«Il mio tempio è a Firenze. I miei abiti girano il mondo» L`alta

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«Il mio tempio è a Firenze. I miei abiti girano il mondo» L`alta
TEXTILE & CRAFTSMANSHIP
SARTORIA FABIO SODANO
L’alta sartoria napoletana
a misura di fashion blogger
After experiences at Kiton, Attolini and Isaia,
Fabio Sodano (28 year hold) starts his own business,
opening an atelier near Napoli. A workbench are Holland &
Sherry and Caccioppoli fabrics and a strong passion.
Antonio
Liverano
alle prese
con una
sua creazione
nella sartoria
di Firenze
LIVERANO & LIVERANO
«Il mio tempio è a Firenze.
I miei abiti girano il mondo»
Antonio Liverano manufactures his jackets with the
same technique and mastery of the beginnings, in
1950, when he arrived in Tuscany from Apulia.
Le forbici in mano le ha da quando aveva sette anni e
imparava il mestiere. Oggi, che di anni ne ha 78, Antonio
Liverano continua a tagliare abiti con la stessa tecnica e
maestria di una volta. «Non come molti colleghi giovani, che
si spacciano per sarti e invece fanno realizzare i capi da
altri», tiene a specifcare. Giunto a Firenze dalla Puglia nel
1950, Liverano entra nella sartoria già avviata dal fratello
e lo affanca fno a 17 anni fa quando, dopo la sua morte,
ne prende in mano interamente le redini. Nel negozio di 350
metri quadri in via dei Fossi, che lui chiama “il tempio”, per
via della ritualità e dell’atmosfera che si respirano, Liverano
dirige un team di 15 persone tra sarti, pantalonaie, occhiellaie
e gilettaie, il direttore commerciale e responsabile degli
accessori, Takahiro Osaki, e sua fglia Valentina, anche lei
di corvée sul fronte commerciale. «Sono l’unico che fa entrare
i collaboratori in sala prova, per insegnare loro i segreti del
mestiere», tiene a precisare. E prosegue: «Il mio forte è la
giacca. Le nostre, di scuola forentina, hanno le spalle morbide
e arrotondate, il fondo accentuato, i tre bottoni stirati a due e
una sola pince sul davanti». Creazioni apprezzatissime anche
all’estero, dove Liverano si reca con regolarità: «Tre volte
l’anno andiamo a New York, Tokyo e Hong Kong, dove portiamo
mazzette e campioni per i nostri clienti in loco. Poi realizziamo
tutto a Firenze. Ci aiuta il passaparola dei social media, che ci
ha fatto acquisire molta notorietà». «In questo - conclude - è
prezioso il ruolo di Takahiro Osaki, che è giovane, 36 anni,
e padroneggia il mezzo. Lui si occupa anche della parte
confezione: modelli miei che faccio realizzare in un laboratorio
esterno, per clienti meno esigenti».
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08_09_2015
Al centro di tutto mette il
prodotto: i tessuti, che sceglie
personalmente (i preferiti sono
quelli di Holland & Sherry e
di Caccioppoli), il taglio curato
nei minimi particolari, «visto
che da noi ogni vestito viene
confezionato dall’inizio alla fine
come si faceva una volta, mentre
oggi molte sartorie i pantaloni
li danno da fare fuori», ma nel
suo atelier c’è spazio anche
per qualche irriverenza, forse a
causa della giovane età. Fabio
Sodano, 28 anni, senza sarti in
famiglia a cui carpire i segreti
del mestiere e spinto solo dalla
passione entra diciottenne alla
scuola di alta sartoria di Kiton,
per passare alla corte di Cesare
CHITTLEBOROUGH & MORGAN
«Noi di Savile Row la pensiamo così»
Among the leading tailors in Savile Row, Joe Morgan is refractory
to the concept of made to order and ready to wear. His clothes are
rigorously made by hand according to the canons of the Sixties.
Joe Morgan (al
centro) con i suoi
collaboratori. A
destra: un abito
della sartoria
Chittelborough
& Morgan.
Attaccatura alta
delle maniche,
spalle dritte,
vita segnata:
questi i canoni
rigorosi seguiti
dall’atelier