Espulsostudenteturco dellaNormalediPisa

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Espulsostudenteturco dellaNormalediPisa
12 42 45 67 86 9A
Primo Piano .9
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015
TERRORISMO. ILCALIFFATOCONTROL’OCCIDENTE
Sondaggio Istituto Piepoli
MARIA V. GIANNOTTI
PISA
A luglio aveva superato senza
problemi la difficile selezione
per essere ammessi al corso di
perfezionamento in Fisica della
Normale e lo scorso novembre
aveva cominciato il suo dottorato nella prestigiosa facoltà pisana. La brillante carriera di Furkan Semih Dundar, 25enne
turco, però, è durata solo un
mese. Gli investigatori della
Digos della città toscana sono
convinti che il giovane, appassionato di buchi neri e teoria
delle stringhe, sia l’autore di
una serie di inquietanti messaggi inviati via mail a diversi
siti istituzionali italiani e statunitensi: nei messaggi in questione, lo studente minacciava
di farsi saltare in aria davanti
alle ambasciate.
Lo scorso 26 dicembre, la
strage nella redazione di Charlie Hebdo era ancora fantascienza, ma il contenuto delirante dei messaggi ha fatto
scattare l’allerta e nel giro di pochi giorni, l’autore delle missive
è stato individuato, accompagnato in un Cie di Roma e rispedito in Turchia con un provvedimento di espulsione. L’abitazione pisana del 25enne è stata
perquisita: in mezzo ai volumi
di fisica e geometria dello spazio, gli inquirenti hanno trovato
il tablet con cui sarebbero state
spedite le mail finite nel mirino.
La personalità
Ma chi è Furkan Semih Dundar? Sfogliando il suo profilo su
Google plus, si ha l’impressione
di avere a che fare con un normalissimo studente, con una
certa propensione per gli accessori appariscenti: le foto lo
mostrano sorridente, mentre
sfoggia un paio di baffi oppure
mentre fissa scherzoso l’obiet-
Pagare o no i riscatti
l’Italia si spacca a metà
Qualche giorno fa sono state liberate le due giovani cooperanti italiane
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo che erano state rapite in Siria nel
luglio 2014. Lei che cosa ha provato quando ha appreso questa notizia?
36%
25%
13%
Sollievo
La storica facciata della Scuola normale superiore di Pisa
Espulsostudenteturco
dellaNormalediPisa
Dottorando in fisica, nelle mail intercettate
minacciava attentati davanti a un’ambasciata
tivo esibendo un orecchino rosso
a forma di fiore o di bottone. L’immagine prescelta per la copertina raffigura una stanza buia rischiarata da una grande finestra.
La presentazione che fa di sé è
ironica e profonda. «Ho studiato
fisica quantistica. Qualcuno dice
che è un tentativo improbabile
che non porta ad alcun successo
rapido. Ma io non voglio provare
rimorsi quando sarò vecchio perché da giovane non ho avuto il co-
raggio di seguire le mie passioni.
Ho tempo e pazienza… ho scelto il
viaggio piuttosto che la destinazione». La fisica non è il suo unico
chiodo fisso. «Anche se ha un
ruolo centrale nella mia psiche –
continua – più in basso rispetto
all’amore e alla poesia».
Il blog
Nel suo blog, raccontava la città
di Pisa ai connazionali intenzionati a visitarla. Pochissimi gli
amici, distribuiti nelle università di tutto il mondo. Lo scorso
dicembre, la Normale ha ricevuto una scarna comunicazione
in cui si annunciava che lo studente non avrebbe più potuto
seguire il corso a cui era iscritto. «Siamo aperti a candidature
provenienti da qualunque Paese – spiega il direttore della
Scuola Superiore Normale Fabio Beltram -. Non controlliamo
blog o siti in cui gli allievi espri-
L’ultimo è un olandese di 17 anni ammazzato da un raid a Raqqa
Sono decine i minorenni che combattono tra le file degli islamisti
il caso
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
A
Gioia Commozione Indiffer.
7%
6%
Rabbia
Fastidio
2%
Senza
opinione
NICO TONDINI /MARKA
L’esercito dei teenager europei
mandati a morire dal Califfo
chran è apparso su
Skype l’ultima volta
venerdì. Era ricoverato da qualche parte a Raqqa,
la capitale del Califfato islamico. Ha raccontato di essere ferito, alle gambe e all’addome,
eppure ha pregato Farid, il padre, di non preoccuparsi: si
sarebbe ripreso in fretta. Ventiquattro ore più tardi è saltato in aria con tutto il palazzo
durante un raid Usa. L’esplosione lo ha fatto a pezzi, ma
non tanto da impedirne il riconoscimento. Achran era nato
ad Amsterdam, cittadino
olandese sebbene si facesse
chiamare Abu Jihad. Dal dicembre 2013 combatteva con
l’Isis in Siria. Aveva solo diciassette anni.
Era un giovane fondamentalista, un guerrigliero che si
diceva islamico e odiava l’Occidente nel nome del Profeta.
Un «teenage fighter», l’ultimo in una serie affollata e destinata ad allungarsi. La sua
metamorfosi è stata violenta,
da adolescente che chiedeva
11%
Il più
giovane
A destra
Younes Abaaoud, 14 anni,
il più giovane
combattente
europeo
dell’Isis
Viene
da Molenbeek, Belgio
jeans griffati e amava i videogiochi a «miliziano di Allah»,
uno come tanti sinché è stato
risucchiato dall’inferno del fondamentalismo e l’ha pagata con
la vita. Come Sultan Berzel,
che si è fatto esplodere a Baghdad, e Rezkan, ucciso a Natale durante un attacco a una
base militare di Assad nei pressi di Deir al-Zour. Entrambi
olandesi, di Maastricht. Entrambi diciannovenni.
L’anticrociata dei bambini
Sembra l’anticrociata dei bambini. La Storia racconta, non
Alla notizia non ufficialmente confermata che sarebbe stato pagato
un riscatto per la liberazione delle due ragazze, alcuni esponenti
politici hanno protestato, dicendo che quei soldi potrebbero servire
a finanziare il terrorismo internazionale, quindi pagare sarebbe stato
un errore. Secondo altri, invece, è giusto che il governo italiano
faccia tutto ciò che è in suo potere per riportare a casa
due connazionali rapite. Lei di che opinione è?
16%
Il più giovane combattente
europeo dell’Isis viene da Molenbeek - il comune meno belga
di Bruxelles. È nato in questo
secolo e ha poco più che la metà degli anni del famigerato fratello, Abou Omar A-Soussi, il
jihadista più ricercato che lo ha
strappato alla famiglia un anno
fa, mentre frequentava l’equivalente della seconda media.
Lo sbarbato Younés si è visto in
foto ad agosto, tenuta tradizionale bianca e kalashnikov d’ordinanza. «Mi vergogno per ciò
che hanno fatto i miei figli confessa il padre, Omar Abaa-
Se fosse stato
pagato il riscatto,
sarebbe
un errore
43%
Se fosse stato
pagato il riscatto,
sarebbe giusto
e doveroso
1 Il sondaggio qui presentato è stato eseguito da Istituto Piepoli il
giorno 19 gennaio 2014 per La Stampa con metodologia C.A.T.I., su un
campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi
Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana. Il documento della ricerca è pubblicato sul sito www.agcom.it e/o www.sondaggipoliticoelettorali.it.
mono opinioni personali».
Anche se al momento non risulta che il giovane fosse in contatto con ambienti dell’islam ra-
oud, arrivato 40 anni fa per lavorare in miniera - e non perdonerò mai al grande di aver irretito il piccolo. Perché uccidere belgi innocenti? A loro dobbiamo tutto...».
Ammette di essere distrutto,
Omar, forse l’uomo che meglio
può capire Farid, un olandese di
origine turca che le ha provate
tutte per salvare il suo Achran.
Quando ha capito che i messaggi estremisti vomitati dalla
grande rete lo stavano catturando, ha cercato di impedirgli
l’accesso a Internet, di evitargli
contatti con gli estremisti. Si è
rivolto al municipio dove gli
hanno detto, anche loro, di non
preoccuparsi. Il 23 dicembre
2013 ha fatto l’ultimo tentativo
al commissariato di quartiere.
Inutile. Il figlio è partito con un
volo Turkish da Schiphol il
giorno 26. «Nessuno ha voluto
fare nulla», confessa il genitore.
Disperato.
Ventidue olandesi morti
senza smentite, che nel 1212
qualcuno pensò che la guerra
santa dei cristiani stesse fallendo perché i soldati erano impuri,
pertanto si decise di inviare
un’armata di minori, «teenager»
che fecero per lo più una brutta
fine. Anche i jihadisti guardano
ora a quella che ritengono essere la purezza della fede senza
badare al peso dell’anagrafe. Arruolano tutti, certi che il Cielo
privilegerà i suoi. In ogni luogo
e, indipendentemente dall’età,
con una predilezione per i Paesi
dove l’immigrazione dal mondo
arabo è consolidata.
41%
Senza opinione
Achran è il ventiduesimo olandese a morire per l’Isis. Rezkan
era stato il numero venti, seguendo l’anticrociato Sultan,
l’amico del cuore con cui era
partito da Maastricht, il 19.
Avevano origini marocchine, li
accomunava l’età e l’odio in cui
hanno trovato la morte. Sultan,
per la verità, l’ha cercata e annunciata in un video. Magro, un
viso tondo, gli occhiali con le
lenti senza montatura, l’accento del Limburgo poco adatto a
chi urla «Allah prende le distanze da chi mangia e beve fra
gli infedeli». Il 12 novembre,
Sultan è andato carico di esplosivo nel comando di polizia di
Baghdad. Non lo hanno notato,
era un ragazzo. Lì si è fatto
esplodere, uccidendo altre dieci
persone. Era sulla terra da appena diciassette anni. Gioventù
bruciata, davvero.
dicale, in questi giorni, l’attenzione è altissima: ieri a Bologna si è
svolto un super vertice di tutte le
Digos del Centro nord.
Cerimonia a Parigi
IL COMMESSO-EROE
DEL MINIMARKET
DIVENTA FRANCESE
LEONARDO MARTINELLI
4 anni, originario del
Mali, musulmano, Lassana Bathily è diventato francese. La nazionalità
gli è stata accordata durante
una cerimonia commovente,
ieri sera, presente il premier
Manuel Valls. Lassana è un
dipendente dell’Hyper Cacher di Vincennes, preso
d’assalto da Amedy Coulibaly il 7 gennaio. L’uomo riuscì a nascondere nelle celle
frigo una parte dei clienti.
Poi riuscì a scappare, fornendo alla polizia preziose
informazioni.
Arrivato in Francia nel
2006, Lassana ha inizialmente studiato e poi sempre
lavorato. Ieri sera, imbarazzato, ha detto: «Non ho nascosto degli ebrei, ho nascosto degli esseri umani». Per
poi aggiungere: «Farò il possibile per non deludere i
francesi». In Francia per
tutti è già un eroe.
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