Linee di ricerca 2014-2015 - Dipartimenti

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Linee di ricerca 2014-2015 - Dipartimenti
Programma dell’attività di ricerca dei Componenti del
Dipartimento di Scienze statiche per l’anno 2015
Prof. Giuseppe BOARI
L’attività di ricerca sarà sviluppata nell’ambito dei seguenti argomenti:
a) variabili manifeste ordinali nei modelli ad equazioni strutturali (SEM) con variabili latenti
b) collaborazione con ricerche di altri dipartimenti
a) Tra i modelli ad equazioni strutturali con variabili latenti, che trattano relazioni fra variabili
latenti e corrispondenti manifeste, i più comunemente utilizzati sono quelli caratterizzati da
indicatori di natura riflessiva (analoga ai modelli di analisi fattoriale). Argomento di ricerca sarà il
trattamento di variabili manifeste di natura qualitativa ordinale: in letteratura sono presentate alcune
soluzioni per affrontare il problema della presenza di dati non metrici, tipici dei questionari costruiti
con le comunissime scale Likert e affrontato, ad esempio, con l’impiego di un ulteriore livello di
variabili latenti, abbinate a ciascuna delle manifeste presenti nella componente di misurazione del
modello SEM. Per sottoporre a verifica e confrontare, mediante simulazione, alcune delle procedure
di scaling più comunemente impiegate nelle applicazioni pratiche (trasformazioni monotone delle
manifeste ordinali), si ritiene necessario in primo luogo realizzare una procedura che riproduca il
processo di discretizzazione seguito durante la compilazione del questionario.
b) Le collaborazioni con altri centri di ricerca dell’ateneo riguardano il Dipartimento di Psicologia
dell’Università Cattolica, il Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale
(SEGESTA) e l’ISEF. La collaborazione con studiosi di area psicologica si estende anche ad ex
ricercatori del nostro ateneo, traferiti temporaneamente in altre sedi (vedi dott. Cavallera).
Pubblicazioni più recenti
CAVALLERA G., BOARI G., LABBROZZI D., DEL BELLO E. (2011) Morningness-eveningness
personality and creative thinking among young people who play recreational sport, Social Behavior
and Personality, 39(4), 503-518. DOI 10.2224/sbp.2011.39.4.503.
BOARI G., CANTALUPPI G., BERTELLI S. (2011) “Non-Linear Relationships in SEM with Latent
Variables: Some Theoretical Remarks and a Case Study”, in Fichtet B. et al. (eds.) Classification
and Multivariate Analysis for Complex Data Structures, Studies in Classification, Data Analysis,
and Knowledge Organization, Springer-Verlag, Berlin, Heidelberg, pp. 293-300.
CAVALLERA G.M., BOARI G., GIUDICI S., ORTOLANO A. (2011) Cognitive parameters and
Morning Evening types: two decades of research (1990-2009), Perceptual and Motor Skills, 112(2),
503-518, 649-665.
BOARI G., CANTALUPPI G. (2011) “An application of the Consumer Disposition toward Satisfaction
(CDS) scale for a-priori segmentation”, Journal of Applied Sciences, 11(4), pp. 700-706.
BOARI G., CANTALUPPI G., CIAVOLINO E. (2011) “Combining PLS and GME to estimate Structural
Equation Models”, Innovation and Society. Statistical methods for service evaluation, 30 May - 1
June 2011, Florence – Book of Abstracts, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Firenze p.
36.
ZANELLA A., BOARI G., BONANOMI A., CANTALUPPI G. (2011) “A Simplified Latent Variable
Structural Equation Model with Observable Variables Assessed on Ordinal Scales”, in CLADAG
2011 Book of Abstracts, 8° Scientific Meeting of the CLAssification and Data Analysis Group of the
Italian Statistical Society, University of Pavia, September 7-9, 2011, p. 55.
ZANELLA A., BOARI G., BONANOMI A., CANTALUPPI G. (2011) “A Simplified Latent Variable
Structural Equation Model with Observable Variables Assessed on Ordinal Scales”,CLADAG 2011,
8° Scientific Meeting of the CLAssification and Data Analysis Group of the Italian Statistical
Society, University of Pavia, September 7-9, 2011
1
BOARI G., CANTALUPPI G. (2011) “PLS Models”, in Kenett R. and Salini S. (eds.) Modern Analysis
of Customer Surveys: With Applications using R, John Wiley, , pp. 310-331.
ZANELLA A., BOARI G., BALDI P.L. (2011) “Soddisfazione dei laureati dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano per l’attività di lavoro”, in . (eds.) MR, Vita e Pensiero, Milano, pp. 123-145.
ZANELLA A., BOARI G., BALDI P.L., CANTALUPPI G., FACCHINETTI D. (2011) “Soddisfazione delle
aziende nei confronti dei collaboratori laureati all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”,
in . (eds.) MR, Vita e Pensiero, Milano, pp. 147-175.
ZANELLA A., BOARI G., BONANOMI A., CANTALUPPI G. (2011) “A Simplified Latent Variable
Structural Equation Model with Observable Variables Assessed on Ordinal Scales”,CLADAG 2011,
8° Scientific Meeting of the CLAssification and Data Analysis Group of the Italian Statistical
Society, University of Pavia, September 7-9, 2011, versione estesa.
BOARI G., CANTALUPPI G. (2012) “PLS Models”, in Kenett R. and Salini S. (eds.) Modern Analysis
of Customer Surveys: With Applications using R, John Wiley, , pp. 310-331.
BOARI G., NAI RUSCONE M. (2012) “Use of ICC for defining the optimal clustering solution under
normality assumption”, in: Okada A., Vicari D., Ragozini G. (eds.) JSC-CLADAG 12 Analysis and
Modeling of Complex Data in Behavioural and Social Sciences, Book of Short Paper, September 34, 2012, Anacapri, Italy, ISBN 978-88-6129-916-0, pp.4.
BOARI G., CANTALUPPI G., NAI RUSCONE M. (2012) “Scale reliability evaluation for a-priori
clustered data”, in: Okada A., Vicari D., Ragozini G. (eds.) JSC-CLADAG 12 Analysis and
Modeling of Complex Data in Behavioural and Social Sciences, Book of Short Paper, September 34, 2012, Anacapri, Italy, ISBN 978-88-6129-916-0, pp.4.
BOARI G., CANTALUPPI G. (2012) “A PLS algorithm version working with ordinal variables”,
Proceedings of the XLVI Meeting, Roma 20-22 giugno 2012, CLEUP, Padova, pp.2.
BOARI G., CANTALUPPI G., Zanella A. (2013) “Some Distance Proposals for Cluster Analysis in
Presence of Ordinal Variables”, in: Minerva T., Morlini I., Palumbo F., eds., Cladag 2013, 9th
Meeting of Classification and Data Analysis Group, Book of Abstracts, Modena, sept. 18-20, ISBN
978-886-87117-9.
BOARI G., NAI RUSCONE M. (2013) “Use of relevant principal components to define a simplified
multivarate test procedure of optimal clutering”, in: Minerva T., Morlini I., Palumbo F., eds.,
Cladag 2013, 9th Meeting of Classification and Data Analysis Group, Book of Abstracts, Modena,
sept. 18-20, ISBN 978-886-87117-9.
ZANELLA A., BOARI G., BONANOMI A., CANTALUPPI G. (2013) “A Simplified Latent Variable
Structural Equation Model with Observable Variables Assessed on Ordinal Scales”, in: Giudici P.,
Ingrassia S., Vichi M. eds. Statistical Models for Data Analysis, CLADAG 2011, 8° Scientific
Meeting of the CLAssification and Data Analysis Group of the Italian Statistical Society, University
of Pavia, September 7-9, 2011, versione estesa, Springer Int.Pub., pp. 379-387, ISBN 978-3-31900031-2.
CAVALLERA G.M., GATTO M:, BOARI G. (2014) “Personality, cognitive styles and
Morningness-Eveningness disposition in a sample of Yoga trainees”, Medical Science Monitor, 20,
238-246. DOI 10.12659/MSM.889030.
Prof. Giuseppe ARBIA
Nel corso dell’anno accademico 2014-2015 seguirò principalmente 3 linee di ricerca tutte connesse
all’ambito più ampio della analisi statistica di dati spaziali.
La prima linea di ricerca riguarderà la messa a punto di metodologie per la stima di modelli di
regressione spaziali con grosse moli di dati volte a ridurre i tempi computazionali e lo spazio di
memoria richiesto. E’ noto infatti che non appena la dimensione campionaria supera poche migliaia,
l’utilizzo delle procedure correnti di stima per modelli diventa poibitiva (sia in termini di spazio di
memoria che di tempo richiesto) e poca accurata dato il ricorso ad approssimazioni numeriche. In
2
molte applicazioni, tuttavia, ci si trova spesso a dover trattare milioni di osservazioni spazialmente
distribuite (ad esempio i pixel di immagini ad alta risoluzione) e a dover prendere decisioni sulla
base del modello in tempo reale (ad esempio nella chirurgia assistita dal computer o nella gestione
di disastri ambientali). In questo ambito negli ultimi anni ho pubblicato 2 lavori sulle riviste Spatial
Statistics e Spatial economic analysis proponendo rispettivamente un metodo basato sulla
verosimiglianza composita ed uno basato su un’approssimazione unilaterale che assume l’isotropia
del processo aleatorio generatore dei dati.
La seconda linea di ricerca sarà condotta in collaborazione con un gruppo di ricercatori del College
of William & Mary (Williamsburg, Virginia) e riguarderà il trattamento di dati spaziali incompleti
nell’ambito della valutazione di politiche sanitarie. In particolare mi occuperò di 2 forme di dati
incompleti: dati mancanti non a caso nello spazio e dati erroneamente localizzati (errore di
posizione). In questo ambito ho presentato una relazione al recente convegno della Spatial
Econometrics Association tenutosi a Zurigo nel Giugno 2014.
Infine la terza linea di ricerca sarà svolta con alcuni colleghi dell’Università di Trento e ricercatori
dell’Istat e riguarderà l’uso di micro dati per lo studio della demografia spaziale di impresa e
l’analisi della loro sopravvivenza. E’ questo un’ambito nel quale negli ultimi 6 anni ho pubblicato
numerosi lavori con il gruppo predetto su riviste quali Regional Studies & Urban Economics,
Empirical Economics, Journal of Geographical Systems e International Regional Science Review.
Prof. Guido CONSONNI
[1] Confronto fra modelli caratterizzati da vincoli di uguaglianza e disuguaglianza.
Collaboratore: Roberta Paroli

Obbiettivo 1: test bayesiani oggettivi per modelli ANOVA con vincoli di uguaglianza e
disuguaglianza sui parametri.
Per una descrizione sintetica del problema si confronti l’introduzione in Van Wesel, Hoijtink e
Klugkist (2011).
Metodologia: distribuzioni encompassing ed intrinseche per il calcolo del fattore di Bayes.
Stato di avanzamento: paper in seconda major revision per Bayesian Analysis. Presentato ai
Convegni S.Co. 2013 e ISBA 2014.

Obbiettivo 2: test bayesiani oggettivi per l’analisi di tabelle di contingenze con vincoli di
uguaglianza e disuguaglianza sui parametri. Per una descrizione sintetica del problema si confronti
l’introduzione in Klugkist, Laudy e Hoijtink (2010).
Metodologia: distribuzioni encompassing ed intrinseche per il calcolo del fattore di Bayes.
Riferimenti bibliografici

Klugkist, Irene; Laudy, Olav; Hoijtink, Herbert, (2010). Bayesian Evaluation of Inequality
and Equality Constrained Hypotheses for Contingency Tables. Psychological Methods, 15, 281299.

Van Wesel, Floryt; Hoijtink, Herbert, Klugkist, Irene (2011). Choosing priors for
constrained analysis of variance: methods based on training data. Scandinavian J. Statistics, 38,
666-690.

Pericchi, L. R.; Liu, G., Torres Nunez (2008). Objective Bayes Factors for Informed
Hypotheses: "Completing" The Informed Hypothesis and "Splitting" the Bayes Factors
3
[2] Modelli statistici per l’analisi dell’evoluzione delle età caratterizzanti le fasi della vita nelle
popolazioni dei Paesi industrializzati
Collaboratori: Roberta Paroli; Alessandro Rosina
Obbiettivo: Analisi bayesiana del modello dinamico lineare gerarchico che descrive l’evoluzione
delle età caratterizzanti fasi della vita delle popolazioni di gruppi di paesi industrializzati.
Metodologia:
- cluster analysis per le serie storiche;
- modelli dinamici gerarchici in ottica bayesiana
Stato di avanzamento: metodologia statistica e aspetti computazionali in stato avanzato
Riferimenti bibliografici
Hippolyte, D. & Collard, F. (2013). Age groups and the measure of population aging. Demographic
Research, 29, 617–640.
Petris, G., Petrone, S. & Campagnoli, P. (2009). Dynamic linear models with R. Use R! Springer,
New York.
[3] Disegni bayesiani per esperimenti di follow-up secondo un’impostazione oggettiva.
Collaboratori: Laura Deldossi e Marta Nai Ruscone.
Obbiettivo: determinare disegni follow-up ottimali per discriminare tra modelli alternativi.
Metodologia: distribuzioni iniziali oggettive; criterio di ottimalità: somma ponderata delle
divergenze di Kullback-Leibler tra distribuzioni predittive degli osservabili.
Per una descrizione sintetica del problema si confronti l’introduzione in Meyer, Steinberg e Box
(Technometrics, 1996).
Stato di avanzamento:
I risultati del lavoro sono stati presentati ai seguenti convegni:
- Model-Oriented Data Analysis and Optimum Design (Polonia, 10-14 giugno 2013) da me
- Sco 2013 (Milano, 9-11 settembre 2013) da me
- O-Bayes 2013, (Duke University, NC (15-19 dicembre 2013) da G. Consonni
- ISBA 2014 (Cancun, 14-18 Luglio 2014) da G. Consonni
Una prima versione del lavoro dal titolo “Objective Bayesian Model Discrimination in Follow-up
Experimental Designs” è stata caricata sul sito di arXive (http://arxiv.org/abs/1405.2818) è sarà a
breve sottoposta per la pubblicazione al Journal of Quality Technology.
Prof. Gabriele CANTALUPPI
Utilizzo di dati su scala ordinale in alcuni ambiti di analisi statistica multivariata.
Si intende proseguire lo studio dell’adattamento dell’algoritmo PLS in presenza di variabili
misurate su scala di tipo ordinale. Al momento si è predisposto un algoritmo di stima basato sulle
correlazioni policoriche, occorre verificarne le proprietà mediante studi di simulazione,
considerando anche la possibilità di utilizzo di stime non parametriche delle correlazioni [13].
Si intende proseguire la proposta di nuove distanze nell’ambito della cluster analysis di dati ordinali
con riferimento al contributo presentato in collaborazione con i Proff. Boari e Zanella al convegno
Cladag 2013 [12].
Con riferimento alla misurazione della affidabilità in presenza di dati ordinali si è proposto in
collaborazione con il Dott. Bonanomi, la Dott.ssa Nai Ruscone e la Dott.ssa Osmetti un nuovo
4
indice di affidabilità per item ordinali politomici. Esso si presenta come una modifica dell’Alpha di
Cronbach per variabili ordinali. L’indice viene costruito utilizzando il coefficiente di correlazione di
Spearman e mediante il concetto di copula. Attualmente si sta lavorando sull’applicazione
dell’indice a casi reali. [15], [16]
Modelli a equazioni strutturali con variabili latenti.
Con riferimento ai modelli ad equazioni strutturali con variabili latenti, caratterizzati da relazioni fra
variabili latenti e corrispondenti indicatori manifesti di tipo riflessivo, e all’algoritmo di stima dei
parametri Partial Least Squares (PLS) in collaborazione con il Prof. Boari si sono riscritte le routine
del software PLS-VB [1] nei linguaggi Matlab ed R e si è integrato tale programma con una
procedura che consente il trattamento dei valori mancanti [2]. Si intende completare il programma
PLS-VB rendendo disponibili delle procedure di validazione del modello jackknife e bootstrap ed
eventualmente considerare la presenza di legami di tipo formativo. Si intende proseguire lo studio
delle relazioni non-lineari [3], [5], [7] che possono figurare nei modelli a equazioni strutturali [17].
Con riferimento alla valutazione delle performance aziendali in ambito sanitario, si considera
l’applicazione della metodologia delle Balanced Scorecard studiando, in particolare, la possibilità
di utilizzare i modelli a equazioni strutturali con variabili latenti nelle fasi di validazione dei
costrutti concettuali sottostanti alla definizione della Balanced Scorecard e all’analisi delle relazioni
di interdipendenza che sussistono tra i costrutti considerati. L’utilizzazione di tali modelli consente
di stimare oggettivamente i pesi con cui comporre un indicatore globale contrariamente alla prassi
seguita nelle applicazioni aziendali di tale strumento [4], [6]. Si intende, inoltre, proseguire l’analisi
sulla performance aziendale in ambito sanitario iniziata con la Prof.ssa Macinati e il Dott. Rizzo
[14]
Analisi testuale.
In collaborazione con il Dott. Passarotti si è iniziata un’analisi testuale degli scritti di S. Tomaso
d’Aquino, (Index Thomisticus Treebank), utilizzando un algoritmo di cluster analysis, che tiene
conto della struttura sintattica delle diverse frasi, per studiare l’utilizzo dell’espressione forma [10].
Si intendono sviluppare le analisi testuali presentate ai convegni SIS 2013 (classificazione di testi)
[11] e Cladag 2013 (comparazione di versioni parallele degli stessi testi in più lingue), avvalendosi
della metodologia topic modeling.
PUBBLICAZIONI
Boari G., Cantaluppi G. (2005) “Selection of Structural Equation Models with the PLS-VB
Programme”, in Vichi M., Monari P., Mignani S. e Montanari A. New Developments in
Classification and Data Analysis, Springer-Verlag, Berlin, pp. 105-112. [1]
Boari G., Cantaluppi G., De Lauri A. (2007) “Handling missing values in PLS path modelling:
comparison of alternative procedures”, in Classification and Data Analysis 2007, Book of Short
Papers, Meeting of the Classification and Data Analysis Group of the Italian Statistical Society, 1214 settembre 2007, Università degli Studi di Macerata, EUM, Macerata, pp. 641-644. [2]
Boari G., Cantaluppi G., Bertelli S. (2008) “Non-linear relationships in SEM with latent variables:
some theoretical remarks and a case study”, in First joint meeting of the Société Francophone de
Classification and the Classification and Data Analysis Group of the Italian Statistical Society,
Book of Short Papers, June, 11-13 2008, Caserta-Italy, pp. 201-204. [3]
Boari G., Cantaluppi G. (2009) “Construction of Balanced Scorecards by using SEM with latent
variables”, Abstract del convegno IES2009 – Innovazione e società 2009, Metodi e politiche per la
valutazione dei servizi, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Brescia, 24-26 giugno 2009,
cd ISBN 978-88-88971-17-9. [4]
Boari G., Cantaluppi G. (2010) “Unveiling Non-linear Relationships between Perceived Satisfaction
and Quality”, accettato per la presentazione al Joint Meeting GfKI – CLADAG 2010. [5]
Boari G., Cantaluppi G. (2010) “Construction of Balanced Scorecards by using Structural Equation
Models with latent variables”, Electronic Journal of Applied Statistical Analysis: Decision Support
5
Systems and Services Evaluation EJASA:DSS (2010). Vol 1, Issue 1, pp. 66-78. [6]
Boari G., Cantaluppi G., Bertelli S. (2011) “Non-linear relationships in SEM with latent variables:
some theoretical remarks and a case study”, in Fichtet B. et al. (eds.) Classification and
Multivariate Analysis for Complex Data Structures, Studies in Classification, Data Analysis, and
Knowledge Organization, Springer-Verlag, Berlin, Heidelberg, pp. 293-300. [7]
Zanella A., Boari G., Bonanomi A., Cantaluppi G. (2013) “A Simplified Latent Variable Structural
Equation Model with Observable Variables Assessed on Ordinal Scales”, in Giudici P. et al. (eds.)
Statistical Models for Data Analyisis, Studies in Classification, Data Analysis, and Knowledge
Organization, Springer, Berlin, Heidelberg, pp. 379-387. [8]
Zanella A., Boari G., Baldi P.L., Cantaluppi G., Facchinetti D. (2011) “Soddisfazione delle aziende
nei confronti dei collaboratori laureati all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”, in .
(eds.) MR, Vita e Pensiero, Milano, pp. 147-175. [9]
Cantaluppi G., Passarotti M. (2012) “The Meaning of Forma in Thomas Aquinas. Hierarchical
Clustering from the Index Thomisticus Treebank”, in JCS-CLADAG 2012 Book of Short Papers,
September 3-4, 2012, Anacapri, Italy, pp. 1-4, cd ISBN: 978-88-6129-916-0. [10]
Cantaluppi, G., Passarotti, M.C. (2013) “Clustering the Corpus of Seneca. A Lexical-Based
Approach”, in Brentari E. et al. (eds.) Advances in Latent Variables, Vita e Pensiero, Milano 2013
pp. 1-6 [http://hdl.handle.net/10807/44528]. [11]
Boari G., Cantaluppi, G., Zanella A., (2013) “Some Distance Proposals for Cluster Analysis in
Presence of Ordinal Variables”, in Minerva T. et al. (eds.) Cladag 2013. 9th Scientific Meeting of
the Classification and Data Analysis Group of the Italian Statistical Society. Book of Abstracts,
Cleup,
Modena
2013
pp.
49-52
[http://www.cladag2013.it/images/file/CLADAG2013_Abstract.pdf] [12]
Cantaluppi G. (2012) A Partial Least Squares Algorithm Handling Ordinal Variables also in
Presence of a Small Number of Categories, Quaderno di Dipartimento N. 14, Serie E.P. N° 144,
Dipartimento di Scienze statistiche, Università Cattolica del S. Cuore, Milano, submitted. [13]
Macinati M., Rizzo M., Cantaluppi G., How do role clarity and self-efficacy mediate the
relationship between budgetary participation and managerial performance? submitted. [14]
Bonanomi A., Nai Ruscone M., Osmetti S.A., Reliability measurement for polytomous ordinal
items: the empirical polychoric ordinal Alpha, Quaderni di Statistica, 14, 2012. [15]
Bonanomi A., Cantaluppi G., Nai Ruscone M., Osmetti S.A., A new estimator of Zumbo's Ordinal
Alpha: a copula approach, Quality and Quantity (accepted with minor revision). [16]
Boari G., Cantaluppi, G., Matera F., Sartoris M., (2014) “Unveiling Kano Relationships when
Measuring Customer Satisfaction”, Conferenza italiana su eccellenza nella qualità, controllo
statistico e customer satisfaction. Torino, 18-19 settembre 2014 [17]
Cantaluppi G., Passarotti M. (2014) “The Meaning of Forma in Thomas Aquinas. Hierarchical
Clustering from the Index Thomisticus Treebank”, in Vicari, Okada, Ragozini, Weihs (Eds.)
Analysis and Modeling of Complex Data in Behavioral and Social Sciences, Springer. [18]
Prof.ssa Laura DELDOSSI
IN CORSO
[1] Disegni bayesiani per esperimenti di follow-up secondo un’impostazione oggettiva.
In collaborazione con Guido Consonni e Marta Nai Ruscone.
Obbiettivo: determinare disegni follow-up ottimali per discriminare tra modelli alternativi.
Metodologia: distribuzioni iniziali oggettive; criterio di ottimalità: somma ponderata delle
divergenze di Kullback-Leibler tra distribuzioni predittive degli osservabili.
6
Per una descrizione sintetica del problema si confronti l’introduzione in Meyer, Steinberg e Box
(Technometrics, 1996).
Stato di avanzamento:
I risultati del lavoro sono stati presentati ai seguenti convegni:
Model-Oriented Data Analysis and Optimum Design (Polonia, 10-14 giugno 2013) da me
Sco 2013 (Milano, 9-11 settembre 2013) da me
O-Bayes 2013, (Duke University, NC (15-19 dicembre 2013) da G. Consonni
ISBA 2014 (Cancun, 14-18 Luglio 2014) da G. Consonni
Una prima versione del lavoro dal titolo “Objective Bayesian Model Discrimination in Follow-up
Experimental Designs” è stata caricata sul sito di arXive (http://arxiv.org/abs/1405.2818) è sarà a
breve sottoposta per la pubblicazione al Journal of Quality Technology.
Con M. Nai Ruscone stiamo predisponendo un secondo lavoro da sottomettere a “Journal of
Statistical Software” per la presentazione del pacchetto OBsMD predisposto in R (presentato nella
sessione poster dello Sco 2013 da M. Nai Ruscone) volto a mostrare le potenzialità del metodo
anche in un utilizzo sequenziale.
[2] Disegno sperimentale con risposta multivariata modellata attraverso una funzione copula.
In collaborazione con:
S. Osmetti e C. Tommasi
Si considera un esperimento nel quale si hanno un certo numero h di fattori di controllo, che sono
combinati opportunamente in un numero k di condizioni sperimentali. Per ogni condizione
sperimentale sono rilevate r diverse variabili di risposta. Ciascuna componente della variabile di
risposta multivariata dipende dallo stesso insieme di variabili di controllo ma attraverso una
funzione fi, potenzialmente differente per ogni componente del vettore di risposta. Obbiettivo di
questa ricerca è l’individuazione di un disegno, cioè di una possibile configurazione delle k
condizioni sperimentali, che risulti ottimo secondo un qualche criterio (come ad esempio il criterio
KL-ottimale, che massimizza il potere discriminante tra modelli alternativi) ipotizzando per le
componenti della variabile di risposta multivariata una dipendenza modellata attraverso le copule.
Uno dei possibili campi di applicazione, ed anche quello su cui stiamo lavorando, riguarda lo studio
congiunto di efficacia e tossicità di un farmaco in funzione della “dose”. Negli ultimi anni infatti,
in ambito clinico, si sta sviluppando la tendenza a considerare congiuntamente le fasi I (ricerca della
dose massimamente tollerabile sulla base della sola tossicità) con la fase II (ricerca della dose che,
nei limiti di tossicità definiti nella fase I, garantisca la massima efficacia).
Stato di avanzamento:
Stiamo considerando disegni clinici in cui le variabili di tossicità ed efficacia sono modellate
attraverso un logit. Il primo obiettivo riguarda l’ottenimento del disegno KL-ottimo al variare delle
assunzioni sulla copula (sia come tipologia che come parametro), avendo fissato le distribuzioni
marginali per le variabili di tossicità ed efficacia (tale assunzione pone il nostro approccio in una
logica di disegno follow-up). Per la definizione delle marginali è stata svolta una ampia indagine
bibliografica su riviste mediche per individuare common practices. E’ stato predisposto un piano di
simulazione per la applicazione del criterio ottimo di KL. Questioni aperte: a) il disegno KL
prevede di assumere un modello “vero”, dunque una precisa copula con parametro noto. Per
svincolarsi da tale criterio va dunque risolto il problema di come comporre i diversi disegni ottimali
derivanti da possibili diverse assunzioni sulla copula vera; b) generalizzare l’approccio al caso di
modelli non prefissati per le marginali; c) possibile estensione bayesiana del metodo.
[3] Metodi e modelli per la microelettronica
In collaborazione con:
7
D. Zappa, R. Borgoni
Con l’attivazione, a partire da gennaio 2013, del progetto europeo “Integrate” (durata triennale)
prosegue l’attività di ricerca su tematiche attinenti l’ambito generale del controllo della qualità e
della ottimizzazione dei processi produttivi. La ricerca prende spunto da quesiti e problematiche
evidenziate direttamente dall’azienda di microelettronica Stmicroelectronics (prima Micron),
coinvolta nel progetto.
Stato di avanzamento:
E’ stato completato lo studio di un problema di ricerca relativo alla costruzione di opportuni indici
di capacità per processi, come quelli che caratterizzano la fase di “etching”, la cui distribuzione è
fortemente asimmetrica e troncata.
Sono in corso due altri studi per la risoluzione dei seguenti problemi:
1)
Come mantenere in controllo un processo “low runner”, cioè un processo di cui si dispone di
poche osservazioni (dispositivo di nicchia) sfruttando le informazioni di altri processi c.d. “high
runner” che sono prodotti su larga scala utilizzando le stesse macchine.
2)
Il problema di overlay, cioè come mantenere allineati die e layer nelle successive fasi di
lavorazione per garantire il funzionamento del prodotto finale.
Argomenti chiusi
[1] SELEZIONE DELLE VARIABILI IN OTTICA BAYESIANA PER I MODELLI CUB
In collaborazione con Roberta PAROLI
Il lavoro dal titolo “Bayesian variable selection methods for CUB models: a comparison” è stato
pubblicato nel 2014 su Journal of Statistical Computation and Simulation.
[2] Metodologie statistiche per la validazione della capacità dei sistemi di misura per caratteri
qualitativi ordinali
In collaborazione con Prof. D. Zappa
Il lavoro: “A novel approach to evaluate Repeatability and Reproducibility for ordinal data” è stato
pubblicato nel 2014, su Communications in Statistics – Theory and Methods, 16, 851-866.
Prof.ssa Roberta PAROLI
[1] Confronto fra modelli caratterizzati da vincoli di uguaglianza e disuguaglianza.
Collaboratore: Guido Consonni

Obbiettivo 1: test bayesiani oggettivi per modelli ANOVA con vincoli di uguaglianza e
disuguaglianza sui parametri.
Per una descrizione sintetica del problema si confronti l’introduzione in Van Wesel, Hoijtink e
Klugkist (2011).
Metodologia: distribuzioni encompassing ed intrinseche per il calcolo del fattore di Bayes.
Stato di avanzamento: paper in seconda major revision per Bayesian Analysis. Presentato ai
Convegni S.Co. 2013 e ISBA 2014.

Obbiettivo 2: test bayesiani oggettivi per l’analisi di tabelle di contingenze con vincoli di
uguaglianza e disuguaglianza sui parametri. Per una descrizione sintetica del problema si confronti
l’introduzione in Klugkist, Laudy e Hoijtink (2010).
Metodologia: distribuzioni encompassing ed intrinseche per il calcolo del fattore di Bayes.
8
Riferimenti bibliografici

Klugkist, Irene; Laudy, Olav; Hoijtink, Herbert, (2010). Bayesian Evaluation of Inequality
and Equality Constrained Hypotheses for Contingency Tables. Psychological Methods, 15, 281299.

Van Wesel, Floryt; Hoijtink, Herbert, Klugkist, Irene (2011). Choosing priors for
constrained analysis of variance: methods based on training data. Scandinavian J. Statistics, 38,
666-690.

Pericchi, L. R.; Liu, G., Torres Nunez (2008). Objective Bayes Factors for Informed
Hypotheses: "Completing" The Informed Hypothesis and "Splitting" the Bayes Factors
[2] Modelli statistici per l’analisi dell’evoluzione delle età caratterizzanti le fasi della vita nelle
popolazioni dei Paesi industrializzati
Collaboratori: Guido Consonni; Alessandro Rosina
Obbiettivo: Analisi bayesiana del modello dinamico lineare gerarchico che descrive l’evoluzione
delle età caratterizzanti fasi della vita delle popolazioni di gruppi di paesi industrializzati.
Metodologia:
- cluster analysis per le serie storiche;
- modelli dinamici gerarchici in ottica bayesiana
Stato di avanzamento: metodologia statistica e aspetti computazionali in stato avanzato
Riferimenti bibliografici
Hippolyte, D. & Collard, F. (2013). Age groups and the measure of population aging. Demographic
Research, 29, 617–640.
Petris, G., Petrone, S. & Campagnoli, P. (2009). Dynamic linear models with R. Use R! Springer,
New York.
Prof.ssa Giulia RIVELLINI
Per il prossimo anno accademico prevedo di proseguire sulle strade già intraprese e ancora in stato
di avanzamento: [1] analisi e interpretazione delle reti di supporto potenziale dei giovani italiani; [2]
conseguenze dell’instabilità coniugale sul benessere soggettivo; [2] reti sociali e invecchiamento
attivo. A ciò si aggiunge un progetto editoriale [4] relativo alla collaborazione ormai in corso da tre
anni con Telefono Amico Italia, per il tramite del Laboratorio di Statistica Applicata.
Di seguito riporto alcune indicazioni di dettaglio sulle linee di ricerca sopra citate.
1) Relazioni sociali e strumentali dei giovani italiani in tempi di crisi
Responsabile: Prof. Giulia Rivellini
Partecipanti: Prof.ssa Susanna Zaccarin (Università di Trieste), dott.ssa Viviana Amati (Università
di Milano Bicocca), e dott.ssa Silvia Meggiolaro (Università di Padova)
Stato di avanzamento:
E’ stato pubblicato su Social Indicators Research uno dei due articoli emersi da questo filone di
studi. In particolare sono state messe a punto le definizioni di rete di supporto potenziale
egocentrata (potential support ego-network) e rete effettiva familiare (support family network),
misurabili con dati individuali di natura non relazionale, raccolti attraverso indagini campionarie su
larga scala, “not specifically oriented to networks analysis”, come l’Indagine Multiscopo Famiglia e
Soggetti Sociali del 2003 e in parte anche del 2009. I gruppi di individui considerati sono i single di
9
età 18-34 e le coppie con partner di età 18-34 o 35-44. I risultati evidenziano come il bisogno di
supporto sia legato alla fase della transizione allo stato adulto del giovane e la rete sociale
‘potenzialmente’ attivabile sia più ampia di quella effettiva. Si è inoltre misurato l’effetto delle
tipologie sulla probabilità di ricevere effettivamente un aiuto entro la famiglia dei conviventi.
Emerge chiaramente un effetto positivo legato alla presenza di una rete potenziale completa e gli
amici, i vicini e i parenti figurano come più “effettivi” nel fornire aiuto di quanto non sia la famiglia
di origine.
Per i prossimi cinque mesi il gruppo di lavoro sarà impegnato nel rispondere alle richieste di
approfondimento e revisione espresse dai referee di una rivista internazionale cui è stato sottoposto
il secondo studio, incentrato sulla costruzione di tipologie di reti di supporto potenziale per gli
individui che vivono in coppia, con o senza figli.
2) Instabilità coniugale e conseguenze sul benessere soggettivo
Responsabile: Prof. Giulia Rivellini
Partecipanti: Dott. Emiliano Sironi (Università Cattolica)
Stato di avanzamento:
Questo studio specifico rientra in un filone più ampio di ricerca volto ad approfondire l’impatto sul
benessere soggettivo degli eventi socio-demografici. L’evento preso in considerazione in questo
primo contributo è la dissoluzione volontaria dell’unione matrimoniale che può ridurre il benessere
economico, familiare e abitativo. Grazie al ritorno panel dell’indagine Multiscopo Famiglia e
Soggetti Sociali 2003 si testano due ipotesi formulate alla luce di una rassegna di studi
internazionali. E’ ancora in corso lo scrittura del paper da sottomettere ad una rivista internazionale.
3) Reti sociali e invecchiamento attivo
L’obiettivo di questa ricerca è quello di capire come la dimensione relazionale dell’anziano,
misurabile con la rete sociale ego-centrata, entra nella definizione di anziano attivo. A tale fine è in
corso una rassegna della più recente letteratura internazionale a partire dalla quale si formulerà una
proposta operativa, che tenga conto del questionario proposto entro il gruppo di ricerca. Per
sollecitare il confronto internazionale su questo tema è stata organizzata una sessione dal titolo “The
network perspective in the analysis of social support” alla prima conferenza europea di Social
Network Analysis (Barcellona, 1-4 luglio 2014). Si sta valutando di proporre una seconda sessione
anche ad un convegno più strettamente connesso agli studi di popolazione.
4) Il monitoraggio del disagio emotivo: il contributo di telefono amico Italia.
Responsabile: Prof. Giulia Rivellini
Partecipanti: Dott. Emiliano Sironi (Università Cattolica), Dario Briccola (Presidente Telefono
Amico Italia).
Grazie al contributo ricevuto dall'Università Cattolica nell'ambito dei suoi programmi di
promozione e diffusione della ricerca scientifica, si intende produrre un breve volume che raccoglie
i più significativi risultati emersi negli ultimi tre anni di collaborazione scientifica con Telefono
Amico Italia. La forma del volume sarà sia cartacea che elettronica (e-book). Si prevede di
organizzare un evento di presentazione del volume, coinvolgendo anche il mondo dei volontari di
Telefono Amico Italia.
Prof. Alessandro ROSINA
Invecchiamento della popolazione e welfare
L’invecchiamento della popolazione produce importanti implicazioni economiche e sociali. Ciò
vale ancor più per l’Italia che, come è noto, sperimenta tale processo in modo particolarmente
accentuato.
10
In questa linea di ricerca si analizza l’impatto di tale fenomeno sul mercato del lavoro e sul sistema
di welfare. In particolare vengono studiate le strategie familiari di interscambio e mutuo sostegno
nelle varie fasi della vita, l’aumento della domanda di cura in età anziana, i vincoli e le opportunità
di occupazione in età matura.
Più recentemente si è aggiunto il tema dell’Age management, ovvero lo studio dell’invecchiamento
della forza lavoro e l’analisi delle strategie aziendali per la valorizzazione degli over 55 (da
segnalare la partecipazione come esperto al convegno sul tema organizzato dalla Luiss nel
novembre 2013).
La ricerca è attenta anche ai confronti internazionali e su questo filone si avvale dei dati
longitudinali SHARE in collaborazione con la dott.ssa Valeria Bordone del Wittgenstein Centre di
Vienna.
Una parte dell’analisi ha riguardato un approfondimento sulla Lombardia all’interno di un gruppo di
ricerca promosso dalla Regione Lombardia – Eupolis.
Sul tema della lunga vita attiva a partire dal 2012 questa linea di ricerca usufruisce del
finanziamento ottenuto con bando D3.2 (ricerche di particolare interesse per l’Ateneo) all’interno
del progetto interdisciplinare "Non mi ritiro: l’allungamento della vita, una sfida per le generazioni,
un'opportunità per la società”, coordinato da Fausto Colombo.
Pubblicazioni nel 2013:
Rosina A. (2013), “Invecchiamento della popolazione attiva e welfare”, in L’invecchiamento attivo
come politica di welfare, Rapporto finale, Eupolis Lombardia.
Bordone V., Rosina A. (2013), “The role of education in the reconciliation between female
occupation and family responsibilities at mid-life: the Italian case”, Journal of Population Research
, V.30 N.1, p:39–65.
Giovani, lavoro e transizione alla vita adulta
Un rilevante ambito di ricerche riguarda la condizione giovanile, i cambiamenti nel processo di
transizione alla vita adulta e di formazione di una relazione di coppia. Una parte di questi studi si è
occupata dell’analisi delle determinati culturali e strutturali della tarda acquisizione dell’autonomia
dei giovani dalla famiglia di origine e di costruzione di una propria famiglia, una parte si è
concentrata sulle politiche di mobilità, di valorizzazione del capitale umano e attivazione in
particolare di chi si trova nella condizione di Neet.
I dati utilizzati provengono dalle indagini Multiscopo Istat e da una collaborazione con l’Istituto
Toniolo per l’avvio di una indagine panel sui giovani dai 18 ai 29 anni.
Le ricerche in corso riguardano inoltre le fonti e le politiche della mobilità per studio e lavoro verso
l’estero (è recente un contributo sul Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione Migrantes
e l’invito alla partecipazione come discussant a convegni sulla “mobilità internazionale dei
ricercatori” tenuti dall’Isfol nel 2014 e dalla “Academia Europaea” nel 2013).
Pubblicazioni nel 2013:
Rosina A. (2013), “Peso demografico e politico degli adulti giovani a Milano” in Milano 2013.
Trentenni in cerca d'autore. Attori dietro le quinte o nuova classe dirigente. Rapporto sulla città,
FrancoAngeli, Milano.
Rosina A. (2013), L’istruzione come fattore di mobilità sociale e di equilibrio generazionale, in
G.Capano, M.Meloni (a cura di), Il costo dell’ignoranza, L’università italiana e la sfida
dell’Europa 2020, Il Mulino.
Rosina A. (2013), Il paese che non cresce. Gli alibi di un paese immobile, Laterza.
Dalle analisi sui dati dell’Istituto Toniolo è stato prodotto il seguente volume:
La condizione giovanile in Italia. Rapporto giovani 2013, Il Mulino, 2013
11
All’interno del quale sono state scritte l’”Introduzione” (A.Rosina) e il capitolo “Diventare adulti in
tempo di crisi” (con E.Sironi).
E’ in corso di stampa: La condizione giovanile in Italia. Rapporto giovani 2014, Il Mulino, 2014.
Analisi delle intenzioni e dei comportamenti riproduttivi
L’obiettivo degli studi in quest’ultimo ambito è duplice. Da un lato analizzare le determinanti delle
scelte riproduttive e indagare i fattori alla base della bassa fecondità in relazione alle specificità
culturali e del sistema di welfare. Dall’altro contribuire ad arricchire la letteratura scientifica in
questo filone inserendo esplicitamente l’ottica maschile e adottando come unità di analisi la coppia.
Nel primo gruppo rientrano pubblicazioni in cui viene analizzata la posticipazione delle scelte
riproduttive e l’impatto sulla fecondità totale e contributi in cui vengono analizzate le biografie
riproduttive nella loro interdipendenza con altri processi. Nel secondo gruppo rientrano lavori in cui
viene studiata la paternità e contributi in cui vengono studiati i processi di decision-making di
coppia.
Sul tema dell’analisi delle scelte riproduttive di coppia è in corso un progetto di ricerca, su aspetti
teorici e applicativi, che coinvolge demografi, economisti e studiosi del Vienna Institute of
Demography, Austrian Academy of Sciences. I dati utilizzati derivano dall’indagine Istat “Famiglia
e soggetti sociali” condotta tra 2003 e 2007 e tornate successive.
Pubblicazioni nel 2013:
Rosina A. (2013), Avere figli in Italia, in J. Valente, Perché avere figli. Sonda editore, Casale
Monferrato .
Rosina A. (2013), “Cambiamenti demografici e benessere familiare”, in L. Caprio (a cura di),
Sistema economico e famiglia, Vita e pensiero, Milano, 2013.
Testa M.R., Cavalli L., Rosina A. (2014), “The Effect of Couple Disagreement about Child-timing
Intentions: A Parity-Specific Approach”, Population and Development Review 40(1): 31-53.
Prof.ssa Chiara ZANAROTTI
Aspetti legati alla costruzione di indicatori composti con dati ordinali.
Un problema ricorrente in molti contesti applicativi è rappresentato dalla necessità di costruire uno
o pochi indicici sintetici (composite indicators) in grado di misurare un aspetto rilevante non
direttamente misurabile e per questo denominato tratto latente o variabile latente. Spesso si tratta
di un aspetto che ha una natura multidimensionale che non può essere catturata da una singola
variabile osservabile, ma può essere concettualizzata per mezzo di diverse variabili osservabili
dette, in genere, indicatori elementari. Grazie alle informazioni contenute in queste variabili si
suppone sia possibile misurare il livello della variabile latente. Il problema che si pone da un punto
di vista metodologico è come aggregare le diverse informazioni racchiuse nei vari indicatori
elementari al fine di ottenere un indicatore composto che ne rappresenta la sintesi. Quando gli
indicatori elementari sono di tipo quantitativo, è possibile affrontare il problema della loro sintesi in
diversi modi: sia ricorrendo ai diversi modelli per variabili latenti proposti in letteratura, o
procedendo in un’ottica model-free. In questo secondo caso (prescindendo da tutti gli aspetti legati
alla scelta degli indicatori) l’aggregazione viene realizzata affrontando sostanzialmente i seguenti
tre steps: il primo riguarda il pretrattamento degli indicatori elementari al fine, ad esempio, di
renderli omogenei dal punto di vista dell’unità di misura con cui sono espressi; il secondo è relativo
alla scelta del sistema di pesi con cui di diversi indicatori concorrono alla realizzazione
dell’indicatore composto; il terzo riguarda la scelta della funzione da utilizzare per effettuare
l’aggregazione degli indicatori elementari. Il tema che si intende affrontare nella ricerca è quello di
considerare questo secondo approccio (model-free) per la costruzione di un indicatore composto nel
12
caso particolare in cui gli indicatori elementari sono variabili qualitative ordinali. In questo caso il
problema ulteriore che si pone è quello relativo alla procedura di quantificazione di dette variabili,
oltre ai già citati aspetti relativi alla scelta dei pesi e della funzione di aggregazione. L’attenzione
sarà in particolare rivolta all’uso della funzione di ripartizione degli indicatori elementari al fine di
ottenere la loro quantificazione. Per quanto riguarda la scelta dei pesi, la ricerca intende considerare
e confrontare l’utilizzo degli indici di dissimilarità e dell’indice di associazione  di Kendall. Da un
punto di vista applicativo l’obiettivo è quello di utilizzare le diverse procedure proposte nel contesto
della service satisfaction.
Allungamento della vita e active ageing
Nell’ambito del progetto di ricerca D 3.1 di Ateneo, progetto dal titolo “Non mi ritiro”:
l'allungamento della vita, una sfida per le generazioni, un'opportunità per la società, verranno
affrontate tematiche relative all’allungamento della vita e del conseguente massiccio aumento del
numero di anziani presenti nelle società dei paesi più sviluppati ed in particolare in Italia. In questo
contesto il focus della ricerca, che sarà ristretto all’analisi della fascia di età dai 65 ai 74 anni, è
indagare le opportunità offerte dall'allungamento dell'età matura in una prospettiva di active ageing
intesa, non solo attraverso la valutazione di parametri strutturali (presenza/assenza di salute) ed
economici (allungamento dell'età produttiva e di consumo), ma anche includendo i temi legati alla
"qualità" della vita e alla possibilità di esperirne un senso soggettivamente e socialmente rilevante
negli scambi tra le generazioni, come la più recente riflessione sociologica, e in parte alcune
iniziative istituzionali europee (European Year For Active Ageing 2012), evidenziano. In
particolare un tema che verrà trattato nello specifico riguarderà una riflessione sulla soglia,
convenzionalmente fissata a 65 anni, come inizio dell’età cosiddetta “anziana”. Dopo aver
considerato gli elementi che storicamente hanno concorso all’individuazione di tale soglia, la
ricerca intende rivisitare in modo critico tale limite alla luce sia dei recenti e continui cambiamenti
nel contesto economico e sociale legati a questa fascia d’età, ma anche tenendo conto di come le
migliorate condizioni fisiche che sempre più caratterizzano la fascia di età considerata nonché gli
aspetti psico-sociali legati alle nuove tecnologie e ai mezzi di comunicazione, possano mettere in
discussione l’efficacia nel mantenimento della predetta soglia dei 65 anni.
Studio del livello di integrazione degli immigrati
Nelle società sempre più multietniche si pone il problema di misurare diversi aspetti che riguardano
le condizioni di vita degli immigrati nei paesi di destinazione. Tra le diverse dimensioni di
interesse, da un punto di vista politico e sociale, vi è quella relativa al grado di integrazione degli
immigrati nella società di arrivo. Prescindendo dalla complessa definizione del concetto (di
pertinenza della sociologia), la ricerca intende esaminare possibili soluzioni con riferimento al
processo di misurazione del grado di integrazione a partire da un insieme di osservazioni raccolte
mediante questionari somministrati agli immigrati. Alcune metodologie alternative verranno quindi
utilizzate e messe a confronto tra loro.
Prof. Diego ZAPPA
Area Finanza

Nell’ambito della Teoria di Portafoglio si è esplorata la possibilità di utilizzare la tecnica
GLASSO nella stima della matrice di varianze e covarianze Σ dei rendimenti e della corrispondente
inversa Θ=Σ-1. L’utilizzo di una penalizzazione L1 permette di ottenere una matrice sparsa,
individuando – ed eventualmente eliminando – componenti con correlazioni “spurie” che
distorcono il rischio complessivo di portafoglio. La metodologia rientra nell’ambito della letteratura
13
di portfolio selection che inoltre, usando la teoria dei Grafi, consente di individuare in modo
semplice ed immediato la contribuzione di ogni asset alla diversificazione di portafoglio. I primi
risultati sono stati presentati al convegno MAF 2014 (Sixth International Conference on
Mathematical and Statistical Methods for Actuarial Sciences and Finance), Salerno 22 – 24 Aprile.
Gruppo di lavoro: Bramante Riccardo, Silvia Facchinetti, Diego Mancuso

Relativamente alle tematiche di misurazione del rischio di insolvenza ed – in particolare –
del c.d. rischio sistemico, la ricerca intende analizzare – utilizzando lo Z-score – i fondamenti
metodologici alla base della costruzione di una misura aggregata di rischio a partire da opportune
medie ponderate di “bank-specific Z-scores”. Inoltre, mediante una quantile regression tra lo Zscore ed una serie di fattori macroeconomici e bank-specific, l’analisi intende identificare le
potenziali fonti di rischio legate alla dimensione della banca ed al Paese di appartenenza della
medesima. E’ stata completata la review della letteratura. Sono in corso le prime verifiche
empiriche su un campione di Banche dell’Area Euro.
Gruppo di lavoro: Bramante Riccardo
Area Assicurazioni
Nell’ambito del Solvency II, uno dei temi più dibattuti è la misurazione del capital solvency
requirement. Con riferimento al cosiddetto ramo danni, il tema attiene sia a come si effettua la stima
della riserva sinistri sia alla individuazione della distribuzione generatrice delle severity per uno
specifico ramo assicurativo. In questo secondo caso una proposta di selezione di un modello mistura
di parametri stimati con la minimum distance approach, è stata presentata al congresso ICA 2014 a
Washington e come relazione invitata all’assemblea degli ordini degli attuari, (Roma, 7 luglio
2014). Esplorazioni su un approccio individuale per la stima della riserva sinistri sono attualmente
in corso.
Gruppo di lavoro: Clemente Gian Paolo, Savelli Nino
Progetto INTEGRATE
Anche per il 2015 proseguirà l’attività per il progetto INTEGRATE in collaborazione con
StMicroelectronics avviato nel 2013. Si intende affrontare il tema dell’overlay. Il lavoro è in fase
preliminare.
Dott. Andrea BONANOMI
La ricerca sarà articolata in differenti ambiti.
1)
Completamento Indice di Cograduazione per il confronto di scale di misurazione dfferenti.
Ci si propone di completare la messa a punto di un nuovo indice di cograduazione basato su una
modifica dell’indice K di Cohen pesato, studiando la possibile distribuzione asintotica dell’indice
proposto e di conseguenza il test parametrico associato per la verifica della concordanza di due
scale ordinali. Una prima versione del lavoro è stata presentata ad un convegno nazionale. La
versione estesa è stata pubblicata su una rivista nazionale.
Stato avanzamento:
Bonanomi, A. (2014). A New Index for the Comparison of Different Measurement Scales, Studies
in Classification, Data Analysis, and Knowledge Organization, Springer, Milano.
2)
Misura di un Reliability Index per item ordinali
In collaborazione con Dott.ssa Silvia Osmetti, prof. Gabriele Cantaluppi dott.ssa Marta Nai
Ruscone.
14
Viene proposto un nuovo indice di affidabilità per item ordinali politomici. Esso si presenta come
una modifica dell’Alpha di Cronbach per variabili ordinali. L’indice viene costruito utilizzando il
coefficiente di correlazione di Spearman e mediante il concetto di copula. Attualmente si sta
lavorando sull’applicazione dell’indice a casi reali.
Stato di avanzamento:
I primi risultati sono stati pubblicati su paper nazionali e internazionali.
A.Bonanomi, M. Nai Ruscone, S.A. Osmetti, Reliability measurement for polytomous ordinal
items: the empirical polychoric ordinal Alpha, Quaderni di Statistica, 14, 2012.
A.Bonanomi, G. Cantaluppi, M. Nai Ruscone, S.A. Osmetti, A new estimator of Zumbo's Ordinal
Alpha: a copula approach, Quality and Quantity (accepted with minor revision).
3)
Copula e Massima Entropia
In collaborazione con le dott.sse Osmetti e Nai Ruscone e con il Prof. Ciavolino, viene studiata
l’applicabilità delle copule al metodo di stima Generalized Maximum Entropy (GME). Lo scopo è
quello di ricercare la copula di massima entropia al fine di costruire distribuzioni congiunte con
fissate distribuzioni marginali e un certo grado di correlazione osservato.
4)
Validazione italiana di scale psicometriche
Nell’ottica di una proficua collaborazione con il Dipartimento di Psicologia, ci si propone di
validare la versione italiana di diversi strumenti di misura. In particolare:
a)
In collaborazione con il dott. Lozza, ci si propone di mettere a punto un modello di
misurazione della Job Insecurity su territorio nazionale.
Stato avanzamento: assegnazione di diverse tesi di Laurea Magistrale
b)
In collaborazione con il dott. Lozza, si sta lavorando ad un paper per la modelizzazione
dell’indice ICS (Index of Consumer Sentiment) e delle relazioni con alcuni macroindicatori
economici mediante test econometrici.
Stato avanzamento: presentazione dei primi risultati ad un convegno internazionale
c)
In collaborazione con la prof.ssa Confalonieri, la dott.ssa Olivari e la dott.ssa Gatti, ci si
propone di validare la scala psicometrica MSLQ (Motivated Strategies for Learning Questionnaire).
Stato avanzamento: la versione provvisoria del paper è in fase di sottomissione ad una rivista
internazionale.
Dott. Riccardo BRAMANTE

Nell’ambito della Teoria di Portafoglio si è esplorata la possibilità di utilizzare la tecnica
GLASSO nella stima della matrice di varianze e covarianze Σ dei rendimenti e della corrispondente
inversa Θ=Σ-1. L’utilizzo di una penalizzazione L1 permette di ottenere una matrice sparsa,
individuando – ed eventualmente eliminando – componenti con correlazioni “spurie” che
distorcono il rischio complessivo di portafoglio. La metodologia rientra nell’ambito della letteratura
di portfolio selection che inoltre, usando la teoria dei Grafi, consente di individuare in modo
semplice ed immediato la contribuzione di ogni asset alla diversificazione di portafoglio. I primi
risultati sono stati presentati al convegno MAF 2014 (Sixth International Conference on
Mathematical and Statistical Methods for Actuarial Sciences and Finance), Salerno 22 – 24 Aprile.
Gruppo di lavoro: Silvia Facchinetti, Diego Mancuso, Diego Zappa

Relativamente alle tematiche di misurazione del rischio di insolvenza ed – in particolare –
del c.d. rischio sistemico, la ricerca intende analizzare – utilizzando lo Z-score – i fondamenti
metodologici alla base della costruzione di una misura aggregata di rischio a partire da opportune
medie ponderate di “bank-specific Z-scores”. Inoltre, mediante una quantile regression tra lo Zscore ed una serie di fattori macroeconomici e bank-specific, l’analisi intende identificare le
15
potenziali fonti di rischio legate alla dimensione della banca ed al Paese di appartenenza della
medesima. E’ stata completata la review della letteratura. Sono in corso le prime verifiche
empiriche su un campione di Banche dell’Area Euro.
Gruppo di lavoro: Diego Zappa
Dott.ssa Silvia FACCHINETTI
Nell’ambito della Teoria di Portafoglio si è esplorata la possibilità di utilizzare la tecnica GLASSO
nella stima della matrice di varianze e covarianze Σ dei rendimenti e della corrispondente inversa
Θ=Σ-1. L’utilizzo di una penalizzazione L1 permette di ottenere una matrice sparsa, individuando –
ed eventualmente eliminando – componenti con correlazioni “spurie” che distorcono il rischio
complessivo di portafoglio. La metodologia rientra nell’ambito della letteratura di portfolio
selection che inoltre, usando la teoria dei Grafi, consente di individuare in modo semplice ed
immediato la contribuzione di ogni asset alla diversificazione di portafoglio. I primi risultati sono
stati presentati al convegno MAF 2014 (Sixth International Conference on Mathematical and
Statistical Methods for Actuarial Sciences and Finance), Salerno 22 – 24 Aprile.
Gruppo di lavoro: Bramante Riccardo, Silvia Facchinetti, Diego Mancuso
Dott. Diego MANCUSO
L’allocazione delle risorse nei portafogli d’investimento.
Date m distinte attività finanziarie acquistabili sul mercato, un portafoglio si caratterizza come
ottimale quando rende massimo il rendimento a parità di rischi assunti. L'obiettivo di un gestore è
allora identificare un vettore di pesi che rappresentano la frazione di capitale da allocare nei distinti
assets che dia luogo a un portafoglio ottimo. Questa procedura dipende fortemente dalla matrice di
dispersione tra i titoli e quando questa è nota, il problema ha una soluzione nel portafoglio di
Markowitz. Nelle applicazioni reali, la stima della matrice di dispersione tra assets finanziari
assume un rilievo delicato. Tra le soluzioni di stima, è stata proposta la possibilità di utilizzare la
tecnica GLASSO. L’utilizzo di questa metodologia si traduce in una penalizzazione L1 che permette
di ottenere una matrice sparsa, individuando ed eliminando componenti con correlazioni spurie
che distorcono il rischio complessivo di portafoglio. La tecnica inoltre consente di individuare in
modo semplice e immediato la contribuzione di ogni asset alla diversificazione di portafoglio.
La linea di ricerca s’inserisce nel progetto D1 – 2014 approvato dal nostro Ateneo con titolo Metodi
statistici di ottimizzazione per la finanza e le assicurazioni, responsabile scientifico il prof. Diego
Zappa e gruppo di lavoro che comprende anche Riccardo Bramante e Silvia Facchinetti. I primi
risultati attinenti a questo progetto sono stati presentati al convegno MAF 2014 (Sixth International
Conference on Mathematical and Statistical Methods for Actuarial Sciences and Finance), Salerno
22 – 24 Aprile.
In questo quadro comune ai partecipanti di tutto il gruppo di lavoro, gli aspetti oggetto di
approfondimento personale saranno quelli legati alla clusterizzazione degli assets del mercato. In
particolare si compareranno i risultati prodotti dalla tecnica GLASSO con quelli suggeriti da
metodologie alternative considerando connessioni non spurie tra gli assets (matrici di correlazioni
parziali al netto dell’indice di mercato). Per l’implementazione di queste tecniche si farà riferimento
alle librerie del software R.
16
Dott.ssa Silvia OSMETTI
[1] Disegno sperimentale con risposta multivariata modellata attraverso una funzione copula.
In collaborazione con: L. Deldossi e C. Tommasi
Si considera un esperimento nel quale si hanno un certo numero h di fattori di controllo, che sono
combinati opportunamente in un numero k di condizioni sperimentali. Per ogni condizione
sperimentale sono rilevate r diverse variabili di risposta. Ciascuna componente della variabile di
risposta multivariata dipende dallo stesso insieme di variabili di controllo ma attraverso una
funzione fi, potenzialmente differente per ogni componente del vettore di risposta. Obbiettivo di
questa ricerca è l’individuazione di un disegno, cioè di una possibile configurazione delle k
condizioni sperimentali, che risulti ottimo secondo un qualche criterio (come ad esempio il criterio
KL-ottimale, che massimizza il potere discriminante tra modelli alternativi) ipotizzando per le
componenti della variabile di risposta multivariata una dipendenza modellata attraverso le copulae.
Uno dei possibili campi di applicazione, ed anche quello su cui stiamo lavorando, riguarda lo studio
congiunto di efficacia e tossicità di un farmaco in funzione della “dose”. Negli ultimi anni infatti,
in ambito clinico, si sta sviluppando la tendenza a considerare congiuntamente le fasi I (ricerca della
dose massimamente tollerabile sulla base della sola tossicità) con la fase II (ricerca della dose che,
nei limiti di tossicità definiti nella fase I, garantisca la massima efficacia).
Stato di avanzamento:
Stiamo considerando disegni clinici in cui le variabili di tossicità ed efficacia sono modellate
attraverso un logit. Il primo obiettivo riguarda l’ottenimento del disegno KL-ottimo al variare delle
assunzioni sulla copula (sia come tipologia che come parametro), avendo fissato le distribuzioni
marginali per le variabili di tossicità ed efficacia (tale assunzione pone il nostro approccio in una
logica di disegno follow-up). Per la definizione delle marginali è stata svolta una ampia indagine
bibliografica su riviste mediche per individuare common practices. E’ stato predisposto un piano di
simulazione per la applicazione del criterio ottimo di KL. Questioni aperte: a) il disegno KL
prevede di assumere un modello “vero”, dunque una precisa copula con parametro noto. Per
svincolarsi da tale criterio va dunque risolto il problema di come comporre i diversi disegni ottimali
derivanti da possibili diverse assunzioni sulla copula vera; b) generalizzare l’approccio al caso di
modelli non prefissati per le marginali; c) possibile estensione bayesiana del metodo.
[2] Dati longitudinali multivariati: studio della dipendenza mediante l’utilizzo di pair-copulae
In collaborazione con: M. Nai Ruscone
Nei dati longitudinali multivariati (più variabili rilevate nel tempo sugli stessi soggetti nel tempo) si
evidenziano due tipi di dipendenza: tra le variabili e seriale attraverso il tempo. Ci si propone di
modellizzare questi tipi di dipendenza mediante funzioni copulae, considerando due livelli di
analisi:
- ogni serie longitudinale viene modellizzata marginalmente utilizzando una pair-copula
decomposition al fine di modellare la dipendenza temporale;
- nel generico istante temporale la dipendenza fra le variabili viene modellizzata
(condizionatamente al passato) mediante una copula bivariata.
L’utilizzo della funzione copula consente l’allontanamento dalla distribuzione normale multivariata
e l’utilizzo della pair-copule decomposition permette la costruzione di un modello meno rigido di
quelli basati su copule multivariate classiche.
Il risultato è un nuovo modello di estrema flessibilità, che modellizza la dipendenza simultanea tra
due o più serie temporali anche non-normali.
Stato di avanzamento: Un primo contributo sull’argomento dal titolo “Modelling the dependence
in multivariate longitudinal data by pair copula decomposition” sarà presentato all’ERCIM di Pisa.
17
[3] Misura di un Reliability Index per item ordinali.
In collaborazione con A. Bonanomi, G. Cantaluppi e M. Nai Ruscone
Viene proposto un nuovo indice di affidabilità per item ordinali politomici. Esso si presenta come
una modifica dell’Alpha di Cronbach per variabili ordinali. L’indice viene costruito utilizzando il
coefficiente di correlazione di Spearman e mediante il concetto di copula. Attualmente si sta
lavorando sull’applicazione dell’indice a casi reali.
Stato di avanzamento: I primi risultati sono stati pubblicati su paper nazionali e internazionali.
A.Bonanomi, M. Nai Ruscone, S.A. Osmetti, Reliability measurement for polytomous ordinal
items: the empirical polychoric ordinal Alpha, Quaderni di Statistica, 14, 2012.
A.Bonanomi, G. Cantaluppi, M. Nai Ruscone, S.A. Osmetti, A new estimator of Zumbo's Ordinal
Alpha: a copula approach, Quality and Quantity (accepted with minor revision).
[4] Copula e massima entropia.
In collaborazione con A. Bonanomi, E. Ciavolino, M. Nai Ruscone
Viene studiata l’applicabilità delle copule al metodo di stima Generalized Maximum Entropy
(GME). Lo scopo è quello di ricercare la copula di massima entropia al fine di costruire
distribuzioni congiunte con fissate distribuzioni marginali e un certo grado di correlazione
osservato.
Dott. Emiliano SIRONI
Per il prossimo anno accademico prevedo di proseguire sulle strade già intraprese e ancora in stato
di avanzamento: [1] Analisi causale della dinamica degli atteggiamenti individuali; [2] Instabilità
coniugale e conseguenze sul benessere soggettivo; [3] Lavoro e conquista dell’autonomia dei
giovani adulti in Italia. A ciò si aggiungono due nuovi filoni: [4] La condizione dei giovani “NEET”
e relative conseguenze su percorsi di vita individuali e sul contesto sociale e un progetto editoriale
finanziato con fondi della linea di ricerca D.3. sul [5] “Monitoraggio del disagio emotivo: il
contributo di telefono amico Italia”, relativo alla collaborazione ormai in corso da tre anni con
Telefono Amico Italia, per il tramite del Laboratorio di Statistica Applicata.
Di seguito riporto alcune indicazioni di dettaglio sulle linee di ricerca sopra citate.
1) Analisi causale della dinamica degli atteggiamenti individuali
Partecipanti: Dott. Emiliano Sironi (Responsabile, Università Cattolica)
Stato di avanzamento: Secondo la teoria del comportamento pianificato di Fishbein-Ajzen (1975)
valori e atteggiamenti, condizionano intenzioni e comportamenti. In questo senso la letteratura offre
notevoli contributi empirici per validare tale teoria. Pochi lavori si sono invece concentrati su come
valori e atteggiamenti cambino in funzione di precedenti eventi del corso di vita. Tali lacune in
letteratura si devono anche alla mancanza di studi longitudinali, che impediscono di stabilire un
corretto nesso causale fra atteggiamenti e comportamenti.
In questa fase il ricercatore cercherà di concludere un working paper in corso di revisione, che
applica il modello al contesto bulgaro con dati del GGS e di aprire ad una estensione dei risultati in
ambito europeo con ottica comparativa.
2) Instabilità coniugale e conseguenze sul benessere soggettivo
Partecipanti: Prof. Giulia Rivellini (Responsabile, Università Cattolica), Dott. Emiliano Sironi
(Università Cattolica)
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Stato di avanzamento: Questo studio specifico rientra in un filone più ampio di ricerca volto ad
approfondire l’impatto sul benessere soggettivo degli eventi socio-demografici. L’evento preso in
considerazione in questo primo contributo è la dissoluzione volontaria dell’unione matrimoniale che
può ridurre il benessere economico, familiare e abitativo. Grazie al ritorno panel dell’indagine
Multiscopo “Famiglia e Soggetti Sociali” (2007) si testano due ipotesi formulate alla luce di una
rassegna di studi internazionali. E’ ancora in corso lo scrittura del paper da sottomettere ad una
rivista internazionale.
3) Lavoro e conquista dell’autonomia dei giovani adulti in Italia
Partecipanti: Prof. Alessandro Rosina (Responsabile, Università Cattolica), Dott. Emiliano Sironi
(Università Cattolica), Dott. Giulia Ferrari (Università Bocconi)
Stato di avanzamento: Nell’ambito dei percorsi di vita dei giovani possiamo identificare alcune
tappe fondamentali fra cui l’uscita dalla casa dei genitori e la formazione di una propria famiglia,
eventi che sono sperimentati sempre più tardi dai giovani italiani. Per determinare la realizzazione
di tali eventi è utile lo studio del processo di formazione delle intenzioni, anche con riferimento alla
condizione occupazionale individuale, al background della famiglia di origine e alla congiuntura
economica del momento. In particolare tale linea di ricerca prevede di concludere il lavoro già
svolto a partire dal 2012-2013 e proseguito nel 2013-14, portando a compimento due working paper
aventi come oggetto rispettivamente: a) il processo congiunto di realizzazione dell’uscita dalla
famiglia di origine e delle intenzioni verso tale comportamento e b) l’impatto della crisi economica
sul processo di formazione delle intenzioni di uscita di casa e di matrimonio dei giovani adulti
italiani.
A tale fine si utilizzeranno i dati del primo round del Progetto Giovani (realizzato sotto il patrocinio
dell’Istituto Toniolo) per il lavoro a) e gli stessi dati dell’istituto Toniolo in comparazione con quelli
del ritorno panel dell’indagine Multiscopo Famiglia e Soggetti Sociali (2007) per il lavoro b).
Verranno utilizzati, per descrivere le dinamiche del corso di vita degli individui, modelli di sample
selection applicati all’analisi di dati panel.
4) La condizione dei giovani “neet” e relative conseguenze su percorsi di vita individuali e su
contesto sociale
Partecipanti: Prof. Alessandro Rosina (Responsabile, Università Cattolica), Dott. Emiliano Sironi
(Università Cattolica), Prof. Elena Marta (Università Cattolica), Dott. Sara Alfieri (Università
Cattolica), Daniela Marzana (Università Cattolica),
Finalità: Come è noto il processo attraverso cui si diventa adulti è segnato da tappe lungo un
percorso di progressiva conquista di autonomia e di assunzione di responsabilità. Uno degli eventi
decisivi per condurre una transizione autonoma verso l’età adulta è dato dall’ingresso nel mondo del
lavoro, che in Italia è reso sempre più difficile dalla persistente congiuntura economica negativa e
da una struttura di welfare e del mercato del lavoro che ostacolano un inserimento stabile dei
giovani. In particolare aumenta drammaticamente la percentuale di giovani NEET "Not in
Education, Employment or Training", con conseguenze decisive sui percorsi di vita dei giovani e
delle famiglie di provenienza che svolgono sempre più la funzione di “ammortizzatore sociale”
informale. Le ripercussioni della diffusione dei NEET travalicano tuttavia la sfera materiale e
riguardano anche la partecipazione politica dei giovani e il deterioramento delle dimensioni
immateriali del benessere, con conseguenze sulla generale sul rapporto verso gli altri.
Utilizzando i dati panel del Progetto Giovani (realizzato sotto il patrocinio dell’Istituto Toniolo),
intendiamo analizzare come la condizione di NEET influenzi il contesto familiare, sociale e
lavorativo dei soggetti coinvolti. Verranno utilizzati per l’analisi della tematica modelli
econometrici per dati panel.
5) Il monitoraggio del disagio emotivo: il contributo di telefono amico Italia.
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Responsabile: Prof. Giulia Rivellini (Responsabile, Università Cattolica), Dott. Emiliano Sironi
(Università Cattolica), Dario Briccola (Presidente Telefono Amico Italia).
Finalità: Grazie al contributo ricevuto dall'Università Cattolica nell'ambito dei suoi programmi di
promozione e diffusione della ricerca scientifica, si intende produrre un breve volume che raccoglie
i più significativi risultati emersi negli ultimi tre anni di collaborazione scientifica con Telefono
Amico Italia. La forma del volume sarà sia cartacea che elettronica (e-book). Si prevede di
organizzare un evento di presentazione del volume, coinvolgendo anche il mondo dei volontari di
Telefono Amico Italia.
Prof. Amedeo DE LUCA
1) Valutazione della capacità predittiva di vari metodi statistici di segmentazione del mercato:
un’analisi comparativa
Si intende valutare - comparativamente - la capacità predittiva dei seguenti metodi di
segmentazione: 1) Conjoint analysis (COA) a livello “individuale”, 2) COA a livello “aggregato”,
3) “cluster analysis metrica”, 4) COA “composita”.
A questo scopo i citati modelli saranno applicati sui dati provenienti da un sondaggio (svolto sul
mercato delle caffettiere).
Il campione di intervistati è costituito da 144 clienti potenziali, ai quali sono stati sottoposti 12
profili di caffettiera (piano casualizzato frazionato ad ¼ del piano completo, composto da 48
stimoli) sui quali i rispondenti hanno espresso un giudizio di gradimento.
I punteggi di valutazioni di gradimento sono supposti su scala ad intervalli e saranno
preliminarmente normalizzati per eliminare la soggettività di giudizio dei vari intervistati.
Il disegno campionario utilizzato nella ricerca di mercato è quello del campionamento per quote
(con assegnazione delle quote congiunte), con sei replicazioni (unità intervistate) per cella
campionaria.
• Per il modello COA a livello “individuale” si intende valutare la capacità predittiva tramite lo
studio della correlazione intercorrente tra i punteggi di gradimento (effettivi), assegnati dal
campione di intervistati ai vari profili di prodotto (caffettiera), ed i punteggi stimati (predetti) con la
regressione descrittiva su variabili dummy.
• Per il modello COA a livello “aggregato” si valuterà la capacità predittiva tramite il coefficiente
di correlazione intercorrente tra i punteggi di overall effettivi e quelli stimati.
• Per valutare l’accuratezza del modello di cluster analysis (l’omogeneità dei segmenti sarà valutata
sulla base dei valori individuali delle part-worth degli attributi del prodotto testato) si utilizzerà il
coefficiente di correlazione tra i valori effettivi ed i valori predetti, all’interno dei segmenti
individuati; si valuterà, quindi, un coefficiente di correlazione globale.
Si intende, inoltre, applicare un’analisi discriminante, per accertare l’effettiva differenza (dal punto
di vista delle variabili socio-demografiche dei valutatori) dei segmenti individuati.
• Nel modello della COA composita la stima delle part-worths sarà effettuata tramite un approccio a
due stadi: nel 1° stadio si stimeranno gli effetti principali dei fattori del prodotto sul giudizio di
overall, tramite la regressione su variabili dummy degli attributi del prodotto stesso; nel 2° stadio si
stimeranno gli effetti di interazione tra gli attributi del prodotto e le caratteristiche sociodemografiche dei valutatori, tramite la regressione descrittiva. Anche per questo modello si
calcolerà il coefficiente di correlazione (medio) tra i valori di overall effettivi e quelli stimati dal
modello, all’interno di ciascuna cella/segmento.
Pubblicazioni recenti
De Luca A. (2014), ‘Componential Segmentation Based Conjoint Analysis: the Dummy-Coded
Parametrization of the Model’, in Special Issue "Innovation and Society 2013 Conference, IES
2013", Eds Elsevier (in stampa).
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De Luca A. (2011) ‘Ordinal logistic regression for the estimate of the response functions in the
conjoint analysis’, iBusiness- Scientific Research, 2011, 3, 383-389.
De Luca A., Ciapparelli S. (2011) ‘Logistic regression response functions with main and interaction
effects in the conjoint analysis’, Innovation and and Society 2011. Statistical Methods for the
Evaluation of Services (IES 2011), Journal of Applied Quantitative Methods- JAQM, 2011, vo. 6,
n.4, 30-43.
2) Applicazioni sperimentali di modelli di Customer Relationship management (prosecuzione
della ricerca 2014)
Si svolgeranno applicazioni sperimentali di segmentazione gerarchica con alberi di classificazione
(variabile criterio e predittori di natura qualitativa) e di regressione (variabile criterio e predittori di
natura qualitativa e quantitativa), per individuare ex-ante i clienti a “rischio di abbandono” (Churn
analysis). Si intende svolgere un’analisi comparativa dei risultati degli alberi decisionali vs i
risultati conseguiti con la Regressione Logistica.
Stima di Credit scoring per valutare la probabilità di insolvenza dei richiedenti un prestito bancario,
con le più attuali metodologie statistiche, quali: la Regressione logistica, la Discriminant analysis e
gli Alberi decisionali di regressione.
Si svolgerà un’analisi comparativa dell’accuratezza dei differenti modelli.
(Il File dati è stato fornito da un importante istituto creditizio italiano, nell’ambito dello
svolgimento di una Tesi di laurea).
Pubblicazioni più recenti
A. De Luca (2014), Modelli di marketing per le decisioni aziendali, F. Angeli, Milano (in stampa).
A. De Luca (2011), ‘Amministrazione e finanza nelle Pmi innovative – Nuove metriche per valutare
la performance, , F. Angeli, Milano, pp. 249.
A. De Luca (2010), ‘Innovazione e competitività delle Pmi in Italia – Metodi e modelli di mercato’,
F. Angeli, Milano, pp. 315.
Sui temi sono state svolte, e sono in svolgimento, un significativo numero di tesi di LM.
Prof. B. Vittorio FROSINI
L’attività di ricerca nell’anno 2015 sarà sviluppata nell’ambito dei seguenti argomenti.
Indipendenza condizionale nei modelli causali
I modelli causali, nella forma particolare dei modelli DAG (Directed Acyclic Graphs), sono stati
molto studiati negli ultimi vent’anni; sono anche stati proposti diversi programmi di calcolo, e sono
state presentate numerose applicazioni. Ogni modello DAG è basato su catene causali markoviane,
che implicano la fissazione di una serie di indipendenze condizionali. Sulla fissazione di queste
indipendenze vi sono due serie di problemi:
(1) a livello del modello DAG, nel senso che il numero e la posizione delle indipendenze
condizionali non possono essere qualsiasi, ma devono obbedire a vincoli strutturali;
(2) a livello dell’inferenza sulla struttura del modello, a partire da una serie di osservazioni,
rimangono molte perplessità per quanto riguarda la concreta accettazione di una data relazione di
indipendenza condizionale, o del suo contrario.
Modelli di scelta che impiegano la funzione utilità
Fra i modelli di scelta che impiegano la funzione utilità è tuttora prevalente, nella letteratura, quello
assiomatizzato da von Neumann e Morgestern nel 1953, che conduce all’impiego operazionale della
“utilità attesa” (criterio EU = Expected utility). Tale modello è stato però molto criticato, a
cominciare proprio dallo stesso anno 1953, da Allais e da altri economisti, statistici, psicologi
21
soprattutto per il fatto che tale criterio EU non tiene conto della dispersione delle utilità. Nel
prossimo anno 2015 dovrebbe trovare attuazione una ulteriore revisione di tale criterio insieme con
una discussione della sua applicazione al cosiddetto “paradosso di Borch”.
Prof. Mauro PREDA
Scienza dell’informazione spaziale e geomarketing
1.
Studio di modelli di analisi e rappresentazione di informazioni spaziali con particolare
attenzione alle componenti territoriali immateriali es. il sentiment, la sicurezza, customer
satisfaction, ecc.
2.
Grazie all'accordo tra l'ASSOCIAZIONE CULTURALE MARKETING NELLE PMI (MN)
ed Laboratorio di Statistica Applicata alle decisioni economico-aziendali saranno attivati dei
seminari di approfondimento su statistica, analisi spaziale e geomarketing rivolti alle PMI.
3.
Direttamente connesso alla linea di ricerca del punto 2: impostazione di un Sistema
Informativo Geografico Esperto utilizzando la struttura di DataBase a Grafo di Neo4j connesso al
GIS PostGIS Il punto di partenza è la rilettura di Leibniz: lo spazio altro non è che l'ordine delle
cose che coesistono nello stesso tempo, ossia qualcosa che nasce dalla relazione delle cose fra loro.
Non è, dunque, una entità o proprietà ontologica delle cose, ma una risultanza del rapporto che noi
cogliamo fra le cose. Lo spazio è, ancora, un modo di apparire soggettivo delle cose, pur con
fondamento oggettivo (le relazioni fra le cose). La proposta di ricerca consiste quindi nello sviluppo
di un sistema di supporto alle decisioni. I dati di partenza possono essere anche quelli di un’area
campione molto ristretta. Le relazioni, le regole, le ontologie dovranno necessariamente esserci
suggerite partendo delle descrizioni soggettive dei fatti (es. risultati di interviste). Successivamente
il sistema procederà a costruire tutte le relazioni possibili. La posizione fisica aumenta di precisione
all’aumentare delle relazioni interne al sistema. In altri termini potremmo pensare ad una rete
sempre più fitta. Il processo di simulazione dell’apprendimento naturale delle relazioni spaziali è
certo poco preciso dal punto di vista metrico, geometrico ma consente di risolvere problemi di
natura molto complessa. Poniamo di voler ricercare strutture spaziali simili, oppure voler trovare
una combinazione simile e ripetuta di elementi, azioni, fattori e conseguenze avvenute in luoghi e
tempi diversi. Questo problema, che è semplice per una mente allenata all’analisi, diventerebbe
assolutamente improponibile per un GIS tradizionale.
4.
Come naturale evoluzione dei concetti esposti al punto 3 verrà adottato ed applicato il
sistema Open-Source Geoserver (http://geoserver.org/about/) per la raccolta, analisi e condivisione
di dati territoriali e statistici.
5.
In relazione alle applicazioni che richiedono il trattamento integrato di dati spaziali con il
loro contenuto propriamente semantico sarò adottato il database Multiwordnet (italiano/inglese)
sviluppato dalla Fondazione Bruno Kessler (TN)
Geografia economica

Prossima pubblicazione del manuale dedicato ai modelli classici della geografia economica
esplorati e simulati in ambiente GIS.

Preparazione del manuale di Geografia dei beni culturali.
22

Aggiornamento del modello di diffusione delle informazioni in ambito arte, cultura,
spettacolo (v. progetto ARTOURGUIDE http://www.artourguide.it) in funzione del marketing
territoriale partecipativo.

Fondazione della rivista multimediale on-line “ARTOURGALLERY” editore Educatt che
permetterà anche agli studenti di pubblicare i risultati delle loro ricerche su territorio, arte, cultura,
turismo e tecnologie.
Dott.ssa Marta NAI RUSCONE
[1] Variabili manifeste ordinali nei modelli con variabili latenti
In letteratura vengono presentate alcune soluzioni per affrontare il problema della presenza di dati
non metrici, tipico problema dei questionari costruiti con le comunissime scale likert.
Si affronta questo problema, ad esempio, con l’impiego di un ulteriore livello di variabili latenti,
abbinate a ciascuna delle variabili manifeste presenti nella componente di misurazione del modello.
Si desidera sottoporre a verifica e confrontare, mediante simulazione, alcune delle procedure di
scaling più comunemente impiegate nelle applicazioni pratiche (trasformazioni monotone delle
manifeste ordinali). Si ritiene necessario realizzare preventivamente una opportuna procedura
(discretizzazione) che riproduca il processo di discretizzazione seguito durante la compilazione del
questionario.
Partecipanti: Prof Giuseppe Boari.
Stato di avanzamento:
Ricognizione estesa della letteratura e stesura codice R.
[2] Dati longitudinali multivariati: studio della dipendenza mediante l’utilizzo di pair-copulae
Nei dati longitudinali multivariati (più variabili rilevate nel tempo sugli stessi soggetti nel tempo) si
evidenziano due tipi di dipendenza: tra le variabili e seriale attraverso il tempo. Ci si propone di
modellizzare questi tipi di dipendenza mediante funzioni copulae, considerando due livelli di
analisi:
- ogni serie longitudinale viene modellizzata marginalmente utilizzando una pair-copula
decomposition al fine di modellare la dipendenza temporale;
- nel generico istante temporale la dipendenza fra le variabili viene modellizzata
(condizionatamente al passato) mediante una copula bivariata.
L’utilizzo della funzione copula consente l’allontanamento dalla distribuzione normale multivariata
e l’utilizzo della pair-copule decomposition permette la costruzione di un modello meno rigido di
quelli basati su copule multivariate classiche.
Il risultato è un nuovo modello di estrema flessibilità, che modellizza la dipendenza simultanea tra
due o più serie temporali anche non-normali.
Partecipanti: dot.ssa Silvia Osmetti.
Stato di avanzamento:
Un primo contributo sull’argomento dal titolo “Modelling the dependence in multivariate
longitudinal data by pair copula decomposition” sarà presentato all’ERCIM di Pisa.
[3] Disegni bayesiani per esperimenti di follow-up multifattoriali secondo un’impostazione
oggettiva.
Obbiettivo: determinare disegni follow-up ottimali per discriminare tra modelli alternativi.
Metodologia: distribuzioni iniziali oggettive; criterio di ottimalità: somma ponderata delle
divergenze di Kullback-Leibler tra distribuzioni predittive degli osservabili.
23
Per una descrizione sintetica del problema si confronti l’introduzione in Meyer, Steinberg e Box
(Technometrics, 1996).
Partecipanti: Prof. Guido Consonni, Prof. Laura Deldossi.
Stato di avanzamento:
I risultati del lavoro sono stati presentati ai seguenti convegni:
- Model-Oriented Data Analysis and Optimum Design (Polonia, 10-14 giugno 2013) da me
- Sco 2013 (Milano, 9-11 settembre 2013) da me
- O-Bayes 2013, (Duke University, NC (15-19 dicembre 2013) da G. Consonni
- ISBA 2014 (Cancun, 14-18 Luglio 2014) da G. Consonni
Una prima versione del lavoro dal titolo “Objective Bayesian Model Discrimination in Follow-up
Experimental Designs” è stata caricata sul sito di arXive (http://arxiv.org/abs/1405.2818) è sarà a
breve sottoposta per la pubblicazione al Journal of Quality Technology.
Con M. Nai Ruscone stiamo predisponendo un secondo lavoro da sottomettere a “Journal of
Statistical Software” per la presentazione del pacchetto OBsMD predisposto in R (presentato nella
sessione poster dello Sco 2013 da M. Nai Ruscone) volto a mostrare le potenzialità del metodo
anche in un utilizzo sequenziale.
[4] Copula e massima entropia.
Lo scopo è quello di ricercare la copula di massima entropia al fine di costruire distribuzioni
congiunte con fissate distribuzioni marginali e un certo grado di correlazione osservato.
Partecipanti: dott. Andrea Bonanomi, Prof. Enrico Ciavolino, dott.ssa Silvia Osmetti
Stato di avanzamento: Ricognizione estesa della letteratura.
[5] Metodi statistici per il rating del settore no-profit
Si intende verificare, nell’ambito dei modelli di rating, se esistano distinzioni in termini di
indicatori elementari funzionali all’assegnazione del merito creditizio di imprese profit e no profit.
Si è utilizzato il metodo Random Forest per la scelta ottimale delle variabili modificando la
procedura standard di calcolo disponibile nel software R.
Partecipanti: dott. Riccardo Bramante.
Stato di avanzamento:
Un primo contributo è stato presentato al convegno “9th EBES Conference”, 11-13 Gennaio 2013.
Un secondo contributo con la procedura di calcolo in R è stato presentato al convegno JCS-Cladag,
2013.
La versione definitiva del lavoro è in fase di completamento per la sottomissione ad una rivista
internazionale.
[6] Valutazione su scala di affidabilità per dati in cluster / Scale Reliability Evaluation for apriori clustered data.
Secondo la teoria classica della misurazione è possibile valutare, nel caso di misure parallele,
l’affidabilità di un costrutto concettuale (coerenza e consistenza tra una variabile latente e i
corrispondenti indicatori manifesti) mediante l’indice α di Cronbach. Si intende approfondire, in
collaborazione con il Prof. Boari e la Dott.ssa Nai Ruscone, lo studio delle proprietà di un test,
applicabile se la popolazione di riferimento è suddivisibile in gruppi, per valutare la possibile
presenza di misure congeneriche.
Partecipanti: Prof. Giuseppe Boari, Prof Gabriele Cantaluppi.
Stato di avanzamento:
Primo contributo sull’argomento al convegno JCS-Cladag 2012 (Sottoposta versione estesa)
2013 e pubblicato su " Quaderni di Statistica” Vol. 14, 2012. La versione definitiva del lavoro è
stata sottomessa ad una rivista internazionale.
[7] Uso delle componenti principali per definire i cluster ottimali nel caso multivariato / Use of
Relevant Principal Components to Define a Simplified Multivarate Test Procedure of Optimal
Clutering
24
Lo studio dell’ICC in letteratura è ben nota per singole variabili (Sheffè, 1959; Rao, 1973).
Viene proposto un test multiplo, basato sull’utilizzo delle componenti principali e sul test di
correlazione intraclasse nullo, al fine di definire il raggruppamento ottimale nell’ipotesi di normalità
delle variabili in gioco.
Partecipanti: Prof. Giuseppe Boari
Stato di avanzamento:
Primo contributo sull’argomento al convegno JCS-Cladag 2012.
Secondo contributo sull’argomento al convegno JCS-Cladag 2013 (Sottoposta versione estesa).
[8] Misura di un Reliability Index per item ordinali.
Viene proposto un nuovo indice di affidabilità per item ordinali politomici. Esso si presenta come
una modifica dell’Alpha di Cronbach per variabili ordinali. L’indice viene costruito utilizzando il
coefficiente di correlazione di Spearman e mediante il concetto di copula. Attualmente si sta
lavorando sull’applicazione dell’indice a casi reali.
Partecipanti: dott. Andrea Bonanomi, Prof. Gabriele Cantaluppi dott.ssa Marta Nai Ruscone
Stato di avanzamento:
I primi risultati sono stati pubblicati su paper nazionali e internazionali.
A.Bonanomi, M. Nai Ruscone, S.A. Osmetti, Reliability measurement for polytomous ordinal
items: the empirical polychoric ordinal Alpha, Quaderni di Statistica, 14, 2012.
A.Bonanomi, G. Cantaluppi, M. Nai Ruscone, S.A. Osmetti, A new estimator of Zumbo's Ordinal
Alpha: a copula approach, Quality and Quantity (accepted with minor revision).
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