Il fantasma del bambino del Castello della Rotta

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Il fantasma del bambino del Castello della Rotta
Il fantasma del bambino del Castello della Rotta
Sua madre gli aveva detto più volte di tenersi lontano dal Castello della Rotta.
Per convincerlo gli aveva raccontato tante storie spaventose: c’erano i fantasmi in
quel vecchio maniero, rapivano i bambini e non li facevano più tornare a casa. Ma
Jacopo era un ragazzino di dieci anni e la sua fantasia galoppava e si infiammava
facilmente.
I suoi genitori erano andati a cena da alcuni amici. Al piano di sotto c’era solo la
vecchia zia, mezza addormentata. Jacopo si infilò un maglione pesante per non
prendere freddo e uscì. Ormai era quasi notte e in cielo si potevano vedere le prime
stelle. Le stradine di Moncalieri, il suo paese, erano deserte, come sempre a
quell’ora.
Arrivò al Castello della Rotta. Non era come gli aveva detto sua madre: quel
rudere non faceva per niente paura. Era solo grande e nero, ma niente di più. Si
avvicinò sempre di più al castello. Osservava curioso le mura vecchie, antiche, con i
mattoni che stavano per cadere giù. Davanti a lui c’era l’inferriata arrugginita del
castello. Provò ad aprirla. Tutto inutile. Era chiusa con una pesante catena. I cardini
del cancello cigolarono per un attimo, poi fu di nuovo il silenzio. Intorno a lui non
c’era nessuno: era solo nella notte.
Jacopo cominciò a volare con la fantasia. Stava immaginando le battaglie
grandiose che erano state combattute all’ombra di quelle mura: i nemici che
attaccavano il castello, i coraggiosi cavalieri che lo difendevano, gli arcieri che
lanciavano frecce infuocate. All’improvviso si sentì sfiorare la spalla. Jacopo
sobbalzò. Credeva di essere solo. Si girò. Di fronte a lui c’era un ragazzino, più o
meno della sua stessa età. Un ragazzino come tanti, ma la sua pelle era un po’
pallida, bianca come il latte freddo.
Jacopo tirò un sospiro di sollievo. Per un attimo aveva ripensato alle storie
spaventose che gli aveva raccontato la madre. Ma erano tutte false. Si rivolse al
ragazzino, gli chiese il suo nome, e anche cosa facesse lì a quell’ora.
Il ragazzino all’inizio non rispose. Poi gli chiese: “Come ti chiami?”. “Jacopo”,
rispose. Gli tese la mano e il ragazzino fece lo stesso. Ma le loro dita non fecero
nemmeno in tempo a sfiorarsi che il ragazzino sparì nel nulla.
Jacopo, solo nella notte, si incamminò verso casa. Forse la sua fervida fantasia
aveva galoppato ancora una volta…
Attività di comprensione del testo
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Chi è il protagonista della storia? Quanti anni ha e che caratteristiche ha?
Dove si svolge la vicenda?
Cosa raccontava la mamma di Jacopo per impedirgli di visitare il castello?
Dove sono i genitori di Jacopo quando esce di casa?
Jacopo crede di incontrare qualcuno nel castello. Chi è e cosa gli chiede?
Immagina una breve storia che abbia come protagonista il ragazzino del
Castello. Chi è e cosa fa?
Glossario
Individua nel testo i termini che non conosci e ricercali nel vocabolario.
Spiega il significato delle seguenti espressioni:
- Maniero ______________________________________________________
- Rudere________________________________________________________
- Cardini del cancello _____________________________________________
- Fervida fantasia ________________________________________________