Una trama di Reti-Sciamanna

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Una trama di Reti-Sciamanna
Terzo Convegno Nazionale RIDAP - Verso una rete di reti - CPIA: esperienze a confronto
Abstract
RELATORE: FRANCESCA SCIAMANNA
QUALIFICA: DIRIGENTE SCOLASTICO
CPIA di riferimento: CPIA 6 INTERPROVINCIALE VITERBO
TITOLO INTERVENTO:
INTERPROVINCIALE
UNA
TRAMA
DI
RETI
PER
UN
CPIA
Parole chiave: Andamento delle linee di tessitura: esterne (analisi dei rapporti con EELL); interne
(analisi azioni di USR – sedi CPIA orizzontale – CPIA verticale); trasversali: rapporti con CPIA
esperti (BO), rapporti con altri CPIA della regione
SINTESI (max 2000 battute)
CPIA interprovinciale 6: trama di reti come meccanismo di supporto contenitivo e di sostegno ai CPIA neo
istituiti: individuazione di reti interne, esterne trasversali. CPIA 6 - caratteristiche salienti: territorio esteso su 5
comuni e 2 province comprendente la provincia di VT e Comuni centrosettentrionali del litorale laziale.
Problematica comune: viabilità difficoltosa per spostamenti a mezzo servizi pubblici, stradali e ferroviari, che
inficia la facoltà di spostamento dell’utenza. RETI ESTERNE: rapporti difficoltosi con i Comuni (uno è
Roma), che non conoscono le possibilità della nostra O.F. nei confronti della cittadinanza ed eludono anche le
nostre disponibilità al confronto. La Provincia di VT, nonostante il momento critico, ha provveduto alle
necessità logistiche del centro amm.vo. La Regione ha provveduto a due dimensionamenti in 1 anno, siamo in
attesa della azioni di governance che lancerebbero i CPIA nel panorama territoriale come le strutture di servizio
alla cittadinanza descritte dalla normativa vigente, nell’ottica dell’apprendimento permanente, tra cui l’apertura
al livello C della rete servizi CPIA: unità formativa. Consapevolezza del frangente politico/sociale/istituzionale
molto critico, clima di attesa di definizione normativa della nuova strutturazione del Tit. V, va ricostruita la
mappa orientativa dei rapporti tra EELL e cittadinanza. RETI INTERNE: Attori - USR con azioni,
anche pregresse, che hanno agevolato la realizzazione dei CPIA come unità amm.va e didattica: protocolli e
accordi entro settembre. CPIA 6 come rete primaria, con buona dotazione finanziaria di partenza, che ha
richiesto al ds una strategia di presenza sui territori almeno mensile (ds globetrotter); la riconduzione a sistema
di prassi didattico/metodologiche, procedure amm.ve, strutture organizzative coerenti con nuovo quadro
normativo; una metodologia organizzativa a leadership diffusa con condivisione di compiti tra referenti e
responsabili su ogni sede; strategie comunicative in modalità remota potenziate progressivamente onde la ridurre
gli spostamenti fisici del personale; azioni sulla formazione dei docenti: necessarie anche nell’ottica della rete del
CPIA Verticale, altro importante attore collettivo di sistema, che richiede rapporti specifici tra i referenti dei due
ordini di scuola. RETI TRASVERSALI: ruolo del CPIA esperto BO nel contatto con il ds come formatore;
ruolo della RIDAP come riferimento istituzionale nel panorama nazionale. Raccordo tra i CPIA regionali:
siamo all’avvio di alcune prassi con iniziative interessanti.