La gestione delle persone nello studio notarile
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La gestione delle persone nello studio notarile
La gestione delle persone nello studio notarile di Eugenio Santioni, consulente di direzione e a.d. intuitus srl e Michele D’Agnolo, partner www.intuitus.it L'attenzione alle persone all'interno delle organizzazioni viene avvertita come prioritaria da oltre un ventennio almeno per quanto concerne la letteratura specialistica che si occupa di management. Nella realtà di tutti i giorni e da esperienze dirette in varie strutture notarili le cose sembrano avere un andamento diverso: quello che spesso emerge è una preoccupazione rispetto alle difficoltà di gestione nel quotidiano, rispetto all’acquisizione di personale adeguato alle aspettative del datore di lavoro e, più recentemente, nella valutazione dei carichi di lavoro e delle competenze ai fini di un ridimensionamento degli organici. Per quanto concerne invece gli strumenti a maggior valore aggiunto nella gestione delle persone quale un sistema organizzativo che preveda di dare supporto continuo allo sviluppo del personale e dei collaboratori durante il ciclo di permanenza - le tracce sono poche. Frequentemente, gli interventi messi in atto per risolvere un qualche problema contingente non creano gli effetti sperati, anzi... Eppure, data la natura delle prestazioni erogate, il costo del personale continua ad essere la voce con la maggior incidenza nei bilanci degli studi professionali. Gli studi notarili non sono esenti dalle problematiche relative alle risorse umane, soprattutto (ma non esclusivamente) gli studi di maggiore dimensione e quelli associati che vedono incrementare e differenziare tale componente con un aumento esponenziale della complessità interna e del tempo dedicato dal/i notaio/i alla gestione. Si assiste così a frequenti segnalazioni riguardo a: - mansioni che sembrano non fare capo a nessuno e che vengono semplicemente disattese; - neo inserimenti che creano disillusione rispetto alle attese, quando non vere e proprie sollevazioni, esplicite o meno, interne; - ineguaglianze nei carichi di lavoro che, a volte, vanno nel senso opposto a quanto risulti dall'osservazione diretta; - eccesso o scarsità delle risorse a disposizione rispetto ai cicli produttivi peculiari dello studio; - discontinuità individuale e collettiva delle risorse in merito ai servizi erogati e alla cultura dello studio; - coordinamento insufficiente del personale impegnato nel processo di erogazione dell’ atto notarile con conseguente perdita di tempo; - insoddisfazione generica, non facilmente attribuibile, del personale/collaboratori e mancanza di motivazione; - inadeguatezza delle proprie risorse nel rapporto con la clientela (scortesia, incostanza) e nella qualità delle prestazioni fornite; - scarsa amalgama tra i giovani inserimenti e gli "storici" dello studio, nonché tra le varie funzioni; - difficoltà nella riconversione di ruoli o ampliamento mansioni; - e si potrebbe continuare a lungo. Per ognuno degli eventi descritti, sicuramente presenti almeno in parte anche nel vostro studio, si potrebbero fare numerosi esempi concreti, tanto è comune il loro manifestarsi nelle organizzazioni professionali. Per quanto potrebbe essere interessante elencare tali esempi, in questo caso è preferibile concentrarsi sulle possibili soluzioni e, a ritroso, sulle cause che possono favorire l'insorgenza dei problemi legati alle risorse umane. E qui cade la prima illusione: non c'è mai un singolo elemento scatenante che da solo determina gli eventi elencati e, soprattutto, la stessa causa può influire su più eventi in tempi diversi, quando non si tratti di cause del tutto estranee all'ambito lavorativo. www.digitalofficen.it - Notariando n.28, dicembre 2012 In effetti, non esistono interventi buoni per tutte le occasioni quando si parla di persone e delle loro relazioni in ambito lavorativo, le variabili in gioco mutano la loro identità, si adattano allo specifico contesto organizzativo - lo studio e la sua cultura - e seguono l'evoluzione - la storia, da affermare o consolidare, dello studio stesso. Occorre effettuare un'analisi il più possibile accurata delle persone a disposizione dello studio, dei legittimi desiderata del notaio o dei notai, delle prospettive di sviluppo future, di come circolano le informazioni salienti prima di poter suggerire interventi sulle proprie risorse umane. Seconda illusione smascherata: i "pacchetti preconfezionati" sulla gestione e motivazione del personale peccano di presunzione, trattano le persone come cristallizzate in una pausa temporale fissa della loro spontanea crescita in uno studio "ideale" che solo casualmente potrà essere sovrapponibile ad uno reale. La consulenza è un processo dinamico e interdipendente, quella che si occupa delle relazioni lavorative non può prescindere dal ricercare informazioni di ritorno che confermino che quanto progettato e intrapreso per le risorse dello studio sia orientato verso la giusta direzione. Facilitare il cambiamento e renderlo "consueto" per lo studio notarile implica l'utilizzo di strumenti appropriati a fornire un centro raccolta informativo in cui convergano periodicamente i dati disponibili sui tre assi fondamentali: - esterno (possibilità di mercato, probabili mutamenti normativi, clienti) - personale (clima interno, bisogni di sviluppo, percezione dei ruoli, articolazione delle funzioni - direzione (linee d'indirizzo interne/esterne, vision, mission, struttura organizzativa). L'intervento che prenderà corpo dall'elaborazione delle informazioni avrà maggiori possibilità di ottenere i risultati agognati dai titolari rispetto a qualsiasi intervento calato dall'alto, per quanto autorevole possa essere. L'attuazione di un benefico circolo virtuoso per le risorse umane dello studio notarile può avvenire o con un mandato diretto del notaio, per esempio attraverso la richiesta di progettazione di sistemi di valutazione e incentivazioni o introduzione di altre innovazioni organizzative, oppure indirettamente come nel caso di implementazione di procedure documentate e altri sistemi di gestione per la qualità o di pianificazione strategica e controllo, anche attraverso la rilevazione dei tempi di lavoro. La scelta della modalità va comunque ponderata, è preferibile utilizzare quella indiretta negli studi notarili "giovani" o in rapida espansione, quella diretta per gli studi maturi dal punto di vista dell'efficienza e della clientela. Quale che sia la scelta, un intervento efficace sarà quello che riuscirà a rendere le persone dello studio, notaio in testa, "orgogliose" del proprio ambiente lavorativo e del clima che vi si respira quotidianamente, di conseguenza anche i clienti avvertiranno maggiori attenzioni e tenderanno a fidelizzarsi, a fare passa parola presso i conoscenti, il marketing migliore che esista per uno studio professionale. A conclusione del progetto, i titolari dovranno avere a disposizione gli strumenti e la padronanza per poterne usufruire autonomamente (senza aiuti esterni) in modo da mantenere viva la cultura al cambiamento e la centralità delle persone che con le loro differenti capacità costituiscono il bene intangibile, ma più prezioso, dello studio notarile. www.digitalofficen.it - Notariando n.28, dicembre 2012 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)