraziamenti Lavoro finanziato dalla Regione Campania. Esemplari catturati con autorizzazione del 1/06/2000 n. SCN/2D/2000/9213 del Ministero dell’Ambiente. Riassunto La presenza di elementi trasponibili Tc1- like è stata saggiata sul DNA di vari esemplari matesani di pesci (Gasterosteus aculeatus, Scardinius erythrophthalmus e Salmo trutta), Anfibi (Triturus italicus, Salamandrina tergiditata, Rana synklepton esculenta , e R. italica), e Rettili (Podarcis muralis, P. sicula, Lacerta bilineata, Chalcides chalcides, Anguis fragilis, Natrix natrix e Coluber viridiflavus). L’analisi è stata condotta mediante ibridazioni su DNA delle specie su indicate, predigerito con Hae III, usando come sonda elementi Tc- 1 simili, di un pesce antartico, Chionodraco hamatus, marcati con digoxigenina. Specifici patterns di ibridazione sono stati osservati sul DNA di tutte le specie esaminate di pesci e di Anfibi, mentre tra i Rettili esaminati segnali di ibridazione sono stati rilevati solo in N. natrix. I risultati ottenuti risultano interessanti per l’evoluzione degli elementi trasponibili Tc1- simili, che sembrano capaci di invadere preferenzialmente il genoma delle specie di vertebrati ectotermi che vivono in ambienti acquatici o in zone umide. Bibliografia Anderson P., Emmons S.W., Moerman D.G., 1992 - Discovery of Tc1 in the nematode Caenorhabditis elegans. In: N. Federoff & D. Botstein (eds), The dynamic genome.– Cold Spring Harbor Laboratory Press, New York, pp. 319-333. Auge-Gouillon C., Bigot Y., Pollet N., Hamelin M.H., Meunier-Rotival M., Perriquet G., 1995 - Human and other mammalian genomes contain transposons of the mariner family. FEBS Lett., 368: 541-546. Avancini R., Walden K., Robertson H., 1996 - The genomes of most animals have multiple membrs of the Tc1 family of transposable elements. Genetica, 98: 131140. Barbieri F., Caldonazzi M., Pedrini P., Zanghelli S., 1994 - Gli Anfibi e Rettili del Parco Adamello-Brenta. Parco Adamello-Brenta, Trento, pp. 80. Berg D.E., Howe M.M., 1989 - Mobile DNA. Washington, USA. Am. Soc. Microbiol., pp. 972. Brezinsky L., Wang G., Humpreys Y., Hunt J., 1990 - The transposable element Uhu from Hawaiian Drosophila-member of the widely dispersed class of Tc1-like transposons. Nucl. Acid Res., 18: 2053-2059. 64 GIGANTINO ET AL Bruno S., 1998 - Serpenti. Giunti, Firenze, pp. 256. Capriglione T., Odierna G., Canapa A., Caputo V., Olmo E., 2000 - Transposon-like sequence in Nototheniod fish. Ital. J. Zool. Supplement, 1: 123-126. Capy P., Bazion C., Higuet D., Langin T., 1998 - Dynamics and evolution of transposable elements. Landes Bioscence. Charlesworth B., Sniegowski P., Stephan W.,1994 - The evolutionary dynamics of repetitive DNA in eukaryotes. Nature, 371: 215-220. Clark J.B., Madison W.P., Kidwell M.G., 1994 - Phylogenetic analysis supports horizontal transfer of P transponable elements. Mol. Biol. Evol., 11: 40-50. Corti C., Lo Cascio P., 1998 - I lacertidi d’Italia. L’Epos, Palermo, pp. 87. Daniels S.B., Peterson K.R., Strausbaugh L.D., Kidwell M.G., Chovnick A., 1990 Evidence for horizzontal trasmission of the P transponible elements between Drosophila species. Genetics, 124:339-355. Doolittle W.F., Sapienza C., 1980 - Selfish genes, the phenotype paradigm and genome evolution. Nature, 284: 601-603. Flavell A. J., Smith D.B., 1992 - A Ty1-copia group retrotransposon sequence in a vertebrate. Mol. Gen. Genet., 233:322-326. Goodier J., Davidson W., 1994 - Tc1 transposon-like sequences are widely distributed in salmonids. J. Mol. Biol., 241: 26-34. Houck M.A., Clark J.B., Peterson K.R., Kidwell M.G., 1991- Possible horizontal transfer of Drosophila genes by the mite Proctolaelaps regalis. Science, 253:1125-1129. Jensen S., Gassama M-P., Heidmann T., 1999 - Taming of transposable elements by homology-dependent gene silencing. Nat. Genet., 21: 209-212. Lanza B., 1983 - Anfibi, Rettili (Amphibia, Reptilia), Italia, Consiglio Nazionale delle Ricerche (“Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane”, 27), pp. 196 Mandrioli M., 2000 - Mariner-like transposable elements are interspersed within the rDNA-associated heterochromatin of the pufferfish Tetraodon fluviatis (Osteichthyes). Chromosome Research, 8: 177-179. Robertson H., 1993 - The mariner transponable element is widespersed in insects. Nature, London, 362: 241-245.