9-Copertina 129..138 - Dipartimento di Analisi dei processi

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9-Copertina 129..138 - Dipartimento di Analisi dei processi
IV. DALLA COPERTINA *
V. Arrighi-G. Pinto (a cura di), Tra storia e letteratura. Il Parlamento di Empoli del
1260, Atti della giornata di studio in occasione del 750ë Anniversario, Leo S.
Olschki Editore, Firenze, 2012.
Indice del volume: L. Cappelli, Premessa; V. Arrighi-G. Pinto, Prefazione; E.
Pasquini, Dante e Farinata: da Empoli a Giosafat; A. Zorzi, L'Italia dall'etaÁ di Federico
II a quella di Carlo d'AngioÁ: qualche appunto; E. Faini, I sei anni dimenticati. Spunti per
una riconsiderazione del governo ghibellino di Firenze: 1260-1266; F. Silvestrini, Empoli,
uno snodo tra Valdelsa e medio Valdarno (secoli XI-XIII); F. Berti, Empoli e gli Adimari:
alle origini della presenza fiorentina nell'Empolese; I. Moretti, La collegiata di Sant'Andrea
simbolo della Empoli medievale; M. Frati-W. Maiuri, La consistenza del castello di Empoli
nel Duecento. Tavole. Indici: Indice dei nomi di persona; Indice dei nomi di luogo.
F. Balletta (a cura di), Epicarmo Corbino: docente, ministro e pubblicista. Frammenti di
una figura complessa, FrancoAngeli, Milano, 2012.
Il volume raccoglie, in versione rivista e ampliata, alcune delle numerose relazioni
presentate al convegno Epicarmo Corbino: economista, ministro, politico, tenutosi nel
2010, presso l'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, per iniziativa di Piero
Barucci. Il criterio cronologico eÁ la linea guida secondo cui eÁ organizzato il volume, e
sul quale si innestano quei ``frammenti'' della lunga vita e della complessa carriera di
Epicarmo Corbino (1890-1984) che si eÁ scelto di privilegiare: docente, pubblicista e
ministro. L'intervento di A. Borriello apre i lavori con la ricostruzione degli inizi
come ufficiale delle capitanerie di porto, esperienza che avvieraÁ Corbino all'osservazione
sistematica della realtaÁ che poi trasfonderaÁ nel suo pensiero e nei suoi scritti. A seguire,
la sezione dedicata a Corbino docente universitario con i contributi di F. Balletta e di
M.C. Schisani. Il primo, dopo la descrizione del non facile accesso di Corbino alla
carriera accademica, ne spiega la funzione di tutor per i laureandi in una ricostruzione
originale tratta dalla documentazione della segreteria della FacoltaÁ di Economia. M.C.
Schisani segue con un articolo che mostra il legame profondo che legoÁ Domenico Demarco a Corbino e, attraverso tale traccia, segue i ``tributi'' che la FacoltaÁ di Economia
rese al suo ``insigne docente'', con alcuni spunti tratti da un carteggio inedito. La figura
di Corbino pubblicista eÁ tratteggiata da due contributi successivi. F. Balletta ricostruisce
la collaborazione all'UnitaÁ e all'Ingegnere. L'intervento di G. Della Torre e M.C. Schi-
* Questa rubrica, curata da Felice Fiorentino, raccoglie la presentazione, pubblicata sul
retro della copertina, dei libri di nuova edizione.
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sani ha invece ad oggetto la lunga direzione della Rassegna Economica del Banco di
Napoli. Chiude il volume D. Fausto che, attraverso un solido impianto documentale
ufficiale, ripercorre la figura di Corbino ministro del Tesoro.
L. Bellatalla-E. Marescotti (a cura di), I sentieri della Scienza dell'educazione. Scritti
in onore di Giovanni Genovesi, FrancoAngeli, Milano, 2011.
Questo volume eÁ dedicato da amici, colleghi ed allievi a Giovanni Genovesi, in
occasione del suo settantesimo compleanno e del suo giubileo accademico. Ma, sebbene
originata da una particolare ricorrenza, questa eÁ pur sempre una raccolta mossa da finalitaÁ
scientifiche e vuole, prendendo spunto dai temi-chiave della ricerca del festeggiato, tenere
vivo il dialogo tra i ricercatori. Perche di questo, cioeÁ del confronto e della comunicazione,
si sostanzia la ricerca e, quindi, la scienza eÁ messa in grado di progredire. PercioÁ questo
lavoro non vuole essere la celebrazione di un percorso che si chiude quanto la sollecitazione
verso nuove mete e nuovi orizzonti. Se ricordiamo quanto Genovesi ha fatto fino ad oggi eÁ
perche qui sono le basi per quanto continueraÁ a fare domani. Non siamo a turare conclusioni, ma far intravedere il futuro, che la ricerca epistemologico-storica e la passione
ideologica sicuramente sapranno svelare, partendo da quanto eÁ stato giaÁ fatto.
F. Bettarini, La comunitaÁ pratese di Ragusa (1414-1434). Crisi economica e migrazioni
collettive nel Tardo Medioevo, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2012.
Indice del volume: Premessa; Presentazione di Giuliano Pinto; Introduzione. Capitolo Primo-Prato, economia e conflitti sociali: 1, Un ``microcosmo in movimento'', 2.
Conflitti sociali nella Prato di fine Trecento, 3. Il ``trattato'' del giugno 1402. Capitolo
Secondo ± Ragusa. Vocazione commerciale e accoglienza dei forestieri: 1. Ragusa e
l'Adriatico, 2. Il forestiero a Ragusa: definizioni e distinzioni, 3. La comunitaÁ toscana tra
XIV e XV secolo. Capitolo Terzo ± Le ragioni della migrazione: 1. Traffico di panni e
recupero crediti, 2. Piero di Primo. Un mercante in fuga, 3. Il contributo pratese alla prima
manifattura tessile dei Balcani, 4. L'azienda tessile di Benedetto Schieri. Capitolo Quarto ±
L'inserimento nell'amministrazione cittadina: 1. I notai pratesi della cancelleria ragusea,
2. Mercanti e burocrati. Capitolo Quinto ± La diversificazione degli affari: 1. Il disegno
dello spazio commerciale, 2. Gli investimenti nella mercatura: 2.1. Schiavi e servituÁ domestica; 2.2. Argento, 2.3. Grano e olio, 2.4. Legname e sale, 3. Credito e trasferimento di
capitale. Capitolo Sesto ± Strategie di integrazione: 1. Il problema dell'abitazione, 2.
Matrimoni e famiglie allargate, 3. Soprusi e violenze. Capitolo Settimo ± La comunitaÁ e le
sue tensioni: 1. La soluzione dei conflitti, 2. Michele Marcovaldi e Francesco Moddei, 3.
Gerarchie e rapporti personali, 4. IdentitaÁ divergenti. Conclusioni ± MobilitaÁ e migrazioni
collettive nel Rinascimento. Modelli a confronto. Schede biografiche. Bibliografia e
indice delle fonti archivistiche H. Indice dei toponimi. Indice degli antroponimi.
R. Briganti (a cura di), La responsabilitaÁ sociale ed ambientale delle imprese. Profili etici,
giuridici ed economici, Loffredo Editore, Napoli, 2012.
Indice del volume: Prefazione di Ferdinando Flagiello ± Consorzio Promos Ricerche; Introduzione di Renato Briganti ± UniversitaÁ di Napoli Federico II. Relazioni: M.
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Sciarelli, FinalitaÁ, obiettivi e misurazione della performance secondo una prospettiva etica;
L. Becchetti, L'economia della felicitaÁ; P. Greco, Ricognizione sui modelli di responsabilitaÁ sociale delle imprese; R. Briganti, Persone, imprese e responsabilitaÁ diffusa; M.A.
Troncone, Confini tra responsabilitaÁ e doveri delle imprese; G. Querques, Cosa chiede
l'economia all'etica e cosa l'etica puoÁ dare all'economia; M.G. Di Domenico, Oltre la
sostenibilitaÁ per una piena eco ± compatibilitaÁ. Strumenti: A. Montefusco, ResponsabilitaÁ
Sociale d'Impresa; M. Summa, L'impresa ``se-cura'': la sicurezza in azienda e gli strumenti
per gestirla; G. Cavaliere, La relazione tra le imprese e l'ambiente naturale; G. Amodeo,
``Pro-durre'' qualitaÁ in azienda. Osservatorio: I Lab. La ResponsabilitaÁ sociale dell'azienda
Metronapoli S.P.A.; II Lab. Programma di sensibilizzazione per l'implementazione di sistemi orientati alla promozione della R.S.I. Il caso della Circumvesuviana S.R.L.; III Lab.
La responsabilitaÁ sociale d'impresa nel settore chimico; IV Lab. Il caso Sabox. Bibliografia.
A. Bulgarelli Lukacs, La finanza locale sotto tutela. Regia Corte e comunitaÁ nel Regno
di Napoli (secolo XVII), Marsilio Editori, Venezia, 2012.
Lo studio della finanza locale di antico regime assume una rilevanza peculiare per
il ruolo di tutto rilievo che le comunitaÁ rivestivano nell'organizzazione fiscale e finanziaria del territorio. Nel Regno di Napoli rappresentavano l'unico tramite per raggiungere i contribuenti, fornivano la prima voce di entrata del bilancio generale ed erano
chiamate ad assolvere a molteplici altri compiti. Il Regno era parte dell'impero spagnolo e come tale inserito nel quadro di una politica di potenza che richiedeva continue
risorse finanziarie per i molteplici fronti bellici. La dialettica che si instaura sul tema
del bilancio municipale tra gli apparati di Madrid e di Napoli e tra questi ultimi con le
diramazioni provinciali (percettori e tesorieri) e con le comunitaÁ locali (universitates)
costituisce il nucleo di questo volume. Sono state portate in luce le esigenze governative di intervento e di riforma maturate nel corso del Seicento, gli obiettivi di informazione, risanamento, controllo e messa sotto tutela delle risorse municipali e le
iniziative che di conseguenza furono varate e condotte a termine. Tra i progetti
promossi in vita di tali obiettivi spicca quello noto agli studiosi come ``stati discussi
del Tapia'', dal nome del suo responsabile, alto magistrato e giurista del Regno. Ma
non fu il solo. La ricerca ha fatto emergere iniziative altrettanto importanti fino ad ora
ignote nonche ha permesso di ricostruire i tempi e i modi della riforma legata al nome
del Tapia. Ha consentito inoltre di esplorare il versante delle universitates e le posizioni
che furono assunte in risposta alle azioni del governo, la resistenza e l'integrazione che
scaturõÁ dalla messa in discussione della loro autonomia nella gestione in proprio delle
scelte di bilancio.
A. Bulgarelli Lukacs, La finanza locale sotto tutela. I bilanci delle comunitaÁ nel Regno
di Napoli (secoli XVII-XVIII), Marsilio Editori, Venezia, 2012.
Attraverso una massa ingente di documenti di prima mano il volume indaga sulla
finanza locale del Regno di Napoli utilizzando un campione di circa 300 comuni diversi
per caratteristiche demografiche, geografiche ed economiche. Per la prima volta nello
specifico panorama storiografico italiano ed europeo si supera una tradizione di studi
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centrata unicamente sul singolo caso locale o su di un numero esiguo di insediamenti,
per offrire una ricostruzione dei caratteri generali della finanza municipale in grado di
assumere validitaÁ per tutto il Regno. Dal momento che le maggiori iniziative del
governo sulle comunitaÁ locali si addensarono nella prima metaÁ del Seicento, eÁ per
quei decenni che si dispone del campione piuÁ ampio di casi. La molteplicitaÁ dei dati
raccolti consente di avere informazioni sulla tecnica contabile, sulla struttura del
bilancio nelle sue voci costitutive, sull'impianto tributario, sui meccanismi di accertamento, tassazione e riscossione, sull'articolazione della spesa nelle sue destinazioni sia
locali che centrali. La ricerca apre uno squarcio sulla situazione demografica del Regno
attraverso l'indicatore dei fuochi per un periodo in cui mancano del tutto censimento
della popolazione. Da questa ricchissima base di partenza si eÁ sviluppata anche un'analisi comparativa per il successivo periodo, ampio oltre un secolo, il cui termine ad
quem eÁ costituito da quei bilanci che furono redatti in epoca borbonica nel quadro
delle riforme caroline del catasto onciario.
C. Ciancio, Mercanti in toga. I Tribunali di Commercio nel Regno d'Italia (1861-1888),
PaÁtron Editore, Bologna, 2012.
In Italia i tribunali di commercio ottocenteschi furono essenzialmente un lascito
delle riforme napoleoniche e del codice di commercio francese del 1807. GiaÁ prima
dell'UnitaÁ, l'innesto diede vita ad esperienze ibride dovute alla necessitaÁ di combinare il
modello francese con peculiaritaÁ locali, tradizioni istituzionali e influenze dottrinali
diverse: un problema non soltanto italiano, ma ampiamente europeo. La pluralitaÁ di
sistemi che ne scaturõÁ evidenzioÁ contraddizioni di fonti, di procedure e di forme di
organizzazione della giustizia commerciale, che rappresentarono una ricca ma onerosa
ereditaÁ per il nuovo Regno d'Italia. Il fecondo e suggestivo dibattito giuridico e l'obliquo itinerario di progressive proposte normative eÁ il primario oggetto di questo libro.
L'approdo finale fu l'abolizione dei tribunali di commercio: un'occasione mancata, ma
furono poste le basi per un'improcrastinabile riforma dell'intero ordinamento.
E. De Simone, Storia economica. Dalla rivoluzione industriale alla rivoluzione informatica, FrancoAngeli, Milano, 2012.
In questo libro eÁ descritto, in modo chiaro ed agevole, lo sviluppo economico degli
ultimi due secoli e mezzo, dalla rivoluzione industriale alle recenti trasformazioni
prodotte dalla rivoluzione informatica, che sta cambiando il modo di lavorare e di
vivere di quasi tutta l'umanitaÁ. Le forme e i modi in cui lo sviluppo si eÁ realizzato
hanno lasciato in ereditaÁ al secolo XXI numerosi problemi, fra i quali la sperequazione
economica e sociale fra il Nord e il Sud del mondo e il forte incremento della popolazione. Il testo ripercorre le varie tappe dello sviluppo, con particolare riferimento
all'Europa e all'Italia, trattando i momenti topici dei singoli paesi e allargando lo
sguardo, per i tempi piuÁ recenti, alle grandi aree economiche mondiali. Esso ha due
scopi dichiarati: illustrare le profonde trasformazioni economiche realizzate, in modo
da determinare nel lettore maggiore consapevolezza delle problematiche del mondo
attuale, e aiutare gli studenti universitari, ai quali il libro eÁ innanzitutto rivolto, a
comprendere concetti e problemi storici ed economici, alcuni dei quali forse incontrano per la prima volta. PercioÁ, nelle note sono riportati, in forma di glossario, i
termini economici necessari alla migliore comprensione degli argomenti trattati. Que-
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st'ultima edizione, che si presenta con una diversa sistemazione degli argomenti, eÁ
stata rivista nelle prime due parti e aggiornata e ampliata per l'ultimo sessantennio,
periodo durante il quale i destini delle nazioni sono diventati sempre piuÁ interdipendenti, come ha dimostrato l'ultima grande crisi economica e finanziaria.
M. Ferrera-V. Fargion-M. Jessoula, Alle radici del welfare all'italiana. Origini e
futuro di un modello sociale squilibrato, Marsilio Editori, Venezia, 2012.
La spesa pensionistica piuÁ elevata d'Europa, limitate risorse destinate alla tutela
delle famiglie, dei bambini, dei disoccupati e per il contrasto alla povertaÁ. Dopo due
decenni di riforme lo sbilanciamento ``funzionale'' ± verso il settore previdenziale ± e la
distorsione ``distributiva'' ± a favore degli occupati / insider ± rappresentano ancora
temi sensibili nel dibattito sulla riforma dello stato sociale in Italia. Ma quali sono state
le tappe che hanno portato al consolidarsi del ``welfare all'italiana''? Quali dinamiche e
fattori ne hanno rappresentato la spinta propulsiva? Tramite un'analisi storico ± evolutiva di lungo periodo il volume individua negli anni Cinquanta e Sessanta del XX
secolo la fase cruciale per lo sbilanciamento del welfare state italiano. In questo periodo,
sullo sfondo di una ``ereditaÁ di politica sociale'' giaÁ favorevole all'emergere di distorsioni funzionali e distributive, fattori culturali e soprattutto le peculiari caratteristiche
della competizione politica ± nel contesto di ``pluralismo polarizzato'' e ``democrazia
bloccata'' ± sono stati decisivi nell'orientare verso lo squilibrio il welfare state italiano.
E. Galanti-R. D'Ambrosio-A.V. Guccione, Storia della legislazione bancaria finanziaria e assicurativa. Dall'UnitaÁ d'Italia al 2011, Marsilio Editori, Venezia, 2012.
L'opera, che si caratterizza per la capacitaÁ di guardare in modo congiunto al
mondo delle banche, della finanza e delle assicurazioni, si occupa, oltre che della
legislazione, anche dell'evoluzione delle forze economiche e di mercato che condizionano le norme, essendone a loro volta plasmate. Particolare attenzione viene dedicata
al diritto dell'Unione Europea. Il lavoro spazia dalla situazione preunitaria sino a tutto
il 2011 e si articola in tre parti settoriali dedicate rispettivamente alla banca, alla
finanza e alle assicurazioni. Si rivolge sia agli studiosi, ai quali cerca di offrire una
lettura di prima mano anche dei testi normativi piuÁ risalenti e di documenti non
sempre facilmente reperibili, insieme a un vasto impianto di rinvii bibliografici, sia
al giurista pratico e allo studente che si accostino per la prima volta alla materia. I
caratteri di fondo della legislazione bancaria, finanziaria e assicurativa, per come si eÁ
andata formando dall'UnitaÁ del Paese a oggi, vengono delineati nell'introduzione.
A. Lepore, La Cassa per il Mezzogiorno e la Banca Mondiale: un modello per lo sviluppo
economico italiano, Quaderni Svimez ± Numero speciale, Roma, ottobre 2012.
Indice del volume: Il neomeridionalismo della Banca Mondiale.
Introduzione. 1. Il ruolo della Banca Mondiale nella fase iniziale dell'intervento
straordinario: 1.1. La World Bank e l'avvio dell'intervento nel Mezzogiorno: i documenti
interni; 1.2. Le strategie della World Bank e l'apporto di Paul Rosenstein ± Rodan per lo
sviluppo del Mezzogiorno; 1.3. La fase iniziale dei prestiti della World Bank all'Italia e lo
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stato dell'economia meridionale; 1.4. I primi passi della Cassa per il Mezzogiorno. 2.
L'evoluzione dei finanziamenti della Banca Mondiale per lo sviluppo economico e sociale
del Mezzogiorno: 2.1. I nuovi prestiti della World Bank all'Italia e la prosecuzione
dell'attivitaÁ della Cassa; 2.2. La Cassa per il Mezzogiorno e lo sviluppo economico del
Sud; 2.3. Verso una svolta nelle strategie della Cassa per il Mezzogiorno. 3. Il periodo piuÁ
maturo dell'intervento della Banca Mondiale e il dinamismo dell'economia meridionale:
3.1. La seconda fase dei prestiti della World Bank e la propensione della Cassa agli
investimenti produttivi; 3.2. La World Bank e i primi sette anni della Cassa per il
Mezzogiorno; 3.3. L'impegno comune della World Bank e della European Investment
Bank per lo sviluppo del Mezzogiorno. 4. L'ultimo periodo dei finanziamenti della Banca
Mondiale e gli esiti di un intervento ``sistemico'': 4.1. La World Bank e la Cassa per il
Mezzogiorno di fronte alla ``questione nucleare''; 4.2. I prestiti della World Bank all'Italia e il processo di industrializzazione del Sud: 4.2.1 Lo sviluppo economico del Sud e la
Cassa per il Mezzogiorno, 4.2.2 I tre istituti di credito speciale e il loro ruolo per lo
sviluppo del Mezzogiorno, 4.2.3 Il finanziamento, la sua gestione e la politica industriale
per il Sud; 4.3. L'ultimo prestito della World Bank a favore della Cassa; 4.4. L'impegno
della World Bank per il Mezzogiorno e il modello di sviluppo economico. Conclusioni.
Bibliografia, fonti archivistiche e telematiche. Appendice, disponibile sul sito web della
Svimez www.svimez.it (Rapporti interni della IBRD, Rapporti del Presidente della
IBRD, Altri documenti, Materiali sulla Cassa per il Mezzogiorno).
Lucarelli, La democrazia dei beni comuni. Nuove frontiere del diritto pubblico, Editori
Laterza, Roma-Bari, 2013.
Alberto Lucarelli affronta un tema cruciale: il passaggio da un diritto pubblico
verticistico, organicistico e fondato sulla rappresentanza a un diritto pubblico che si
articola nella comunitaÁ e che cerca la sua ragione piuÁ profonda proprio nelle dinamiche
sociali, nelle finalitaÁ di carattere generale, in quei beni comuni che sono gli elementi
permanenti delle politiche pubbliche. Con un obiettivo ulteriore: delineare quali possano essere gli strumenti e le categorie giuridiche per uscire dalla crisi della dimensione
sociale del diritto, e dalla sua impotenza, per raggiungere una democrazia sostanziale.
M.G. Lucia (a cura di), Finanza e territorio. Dialogo senza confini, ERMES ± Servizi
Editoriali Integrati S.r.L., Ariccia (Rm), 2013.
Gli studi sulle relazioni tra sistema finanziario e spazio geografico hanno conseguito in un periodo di tempo relativamente breve apprezzabili esiti sulle questioni
teoriche e sui problemi di metodo. E la geografia finanziaria si configura ormai come
un avanzato comparto della geografia economica con linee di ricerche estese all'universo degli elettori e dei flussi di capitali che, operando con intensitaÁ dalla scala globale
a quella locale, si intersecano con sistemi normativi nazionali e sovranazionali, con
storia, cultura, comportamenti sociali, modelli di capitalismo dei vari contesti territoriali. In questa direzione di analisi ± e in una possibile integrazione disciplinare ± i
saggi raccolti nel volume svolgono circostanziate riflessioni sulle implicazioni territoriali dello scenario finanziario, offrendo un utile strumento di lettura degli eventi che
stanno modificando la realtaÁ economica e sociale a livello planetario.
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P. Malanima-N. Ostuni (a cura di), Il Mezzogiorno prima dell'UnitaÁ. Fonti, dati,
storiografia, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz), 2013.
Popolazione, comunicazioni via terra e via mare, uso del suolo, agricoltura, industria, commercio estero, credito, istruzione, assistenza, prezzi e salari nel Mezzogiorno
dell'Ottocento, fino al 1861, sono gli argomenti del volume, che si propone di fornire
una visione dell'economia del Mezzogiorno, prima dell'UnitaÁ. A questi temi, la storiografia ha dedicato grande attenzione negli ultimi decenni. Il volume ripercorre i vari
aspetti della storia del Mezzogiorno e permette di porre in una prospettiva piuÁ ampia i
temi della crescita dell'economia italiana e delle differenze di sviluppo del Nord e del
Sud. Ciascun contributo eÁ diviso in due parti. La prima analizza l'argomento, la
seconda raccoglie i dati statistici piuÁ significativi. Scopo principale del volume eÁ di
raccogliere, elaborare, mettere a disposizione degli studiosi una serie di dati quantitativi sull'economia del Mezzogiorno prima dell'UnitaÁ.
F.A. Mastrolia, Personaggi ``benemeriti'' del mondo agricolo in Terra d'Otranto nell'Ottocento, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2012.
EÁ la storia dell'economia di Terra d'Otranto dell'Ottocento attraverso le figure
dei suoi protagonisti. Si tratta di numerosi ``agricoltori benemeriti e distinti'', alcuni
noti, altri quasi sconosciuti, che diedero un valido contributo alla crescita agricola.
Provenivano dall'estero, Francia in particolare, e dal Settentrione, ma anche esponenti
dell'aristocrazia locale, grandi, medi e piccoli proprietari, studiosi e agronomi, che
fecero conoscere e apprezzare i prodotti piuÁ importanti (olio e vino) in diversi mercati,
premiati poi nelle mostre nazionali e internazionali. Alcuni investirono in opere di
bonifiche, essendo scarso l'intervento dello Stato. Pochi operarono nel periodo preunitario, presenti nella SocietaÁ Economica di Terra d'Otranto; dopo l'UnitaÁ diversi
furono i protagonisti, alcuni soci dei comizi agrari di Lecce, Gallipoli, Brindisi e
Taranto o rappresentanti di mandamenti nel Consiglio Provinciale. Grazie alla loro
opera, lenta e continua, riuscirono a migliorare il mondo agricolo salentino, legato alla
tradizione. Il lavoro, frutto di anni di ricerca in archivi e biblioteche, prende le mosse
dalla circolare n. 445 del 14 dicembre 1879 inviata ai prefetti del Regno, il cui il
ministro di Agricoltura, Industria e Commercio chiedeva, per la prima volta, un elenco
dei piuÁ validi agricoltori. Iniziava cosõÁ una difficile opera per prefetti e sottoprefetti,
con l'aiuto dei comizi agrari, nel conoscere a livello locale e poi segnalare al Ministero
``le persone benemerite dell'agricoltura e delle industrie agrarie''.
G. Matromatteo-A. Tedeschi, Evoluzione dell'attivitaÁ creditizia in Italia dall'unitaÁ
nazionale alla realizzazione dell'Unione Monetaria Europea. Con un'appendice contenente i cambiamenti del mercato mobiliare italiano negli ultimi decenni, V&P
Vita e Pensiero, Milano, 2012.
Come sottolinea il prof. F. Cesarini nella sua Prefazione, i due economisti, autori
di questo volume, riescono a offrire al lettore, in un numero contenuto di pagine, una
ricostruzione efficace e puntuale delle vicende del sistema bancario italiano, dal periodo post-unitario fino ai giorni nostri; affidandosi alle ricostruzioni piuÁ accreditate e
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a dati statistici essenziali e significativi; proponendo in modo parallelo la storia del
sistema creditizio propriamente detto e quella del mercato mobiliare, e sottolineandone gli indispensabili intrecci; annodando le vicende di ordine finanziario con quelle
congiunturali e con le principali decisioni di politica economica.
G. Sapelli, Chi comanda in Italia, Guerini e Associati, Milano, 2013.
Il potere in Italia eÁ allo stato gassoso, senza un centro e senza una vertebrazione.
EÁ solo fondato sul denaro, quindi instabile e non in grado di ottenere una legittimazione. I partiti si sono trasformati in strutture di dominio personalistiche. La solitudine eÁ, quindi, la cifra di un potere via via disgregantesi in un'Italia sempre piuÁ
frammentata.
R. Vaccaro, I comuni nell'Italia liberale. Tra debito e progresso sociale, CEDAM, Lavis
(Tn), 2012.
L'andamento amministrativo dello Stato italiano sin dall'UnitaÁ ha alimentato un
dibattito molto intenso, che tuttora eÁ vivo e continua a influenzare la vita politica del
paese. Il nuovo Regno non fu organizzato con una legislazione frutto della convergenza
delle proposte espresse dalle classi dirigenti dei diversi stati preunitari, ma con l'estensione della normativa sabauda a tutto il territorio nazionale. Questo difetto originario ha condizionato la coesione del nuovo Stato. D'altra parte, la difficoltaÁ di
costruire un ordinamento amministrativo dotato della necessaria flessibilitaÁ per rispondere in modo tempestivo e appropriato ai bisogni delle comunitaÁ confluite nel Regno
d'Italia ebbe pesanti riflessi sulla finanza locale. Le risorse di comuni e province non
furono mai sufficienti a coprire le loro spese obbligatorie. I bilanci dei municipi
dell'Italia liberale presentarono un grave squilibrio strutturale, che peggioroÁ nel corso
degli anni. I suoi effetti sulle comunitaÁ amministrate furono rilevanti non solo dal
punto di vista finanziario, ma anche e soprattutto sociale. Nell'attuale fase di implementazione di nuovi strumenti legislativi per la finanza locale puoÁ essere molto utile
ricordare l'esperienza dell'Italia liberale, che ha messo in evidenza due questioni
fondamentali. La prima eÁ la difficoltaÁ di attuare politiche di trasferimento in periodi
caratterizzati da gravi tensioni del bilancio dello Stato. La seconda eÁ costituita dagli
elevati costi politici e sociali di una visione autarchica delle finanze locali in un
contesto di forte dualismo economico. Studiare quanto eÁ accaduto in quegli anni di
consolidamento dell'esperienza unitaria fa paventare il rischio che se il sistema perequativo non riusciraÁ a rispondere alle esigenze della complessa realtaÁ del paese, il
federalismo fiscale municipale potraÁ determinare un approfondimento delle giaÁ ampie
divergenze in atto e un grave deterioramento della coesione sociale.
M. Viglione, Le insorgenze controrivoluzionarie nella storiografia italiana. Dibattito
scientifico e scontro ideologico (1799-2012), Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2013.
Massimo Viglione ricostruisce in questo libro la storia della storiografia italiana
sul problema delle insorgenze controrivoluzionarie (1790-1914). EÁ un lavoro che nes-
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suno ha mai condotto finora in tale ampiezza, sia per la vastitaÁ cronologica (in pratica
dal 1799 a oggi) che per la profonditaÁ concettuale del dibattito presentato. L'autore
ripercorre l'intero iter storiografico di questi due secoli, con precipua attenzione al
grande e anche polemico dibattito svoltosi in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese e dell'invasione napoleonica della Penisola. Le tematiche e gli autori
vengono presentati nella loro completezza: nella prima parte dell'opera, dalle origini
risorgimentali (Cuoco, Botta, Mazzini) alle opere dei decenni del nazionalismo e del
fascismo, da Croce e Volpe fino alle opere di stampo marxista dei decenni postbellici;
quindi, nella seconda, viene analizzato tutto il grande e acceso dibattito degli ultimi
venti anni, che ha visto ``scontrarsi'' due scuole interpretative (quella ``filogiacobina'' e
quella ``filo insorgente'') e la nascita anche di una nuova differente impostazione,
critica con entrambe le correnti suddette.
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