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c tri y a i ed olog y P g r n s i ente colo a di w Ne stro rma a cur PACI NICA Ga Pha MO Ruolo degli antiemetici in età pediatrica Renato Tambucci e Osvaldo Borrelli1, 2 1UOC Pediatria Generale e D’Urgenza, Azienda Ospedaliera di Parma 2Department of Paediatric Gastroenterology, Division of Neurogastroenterology and Motility, Great Ormond Street Hospital London (UK) Nausea and vomiting are common symptoms in childhood. A standardized therapeutic approach cannot be recommended. Although treatment should be based on the underlying pathophysiology, often in clinical practice empirical treatments are administered. Understanding the distribution of receptors and neurochemical transmitters involved in the emesis circuit help in strategizing the pharmacological management. Key Words Vomiting, nausea, emesis circuit, anti-emetic drugs Introduzione Nausea e vomito sono sintomi frequenti in età pediatrica e possono essere secondari a disturbi che variano da malattie con decorso benigno autolimitante a condizioni gravi potenzialmente fatali. L’emesi è un complesso atto riflesso composto da tre fasi: 1. Fase prodromica caratterizzata dalla sensazione di nausea e da segni secondari all’attivazione del sistema nervoso autonomo (es. pallore, salivazione, sudorazione, ipotensione); 2. Conato (retching) durante il quale la muscolatura addominale ed il diaframma si contraggono e si rilassano simultaneamente; 3. Fase emetica ovvero la emissione “proiettiva” (“espulsione”) del contenuto intragastrico attraverso la cavità orale caratterizzata da una contrazione attiva dei muscoli addominali ed elevazione del diaframma. Sebbene la sequenza delle tre fasi sia generalmente stereotipata, esse possono presentarsi indipendentemente l’una dall’altra (es. massa cerebrale occupante spazio in cui il vomito non è preceduto dalla nausea). I circuiti neuronali centrali che regolano il riflesso emetico sono attivati secondo una sequenza appropriata e sono localizzati nella formazione reticolare dorsolaterale della “del midollo allungato” (cosiddetto “Central Pattern Generator”, CPT) ove ha un ruolo chiave il nucleo del tratto solitario. Gli input che giungono a questo livello originano da chemo- o meccanocettori presenti a livello del tratto GI (afferenze vagali), da chemocettori presenti nella Chemoreceptor Trigger Zone (CTZ), localizzata in prossimità dell’area postrema sul pavimento del quarto ventricolo al di fuori della barriera emato-encefalica, dal sistema vestibolare e dall’amigdala. Il vomito può essere provocato da differenti stimoli quali materiali tossici o farmaci, irritazione o distensione all’interno del lume GI, patologie di altri organi viscerali (es. cuore o rene) che stimolano afferenze vagali, squilibri del sistema vestibolare e stimoli interni al sistema nervoso centrale (es. sistema limbico). I farmaci antiemetici disponibili agiscono sui recettori dei neurotrasmettitori coinvolti nella fisiologia del processo emetico e sono classificati in base della loro azione primaria, essendo alcuni di essi in grado di agire su più recettori [Tabella 1]. In età pediatrica non è raccomandata la somministrazione di antiemetici in caso di vomito di origine sconosciuta, off-label in caso di anomalie anatomiche o addome chirurgico. Gli antiemetici sono off label nei bambini al di sotto dell’anno di vita. In Tabella 2 sono riportati i dosaggi dei principali antiemetici utilizzati in età pediatrica. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 29 News in Pediatric Gastroenterology Pharmacology Tabella 1 Farmaci antiemetici Classe Principio attivo Sito di azione Meccanismo Indicazioni 5HT3 antagonisti Antiserotoninergici (attività antiemetica elevata) Ondansetron Granisetron Dolasetron Antagonista selettivo Emesi chemioterapia indotta, area postrema, tratto GI del recettore serotoninergico Emesi radioterapia indotta, 5HT3 nausea e vomito post-operatori, CVS Antagonisti recettori neurochininici Aprepitant Fosaprepitant CTZ, afferenze vagali, SNE, tratto GI Metoclopramide Antagonista del recettore dopaminergico D2, agonista Area postrema, tratto GI del recettore serotoninergico 5HT4, antagonista del recettore serotoninergico 5HT3 Gastroenteropatia diabetica, gastroparesi, reflusso gastroesofageo, emesi chemioterapia indotta, nausea e vomito post-operatori Domperidone tratto GI Antagonisti perifericio del recettore dopaminergico D2 (azione procinetica) Dispepsia, gastroparesi, emesi indotta da agenti anti parkinsoniani, nausea e vomito post-operatori NK1 antagonisti Benzamidi (attività antiemetica lieve-moderata) Antidopaminergici Antagonisti del recettore per sostanza P/neurochinina 1 Emesi chemioterapia indotta, nausea e vomito post-operatori Vomito ciclico Fenotiazinici (attività antiemetica elevata) Prometazina Proclorperazina Trimetobenzamide Levomepromazine area postrema Antagonista del recettore dopaminergico, H1 antagonista, antagonista α adrenergico, Emicrania, cinetosi, , nausea e vomito antagonista del recettore post-operatori, vertigini serotoninergico 5HT3, antagonista muscarinico Butirofenoni (attività antiemetica lieve-moderata Droperidolo Aloperidolo area postrema Antagonista del recettore dopaminergico, antagonista α adrenergico Nausea e vomito post-operatori, emesi chemioterapia indotta Anticolinergici (attività antiemetica minima) Scopolamina Tratto GI, labirinto Antagonista muscarinico, istaminergico e serotoninergico Emesi chemioterapia indotta, cinetosi Antistaminici (attività antiemetica minima) Ciclizina Difenidramina Dimenidrinate Meclizina area vestibolare, area postrema H1 antagonista, antagonista muscarinico Cinetosi, tumori o infezioni del labirinto, malattia di Meniere, emicrania Benzodiazepine (attività antiemetica minima) Lorazepam SNC Aumento dell’effetto inibitorio sull’eccitabilità neuronale del GABA Emesi chemioterapia indotta Corticosteroidi (attività antiemetica lieve-moderata) Desametasone SNC, tratto GI Riduzione dell’infiammazione, Rialzo della pressione intracranica, effetto centrale emesi chemioterapia indotta anti-emetico non specifico Cannabinoidi (attività antiemetica lieve-moderata) Nabilone Dronabinolo SNC, tratto GI Agonisti del recettore cannabinoide CB1 Vomito e nausea chemioterapia indotti resistenti Analoghi della somatostatina Octreotide tratto GI Inibizione del rilascio di serotonina, riduzione delle secreOstruzione intestinale inoperabile, zioni GI, aumento dell’attività pseudo-ostruzione cronica intestinale motoria intestinale (azione procinetica) Macrolidi Eritromicina Azitromicina Claritromicina Tratto GI Agonisti del recettore per la motilina (azione procinetica) 30 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 Gastroparesi, CVS Ruolo degli antiemetici in età pediatrica Antagonisti recettori serotoninergici (5-HT, 5- idrossitriptamina) Il rilascio di 5-HT da parte delle cellule enterocromaffini in risposta a pressione o altri stimoli attiva sia gli IPANs (intrinsic primary afferent neurons) che i neuroni afferenti estrinseci. La componente sottomucosa degli IPANs è attivata dai recettori 5HT1P, mentre le fibre afferenti estrinseche vagali e quelle della componente mioenterica degli IPANs sono attivate dai recettori 5HT3. È ipotizzato che la stimolazione del recettore 5HT3 possa sensibilizzare il nervo vago ad altri neurotrasmettitori rilasciati acutamente dalle cellule enterocromaffini (es. sostanza P). Gli antagonisti del recettore 5HT3 (es. Ondansetron e Granisetron) sono una classe consolidata di antiemetici (hanno minor efficacia sul controllo della nausea). Nel trattamento del vomito indotto dal Cisplatino, l’Ondansetron ha una buona efficacia nella fase acuta (18-24 ore dalla somministrazione del Cisplatino), mentre l’effetto nella fase ritardata (3-5 giorni) è scarso o assente. Recenti studi hanno messo in evidenza che il rilascio di 5HT è stimolato da diversi recettori come acetilcolina (recettori M3), noradrenalina (β adrenocettori), istamina (recettori H3), mentre è inibito da GABA (recettori GABAB), noradrenalina (α adrenocettori). Studiando l’espressione dei recettori 5HT e misurando la quantità di metaboliti della 5HT in pazienti con Sindrome del Vomito Ciclico (CVS) è stato possibile ipotizzare un ruolo potenziale di questo trasmettitore nella patogenesi del disordine, e l’Ondansetron è utilizzato nella fase emetica di tale disordine. Gli antagonisti del recettore 5HT3 sono generalmente ben tollerati, sebbene lievi-moderati effetti collaterali, quali emicrania ed astenia, siano riportati nel 10-20% dei casi. Una dose di Ondansetron favorirebbe la reidratazione orale nei bambini con gastroenterite acuta. Antagonisti recettori neurochininici Le tachichinine (es. sostanza P), mediante l’attivazione recettori neurochininici (NK), agiscono con attività sia eccitatoria che inibitoria a livello delle afferenze vagali, del SNE e del SNC (nucleo del tratto solitario). La sostanza P attiva selettivamente i recettori NK1 e avrebbe un’azione sia centrale che periferica. Gli antagonisi NK1 (es. Aprepitant) sono efficaci nel controllo di tutte le fasi del vomito indotto da chemioterapia e nella prevenzione del vomito post-chirurgico. Sebbene il ruolo delle tachichinine nella fisiopatologia del CVS non sia stabilito, studi recenti suggerirebbero un promettente ruolo degli antagonisti NK1 per il trattamento di questi pazienti. Antagonisti recettori dopaminergici Gli antagonisti dopaminergici sono antiemetici tradizionalmente utilizzati nella pratica clinica. I recettori dopaminergici D2 e D3 (nucleo del tratto solitario, nucleo motore dorsale vagale e area postrema) sono quelli maggiormente coinvolti nella patofisiologia del vomito. Benzamidi (Metoclopramide e Domperidone), butirrofenoni (Droperidolo e Aloperidolo) e fenotiazinici (Clorpromazina e Prometazina) sono D2 antagonisti che esplicano il loro effetto antiemetico a livello della CTZ. Gli antagonisti D2 sono utilizzati nel controllo del vomito post-operatorio e in associazione con altri farmaci (Desametasone e Difenidramina) nella profilassi del vomito indotto da farmaci citotossici. Metoclopramide e Domperidone possiedono inoltre un effetto procinetico (potenziamento dell’effetto colinergico o agonisti del recettore 5HT4) e sono utilizzati nel trattamento di alterazioni della motilità esofago-gastrica (non indicati nella malattia da reflusso gastroesofageo). Poiché gli antagonisti dei recettori dopaminergici non possiedono una specificità per i recettori della CTZ, ma Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 31 News in Pediatric Gastroenterology Pharmacology agiscono anche sul sistema dopaminegico di altre parti del SNC, possono provocare iperprolattinemia e disturbi extrapiramidali. La Food and Drug Administration ha messo in evidenza il rischio di discinesia tardiva associata all’uso cronico o ad alte dosi di Metoclopramide. È opportuno quindi considerare il rapporto rischio/beneficio prima della somministrare in età pediatrica. Agenti anticolinergici L’acetilcolina è il principale neurotrasmettitore eccitatorio del SNE, è coinvolto nella modulazione di motilità e sensibilità. La contrazione della muscolatura liscia GI è mediata principalmente dai recettori muscarinici (M2 e M3). Sebbene la densità dei recettori M2 sia maggiore rispetto a quella degli M3, questi ultimi sembrerebbero i principali mediatori delle contrazioni in condizioni fisiologiche. La presenza di recettori M è stata riscontrata anche a livello dell’area postrema e di altre regioni del tronco encefalico. Antagonisti muscarinici come la Scopolamina per via transdermica sono utilizzatati nella profilassi della cinetosi e insieme all’Atropina nel controllo di nausea e vomito post-chirurgici. Sulla base di alterazioni delle attività colinergiche osservate nei pazienti CVS, gli antagonisti muscarinici ne potrebbero rappresentarne un potenziale trattamento. Nonostante gli stimoli giunti attraverso i neuroni afferenti vagali siano controllati da mediatori non colinergici (come la 5HT), i recettori nicotinici per l’acetilcolina sono in grado di mediare interazioni interneuronali e trasmissioni sinaptiche a livello dei nervi enterici e delle afferenze vagali con azione diretta a livello dei nuclei del tronco encefalico compresa l’area postrema. La nicotina provoca il vomito attraverso la stimolazione diretta di recettori presenti all’interno dell’area postrema. La minor incidenza di vomito e nausea post-operatori osservata nei fumatori cronici sarebbe da attribuire alla down-regulation dei recettori nicotinici. Anti-istaminergici Neuroni istaminergici sono localizzati nell’ipotalamo posteriore ed inviano i loro assoni diffusamente al SNC. I principali recettori sono l’H1, H2, H3, e H4. A livello centrale i primi due hanno attività eccitatoria mentre i recettori H3 sono inibitori. Recettori H1, H2 e H4 si trovano a livello del tratto GI. Alterazioni dei livelli di mRNA di H1 e H2 sono state evidenziate nelle allergie alimentari e nella sindrome del colon irritabile. Il ruolo dei recettori H nella regolazione della motilità non è definito. In modelli animali la stimolazione dei recettori H1 provoca contrazioni gastriche probabilmente attraverso il rilascio di acetilcolina o altri mediatori. Pazienti con vomito e nausea da cinetosi rispondono alla somministrazione di H1 antistaminici centrali (es. Ciclizina, Dimenidrinato, Clorfeniramina). In combinazione con gli antidopaminergici sono somministrati come antiemetici nella prevenzione degli effetti extrapiramidali. Rappresentano il trattamento di prima linea nella gestione del vomito in gravidanza. Non sono efficaci nel vomito da chemioterapia. Pur non esistendo evidenze ruolo dell’istamina nella patogenesi della CSV, nella pratica clinica, essi sono utilizzati nel trattamento sintomatico. Essendo gli antistaminici attivi anche su 32 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 Ruolo degli antiemetici in età pediatrica altri recettori (es. muscarinici) non è chiaro se il loro ruolo antiemetico si esplichi attraverso differenti percorsi del circuito emetico. Cannabinoidi I cannabinoidi hanno mostrato promettenti risultati sul controllo sia della nausea che del vomito indotto dalla chemioterapia (es. Nabilone). Nonostante i potenziali effetti benefici evidenziati, non rappresentano il trattamento di prima scelta per i loro effetti psicotropi centrali. È in corso di studio l’efficacia del Cannabidiolo ed di inibitori della degradazione degli endocannabinoidi endogeni, teoricamente privi di effetti psicotopi. L’esatto meccanismo di azione dei cannabinoidi non è noto. L’azione sembrerebbe essere mediata dalla stimolazione del recettore CB1 nel complesso vagale dorsale che produrrebbe l’attivazione del recettore 5HT3 e il rilascio di sostanza P a livello centrale. Fattore di rilascio della corticotropina (CRF) e corticosteroidi In risposta allo stress il CRF (neurormone ipotalamico) induce la secrezione di corticotropina (ipofisi) cui segue sintesi e rilascio di cortisolo da parte della corteccia surrenalica. È stato mostrato che a livello intestinale c’è una fisiologica interazione tra CRF e 5HT. A livello GI l’attivazione del recettore CRF1 stimola transito colonico e defecazione, mentre quella del recettore CRF2 inibisce lo svuotamento gastrico. Sebbene non ci siano dati sufficienti, essendo gli stress psicofisici uno dei trigger principali degli episodi di CVS, è ipotizzabile che il CRF possa avere un ruolo nella patogenesi della malattia. Oltre al ruolo diretto sui suoi recettori, il CRF induce effetti sistemici attraverso la stimolazione della produzione di cortisolo. L’effetto antiemetico dei corticosteroidi sistemici (es Desametasone) è ben documentato, tanto da rappresentare un cardine dei protocolli terapeutici del vomito indotto da chemioterapia. Meccanismo e sito d’azione sono ancora sconosciuti. Agonisti Endovanailloidi Il TRPV1 (Transient receptor potential vanilloid-1) è un canale cationico che media la sensazione puntoria indotta dalla Capsacina, è localizzato principalmente a livello delle afferenze sensitive primarie. È espresso nel ganglio nodoso del vago, nel nucleo del tratto solitario, nell’area postrema e nel nucleo motore dorsale del vago. Ovunque può essere co-localizzato con il recettore CB1 suggerendone una loro interazione. Nel tratto GI è presente anche nei gangli mioenterici, negli strati muscolari, mucosali ed epiteliali. La sua attivazione sembrerebbe in grado di regolare il rilascio di sostanza P. Tutto ciò suggerisce un suo potenziale ruolo nella regolazione di nausea e vomito. È stato osservato in modelli animali che la Resiniferatossina, analogo ultrapotente della Capsaicina, e l’Olvanil, attivatore non-puntorio del TRPV1, hanno proprietà antiemetiche. L’Arvanil, attivatore dei recettori CB1 e TRPV1 allevia il vomito indotto dalla morfina 6 glucoronide. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 33 News in Pediatric Gastroenterology Pharmacology Antaganisti recettori della Grelina La grelina è un peptide acilato che stimola il rilascio di ormone della crescita (GH) attraverso la stimolazione del recettore GHSR1a (GH secretagogue receptor 1a isoform). Prodotta principalmente a livello gastrico, stimola appetito e svuotamento gastrico. La somministrazione di Cisplatino provoca riduzione dei livelli di grelina e anoressia, pazienti trattati con grelina presentano più appetito e meno nausea rispetto ai controlli. Il TZP-101 (agonista della grelina) è efficace nel controllo del vomito secondario a gastroparesi. Antagonisti recettori purinergici L’adenosina trifosfato (ATP) extracellulare produce risposte patofisiologiche attraverso due famiglie di recettori purinergici P2 (P2X e P2Y) presenti a livello delle strutture nervose centrali e periferiche del circuito emetico. L’infusione intraperitoneale di analoghi dell’ATP in animali induce vomito, l’effetto è abolito dalla precedente somministrazione di un P2 antagonista. L’azione sembrerebbe principalmente centrale poiché la vagotomia non ne interferisce. Sono necessari ulteriori studi per determinare se la via metabolica del ATP potrebbe essere utilizzata come strategia terapeutica del vomito. Motilina È un peptide sintetizzato e secreto dalle cellule epiteliali endocrine di digiuno, duodeno e antro gastrico, i suoi recettori sono localizzati principalmente nel tratto GI superiore. Come la grelina ha un effetto nello stimolare la motilità gastrica. In condizioni fisiologiche i suoi livelli endogeni non sono sufficienti a influenzare l’attività gastrica. L’Eritromicina è un agonista del recettore per la motilina, a basse dosi aumenta lo svuotamento gastrico, mentre ad alte dosi provoca nausea e vomito. È ipotizzato che l’effetto del basso dosaggio sia mediato dall’attivazione dei recettori per la motilina a livello di plesso mioenterico e nervo vago, mentre la risposta ad alte dosi attiverebbe meccanismi non atropinici attraverso la stimolazione diretta dei recettori nello stomaco. Sebbene le evidenze siano poco significative, è utilizzata nel trattamento della dispepsia funzionale e della gastroparesi. La tachifilassi è il principale limite. Oppioidi Recettori per gli oppioidi (es. μ, δ, and κ) e loro ligandi endogeni (es. encefaline ed endomorfine) sono localizzati in tutto l’organismo. Attraverso meccanismi non noti la somministrazione di oppioidi provoca nausea e vomito. La stimolazione dei recettori μ e δ a livello della CTZ aumenta la sensibilità del sistema vestibolare, ritarda lo svuotamento gastrico. La somministrazione di antagonisti dei recettori oppioidi (es. Naloxone) sarebbe in grado di controllare il vomito provocato dalla terapia con oppioidi, ma invertirebbe l’effetto analgesico centrale. Essendo la CTZ al di fuori della barriera emato-encefalica, la somministrazione periferica di questi composti potrebbe bypassare tale inconveniente. Alvimopan e Metilnaltrexone sono antagonisti periferico del recettore μ approvati nel trattamento dell’ileo post-operatorio e nei disturbi della motilità oppioide-indotti. La Fetodozina, antagonista periferica del recettore κ, sembrerebbe accelerare lo svuotamento gastrico in modelli animali, ma non avrebbe mostrato efficacia in pazienti con gastroparesi diabetica. 34 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 Tabella 2 Dosaggi pediatrici dei principali antiemetici 5HT3 antagonisti Vomito e nausea indotti da chemioterapia Somministrazione orale (dopo almeno 12 ore dall’infusione e.v.): superficie corporea <0.6m2 o peso ≤10kg: 2mg ogni 12 ore per massimo 5 giorni; superficie corporea ≥0.6m2 o peso >10kg: 4mg ogni 12 ore per massimo 5 giorni. (dose massima giornaliera 32mg) Ondansetron Granisetron Infusione e.v. in almeno 15 minuti (bambini 6 mesi- 18 anni): o 5mg/m2 immediatamente prima della chemioterapia (singola dose massima 8mg), quindi somministrare per os; oppure 150μg/kg immediatamente prima della chemioterapia (singola dose massima 8mg) ripetibile ogni 4 ore per altre 2 dosi quindi somministrare per os. (dose massima giornaliera 32mg). Nausea e vomito postoperatori Iniezione e.v. in almeno 30 secondi (bambini 1 mese-18 anni): 100 μg/kg (max 4 mg) in unica somministrazione, prima, durante o dopo l’induzione dell’anestesia Vomito secondario a gastroenterite acuta Somministrazione orale preferibile, e.v. quando non possibile per os: somministrazione orale: 8-15kg: 2mg x 1 >15 e ≤30kg: 4mg x 1 >30kg: 8 mg x 1 somministrazione e.v.: 0.1-0.5 mg/kg/dose x 1 (max 4mg/dose) Vomito e nausea indotti da chemioterapia Somministrazione orale (bambini 12-18 anni) 1-2mg 1 oraprima nell’inizio del trattamento, quindi 1mg 2 volte al giorno durante il trattamento (la dose totale giornaliera può essere alternativamente somministrata come dose singola); quando è utilizzata anche l’infusione e.v., dose massima combinata 9mg in 24 ore. Infusione e.v. (bambini 1 mese - 12 anni) Prevenzione: 40μg/kg (max 3mg) prima della chemioterapia; Trattamento: 40μg/kg (max 3mg) ripetibile nelle 24 ore se necessario (non prima di 10 minuti dalla dose iniziale). Infusione o iniezione e.v. (bambini 12-18 anni) Prevenzione: 3mg prima della chemioterapia (fino a 2 dosi addizionali possono essere somministrate nelle 24 ore) Trattamento: 3mg ripetibili se necessario (le dosi non devono essere somministrate a distanza di meno 10 minuti), max 9mg in 24 ore Nausea e vomito indotti da chemioterapia Somministrazione orale Bambini 12-18 anni che ricevono chemioterapici altamente ematogeni: giorno 1: 125mg x1; giorno 2 e 3: 80 mg x 1. NK1 antagonisti Aprepitant Benzamidi (antagonisti dopaminergici) Metoclopramide Vomito severo intratrattabile da causa sconosciuta Vomito associato a radioterapia e citotossici Ausilio nell’intubazione gastrointestinale Come procinetico nei neonati Somministrazione orale, iniezione i.m. o iniezione e.v. (>2 min) Neonato: 100μg/kg (max 1mg) ogni 6-8 ore (per os o e.v.) Bambini 1 mese - 1 anno, peso >10kg: 100μg/kg (max 1mg) 2 volte al giorno Bambini 1-3 anni, peso 10-14kg: 1mg 2-3 volte al giorno Bambini 3-5 anni, peso 15-19kg: 2mg 2-3 volte al giorno Bambini 5-9 anni, peso 20-29kg: 2.5mg 3 volte al giorno Bambini 9-18 anni, peso 30-60kg: 5mg 3 volte al giorno Bambini 9-18 anni, peso >60kg: 10mg 3 volte al giorno Il dosaggio non dovrebbe superare i 500μg/kg/die Bambini che ricevono chemioterapici moderatamente ematogeni: 1mg/kg e.v. prima del chemioterapico, poi 0.0375mg/kg per os ogni 6 ore. Premedicazione nelle procedure diagnostiche Somministrazione orale come dose singola 5-10 minuti prima dell’esame Bambini 1 mese - 3 anni, peso >14kg: 100μg/kg (max 1mg) Bambini 3-5 anni, peso 15-19kg: 2mg Bambini 5-9 anni, peso 20-29kg: 2.5mg Bambini 9-15 anni, peso 30-60kg: 5mg Bambini 15-18 anni, peso >60kg: 10mg Nausea e vomito Somministrazione orale Bambini >1 mese, peso <35kg: 250-500μg/kg 3-4 volte al giorno (2.4mg/kg in 24 ore) Peso >35kg: 10-20 mg 3-4 volte al giorno (max 80mg/die) Somministrazione e.r. Peso 15-35kg: 30mg 2 volte al giorno Peso >35kg: 60mg 2 volte al giorno Stasi gastrointestinale Somministrazione orale Neonato: 100-300μg/kg 4-6 volte al giorno prima dei pasti Bambini 1 mese - 12 anni 200-400μg (max 20mg) 3-4 volte al giorno prima dei pasti Bambini 12-18 anni: 10-20mg 3-4 volte al giorno prima dei pasti Domperidone ➥ Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 segue 35 News in Pediatric Gastroenterology Pharmacology ➥ Tabella 2 Dosaggi pediatrici dei principali antiemetici Fenotiazinici (antagonisti dopaminergici) Somministrazione orale Nausea e vomito associati a Bambini 5-10 anni: 12.5-37.5mg/die disordini vestibolari Bambini 10-18 anni: 25-75 mg/die (max 100mg) Prevenzione della cinetosi Somministrazione orale Bambini 5-10 anni: 12.5mg la notte precedente il viaggio prima di coricarsi o 1-2 ore prima del viaggio Bambini 10-18 anni: 25mg la notte precedente il viaggio prima di coricarsi o 1-2 ore prima del viaggio Trattamento della cinetosi Bambini 5-10 anni: 12.5mg all’esordio quindi 12.5mg la notte prima di coricarsi per 2 giorni Bambini 10-18 anni: 25mg all’esordio quindi 12.5mg la notte prima di coricarsi per 2 giorni Vomito severo gravidico Somministrazione orale 25mg la notte prima di coricarsi, se necessario aumentare fino a max 100mg Nausea e vomito indotti da chemioterapici Somministrazione e.v. Bambini che ricevono chemioterapici altamente o moderatamente ematogeni in cui è controindicata la somministrazione di corticosteroidi: 0.5mg/kg e.v. ogni 6 ore Per prevenire gli effetti extrapiramidali può essere considerata la somministrazione contemporanea di Difenidramina o Benztropina Prometazina Clorpromazina Butirrofenoni (antagonisti dopaminergici) Droperidolo Prevenzione e trattamento del vomito postoperatorio Somministrazione e.v. Bambini 2-18 anni: 20-50 μg/kg (max 1.25 mg) 30 minuti prima della fine dell’intervento, ripetibile ogni 6 ore Antagonisti muscarinici Scopolamina Cinetosi Somministrazione orale Bambini 4-10 anni: 75-100μg 30 minuti prima del viaggio, ripetibile ogni 6 ore se necessario (max 3 dosi/die) Bambini 10-18 anni: 150-000μg 30 minuti prima del viaggio, ripetibile ogni 6 ore se necessario (max 3 dosi/die) Applicazione topica Applicare 1 cerotto (1mg) dietro l’orecchio 5-6 ore prima del viaggio, se necessario sostituire dopo 72 ore (applicare dietro l’altro orecchio) Nausea e vomito da causa sconosciuta Nausea e vomito associati a disordini vestibolari e a cure palliative Somministrazione orale o iniezione e.v. (>3-5 minuti) Bambini 1 mese - 6 anni:0.5-1mg/kg fino a 3 volte al giorno (max 25mg/dose) Bambini 6-12 anni: 25mg fino a 3 volte al giorno Bambini 12-18 anni: 50mg fino a 3 volte al giorno Per il controllo della cinetosi, somministrare 1-2 ore prima della partenza Somministrazione e.r. Bambini 2-6 anni: 12.5mg fino a 3 volte al giorno Bambini 6-12 anni: 25mg fino a 3 volte al giorno Bambini 12-18 anni: 50mg fino a 3 volte al giorno Infusione continua e.v. o sottocutanea Bambini 1 mese - 2 anni: 3mg/kg in 24 ore Bambini 2-5 anni: 50mg in 24 ore Bambini 6-12 anni: 75mg in 24 ore Bambini 12-18 anni: 150mg in 24 ore Nausea e vomito indotti da chemioterapia non responsivi agli antiemetici convenzionali Somministrare sotto stretta osservazione preferibilmente in ambiente ospedaliero protetto Somministrazione orale Bambini <18kg: 0.5mg 2 volte al giorno Bambini 18-30kg: 1mg 2 volte al giorno Bambini >30kg: 1mg 3 volte al giorno Dosaggio massimo 0.06mg/kg/die Nausea e vomito indotti da chemioterapia Somministarzione orale o e.v. Bambini che ricevono chemioterapici altamente ematogeni: 6mg/m2 ogni 6 ore Superficie corporea ≤0.6m2 che ricevono chemioterapici moderatamente ematogeni: 2mg ogni 12 ore Superficie corporea >0.6m2 che ricevono chemioterapici moderatamente ematogeni: 4mg ogni 12 ore Se somministrato in associazione con l’Aprepitant dimezzare la dose Antistaminici Ciclizina Cannabinoidi Nabilone Corticosteroidi Desametasone Fonti: BNF for children 2013-2014. BMJ group, Royal Pharmaceutical Society of Great Britain, and RCPCH Publication Ltd 2013 Dupuis LL et al. Guideline for the prevention of acute nausea and vomiting due to antineoplastic medication in pediatric cancer patients. Pediatr Blood Cancer 2013;60:1073-82 e. 36 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 Ruolo degli antiemetici in età pediatrica Bibliografia Bashashati M, McCallum RW. Neurochemical mechanisms and pharmacologic strategies in managing nausea and vomiting related to cyclic vomiting syndrome and other gastrointestinal disorders. Eur J Pharmacol. 2014;722:79-94. 2. Cristofori F, Thapar N, Saliakellis E et al. Efficacy of the neurokinin-1 receptor antagonist aprepitant in children with cyclical vomiting syndrome. Aliment Pharmacol Ther 2014;40:309-17. 3. Di Lorenzo C. Approach to the infant of child with nausea and vomiting. 2013 http://www.uptodate.com. 4. Dupuis LL, Boodhan S, Holdsworth M et al. Guideline for the prevention of acute nausea and vomiting due to antineoplastic medication in pediatric cancer patients. Pediatr Blood Cancer 2013;60:1073-82. 5. Freedman SB, Adler M, Seshadri R et al. Oral ondansetron for gastroenteritis in a pediatric emergency department. N Engl J Med 2006 20;354:1698-705. 6. Hejazi RA, McCallum RW. Review article: cyclic vomiting syndrome in adults-rediscovering and redefining an old entity. Aliment Pharmacol Ther 2011;34:26373. 7. Mayer EA. Gut feelings: the emerging biology of gut-brain communication. Nat Rev Neurosci 2011;12:453-66. 8. Parashette KR, Croffie J. Vomiting. Pediatr Rev 2013;34:307-19. 9. Pleuvry BJ. Physiology and pharmacology of nausea and vomiting. Anaesth Intensive Care Med 2012;13:598-602. 10.Sanger GJ, Andrews PL. Treatment of nausea and vomiting: gaps in our knowledge. Auton Neurosci 2006;129:3-16. 1. Corresponding Author OsvAldo borrelli Department of Paediatric Gastroenterology Division of Neurogastroenterology and Motility Great Ormond Street Hospital for Sick Children Great Ormond Street WC1N 3JH London UK Tel. + 44(0)2074059200 Fax + 44(0)2078138258 E-mail: [email protected] Key Points •L’emesi è un complesso atto riflesso composto da tre fasi: 1- fase prodromica (nausea e segni secondari all’attivazione del sistema nervoso autonomo); 2- conato, 3-vomito. •I circuiti neuronali che regolano il riflesso emetico sono localizzati a livello del midollo allungato e devono essere attivati secondo una sequenza appropriata controllata da una rete neuronale (CPG) cui giungono input che originano da chemo- o meccanocettori presenti a livello del tratto GI, da chemocettori presenti nella CTZ e dal sistema vestibolare. •Un approccio standardizzato al bambino con nausea e vomito non è raccomandato. La gestione terapeutica definitiva dovrebbe dipendere dai meccanismi alla base della causa sottostante, tuttavia nella pratica clinica spesso è necessario intraprendere una terapia empirica. •I farmaci antiemetici agiscono sui recettori dei neurotrasmettitori coinvolti nella fisiologia del processo emetico e sono classificati in base della loro azione primaria. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):29-37 37