I.C.S. Politeama Palermo

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I.C.S. Politeama
Palermo
IV Seminario sulle Indicazioni Nazionali
21-22 Maggio 2015
L’italiano e le altre lingue al tempo del
Plurilinguismo
Workshop 6. Il pulrilinguismo: l’Italiano come lingua 2
Referente: prof.ssa Luciana Faraci
Struttura della scuola
Scuola
dell’Infanzia e
Primaria
Serpotta
Scuola
dell’Infanzia e
Primaria
La Masa
Scuola
Secondaria
Federico II
L’ICS
Politeama
comprende :
Scuola
Secondaria
Archimede
C.T.P.
7 Moduli
di cui uno presso
Carcere Ucciardone
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ALUNNI ISCRITTI
a.s. 2014 - 2015
stranieri
16%
italiani
84%
Alunni italiani: 989
Alunni stranieri: 222
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Nazionalità presenti nell’Istituto Comprensivo
60
50
40
30
20
10
0
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Descrizione dell’esperienza
L’esperienza di insegnamento-apprendimento dell’italiano come
lingua 2 si inserisce nel più ampio Progetto flessibilità,
realizzato nell’ultimo triennio presso le classi del plesso Federico II,
sito nel quartiere di Borgo Vecchio,
caratterizzato – come altri quartieri del centro storico palermitano – da
un forte disagio socio-culturale, che si riflette in un’accentuata
dispersione scolastica, e dalla cospicua presenza di alunni stranieri di
prima e di seconda generazione.
Le nazionalità di provenienza sono diverse (oltre quindici) e di
conseguenza differenziate le abitudini ed i retaggi culturali.
La scuola che si trova a gestire l’accoglienza, il riconoscimento e
la valorizzazione di tutto ciò ha adottato nel tempo strategie mirate
nell’azione didattico – educativa e ha previsto una notevole varietà
di risorse umane e di modificazioni delle modalità organizzative.
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Aree di intervento sperimentale
 Costituzione di una banca-dati sul fenomeno dei
successi e degli insuccessi scolastici, con
particolare attenzione agli alunni stranieri;
 Formazione in servizio dei docenti sull’uso di
strategie didattiche innovative;
 Costruzione di un progetto di flessibilità oraria
che prevede compresenze di docenti ed esperti
esterni, che lavorano su piccoli gruppi e per classi
aperte.
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Obiettivi:



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
Strutturare un ambiente formativo inclusivo, accogliente e motivante;
Raggiungere una partecipazione attiva e condivisa al lavoro di classe;
Raggiungere le competenze di base in ambito disciplinare;
Utilizzare la lingua in modo funzionale, come strumento per conoscere,
socializzare e integrarsi;
Orientare alla costruzione di una positiva immagine di sé e della cultura di
appartenenza;
Acquisire una sufficiente autonomia linguistica;
Potenziare i linguaggi espressivi non verbali, quali strumenti pedagogici
trasversali alle altre discipline;
Rafforzare i rapporti interpersonali;
Rafforzare l’autostima, l’interesse per le attività proposte e l’impegno
personale;
Contenere il rischio di abbandono scolastico.
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Organizzazione
flessibile
della
didattica
ha permesso di organizzare il curricolo,
le risorse, il tempo e lo spazio attraverso
segmenti, non necessariamente in
sequenza lineare.
Nelle ore curriculari, tutti gli alunni della classe hanno lavorato
insieme, per usufruire di uno spazio fisso di riferimento e ritrovare
una precisa identità in una classe.
Durante le attività funzionali, invece, i gruppi sono stati flessibili,
omogenei, eterogenei, opzionali, di interesse, orizzontali o verticale,
per dare la possibilità ad ogni alunno
di ritrovare il proprio spazio d’apprendimento,
di seguire le proprie inclinazioni, il proprio stile cognitivo e
la propria creatività, nell’ottica anche della continuità educativa.
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Abilità
linguistiche
Recupero
potenziamento
letto-scrittura
Percorsi
laboratoriali
Informatica,
arte e
scienze
Attività
praticomanipolative
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Metodologia:
Scelte metodologiche:

Attività dinamiche e divertenti,
secondo l’approccio
glottodidattico TPR (Total
Physical Response) che si affianca
ai metodi prescelti per la
didattica aventi prevalentemente
un approccio linguistico funzionale e comunicativo.

Circle time

Dibattito guidato

Lavori di gruppo
Ambienti di apprendimento:

Aula

Laboratorio informatico

Biblioteca
Indicazioni Nazionali 2012

“Nel nostro paese l’apprendimento della lingua avviene oggi
in uno spazio antropologico caratterizzato da una varietà di
elementi: la persistenza, anche se quanto mai ineguale e
diversificata, della dialettofonia; la ricchezza e la varietà
delle lingue minoritarie; la compresenza di più lingue di tutto
il mondo; la presenza infine dell’italiano parlato e scritto con
livelli assai diversi di padronanza e con marcate varianti
regionali.”

“La cura costante rivolta alla progressiva padronanza
dell’italiano implica che l’apprendimento della lingua
italiana avvenga a partire dalle competenze linguistiche e
comunicative che gli allievi hanno già maturato nell’idioma
nativo e guardi al loro sviluppo in funzione non solo del
miglior rendimento scolastico, ma come componente
essenziale delle abilità per la vita”.(Italiano, pag.28)
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Linee guida per l’accoglienza e
l’integrazione degli alunni stranieri
Attività per i neo arrivati:
Fase dell’apprendimento dell’Italiano L2 per comunicare: moduli
intensivi (laboratorio) e con orario a scalare.
Fase “ponte” di accesso all’italiano per lo studio: rinforzare
l’apprendimento di L2 come lingua di contatto e fornire
all’apprendente competenze cognitive e metacognitive
efficaci per poter partecipare all’apprendimento comune.
Fase degli apprendimenti comuni: le modalità di mediazione
didattica e di facilitazione messe in atto per tutta la classe e
per gestire l’eterogeneità possono essere efficaci anche per
gli alunni stranieri, anzi essi diventano una risorsa per
l’educazione interculturale.
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PERCORSO DI
ACCOGLIENZA/CONOSCENZA:
 Colloquio con la famiglia: con il supporto di mediatori culturali, si
rintracciano notizie utili sul percorso cognitivo ed educativo dell’alunno
(dati anagrafici relativi all’alunno, alla sua frequenza scolastica pregressa,
al suo vissuto, attitudini, interessi, motivazioni allo studio, ecc …).
Particolare attenzione è riservata all’esperienza socio-affettiva e
familiare.
 Presentazione della scuola, dei docenti e della classe di inserimento.
 Accertamento prerequisiti: a ogni alunno viene somministrata una prova
di ingresso che prevede un questionario e una prova per rilevare i
prerequisiti specifici della lingua italiana.
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Figure professionali coinvolte
nel progetto:
Tutti i docenti della
scuola e vari
esperti esterni
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Esperienze e collaborazioni significative
realizzate durante l’anno scolastico





Collaborazione con varie agenzie educative presenti
sul territorio (Associazione Arteca – sulla
dispersione scolastica – e Associazione We
Word);
Attivazione di laboratori con esperti esterni su
attività pratiche e manuali, legate al territorio;
Collaborazione con tirocinanti dell’Università di
Palermo (Facoltà di Architettura);
Attivazione di uno sportello d’ascolto, attivo sia
in orario curriculare che extracurriculare;
Protocollo d’intesa con il Comune di Palermo
per l’intervento di mediatori culturali “a chiamata”.
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PRODOTTI REALIZZATI
Cartelloni, dossier, ricerche, video.
Gruppi di alunni hanno anche lavorato sulla
biografia linguistica
come strumento di riflessione e auto-analisi delle proprie
competenze linguistiche.
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Esempio di
biografia linguistica
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ATTIVITÀ PER PICCOLI GRUPPI:

Le attività per piccoli gruppi sono state incentrate sulla produzione scritta di
semplici elaborati o all’esecuzione di disegni, cartelloni e/o fumetti.
Obiettivo
sviluppare le capacità di comunicazione e di inter-relazione.

Attività: raccontarsi, descrivere la propria famiglia, il paese d’origine,
interessi, gusti, stadi d’animo, ecc …

Si passa progressivamente allo studio dei colori e dei numeri, degli ambienti
scolastici, del corpo umano, dei capi di vestiario, delle professioni, confronto
di ricette o fiabe e giochi. Infine: orientamento spazio-temporale (settimana,
mesi, orologio, mappe, chiedere e fornire informazioni per raggiungere un
luogo …), la città di Palermo (strade, monumenti, negozi, mercati...) la
Sicilia e l’Italia.
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Punti di forza
 Presenza di varie figure
professionali, che a titolo
diverso, hanno collaborato
per raggiungere gli stessi
obiettivi: integrazione e
inclusione degli alunni
stranieri e valorizzazione
delle diversità.
 Didattica laboratoriale
per classi aperte.
Criticità
 Sarebbe stato necessario
una più assidua
presenza dei mediatori
culturali, che per scarsità
di risorse finanziarie, sono
intervenuti solo nei
colloqui con le famiglie. La
loro presenza in classe
avrebbe senz’altro
accelerato i processi di
apprendimento.
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Valutazione e monitoraggio
La valutazione dell’esperienza organizzativa è
stata positiva e sarà riproposta negli anni
successivi:
 è stato ridotto l’insuccesso scolastico
 la motivazione degli studenti sulle attività
proposte è risultata alta
 il plurilinguismo si è rivelato una preziosa
risorsa sia sotto il profilo didattico che dal punto
di vista dell’arricchimento culturale.
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“Penso che la cosa più
eccitante, creativa e fiduciosa
nell’azione umana sia
precisamente il disaccordo, lo
scontro tra diverse opinioni,
tra diverse visioni del giusto e
dell’ingiusto, e così via.
Nell’idea dell’armonia e del
consenso universale, c’è un
odore davvero spiacevole di
tendenze totalitarie, rendere
tutti uniformi, rendere tutti
uguali.”
Zygmunt Bauman
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