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CAPUA
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IL MENSILE DI CAPUA E HINTERLAND
Fondato nel 1997
Direttore Responsabile: Franco Fierro
Aut. Tribunale di S. Maria C.V. N. 433/93 - Stampa GRAFICHE BOCCIA - CAPUA
Anno 15 - Nº 7
TROPPI CANI
SENZA MICROCHIP
La macchina sanitaria
per noi mortali dalle
nostre parti va avanti
a rilento, con le ruote
mezze sgonfie e con
tutti i difetti dell’usura
del motore e dell’assetto generale del veicolo. In campo animale invece c’è da dire che le cose vanno un pò meglio anche se tardive per quando riguarda i cani.
Anche se queste bestioline le amiamo, diremmo
che l’uomo non dovrebbe fare di essi una categoria privilegiata e che l’attenzione deve essere rivolta anche agli altri animali. Se quasi niente si
fa per il randagismo, qualcosa si sta muovendo
finalmente per la microchippatura dei cani, con
la sezione veterinaria dell’ Asl che si è spinta sul
territorio a diretto contatto con i fedeli amici
dell’uomo. Infatti, trascrivendo la corrispondenza dell’amico animalista Sergio Cosmai “...in via
Conte Landone l’Asl di Caserta , in collaborazione con la polizia municipale della nostra città,
mediante un’Unità Mobile Veterinaria ha proceduto all’iscrizione del proprio cane all’anagrafe
canina mediante microchippatura, prelievo del
sangue e relative analisi per verificare se il nostro amico a quattro zampe è stato colpito da
Leishmania (malattia diffusissima nella nostra
Regione) perchè in caso di positività gli stessi
proprietari saranno subito contattati direttamente
dall’Asl. Responsabile dell’iniziativa è stato il
nostro concittadino dr. Di Monaco coadiuavato
dai volontari animalisti Sergio Cosmai, Loredana
Apice,
Vanessa
Buglione, Silvana Pesce,
insieme
ai vigili.
Un plauso a tutti.
F.F.
30 Luglio 2011
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L’ “ATTIVO CULTURALE” ALL’ ENEL :
VIA I CAVI ELETTRICI DAI MONUMENTI
Le prime
due iniziative dell’Attivo Culturale
“Capua Insieme” , come da impegno preso
nell’assemblea costitutiva del 22
giugno, riguardano la
richiesta per
iscritto all’Enel nazionale di eliminare i
cavi elettrici che sono in malo modo sistemati su alcuni siti architettonici di
pregio. Ci riferiamo innanzitutto all’Arco Mazzocchi o di S. Eligio, tanto magnificato sulle guide turistiche, per il
quale ci capita di vedere radi turisti che
si soffermano ad ammirarlo, pur nelle
condizioni veramente precarie come riferisce lo studio dell’arch. Trimarchi,e
con le scritte con bombolette spray.
L’altro intervento riguarda invece il
maestoso Portale dell’Annunziata (foto
A. Mauro), forse secondo solo a quello
di Palazzo Antignano, sede del Museo
Campano. La pratica rivolta all’Enel è
stata istruita dal dott. Raimondo Apice,
v.presidente dell’Attivo, (relazione tecnica) e
Franco Fierro, segretario, (istruttoria) e firmata dal presidente prof. AntonioCitarella.
Altra iniziativa avviata in sede di assemblea
è la nota questione dei lavori edili in particolare su palazzi di una certa rilevanza storica.
Qualcosa è finalmente successo, come scriviamo in altra pagina del Block Notes. Infatti
le sollecitazioni al Comando di Polizia Municipale di attivare ogni forma di prevenzione per quanto riguarda il rispetto del regola-
mento edilizio da parte delle ditte, pena salatissime multe, stanno sortendo il loro effetto
positivo. Ma senza continuità, la questione
finirà a ...segatura.
AGGIORNAMENTO SUI RITARDI POSTALI
La corrispondenza, ritardataria per colpa principalmente del ridotto numero di addetti, o
per il loro cambio di zona (certe volte anche per la mancanza della numerazione civica) è
causa di danni rilevanti all’utenza perchè per bollette “desaparecidos” i gestori di servizi
pubblici sono ricorsi addirittura al distacco delle linee e alla soluzione dei contratti per gli
incolpevoli utenti. Oltre ad avere denunciato ciò alla Procura come Comitato Tutela del
Cittadino, intendiamo procedere insieme ai danneggiati per vie legali.Contatti:3383805960. I moduli per i reclami distribuiti dall’ufficio corrispondenza a noi utenti
sono solo diversivi per far cadere tutto nel dimenticatoio.Se ci sono gli estremi per essere
risarciti, è giusto che paghi chi è stato causa di questi disservizi.
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Pagina 2
Block Notes
Diario
LAUREA MANZO
La dolce Ida
Manzo ha conseguito la laurea
in Fisica per i
Mercati presso
la S.U.N. “Federico II” di
Napoli. Alla
neo dottoressa il
papà Umberto,
la mamma, i familiari e amici
augurano un luminosa carriera.
GIUSEPPE CESARO
HAPPENING AL MAC
MEGA FESTA
PER FRANCESCA
A luglio presso la Cittadella dell'Arte- Museo di Arte Contemporanea, ha avuto luogo un interessante HAPPENING del poeta
contemporaneo Giuseppe Cesaro che ha
presentato al pubblico suoi lavori visivi
che il pubblico interpretava liberamente. E'
stata un'occasione poi per dare vita a una
lettura più coinvolgente delle poesie di Cesaro lette dagli stessi spettatori. Intervenivano: Fulvio Massa, presidente della Geo
Augurissimi di
un Felice Compleanno a Francesca dal papà dott.
Franco Carotenuto e dalla mamma
Paola Iocco, che
il 1° luglio ha festeggiato il suo
compleanno spegnendo 18 candeline, insieme al
fratello Vincenzo,
ai nonni, zii, cugini e agli amici e compagni della sezione “A” del quarto Liceo Scientifico “Pizzi”. In
questi 18 anni con la sua semplicità e serietà, ha dago un segno indelebile nei cuori di tutti quelli che la
conoscono augurandole un radioso avvenire ed un
cammino di vita con tante soddisfazioni.
Prima candelina
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Arte, e un poeta di Casagiove,
Filippo Santoro, che commentavano a loro volta i
contenuti più semantici
delle liriche stesse. Questa
performance artistico-poetica di Cesaro raccoglieva
ampi consensi della stampa
e del pubblico che non si limitava ad ascoltare e leggere le poesie ma fotografava anche i vari collage e
lavori artistici del poeta capuano.
Tiziana Mauro
BERKELEY
Questa meraviglia di
bimbo è Valerio Scognamiglio che il 5 giugno ha spento la sua 1ª
candelina. A lui, insieme ai genitori Antonio
e Zaira e al fratello
maggiore Mikael,
giungano i più felici
auguri di salute e serenità dai nonni Michele
e Rosa, zia Maria e parenti tutti.
LAUREA GIORDANO
Congratulazioni ad Ersilia Giordano che si è
brillantemente laureata
in chimica e tecnologia
farmaceutiche presso
la facoltà di farmacia
della Federico II di
Napoli il 13 scorso con
la valutazione di 110 e
lode , plauso della
commissione e pubblicazione della tesi.Auguri vivissimi.
ERRATA CORRIGE
Nell’articolo “Un protome romano da salvare” dell’arch. Trimarchi (Block Notes N. 6
di giugno 2011) a pag. 17 erroneamente è
stato stampato “Anfiteatro Comunale” invece di Anfiteatro Campano. Ce ne scusiamo.
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Block Notes
Pagina 3
In San Benedetto a Capua le più antiche vetrate
di Daniela De Rosa
La chiesa di San Benedetto
pur avendo perso gran parte
delle decorazioni artistiche
medievali, conserva resti di
vetrate a stucco. Si tratta di
una specifica tecnica tipicamente medievale di cui non
esistono molte testimonianze e la chiesa capuana ne conserva gli esemplari più antichi, di matrice benedettiniana.
Nell'Italia centro-meridionale, merita una
particolare attenzione l'ambiente cassinese,
che nella seconda metà dell'XI fu sede del
più grande cantiere attivo nell'Italia centromeridionale, i cui sviluppi artistici sono stati
di grande importanza, anche per la storia delle vetrate. Il cronista Leone d'Ostia ricorda
che l'abate Desiderio (1058-87), aveva fatto
venire a Montecassino maestranze bizantine,
lombarde, amalfitane, al fine di connotare la
casa madre benedettina di arredi ricercati, finalizzata alla rievocazione dell'età aurea del
Cristianesimo romano, quella coincidente
con la reggenza di Costantino I, in linea con
la politica riformistica di Gregorio VII
(1085), di cui l'abate era stretto collaboratore.
È possibile che la tradizione artigiana del
monastero e quella locale non riuscisse a
provvedere alle competenze artigianali necessarie, ma poiché tracce di collaborazioni 'esterne' non si colgono nella miniatura cassinese di quegli anni, si deduce che gli artigiani
convocati si dedicarono esclusivamente ad
istruire i giovani monaci nelle altre specialità artistiche: il mosaico, lo stucco, l'oreficeria, l'avorio e il vetro. Infatti Leone ricorda
che in diversi ambienti del monastero furono
messe in opera delle vetrate assemblate con
piombi e delle transenne di stucco, forse secondo una gerarchia di importanza degli spazi. Le due tipologie riflettono modalità
ben diverse di schermare le finestre. Putroppo, a causa di reiterate distruzioni alle quali
l'abbazia è andata incontro, non rimane nulla
degli schermi delle finestre, ma un'eco delle
transenne si può cogliere nell'ultima committenza monumentale dell'abate Desiderio,
la chiesa abbaziale di San Benedetto a Capua, cenobio istituito dai cassinesi all'indomani della devastazione saracena di Montecassino nell'883. Qui, nella tamponatura tardo barocca dei muri, sono state recuperate
alcune transenne in stucco con tracce di vetro da finestra colorato, completate con una
decorazione pittorica, pure tardo barocca,
che ne riproduceva le caratteristiche nella
parti mancanti . I motivi dei trafori sono di
ispirazione geometrica nastri intrecciati intorno a dischi- e insieme al vetro piano di
San Vincenzo vanno a completare il quadro
delle vetrate desideriane, tratteggiato da
Leone d'Ostia. Si tratta di dischi 'a corona',
come si intuisce sia dal vetro ancora in situ,
sia dalla rappresentazione pittorica dell' om-
phalos o umbilicus (la parte centrale ingrossata tipica di tale tipo di lavorazione 'a corona'), realizzata in epoca barocca per sopperire al deterioramento di alcune porzioni delle
transenne. Lo schema e i materiali paiono affini agli sviluppi che gli schermi da finestra
ebbero nell'Impero bizantino tra la tarda Antichità e il Medioevo, e forse grazie alla diretta filiazione artistica da parte di Montecassino, dove, come detto, erano stati attivi artigiani costantinopolitani.
ATTIVO CULTURALE: SCEGLI TU IL LOGO
Chi va piano, va sano e va lontano: cultura e storia coincidono perfettamente e il lavoro che intende sviluppare l’Attivo Culturale “Capua Insieme” non ha fretta di raggiungere obiettivi perseguiti, sapendo quanti problemi ed ostacoli si parano davanti prima di presentare
dei risultati alla città. Nelle altre pagine i lettori sono informati già
dei prima passi in merito alla deturpazione del volto urbano da parte
di enti nell’apposizione e nel passaggio dei cavi enel, telecom, metano ecc.; o per gli interventi edilizi su siti d’interesse storico. Intanto
l’ “Attivo” aveva lanciato il 22 scorso un piccolo referendum tra gli
aderenti in merito al logo di cui dotarsi. Democraticamente. Pertanto
invitiamo quanti intendano concorrere alla scelta del logo, di ritirare
la scheda presso: Pro Loco, Museo di Arte Contemporanea o Uthopia, scegliendo tra un nome di quelli indicati (Della Vigna, Fieramosca, Placito, Martucci ecc). o un’ indicazione diversa. Unico obbligo: la scheda deve essere firmata. Ricordiamo che l’Attivo” è
un’importante “sentinella” del patrimonio storico cittadino ed è aperto a tutti. Nessuna quota è richiesta. Ricordiamo che l’Esecutivo
è così composto:Presidente Antonio Citarella; V.Presidente Raimondo Apice, segretario Franco Fierro, Francesco Di Cecio, Tullio Del
Pozzo, Aldo Apuleo, Renato De Simone, Luigi Orsi, Giulio Sferragatta, Anna Maria Troili, Guglielmo Lima. Entro la fine di settembre avrà luogo una seconda assemblea prenaria sulla sala consiliare.
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Block Notes
MUSEO CAMPANO & DINTORNI
I L
In questo numero parleremo delle "stele funerarie" di età romana ed in modo particolare soffermeremo la nostra attenzione su quella "del
liberto", descrivendo non solo il reperto archeologico ma anche alcune particolarità relative alla vita condotta dai servi nell'antichità.
Fra le stele funerarie rinvenute a Capua e nel
suo territorio il tipo più diffuso è certamente
quello "ad edicola", genericamente databile nel
periodo repubblicano della storia romana. Il tipo più comune presenta la parte centrale occupata dalla rappresentazione del defunto, solitamente in compagnia della moglie, dei figli o di
altri membri della famiglia. Le figure sono realizzate ad altorilievo e racchiuse in un registro
di forma rettangolare. Alcune volte nelle stele
immediatamente al di sotto del registro principale compare un piccolo pannello rettangolare
in bassorilievo, con scene di vita quotidiana, legate all'attività svolta in vita dal defunto. Dalle
iscrizioni delle stele emergono anche numerosi
dati sulla storia sociale ed economica; infatti,
esse attestano la presenza di una popolazione
composta da coloni, artigiani ed artisti, che
spesso mostravano con orgoglio i prodotti del
proprio lavoro. Il Museo Campano offre oggi la
preziosa opportunità di conoscere una delle raccolte più interessanti di stele romane: tra queste, quella di "M. Publilius Satur". Si tratta di una pietra sepolcrale in calcare di tipo composito, perché divisa in due sezioni da un listello
centrale, rinvenuta nel territorio di S. Angelo in
Formis, sulla via Gabinia, e databile nella seconda metà del I sec. a.C.. Nel pannello superiore due figure maschili, di cui una sicuramente raffigura il patronus Marcus Publilius Satur,
affiancato dal suo liberto, Marcus Publilius Stepanus. L'iscrizione ricorda come la stele venne
edificata per volontà di quest'ultimo, che volle
ringraziare il suo padrone per la libertà ottenuta: ne furono esecutori testamentari i liberti M.
Publilius Gabia (di professione banditore) e M.
Publilius Timotes. Nella sezione inferiore la
rappresentazione della vendita di uno schiavo
posto sul podium (sgabello) tra il praeco (ban-
CAPUA
L IB E RTO
ditore) e il coactor (compratore) rende nota come l'attività di tutti questi
liberti fosse proprio la vendita degli
schiavi.
E' da precisare che nel mondo antico si
diveniva schiavi sostanzialmente per
due motivi:
1. sconfitta militare: i prigionieri di
guerra, caduti in proprietà dello Stato,
erano venduti al miglior offerente;
2. indebitamento: chi non poteva pagare i propri debiti diventava proprietà
del creditore, dopo il relativo periodo
di prigionia. I poveri spesso cadevano
in schiavitù anche per reati minimi,
non potendo pagare una pena pecuniaria. Anche i bambini erano venduti
dalle famiglie povere.
La vendita dei servi avveniva nelle
botteghe, nei mercati o nel Foro, sotto
la sorveglianza di appositi magistrati, a
tutela dei rilevanti profitti statali. Generalmente erano posti su un palco: un
cartello ne indicava la nazionalità, le
attitudini, le qualità, i difetti. Schiavi
scelti e costosi venivano mostrati in
sale chiuse a ingresso controllato.
I prezzi variavano a seconda dell'età e
delle qualità (intelligenza, cultura, forza fisica
ma anche bellezza, buona dentatura, capacità di
suonare o cantare, conoscere il greco, saper leggere e scrivere) e i prezzi medi si aggiravano tra
1.200 e i 2.500 sesterzi. Anche ai romani di
condizioni modeste piaceva avere uno schiavo
al proprio servizio, perché non averne era indizio di povertà.
Il servo restava tale e senza diritto alcuno, anche se per un evento qualunque cessava di avere un padrone.
Egli, di regola, non poteva sposarsi (Catone il
Vecchio fu l'unico a permettere, tra i suoi servi,
rapporti sessuali a pagamento intascandone il
prezzo), non poteva essere difeso dalla legge o
ascoltato in un tribunale. Tuttavia, nel corso
dell'impero i padroni di schiavi tendevano a
permettere a quest'ultimi una stabile
vita di coppia. I figli nati dalle unioni degli schiavi erano schiavi a
loro volta e proprietà del medesimo padrone.
La vendita degli schiavi divenne una delle attività commerciali più
produttive del Mediterraneo.
Nell'età imperiale, Adriano abolì il
potere di decisione di vita e di
morte che il padrone aveva sullo
schiavo, poi, gli imperatori Antonino Pio e Costantino considerarono omicidio l'assassinio del servo.
Furono altresì emanate disposizio-
ni che consentivano allo schiavo di accantonare, coi suoi risparmi, una somma adeguata per
far fronte alle spese personali o per permettergli
di riscattarsi, quando non era lo stesso padrone,
spontaneamente, a liberarlo.
L'emancipazione dalla condizione di schiavi
venne prevista dal diritto civile attraverso un atto ufficiale detto "manumissio". Con quest'atto
il padrone diveniva protettore del servo e dei diritti di quest'ultimo.
La situazione dei servi così liberati venne regolata dalla legge "Iunia Norbana" del 19 a.C., in
base alla quale essi avevano la capacità di disporre di beni propri, anche se non potevano lasciarli in testamento; sicché i loro beni tornavano all'antico padrone. Tale limitazione sarà abrogata dall'imperatore Giustiniano.
Successivamente alla manumissio il dominus
(padrone) diventava patronus, cioè protettore
del liberto e questi poteva ottenere il suo riscatto solo ad un'età idonea cioè a 30 anni.
Generalmente i liberti continuavano ad abitare
presso la casa padronale.
Essi non possedevano gli stessi diritti e le stesse
agevolazioni dei cittadini liberi (p.es. erano esclusi dai diritti politici), ma era riconosciuto
loro solo il diritto di cittadinanza, tuttavia i loro
discendenti, alla terza generazione, diventavano
cittadini romani a tutti gli effetti, con la pienezza dei diritti.
Gaetano Treppiccione
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Block Notes
“La presa del Museo Campano: rivoluzione semiseria delle collezioni”
Nella ricorrenza della presa della
Bastiglia, il 14 luglio 2011, nella Sala Liani del Museo Campano, si è tenuto un testa a testa diretto dalle
autorità locali, i rappresentanti della
cultura e il pubblico, invitato a presentare proposte - tra il serio e il faceto, l'ironico e l'utopico - per un
ideale Museo Campano.
Al tavolo dei relatori sedevano l'On.
Domenico Zinzi, Presidente della
Provincia, il dott. Carmine Antropoli, Sindaco di Capua, la prof. Jolanda Capriglione, docente di estetica
della Seconda Università di Napoli,
l'artista Sergio Fermariello e la giornalista Francesca Nardi, che ha moderato l'incontro.
"Voglio che il Museo sia di tutti e
che tutti contribuiscono a renderlo
come desiderano. Si accettano suggerimenti, proposte, idee, che non
soltanto facciano rivivere il luogo
con eventi ed iniziative, ma
che lo rendano originale, accattivante, interessante anche
per chi in un museo non ci andrebbe mai . In fondo, spesso i
musei risultano noiosi per il
grande pubblico, soprattutto ai
giovani, e vengono visitati
prevalentemente da studiosi ed
estimatori della materia. Quello che immagino, invece, è un
luogo frequentato da chi di archeologia non ne sa nulla, ma
che è curioso di conoscere la storia
del territorio in cui vive e le radici
del proprio passato. Un luogo che
informi in maniera semplice, diretta,
lontana dai clichès di intellettualismi
polverosi che rendono ancora elitaria la cultura", sono state le parole
del Direttore del Museo, Maria Luisa Nava.
Molti hanno accettato l'invito di essere protagonisti di quella serata e
molte sono state le proposte per rendere il Museo vivo ed aperto.
Tra il numeroso pubblico presente in
sala, oltre a capuani e amici di FB,
anche Don Giuseppe Centore, già
direttore del Museo, Carlo Rescigno, docente di Archeologia della
Seconda Università di Napoli, Antonio Salerno, della Soprintendenza
Archeologica e l'editore napoletano
Paolo Izzo, titolare delle Edizioni
del Valentino.
A testimonianza della partecipazione è stato consegnato a tutti i presenti un diploma ideato e firmato dal
Direttore del Museo che ha riscosso
l'apprezzamento unanime dei presenti.
Nel cortile di ingresso del Museo, al
termine dell'incontro, l'Associazione
Architempo e la Libreria Guida di
Capua hanno offerto un aperitivo
con pregiati vini campani.
L'evento è stato trasmesso in diretta da Teleluna di Caserta e, a cura
dei dipendenti del Museo Gaetano
Treppiccione, Giuseppe Sulmona e
Gerardo Carusone, da Radio Mater
Matura (la radio del Museo Campano).
Orario di apertura al pubblico
A causa dell'esecuzione dei lavori di riqualificazione, fornitura servizi, catalogazione
beni ed archiviazione, servizi multimediali
e comunicazione presso il Museo Campano, la Provincia di Caserta ha disposto,
per motivi di sicurezza, la temporanea sospensione della fruizione al pubblico del
patrimonio artistico-culturale dell'Istituto
dal 16 Giugno 2009 fino a data da destinarsi.
Indirizzo: Via Roma 68 - 81043 Capua (CE)
Telefono: 0823-620035; 0823-620076
Fax: 0823-620035
e-mail: [email protected]
SITO WEB: http://www.provincia.caserta.
it/museocampano
facebook: Museo Campano Capua Caserta
RADIO: radiomatermatuta (radio ufficiale
del Museo Campano)
Pagina 6
Block Notes
TRASCURARE IL PROPRIO CANE E’ REATO
Lo ha stabilito la Corte di
Cassazione,
che ha equiparato
il
comportamento del
padrone che
trascura il
proprio cane a quello chi abbandona
l'animale.
L'art.727 del codice penale punisce
con l'arresto fino ad un anno o con
l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro
chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini
della cattività.
Ebbene la Cassazione ha statuito che
non solo l'abbandono è fattispecie penalmente rilevante, ma anche l'indifferenza mostrata verso l'animale. Infatti 'la nozione di abbandono enunciata dal primo comma dellart. 727
c.p. postula una condotta ad ampio
raggio che include anche la colpa intesa come indifferenza o inerzia nella ricerca immediata dell'animale che si è
smarrito., quindi in comportamenti inattivi incompatibili con la volontà di
tenere con sé il proprio animale. Tale
indifferenza è in controtendenza con
l'accresciuto senso di rispetto verso gli
animali ed è avvertita nella coscienza sociale come una manifestazione della
condotta di abbandono. Il concetto di abbandono va, dunque, interpretato in senso ampio e non in senso rigidamente letterale in relazione anche alla mutata coscienza e sensibilità sociale. Infatti, nel
comune sentire, l'abbandono può essere
qualificato come senso di trascuratezza,
disinteresse o mancanza di attenzione
verso qualcuno o qualcosa. La Corte
giunge finanche a fare riferimento '-sia
pure con connotati diversi- al concetto
penalistico di abbandono ripreso dal co-
dice penale in tema di abbandono di
persone incapaci. E anche in tali casi
per abbandono va inteso non solo il mero distacco ma anche l'omesso adempimento da parte dell'agente, dei propri
doveri di custodia e cura e la consapevolezza di lasciare il soggetto passivo in
una situazione di incapacità di provvedere a sé stesso'. Ebbene, 'anche nella ipotesi dell'abbandono di animali viene
delineata in modo non dissimile la nozione di abbandono da intendersi quindi
non solo come precisa volontà di abbandonare (o lasciare) definitivamente
l'animale, ma di non prendersene più
cura ben consapevole della incapacità
dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato
alle cure del proprio padrone'.
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2011, ANNO DEL CENSIMENTO: TOPONOMASTICA CARENTE A CAPUA
E’ da una ventina di anni che la commissione toponomastica comunale non esiste, molte targhe giacciono da allora sotto l’androne e stanno diventando pezzi di ...antiquariato. Eppure, solo se si aggiorna
la toponomastica cittadina, comprensiva dell’importantissima numerazione civica, il Comune non darebbe l’alibi al servizio di corrispondenza postale di sentirsi dire di non aver consegnato la posta in determinati posti a causa dei numeri civici mancanti. Importante, comunque è per un Comune dotarsi di
toponomastica, in modo maggiore per una città storica come Capua. Quanti nomi di illustri capuani
non stati per niente onorati come storici, letterati, musicisti, guerrieri, economisti ecc. Non suonerebbe
male creare una “via Amedeo Guillet” (ambasciatore e grande condottiero chiamato “Comandante
Diavolo) o una piazza intitolata a un musicista come Rinaldo da Capua; a un guerriero come Fabrizio
Colonna che fu protagonista al “Sacco di Capua” nella difesa della città. Non ne parliamo poi dell’attuale situazione delle targhe alle due estremità delle strade. Moltissime, nel centro storico, andate distrutte per vari motivi (nel corso di lavori edili, asportazione, ecc.) vengono chiamate con il nome dei
vecchi stradari tramandati dagli anziani. Facciamo un solo esempio. Lungo Riviera Casilino prima del ristorante “Elisir” c’è uno slargo con edifici abitati da
molte famiglie: largo Sanità (esattamente S.Maria della Sanità, che era una chiesetta trasformata in garages negli anni ‘70). Ma come possono saperlo i cittadini
di nuova generazione? LA NOMINA DI UNA COMMISSIONE SAREBBE UNA BUONA COSA PER IL COMUNE E LA RICHIESTA DOVREBBE
PARTIRE (SE NON E’ GIA’ PARTITA DA TEMPO) DALL’UFFICIO ADDETTO.
( f.f.)
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Block Notes
IL RISCATTO DEL VOLTURNO
Guardando la vecchia foto di circa 70
anni fa, (un lontro con cinque pescatori)
troviamo raffigurati : seduto, il capostipite dei Ciammulella; alle sue spalle da
destra a sinistra Cesarino Adani e l'ex fotografo Giulio Galderio Pastore. Non riconosciamo gli altri due. L' ambiente circostante è riconoscibile nella zona «Abbasc' 'addò zì Peppe». Il marchio a secco
sulla foto è quello di Pastore. Quindi
possiamo risalire ai primi anni dopo il
'43. Come Block Notes, l'archivio che stiamo
costituendo e che destineremo all'istituzione
pubblica si arricchisce sempre di più. E, rivedendo le vecchie foto, al cospetto della situazione di oggi, constatiamo che quei luoghi
sono stati tutti profanati, recintati, modificati, nell' indifferenza di chi invece ha il dovere
di tutelare il carattere pubblico di rive, sponde e quant'altro. Dopo la denuncia di Block
Notes alla Procura della Repubblica di S.Maria C.V. , opportuna giungerà la conferenza
stampa promossa dagli «Amici del Fiume» ai
primi di settembre nell'ufficio di gabinetto
del sindaco sul tema «Il riscatto del Volturno» alla quale sono invitati: il sindaco Antropoli, il delegato all'ambiente Ricci, la Polizia
e l’ufficio Ambiente della Provincia, la Polizia Municipale di Capua, il Comandante del
Corpo Forestale dello Stato, WWF, Legambiente, Italia Nostra e altre associazioni. La
battaglia di Block Notes coinvolge ovviamente gli «Amici del Fiume» e potrà prendere corpo e consistenza per creare le condizioni di liberare finalmente il fiume da ostacoli
vari nell'attraversamento di Capua da Porta
Tifatina a Porta Fluviale fino a Porta Roma,
per influire positivamente sull'insieme del
progetto già finanziato del Provviderato alle
Opere Pubbliche di oltre 3 milioni di euro per
la riqualificazione del centro storico e della
riviera del Volturno, già presentato sul Comune.
Ammoniamo però i pubblici poteri che se
continueranno a far finta di niente facendo incancrenire di più la situazione del «fiume prigioniero» chiudendo ambedue gli occhi; che,
se a vincere saranno l'indifferenza e l'accondiscendenza, il tratto interno del corso d'acqua, resterà allo statu quo con l'ammaianabandiera definitiva da parte del Comune nei
confronti della scottante e sconcertante vicenda...ed «il riscatto del Volturno» sarà solo un
pio desiderio, un bel sogno che non si avvererà mai.
(f.f.)
LA POTATURA DELLA VEGETAZIONE
DEL LUNGOFIUME E’ STATA CHIESTA DAGLI “AMICI DEL FIUME” ALLA
PROVINCIA PER LA PROCESSIONE
FLUVIALE DELLA STATUA DI S.GIOVANNI NEPOMUCENO (7 AGOSTO).
A D E R I S C I
ALL’ASSOCIAZIONE DI NUMISMATICA E FILATELIA “L’OCTOBOLO”
fondata da Maurizio Grillo. E’ un’iniziativa che sta riscuotendo ampio interesse e numerosi
collezionisti hanno contattato il
promotore.
Informazioni
Iscrizioni
3286377844
AL PICCOLO PALASCIANO
CONTRIBUTO DELL’A.V.O.
I più vivi ringraziamenti, rivolgiamo all'Associazione Volontari Ospedalieri (AVO) di Capua, presieduta dalla dott. Belcufinè, che svolge assistenza disinteressata
in corsìa agli ammalati presso la Clinica
«Villa Fiorita» di Capua, (precedentemente presso l'Ospedale Palasciano). Avendo
il Comitato Piccolo Palasciano lanciato
l'appello affinchè ciascuna associazione locale, se può, dia una mano, una volta l'anno, al centro pediatrico di Bulusan nelle
Filippine, da noi ideato e fondato, siamo
lieti di informare i nostri lettori che
l'A.V.O. ha raccolto tra i soci la somma di
100 euro, inviandola, come è nostro desiderio, con c.c.p. direttamente al Piccolo
Palasciano. Precedentemente anche la Fidapa, Isidea, Santella e due anni fa, Capuanova avevano offerto un contributo al
Piccolo Palasciano. Ricordiamo che per la
pubblicazione di «notizie a richiesta» sulle
pagine del nostro “Diario”di associazioni
o per lauree, compleanni, nozze, ecc. la rimessa di contributi al P.P. è motivo di
precedenza assoluta. Indirizzo: Fondazione Amici di Mariaonlus - missioni :pro
Piccolo Palasciano c.c.p. 23291404.
Via S. Maria la Fossa, 16 - CAPUA (CE)
Tel. 349.6916714
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ESTATE RAGAZZI IN PISCINA
Il consigliere Fusco: "Possibilità per i nostri ragazzi
di poter usufruire di un periodo di divertimento".
Nell'ambito della
programmazione
prevista dalla
legge 11/07 in
forma associata, i
comuni di Santa
Maria C.V., San
Prisco, Vitulazio
e Capua hanno
proposto l'iniziativa "Estate ragazzi
2011 in piscina". Scaduto il termine per
la consegna delle domande, si è in attesa
della graduatoria, per iniziare da lunedì
18 luglio il ciclo di bagni in piscina. Il
consigliere comunale con delega ai servizi sociali Anna Maria Fusco dichiara:
" I servizi sociali sono nuovamente all'o-
Riconoscimento a Maiello,
ferito in Libano
E’ stato consegnato un riconoscimento a
Gianluca Maiello, il militare ferito in Libano. Il sindaco Carmine Antropoli: ha dichiarato " Orgogliosi per un figlio della nostra
terra a lavoro in un territorio lontano per garantire la pace". Il militare Gianluca Maiello
ferito con altri cinque colleghi impegnati
nella missione UNIFIL in Libano è stato
premiato con una targa il 4 luglio 2011 in segno di stima per l'alto senso del dovere dimostrato. Il Consiglio Comunale ha tributato
al Caporal Maggiore Capo Gianluca Maiello
di S. Angelo in Formis una targa con questa
motivazione: “Il Consiglio Comunale, al Caporal Maggiore Capo Gianluca Maiello, figlio di questa nobile città ,in riconoscimento
dell'alto senso del dovere, del coraggio e dell'attaccamento alla Patria dimostrati nel porsi
al servizio della collettività, anche a rischio
della propria vita, in nome della Pace e della
Libertà. Vivo il senso delle profusa stima".
Hanno partecipato il Generale Antonio Vittiglio, comandante della Brigata Garibaldi di
Caserta; il Generale B. Attilio Borreca, comandante del RUA; il comandante del 10°
reggimento di manovra Persano Tenente Colonnello Federico Porcaro. Non dubito che il
comportamento di Maiello sarà di esempio
per i giovani della nostra città, aumentando
ancor più la stima nel nostro Esercito Italiano, a cui ogni giorno è sempre doveroso manifestare la nostra riconoscenza". La motivazione è stata letta con particolare emozione
dal presidente del consiglio comunale,
dott.ssa Carmela Ragozzino, che esplica anche la carica di delegata amministrativa a S.
Angelo in Formis, dove abita il giovane militare ferito.
pera per rendere servizi ai cittadini. Ringrazio il sindaco Carmine Antropoli per
la rinnovata fiducia nei miei confronti
dimostrata nel riaffidarmi l'incarico ai
servizi sociali. Anche quest'anno il comune di Capua mette a disposizione dei
ragazzi la possibilità di un periodo di relax in piscina di dieci giorni.
L'Amministrazione continua lungo la
strada del buon governo percorsa nei trascorsi cinque anni. I ragazzi potranno
così usufruire di una pausa rilassante,
partecipando ad attività socio aggregative, educative, sportive e di animazione
presso strutture attrezzate. Incluso il servizio trasporto, assistenza e copertura assicurativa per infortuni e responsabilità
civile. Lunedì
18 luglio 2011
quindi sono iniziate le attività
alle ore 9.00 di
ogni giorno,
con partenza in
pullman
da
piazza d'Armi e
rientro
alla
17.00.". Il sindaco Carmine Antropoli: "Non dubito
che il consigliere Fusco continuerà a registrare ottimi risultati nell'ambito del
proprio incarico. Bene la prima iniziativa dei servizi sociali messa a disposizione dei cittadini".
IL MERCATO POMERIDIANO DEL LUNEDI
MINOJA: “ESPERIMENTO BEN RIUSCITO”
Lunedi 11 luglio ha avuto inizio il mercato
pomeridiano. L'assessore Antonio Minoja:
"Un esperimento capuano ben riuscito. L'invito ai commercianti del centro storico di tenere aperti i propri esercizi commerciali".
L’esperimento proseguirà fino al 29 agosto:
il differimento delle attività di vendita del
mercato settimanale del lunedì per i due mesi di luglio e di agosto verrà svolto nelle ore
pomeridiane. Considerato che le attività di
vendita si svolgono nella piazza d'Armi e che
la stessa, stante l'assenza di alberi, è completamente sottoposta alla sferza del sole, con la
conseguente esposizione degli operatori e degli avventori e dunque, con rischio per l'incolumità, si è deciso di ripetere tale esperimento iniziato fruttuosamente nel 2007. In merito
l'assessore delegato al commercio Antonio
Minoja: "Da alcuni anni si dispongono ordinanze per il differimento delle attività dello
storico mercato del lunedì dalle ore calde del
mattino a quelle del pomeriggio.con il seguente orario: ore
17.00 -ore 23.00Dalla prima
settimana di settembre si ritornerà all'orario tradizionale.
L'aver deciso di procrastinare
la vendita dei beni nel pomeriggio favorirà certamente gli
avventori, che più liberi dalle
in. combenze lavorative del
mattino, potranno fare compere con maggiore tranquillità". Ed il sindaco Carmine
Antropoli: " Intuitiva anni fa
fu l'iniziativa dell'allora consigliere comunale, oggi assessore Minoja, di differire l'orario di vendita del mercato settimanale. Rinnovo, alla stregua dell'assessore Minoja, l'invito
ai commercianti del centro storico, di tenere
aperti i propri esercizi commerciali nelle ore
del mercato, così da favorire il commercio
anche all'interno della città".
RIQUALIFICAZIONE
DEL CENTRO STORICO
Il Provveditorato alle OO.PP. di Napoli
il 5 u.s. ha espletato la gara per i lavori di cui sopra per tre milioni di euro.
L’aggiudicatario provvisorio è l’Impresa Cozzolino di Napoli. I lavori dovrebbero iniziare entro il 2011.
Spazio autogestito
a cura di
Nazzaro Buonocore
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ASSOCIAZIONE RINNOVAMENTI:
INSIEME PER CAPUA
Nasce a Capua l'associazione RinnovaMenti, ente non commerciale
con la finalità di svolgere attività
culturali, ricreative, di spettacolo e
di promozione turistica del territorio, con particolare riferimento
alla città di Capua, alla Provincia
di Caserta e alla Regione Campania. L'Associazione, nell'espletamento delle diverse attività, intende operare con modalità tali da favorire la partecipazione attiva e
l'integrazione delle fasce più giovani del territorio, nonché degli appartenenti a categorie svantaggiate,
al fine di promuoverne la piena espressione sociale e personale.
L'obiettivo è, quindi, quello di sviluppare sinergie e idee finalizzate a
realizzare attività capaci di contribuire alla crescita e al rinnovamento dell'intera comunità.
La scelta dell’iniziativa inaugurale
è caduta sulla promozione di
"capuaforbike", evento derivante
dal progetto "cityforbike" che ha
riscosso tanto successo in molte altre
realtà urbane. Chiunque, esibendo
un documento di riconoscimento,
potrà usufruire delle biciclette messe
a disposizione dagli esercizi commerciali aderenti all'iniziativa.
Attraverso biciclette personalizzate
con il logo dell’esercizio commerciale, si punta ad incentivare un modo di vivere la città più ecologico e
salutare.
L'intento è, in altri termini, quello
di contribuire in maniera incisiva allo sviluppo di un concetto di mobilità sostenibile nella nostra città.
Nelle diverse circostanze in cui è
possibile, la bicicletta sostituisce
l'automobile favorendo anche una
tranquilla mobilità pedonale. Con una spesa di appena 100 euro oltre IVA è possibile acquistare una citybike e metterla a disposizione di
www.city4bike.it
quanti, capuani e non, lasciando
un documento d'identità in cauzione, potranno noleggiarla gratuitamente nell'arco degli orari di
apertura degli esercizi commerciali aderenti. Il progetto, coordinato dall'Associazione RinnovaMenti è quello di agevolare gli
spostamenti urbani, dando la possibilità a tanti di godere degli innumerevoli angoli storici e suggestivi della nostra città attraverso
un mezzo più adatto al contesto.
Il sito internet www.city4bike.it
informerà gli utenti circa gli esercizi commerciali in cui sarà possibile trovare o prenotare le biciclette, le semplici modalità attraverso le quali poterle noleggiare
gratuitamente, gli orari di apertura e chiusura ed ulteriori informazioni relative alla città e ai suoi
servizi.
Info: 333.5835202
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Notes
STORIA DELLA BOXE A CAPUA
di Diego Giacobone
(10ª puntata)
B U G L I O N E , T I T O L O I TA L I A N O B I S N E I G A L L O
Nel 1975 Franco Buglione difese vittoriosamente il titolo italiano dei pesi mosca contro Tarcisio Boi, ma
poi lo riperse proprio
ad opera di Sperati.
Seppe comunque subito risalire la china e
per ben due volte fu
designato dalla F.P.I. quale sfidante ufficiale.
Incontrò quindi ad Ozzieri, un piccolo paesino
in provincia di Sassari, titolo in palio, il sardo
Claudio Tanda, subendo una discutibile sconfitta ai punti. L’anno successivo però di nuovo
sulla cresta dell’onda incontrò ad Alghero, titolo in palio, l’ennesimo sardo Emilio Pireddu.
Buglione stava avviandosi ad una netta vittoria
quando al settimo round il sardo lo colpì con
una violenta testata non troppo involontaria che
gli chiuse completamente l’occhio destro. L’arbitro, sentito il parere del medico, sospese il
match; in quel momento Franco aveva un vantaggio di ben 3 punti! Il match, quindi, a termine di regolamento, si sarebbe dovuto ripetere
entro 90 giorni, ma le difficoltà per rientrare
nel limite dei pesi mosca, lo convinsero a passare tra i pesi gallo. Nel 1977 quindi, nominato
ancora challanger ufficiale, incontrò a Capua
nel Supercinema Ricciardi il campione in carica Luigi Tessarin. Appartenente al team “Totip
Branchini” ritenuta tra le squadre più forti del
mondo, Tessarin aveva un pugilato piuttosto
scolastico ma tremendamente solido e continuo. Franco, dall’alto della sua classe, lo dominò per 8 rounds, poi la sua azione si appannò; ci confessò all’angolo che non riusciva
a poggiare il piede destro poichè sentiva un fortissimo dolore, Tessarin cominciò ad incalzarlo, ed il pubblico intuito il dramma, cadde in un
gelido silenzio...il match si stava compromettendo, ma all’11° round rispuntò il campionissimo: sinistro d’acchitto, destro appena accennato e un cross sinistro bomba centrò in piena
mascella Tessarin che traballò vistosamente
subendo il giusto conteggio dell’ arbitro. Il
pubblico del Ricciardi stipato all’inverosimile,
esplose in un boato, Buglione era di nuovo
Campione d’Italia .Al rientro negli spogliatoi,
nel togliersi le scarpe, notammo che a causa di
una cucitura del calzettone, la pianta del piede
era attraversata da una profonda e sangiunolenta lacerazione: come era stato possibile in quelle condizioni sostenere un match di 36’? Anco-
ra oggi non me lo riesco a spiegare. All’inizio
del 1978 però un grave pericolo si profilava sul
fresco titolo di campione d’ Italia di Franco
Buglione; la F.P.I. aveva indicato come challenger ufficiale il sardo Claudio Tanda che era
passato nella categoria dei gallo. Egli vantava
una seppur discutibile vittoria ai punti sullo
stesso Buglione. Atleta estremamente pericoloso, Tanda possedeva un pugilato veloce, potente, vario imprevedibile. Franco curò la preparazione in un modo particolare ed il match si tenne nel vecchio tempio della boxe capuana, il
Supercinema Ricciardi. All’inizio del match
avvertivamo nell’ aria una forte tensione ma
poi Franco prese le giuste misure e Tanda fu
letteralmente surclassato in lungo e in largo. A
mala pena il sardo riuscì a pareggiare qualche
ripresa. A 31 anni suonati Buglione aveva riacquistato una seconda giovinezza e il non sostenere sacrifici per rientrare nei minimi di peso
gli aveva fatto acquistare più poenza pur conservando la velocità iniziale. Da campione in
carica quindi incontrò al Palalido di Milano su
10 rounds il temibilissimo brindisino Teodoro
Corallo che vantava addirittura una vittoria su
Tessarin. Atleta fisicamente forte, seppe impegnare a fondo il nostro campione; ma all’ultimo
round di nuovo un lampo di classe eccelsa di
Buglione : colpì con uno spettacololare uppercut destro d’incontro al mento Corallo, che finì
gambe all’aria. Ormai il campionissimo era
pronto per il grande salto di qualità: abbandonò
volontariamente il titolo italiano e lanciò la sfida al campionato europeo detenuto da uno dei
mostri sacri del pugilato italiano, il brindisino
Franco Zurlo.
IL CAMPIONE CAPUANO CONTESTABILE
AGLI EUROPEI
La strada del campione capuano Vincenzo Contesttabile, per quanto irta di ostacoli e di sacrifici, sembra quella che
conduce alla meta del successo nel campo della boxe, ora dilettantistico e poi, abbiamo questa intuizione, professionistico. Il rigore con cui il giovane 20/enne del rione Santagata svolge gli allenamenti; la dieta ferrea ed il rispetto di tutte le regole degli organi federali , di allenatore e procuratore, lasciano aperta la porta alla speranza che
la scalata ai gradini più alti del pugilato è un traguardo possibile.Nel la recente riunione di boxe del 3 scorso, organizzata da Boxe Tifata “di Perugino, Vincenzo, con pochi puglni, già alla prima ripresa, aveva messo fuori giochi
l’avversario pugliese. Ora invece si trova proiettato nella Nazionale Jut per partecipare agli Europei in Irlanda
prossimamente. Come sempre , Capua farà il tifo per l’emergente campione. Alla riunione pugilistica del 3 scorso,un altro campione capuano emergente, Luigi Barberis, ha sbaragliato il campo contro l’avversario pugliese.
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UN ARCIVESCOVO CAPUANO
VANTO DELLA FAMIGLIA ROTOND O
Il concittadino Gianni Rotondo, trapiantato a
Taranto dove come giornalista è stato capo
redattore della diffusa Gazzetta del Mezzogiorno, di tanto in tanto si fa sentire avendo
qui un largo stuolo di amici di scuola degli
anni verdi della sua vita. Gianni ha lasciato
qui tanti ricordi ed anche un pò di famiglia,
come il fratello Mimmo, che spesso ci mette
a disposizione foto storiche dei Rotondo, alcuni dei quali furono sindaci e commissari
prefettizi di Capua. Ma tra i vanti della famiglia c’è anche il nome di un suo antenato,
che fu arcivescovo di Taranto dal 1855 al
1885: -Giuseppe Rotondo. Egli, traslato da
Brindisi a Taranto, aveva origini nella città
del Volturno.
Per i suoi sentimenti filoborbonici fu
costretto
a
scappare da
Taranto rifugiandosi prima
a Napoli e poi
a Roma . Solo
nel 1871 potè
ritornare alla
sua sede arcivescovile oplontina. Qui
riaprì il Seminario e riordinò in quattro parrocchie l’unica
esistente presso la Cattedrale, con il benestare
di Pio IX. Essa fu dotata anche di un Organo
che divenne l’orgoglio della città. Ringraziamo il giornalista capuano Gianni Rotondo
che fa il paio con il più noto collega della Rai
Emanuele Giacoia: egli rappresenta per noi
un portacolori della città di Capua, e lo ringraziamo per averci fatto i partecipe della
storia a noi sconosciuta, di questo arcivescovo capuano, che ha dato lustro alla famiglia
Rotondo.
Franco Fierro
Piazza Maiella CAPUA
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NEL PALAZZO CROLLATO
“VESCOVO” TRA LE MACERIE
Nel crollo improvviso di un palazzo abbandonato e pericolante di piazzatta
Madonna dei Leoni, non si è registrato
nessun danno a persone e cose essendo
esso stato evacuato da molto tempo. Il
crollo è avvenuto sul versante di via Pomerio. Particolare curioso è che sotto le
macerie potrebbe esserci , se non è andato in frantumi, il busto di un vescovo
che da tempo campeggiava sulla sommità del terrazzino. Probabilmente nell'
'800 il proprietario del palazzo aveva
fatto porre come nume tutelare a protezione della famiglia in bella evidenza il
busto di un ignoto prelato, per aver dato lustro al casato.
Se il reperto abbia o meno valore storico e archeologico, questo non è dato sapere. Comunque, non appena inizieranno i lavori di sgombero delle macerie, si
cercherà possibilmente di recuperare il
busto, se non è andato distrutto nel crollo del palazzo.
(f.f.)
Foto di Nicola Marauta
(Associazione Virtuale Fotocultori)
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La Segreteria è aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 12
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Capuani Ardimentosi
A cura di Gaetano Surdi
C A P U A N I N E L L A G U E R R A C I V I L E I N S PA G N A
Solo per il lato storico,
questa rubrica vuole
ricordare i combattenti
capuani impegnati nelle Operazioni di Guerra in Spagna.
La Guerra Civile Spagnola si protrasse per
circa 32 mesi, dal
1936 al 1939, fra i nazionalisti antimarxisti
noti come Nacionales,
ed i Repubblicanos composti da truppe governative e sostenitori della Repubblica Spagnola filomarxisti. Fu un conflitto dalle conseguenze tragiche per il numero delle vittime: quello ufficiale
di 500.000 morti, altre fonti parlano di oltre un
milione di persone. La guerra, terminata con la sconfitta della causa repubblicana diede via alla
dittatura del Generalissimo Francisco Franco, fino alla morte ( 1975). L'Italia fascista e la Germania accolsero la richiesta di aiuto per il conflitto
interno spagnolo, dal Caudillo, inviando in terra
Iberica contingenti di soldati italiani su base volontaria, denominato Corpo Truppe Volontari del
Littorio.Alcuni capuani militarono nel Corpo Volontario di Spagna, ritornando in Patria con i segni al Valore Militare. Abbiamo individuato alcu-
Stampa digitale di piccoli e grandi formati - Manifesti a colori
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Tel/Fax 0823.962320 - e-mail: [email protected]
ni nostri concittadini: Pasquale RUSSO, Osvaldo
RAPETTI e Mario TABASSI ( nella foto ). Il Sergente Maggiore dei Bersaglieri Pasquale RUSSO,
di Arturo e fu TERLIZZI Maria, nato a Capua nel
1913, ottiene una C.G..V.M. con la motivazione
che segue:
" Durante sedici mesi di campagna ha condotto il
plotone moto-mitraglieri al fuoco con speciale
competenza, ardire e slancio. Sempre primo dei
suoi bersaglieri, ha dato loro l'esempio del più forte
coraggio". - Terra di Spagna gennaio 1937 - aprile
1938. Inoltre il Sottufficiale Pasquale RUSSO , per
la stessa campagna di guerra ottiene: una
M.A.V.M. (la cui motivazione non è disponibile),
nella battaglia di Albages, ed una promozione per
merito di guerra al grado di Maresciallo Ordinario
per i fatti d'armi di Alcanò Alfes nel 1938." Ora,
parliamo del Maresciallo Osvaldo RAPETTI, persona molto nota in città per anni, titolare dell'omonimo Caffè in Via Riviera Casilina.Aviere Scelto
Armiere Osvaldo RAPETTI, nato a Capua dal fu
Alfredo e di Pasqualina SARIO Classe 1916, di seguito la motivazione della M.B.V.M.: "Volontario
di una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, dava prove di sereno sprezzo del pericolo e di non comune ardimento" - Cielo della Spagna gennaio-marzo 1937.Infine, parliamo di Mario
TABASSI e di Caterina JORIO, nato a Capua nel
febbraio 1918 Caporale del 1° reggimento artiglieria Volontari del littorio, viene insignito della Croce di guerra al V.M. con la seguente motivazione:
"Puntatore di un pezzo 67/17 in occasione di un
contrattacco nemico encomiabilmente sostituiva il
Capo pezzo assente. Nonostante l'intenso fuoco avversario, provvedeva rapidamente a riparare un
guasto al suo cannone, assicurando la continuità
del tiro". - Pauls Cherta aprile 1938. Per altre meritorie azioni ottiene una promozione al merito di
guerra al grado di Caporal Maggiore con decorrenza 31 dicembre 1938. Negli anni quaranta, chiede
di transitare nella nascente specialità dei paracadutisti, brevettatosi paracadutista a Tarquinia transita
negli arditi, compiendo azioni di sabotaggio negli
aeroporti della Tunisia. A fine guerra è uno stimato
funzionario della Pubblica Amministrazione, sul fi-
Biancheria
per la casa
nire degli anni settanta è uno dei soci della Sezione paracadutisti di Caserta. Nel novembre 2010,
la Sezione paracadutisti di Caserta, in memoria
del socio scomparso, e su indicazione del nipote
Mario, apprezzato regista di fortunati cortometraggi e spot televisivi di Rai Uno, gli dedica un
corso allievi paracadutisti di dieci ragazzi, la cui
consegna degli Attestati di paracadutista avviene
alla presenza di numerose autorità, a ricordare il
Capuano TABASSI il concittadino Gabriele
RENDINA, nella duplice veste di Presidente
dell'U.N.U.C.I e dei bersaglieri in congedo di
Capua.
FONTE: Archivio di Stato di Caserta;
"Archivio Stato Maggiore Aeronautica Militare
UNA FAMIGLIA DI BERSAGLIERI
Nel 175° anniversario della fondazione del Corpo dei Bersaglieri, evidenziamo quanto sia forte
il senso di appartenenza all'arma delle «penne
nere» ed altrettanto forte nei cittadini l' affetto
per questo corpo. Città o paesello che vai, bersagliere che trovi. E da Vitulazio, evidenziamo la
famiglia Mauro, originaria di Capua, che ha offerto un sensibile contributo di militanza in questo corpo. Ringraziamo pertanto il sergente dei
bersaglieri Gabriele Mauro(foto 1), in gioventù
ottimo pugile della «B.Ferrone», con il padre
Gennaro e i suoi fratelli,Vincenzo e Angelo
Lunga vita, caro sergente!
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ESTATE IN RIVIERA (la festa di Capua) 16ª edizione
ORGANIZZATA DAGLI“AMICI DEL FIUME ” dal 6 al 21 agosto 2011
PROGRAMMA:
LA TRADIZIONE, IL CULTO 6 agosto - ore 18,00 Inaugurazione del Piccolo Museo del Fiume e della Mostra fotografica: «Il Volturno, dalla sorgente alla foce” ore 20,00 - Processione fluviale della statua di S. Giovanni
Nepomuceno, (opera del capuano Giuseppe Monaco). Segue ballo.
IL BALLO 7 e 16 fulvio's, 10 e 17 riviera, 11 e 12 onda latina (Peppe Botta)
CONCERTO 9 TONINO MIGLIORE E BAND
LA BELLEZZA 13 le miss di STAR SPRINT
LA BALDORIA 14 Carosone Tribute
CARAIBICO 15 salsa, merengue e baciata..(NELSON RODRIGUEZ)
SI FA PER... RIDERE 18 il cabaret di Lino Barbieri (rai1) sottoclou: ADRIANA NESPOLI
SI FA PER ...CANTARE 19 gran karaoke Pino Rega
SI FA PER... SALTARE 20 PMK BAND
THE END 21 Francesca Schiavo e ...fuochi sul Volturno
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INFO AMICI DEL FIUME: 3389349362- 3383805960
ADRIANA NESPOLI AL “FIERAFEST” DI VITULAZIO
La cantante capuana Adriana Nespoli e il
complesso “065” sono stati i protagonisti della
stupenda serata sotto le stelle, il 10 scorso,
all’interno del meraviglioso spazio dove si
svolge l’evento di circa un mese al Centro
Parrocchiale “S.Maria dell’Agnena”. L’annes-
sa chiesa è retta dal dinamico sacerdote don
Pietro La gnese, che opera nel campo sociale
e solidaristico con grandi capacità e concretezza. Gli eventi vitulatini sono affidati al delegato del centro parrocchiale, Michele Ciccarelli, che dedica tutto se stesso alla buona riu-
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scita delle manifestazioni spettacolistiche, artistiche e culturali. E come sempre ci ha fatto
deliziare con artisti autentici e sinceri come
Adriana e i musicisti dei 065, che sono stati
applauditi da un pubblico di oltre mille persone. Adriana ha cantato brani del suo repertorio napoletano, molto apprezzati , mentre la
band ha distinto la prima
parte sotto
forma di concerto, dalla seconda che ha
spaziato nei
repertori da
Carusone ad
Arbore e Renato Zero. Alla fine entrambi hanno ricevuto il premio
alla carriera, come riconoscimento del valore
sociale che è alla base delle loro esibizioni.
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W LA BICI, FRANCESCO GARIBALDI DA’ IL VIA
Una deliziosa ciclo-passeggiata per una
minigita fuori porta eco-culturale domenicale con un percorso di soli 7 Km., quella
organizzata da “BlockNotes” il 3 u.s.. Una
viaggio nella natura e nella storia insieme,
e non solo per l’impatto salutare che essa
ha avuto passando per boscaglie e cupe fitte di intricata vegetazione, ma culturale
perchè, compiendosi nel 150° anniversario
dell’Unità d’Italia, ha avuto il privilegio di
“rileggere” una pagina importante della storia italiana, sui luoghi che insanguinarono la nostra terra nell’epica battaglia del
Volturrno dell’1 e 2 ottobre 1860 tra Camicie Rosse e soldati borbonici, con il Generale Giuseppe Garibaldi, più scatenato
che mai a far sua una fetta importante dell’
Italia che si formava Avveniva con essa una determinante saldatura tra Nord e Sud
per la formazione dello Stato unitario italiano. Non tutti gli storici sottolineano con
grande calore come la nostra città, Capua ,
sia stata la vera svolta risorgimentale ( a
prescindere dalla forma di governo) dove
si realizzò l’Unità d’Italia, anche se non
completa. La carovana dei girini è partita
puntualmente alle 9,30 dopo i necessari
preamboli organizzativi .. Poi il via con lo
starter d’eccezione, il dott. Francesco Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei 2 Mondi,
che ha svolto un breve intervento di saluto
ai partecipanti, come lo stesso sindaco
Carmine Antropoli che, ha sottolineato:“
sono qui doverosamente e apprezzo vivamente il significato storico-culturale dell’iniziativa”. I 100 partecipanti erano protetti
da un cordone di sicurezza eccezionale: la
polizia municipale, molto attiva agli incroci, che era capitanata per l’occasione dal
diligente vigile in motoretta Antonio Nigro, che forse ha prova-vato un pò di nostalgia di non poter essere con la sua fida
bicicletta alla testa del corteo; diversamente dai volontari della protezione civile: Associazione Nazionale Bersaglieri,
Associazione Nazionale Carabinieri,
Sos Radio Soccorso e Volturnia
Civitas, tutti rigorosamente in sella di velocipedi. Inalberando un grande tricolore,
il veterano di Sos Ciro Valletta “Capputtiello, che era a bordo di un ammirato
“triciclo”con cestello per lo shopping,( veicolo
molto adatto alle città pedonalizzate), è stato
applaudito come “veterano” della gita...ma ecco che è spuntato fuori il li presente Giovanni
Porpora che con i suoi 80 anni ben portati, è stato proclamato “decano dei ciclisti” smascherando Cappottiello. Dopo una breve sosta davanti al Santuario di S.Lazzaro in cui si trova
un “ossario garibaldino”, attraversato l’agglomerato di S. Angelo, il festoso plotone ha sostato davanti al Cimitero Garibaldino, poi,
passando per le cupe e per via Tavernola, ha
guadagnato il viottolo che conduce alla splendida, paradisiaca Tenuta San Domenico dei
fratelli arch. Francesco e giudice Vincenzo
Di Cecio, che fu quartier generale dei Garibaldini nel 1860, i quali hanno voluto deliziare i
ciclisti con un meraviglioso e ricco rinfresco...quasi un pranzo, per tutte le portate che eleganti camerieri hanno servito con vera classe. I momenti salienti della gita sono stati fissati nella macchina fotografica dal competente
Maurizio Grillo, vice di Block Notes. La mattinata serena non è stata turbata da nessun incidente, forature o cadute. E il noto ortopedico
Franco Carotenuto, venuto con i suoi a svagarsi un pò, è stato ancora più felice di non aver
dovuto fare interventi d’emergenza, ove mai
ce ne fosse stato bisogno...così come gli avv.
Umberto Spanò e Giulio Sferragatta che non
hanno dovuto... dirimere contenziosi di precedenze pedonali nelle fitte boscaglie attraversate...perchè l’armonia tra i 100 gitanti: mamme
e papà, figli, nonni e un cagnolino, è stata veramente ammirevole. Alla fine, l’immancabile
foto di gruppo. E c’ero anche io.
Il 3 luglio 2011 è da ricordare.
Franco Fierro
FESTA DI FINE ANNO
ALLE “PRIMULE”
Un buon successo ottiene da anni la
Scuola dell’Infanzia Paritaria “Le Primule” di cui è competente direttore il
prof. Antonio Damiano che, per la sua
formazione scoutistica di base, ha saputo inculcare nei piccoli allievi l’amore
per il bello, per la natura, per l’ambiente. Ma il momento favolistico è per i
bimbi essenziale nella loro formazione,
così come l’educazione civica e la discilina ecologica, elementi fondamentali della formazione culturale degli
scolari. Ora tutti si stanno godendo le
giuste vacanze, dopo i rintocchi dell’ultima campanella dell’anno scolastico
2010-11, con una festa di fine anno in
cui i bambini , con il loro saggio di bravura, di canti, di poesie, hanno portato
i grandi a “fantasticare nel meraviglioso mondo delle fiabe, da Cappuccetto
Rosso alla Bella Addormentata, da Peter Pan al Gatto con gli stivali” a dimostrazione che l’attività didattico-pedagogica, pur proiettata nel futuro, non
trascura aspetti della tradizione da
conservare anche da grandi. Alla fine,
con un pò di commozione, sono stati
consegnati i diplomi “Primulaad Vitam”
ai bimbi che passano alle elementari.
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Block Notes
Rinnovata la libreria “UTHOPIA” di via Duomo
MARCELLO D’ORTA E AVOLIO ALL’INAUGURAZIONE
"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che
segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pel-
le e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti
gira.". Questa frase di Salinger, tratta dal suo capolavoro "Il giovane Holden", la scritta che campeggia
sul muro della ristrutturata libreria "Uthopia", è la
prima cosa che si legge entrando. La libreria ha riaperto lunedì 11 luglio dopo i lavori di rinnovamento.
I soci Maddalena Canciello, Lidia della Valle, Attilio Rauchi e Aldo Miele hanno annunciato la riapertura della sede dei Portici di via Duomo offrendo un
aperitivo curato da Santolo Di Somma della Caffet
teria del Duomo e invitando come ospiti d'onore lo
scrittore Marcello D'Orta, autore amatissimo del celeberrimo "Io speriamo che me la cavo", e il vignettista Giuseppe Avolio, i quali si sono intrattenuti con
le persone accorse e hanno firmato le copie dei loro
ultimi lavori, rispettivamente "Abbasso la scuola" e
"Non sarò mai più l'ultimo della classe". La storica
libreria capuana "Uthopia", attiva da più di vent'anni, nata dall'idea di alcuni amici, da sempre accompagna per mano i cittadini nel magico mondo della
letteratura. Una libreria non è solo il posto dove si
possono acquistare opere letterarie di qualsiasi genere, ma è luogo di incontro e di scambio culturale, e
questo cerca di essere, da sempre, la libreria "Uthopia". Cogliamo l'occasione per rinnovare i nostri più
calorosi auguri per la riapertura della rinnovata sede
dei Portici. Ad maiora.
Roberta Cacciapuoti
I GIOVANI DELLA PRO LOCO LANCIANO “CAPUA VIVA”
Il 16 luglio scorso si è tenuta a Capua la manifestazione
"Capua Viva", ideata ed organizzata dalla sezione giovanile della Pro Loco cittadina, con l'obiettivo di riscoprire
e valorizzare il patrimonio storico, turistico, culturale e
architettonico della città. Durante la manifestazione, oltre alla presentazione dei vari monumenti, sono stati tratteggiati e descritti i "profili" delle personalità capuane
che si sono maggiormente distinte nelle arti, nella cultura, nella medicina, nella politica: si è parlato di Ettore
Fieramosca, di Giuseppe Martucci, di Ferdinando Palasciano, di Pier delle Vigne. L'evento, che aveva come
punto di raduno Piazza dei Giudici, si è protratto per l'intera giornata, dalle nove del mattino fino al tardo pome-
riggio e, per coloro che hanno voluto è stato possibile
pranzare presso alcuni ristoranti capuani che hanno aderito all'iniziativa. Hanno partecipato alla realizzazione di
questo progetto l'Assessorato alla Cultura del Comune di
Capua nella persona del consigliere delegato Fernando
Brogna, la Pro Loco di Capua, l'UNPLI Caserta, le associazioni Terra Laboris, Volturnia Civitas, Associazione
Nazionale Carabinieri in congedo sez. di Capua. La sezione giovanile della Pro Loco, formata da giovani volenterosi e sinceramente interessati al bene cittadino, da
studenti affascinati dalla storia millenaria della propria
città, dalla cultura e dall'arte, ha dato il meglio di sè affinchè la manifestazione riuscisse nel migliore dei modi.
I percorsi di visita organizzati erano tre e hanno attraversato quasi interamente la città. Durante il tragitto i
visitatori hanno avuto l'opportunità di essere accompagnati dai giovani della Pro Loco che hanno fatto da guida e che hanno illustrato al meglio la storia dei vari monumenti, delle chiese, dei palazzi storici e dei numerosi
luoghi d'interesse di Capua. Per l'occasione sono stati
appositamente aperti al pubblico monumenti che restano, purtroppo, spesso chiusi. Sperando che questa esperienza possa ripetersi al più presto, ci congratuliamo con
i giovani della Pro Loco per l'impegno e la cura mostrati
nella realizzazione della manifestazione.
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I MONACI GRECI A CAPUA
Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni dal
prof. Giancarlo Bova, siamo venuti a conoscenza della presenza di etnie minoritarie greche nel territorio di Capua. Il lavoro è stato
svolto su migliaia di pergamene inedite dell'Archivio Arcivescovile di Capua, attraverso
il cui studioil valente studioso è riuscito a localizzare toponimi greci, tra cui la scola Greca, e a individuare famiglie di origine greca
residenti nell'area. Prima degli studi di Bova
su Terra di Lavoro, non si andava oltre la generica affermazione dell'esistenza in periodo
classico della cosiddetta Magna Graecia, ma
nulla si sapeva sulla presenza di greci nel
Medioevo nel predetto territorio. Unico dato
certo era la presenza di monaci greci a Capua,
nel periodo di massimo prestigio della signoria longobarda. Com'è noto, il monachesimo
calabro-greco raggiunse il culmine della sua
celebrità nella seconda metà del X secolo,
quando, localizzatosi nella parte più settentrionale della regione, diede vita alla "eparchia monastica del Mercurion", ai confini
della Calabria con il Principato di Salerno. In
breve tutti i recessi e le grotte furono occupati
da una grande moltitudine di monaci, dediti
alla penitenza, alla preghiera e al lavoro manuale. Ha ovviamente grande importanza l'azione svolta da S. Nilo, nato a Rossano intorno al 910, il quale nel 940 fu ricevuto nell'e-
parchia monastica del Mercurion. Costretto a
lasciare il Mercurion in seguito alle scorrerie
dei Saraceni degli anni 952-953, si ritirò verso Rossano per venticinque anni. Per le rinnovate incursioni dei Saraceni fu costretto
però a lasciare definitivamente la Calabria e a
rifugiarsi altrove. Con sessanta monaci greci
si diresse pertanto verso Capua (979?), dove
ricevette grandi onori da Pandolfo Capodiferro, signore della città, il quale già pensava di
farlo elevare a quella sede arcivescovile,
quando improvvisamente morì (981). Il prof.
Bova ricorda nei suoi lavori anche i nomi di
alcuni di quei monaci che seguirono San Nilo
a Capua: Luca (egumeno), Barnaba (egumeno), Neofito (calligrafo), Teognosto (erudito),
Naucrazio, Andrea, Marciano, Cirillo, Paolo,
Ciriaco, Arsenio, ecc. Di particolare bellezza
- rammenta ancora Bova - è l'Evangeliario
scritto a Capua dal monaco Ciriaco (991), trasmesso dal codice Vaticano Greco 2138. La
chiesa di S. Maria delle Grazie a Francolise e
altre chiese del territorio. I Franchi, ESI, Napoli 2010. Tra i libri che consigliamo di leggere: G. BOVA, La chiesa di Maria Ss. Assunta in Cielo a S. Maria la Fossa. I Greci, ESI, Napoli 2007; G. BOVA, Civiltà di Terra
di Lavoro. Gli stanziamenti ebraici tra Antichità e Medioevo, ESI, Napoli 2007; G. BOVA, Between History and town-planning:
Romanian, Russian, Greeks, Hungarians and
Saracens in Terra di Lavoro
during the Middle Ages,
"Theoretical and Empirical
Researches in Urban Management"; G. BOVA, Colonie
mercantili e minoranze etniche a Capua nel Medioevo,
in Storia dell'urbanistica.
Campania, vol. 8, Roma
2008; G. BOVA, La chiesa
di S. Maria delle Grazie a
Francolise e altre chiese del
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ERA
ORA!
Qualcosa si muove nel campo dell’edilizia per
quanto riguarda il rispetto del regolamento vigente presso il Comune di Capua: l’ obbligo delle
ditte a esporre il cartello esterno (misura cm.
70x100), con l’indicazione di quanto è oggetto
delle autorizzazioni comunali. Altresì la ditta dovrà tenere presso il cantiere la documentazione
relativa. Non
ottemperando,
si rischiano
multe da 516
euro ciascuna,
oltre ad una
terza per le dimensioni non
rispettate e
che di fatto
rendono illegibili i cartelli.
All’Attivo
Culturale del
22 giugno, nel
salone municipale, presenti
il sindaco e alcuni amministratori, si è parlato anche del regolamento edilizio, chiedendo la necessità di farlo rispettare, perchè può accadere qualsiasi abuso edilizio senza la dovuta vigilanza. Per
il momento abbiamo chiesto al Comando P.M.,
se, per trasparenza, ci potrà fornire i dati complessivi dei controlli; pari tempo abbiamo chiesto per
iscritto all’ufficio urbanistica se e quanti sopralluoghi ha effettuato avendo la facoltà di farlo. Ci
risulta che i nostri sospetti non sono infondati: infatti un edificio in ristrutturazione del centro storico ha subito l’abbattimento dalla Soprintendenza di Caserta per alcune parti non consentite. Abbiamo ragione di temere per la sorte di alcuni elementi vincolati.? Per il momento ci fermiamo qui.
Segue.
(foto: cippo funerario nel palazzo “100 persone”)
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E’ uscita la nuova rivista “Capys”
CHILLEMI DIRETTORE ONORARIO
Rosolino Chillemi, gentiluomo d’altri tempi, non
usa il computer per i suoi ponderosi saggi, gli articoli salaci, le tenere o nostalgiche rievocazioni del
passato. Il preside è restato fedele alla macchina
dattilografa e chissà che non usi che un solo dito
per i fiumi di parole che gli sgorgano dalla sua fertile mente di uomo colto. Buon per lui che non avrà l’artrosi nelle sue articolazioni superiori che
sincronizza perfettamente con il suo sveglissimo e
laborioso cervello. Scommetterei però che il nostro Maestro, se potesse, userebbe penna e calamaio per meglio personalizzare i suoi scritti. Quel
che sia sia, certo è che il cordone ombelicale tra
Chillemi e il foglio di carta potrebbe essere la più
veritiera rappresentazione metaforica della sua vi-
ta culturale. Apriamo così questo articoletto, per
riferire che, dopo un periodo di gestazione, alla fine il “Capys” fondato e edito per mezzo secolo dal
preside, è ritornato sulla scena grazie alla sua gentile donazione della testata all’Istituto di Scienze
Religiose che ha lanciato la nuova edizione con uguale rigore scientifico e valenza contenutistica.
Con l’intervento dell’Arcivescovo di Capua,
Mons. Bruno Schettino e del sindaco di Capua
dott. Carmine Antropoli, l’ 11 luglio, nel salone
municipale, ha avuto
luogo la presentazione
del nuovo progetto editoriale e scientifico del
“Capys”. Ne è direttore
onorario il preside Chillemi, mentre il comitato
di redazione è così composto:
direttore responsabile
Carmine Riola; direttore
scientifico Antonio Ianniello; redattore capo Carmine Matarazzo; una redazione formata dagli insegnanti dell’Istituto di Scienze Religione e da noti cattedratici delle Università di Napoli, Salerno,
Pisa. Come ha scritto il prof. Ianniello nella presentazione , “la veste editoriale di Capys sarà caratterizzata dalla cadenza semestrale
(non più annuario) e da una logica
strutturale dei contenuti fondamentalmente monografica perdendo la caratteristica di rivista
miscellanea”. La rivista viene
stampata presso Stampa Editoriale srl a Manocalzati (AV), quella
precedente da
Grafiche Boccia-Capua.
Franco Fierro
Foto Nicola
Marauta,
dell’Associazione Virtuale
Fotocultori.
Pagina 17
La poesia di
Piera
De Filippo
E’ BELLO
ESSERE AMICI
Noi ci aiuteremo sempre
in ogni occasione
Ma poi ci guarderemo negli occhi
abbiamo paura di cambiare
e di essere diversi,
di stravolgere la nostra amicizia
che è forte
come un legame di sangue.
RIEMERGONO I RESTI DI
CASILINUM ?
Con la chiusura della diga e l’evidente abbassamento del livello dell’acqua del fiume
Volturno, i capuani dal davanzale della riviera
tra i due ponti si interrogano se quel corpo di
pietre a forma di ferro di cavallo che si vede
emergere si può ritenere il porticciolo Casilinum (resti). O invece può trattarsi di un vecchio mulino. Si deve approfondire. Anche
questo è UN MISTERO DI CAPUA.
A Capua
Olivieri è
... I sogni diventano realtà!
CAPUA - Fuori Porta Roma, 159 - Tel. 0823.961262
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TESORI NASCOSTI NEL VOLTURNO
...E SE FOSSE VERO ?
La nostra’immaginazione delle volte
può essere anche una profetica
previsione più o meno realistica.E’
lecito perciò ritenere che ancora
oggi , a distanza di decenni dal
passaggio della guerra nella nostra
città, bottini e lingotti d’oro, casse di
monete e di gioielli, possano essere
sepolti in fondo al Volturno, murati
dietro le pareti di vecchi palazzi o
sotto le fondazioni di edifici ricostruiti. Quasi tutti questi beni nascosti potremmo ritenerli irrimediabilmente perduti, ma di tanto in tanto,
casualmente, facendo interventi edilizi sulle pareti e sui soffitti di vecchi palazzi, sono avvenuti ritrovamenti mai denunciati all’autorità pubblica. In particolare
nelle vecchie caserme è avvenuto che gli
sciuscià capuani del dopoguerra trovavano
oggetti, monete, armi e cose che potevano
vendere a “ferro vecchio”, diventando gli
antesignani della raccolta differenziata di
oggi. Di razzie Capua ne subì certamente
nel breve periodo dell’occupazione tedesca
come ho sentitio dire.Gli Alleati non furono
da meno. Quando si andò alla conta, passata la tempesta, quanti palazzi nobiliari e
non di Capua risultarono spogliati dei loro
averi più preziosi, e se più appariscente poteva essere stata la razzia di quadri e opere
d’arte, lo fu di meno per i beni che solitamente a quel tempo si custodivano in cassaforte, sotto le mattonelle, nelle tompagnature dei muri. Nell’ immaginario collettivo
ancora oggi c’è la convinzione che il nostro
sottosuolo è la “tomba” di beni preziosi, o
che potrebbero avere un valore di antiquariato. Particolarmente qui a Capua, per la
presenza del fiume Volturno, si pensa a
quante cose possano riemergere solo se si
scandagliassero i fondali, riducendo per le
ricerche la portata delle acque. Di tanto in
tanto gli ultimi testimoni del periodo post
bellico raccontano di avvistamenti di reperti
,durante il periodo della secca del Volturno:
elmetti e armi, bombe. Addirittura c’era un
carro armato nella curva di porta
Fluviale.Gli “Amici del Fiume” stanno ancora alla ricerca della statua di S.Giovanni
Nepomuceno. Ma come si scrisse
nelle cronache degli anni ‘50,
quanti ex della seconda guerra
mondiale tra tedeschi, americani e
inglesi, venivano fintamente da turisti in Italia, cercando di riconoscere i luoghi dove nel periodo in cui
erano stati belligeranti, avevano
nascosto piccoli tesori dopo azioni
di bombardamento, requisizioni,
saccheggi veri e propri, e cercavano di individuare i posti dove erano
stati “conservati”. Anche i camposanti erano luoghi ideali per nascondere casse e forzieri contenenti monete e gioielli che tentarono di disotterrare a distanza di molti anni dalla fine della guerra. L’idea affascinante di ritrovamenti favolosi non riguarda però solo questo periodo bellico. Tanti libri di storia locale riferiscono di tesori nascosti sotto le fondamenta delle
Torri Normanne, nel fiume, sotto i
ruderi di castelli e conventi, o nella
direzione dove guarda l’aquila incastonata sul portale di S.Marcello.
E allora, vero o falso, storia o leggenda che siano queste supposizioni, tutto contribuisce ad alimentare il grande fascino di questo
scrigno d’oro che è la nostra città,
ricca di tesori e di misteri, ancora
tutti da scoprire e da valorizzare.
(Franco Fierro)
AL 17° “ACQUI”
CAMBIO DI COMANDO
Cambio al vertice del comando del 17°
“Acqui” presso la scuola militare dell’esercito “O. Salomone” di Capua, il 19
scorso. Dopo 22 mesi di guida del glorioso corpo, il comandante William Russo
ha ceduto la guida dell’ “Acqui” al col.
Domenico Roma, cognome presente anche nella nostra città, tant’è che l’ex bersagliere Fernando Roma ha chiesto di posare con lui. Il comandante del Raggruppamento Unità Addestrative Gen. Attilio Borreca, ha espresso il vivo ringraziamento al col. Russo per l’impegno di persona onesta e motivata,
dando il benvenuto al neo comandante. Alla cerimonia erano
presenti: la fanfara dei bersaglieri della Brigata Garibaldi di
Caserta; i gonfaloni di molti Comuni, tra cui Capua, con i rispettivi sindaci, compreso
quello di S. Maria C.V. Di
Muro. Assente giustificato
il sindaco Antropoli, nessun
suo sostituto ha partecipato
alla cerimonia. Tra le associazioni d’arma, presenti
l’Unuci con il presidente
avv. Gabriele Rendina, e i baldi ex bersaglieri capuani, applauditissimi come sempre. (foto 1: il neo comandante Roma; sotto:
Russo con i capuani maggiore Ferace e col. Fiore.
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