Progetto pastorale Dell`Oratorio San Pietro Gravellona Toce
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Progetto pastorale Dell`Oratorio San Pietro Gravellona Toce
Progetto pastorale Dell’Oratorio San Pietro Gravellona Toce l’Oratorio è… CASA CHE ACCOGLIE Dal Lunedì alla Domenica Oratorio: attività organizzate per i bambini delle Elementari ed i ragazzi delle Medie (da ottobre a luglio) Giugno-Luglio Grest e campi scuola AMBIENTE CHE FORMA ALLA VITA CORTILE: luogo naturale per incontrarsi e crescere insieme CALCIO DANZA Elementare, Medie e Superiori Asd san Pietro il sabato per le bambine della Scuola dell’Infanzia e Primaria MUSICA- CANTO il sabato pomeriggio DOPOSCUOLA ogni lunedì e martedì AMBIENTE CHE EVANGELIZZA CATECHISMO ANIMATORI dalla 2° Elementare alla 2° Media Corso di formazione per giovani animatori della . Campi di formazione ed incontri formativi per gli animatori della 2° superiore ed oltre Incontri e giornate di ritiro in preparazione del Natale e della Pasqua 2 IL PROGETTO EDUCATIVO “Oratorio San Pietro“ FINALITA’ Il progetto educativo è una risposta alla chiamata di Dio che manda ad educare ed evangelizzare i ragazzi i giovani le famiglie della nostra città. Costruito con l’apporto di quanti nell’oratorio credono nell’educazione-evangelizzazione delle nuove generazioni, diventa punto di riferimento comune perché traccia le linee guida del vivere e lavorare insieme per la salvezza dei giovani. DESTINATARI Destinataria del progetto è la Comunità Educante, ossia sono tutti coloro che, in diversi tempi e modi, si occupano dell’educazione dei bimbi e dei giovani e dell’accompagnamento degli adulti, secondo lo stile del Vangelo: Sacerdoti, Suore animatori, catechisti, educatori allenatori, genitori ecc……. 1. SITUAZIONE Situazione storica Situazione sociale Situazione religiosa 2.IDENTITA’ Comunità educante evangelizzatrice OBIETTIVI ED ORIENTAMENTI L’Oratorio San Pietro si pone i seguenti obiettivi: La scelta di crescere come comunità educante La scelta di evangelizzare educando La scelta giovanile La scelta “familiare”, ossia della famiglia. 3 4. RISORSE persone progetti punti fermi della vita della comunità educante. Struttura e conformazione dell’esperieza oratoriana. Compiti specifici delle singole realtà d’oratorio. 5. ANNO 2013/2014 Cammini specifici: II-III media, I-II superiore, III-V superiore, giovani. Calendario. 4 LA SITUAZIONE STORICA PICCOLA GRANDE ITALIA PRESENTAZIONE : SINDACO COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DEL BORGO Gravellona Toce, città di 7.599 abitanti, è un importante snodo stradale nella Provincia del Verbano Cusio Ossola, nel Piemonte settentrionale. E’ collocata circa a una sessantina di chilometri della Svizzera ed a pochi chilometri dai laghi Maggiore, d’Orta e di Mergozzo. Oggi è un dinamico centro commerciale ed industriale che si estende nella piana del torrente Strona e del fiume Toce. E’ raggiungibile in auto, attraverso l’autostrada A26 Genova Voltri - Sempione uscita Gravellona Toce ed in treno con la linea ferroviaria Domodossola - Novara e la linea ferroviaria Domodossola - Milano con discesa a Verbania-Fondotoce servendosi poi dei mezzi pubblici o taxi per giungere in città. Gravellona Toce è Baraggia, Motto, Cantonaccio e Fontanino. BREVE STORIA DEL PAESE Cenni Storici Reperti di selci lavorate attestano la presenza di insediamenti preistorici sulle pendici del Monte Cerano, affacciate sul lago che ai tempi occupava la vallata. Le tribù autoctone composte da Liguri Leponzi si fusero nel V secolo a.C. con gli invasori Celti che diedero vita a un nucleo abitativo (Castelliere) al Motto. I Celti vennero poi soggiogati dai conquistatori romani (200 a.C.) che vi costruirono un borgo e fecero entrare la zona a pieno diritto nella amministrazione romana d'Italia. Con la dissoluzione dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.) iniziarono tutta una serie di invasioni barbariche provenienti dal nord. La zona seguì nell'alto medioevo i fermenti storici legati alle guerre tra il Papato e l'Impero e alle lotte tra Guelfi e Ghibellini e si assistette a una lunga serie di episodi cruenti, a distruzioni e saccheggi. Con la fine del Medioevo, la zona del novarese (1308) si trovò contesa tra i Visconti e Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato; il marchese assoldò per riconquistare Novara (1358) la famigerata "Compagnia bianca", composta di soldati di ventura inglesi che per alcuni anni devastarono i borghi del novarese inclusa Gravellona Toce (1361). Solo nel 1395 il novarese fu concesso ufficialmente al ducato dei Visconti, ai quali poi succedettero gli Sforza (1450). Nel 1310 avvenne la distruzione del Borgo di Cerro ad opera di mercenari al soldo dei Ghibellini novaresi e negli Statuti di Novara fu stabilito che non vi si dovesse mai più edificare, "né ivi, né nello stesso spazio di due miglia, tranne in Mergozzo oltre la Toce ed in Gravellona oltre la Strona". In pratica dagli Statuti di Novara si evince che esisteva già un paese al di là dello Strona, 5 denominato Gravellona. Solo la chiesa di S. Maurizio fu risparmiata. Le guerre scoppiate in quel periodo in Italia, la calata di spagnoli e francesi nella penisola portarono nuovi lutti e miserie nel novarese e a Gravellona: la pace di Cateau-Cambrésis segnò l'inizio del dominio spagnolo. Dominio che si concluse nel 1713 con la pace di Utrecht e Rastaadt (Guerra di Successione Spagnola) che sancì la cessione del milanese agli austriaci. Con la pace di Aquisgrana (1748 - Guerra di Successione Austriaca) i Savoia, in cambio dell'aiuto dato a Maria Teresa d'Austria, ottennero l'annessione dell'alto novarese. Nel 1797 Gravellona che nel frattempo era diventata frazione di Casale Corte Cerro, si trovò a far parte della Repubblica Cisalpina; fino al ritorno di Napoleone Bonaparte dalla sfortunata campagna egiziana, la zona di Gravellona Toce fu teatro di una serie di scontri armati e di occupazione da parte delle truppe russe del maresciallo Suvarov. Dal 1805 entrò a far parte del Regno d'Italia fino alla caduta di Napoleone; dopo il Congresso di Vienna il novarese rientrò fra i possedimenti dei Savoia, e infine (1861) andò al neonato Regno d'Italia. Il novarese e Gravellona Toce da quel momento vissero tutti gli eventi storico-politicisociali legati alla storia d'Italia: dalla I guerra mondiale all'avvento del fascismo, dal II conflitto alla lotta partigiana, alla ricostruzione del dopoguerra. La Necropoli Gallo - Romana di Gravellona Toce Si deve a Felice Pattaroni, la scoperta di importantissimi reperti antichi nel territorio comunale. Pattaroni aveva studiato profondamente la storia locale e sapeva che la zona di Gravellona doveva essere molto interessante dal punto di vista archeologico. Dopo tre anni di ricerche , finalmente, il 1º maggio 1954, durante gli scavi per la costruzione di una casa, furono ritrovati dei frammenti di ceramica. Iniziarono così le ricerche, furono effettuate numerose campagne di scavi che si protrassero fino al 1959, che portarono alla luce numerose sepolture con relativi corredi funerari, resti di edifici, tratti di strada romana. Il complesso abbraccia un periodo che va dal V secolo a.C. al V secolo d.C., ma sono stati ritrovati anche frammenti di selce lavorata del periodo neolitico. Sono state riportate alla luce 150 tombe di epoca gallo-romana con relativi corredi. Sono stati rinvenuti molti oggetti : monete, vasi, attrezzi da lavoro, ceramiche. Alcune tombe erano costruite con tavelloni messi a spiovente coi coppi alle giunture (a cappuccina). Nelle tombe femminili furono rinvenuti: monili, anelli, orecchini, bracciali, collane. Nelle tombe maschili: attrezzi da lavoro, spade, lance, giavellotti, coltelli. Le tombe gentilizie erano caratterizzate dalla ricchezza del corredo, in particolare da oggetti in vetro, costosissimi a quei tempi. Furono rimessi in luce anche i resti di tre edifici: uno detto "Casa del Pescatore" perché il ritrovamento di ami e piombi per le reti da pesca; uno detto "Le Stalle" perché vi si trovarono un campanaccio da mucca, una striglia e frammenti di vasellame per il latte; uno detto "Casa del Forno" perché vi era un forno fusorio per il ferro. Senz'altro molto materiale è rimasto ancora sepolto sotto terra e sotto le numerose case che furono in seguito edificate nella zona. Lo sviluppo edilizio, che in quegli anni è stato molto intenso, ha avuto il sopravvento sull'interesse per la zona archeologica che, per la sua importanza, avrebbe meritato la prosecuzione degli scavi. I reperti più importanti sono oggi esposti al Museo di Antichità di Torino. 6 La prima industrializzazione Gravellona, per la sua posizione geografica e per la ricchezza d'acqua, aveva le caratteristiche ideali per favorire i primi insediamenti industriali. Nel 1844 nacque la filatura GUIDOTTI e PARIANI e nel 1866 il cotonificio FURTER. Gravellona Toce diventa un comune autonomo Dopo essere divenuto comune autonomo nel 1912 (staccandosi dal Comune di Casale Corte Cerro), Gravellona vede pian piano crescere la popolazione soprattutto grazie allo sviluppo industriale legato alla lavorazione del cotone, del marmo e del granito, nonché per le officine elettriche e meccaniche. Anche dal punto di vista commerciale il paese si sviluppa, grazie alla fortunata posizione di crocevia fra importanti assi stradali. Gravellona Toce e le Guerre Mondiali Le due guerre mondiali comportarono rilevanti e dolorose perdite di giovani gravellonesi e l'arrestarsi (momentaneo) dello sviluppo del paese. Nella seconda Guerra Mondiale, in particolare, il centro tocense fu teatro di una furiosa battaglia fra partigiani e nazifascisti, dal 13 al 15 settembre 1944. I nazifascisti, che presidiavano il paese con ingenti ed agguerrite forze, fecero di Gravellona Toce un centro nodale per le comunicazioni della zona. Gravi le perdite di entrambe le parti, notevoli i danni. Recentemente, il Gonfalone della Città è stato decorato della Medaglia di Bronzo quale riconoscimento dell’impegno profuso dai Gravellonesi in questo episodio della Resistenza. Gravellona Toce nel Dopoguerra I Gravellonesi hanno ripreso a lavorare e a sviluppare la propria attività, nonostante la crisi del tessile dei primi anni '50 abbia colpito sfavorevolmente la piccola imprenditoria locale. Negli anni '50 e '60 l'afflusso di famiglie provenienti dal Polesine e dalle regioni dell'Italia meridionale ha conferito al paese una struttura differente da quella dei primi del '900: una realtà più varia dal punto di vista culturale, ma sempre laboriosa e tenace nello sviluppare le proprie attività. È in quegli anni che l'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mario Cavagnino progettò e sviluppò una rilevante zona industriale nelle zone un tempo dedicate al pascolo ed all’agricoltura. Fiorirono nuove attività artigianali, industriali e commerciali ed altre già attive colsero l'opportunità di ingrandirsi. Gravellona Toce diventa città Nel 2003, su iniziativa del Sindaco Rino Porini, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce il titolo di Città al Comune di Gravellona Toce; riconoscendone l'importanza economica, geografica e sociale all'interno del territorio locale e italiano. 7 MONUMENTI PIU’IMPORTANTI – MUSEI A Gravellona Toce è possibile visitare il Minimuseo curato dall’Associazione Archeologica Culturale “Felice Pattaroni”. Il MINIMUSEO si caratterizza per essere un centro di documentazione relativo agli scavi archeologici condotti da Felice PATTARONI - dal 1954 al 1959 - che portarono alla scoperta della Necropoli Gallo-Romana di Pedemonte (oltre 150 tombe dal V sec. a.C. al V sec. d.C.) e di parte dell’abitato. In esposizione si trovano inoltre bacheche tematiche quali: - SCIENZE NATURALI bacheche sulla flora e fauna locale; - MINERALOGIA e FOSSILI vetrine con minerali della zona e una rassegna di fossili; - una raccolta di antichi attrezzi da lavoro agricoli, degli scalpellini, di uso quotidiano. - BIBLIOTECA con libri storici locali. All’interno del museo vi si svolgono visite guidate gratuite e didattiche per scolaresche. Nella frazione di Granerolo si trova, invece, il Laboratorio di Arti Visive, ideato da un gruppo di insegnanti, artigiani ed artisti, con lo scopo di promuovere la conoscenza delle arti applicate, decorative e visive, con particolare attenzione alle antiche attività produttive ed opera sul territorio piemontese dal 1996. Al suo interno vi è l'aula didattica ed un laboratorio di ceramica dove si svolgono laboratori della durata di un giorno indirizzati alle scuole; laboratori protetti (disagio minorile, disabili, utenti del servizio di psichiatria della ASL locale); laboratori seriali per adulti; stage di formazione sulle lavorazioni dell'argilla, del vetro, della pietra, del metallo, della carta e sugli antichi metodi di pittura. Lo scopo del laboratorio è quello di esplorare i saperi tradizionali unendo alla sensibilità del XX secolo la memoria ancora viva degli antichi mestieri e di tramandare, attraverso la ripetizione del gesto, le attività dell'uomo legate alla natura e alle risorse del territorio. Il Laboratorio di Arti Visive fa parte dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone che comprende altri 13 siti visitabili basati su tre tematiche fondamentali, Lavoro e mestieri, Uomo e ambiente, Arte e storia. CHIESE, PARCO VILLA ALBERTINI - BIBLIOTECA CIVICA Francesco CAMONA CHIESA di San MAURIZIO - sec. X Malgrado l’inclemenza del tempo, l’incuria degli uomini e le aggiunte infelici subite, si nota subito la bellezza delle sue linee. Edificata in stile Romanico (pare sulle rovine di un Tempio dedicato a Mercurio), orientata da ovest ad est secondo l’usanza del tempo, viene menzionata per la prima volta in una pergamena datata 2 novembre 1023, di donazione per tre quarti alla Badia di Arona. Nel 1310, fu risparmiata dalla distruzione del Borgo e del Castello di Cerro, avvenuta ad opera di mercenari al soldo dei Ghibellini Novaresi. 8 Nei sec. XV e XVI l’interno fu decorato con affreschi (ora in deplorevole stato di degrado) e la navata coperta da volte a crociera, rimosse nel secolo scorso perché costituenti un pericolo per la stabilità dell’ edificio e sostituite da capriate scoperte, in modo da lasciare in vista la parte alta dei muri perimetrali originari.Sul muro, a sinistra dell’attuale porta di ingresso da Corso Sempione, è ancora leggibile la scritta, evidentemente relativa alla riconsacrazione della Chiesa: “AD MEMORIAM S. MAURITII ECCLESIAM UBERTINUS EPISCOPUS CIRENENSIS DIE CONSACRAVIT 4 SEPTEMBER 1554”. Sopra tale porta, si intravedono affreschi con teste di angeli, disposti ad arco, che adornavano il vecchio altare.Al tempo della peste, nel sec. XVII, l’edificio venne adibito a Lazzaretto.Nel 1868, una piena del Torrente Strona (che all’epoca sfociava nel lago Maggiore a breve distanza) pare abbia provocato il crollo dell’abside semicircolare e - in conseguenza di ciò - fu mutata l’orientazione della Chiesa, chiudendo il Presbiterio con una parete ed aprendovi l’ingresso principale, collocando di conseguenza l’altare contro la parete ovest. E’ Monumento Nazionale. Il campanile, in perfetto stile Romanico (sec. XI), di struttura indipendente, poi unito alla Chiesa mediante un breve tunnel ricavato tra i due muri e l’intercapedine, oggi è molto pendente, a causa del cedimento del terreno per infiltrazioni di acqua. Come la Chiesa, è costruito in pietra locale accuratamente squadrata a scalpello da Mani esperte. L’attuale cella campanaria ed il tettuccio ottagonale furono aggiunti nel corso del sec. XIX. CHIESA di S. PIETRO APOSTOLO - sec. X II Fatta edificare ad una sola navata nel 1144 come cappella privata da Federico della Famiglia dei Conti di Crusinallo, ampliata in fasi successive, nel 1655 fu donata alla Comunità e nel 1674 divenne Parrocchia autonoma. Attualmente è a tre navate, separate da colonne. La facciata, rifatta nel 1862 (in stile Neo-Rinascimentale dall’Arch. Pompeo Azari di Pallanza), è rivestita da lastre di granito rosa e bianche. In due nicchie sono alloggiate le statue di S. Pietro e S. Paolo, Patroni di Gravellona. Ai lati vi sono inoltre 3 Cappelle, dedicate rispettivamente a Gesù Crocifisso, alla Madonna e al Battesimo di Gesù. Le due navate laterali ospitano dipinti del Pittore Borzoni; Le colonne ed il soffitto delle navate laterali sono state ridipinte dal Pittore Lavarini di Ornavasso. La copertura, rifatta di recente, è in beole, come si usava anticamente. Il campanile è del 1856. Di notevole importanza vi sono: il Fonte Battesimale del 1671 Il Presepe Semovente 9 Una statua lignea raffigurante S. Pietro, proveniente dalla Val Gardena Una statua in legno dorato della Madonna del Rosario, secentesca. CHIESA di S. MARIA - sec. X V Sorta nel XV secolo, probabilmente sui resti di un edificio più antico, in origine si chiamava S. Maria al Bosco. Appartenne sino al 1920 al Comune di Casale, sebbene Gravellona si fosse costituita comune autonomo sin dal 1912. Pregevole l’affresco dipinto da Pietro Borzoni sul soffitto, raffigurante la Madonna contornata da Angeli festanti. Nel 1934 venne aggiunta la Grotta di Lourdes, furono rifatti : il pavimento, l’altare e le balaustre. CHIESA di MADONNA DELL’OCCHIO o BEATA VERGINE ASSUNTA sec. X VII Sorge in mezzo ad un prato che una volta era il cimitero del paese. Secondo la tradizione, viene chiamata così per ricordare l’appezzamento di terreno che anticamente si chiamava “sott’occhio” perché era ben visibile sia dal castello del Motto che da quello di Feriolo. La sua costruzione si suppone sia avvenuta come voto dopo la peste del 1630. Infatti ospita al proprio interno un quadro di S. Rocco, protettore degli appestati, mentre mostra una piaga al Pontefice. Nel 1929 è stato aggiunto il campanile; nel 1985 è stato posto l’altare di granito bianco e nel 1958 è stato costruito un portichetto. Dietro l’altare vi è un grande dipinto su tela del Pittore Baranzelli raffigurante la Madonna Assunta, a cui la Chiesetta è dedicata, circondata da angeli. ORATORIO di S. GIUSEPPE – PEDEMONTE Semplice costruzione, risalente alla seconda metà del Settecento, voluta da Giovanni Battista Camona (di origini Andorrane), cavaliere e delegato regio della Corte Sabauda. In facciata, in una nicchia vi è la statua di granito rosa dedicata a S. Giuseppe, opera dello scultore Giulio Zanetti (1981). All’interno, pala d’altare raffigurante S. Giuseppe morente, dipinto di scuola Spagnola. Nel 1823 l’Oratorio passò sotto la Parrocchia di Gravellona. Il campanile è del 1848. L’altare e la balaustra sono del 1860 (ex-voto offerti dalle famiglie dei combattenti delle Guerre di Indipendenza e dagli abitanti di Pedemonte). 10 CAPPELLETTA di PEDEMONTE Dedicata alla Madonna del Boden, fu eretta nel 1865 quale voto degli abitanti di Pedemonte e Ressiga per essere rimasti immuni dall’epidemia di colera. Restaurata nel 1965, abbellita nel 1986 (per volere del Curatore, Felice Pattaroni) con l’aggiunta di due lastre di granito di Biella (donate dal Sig. Cirla) scolpite da Giulio Zanetti, raffiguranti S. Antonio e S. Lucia. PARCO VILLA ALBERTINI Il parco è stato aperto al pubblico nel 2010, dopo notevoli lavori di sistemazione. E’ adiacente alla Villa donata al Comune dal Sen. Francesco Albertini, gravellonese benemerito, che fu deportato nel 1944 nei campi di concentramento di Mauthausen e poi Gusen e che dedicò tutta la vita alla ricostruzione storica attinente la Deportazione. PRODOTTI TIPICI Nell’Ottocento, Gravellona Toce, grazie alla sua posizione geografica e per la ricchezza d'acqua, aveva le caratteristiche ideali per favorire i primi insediamenti industriali. Nel 1844 nacque la filatura GUIDOTTI e PARIANI e nel 1866 il cotonificio FURTER. Dal punto di vista gastronomico, come prodotto tipico di Gravellona Toce, possiamo ricordare la Torta del Pane che, secondo la tradizione, veniva preparata in 7 bielle ed un biellino per la festa di San Giuseppe in località di Pedemonte. Questa festa era un momento di condivisione tra tutti gli abitanti del paese che cuocevano assieme le loro torte in antichi forni a legna collocati all’interno delle “corti”(cortili all’interno delle mura di recinzione delle case). EVENTI Gli eventi di maggiore rilievo che si svolgono a Gravellona Toce sono l’”Ottobre Culturale” giunto alla XIX ediz., una rassegna di incontri di carattere storico, artistico, culturale e musicale che coinvolgono la cittadinanza nel periodo da ottobre a novembre; “Littarae in loco”, che invita gli autori di libri locali a presentare i loro lavori alla cittadinanza attraverso diversi incontri che si svolgono presso la Biblioteca comunale. Per gli amanti del cioccolato, presso la località Paesello di Gravellona, la seconda domenica di ottobre si svolge la “Sagra del Cioccolato” organizzata dalla Pro Loco, giunta alla VII ed., che permette di gustare il cioccolato in tutte le sue preparazioni dal dolce al salato. 11 La terza domenica dopo Pasqua, nella loc. Pedemonte si svolge la festa dedicata al patrono S. Giuseppe con la consueta processione, la priora, giovane ragazza che secondo la tradizione avrà per un giorno in mano le chiavi del paese. I festeggiamenti prevedono anche un incanto e la conclusione con il concerto tenuto dalla Banda S. Cecilia di Gravellona Toce. Nel mese di giugno, durante i festeggiamenti di S. Pietro, patrono di Gravellona, vengono realizzati diversi appuntamenti liturgici, culturali e musicali. PUNTI DI FORZA DEL BORGO Punti di forza della città di Gravellona Toce sono: il posizionamento geografico: la collocazione centrale rispetto alla provincia del V.C.O., la vicinanza alla Svizzera ed ai tre laghi Maggiore, d’Orta e di Mergozzo; mezzi di trasporto: uscita dell’autostrada A26 Genova Voltri-Sempione, la linea NovaraDomodossola; la vicinanza alla linea ferroviaria Domodossola-Milano, l’offerta per abitanti e turisti che si può avere: dalla cultura con il minimuseo e il laboratorio di arti visive, allo sport come jogging, roccia, parapendio, passeggiate. A Gravellona Toce negli ultimi anni si stanno sviluppando gli sport all’aria aperta, come ad esempio, il parapendio, grazie all’ass. “Voglia di Volo” che qui ha creato la sua sede e la pista di atterraggio. Gravellona Toce possiede anche un percorso vita realizzato in località Frana di Pedemonte dove si può correre e fare esercizi di stretching seguendo le figure e le descrizioni riportate dai cartelli posizionati in prossimità delle diverse attrezzature. Sempre nei pressi della Frana vi sono palestre di roccia e molti sono i percorsi naturalistici segnalati che si possono seguire per giungere sulle alture delle vicine montagne quali ad esempio il Mottarone (mt. 1492), il Monte Cerano (mt. 1702) ed il Massone (mt. 2161). Gravellona Toce, inoltre, è collegata al Lago Maggiore ed alla Bassa Ossola da piste ciclabili che consentono di ammirare paesaggi e scorci, costeggiando il fiume Toce ed ammirando la tipica fauna (germani, cigni, aironi, martin pescatore) e flora (dalle acidofile ai pioppeti) presente nella nostra area, attraversando oasi WWF come il Bosco Tenso in comune di Premosello Chiovenda e la Riserva Naturale Speciale dei Canneti di Fondotoce. 12 SITUAZIONE SOCIALE Il Servizio Sociale di territorio presenta una sintetica relazione rispetto all’attività svolta con una centratura sulle problematiche prevalenti ed alle caratteristiche del territorio . La crisi congiunturale che ha interessato in modo drammatico il nostro territorio ha determinato un aumento delle richieste di aiuto economico e professionale, con l’aggravamento delle situazioni di disagio consuete e l’accesso al servizio di fasce di popolazione sino ad ora estranee alla rete dei servizi. Il disagio occupazionale ed economico indice sullo stato di benessere dei nuclei familiari interessato con l’emergere di problematiche connesse sia alla relazionalità interna sia all’esercizio della genitorialità. La perdita del lavoro determina infatti una perdita di identità sociale e di realizzazione personale che incide su tutte le aree di funzionamento individuale, con l’aumento della fragilità e dell’inadeguatezza. 13 SITUAZIONE RELIGIOSA 2. Identità L’Oratorio è definibile come “CASA CHE ACCOGLIE, PARROCCHIA CHE EVANGELIZZA, SCUOLA CHE PREPARA ALLA VITA E CORTILE PER INCONTRARSI TRA AMICI E VIVERE IN ALLEGRIA”. L’Oratorio mirava a far crescere “buoni cristiani ed onesti cittadini”; oggi questi tratti non sono cambiati, ma richiedono un adeguamento alle diverse condizioni sociali attraverso la progettualità. 2.1. COMUNITA’ EDUCANTE EVANGELIZZATRICE È una COMUNITA’: che coinvolge in un clima di famiglia giovani ed adulti, genitori ed educatori, Sacerdoti e suore fino a voler diventare un’esperienza di Chiesa; È EDUCANTE: colloca nel centro dei suoi progetti, relazioni ed organizzazioni; pone particolare attenzione a tutti gli aspetti: fisico, psicologico, culturale, professionale, sociale e trascendente. E’ EVANGELIZZATRICE: si apre all’evangelizzazione, cammina con i giovani incontro a Cristo, e realizza un’esperienza di Chiesa, sperimenta con i giovani i valori della comunione umana e cristiana con Dio e con gli altri. Costituiscono la Comunità Educante tutti coloro che operano nell’ambito dell’Oratorio: I sacerdoti le suore gli educatori Gli animatori, punto di riferimento fondamentale nell’azione della comunità che non solo lavora in mezzo a bambini e ragazzi e per loro, ma con loro e per mezzo di loro.I genitori, come primi e principali responsabili dell’educazione dei figli; I laici a vario titolo responsabili e collaboratori. 14 3. Obiettivi Vivere la centralità di Cristo che chiama a stare con Lui e manda ad annunciarlo ai giovani come unica salvezza, realizzazione piena delle loro aspirazioni Creare un luogo dove la persona si senta accolta, rispettata e proiettata verso i valori umanitari e cristiani. Estendere il “cortile” oltre le mura di confine e realizzare accordi con il territorio al fine di accompagnare e raggiungere il giovane anche al di fuori Promuovere la formazione umana e cristiana del giovane secondo le linee guida scelte dalla Comunità Educante. Accogliere ed accompagnare le famiglie nel difficile compito educativo. Gli obiettivi del presente progetto, ossia le scelte che devono caratterizzare e contraddistinguere l’operato di ciascuno di noi, sono: La scelta di crescere come comunità educante La scelta di evangelizzare educando La scelta dei giovani La scelta delle famiglie, ossia di sostegno ed accompagnamento della famiglia 3.1. La scelta di crescere come comunità educativa Annuncia il Vangelo e presenta Cristo come elemento di trasformazione verso la pienezza dell’uomo in Dio. È attenta alle persone, condivide le loro preoccupazioni ed aspirazioni, stabilisce un dialogo profondo con le realtà presenti nel territorio, promuove la formazione cristiana delle coscienze e stimola un atteggiamento di solidarietà verso le diverse forme di emarginazione e solitudine (materiale, spirituale, psicologica…) 3.2. La scelta di evangelizzare educando Offre una proposta di evangelizzazione continua e sistematica curando soprattutto la catechesi e la vita Sacrametale dei giovani e delle famiglie che sia incarnata nella situazione di vita in modo da aiutare ad illuminare il quotidiano con il Vangelo. Crede fortemente nel valore dell’educazione quale strumento primario per trasmettere valori e fede in ogni persona che incontra.. 15 3.3. La scelta dei giovani Dedica un’attenzione particolare per il mondo giovanile; è animata da una preoccupazione pastorale per i giovani cercando di conoscere i loro problemi ed il loro “mondo”. Attua una formazione cristiana costante e continua accompagnando con speciale cura la formazione degli animatori e favorendo il loro inserimento nella comunità. Crede nell’importanza della presenza di animatori preparati e competenti; formati ad ascoltare ed accogliere ogni bimbo/ragazzo che apre il cancello dell’Oratorio . Crede nell’importanza del dialogo e dell’ascolto intergenerazionale. 3.4. La scelta della famiglia Pone particolare attenzione alla famiglia accompagnandola nelle varie tappe della sua crescita, dalla nascita dei figli al loro inserimento nella vita della Chiesa. Anima gli incontri per i genitori e famiglie per rompere l’isolamento che ogni famiglia tende a vivere e favorire la condivisione ed il confronto. Favorisce la presa di coscienza della responsabilità di ogni genitore non soltanto nei riguardi dei propri figli ma anche e soprattutto nella costruzione di una società più umana e cristiana. 4. Risorse 4.1. LE PERSONE Consiglio Oratoriano composto da persone investite dalla Comunità Educante di cariche specifiche e settoriali; vive incontri bimestrali di progettazione e revisione del programma formativo dell’Oratorio. Animatori responsabili della formazione personale e dei nuovi animatori e dell’animazione ed educazione dei più piccoli presso l’Oratorio. Catechiste: hanno un ruolo importante nell’evangelizzazione dei bambini/ragazzi. Laici e genitori: chiamati a collaborare con i responsabili per garantire un ambiente sano per i propri e altrui figli 16 4.3. PUNTI FERMI DELLA VITA DELLA COMUNITA’ 1. Rievangelizzarci per rivitalizzare l’ambiente oratoriano. 2. Adeguamento norme sicurezza degli edifici 3. Realizzazione di ambienti atti a favorire l’aggregazione giovanile e delle famiglie 4. Accompagnamento sempre più adeguato e aggiornato di coloro che entrano in relazione con il nostro ambiente 5. Attenzione con persone competenti ai problemi familiari ( Gruppo famiglia) 6. Attenzione ai bisogni della nostra realtà cittadina (accordi di rete con il territorio) 17 4.4. STRUTTURA E CONFORMAZIONE DELL’ESPERIENZA ORATORIANA COORDINATORE DELL’ORATORIO Don Samuele CONSIGLIO D’ORATORIO Don Brunello-Don Samuele-Suor Roberta Rappr. Animatori: Stefano-Manuel-Umberto Rappr. Catechismo: Antinisca-Adelinda Anspi-Bar: Rocco Rappr. Genitori Alessia Sport: GRUPPI GIOVANILI EQUIPE CAMMINI DI FORMAZIONE Don Samuele-Suor Roberta-Stefano-ManuelUmberto-Antinisca-Adelinda-Emmanule I-II SUPERIORE II-III MEDIA Emmanuele-Sophie-Chiara Simone Urzia-Luca Forcina III-V SUPERIORE GIOVANI Don Samuele Don Samuele ATTIVITA’ DELL’ORATORIO DANZA CHIERICHETTI Arianna-Noemi-Erika-Eleonora Don Samuele-Luca ATTIVITA’ DI ANIMAZIONE BAR Annabelle-Francesca- Rocco-Riccardo-Andrea 18 .5. COMPITI SPECIFICI DELLE SINGOLE REALTA’ D’ORATORIO Coordinatore dell’oratorio: è il sacerdote responsabile dell’oratorio, ha il compito dicoordinare, in unità con la parrocchia, i cammini e le esperienze dell’oratorio nello spirito del Vangelo per la crescita umana e spirituale di tutte le persone che a vario titolo fanno esperienza in oratorio Consiglio d’oratorio: è un gruppo rappresentativo delle varie esperienze di oratorio che insieme con il parroco e il coordinatore dell’oratorio rendono efficace e attuale il progetto pastorale nei singoli ambiti. Equipe cammini di formazione: è una rappresentanza di animatori più esperti e animatori di gruppo che con suor Roberta e il coordinatore dell’oratorio sviluppano e crerano i cammini e le esperienze per i ragazzi e i giovani dell’oratorio. Cammini di gruppo: sono le opportunità che l’oratorio da’ ai ragazzi e i giovani, in un clima positivo di amicizia, per dare strumenti creando un percorso formativo che conduca gradualmente a scoprire la bellezza e la profondità della vita interiore e della familiarità con Dio. Attività oratoriane: l’animazione, la danza e il servizio di bar desiderano rendere protagonisti gli animatori nei vari servizi che rendono l’oratorio e l’asilo luoghi di svago e di crescita dei ragazzi in compagnia degli animatori. 5. ANNO 2013/2014 L’anno 2013/2014 desidera quest’anno compiere un cammino oratoriano comune per tutte lefasce d’età aiutati da un sussidio del Movimento Giovanile Salesiano, che riesce, sempre con uno sguardo all’ano liturgico, a dare un cammino unitario con al centro la parola di Dio e desideroso di donare ai ragazzi e giovani “diamanti” per arricchire la loro esperienza di vita. 19