Coccinelle News - dicembre 2009
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Coccinelle News - dicembre 2009
ENDOCRINOLOGIA NEONATALE: IL NEONATO SGA In data 12-13 Novembre si è tenuto a Siena presso il Centro Didattico del Policlinico S. Maria alle Scotte, il Congresso “Endocrinologia Neonatale: il Neonato SGA” organizzato Franco Bagnoli dal Prof. Franco Bagnoli, Direttore della U.O.C. di Terapia Intensiva Neonatale e Segretario Nazionale del Gruppo di Studio di Endocrinologia Neonatale della Società Italiana di Neonatologia. Il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena, il Direttore Sanitario della A.O.U.S., il Presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabtologia Pediatrica, il Presidente della Società Italiana di Neonatologia hanno presenziato alla inaugurazione del Congresso. Alla inaugurazione ha partecipato anche l’Associazione Coccinelle Amici del Neonato, rappresentata dalla Sig.ra Federica Giuggioli che brillantemente ha esposto le finalità dell’Associazione e le motivazioni che hanno spinto l’Associazione a dare un contributo fattivo per la riuscita del Congresso. Il Convegno, a cui hanno partecipato oltre 200 persone provenienti da tutte le parti d’Italia, ha raccolto ampi consensi da parte dei partecipanti. Ma qual era lo scopo della manifestazione ? A tale domanda effettuata da Canale 3, il Prof. Bagnoli ha così risposto: “E’ una mia consuetudine effettuare ogni 5 anni un Congresso per stimolare l’attenzione dei medici verso particolari aspetti dell’Endocrinologia Neonatale che tuttora è poco conosciuta dalla maggior parte dei sanitari. Purtroppo, raramente il medico si ricorda che alla base di tutte le funzioni del nostro organismo ci sono gli ormoni, sostanze secrete da piccoli organi quali ipofisi, surrene, tiroide, paratiroidi, pancreas, ma che quando sono alterati compromettono l’attività di cuore, cervello, fegato, reni e anche i vari metabolismi. Inoltre 2 in Terapia Intensiva vengono sempre più utilizzate sostanze ormonali quali cortisonici, dopamina, ormoni tiroidei, prostaglandine, insulina. Purtroppo ancora scarse sono le conoscenze riguardo alla secrezione fisiologica delle sostanze ormonali sia del neonato di peso molto basso ed in particolare del neonato SGA (neonato piccolo rispetto alla propria età gestazionale),sia del neonato a termine. Per tale motivo l’uso di vari farmaci ormonali che siamo costretti ad utilizzare può molte volte non essere appropriato sia come dosaggio che come modalità di somministrazione. Il congresso porterà nuove conoscenze e soprattutto stimolerà i medici e gli infermieri ad appropriarsi maggiormente delle conoscenze attuali dell’endocrinologia neonatale ed i ricercatori ad effettuare nuove ricerche. E’ da ricordare che senza la somministrazione degli ormoni suddetti non ci sarebbe attualmente la sopravvivenza di bambini affetti da alcune patologie quali quelle cardiache, ma soprattutto dei neonati di peso molto basso. Un particolare aspetto è quello relativo al metabolismo osseo. Gran parte dei bambini prematuri, soprattutto se SGA, non presenta nelle epoche successive della vita una buona mineralizzazione ossea. A questo Convegno seguirà un’indagine di follow up su tutti i bambini nati sotto il Kg dal 2000 ad oggi presso la Terapia Intensiva Neonatale di Siena (circa 180 piccoli). Sarà valutato attraverso la ultrasonografia ossea (che è una specie di ecografia) il grado di mineralizzazione di questi soggetti al fine di effettuare, in caso di necessità, una adeguata terapia. Inoltre tale studio permetterà di stabilire se è migliorabile la dieta enterale e parenterale che per lunghi mesi viene effettuata in questi bambini durante il ricovero. Insomma,“ prosegue ancora il Prof. Bagnoli “ è un campo ancora abbastanza poco conosciuto ma ricco di prospettive che potranno migliorare la sopravvivenza dei neonati ma soprattutto impedire di avere danni da alterate secrezioni ormonali neonatali”. Il prof. Bagnoli, concludendo, ha ricordato che tutti i bambini nati pretermine dovrebbero essere seguiti nel tempo dal punto di vista endocrino-metabolico dato che frequenti sono le alterazioni che si possono evidenziare in questi bambini nelle epoche successive alla vita. Succhietto si, succhietto no Succhiare è un atto spontaneo e istintivo che permette al bambino di nutrirsi e quindi di sopravvivere. La suzione è infatti un istinto naturale che inizia quando il bimbo è ancora nell’utero materno. Ecografie effettuate durante la gravidanza mostrano spesso il feto che si mette il dito in bocca. Dopo la nascita la suzione permette di attaccarsi al seno materno stimolando così la produzione e la fuoriuscita del latte. Soprattutto nei primi mesi di vita il piccolo dedica gran parte delle ore di veglia a succhiare e successivamente, nella fase orale, continua ad utilizzare la bocca per conoscere il mondo intorno a sé. Pertanto la suzione oltre ad avere un ruolo nutritivo costituisce uno dei primi ed importanti momenti di apprendimento neurosensoriale. In questa fase, succhiare diventa un’esigenza psicologica di rassicurazione e di gratificazione del neonato, calmandolo e tranquillizzandolo. Il neonato associa l’atto di succhiare con il conforto del contatto con il seno materno, il calore, il senso di protezione della mamma, l’appagamento dello stimolo dell’appetito. Il succhietto rappresenta un mezzo fondamentale a disposizione del piccolo per trovare consolazione nei momenti di sconforto e per rilassarsi; è un antidoto alla paura e al senso di solitudine. Il movimento della suzione aiuta l’armonico sviluppo della bocca. E’ stato evidenziato che l’utilizzo del succhietto talora aiuta a prevenire alcune mal occlusioni dentarie (1). La suzione del pollice invece può causare danni in quanto il dito esercita una pressione più intensa sui denti e sul palato, è più ingombrante e consistente ed è difficile dismetterne l’abitudine. Inoltre, secondo un recente studio pubblicato su Pediatrics, organo ufficiale dell’American Accademy of Pediatrics, l’utilizzo del succhietto durante il sonno può concorrere a ridurre il rischio di SIDS (morte in culla) per motivi legati alla respirazione ed alla soglia di risveglio, condizionati dall’uso del succhietto (2). 3 È importante comunque che il succhietto venga proposto dopo la prima settimana di vita, quando cioè l’allattamento al seno è ben avviato. Infatti una sua precoce introduzione può ostacolare l’allattamento stesso. Attenzione a non abusarne! Se l’uso diventa eccessivo e si protrae oltre i due anni di età, aumenta il rischio di deformazioni del palato, malocclusioni e anomalie di crescita dell’osso mascellare. Inoltre parlare con il succhietto in bocca può causare problemi di pronuncia e quindi alterazioni del linguaggio. Per questa ragione a partire dai 2 anni sarebbe opportuno cominciare a ridurre le occasioni di utilizzo, pur se in modo graduale e rispettando i ritmi individuali di ogni bambino. Alcune semplici regole da ricordare: - utilizzare il succhietto con moderazione e, in caso di rifiuto del succhietto, non forzare il bambino. - in caso di ipoproduzione di latte ridurre l’uso del succhietto e preferire un più frequente attaccamento al seno. - il succhietto non deve sostituire il rapporto tra la madre e il bambino. - togliere il succhietto dopo i 2 anni, gradualmente, senza ricatti, magari attraverso il gioco e in periodi in cui il piccolo non sia sottoposto a situazioni stressanti - ridurre l’uso del succhietto in caso di otite media ricorrente e di malaocclusione dentaria Quindi succhietto sì, ma senza esagerare!!! 1) Analisi della letteratura internazionale e delle evidenze scientifiche in tema di suzione ed uso del succhietto realizzata dal Comitato Scientifico della Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) 2) Hauck FR et al. Do pacifiers reduce the risk of sudden infant death syndrome? A meta-analysis. Pediatrics 2005; 116:716-23. 4 Come alimentare un neonato La prima cosa cui pensa una madre quando, rassicurata sulle salute del figlio appena nato, finalmente lo può abbracciare, è se riuscirà ad allattarlo al seno. Tutte le mamme sanno che il latte materno è l’alimento migliore per il neonato, ma non sempre sanno il perché. Un aspetto che tutte ben conoscono è la comodità di avere sempre disponibile un latte igienicamente adeguato, alla giusta temperatura e pronto per l’uso in qualsiasi momento e luogo ed inoltre, fattore non trascurabile, a costo zero. Ma l’allattamento al seno presenta tanti altri vantaggi, tra cui ricordiamo: • Il latte materno è una miscela di sostanze nutrienti perfette, facilmente digeribili ed assimilabili, che protegge il neonato dalle infezioni (soprattutto respiratorie e gastro-intestinali), dalle allergie e dall’obesità e stimola il suo sistema immunitario. • Nella madre l’allattamento riduce il sanguinamento dopo il parto, ha un’azione antagonista sulla depressione post-partum e rende più veloce il recupero fisico. • Tenere il proprio figlio al seno dà alla madre una grandissima gioia e rende il bellissimo legame madre – figlio ancora più stretto. • L’uso del latte artificiale richiede tutta una serie di attività di produzione, trasporto, preparazione e smaltimento dei contenitori. Per il latte materno, invece, non occorre niente di tutto ciò e quindi l’allattamento al seno è in assoluto il metodo più ecologico per nutrire il neonato. Dunque, se l’allattamento al seno è la soluzione ottimale per la coppia madre - neonato, cosa possiamo fare per favorirlo? Molte mamme avranno sentito dire dalle nonne che “per far venire il latte” la donna deve bere molta acqua ed anche un po’ di birra e mangiare farinate. Ma noi sappiamo che questo non è vero, e che l’unico sistema per stimolare la produzione di latte è attaccare il bambino al seno. E’ infatti noto che durante la suzione partono dal capezzolo impulsi sensitivi che arrivano all’ipofisi, importante ghiandola endocrina situata nel cervello, dove determinano la produzione di due ormoni, la prolattina e l’ossitocina, che stimolano rispettivamente la produzione di latte nella mammella e il suo efflusso durante la poppata. Inoltre il bambino, succhiando, svuota la mammella e si evita così quel ristagno di latte che altrimenti, con un meccanismo ormonale diverso da quello detto sopra, bloccherebbe la produzione di altro latte. Da queste conoscenze derivano le attuali indicazioni per favorire l’allattamento al seno; a tale scopo l’UNICEF e l’OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno redatto un decalogo di misure che ogni struttura ospedaliera deve rispettare, denominato “ I 10 passi”. Vediamo quali sono i passi più significativi. La prima cosa da fare è attaccare il bambino al seno entro 30-60 minuti dalla nascita, ovviamente se le condizioni della madre lo permettono (passo n 4). In seguito si continuerà con l’allattamento “ a richiesta” (passo n 8). Cosa si intende con questo termine? Per anni abbiamo sentito parlare di pasti ogni 3 - 4 ore, della durata complessiva di 20 minuti, 10 per parte; è stato dimostrato invece che è preferibile che sia il piccolo a decidere quando vuole mangiare e quanto vuole stare al seno. Non può però decidere cosa mangiare! Nei primi 6 mesi di vita il bambino prenderà solo latte materno, a meno che non si dimostri che questo non basta a saziare il piccolo ed a garantirgli un normale accrescimento; in seguito saranno introdotti altri alimenti, pur continuando con il latte materno che può essere somministrato anche fino al 2° anno di vita. Attualmente nella maggior parte degli ospedali le culle dei neonati stanno accanto al letto della madre (procedura chiamata rooming-in, passo n 7) affinché lei possa, quando il bambino piange, prenderlo in collo ed attaccarlo al seno. Questa è una cosa bellissima non solo per favorire l’allattamento al seno, ma anche per gratificare la madre, che è ovviamente felice di avere sempre con sé il figlio. Ma purtroppo talvolta c’è un altro aspetto, chiamiamolo il rovescio della medaglia, che non dobbiamo trascurare. Dopo il parto la donna spesso è stanca, accusa dolori, per cui può aver voglia di riposare e non pensare a nulla. Il bambino dopo qualche ora dalla nascita comincia ad avere fame ed a piangere. La madre lo attacca al seno, il piccolo all’inizio non sempre succhia bene, dopo poco si stanca, si addormenta, ma dopo ½ ora - 1 ora piange di nuovo. A quel punto la madre pensa che il figlio pianga perché non trova latte nella mammella e cominciano le ansie e le preoccupazioni. Questo non va bene non solo perché la madre ha tutto il diritto di vivere questo momento magico in un’atmosfera di serenità e di gioia, ma sopratutto perché sappiamo che uno stato di preoccupazione , stress, dolore, insicurezza ostacola il riflesso dell’ossitocina. Abbiamo già parlato dell’ importanza di questo ormone per la fuoriuscita di latte dalla mammella: se l’ossitocina non viene prodotta diminuisce la quantità di latte disponibile per il bambino. Per contro se la mamma è serena, felice nel guardare ed ascoltare il proprio figlio e realizzata nel suo nuovo ruolo, questo riflesso è stimolato e si produce più latte. E’ quindi molto importante che la neo-mamma debba essere aiutata a vivere serenamente questo momento. Anzitutto la madre deve essere informata durante la gravidanza sui meccanismi che facilitano l’allattamento al seno. Questo può essere fatto nei corsi di preparazione al parto o dal proprio ginecologo (passo n 3). Deve sapere che subito dopo la nascita e, a volte, anche prima, la ghiandola mammaria produce colostro, un latte speciale adatto ai primi giorni di vita del bambino, che è sempre scarso, ma sufficiente per le esigenze di un neonato di pochi giorni, specialmente se viene attaccato al seno tutte le volte che lo richiede. Dopo il parto il personale della clinica deve stare molto vicino alla puerpera, per consigliarla ed aiutarla nella gestione del bambino, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione (passo n 5). Sappiamo che la somministrazione ai neonati di liquidi diversi dal latte materno (acqua, latte artificiale etc) e l’uso del succhiotto e del biberon nei primi periodi della vita possono ostacolare la produzione di latte, 5 anche perché alcuni neonati possono preferire il biberon e non succhiare più al seno (passo n 6 e n 9). Tutto ciò è vero, ma se la madre ha pochissimo colostro e il bambino è molto affamato, non lo si può far piangere per ore o giorni, in attesa della montata lattea, momento in cui finalmente arriverà il latte in quantità adeguata! Perciò dobbiamo valutare la situazione caso per caso e, ai bambini inconsolabili, possiamo dare un po’ di soluzione glucosata o anche di latte artificiale, ma senza usare il biberon. E’ possibile somministrare le piccole dosi di liquido che il neonato deve assumere nei primi giorni di vita con un cucchiaino, una tazzina od una siringa. Le infermiere dovranno insegnare alle mamme queste tecniche ed esse si stupiranno nel vedere come i loro figli, così piccoli, imparino in fretta! Altra cosa importante è che il personale della clinica controlli come avviene la suzione. Non basta che il bambino prenda il capezzolo in bocca perché possa assumere latte; c’è una tecnica ben precisa che di regola il neonato mette in atto istintivamente, ma che in alcuni casi deve essere corretta con piccoli e semplici accorgimenti. Quindi è molto importante che nei primi giorni dopo il parto la madre sia seguita, aiutata ed incoraggiata fino al momento in cui arriva la montata lattea, il bambino comincia a alimentarsi più regolarmente e tutto diventa più facile. Un’altra preoccupazione delle madri, da ridimensionare, è la possibilità che alcuni farmaci da loro assunti, passando nel latte, possano dare problemi al piccolo. E’ sempre opportuno parlarne con il proprio medico, sapendo però che sono pochissimi i farmaci che veramente possono rappresentare una controindicazione all’allattamento al seno. Infine, la dieta della madre deve essere sana, variata e ricca di frutta e verdura: da limitare l’uso di caffè, tè, cioccolata, vino ed alcolici. Per concludere, oggi si sanno e si dicono tante cose sull’ allattamento al seno che devono essere di aiuto alla madre e non fonte di apprensione per paura di sbagliare. Pensiamo infatti alle nostre nonne che, seguendo solo l’ istinto materno, hanno allattato e cresciuto piccoli eserciti di bambini sani e belli! Dott.ssa Maria Grazia Vanni 6 Una serata per le Coccinelle Il 23 Ottobre 09 al teatro dei Rozzi l’Associazione Amici per la musica ha presentato un divertente musical “Una crociera scanzonata” diretto da Simona Bruni con la regia di Mario Ghisalberti. Il ricavato della serata è stato devoluto alla ns. Associazione Le Coccinelle, di questo possiamo ringraziare Valentina Cioncolini che oltre ad essere una brava cantante ci ha fatto conoscere all’Associazione Amici per la Musica formata da un gruppo di amici amanti della musica e dello stare insieme. Ci fa molto piacere riscontrare che la ns. Associazione sia seguita e conosciuta da diverse persone, infatti, anche in questa circostanza abbiamo avuto il teatro tutto esaurito. Grazie di cuore a tutti i protagonisti del Musical e alla loro insegnante. Le Coccinelle Tanto divertimento alla festa di fine estate! 7 Domenica 20 settembre tantissimi bambini, genitori e soci e simpatizzanti delle Coccinelle hanno testimoniato il loro affetto per la nostra associazione partecipando alla festa di fine estate e divertendosi tutti insieme. È stata davvero una bella giornata, anche grazie al tempo, che ci ha concesso una rara giornata senza pioggia in mezzo a tante brutte giornate. Un grazie davvero sentito a tutti coloro che sono intervenuti e che hanno dato il loro contributo all’organizzazione della giornata. Un ringraziamento particolare va a Valentina, che con il suo canto ha allietato la giornata, ed a Ludovica e Alice, che hanno truccato le nostre Coccinelle in tanti modi simpatici, dall’Uomo Ragno a Hello Kitty. Infine, ringraziamo di cuore il Professor Bagnoli e sua moglie Enrica, che, come ogni anno, hanno messo a disposizione la propria casa e la propria disponibilità! “Coccinelle News 2009” pubblicazione celebrativa stampata presso Coop Roto Stampa Siena - N° 1.500 esemplari, diffusione gratuita. Testi ed immagini sono scelti e proposti da: Associazione Coccinelle - Amici del neonato (onlus) c/o Sezione di Pediatria Preventiva e Neonatologia Policlinico Le Scotte Viale Bracci 16 - 53100 Siena ~~~~~ Conto Corrente Postale: 25171869 E-mail: [email protected] Web: www.associazione-coccinelle.it Hanno collaborato alla realizzazione: F. Bagnoli G. Barucci I. Bianciardi S. Bianciardi F. Leoncini F. Giuggioli A. Nenci M.G. Vanni e i genitori delle Coccinelle 8 Si ringrazia la Società Castelmontorio che anche quest'anno ci ha fatto una gradita donazione. Grazie di cuore! Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutte le Coccinelle PER IL PAGAMENTO DELLE QUOTE SOCIALI O PER LE VOSTRE DONAZIONI (fiscalmente detraibili, conservando la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario) Versamenti su Conto Corrente Postale Conto Corrente Postale numero: 25171869 intestato a: Associazione Coccinelle Amici del neonato (onlus) di Siena L'albero di Madda Versamenti tramite Bonifico Bancario Banca: POSTE ITALIANE - SIENA Codice IBAN: IT43J0760114200000025171869 intestato a: Associazione Coccinelle Amici del neonato (onlus) di Siena (ABI: 07601 CAB: 14200 Conto Corrente Postale: 000025171869)