piccione, cornacchia grigia, gazza, cormorano

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piccione, cornacchia grigia, gazza, cormorano
CORSO PER L’ABILITAZIONE A
SELECONTROLLORI
IN PROVINCIA DI LODI
Febbraio - Marzo 2013
CONTROLLO DELLE SPECIE
SELVATICHE PROBLEMATICHE
PICCIONE – CORNACCHIA GRIGIA – GAZZA CORMORANO
Giuliano C. Colombi
2013
CONTROLLO
-
azione o insieme di azioni per contrastare l’impatto
- negativo di una determinata specie su beni, attività
- economiche o altre componenti della biocenosi
• Le misure, di norma “ecologiche”, vengono
• attuate su parere dell’I.S.P.R.A. (ex I.N.F.S.)
MOTIVAZIONI DEL CONTROLLO
• Prevenire o limitare i danni ad attività economiche come:
agricoltura, forestazione,allevamento di animali domestici,
itticoltura
• Evitare danni ad edifici, manufatti ed infrastrutture
• Motivi sanitari: prevenire la trasmissione di patologie ad
animali domestici o all’uomo (zoonosi)
• Eliminare specie alloctone dannose alle biocenosi originarie
• Attenuare l’impatto su specie minacciate
• Ottimizzare la produttività di specie di interesse venatorio per
le quali la predazione può diventare un fattore limitante
DIFFERENZE TRA CONTROLLO
E CACCIA
• CACCIA: consentita ai cittadini con requisiti previsti art.22
L.N.157/92 e agli art. 1-12- 18 con mezzi, tempi, modalità e
specie previsti nella L.N.157/92
• CONTROLLO: art. 19 L.N. n.157/92
» art.41 L.R. n.26/93
» Art. 11 Legge quadro aree protette n.394/91
Effettuabile, dal punto di vista giuridico, su qualsiasi
specie della fauna omeoterma, comprese quelle
particolarmente protette (art.2 comma 1) e senza
limitazioni di tempo, luogo, orari e mezzi.
Quando vengono utilizzate armi lunghe da fuoco
occorre licenza di caccia e assicurazione, non serve
il tesserino venatorio.
• METODI DI CONTROLLO INDIRETTO
- Generale esclusione delle immissioni di selvaggina
allevata o d’importazione
- Piani eccezionali di immissione (una – tantum)
- Interventi limitanti le fonti trofiche o i siti di riproduzione
con repellenti, recinzioni,pastore elettrico,reti mobili, siti
di riproduzione ecc
- Coltivazioni a perdere, foraggiamenti ecc.
- Strumenti dissuasivi visivi, olfattivi, acustici
METODI DI CONTROLLO DIRETTO
• SOLO CON MEZZI SELETTIVI: devono intervenire
solo sulla specie bersaglio
• Gabbie trappola (come le trappole Larsen per la
Gazza e la Cornacchia Grigia, gabbie trappola per la
Nutria, reti ecc.)
• Armi da fuoco a canna liscia o a canna rigata
SOGGETTI DELEGATI AL CONTROLLO
sul territorio provinciale di Lodi
- Personale di istituto: agenti della polizia provinciale
- Operatori ausiliari ( coadiutori) muniti di licenza di
caccia e assicurazione (dopo corso specifico)
CORVIDI
CORNACCHIA GRIGIA - GAZZA
CORNACCHIA GRIGIA
(Corvus corone cornix)
ASPETTI MORFOLOGICI
La cornacchia grigia si differenzia da quella nera (Corvus corone corone) per il
colore del piumaggio e per le dimensioni. La cornacchia grigia ha il dorso e la
pancia ricoperte da piume grigie, le restanti parti invece sono di color nero, le
sue dimensioni sono di circa 50 cm.
La voce è un forte e roco "craaak craaak craaak". Gracchia frequentemente, alcuni
richiami, spesso quelli emessi da posatoi elevati, hanno significato territoriale,
come la voce da gatto ( miewing call) emessa durante ritmici inchini del capo e
del dorso.
GAZZA
(Pica pica)
ALIMENTAZIONE
Le gazze hanno un'alimentazione molto varia, mangiano in prevalenza insetti, semi
frutti di piante selvatiche e di coltivi ma anche carogne, e predano volentieri uova
e pulcini.
Per questo rappresentano un problema per le nascite di altre specie di uccelli.
DANNI ALL’AGRICOLTURA
Le cornacchie portano notevoli danni alle coltivazioni senza distinzione, dalle
semine alla maturazione dei prodotti incidendo su:
mais, meloni, angurie, pomodori, la soia, uva, il riso ecc.
I CONTATTI CON L’UOMO
Le Cornacchie e le gazze sono tra gli uccelli meglio adattati alla sempre più veloce
urbanizzazione.
Sono capaci di vivere in città senza alcun problema e di trovare il cibo in ogni
luogo.
Sono abituate alla presenza dell'uomo eppure mantengono il loro stato selvatico
senza mai avvicinarsi troppo.
Si segnalano casi di relazioni molto strette tra l'uomo e la cornacchia grigia
quando questa viene in contatto molto giovane con l'uomo; alcune di esse
prendono domicilio sugli alberi circostanti la casa degli uomini che le hanno
nutrite in giovane età e comunicano quotidianamente con essi.
METODI DI CONTROLLO INDIRETTO
I dissuasori acustici come cannoncini a gas, spari a salve, petardi ecc hanno
effetto all’inizio delle operazioni
Richiami di allarme e grida di terrore possono funzionare all’inizio dell’impiego
Anche i dissuasori ottici hanno effetti non duraturi nel tempo, mentre riproduzioni
di falchi con ali mobili con emissione di versi intermittenti hanno maggior
durata
Gestione ambientale per zone di riproduzione selvaggina con piantumazione di
essenze a protezione di nidi e nidiacei
Eliminazione di fonti alimentari come discariche di prodotti di allevamenti
Installazione di nidi artificiali
METODI DI CONTROLLO DIRETTO
- Abbattimento da appostamento con zimbello riproducente il gufo reale
- Abbattimento sui dormitori e discariche o su luoghi di pastura
- Catture con gabbie trappola e successiva soppressione
Gabbie Larsen (ad apertura laterale)
Le catture con le gabbie trappola sono molto selettive e le catture
di specie non obiettivo sono molto ridotte.
Rimangono operative per lunghi periodi catturando senza
procurare lesioni agli animali.
In tutte le gabbie si pongono esche alimentari e successivamente
un richiamo vivo.
Gabbie Larsen (apertura sul tetto)
I corvidi tendono a cacciare gli intrusi, nel periodo primavera estate
per cui si devono spostare i soggetti catturati come richiamo in altre
gabbie
Utilizzo consentito tra metà marzo e metà agosto
DANNI SU ALTRE SPECIE
La cornacchia preda soprattutto uova e nidiacei di fasianidi con particolare
insistenza in zone di ripopolamento.
Anche i piccoli di lepre sono oggetto di predazione
Sono state osservate cornacchie attaccare in gruppo anche animali adulti malati o
feriti come lepri, fagiani starne.
La predazione su animali appena immessi a scopo di ripopolamento è piuttosto
pesante
Gestione delle gabbie
-localizzazione dei nidi attivi o in costruzione e dei siti di pastura
-posizionamento delle trappole Larsen in prossimità dei nidi o dei siti di pastura e
cattura del soggetto da usare come richiamo con esca alimentare
-controllo giornaliero delle trappole assicurandosi di avere sufficiente disponibilità di
tempo il giorno seguente per effettuare lo svuotamento di tutte le gabbie attivate
nella propria area di intervento
-disinnescare sempre tutte le trappole se il giorno seguente non sono possibili i
controlli
-innescare un numero di trappole corrispondenti al tempo disponibile
-liberare subito nel luogo stesso di cattura gli animali eventualmente intrappolati,
non appartenenti alla specie bersaglio, con particolare riferimento ai rapaci
(gheppio, poiana, astore, gufo, ecc.)
-soppressione dei corvidi catturati vsuccessivamente in luogo appartato
-compilazione del prospetto delle operazioni di abbattimento
-spostamento delle trappole nei pressi di altri nidi qualora si constati la cessazione
delle catture per alcuni giorni consecutivi
-sostituzione regolare dei richiami vivi -
LETTERBOX (gabbioni)
Catture fuori dal periodo primaverile nelle aree di pasturazione
I gabbioni funzionano meglio sulle cornacchie
METODI DI CONTROLLO DIRETTO
-
Abbattimento con fucile a canna liscia vicino a colture da tutelare e fino a 100 mt
dagli stessi anche da appostamento e con richiamo acustico durante tutto l’anno
dove se ne ravvisi la necessità
-
Catture con gabbie trappola e successiva soppressione da metà marzo a metà
agosto, successivamente solo all’interno di frutteti o colture che possono subire
danni
Abbattimento da appostamento con zimbello riproducente il gufo
reale
Foto anni ‘30
PRECAUZIONI NEL MANEGGIO DELLE
CARCASSE
• Utilizzare sempre guanti usa e getta nel maneggiare le carcasse
• Infilarle in robusto sacco della spazzatura
• Mettere i guanti nel sacco con l’animale e infilare in un secondo
sacco
• E’ vietato l’abbattimento sul nido e
l’uso di esche avvelenate
Foto anni ‘30
SCHEDA RILIEVI BIOMETRICI
MODALITA’ DI SMALTIMENTO DELLE
CARCASSE
• Stoccaggio in punti di raccolta da identificarsi
sul territorio provinciale
• L’onere dello smaltimento sarà a carico del
richiedente l’intervento
• Un campione di individui sarà controllato per
le verifiche alle principali malattie trasmissibili
all’uomo ed agli animali
AMMONTARE DEL PRELIEVO CON
ARMA DA FUOCO
• La quota di Corvidi abbattuti mediante sparo
• non potrà oltrepassare il 30 % del totale
• pianificato annualmente
PICCIONE O COLOMBO DI CITTA’
(Columba livia forma domestica)
ORIGINI
•
I colombi che si osservano nelle piazze di tutte le città discendono da
colombi domestici: individui sfuggiti o abbandonati dalle colombaie,
rilasciati durante manifestazioni, oppure piccioni viaggiatori sbandati.
L'aumento dei colombi nelle città si è avuto dal secondo dopoguerra, in
conseguenza dell'espansione urbanistica e delle trasformazioni socioeconomiche: molti allevatori hanno cessato l'attività, e lo stile di vita
consumistico ha introdotto nell'ambiente ingenti quantità di cibo: rifiuti,
depositi di granaglie, magazzini, monoculture agricole, cibo offerto
volontariamente dai cittadini zoofili.
Alimentazione ed abitudini
• Un colombo consuma giornalmente circa 30 gr di cibo secco
come cereali, leguminose, piccoli germogli, erbe oltre a cibo di
origine antropica (pasta, pane, rifiuti etc.). In molto casi
l’alimentazione è costituita fino all’80% di cibo fornito
direttamente o indirettamente dall’uomo
MORTALITA’
I piccioni hanno pochi predatori nelle città.
Il gabbiano reale ed i corvidi predano prevalentemente le
uova, i giovani od adulti indeboliti.
Topi e ratti uccidono i giovani nel nido per mangiare ilcontenuto del gozzo.
Tra i veri predatori il principale è il falco pellegrino.
Tra i rapaci notturni il più attivo è l’allocco (fino a 100 individui predati
all’anno per coppia).
Altre cause di mortalità sono le malattie, il traffico stradale ed avvelenamento
da metalli pesanti connesso all’inquinamento nelle città
DANNI
Sporcizia (guano) e disturbo in aree urbane
Inconvenienti a coperture e pluviali di palazzi, a edifici storici e monumenti
Danni alle coltivazioni agricole specialmente su cereali e girasole sia in fase di
semina (asportazioni di semi e plantule) che in fase di maturazione
Rischio "birdstrike" presso gli aeroporti
Rischi sanitari potenziali di malattie trasmissibili all’uomo
METODI DI CONTROLLO INDIRETTO
-
Sagome di dissuasione
-
Riduzione disponibilità alimentari e di nidificazione.
- Vietare la somministrazione di cibo nelle città;
-
Chiusura di buchi nei muri, utilizzo di reti metalliche per impedire
l’accesso dei piccioni alle aree di nidificazione, utilizzo di
dissuasori a punte metalliche.
- Regolamenti urbanistici sulle nuove costruzioni.
METODI DI CONTROLLO DIRETTO
- cattura con reti o con farmaci ed eliminazione diretta
- Abbattimento con armi da fuoco
- Sterilizzazione o contraccezione chimica o chirurgica
- Immissione di specie predatrici
MALATTIE TRASMISSIBILI ALL’UOMO
Le malattie trasmissibili sono numerose, le più conosciute::
- Clamidiosi od ornitosi: batteri gram-negativi. Colpisce l’apparato respiratorio.
- Salmonellosi: batteri del genere salmonella, causa nell’uomo gastroenteriti acute.
- Borrelliosi (o malattia di Lyme):Il vettore principale è costituito dalle zecche.
Causa sintomi a carico della cute e delle articolazioni.
- Pseudopeste aviare: malattia virale
- Toxoplasmosi: malattia protozoaria eliminata con le feci
- Boreliosi
- Micosi:infezioni da funghi
- Allergie respiratorie
- Parassitosi
PRECAUZIONI NEL MANEGGIO DELLE
CARCASSE
• Utilizzare sempre guanti usa e getta nel maneggiare le carcasse
• Infilarle in robusto sacco della spazzatura
• Mettere i guanti nel sacco con l’animale e infilare in un secondo
sacco
SCHEDA RILIEVI BIOMETRICI
MODALITA’ DI SMALTIMENTO DELLE
CARCASSE
• Stoccaggio in punti di raccolta da identificarsi
sul territorio provinciale
• L’onere dello smaltimento sarà a carico del
richiedente l’intervento
• Un campione di individui sarà controllato per
le verifiche alle principali malattie trasmissibili
all’uomo ed agli animali
AMMONTARE DEL PRELIEVO
• Visto lo status ecologico del colombo di città (forma
domestica inselvatichita) e poiché si tratta di specie di
cui esistono sovrappopolazioni urbane che generano
rischi igienico-sanitari connessi alla loro vita in
ambiente antropico e che alimentano la diffusione di
soggetti vaganti nelle campagne limitrofe dove
producono i citati danni all’agricoltura, si ritiene di
indicare un tetto annuo massimo al prelievo pari a
12.000 soggetti
CORMORANO
(Phalacrocorax carbo)
Specie soggetta al regime di tutela della direttiva Uccelli 2009/147/CE. Non
cacciabile. Il controllo numerico è attuato in regime di deroga ai sensi dell’art. 9
della direttiva Uccelli e normato a livello nazionale dagli artt. 19 e 19 bis della L.
157/92
Cormorano in volo
ALIMENTAZIONE
Tutte le specie di cormorano sono carnivore e si nutrono principalmente di pesce,
sia d'acqua dolce che d'acqua salata.
I cormorani hanno le piume permeabili e perciò, dopo la pesca, passano lungo
tempo al sole su posatoi ad asciugarsi le penne.
Le zampe, con grandi membrane, una grande spinta gli danno sott'acqua, inoltre,
quando si immerge sott'acqua, può arrivare fino ad una profondità di 6 metri.
DANNI
Il cormorano causa pesanti perdite economiche agli impianti di allevamento ittico
sia intensivi e, in maggior misura, in quelli estensivi
Il continuo aumento della specie e la concentrazione delle colonie comporta un
pesante prelievo alla fauna ittica dei laghi e dei fiumi
METODI DI DISSUASIONE
Azioni di disturbo con cannoncino o emissioni sonore alle aree di sosta o ai dormitori
Protezione con reti di protezione agli allevamenti ittici o a bacini
Eliminazione o interdizione all’accesso dei posatoi
Collocazione di cavi a breve distanza (3 – 4 mt) su tratti di fiume interessati dalla
presenza di fauna ittica di pregio
METODI DIRETTI
Abbattimento dissuasivo
La finalità di tali interventi sarà quella di indirizzare l’attività
predatoria del cormorano verso ambiti territoriali di minor
pregio naturalistico dal punto di vista ittico. Le attività
dissuasive (sia incruente, sia cruente) saranno effettuate in
modo da rendere minimo il disturbo alle altre specie presenti.
Gli abbattimenti selettivi saranno effettuati con l’uso del fucile a
canna liscia, utilizzando esclusivamente munizioni atossiche,
prevalentemente nel periodo compreso tra settembre e marzo
inclusi.
Le azioni di controllo mediante metodi cruenti non saranno
esercitate in corrispondenza dei dormitori di cormorano o ad
una distanza inferiore a 300 metri da questi.
In prossimità di tali siti potrà essere consentito l’uso di metodi
“ecologici”, quali l’utilizzo di petardi, solo nel caso non vi siano
altre specie di uccelli (ad esempio ciconiformi) che
condividono il dormitorio con il cormorano.
Queste azioni sono sperimentali in Italia, qualora si decida di
operare presso i dormitori, verranno messi in atto protocolli di
monitoraggio capaci di valutare le conseguenze di tali azioni
PRECAUZIONI NEL MANEGGIO DELLE
CARCASSE
• Utilizzare sempre guanti usa e getta nel maneggiare le carcasse
• Infilarle in robusto sacco della spazzatura
• Mettere i guanti nel sacco con l’animale e infilare in un secondo
sacco
SCHEDA RILIEVI BIOMETRICI
MODALITA’ DI SMALTIMENTO DELLE
CARCASSE
• Stoccaggio in punti di raccolta da identificarsi
sul territorio provinciale.
• L’onere economico dello smaltimento sarà a
carico dell’ente provinciale per gli esemplari
abbattuti nei territori a protezione e a caccia
programmata
• negli istituti privati dovrà essere sostenuto dal
Concessionario.
SICUREZZA DURANTE LE OPERAZIONI
•
da pag. 62 del “Protocollo Tecnico Pluriennale”
• “Ogni tipologia di intervento dovrà essere realizzata
assumendo tutte le misure precauzionali necessarie alla
salvaguardia della pubblica incolumità e preavvisando le Forze
dell’Ordine qualora gli interventi avvengano in prossimità di
centri abitati.
• Durante gli interventi di controllo numerico con sparo gli
operatori dovranno indossare un apposito giubbetto visibile a
distanza dotato di numero di riconoscimento individuale “
SICUREZZA DURANTE LE OPERAZIONI
•
Osservare scrupolosamente tutte le precauzioni nel maneggio, trattamento e
prelievo di materiale biologico e nel trasporto delle carcasse
•
Nella soppressione degli animali usare il metodo di abbattimento più indicato
•
Nell’uso dell’arma considerare sempre la gittata massima e le possibilità di
rimbalzi e considerare la presenza anche lontana di abitazioni o vie di
comunicazione
- L‘assicurazione venatoria copre gli operatori durante le operazioni di
controllo a solo se vengono rispettate tutte le misure di sicurezza e
tutte le disposizioni previste nelle disposizioni della
Amministrazione Provinciale
grazie per l’attenzione e …
… ci vediamo sul campo