Regolamento Helping Professions

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Regolamento Helping Professions
REGOLAMENTO DEL CORSO DI FORMAZIONE PERMANENTE
Helping professions: competenze e abilità
1. ASPETTI TEMATICI DEL CORSO DI FORMAZIONE
1.1. ABSTRACT
Per helping professions s’intende un vasto campo di professionisti impegnati in diversi ambiti, dal sociale-sanitario a
quello della sicurezza. Il riferimento è a forze dell’ordine, medici, operatori sanitari, terapisti, assistenti sociali,
educatori, psicologi, psichiatri, i quali attivano una relazione di sostegno e di aiuto di natura professionale secondo una
dinamica relazionale che sovrasta la logica dicotomica di chi è in difficoltà o di chi può sostenerlo.
Tale connessione rimanda a dei soggetti che sono coinvolti in scambi dotati di senso che li vedono a titolo diverso
protagonisti secondo logiche necessariamente asimmetriche e con risorse diseguali ma orientate al raggiungimento di
un progetto comune, pur nella necessità e nella contingenza delle diverse situazioni possibili.
La qualità dei servizi di aiuto resi ai cittadini dipende in buona misura dalla condizione psicofisica degli operatori
delle cosiddette professioni d’aiuto dunque dalle strategie preventive, gestionali e di recupero volte alla salute e
sicurezza sul luogo del lavoro (sicurezza ambientale), alla gestione delle situazioni di emergenza e delle patologie come
esito di un processo stressogeno (burnout).
Poiché in alcune situazioni la vita delle persone può dipendere dall’efficacia del lavoro di alcune categorie di
professionisti, pare opportuno porre l’attenzione sulle suddette professioni d’aiuto.
Attualmente, nel nostro Paese non esiste un servizio né una formazione specifica (se non legata ai soli aspetti tecnico
specifici) dedicata al benessere ed alla salute psicofisica di chi per professione si occupa di relazioni complesse.
Tuttavia, vari studi hanno mostrato come nella categoria delle professioni d’aiuto un operatore su dieci, durante la
vita professionale, possa andare incontro a episodi di sofferenza psichica. Nella consapevolezza del pregiudizio e della
stigmatizzazione che riguardano tali disturbi, l’operatore tende sostanzialmente a negarle o a cercare di occultarle il più
possibile. Tale atteggiamento supera l’ambito personale e si riflette sul benessere pubblico e l’incolumità dei cittadini a
vari livelli.
La detta affezione rappresenta un fenomeno di portata internazionale che ricorre frequentemente negli operatori
delle professioni che a vario titolo sono coinvolte in processi di cura, assistenza, soccorso: forze dell’ordine, medici,
psicologi, educatori professionali, infermieri, assistenti sociali, protezione civile, vigile del fuoco, pronto soccorso.
Il problema si presenta con caratteristiche peculiari poiché la legislazione italiana è orientata prevalentemente a
proteggere i lavoratori dai rischi derivanti dalla loro attività e meno si preoccupa dei danni potenziali che i lavoratori
potrebbero infliggere a terzi. Per questo viene prospettato un coinvolgimento diretto degli operatori nella definizione dei
percorsi per la gestione delle problematiche legate alle relazioni complesse.
Il National Health Service (Servizio Sanitario Nazionale) ritiene che debbano essere investite risorse per formare
questo gruppo di operatori e per venire incontro alle diverse necessità professionali (e degli utenti), condizionati
dall’ambiente in cui il servizio viene svolto e sottoposti agli stimoli derivanti dalla gestione di situazioni complesse.
Già da anni in diverse realtà statunitensi (in tutti gli stati federali) ed europee (Regno Unito, Finlandia) sono attivi
programmi di formazione specifica e assistenza agli operatori che hanno mansioni direttamente sugli utenti.
Nondimeno, va sottovalutata una certa arretratezza culturale che ancora oggi non prevede una tutela doverosa ed
opportuna per queste professioni che possono essere definite atipiche.
A fronte di quanto suddetto, verrà di seguito presentata una peculiare iniziativa formativa volta alla gestione delle
situazioni complesse nell’ambito delle professioni d’aiuto.
1.2. BACKGROUND
Rispetto al tema della presente dissertazione, la Dichiarazione di Lussemburgo (1997) definisce la promozione della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (WHP) quale “sforzo congiunto di imprese, addetti e società per migliorare
la salute ed il benessere dei lavoratori attraverso la combinazione dei seguenti elementi: miglioramento
dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, promozione della partecipazione attiva, incoraggiamento delle
capacità personali”.
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Il tema della salute e della sicurezza sul lavoro (d.lgs. 3 agosto 2009 n. 1061) costituisce, dunque, l’ambito
privilegiato di competenza istituzionale ed è oggetto di costante impegno per una piena tutela della salute, dell’integrità
e della dignità della persona in ogni ambiente di lavoro, nonché, di riflesso, degli utenti. In tal senso, e nel rispetto di
quanto stabilito dagli articoli 12 e 43 della Costituzione, promuovere la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro
significa costruire ed attivare un modello di contenimento delle stesse nel contesto di lavoro in relazione alle variabili
ambientali ed alle prestazioni che si vanno svolgendo, nonché in base al target di riferimento del servizio.
L’ipotesi di fondo rimanda all’idea che i luoghi di lavoro possano rappresentare setting d’elezione, si tratta quindi di
indagare il rapporto tra contesto lavorativo e performace prestazionali.
In secondo luogo, si consideri che gli operatori socio-sanitari e delle Forze dell’Ordine, si trovano a dover
fronteggiare situazioni di emergenza nell’ambito della propria professione. A seguito di un evento critico di servizio
l’operatore coinvolto può subire conseguenze sul piano psicologico. Tali situazioni, infatti, sono caratterizzate da una
bassa frequenza ed, al contempo, da un alto impatto psicologico e rappresentano una minaccia per il benessere degli
operatori.
Pertanto, risulta necessaria una specifica formazione relativa alla gestione pratica e dunque emotiva delle situazioni
d’emergenza che passa dalla prevenzione, dalla gestione e dal recupero della complessità emergente e rivolta sia agli
operatori del socio-sanitario che agli agenti del soccorso.
La formazione degli operatori dovrebbe comprendere programmi specifici per l’acquisizione di competenze
tecnico-operative e competenze non tecniche (non-technical skills) (ivi). Queste ultime, nell’ambito delle helping
professions, assumono particolare rilevanza per la minimizzazione dei rischi derivanti dalla gestione di situazioni
d’emergenza.
In ultimo, per i nostri fini è bene considerare la prevenzione, la gestione ed il recupero dello stress lavorativo
(burnout) o della sindrome post traumatica da stress. Quest’ultima deriva dal fronteggiamento di una situazione di
emergenza di forte impatto emotivo; il termine burnout, invece, indica una condizione disfunzionale tipica delle
professioni di aiuto caratterizzata da un esaurimento emotivo, depersonalizzazione (intesa come atteggiamento distante
e spersonalizzato con i propri utenti) e ridotta realizzazione professionale che nasce da una mancanza di reciprocità
esperita nelle relazioni sociali di scambio, a un livello sia interpersonale che organizzativo. La mancanza di reciprocità
si sperimenta nel momento in cui le energie investite non sono proporzionali alle ricompense ottenute in cambio.
Dunque, una ricognizione degli elementi di rischio e dei fattori protettivi correlati alle patologie stressogene
nell’ambito degli helping professions permette, da un lato, la programmazione di politiche volte alla prevenzione ed alla
riduzione dello stress legato al vissuto traumatico o lavorativo, dall’altro, la programmazione e lo sviluppo di interventi
formativi e/o di supporto delle vulnerabilità caratterizzanti le singole categorie professionali dell’emergenza.
A fronte delle considerazioni emerse, si propone un corso professionalizzante rivolto alle professioni d’aiuto
(operatori delle professioni che a vario titolo sono coinvolti in processi di cura, assistenza, soccorso: forze dell’ordine,
medici, psicologi, educatori professionali, infermieri, assistenti sociali, protezione civile, vigile del fuoco, pronto
soccorso) e volto a favorire la transizione da profili a competenze ed abilità riconfigurate su metodi e strumenti (offline
ed online) per la progettazione della salute e della sicurezza sul lavoro; su procedure di gestione dello stress e
dell’emotività, nonché su competenze relazionali e comunicative volte a mobilitare attori formali e informali, risorse
formali e informali ai fini della realizzazione di obiettivi partecipati e controllati di benessere sociale a livello
individuale e comunitario, con particolare attenzione per il ruolo che svolgono le tecnologie digitali in questa
transizione.
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La salute e la sicurezza sul lavoro furono regolamentate mediante legge delega del 3 agosto 2007, n.123 e dal successivo
decreto attuativo del 9 aprile 2008 n. 81. (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro), entrato in vigore il 15 maggio 2008,
successivamente modificato dal d.lgs. 3 agosto 2009 n. 106, attualmente in vigore.
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«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro».
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«La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto».
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2. PROPOSTA FORMATIVA
TITOLO: Corso di Formazione Permanente in “Helping professions: competenze e abilità”
DIRETTORE: Prof. Costantino Cipolla - Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia
2.1. INFORMAZIONI GENERALI
LINGUA: Italiano
SEDE AMMINISTRATIVA: Bologna
DATE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO: 6-7 novembre 2015
SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI:
6 Novembre 2015 aula di Dipartimento, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia, via Strada Maggiore
45, Bologna
7 novembre 2015 sede comunale di Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore, 6, Bologna
NUMERO DI PARTECIPANTI:
N° minimo di partecipanti: 20
N° massimo di partecipanti: 70
BORSE DI STUDIO: da definire
COSTO ISCRIZIONE: 250 euro
Quota di adesione ridotta (200 Euro) per coloro che presentano il relativo documento di iscrizione a due società
scientifiche (AIS e SISS), all’“Associazione Gestire L’ingestibile” e all’Ordine degli Assistenti Sociali
dell’Emilia Romagna o di altre Regioni; oppure per coloro che risultano attualmente iscritti ad una Laurea
Magistrale afferente all’Università degli Studi di Bologna – Unibo.
SCADENZA ISCRIZIONI: 25 OTTOBRE 2015
MODALITA’ DI ISCRIZIONE: Si trovano le informazioni nella pagina web di seguito:
www.fondazionealmamater.unibo.it
Per maggiori informazioni e per l’iscrizione è possibile contattare:
Dott.ssa Sara Sbaragli (tutor):– Tel. 340.4272026; e-mail: [email protected]
Dott.ssa Alice Lomonaco (tutor):– Tel. 335.6660597; e-mail: [email protected]
UDITORI: è prevista la partecipazione di uditori per chi non possiede i requisiti minimi per l’accesso e con
una quota di iscrizione pari a 125 euro.
Si specifica che, qualora un iscritto non riesca a presenziare al Corso non sarà possibile ottenere il rimborso.
2.2. ORGANIZZAZIONE E ORGANI
COLLABORAZIONI: Il corso è organizzato in cooperazione con l’Ordine degli Assistenti Sociali dell’Emilia
Romagna e con l’Associazione “GESTIRE L’INGESTIBILE. Associazione italiana professioni di aiuto” e in
collaborazione con l’Ausl di Bologna.
ENTE A CUI E’ AFFIDATA LA GESTIONE DEL CORSO: FAM (ente esterno) – FONDAZIONE ALMA
MATER
Indirizzo Ente gestore: Via delle Belle Arti 42, 40126, Bologna
Referente: Nadia Borelli, 051.2091409, [email protected]
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SEGRETERIA DIDATTICA DEL CORSO
Indirizzo Segreteria didattica: Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia – Bologna, via Strada
Maggiore 45, 40125 - Bologna (BO)
Referente/Tutor: Sara Sbaragli, 340.4272026, [email protected]; Alice Lomonaco, 335.6660597,
[email protected]
2.3. PROGETTAZIONE DEL CORSO
PROFILO PROFESSIONALE CHE IL CORSO INTENDE FORMARE
La finalità del corso consiste nel favorire la transizione da profili a competenze ed abilità riconfigurate su
metodi e strumenti (offline ed online) per la progettazione della salute e della sicurezza sul lavoro; su procedure
di gestione dello stress e dell’emotività, nonché su competenze relazionali e comunicative volte a mobilitare
attori formali e informali, risorse formali e informali ai fini della realizzazione di obiettivi partecipati e
controllati di benessere sociale a livello individuale e comunitario, con particolare attenzione per il ruolo che
svolgono le tecnologie digitali in questa transizione.
Si specifica che non è prevista l’erogazione di crediti formativi universitari.
OBIETTIVI DEL CORSO
Si intende promuovere la formazione di un profilo di “helping profession” che si configura sia come una
figura dotata di competenze metodologiche offline e online, tecniche idonee alla costruzione ed attivazione di
un modello di contenimento della salute e della sicurezza nel contesto di lavoro in relazione alle variabili
ambientali ed alle prestazioni che si vanno svolgendo, nonché in base al target di riferimento del servizio; sia
come figura dotata di competenze strategiche di gestione delle situazioni d’emergenza e delle relazioni
complesse, chiamata a svolgere un ruolo attivo nella mobilitazione delle risorse formali ed informali per
mantenere o conseguire i livelli definiti consensualmente di benessere sociale a livello individuale e
comunitario.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
Le lezioni si terranno dalle ore 8.30 alle ore 19.00.
Il corso è articolato in 4 insegnamenti ciascuno focalizzato su un tema specifico:
1) Le professioni d’aiuto e il loro mutamento nella web society (5 ore) - Prof. Costantino Cipolla – Prof.ssa
Francesca Mantovani
2) La progettazione della sicurezza e del benessere nei luoghi del lavoro (5 ore) – Dott. Marco Ravaioli – Dott.
Mario Ravaglia
3) La gestione delle situazioni e delle relazioni complesse nelle professioni d’aiuto (5 ore) – Prof. Maurizio
Bergamaschi – Prof. Gabriele Prati
4) Le politiche e i progetti (5 ore) – Dott.ssa Rita Bosi – Dott.ssa Chiara Labanti
RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI
- Acquisizione di metodi, strumenti e tecniche idonee alla costruzione di un modello di contenimento della
salute e della sicurezza nel contesto di lavoro
- Rafforzata capacità di gestione delle situazioni d’emergenza e delle relazioni complesse che passa dalla
prevenzione, dalla gestione e dal recupero delle stesse
- Costruzione di nuove competenze e nuove abilità per rafforzare identità e abilità delle professioni d’aiuto
2.4. ACCESSO
REQUISITI DI ACCESSO: è necessario essere in possesso di un Diploma di Scuola superiore e di
un’esperienza professionale di almeno 3 anni in settori afferenti al tema del Corso di Formazione Permanente.
È possibile accedere anche con l’attestato di Laurea triennale.
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LAUREE PER LE QUALI È CONSENTITO L’ACCESSO
Per le triennali sono ammesse tutte quelle che fanno riferimento alle aree disciplinari del CUN: 11 - Scienze
storiche, filosofiche, psicologiche e pedagogiche; 12 - Scienze giuridiche; 13 - Scienze economiche e
statistiche; 14 - Scienze politiche e sociali; lauree afferenti all’area sanitaria; ed assimilabili.
CRITERI DI SELEZIONE: Titoli
A CHI SI RIVOLGE IL CORSO
Il corso si rivolge a chi si occupa di lavoro sociale negli Enti locali, nelle Asl, nelle Asp, nel Terzo settore,
ecc. con funzioni di:
- cura, assistenza e soccorso: medici, psicologi, educatori professionali, infermieri, assistenti sociali, pronto
soccorso, forze dell’ordine, protezione civile, vigili del fuoco;
- comunicazione e consulenza sociale in Uffici relazioni con il pubblico di Asl, Comuni, Unioni di Comuni,
Aziende di servizi alla persona;
- organizzazione di risorse umane in Associazioni di operatori sociali, educatori, animatori sociali, manager
sociali, esperti di comunicazione e di marketing sociale;
- formazione di base e formazione sul lavoro per operatori sociali, educatori, animatori sociali operanti in
servizi di Asl, Comuni etc. e in organizzazioni del terzo settore sociale;
a chi cerca un’opportunità occupazionale in un settore che sta mutando con crescente velocità i modelli di
organizzazione ed erogazione delle prestazioni d’aiuto.
2.5. ATTIVITÀ FORMATIVE
DURATA DEL CORSO: 2 giorni (6-7 Novembre)
ORE: 20
FREQUENZA MINIMA RICHIESTA: 70%
Ai fini del raggiungimento dei crediti formativi ECM è obbligatoria la frequenza dell’80% del monte ore
previsto dal programma dell’evento.
MODALITA’ DI VERIFICA: test di apprendimento finale
Non è prevista l’erogazione di crediti formativi universitari (CFU).
Sono rilasciati 20 crediti formativi per assistenti sociali, 24 crediti formativi ECM, ed è previsto
l’aggiornamento professionale per la Polizia di Stato.
ATTESTATO DI FREQUENZA E CERTIFICAZIONI
Al termine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di partecipazione.
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