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Docente: Dott.ssa Marina Zacà Normativa di riferimento Docente: Dott.ssa Marina Zacà Art. 1 Legge quadro 328/2000: “per servizi sociali si intendono tutte le attivita' relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficolta‘ che la persona umana incontra nel corso della sua vita. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Art. 1 Legge Quadro 328/2000 Sono escluse Le situazioni di bisogno assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario Le situazioni di bisogno assicurate in sede di amministrazione della giustizia Docente: Dott.ssa Marina Zacà Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali 1° QUADRO NORMATIVO UNITARIO VALIDO PER L’INTERO TERRITORIO NAZIONALE ha ridefinito il profilo delle politiche sociali apportando tutta una serie di elementi di novità si colloca in un vuoto legislativo di oltre 110 anni in cui è mancata una regolamentazione organica dei servizi socio-assistenziali. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Tale legge si colloca in un quadro di ridefinizione del rapporto Stato-Regioni- Enti locali completato con la Riforma del Titolo V della Costituzione (L. 3 del 2001) Art 1 comma 3 La programmazione e organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli enti locali, alle Regioni e allo Stato secondo alcuni principi, primo tra tutti il principio di sussidiarietà Docente: Dott.ssa Marina Zacà Sussidiarietà verticale criterio di distribuzione delle competenze tra lo Stato e le autonomie locali in base al quale si ha invece attività proprie dei pubblici poteri vengono svolte da soggetti privati, cioè dai cittadini stessi magari in forma associata e \ o volontaristica con l’intento di lasciare più spazio possibile all’autonomia privata, riducendo così all’essenziale l’intervento pubblico. l’ente gerarchicamente inferiore svolge tutte le funzioni e i compiti di cui esso è capace l'ente sovraordinato ha la possibilità di intervenire per surrogarne l'attività, laddove le risorse e le capacità dell'ente sottordinato non consentano di raggiungere pienamente e con efficacia ed efficienza l'effettuazione di un servizio. Sussidiarietà orizzontale La ratio è la collaborazione alla costruzione di una rete si servizi alla persona. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Destinatari Art . 2 comma 1 - Carattere della universalità del sistema hanno diritto di usufruire delle prestazioni e dei servizi tutti i cittadini italiani e degli Stati appartenenti all’Unione Europea ed i loro familiari nonché gli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorni. Ai profughi, agli apolidi e agli stranieri irregolari sono garantite le misure di prima assistenza. Realizzazione servizi Art. 4 comma 1, 4 Per realizzare questo sistema integrato e offrire quindi queste prestazioni su tutto il territorio nazionale si ricorre a un finanziamento plurimo cui concorrono gli enti locali, le Regioni e lo Stato attraverso il Fondo Nazionale per le politiche sociali Ruolo Enti Locali e settore No Profit Art. 5 Il sistema di erogazione dei servizi creato dalla legge 328/00 risulta fortemente incentrato sulla relazione tra Enti Locali e Settore No Profit cui viene riconosciuto un ruolo rilevante. Essi infatti vengono chiamati a partecipare alla co-progettazione dei servizi e alla realizzazione concertata degli stessi. Docente: Dott.ssa Marina Zacà “Sistema integrato d’interventi e servizi sociali in Puglia” realizzare interventi tesi a garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza FINALITÀ prevenire, eliminare o ridurre le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia Docente: Dott.ssa Marina Zacà apre una nuova era per la Regione Puglia nel campo dei servizi sociali STRUMENTI la gestione associata il piano regionale i piani di zona. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Gestione associata I Comuni appartenenti allo stesso distretto socio-sanitario - ambiti territoriali - gestiscono in maniera unitaria il sistema a rete dei servizi sociali determinandone le forme di gestione Il piano Regionale E’ approvato ogni tre anni e rappresenta lo strumento attraverso il quale la Regione indica gli indirizzi generali per la programmazione del sistema integrato sull’intero territorio regionale I piani di zona Sulla base delle indicazioni contenute nel piano regionale i Comuni, singoli o associati, definiscono il Piano di zona, d’intesa con le ASL, gli altri soggetti pubblici e gli organismi del terzo settore. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Legislazione nazionale e Regionale Docente: Dott.ssa Marina Zacà Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Prevede l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del FONDO NAZIONALE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale. Docente: Dott.ssa Marina Zacà attuare e favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo e la realizzazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza, OBIETTIVO privilegiando l'ambiente ad esse più confacente ovvero la famiglia naturale, adottiva o affidataria, in attuazione dei principi della Convenzione sui diritti del fanciullo Docente: Dott.ssa Marina Zacà SOGGETTI DESTINATARI DIRETTI Enti locali compresi nell’ambito territoriale di intervento INDIRETTI i bambini e gli adolescenti Soggetti che concretamente si attivano alla realizzazione delle disposizioni della legge Docente: Dott.ssa Marina Zacà Enti locali compresi nell’ambito territoriale di intervento possono ottenere un finanziamento dietro presentazione di un progetto. La Legge richiede agli enti locali uno sforzo di progettazione e gestione partecipata Stipula di accordi di programma tra i protagonisti che contribuiscono alla realizzazione dei Piani Territoriali di intervento Docente: Dott.ssa Marina Zacà Artt. 4 - 7 Azioni ammesse al finanziamento Sono ammesse quelle azioni rivolte alle 4 macroaree di intervento Azioni positive per la promozione dei diritti Interventi educativi e ricreativi per il tempo libero Interventi socio-educativi per la prima infanzia e di sostegno alla relazione genitori figli Interventi di contrasto della povertà, del disagio, della violenza, dell’istituzionalizzazione Docente: Dott.ssa Marina Zacà OBIETTIVO Creare sul territorio una presenza significativa di azioni orientate a favorire la cultura e la pratica di gioco. Queste proposte diventano punti di riferimento in cui bambini/e ragazzi/e, durante il tempo libero, possono esercitare il loro bisogno/diritto al gioco sia in spazi pubblici che in spazi di socializzazione controllata DESTINATARI Bambini/e e adolescenti nella fascia di età dai 7/8 anni ai 12/13 Docente: Dott.ssa Marina Zacà Obiettivi e finalità strategiche Lo sviluppo delle pari opportunità nel gioco Lotta agli stereotipi di genere Lo sviluppo della socializzazzione tra soggetti appartenenti a diverse etnie Il rapporto con la scuola nell’ambito del sistema formativo integrato Docente: Dott.ssa Marina Zacà Centri ricreativi Spazi predisposti ad accogliere bambini e ragazzi offrendo loro opportunità di gioco libero e organizzato. SPAZI INTERNI Costituti da almeno due ambienti: un laboratorio uno spazio di incontro SPAZI ESTERNI Area possibilmente verde che i bambini e i ragazzi possono adattare a diverse possibilità di gioco Docente: Dott.ssa Marina Zacà Ludoteca E’ una sorta di biblioteca dei giocattoli organizzata sulla base di spazi opportunamente strutturati sulla base di attività ludiche Docente: Dott.ssa Marina Zacà Ludobus Un veicolo di mediegrandi dimensioni appositamente utilizzato per attività di gioco e animazione La legge 285/97 si sviluppa secondo un disegno fortemente decentrato, ciò in coerenza con il quadro delle competenze istituzionali e nella convinzione che i diversi soggetti debbano entrare in relazione tra loro per la concertazione di una politica unitaria e di un sistema integrato di interventi. In questa prospettiva le diverse funzioni sono articolate a vari livelli: A livello nazionale Il Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri garantisce : il coordinamento generale della legge cura il monitoraggio sulla sua applicazione effettua la verifica tecnico-politica della spesa Docente: Dott.ssa Marina Zacà A livello regionale Le Regioni concorrono all'applicazione della legge: garantendo la programmazione di settore attraverso l'emanazione delle linee di indirizzo e delle le priorità degli interventi; armonizzando la distribuzione delle risorse attraverso la determinazione degli ambiti territoriali e la costituzione dei Fondi Regionali per l'infanzia e l'adolescenza; sviluppando programmi di scambio e formazione interregionale finanziabili nella misura del 5% della quota prevista del Fondo Nazionale ; assicurando il monitoraggio e la verifica della spesa; definendo ogni tre anni gli ambiti territoriali di intervento. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Sviluppo degli interventi in favore dell'infanzia e dell'adolescenza. Tale legge detta norme per la programmazione e l'organizzazione di iniziative degli enti locali volte alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza, in attuazione della legge 28 agosto 1997, n. 285. Ha istituito, presso l'Assessorato regionale al Welfare la Commissione consultiva per i problemi dei minori – Art. 3 Le Province promuovono, d'intesa con i Comuni,programmi di formazione e aggiornamento degli operatori impegnati nel settore dell'infanzia e dell'adolescenza. Art. 6 Docente: Dott.ssa Marina Zacà Ruolo Docente: Dott.ssa Marina Zacà E’ colui che si occupa del sociale, di un‘utenza disagiata, della rieducazione e risocializzazione E’ colui che permette la reale realizzazione delle politiche di intevnto disciplinate dalla L. 285/97 L’operatore opera a livello di micro territorialità e macro territorialità, in attività di prevenzione primaria – secondaria terziaria rivolte a fasce di popolazioni deboli e portatori di disagio. Possiamo definire l’operatore anche un facilitatore relazionale del territorio, un facilitatore che motiva l’altro ad una consapevolezza di sé, all’accettazione dell’essere aiutato, alla conoscenza delle proprie competenze e abilità. Docente: Dott.ssa Marina Zacà L’operatore lavora in base ad una accettazione non pregiudiziale delle problematiche e del disagio L’operatore si impegna in una relazione di aiuto e di accompagnamento L’operatore deve: ▪promuovere la qualità della vita, la tutela della salute, il benessere sociale, le opportunità educative e quelle di inserimento sociale e lavorativo; ▪ridurre il rischio del disagio sociale, marginalità e devianza; ▪rendere i diversi attori sociali competenti nella elaborazione di strategie adeguate al contesto di riferimento. Docente: Dott.ssa Marina Zacà L’operatore svolge anche la FUNZIONE di : ▪osservazione e analisi del territorio (popolazione, risorse, bisogni espressi e inespressi); ▪osservazione e analisi delle domande espresse a livello individuale o di piccolo gruppo; ▪mantenere relazioni con associazioni, agenzie educative come la scuola o la stessa famiglia, servizi del territorio; ▪facilitare la comunicazione e promuovere informazione; ▪elaborare, realizzare, valutare l’intervento in collaborazione con i servizi. Docente: Dott.ssa Marina Zacà Docente: Dott.ssa Marina Zacà Il pedagogista , lo psicologo , il sociologo l’ assistente sociale , l’ insegnante , l’educatore, il volontario della parrocchia tutti coloro che hanno a che fare con i bisogni della società si definiscono operatori del sociale. Docente: Dott.ssa Marina Zacà L’ educatore è un operatore sociale in primis , che lavora in e per diversi settori ponendosi in una relazione diretta con il proprio utente nella gestione del quotidiano , offrendosi come stimolo e punto di riferimento nella costruzione del cammino personale e sociale che ognuno – sia esso minore o adulto- può fare a partire dalle proprie potenzialità . Docente: Dott.ssa Marina Zacà L’assistente sociale aiuta gli utenti a sviluppare la propria autonomia e responsabilità, organizzando e promuovendo prestazioni e servizi il più possibile rispondenti alle esigenze delle persone, valorizzando e coordinando a tale scopo tutte le risorse pubbliche che private istituite per realizzare gli orientamenti della politica sociale secondo le norme definite dalla legislazione sociale. Si tratta di una professione di aiuto alla persona in stato di bisogno; per questo, l’assistente sociale rappresenta, per l’utente, la risposta operativa a cui fare riferimento poiché è l’indispensabile attivatore delle risorse individuali di coloro che accedono ai servizi. Docente: Dott.ssa Marina Zacà