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CONCORSO LETTERARIO
TROVA IL TITOLO E… CONTINUA LA STORIA!
Dopo la positiva esperienza di “Un viaggio nella città del cioccolato”, il concorso nato
nell’ambito di Eurochocolate 2004 e patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria
che ha coinvolto numerose scuole elementari della regione, Eurochocolate propone ai giovani
scrittori un nuovo concorso letterario. Il progetto ha come obiettivo quello di rendere gli
studenti delle scuole elementari protagonisti attivi di una delle manifestazioni più importanti
del territorio attraverso lo svolgimento di attività didattiche in linea con le proposte culturali
con cui Eurochocolate ha già coinvolto con successo le scuole negli anni passati.
Il concorso è rivolto alle classi del secondo ciclo di terza e quarta della scuola primaria.
Quest’anno il progetto vede l’eccezionale collaborazione della famosa scrittrice umbra Clara
Sereni, vincitrice di numerosi premi letterari, che ha scritto per il concorso l’incipit della storia
che le classi partecipanti dovranno proseguire producendo una narrazione su temi
equosolidali.
La solidarietà, l’aiuto verso i più poveri, le difficoltà di vita e sopravvivenza in molti paesi del
mondo, saranno queste le tematiche da sviluppare e su cui riflettere attraverso il concorso che
nasce con l’intento di sposare l’offerta didattica della scrittura di una storia fantastica con
l’approfondimento di grandi temi sociali.
Gli elaborati verranno esaminati da una giuria specializzata composta da un membro
dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, un rappresentante di Eurochocolate, un esperto
di Teatro e uno scrittore di libri per l’infanzia.
La giuria selezionerà le tre migliori narrazioni in assoluto: elaborati che sono stati giudicati
migliori in base ai seguenti criteri di valutazione:
- fantasia e originalità,
- stile narrativo e scrittura,
- trama e intreccio,
- sceneggiatura (adattabilità del testo alla trasposizione teatrale),
- descrizione e caratterizzazione dei personaggi,
- descrizione e caratterizzazione dei luoghi.
Le tre classi i cui elaborati verranno premiati come migliori narrazioni riceveranno una
fornitura di cioccolato equivalente al peso complessivo di tutti gli alunni della classe.
Ma non solo: diventeranno la famiglia di un bambino proveniente da uno dei paesi poveri del
sud del mondo produttori di cacao, attraverso l’adozione a distanza che Eurochocolate
regalerà come premio per l’intero anno.
Le tre migliori narrazioni verranno inoltre trasformate in uno spettacolo teatrale, realizzato
dal teatro di Sacco con la regia di Roberto Biselli, che andrà in scena, in più repliche, durante
la nove giorni di Eurochocolate 2005.
La giuria riconoscerà ad altre tre narrazioni l’eccellenza in uno o più ambiti di
valutazione, per cui verrà eletta: la migliore narrazione per fantasia e originalità, la migliore
per stile e scrittura, per descrizione e caratterizzazione dei personaggi o dei luoghi, etc... (Vedi
sopra criteri di valutazione).
Tutte le classi il cui racconto riceverà un riconoscimento dalla giuria verranno premiate da
Eurochocolate con una fornitura in cioccolato.
Modi e tempi di partecipazione
Per partecipare al concorso letterario è necessario compilare la scheda di partecipazione in
allegato ed inviarla entro la fine di marzo 2005 a: Il Filo di Arianna, c.a. Camilla Vicarelli,
tramite fax 075-5017894 o tramite la mail [email protected] o per posta all’indirizzo Via
Capitini 51, 06124 Perugia.
Le classi partecipanti dovranno proseguire l’inizio della storia realizzata dalla scrittrice Clara
Sereni sviluppando temi equo-solidali.
Gli elaborati dovranno pervenire entro il 10 giugno 2005 in formato elettronico (file di word)
all’indirizzo mail [email protected]
I tempi e le modalità di premiazione degli elaborati verranno comunicate a fine settembre
inizio ottobre 2005.
Per Informazioni: Il Filo di Arianna, 075-5055807 – Camilla Vicarelli, cell 351444496
SCHEDA DI PARTECIPAZIONE
AL CONCORSO LETTERARIO
TROVA IL TITOLO E… CONTINUA LA STORIA!
SCUOLA
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CLASSE
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SEZIONE ……………………………………………….
NUMERO STUDENTI
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INDIRIZZO SCUOLA
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REGIONE
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PROVINCIA
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TELEFONO
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FAX
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INSEGNANTI DI RIFERIMENTO ..…………………………………………………………………………………………..
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INDIRIZZO E-MAIL ……………………………………………………………………………………………………………..
INCIPIT
TROVA IL TITOLO E… CONTINUA LA STORIA!
C’era una volta una città piena di chiese e palazzi e fontane, e circondata da mura
altissime. Gli abitanti della città fra quelle mura si sentivano al sicuro, con la pancia piena,
senza faticare troppo; la terra veniva infatti coltivata da un’infinità di uomini e donne senza
diritti, ai quali quasi mai era concesso di entrare in città.
I contadini potevano soltanto recarsi, in certi giorni, ad una certa porta, dove
consegnavano i frutti del loro lavoro ricevendo in cambio pochi soldi. Un giorno Ribelle, un
giovane contadino (e chissà perché si chiamava così), mentre faceva la fila davanti alla
porta per consegnare il suo carico di miele, si mise a parlare con la donna che gli stava
accanto, che aveva una gran quantità di uova e polli e si chiamava – ma guarda un po’ il
caso – Sovversiva.
In vita sua, Ribelle di uova ne aveva mangiate poche: e Sovversiva guardava con
desiderio i boccioni di miele che Ribelle aveva con sé.
Pensa che ti ripensa, desidera che desidera, la donna ebbe un’idea strana: offrì un
pollo, un pollo intero, in cambio del miele che Ribelle avrebbe ritenuto giusto. Pensava a
pochi cucchiaini (l’equivalente di quello che le avrebbero pagato i cittadini), Ribelle tutto
contento gliene contropropose un boccione. Sovversiva restò a bocca aperta, e, mentre
dentro le entravano le mosche, un altro contadino, sentiti i loro discorsi, si avvicinò e chiese
di poter scambiare un sacchetto delle nocciole che portava con sé. E una donna anziana
propose il suo latte, e cominciò una discussione sulla possibilità di scambiarsi le loro cose
direttamente, concordando per ciascuno il valore più equo.
Ad un tratto, dalla strada che collegava la città al mondo si udì un gran rumore di
zoccoli, di cavalli al galoppo. Gli armigeri di guardia alla porta, con le lance e le alabarde,
allontanarono in malo modo i contadini.
Un carro enorme, altissimo, apparve in una grande nuvola di polvere. Era tirato da
una quantità straordinaria di cavalli, ed era tutto coperto da un grande telone che non
lasciava vedere cosa ci fosse sotto.
I contadini non avevano mai visto una cosa così, e si tirarono indietro impauriti. Ma
Ribelle e Sovversiva rimasero lì dov’erano, sfidando ogni rischio. Il carro curvando li sfiorò,
e inclinandosi lasciò cadere un sacchetto di stoffa, così piccolo che il giovane non faticò a
nasconderlo sotto la giubba.
Il carro scomparve dentro la città. La fila si formò di nuovo, stancamente. Per l’ora
tarda, la fame si faceva sentire, e qualcuno cominciò a mordere il pane che aveva con sé.
Ribelle di pane non ne aveva. Affamato com’era, sperò che il sacchetto che aveva
raccolto contenesse qualcosa da mangiare. Infilò dentro una mano, tirò fuori qualcosa,
guardò. Che delusione, era solo una piccola pallina scura: sembrava una cacca di pecora!
Tanta agitazione, tanti cavalli, un carro così grande per dei pallini di cacca? Ribelle
non era convinto, così mostrò agli altri la strana cosa. Tutti la guardarono, incuriositi:
soprattutto dal profumo, che di cacca non era.
Un contadino anziano, che era stato ammesso una volta ai segreti dei cittadini, disse
con sicurezza:
- E’ un coccolatino.
Ma una donna giovane, che in casa dei cittadini era andata qualche volta a servizio,
con aria saputa ribatté:
- Ma va là, si dice cioccolatino!….