L`alta sartoria e la ceramica artistica in mostra nel ghetto ebraico

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L`alta sartoria e la ceramica artistica in mostra nel ghetto ebraico
L’alta sartoria e la ceramica artistica
in mostra nel ghetto ebraico
L’esposizione all’Atelier Il Bagatto
dal 30 aprile al 30 luglio
L’alta sartoria incontra il mondo della ceramica e si mette in mostra in un luogo storico di
Bologna. Venerdì 30 aprile alle ore 18 infatti prende il via la nuova esposizione ospitata
dall’atelier bolognese “Il Bagatto”. Fino al 30 luglio il negozio di via Mandria 3/a, nel cuore
del vecchio ghetto ebraico, ospiterà la mostra dal titolo “Il filo della storia – intrecci d’artista
tra abito e ceramica”. Verranno esposti al pubblico abiti di alta sartoria, realizzati fra l’800 e
gli anni ’40 del secolo scorso, assieme alle opere ceramiche nate dalle abili mani di Nadia
Burci del negozio La Majorana, anch’esso con sede nel centro storico della città.
La mostra, che ha il patrocinio di Cna Bologna e della Provincia di Bologna, sarà aperta
tutti i giorni (escluso il lunedì e il mercoledì) dalle 11 alle 19. E’ possibile prenotare visite
collettive telefonando allo 051/222.984. Per ulteriori informazioni:
www.bagattobologna.com, [email protected]
“Questo atelier – spiega il titolare de “Il Bagatto”, Eolo Helder Fontanesi - non è la prima
volta che organizza un’esposizione nella quale la moda va ad integrarsi con altre arti. Già
in passato ne avevamo realizzate coinvolgendo artisti artigiani orafi e scultori. A motivarci,
oggi come allora, è la medesima convinzione: l’intreccio delle abilità tipiche nelle arti
applicate può portare a risultati di altissimo livello”. Più che un salto nel passato, la mostra
vuole quindi ricordare al pubblico come l’integrazione di più esperienze abbia dato e possa
dare ancora grandi risultati. Insieme alle produzioni di molti anni fa, infatti, nell’atelier
verranno mostrati al pubblico ben quattro abiti realizzati ex novo da due artigiani, per i
quali sono stati impiegati anche materiali ceramici.
“La moda è poi un ‘animale duttile’, che ben si presta a incroci di questo tipo. Ci auguriamo
che la mostra possa stimolare un maggior confronto fra gli artisti artigiani che, troppo
spesso secondo noi, restano chiusi nei loro laboratori, senza cercare quelle collaborazioni
che potrebbero portarli a sviluppare nuove idee”.
Oltre a promuovere l’artigianato artistico, questa iniziativa congiunta di Fontanesi e Burci
vorrebbe contribuire a richiamare l’attenzione sull’intera area del vecchio ghetto ebraico,
spesso dimenticata dai turisti e dagli stessi bolognesi. “E’ un peccato, perchè questa è una
delle zone più belle del centro storico e al suo interno non mancano laboratori artigianali di
alto livello. Riteniamo sia un dovere rivitalizzare questa parte di Bologna, in particolar
modo da parte dell’amministrazione comunale che, ad esempio, potrebbe segnalare nelle
aree circostanti le attività artigiane presenti qui. Se non si fa nulla c’è il rischio che,
progressivamente, il ghetto perda la sua anima, diventando bersaglio della speculazione
immobiliare”.
Bologna, 28 aprile 2010
L’ufficio comunicazione Cna Bologna
Maurizio Collina Tel. 3487602.3310