in tasca - Cantook.net

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in tasca - Cantook.net
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SIMONE
EDIZIONI
Estratto della pubblicazione
®
Gruppo Editoriale Esselibri - Simone
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80123 Napoli
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Per citazioni e illustrazioni di competenza altrui, riprodotte in questo libro,
l’editore è a disposizione degli aventi diritto. L’editore provvederà, altresì, alle
opportune correzioni nel caso di errori e/o omissioni a seguito della segnalazione degli interessati.
Prima edizione: maggio 2008
PK27 - Informatica
ISBN 978-88-244-6148-1
Ristampe
8 7 6 5 4 3 2 1
2008
2009
2010
Questo volume è stato stampato presso
«Officina Grafica Iride»
Via Prov.le Arzano-Casandrino, VII Trav., 24 - Arzano (NA)
Per informazioni, suggerimenti, proposte: [email protected]
Coordinamento redazionale:
Dario di Majo
Revisione del testo a cura di:
Francesco M. Landolfi
Grafica e copertina:
Gianfranco De Angelis
Estratto della pubblicazione
Presentazione
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Questo libro è rivolto a tutti coloro desiderino imparare ad utilizzare il
computer, Internet e i programmi di Office Automation.
Il volume è organizzato in modo da fornire al lettore molto più dei
principi di informatica in modo da permettergli di utilizzare con successo, e consapevolmente, un computer e i software più comuni.
Gli argomenti trattati nei sette capitoli del libro sono quelli previsti
anche per il conseguimento della ECDL e, quindi:
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hardware e software;
Microsoft Windows;
le reti ed Internet;
Microsoft Word;
Microsoft Access;
Microsoft PowerPoint.
Per fornire uno strumento più ampio si è cercato, nella stesura del
volume, di assumere un atteggiamento neutro rispetto alle versioni
differenti del software focalizzando l’attenzione su quelle funzioni e
quelle procedure ormai standard, comuni cioè a qualsiasi edizione di
sistema operativo o applicativo.
Estratto della pubblicazione
Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
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1) Informatica e computer
La parola «informatica» deve il suo nome alla contrazione dei
termini «informazione automatica». È la scienza che studia le tecniche di rappresentazione, elaborazione, memorizzazione e
trasmissione dell’informazione. Queste quattro attività sono ormai delegate quasi completamente ai computer, e dunque studiare
informatica — oggi — significa anche studiare il funzionamento di
un computer.
Una sigla molto ricorrente quando si parla di computer è ICT,
acronimo di Information and Communication Technologies, ovvero
tecnologie dell’informazione e della comunicazione, cioè quell’insieme di tecnologie che permettono l’elaborazione e lo scambio
delle informazioni (testuali, visive, sonore ecc.) in formato digitale.
Un elaboratore è composto da milioni di circuiti elettronici, in
ciascuno dei quali, in un dato momento, può verificarsi la presenza o
l’assenza di segnale elettrico. Quando il circuito è percorso da corrente elettrica, il valore comunicato, «l’informazione» che passa, è uguale
a 1 (acceso). Quando invece il circuito non è percorso da corrente
elettrica, il valore comunicato è 0 (spento).
L’informazione minima che il computer può elaborare è dunque
quella che può assumere solo due valori: 0 o 1. Questa informazione
viene chiamata BIT (contrazione dei termini «BInary digiT»). Per fornire informazioni al computer, allora, bisogna trasformarle in sequenze
di bit. Per fare ciò si ricorre ad un’operazione chiamata codifica, che
permette appunto di rendere qualsiasi tipo di informazione «comprensibile» al computer. Così, ad esempio, le informazioni di tipo «testo»,
caratterizzate da caratteri alfanumerici, simboli di punteggiatura ed al5
1. Concetti di base di informatica
2) Il sistema binario
tri simboli particolari, vengono codificate associando a ciascun simbolo una sequenza di 8 bit.
Una sequenza di 8 bit può dar luogo a 256 combinazioni diverse,
a seconda della posizione degli 0 e degli 1. A ciascuna di queste combinazioni è stato assegnato convenzionalmente un carattere (una lettera, una cifra, un simbolo ecc.). Le prime 128 combinazioni sono «universali», nel senso che sono stabilite da un codice (il codice ASCII —
American Standard Code for Information Interchange) valido per tutti
i computer. Il secondo gruppo di combinazioni può variare in base a
diversi fattori; le attribuzioni sono stabilite da codici diversi (ASCII,
ANSI). La tabella esemplificativa che segue mostra, per alcune sequenze di 8 bit, le corrispondenti codifiche decimale e ASCII.
1. Concetti di base di informatica
Codifica binaria
(8-bit)
Codifica Decimale
Codifica ASCII
00100000
32
SPACE
00100001
33
!
00100010
34
“
00100011
35
#
00100100
36
$
00100101
37
%
00100110
38
&
00100111
39
‘
00101000
40
(
00101001
41
)
Ancora, la lettera «A» corrisponde alla sequenza di bit 01000001,
mentre la «m» è rappresentata dalla sequenza 01101101. È importante
notare che la codifica delle lettere maiuscole è diversa dalle corrispondenti minuscole.
6
3) Le unità di misura
Abbiamo detto nel paragrafo precedente che l’informazione minima che può essere trattata dal computer è il bit, che può assumere i
valori 0 e 1. Una sequenza di 8 bit è chiamata byte e può assumere un
valore che va da 0 a 255 (in quanto, come abbiamo visto, in una
sequenza di 8 bit le combinazioni possibili di 0 e di 1 sono 256).
Anche il byte ha i suoi multipli:
—
—
—
—
Il
Il
Il
Il
Kilobyte (Kb) è pari a 1.024 Byte.
Megabyte (Mb) è pari a 1.024 Kilobyte.
Gigabyte (Gb) è pari a 1.024 Megabyte.
Terabyte (Tb) è pari a 1.024 Gigabyte.
Queste sono le «unità di misura» del computer, nel senso che la
capacità di un disco, la quantità di memoria, la grandezza di un file si
misurano in base a questi parametri.
I moderni computer sono macchine dotate di sofisticati circuiti
elettronici ed il loro scopo è quello di elaborare le informazioni. Un
computer non è solo in grado di eseguire calcoli matematici, ma può
effettuare ricerche su grosse quantità di dati, ordinare le informazioni
in base a criteri prestabiliti, e molto altro ancora. La caratteristica principale di un elaboratore è quella di riuscire ad effettuare le operazioni
richieste con estrema precisione ed in tempi brevissimi.
Schematicamente, un elaboratore riceve le informazioni dall’esterno (dati di input) e, dopo aver effettuato l’elaborazione, fornisce le
informazioni richieste (dati di output).
Dati di
Input
ELABORAZIONE
Dati di
Output
7
1. Concetti di base di informatica
4) Come funziona un computer
L’operazione di input avviene da parte dell’utente mediante determinati componenti chiamati appunto periferiche di input (ad esempio la tastiera ed il mouse). Il computer restituisce il risultato dell’elaborazione mediante le periferiche di output (quali il monitor o la
stampante).
Per effettuare l’elaborazione, un computer deve essere opportunamente «istruito». Ciò avviene attraverso i programmi che «spiegano» al computer le operazioni che esso deve eseguire sui dati di
input per ottenere il risultato desiderato.
Un computer in grado di funzionare è quindi costituito da due
«categorie» di elementi essenziali:
— l’hardware, cioè l’insieme di tutte le componenti fisiche dell’elaboratore (cavi, circuiti, componenti elettronici);
— il software, cioè l’insieme di tutti i programmi che consentono
all’hardware di funzionare.
5) Tipi di computer
1. Concetti di base di informatica
Abbiamo fino ad ora parlato di computer in senso molto generale.
In realtà ne esistono vari tipi. Il tipo più comune è il personal computer. Si tratta appunto dei computer più utilizzati in ambito domestico e nei piccoli uffici.
Un personal computer
Un computer portatile
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Estratto della pubblicazione
Un mainframe
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Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
Un altro tipo di computer molto utilizzato è il laptop, che viene
comunemente chiamato computer portatile. Si tratta di computer che
forniscono le medesime prestazioni dei normali PC, ma che sono caratterizzati da dimensioni e peso molto contenuti. Ciò si «paga» però in
termini di prezzo, che è più elevato rispetto a quello dei PC. Sono
molto utilizzati in ambito professionale, in quanto permettono di lavorare anche in viaggio o lontano dall’ufficio. Sono dotati di batterie che
li rendono utilizzabili anche se non si ha a disposizione una rete elettrica (in auto, in treno ecc.).
I PDA, o personal digital assistant, o più comunemente palmari, sono computer di dimensioni ancora più ridotte (tanto da poter stare sul
palmo di una mano). I modelli più recenti riescono ormai quasi ad eguagliare le prestazioni
dei normali PC. Ovviamente, una forte limitazione è data dalle dimensioni dello schermo.
I mainframe sono computer molto potenti e Un computer palmare
costosi, impiegati principalmente nelle grandi aziende
e nelle pubbliche amministrazioni. La loro programmazione e gestione è
molto complessa, ma d’altro canto sono caratterizzati da un’altissima
affidabilità. Di solito da questi computer dipendono svariate postazioni
terminali che vi accedono per compiere le
operazioni.
Infine troviamo i network computer.
Si tratta di computer che non possiedono
una propria unità per la memorizzazione
dei dati, in quanto dipendono da un computer centrale al quale sono collegati via
rete. Inoltre, questi computer non possono
funzionare in maniera autonoma in quanto
il sistema operativo è centralizzato.
6) Cosa è l’hardware
Un computer non è un «pezzo unico», ma è costituito da un insieme di elementi necessari per il suo funzionamento: un elemento per
l’elaborazione dei dati, un altro per la loro conservazione ecc.
Alcuni di essi sono racchiusi all’interno di una «scatola», chiamata
in inglese case, che contiene appunto tutte le parti essenziali per il
funzionamento della macchina. Altri elementi sono invece esterni e
sono collegati in vario modo al case. Per questo motivo sono chiamati
«periferiche» (la tastiera, il monitor ecc.).
Tutti questi elementi costituiscono l’hardware.
7) La scheda madre
1. Concetti di base di informatica
La scheda madre, o motherboard, è la parte principale del computer. Si tratta di una scheda a circuiti stampati sulla quale trovano
alloggiamento tutti i componenti che permettono ad un computer di
funzionare: processore, memoria RAM, schede audio, video ecc.
Sulla scheda madre sono presenti anche i connettori per le memorie di massa (hard disk, floppy disk, CD Rom) e le porte di comunicazione alle quali vengono collegate le periferiche esterne (mouse, tastiera ecc.).
I connettori che restano visibili dopo che la scheda madre è stata alloggiata nel case
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Estratto della pubblicazione
La scheda madre viene fissata saldamente all’interno del case, e
restano visibili all’esterno solo i connettori delle porte di comunicazione.
La scheda madre
La Central Processing Unit, più comunemente chiamata processore o microprocessore, è il vero e proprio «cervello»
che sta alla base del funzionamento del computer. La CPU è composta da due elementi
fondamentali: l’ALU (unità logico-aritmetica), dove avvengono tutti i passaggi dell’elaborazione, e la CU (control unit o unità di
controllo), che stabilisce la logica con cui
devono essere effettuate le singole operazioni dall’unità logico-aritmetica.
1. Concetti di base di informatica
8) Il processore
Un microprocessore
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Un altro elemento molto importante del processore è la memoria
cache. Si tratta di un tipo di memoria particolarmente veloce, che
immagazzina i dati in maniera tale da renderli immediatamente disponibili al processore appena quest’ultimo li richiede. In questo modo la
CPU non deve «attendere» l’invio dei dati da parte della RAM, ed il
processo di elaborazione diventa più veloce.
La velocità del processore è data dal numero di cicli di istruzione al secondo che esso compie. Per comprendere il concetto di ciclo
di istruzione, possiamo dire che in ciascun ciclo il processore:
—
—
—
—
preleva l’istruzione;
la interpreta;
la esegue;
passa all’istruzione successiva.
La velocità con cui può essere compiuto un ciclo di istruzioni è
determinato dal clock, che possiamo immaginare come un orologio
interno che scandisce i tempi del processore: ad esempio, un processore
che funziona a 800 Mhz (Megahertz), può compiere 800 milioni di cicli
di istruzione al secondo, così come un processore da 3 Ghz (Gigahertz)
è in grado di eseguire 3 miliardi di cicli di istruzione al secondo.
9) Memoria RAM e memoria ROM
Nel computer esistono 2 tipi di memorie:
1. Concetti di base di informatica
— la memoria di massa;
— la memoria veloce.
Della prima ci occuperemo quando parleremo dei supporti di
memorizzazione. Occupiamoci invece adesso della memoria veloce,
cioè quel tipo di memoria utilizzata dal computer in fase di avvio ed in
fase di elaborazione. La memoria veloce si suddivide in:
— memoria ROM;
— memoria RAM.
12
10) Le memorie di massa
I dati vengono memorizzati, sotto forma di file, su appositi supporti detti appunto supporti di memorizzazione o memorie di
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Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
La sigla ROM sta per Read
Only Memory, ovvero memoria di sola lettura. Essa contiene i programmi che servono per
far funzionare il computer all’atto
dell’accensione. Questa memoria è particolarmente stabile e
Moduli di memoria RAM
non può essere cancellata o manomessa dall’utente, in quanto la perdita delle informazioni in essa
contenute porterebbe all’impossibilità di avviare il computer. È dotata
di un particolare software chiamato firmware, che contiene le istruzioni di base per permettere al sistema operativo di accedere a tutte le
componenti hardware. Si tratta ovviamente di un software non
modificabile, in quanto contiene informazioni essenziali che non possono essere manomesse.
La sigla RAM sta invece per Random Access Memory, ovvero
memoria ad accesso casuale. Il suo nome deriva dalla particolare
tecnica con cui si accede alle informazioni in essa contenute: al
processore serve sempre lo stesso tempo per accedere ad una qualsiasi (cioè casuale) parte della memoria. Durante l’elaborazione, i dati
vengono temporaneamente memorizzati al suo interno; il suo contenuto si cancella al momento dello spegnimento del PC (per questo
motivo si parla di memoria «volatile»).
La sua quantità influenza la velocità del computer: gli attuali PC
contengono una quantità di memoria misurata in Megabyte: si va, a
seconda delle configurazioni, dai 256 Megabyte ad 1 Gigabyte di
RAM.
I moduli di memoria RAM vengono alloggiati negli appositi slot
presenti sulla scheda madre.
massa. Ve ne sono svariati tipi: fissi e mobili, più o meno capienti,
più o meno veloci in termini di accesso ai dati.
Il supporto dal quale un computer non può prescindere, pena il
suo mancato funzionamento, è il
disco fisso. È essenziale in quanto
su di esso è memorizzato il sistema
Un hard disk
operativo, senza il quale, ovviamente, un computer non può funzionare.
I dischi fissi, o hard disk, variano in funzione delle dimensioni,
cioè della quantità di dati che essi possono memorizzare. Attualmente
si ragiona in termini di Gigabyte, e si va dagli 80 fino a 400 Gigabyte.
I dischi fissi possono essere sia interni, sia esterni. Quelli interni
sono normalmente in dotazione a tutti i PC; quelli esterni sono racchiusi in cartucce rimuovibili, e vengono utilizzati essenzialmente per
le copie di sicurezza dei dati.
Un altro supporto di memorizzazione molto utilizzato è il floppy
disk (più comunemente detto solo floppy). Si tratta di un dischetto di
piccole dimensioni (3 pollici e 1/2), letto da un apposito drive (o
«lettore»), e può contenere 1,44 Mb di dati (quelli più vecchi solo 740
Kb). Il floppy disk presenta i seguenti vantaggi:
1. Concetti di base di informatica
— è di dimensioni molto ridotte;
— può essere facilmente trasportabile da un computer all’altro;
— non necessita di particolari software per essere utilizzato, ed è quindi
«universale».
D’altro canto, sono presenti alcuni svantaggi di non poco conto:
— la quantità di dati che può essere memorizzata è minima (poco più
di 1 Mb);
— è soggetto a guasti, malfunzionamenti e rotture, se non maneggiato e conservato con molta cura;
— l’accesso ai dati è molto lento.
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Estratto della pubblicazione
Il disco vero è proprio è protetto da un involucro quadrato di
plastica (di solito nera) sul quale è presente una lamina metallica.
Quando il floppy viene inserito nel lettore, la lamina si sposta permettendo alla testina di leggere il disco.
A causa della limitata capacità di memoria dei floppy disk, sono
nati i dischi zip.
Un lettore di dischi zip ed
il relativo dischetto
Un CD Rom
Questi sono dei floppy più capienti ma che hanno avuto scarso
successo in quanto necessitano di un apposito lettore per essere utilizzati e sono nati proprio mentre stava per affermarsi la tecnologia del
CD Rom (sigla che sta per Compact Disk Read Only Memory).
— crollo del costo dei dispositivi per
la scrittura su CD (masterizzatori);
— notevole mole di dati memorizzabili;
— lunga durata del supporto.
Un CD Rom nell’apposito lettore
Ormai tutti i moderni PC vengono venduti con un lettore CD, e sempre più spesso i modelli base
dispongono anche di masterizzatore.
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Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
Quest’ultimo permette di memorizzare grosse quantità di dati (da
650 a 800 Mb). La diffusione del CD
Rom è dovuta ai seguenti motivi:
D’altro canto, mentre la scrittura sui comuni dischetti è molto semplice, quella su CD è più complessa e richiede un software adatto ed
un processo detto di masterizzazione, la cui durata può variare a
seconda della velocità del masterizzatore e della quantità dei dati da
memorizzare. Inoltre, mentre su un floppy si possono cancellare i dati
per inserirne nuovi, i CD Rom sono «indelebili», a meno che non si
utilizzino supporti detti «riscrivibili» che sono però più costosi dei comuni CD.
I CD Rom sfruttano la tecnologia laser: un raggio luminoso «legge»
i minuscoli fori presenti sulla superficie del disco, ed il computer li
interpreta trasformandoli in dati a lui comprensibili.
Il CD sta a sua volta pian piano cedendo il passo al DVD (Digital
Versatile Disk), che esteticamente è uguale ad un comune CD ma
può supportare quantità di dati ancora maggiori (oltre 10 Gb). Attualmente i due supporti sono entrambi molto utilizzati, ed infatti i moderni lettori sono compatibili sia con i CD che con i DVD.
Gli hard disk ed i floppy disk, per essere preparati alla scrittura
dei dati sulla propria superficie, devono essere formattati. La
formattazione è appunto il processo mediante il quale lo spazio del
disco viene opportunamente organizzato e suddiviso in modo tale da
poter ospitare i dati. Entrambi i supporti vengono di solito venduti già
formattati, ma può essere a volte necessario formattarli nuovamente
(ad esempio se alcuni settori risultano danneggiati, o se la precedente
formattazione è avvenuta mediante un sistema operativo incompatibile con quello che stiamo utilizzando).
1. Concetti di base di informatica
11) Interfacce hardware
Nei prossimi paragrafi parleremo delle periferiche, cioè componenti
quali mouse, stampante, tastiera ecc. che vengono utilizzate per svolgere determinati compiti. Queste periferiche, per funzionare, devono ovviamente essere collegate al computer, devono cioè interfacciarsi con
esso. A questo scopo sono presenti, sul computer, delle particolari porte che servono appunto a connettere le periferiche al computer. Queste
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Estratto della pubblicazione
porte, come abbiamo già detto, sono integrate nella scheda madre e
sono visibili all’esterno quando la motherboard è alloggiata all’interno
del case.
La porta parallela, a 25 pin, è utilizzata tipicamente per collegare la stampante
al computer. I dati vengono trasferiti un byte
Una porta parallela
alla volta, e i bit viaggiano su 8 fili diversi,
dal computer alla periferica.
La porta seriale, a 9 pin, invece permette
di trasferire dati in entrambe le direzioni, cioè
dal computer alla periferica e viceversa; i dati
vengono trasmessi sullo stesso filo, un bit alla
volta. La porta seriale serve di solito per collegare dispositivi quali modem e mouse.
Una porta seriale
Già da qualche anno, tuttavia, per collegare il mouse
e la tastiera i computer montano una porta a 6 pin, detta
PS2.
Una porta PS2
L’interfaccia USB (Universal Serial Bus) consente di collegare in cascata fino a 127 periferiche. La
porta USB permette di installare una nuova periferica
«a caldo», ossia senza spegnere il computer. Molte periferiche attuali (stampanti, scanner, modem ecc.) utilizzano la tecnologia USB.
12) La scheda audio e la scheda video
Un computer non può prescindere dalla presenza di una scheda
video, che permette di visualizzare le informazioni sotto forma —
genericamente — di immagini. La scheda video necessita di una certa
quantità di memoria RAM. Questa può essere installata direttamente
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Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
Una porta USB
sulla scheda, ma alcune schede
utilizzano la normale memoria
RAM del computer.
Le schede video più recenti
sono dotate di acceleratori grafici che permettono altissime
prestazioni sia per le immagini
2D che per il 3D, e sono particolarmente indicate per i
videogiochi di ultima generazioUna scheda video di ultima generazione
ne e per programmi di grafica
particolarmente complessi. La scheda video va installata in uno degli
slot di espansione presenti sulla scheda madre. Una volta montata,
resta visibile il connettore al quale va collegato l’apposito cavo del
monitor.
La scheda audio, nonostante non sia necessaria per il
funzionamento del computer,
fa ormai parte della dotazione
standard di qualsiasi elaboratore. Essa permette di trasformare i bit in suoni, che vengono riprodotti tramite altoparlanti o cuffie col l eg ate ai
connettori posti sulla parte
posteriore (visibile) della scheUna scheda audio. Nella parte posteriore
da stessa.
1. Concetti di base di informatica
sono visibili i connettori per altoparlanti,
cuffie e microfono
13) Le periferiche di input
Quando scriviamo al computer immettiamo dei dati. Lo facciamo grazie alla tastiera, che è un tipico esempio di periferica di
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input. Ciò che scriviamo viene visualizzato sul monitor, o viene
stampato su carta con una stampante: questi sono quindi dispositivi
di output, nel senso che «restituiscono» all’utente il risultato di una
elaborazione. Questo esempio vale per tutte le operazioni che noi
compiamo con il PC: immettiamo dati mediante periferiche di input,
ed il computer ci restituisce il risultato dell’elaborazione mediante
periferiche di output.
Le principali periferiche di input sono la tastiera ed il mouse,
mentre le principali periferiche di output sono il monitor, la stampante, gli altoparlanti.
Lo strumento principale che utilizziamo per immettere i dati nel
computer è la tastiera. Essa presenta diversi gruppi di tasti, che svolgono varie funzioni. La parte principale è detta tastiera alfanumerica
e serve appunto per l’immissione di numeri e lettere.
Nella parte superiore della tastiera troviamo i tasti funzionali,
identificati dalla dicitura «F» seguita da un numero (da 1 a 12). Questi
tasti servono per svolgere particolari funzioni che variano a seconda
dei programmi (ad esempio, in quasi tutti i programmi la pressione
del tasto F1 corrisponde all’apertura della guida in linea del programma).
I tasti di editing sono di particolare utilità durante l’immissione e
la consultazione di testi: ad esempio i tasti PagSu e PagGiù permettono di scorrere le pagine di un documento, i tasti Home e End permettono di spostarsi ad inizio o fine riga ecc.
Il tastierino numerico è utilizzato per compiere le 4 operazioni
fondamentali, ed è organizzato visivamente appunto come la tastiera
di una calcolatrice.
Infine, i tasti cursore, rappresentati da frecce orientate nelle quattro direzioni, vengono usati per muovere il cursore nell’area dello schermo.
19
Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
14) La tastiera
La tastiera ed i principali gruppi di tasti
Sono poi presenti alcuni tasti di notevole importanza:
Barra spaziatrice: serve per inserire spazi bianchi quando si
digita un documento.
ALT: è sempre usato in combinazione con un altro
tasto per attivare particolari opzioni.
CTRL: analogamente al tasto ALT, è sempre utilizzato in combinazione con un altro tasto per
attivare particolari opzioni.
1. Concetti di base di informatica
ALT GR: viene usato in combinazione con altri tasti della tastiera alfanumerica, o per immettere il
terzo carattere di un tasto, quando presente (ad
esempio battendo ALT GR + ò si digita il simbolo
@).
MAIUSC: mantenendo premuto questo tasto e battendo un carattere, questo viene immesso in maiuscolo; se si batte un tasto non corrispondente ad
un carattere, viene immesso il simbolo presente
nella parte superiore del tasto (ad esempio, se si
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batte il tasto della virgola tenendo premuto il tasto
MAIUSC, verrà digitato il punto e virgola («;»).
BLOC MAIUSC: blocca le maiuscole, cioè, se premuto, le lettere verranno digitate tutte in maiuscolo. Ciò non vale per i simboli: se si batte il tasto
della virgola quando è attivo il tasto BLOC MAIUSC, verrà comunque digitata la virgola, e non il
punto e virgola. L’attivazione del tasto viene di solito
segnalata da una spia luminosa presente sulla parte destra della tastiera. Per disattivare il tasto BLOC
MAIUSC premerlo nuovamente.
TAB: genera uno spazio di lunghezza prefissata
(tabulazione).
ESC: è utilizzato in genere per annullare l’ultima
operazione effettuata.
INVIO: serve per andare a capo quando si digita
un testo, oppure, più in generale, per confermare l’immissione dei dati.
21
Estratto della pubblicazione
1. Concetti di base di informatica
BACKSPACE: serve a cancellare il carattere presente a sinistra del cursore quando si digita un
testo.
15) Il mouse
Il mouse è un dispositivo di input
che si è affermato grazie ai sistemi operativi ed ai programmi ad interfaccia
grafica.
Prima del loro avvento, infatti, i
comandi
erano impartiti esclusivamenUn mouse
te mediante la tastiera.
Con le interfacce grafiche, invece, i comandi vengono impartiti
mediante una freccetta (puntatore) che viene spostata sullo schermo
appunto mediante il mouse.
1. Concetti di base di informatica
Le operazioni che si possono compiere con il mouse sono le seguenti:
— Spostamento: consiste nel muovere il mouse su una superficie (si
usano di solito degli appositi tappetini chiamati «mouse pad») in
modo da spostare il puntatore sullo schermo.
— Trascinamento: è utilizzato per spostare gli oggetti (ad esempio,
le icone). Consiste nel cliccare su un oggetto e, senza rilasciare il
tasto del mouse, spostare quest’ultimo fino alla posizione voluta.
In questo modo, l’oggetto sul quale si è cliccato resta «agganciato»
al puntatore, e viene «sganciato» sono quando si rilascia il tasto del
mouse.
— Clic: è la pressione di un tasto del mouse che avviene mentre il
mouse è fermo. Di solito si utilizza il tasto sinistro del mouse per
selezionare un oggetto, mentre il clic con il tasto destro spesso
viene utilizzato per aprire i menu contestuali.
— Doppio clic: è la rapida successione di due clic (di solito con il
tasto sinistro del mouse) per attivare determinate funzioni (ad esempio per lanciare un programma o aprire un documento).
Esistono mouse dei generi più diversi. La maggior parte di essi
presenta due tasti e, al centro, una rotellina che può avere le più
svariate funzioni: zoom, scorrimento di un documento ecc.
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Estratto della pubblicazione
23
1. Concetti di base di informatica
Attualmente sono in commercio anche mouse senza fili, che utilizzano un sensore a distanza e sono alimentati a batterie, e mouse
ottici, che sfruttano per il movimento del cursore un raggio luminoso
invece della solita pallina visibile nella parte inferiore dei mouse tradizionali. Sono molto affidabili e precisi, hanno una durata maggiore (in
quanto non ci sono parti meccaniche sottoposte ad usura) ma sono
anche più costosi dei mouse tradizionali.
Vi sono poi dei dispositivi che «nascono» concettualmente dal mouse, ma
che sono diversi sotto alcuni punti di
vista. Ad esempio la trackball può essere immaginata come una sorta di
mouse fisso: il movimento del
puntatore è gestito tramite una pallina
presente sulla parte superiore del dispositivo. In pratica, si può pensare alla
trackball come se fosse un mouse «al
contrario»: mentre nei normali mouse
il movimento del dispositivo gestisce
Una trackball
la rotazione della pallina, nella trackball
il dispositivo è fisso, e la pallina viene mossa con un dito.
Ancora più evoluto è il touchpad. Questo dispositivo viene molto
utilizzato nei computer portatili, che necessitano di concentrare il maggior numero di funzioni nel minor spazio possibile. Il touchpad è un
«tappetino» sul quale si muove un dito
con una leggerissima pressione per
gestire il movimento del puntatore: in
pratica ad un movimento del dito in
una determinata direzione corrisponde un analogo movimento del
puntatore. I clic sono gestiti o tramite
pulsanti posti vicino al tappetino, o
anche con pressioni più forti sul
Il touchpad di un computer portatile
tappetino stesso.
16) Le altre periferiche di input
Oltre al mouse e alla tastiera, che sono indispensabili per utilizzare
un PC, esiste una vasta gamma di periferiche per l’immissione dei dati.
Analizziamo le principali.
Lo Scanner
Lo scanner è un dispositivo che serve per la digitalizzazione di
immagini e per l’acquisizione di testi. Per quanto riguarda in particolare i testi scritti, esistono particolari programmi (chiamati OCR) che
permettono al computer di «interpretare» il testo acquisito e di renderlo
leggibile e modificabile con i normali programmi di videoscrittura.
Uno scanner
Il joystick
1. Concetti di base di informatica
Il joystick è usato prevalentemente nel campo
dei videogiochi, ed è costituito da una leva e da
un numero variabile di pulsanti. Ne esistono moltissimi tipi, dai più economici fino a modelli anche
molto costosi.
Un joystick
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