Prodotti alternativi a rame e polisolfuro di calcio nelle esperienze del

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Prodotti alternativi a rame e polisolfuro di calcio nelle esperienze del
Prodotti alternativi a rame e polisolfuro di calcio nelle esperienze dell’Alto
Adige e del nord Europa
Markus Kelderer, Claudio Casera, Ewald Lardschneider
Centro Sperimentale di Laimburg (Bz)
[email protected]
La difesa contro le malattie fungine in frutticoltura biologica si basa principalmente
sull’impiego di formulati rameici, polisolfuro di calcio ed altri prodotti a base di zolfo.
Tali prodotti hanno una buona efficacia, ma presentano, come è noto, effetti
collaterali indesiderati. Il rame è un metallo pesante che si accumula nel terreno, per
cui la Comunità Europea è intenta a ridurne se non eliminarne l’uso. Un limite tecnico
all’impiego dei prodotti rameici è legato inoltre al fatto che alcune specie o cultivar
frutticole non lo tollerano e reagiscono con rugginosità e filloptosi. Tra i prodotti a base
di zolfo si distingue soprattutto il polisolfuro di calcio per la sua attività parzialmente
curativa. Il suo futuro impiego come fungicida è comunque incerto, considerato che
non ha ancora superato la revisione europea. In alternativa a queste sostanze, un
gruppo ristretto di ricercatori e sperimentatori in alcuni paesi d’Europa ha
sperimentato prodotti alternativi per controllare diverse crittogame dei fruttiferi
principalmente delle pomacee.
I prodotti impiegati possono essere raggruppati nei seguenti gruppi:
a)
b) carbonati: prodotti formulati o meno a base di carbonato di K, bicarbonato di K e
di bicarbonato di Na
c) argille acide: Ulmasud, Mycosin, MycosinVin, e Rocksil
d) nuovi formulati a base di zolfo: Heliosoufre, Thiopron ecc.
e) fosfiti
f) Saponoidi: estratti di yucca ecc.
g) preparati a base di microrganismi
Carbonati
La loro azione è dovuta al pH alcalino e alla presenza dei ioni di carbonato. Nelle
pomacee si sono riscontrati un’efficacia interessante contro ticchiolatura, odio e varie
fumaggini. L’efficacia di questi prodotti varia in funzione del principio attivo, della
formulazione e del momento d’impiego. In certe condizioni possono essere anche
fitotossici. È da segnalare soprattutto il loro potenziale retroattivo-curativo, se
applicati su foglia asciutta, con abbondante volume d’acqua e dose elevata. Il
bicarbonato di K recentemente è stato ammesso sia in Allegato I nell’ambito della
revisione europea dei prodotti fitosanitari
che nell’allegato II del regolamento
comunitario sulle produzioni biologiche 884/2008.
Argille acide
La loro azione è dovuta al pH acido e alla presenza di ioni Al 3+. In alcuni paesi del
Europa del nord trovano un ampio impiego come corroborante in viti-frutticoltura in
sostituzione al rame. Il loro target principale sono la peronospora, la ticchiolatura,
gleosporium e l’erwinia. Sono poco resistenti al dilavamento, in certe condizioni
possono provocare qualche
bruciatura sulle foglie. L’attuazione nazionale dei
regolamenti CE 834/2007 e 884/2008 prevede la possibilità del loro uso in forma di
potenziatori delle difese della pianta.
Nuove formulazioni a base di zolfo
Alcune ditte hanno proposto nuovi formulati a base di zolfo nell’intento di sostituire il
polisolfuro di calcio nella lotta contro la ticchiolatura. Benché spesso abbiano
un’efficacia superiore agli zolfi bagnabili, non hanno il potenziale tempestivo-curativo
che caratterizza il polisolfuro di calcio nella lotta alla ticchiolatura.
Fosfiti
Oltre alla ben nota efficacia contro la peronospora della vite, ci sono anche prove che
dimostrano una certa efficacia contro la ticchiolatura, la phytophtora ecc. Si tratta di
un prodotto sistemico che sembra non avere un effetto diretto sul fungo. Studi recenti
dimostrano un’induzione della resistenza delle piante dovuta all’attivazione di alcuni
geni. I fosfiti non sono sostanze presenti in natura e sono molto stabili nelle piante. In
alcune parti delle piante possono essere ritrovati dopo anni. In Italia vengono
commercializzati come concimi fogliari. In altri paesi sono classificati come
corroboranti. Una ditta ha notificato i fosfiti di K nella revisione europea dei prodotti
fitosanitari. Il loro uso in agricoltura biologica è molto discusso.
Saponoidi
Sperimentati in alcuni paesi del nord d’Europa hanno dato un certo grado di efficacia,
collegata spesso a qualche fenomeno di fitotossicità. Un eventuale registrazione
come fitofarmaco è ancora lontana
Preparati a base di microrganismi
Ci sono alcuni prodotti registrati (a base di Bacillus subtilis, Ampelomyces quisqualis,
ecc.) ed altri sono in fase sperimentale. I primi hanno trovato un certo impiego in
viticoltura, mentre in frutticoltura sono finora poco usati. Tra i prodotti sperimentali più
promettenti si distacca l’Aureobasidium pullulans che ha dimostrato di avere una
buona efficacia contro il colpo di fuoco, la botrite ecc.
In linea generale si può osservare che molte delle alternative citate sono sperimentate
soprattutto sulla coltura del melo e su vite. Mancano invece dati sperimentali su altre
colture frutticole e sulle colture orticole.