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Noi e il Sociale – Pagina 1 N O I E I L S O C I AL E I.I.S. "W. Kandinsky" via Baroni 35 , 20142 Milano - Tel: 028260979 Fax: 0289300311 - www.sky.mi.it - [email protected] Alessia Aurigemma Martina Basile Chiara Bonini Roberta Bosotti Sara Caggiari Francesca Campobasso Elena Cecchi Giulia Cisarri Sarah Durante Luca Francesca Stefania Gambardella Lucia Iodice Veronica Mari Roberta Monaco Miriam Motta Giada Nasso Federica Papa Miriana Patruno Cristiano Rossi Tania Scanavini Guendalina Sfriso Daniela Sorrentino Silvia Tedesco Monica Tiralongo Prof. Ilia Rosa Ciminelli ed Erminia Fedeli Noi e il Sociale – Pagina 2 LA SCUOLA Le nostre opinioni su una riforma che ci piace poco, anzi, che non ci piace proprio Noi siamo due studenti dell‘ Istituto superiore W. Kandinsky e non siamo d’accordo sulla riforma Gelmini . Secondo noi, il decreto Gelmini non è giusto, perché le classi differenziate, italiani-stranieri, non sono ragionevoli: è una forma di razzismo. Inoltre il maestro unico non permette di insegnare ai bambini delle elementari a rapportarsi con persone più grandi, essendo, ora, la società molto più complicata e problematica di ieri. Il voto in condotta invece per noi è giusto, ma l’educazione deve essere insegnata dalla famiglia e non solo dalla scuola. Speriamo che nell’anno futuro si correggano tutti questi problemi. «Grazie». Cristiano e Luca, 2^A sociale I dissensi sulla riforma Gelmini vengono appoggiati non solo dai professori ma anche da molti genitori, che temono la cancellazione del tempo pieno. Non sono il grembiulino e il sette in condotta ad interessare le famiglie. IL maestro unico semplifica la vita, rende le cose più facili, ma potrà un solo maestro affrontare tutti i problemi di una classe? Difficilmente avranno il tempo di approfondire i temi scientifici e quelli umanistici, anche perché oggi siamo in un mondo virtuale che va oltre ogni momento che viviamo. Il voto in condotta è un altro punto che la riforma pone: sì, è vero, la disciplina è importante, ma sarà davvero un voto sul comportamento degli studenti a eliminare fenomeni come il bullismo e il vandalismo? E può un voto sul profitto fare media con un voto sul comportamento? Guendalina, 2^A sociale La riforma si chiama “ridimensionamento”. Il progetto adottato dal ministro Mariastella Gelmini, solo in Lombardia elimina circa 240 scuole. “Ad ogni governo che arriva c’è un nuovo ministro che rivoluziona tutto, e a nessuno interessa l’opinione degli insegnanti”. (Beatrice Damiani, La Repubblica, 13 ottobre 2008) Gli insegnanti sono molto confusi sul maestro unico: dovrà insegnare solo le discipline base o anche tutte le altre materie? Come può semplificare la vita scolastica degli alunni che saranno 30-35 alunni per classe, come vuole la riforma? Miriam e Federica, 2^A sociale Penso che sia ingiusto fare dei tagli sui fondi delle scuole quando in tanti altri campi ci sono molti più sprechi: la scuola è il nostro futuro e dovremmo salvaguardarla per permettere a noi studenti di avere dei buoni strumenti di formazione. Daniela, 2^A sociale LA MIA SCUOLA Frequento l’istituto Superiore Kandinsky, che offre quattro indirizzi: moda, sociale, liceo sociale e grafica. Le materie professionali dell’indirizzo di Moda sono: storia della moda del costume e modellistica e confezione. Per Grafica, invece, è richiesto, come strumento professionale, l’uso del computer, in particolare del Mac per realizzare disegni e progetti grafici, inoltre si impara ad eseguire servizi fotografici. Le materie d'indirizzo sono: storia dell’arte e grafica pubblicitaria. L’indirizzo del sociale (quello che io frequento) ha, come materie professionali, psicologia, metodologie operative, cultura medico sanitaria, tecnica amministrativa e diritto. Ogni piano di questo Istituto ha il colore corrispondente che lo caratterizza, ad esempio Grafica ha i colori: ocra, azzurro e verde; Moda ha il colore azzurro mentre il Sociale e il Liceo Sociale hanno il colore rosa. Noi e il Sociale – Pagina 3 A scuola vado bene ma nelle materie d'indirizzo me la cavo meglio, anche se la mia materia preferita è sempre stata Educazione Fisica, poiché adoro sfidare me stessa, per poi vedere i risultati che, in base alla mia forza, riesco a ottenere. Due anni fa frequentavo l’indirizzo di moda, ma sono stata bocciata poiché non studiavo, e anche perché le materie non erano adatte alle mie abilità, di conseguenza, l’anno dopo, mi sono trasferita nel Sociale e sono stata promossa, senza alcuna presenza di debiti. Adesso sto proseguendo sempre nella stessa sezione, sperando di trovare, poi, un lavoro buono e adatto alle capacità che possiedo. Nella classe mi trovo abbastanza bene, e poi, anche se a volte avviene qualche discussione, sinceramente non mi interessa molto, i miei amici veri li trovo al di fuori della scuola. Non ho avuto problemi a socializzare con alcune persone piuttosto che con altre, per il semplice fatto che, all’inizio, non si è sempre simpatici a tutti. Bisogna ammettere però che in alcuni momenti di crisi, ho avuto amiche di classe con cui parlare e ragionare, e che mi hanno confortato. Francesca, 2^A sociale PAGELLE ON LINE – 1 – Assenze ingiustificate sui cellulari dei genitori Voti inviati tramite e-mail Secondo l’annuncio dei ministri Brunetta e Gelmini, le pagelle arriveranno on line sul computer dei genitori dello studente e inoltre segnaleranno il profitto scolastico, la valutazione del comportamento e, a richiesta dei famigliari, le scuole avviseranno via sms l’assenza dei propri figli. Secondo noi, le modalità di comunicazione scuola-famiglia dovrebbero essere decise dalle istituzioni scolastiche e non dai ministri Gelmini o Brunetta, perché non sono loro che conoscono i rapporti tra insegnanti e genitori. Ci dovrebbero essere altri sistemi di informazione tra scuola e famiglie, il messaggio e l’e-mail sono eccessivi , bastano dei colloqui e, se non si riesce ad organizzarsi, si potrebbero informare le famiglie in uno dei giorni d’incontro, ad esempio nelle assemblee di classe, riunioni, al ritiro delle pagelle, ecc… Secondo noi, abbiamo bisogno di essere responsabilizzati e non di essere controllati in maniera così assillante. Giada e Miriana, 2^A Sociale PAGELLE ON LINE – 2 – Entro un anno la grande maggioranza delle famiglie potrà leggere la pagella scolastica on-line. Gli studenti ribattono dicendo che questa disposizione non servirà a niente e si chiedono dove la scuola potrà trovare i soldi, per affrontare le spese che l’informazione richiede. A noi non piace questa idea perché va contro la nostra privacy . Sarah e Martina, 2^A sociale ADDIO ALLA SECONDA LINGUA Secondo il nuovo decreto Gelmini, si dovrebbe ridurre il numero delle ore per la seconda lingua straniera e dare spazio all’inglese. Cosa penso del problema? Ormai il ministro dell’istruzione Gelmini sta modificando tutto l’ordinamento della scuola, Secondo me, è sbagliato perché compromette il futuro di noi ragazzi, dando meno possibilità di conoscenza linguistica e quindi di lavoro. Chiara, 2^A sociale Noi e il Sociale – Pagina 4 ESSERE O APPARIRE La nostra società si basa più sull'avere che sull'essere. Oggi l'individuo desidera possedere una cosa non perché ne abbia realmente bisogno, ma perché rappresenta un simbolo di felicità di prestigio e di benessere. E’ inutile nasconderci dietro gli specchi, purtroppo alcuni aspetti della nostra società stanno pian piano precipitando. Sicuramente gli esempi per affermare ciò sono tanti; molte volte siamo indotti ad acquistare un prodotto dalla pubblicità che ci porta a dire “questo prodotto devo assolutamente comperarlo” oppure “ non posso farne a meno”. Da alcune foto di due donne dello spettacolo, scaricate da internet, si vede chiaramente che la prima si è rifatta il seno e la seconda le labbra: Sorvolando questo argomento, si sa che ogni anno esce una cosa nuova, un gioco nuovo, un computer nuovo, un film nuovo, un capo di abbigliamento nuovo, esageratamente bello. E la gente cosa fa? La compra! È normale però questa cosa. Se c’è una novità bisogna venirne a conoscenza. Tuttavia, se qualche genitore dice al proprio figlio “no tesoro, questo costa troppo” la maggior parte insiste per averla e chi se la può permettere, alla fine, la ottiene, altri magari la ricevono al compleanno o a Natale, altri, invece, si rassegnano e mettono il broncio. Quelli un po’ più abituati a sentire il “no”, si dicono tra sé e sé “sarà per una prossima volta”. Basandomi sulla mia esperienza personale, mi viene in mente una vicenda accaduta al Fiordaliso, un centro commerciale di Rozzano. Ero con i miei a fare la spesa e io mi ero un attimo allontanata nel reparto dove vendono i prodotti per il bagno; c’era una mamma con una bambina nel carrello. Mentre sceglievo uno shampoo, che non costava molto, per i capelli grassi, non ho potuto fare a meno di sentire le lamentele della bambina. La madre le stava prendendo uno shampoo già molto buono per bambini ma lei insisteva nel prendere una bottiglietta di shampoo molto più piccola e che costava il doppio; lo voleva a tutti i costi perché la bottiglia aveva la forma di Biancaneve e i Sette Nani. Ecco qua! Dopo un po’ che la madre diceva di no, la bambina si mise a piangere tanto che la signora prese lo shampoo e lo ripose nel carrello tutt’altro che delicatamente ma sbattendolo con forza. Era un po’ arrabbiata e allora io mi chiesi “ma allora perché glielo comprava?!?!” Mia madre mi racconta sempre che, quando andavamo al centro commerciale e finivo nel reparto giocattoli, anch’io volevo giochi nuovi; ma sinceramente non mi ritengo viziata perché non li pretendevo. E ancora, un giorno ero con delle amiche; eravamo abbastanza grandi, avevamo 15anni. Argomento: mp3. Ecco…un altro oggetto molto frequente in commercio! Una delle mie amiche ha un padre che fa l’avvocato quindi ritengo che per Natale ricevere un bell'i-pod non sia poi così difficile. L’altra ragazzina aveva meno possibilità di prendersi un i-pod ma continuava a lamentarsi perché lei aveva il classico mp3. Io ammetto di avere dei desideri, ad esempio una cameretta sensazionale con un televisore al plasma, un ipod, due PC (uno portatile e uno fisso) però non me lo posso permettere, almeno per ora. È ovvio che, essendo una ragazza di 16anni che vive in questa società, se ricevo uno di questi regali, sono la persona più felice del mondo. Io credo che c’è ancora chi la pensa come me, ma altri, pian piano, avendo genitori che, per farli felici, dicono sempre “sì”, diventeranno sempre più esigenti e superficiali nel capire i bisogni veri. Elena, 2^A sociale Noi e il Sociale – Pagina 5 SE TOGLIENDO UNA RUGA CI SI RIMETTE LA FACCIA . Tutto inizia davanti allo specchio, luogo di verifica dell’identità di qualunque connesso sociale. Un giorno della scorsa estate, Margherita Boniver, signora con un incarico istituzionale importante, si guarda all’improvviso e le appare l’orrore. Un virus misterioso in vena di reincarnazione. Purtroppo per lei è solo l’inizio di un tunnel che deturpa il suo volto. La signora spiega la trappola della cosmesi che l’aveva sfigurata. Una semplice puntura che doveva migliorare il suo aspetto eliminando delle rughe di invecchiamento, l’ha portata ad un decadimento fisico della pelle. Margherita non si è arresa e, ora, denuncia il rischio che è alle porte di questa catena estetica. È una storia che viene alimentata da stregoni e da persone che si affidano così ad imbroglioni e persuasori occulti. Secondo me, non è salutare ciò che ha fatto la signora: ognuno deve essere ciò che è, e non deve cambiare il proprio aspetto per piacere alle altre persone attraverso illusioni di elisir di lunga vita. Togliere un ruga, come abbiamo notato, può essere dannoso, ci possono essere complicazioni gravi, a volte, inarrestabili, che, secondo il mio pensiero, possono anche cambiare la vita di una persona, procurandole un forte sconvolgimento fisico e psicologico. Roberta, 2^A Sociale L’ANORESSIA: UN INCUBO DA CUI SVEGLIARSI Secondo noi, l’anoressia è una malattia dominante tra le adolescenti. Molte ragazze, per cercare di assomigliare alle modelle o a donne di spettacolo, cercano in tutti i modi di cambiare il loro aspetto fisico e, così facendo, cadono in quell'incubo da cui è difficile uscire. Si fanno tante pubblicità, programmi televisivi e ci sono tante associazioni contro l’anoressia, quando poi i modelli che vengono presentati al mondo si restringono alla taglia 38. Tra le ragazze adolescenti c’è sempre quel senso di invidia che impedisce loro di essere felici nella loro diversità. Troppo grasse, troppo magre, vogliono essere se stesse ma nel corpo di un’altra, e ciò non è possibile, si dovrebbe apprezzare la diversità, e riuscire a conviverci. Molti maschi, invece, vogliono un corpo tutto muscoli e addominali. Da qui il termine vigoressia, che viene utilizzato per determinare la fissazione per il fisico iper-palestrato, risultato di ore trascorse ad allenarsi, diete a basso contenuto calorico, occhi fissi sulla bilancia e controlli continui della muscolatura allo specchio. Nonostante la trasformazione del corpo si vedono sempre gracili e flaccidi fino a uccidersi di fatica e fame. Roberta B, Giada e Miriana, 2^A sociale Noi e il Sociale – Pagina 6 BULLISMO E VIOLENZA IL CASTIGO DEL BULLO Il professor Lorenzo Leandro Pelamatti, preside della scuola Francesco Viganò di Merate, punisce un ragazzo per aver risposto male ai docenti e ai compagni. La punizione richiede ore di lettura di un libro che parla di comportamenti scorretti e le conseguenze di essi. La lettura viene eseguita nell’aula presidenza e il ragazzo al termine, dovrà produrre un riassunto del libro letto. All’inizio si era pensato di sospenderlo per tre giorni ma con le nuove riforme, il ragazzo rischia di avere un pessimo voto in condotta e una bocciatura sicura. Questa punizione è stata pensata per far capire al ragazzo di aver sbagliato e di non commettere più atti del genere. COSA PENSIAMO DEL PROBLEMA: la punizione nei confronti del ragazzo, è stata giusta perché ha fatto capire che certi atteggiamenti non vanno bene. Inoltre bisogna punire sempre i ragazzi che commettono atti vandalici, ma con punizioni giuste, senza sospenderli. Chiara e Sara C, 2^A sociale IL RAGAZZO AMMETTE:”HO IMPARATO LA LEZIONE” IL CASTIGO DEL BULLO. Secondo noi, questa punizione dovrebbe essere applicata più spesso in tutte le scuole italiane, per evitare che i ragazzi e le ragazze vengano insultate e picchiate almeno durante le ore scolastiche. Grazie a questi libri, il bullo riesce a capire l’atteggiamento sbagliato nei confronti della persona di cui hanno abusato. Cristiano e Luca. 2^A sociale ROMA: SFIDA CON COLTELLI TRA RAGAZZI Una rissa a coltellate tra due gruppi di ragazzi è stata sventata dalla polizia nel pomeriggio di sabato 18 aprile in via del Corso a Roma. Denunciati due minorenni di famiglie per bene, gli altri sono riusciti a fuggire. Proprio lo scorso fine settimana, su disposizione del questore, erano stati ulteriormente intensificati i servizi per contrastare le risse e l'uso dei coltelli. La nostra opinione sulla gioventù è che sta crescendo diversamente da quella precedente: cresce in modo violento, brusco e irresponsabile. Per noi, si dovrebbe intervenire subito, e migliorare la gioventù di oggi . Cristiano e Luca, 2^A sociale Noi e il Sociale – Pagina 7 DOPO LA DISCOTECA, LA RISSA I genitori non devono essere complici, nella difesa dei figli, nelle questioni gravi “Tanto non è grave!” è stata la frase che il padre di Stefano Rizzi, 20 anni, ha detto per la sua confessione (La Repubblica,09/02/09). La sera del 9 novembre Stefano ha confessato al padre la propria responsabilità nella morte del marocchino trovato morto nel lago di cui parlavano i giornali. Nonostante l’ accaduto, sia il padre che il resto della famiglia non hanno avuto reazione. A confermare la gravità del fatto ci sono i genitori di Stefano, il ragazzo colpevole della morte del giovane. Nonostante si trattasse di un omicidio i genitori, non ne hanno fatto una questione importante e la cosa non si sarebbe mai saputa se non fosse stato per le microspie piazzate nell’ auto del padre dove è avvenuta la confessione. Penso che i genitori avrebbero dovuto prendere con maggior serietà l’ accaduto. Non si trattava di una “semplice ragazzata”ma si parlava di un episodio che ha portato alla morte una giovane vita. Non è accattabile che dei genitori, che dovrebbero insegnare ai figli cosa è giusto e cosa non lo è, cosa è corretto e cosa non lo è, considerino cosi superficialmente un fatto tanto grave. L’ appoggio dei genitori è del tutto incomprensibile perché sapevano che il figlio era in torto. Sarebbe stato diverso se non lo avessero saputo perché è normale che i genitori difendano o nascondano il proprio figlio, ma sta di fatto che i genitori di Stefano sapevano del delitto compiuto e lo hanno nascosto comunque. I genitori risulteranno ora complici dell’omicidio del giovane e, se fossero stati abbastanza maturi da capire la gravità della situazione, avrebbero confessato al posto del figlio. Il comportamento di Stefano può essere causato dal fatto che i genitori non hanno abbastanza influenza educativa su di lui. Alessia, 2^A sociale VIOLENZA A QUARTO OGGIARO Si è conclusa dopo 48 ore la fuga del killer che ha ammazzato Francesco Crisafulli e ferito tre persone davanti a un bar a Quarto Oggiaro, a Milano. Credo che non esistono giustificazioni agli episodi di violenza che si verificano al giorno d’oggi. Le persone hanno paura, vivono in base alle regole di sicurezza imposte dalla criminalità: si evita di uscire nelle ore serali per paura di un’agressione, ci si copre, a volte, più del necessario per paura di suscitare pericolose attenzioni, si cerca di restare sempre in gruppo per una forma di tutela…Penso che sia una cosa sbagliata darsi queste regole per vivere bene la vita sociale: bisognerebbe punire severamente queste persone, garantendo sicurezza ai cittadini e cercando soluzioni sociali che risolvano la malavita. Federica, 2^A sociale VIOLENZA SESSUALE In questi ultimi mesi si parla, purtroppo, molto spesso di violenza sessuale. C’è stato il caso di una ragazza e di un ragazzo che si sono appartati, e che all’improvviso sono stati aggrediti. Il ragazzo è stato colpito alla testa dagli stupratori e la ragazza è stata violentata. L’episodio è del tutto nuovo perché fa capire che, anche se si è in compagnia, i male intenzionati attaccano lo stesso. Si sentono molti casi di violenza ultimamente, e bisogna stare attenti ad uscire la sera, anzi non credo solo la sera: ormai, non c’è un orario per non aver paura. Io credo che i violentatori non vengono puniti come dovrebbero, anzi, se fosse per me, e credo che non lo penso solo io, queste persone dovrebbero stare in carcere fino alla morte, soffrendo come loro fanno soffrire le donne, violentandole. Noi e il Sociale – Pagina 8 Stefania, 2^A sociale LE REGOLE ANTISTUPRO Regole e norme attuate da alcuni paesi europei contro gli stupri I casi di stupro sono sempre più in ascesa e non solo in Italia . Le pene per i reati carnali sono differenti tra i vari stati dell’unione europea. In Francia lo stupro è punito con pene fino ai 15 anni di carcere , la recidiva può portare fino ai 30 anni di reclusione . I n Gran Bretagna la pena è più rigida a seconda dell’età della vittima: se essa è maggiore di 16 anni la condanna minima è di 5 anni. In Spagna varia dai 6 anni ai 12. In Germania la reclusione parte da un minimo di un anno ad un massimo di 15 anni. Le pene aumentano in tutti gli stati in presenza di aggravanti : in Francia, se la violenza avviene con tortura o atti barbarici, viene punita con l’ergastolo , aggravante è anche considerata la violenza sessuale "coniugale"; in Gran Bretagna la condanna massima prevede l’ergastolo ; in Germania il carcere a vita vi è solo in caso che la vittima sia minorenne infatti la condanna andrà dai 6 anni all’ergastolo; In Spagna non vi è questa pena, ma dal 2006 qualsiasi atto di violenza ,anche un solo schiaffo commesso contro una donna, porta l’aumentare delle pene di base. Secondo me, lo stupro è un reato gravissimo ,soprattutto se commesso su minori. Penso che le pene siano insufficienti ,anche se, probabilmente, chi compie questi atti, ha problemi allo stato psichico. Io aumenterei la pena minima ai 20 anni di reclusione e la massima con aggravanti all’ergastolo, mentre istintivamente mi verrebbe da pensare,per la recidiva, alla castrazione chimica . Daniela, 2^A Sociale UNA VITA DI VIOLENZE Padre di 63 anni e figlio di 41 finiscono in manette per violenze sessuali Torino: Per la prima volta quando aveva 9 anni il papà si è infilato nel suo letto e l’ha violentata e così ripetutamente fino all’età adulta. Oggi è una donna di 34 anni afflitta da un disturbo di personalità dipendente: 25 anni di violenza. Secondo noi, gli uomini che abusano delle donne e dei bambini non si possono considerare che dei mostri: non è naturale che, per sfogare i propri istinti sessuali, si ricorra a forzare altre persone recando a queste ultime danni sia fisici che psichici e rovinando la vita a moltissime famiglie. Inoltre non troviamo giusto che una ragazza, debba avere paura ad andare in giro da sola con il timore che un uomo, possa seguirla ed, addirittura, abusare fisicamente di lei. Pertanto troviamo giusto che queste persone vengano arrestate e, se necessario, sottoposte a cure psichiatriche. Monica e Silvia, 2^A sociale DISEGNI OSCENI: INCOLPATI INNOCENTI In una scuola elementare di Basiglio è stato trovato un disegno osceno sotto il banco di una bambina di nove anni; le maestre, spaventate, hanno chiamato i genitori pensando che il disegno rappresentasse una violenza riguardante la bambina, mentre quel disegno non apparteneva a lei, bensì ad una sua compagna di classe. Sono subito intervenuti gli assistenti sociali e gli psicologi che hanno immediatamente allontanato la bimba e il suo fratellino dai loro genitori. Noi e il Sociale – Pagina 9 Secondo noi, tutta questa vicenda ha rovinato la serenità di una famiglia innocente e pulita con bambini piccoli che avranno per tutta la vita un brutto ricordo; li hanno allontanati per due mesi dai genitori, senza vera ragione, ma soprattutto questi ultimi non dimenticheranno mai che, per uno sbaglio, sono finiti davanti alle telecamere di tutte le televisioni e definiti colpevoli di qualcosa che non hanno commesso. Tutto cià verrà ricordato come esempio, bisogna sempre accertarsi di una situazione prima di gridare “al lupo, al lupo!” Alessia, Elena, Giada, 2^A sociale PUNTI FERMI: LAVORO, FAMIGLIA, COMUNITÀ E TERRITORIO La spesa sociale si dovrà confrontare con la ricchezza Il libro bianco sul futuro del modello sociale che è stato presentato il 5 maggio ’09 dal ministro del lavoro, della salute e della politica a Roma si intitola “la vita buona nella società attiva”. È composto da 6 capitoli, gli argomenti trattati parlano tutti della responsabilità di ogni persona, è dedicato ai giovani e alle loro famiglie. Un modello sociale così definito si realizza non solo attraverso le funzioni pubbliche, ma anche riconoscendo il valore della famiglia e dell’impresa. Secondo me, questo libro è molto importante per rendere tutti i giovani d’oggi molto più responsabili. Martina, 2^A Sociale “UCCIDIAMO LA PROF!” Creano gruppo su facebook e vengono sospesi. “uccidiamo la prof!” è il gruppo creato su facebook dagli alunni delle medie di Casorati. Gli alunni hanno creato il gruppo con foto fatte durante la lezione e contenuti lesivi sai all’ insegnate che alla scuola.Ormai il gruppo è stato scoperto ed eliminato e la professoressa può sporgere querela e diffamazione contro tutti i commenti ritenuti oltre il lecito. Probabilmente questa degli allievi della scuola media di Casorati era una “bravata” , forse perché la prof è troppo severa, sta di fatto, però, che , come primo fattore non è giusto nei confronti dell ‘ insegnate ed è un comportamento poco rispettoso nei confronti dell’ istituto e in generale nella persona adulta. I provvedimenti che ha adottato la scuola nei confronti degli allievi è stata la sospensione o addirittura provvedimenti legali:anche questo è un fenomeno di bullismo che come risultato ha solo il protagonismo di chi lo commette. Alessia, 2^A sociale Noi e il Sociale – Pagina 10 PROBLEMI GLOBALI LA SOCIETA' DEGLI SPRECHI Si calcola che la popolazione consuma un terzo in più di risorse rispetto a quanto il pianeta ne può produrre. Molte persone, appena vedono i primi segnali di muffa, si affrettano a gettare il cibo; altre, mentre si lavano in denti, non chiudono il rubinetto del lavandino; altri, invece, non sanno che non lasciare tv e computer in stand-by farebbe risparmiare molta energia elettrica! Ovviamente anche le luci accese, spesso per niente, sono fonte di molto consumo! Bisognerebbe cercare di spegnerle tutte le volte che non ce n'è urgente bisogno. (si calcola che le bollette di luce, in molte famiglie, siano alte anche per questo motivo). E' stato scritto anche un libro, intitolato "non sprecare", di Antonio Galdo, per coinvolgere tutte le persone a sprecare meno acqua, cibo ed elettricità; il libro mostra come si possano evitare consumi eccessivi. Elena, 2^A sociale L’IGIENE È UN OPTIONAL Ricerca shock in Gran Bretagna tra i pendolari: molti snobbano acqua e sapone le Nazioni Unite lanciano la giornata della pulizia, salverebbe 2.500 bambini ogni giorno Ai bambini va dato il loro sapone quotidiano. L’Unicef nella “Giornata mondiale del lavaggio delle mani”, si preoccupa di quei paesi in via di sviluppo dove la mancanza d'igiene uccide più di una guerra. L’Unicef calcola che rubinetto e sapone possano salvare la vita a 2.500 bambini ogni giorno. La mancanza d'igiene può causare diarrea o altre malattie . Per la giornata delle mani pulite l’Unicef in 60 paesi si è concentrata tra Asia e Africa, i più danneggiati dalla carenza di igiene. Ma una ricerca inglese intitolata “studio sulle mani sporche” ha dimostrato che anche l’Occidente ha qualche problema con virus e batteri. In cinque città della Gran Bretagna la London School of Hygiene and Tropical Medicine ha organizzato un test sull’igiene personale. I ricercatori hanno trovato anche batteri fecali, segno che dopo essere andati in bagno, non avevano fatto tappa di fronte al lavandino. Antonio Cassone direttore del dipartimento di malattie infettive dice: “il problema non è solo lavarsi le mani .ma lavarsele bene”occorre strofinarle bene, anche nello spazio tra le dita, lavare via tutto il sapone e tenere le unghie corte. La buona abitudine non vale solo per i bambini dei paesi in via di sviluppo, ma per tutti, soprattutto se si vive accanto a persone che possono trasmettere malattie infettive. Tra i luoghi pubblici, i più contaminati secondo una ricerca pubblicata dal Journal of infection nel 2005 sono risultati : cornetta del telefono, interruttore della luce, maniglia della porta e pulsante dell’acqua nella toilette, carrello della spesa, maniglia degli autobus, bagni pubblici, pulsanti dell’ascensore. Questo articolo ha fatto capire che bisogna avere più cura di se stessi, perché non lavarsi le mani può portare malattie gravi può essere una cosa banale ma è vero l’igiene non è un optional. Stefania, 2^A sociale IL MAGAZZINO DI JORGE AMADO Il fenomeno dei “ninos de la calle”, i bambini di strada, in sud-America è enorme: basti pensare che dei 96 milioni di persone che vivono in povertà estrema in America Latina e ai Carabi, 41 milioni sono minori sotto i 12 anni e 15 milioni di adolescenti tra i 13 e i 19 anni. Dall’America Latina, l’abbandono dei minori si è esteso in Africa, Asia, Europa e perfino al Nord America e Australia. In tutto il mondo sono stimati essere circa 150 milioni. Noi e il Sociale – Pagina 11 La maggior parte vive chiedendo l’elemosina, vendendo periodici, lustrando le scarpe rubando o prostituendosi. Molti consumano droga inalano colla come unica via di fuga da una realtà in cui sembrano invisibili. Una realtà fatta di violenze subite dalla polizia, di abusi sessuali (a pagamento e non) e dalla differenza di tutti quelli che camminano sulla strada dove sopravvivono. Almeno sette milioni di bambini e adolescenti vivono abbandonati per le strade delle principali città brasiliane, e in media 12 di loro sono assassinati ogni giorno dagli squadroni della morte, che li eliminano su commissione di gruppi di negoziati o abitanti desiderosi di liberarsi di scomodi e fastidiosi ladruncoli. Giulia, 2^A sociale LAST MINUTE FOOD Viviamo in un mondo sempre più povero di risorse. Ogni giorno molto cibo, acqua ed energia sono sprecati. In questo tempo di crisi c’è bisogno della compagnia di Legambiente per far fronte al problema di questi tempi. Andrè Segrè, docente di economia insegnante agraria all’università di Bologna, ha creato una catena: “Last minute food”, con alcuni allievi. Nei momenti di crisi economica è una risorsa per le famiglie che non arrivano alla quarta settimana. Dobbiamo consumare un terzo delle risorse naturali. Secondo noi è giusto che le risorse primarie vengano risparmiate perché si avverte molto che iniziano a scarseggiare e non bisogna farne un uso sbagliato. È anche rispetto verso la povera gente che soffre per mancanza di cibo e acqua. L’80% di ciò che compriamo è superfluo. Del 10% la metà ne possiamo fare a meno. Il 10% rimanente, è ciò di cui abbiamo bisogno. Pensiamo che ognuno debba fare la propria parte, affinché tutto possa andare a buon fine. Il mondo non cambierà mai, se non siamo noi che cerchiamo di cambiare. Sarah D e Sara C, 2^A sociale CIBI SCADUTI ANCORA BUONI? Effetto crisi. E' meglio consumare il prodotto prima del 16 gennaio, ormai è una frase passata. Anche se un prodotto è scaduto viene venduto ugualmente, con lo sconto ora è legale. Le persone che sono pronte a mangiare il cioccolato e altri alimenti scaduti, per risparmiare, stanno facendo il boom nei supermercati. La gente ha meno soldi e studia ogni metodo per ridurre le spese ed è addirittura disposta a cibarsi di prodotti scaduti per arrivare alla fine del mese. Un portavoce dell'agenzia afferma che mangiare cibo dopo la data di scadenza non mette la gente a rischio di intossicazione alimentare. Però questa affermazione non è del tutto sicura. La procedura dice che sia legale: la domanda esiste ma per ora nessuno protesta. Giulia, 2^A sociale LA CITTÀ E L’AMBIENTE Spazzatura in strada e differenziata mal fatta Aumentano i rifiuti lasciati in strada, a cominciare dai sacchetti dell’ immondizia abbandonati nei cestini lungo i marciapiedi. Cresce il numero delle multe per i rifiuti in città (aumentate del 34%). Su un articolo abbiamo letto che la famiglia Bonelli in casa ha un sacco per ogni tipo di rifiuto, in cucina e nello studio del marito; anche la piccola Emma di due anni, disegna sulla carta riciclata portata dalla madre dall’ospedale dove verrebbe buttata via. Milano però non è solo casa Bonelli, e, se le multe nei condomini delle città sono in aumento, ciò significa che non tutti rispettano le regole della differenziata. Noi e il Sociale – Pagina 12 Secondo noi la raccolta dei rifiuti potrebbe funzionare meglio, partendo anche dalle scuole, spiegando ai bambini cosa succede se bottiglie, lattine ecc… finiscono in discarica. Noi, abitiamo in case popolari con raccolta differenziata e possiamo dire che sono molte le persone che non hanno rispetto per l’ambiente e non ci sembra giusto che tutto il condominio debba pagare multe per errore degli altri. Giada e Miriana, 2^A Sociale OBESITÀ: UN PERICOLO Ogni giorno 23 Lombardi perdono la vita per il sovrappeso oppure obesità. Pur non essendo ai primi posti, in Lombardia la percentuale dei cittadini obesi o in sovrappeso arriva al quaranta per cento. Secondo Michele Carruba, direttore del centro studi e ricerche sull’ obesità, più si è informati più si presta attenzione. Secondo me , prima di dare una qualsiasi opinione bisognerebbe chiedersi, cos è l’ obesità e quando si può dire di essere in sovrappeso. L’ obesità è un accumulo di grasso in eccesso nei tessuti adiposi del corpo, questo accumulo comporta rischi per la salute. La causa di fondo dell’ obesità è un’ eccedenza energetica che determina un aumento di peso;le calorie introdotte sono superiori a quelle brucia6e con l’ attività. L’obesità è una malattia che può provocarne altre,come quelle cardiovascolari, quindi secondo me, probabilmente è vero , più si è informati riguardo a determinati argomenti più si presta attenzione, però di questi tempi l’obesità è un argomento a conoscenza di tutti quindi, perché ci sono ancora dei casi cosi gravi?specie negli adulti che potrebbero e dovrebbero prestare più attenzione! È vero che con l’aiuto del medico, una buona attività fisica e una dieta riescono a ristabilire il peso,ma , prevenire è meglio che curare! Alessia, 2^A sociale CLONI: CANI E GATTI Cellule staminali per riprodurre ossa e cartilagini animali In Italia un cane e un gatto, probabilmente, non verranno mai clonati, ma, grazie ad una terapia a base di cellule staminali adulte, potrebbero essere rimessi a nuovo. Queste cellule vengono usate per rigenerare ossa, cartilagini o tendini lesionati. Cesare Galli, il medico ricercatore, spiega che negli animali le cellule del tessuto adiposo, possono rigenerare cartilagini, tendini e ossa. Egli, inoltre, ricorda che sui cavalli ci sono già stati precedenti esperimenti e che hanno in programma di effettuare esperimenti su piccoli animali come i cani. D’altro canto lui pensa che non sia facile, in Italia, assistere a casi molti particolari come quella della coppia di Boca Raton, in Florida. Il fatto di clonare gli animali non mi sembra opportuno perché è la natura che deve fare il suo corso. Non trovo giusto nemmeno fare esperimenti sugli animali, dopotutto sono esseri viventi che soffrono e respirano come gli umani. Martina, 2^A sociale L'ACQUA È UN DIRITTO? Da quanto stabilito dal forum di Instambul, no! Dati certi ci informano che ben 1,1 miliardi di persone non hanno accesso alle risorse idriche pertanto è stato indetto un accordo di parte di diverse associazioni ONG e agenzie internazionali per far si che l'acqua diventi un diritto per tutti. purtroppo,però, dopo varie polemiche da parte di diversi stati tra cui Francia, Spagna, Africa e Sud-America, il forum di Instambul ha stabilito che l'acqua non può essere definito un diritto ma solo un bisogno. in questa Noi e il Sociale – Pagina 13 vicenda ne esce deluso anche il ministro dell'ambiente Chantal Jouanno che era d'accordo pienamente con l'idea "acqua-diritto"; a nostro parere l'acqua è una necessità umana fondamentale, quindi deve essere alla portata di tutti e, pertanto, noi la consideriamo un diritto e siamo d'accordo con le proteste che vedono violato quest'ultimo. Elena, Daniela e Alessia, 2^A sociale RAGAZZI ISOLATI unica via di comunicazione: il cellulare Un rapporto Istat su “la vita quotidiana di bambini e ragazzi” afferma che, ormai tutti i ragazzi per comunicare usano il cellulare e hanno la paghetta già da bambini. A maneggiare con disinvoltura il cellulare sono i più piccoli, i quali ne hanno uno proprio; e non solo per chiamate ma anche per messaggi, navigazione in internet e scambi di immagini e filmati. Il cellulare ha cambiato la vita a molte persone, ed è stata una rivoluzione per l’economia, la maniera di fare politica e di organizzare la propria giornata. È un mezzo di comunicazione che ha dato all’individuo e alla comunità. Un'immediatezza di azione che è diventata una qualità di vita. Ormai anche l’emergenza improvvisa non spaventa più la gente, perché si riesce a chiedere subito soccorso. Per quanto riguarda la nostra opinione, riteniamo che il cellulare sia un oggetto sempre utile per avvisare in ogni momento. Però questo oggetto, di varie dimensioni, oltre a dare vantaggi , presenta degli inconvenienti; i giovani d’oggi Hanno tendenza a distrarsi con esso e a essere più isolati dalla realtà che li circonda anche in classe sebbene gli insegnanti cerchino di evitare che siano accesi, a volte influenzano le nostre emozioni e la nostra partecipazione alla vita scolastica. Martina e Sarah D., 2^A sociale LA MUSICA, NUOVA DEVIANZA GIOVANILE? Da sempre la musica è fonte d’ispirazione e di piacere per molti, ma, nell’ultimo secolo, la musica si è evoluta: dalle canzoni popolari alla nascita del Rock’n’Rol, alla diramazione di diversi generi musicali, come la Disco Music, fino ai giorni nostri dove i diversi stili non si contano più, talmente sono numerosi. Una cosa però li accomuna tutti : la comunicazione. Ogni canzone che oggi ascoltiamo possiede dei significati, nascosti o meno, che sono stati pensati con lo scopo di attirare determinate categorie di persone le quali si immedesimano nel messaggio stesso. Oggi gli adolescenti scelgono messaggi per identificarsi in base alla massa o al gruppo con cui escono e, in base ad abbigliamento e atteggiamento si può facilmente intuire quale genere di musica ascoltano. Ma ogni stile ha il suo messaggio, ad esempio, la musica House (quella che si ascolta in discoteca) manda messaggi negativi riguardanti il sesso e la droga, o la musica Metal (derivata dal Rock) parla di suicidi e satanismo, o ancora il Rap comunica delinquenza e sottomissione della donna. Tutti messaggi molto chiari che, a parer nostro, sono l’input di comportamenti devianti che la società tenta di combattere. Ma paradossalmente è la società stessa che li propone a sua volta, con icone e idoli che diventano parte della vita dei giovani. Ovviamente non si può dire che ci sia solo marcio, infatti, esistono canzoni di questi generi che non posseggono questo tipo di messaggio, ma tutt’altro, parlano della guerra, della mafia, delle ingiustizie e dei sentimenti come l’amore o l’amicizia. Tuttavia molte canzoni commerciali, che apparentemente non hanno messaggi negativi, possono nascondere solo una sete di guadagno e non un vero sentimento espresso dall’artista come si vuol far pensare. Secondo noi, bisognerebbe scegliere con cura le canzoni che si ascoltano, di qualunque genere si tratti, ma rispettando anche quelli che sono i gusti personali. Lucia, Miriam e Federica, 2^A sociale Noi e il Sociale – Pagina 14 ECOPASS, ESTENDERLO O ELIMINARLO? Riaperta la discussione sulla reale opportunità e sull'utilità del ticket antismog. Dopo undici mesi dall'introduzione dell'Ecopass si riaprono i dibattiti sulla sua vera utilità e c’è chi propone di estenderlo a tutta la provincia o, al contrario, c’è chi pensa sia meglio eliminarlo. A Palazzo Marino si sta pensando di lanciare una consultazione popolare sull’Ecopass per la decisione futura. Pensiamo sia giusto sottoporre l’Ecopass ad una certa espansione, purché sia contenuta nel limite della città di Milano. Ma la questione non è tanto l’espansione in sé, quanto l’uso sensato di questo ticket antismog a livello sociale, perché non tutti i milanesi si possono permettere di pagare ogni giorno l’Ecopass per entrare a Milano. Quindi, soprattutto i lavoratori hanno bisogno di un’alternativa, cioè i mezzi pubblici, ossia l’ATM. Ma questo ente pubblico spesso, scarseggia di prestazioni, ad esempio molte linee hanno orari a sé che non sono coincidenti con quelli riportati al display delle fermate, a volte deragliano e quindi arrivano 20 o 40 minuti in ritardo e soprattutto nelle ore di punta ci sono pochi mezzi. Insomma bisognerebbe strutturare l’Ecopass affiancato ad un’organizzazione alternativa alle auto, che non crei difficoltà ai passeggeri che decidono di utilizzare i mezzi pubblici. Aspettiamo e … speriamo. Lucia, Miriam e Federica, 2^A sociale ORA BASTA CON LE SPOSE-BAMBINE È possibile che una bimba di 8 anni abbia sposato un uomo di 58 anni? La bimba ha 8 anni e suo marito ne ha 58. Il matrimonio è stato voluta dal padre della bimba in cambio di una ricca dote, la madre invece, ha fatto ricorso presso il tribunale, ora è già pronta la bozza di legge dove è dichiarato che l’età minima per sposarsi sono i 16 anni. Secondo me, il padre ha avuto un motivo valido che come sempre sono i soldi questo però non lo giustifica affatto. La madre ha fatto benissimo a fare ricorso in tribunale, perché delle bambine non possono sposare un uomo che ha 50 anni di più. Martina, 2^A sociale MAISIE, ORA SPUNTANO ALTRI BABY PAPÀ Questa è la storia della piccola Maisie la quale non sa ancora chi è il suo papà. Bimba nata cinque giorni fa da una mamma di soli 15 anni; il fatto è avvenuto a Londra. Il primo ragazzino chiamato in causa ha 13 anni e si chiama Alfie. Considerata l’età dei due, personalmente non credo sia una cosa con un peso minimo, anzi. Ritengo i due ragazzi piuttosto incoscienti. Ma non sono solo questi due ragazzini i protagonisti della vicenda. Appena i giornali hanno aumentato sempre più la somma di denaro per la piccola Maisie, altri due ragazzi si sono presentati a sostenere di essere il padre della bimba. Il primo, a mio parere un po’ più saggio, ha solo 14 anni e dichiara di aver avuto una relazione con Chantelle, la ragazza madre, circa nove mesi fa e risulta piuttosto preoccupato a riguardo. Il secondo, di 16 anni, si chiama Richard e sembra molto convinto di essere il padre della piccola e chiede che venga fatto il test del dna per verificarlo. Leggendo la notizia sul giornale mi è parso quasi che Richard non si renda conto della gravità della cosa, anche se sembra totalmente pronto a prendersi le sue responsabilità. Successivamente il ragazzo ha spiegato che lui e Chantelle erano ufficialmente fidanzati e che in poco tempo condividevano lo stesso letto; il ragazzo, però, ha scoperto che durante la storia, Chantelle aveva relazioni con altri ragazzi e così l’ha lasciata. La ragazzina a 15 anni avrà avuto chissà quante relazioni con ragazzi diversi mettendo alla luce una bimba che non si sa ancora in che condizioni crescerà e che considerazione avrà dei genitori. Noi e il Sociale – Pagina 15 Guardando l’articolo si direbbe “ormai il danno è fatto” però inviterei tutti i ragazzi della mia età a prestare attenzione nel momento in cui si hanno delle relazioni dal momento che, di questi tempi, risulta a volte un passatempo, un gioco, una curiosità e non vengono sempre prese in considerazione le eventuali conseguenze. Elena, 2^A sociale DROGA, FUMO, ALCOOL: ALLARME TRA I GIOVANI Da un paio di anni a questa parte è aumentata la percentuale di giovani che fa uso di alcool, fumo e sostanze stupefacenti. L’Italia è a uno dei primi posti; moti giovani, a partire già dai 14 anni, si divertono in questo modo: fumando, sniffando cocaina (o colle) e bevendo. Prendiamo come primo esempio il fumo; l’80% dei giovani tra i 14 e i 20 anni dichiarano di aver fumato o di fumare. Sinceramente, non mi sento di giudicare i miei coetanei solo perché fumano dal momento che fumo anche io. Però quello che mi fa un po’ più riflettere è il fatto che certi giovani, specialmente il sabato sera, bevono con lo stomaco vuoto e con l’intenzione di ubriacarsi, spesso associando il tutto a sostanze stupefacenti. Ciò per passare una serata diversa dalle altre e trovare la felicità ma, a volte, all’uscita di una discoteca, si salta in macchina e si corre a tutta velocità spesso perdendo la vita o ferendosi gravemente; infatti queste sostanze danno stordimento e fanno passare la fame ma, ancor peggio, hanno un forte impatto sul sistema nervoso. A questo proposito, un tossicologo ha sostenuto che “colle, vernici e benzina mandano in tilt il cervello”. In molti casi i giovani che fanno uso di droghe e alcool risultano persone socialmente integrate e con un buon livello di istruzione, ma ne fanno uso con lo scopo di divertirsi. A mio parere, anche le famiglie dovrebbero aiutare i propri figli per cercare di non indurli allo sbaglio! Spesso al giovane “manca qualcosa”, un po’ di affetto o attenzioni, e quindi si lascia andare “rifugiandosi”, in qualche modo, in questa strada pensando di trovare la felicità, invece si rovinano con le loro stesse mani. Credo che non servono tante parole ma, sicuramente, vale la pena di riflettere. Elena, 2^ A sociale PORTA TICINESE: LA CAPITALE DEGLI SCHIAMAZZI I residenti per avere pace, devono aspettare le cinque del mattino Oltre le urla e le risate, le piazze ricoperte di bottiglie di birra vuote e alcolici di ogni genere. COSA PENSO DEL PROBLEMA??? Credo che sia l'ora di dover prendere in mano la situazione, poichè vivere in una società va ben oltre il divertirsi fino a tarda notte. Vivere in una società significa avere rispetto per se stessi e per le persone che vivono nel vicinato: ognuno dopo la propria giornata lavorativa ha il diritto di poter riposare liberamente, ma ciò ultimamente, con tutti questi problemi per i residenti, è impossibile. Per quanto mi riguarda, credo che le forze dell’ ordine, debbano fare controlli continui e, se necessario, prendere dei provvedimenti severi, per consentire a tutti una vita tranquilla e senza pericoli. Sperando che la gioventù, impari a divertirsi senza mettere a rischio la collettività. Francesca, 2^ A sociale TECNOLOGIA MOLTO DIFFUSA TRA I GIOVANI Il cellulare ci ha cambiato la vita L’Istat ha presentato un’indagine sulle abitudini di vita dei minori, nel 2008, da ciò si è verificato che cresce l’uso del cellulare. I ragazzi tra gli 11-13 anni per l’83,7% utilizza il cellulare, mentre tra i 14-17 anni il 97,8%. Noi e il Sociale – Pagina 16 I ragazzi usano il cellulare non solo per comunicare, ma anche per scaricare giochi, films e suonerie. Aumenta anche l’uso del computer, tra i 3-5 anni solo il 15,6%, tra i 6-10 oltre la metà dei bambini, tra gli 11-13 anni il 78,8%, tra i 14-17 82%. Su un articolo, abbiamo letto che, oramai, i bambini di dieci anni, oltre ad avere il cellulare personale, hanno chiavi di casa, computer, e se non hanno quest'ultimo, trovano un modo per navigare su internet. tra i tre e i cinque anni i videogiochi sono i preferiti dai maschi, mentre le femmine sono più collaborative ai servizi di casa, e non possiedono come i maschi una paghetta fissa ma si accontentano di regali. Guardando il telegiornale, abbiamo sentito che ci sono dei "sonnambuli del computer", senza rendersene conto spediscono e-mail non ricordandosi più di averle già mandate. Questo ci permette di capire quanto è diffusa la tecnologia che, per molti, può diventare come la droga. Secondo noi, bisogna usare la tecnologia con più cautela; bisogna pensare che ci potrebbero essere anche conseguenze gravi che potrebbero danneggiare cerebralmente. Giada e Miriana, 2^A sociale PADRI DIVERSI PER DUE GEMELLI NATI IN TEXAS La madre Mia Washington ammette di essere stata infedele Il Dna conferma che i due gemelli di colore Jordan e Justin nati ad Dallas,in Texas,undici mesi fa sono figli di due padri diversi.Questo è un caso raro con una possibilità su un milione. Ora la donna vive con James,il vero padre di Jordan. Entrambi i genitori hanno deciso che i bambini apprenderanno la verità solo da adulti. Riteniamo che ciò sia giusto.Dopotutto i veri genitori non sono quelli biologici ma quelli che accudiscono il bambino durante la sua crescita.Ma la cosa che ci ha colpito di piu' sta nel fatto che la vertià del tradimento e la messa a nudo della privacy di una persona è emersa in una circostanza molto particolare.L'infedeltà della donna sarebbe rimasta segreta se non avesse fatto l'esame del Dna. Daniela e Giulia, 2^A sociale