1. attenzione!

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1. attenzione!
PIANO DI EMERGENZA
AZIENDALE
PRESIDIO OSPEDALIERO
“G. MAZZINI”
PIAZZA ITALIA – TERAMO
REV
DATA
Datore di lavoro
0
31 marzo 2010
Dott. Molinari
documento redatto con la consulenza di CEDIT
R.S.P.P.
Dott. Casalena
R.L.S.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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INDICE
PARTE PRIMA
Capitolo 1 – INTRODUZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
introduzione – finalità
definizioni
finalità
responsabilità
rischi specifici
destinatari
riferimenti normativi
pag. 3
pag. 3
pag. 4
pag. 4
pag. 6
pag. 7
pag. 7
Capitolo 2 – DESCRIZIONE DELL’OSPEDALE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
scopo
descrizione generale
collocazione del Centro di Gestione emergenze (CGE)
caratteristiche dei luoghi
affollamento
lavoratori esposti a rischi particolari
pag. 9
pag. 9
pag. 23
pag. 24
pag. 26
pag. 26
Capitolo 3 - DESCRIZIONE IMPIANTI DI SICUREZZA
1. impianti e dispositivi di sicurezza
2. dispositivi di sicurezza e attrezzature per fronteggiare l’emergenza
pag. 28
pag. 29
Capitolo 4 – ORGANIZZAZIONE COMPITI
1. suddivisione delle emergenze per incendio secondo gravità
pag. 30
PARTE II
LA GESTIONE DELL'EMERGENZA
1. schede
ALLEGATI
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1. INTRODUZIONE / FINALITÀ
La Direzione Generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Teramo con il presente documento
adotta il seguente Piano di Emergenza Aziendale (PEA)
del Presidio Ospedaliero "G. Mazzini".
al fine di tutelare nel miglior modo possibile la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli
occupanti per i rischi derivanti dall'eventuale sviluppo di un INCENDIO O
DALL'INSORGERE DI ALTRE EMERGENZE INTERNE.
Il presente Piano di Emergenza sarà in sincronia con il Piano di Emergenza Interna derivante da
un Massiccio Afflusso di Feriti (P.E.I.M.A.F.)
DEFINIZIONI
Situazione di emergenza: qualsiasi situazione nell'ambito della quale, per errore umano, guasto
ad apparecchiature o ad impianti, cataclisma naturale, o altra circostanza negativa, vengano a
mancare, parzialmente o totalmente, le condizioni normali che consentano la gestione in
sicurezza della struttura ospedaliere.
Condizione di sicurezza: in ambito ospedaliero si intende lo stato di efficienza delle protezioni
fisiche, nonché degli impianti e dei dispositivi individuali e collettivi.
FINALITÀ
Scopo del presente manuale è definire:
• Le linee guida generali;
• Le predisposizioni organizzative;
• Le procedure di coordinamento:
• I singoli compiti da mettere in atto al manifestarsi della situazione di pericolo o di una
situazione di emergenza interna.
L’obiettivo del PEA comprenderà quindi necessariamente tre aspetti fondamentali con un
approccio globale, affrontando in modo efficace ed efficiente l’evento incendio (o l’emergenza
in senso lato) in modo programmato, evitando improvvisazioni e contenendo per quanto
possibile il panico in situazioni lavorative caratterizzate anche dalla presenza di persone non
autosufficienti.:
1) La STRATEGIA (definizione dei compiti)
2) La TATTICA (modalità con cui i compiti verranno svolti)
3) La LOGISTICA (strumenti necessari a svolgere i compiti)
Le tipologie di possibili emergenze da fronteggiare possono derivare da:
• Incendio
• Sviluppo di gas/fumi/vapori tossici
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Mancanza di energia elettrica
blocco ascensori o monta lettighe con persone a bordo
Allagamenti
Sversamenti di sostanze tossiche
Attentato o minaccia di bomba
Presenza di uno squilibrato o un malvivente
calamità naturali: terremoto, fulminazioni.
Per queste evenienze il piano si propone di:
• definire le necessarie azioni volte al contenimento della situazione di emergenza al fine
di tutelare le persone ed i beni dell’azienda;
• definire una organizzazione interna affinché sia prima di tutto l’azienda a reagire
all’emergenza;
• individuare le figure professionali facenti parte delle squadre di emergenza ed assegnare
ruoli e compiti precisi;
• definire i protocolli operativi di intervento
• definire le modalità di comunicazione interna ed esterna
• definire le attività di coordinamento durante le fasi di emergenza.
Il piano riguarda essenzialmente la prima gestione dell’emergenza nello spazio temporale che
intercorre tra il manifestarsi della situazione anomala, e 1’intervento delle forze istituzionali.
Essendo l’incendio l’evento con maggiori ricadute negative per gli occupanti e per i beni
dislocati nell’edificio, l’organizzazione del PEA terrà principalmente conto di tale evento
negativo per poterlo fronteggiare efficacemente. Gli altri eventi che possono determinare una
emergenza sono gestititi tramite schede comportamentali contenute nella parte seconda del
PEA.
RESPONSABILITÀ
Si premette che: una efficacia attuazione delle procedure contenute nel PEA discende da una
corretta e completa conoscenza delle stessa da parte di tutto il personale del
Presidio Ospedaliero; in particolare di quei lavoratori incaricati della
gestione dell’emergenza a cui fanno capo specifici compiti.
In particolare si definiscono in modo più preciso le responsabilità alle seguenti figure
professionali:
Direzione Generale dell’Ospedale:
1. assicurare la divulgazione dei contenuti del PEA a tutto il personale;
2. assicurare la conoscenza delle procedure operative affinchè le diverse categorie
professionali coinvolte dall’emergenza reagiscano in modo efficace e coordinato;
3. garantire la disponibilità di attrezzature, strumenti e quanto altro necessario affinchè il
PEA possa essere reso operativo e l’intervento eseguito in sicurezza;
4. garantire l’aggiornamento attraverso una revisione periodica del PEA o in caso di
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modifiche logistiche, strutturali, organizzative significative ai fini di quanto previsto dal
PEA.
Il Dirigente Medico di Presidio:
1. deve comunicare preventivamente al gestore del PEA ogni variazione organizzativa,
relativa a compiti e turni del personale, o relativa a numero e tipologia dei pazienti
trattati in ogni reparto;
2. deve assicurare la diffusione delle norme comportamentali di prevenzione incendi
all’interno dei settori lavorativi a carattere sanitario;
3. deve assicurare la partecipazione ai corsi formativi del personale sanitario non medico;
4. deve collaborare, secondo quanto di propria competenza, con il gestore del PEA al
costante miglioramento del piano di emergenza.
Il Responsabile dell’UO. Tecnico Patrimoniale:
1. Programmare e realizzare gli interventi impiantistici e strutturali contenuti nel piano;
2. Proporre alla Direzione Generale piani di miglioramento impiantistico/strutturali che
rendano più sicuri gli ambienti di lavoro e più efficaci gli interventi effettuati in
emergenza;
3. Informare preventivamente il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di
ogni modifica strutturale o di destinazione d’uso degli spazi;
4. Contribuire al miglioramento al sistema di comunicazione interna;
5. Redigere gli elaborati grafici necessari e i cartelli di evacuazione.
Il Responsabile dell’Ufficio Formazione:
1. Deve adottare le iniziative atte a informare tutti i lavoratori, in particolare i neoassunti,
sui comportamenti che ciascuno deve adottare in condizioni di emergenza, in relazione
alle mansioni svolte;
2. Deve organizzare, su indicazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP) i corsi di formazione e addestramento rivolti ai componenti le
squadre di emergenza.
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) o gestore del PEA
Si premette che il gestore del PEA è individuato nella figura del RSPP e dovrà:
1. Curare il coordinamento delle procedure operative;
2. Elaborare nuove procedure operative a seguito di mutate esigenze o a seguito del
verificarsi di nuove necessità o attività lavorative;
3. Aggiornare costantemente il PEA;
4. Proporre le iniziative di formazione e addestramento del personale addetto alla
emergenza;
5. Curare, anche per il tramite del Responsabile dell’UO. Tecnico Patrimoniale,
l’aggiornamento della documentazione presente presso il centro di gestione
dell’emergenza;
6. Curare il rapporto con gli enti esterni coinvolti (principalmente VVF).
I Dirigenti, con il supporto dei Preposti, specificamente formati, devono:
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1. mantenere in condizioni ottimali i luoghi di lavoro, verificando la non ostruzione delle
vie di esodo, la rimozione, occultamento o manomissione degli equipaggiamenti di
emergenza, ecc.
2. segnalare eventuali carenze o malfunzionamenti degli impianti e dispositivi di
emergenza, dei quali vengano a conoscenza;
3. segnalare eventuali esigenze formative a carico dei lavoratori;
RISCHI SPECIFICI
Nel presente PEA vengono presi in considerazione una serie di eventi avversi che con più
probabilità possono verificarsi in complessi ospedalieri.
L’emergenza che può avere ricadute molto importanti per il personale e per gli occupanti
dell’edificio ospedaliero è senza dubbio l’incendio. È a causa di un incendio, o anche più
semplicemente di un principio di incendio, che si può determinare la diffusione di fumi nocivi
che comportano danni alle persone, oltre a creare il panico; queste situazioni possono rendere
difficile le condizioni di sfollamento e messa in sicurezza delle persone non autosufficienti o
parzialmente autosufficienti.
Si riporta, a titolo informativo la seguente tabella, che indica le cause accertate di decessi, in
ambito ospedaliero, a seguito di incendio:
a) avvelenamento da ossido di carbonio
b) ustioni, turbe cardiache
c) non accertato
50% dei casi
40% dei casi
10% dei casi
Da una statistica del Ministero dell’Interno (Direzione Generale della Protezione Civile e dei
Servizi Antincendio) si evince che si ha una media di 104 incendi ogni anno negli oltre 2.000
ospedali italiani.
Le cause di innesco sono dovute, in gran parte, a scarsa gestione dei locali e degli impianti:
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
PRINCIPALI CAUSE D’INCENDIO IN OSPEDALE
22,6%
Impianti e apparecchi elettrici
20,9%
Sigarette e fiammiferi
11,5%
Impianti di riscaldamento
7,4%
Ossigeno terapeutico
6,6%
Liquidi infiammabili
4,9%
Gas anestetici
4,1%
Incendi nelle cucine
3,0%
Incendi dolosi
2,4%
Materiali combustibili
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♦ Inceneritori
♦ Orgini diverse
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2,4%
6,8%
Mentre i luoghi, all’interno dell’ospedale, in cui si sviluppano gli incendi sono particolarmente
quelli in cui non vi è un controllo da parte degli addetti:
♦
♦
♦
♦
♦
♦
LUOGHI CON MAGGIOR FREQUENZA DI INCENDIO IN OSPEDALE
52%
Locali tecnici, lavanderie, vani ascensori
16%
Provenienti dall’esterno dell’ospedale
11%
Corsie, camere dei degenti
6%
Locali di guardia, locali del personale
3%
Sale operatorie
12%
Altri locali
Particolare attenzione deve essere posta in quei settori lavorativi, quali la rianimazione e la
dialisi, per la presenza di pazienti non autosufficienti, per il grande rischio per i pazienti di
inalare fumi tossici e per la difficoltà di una evacuazione.
L’impiego sempre più frequente di nuove tecnologie o gli ampliamenti dell’ospedale
complicano ulteriormente la situazione. Sono infatti richiesti aumenti di portata e pressione per
i sistemi in funzione, che rendono più pericoloso l’utilizzo delle apparecchiature.
Secondo le statistiche, le ore a maggior rischio di incendio, con conseguenze gravi, sono quelle
notturne, con punte massime intorno alle ore 22.00.
Le fasce di età colpite da conseguenze gravi a causa di incendio risultano essere quelle da zero
a 10 anni e quella oltre i 60 anni.
Per abbattere il rischio incendio bisogna intervenire sulle variabili “frequenza” e “magnitudo”
attraverso efficienti misure di sicurezza attiva ed efficaci misure di protezione passiva. È quindi
necessario contemperare le misure di tipo organizzativo con quelle di tipo tecnico; il PEA
focalizza i propri contenuti nelle misure di tipo organizzativo e quindi sul fattore umano.
Il PEA viene formulato con la seguente ipotesi di partenza: si considera l’ eventualità di un
solo punto di sviluppo dell’incendio; si escludono cioè focolai multipli, generalmente di
origine dolosa.
DESTINATARI
Le norme generali contenute nel presente PEA sono rivolte a tutto il personale.
Specifiche procedure operative sono invece destinate a:
1. A tutte le persone con ruolo attivo nell’emergenza;
2. A tutti i Dirigenti e Preposti della struttura Ospedaliera.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Modificazioni del decreto ministeriale 27
settembre 1965, concernente la determinazione D.M. 16 Febbraio 1982 (GU del 9/4/1982, n. 98).
delle attività soggette alle visite di prevenzione
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incendi
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la D.M.I. 10 Marzo 1998 (in SO n. 64, alla GU del
7/4/1998, n. 81)
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e
D.M. 18 Settembre 2002 (GU del 27/9/2002)
l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e
private.
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Disposizioni integrative e correttive del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in
materia di tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro.
Riassetto delle disposizioni relative alle
funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco, a norma dell'articolo 11 della
legge 29 luglio 2003, n. 229
D.Lgs. 08/04/2008 n. 81 (GU n. 101 del
30/4/2008)
D.Lgs 3 agosto 2009 n. 106 (in SO n. 180, alla
GU del 5/8/2009, n. 142L)
D.Lgs 8 marzo 2006, n. 139 (in SO n. 83, GU
del 5/4/2006 n. 80)
In particolare si fa riferimento a:
• articolo 18, comma 1, lettera b), D.Lgs. 81/2008 in cui si precisa che il datore di
lavoro deve “designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle
misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in
caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di
gestione dell'emergenza”
• articolo 18, comma 1, lettera t), D.Lgs. 81/2008 in cui si precisa che a carico del
datore di lavoro è fatto obbligo di “adottare le misure necessarie ai fini della
prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di
pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all'articolo 43. Tali misure
devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle dimensioni dell'azienda o dell'unità
produttiva, e al numero delle persone presenti”
• Sezione VI - Gestione delle emergenze del “Capo III - Gestione della prevenzione nei
luoghi di lavoro” del TITOLO I “Principi comuni” del D.Lgs. 81/2008 in cui vengono
precisate le disposizioni generali da adottare per la gestione delle emergenze, i diritti dei
lavoratori, la gestione e organizzazione del primo soccorso e della prevenzione incendi.
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2. DESCRIZIONE DELL’ OSPEDALE
SCOPO
Lo scopo di questo capitolo è descrivere le caratteristiche intrinseche ed estrinseche relative
all’edificio, al suo contenuto ed agli occupanti; redigere quindi una “fotografia” più realistica
possibile dell’attuale situazione logistica del presidio ospedaliero mettendo in luce anche i
punti più critici, le aree con maggior rischio o le situazioni organizzative che meritano
maggiore attenzione dal punto di vista della gestione delle emergenze.
La lettura del capitolo 2 consente quindi di avere sufficienti nozioni per una sufficiente
conoscenza del sito, dei rischi potenziali, nonché dei mezzi e dispositivi predisposti per
fronteggiare ogni situazione anomala.
DESCRIZIONE GENERALE
La struttura sanitaria del Presidio Ospedaliere “G. Mazzini” è costituita principalmente da nr. 3
edifici indipendenti che ospitano le varie funzioni e che occupano una vasta area del quartiere
denominato Villa Mosca nella città di Teramo.
La denominazione dei 3 corpi di fabbrica è la seguente:
1) LOTTO 1
2) LOTTO 2
3) LOTTO 3 -EX SANATORIO- attualmente precauzionalmente chiuso a seguito
dell’evento sismico del 6 aprile 2009 e quindi non ricompreso nel presente PEA.
Oltre ai 3 corpi principali, vi sono edifici minori destinati a servizi e centrali tecnologiche.
Tutti gli edifici prospettano direttamente su strada.
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Accesso all’ area
Particolare attenzione deve essere posta per assicurare l’accesso all’area in questione ai mezzi
dei Vigili del Fuoco, a seguito della restrizione dell’area antistante il corpo di fabbrica del 1°
lotto per l’occupazione da parte del cantiere del parcheggio pluripiano in costruzione.
Nell’attuale situazione l’attraversamento della Piazza Italia, e quindi il collegamento tra
l’ingresso da Via San Marino e quello da Via Della Resistenza, è impedito ai mezzi pesanti; ne
consegue che la richiesta di intervento ai Vigili del Fuoco deve contenere l’indicazione
della strada di accesso, a seconda del punto di intervento.
L’accesso all’area dove sorgono gli edifici in questione da parte dei mezzi dei Vigili del Fuoco
deve quindi avvenire nel seguente modo:
♦ attraverso via San Marino fino a giungere in Piazza Italia, sede del complesso ospedaliero,
per interventi sulla parte del lotto I prospiciente la Piazza;
♦ attraverso viale della Resistenza per interventi sulla parte retrostante del lotto I e per i
fabbricati di servizio quali le cucine, il gruppo elettrogeno, le officine, i frigoriferi, la
centrale elettrica;
♦ attraverso via San Marino per interventi sul lotto II;
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♦
PER LA PLANIMETRIA SEMPLIFICATA DEGLI ACCESSI
COMPRENSIVA DEL CANTIERE SI VEDANO GLI ALLEGAT1 1 E 2
Viabilità interna
La viabilità interna risulta adeguata alle necessità e percorribile dai mezzi di soccorso, purché il
si faccia rispettare il divieto di parcheggio delle automobili fuori dagli spazi delimitati. Con
l’attuale restrizione del piazzale sarà necessario organizzare anche la costante rimozione della
auto parcheggiate fuori dagli spazi assegnati, nonché il blocco temporaneo degli accessi dei
veicoli privati alla viabilità interna in caso di emergenza.
Accostamento mezzi di soccorso
Tutti i padiglioni sono accostabili dalle autoscale dei Vigili del Fuoco almeno su due lati, e
precisamente:
♦ 1° Lotto: accostamento su quattro lati.
♦ 2° Lotto: accostamento sui lati Nord, Sud ed Ovest.
♦ Ex Sanatorio: accostamento su quattro lati, ATTUALMENTE CHIUSO.
SI VEDA PLANIMETRIA ALLEGATA 3 CON LA VIABILITA’ INTERNA E I PUNTI
DI ACCOSTAMENTO DEI VVF AGLI EDIFICI PRINCIPALI
I PUNTI DI ALLACCIO UNI 70 SONO IN CORSO DI REALIZZAZIONE
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LOTTO 1
il LOTTO I è il principale edificio ospedaliero del polo teramano, esso è formato da 4 ali
di 7 piani di altezza, connessi ad un corpo centrale contenente i collegamenti verticali, e
gli ambulatori dei medici. In ogni ala è presente una scala antincendio di sicurezza,
mentre gli atri di distribuzione sono compartimentati.
A questo schema tipologico si aggiungono due corpi di fabbrica, il primo contiene l’atrio
di ingresso su Piazza Italia e il bar, l’altro speculare al primo contiene il pronto soccorso
al piano terra, con accesso retrostante e il blocco operatorio al piano primo.
Al piano interrato il lotto I è collegato attraverso un tunnel al lotto II.
La superficie coperta del lotto I è di circa mq. 5.980.
Sono presente normalmente degenti non autosufficienti in tutti i piani.
Per il rischio di incendio si veda quanto riportano nella VRI.
ASSONOMETRIA DELL’EDIFICIO “LOTTO 1”
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PIANO SEMINTERRATO
STERILIZZAZIONE
SPEDIZIONE REFERTI
FISITERAPIA
PIANO TERRA
RIANIMAZIONE GENERALE
RADIOLOGIA
SPIROMETRIA
PRONTO SOCCORSO
SERVIZIO DI CARDIOLOGIA
LABORATORIO ANALISI
MEDICINA NUCLEARE
118
UFFICIO CASSA
PORTINERIA
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PIANO PRIMO
OSTETRICIA E GINECOLOGIA
SALE OPERATORIE
PEDIATRIA
OCULISTICA
PIANO SECONDO
ANATOMIA PATOLOGICA
ENDOSCOPIA
DIABETOLOGIA
CHIRURGIA
CHIRURGIA VASCOLARE
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PIANO TERZO
PNEUMOLOGIA
CHIRURGIA TORACICA
ORTOPEDIA
PIANO QUARTO
OTORINO
UROLOGIA
NEUROLOGIA
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PIANO QUINTO
ONCOLOGIA
MEDICINA INTERNA
CLINICA MEDICA
PIANO SESTO
NEUROCHIRURGIA
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PIANO SETTIMO
CENTRALINO
PERSONALE RELIGIOSO
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LOTTO 2
Il LOTTO II è composto da due ali connesse ad un corpo centrale più basso,
complessivamente esso occupa una superficie di mq. 4.960.
Possono essere presenti su tutti i piani pazienti non autosufficienti.
I rischi derivanti dall’incendio si possono desumere dalla VRI.
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ALA “A”
ALA “B”
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PIANO SEMINTERRATO
RIANIMAZIONE
CARDIOCHIRURGIA
SALAOPERATORIA
CARDIOCHIRURGIA
EMODINAMICA
RADIOTERAPIA
PIANO SEMINTERRATO
DIALISI
MAGAZZINO UTIC
CARDIOCHIRUGIA
LABORATORI
UROLOGIA
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ALA “A”
PIANO TERRA
FARMACIA
PSICHIATRIA
AMBULATORIO
OCULISTICO
S.I.T.
ALA “B”
PIANO TERRA
PSICHIATRIA
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ALA “A”
ALA “B”
PIANO PRIMO
PIANO PRIMO
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CARDIOCHIRURGIA
NEFROLOGIA E DIALISI
POLIAMBULATORIO
ODONTOSTOMATOLOGIA
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ALA “A”
ALA “B”
PIANO SECONDO
PIANO SECONDO
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CARDIOLOGIA II
MALATTIE INFETTIVE
DIREZIONE SANITARIA E
AMMINISTRATIVA
UFFICIO MEDICO
COMPETENTE
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ALA “A”
PIANO TERZO
UTIC
ALA “B”
PIANO TERZO
UFFICI
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COLLOCAZIONE DEL CENTRO DI GESTIONE EMERGENZE (CGE)
Il centro di gestione delle emergenze è in fase di realizzazione, ai fini del necessario
coordinamento delle operazioni da affrontare in situazioni di emergenza, dovrà essere
predisposto un apposito centro di gestione delle emergenze ubicato al piano terra del 1° Lotto.
Il centro di gestione delle emergenze è previsto in apposito locale costituente compartimento
antincendio e dotato di accesso diretto dall'esterno. Il centro sarà dotato di strumenti idonei per
ricevere e trasmettere comunicazioni e ordini con gli operatori dell'emergenza, con le aree della
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struttura e con l'esterno. In esso saranno installate le centrali di controllo e segnalazione degli
incendi nonché di attivazione degli impianti di spegnimento automatico e quanto altro ritenuto
necessario alla gestione delle emergenze.
All'interno del centro di gestione delle emergenze saranno custodite le planimetrie dell'intera
struttura riportanti l'ubicazione delle vie di uscita, dei mezzi e degli impianti di estinzione e dei
locali a rischio specifico, gli schemi funzionali degli impianti tecnici con l'indicazione dei
dispositivi di arresto, il piano di emergenza, l'elenco completo del personale, i numeri telefonici
necessari in caso di emergenza.
Il centro di gestione delle emergenze sarà accessibile al personale responsabile della gestione
dell'emergenza, ai Vigili del Fuoco, alle Autorità esterne e sarà presidiato da personale all'uopo
incaricato.
Qualora quest'area fosse interessata da eventi legati all'emergenza, è localizzato presso
1’Ufficio del Dirigente Medico di Presidio (Direzione Sanitaria di Presidio).
Al centro di controllo si riunisce l’Unità di crisi e vanno inviate le comunicazioni delle squadre
di emergenza.
Dal centro di controllo deve essere sempre possibile comunicare con l’interno e l'esterno.
♦ Si propone di dedicare una linea telefonica esclusiva per l’emergenza.
In attesa della creazione della centrale di emergenza tale compito viene assegnato al
centralino telefonico dell’ospedale dalle ore 8,00 alle ore 20,00; mentre dalle ore 20,00 alle
ore 8,00 al servizio di reperibilità global service 0861 429248
N TEL. INTERNO CENTRALE 08614291
N TEL. INTERNO REPERIBILE 9
N.B.: Chiunque tramite un qualsiasi telefono (cellulare o fisso) può mettersi in contatto con la
Centrale digitando il seguente
nr. 0861 4291
o con il reperibile digitando il seguente
nr. 0861 429248
La postazione telefonica della Centrale è di tipo protetto e in grado di operare anche in
situazione di emergenza.
CARATTERISTICHE DEI LUOGHI
Definizioni di prevenzione incendi
Compartimento: area di piano di un edificio, delimitata da strutture di separazione nonché porte
dotate di elementi costruttivi di resistenza al fuoco REI, non inferiore a
60.
Resistenza al fuoco: attitudine di un elemento da costruzione (componente o struttura) a
conservare secondo un programma termico prestabilito e per un tempo
determinato (30 '- 60 '- 90 'ecc.) in tutto o in parte:
- la stabilità “R”
- la tenuta “E”
- l’isolamento termico “I”
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Modulo di uscita: unità di misura della larghezza delle uscite. Il “modulo uno” che si assume
uguale a 0,60 m, esprime la larghezza media occupata da una persona.
Capacità di deflusso: numero massimo di persone che, in un sistema di vie d’uscita, si assume
possano defluire da un uscita di “modulo uno” nel tempo massimo
ammesso per l'esodo in condizioni di sicurezza.
Protezione attiva: comprende tutte le protezioni che devono essere attivate al momento
dell’utilizzo, quali presidi antincendio, gli impianti idrici antincendio,
gli impianti automatici di spegnimento, la vigilanza, gli impianti di
allertamento, ecc.
Protezione passiva: comprende tutte le protezioni che non necessitano di attivazione al
momento dell’Utilizzo quali la dislocazione dei centri di pericolo, le
distanze, 1 articolazione architettonica, i criteri costruttivi, ecc.
Adeguamento antincendio
Al fine di ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) obbligatorio per le attività
classificate secondo il DM. 16/02/1982 in quanto attività soggette alle visite di prevenzione
incendi da parte dei VVF, l’Amministrazione ha presentato un progetto di adeguamento
antincendio dei complessi ospedalieri ed ha ottenuto un parere di conformità ai criteri di
classificazione ai fini antincendio previsti dal D.M. 18.09.2002 “Approvazione della regola
tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle strutture
sanitarie pubbliche e private”. Si vedano i certificati allegati.
Il presente PEA è realizzato però tenendo conto dell’attuale situazione organizzativa e
strutturale e quindi delle attuali misure di protezione attiva e passiva. Ciò consente di definire
azioni e indicazioni immediatamente attuabili per giungere a determinare azioni che consentano
una efficace reazione all’emergenza. Il PEA sarà successivamente e costantemente aggiornato
in base all’adeguamento antincendio progressivo degli edifici o anche di porzioni d’essi.
Chiaramente più l’edificio si avvicina ad una situazione ideale dal punto di vista
dell’adeguamento antincendio (così come approvato dai VVF), maggiore sarà la sicurezza degli
occupanti e contestualmente minore sarà la complessità delle procedure per mettere in
sicurezza le persone.
Sistemi di vie di esodo
Le modalità di evacuazione di tipo orizzontale progressiva, prevedono lo spostamento dei
pazienti in aree lontane dal punto d incendio.
Le aree individuate come punto di attesa di ricollocazione dei degenti sono:
• in grado di ricevere (oltre ai propri normali occupanti) il numero di persone previste per
il reparto da evacuare situato al medesimo piano, da cui sia possibile un’ulteriore fuga in
senso orizzontale e/o verticale;
• lontane dalle aree di sviluppo dell’incendio, in modo da consentire la permanenza
assistita dei degenti in condizioni di relativa sicurezza fino a che l’incendio sia domato;
• dotate di uscita per esodo verticale tramite scale di larghezza sufficiente al transito di
una barella.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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Le planimetrie affisse in tutti i reparti individuano i percorsi senza ostacoli al deflusso, che
consentono alle persone che occupano un piano, un locale o un edificio di raggiungere un luogo
sicuro.
AFFOLLAMENTO
Scopo
Al fine di fornire un quadro della situazione, dal punto di vista della presenza delle varie
categorie di persone (degenti, personale, visitatori, ecc.), si fa riferimento al seguente schema
riassuntivo, riferito ai valori di massimo affollamento ipotizzabile.
Densità di affollamento e capacità di deflusso
La densità di affollamento è stata determinata con i criteri stabiliti dalla più volte citata Regola
Tecnica per gli ospedali ed è stata verificata la capacità di deflusso dei presenti, nelle
condizioni di maggior criticità, attraverso il sistema delle vie di esodo esistente.
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa:
Max affollamento ipotizzabile e persone evacuabili
1° LOTTO
Max affoll. Ipotizzabile
Persone evacuabili
7° Piano
6° Piano
5° Piano
4° Piano
3° Piano
2° Piano
1° Piano
Piano terra
1°Piano interrato
40
293
564
592
594
641
646
1070
254
264
594
594
594
594
675
750
1700
600
Individuazione
piani critici
Max affollamento ipotizzabile e persone evacuabili
2° LOTTO
3° Piano fuori terra
3° Piano fuori terra
2° Piano fuori terra
2° Piano fuori terra
1° Piano fuori terra
1° Piano fuori terra
Piano terra
1° Piano Interrato
-B
-A
-B
-A
-B
-A
Max affoll. Ipotizzabile
Persone evacuabili
107
90
225
187
222
224
413
286
225
225
225
225
225
225
650
562
Individuazione
piani critici
Max affollamento ipotizzabile e persone evacuabili
2° LOTTO
EX SANATORIO
Attualmente chiuso
3° Piano fuori terra
Max affoll. Ipotizzabile
Persone evacuabili
20
150
Individuazione
piani critici
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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2° Piano fuori terra
1° Piano fuori terra
Piano terra
1° Piano Interrato
Conclusioni
100
150
100
20
225
375
475
75
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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Sistema di rivelazione e allarme incendio
In corso di realizzazione unitamente alla Centrale di gestione delle emergenze.
Compartimentazione
II presidio Ospedaliero dovrà essere suddiviso nei compartimenti antincendio come da parere
preventivo dei VV.F.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
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DISPOSITIVI
DI
L’EMERGENZA
SICUREZZA
E
ATTREZZATURE
PER
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FRONTEGGIARE
Per consentire una corretta azione di primo intervento in caso di emergenza, si deve predisporre
un apposita attrezzatura di emergenza, che si propone sia depositata presso la Centrale di
gestione delle mergenze..
L attrezzatura è composta da:
♦ giubbotto antincendio in Kevlar o NOMEX con elmetti di sicurezza in policarbonato;
♦ fari portatili di emergenza, ricaricabili con batteria ermetica;
♦ megafoni;
♦ maschere antigas a pieno facciale con schermo panoramico in policarbonato;
♦ filtri antigas universali ABEK;
♦ guanti antifiamma e anticalore;
♦ stivali antincendio;
♦ corde, picozzini, piede di porco, ascia e altri piccoli utensili;
♦ RADIO o sistemi di comunicazione;
♦ Tuta per interventi con esposizione a sostanze chimiche;
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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3. ORGANIZZAZIONE / COMPITI
SCOPO
II presente capitolo stabilisce le categorie di gravità dell'emergenza e indica le figure che sono
chiamate a svolgere un ruolo attivo nella situazione d emergenza, determinando compiti e
responsabilità.
SUDDIVISIONE DELLE EMERGENZE PER INCENDIO SECONDO GRAVITA’
Gli interventi devono essere modulati in funzione della gravita. Poiché l’incendio può
interessare pazienti non autosufficienti o parzialmente autosufficienti, si ritiene di limitare ai
principi d’incendio i casi nei quali l’intervento viene totalmente affidato alle squadre di
emergenza interne; mentre in caso di incendio e quindi in ogni caso in cui non sia possibile
spegnere immediatamente l’incendio si allerteranno i Vigili del Fuoco, e le squadre (ivi
compreso il personale in servizio) si occuperà della messa in sicurezza dei pazienti, degli
utenti, degli accompagnatori e dei visitatori.
In questa ottica la classificazione viene effettuata come segue:
SCALA
GRAVITA’
TIPO GRAVITÀ
VERDE
Incidenti di
Categoria 1
GIALLO
Incidenti di
Categoria 2
ROSSO
Incidenti di
Categoria 3
DESCRIZIONE EVENTO
Possono essere facilmente controllati dal solo personale operativo o
di sicurezza del reparto (non richiede la mobilitazione di forze
esterne)
Interessano, per diffusione del fuoco o propagazione dei fumi, più
di un locale. Richiedono l’impiego di tutte le risorse interne
disponibili, compresi i reperibili. Data la presenza di pazienti,
nell'edificio o in quelli adiacenti o circostanti, in questa fase si
devono chiamare le forze esterne e deve essere attivata l’"Unità di
crisi". Se fumo o fiamme interessano un reparto di degenza i
pazienti devono essere ricollocati in aree più sicure, con priorità per
i pazienti dell'area critica o in condizioni critiche.
Se controllabili, possono esserlo solo attraverso l'impiego di
massicce risorse; è necessaria la mobilitazione di tutte le forze
interne disponibili;
è compito dei VVF definire l'ambito di allertamento e
coinvolgimento di altre forze esterne.
Se l’emergenza riguarda un reparto di degenza, o il fumo
dell’incendio penetra in ambienti di degenza, deve essere
potenziata la funzione di ricollocazione dei pazienti, che
saranno portati nell’edificio attiguo (dal LOTTO 1 al LOTTO 2
e viceversa)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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PARTE II
- LA GESTIONE DELL'EMERGENZA : ANALISI E PROCEDURE D'INTERVENTO PER
TUTTO IL PERSONALE
Scopo del presente capitolo è quello di:
♦ a analizzare preventivamente tutte le possibili situazioni di emergenza che si possono
verificare nell'ambito del complesso ospedaliero;
♦ a predeterminare procedure di comportamento, sia per il personale con un ruolo attivo
nella gestione dell'emergenza, che per quello non esplicitamente incaricato di particolari
compiti (non direttamente coinvolto nella gestione dell'incidente), al fine di poter
superare l'emergenza stessa senza panico, salvaguardando l'incolumità delle persone e
contenendo i danni materiali.
Le possibili situazioni di emergenza che si analizzano di seguito sono:
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
H.
I.
L.
Incendio segnalato dal reparto interessato dall'evento (tramite telefono);
Fughe di gas;
Attentato o minaccia di bomba;
Presenza di uno squilibrato o di un malvivente;
Mancanza di energia elettrica;
Blocco ascensori e montalettighe;
Terremoto;
Sversamento di prodotti tossici;
Incendio con interessamento di isotopi radioattivi;
allagamenti.
4.1 INCENDIO
4.1.1 Procedure di intervento in caso di incendio
Si riportano, nelle pagine seguenti sotto forma di schede, le procedure per ogni situazione di
emergenza a cui ogni categoria di persone presenti nell'ospedale deve attenersi all'atto del
verificarsi dell'emergenza.
4.1.1.1 INCIDENTI DI CATEGORIA 1
Incendio in fase iniziate: limitato a una zona di un ambiente
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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In caso di incendio è necessario intervenire con la massima rapidità.
Si deve;
1. dirigere il getto dell'estintore alla base delle fiamme;
2. prolungare l'erogazione, anche se la fiamma è già spenta, fino a svuotamento dell'estintore.
Se il tentativo di spegnimento non ha successo passare alla procedura prevista per gli incendi di
categoria 2.
Se il focolaio viene spento occorre:
• evacuare il locale, se occupato da pazienti o visitatori o altri lavoratori.
• arieggiare (quando possibile) il locale;
• avvertire, se presente, capo sala o capo turno del reparto e il Responsabile della Gestione
dell'emergenza (DMP se presente, anestesista-rianimatore di turno se il DMP non è
presente);
Alla fine dell'emergenza, dopo aver verificato che i degenti siano rientrati nei locali
temporaneamente inagibili, il Responsabile della Gestione dell'emergenza deve:
1.
2.
3.
appena possibile, avvertire il DMP (se la gestione dell'emergenza non è stata assunta
dal DMP);
appena possibile, avvertire (anche a mezzo fax) l’U.O. Tecnico Patrimoniale, per la
ricarica dell'estintore e la verifica di eventuali danni agli impianti;
appena possibile, avvertire il S.P.P. per l'indagine sulle cause.
4.1.1.2 INCIDENTI DI CATEGORIA 2
Compiti e figure preposte
Vengono individuati:
1.
il Responsabile della Gestione dell'emergenza (DMP o, in sua assenza, medico
anestesista -rianimatore più anziano in servizio)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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2.
gli addetti alla lotta antincendio
3.
il Tecnico impiantista o figura sostitutiva (per le ore nelle quali è previsto il solo
reperibile occorre che l’U.O. Tecnico Patrimoniale stenda procedure semplici e
applicabili da personale non tecnico, che interverrà in attesa dell'arrivo del
reperibile)
4.
il personale addetto all'evacuazione
5.
il medico di reparto responsabile dell'assenso alle sospensione dell'erogazione dei gas
medicali
6.
l'Infermiere Professionale (di D.S. di presidio o di P.S.)
Per gli incidenti di categoria 2 e 3 occorre anche:
1.
chiamare tutti i reperibili dell’U.O. Tecnico Patrimoniale
2.
chiamare il reperibile dell'Ufficio infermieristico (Capo Servizi Salutari Ausiliari);
3.
attivare l'Unità di Oasi.
4.1.1.3 INCIDENTI DI CATEGORIA 3
Vengono chiamati tutti i sanitari reperibili.
Pronto soccorso: a livello di emergenza 2 deve essere potenziato il Pronto Soccorso, con
compiti di intervento sanitario su quanti ne avessero bisogno: questa funzione viene svolta dai
medici in guardia/internisti più chirurghi più anestesisti, non immediatamente impegnati in
interventi d'urgenza.
D potenziamento si ottiene facendo convergere in Pronto Soccorso o sul luogo dell'emergenza
o nel luogo sicuro (su disposizione del DMP) i medici in turno, non impegnati in interventi
indifferibili nel reparto di appartenenza.
Segnalazioni e comunicazioni:
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
Pagina
viene stabilita:
♦
♦
la procedura di attivazione dell'allarme e comunicazione con la Portineria;
la procedura di comunicazione con l'esterno.
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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INCENDIO IN REPARTO
1
2
3
4
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Scheda n. 1-INC
1° di 2
Chiunque rileva la presenza di un focolaio di incendio:
• chiama il centralinista/portiere (Tel.
);
• avverte il più vicino componente della squadra antincendio e il proprio Preposto;
• si reca nell'area del focolaio e invita i visitatori presenti in zona a lasciare il reparto "
interviene
operativamente con estintori sul focolaio;
• si mantiene a disposizione degli addetti all'evacuazione per collaborare all'eventuale sgombero dei
degenti.
•
Gli Addetti all'evacuazione sono responsabili ai:
• allontanare i pazienti ed il personale portandoli verso il punto di raccolta di piano.
II Centralinista/Portiere:
• chiama i W.FF.
• Chiama il DMP o, in ava assenza, il medico anestesista rianimatore in turno di emergenza;
• Chiama gli addetti alla manutenzione;
• Allerta gli Addetti alla squadra antincendio, segnalando telefonicamente o mediante megafono il
luogo dell'emergenza;
• Chiama i reperibili, salvo diversa indicazione del DMP, con il sistema di precedenza delineato (per
emergenza di secondo livello: i reperibili di area tecnica; per emergenza di terzo livello: anche i
reperibili di area sanitaria);
• Avverte i Preposti dei Reparti/Servizi adiacenti (compresi sovrastanti e sottostanti)
• dell'emergenza in corso
•
Gli Addetti alla manutenzione, devono effettuare:
• Un controllo diretto sul luogo dell'incidente
• Mettere fuori servizio l'impianto di erogazione di gas metano dell'area interessata dall'emergenza,
bloccando lo stesso a monte della zona del focolaio di incendio;
• Bloccare l'impianto di condizionamento
• Attendere l'assenso alla sospensione dell'erogazione dell'ossigeno e dei gas medicali, che proverrà dal
DMP o, in caso di suo impedimento, dal medico del reparto incidentato. In caso di scoppio
a) Isolare tutti gli impianti (elettrico, idrico, idraulico, di condizionamento ecc.);
b) Isolare le tubazioni afferenti gas medicali nella zona interessata e in quelle immediatamente adiacenti.
Questo intervento non deve essere effe ttuato per i reparti di:
• Rianimazione
• Blocco Operatorio centrale e Camere Operatorie varie
• Dialisi
• Unità Coronaria
• Sala parto
(segue procedura)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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INCENDIO IN REPARTO
5
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Scheda n. 1-INC
2° di 2
Gli Addetti alla squadra antincendio devono intervenire nell’area
interessata con estintori e/o idranti.
N.B.:
In caso di interventi con idranti occorre verificare
preventivamente che sia stata isolata elettricamente la zona.
Non vi deve essere intervento con acqua nei reparti di
Rianimazione, Blocco Operatorio,, Unità Coronaria, Dialisi.
6
a) Collaborare alla rimozione delle macerie;
b) Verificare lo stato degli impianti antincendio e isolare le zone danneggiate dallo scoppio o
dall'eventuale crollo;
c) Collaborare con gli Addetti al salvataggio di persone intrappolate o ferite;
d) All'arrivo dei W.FF, mettersi a disposizione del Responsabile della Gestione
e) dell'emergenza.
Il Responsabile della Gestione dell'Emergenza, giunto nell'area del sinistro e dopo attenta
valutazione su:
a) Entità del danno;
b) Conoscenza del rischio specifico dell'area;
c) Entità dell'incendio;
d) Possibili sviluppi nell'immediato futuro:
• Coordina le azioni di primo intervento e ordina, se il caso, l'evacuazione di tutto il padiglione;
• Verifica il buon fine delle operazioni di evacuazione, in caso contrario da indicazioni per la ricerca
delle persone mancanti all'appello;
• All'arrivo del DMP (se non presente) trasmette le informazioni sulla situazione;
• All’arrivo dei W.FF. trasferisce le informazioni relative all'incendio e alla situazione dei soccorsi;
• Verifica l'avvenuta estinzione del focolaio;
• Dichiara la cessazione dell'emergenza;
• Dispone l'ordine di ripristino degli impianti tecnologici e di sicurezza;
• Autorizza il rientro dei degenti e del personale evacuato;
• Si adopera per recuperare prove, testimonianze h merito all'accaduto onde poter rispondere ad
eventuali richieste dell'Autorità Giudiziaria;
• mette in libertà il personale che ha concluso il turno e per il quale non sia indispensabile la presenza;
• informa i parenti della rilocalizzazione dei degenti;
• informa la D.S. d'Azienda e la D.G. dell'accaduto;
• compila il rapporto di intervento (vedi cap. VII) e completa il libro giornale delle emergenze
(fine procedura)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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4.2 fughe di gas
I Gas combustibili sono presenti:
•
nella cucina centrale (gas metano);
4.2.1 Procedure di intervento
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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FUGA DI GAS
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2
3
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Scheda n. 1-GAS
1° di 2
Il Personale che rileva la condizione (di allarme:
• Chiama il Portiere al n°
• Avverte i proprio Preposto al quale spetta la responsabilità di impedire a chiunque non sia
impegnato a fronteggiare l'emergenza di avvicinarsi all'area interessata.
• Provvede ad allontanarsi dall'area di rischio, insieme ad eventuale personale esterno
all'ospedale presente in zona, evitando di intralciare le operazioni di gestione dell'emergenza;
• E' fatto divieto tassativo al personale non specificamente incaricato di avvicinarsi, per
qualsiasi motivo, al luogo dell'incidente.
• Non rientra nell'area interessata, se non dopo l'annuncio di emergenza conclusa, data dal
Responsabile della Gestione dell'Emergenza.
Il Portiere/Centralinista deve:
• Chiamare il pronto intervento dell'azienda erogatrice del gas metano;
• Chiamare, tramite cerca persone, gli Addetti alla manutenzione, nonché il Responsabile della
Gestione dell'Emergenza (DMP o, in sua assenza, medico anestesista-rianimatore in turno
per l'emergenza);
• Informare gli addetti all'emergenza del reparto interessato e di quelli adiacenti e sovrastanti,
che inizieranno le procedure di evacuazione;
Le telefonate di allarme sì eseguono leggendo i testi già predisposti (vedi Appendice 2).
Gli Addetti all'evacuazione sono responsabili di:
• Diffondere l'ordine di evacuazione parziale, di un singolo reparto o dell'area interessata
dall'evento in oggetto, mantenendo l'ordine e adoperandosi per evitare panico;
• Organizzare e mettere in atto l'evacuazione.
(segue procedura)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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FUGA DI GAS
4
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Scheda n. 1-GAS
2° di 2
Gli Addetti alla manutenzione sono responsabili di:
• Intercettare il flusso di gas, operando manualmente sulle saracinesche (vedi scheda
operativa);
Per tale operazione collaborano anche gli Addetti alla squadra antincendio i quali devono
presidiare gli impianti di rilevazione e gli impianti di spegnimento al fine di garantire il corretto
funzionamento in caso di necessità.
•
2
5
Aerare il più possibile la zone interessata dalla fuga di gas e mantenere l'aerazione sino a che
permangono tracce di gas in ambiente;
• Mettersi a disposizione del Responsabile della Gestione dell'Emergenza, per ricevere
ulteriori compiti finalizzati alla chiusura dell'emergenza "FUGA DI GAS" ed alla messa in
sicurezza delle aree limitrofe a quella interessata dall'evento;
• Qualora fosse tecnicamente indifferibile, togliere tensione alla zona.
Ad emergenza conclusa:
• Relazionare al Responsabile della Gestione dell'Emergenza circa lo stato degli impianti di
distribuzione ed utilizzo del gas;
• Provvedere al ripristino degli impianti tecnologici, nonché delle normali condizioni di lavoro
in sicurezza.
Il Responsabile della Gestione dell 'Emergenza, recatesi immediatamente nell'area dove si è
verificata la fuga di gas, deve:
a) Raccogliere informazioni attraverso gli Addetti alla manutenzione,
b) Mantenere in allerta il personale della squadra antincendio ai fini di un pronto intervento,
c) Informare gli enti esterni di soccorso, quando giunti sul posto, della situazione,
d) Ordinare l'evacuazione totale o parziale dell'area o dell'edificio,
e) Verificare il buon fine dell'operazione di evacuazione, dando priorità assoluta alla ricerca
delle persone mancanti all'appello,
f) Dichiarare la cessazione dell'emergenza,
g) Dare l'avvio alla procedure di ripristino degli impianti,
h) Autorizzare, se la situazione lo consente, il rientro del personale evacuato;
i) Raccogliere prove e testimonianze al fine di eventuale richiesta da parte dell'autorità
j) giudiziaria,
k) Provvedere alla stesura di un rapporto da trasmettere alla Direzione Generale k) Mantenere
aggiornata l'appendice 1)
(fine procedura)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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4.3 ATTENTATO o MINACCIA DI BOMBA
4.3.1 Procedure di intervento
ATTENTATO O MINACCIA DI BOMBA
1
2
Scheda n. 1-BOM
1° di 2
II Personale, il Centralino o la Portineria che riceve la comunicazione telefonica da un
interlocutore anonimo della presenza di una bomba deve :
• Tenere il più a lungo possibile m linea l' interlocutore onde permettere a un collega di
avvertire le Forze dell'Ordine per consentire l'intercettazione della chiamata (vedi appendice
2B). Se la telefonata giunge quando il portiere è solo potrà chiamare il più vicino
componente la squadra di emergenza a mezzo impianto di altoparlanti.
• Se la comunicazione non è stata gestita dal Centralinista/Portiere, a telefonata conclusa,
avvertire il Centralinista/Portiere.
Il centralinista/portiere deve far partire immediatamente Femergenza Chiama:
• le Forze dell'Ordine e i W.FF;
• il Responsabile della Gestione dell'Emergenza;
• il DMP reperibile, se non già presente.
Allerta:
• gli Addetti alla manutenzione, e gli Addetti alla squadra antincendio;
(Le telefonate di allarme vanno eseguite leggendo i testi già predisposti)
• Impedisce l'accesso a chiunque, tranne W.FF., Forze dell'Ordine, componenti l'Unità di crisi
e reperibili ecc. e collabora attivamente mantenendo questo tipo di presidio fino alla
cessazione dell'emergenza.
Il Responsabile della Gestione dell'Emergenza deve :
a) Raccogliere informazioni sulle prime ricognizioni effettuate dal le Forze dell'ordine e
valutare la situazione tenendo conto della brevità del tempo;
b) Decidere, in collaborazione con le Forze dell’ordine, l'intervento della Protezione Civile,
l'evacuazione dell'Ospedale (parziale o totale) e in caso affermativo far intervenire gli
Addetti all'evacuazione;
c) Informare dettagliatamente Polizia e Carabinieri, nel frattempo intervenuti;
d) Verificare il buon fine dell'evacuazione e procedere all'appello;
e) Concordare con la Direzione Generale e le Forze dell'Ordine la fine dell'emergenza;
f) Dichiarare la cessazione dell'emergenza;
g) Consentire il rientro del personale e dei degenti evacuati;
h) Raccogliere prove e testimonianze per rispondere all'Autorità Giudiziaria;
i) Ì> Redigere il rapporto alla Direzione Generale;
j) Mantenere aggiornata l'Appendice 1)
(segue procedura)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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ATTENTATO O MINACCIA DI BOMBA
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4
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Scheda n. 1-BOM
2° di 2
Gli Addetti alla manutenzione, in collaborazione con gli Addetti alla squadra antincendio devono:
• Mettersi a disposizione delle Forze dell'ordine e del Responsabile della Gestione
dell'Emergenza
• Coadiuvare in caso di richiesta, con opportune segnalazioni e indicazioni, le Forze
dell'ordine nelle operazioni di verifica dei locali tecnici e delle aree normalmente non
frequentate dai dipendenti senza esporsi a pericoli o rischi personali;
• Rimanere allertati per mettere in atto in caso di scoppio le procedure della sezione relativa
agli eventi con incendio;
• Relazionare al Responsabile della Gestione dell'Emergenza.
Il Preposto di ogni singolo reparto, insieme con il proprio personale deve:
• Verificare velocemente il reparto, al ime di individuare la presenza di oggetti estranei alla
propria attività (valigia, colli, pacchi, ecc.). In presenza di oggetti estranei, telefonare al
Responsabile della gestione dell'emergenza ;
• Mantenere calmo il personale e invitare i presenti, non impegnati a fronteggiare l'emergenza,
ad allontanarsi dal reparto stesso.
Gli Addetti all'evacuazione devono:
•
•
Diffondere l'ordine di evacuazione parziale o totale dell'edificio;
Se disposta dal Responsabile della gestione dell'emergenza, dare attuazione all'evacuazione.
(fine procedura)
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
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4.4 PRESENZA DI UNO SQUILIBRATO O DI UN MALVIVENTE
4.4.1 Procedure di intervento
PRESENZA DI UNO SQUILIBRATO O DI UN MALVIVENTE
1
Scheda n. 1-MAL
Chiunque rilevi la presenza di uno squilibrato che possa essere pericoloso per l'incolumità dei
presenti, o la presenza di un malvivente, introdottosi a scopo di furto, rapina, danneggiamenti deve:
a) Segnalare il caso al Preposto il quale provvede ad avvertire il Portiere e il Responsabile della
Gestione dell'Emergenza;
b) Se in prossimità di un telefono, e non in vista dell'intruso, provvedere a richiedere
l'intervento della Forza Pubblica.
Nell'attesa dell' intervento delle Forze dell'Ordine, il comportamento delle persone dovrà essere di
sorveglianza, ma assolutamente tranquillizzante, senza iniziative personali che possano aggravare la
situazione.
Si ricorda che le situazioni di emergenza dovute a squilibrio mentale di pazienti curati presso i
CPS devono essere fronteggiate con l’apposita procedura
4.5 MANCANZA DI ENERGIA ELETTRICA
Nell'ambito dell'ospedale (reparti di ricovero e cura), al verificarsi di un blocco della fornitura di energia
elettrica, subentrano automaticamente i gruppi generatori in grado di supplire alla totalità delle utenze
indispensabili.
4.5.1 Procedure di intervento
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
Pagina
MANCANZA DI ENERGIA ELETTRICA
44 di 76
Scheda n. 1-ELE
1
II Personale che rileva la condizione di guasto o di black-out:
• chiama il Centralinista/Portiere (utilizzando il numero telefonico riservato all'emergenza)
• a prodiga al fine di far mantenere la calma ai degenti e visitatori in collaborazione con il
proprio Preposto.
2
Il Centralinista/Portiere:
• chiama gli Addetti alla manutenzione
• avverte il Responsabile della Gestione dell'Emergenza
• chiama i W.FF. solo su segnalazione del Responsabile della Gestione dell'Emergenza
• chiama le Forze dell'Ordine solo su segnalazione del Responsabile della Gestione
dell'Emergenza
• allerta gli Addetti all'evacuazione e comunica a tutti loro l'ubicazione dell'emergenza
3
4
Gli Addetti alla manutenzione che si recano immediatamente sul posto:
• eseguono una prima verifica
• verificano l'entrata in funzione e sorvegliano il buon funzionamento dei gruppi elettrogeni e
di continuità.
• telefonano eventualmente all’A.E.M. al fine di verificare che 3 black-out totale non dipenda
da fattori esterni
• relazionano la tipologia d'intervento al proprio Responsabile
Il Responsabile della Gestione dell'Emergenza deve:
a) raccogliere informazioni sulla prima ricognizione effettuata dagli Addetti alla manutenzione,
e valutare la situazione
b) ordinare, in caso di necessità, l'evacuazione totale o parziale in accordo con la Direzione
Aziendale e tenendo conto della criticità dei pazienti coinvolti
c) informare dettagliatamente Polizia e Carabinieri, nel Frattempo intervenuti
d) verificare il buon fine dell'evacuazione
e) concordare con la Direzione Generale e le Forze dell'Ordine la fine dell'emergenza
f) dichiarare la cessazione dell'emergenza
g) consentire il rientro del personale e degenti evacuati
h) raccogliere prove e testimonianze per rispondere all'Autorità Giudiziaria;
i) redigere il rapporto alla Direzione Generale
j) mantenere aggiornata l'Appendice 1)
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Doc. n.
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4.6 BLOCCOASCENSOHI E MONTALETTIGHE
4.6.1 PROCEDURE DI INTERVENTO
BLOCCO DI ASCENSORI O MONTALETTIGHE
1
2
3
4
Scheda n. 1-ASC
II Personale che rimane direttamente bloccato nell'ascensore, o nel montacarichi, o che verifica che
un paziente si trovi nella medesima situazione, deve:
• fare uso del pulsante di allarme collegato al citofono allestito nell'ascensore e comunicare il
numero dell'impianto al portiere;
• mantenere la calma;
• aiutare il paziente a mantenerla;
• attendere l'intervento degli Addetti.
Se si trova invece all'esterno deve:
• chiamare il Portiere, comunicando il numero dell'impianto, affinchè provveda a richiedere
l'intervento del Personale specifico.
Il Centralinista/Portiere:
• chiama gli Addetti alla manutenzione
• chiama il Responsabile della Gestione dell'Emergenza
• comunica a tutti loro l'ubicazione dell'emergenza.
I Preposti dei singoli reparti devono ordinare:
• che non venga utilizzato l'impianto ascensore o montalettighe fino ad emergenza conclusa.
Gli Addetti che si recano immediatamente sul posto devono mettere in atto le procedure codificate
nelle schede operative al fine di:
a) liberare le persone intrappolate;
b) richiedere il Pronto intervento della società che fornisce assistenza per ascensori ed
eventualmente dei W.FF.;
c) richiedere la messa in sicurezza dell'impianto;
d) riportare l'impianto alle normali condizioni di esercizio, in caso contrario, predisporre le
segnalazioni di "impianto fuori esercizio".
Il Responsabile della Gestione dell'Emergenza deve:
a) raccogliere informazioni sulla prima ricognizione effettuata dagli Addetti e valutare la
situazione tenendo conto dell'incidente;
b) coordina le azioni di primo intervento da parte degli Addetti
c) verifica il buon fine dell'operazione di salvataggio delle persone intrappolate;
d) chiudere l'emergenza e dare avviare le procedure di riattivazione dell'ascensore o montalettighe;
e) mantenere aggiornata l'Appendice 1),
f) redigere un dettagliato rapporto alla Direzione Generale
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
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Doc. n.
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46 di 76
4.7 CALAMITÀ NATURALI
Le procedure di seguito riportate devono essere applicate ogni volta che si verifica una calamità naturale quale
ad esempio:
♦ un terremoto
4.7.1 Terremoto di entità contenuta
Conseguenze
Le più gravi conseguenze ipotizzateli per questo evento sismico, sono le seguenti:
♦ lesione agii edifici senza crolli (se non di calcinacci o cornicioni);
♦ lievi danni agli impianti (parziale interruzione di erogazione elettrica, guasti alle linee telefoniche o alla
rete idrica, ecc.);
♦ danneggiamenti a strutture interne (blocco di porte o serramenti, danneggiamenti a controsoffitto, ecc.);
♦ panico, anche elevato, ma senza degenerazioni all'atto della verifica concreta del fatto che le strutture
portanti dell'edificio reggano l'urto sismico.
4.7.2 Tipologia dell'intervento
Il terremoto è un evento negativo di durata estremamente limitata nel tempo.
NON ESISTE POSSIBILITÀ DI INTERVENTO DI CONTENIMENTO, MENTRE LO STESSO SI
VERIFICA.
L'emergenza va vista, quindi, come intervento a posteriori dell'evento sismico.
L'intervento si volge essenzialmente lungo tre direttrici:
♦ prima verifica delle condizioni di stabilità delle strutture e degli impianti;
♦ eventuale evacuazione precauzionale (parziale o totale);
♦ ripristino delle condizioni di sicurezza precedenti.
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TERREMOTO DI ENTITÀ CONTENUTA
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Scheda n. 1-TER
1
Il Personale:
• Chiama il Centralinista/Portiere
• si prodiga al fine di far mantenere la calma ai degenti e visitatori in collaborazione con il
proprio Preposto;
• segnala al più vicino addetto alla squadra antincendio danni o lesioni rilevate.
2
II Centralinista/Portiere, con i mezzi a disposizione chiama:
• gli Addetti alla manutenzione;
• gli Addetti alla Squadra antincendio;
• il Responsabile della Gestione dell'Emergenza;
• il Pronto intervento dell'Azienda erogatrice del gas;
• i W.FF. e la Centrale operativa della Protezione Civile presso la Prefettura
• le Forze dell'Ordine;
• gli Addetti all'evacuazione.
Le telefonate di allarme vanno eseguite leggendo i testi già predisposti (vedi appendice 2)
3
Gli Addetti alla manutenzione e gli Addetti alla Squadra antincendio che si recano
immediatamente sul posto:
• eseguono una prima verifica, in merito afle condizioni defle strutture , attrezzature e
impianti
• controllano le condizioni degli impianti o dei dispositivi di sicurezza (impianto antincendio,
illumuiazione di sicurezza, saracinesche d'intercettazione flusso gas, pulsanti di blocco
elettrico, ecc.)
• relazionano sui rilievi al Responsabile della Gestione dell'Emergenza.
(segue procedura)
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Doc. n.
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TERREMOTO DI ENTITÀ CONTENUTA
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Scheda n. 1-TER
1° di 2
1
Il Personale:
• Chiama il Centralinista/Portiere
• si prodiga al fine di far mantenere la calma ai degenti e visitatori in collaborazione con il
proprio Preposto;
• segnala al più vicino addetto alla squadra antincendio danni o lesioni rilevate.
2
II Centralinista/Portiere, con i mezzi a disposizione chiama:
• gli Addetti alla manutenzione;
• gli Addetti alla Squadra antincendio;
• il Responsabile della Gestione dell'Emergenza;
• il Pronto intervento dell'Azienda erogatrice del gas;
• i W.FF. e la Centrale operativa della Protezione Civile presso la Prefettura
• le Forze dell'Ordine;
• gli Addetti all'evacuazione.
Le telefonate di allarme vanno eseguite leggendo i testi già predisposti (vedi appendice 2)
3
Gli Addetti alla manutenzione e gli Addetti alla Squadra antincendio che si recano
immediatamente sul posto:
• eseguono una prima verifica, in merito alle condizioni delle strutture , attrezzature e
impianti
• controllano le condizioni degli impianti o dei dispositivi di sicurezza (impianto antincendio,
illuminazione di sicurezza, saracinesche d'intercettazione flusso gas, pulsanti di blocco
elettrico, ecc.)
• relazionano sui rilievi al Responsabile della Gestione dell'Emergenza.
TERREMOTO DI ENTITÀ CONTENUTA
4
5
Scheda n. 1-TER
2° di 2
Gli Addetti all'evacuazione, ricevuto l'ordine di evacuare, attuano le procedure previste.
Il Responsabile della Gestione dell'Emergenza deve;
a) raccogliere informazioni sulla prima ricognizione effettuata dagli Addetti alla
manutenzione e dagli Addetti alla lotta antincendio, e valutare la situazione;
b) ordinare l'evacuazione totale o parziale in accordo con la Direzione Aziendale;
c) informare dettagliatamente Polizia e Carabinieri, e W.FF. nel frattempo intervenuti, sui
danneggiamenti provocati dal sisma e ai rischi correlati, all'Ufficiale che comanda la
squadra d'intervento;
d) verificare il buon fine dell'evacuazione e procedere all'appello;
e) concordare con la Direzione Generale e le Forze dell'Ordine la fine dell'emergenza;
f)
dichiarare la cessazione dell'emergenza;
g) dare l'avvio alle procedure di ripristino di impianti tecnologici e di sicurezza;
h) consentire il rientro del personale e degenti evacuato;
i)
dare informazioni agli organi di informazione;
j)
redigere il rapporto alla Direzione Generale;
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Pagina
k)
mantenere aggiornata l'Appendice 1)
4.8 Sversamento di prodotti tossici
4.8.1 Procedure di intervento
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50 di 76
5 - LA GESTIONE DELL'EMERGENZA : TESTI DELLE TELEFONATE E DELLE
COMUNICAZIONI DI ALLARME
5.1 SCOPO
Questo capitolo riporta, sotto forma di schede, i testi delle telefonate e delle comunicazioni di
allarme.
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
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Tipo di emergenza
Destinatario
INCENDIO
VV.FF
(Tel 115)
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Scheda n. T1-INC
1.
QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINI" DI TERAMO
2.
SI RICHIEDE URGENTEMENTE UN VOSTRO
INTERVENTO.
3.
SI È VERIFICATO UN INCENDIO / SCOPPIO PRESSO LA
ZONA...
♦ Indicare con precisione il Reparto o il Servizio interessato
♦ Indicare il punto di ingresso per i mezzi di soccorso
♦ il percorso per raggiungere il luogo incidentato
♦ il nominativo dell'incaricato di guidare le squadre esterne
4. HA CHIAMATO........
♦ Indicare con precisione il nome del chiamante addetto alle comunicazioni di
emergenza
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
INCENDIO
ADDETTI SQUADRA
ANTINCENDIO
Scheda n. T2-INC
(tel. di reparto o megafono
)
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O MEGAFONO
solo dopo aver avuto l'assenso
dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. SI È VERIFICATO UN INCENDIO PRESSO LA
ZONA............
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
3.
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
52 di 76
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PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
ADDETTI
MANUTENZIONE
INCENDIO
53 di 76
Scheda n. T3-INC
(tel. di reparto o
cercapersone )
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O CERCAPERSONE
solo dopo aver avuto l'assenso
dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. È IN CORSO UN ALLARME INCENDIO / SCOPPIO
PRESSO LA ZONA...
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
INCENDIO
TUTTO IL
PERSONALE
54 di 76
Scheda n. T4-INC
(con megafono )
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA MEGAFONO
solo dopo aver avuto l'assenso
dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. QUESTO MESSAGGIO È DIRETTO A TUTTO IL
PERSONALE
3. È IN CORSO UN'EMERGENZA TECNICA PRESSO LA
ZONA...
♦ Indicare con precisione il Reparto o il Servizio interessato
♦ Ripetere 2 volte il messaggio
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
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Doc. n.
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55 di 76
IN CASO DI NECESSITÀ DI EVACUAZIONE
Procedura per il personale addetto al Centralino/Portineria, o altro personale precettato
allo scopo dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza.
Provvedere all'informazione del personale tramite megafono.
Richiamare l'attenzione, e leggere più volte con calma e senza panico il seguente messaggio
precodificato.
TESTO DEL COMUNICATO DI EVACUAZIONE
Tipo di emergenza
NECESSITÀ DI
EVACUAZIONE
Destinatario
TUTTE LE PERSONE
PRESENTI
(con megafono )
1. ATTENZIONE! ATTENZIONE!
A TUTTE LE PERSONE PRESENTI
SITUAZIONE DI EMERGENZA.
Scheda n. T5-INC
ESISTE
UNA
2.
LASCIARE IL REPARTO/PIANO _______ (indicare la zona incidentata)
ATTRAVERSO I PERCORSI E LE USCITE DI SICUREZZA, SEGUENDO LE
ISTRUZIONI DEL PERSONALE ADDETTO ALL'EVACUAZIONE.
3.
ALL'ESODO DEI DEGENTI NON IN GRADO DI MUOVERSI AUTONOMAMENTE
PROVVEDERÀ IL PERSONALE OSPEDALIERO.
4.
RIMANERE CALMI, IL PERSONALE È ADDESTRATOA FRONTEGGIARE
L'EMERGENZA.
5.
I VISITATORI DEBBONO ALLONTANARSI AL PIÙ PRESTO DAL PERIMETRO
DELL'OSPEDALE.
FINE MESSAGGIO
-» RIPETERE 2 VOLTE «-
AL BISOGNO, SU INDICAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA GESTIONE
DELL'EMERGENZA, RIPETERE IL MESSAGGIO PER EVACUARE I PIANI
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
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56 di 76
SOVRASTANTI O SOTTOSTANTI LA ZONA INCIDENTATA.
Tipo di emergenza
INCENDIO
Destinatario
CENTRALINISTA /
PORTIERE
(TEL.
)
Scheda n. T6-INC
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
all'interno n°
dedicato all'emergenza
ATTENZIONE!
QUI È IL REPARTO / SERVIZIO DI...
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
PARLA...
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
SI È SVILUPPATO UN INCENDIO / SCOPPIO
PRESSO LA ZONA...
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
A seguito di tale messaggio:
♦ Il Centralinista/Portiere opera secondo le procedure specificate.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
FUGA DI GAS
ADDETTI SQUADRA
ANTINCENDIO
57 di 76
Scheda n. T1-GAS
(Tel. di reparto o megafono)
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O MEGAFONO
Solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
4. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
5. SI È VERIFICATA UNA FUGA DI GAS PRESSO LA
ZONA............
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
6.
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
FUGA DI GAS
ADDETTI
MANUTENZIONE
58 di 76
Scheda n. T2-GAS
(con telefono o cercapersone)
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O MEGAFONO
Solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. SI È VERIFICATA UNA FUGA DI GAS PRESSO LA
ZONA............
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
3.
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
FUGA DI GAS
59 di 76
Destinatario
CENTRALINISTA /
PORTIERE
(TEL. 08614291)
Scheda n. T3-GAS
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO
all'interno n°
dedicato all'emergenza
ATTENZIONE!
QUI È IL REPARTO / SERVIZIO DI...
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
PARLA...
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
SI È VERIFICATA UNA FUGA DI GAS PRESSO LA
ZONA............
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio o area interessati)
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
A seguito di tale messaggio:
♦ Centralinista/Portiere si attiva, secondo le procedure specificate.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
MINACCIA DI
BOMBA
FORZE
DELL’ORDINE
(TEL. 113)
60 di 76
Scheda n. T1-BOMBA
MESSAGGIO DA COMUNICARE VIA TELEFONO,
da parte di chiunque al n° 113
1. QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINI"
DITERAMO
2. SI RICHIEDE URGENTEMENTE UN VOSTRO
INTERVENTO PERCHE' ABBIAMO RICEVUTO UNA
TELEFONATA ANONIMA CON MINACCIA DI BOMBA
NEL NOSTRO OSPEDALE.
3. PARLA.........
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
N.B. DATA L'URGENZA DI ASSOLUTA TEMPESTIVITÀ QUESTA TELEFONATA VA FATTA SUBITO E SENZA AUTORIZZAZIONE
PREVENTIVA DEGÙ INCARICATI DI GESTIRE L'EMERGENZA.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
MINACCIA DI
BOMBA
CENTRALINISTA /
PORTIERE
(TEL. 08614291)
61 di 76
Scheda n. T2-BOMBA
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
all'interno n°
dedicato all'emergenza
ATTENZIONE!
QUI È IL REPARTO / SERVIZIO DI.........
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
PARLA.........
♦ a (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
SI È VERIFICATA UNA TELEFONATA ANONIMA CON
MINACCIA DI BOMBA PRESSO LA ZONA
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servilo interessato)
È GIÀ STATO CHIAMATO IL 113
A seguito di tale messaggio:
♦ Centralinista/Portiere si attiva, chiamando il Responsabile della Gestione dell'Emergenza, il
tecnico impiantista e i componenti la squadra di emergenza antincendio.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
MINACCIA DI
BOMBA
62 di 76
Destinatario
ADDETTI SQADRA
ANTINCENDIO
Scheda n. T3-BOMBA
(Tel di reparto o megafono)
♦ via telefono: subito
♦ via megafono: solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione
dell'emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. SI È VEMFICATA UNA TELEFONATA ANONIMA CON
MINACCIA DI BOMBA PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessalo)
3. PREDISPORSI AD AGIRE IMMEDIATAMENTE
SECONDO LE APPOSITE PROCEDURE.
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla squadra antincendio intervengono, secondo le procedure specificate.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
MINACCIA DI
BOMBA
63 di 76
Destinatario
ADDETTI
MANUTENZIONE
Scheda n. T4-BOMBA
(0861429248)
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O CERCAPERSONE
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. SI È VERIFICATA UNA TELEFONATA ANONIMA CON
MINACCIA DI BOMBA PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
3.
PREDISPORSI AD AGIRE IMMEDIATAMENTE
SECONDO LE APPOSITE PROCEDURE.
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano, o si mettono in contatto, con il Centro di Controllo secondo le
procedure specificate.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
INTERRUZIONE
ENERGIA
ELETTRICA
64 di 76
Destinatario
VV.FF. (TEL 115)
Scheda n. T1-ELE
RICHIESTA DA INOLTRARE VIA TELEFONO
solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINT» DI
TERAMO
2. SI È VERIFICATA UN'INTERRUZIONE DI ENERGIA
ELETTRICA PER CAUSE ANCORA DA ACCERTARE
3. OCCORRE UN VOSTRO INTERVENTO PER......
♦ (indicare il motivo per cui si richiede l'intervento)
4. PARLA.........
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
N.B. QUESTA TELEFONATA DEVE ESSERE FATTA DIETRO AUTORIZZAZIONE DEL
RESPONSABILE DELLA GESTIONE DELL' EMERGENZA
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
INTERRUZIONE
ENERGIA
ELETTRICA
65 di 76
Destinatario
TUTTO IL
PERSONALE
(con megafono)
Scheda n. T2-ELE
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA MEGAFONO
solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
PARLA L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. SI È VERIFICATA UN'INTERRUZIONE
DELL'EROGAZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA
PRESSO LA ZONA»..,....
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
N.B. QUESTA COMUNICAZIONE DEVE ESSERE FATTA DIETRO AUTORIZZAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA GESTIONE
DELL'EMERGENZA
A seguito di tale messaggio:
♦ il personale della zona interessata verifica che non siano rimaste persone negli ascensori, bagni e
luoghi scarsamente illuminati.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
Pagina
66 di 76
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
INTERRUZIONE
ENERGIA
ELETTRICA
ADDETTI
MANUTENZIONE
67 di 76
Scheda n. T3-ELE
(0861429248)
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O CERCAPERSONE
1.
ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. SI È VERIFICATA UN'INTERRUZIONE
DELL'EROGAZIONE DELL'ENERGIA
ELETTRICA PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano sii posto secondo le procedure specificate.
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
BLOCCO
ASCENSORI E
MONTALETTIGHE
8,00-17,00 GIORNI FERIALI
68 di 76
Destinatario
ADDETTI
MANUTENZIONE
DITTA ESTERNA
Scheda n. T1-ASC
.( 0861429248)
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA CERCAPERSONE
1. ATTENZIONE! QUI È L'ADDETTO ALLE
COMUNICAZIONI DI EMERGENZA
2. PARLA......
♦ a (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
3.
SI È VERIFICATO UN BLOCCO
ALL'ASCENSORE/MONTALETTIGHE N°......
PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare iln° dell'impianto interessato, il Reparto o Servizio e con precisione
l'eventuale presenza di persone bloccate all'interno)
4. OCCORRE URGENTEMENTE UN VOSTRO
INTERVENTO
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano sul posto secondo le procedure specificate.
68
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
BLOCCO
ASCENSORI E
MONTALETTIGHE
8,00-17,00 GIORNI FESTIVI
69 di 76
Destinatario
ADDETTI
MANUTENZIONE
DITTA ESTERNA
Scheda n. T2-ASC
.( 0861429248)
MESSAGGIO DA INOLTRARE VIA TELEFONO
Tel n°.......... (vedi/foglio reperibilità ascensoristi)
1. QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINI" DI
TERAMO
2. PARLA.........
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
3.
SI È VERIFICATO UN BLOCCO
ALL'ASCENSORE/MONTALETTIGHE N°......
PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare il n° dell'impianto interessato, il Reparto o Servizio e con precisione
l'eventuale presenza di persone bloccate all'interno)
4. OCCORRE URGENTEMENTE UN VOSTRO
INTERVENTO
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano sul posto secondo le procedure specificate.
69
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
BLOCCO
ASCENSORI E
MONTALETTIGHE
VV.FF.
(Tel 115)
70 di 76
Scheda n. T3-ASC
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
solo dopo aver avuto l’assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINI" DI
1.
TERAMO
2. PARLA......
♦
a (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
3. SI È VERIFICATO UN BLOCCO
ALL'ASCENSORE/MONTALETTIGHE N°......
PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare il n° dell'impianto interessato, il Reparto o Servizio e con precisione
l'eventuale presenza di persone bloccate all'interno)
4.
OCCORRE URGENTEMENTE UN VOSTRO
INTERVENTO
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano sul posto secondo le procedure specificate.
70
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
BLOCCO
ASCENSORI E
MONTALETTIGHE
ADDETTI
MANUTENZIONE
INTERNI
SEMPRE
(0861429248)
71 di 76
Scheda n. T4-ASC
MESSAGGIO DA DIFFONDERE VIA TELEFONO O CERCAPERSONE
1.
ATTENZIONE QUI È L'ADDETTO ALLE
COMUNICAZIONI DI EMERGENZA
2. SI È VERIFICATO UN BLOCCO
ALL'ASCENSORE/MONTALETTIGHE N°......
PRESSO LA ZONA.........
♦ (indicare il n° dell'impianto interessato, il Reparto o Servizio e con precisione
l'eventuale presenza di persone bloccate all'interno)
3. OCCORRE URGENTEMENTE UN VOSTRO
INTERVENTO
4. E’ GIA’ STATA AVVISATA LA DITTA DI
MANUTENZIONE
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano sul posto secondo le procedure specificate.
71
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
TERREMOTO
VV.FF.
(Tel. 115)
72 di 76
Scheda n. T1-TER
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINT* DI
TERAMO
2. PARLA......
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
3. A SEGUITO DEL TERREMOTO SI RICHIEDE
URGENTEMENTE UN VOSTRO INTERVENTO.
4. SI SONO VERIFICATI.........
(specificare quanto è successo: scoppio, crollo, intrappolamento persone, ecc.)
72
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
TERREMOTO
SALA OPERATIVA
PROTEZIONE
CIVILE
73 di 76
Scheda n. T2-TER
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. QUI È L'OSPEDALE CIVILE "G. MAZZINT* DI
TERAMO
2. PARLA......
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
3. A SEGUITO DEL TERREMOTO SI RICHIEDE
URGENTEMENTE UN VOSTRO INTERVENTO.
4. SI SONO VERIFICATI.........
(specificare quanto è successo: scoppio, crollo, intrappolamento persone, ecc.)
73
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
TERREMOTO
ADDETTI SQUADRA
ANTINCENDIO
74 di 76
Scheda n. T-3TER
(Tel. di reparto o megafono)
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. A SEGUITO DEL TERREMOTO OCCORRE
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
NELL'EDIFICIO.........
♦ (Indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla squadra antincendio intervengono, secondo le procedure specificate, dell'area.
74
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
S.P.P. e S.I.
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
TERREMOTO
ADDETTI
MANUTENZIONE
75 di 76
Scheda n. T-4TER
(0861429248)
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO O CERCAPERSONE
solo dopo aver avuto l'assenso dal Responsabile della Gestione dell'Emergenza
1. ATTENZIONE!
QUI È L'ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI DI
EMERGENZA
2. A SEGUITO DEL TERREMOTO OCCORRE
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
NELL'EDIFICIO.........
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servizio interessato)
A seguito di tale messaggio:
♦ Gli Addetti alla manutenzione si recano sul posto secondo le procedure specificate.
75
S.P.P. e S.I.
PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE
Doc. n.
Pagina
Tipo di emergenza
Destinatario
TERREMOTO
CENTRALINISTA /
PORTIERE
(Tel. 08614291)
76 di 76
Scheda n. T-5TER
MESSAGGIO DA INVIARE VIA TELEFONO
di interno n°
dedicato all'emergenza
ATTENZIONE!
QUI È IL REPARTO / SERVIZIO DI...
♦ (indicare con precisione il Reparto o Servilo interessato)
PARLA...
♦ (indicare il nome e la qualifica del chiamante)
A SEGUITO DEL TERREMOTO
INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
♦ (specificare quanto è successo: scoppio, crollo, intrappolamento persone, ecc.)
A seguito di tale messaggio:
♦ Il centralinista/portiere avverte il Responsabile della Gestione dell'emergenza, ed effettua le
comunicazioni da questo indicate.
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