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II TRIMESTRE 2014 numero 3/14 7 agosto 2014 IN SINTESI… Nel mondo pag.2 In Italia pag.6 Inizio positivo per le esportazioni di kiwi della Nei primi quattro mesi del 2014, le esportazioni Nuova Zelanda. Nel secondo trimestre 2014, le italiane di mele sono cresciute del 14% a fronte di esportazioni di kiwi sono ammontate a circa una riduzione del prezzo medio del 12%. Invariati 176mila t (+10% rispetto allo stesso trimestre del gli incassi. Bene le spedizioni verso Germania 2013). L’incremento dei volumi è avvenuto sulla (+26% rispetto al primo quadrimestre 2013), Egitto base di prezzi in aumento (+15% e di (che decuplica le importazioni) e la Russia (+31%). conseguenza gli introiti sono aumentati del 27%. In particolare, crescono le esportazioni verso L’Ue si conferma il primo mercato di sbocco, l’Africa settentrionale con l’Egitto che si attesta al seguito dal Giappone e da altri paesi del Far East terzo posto tra i mercati di sbocco, seguito dalla (Cina, Taiwan, Corea del Sud, Hong Kong) e dagli Libia al quarto posto e dall’Algeria al sesto. Usa. Calano del 6% gli acquisti domestici di pesche e Campagna non felicissima per le esportazioni di nettarine, rispetto al 2013. Il dato si riferisce agli uve del Sudafrica. Infatti, nei primi sei mesi del acquisti in volume realizzati in maggio e giugno. In 2014 le spedizioni sono ammontate a circa questa fase della stagione, sul mercato italiano, è 236mila tonnellate, in calo del 4% rispetto al primo presente prevalentemente il prodotto spagnolo. La semestre 2013. I listini medi hanno mostrato una riduzione è evidente anche rispetto al 2011, altro annus horribilis per la commercializzazione di riduzione del 3%. pesche e nettarine. IN EVIDENZA… Nell’Ue In Italia Importazioni di banane dell’Ue (in volume e in valore) Importazioni di banane ed ananas dell’Italia (in 000 t) Fonte: Eurostat Fonte: Ismea su dati Istat 1 1. Nell’UE 1.1 La produzione Tab . 1.1 – Produzione di frutta nell’UE (000 t) 2013 2014 * var. % 31.280 31.323 0,1 - angurie 2.789 2.849 2,1 - pesche 2.102 2.424 15,3 - m eloni 1.979 2.007 1,4 - nettarine 1.427 1.567 9,8 - fragole 1.125 1.128 0,2 Frutta - albicocche 553 601 8,7 - altra frutta 21.305 20.747 -2,6 * dati provvisori Fonte: Eurostat, Ismea Le prime stime relative alla produzione di frutta del 2014 nei paesi dell’Unione europea indicano una produzione stabile rispetto al 2013 ed un incremento dell’1,1% rispetto al dato medio del triennio 20112013. Il dato previsionale del 2014 supera di poco 31,3 milioni di tonnellate, con una crescita in termini assoluti di circa 43mila tonnellate, rispetto al 2013. A breve, la stima dovrà essere aggiornata alla luce delle previsioni di produzione di mele, pere e kiwi. Per il momento, i maggiori incrementi della produzione di frutta rispetto al 2013 sono stati registrati da pesche, nettarine ed albicocche. Per quanto riguarda i principali paesi produttori, prevalgono i segni positivi mentre è atteso un calo dell’offerta in Polonia, Francia e Ungheria. 1.2 Gli scambi Nel primo trimestre del 2014, è stato registrato un aumento del passivo relativo agli scambi commerciali di frutta fresca dell’Ue con i Paesi terzi, rispetto al primo trimestre del 2013. Infatti, nel trimestre in esame, il deficit di bilancio si è attestato a 1.472 milioni di euro, con un incremento del 2,8% su base annua, a causa dell’aumento delle importazioni dai paesi extra Ue, cresciute sia in volume (+6%), sia in valore (+3,3%). Il contemporaneo aumento delle esportazioni (+6% in volume e +2,8% in valore) ha mitigato l’effetto negativo delle importazioni sul saldo della bilancia commerciale. Fig. 1.1 – Import-export di frutta dell’UE (mln €) Fig. 1.2 – Import-export di mele dell’UE Fonte: Eurostat Fonte: Eurostat (000 t) Le importazioni dell’Ue dai Paesi terzi, nel primo trimestre 2014 sono risultate concentrate su banane (58% dei volumi importati nel complesso), ananas ed uve da tavola (9%) e meloni (5%). In particolare, le importazioni di banane sono ammontate a 1,3 milioni di tonnellate e sono cresciute dell’8% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Sempre su base tendenziale, sono aumentate le importazioni in volume di ananas (+16%), mango (+10%), meloni (+0,2%) e mele (+9%). Di contro, si sono ridotte le importazioni in volume di 2 II trimestre 2014 uve da tavola (-4%), pere (-21%), susine (-21%) ed angurie (-3%). Nel trimestre in esame, i principali mercati di approvvigionamento dell’Ue sono stati Costarica (che copre il 20% delle importazioni in volume extra Ue), Ecuador (18%), Colombia (14%) e Repubblica Sudafricana (8%). Con riferimento all’esborso dell’Ue per le importazioni di frutta, la situazione è differente ed è la Repubblica Sudafricana che guida la graduatoria con 375 milioni di euro ed una quota del 17% della spesa complessiva. A seguire si piazzano Costarica (14% in volume), Ecuador (11%), Colombia (+10%) e Cile (9%). Il confronto con il primo trimestre del 2013, fa emergere l’aumento delle importazioni in volume da tutti i principali fornitori: Costarica (+11%), Colombia (+13%) ed Ecuador (+5%), mentre le importazioni dalla Repubblica Sudafricana sono diminuite dell’11%. Per quanto concerne le esportazioni dell’Ue, il 63% dei volumi spediti ai Paesi Terzi nel primo trimestre del 2014 sono costituiti dalle mele, che in termini di volume hanno fatto registrare una flessione dello 0,8% rispetto al primo trimestre del 2013. A seguire, si collocano le pere con una quota del 18% ed un incremento su base annua dei volumi spediti del 70% grazie alla ripresa dell’offerta europea rispetto all’anno precedente. Le esportazioni di kiwi, nelllo stesso periodo, sono diminuite dell’11%, ma comunque costituiscono il 10% delle spedizioni di frutta fresca dell’Ue. Per quanto riguarda gli sbocchi di mercato extra Ue, nel trimestre in esame, la Russia è al primo posto della graduatoria con una quota del 42% delle esportazioni in volume e del 35% in termini di valore. A molta distanza si piazzano Norvegia (con una quota del 4% delle esportazioni Ue in volume e 9% in valore), Bielorussia (14% in volume e 8% in valore) e Svizzera (2% in quantità e 7% in valore). Seguono Algeria, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Usa, Arabia Saudita e Libia. L’Ucraina perde molte posizioni a causa della guerra civile in atto. Il confronto con il primo trimestre del 2013, evidenzia l’aumento delle esportazioni in volume verso molti mercati di sbocco, tra i quali spiccano Bielorussia (+72%), Egitto (+338%), Algeria (+27%), Brasile (+151%) e Svizzera (+4%). Di contro, hanno registrato una flessione le spedizioni di frutta verso la Russia (-18%) e l’Ucraina (36%). Tab. 1.2 – Import di frutta dall’UE (tonnellate) Frutta Banane Uve da tavola Meloni Mango Avocado Pere Mele Angurie Altra frutta Tab. 1.3 – Export di frutta dall’UE (tonnellate) I trim 2013 I trim 2014 var % 2.151.271 1.228.014 215.226 110.622 69.242 41.040 73.219 35.425 37.267 341.216 2.277.640 1.322.710 205.857 110.795 75.910 58.945 57.857 38.738 36.172 370.656 5,9 7,7 -4,4 0,2 9,6 43,6 -21,0 9,4 -2,9 8,6 Fonte: elaborazioni Ismea su dati Eurostat Frutta Mele Pere Kiw i Fragole Uve da tavola Ananas Altra frutta tropicale Avocado Altra frutta I trim 2013 I trim 2014 var % 844.270 570.518 94.560 101.011 13.676 11.820 11.868 8.969 8.538 23.310 895.152 566.006 160.993 90.050 14.907 11.799 10.802 8.987 7.545 24.063 6,0 -0,8 70,3 -10,9 9,0 -0,2 -9,0 0,2 -11,6 3,2 Fonte: elaborazioni Ismea su dati Eurostat 1.3 Il mercato spagnolo Nel secondo trimestre del 2014 ha avuto inizio la campagna di commercializzazione della frutta a nocciolo. Le operazioni di raccolta sono cominciate con circa 10-14 giorni di anticipo sui normali calendari. La produzione grazie al clima favorevole che ha accompagnato le colture in tutte le principali fasi fenologiche si è attesta su livelli decisamente superiori a quelli raggiunti nel 2013. L’offerta posizionata sui mercati ha incontrato, fin dalle prime battute, generali difficoltà: come alcuni operatori hanno sostenuto, il prodotto è arrivato sul mercato prima dei consumatori, che si sono mantenuti cauti e poco inclini al consumo a causa di una stagione che ha ritardato il suo ingresso. In questo contesto il mercato ha risposto con continui ribassi di prezzo attestandosi su livelli decisamente inferiori a quelli del 2013. I cali di prezzo maggiori sono stati registrati per susine, seguite da pesche, cocomeri e nettarine. In controtendenza meloni e fragole, prodotti che mostrano variazioni positive su base annua. Per le fragole tuttavia la stagione 2013/2014 è stata secondo gli operatori del tutto deludente. Il settore oltre ad aver accusato una minore superficie investita ed una minore produzione rispetto almeno ai tre anni precedenti è stata anche interessata da quotazioni più basse compromettendo di fatto il rendimento per l’agricoltore. Il prodotto spagnolo ha, infatti, trovato difficoltà a penetrare i mercati esteri tradizionali acquirenti, soprattutto quelli del nord Europa come Germania e regno Unito, nonché l’Italia. Paesi, questi ultimi, nei quali la produzione autoctona è risultata in crescita e quantitativamente idonea a soddisfare la domanda interna. 3 II trimestre 2014 Tab. 1.4 – Prezzi medi f.co magazzino (€/kg) II trim 2013 II trim 2014 Fig. 1.3 – Consumi di mele e banane (.000 t) var % albicocche 2,07 1,24 -39,8 ciliegie 2,84 2,66 -6,1 cocomeri 3,80 3,12 -17,9 fragole 1,08 1,18 9,6 meloni 0,53 0,55 4,8 nettarine 1,56 1,36 -12,8 pesche 1,78 1,46 -18,1 susine 1,50 1,00 -33,0 mele 0,89 0,73 -17,5 Fonte: elaborazioni Ismea su dati Marm Fonte: elaborazioni Ismea su dati Marm Nel 2013 i consumi di frutta fresca delle famiglie spagnole, agrumi esclusi, sono risultati in calo del 2,6% su base annua attestandosi intorno a 3,3 milioni di tonnellate. Sul fronte della spesa si è assistito di contro ad un maggior esborso monetario che ha superato i 5 miliardi di Euro, crescendo del 4,2% su base annua. Da ciò si evince una lievitazione dei prezzi medi unitari, aumentati del 6,9% rispetto al 2012. Ad imprimere il segno negativo ai consumi in quantità hanno contribuito, fra i principali prodotti, mele (-6,9%), pere (-13,4%), pesche (-5,2%) e meloni (-2,0%); prodotti che nell’insieme rappresentano circa il 40% dei consumi totali di frutta e che hanno visto ridurre la proprio quota sul totale. Buona la tenuta dei consumi di banane, kiwi e cocomeri mentre si è registrato un aumento per alcuni prodotti della stagione primaverile-estiva, come fragole, albicocche e ciliegie. All’aumento della spesa delle famiglie spagnole hanno invece contribuito tutti i prodotti frutticoli, con l’eccezione di fragole e susine il cui valore è diminuito rispettivamente dell’1,4% e 4,4%, su base tendenziale. Tra i prodotti che hanno visto una crescita a due cifre percentuali svettano albicocche (+21,4%) e ciliegie (15,5%). Analizzando l’andamento del prezzo medio unitario emerge una generale tendenza al rialzo, ad eccezione di ciliegie e fragole, i cui prezzi diminuiscono del 7,2% e dell’1,3%. Consistenti gli incrementi registrati per pere (22,4%), mele (16,6%) e susine (18,8%). Tab. 1.5 – Acquisti di frutta fresca per anno (quantità, spesa e var.%) Frutta fresca (000 t),di cui: banane mele Tab. 1.6 – Acquisti di frutta fresca nel secondo trimestre (quantità, spesa e var.%) 2011 2012 Var. % 3.329,65 3.436,37 3,2 505,95 525,46 3,9 547,78 534,13 -2,5 4.827,20 4.881,01 1,1 banane 773,68 753,02 -2,7 mele 683,94 671,67 -1,8 1,45 1,42 -2,0 banane 1,53 1,43 -6,3 mele 1,25 1,26 0,7 Frutta fresca (mln €) Frutta fresca (€/kg) Fonte: elaborazioni Ismea su dati Marm Frutta fresca (000 t),di cui: banane mele II trim 2012 II trim 2013 Var. % 891,93 833,49 -6,6 143,16 149,65 4,5 140,68 134,57 -4,3 1.341,72 1.390,63 3,6 banane 201,40 213,72 6,1 mele 175,25 196,82 12,3 1,50 1,67 10,9 banane 1,41 1,43 1,5 mele 1,25 1,46 17,4 Frutta fresca (mln €) Frutta fresca (€/kg) Fonte: elaborazioni Ismea su dati Marm Nel primi cinque mesi del 2014 l’andamento dei consumi in quantità è risultato, su base annua, in aumento del 4,4%. I prodotti responsabili dell’incremento sono risultati essere quelli minori, ossia quelli con una quota in volume meno significativa. Sono cresciuti, infatti, tutti i prodotti della stagione primaverile estiva, escluso i meloni e le pere. In calo si sono confermate le mele mentre hanno tenuto i consumi di banane. In termini di spesa, le famiglie spagnole hanno sborsato un valore inferiore al 2013, con un calo dell’1,7%. I 4 II trimestre 2014 prime cinque prodotti che rappresentano quasi il 70% della spesa totale di frutta hanno evidenziato una generale flessione. Infatti, rispetto al 2013, è diminuita la spesa per acquistare mele, fragole, pere, banane e kiwi. Prodotti per i quali si è assistito contemporaneamente ad un deciso calo del prezzo medio unitario. Nel secondo trimestre del 2014, limitando l’analisi ai soli mesi di aprile e maggio, si conferma l’andamento dei primi cinque mesi, ovvero si registra un aumento dei consumi pari al 7,2% ed un calo seppur più contenuto della spesa (-0,8%). I prezzi medi unitari sono diminuiti complessivamente del 7,5%. A tale tendenza hanno contribuito tutte le principali specie frutticole, con la sola eccezione del kiwi in aumento di circa dieci punti percentuali su base annua. 5 II trimestre 2014 2. In Italia Le stime di produzione relative al 2014 indicano un’offerta di frutta fresca in ripresa rispetto all’anno Tab. 2.1 – Tendenze in Italia nel 2014 precedente (+2,6%). 2013 2014 var. % Con riferimento al secondo trimestre del 2014, il Produzione (000 t) (1) 7.629 7.824 2,6 mercato è stato caratterizzato dall’offerta di mele, pere, kiwi e fragole; nella seconda metà del trimestre Import (000 t) 276 279 1,3 è iniziata la commercializzazione di meloni, Export (000 t) 481 536 11,5 albicocche, pesche e nettarine. Indici Nel trimestre in esame, i prezzi all’origine delle varie Prezzi alla produzione (2) a) 129,4 108,7 -16,0 specie di frutta hanno registrato variazioni molto negative a confronto con i prezzi del secondo Prezzi mezzi di produzione (2) b) 139,4 140,7 1,0 trimestre 2013, con picchi particolarmente bassi per Consumi domestici (2) 0,1 pere (-26,5%), mele (-5,8%), fragole (-8,8%), meloni 1) stime 2) dati cumulati fino a giugno a) 2010=100 b) 2000=100 (-30,8%), nettarine (-32,6%) e pesche (-20,4%). Fonte: Ismea L’aumento dei prezzi è stato determinato dall’aumento dell’offerta rispetto allo stesso periodo del 2013. Tab. 2.2 – Tendenze in Italia nel 2014 Gli scambi con l’estero dell’Italia nel primo trimestre I trim 14 / II trim 14/ 2014 indicano – rispetto al 2013 – un discreto I trim 13 II trim 13 aumento dei volumi esportati ed una marcata Offerta ++ + flessione dei listini medi della frutta. Le importazioni Prezzi alla produzione ----sono stabili e realizzate sulla base di prezzi in Costi di produzione + = flessione. Import + +++ Sul fronte dei prezzi dei mezzi correnti di produzione, Export +++ +++ nel primo semestre del 2014 si registra un lieve Consumo delle famiglie = = incremento (+1,0%) rispetto allo stesso periodo Legenda: +++ forte crescita, ++ crescita, + lieve crescita, = dell’anno precedente. stabilità, - lieve riduzione, -- riduzione, --- forte riduzione Per quanto concerne gli acquisti domestici di frutta Fonte: Ismea fresca, nel primo semestre, si registra una stagnazione rispetto al primo semestre del 2013 (+0,1%). I primi due trimestri del 2014 hanno avuto un andamento contrastato. Infatti, nel primo c’è stato un incremento degli acquisti dello 0,8%, mentre nel secondo c’è stata una flessione dello 0,6%, sempre su base annua. 6 II trimestre 2014 2.1 La produzione 2.1.1 La produzione agricola Tab. 2.3 – Produzione di frutta in Italia (000 t) 2013 Frutta fresca ** 2014 * var. % 7.629 7.824 2,6 - nettarine 799 821 2,8 - pesche 606 607 0,1 - albicocche 190 210 10,5 - percoche 79 77 -2,1 6.035 6.187 2,5 - altra frutta * dati provvisori Le stime di produzione relative al 2014 indicano un’offerta nazionale di frutta fresca che ammonta a poco più di 7,8 milioni di tonnellate, in aumento di circa 200mila tonnellate rispetto al 2013 (+2,6%). Si tratta di una stima preliminare che dovrà essere confermata alla luce dei dati di produzione di mele, pere, uve da tavola e kiwi. Le stime relative alle drupacee indicano una ripresa dell’offerta di nettarine rispetto al 2013 ed un lieve calo per quella di percoche. ** escluso frutta in guscio ed agrumi Fonte: Istat, Assomela, Cso 2.1.2 La produzione industriale Fig. 2.1 – Indice del clima di fiducia per l’industria ortofrutticola +0,8 Fig. 2.2 – Andamento delle componenti del clima di fiducia per l’industria ortofrutticola 70 +16,8 50 30 10 -10 I trim II 12 -30 III IV I trim II 13 III IV I trim II 14 -50 -70 Scorte Ordini Attese Produz. Legenda: freccia scura trimestre di riferimento, freccia chiara 1) previsioni; 2) stime trimestre precedente (max: +100, min: -100) Fonte: Ismea Fonte: Ismea Nel secondo trimestre del 2014, si è verificato un netto miglioramento dell’indice del clima di fiducia dell’industria ortofrutticola, che ha guadagnato terreno, attestandosi a +16,8 punti. La performance positiva dell’indice è da ascrivere alla ripresa degli ordini ed alle positive attese della produzione industriale. L’indicatore delle scorte di magazzino resta su livelli bassi anche se in leggero rialzo rispetto al trimestre precedente, segnale di una ripartenza degli ordini meno celere di quanto atteso in un primo momento. 2.2 Gli scambi Nel primo trimestre del 2014, la bilancia commerciale con l’estero della frutta fresca ha chiuso con un attivo di circa 307 milioni di euro, in aumento del 13% rispetto al primo trimestre 2013. Il miglioramento del saldo è stato determinato dall’aumento delle esportazioni, che in media sono cresciute dell’11,5% rispetto al primo trimestre del 2013, generando un incremento delle entrate del 5,6%, nonostante, la flessione del 5,2% del valore medio unitario. Per quanto concerne le importazioni, nel trimestre in esame, i volumi in ingresso sono aumentati dell’1,3% rispetto al primo trimestre 2013, sulla base di prezzi in calo in media del 4,5%. In conseguenza di ciò, l’esborso per le importazioni si è ridotto del 3,2% su base annua. 7 II trimestre 2014 Tab. 2.4 – Bilancia commerciale della frutta nel primo trimestre 2014 I trim . 2014 (var. %) I trim 2014/ I trim 2013 I trim . 2014 (var. %) I trim 2014/ I trim 2013 I trim . 2014 m ln € quant. valore val.un. m ln € quant. valore val.un. m ln € export im port (var. %) I trim 2014/ I trim 2013 quant. valore saldo totale 525,9 11,5 5,6 -5,2 218,9 1,3 -3,2 -4,5 307,0 25,1 13,0 - UE 370,5 3,6 -0,3 -3,8 90,5 3,9 -6,9 -4,2 280,0 6,1 2,0 - Paesi terzi 155,4 34,3 23,2 -8,3 128,4 -5,2 -0,5 -1,7 26,9 -45,6 -1.022,8 Fonte: Ismea L’analisi dei dati per prodotto evidenzia come nel primo trimestre 2014, il 94% degli introiti sia generato dalle esportazioni di mele (la cui quota in valore è pari al 47% delle esportazioni di frutta), kiwi (36%) e pere (11%). Il trimestre in esame è stato caratterizzato dalla flessione, su base annua, del prezzo medio di pere (-21%) e mele (-12%) e dall’aumento del prezzo medio del kiwi (+13%). Per mele e pere, nonostante la flessione del prezzo medio, si è verificato un aumento degli introiti rispetto allo scorso anno grazie all’aumento dei volumi spediti, rispettivamente +15% e +39%. Le spedizioni di kiwi, invece, sono diminuite del 3%, ma l’incremento del prezzo medio ha determinato un aumento delle entrate del 9%. Nel trimestre in esame si registra una buona performance delle esportazioni di fragole le cui spedizioni sono cresciute del 68%, rispetto al primo trimestre 2013, e gli introiti del 38%. Sul fronte delle importazioni, gli incrementi più consistenti in termini di volume hanno riguardato banane (+2%), pere (+9%), uve (+33%) ed ananas (+1%). Il valore medio unitario dei prodotti importati ha registrato una lieve flessione su base annua (-4,5%). In particolare, è diminuito il prezzo medio di banane ed ananas (-5%), mele e pere (-20%) e fragole (-11%). Con riferimento alla spesa sostenuta per le importazioni di frutta, il 46% del totale è appannaggio delle banane che insieme a fragole (10%), ananas (9%) e pere (8%) cumulano circa i tre quarti dell’esborso complessivo. Fig. 2.3 – Dinamica dell’export nazionale di kiwi e mele (000 t) Fig. 2.4 – Dinamica dell’import nazionale di kiwi e pere (000 t) Fonte: Ismea Fonte: Ismea 2.2.1 La destinazione e l’origine degli scambi Nel primo trimestre del 2014, le esportazioni italiane di frutta fresca verso l’Ue – area a cui sono riconducibili il 70% degli introiti - hanno registrato, rispetto allo stesso trimestre del 2013, un aumento dei volumi spediti (+4%), ma la flessione di pari entità dei listini medi ha lasciato sostanzialmente invariati gli introiti. Tra i Paesi membri dell’Ue, l’andamento delle esportazioni in valore è risultato contrastato. In particolare, sono cresciuti gli introiti derivanti dalle spedizioni verso Germania (+12%), Polonia (+6%) ed Austria (+16%), mentre sono diminuiti quelli generati dalle esportazioni verso Spagna (-12%), Francia (-22%), Regno Unito (-7%), Paesi Bassi (-7%), Svezia (-18%) e Danimarca (-12%). Nello stesso periodo, la tendenza delle esportazioni verso i paesi extra Ue è risultata molto positiva. La flessione dei listini medi (-8%) ha favorito l’aumento delle spedizioni in termini di volume (+34%) e ciò ha avuto 8 II trimestre 2014 un impatto positivo sugli introiti che sono cresciuti del 23%. In particolare, si segnala la ripresa delle esportazioni verso l’Egitto che si attesta al primo posto tra i clienti extra Ue dell’Italia. A seguire si piazza la Libia che aumenta le quantità di frutta importate dall’Italia (+2%), ma riduce l’esborso grazie alla flessione dei listini. Notizie molto positive provengono dalle spedizioni verso la penisola arabica (Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) ed il Brasile. Prendono quota anche le spedizioni verso la Cina e gli Usa. In controtendenza le esportazioni di frutta verso la Russia che si sono ridotte sia in volume (-4%), sia in valore (-14%). Tab. 2.5 – Paesi di destinazione dell’export di frutta (milioni di €) Tab. 2.6 – Paesi di origine dell’import di frutta (milioni di €) I trim 2013 I trim 2014 var.% Export totale 497,8 525,9 5,6 - Germ ania Im port totale I trim 2013 I trim 2014 var.% 226,2 218,9 -3,2 132,4 148,4 12,1 - Ecuador 40,9 40,2 -1,6 - Spagna 57,5 50,5 -12,1 - Costarica 41,0 37,3 -9,2 - Francia 34,2 26,9 -21,5 - Spagna 33,4 35,0 4,7 - Regno Unito 21,6 20,1 -6,9 - Francia 22,6 21,7 -3,8 2,8 18,4 546,7 - Colom bia 15,9 19,0 20,1 - Paesi Bassi 17,1 15,9 -6,8 - Paesi Bassi 17,7 16,9 -4,5 - Libia 18,4 15,1 -17,7 9,3 7,2 -23,1 213,7 230,5 7,8 45,4 41,6 -8,3 - Egitto - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat - Belgio - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Per quanto riguarda le importazioni, nel primo trimestre 2014, quelle dall’area extra Ue rappresentavano il 59% del totale in termini di valore ed il 74% in volume. Rispetto al primo trimestre 2013, le importazioni sono risultate in aumento (+4% in volume), mentre la riduzione dei listini medi ha determinato una lieve flessione della spesa (-0,5%). In particolare, sono diminuiti gli esborsi monetari per le forniture da Costarica (-9%), Ecuador (-2%), Cile (-32%). Al contrario sono aumentati gli approvvigionamenti da Colombia (+20%), Repubblica Sudafricana (+102%), Messico (+150%). Con riferimento agli approvvigionamenti dai paesi dell’Unione europea, nel periodo in esame si è verificata una riduzione 5% dei volumi importati e del 7% della relativa spesa. In particolare, è aumentata la spesa per gli approvvigionamenti dalla Spagna (+5%) mentre è diminuita quella relativa alle importazioni da Francia (2%), Paesi Bassi (-5%) e Belgio (-23%). 2.3 La domanda 2.3.1 La domanda delle famiglie I dati Ismea-GfK-Eurisko relativi agli acquisti domestici di frutta fresca evidenziano, per il primo semestre 2014, una situazione di stabilità dei volumi acquistati (+0,1%), rispetto allo stesso periodo del 2013. II trim 2014 / I sem 2014 / II trim 2013 I sem 2013 Nel secondo trimestre 2014, la flessione degli acquisti domestici – rispetto allo stesso trimestre del Frutta escl. agrum i -0,6 0,1 2013 - è stata dello 0,6%. - mele 1,7 -0,02 Il dato relativo al secondo trimestre 2014 è la sintesi - pere 0,9 0,8 di andamenti di segno opposto che hanno caratterizzato le vendite delle principali specie di - kiw i -7,1 -4,1 frutta. Infatti, la frutta tropicale, banane ed ananas in - banane 0,6 0,3 particolare, hanno registrato un incremento delle - uve da tavola -14,5 0,4 vendite su base annua, confermando la tendenza positiva registrata già nel primo trimestre del 2014. Fonte: Ismea, panel famiglie Gfk-Eurisko Tendenza positiva anche per le mele, che nel secondo trimestre di quest’anno hanno recuperato il ritardo accumulato nel primo trimestre. Per questo prodotto si è interrotta una serie negativa che andava avanti da quasi tre anni. Le vendite di pere inanellano Tab. 2.7 – Dinamica degli acquisti domestici di frutta fresca (var.%) 9 II trimestre 2014 un altro trimestre positivo dopo l’incremento registrato nel primo trimestre. Del resto, nel 2013 era stata la carenza dell’offerta a penalizzare i volumi di vendita di questo prodotto. Risultati positivi anche per le vendite di angurie e fragole. D’altro canto, nel secondo trimestre sono calate le vendite di kiwi, uve da tavola, ciliegie, albicocche, susine, meloni, pesche e nettarine. 2.4 Il mercato 2.4.1 I prezzi alla produzione Fig. 2.5 – Indice dei prezzi alla produzione della frutta fresca (2010=100) Tab. 2.8 –Prezzi a confronto: nettarine a polpa gialla – cal. A/B (€/kg)* giu 2013 giu 2014 var % Forlì 1,30 0,90 -30,8 Languedoc-provence 1,80 1,77 -1,9 1,70 1,23 -27,9 Italia Francia Spagna Murcia *Prezzi f.co magazzino partenza IVA esclusa Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Agreste, d'après FranceAgriMerSNM(Francia); Ismea (Italia); Marm (Spagna). Fonte: Ismea L’indice dei prezzi all’origine del secondo trimestre 2014 ha mostrato su base tendenziale un significativo arretramento, confermando quanto già accaduto nel trimestre precedente. Tale situazione riflette l’andamento flessivo delle quotazioni che, per la frutta tipicamente invernale, ha investito le mele, a partire dal mese di maggio, e le pere, le cui disponibilità di magazzino risultavano decisamente più elevate rispetto alla stagione precedente, a causa di un mercato che si è confermato lento sia sul fronte interno, sia su quello estero. Il kiwi, invece, ha mostrato ancora un andamento in controtendenza: la campagna di commercializzazione ha visto la sua conclusione con listini in rialzo grazie alla fluidità degli scambi avvenuti soprattutto sul circuito estero. Tab. 2.9 – Prezzi medi alla produzione per le principali specie/varietà di frutta fresca (€/kg e var. %) II trim 11 Mele II trim 12 II trim 13 II trim 14 var % I trim 14/ m edia II trim 13 triennio 11-13 0,61 0,59 0,75 0,70 -5,8 8,1 Golden Delicious 0,56 0,54 0,70 0,69 -1,7 14,4 Pere 0,81 0,57 1,14 0,84 -26,5 7,8 0,79 0,61 1,15 0,85 -25,9 10,5 Fragole 1,86 1,87 1,79 1,63 -8,8 -11,3 Meloni 0,63 0,74 1,05 0,73 -30,8 -7,5 Pesche 0,63 0,70 0,80 0,63 -20,4 -8,2 Nettarine 0,66 0,72 0,95 0,64 -32,6 -16,0 di cui di cui Conference *variazione percentuale rispetto al prezzo medio del secondo trimestre nel periodo 2011-2013 Fonte: Ismea Il trimestre ha dato l’avvio alla commercializzazione della frutta estiva, registrato tra maggio e giugno. Fra le 10 II trimestre 2014 drupacee solo le ciliegie hanno chiuso il trimestre con prezzi in rialzo su base annua; nonostante una produzione stimata superiore all’anno passato, il mercato ha riconosciuto prezzi più alti rispetto al 2013. Ciò che ha reso possibile il recupero dei listini è stata la qualità del prodotto, risultata decisamente migliore dell’anno precedente, e tale da attirare l’interesse della domanda finale. Per le restanti specie del gruppo, invece, sono stati registrati significativi cali di prezzo. L’offerta, risultata lievemente superiore all’anno passato in Italia, ma decisamente in aumento a livello comunitario unitamente ad una stagione climatica del tutto sfavorevole al consumo, hanno impresso al mercato una connotazione particolarmente negativa. Le produzioni spagnole, inoltre, arrivate sui mercati con netto anticipo e con prezzi bassi, hanno tracciato la linea invalicabile entro cui si è mosso il mercato. In questa cornice sono state soprattutto pesche e nettarine a risentire pesantemente delle difficoltà commerciali. Altri fattori, inoltre, hanno giocato un ruolo negativo, quali la qualità del prodotto sia in termini di calibro, risultato per lo più medio e medio-piccolo, sia la scarsa capacità di tenuta dei frutti. Le intense e frequenti precipitazioni registrate in tutta la penisola hanno, infatti, compromesso lo standard qualitativo rendendo spesso difficile il collocamento presso i mercati finali. Le scarse garanzie offerte dal livello qualitativo hanno talvolta indotto gli operatori a limitarsi nell’attività di esportazione, nel tentativo di arginare le problematiche legate alle possibili e verosimili contestazioni dei buyer esteri. Il difficile contesto ha indotto le organizzazioni agricole a chiedere alle istituzioni preposte un intervento in ambito UE, al fine di trovare strumenti adeguati per limitare i danni di questa critica campagna di commercializzazione. L’analisi dei prezzi per filiera mostra un andamento coerente rispetto al 2013 per tutti i prodotti monitorati. Le quotazioni risultano in generale calo su base annua, con flessioni marcate e di pari entità tra origine e ingrosso per le pesche. Nella fase origine il deprezzamento maggiore è stato registrato per i meloni. Rispetto allo stesso periodo del triennio precedente, emerge un diffuso calo dei listini per la fase ingrosso e, fatta eccezione per le mele Golden Delicious, si registra una comune tendenza tra le diverse fasi della commercializzazione. I prezzi dalla Golden Delicious, nel secondo trimestre, si attestano su livelli superiori al triennio precedente nella fase origine mentre risultano inferiori all’ingrosso. Tab. 2.10 – Prezzi nelle diverse fasi di scambio (€/kg e var. %) II trim 11 II trim 12 II trim 13 II trim 14 var % II trim 14/ m edia II trim II trim 12 11-13 Mele Golden Delicious Origine* 0,56 0,54 0,70 0,69 -1,7 14,4 Ingrosso 1,12 0,98 1,22 1,03 -15,5 -8,0 Fragole Origine** 1,86 1,87 1,79 1,63 -8,8 -11,3 Ingrosso 2,74 2,37 2,15 2,01 -6,3 -23,5 0,63 2,45 0,70 1,93 0,80 2,08 0,63 1,70 -20,4 -8,2 -18,3 -28,9 Origine* 0,63 0,74 1,05 0,73 -30,8 -7,5 Ingrosso 2,11 1,48 1,62 1,53 -5,5 -25,1 Pesche Origine* Ingrosso (1) Meloni * f.co magazzino partenza ** f.co azienda produttore. (1) prodotto di calibro A. Fonte: Ismea 2.4.2 I prezzi dei mezzi di produzione Nel corso del secondo trimestre 2014, l’indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione della frutta fresca è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente. La stabilità dell’indice è la risultante di variazioni di segno opposto osservate per i prezzi degli antiparassitari e dei prodotti energetici aumentati dello 0,5% e le quotazioni dei concimi in flessione dello 0,8%. Su base annua, l’indice ha evidenziato un incremento +0,7% quale conseguenza dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici +1,1%, ed in particolar modo dell’energia elettrica +5,5%, cui è corrisposto un calo del prezzo dei concimi (-2%). Anche in questo trimestre, così come nel precedente, l’indice dei costi relativo al comparto della frutta fresca si è posizionato ad un livello inferiore a quello registrato dal totale coltivazioni che pressoché stabile su base congiunturale, ha evidenziato un +0,2% su base tendenziale. 11 II trimestre 2014 Fig. 2.7 – Indice dei prezzi dei mezzi di produzione della frutta fresca (2000=100) Fig. 2.8 – Indice dei prezzi dei mezzi di produzione della frutta fresca (2000=100) Fonte: Ismea Fonte: Ismea Area Mercati Responsabile di redazione: Giovanna Maria Ferrari Redazione a cura di: Mario Schiano lo Moriello, Patrizia Nocella e Antonia Maria Pignataro e-mail: [email protected] 12 II trimestre 2014