Scarica in formato PDF - Parrocchia San Bartolomeo Apostolo

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Estate 2016
Sommario
3 • Amoris Laetitia
foto di copertina: gli antichi decori
Periodico della parrocchia di
San Bartolomeo apostolo
Roveredo in Piano e Villotte
Direttore: don Ruggero Mazzega
Direttore responsabile:
don Bruno Cescon
Vice direttori:
Francesca Muner  Daniele Miotti
Redazione:
Andrea Radovan
Bruno De Luca
Gianni Lorenzon
Collaboratori:
Sergio Gentilini (per la Cultura)
Eugenio Latin (per le Villotte)
Impaginazione grafica:
Silvia Badia
Stampa:
Sincromia •
il periodico esce dal 1954
Il numero chiuso in aprile 2016
Redazione: Piazza Roma, 3
33080 Roveredo in Piano.
[email protected]
www.sanbartolomeo-roveredopn.it
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4 • Unità Pastorale
5 • Flauti o Organo?
6 • C’eravamo anche noi
7 • Per una corretta e cristiana celebrazione delle esequie
8 • Family Day 2016 e riflessioni collaterali
11 • Vinci l’indifferenza... Convegno Pace 2016
12 • Una “casa” per tutti
13 • Scuola materna Sacro Cuore: presente!
14 • Traguardi
15 • Lauree
17 • Pro Roveredo, non solo festeggiamenti agostani
18 • La musica di Roveredo
19 • Concorso Presepi
20 • E siamo a 30!!!
21 • Carnevale con l’Artugna
22 • Situazione Rimborsi ai Prestatori Cooperative Operaie
• Auser: una realtà nella società Roveredana
23 • La Casa sull’Albero
24 • La solidarietà vince
25 • La Grande Guerra
33 • Padre Bruno, don Mario e padre Pio
• Angolo del dialetto Roveredano
34 • Ricordi indelebili di un profugo Giuliano
35 • Donazione
36 • Ecce Homo
37 • Fotocronaca
39 • Ciclistica Roveredo in Piano
40 • Asd AC Virtus Roveredo: non solo calcio
42 • La società ginnastica Roveredana “Vis et Virtus” 2015/2016
46 • Alessandro Gentilini, un “Pitus Sportif” d’oro
47 • Yoga: salute e vita
48 • Tennis Club
49 • Scrigno dei ricordi
50 • Anagrafe parrocchiale
55 • L’angolo della Posta
numero 44 / Estate duemilasedici
Editoriale
don Ruggero Mazzega
Amoris Laetitia
Il 24 novembre del 2013, solennità di Cristo Re,
Papa Francesco ci regalava “Evangelii Gaudium”, il
19 marzo 2016, solennità di S. Giuseppe, nel Giubileo
straordinario della Misericordia, aggiungeva “Amoris
Laetitia” .
Sappiamo tutti che questo nostro Papa ha una capacità di “stupire” unica, di risalire sempre alla fonte e di
“inchiodarci” in modo semplice e preciso.
Non smette mai di meravigliarci col suo modo
evangelico di affrontare le problematiche interne alla
vita della Chiesa, pure alla storia in cui siamo inseriti.
In questi due scritti qual è lo stile? Come guarda al
nostro vivere, a questo mondo?
Se pensiamo alla nostra vita spicciola: quanta mala
parola, quanta acidità, quante colpe da riversare sugli altri, su chi gestisce la vita pubblica in particolare
per come cercano di salvarsi con la disonesta ricchezza,
come snobbano le vere necessità della vita della nostra
gente rincorrendo sicurezza solo personale. Del resto
San Paolo aveva già 2000 anni fa scritto -cito in latino-: “erit enim tempus cum sanam doctrinam non
sustinebunt, sed ad sua desideria coacervabunt sibi magistros prurientes auribus et a veritate quidem avertent
ad fabulas autem convertentur” [3Verrà giorno, infatti,
in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per
il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, 4rifiutando di
dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. (2Tim.
4,3-4)].
Questo nostro Papa preferisce parlare della gioia del
Vangelo e della delizia dell’amore. Parte dalla GIOIA del Vangelo che riempie il cuore la vita intera di
coloro che incontrano Gesù. È un appello perché tutti i battezzati portino agli altri l’amore di Gesù, la
gioia dell’amore di Gesù senza cadere in una tristezza
continua, disfattista e individualista. Invita a recuperare la freschezza originale del Vangelo. Il Cristiano
sia sempre segno di speranza attraverso la rivoluzione
della tenerezza. Le comunità ecclesiali si guardino da
invidie e gelosie.
Coloro che si lasciano salvare da lui sono liberati dal
peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’ isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.
“Il rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed
numero 44 / Estate duemilasedici
opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista e scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla
ricerca malata di piacere superficiale, dalla coscienza
isolata” (E.G. n.1).
“Amoris Laetitia”: anche questo titolo dice l’ ispirazione positiva e aperta, ed è assonante con l’Evangelii
Gaudium.
Questa espressione era stata usata da Benedetto
XVI nell’ indire l’Anno della Fede: “la gioia dell’amore (Amoris Letitia), la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono, la vittoria
della vita dinanzi alla morte, tutto trova compimento
nel mistero della sua incarnazione, nel condividere con
noi la debolezza umana per trasformare con la potenza
della sua risurrezione”.
La gioia dell’amore trova nel Risorto il suo compimento e la sua forza. L’uomo e la donna stanno interpretando se stessi in maniera diversa dal passato, con
categorie diverse. Sembra che l’uomo e la donna a cui
la Chiesa si rivolge, non riescano più a comprendere il
linguaggio e l’antropologia tradizionali.
Davanti alle famiglie sempre deve risuonare il primo annuncio, ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo necessario (A.L.58).
“Non si deve gettare sopra due persone limitate il
tremendo peso di dover riprodurre in maniera perfetta
l’unione che esiste tra Cristo e la Chiesa, perché il matrimonio come segno implica un processo dinamico, che
avanza gradualmente con la progressiva integrazione
dei doni di Dio (A.L. 122).
Questa esortazione acquista un significato speciale
nel contesto di questo anno giubilare della Misericordia. È una proposta per la Famiglia Cristiana a stimare i doni del matrimonio e della famiglia e a mantenere
un amore forte e pieno di valori quali la generosità,
l’ impegno, la fedeltà e la pazienza. Si propone ancora
di incoraggiare tutti ad essere segno di misericordia e
di vicinanza laddove la vita familiare non si realizza
perfettamente o non si svolge con pace e gioia.
Desideravo, con queste righe, invitare a leggere le
due Esortazioni apostoliche di papa Francesco e ricercare sempre più un modo positivo, evangelico, di leggere
la storia.
3
Vita della comunità
Unità Pastorale
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San Giorgio
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L’Unità Pastorale (UP) è l’insieme
di alcune parrocchie all’interno di
una forania, costituito in modo stabile per assolvere i compiti legati
all’evangelizzazione e per sostenere la vita cristiana delle nostre comunità.
Non è una nuova entità che si
aggiunge alla parrocchia, né una
nuova organizzazione della Chiesa
diocesana. La sua specificità consiste nella forma stabile di collaborazione tra parrocchie, nuovo stile
di azione pastorale in cui si vivono
e si sperimentano realmente la comunione e la corresponsabilità tra
preti e laici.
Due le condizioni essenziali perché l’UP possa funzionare:
• il Consiglio Pastorale di Unità
Pastorale composto da un moderatore, un vicepresidente, un
segretario laico, dai presbiteri
di ogni parrocchia componente
l’UP stessa, i diaconi permanenti
se presenti, un/a rappresentante
per comunità della vita consacrata, i vicepresidenti dei consigli
pastorali parrocchiali.
• una progettazione pastorale comune in sintonia con il progetto
pastorale annuale della diocesi,
in cui siano specificate le attività
pastorali comuni all’UP (es. pastorale giovanile, familiare, accompagnamento catechisti, Caritas ecc.) e quelle realizzate nelle
singole parrocchie.
Per la formazione delle UP è necessario adottare alcuni criteri comuni:
• vicinanza geografica e culturale
delle parrocchie;
• appartenenza allo stesso Comune e Forania;
• numero di parrocchie e di abi-
a
Unità Pastorale
tanti tali da favorire una pastorale
integrata e un lavoro comune.
Camminare in UP non significa
sminuire la centralità della parrocchia. È importante armonizzare le
attività e le proposte pastorali delle singole parrocchie con quelle
dell’UP e della forania per evitare
ripetizioni o sovrapposizioni.
La parrocchia rimane luogo ordinario della celebrazione dell’Eucarestia domenicale e dei Sacramenti.
La nostra UP è Unità Pastorale
di Fontanafredda-Roveredo e comprende le parrocchie del comune di
Fontanafredda (S. Giorgio, Villadolt,
Vigonovo, Ranzano, Nave), Roveredo in Piano, S. Quirino (con Sedrano, S. Foca) e la parrocchia di
S. Odorico di Sacile.
Vi operano alcune commissioni
suddivise in ambiti: Liturgia seguita
da don Giacomo; Pastorale della
Famiglia (comprende i fidanzati) seguita da don Luigi; Pastorale
Giovanile seguita da don Ruggero;
i Catechisti seguiti da don Giorgio;
la Caritas seguita da don Aniceto.
Il moderatore è nominato dal Vescovo tra i presbiteri dell’UP, sentiti i parroci. Guida la progettazione
delle attività pastorali comuni, verificandone l’attuazione, promuove la
comunione fra tutte le componenti
dell’UP e ne presiede il Consiglio.
C’è attualmente non poca diffi-
coltà a pensarsi e operare in stile
UP. Molte ancora le perplessità e la
diffidenza ad allontanarsi dall’ombra del proprio campanile temendo
di perdere la propria identità ed autonomia.
Ma il nostro Vescovo ritiene urgente e fondamentale la riforma
delle realtà parrocchiali chiamate ad
organizzarsi in UP. Solo integrando
le comunità parrocchiali (la vita pastorale delle comunità parrocchiali)
e superando chiusure, riusciremo
a custodire il patrimonio ecclesiale
accumulato e riproporlo in termini
missionari. Ogni realtà locale dovrà
cercare e trovare la propria strada,
ma non è possibile restare fermi.
Non più.
Inoltre il presbiterio si va riducendo rapidamente per forze e
numeri. Lo scenario che abbiamo
sotto gli occhi ci provoca ad essere
concreti, a facilitare la conversione
pastorale, ad essere docili all’azione dello Spirito.
I collaboratori laici non possono
e non devono sostituire i preti, sono
però chiamati ad una nuova assunzione di responsabilità da sviluppare gradualmente.
Passare dal modello “parrocchia” a quello “unità pastorale” significa promuovere maggiormente
la corresponsabilità: il parroco diventa sempre più colui che promuove la collaborazione stimolando la partecipazione, l’assunzione
di responsabilità da parte dei laici
in quegli ambiti che non sono strettamente specifici del prete.
L’UP non è un “meno” (meno
preti, meno messe, meno servizi…)
ma è un “di più” (più qualità, più incontro, più scambio di esperienze,
più iniziative pastorali…).
numero 44 / Estate duemilasedici
Cori
Vita della comunità
Gino Del Col
Flauti o Organo?
Laudate eum in chordis et organo (Sl 150, 4). In molte delle nostre
chiese questa frase campeggia
a grandi caratteri nei pressi della
cantoria. Tuttavia l’osservatore attento avrà notato che nelle attuali
traduzioni in italiano della Bibbia la
parola “organo” non compare mai,
neanche nel Salmo 150, appunto.
Il problema di per sé è molto semplice: l’invenzione dell’organo è
attribuita tradizionalmente a Ctesibio, studioso vissuto nel terzo secolo a. C., il quale avrebbe inventato un meccanismo che garantiva la pressione costante dell’aria,
sfruttando le proprietà dell’acqua;
da qui il nome dello strumento da
lui inventato: “hydraulis” o in greco
“hydraulos”. È evidente che l’Antico Testamento non può citare uno
strumento di molto posteriore. La
parola “organo” compare la prima volta addirittura nella Genesi:
quando si parla della discendenza
di Caino, alla sesta generazione
troviamo Iubal, che viene definito
(Gn 4, 21) pater canentium cithara
et organo (letteralmente: padre di
coloro che suonano con la cetra e
con l’organo).
Resta da chiedersi allora come
mai san Girolamo (347-420 d. C.)
nella sua traduzione in latino abbia
usato il termine “organo”.
Evidentemente anche lui ha incontrato le difficoltà che oggi incontrano gli studiosi di strumenti
antichi quando si interessano del
popolo ebraico. Dice il Sachs (1)
che delle grandi civiltà antiche, per
quanto riguarda l’Egitto sono arrivati fino a noi nomi di strumenti,
immagini e anche strumenti veri
e propri conservatisi nelle tombe; per la civiltà Mesopotamica ci
numero 44 / Estate duemilasedici
sono pervenuti nomi e immagini;
per quanto riguarda gli Ebrei possediamo solo nomi, in quanto la
legge mosaica proibiva la rappresentazione di oggetti (Es 20, 4).
Ancora oggi gli studiosi si trovano
all’hydraulis, che aveva finito col
chiamarsi “organum” a causa della complessità dei meccanismi da
cui è costituito. Infatti il termine
“organum” aveva un significato
vicino a quello che oggi per noi è
in grande difficoltà quando devono far corrispondere a quei nomi i
relativi strumenti. L’unico strumento antico di cui si hanno certezze,
perché giunto fino ai nostri giorni
in quanto strumento rituale, è lo
shofar: si tratta di un corno d’ariete
capace di produrre due o tre note.
Nelle traduzioni in italiano al posto di “organo” troviamo genericamente “flauti”, “fiati”, “strumenti a
canna”. Se questo è il significato
vago e generico della parola ebraica “uggàv” (Sl 150, 4), è probabile
che san Girolamo, nell’indeterminatezza del significato della parola
stessa e in mancanza di riscontri
oggettivi, abbia pensato allo strumento a canne per eccellenza,
“organismo” o “organizzato”. E
che l’hydraulis fosse ritenuto un
complesso di meccanismi ben
“organizzati” lo dimostra anche il
fatto che perfino Vitruvio (circa 8015 a.C.) se ne interessò nel De architectura al libro decimo, intitolato
appunto Machinae.
༒
C. SACHS, Storia degli strumenti musicali, Milano, Mondadori, 1985, passim.
(1)
5
Vita della comunità
Canto
Gino Del Col
per i cori parrocchiali
C’eravamo anche noi
Gli ultimi due mesi del 2015 sono stati particolarmente intensi sia
per il coro senior che per il coro junior della nostra Parrocchia (le parole senior e junior sono riferite alla
data di nascita dei due cori). Oltre
ai consueti impegni liturgici, abbiamo partecipato a tre manifestazioni
di grande impatto per noi.
Abbiamo cominciato giovedì
19 novembre: nella splendida cornice del Duomo-Concattedrale di
S. Marco a Pordenone insieme
alle corali parrocchiali della nostra
Diocesi abbiamo ricordato Santa
Cecilia con una celebrazione liturgica presieduta dal nostro Vescovo S.E. Mons. Giuseppe Pellegrini.
Dopo la prova generale del lunedì
6
precedente, insieme ai cori convenuti da ogni parte della Diocesi abbiamo animato il canto con i brani
scelti per l’occasione con il coordinamento dell’Ufficio Diocesano per
la Liturgia.
In un’atmosfera di entusiasmo
la celebrazione in alcuni momenti
è risultata anche toccante, sia per
l’intensità dei canti, sia per la sontuosa ricchezza e bellezza delle
vibrazioni sonore che hanno pervaso il Duomo. Noi avevamo un
motivo in più di gioia e di orgoglio:
la parte di solista prevista dall’Atto
penitenziale era stata affidata alla
nostra impareggiabile Federica.
Il coro parrocchiale di Porcia S.
Giorgio ci ha poi invitati a partecipare alla rassegna natalizia delle
corali liturgiche organizzata dalla
loro Parrocchia. Il coro senior e il
coro junior si sono uniti e hanno approntato un programma che comprendeva alcuni brani tradizionali,
ma anche Gesù Bambino di Pietro
Yon che presenta qualche difficoltà
certamente inconsueta per i canti liturgici. Inoltre era la prima volta
che lo eseguivamo in pubblico e
soprattutto era la prima volta che
ci confrontavamo con altri cori simili al nostro; infatti alla rassegna
partecipavano anche il coro di Fiume Veneto e il Coro di Palse, oltre
al coro ospitante. Ancora una volta
la direzione di Federica è stata decisiva e tutto è andato per il meglio.
Infine, a conclusione del 2015,
con la partecipazione anche del
coro Gialuth, abbiamo presenziato
al concerto natalizio della Filarmonica di Roveredo il 26 dicembre
nella nostra chiesa. I nostri due cori ancora una volta insieme hanno
eseguito quattro canti natalizi e poi
in un clima di festa e amicizia si sono uniti al Gialuth e alla Filarmonica
per il brano conclusivo.
Questo concerto ci ha permesso di provare un’esperienza diversa
rispetto alle nostre abitudini e ci ha
sicuramente arricchito sia per aver
ascoltato le altre esibizioni sia per
aver cantato con gli altri.
Per chi, come noi, concepisce
il canto corale come servizio alla
comunità è stato sicuramente un
modo nuovo per dare un contributo alla nostra Roveredo in Piano. Alla fine del concerto eravamo
molto felici della nostra prestazione
ma lo eravamo ancor più per la reazione che aveva avuto il pubblico
presente. Alcuni di noi hanno già
la vocazione al canto ma, per molti di noi, fino alla nascita del coro
giovani (o junior come è già scritto
in premessa all’articolo) non c’erano state altre esperienze di canto.
Quindi vedere il nostro impegno
e la nostra costanza premiate da
tanti applausi è stato molto gratificante e sicuramente è stato un altro incentivo nel continuare questa
straordinaria esperienza.
numero 44 / Estate duemilasedici
Sacramenti
Vita della comunità
Gianni Lorenzon
Per una corretta e cristiana celebrazione delle esequie
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha approvato la divulgazione delle indicazioni, predisposte
dalla Forania di Spilimbergo, per
la corretta e cristiana celebrazione
delle esequie.
La Redazione della “Voce” ha
ritenuto opportuno di portarle
all’attenzione dei parrocchiani, tramite questo numero del giornale,
con lo scopo di agevolare il parroco nel rapporto con i parenti dal
momento dell’informazione dell’avvenuto decesso e quindi di evitare
in seguito interventi inopportuni da
parte di parenti o amici del defunto
durante la celebrazione.
È previsto che queste indicazioni saranno discusse nel prossimo
incontro della commissione liturgia
dell’Unità Pastorale di Fontanafredda, nell’intento di estenderle
a tutte le parrocchie della stessa,
così che i parrocchiani delle parrocchie limitrofe riscontrerebbero
le medesime disposizioni.
INDICAZIONI
DELLA FORANIA DI
SPILIMBERGO
1. L’ANNUNCIO DELLA MORTE DI
UNA PERSONA
• Quando si decide la celebrazione
di un funerale cristiano, si sceglie
un rito essenzialmente religioso.
Perciò i famigliari contattino per
prima cosa e personalmente il
parroco, per dare notizia dell’avvenuto decesso, per chiedere il
suono delle campane (che invitano alla preghiera), per stabilire
tempi e modi per le esequie, per
il seppellimento e la recita del S.
Rosario.
• Successivamente concorderannumero 44 / Estate duemilasedici
no con l’Impresa di onoranze funebri orari e adempimenti vari.
2. LO SVOLGIMENTO DELLE ESEQUIE
• I familiari sappiano che esiste una duplice possibilità di svolgere
il rito delle esequie: o nella Celebrazione della S. Messa o nella
Liturgia della Parola.
3. CANTI E MUSICHE NELLA LITURGIA ESEQUIALE
• I canti (ed eventualmente musiche) durante il rito delle esequie
siano sempre e solo liturgici in
modo che possa partecipare
tutta l’Assemblea. Il Coro accompagni e non sostituisca l’Assemblea.
4. FORME DI RICORDO DEL DEFUNTO
• All’interno della Liturgia funebre
il ricordo del defunto può trovare
spazio esclusivamente nell’Omelia e nella Preghiera dei fedeli.
• Sono ammessi interventi solo
previo accordo con il parroco.
Il testo di questi interventi dovrà
essere valutato insieme al parroco (il rituale prevede solo “brevi
parole di cristiano ricordo” e non
banalità). Si eviti la moda degli
applausi, ma si mantenga piuttosto un rispettoso silenzio che favorisce la preghiera, il cordoglio
e la riflessione.
• La celebrazione termina con la
sepoltura in cimitero o sul sagrato della chiesa nel caso della cremazione del defunto.
motivi o Associazioni siano distinte da quelle raccolte in chiesa e la loro gestione sia interamente a cura della famiglia, che
accordandosi con l’impresa di onoranze funebri, si occuperà sia
di raccoglierle fuori dalla chiesa
sia di devolverle all’Ente indicato.
Nell’occasione è consuetudine
da parte della famiglia fare un’offerta alla parrocchia per la vita
della parrocchia e per le attività
della stessa.
6. LA CREMAZIONE E LA DISPERSIONE DELLE CENERI
• La Chiesa raccomanda che “si
conservi la pia consuetudine di
seppellire i corpi dei defunti”.
• La cremazione è tuttavia ammessa purché non sia fatta in
contrasto con la dottrina della
risurrezione dei corpi. La fede
cristiana ci ricorda che il corpo è
il tempio del Signore e come tale
va rispettato sia da vivo che da
morto.
• Il rito delle esequie deve comunque essere celebrato alla presenza del feretro, che solo successivamente verrà cremato e le
ceneri poste nel camposanto.
7. PER ONORARE LA MEMORIA
DEL DEFUNTO
• Il modo che la tradizione cristiana ci ha trasmesso per onorare
la memoria del defunto è quello
di pregare e far celebrare Messe
in suo suffragio
5. OFFERTE PER PARTICOLARI
MOTIVI O PER ASSOCIAZIONI
• Le offerte destinate a particolari
7
Vita della comunità
Pastorale Familiare
Daniele Miotti
Family Day 2016 e riflessioni collaterali
Inizialmente avevo pensato di condividere con voi lettori della Voce di
Roveredo alcune righe sul Family Day,
ma poi mi sono reso conto che vale
la pena analizzare la tematica assieme ad altri fattori che contribuiscono
a rendere la vita di oggi precaria e che,
in questa precarietà, fanno emergere
delle fragilità sociali di cui dovremmo
prenderci cura in quanto cristiani, ma
anche in quanto società civile.
Entro subito nel vivo della questione affermando che, a mio avviso,
i giornalisti liberi sono ormai “una specie in via di estinzione”, in quanto la
“nicchia ecologica” che occupano è
ormai troppo “inquinata”. Siccome,
per coerenza, la loro etica professionale non è in grado di adattarsi alle
nuove condizioni, non hanno la possibilità di sopravvivere nel loro ambiente
professionale.
Questa frase si può adattare a vari
ambienti di lavoro ed attività in gene-
8
rale, ma è tanto più vera quanto più
nell’ambiente in questione la presenza
di spiriti onesti e liberi da condizionamenti può portare un beneficio a quello che voglio chiamare Bene Comune.
Tornando all’ambiente giornalistico, questo fenomeno ci sta abituando
al fatto che ormai, nella maggior parte dei casi, le notizie assumono rilievo
solo quando presentano delle novità
tragiche/catastrofiche o quando sono
veicolo di interessi “particolari”.
Così avviene per esempio che i
migranti facciano notizia soprattutto quando avvengono delle stragi in
mare, oppure ogni qualvolta possono
essere usati come strumento di propaganda per qualche decisione da
prendere. Lo si può facilmente capire
per il fatto che, al di la’ di nazionalità,
condizione sociale, politica e religiosa, dovremmo considerare che dietro ogni persona c’è una vita, che è
sacra, ma che quasi mai è il soggetto
centrale della notizia.
Avviene per gli stessi motivi, invece, che fatti di notevole rilevanza,
ma da non divulgare perché si pensa
ledano interessi particolari, vengano
opportunamente tralasciati o si riservi
loro uno spazio risibile nei media. Ciò
porta al paradosso che questioni riguardanti la maggioranza dei cittadini
o, peggio ancora, che sono portatrici dell’interesse della maggioranza di
questi, vengano ignorate o trattate
con sufficienza, allo scopo di dimostrare che non riguardano poi tante
persone e dunque “non fanno notizia”.
Personalmente mi sento parte della maggioranza, trascurata non solo
da una politica che è sempre meno
degna di tale nome, ma ormai sempre più spesso anche dai mezzi di informazione, i quali sembrano essere
sempre più legati ai partiti o a chi è al
potere in un determinato momento.
Il fatto più eclatante, che mi sta
numero 44 / Estate duemilasedici
Pastorale Familiare
particolarmente a cuore, a cui ho partecipato attivamente di recente e che
esemplifica quanto appena scritto, è la
difesa della Famiglia naturale. Questo
interessa non solo me, ma la maggior
parte degli italiani, che si sono riversati
numerosi nelle piazze con i gruppi delle “sentinelle in piedi” lo scorso 23 e
24 gennaio e in numeri da “colossal” il
30 gennaio scorso a Roma, nella giornata per la Famiglia (Family Day 2016).
Vale la pena accennare al fatto che
la manifestazione non è stata finanziata da sindacati o da partiti (visti i numeri in gioco, si sarebbero svuotate
le loro casse), ma dalla gente stessa
che ha partecipato autofinanziando
le spese di viaggio così come i propri
fabbisogni.
Per fare un esempio concreto, il
contributo spese per il viaggio da Pordenone era nell’ordine di 50 euro per
gli adulti. Dunque ci voleva una motivazione veramente forte per spostarsi.
Infatti, da tutte le parti d’Italia, adulti,
ragazzi, anziani, famiglie con bambini,
si sono privati dell’equivalente – diciamo - della spesa alimentare di una
settimana per poter testimoniare che,
numero 44 / Estate duemilasedici
loro, alla Famiglia ci tengono.
Mi sorgono spontanee le seguenti domande: che numeri ci sarebbero
stati se, al posto di questa manifestazione, le persone avessero dovuto autofinanziarsi, per esempio, per
sostenere un partito politico? O delle
proposte riguardo al lavoro? O ancora, per sostenere la legge per promuovere la quale il nostro governo non ha
dato ascolto proprio al popolo della
Famiglia?
Ebbene, tutte quelle persone non
erano in piazza per chiedere un aumento della busta paga, o una diminuzione delle tasse, cose che sarebbero
basilari in questa fase economica, e
neppure per chiedere ad alcuni di separarsi dalle “poltrone” alle quali sono
molto affezionati. Non erano neanche
in piazza, come si potrebbe pensare
(sempre a causa della scarsa informazione riservata al fatto), per manifestare contro qualcuno.
Erano lì per chiedere che non venissero trascurati i valori più importanti, che sono tanto preziosi per il
popolo italiano, da superare di gran
lunga qualsiasi richiesta economica o
Vita della comunità
politica. Erano lì per chiedere di tutelare la Famiglia e quanto di più prezioso
da essa si genera in modo naturale
da millenni, cioè i bambini, i quali, in
termini molto riduttivi, ma sufficientemente “neutri”, costituiscono la continuità della società, ovvero - in termini
biologici - la garanzia della continuazione della specie umana.
Evidentemente, da qualunque
punto di vista lo si guardi, tutto ciò non
è interessante.
Riguardo i numeri, che non sono
solo elementi della matematica, e
dunque potrebbero sembrare poco
importanti, si usa dire: “si lasciano
scrivere”. Tuttavia in un sistema che si
definisce democratico e che si voglia
mantenere tale, devono avere la loro
importanza.
Al Family Day, devo ammettere che
non ho potuto valutare la numerosità
della folla perché ho potuto vedere
solo le persone che si trovavano all’interno del Circo Massimo. Infatti non
tutte quelle venute a Roma per l’occasione hanno potuto affluirvi, in quanto
il luogo non aveva una capienza sufficiente a contenerle tutte. Quindi se al
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Vita della comunità
10
Pastorale Familiare
culmine della manifestazione, citando
fonti ufficiali, Massimo Gandolfini ha
annunciato che eravamo due milioni,
non credo che abbia detto una cosa
diversa dalla realtà. Una piccola impressione la potete avere dalle foto.
Quantomeno per le condizioni di
“autoreclutamento” e di disagio che
si presentavano ai partecipanti, questo è un numero irraggiungibile oggi in
Italia da qualunque altra espressione
Dunque ci si può permettere di non
ascoltare grosse fette di popolazione.
Non potendo citare tutte le persone intervenute, ecco un elenco
dei principali organizzatori di questa
manifestazione: Il direttore del quotidiano La Croce ed ex deputato PD
Mario Adinolfi, la giornalista, blogger
e scrittrice Costanza Miriano, l’avvocato Gianfranco Amato, presidente
dei Giuristi per la Vita e il presidente
popolare. Tra gli eventi a cui ho partecipato, solo nel 2000, alla Giornata
Mondiale della Gioventù eravamo così
tanti. Vale la pena poi riflettere sul fatto
che per ogni persona che ha potuto
partecipare, ce n’erano diverse che,
seppur della stessa idea, sono dovute
rimanere a casa. Se il governo avesse
voluto essere espressione della volontà popolare, avrebbe avuto l’occasione per farlo.
Io penso che chi voglia mantenere il potere in una democrazia debba considerare i numeri, se non altro
per opportunità politica, almeno fino
a quando crede che il suo potere dipenda da essi. Ma se a tali numeri
non viene più dato ascolto, vuol dire
che c’è la consapevolezza che il potere non solo si possa ottenere a prescindere dalla democrazia (cioè dalla
maggioranza), ma anche che, essendo al potere, questo si possa mantenere indipendentemente dai numeri.
del Comitato Difendiamo i nostri figli:
il neurochirurgo Massimo Gandolfini,
nonchè promotore della manifestazione. Dal palco sono stati esposti casi
esteri celebri di uteri in affitto, con tre
testimonianze, una americana, una
croata e una ungherese.
La stragrande maggioranza delle
persone arrivate a Roma per essere
presenti alla manifestazione era cattolica, ma la preoccupazione per il disagio delle famiglie è trasversale. Hanno
parteciapato anche l’Alleanza evan-
gelica, i protestanti, il rabbino capo di
Roma, l’imam di Centocelle.
Spero di non aver deluso coloro
che si aspettavano dal titolo un articolo descrittivo su come è andata la
giornata; sono disponibile a raccontare di persona gli accadimenti della
giornata, ma per chi volesse si trova
parecchio materiale in rete. Consiglio vivamente a tutti di ascoltare su
YouTube il discorso finale di Massimo
Gandolfini, che secondo me riassume
molto bene tutta la giornata ed offre
ottimi spunti di riflessione. Un discorso
che dura mezz’ora, fatto da una persona con un curriculum eccezionale,
e dotata di forza, lucidità, convinzione,
passione e chiarezza tali che sono rarissime nei personaggi pubblici italiani
di oggi.
Concludo sottolineando che iI clima che ho respirato al Family Day è
stato positivo; però è veramente incredibile che per affermare una cosa
tanto ovvia oggi si debba scendere in
piazza e che, nonostante numeri enormi, chi avrebbe il dovere di ascoltare
e decidere non voglia sentire ragioni.
Non ho assolutamente percepito un
movimento di persone contro qualcuno, ma il desiderio del raggiungimento
del Bene per tutti, e la certezza che se
solo lo si voglia, questo diventa possibile. Paradossalmente, nonostante la
moltitudine di persone, l’atmosfera era
familiare e secondo me questo è dovuto al fatto che tutti i presenti condividevano qualcosa di importante, come
lo sono tutti i temi legati alla vita.
numero 44 / Estate duemilasedici
Azione Cattolica
Vita della comunità
Maria Luisa Cassin
Consigliere Diocesano di Azione Cattolica
Vinci l’indifferenza... Convegno Pace 2016
Anche quest’anno in occasione del
mese dedicato alla pace l’Azione Cattolica diocesana adulti ha organizzato
un evento aperto a tutti per riflettere
sul tema “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, tratto dal messaggio che
il Santo Padre ha pubblicato per il primo gennaio in occasione della giornata
mondiale.
deo in cui si è mostrata la risposta che
persone molto diverse tra loro davano
alla domanda di definizione di alcune
parole, quali giustizia, indifferenza, legalità e solidarietà. Alla fine si poteva
trarre facilmente la conclusione che,
nonostante le diversità dovute all’età,
alla provenienza e all’esperienza, le risposte a questi argomenti erano molto
Domenica 24 gennaio, quindi, nel
salone dell’oratorio di Roveredo in Piano i partecipanti sono stati sollecitati
da diverse provocazioni sul tema della
giustizia e hanno avuto modo di sentire
dalla voce di un testimone d’eccezione che è possibile evitare l’indifferenza
di fronte a certe situazioni di violenza,
sopraffazione ed illegalità. Ma andiamo
con ordine.
Il percorso pensato dalla commissione organizzativa è partito da una
riflessione personale che ognuno doveva fare sul proprio comportamento
nel quotidiano in tema di giustizia e legalità. Attraverso la compilazione di un
semplice questionario ognuno poteva
valutare il proprio livello di senso civico e riflettere sul come e se cercare di
migliorarsi.
Poi c’è stata la proiezione di un vi-
simili e che, quando si affrontano temi
che coinvolgono l’intera umanità, c’è
una condivisione di vedute.
L’ultima provocazione è stata data
con la presentazione di un libro, intitolato “Mafia a nord-est” e scritto da tre
giornalisti (Luana De Francisco, Ugo
Diniello e Giampiero Rossi), che attraverso i dati di un’inchiesta parla proprio
della corruzione, del riciclaggio e dei
disastri ambientali causati dalla mafia
anche nei nostri territori. Una proposta
data ai presenti per poter approfondire
le proprie conoscenze su ciò che accade fuori dalla porta di casa.
Dopo tutte queste premesse, è stato dato ampio spazio alla testimonianza di don Aniello Manganiello, parroco
di Scampia dal 1994 al 2010. Sedici
anni durante i quali ha combattuto la
criminalità organizzata, strappando alla
numero 44 / Estate duemilasedici
manovalanza della camorra tantissimi
giovani, criticando apertamente l’ipocrisia e la superstizione degli affiliati
che ostentano case piene di immagini
sacre e rifiutandosi persino di dare la
comunione ai camorristi e di battezzare
i loro figli.
Raccontando alcuni episodi che
hanno segnato la sua esperienza di
prete di strada, non ha nascosto i
momenti difficili trascorsi e le pesanti
minacce subite, ma non si è mai tirato indietro e così è riuscito a compiere
un vero e proprio ‘miracolo’: ottenere
la conversione (e non solo il pentimento) di diversi camorristi ed accendere
nei bambini e nei ragazzi che vivono in
quel quartiere una luce di legalità e di
speranza per il futuro. Ha ribadito con
forza che non bisogna avere paura,
non bisogna tacere di fronte alle ingiustizie e nemmeno giudicare le persone
dalle apparenze, ma star loro vicino e
mostrare che c’è sempre una soluzione alternativa alla illegalità per il bene e
la pace di tutti.
Con la fondazione dell’associazione
“Ultimi”, infine, sembra che don Aniello
abbia dedicato la sua vita a realizzare
concretamente le esortazioni che papa
Giovanni Paolo II aveva fatto in un suo
messaggio per la giornata della pace
nel lontano 2002, intitolato “Non c’è
pace senza giustizia”. Ha capito che
pace e giustizia camminano insieme
ed entrambe mirano al bene comune,
perciò non possiamo minacciarne una,
perché vacillerebbero entrambe.
Una bella testimonianza che ha
dato a tutti noi la forza di convertire il
nostro cuore, perché siamo tutti chiamati a fare dell’amore, della compassione, della misericordia e della solidarietà un vero programma di vita, uno
stile di comportamento nelle nostre
relazioni gli uni con gli altri.
11
Vita della comunità
Associazione San Pancrazio
Il Consiglio dell’Oratorio
Una “casa” per tutti
L’Associazione Oratorio San Pancrazio collabora da diversi anni con diverse realtà e Associazioni locali aventi
sede a Roveredo in Piano e zone limitrofe. L’Associazione dà accoglienza,
ascolto, disponibilità e supporto, nonché mette a disposizione locali, attrezzature, impianti audiovisivi.
Di seguito alcuni Gruppi Parrocchiali e Associazioni di Roveredo con
le quali collaboriamo:
Caritas Parrocchiale, Azione Cattolica,
Catechisti, Gruppo Ministranti, Scuola
Materna, Arcobaleno, Circolo Auser,
Gruppo Folcloristico Artugna, Corale
Gialuth, Pro Roveredo, Associazione
Padre Bruno Del Piero, Società Filarmonica, B-Band, Associazione musicale Takam, Congrega dei Borghi Roveredani, Frecce del Noncello, A.P.D.
Vis et Virtus Roveredo, Gruppo ANA
sezione Roveredo, Club Frecce Tricolori.
Altre Associazioni fuori Roveredo
con le quali abbiamo instaurato buone
collaborazioni:
Gruppo Teatro “Contro Corrente” di
Tamai, Compagnia teatrale “Luciano
Rocco” di Pordenone, Compagnia
teatrale “Giù dai colli” di Pordenone,
Compagnia teatrale “Lupus in Fabula“
di Prata, Compagnia teatrale “Gli ami-
12
ci del teatro” di Pescincanna, Associazione “Cardinal Costantini”, Coldiretti,
Movimento Vedovile, Sci club 5 cime
di Pordenone, ecc.
Ci piace ricordare eventi che ora-
mai sono diventati una tradizione per
la comunità roveredana:
• La “Cena del Grazie “
• La “Cioccolata calda” per lo scambio degli auguri la notte della Vigilia
di Natale dopo la messa di mezzanotte
• Il concerto Gospel in chiesa con
raccolta fondi a scopo benefico.
Lo scorso dicembre si è deciso di
devolvere i fondi raccolti alla “Via di
Natale“ (sono stati raccolti 2.108
Euro). Era presente la signora Gallini, fondatrice di questa meravigliosa, utile e umana realtà situata
nella nostra vicina Pedemontana.
• La “Befana” con la Benedizione dei
bambini in chiesa, il concerto della
B-Band e l’arrivo della Befana che
regala le calzette a tutti i bimbi
• San Pancrazio, che ricorre il 12
maggio.
• La Festa di carnevale ogni anno
nel giorno di martedì grasso, sempre per i bambini delle elementari
e medie
• La Pesca di Beneficenza durante
la sagra di San Bartolomeo
• Serate di Teatro per bambini e
adulti
• Il cinema per bimbi e ragazzi la domenica pomeriggio
Ricordiamo con immenso piacere
che in Oratorio durante la settimana e
in particolare il sabato avvengono gli
incontri di catechismo di tutte le classi, il corso animatori, la preparazione
ai campi di Tramonti, la catechesi per
adulti, varie attività ad indirizzo sportivo non agonistico (Kung fu, Zumba,
Ginnastica dolce, Arti Marziali, Yoga e
Balli di gruppo), prove di canto e musica, le prove del Gruppo Folkloristico
Artugna e tanto tanto altro.
Nel futuro... dopo-scuola, Grest e
molto altro... a Dio piacendo.
numero 44 / Estate duemilasedici
Scuola Materna e Nido
Vita della comunità
Antonio Arcolin
Scuola materna Sacro Cuore: presente!
Soprattutto quest’anno con l’approssimarsi della scadenza ultima delle iscrizioni per l’anno scolastico 2016/2017 sia il sottoscritto che il personale tutto ci ponevamo l’interrogativo se le notizie che circolavano
sulla stampa locale sulla nostra sopravvivenza avrebbero avuto un
effetto negativo su quante famiglie, pur condividendo il progetto educativo, sarebbero state disincentivate dall’optare per la nostra scuola.
Ebbene invece con grande piacere, grazie anche alla solidarietà
delle associazioni che hanno fatto da cassa di risonanza, abbiamo raggiunto il numero di iscrizioni che ci permetterà di mantenere le tre
sezioni.
È ovviamente inutile sottolineare che questa scelta comporterà un
ulteriore sacrificio per la parrocchia, esborsi che da tempo la stessa
sostiene per la gestione ordinaria della struttura, e che ora alla luce
di quanto deliberato dall’attuale amministrazione comunale di non
erogare più alcun contributo né alla scuola né alle famiglie diverrà
ancor più pressante.
Ribadiamo a tal proposito il concetto, che in più di una occasione abbiamo espresso, circa gli stimoli positivi che la coesistenza
collaborativa tra strutture pubbliche e scuole paritarie ha sempre prodotto e pertanto ritenevamo che fosse compito di una amministrazione locale contribuire anche finanziariamente a che la scuola paritaria
potesse continuare a godere di un minimo di sostegno come peraltro
avviene nella pressochè totalità delle scuole della provincia di Pordenone.
Comunque per quanto ci riguarda, prosegue l’impegno nel migliorare la nostra offerta formativa che negli anni ci ha visto primeggiare offendo tra i primi la psicomotricità, il laboratorio di lingua inglese, il laboratorio teatrale, la musica e recentemente la collaborazione
dell’Artugna, i corsi di acquaticità, le uscite nel bosco con il sostegno
del Corpo Forestale, le rappresentazioni teatrali al teatro Verdi.
Non dimentichiamo gli incontri conviviali che hanno coinvolto le famiglie con centinaia di presenze creando comunità che si impegna a mantenere saldi i vincoli familiari: la
castagnata, la festa di carnevale, il prossimo incontro a Tramonti e, per concludere, la festa del “ciao”
per salutare i bimbi che si apprestano ad affrontare l’esperienza della scuola primaria.
Non ci resta quindi che rivolgere un doveroso grazie a quanti hanno rinnovato la fiducia nella nostra
missione e in particolare alle famiglie, a tutti i nostri collaboratori, la nostra coordinatrice Patrizia, le
docenti e le educatrici e al nostro Parroco don Ruggero.
numero 44 / Estate duemilasedici
13
Vita della comunità
Roveredani in Festa
Traguardi
Violetta De Luca lo scorso 8 Novembre 2015 ha festeggiato i suoi 100 anni con le figlie Luisa e Giuseppina, il genero Giorgio, i
nipoti Marco, Chiara, Daniela e Tiziana e il pronipote Pietro di quattro anni (figlio di Tiziana).

Il colonnello Clemente Patrizi
Il 12 dicembre scorso è stato dato il saluto dell’Ariete al colonnello Clemente
Patrizi, in pensione dopo 40 anni di servizio nell’Esercito: fino a poche settimane
fa Vice Comandante della 132^ Brigata
Corazzata Ariete.
È stato collocato in quiescenza per il limite massimo di età per la permanenza nei ranghi militari; è stato salutato
dal Comandante della Brigata Ariete,
generale Antonello Vespaziani, nel corso
di un’apposita cerimonia di commiato
davanti a tutto il personale della grande
unità corazzata.
Nel maggio scorso 2015, in occasione
delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra, ha preso parte come
staffettista all’ultimo tratto della manifestazione sportiva “L’Esercito marciava”
portando a passo di marcia il Tricolore
nella tappa pordenonese.
Originario di Gerano (prov. di Roma)
abita a Roveredo con la gentile consorte.
Vanta molteplici incarichi ricoperti nel
corso di una brillante carriera; ora lo
14
attendono la famiglia e l’impegno a fare
del bene in molti ‘fronti’ e con chiara
motivazione cristiana, il volontariato sociale e anche il corso di teologia per laici
che sta frequentando, che prelude a un
ulteriore suo cimentarsi con le ragioni
della Fede e la partecipazione alla vita
della Chiesa che tanto sente in cuor suo:
Auguri colonnello, anzi “Generale” promosso per l’occasione.
Sergio Gentilini
numero 44 / Estate duemilasedici
Roveredani in Festa
Vita della comunità
Lauree
Eleonora Bortolin il 22 marzo 2016 ha conseguito la Laurea Magistrale presso l’Università degli Studi
di Trieste in Economia e Scienze Aziendali con 110 e lode.
Dedicata: “A chi, da sempre, mi ha amato ed insegnato, mia
Mamma e mio Papà. È a loro, mie radici e mio cuore, che
dedico il frutto delle fatiche, paure, silenzi, della forza che,
con impeto, viene da dentro per non lasciarsi andare alla
maestosità di tutto ciò che è “nuovo”. Senza il vostro amore
non avrei nulla da dire.”
Jessica Gelisi
si è laureata in Economia e Commercio con il voto di 101/110 il giorno 22 ottobre 2015 con
una tesi dal titolo “Demografia delle Imprese in Friuli-Venezia
Giulia”, relatrice la Prof.ssa Laura Rizzi, insegnante di econometria all’Università di Udine. La proclamazione è avvenuta
il giorno 6 novembre 2015, giorno in cui suo papà Sergio ha
compiuto 51 anni.
Tiziana Maruccia
laureata nella magistrale
di Scienze Internazionali e Diplomatiche con 110 e lode, con
una tesi dal titolo “L’approccio ai mercati esteri nel B - to - B
- Il caso L.C.I. Lavorazione Carta Riciclata Italiana”; correlatore: Lino Cadelli.
numero 44 / Estate duemilasedici
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Vita della comunità
Roveredani in Festa
Lauree
Silvia Pivetta il 24 febbraio 2016, presso l’Università degli studi di Udine, ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza discutendo la tesi: “Il sequestro preventivo tra disfunzioni del processo ed esigenze di garanzia”.
Roberto Vecchione
il 30 marzo 2016 ha conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso l’Università degli studi di Udine con voto 110/110, discutendo la tesi:
“Il restauro dell’ex chiesa di Santa Lucia a Udine”.
A tutti giungano i complimenti da tutta la Redazione e
auguri vivissimi per il vostro Futuro!
16
numero 44 / Estate duemilasedici
Pro Roveredo
Associazioni
Rinaldo Pottino e il Consiglio Direttivo
Pro Roveredo, non solo festeggiamenti agostani
L’associazione, attualmente rappresentata dal presidente Rinaldo
Pottino e dai suoi collaboratori, all’interno della vita roveredana è attiva
con diverse iniziative, che sarebbe
ingeneroso ridurre alla sola Sagra del
Gialut, per quanto questo sia il momento centrale all’interno del nostro
percorso annuale.
Lo scopo primario che ci prefiggiamo di realizzare attraverso queste
molteplici attività è quello di far conoscere ai nostri compaesani e non
solo che Roveredo è un paese attivo
su più fronti.
Gli appuntamenti che l’attuale
gestione ha voluto prendere in considerazione riguardano tanto aspetti
enogastronomici quanto momenti di
cultura popolare. Nel corso dell’anno
vengono organizzate alcune serate a
tema denominate Antichi Sapori, mediante le quali si cerca di far riscoprire
un’alimentazione semplice, salutare e
che rievochi i gusti di un tempo. Alla base di queste pietanze vi sono
“mus”, zucca, la renga in occasione
del mercoledì delle Ceneri, ma anche
menù che prevedono il ricorso ad erbe di stagione.
L’apice della nostra progettazione
è rappresentato indubbiamente della
Sagra del Gialut, che si tiene nei giorni attorno ai festeggiamenti del nostro santo patrono, San Bartolomeo
apostolo.
Ogni anno viene predisposto un
programma ricco di eventi, costituito
da serate danzanti per giovani e adulti, serate di cabaret, festa della birra,
torneo di calcio tra i borghi roveredani, mostre e mercatini oltre alla pesca
di beneficenza della Parrocchia. È
disponibile su “Paesi in Festa” il programma dettagliato, che di seguito
riportiamo. Tali proposte vengono
numero 44 / Estate duemilasedici
accompagnate, con l’aiuto di alcuni appresteranno a fare in futuro.
volenterosi ed attenti cittadini, dalla
Le porte della nostra Associazioraccolta di immagini e storie vissu- ne sono sempre aperte e saremo
te di Roveredo e da mostre a tema, ben lieti di accogliere chiunque di voi
volte ad esaltare le opere degli artisti si rendesse disponibile ad aiutarci
locali.
nelle varie attività che svolgiamo duUn’altra attività decisamente im- rante l’anno.
portante e che ci vede coinvolti in
A tal proposito, vi invitiamo a conprima linea è la gestione del centro tattarci al numero 331.7692412, a
polifunzionale di proprietà del Comu- visitare il nostro sito internet www.
ne di Roveredo, all’interno del quale proroveredo.com e a mettere un “Mi
nel corso dell’anno vengono propo- piace” sulla nostra pagina Facebook
sti corsi di meditazione e di fitness “Pro Roveredo”.
(spinning, yoga e ginnastica antalgiForza gente, vi aspettiamo numeca). Il centro, con annessa cucina e rosi.
sala feste, è a disposizione della Comunità sia per attività ludico-sportive
che per feste di vario genere.
Nonostante la pesante situazione
economica ricevuta in
eredità dalle precedenti
gestioni abbia pesato
www.proroveredo.com
come un macigno, riducendo talvolta le attività dell’associazione e
compromettendo in alINFO E PRENOTAZIONI:
[email protected]
- 20a Festa del Gialùt 331.7692412
cuni casi anche lo stesdal 19 al 28 agosto 2016
so svolgimento della
VENERDÌ 19 agosto
19,00 Apertura festeggiamenti, chioschi enogastronomici e Pesca di Beneficenza
Tutto al coperto
21,30 Concerto con il gruppo “I PUZZLE” Cover Elettroswing
consueta sagra paesa21,30 Chiosco giovani: Musica con Dj Set (area campo sportivo)
na, la determinazione a
SABATO 20 agosto
APERTURA CHIOSCHI
21,30 Serata rock’n roll con gli “ALTER EGO”
Giorni feriali ore 19.30
21,30 Chiosco giovani: Musica con Dj Set (area campo sportivo)
proseguire nelle sane
Giorni festivi ore 19.00
DOMENICA 21 agosto
21,30 Ballo con l’orchestra “ALTO GRADIMENTO”
tradizioni non è mai ve21,30 Chiosco giovani: Musica con Dj Set (area campo sportivo)
nuta meno. Sotto il proLUNEDÌ 22 e MARTEDÌ 23 agosto
19,30 Apertura cucina con servizio Fast Food (panini, formaggio, patatine e salumi)
20,00 Torneo dei Borghi (area campo sportivo)
SPECIALITÀ
filo economico, ci sono
20,00 Gara di Briscola
GIALÙT
MERCOLEDÌ 24 agosto - Festa di S. Bartolomeo
tutti i presupposti per
20,00 Torneo dei Borghi (area campo sportivo)
20,30 Santa Messa in onore del Patrono con processione
poter sanare e chiudeaccompagnata dalla Filarmonica di Roveredo (Chiesa Parrocchiale)
21,30 Musica e ballo con il gruppo “TRIODO LIVE”
MOSTRE E MERCATINI
re definitivamente tale
GIOVEDÌ 25 agosto - Festa della Birra
Specialità della serata: “Pollo” varie specialità di pollo (su prenotazione 333.2205612)
21,00 Concerto con il gruppo “PIXIES” Cover Irish Pop
situazione.
VENERDÌ 26 agosto
Ballo con
Tutto ciò è possibile
21,00 Torneo dei Borghi (area campo sportivo) - Finale 3° e 4° posto
ingresso libero
21,30 Concerto anni ‘60-’70-’80 con il gruppo “DISCOINFERNO”
21,30 Chiosco giovani: Musica con Dj Set (area campo sportivo)
grazie all’impegno e alla
SABATO 27 agosto
21,00 Torneo dei Borghi (area campo sportivo) - Finale 1° e 2° posto
buona volontà di molti
21,00 Serata di cabaret con i “PAPU”
21,30 Chiosco giovani: Musica con Dj Set (area campo sportivo)
cittadini, collaboratori
LUNA PARK
DOMENICA 28 agosto
11,00 Presentazione squadre A.C. Virtus Calcio (area festeggiamenti)
e volontari, ai quali va
16,00 “Pompieropoli” addestramento piccoli pompieri in coll. con Vigili del Fuoco
Prove di tiro a segno con carabina a cura dell’Ass.“Il Mirino”
16,00 Sfilata Storica per le vie del paese
il nostro più sentito rin18,00 Antico “GIUOCO DEI PÌNDOI” - 34 Ed.
21,00 Ballo e musica con l’orchestra “CADILLAC”
a cura
graziamento per quan21,30 Chiosco giovani: Musica con Dj Set (area campo sportivo)
Pro-Oratorio
Chiusura Pesca di Beneficenza
23,30 Chiusura festeggiamenti con GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO
to fatto e per quanto si
Comune di
Roveredo in Piano
Provincia di
Pordenone
ROVEREDO IN PIANO
SAGRA DI
SAN BARTOLOMEO
a
17
Associazioni
Filarmonica
Carlo Pinardi
La musica di Roveredo
Raccontare qualcosa riguardo
la Filarmonica di Roveredo per un
nuovo arrivato come il sottoscritto
non è cosa facile, a molti potrebbe
sembrare perfino strano, ai lettori
di questa rivista innanzitutto, cioè
coloro i quali, a rigor di logica (la
mia, almeno) vivono attivamente la
vita sociale del paese e già sanno il
valore di questa associazione che
esiste dal 1873. Quindi, per poter
aggiungere un qualcosa di nuovo
devo – solo in parte – parlare di me
e di come sono arrivato qui.
La vita è piena di occasioni, ritengo che ciascuno di noi abbia
chiaro questo concetto. Occasioni
che portano a scelte; scelte che
portano a cambiamenti; cambiamenti che sono già insiti nel profondo di noi stessi; in caso contrario queste occasioni semplicemente non si vedono e si perdono
i passaggi che ne derivano. A me
così piace pensarla.
Dalla Filarmonica ho avuto due
occasioni.
La prima nel 2008 quando mi
chiesero di insegnare. Mi chiamò
Francesco Dal Bo, che già avevo
conosciuto in Conservatorio a Udine. Al nostro primo incontro c’era ovviamente anche Pierluigi De
Mattia, che rividi quella volta dopo
18
tanto tempo, in quanto amico della
mia famiglia.
Appena diplomato, senza aver
mai insegnato, accettai con il timore di non esserne in grado, dovevo
ancora finire i successivi due anni
di biennio post diploma, non sapevo se sarei rimasto a lungo, se
quella di insegnante fosse davvero
la mia indole.
La seconda occasione risale a
settembre dell’anno scorso quando, sempre Francesco e Pierluigi
mi proposero di diventare direttore
della Filarmonica di Roveredo. Io,
clarinettista, senza aver mai diretto, direttore di una banda? Mi
sembrava di esser tornato indietro
nel tempo, perché la richiesta era
totalmente nuova e altrettanto inaspettata. Accettai senza pensarci.
Non mi presi nemmeno il tempo di
riflettere. Accettai perché ritengo
che la natura delle cose doveva
andare così.
Bene, tutto questo per dirvi cosa? Credo sia chiaro che, dopo
otto anni, per buona parte merito
della Filarmonica, ho capito che insegnare è parte di me ed è quello
che voglio fare. Ma l’aver accettato al volo la richiesta di diventare
direttore di questa banda mi ha
portato a fare delle riflessioni. Le
riporto qui, come vengono, sono
pensieri che per me hanno grande
valore.
La Filarmonica è una grande
famiglia dove tutti si occupano e
preoccupano degli altri e dell’associazione stessa (da 143 anni!) con
un’ indomita vitalità ed una continua voglia di rinnovarsi e di innovarsi. Abbiamo (si, abbiamo, perche ormai me ciamo dentro) più di
150 musicisti. Centocinquanta! La
maggior parte bambini e ragazzi.
Ogni giorno si suona, si studia, si
prova e si cerca di trasmettere non
solo Musica ma un modo di vedere
le cose da un altro punto di vista, si
cerca di trasmettere un’opportunità per migliorarsi, per cercare sempre il bello, per avere una disciplina
che permetta di affrontare le cose
della Vita, problemi compresi, con
una marcia in più. Si cerca di trasmettere il carattere sociale della
musica, l’aiuto che essa può offrire
agli altri. E su questo la Filarmonica
regolarmente si mette a disposizione del proprio paese, delle altre
associazioni, organizzando periodicamente concerti benefici in cui
l’intero ricavato è destinato a chi
ne ha più bisogno, pubblicizzando
il lavoro, alle volte nascosto, di altre
associazioni di volontariato.
Mi sono ritrovato in un’associazione dove le persone mettono a propria disposizione energia
e tempo per i bambini senza mai
tirarsi indietro o esitare. Tutto per i
bambini! Questo è magnifico! È di
una tal grandezza che, finché non
ci si riflette su, può sembrare quasi
normale. Invece è straordinario!
Mi sono ritrovato in un’Associazione dove la Vita delle persone è
al centro di tutto, dove, in tempi
numero 44 / Estate duemilasedici
Filarmonica
come questi che stiamo attraversando, si ha un gran senso di appartenenza a quel che si è come
cittadini e persone umane ed a
quel che si fa.
Sentirsi parte, a ventott’anni, di
questa comunità, avervi il ruolo di
direttore, è per me quotidianamente un’occasione unica di crescita
interiore e artistica. Mi sento molto
fortunato, mi ha cambiato la Vita
e mi ha aiutato a capire (mi sono
ritrovato, appunto!). Da poco sono pure cittadino roveredano, alla
faccia dei cambiamenti! E mi sento
in dovere di ricambiare tutto quello che la Filarmonica mi ha dato e
mi darà. A cominciare da queste
Associazioni
poche righe che sono anche un
modo per dire grazie a questa associazione e, implicitamente, per
dire grazie a tutti quelli che, gravitando attorno ad essa e al paese,
mi hanno accolto. Buona Musica
a tutti!
Francesco Dal Bo
Concorso Presepi
Anche il Concorso Presepi
2015-2016 ha riscontrato un bel
numero di iscrizioni (circa una cinquantina) con la formula delle “email”: ovvero, oltre alle classiche
foto a domicilio da parte degli incaricati, l’arrivo nella casella di posta
[email protected] della
maggior parte delle foto o addirittura in alcuni casi “via Whatsapp”.
Se inizialmente qualcuno poteva obbiettare che il tutto era forse
un po’ troppo “moderno”, in realtà
la facilità con cui si può interagire
con l’organizzazione, da una parte,
ha ovviamente aumentato le iscrizioni (pensate che solo tre anni fa vi
erano 13 iscritti), dall’altra, ha dato
la possibilità ai partecipanti di decidere come scattare le foto, come
dare rilievo dal punto di vista artistico-fotografico al proprio presepe.
Quest’anno l’edizione del Concorso è stata curata da alcuni ragazzi della Filarmonica, che hanno
preso a cuore il destino dell’evento.
Da una parte c’è la soddisfazione
del gruppo di poter dare una mano sempre attiva alla parrocchia,
dall’altra forse una velata tristezza
di come sia difficile a volte coinvolgere - vuoi per i tempi sempre
“stretti” della vita odierna o perché il mettersi in gioco non è così
“semplice” - più persone nell’organumero 44 / Estate duemilasedici
nizzazione del Concorso.
Siccome le vie del Signore sono sempre infinite e le porte della
parrocchia sempre aperte, cercando un coinvolgimento maggiore da
parte di tutti possiamo pensare di
avere un futuro radioso per il Concorso Presepi parrocchiale, che
porta avanti una tradizione sia religiosa che culturale in cui il coinvolgimento delle famiglie e soprattutto
dei bambini, sia nella costruzione
dei presepi che nell’affluenza e partecipazione alla Benedizione dei
Bambini nel giorno dell’Epifania,
sono una grande e meravigliosa
ricompensa per la comunità tutta.
Un grazie di cuore a don Ruggero che sostiene e mantiene nel
tempo questo importante evento
nella comunità roveredana e alle catechiste che hanno aiutato a
promuovere e sostenere la ormai
pluridecennale iniziativa.
19
Associazioni
Gialuth
Lorenzo Benedet
E siamo arrivati a 30!!!
Qualcuno potrebbe dire che sarebbe meglio smetterla con le celebrazioni ma, quando un matrimonio
funziona e dura nel tempo, è bene
darne testimonianza a tutti. Così è
anche per le associazioni. Il prossimo mese di settembre “compiamo”
30 anni di attività.
Tanto per ricordare…
Una sera di fine estate, di quelle
che si possono godere perché finalmente sono finite le vacanze e si
ritorna alla vita “normale”. Di quelle
che però l’estate non è finita e ci si
trova ancora con gli amici, all’ombra
del “morar” per far onore ad un altro
tipo di “ombra”. Di quelle che, per
caso, i convenuti sono dei “carbonari” che vogliono formare un nuovo
coro di canto popolare. Insomma,
una di quelle sere dove tutto sembra facile come le parole che escono eccitate dalla bocca di ognuno,
lasciano presagire un obiettivo ben
delineato e preciso e la chiara possibilità della sua realizzazione. Un
momento di quelli dove tutto sembra possibile.
Così, senza nulla di più ma neanche nulla di meno, nascono i
presupposti per la fondazione del
Gruppo Corale “Gialuth”.
20
Tutto parte dalla decisa scelta di
alcuni cantori che vogliono cantare
qualcosa che non sia liturgico, dalla
testardaggine di alcuni roveredani
e dalla passione per il loro paese,
dalla saggezza di qualcuno a cui nulla importa del canto corale ma
sa bene che un coro significa nuovi
stimoli per la cultura generale della
comunità.
Arriviamo così al mese di settembre 1986 dove, in una calda
serata innaffiata dall’ottimo Tocai
prodotto da Gino Del Piccolo (“…el
soméa Prosecco”) e all’ombra di un
“vecio morar”, i “carbonari” misero
sulla carta i presupposti per la costituzione del Coro “Gialuth” (Galletti,
al plurale, ecco perché è scritto tra
parentesi!!!).
Chi erano costoro? Presto detto:
Gino Del Piccolo, Ferruccio Casara,
Luciano Goz, Dino Ulian e Lorenzo
Benedet (con la inattesa partecipazione di Tullio Cadelli). Chi avrebbe
diretto il coro era chiaro. Un po’
meno chiaro era come fare a raggiungere appassionati cantori e costringerli ad entrare nel gruppo. Ci
voleva un’idea. Gino salta su dalla
sedia e sparisce per pochi minuti,
corre dal vicinante Dino Pes (noto
ed eclettico artista locale) e lo coinvolge nella stesura di un manifesto
(mani…festo proprio perché fatto a
mano). La riunione è convocata per
il giorno … alle ore … presso la allora Biblioteca Comunale. Con molta
fiducia si predispongono 40 sedie
ma, alla fine, non basteranno. Fine
della prima puntata.
Per cambiare discorso, ecco i
prossimi impegni del “Gialuth”.
•18/19 giugno – concerto a Biella e Santa Messa al Santuario di
Oropa – se qualcuno volesse visitare il bel luogo giubilare di Oropa, può unirsi alla comitiva: ci sono ancora posti liberi in pullman
•A fine giugno, metà luglio e fine
settembre, proponiamo un corso
di batteria vocale (beat boxing).
Se qualcuno fosse interessato si
faccia avanti sui soliti canali.
•A fine agosto, come l’anno scorso, collaboreremo a organizzare le semifinali della prestigiosa
“Rassegna Migliori Diplomati di
Castrocaro Classica”. Siete tutti
invitati a questo importante appuntamento di livello nazionale.
www.gruppocoralegialuth.it
www.corogiovanilegialuth.it
numero 44 / Estate duemilasedici
Artugna
Associazioni
Gabriele Manconi
Carnevale con l’Artugna
Dopo la bella esperienza del
2015, anche quest’anno noi dell’Artugna abbiamo deciso di partecipare al Carnevale di Roveredo, ormai divenuto appuntamento fisso
nel nostro calendario. Dopo il successo del carro dell’anno scorso
però abbiamo voluto raddoppiare il nostro impegno nell’impresa:
abbiamo realizzato non uno, ma
ben due carri mascherati che il 31
Gennaio hanno sfilato per le vie del
paese riempiendolo di una colorata compagnia di simpatici cavernicoli e di dolci bebè. I due temi che
abbiamo scelto per il nostro carnevale infatti sono stati il mondo dei
neonati e la preistoria.
Già a fine Ottobre abbiamo iniziato a prepararci all’evento raccogliendo il materiale per i carri e
creando i costumi. I bambini che
partecipano alle nostre attività del
sabato mattina hanno realizzato i
bellissimi travestimenti per la sfilata, e i ciucci, i biberon, le clave e le
parrucche che hanno completato il
nostro travestimento. Nel frattempo, anche il resto del gruppo si è
numero 44 / Estate duemilasedici
dato da fare per realizzare i carri:
raccogliendo scatole e giornali sono stati costruiti il camino con la
cicogna e la macchina e il carretto
“preistorici”che vedete nelle foto
di queste pagine (per vederne altre potete, come sempre, visitare il
Terminato il carnevale ci siamo
subito lanciati verso un’estate ricca
di appuntamenti, con il saggio dei
nostri piccoli ballerini della scuola
dell’infanzia a giugno e, in luglio,
il festival internazionale del folklore giovanile A.F.G.R. e il consue-
nostro sito www.artugnadanzerini.
it). Il giorno della sfilata giovani e
“grandi” del gruppo si sono ritrovati in compagnia e hanno percorso allegramente le vie del paese
insieme alle altre maschere, per
poi continuare la festa durante il
pomeriggio in piazza.
to viaggio estivo. Come sempre,
mentre ci prepariamo ad un autunno ricco di iniziative, speriamo
di incontrarvi durante uno dei nostri eventi. A presto… magari anche alle prove del venerdì sera o
del sabato mattina!
21
Associazioni
Auser
Franco Barbariol
Per il Comitato di tutela soci prestatori Coop Operaie dell’area Pordenonese
Situazione Rimborsi ai Prestatori Cooperative Operaie
Dopo aver erogato le prime tre tranches di rimborso ai Prestatori Sociali così distribuite:
- luglio 2015, escussione fidejussione bancaria del
30%;
- ottobre 2015, rimborso del 30% del saldo libretto al netto della fidejussione;
- il 17 febbraio 2016, rimborso del 13% del saldo
del libretto al netto della fidejussione;
le Cooperative Operaie, tramite l’Amministratore
Giudiziale, hanno rimborsato il 60% del Prestito
Sociale.
Non sono previsti ulteriori riparti sino all’intervenuta liquidazione dei residui cespiti immobiliari.
Giorgio Concini
Auser: una realtà nella società Roveredana
Centro di socializzazione,
Università della terza età, accompagnamento di anziani presso le
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strutture medico ospedaliere, corsi di informatica e corsi di lingua
italiana per stranieri, corsi di ballo
terapeutico, queste alcune attività
svolte dal Circolo Auser di Roveredo.
I tempi stanno cambiando e la
nostra associazione, che ha la vocazione di lavorare con la gente e
per la gente, deve assolutamente
adeguarsi. Il progressivo invecchiamento della popolazione e
l’ingresso di nuove povertà stanno
mettendo a dura prova l’efficacia
dello stato sociale. La tentazione
di creare efficienza attraverso tagli lineari, anche in questo settore,
contraddice il concetto di welfare
come conquista civile permanente e la necessità di non recedere
dagli aiuti in un momento di così
particolare difficoltà.
In questa situazione il volontariato svolge un ruolo molto impor-
tante a sostegno delle istituzioni
che rischierebbero altrimenti di implodere.
Il nostro Circolo, in particolare,
mantenendo alte le forme di solidarietà, che trovano il loro momento
più qualificante nell’accompagnamento (l’attività del Filo d’Argento
offre ai soci e attraverso il Comune, a tutti i cittadini di Roveredo,
il trasporto nei centri di cura e riabilitazione), diventa un punto di
riferimento per la popolazione più
fragile e quindi più esposta.
Contemporaneamente, il nostro Circolo offre, come promozione sociale, importanti attività
culturali e di socializzazione. Molto
conosciuta e frequentata l’attività
dell’Università delle Liberetà, che
quest’anno celebra il suo 20° anniversario e anche nell’anno accademico in corso, sta attuando
un intenso programma con 30
numero 44 / Estate duemilasedici
La Casa sull’albero
conferenze su vari argomenti. Si
continua con i corsi di informatica
che da cinque anni riscontrano un
sempre crescente interesse. Abbiamo, e lo dico con orgoglio, portato ad avere confidenza con l’informatica e soprattutto con i suoi
servizi, più di 200 persone.
Nell’anno in corso abbiamo operato nel settore della forma fisica con le tradizionali passeggiate
e con le lezioni di ballo terapeutico
di gruppo, avvalendoci di un ballerino professionale e della gentile
ospitalità della struttura parrocchiale di S. Bartolomeo.
È stato considerato anche l’aspetto ludico e di intrattenimento
inventando il “Burraco Club”, che
ha insegnato a molti soci, questo
moderno gioco a carte che sta impazzando in tutte le comunità.
Abbiamo attuato diverse gite
turistico culturali, con visite a mostre d’arte e a siti importanti come
l’EXPO.
Le nostre ottime cuoche volontarie hanno preparato magnifiche
cene, frequentate dai soci al limite
della capienza dei locali, in varie ricorrenze e a fine anno.
Vogliamo operare nella dimensione dell’invecchiamento attivo
e vorremmo che, per i cittadini di
Roveredo, il nostro Circolo diventi
un punto di riferimento dove rifugiarsi e dove ritrovare gli amici.
Ci sono numerosi Volontari che
permettono con la loro assidua
presenza e impegno la realizzazione, che non si limita a quanto
descritto, ma spazia in altri settori,
ove richiesto.
“Assistenza amica”, quindi nei
confronti di chi è maggiormente in
difficoltà e offerte che mantengono gli anziani attivi e non marginali
all’interno di una società che per
progredire ha bisogno non solo
della forza e della determinazione
dei giovani, ma anche dell’espenumero 44 / Estate duemilasedici
rienza degli anziani.
Tutto ciò con le nostre forze e
con l’aiuto e la collaborazione del
Comune di Roveredo, della Diri-
Associazioni
genza del locale Istituto comprensivo e della Parrocchia di S. Bartolomeo.
Stefania Summo
La Casa sull’Albero
L’Associazione “La Casa sull’albero” nasce a Roveredo in Piano
nel 2014.
La Casa
sull’albero
Oggi vanta un bel gruppo di Educatori e Pedagogisti che hanno
a cuore l’infanzia, l’adolescenza e,
in senso più allargato, la famiglia.
Da giovedì 1° settembre, in
collaborazione con l’Oratorio San
Pancrazio, apriremo le porte del
nostro Centro Educativo Pedagogico per bambine e ragazzi di età
compresa dai 6 ai 14 anni.
Di cosa si tratta? È un nuovo
modo di fare doposcuola, è un
nuovo modo di rispondere sia alle
esigenze organizzative delle famiglie sia alle esigenze di chi vuole usufruire di un aiuto concreto ed efficace nello svolgimento dei compiti
e nello studio quotidiano. Le nostre
competenze ci permettono anche
di poter seguire con progetti educativi individuali bambini e ragazzi
in difficoltà, ampliando e sviluppando le loro capacità decisionali,
progettuali, per il reggiungimento
dell’autonomia e dell’autostima per
un benessere totale.
Le nostre parole chiave sono:
Accoglienza, Benessere, Educazione, Valorizzazione.
Molte sono le attività e i laboratori contemplati nella nostra offerta
di servizi, che si svolgeranno in un
clima sociale positivo che permetta ad ogni bambino di esprimere
se stesso in modo sereno, appagante, divertente!
Chi ci conosce sa che non stiamo mai con le mani in mano e che
la nostra priorità è far stare bene!
Vi aspettiamo numerosi: insieme faremo cose meravigliose!!!
23
Associazioni
Scarpolini
Stefano Zecca
La solidarietà vince
L’Associazione Onlus Rosario Scarpolini non ha
scopo di lucro e offre servizi di volontariato ed assistenza alle persone attraverso la gestione di un appartamento che viene concesso, a titolo gratuito e per tutto il
periodo di cure, ai malati oncologici che si rivolgono al
Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, all’Azienda
Ospedaliera “S. Maria degli Angeli” o al Policlinico “San
Giorgio” di Pordenone.
L’appartamento, situato a Roveredo in Piano (PN) in
Via Garibaldi, può ospitare due nuclei familiari, con un
massimo di due persone per nucleo. Dal 2009, anno di
fondazione dell’Associazione, sono state ospitate circa
trecentotrenta persone per un totale complessivo di oltre quattromila notti.
di più, le richieste che giungono da ogni parte d’Italia.
L’associazione inoltre, è quasi sempre presente alle
varie iniziative organizzate sul territorio di Roveredo in
Piano nella sua attività di promozione.
I volontari dell’associazione, alle prese con lo zucchero filato
durante la festa di carnevale 2016
Una delle due camere disponibili presso l’ appartamento
Il soggiorno e la cucina dell’appartamento di via Garibaldi
L’ottimo andamento finanziario degli ultimi anni,
dovuto alle donazioni che sono state elargite a favore
dell’associazione, portano a pensare in modo positivo
alle prospettive future. In questo quadro, sta prendendo
forma il “Progetto Casa Rosario Scarpolini”, che porterà
gradualmente all’acquisto di un immobile in modo da
ampliare l’offerta alloggiativa e soddisfare così sempre
24
Un ringraziamento da parte del Presidente e di tutto
il Consiglio Direttivo va alla cittadinanza di Roveredo in
Piano e a tutti coloro che, in vario modo, sono vicini
all’Associazione.
Costituita nel novembre 2009, l’Associazione è nata
su iniziativa privata e volontaria di alcuni uomini appartenenti all’Aeronautica Militare del Comando Aeroporto
Aviano che, in questo modo, hanno voluto ricordare la figura del Generale SCARPOLINI Rosario, il quale durante
il suo comando aveva destinato alcuni alloggi all’interno
dell’Aeroporto di Aviano ai militari e/o ai loro familiari che
si rivolgevano, per le proprie cure, al CRO di Aviano.
Con Decreto del Presidente della Regione FVG del
21/05/2015 nr.0101, l’associazione ha acquisito la personalità giuridica di diritto privato mediante l’iscrizione
nel Registro Regionale delle persone giuridiche.
Per sostenerci puoi:
- diventare socio ordinario;
- donare il 5xmille dell’IRPEF all’Associazione Rosario
Scarpolini Onlus, il Codice Fiscale è il seguente: 910
768 609 30
- effettuare una donazione sul conto corrente bancario presso la Friuladria tramite IBAN
IT07W0533664980000030323674
Per maggiori info digita
www.associazionerosarioscarpolini.org
Seguici anche alla pagina facebook Associazione-Rosario-Scarpolini-Onlus
numero 44 / Estate duemilasedici
numero 44 / Estate duemilasedici
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Cultura
La Grande Guerra
Sergio Gentilini
Schegge di guerra
Appunti da una memoria storica del defunto amico Tullio Cadelli.
• 24 maggio1915 - L’Italia entra
in guerra; il 18 transita il 44° Reggimento fanteria diretto al fronte.
Le prime azioni belliche dal cielo
partirono dall’aeroporto di Roveredo (titolo di una intera pagina di
giornale).
• 20 novembre 1915 - arriva il
3° Squadrone Aviatori al Campo di
Volo di Aviano.
• Ottobre 1917 - inizia la profuganza oltre il Piave degli uomini
validi dai 15 ai 60 anni, compresi il
Sindaco Angelo Lollo e quasi tutti gli amministratori, e si va a piedi anche verso Treviso e Oderzo,
altri verso Mogliano, Padova e anche (con la tradotta militare) verso
Messina e Caltagirone.
• 6 novembre 1917 - verso sera, una colonna di soldati germanici (quelli con il chiodo sull’elmo)
con cavalli e carriaggi in gran numero, provenienti da San Quirino,
entrano dal capitello di S. Anna,
affamati stanchi e laceri e si sparpagliano nelle case in cerca di cibo, sistemando i loro cavalli nelle
stalle. Altre colonne di tedeschi
provengono dallo spilimberghese
e alcuni reparti di Fanteria si accampano nelle abitazioni mentre
alcune batterie di artiglieria contraerea si dislocano nei dintorni a
protezione dei campi di aviazione
di Aviano e della Comina, dove già
ci sono gli aerei della Flieger Kompanie austro-ungarica.
• Ottobre 1918 – La liberazione è ormai imminente e viene annunciata da un aereo italiano con
26
il Tricolore che sorvola il paese nel
pomeriggio del 31 ottobre, pilotato
dal roveredano Serg. Magg. Emilio
Del Piero; il giorno dopo arriva una
colonna di bersaglieri dalla strada
di Fontanafredda (e cattura alcuni
austriaci appostati all’altezza delle
Scuole elementari); le avanguardie
italiane, seguite da 8 autoblinde,
superano il paese e la Brentella e
alla Rojatta si scontrano con gli austriaci: si combatte sino al giorno
dopo e i superstiti della colonna
italiana ripiegano verso Roveredo
che viene mitragliata e cannoneggiata per tutto il giorno; il campo
di volo di Aviano, già abbandonato
dall’aviazione austro-ungarica, vede ritornare quelli Tricolori che appoggiano l’avanzata delle truppe
italiane.
• Nel pomeriggio arrivano in
paese i combattenti roveredani:
per primo, il pilota Emilio Del Piero con il suo Savoia Marchetta che
atterra sui prati della Brentella, e
i bersaglieri e gli artiglieri inglesi
vittoriosi vengono calorosamente
accolti dai roveredani. Il caporal
Magg. Eliseo Redivo, uno dei ragazzi del ’99, arriva in paese con la
bicicletta da Villanova del Livenza.
• Novembre 1918 - la Vittoria è
comunicata il 4 Novembre dal Comando Supremo Italiano. Rientrano dall’esilio il Sindaco, gli amministratori e i roveredani che si erano
rifugiati oltre il Piave.
ALTRE SCHEGGE:
Forse non tutti sanno che a Visinale del Judrio (piccola località
nel Comune di Corno di Rosazzo,
nei pressi del fiume Judrio) esiste
un cippo con una lapide che rinumero 44 / Estate duemilasedici
La Grande Guerra
corda il primo colpo sparato nella
Grande Guerra nella notte tra il 23
e il 24 maggio 1915: la stele ha un
valore simbolico più che storico
per quanto riguarda la Prima Guerra mondiale (perché, lo ricordiamo,
il fronte andava dalla Lombardia al
Carso) ma diverse sono le testimonianze in tal proposito.
Medaglie e Croci di Guerra. Collezione
privata S. Gentilini
Santina De Simon e Giovanni Del Piero in un ritratto dell’epoca, poco prima
dell’esplosione di una granata che causò
la morte di lei, appena ventiseienne
numero 44 / Estate duemilasedici
Un’altra curiosità: è stato un
bersagliere a suonare la fine della
prima Guerra mondiale, il trombettiere Costantino Tardivello, un
ragazzo del ’99 che suonò il definitivo cessate il fuoco, al bivio di
“Paradiso” (tra Pordenone e Roveredo), alle ore 14 del 4 novembre
1918, al momento dello scoccare
dell’armistizio con i soldati austroungarici. Matricola 3290, arruolato nel glorioso Ottavo Bersaglieri;
suonò con emozione, ricordava, al
momento in cui gli ufficiali italiani
e austriaci si stringevano la mano:
“Il col. Conti mi ordinò di suonare
la tromba del cessate il fuoco. La
Grande Guerra era finita!”.
Era stato chiamato giovanissimo a partecipare all’ultima fase del
conflitto: era nato il 29 dicembre
del 1899, la sua numerosa famiglia
(con 5 maschi e 7 femmine) allora abitava a S. Vito al Tagliamento
e lui faceva il fotografo. Dagli anni
Cultura
Trenta, il veterano e Cavaliere di
Vittorio Veneto abitò a Trieste, dove fino al 1977 ha gestito le giostre
del giardino pubblico. Conservo
una sua cortese lettera autografa,
del 12 febbraio 1983, nella quale
mi scrive “Contraccambio con sincero affetto Bersaglieresco gli auguri”, terminando così “Perdoni la
mia firma, poiché io sono cieco”.
Il primo caduto della Grande
Guerra 1915-1918 è il friulano Riccardo (Di) Giusto: con il suo Reparto aveva il compito di occupare
la Cima Natpriciar (Monte Natpricciana) davanti a Tolmino, ma verso le ore 3 di notte venne colto da
fuoco nemico e cadde colpito alla
testa.
Lo ricorda una lapide posta il
4 novembre 1924 sulla casa della
famiglia Giusto, che abitava nella
periferia udinese, solennemente
inaugurata sulle note dell’inno del
Piave: “A Giusto Riccardo – Alpino dell’VIII Reggimento – che a
monte Natpricciana nel nome santo d’Italia per primo la giovinezza
immolando battezzava col proprio
sangue il cimento della virtù italica
che Vittorio Veneto poi consacrava
glorioso trionfo”. Riccardo, 20 anni, alpino dell’Ottavo Reggimento,
sedicesima Compagnia, cadde
Giovanni Del Piero “polentina” in divisa e, al lato, la sua scheda di riconoscimento militare
27
Cultura
La Grande Guerra
colpito mortalmente alla testa a
Passo Solarie sul monte Kolovrat,
nel Comune di Drenchia, prima
dell’alba, “Fu portato morente verso San Volfango, dove fu sepolto”.
In verità Riccardo Giusto ( senza
Di, Paolo Strazzolini: verrà corretta
la lapide) non fu l’unico caduto di
quel primo giorno di guerra, primo
dei 650 mila caduti: diversi altri, tra
questi l’alpino Valentino Del Bianco ‘Zampares’ di Avasinis di Trasaghis (nato il 24 ottobre 1891, primo
di sette figli) morto alle 4,30 del
mattino, tre ore e mezza dopo l’inizio delle ostilità, in combattimento
in località Due Pizzi in Val Dogna;
Francesco Piccini, friulano di Codroipo e Giovanni Bionda, piemontese di Vanzone, morti all’alba
del 24 maggio 1915. E ricordiamo
anche Luigi Del Ben, primo caduto
pordenonese a 11 giorni dall’entrata in guerra: era di Torre, e apparteneva al 41° Reggimento Fanteria,
morto ventenne nell’ospedaletto
da campo di Caporetto, in seguito
alle ferite riportate in combattimento, probabilmente sul Monte Nero;
una lapide lo ricorda nel cimitero di
Pordenone.
Segnaliamo infine il docufilm
“Alpino Riccardo Giusto”, girato
interamente nelle Valli del Natisone (regista Giovanni Cismondi)
presentato al pubblico il 24 maggio 2015 a Teatro Ristori a Cividale
del Friuli; e anche il libro “Riccardo Giusto, tra Storia e Leggenda
nella Grande Guerra” presentato
a Udine sempre nel maggio dello
scorso anno, autori Claudio Zanier
e Paolo Strazzolini.
Nel 2003 è morto l’ultimo pilota, nel mondo, sopravvissuto che
ha partecipato alla prima Guerra
mondiale: Henry John Lawrence
Botterell (nato a Ottawa, capitale
del Canada, il 7 novembre 1896).
Era un pilota canadese (Canadian
28
Fighter Pilot) della RAF – la Royal Air Force. Quando è morto, il 3 gennaio
2003, aveva ben 106 anni.
ALCUNI DATI SUI CADUTI E FERITI ROVEREDANI NELLA GRANDE GUERRA
Civili roveredani:
• nel 1917 due donne: Cadelli Maria e Redivo Maddalena, ferite alle
gambe per lo scoppio di una bomba a mano;
• nel 1918: De Simon Santa, morta per una granata in località Naruth1
e Michelazzi Benvenuto, mutilato alla mano sinistra per una bomba a
mano lanciata da un soldato tedesco.
Soldati Roveredani:
morti o dispersi
feriti o mutilati
prigionieri
nel 1915
3
12
17
nel 1916
12
12
8
nel 1917
12
7
55
nel 1918
8
3
3
nel 1919
1 (all’Ospedale militare di Busto Arsizio)
Cavalieri di Vittorio Veneto: nella lunga lista compaiono i nomi di 45
roveredani.
In due dei Sacrari militari della prima Guerra mondiale, di Fagarè della
Battaglia e del Montello, sono custoditi anche i resti di Caduti roveredani.
Segnalo questo episodio familiare: giovedì 29 agosto 1918 una granata sparata da una batteria austriaca posta a Santa Lucia di Budoia va
ad esplodere a circa trecento metri dalle abitazioni dove Santa De Simon
con Antonietta, Ugo e altri si trovano colà per i consueti lavori agricoli
nei campi ‘là di Naruth’ lungo via IV Novembre, prima delle attuali Cave Dell’Agnese. Loro restano illesi ma le schegge uccidono Santa detta
Santina (sposa di Giovanni Del Piero ‘polentina’) di anni 26 e madre di
due bambine di sei e sette anni, Dovizia e Gesilda (mia suocera, cioè
madre di mia moglie Tina, di Santina e Giacomo Emmanuele).
Un tragico frammento nella storia di Roveredo e della famiglia di chi
scrive: Dovizia, emigrata in Argentina, è morta diversi anni fa; Gesilda
(coniugata Emmanuele), nata nel 1911 è morta a Roveredo nel 2009 a
98 anni.
1
numero 44 / Estate duemilasedici
La Grande Guerra
Cultura
Sergio Gentilini
Il generale Alvio Della Bianca
Scorrendo alcune notizie sulla
Prima Guerra Mondiale, una nota
ricorda come “ l’alpino Chino Ermacora farà la tragica esperienza
di raccogliere gli ultimi gemiti di
Riccardo Di Giusto, il primo dei
caduti italiani”; in un’altra “l’udinese
Riccardo Di Giusto del Battaglione Cividale, partito in pattuglia al
comando del Cap. Della Bianca,
fu colpito da una fucilata in fronte… era il 24 maggio 1915” e ancora “Davide Sello, portaferiti nella
Grande Guerra, colui che recupe-
rò il corpo di Riccardo Di Giusto...
venne eretto un cippo sopra il paese di Drenchia”.
Son tornato indietro nel tempo,
precisamente nel 1953 quando
mio padre Antonio (1908 – 1977)
stava decorando, anche con affreschi, la chiesa di S. Volfango
di Drenchia-UD (purtroppo in una
notte del giugno 1989 verrà incendiata da vandali notturni; verrà restaurata nel 1996).
Ebbene il 27 luglio di quell’anno
1953 venne inaugurato in località
Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto, conferita il 18.12.1968 al
papà di padre Bruno, DEL PIERO Giuseppe, da parte del Presidente della Repubblica, per riconosciuti meriti combattentistici.
numero 44 / Estate duemilasedici
San Volfango il Monumento ai Caduti con grande partecipazione di
Autorità: ricordo il vibrante e commosso discorso del gen. Alvio Della Bianca che, al termine, ho avvicinato in canonica. Nell’occasione
ad alcuni ho chiesto un autografo
a ricordo, e me lo fecero Pasquale
Tomasetig (segretario di Drenchia),
Lucio Formigano, dott. Vittorio de
Carli, col. Luigi Olivieri e Guglielmo
Pelizzo, mentre il gen. Della Bianca
mi scrisse, con la penna stilografica: “Augurando che tu possa divenire un educatore alla dignità di
se stessi e alla correttezza sociale
nella nostra bella Patria, ti auguro
un bell’avvenire: Alvio Della Bianca”.
Nato a Mirano Veneto nel 1882
ha percorso tutte le tappe della
carriera militare fino a generale di
Brigata, decorato su tre fronti (Prima Guerra Mondiale, Guerre di Libia, 2 ferite e 3 medaglie al valore),
è stato Rettore del collegio di Toppo Wassermann (dove son stato
Istitutore per diversi anni, al tempo
di Ottavio Valerio Mander e Silverio
Mestroni), poi sindaco di Morsano
e Capogruppo provinciale Unuci.
È morto per infarto a 83 anni a
S. Paolo di Morsano il 6 novembre
1965. Degli alpini “aveva il generoso cuore, il coraggio, la dedizione
alla Patria”. Ha voluto esser sepolto ‘nella terra’.
Nel 1968 a S. Paolo di Morsano
al Tagliamento inaugura il gagliardetto del Gruppo Alpini, intitolato
al gen. Alvio Della Bianca: madrina
Santina Driussi, madre di un disperso in Russia, presente la fanfara dell’Ottavo Alpini.
29
Cultura
La Grande Guerra
Enrico Gladulich
Ricordando la Grande Guerra e Celso Costantini,
un cristiano da imitare
Particolarmente felice la scelta
dei protagonisti della serata organizzata dalla nostra Parrocchia per
ricordare il Centenario della Grande Guerra, protagonisti che ci hanno permesso di gustare e riflettere
sul significato e sui diversi aspetti di
quello che fu la tragedia vissuta in
particolare dai veneti e dai friulani il
secolo scorso.
Innanzi tutto l’aspetto patriottico, il concetto di “Italia” e di “Patria”
che oggi spesso dimentichiamo,
ricordati dall’Inno Nazionale, dalla
Canzone del Grappa e dalla Canzone del Piave suonati dalla nostra
Filarmonica, diretta dal M° Carlo
Pinardi, e dal coro ANA Montecavallo di Pordenone, diretto dal M°
Roberto Cescut, con uno struggente pensiero agli alpini caduti
legato ai famosi “La Tradotta”, “Il
lungo treno che andava al confine”
e “Il capitano della Compagnia”.
Ma è stato l’aspetto sociale, trascurato in passato e solo recentemente riportato alla luce, che è stato trattato da Mons. Bruno Fabio
Pighin riferendosi al protagonista
della serata card. Celso Costantini
30
ed alla sua eccezionale opera nella
Prima Guerra Mondiale, soggetto
di un suo nuovo libro.
Celso Costantini sentì la vocazione a 14 anni quando a seguito
di un infortunio sul lavoro – faceva il
muratore – dovette restare a casa.
Appoggiato dal padre - profondo
cattolico che gli raccomandò di
riflettere bene sulla sua decisione
– si iscrisse al seminario di Concordia dove dimostrò subito la sua
eccezionale intelligenza laureandosi a 23 anni. Nonostante il suo
desiderio di dedicarsi all’istruzione
ed alla cura dei confratelli sacerdoti, il vescovo di allora, Mons. Isola,
lo obbligò ad assumere la carica
di parroco a Rorai e, successivamente, a Concordia Sagittaria
dove si distinse per la sua capacità di coinvolgere i parrocchiani
nell’attività pastorale, si occupò dei
nostri emigranti allora già numerosi ma trascurati creando a Milano
un’associazione e, come se non
bastasse, si dedicò alla scultura e
successivamente divenne scrittore
con notevole successo.
Lo scoppio della Prima Guerra
Mondiale lo portò ad occuparsi
della tutela dei beni artistici nella
zone occupate dai militari, in particolare di Aquileia, di cui nel 1915
diventò Parroco e curò la ristrutturazione della Basilica e scoprì il
famoso mosaico. La sua attenzione si rivolse anche ai militari ed alle
loro famiglie curando la trasmissione di notizie dal fronte austriaco a
casa. Ottenne che la Chiesa dovesse assistere e seguire anche i
caduti evitando le fosse comuni e
creò il cimitero militare posto dietro la Chiesa di Aquileia, curando
la celebrazioni funebri aiutato in
questo dal Duca d’Aosta. La sua
attività attirò l’attenzione di Gabriele d’Annunzio di cui diventò amico,
fratello, suo padre spirituale o, come lo definì D’Annunzio stesso, suo “compagno mistico”. Ciò lo portò
ad essere vescovo a Fiume, allora
oggetto di disputa tra il Governo
Italiano, gli irredentisti locali e le autorità croate.
Rientrato in Veneto seguì i nostri
soldati a Oderzo, Motta di Livenza
e Concordia dove ritrovò la sua popolazione. Forte delle sue amicizie
numero 44 / Estate duemilasedici
La Grande Guerra
intervenne a favore del Vescovo
Mons. Isola fatto prigioniero a Concordia dagli irredentisti, lo libera e
con l’automobile di un generale
dell’aviazione italiana lo porta a San
Giovanni di Casarsa dove Mons. Isola dà le dimissioni da Vescovo e
lo nomina Vicario Generale. Da lì
inizierà poco dopo la sua missione
in Cina che lo renderà famoso.
Mons. Pighin non ha voluto
quindi parlare dell’attività del Cardinale Costantini in Cina, già ampiamente trattata in numerose
pubblicazioni, bensì riferirsi al suo
ultimo libro che tratta la figura del
Cardinale sacerdote in Veneto, la
tragedia della guerra, le conseguenze sulla popolazione civile, in
particolare donne e bambini. Rilevante la sua attenzione ai “figli della
guerra” nati da violenze e relazioni
illegittime con soldati italiani o austroungarici e non riconosciuti dai
mariti. Per questi creò un istituto
prima a Concordia, poi nel pordenonese con l’aiuto del farmacista
di Castions dove furono allevati e
amati in particolare da suo fratello
(anche lui sacerdote) e sua sorella. E soprattutto non abbandonati
e trascurati. Curò la ricostruzione
delle comunità pastorali evitando
le lacerazioni e seguì la ricostruzione di 200 chiese e la riparazione di
altri 700 edifici sacri.
A completamento della sera-
numero 44 / Estate duemilasedici
ta e testimonianza di quanto fatto
da Costantini in Cina la presenza a
Roveredo da diversi mesi di Padre
Simon, sacerdote malese, figlio di
genitori cattolici cinesi.
Questa poliedrica attività guidata dalla Fede e dall’amore per il
Cultura
prossimo, questa eccezionale intelligenza spiegano e giustificano l’iniziativa presa dalla nostra diocesi e
da Mons. Pighin, in particolare tramite l’Associazione Amici del Cardinale Celso Costantini, per la sua
Beatificazione.
La Redazione
Un inviato davvero speciale
Carissimo Enrico, con queste poche righe la Redazione, pensando
di interpretare anche la volontà dei parrocchiani di Roveredo-Villotte e
di tutta la cittadinanza roveredana, vuole ringraziarti per il lungo e preziosissimo servizio offerto come corrispondente del Popolo per i fatti di
Roveredo.
Sei un profondo conoscitore del nostro paese e delle dinamiche della
nostra comunità. Sostituirti sarà una bella sfida per il tuo successore.
Nonostante le tue radici siano triestine, non sei stato un campanilista:
da quando ti sei trasferito qui hai saputo legarti a Roveredo, tanto da
affezionarti e addirittura amare questo nostro paese.
Per chi non lo conoscesse, Enrico Gladulich è originario di Trieste;
nato nel ‘36, si è trasferito a Roveredo nel 1972. Si è poi trasferito in Lussemburgo per lavoro nell’85 e vi ha vissuto per 10 anni. Dal 2000 all’inizio
del 2016 ha portato avanti il suo servizio al giornale diocesano scrivendo
gli articoli riguardanti Roveredo. Oltre a questo, ha servito la nostra Comunità anche in altri modi, per esempio ricoprendo il ruolo di Assessore
al Bilancio e Personale negli anni 1996 - 2000.
Ti ringraziamo, perchè non lo abbiamo ancora fatto, anche per i diversi anni di preziosa presenza in Redazione de La Voce di Roveredo,
sempre attento, propositivo, creativo e mai impositivo quando si trattava
di decidere, nonostante la tua superiore esperienza.
Il tuo servizio è stato veramente prezioso ed attingiamo spesso dal
tuo esempio.
Grazie ancora di cuore!
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Personaggi
Cultura
Sergio Gentilini
Padre Bruno, don Mario e padre Pio
Ci piace riproporre questa testimonianza (ritrovata tra molte
altre carte), commovente e profetica per tutti e tre: per padre Pio,
oggi è Santo, per padre Bruno
e per don Mario che tanto bene
hanno fatto e operato per la nostra gente, di Roveredo e in terra
di Colombia. Noi aggiungiamo una preghiera: che ci proteggano
da lassù.
Galatina 17 giugno 1997:
Carissimo Mons. Mario, mi rivedo
ancora con lei 50 anni fa, quasi, quando venimmo pellegrini a
questa terra di Puglia, a San Giovanni Rotondo, da Padre Pio, per
avere da lui un consiglio.
A me disse: “Tra due mesi entrerai in Seminario, sarai Missionario, andrai molto lontano e farai
tanto bene”.
La ‘Profezia’ di quell’umile
Cappuccino era anche per lei:
“Entrerai a Roveredo, ti fermerai
tutta la vita, darai tutto te stesso
fino alla fine”.
I Santi non si sbagliano. Tutto
si è compiuto.
Auguri e arrivederci.
Suo P. Bruno Del Piero, Missionario della Consolata.
Bruno De Luca
Angolo del dialetto Roveredano
L’Alfabeto roveredano è composto da 20 lettere. Rispetto a
quello della lingua italiana manca
infatti la “zeta”.
Alcuni plurali
- i sostantivi (femminili) che terminano in “a” fanno il plurale camnumero 44 / Estate duemilasedici
biando la “a” in “es”. Esempi: Solva (talpa) Solves
Bièspa (vespa) Bièspes
Thata (zampa) Thates
Theòla (cipolla) Theòles
Mùnia (suora) Mùnies
- i sostantivi che terminano in “l”
fanno il plurale cambiano la “l” in “i”.
Ciapièl (cappello) Ciapièi
Bròmbol (stupidotto) Bròmboi
Curtièl (coltello) Curtièi
Nuòtol (pipistrello) Nuòtoi
Codaruol (abitante de “Codes”)
Codaruoi.
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Cultura
Storia
a cura di Marco Giacomini
Ricordi indelebili di un profugo Giuliano
Era la notte del 3 Novembre
1943.
Questa data non la scorderò
mai. Segna l’inizio della fine, l’inizio
dei bombardamenti da parte dei
tedeschi.
Ricordo che quella notte, io e la
mia famiglia, siamo fuggiti da casa e ci siamo messi in salvo nella
campagna subito fuori dalla città.
Abbiamo costruito una baracca
con materiale trovato qua e là, e
all’interno ci abbiamo vissuto finchè i bombardamenti non sono
terminati.
Il ritorno nella casa di città è
stato doloroso: porte e finestre
sfondate e la casa vuota. Non era
rimasto nulla!
La ricordo perfettamente quella
casa: un palazzo dell’800 in pieno
centro città. Era di mio padre, frutto del suo lavoro. Era nostra.
Io e mio padre durante i bombardamenti ci nascondevamo in
mezzo ai rovi delle more e, mentre i tedeschi dormivano, intorno a
mezzanotte, tornavamo a casa.
Mi chiamo Nicola Summo, sono nato l’8 Maggio del 1931e fino
a quella maledetta data, la mia vita
34
da bambino/adolescente era davvero spensierata.
Sapevo che qualcosa non andava, ogni tanto sentivo parlare i
miei genitori, ma la mia giovane età
non mi aveva permesso di capire
la gravità della situazione in cui ci
trovavamo. Fino a quel giorno.
Quel giorno è iniziato il dolore.
Sono iniziati i bombardamenti
in Dalmazia che hanno dato vita,
dopo l’arrivo dei tedeschi, a quello
che ho sempre chiamato il “fuggi
fuggi generale”.
Vivevo a Zara, una bellissima
città in Croazia.
Durante la guerra ho lavorato
con gli americani, rifornendoli di
cibo, medicinali e sigarette ed ogni
sorta di vettovagliamento.
Ho lavorato anche nell’acquedotto di Zara il “Gradeski Vodovod”, dove ho imparato a fare l’elettricista e l’idraulico.
Quello che iniziai a vedere intorno a me era troppo per un ragazzino della mia età.
I tedeschi arrivavano al molo
con le barche, caricavano uomini e
donne con i polsi legati dietro alla
schiena con del filo di ferro e sal-
pavano.
Non andavano lontano.
Anzi, in verità queste persone
non facevano più ritorno a casa.
Infatti, pochi minuti dopo la partenza, sentivo gli spari e non era
raro vedere uomini gettati in mare
con le pietre legate al collo.
Ogni giorno, alla stessa ora, le
stesse barche tornavano vuote a
caricare uomini e donne destinati
alla morte.
Nel 1943 i bombardamenti avevano colpito anche le due fabbriche di liquori presenti nella città.
Fiumi di Maraschino, Cherry
Brandy e Cognac si tuffavano in
mare, ma io ed i miei amici, con
recipienti grandi, raccoglievamo
più liquore possibile dalla falla e lo
portavamo a casa. Per la gioia delle nostre famiglie!
Nel 1945 dopo i tedeschi sono
arrivati i titini (partigiani di Tito). Le
cose però non sono migliorate.
Ho visto esecuzioni in piazza,
gente ammazzata; non era raro
camminare in campagna e vedere sugli alberi gambe o braccia di
persone.
Dopo tutte queste vicissitudini, i
numero 44 / Estate duemilasedici
Arte
bombardamenti ed i rastrellamenti, siamo tornati in Italia come
profughi giuliani.
Ci hanno dato una sorta di
“lasciapassare”chiamato
PROPUSNIZCA ma abbiamo dovuto
lasciare tutto, compresa la nostra
casa e tutti i nostri averi.
L’unica cosa in nostro possesso
era rimasta una valigia di cartone
legata con uno spago.
Salito sulla nave che mi riportava in Italia, sono stato perquisito
dalla polizia.
Mi hanno addirittura controllato
se tra i riccioli dei capelli nascondevo qualcosa. Tremendo!
Giunti in Italia abbiamo vagato da un campo profughi all’altro,
compreso quello di Trieste.
Stanchi di tutto, nel 1946 siamo
tornati a Roma. Abbiamo cercato
un lavoro e abbiamo cercato di riprendere in mano la nostra vita.
Avevo 15 anni e facevo il ragazzo di bottega e ho sempre aiutato
la mia famiglia.
Piano piano ci siamo costruiti
una bella casa a Roma e ci siamo
ripresi la serenità economica di un
tempo. Ma i ricordi, soprattutto
quelli più bui, quelli non te li toglie
nessuno.
Zara mi è sempre rimasta nel
cuore e dopo mezzo secolo, sono
riuscito a tornarci lo scorso anno.
È stata emozione pura. Ricordavo tutto, ogni angolo della città
vecchia, la scuola, l’ospedale, la
piazza, la mia casa....c’è ancora.
Poi mi sono fermato sul molo,
ho guardato il mare e sono scoppiato in una risata.
Tutti mi hanno chiesto perchè. Il
Cultura
ricordo corre veloce indietro, fa un
balzo di circa 70 anni. Una cosa ho
scordato di dire: ero un ragazzino
un po’ vivace. Ogni mattina prima
di andare a scuola, passavo davanti al bar del paese e mi arrampicavo su una catena che toccava
l’insegna.
Il proprietario del bar, per paura
che la rovinassi, usciva e gridando
mi diceva sempre: - Nicolaaaa!!
Ghe lo digo a to pareee! Fiol d’un
can! Scappavo via, correndo a perdifiato e ridendo. E poi, proprio su
questo molo, dove sono in questo
momento, ho passato gran parte
dei miei pomeriggi a “giocare” con
i gabbiani.
Mi chiamo Nicola Summo sono
nato l’8 maggio 1931 e ai miei tempi non esisteva la Playstation!!
La Redazione
Donazione
Ecco i tre dipinti (altezza mt. 1,75) donati alla Parrocchia dalla Famiglia Gentilini Sergio e Tina e collocati nella
suggestiva chiesetta di San Antonio: si tratta del Battesimo di Gesù, del Miracolo della guarigione del cieco e
della Santa Famiglia di Nazareth, tre opere del defunto artista Antonio Pizzioli di Roveredo .
numero 44 / Estate duemilasedici
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Cultura
Arte
Vincenzo, Caterina e Pietro
Ecce Homo
“Ecce Homo” è il titolo della
Meditazione sulla Passione, Morte
e Resurrezione di Nostro Signore
Gesù Cristo, proposta martedì 22
Marzo scorso alle ore 21.15 in continuità spirituale con le Confessioni
Comunitarie per la Santa Pasqua.
La parrocchiale di San Bartolomeo ha accolto questo secondo
appuntamento (il primo dal titolo
“In principio era il Verbo” si è tenuto
il 27 Dicembre 2015 in occasione
del Santo Natale), sostenuto con
grande entusiasmo dalla Parrocchia e dal numeroso pubblico presente anche a questa serata, in cui
si sono susseguiti in forma scenica
brani del ricco repertorio poetico di
Padre Turoldo, cadenzati da brani
tratti dal Vangelo di Giovanni e i
Canti eseguiti dalle Corali Parrocchiali dirette da Federica Barbariol
accompagnate all’organo dal Maestro Gino Del Col.
I testi sono stati interpretati da
Caterina Comingio, Vincenzo Muriano anche regista della Sacra
Rappresentazione e Pietro Barbariol.
La serata ha proposto un itine-
rario di parole e musica, per celebrare il Mistero Pasquale.
La grande partecipazione di pubblico e la qualità
dell’ascolto hanno permesso che l’intensità dell’esecuzione fosse in linea con gli intenti prefissati.
Nel ringraziare quanti hanno collaborato a regalare
questo momento intenso di meditazione sulla passione, morte e risurrezione di Cristo, penso che questo
modo di pregare possa accostarsi e addirittura prendere il posto - in modi nuovi - ai nostri antichi momenti
di pietà popolare - novene, tridui, via crucis...
Grazie ancora, coltivate questo cammino religioso.
don Ruggero Mazzega
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numero 44 / Estate duemilasedici
Fotocronaca
L’Affresco del Crocefisso, dopo il restauro
a cura di Giancarlo Magri
Domenica
delle Palme
Restauro
visita a sorpresa
di suor Cecilia
da Yangon (Myanmar) Lucia Pivetta
con i genitori Ermenegildo e Anita
numero 44 / Estate duemilasedici
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Fotocronaca
Gara di
di briscola
briscola
De Zan
Zan
38
numero 44 / Estate duemilasedici
Sport
Omar Taschetto
Ciclistica Roveredo in Piano
Un 2016 ricco di idee e manifestazioni!
Sabato 9 aprile presso lo storico Bar K2 di Roveredo
in Piano, nonché sede sociale, si è svolta la presentazione della Società Ciclistica Roveredo in Piano e delle
attività previste per il 2016; presenti anche l’amministrazione comunale con il Sindaco Mara Giacomini insieme
alla delegata allo sport Laura Benedet e la Voce storica
della Pordenone Pedala e grande amico della ciclistica
roveredana, Flavio Silvestrin.
Si contano trenta componenti, tra atleti attivi e soci
all’interno del gruppo, più che una società, un gruppo
di amici che hanno preso a cuore la missione di promuovere il ciclismo all’interno del paese ma anche fuori.
Quest’anno il consiglio vede presidente, Taschetto
Omar, vicepresidenti Marano Marco e Polo Del Vecchio
Gerald, segretaria Zanchetta Sara, DS di 3° livello Taschetto Giovanni ed un folto consiglio composto da:
Del Piero Ermanno, Vignaduzzi Gianni (ex professionista degli anni 90), Martin Ivano, Vian Renzo, De Luca
Marco, Rusalen Stefano, Brusadin Renzo, Colle Maurizio e De Nardo Gino.
Iniziata presto quest’anno l’attività per la squadra
che si è impegnata il 31 gennaio nell’organizzazione
della 1^ Vajont Bike Race dove 300 bikers hanno partecipato alla manifestazione di mountain bike aperta a
tutti, seconda prova del Trittico Della Brosa, che ha riscosso un notevole successo. Il percorso che si sviluppava tra i comuni di Vajont e Maniago è piaciuto , molti i
consensi ed i complimenti nell’organizzazione.
Il prossimo imminente impegno ci vedrà operativi il
15 maggio a Cimolais, con l’organizzazione del 1° Trofeo
Dolomia, gara ciclistica riservata alla categoria giovanissimi. Quest’anno la manifestazione è entrata a far parte
della seconda edizione della Superchallenge, l’unione
di più gare riservate alla categoria giovanissimi,che raggruppa 7 manifestazioni organizzate tra Friuli e Veneto,
che vedrà a fine giugno la serata conclusiva in pista a
Portogruaro con le premiazioni finali.
Per il 3 luglio invece, la ciclistica roveredana, ha previsto di riportare a Roveredo in Piano una gara in linea
riservata alla categoria allievi denominata 1° Gran Premio Val Di Croda, che da tempo mancava in paese.
Il circuito che percorrerà le strade attorno all’abitato,
verrà ripetuto diverse volte, fino a staccarsi dal paese
per immettersi nella strada provinciale che porta verso
Budoia, ci sarà l’attraversamento della strada pedenumero 44 / Estate duemilasedici
montana, i corridori proseguiranno all’interno dell’abitato di Dardago per continuare la salita fino al Ristorante
“Allo Chalet” in Loc. Val di Croda.
Una manifestazione voluta con tutte le nostre forze,
entrata anche a far parte della 2^ Edizione Trofeo Il Popolo, challenge che unirà anche in questo caso diverse
manifestazioni ciclistiche con una classifica finale, organizzate assieme a Gruppo Ciclistico Pasiano, Ciclistica
Sacilese e Ottavio Bottecchia.
Un orgoglio per la nostra squadra aver ricevuto questa possibilità da società così prestigiose che darà valore aggiunto anche alla nostra manifestazione.
Da ricordare la nostra presenza sabato 11 giugno
alla Festa Dello Sport di Roveredo in Piano, con un percorso adatto ai bambini che volessero cimentarsi con
le due ruote.
Per quanto riguarda la Pedalata “Roveredo in Bicicletta”, molto sentita e richiesta in paese da numerosi
appassionati, non promettiamo niente, ma ci stiamo lavorando sopra; lo scorso anno è stata annullata a causa della nuova legge che richiedeva ai partecipanti di
presentare certificato medico per attività non agonistica
essendo la nostra una società affiliata al Coni e questo
avrebbe di certo fatto arrivare a poche decine gli iscritti.
Un parola va spesa anche per i roveredani Ermanno
Del Piero cicloamatore che l’anno scorso ha raggiunto
quota 25000 km in sella alla sua bicicletta, Ermanno
ed Edoardo Furia che, assieme a Luigi Piccinin e Omar
Pajer, partecipano constantemente a granfondo in tutta
Italia. Chiediamo ai giovani roveredani appassionati di
bicicletta di farsi avanti, le porte del nostro gruppo sono
sempre aperte! Buona pedalata a tutti!
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Sport
Patrizio “Mario” Giacomini
Asd AC Virtus Roveredo: non solo calcio
Eccoci qua..... ci siamo lasciati a Natale 2014, con
la festa dei 90 anni della nostra associazione, con un
consiglio tutto nuovo appena insediato.
Ecco quindi il punto della situazione del nostro
sodalizio:
Prima squadra retrocessa in seconda categoria
a giugno 2015, retrocessione studiata piú a tavolino che sul campo; pronti per ripartire tutti carichi di
entusiasmo e con un organico a mille, e soprattutto
composta al 100% dai ragazzi di Roveredo o provenienti dal nostro vivaio, guidati dal mister Raniero
Zambon.
Nella stagione in corso dopo un andata altalenante, ci troviamo a marzo a soli 3 punti dai play-off.
Juniores guidati da mister Luca Banini, sono terzi
in classifica, e si stanno comportando proprio bene
sotto tutti gli aspetti sportivi e comportamentali, e
sappiamo tutti quanto sia delicata questa fascia di
In altro la squadra dei Piccoli Amici
etá (17/19 anni)
Seguono gli allievi, primi in classifica nel girone Elite per un posto nei regionali, guidati dai mister Del
Torre e Gattel.
Nella categoria esordienti i nostri ragazzini sono
guidati dal duo Bessega e Benedet Luca.
A seguire nelle categorie dei ragazzini piú piccoli, Pulcini A guidati da Bottacin, Fusco; Pulcini B
con mister Zanetti D. e Nosella D. E per finire i nostri campioncini in erba Piccoli Amici con Bot Marco,
Giacomini N. e Mazzon.
Ecco questo è il nostro esercito, oltre 150 persone tra ragazzi, mister, accompagnatori dirigenti ben
guidati dal nostro Presidente Franco Zanetti, sempre
attento a tutti i dettagli e soprattutto teso a far si che
tanti giovani che hanno giocato con i nostri colori sociali, si avvicinino al termine della loro attivitá sportiva
alla nostra società, creando un ambiente sano, partecipato e fulcro del calcio roveredano.
Vi chiederete perché non solo calcio?
Perché la nostra società si è fatta promotrice di
una serie di nuove attività: iniziata con il Capodanno biancoazzurro, il carnevale con festa da ballo, il
pranzo della renga, la festa di fine anno con pranzo
in campo, senza dimenticare la cena sociale di Natale 2015 dove ci siamo ritrovati in oratorio in 260
persone.
Quest’estate inizieremo domenica 29 maggio con
la festa sociale di fine stagione; da venerdì 10 giugno
in occasione degli Europei, verrá allestito un maxi
schermo al campo sportivo, dove si potrá assistere
In basso: le due squadre dei Pulcini
40
numero 44 / Estate duemilasedici
Sport
alle partite della nostra Italia.... e non solo; un torneo
dei ragazzi del paese 3 vs 3, cosiddetto “torneo la
gabbia” con serate a tema e chiosco ben fornito.
A seguire in programma “Torneo dei Tifosi” in collaborazione con l”Udinese Club” e il “Memorial Fantinel” in collaborazione con gli amici di Martino.
In agosto poi in collaborazione con la Pro organizzeremo il chiosco giovani durante la sagra all’interno
del campo sportivo, sará il nuovissimo “Kiosquito
BlancoYAzul”; serate per i nostri giovani accompagnate da DJ set, oltre che dal tradizionale “torneo
dei Borghi”.
Per far sì che tutto questo funzioni al meglio, ringraziamo fin da ora tutti quelli che vorranno avvicinarsi alla nostra società, sostenendo le numerose
iniziative in programma: consiglieri, genitori, amici e
sostenitori vari.
Tutti sotto un’unica bandiera bianca/azzurra,
sempre Forza VIRTUS!
Dall’alto in basso: Esordienti, Allievi, Junore e la 1a Squadra
numero 44 / Estate duemilasedici
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Sport
Palmiro Bran
La società ginnastica Roveredana “Vis et Virtus” 2015/2016
Grande impegno da parte del Presidente, Palmiro Bran, e dei Consiglieri della Polisportiva, Guido
Cappella, Giuliano Capasso, Gessica Filippetto, Loris
Golin, Ramona Favretto, Giuseppe Crisci, Valentina
Bomben e Barbara Lattanzio, che risulta essere la
prima associazione sportiva roveredana per il numero
di praticanti, al fine di portare a termine tutte le attività
programmate per il 27° anno sociale, 1° settembre
2015/31 agosto 2016.
Comunicazione
Una grande novità, dal punto di vista della comunicazione, è il BLOG rintracciabile sul web all’indirizzo
http://visetvirtus.blogspot.it, con tutte le notizie necessarie per la frequenza ai nostri corsi e la galleria fotografica, anche storica delle nostre squadre. Vi si trova
anche uno spazio o meglio una “pagina” destinata ad
ospitare tutte le informazioni delle iniziative, di qualsiasi genere, che vengono programmate ed attuate
nel nostro Comune. Lo spazio è a disposizione anche
del Comune e di tutte le associazioni di volontariato
locali. Le comunicazioni vengono ricevute all’indirizzo
di posta elettronica [email protected].
Pallavolo
Innanzitutto si ringrazia l’Amministrazione Comunale per la concessione del meraviglioso Palasport
“Cirillo Steffanini” fulcro dell’attività, si tengono infatti
11 dei 14 corsi che sono stati cantierati per la corrente
annata.
La Prima squadra ha partecipato, per il secondo
anno consecutivo al campionato regionale di serie D,
con l’organico rivoluzionato. Ci sono state sei rinunce
da parte di giocatrici che facevano parte dell’organico
della stagione 14/15 (Shara Tinor ed Elisabetta Martin – neo mamme, Chiara De Mattia, Giusy Capasso, Maria Zivoli ed Emma Trevisan), sostituite solo in
parte, ed alle quali va il ringraziamento della Società
per il prezioso contributo dato nella conquista della
promozione.
La squadra che ha affrontato il campionato di serie D è composta da Martina Vidali ed Aurora Mottin
(entrambe new entry) con il ruolo di palleggiatrici, Roberta Bortolin, Vera Borriello e Michelle Pelletier (new
entry) - centrali, Silvia Buttolo, Valentina Turrin, Alessia
Modolo, Elisa Volpatti, Chiara Battistella e Giulia Ianna
42
(new entry) – attaccanti, Elisa Bidoli e Giulia Bidinost
– liberi. È stato programmato, ed anche attuato, sia a
livello di allenamento che di debutto in gare ufficiali,
l’inserimento nella serie D di atlete delle squadre di
giovanili: Elisa Cappella, Asia Mozzon, Nicoletta Menegoz, Alice Cattaruzza, Antonietta Capasso e Giada
Bordelot che ha pure fatto parte della Rappresentativa Provinciale Under 15, dimostrando la loro abilità di
giocatrici.
Coach della prima squadra è il confermato Daniele
Sinosich, allenatore di grande passione e competenza, registriamo pure la new entry di Giulio Conzato
quale Assistant Coach.
La stagione agonistica è da considerarsi di assestamento, al fine di trovare l’amalgama delle nuove
entrate, in pratica mezza squadra. Il compito delle
“nuove” si è rivelato arduo, in quanto la sostituzione
di “pezzi da 90” quali Shara, Elisabetta e Chiara non
è stata semplice. L’augurio è che vogliano mantenere
una condizione psico-fisica-tecnica che ci consenta
di mantenere la categoria.
Epocale rivoluzione nel settore giovanile, che ha visto lo sconvolgimento del ruolo tecnico degli allenatori, tutte le squadre Under hanno, in pratica, cambiato
allenatore.
La squadra di Serie D
Claudia Rosso, allenatrice per la Polisportiva dal
1995, l’anno scorso alla guida dell’under 12 ed under
13, ha rinunciato a confermarsi ed è stata sostituita
per le squadre suddette da Lorena Della Valentina,
proveniente dalla nostra under 15. Ha rinunciato alla
conduzione tecnica della nuova under 15 (già under
14) Marika Battistella – neo mamma, sostituita da Enumero 44 / Estate duemilasedici
Sport
Under 12
Under 15
leonora Maluta che ha preso in carico anche la nuova under 16. Per mancanza di spazi palestra, è stato concordata una collaborazione con il Volley San
Quirino per la gestione della squadra “mista” Under
14 (1 allenamento a Roveredo, 2 più la partita a San
Quirino) con allenatrice Federica Gallo.
Confermata la conduzione del gruppone del Minivolley (28 giocatrici/ori) a Vanessa Bresin.
Le squadre giovanili che abbiamo formato sono 5,
Under 12, 13, 14, 15 e 16, oltre al primo approccio alla
pallavolo che è il minivolley. La nostra realtà sportivo
associativa è una delle realtà provinciali più importanti
nell’ambito della pallavolo.
Rileviamo gli ottimi risultati agonistici delle squadre
Under 12 ed Under 15, nei primi posti delle rispettive
classifiche. In crescita l’under 13 e l’under 16. Buone
le prestazioni dell’Under 14, di complicata gestione
perché formate da tre nuclei distinti di provenienza
delle giocatrici.
Il gruppo del minivolley partecipa con entusiasmo
e numeri importanti alle manifestazioni mensili organizzate dal Comitato Provinciale di Pordenone della
Federazione Italiana Pallavolo.
Ogni squadra ha avuto la disponibilità di spazio
numero 44 / Estate duemilasedici
I primi passi del Minivolley a settembre 2015
per effettuare tre allenamenti alla settimana, due per
il minivolley, che sono il minimo sindacale per poter
progredire nell’apprendimento del bellissimo ed impegnativo sport della pallavolo.
Dal punto di vista economico sono state mantenute le stesse quote sociali degli ultimi anni, questo per
agevolare il più possibile la frequenza da parte delle
nostre ragazze.
E per non farci mancare nulla è possibile fare pallavolo anche con due squadre Amatoriali “miste” che si
allenano in tarda serata e partecipano a due campionati provinciali, dell’AICS, con la crema della pallavolo
anni 80 e referente Febo Frangipane, e dell’Associazione Famiglie Diabetici della Provincia di Pordenone
con una squadra aperta a tutti con referente Simone
Roman.
Ottimo riscontro per l’iniziativa del Calendario fotografico personalizzato per tutte le squadre con il fondamentale apporto del nostro Loris Golin.
È stata assicurata la partecipazione della Polisportiva, con la pallavolo e la Zumba, alla Festa Comunale
dello Sport, organizzata dalla Consigliera comunale
delegata alla Promozione delle attività sportiva Laura
Benedet per l’11 giugno.
Album delle figurine
dello sport roveredano
Con entusiasmo la Polisportiva ha aderito all’iniziativa del Comune di realizzare un album, il secondo,
delle figurine dello sport roveredano, che ospita tutte
le nostre giocatrici, allenatori e dirigenti.
Ben 141 figurine sono “nostre”, divise nelle nove
squadre agonistiche, su ben sedici pagine.
Ginnastiche
Oltre che nel campo della promozione dello sport
della pallavolo, la Polisportiva svolge anche un ruolo sociale per la nostra comunità, organizzando corsi
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Sport
Zumba-Fitness
di “ginnastica” di vari tipi e per tutte le età. Anche in
questo settore l’aria di Roveredo fa bene, la referente
per le ginnastiche, Valentina Bomben, ha avuto il suo
bel da fare per trovare una supplente dell’insegnante Chiara Tomasini, impegnata per la nascita del suo
terzo figlio.
Alla terza età viene dedicata la Ginnastica Dolce nelle giornate di martedì, dalle ore 8:10 alle 9:10,
presso il palasport ed il venerdì dalle 8:30 alle 9:30
all’ex biblioteca. È un’attività fisica che interviene in tono morbido, in accordo con le leggi della natura e in
armonia con lo stile di vita di chi la esegue. Non dà
alcuna importanza al fattore tecnico, a quello muscolare o estetico e rifiuta ogni sforzo che non sia soft ed
ogni tipo di prestazione e lavoro competitivo. Si basa
al contrario sulla sensazione e distensione e propone
un lavoro cosciente su se stessi in maniera tale da
creare un rapporto di armonia e non d’urto con gli altri
e l’ambiente che lo circonda. I principali obiettivi che la
ginnastica dolce si propone sono: ridurre la tensione
muscolare e ottenere l’ottimizzazione o quanto meno
la normalizzazione delle principali funzioni corporee.
Insegnante Chiara Tomasini con la supplenza di Barbara Baldan.
A chi vuol migliorare la propria prestanza fisica
sono dedicati i corsi di Total Body Workout di primo livello che si tengono al palasport il martedì ed il
giovedì dalle 19 alle 20 e di secondo livello il martedì
ed il giovedì dalle 20 alle 21, con l’insegnante Chiara
Tomasini con la supplenza di Chiara Cadamuro.
È un tipo di allenamento che ha lo scopo di temprare la muscolatura di tutto il corpo. Rappresenta
l’evoluzione delle lezioni a corpo libero e consente di
migliorare il tono dei muscoli di spalle, braccia, addome, glutei e gambe. Grazie all’utilizzo di attrezzi fitness, quali step, manubri, elastici e palla medica, il
Total Body Workout punta a migliorare l’efficienza del
sistema cardiorespiratorio, la flessibilità, il coordina-
44
mento, l’equilibrio e la postura. Il tutto rigorosamente
a ritmo di musica.
Con la Polisportiva e l’istruttrice Sabrina Turchet il
martedì ed il giovedì dalle ore 18:30 alle 19:30 presso l’Oratorio San Pancrazio si può anche praticare lo
Zumba-Fitness, disciplina sportiva che unisce una
lezione di fitness con i tradizionali esercizi di ginnastica alla danza latino-americana. Il risultato è un piacevolissimo susseguirsi di coreografie facili e divertenti
da eseguire. Ha lo scopo di far tonificare e sviluppare
il corpo, con particolare riferimento a gambe, glutei
ed addominali, utilizzando i movimenti della danza aerobica miscelati ai ritmi ed ai movimenti della musica
latino-americana, l’idea della loro associazione serve
a far dimenticare la fatica ai praticanti mediante l’approccio giocoso e coreografico di questo tipo di ballo,
con il conseguente innalzamento del consumo calorico che, con una pratica regolare, porta ad eliminare
i chili di troppo.
L’ultimo corso inserito nei programmi dedicati agli
adulti è il Nordic Walking o camminata nordica il lunedì e venerdì dalle ore 18:00 alle 19:30, una nuova
disciplina sportiva che arriva direttamente dalla Finlandia e che sta coinvolgendo un numero sempre
maggiore di sportivi, sottraendo appassionati dalla
corsa. É semplicemente una tecnica di camminata
che inserisce all’interno del movimento naturale l’uso
dei bastoncini che comporta tutta una serie di benefici sia fisici che mentali allenando anche la parte superiore del corpo, prendendo spunto dalla tecnica dello
sci di fondo classico. Può essere praticato ovunque,
nei parchi, in montagna, sulla rive della spiaggia, nei
sentieri dei boschi e così via. Un ottimo modo di fare
sport a contatto con la natura.
Il Nordic Walking stimola l’utilizzo del 85% della nostra muscolatura e di conseguenza aiuta a consumare circa il 40% in più di una normale camminata guadagnandone in tonicità nonché migliorando la circolazione e le prestazioni di cuore e polmoni come tutte le
attività aerobiche. E tutto questo senza caricare sulle
articolazioni come anca, ginocchio, caviglie e colonna vertebrale, tanto che spesso è consigliato per chi
ha problemi alle articolazioni, per chi deve recuperare da un trauma o per le persone in sovrappeso.
Istruttrici: Gigliola Colautti, Elena Gaspardo ed il nuovo tecnico Valentina Bomben.
Ultimissima novità di questo giorni: per chi vuol trascorrere l’estate all’aria aperta correndo sia su strada che in campagna stiamo organizzando il corso di
PREATLETISMO con la prof. Chiara Cadamuro, tecnico di atletica leggera. Info 340 2841181 Valentina.
numero 44 / Estate duemilasedici
Sport
Il Defibrillatore
Particolare attenzione la Polisportiva ha dedicato
alla formazione di esecutori di BLSD (basic life support and defibrillation ossia sostegno delle funzioni vitali mediante rianimazione cardiopolmonare di base e
defibrillazione precoce per la Comunità) disciplina che
ha lo scopo di riconoscere prontamente la compromissione delle funzioni vitali e di sostenere la respirazione e la circolazione attraverso la ventilazione bocca
a bocca o bocca–maschera ed il massaggio cardiaco esterno fino all’arrivo di mezzi efficaci per correggere la causa che ha prodotto l’arresto cardiaco.
In assenza di circolazione il primo organo che va
incontro a sofferenza da carenza di ossigeno è
il cervello, dopo 4-5 minuti iniziano i primi danni, che diventano irreversibili dopo 8-10 minuti.
L’obiettivo principale del BLS è quello di prevenire i
danni anossici cerebrali attraverso le manovre di rianimazione cardiopolmonare che consistono nel mantenere la condizione normale di apertura delle vie aeree,
assicurare lo scambio di ossigeno con la ventilazione e
sostenere il circolo con il massaggio cardiaco esterno.
La funzione del Defibrillatore semi Automatico Esterno (DAE), consiste nel correggere direttamente la
causa dell’arresto cardiaco, pertanto il BLS-D crea i
presupposti per il ripristino di un ritmo cardiaco valido ed il recupero del soggetto in arresto cardiaco.
La tempestività dell’intervento è fondamentale in
quanto bisogna considerare che le probabilità di sopravvivenza nel soggetto colpito da arresto cardiaco
diminuiscono del 7-10% ogni minuto.
numero 44 / Estate duemilasedici
Nel 2013 (ottobre e novembre) è stato organizzato
il primo corso di BLSD, finanziato dall’Amministrazione Comunale, dedicato a tutte le associazioni sportive roveredane obbligate all’uso del defibrillatore dalle
norme sportive in vigore (pallavolo, calcio, tennis e
bocce) nel quale 22 volontari della polisportiva hanno superato il corso di esecutore ed ai quali è stato
consegnato un attestato valido due anni che li rende
abili all’uso del defibrillatore collocato nell’infermeria
del Palasport.
Nel mese di ottobre 2015 la Polisportiva ha organizzato, sempre con il finanziamento dell’Amministrazione Comunale, il secondo corso di formazione di
esecutori ed il “refresh” per l’estensione della validità
temporale per ulteriori due anni degli esecutori già
formati. Hanno partecipato, oltre alla Vis et Virtus,
l’Associazione Calcio Virtus Roveredo, il Tennis Club
e la Bocciofila Roveredana laureando in totale 41 volontari, dei quali 19 virtussini: Valentina Bomben, Palmiro Bran, Bresin Vanessa, Giuliano Capasso, Guido
Cappella, Giuseppe Crisci, Lorena Della Valentina,
Gessica Filippetto, Febo Frangipane, Federica Gallo,
Loris Golin, Barbara Lattanzio, Aurora Mottin, Simone
Roman, Italo Reggio, Simone Roman, Carlo Rorato,
Daniele Sinosich, Bruno Tassan Chiaret.
Grazie a tutti i Roveredani che giocano a pallavolo
o che assistono dalle gradinate alle nostre partite o
si mantengono in forma con la Vis et Virtus rendendo sempre attuale l’antico motto latino Mens sana in
corpore sano.
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Sport
La Redazione
Alessandro Gentilini, un “Pitus Sportif” d’oro
Alessandro Gentilini ha 12 anni, frequenta la seconda media con ottimi voti (per la gioia e l’orgoglio
del nonno Sergio, oltre che dei suoi genitori) ed è cintura marrone nell’Atletic Karate Team di Azzano Decimo/Zoppola (Pn), allenato dal Maestro Criscuolo.
Già vincitore del “Pitùs Sportif Roveredo 2012” per
i risultati conseguiti nel biennio precedente, quest’anno ha già vinto tre volte la medaglia d’oro nella categoria Katà-Esordienti-A, prima a Latisana poi a Porcia
ed infine a Udine.
Il 2015 lo ha visto partecipare ad una serie di rassegne impegnative (ad esempio gli “Internazionali di
Lignano”, la “Venice Cup a Caorle”, il “Trofeo Veneto
a Ponte di Piave”, il raggiungimento del prestigioso
traguardo della seconda piazza Regionale nella sua categoria ESO-A con la conseguente chiamata ai
Campionati Nazionali Fijlkam a Roma) nelle quali si è
sempre distinto per la bella esecuzione dei suoi katà.
Per chiudere in bellezza l’anno ha partecipato all’”East Wind Karate Cup”, tenutosi a Cervignano del
Friuli lo scorso dicembre 2015. Numerosissimi gli Atleti presenti che si sono sfidati nelle gare di Katà, Kumitè e Duo Fighting. Alessandro ha eseguito il katà
Kanku Sho ottenendo da tutti gli Arbitri il punteggio
più alto: tale votazione gli ha consentito di vincere con
merito la sua categoria ESO-A, cinture Marrone-Nera,
come peraltro è accaduto l’anno scorso, sempre a
questa manifestazione.
Il video pubblicato su YouTube al link https://youtube/WgQC_AeYW54 si riferisce proprio al katà Kanku
Sho recentemente esibito ad una gara.
Il 2016 inizia a Tarvisio allo Stage “Karate e Relax”
– con l’allenamento tenuto dal Campione del Mondo
ed Allenatore della Nazionale di Karate Maschile Luca
Valdesi; successivamente Alessandro ha partecipato presso l’Eurocamp di Cesenatico ad un secondo
Stage tenuto dal prof. Aschieri (Direttore tecnico della
Nazionale italiana di Karate) unitamente ai due Allenatori della Nazionale giovanile di Karate: tre giorni
intensi di esercizi per potenziare la muscolatura al fine
di migliorare la stabilità delle posizioni durante l’esecuzione del katà.
Tra i “modelli di esempio” invitati dal Prof. Aschieri
c’era anche Mattia Busato - il Campione veneto 23enne di karate che abbiamo potuto ammirare in televisione Giochi Europei di Baku e che ormai Alessandro
conosce personalmente dopo averlo incontrato varie
volte e aver potuto conversare con lui, “rubandogli” forse - qualche segreto.
Le tre medaglie d’oro conquistate ad inizio 2016,
oltre a quella d’argento recentemente conquistata a
Talmassons (Ud), hanno permesso ad Alessandro
di guadagnare la prima posizione in Regione - nella
sua categoria ESO-A; quest’anno però il karateka ha
deciso di cimentarsi in ogni gara in Friuli anche nella
categoria superiore ESO-B: ad esempio nella gara di
Latisana la pool dei pretendenti era composta da dieci
Atleti tra i quali vi era anche un rappresentate di oltre
confine, ed Alessandro era ovviamente il più giovane
dei suoi rivali. Con la grinta che lo contraddistingue
ha riproposto, come primo katà per poter superare
la selezione che riduce la Pool a sei Atleti, il Kanku
Sho e si è giocato il podio tra i sei Atleti qualificati con
un ottimo Gojushiho Sho che gli ha permesso di vincere la medaglia d’argento conseguendo un risultato
notevole data la sua età. Secondo Classificato nella
categoria ESO-B, cinture Marrone-Nera.
Non fermarti Alessandro, un Augurio di sempre
nuovi successi dalla Redazione e dai lettori della Voce!
Premiazione a Latisana: medaglia d’oro
46
numero 44 / Estate duemilasedici
Sport
Giorgio Cambiaghi
Yoga: salute e vita
Lo yoga è un’antica disciplina, un’arte millenaria
basata su un sistema armonico di sviluppo del corpo, della mente e dello spirito di un essere umano.
La parola Yoga deriva dalla radice sanscrita «Yug»
che significa unire, legare assieme, soggiogare, dirigere e concentrare l’attenzione, usare ed applicare.
Significa anche unione o comunione.
È una via che ognuno può percorrere, una via
che si apprende comunque solo attraverso la pratica costante.
Lo yoga è l’unione tra ciò che nel giuoco dell’universo è stato separato dal suo vero Sé, e dalla sua
stessa origine ed universalità. Il contatto può aver
luogo in qualsiasi punto di questa coscienza varia
e complessa che chiamiamo la nostra “personalità”. Può effettuarsi nel fisico per mezzo del corpo,
nel vitale attraverso il gioco delle funzioni che determinano lo stato e le esperienze del nostro essere
nervoso; nella mente, sia attraverso le emozioni del
cuore o la volontà attiva e l’intendimento, sia, in modo più ampio, con la conversione della coscienza
mentale in tutte le sue attività.
È fondamentale, per chi si avvicina alla disciplina, decidere di accettare ciò che avviene, diventare semplicemente osservatori attenti e silenziosi di
sé stessi, non voler affrettare i tempi, che devono
essere necessariamente lenti, proprio come necessariamente lenta è l’esecuzione di ogni esercizio
yoga. Non bisogna neppure crearsi false illusioni di
raggiungere chissà quale alta vetta, magari tenendo
ben presente che “non è importante fare dei passi che un giorno ci condurranno al fine, ognuno di
questi passi deve essere in sé stesso una meta”.

Per quanto bene possiamo eseguire un asana
(posizione), per quanto flessibile sia il nostro corpo,
se non raggiungiamo l’integrazione di corpo, respiro e mente non possiamo dire di praticare yoga.
In fin dei conti che cos’è lo yoga? È qualcosa che
sperimentiamo dentro di noi, nel nostro profondo.
Lo yoga non è la sua espressione esterna.
Lo yoga è applicare la massima attenzione a
tutto ciò che facciamo e a ogni nostro movimento.
Lo yoga è diverso da una danza o da una rapprenumero 44 / Estate duemilasedici
sentazione teatrale. Nello yoga non stiamo dando
spettacolo per gli altri.
Eseguendo i vari asana (posizione) osserviamo
attentamente ciò che stiamo facendo e come lo
stiamo facendo. E ciò che facciamo, lo facciamo
per noi. Siamo nello stesso tempo l’osservatore e
l’osservato.
Se non mettiamo tutta l’attenzione nella nostra
pratica, non possiamo chiamarlo yoga.
Desikachar

Giorgio Cambiaghi:
pratica yoga da oltre
25 anni, dopo aver incontrato sul proprio percorso
attraverso corsi e seminari vari insegnanti e Maestri,
si forma come Insegnate con il Maestro Antonio
Nuzzo dell’Advaita Yoga Sangha secondo i dettami
dell’antica tradizione yoga con cui approfondisce la
conoscenza del Raja Yoga.

Per chi desiderasse avvicinarsi a questa disciplina, le lezioni di yoga si tengono il mercoledì dalle
ore 19.30 alle 21.00, presso lo scantinato dell’Oratorio San Pancrazio.
47
Sport
Direttivo Tennis Club
Tennis Club Roveredo
La stagione 2016 è già avviata ed il circolo tennis di
Roveredo ha organizzato il suo primo Torneo Nazionale
di 4^ categoria a cui hanno partecipato 122 atleti provenienti da tutto il Friuli e dal Veneto, riscuotendo un grande successo per l’organizzazione e le strutture messe
a disposizione dei giocatori. Inoltre sono già iniziati i
campionati a squadre, con l’apertura dedicata alla serie
C, dove per il terzo anno consecutivo, partecipiamo al
massimo campionato a squadre regionale con ragazzi
provenienti dalla nostra Scuola Tennis.
Ma come non ricordare la stagione 2015, dove il riconoscimento arriva direttamente dalla federazione Italiana Tennis, collocando il Circolo di Roveredo al 1° posto
assoluto in Regione tra le 5 tipologie di Scuole Tennis ed
al 3°posto in Italia nella Basic School.
Tutti gli anni a fine stagione tennistica si dice: ”irripetibile stagione agonistica del Tennis Club Roveredo”, e
tutti gli anni i ragazzi del Maestro Fiori Sebastiano, non
solo si ripetono ma si migliorano.
Negli ultimi 5 anni i tornei vinti sono stati: n.8 nel 2010
e 2011- n.10 nel 2012- n.12 nel 2013 e n.16 nel 2014. Nel
2015 i tornei ufficiali F.I.T. vinti ammontano a 21 su 32
finali disputate.
Oltre ai 5 tornei vinti in più rispetto l’anno scorso, nel
2015 le vittorie sono molto più prestigiose e forse in questa occasione si può parlare di “stagione irripetibile”.
Il Club di Roveredo ha tenuto ben distanti tutti i grandi circoli della regione, vincendo 5 titoli regionali (3 individuali e 2 a squadre) portando così a 20 i titoli regionali conquistati dalla nascita della Scuola Tennis (anno
1998). Da ricordare i 2 tornei di macroarea e una finale e
la grande impresa della squadra Under 14 disputando a
Bolzano la finale della 1° fase Nazionale, che comprendeva le migliori 8 formazioni della Macroarea Nord-Est.
I vincitori dei 20 tornei portano la firma di:
ALESSIO TRAMONTIN – Under 12: Vincitore del titolo
regionale Under 12 e del torneo di Macroarea di Ravenna e finalista a Padova, dei tornei di singolo di Azzano
Decimo, Maniago, e di singolo e doppio di San Vito al
Tagliamento e Fiume Veneto.
Da sottolineare i grandi risultati a livello internazionale
nei tornei ETA (European Tennis Accademy) di Bressanone arrivando ai quarti in singolo e semifinale in doppio, e di Ptuj (Slovenia) semifinalista in singolo e vincitore
in doppio diventando giocatore di interesse nazionale e
convocato al Centro Federale di Tirrenia;
48
ENRICO WOOD – Under 14: vincitore del titolo regionale Under 13 e dei tornei di Cordenons e San Vito al
Tagliamento, giocatore di interesse nazionale convocato
al Centro Federale di Tirrenia;
GIACOMO D’AMBROSI – Under 14: Vincitore del titolo
Regionale Under 14 e del Macroarea di Merano e finalista a Londra al torneo internazionale ETA. Giocatore di
interesse nazionale convocato più volte al centro federale di Tirrenia.
JACOPO POLES – Under 14: Vincitore dei tornei di Portogruaro e Monastier.
FRANCESCO SAIN – Under 14: Vincitore del torneo di
San Marco (TS)
MARCO SANTAROSSA: Vincitore del torneo di 3° categoria di Fiume Veneto.
SIMONE CROVATTO: Vincitore del torneo di 3°categoria LINUS-PORCIA
Squadra Under 14 – Campioni regionali (POLES-SAINCARDILLO-DEI TOS);
Squadra Under 16 – Campioni regionali (FAVERO-WOOD-BARBERA-ROMAN).
Da mettere in rilievo che oltre alla notevole impresa compiuta dalla squadra di serie C (composta quasi
totalmente da giocatori provenienti dalla Scuola Tennis: SANTAROSSA-CROVATTO-WOOD-D’AMBROSIFAVERO-BORTOLUZZI-PUPPO) che è riuscita anche
quest’anno a rimanere nella competizione a squadre
più importante a livello regionale, un’altra prestigiosa impresa è stata conseguita dai giovanissimi SAIN-POLESTRAMONTIN con capitano-giocatore LUCITO PAOLO
con la promozione in serie D2.
Per il 2016 abbiamo iscritto ben 10 squadre ai vari
campionati Senior e Under.
Inoltre abbiamo in programma di organizzare un torneo giovanile: per informazioni su corsi e prenotazione
campi tel. 392.3000863.
numero 44 / Estate duemilasedici
Scrigno dei ricordi
Scrigno
dei
ricordi
1958. Don Mario nelle uscite in montagna, con i ragazzi e, nella foto a sinistra,
con Tullio Cadelli
In basso: ragazze di Azione
Cattolica nel 1954
A sinistra: Carnevale in Asilo con
Santina Emmanuele e (don) Gianni De
Simon, Arpalice è il “mus”
In basso: i Del Piero in festa nel 1983
numero 44 / Estate duemilasedici
49
Anagrafe Parrocchiale
Battesimi
7 novembre 2015
Bessich Linda (foto)
di Roberto e Michelle Feletto
(al 17.04.2016)
13 marzo 2016
Sicoli Giorgia
di Adolfo e Claudia Costa
Bello Gabriele
di Antonio e Laura Zaccariotto
Favarin Elia (foto)
di Alessandro e Shara Tinor
7 febbraio 2016
Maman Chiara Isabel
di Massimo e Marzia Carrer
Fiordimaggio Giovanni
di Sante e Arcangela Arenella
Marin Sofia (foto)
di Riccardo e Katia Uliana
Fassan Maria Chiara (foto)
di Matteo e Marina Forcione
Buttignol Silvia
di Marco e Sara Feletto
17 aprile 2016
Colombat Lucia
di Vianney e Elena Brusadin
Colombat Hortense Italia Marie Leopoldine
di Jean Suc e Anne Couteret
50
numero 44 / Estate duemilasedici
Anagrafe Parrocchiale
Matrimoni
5 dicembre 2015
Simone Roman e Marta Fattori
(al 17.04.2016)
27 dicembre 2015
Marco Indri e Caterina Bott
hanno celebrato il loro matrimonio nel giorno della Sacra Famiglia
nella chiesa “Santa Maria Assunta” in Torsa di Pocenia (UD)
La Voce cerca sostenitori… We Want You!
Carissimi Commercianti e Aziende di Roveredo in Piano,
come ben saprete il periodico LA VOCE DI ROVEREDO esce due volte l’anno,
sempre più corposo e apprezzato nella sua veste grafica, e riporta gli avvenimenti
di tutta la Comunità, non solo le attività strettamente parrocchiali. Viene distribuita a
mano a tutte le famiglie di Roveredo (ca 2.200) oltre alle copie che vengono spedite
in tutto il mondo per raggiungere i roveredani all’estero.
I costi di realizzazione non si sostengono da soli, le offerte che vengono raccolte coprono solo una
piccolissima parte della spesa di stampa (per la parte grafica abbiamo la fortuna di avere una segretaria
competente che ci realizza il lavoro). Vorremmo perciò ripristinare le pagine di “sponsorizzazione”, annullate quando i tempi erano migliori. Se vorrete aiutarci, abbiamo predisposto delle tariffe di riferimento per i
diversi spazi di inserzione che si potranno scegliere:
Per informazioni: [email protected], tel. 0434.94009
(ref. Silvia Badia - martedì, mercoledì e venerdì mattina)
Grazie per quanto potrete fare,
il parroco don Ruggero e la Redazione
numero 44 / Estate duemilasedici
51
Anagrafe Parrocchiale
Anniversari
† 30 aprile 2015
Enrico Benedet
1° anniversario
Lorenzo Vittor
7° anniversario
† 17 gennaio 1975
† 15 marzo 2015
Giuseppe Panont
41° anniversario
Roberto Fantuz
1° anniversario
Enrico Pozzi
Nel 3° anniversario della scomparsa
del papà Carlo
52
† 11 marzo 2015
† 11 aprile 2006
Giuseppe Paolin
1° anniversario
Regina Favetta
10° anniversario
† 28 luglio 1981
† 20 febbraio 2016
Giuseppe
Caponetto
Sebastiana Caponetto
di anni 84
È mancata Sebastiana Nelly Caponetto, figlia di Giuseppe e di Maria Intrigliolo, originari
di Francofonte (Siracusa). La famiglia Caponetto è stata legata a un pezzo di storia roveredana molto importante. Il padre Giuseppe per ben 30 anni (dal 1927 al 1958), resse l’Ufficio Postale di Roveredo in Piano che era ubicato prima in Via Gaibaldi (la parte
destra dell’attuale Bar Gelateria Fabris) e poi in Piazza Roma (ora Uffici Fideuram). Nel
1958 andò in quiescenza e prese la reggenza delle Poste proprio la figlia Nelly, sua preziosa collaboratrice già da diversi anni. Reggenza che si protrasse fino alla pensione. Nel
1987 vennero costruite le nuove Poste a Roveredo trovando la loro collocazione odierna
di fronte al Municipio. Persona schiva, educata e gentile la Nelly. I roveredani e i familiari
(il fratello Michele vive con la sua famiglia a Dalmine-BG) vogliono ricordarla così.
numero 42 / Estate duemilaquindici
Anniversari
Anagrafe Parrocchiale
Anniversari
+ 12/04/2011
Elvira Gnocato
Maria Gheno
Ferruccio Benedet
18° anniversario
3° anniversario
5° anniversario
Giuseppe
Montalbano
31.01.1997
3.1.2003
Mario Redivo
Romilda Barbariol
10° anniversario
19° anniversario
13° anniversario
Il figlio Pietro ricorda papà Mario Barbariol
A vent’anni dalla sua scomparsa, rimane ancora fulgido il ricordo di marito, di padre e
di nonno e, soprattutto, di vero Roveredano.
Uomo tutto d’un pezzo, intelligente ma ostinato; attratto dal progresso scientifico e
tecnologico, ma fermamente ancorato alle tradizioni; lavoratore instancabile.
Intransigente prima con se stesso e poi con chi gli era accanto. Era capace di fare
di tutto; nato in un periodo in cui la ristrettezza dei mezzi non permetteva studio o
apprendistato, ma imponeva arguzia, talento, manualità e velocità nell’imparare, era dapprima agricoltore
poi manovale, muratore, carpentiere e falegname.
Quando gli fu chiesto di andare a lavorare, prima nel Consorzio Cellina-Meduna e, successivamente,
assistente edile in un’impresa di costruzioni, non ebbe problema alcuno e si fece apprezzare per le sue
capacità tecniche e per il valore umano.
Nipote, per parte di madre, di Cadelli Giovanni “Grith”, fondatore della Filarmonica Roveredana, amava
tanto la musica, tanto da essere membro attivo della Banda, prima, insegnante delle nuove leve, poi.
Tante cose abbiamo preso da lui, tra le quali: la ferrea volontà, lo spirito di abnegazione, l’impegno, la
pazienza e la riflessione per superare momenti difficili; ed, infine, saper trarre insegnamento da ogni situazione
in modo da forgiare il carattere e le proprie capacità.
Grazie papà.
Sono ritornati al Padre
La vita oltre la morte è un mistero che
tocca le nostre anime e le nostre più
intime attese ma la speranza cristiana
ci ricorda come il Paradiso è sempre la
nostra ultima mèta
numero 44 / Estate duemilasedici
6.11.2015
Fabiola Dalla Libera
di anni 53
9.11.2015
Giuseppina Casasola
di anni 83
19.11.2015
Antonietta Redivo
di anni 79
53
Anagrafe Parrocchiale
Sono ritornati al Padre
54
25.11.2015
Aurora Bellotto
di anni 90
24.11.2015
Remigio Portolan
di anni 81
9.12.2015
Bruna Viatti
di anni 93
9.1.2016
Lucio Pulin
di anni 70
13.1.2016
Anna Laura Vitale
di anni 74
30.1.2016
Franco Gnocato
di anni 84
1.2.2016
David Roark
di anni 70
5.2.2016
Lidia Altran
di anni 75
7.2.2016
Amabile Ceschiat
di anni 94
9.2.2016
Luigi Cociancich
di anni 88
3.3.2016
Nicla Falsarella
di anni 89
6.3.2016
Enrico Celant
di anni 58
9.3.2016
Iolanda Di Benedetto
di anni 100
11.3.2016
Sergio Corazzin
di anni 58
16.3.2016
Giuseppe Sacilotto
di anni 75
26.3.2016
Luigi Ferrari
di anni 67
28.3.2016
Antonio Tonel
di anni 92
3.4.2016
Antonio Medda
di anni 79
6.4.2016
9.4.2016
14.4.2016
17.3.2016
Loredana Corba
Aldo Catalfamo
Diletta Santarossa
Domenico Redivo
di anni 70
di anni 91
di anni 84
di anni 87
numero 44 / Estate duemilasedici
L’angolo della Posta
la Redazione
I Postini de La Voce
La Redazione vuole esprimere un sincero GRAZIE
a tutti i Postini de “La Voce di Roveredo”: senza di Voi
questo giornale e, quindi, le voci dei parrocchiani e di
tutta la comunità roveredana, non arriverebbero a destinazione.
Un compito delicato e a volte difficile quello dei Postini, che con educazione, cortesia e mai invadenza devono entrare nelle case dei loro concittadini – o anche
solo affacciarsi ai cancelli e ai portoni chiusi – e proporre la rivista a fronte di una piccola offerta. Per dovere di
trasparenza lo ripetiamo qui, pubblicamente: tutto ciò
che viene raccolto viene immediatamente consegnato
al Parroco e destinato ad esclusiva copertura dei costi di stampa della Voce che, come tutti possono immaginare, sono piuttosto impegnativi data la corposità
dei numeri in uscita due volte l’anno e l’originale veste
grafica che si distingue tra tutti i “bollettini parrocchiali”
della Diocesi (anche a detta de Il Popolo, e non solo di
chi ci legge). Questo risultato è frutto di un percorso realizzato con impegno e fatica nel corso dei diversi anni
di pubblicazione del giornale (ben 62!) ma soprattutto,
negli ultimi anni, grazie al lavoro professionale di Silvia
Badia, grafica di formazione e professione, che ci accompagna in questo imprescindibile servizio.
Ricordiamo che i Postini sono incaricati dal Parroco a questo compito: per ogni zona del paese vi è un
Responsabile con alcuni collaboratori, che si cerca di
mantenere fissi in modo da essere ogni volta immediatamente riconoscibili dai concittadini. A volte, infatti,
i Postini sono attesi dalle persone a casa (soprattutto dai nostri anziani) per scambiare due chiacchiere o
segnalare delle problematiche, diventando quindi delle
“antenne” delle necessità del paese. È un ruolo delicato
e importante, oltre che prezioso, da non sottovalutare in
questi tempi dove si va sempre di fretta e spesso non si
conosce neppure il volto del nostro vicino.
Come tutti i gruppi parrocchiali c’è sempre bisogno
di linfa nuova e quindi le porte sono sempre aperte a
nuovi volontari da inserire nelle zone che rimangono
più scoperte e dove risiedono più famiglie…fatevi avanti
dunque giovani e meno giovani, poiché più il lavoro è
suddiviso meno si sente la fatica!
Riceviamo...
numero 44 / Estate duemilasedici
55
Non ci sono parole
per esprimere la tristezza che proviamo
nel doverci separare da voi
GRAZIE
,
sorelle, per la vostra presenza discreta e
per la vostra preziosa testimonianza tra noi:
Ci mancherete!!!
Lo Sposo vi dia la giusta ricompensa.
La Comunità di Roveredo in Piano
CALENDARIO CAMPI-SCUOLA
Turno
Data
TRAMONTI 2016:
Animati
Animatori
01
venerdì 10 - sabato 11 - domenica 12 GIUGNO
2 elementare
02
da giovedì 16 a domenica 19 GIUGNO
3a elementare
03
da domenica 19 a domenica 26 GIUGNO
4a elementare
1a superiore
04
da domenica 26 GIUGNO a domenica 3 LUGLIO
5a elementare
2a superiore
05
da domenica 3 a domenica 10 LUGLIO
1a media
3a superiore
06
da domenica 10 a domenica 17 LUGLIO
2a media
4a superiore
07
da domenica 17 a domenica 24 LUGLIO
3a media
5a superiore
08
SOGGIORNO RELAX PER ANZIANI da mercoledì 27 LUGLIO a mercoledì 10 AGOSTO
a