L1_Rinascimento
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L1_Rinascimento
Epoca medievale Alto Medioevo Epoca moderna Basso Medioevo - Uma nesimo e Rinascimento 476-1000 1000-1492 '500 circa Epoca contemporanea Barocco Illuminismo Romanticismo Verismo e Decadentismo '600 circa ’700 circa Prima metà '800 circa Seconda metà ‘800 circa Dall’Umanesimo al Rinascimento Cronologia e definizione Mutamenti sociali dell'epoca • Dal XV secolo (Umanesimo) fino al XVI secolo circa (Rinascimento) • Periodo artistico e culturale europeo nato in letteratura con il nome di Umanesimo (autore di riferimento: Petrarca) influenza per la prima volta anche l'arte e la mentalità. Diffusione della cultura • Gli studiosi ricercano e studiano gli antichi testi greci e latini (copiati durante il Medioevo dai monaci amanuensi) prendendoli a modello nell'arte e nel modo di vivere =>nasce la filologia, che cerca studiare ed eliminare gli errori di copiatura degli amanuensi per tornare a quello che doveva essere il testo originale) • Nuova figura di intellettuale (impegno civile, rinnovamento città terrena, nuova cultura, cambiamento società) => uomo visto al centro dell’universo • LA STAMPA sostituisce i monaci amanuensi; maggior diffusione cultura • Sorgono enormi biblioteche. Firenze diventa il centro della cultura e dell’arte Scienza e scoperte • Si rimettono in discussione le teorie della tradizione medievale fino ad allora indiscutibilmente esatte (ipse dixit: così è stato detto). Si formulano nuove teorie scientifiche • => Metodo scientifico di Leonardo Da Vinci poi formalizzato da Galilei. Quattro fasi: A) osservazione della realtà B) ipotesi di una teoria dopo aver raccolto dati C) sperimentazione e verifica attraverso l'uso della matematica D) tesi, cioè formulazione di una regola (matematica) che sia ripetibile nella sua dimostrazione, cioè verificabile da chiunque => Apre la strada alla scienza moderna • Niccolò Copernico nel 1543 affermò che è la Terra a girare intorno al sole, ma si dovrà aspettare il 600 con Galilei. Andrea Vesalio pubblica la prima edizione dettagliata del corpo umano (anatomia). • Scoperte geografiche: America: si spostano i commerci da Mediterraneo ad Atlantico Invenzioni • Nasce la bussola per orientamento navigazione e armi da fuoco (i cavalieri). Religione (‘500) Letteratura, arte, cultura • • Riforma Protestante (Luteranesimo, Calvinismo, Anglicanesimo…) Riforma della Chiesa Cattolica: ◦ Francescani creano i Monti di Pietà (contro usura) ◦ Nuove congregazioni religiose e laiche ◦ Cura degli orfani e poveri (Fatebenefratelli) e “ospitali” (San Camillo De Lellis) = (la ricerca della bellezza classica spesso spingeva a nascondere ciò che non risultava bello) • I Signori ospitano nelle corti artisti e letterati, mantenendoli e sostenendoli economicamente. In cambio questi producevano opere che esaltino la grandezza del signore e della corte in cui vivevano. • Il signore che finanzia questi artisti viene detto MECENATE (da Gaio Cilnio Mecenate, consigliere di Ottaviano Augusto, che costituì un circolo di intellettuali, tra cui Orazio e Virgilio, sostenendoli ed incoraggiandoli) • Arte: Prospettiva scientifica e sfumato (Leonardo, ‘500) per rappresentare la realtà. Ritorno all’essenzialità classica; ◦ • Importanti dal punto di vista artistico Firenze, Roma e Venezia (Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Bramante, Michelangelo Buonarroti, Palladio, Masaccio, L. Da Vinci, Raffaello Sanzio, Piero della Francesca, Botticelli, Mantegna, Donatello…) Letteratura: tematiche ricorrenti: a) MALINCONIA per il passato e SENSO DI FINITEZZA. b) Si cerca di creare regole, metodi, che coinvolgano ogni ambito Epoca medievale Alto Medioevo Epoca moderna Basso Medioevo 476-1000 Uma nesimo 1000-1492 Dante 1265-1321 Petrarca 1304-74 Rinascimento ‘4 00 circa Boccaccio 1313-75 Manierismo (Rinascim. Maturo) '500 circa Lor. De Medici Durer Machiavelli 1449-95 1471-1528 1469-1527 Castiglione 1478-1529 Barocco Illuminismo '600 circa ’700 circa Della Casa 1503-56 Petrarca e l’Umanesimo hanno in comune con il Dolce Stilnovo e la tradizione cortese: amore impossibile; donna irraggiungibile; esaltazione della donna, creatura celeste; le sofferenze dell'amante; l’amore fonte di tomento e di conforto. Cambiamento rispetto alla tradizione: celebra la bellezza fisica e morale della donna amata; Laura biondi capelli splendenti, allo stesso tempo irraggiungibile e vicina. Laura è più umana della Beatrice dantesca; non è ferma in una dimensione atemporale, anzi è soggetta all'azione del tempo, che ne offusca la bellezza. (pensa anche a Simonetta Vespucci) Erano i capei d'oro a l'aura sparsi (PETRARCA 1342) Parafrasi del sonetto Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e l'vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch'or ne son sì scarsi; Erano i capelli biondi mossi al vento che li avvolgeva in mille dolci riccioli, e la luce ammaliante dei suoi occhi belli, che ora è diminuita, splendeva in modo straordinario; e 'l viso di pietosi color' farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'ésca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di sùbito arsi? e mi sembrava, non so se fosse realtà o illusione, che il suo viso si atteggiasse a pietà: io che ero pronto all'amore, c'è da meravigliarsi se m'innamorai subito? Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma; et le parole sonavan altro, che pur voce humana. Il suo portamento non era cosa mortale, ma aspetto d'angelo, e le parole suonavano diversamente da voce umana; Uno spirito celeste, un vivo sole fu quel ch'i'vidi: et se non fosse or tale, piagha per allentar d'arco non sana. uno spirito celeste, un vivo sole fu quel che vidi, e anche se ora non fosse tale, una ferita non si rimargina tendendo di meno l'arco. Quali erano le caratteristiche del Dolce Stil Novo? Quali sono le caratteristiche nuove rispetto al Dolce Stil Novo? PIETRO BEMBO (1470-1547) USA PETRARCA COME MODELLO (Petrarchismo) Crin d'oro crespo e d'ambra tersa e pura (1342) Parafrasi Crin d'oro crespo e d'ambra tersa e pura ch'all'aura su la neve ondeggi e vole, occhi soavi e più chiari che 'l sole, da far giorno seren la notte oscura, Capelli ricci biondi come l’oro, lucenti e nitidi come l’ambra, che ondeggiate e volate sul volto candido all’aria, occhi dolci e più chiari del sole, splendenti da trasformare la notte scura in giorno luminoso, riso, ch'acqueta ogni aspra pena e dura, rubini e perle, ond'escono parole sì dolci, ch'altro ben l'alma non vòle, man d'avorio, che i cor distringe e fura, sorriso che calma e placa ogni sofferenze più crudele, labbra e denti, da cui escono parole così dolci che l’anima no desidera nessun altra gioia, mani bianche come l’avorio, che incatena e ruba i cuori, cantar, che sembra d'armonia divina, senno maturo a la più verde etade, leggiadria non veduta unqua fra noi, canto, che sembra un’armonia divina, maturità superiore alla giovane età, grazie mai veduta prima fra noi, giunta a somma beltà somma onestade, fur l'esca del mio foco, e sono in voi grazie, ch'a poche il ciel largo destina. somma onestà congiunta ala massima bellezza, l’esca da cui sprigionò il fuoco, e sono in voi tante grazie, che il cielo destina a poche persone. Sottolinea le parole e le espressioni presenti nella poesia di Petrarca e di Bembo. Qual è l’aspetto connotativo di oro, aria, lume, ardea, esca cosa suscitano? FRANCESCO BERNI (1497-1535): USA I MODELLI IN MODO UN PO’ PARTICOLARE Chiome d'argento fine, irte e attorte Parafrasi Chiome d'argento fine, irte e attorte senz'arte, intorno ad un bel viso d'oro; fronte crespa, u' mirando io mi scoloro, dove spunta i suoi strali Amore e Morte; Capelli bianchi, ispidi e spettinati disordinatamente intorno ad un bel viso giallastro; fronte increspata di rughe, dove guardando io impallidisco, dove Amore e Morte hanno le frecce inefficaci (senza punta); occhi di perle vaghi, luci torte da ogni obbietto disuguale a loro; ciglia di neve, e quelle, ond'io m'accoro, dita e man dolcemente grosse e corte; occhi bianchi (cisposi) strabici, occhi storti a cui ogni oggetto giunge diseguale alla vista; ciglia bianche come la neve, e quelle, per cui mi tormento, dita e mani dolcemente grosse e corte; labbra di latte, bocca ampia celeste; denti d'ebano rari e pellegrini; inaudita ineffabile armonia; labbra bianche come il latte (pallide), bocca ampia come il cielo; denti neri come ebano, pochi e ballerini; inaudita ineffabile armonia(voce indescrivibilmente gracchiante); costumi alteri e gravi: a voi, divini servi d'Amor, palese fo che queste son le bellezze della donna mia. atteggiamenti superbi ed insopportabili: a voi, servi del dio Amore, rendo noto che queste sono le bellezze della donna mia. Sottolinea tutte le parole e le espressioni uguali presenti nelle tre poesie. Come le usa (anche dal punto di vista connotativo)? Prima tematica: la MALINCONIA e LE REGOLE Il trionfo di Bacco e Arianna (di Lorenzo de' Medici) Incisione di Albrecht Dürer LE REGOLE: 1. IL LOCUS AMOENUS Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: di doman non c'è certezza. Il LOCUS AMOENUS compare nelle prime opere greche e rimane nella nostra letteratura (lo stesso Tolkien lo riprende ne Il Signore degli Anelli). Secondo questa topos (luogo comune, usanza che tutti capiscono) perché un luogo descritto in un'opera si ideale deve avere queste caratteristiche: Quest'è Bacco e Arianna1, belli, e l'un dell'altro ardenti: perché 'l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti. Queste ninfe ed altre genti sono allegre tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.[...] Queste ninfe2 anche hanno caro da lor esser ingannate: ora insieme mescolate suonon, canton tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Questa soma, che vien drieto sopra l'asino, è Sileno3: così vecchio è ebbro e lieto, già di carne e d'anni pieno; se non può star ritto, almeno ride e gode tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Mida4 vien drieto a costoro: ciò che tocca, oro diventa. E che giova aver tesoro, s'altri poi non si accontenta? Chi vuol esser lieto, sia: del doman non c'è certezza. Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi sian, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi; ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Donne e giovinetti amanti, viva Bacco e viva Amore! Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core! Non fatica, non dolore! Ciò c'ha esser, convien sia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. 1 2 3 4 - lontano dagli uomini - degli alberi che facciano ombra - un prato con fiori colorati e profumati e uccellini che cantano - lieve brezza che concili il sonno - una fonte o un ruscello - dei pastori La melanconia (1514) Stato d'animo depresso del pensatore, incapace di passare all'azione (strumenti scientifici e di carpenteria inutilizzati - I piatti della bilancia sono vuoti - Nessuno sale sulla scala - Il cherubino alato aspetta la dettatura, mentre il tempo passa nella clessidra in alto...) 2. Il Cortigiano (Baldassarre Castiglione, 1558) "[...]credo che ognun di noi conosca che al cortegiano si convien aver grandissima riverenza alle donne, e che chi è discreto e cortese non deve mai pungerle [...], né scherzando né da dovero" 3. Da Il Principe (Machiavelli, 1513) Cap. 5: In che modo si debbano governare le città che prima erano sotto un altro principe e vivevano con le loro leggi (testo semplificato) Vi sono tre modi per governare uno stato da poco conquistato: il primo modo è distruggerlo, il secondo andarvi personalmente ad abitare, il terzo concedere a quel popolo di continuare a vivere secondo le proprie leggi, tassandolo e costituendo al suo interno un gruppo di persone a te fedeli che lo governi. (...) 4. Galateo (Giovanni della Casa, 1551?) [...]noi veggiamo talora a guisa di porci col grifo nella broda tutti abbandonati non levar mai alto il viso e mai non rimuover gli occhi, e molto meno le mani, dalle vivande? E con ambedue le gote gonfiate, come se essi sonassero la tromba o soffiassero nel fuoco, non mangiare, ma trangugiare: i quali, imbrattandosi le mani poco meno che fino al gomito, conciano in guisa le tovagliuole che le pezze degli agiamenti sono più nette? Con le quai tovagliuole anco molto spesso non si vergognano di rasciugare il sudore che, per lo affrettarsi e per lo soverchio mangiare, gocciola e cade loro dalla fronte e dal viso e d'intorno al collo, et anco di nettarsi con esse il naso, quando voglia loro ne viene? Veramente questi così fatti non meritarebbono di essere ricevuti, non pure nella purissima casa di quel nobile Vescovo, ma doverebbono essere scacciati per tutto là dove costumati uomeni fossero. Dèe adunque l'uomo costumato guardarsi di non ugnersi le dita sì che la tovagliuola ne rimanga imbrattata, perciò che ella è stomachevole a vedere; et anco il fregarle al pane che egli dèe mangiare, non pare polito costume. I nobili servidori, i quali si essercitano nel servigio della tavola, non si deono per alcuna conditione grattare il capo né altrove [...] ma le deono tenere in palese e fuori d'ogni sospetto, et averle con ogni diligenza lavate e nette, sanza avervi sù pure un segnuzzo di bruttura in alcuna parte. Bacco e Arianna aprono il corteo carnevalesco. Bacco è il dio del vino Abitatrici mitologiche dei boschi Vecchio satiro, precettore di Bacco Ottenne di poter trasformare in oro ciò che toccava