Lo Schiaccianoci, fantasia di Natale

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Lo Schiaccianoci, fantasia di Natale
IscrittanelPubblicoRegistrodellaStampadelTribunalediRimini:n°11del24-05-2011
ISSN:2239-0898
www.aracne-rivista.it
Rubriche2016–L’incontrodelleArti
ClaudiaAntonellaPastorino
LoSchiaccianoci,fantasiadiNatale
L’incontrodelleArti#4
Unafiabamusicalesenzatempo
LoSchiaccianoci,fantasiadiNatale
diClaudiaAntonellaPastorino
edolci.Grandipalcosceniciaparte,nonc’èteatroecinema-
Non esistono festività di Natale senza Lo Schiaccianoci,
teatro che si lasci dietro il periodo natalizio senza averlo
il balletto fantastico in due atti e tre scene di Pëtr Il'ič
rappresentato,ancheseilpiùdellevolteinallestimentialla
Čajkovskij, un classico di questo periodo per il soggetto,
buona importati da qualche parte del mondo, minori o di
l’ambientazionenevosa,gliaddobbi,icostumi,l’evocazione
second’ordine,aguisad’intrattenimentopergrandiepiccini:
deisogniinfantili,lafantasiadelledanzeispirateagiocattoli
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natalizia anche per la presunta semplicità della musica e la
durata accettabile (un’ora e mezzo contro le quasi tre ore
delle due consorelle) dello spettacolo, pagando uno scotto
che non merita alla più intrecciata drammaturgia
e monumentalità delle due opere precedenti, di spessore
diverso e di diversa unità narrativa: se si sceglie di andare
avedereIllagodeicignieLabellaaddormentata,èperchési
è appassionati o competenti di quel genere, ma se si va
a vedere Lo Schiaccianoci non è quasi mai per scelte
diquestotipo,maperpassareunaseratafuoricasainsieme
aibambini,esattamentecomesifaceva(esifa)quandosiva
sottovalutazione
dovuta
a
una
distorta
al cinema per un film della Disney. Al riguardo è rimasto
visione
lapidario – come quello di Mahler sulla Tosca di Puccini –
dell’argomento e della tenuta musicale per la facile
ilcommento,omegliostroncatura,diun’espertadisettore,
associazione Natale-gioco-infanzia, come se tutto ciò che
lalondinesePhyllisWinifredManchester,autricetral’altrodi
è inerente al mondo dei bambini non fosse una cosa seria.
un’EnciclopediadellaDanza(1967),chesul“DancingTimes”
Ultimo titolo della triade ballettistica dopo Il lago dei cigni
scrisse perentoria: «Lo Schiaccianoci è costituzionalmente
(1876)eLabellaaddormentata(1890),LoSchiaccianoci(1892)
una seccatura, e si basa su un intreccio praticamente
resta confinato perlopiù alla brevitas della tradizione
inesistenteedeltuttoprivodiinteresse[…]essoesplode–
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immancabile
–
a
quanto riguarda la musica, c’è
Natale,
come
solo da inchinarsi: non esiste
di
sciatteria o approssimazione o
morbillo». A parte il
materiasottotonoinČajkovskij,in
fatto che nella vita
nessuna delle sue opere, balletti
c’è sempre qualcosa
inclusi.
da dire o da ridire,
La
non
Germania, è tratta dal racconto
un’epidemia
si
può
pretendere da Lo
Schiaccianoci
“Der
storia,
ambientata
Nüssnacker
und
in
der
una
MauseKönig”(“LoSchiaccianociedilredeitopi”,1816)dello
tramanelverosenso
scrittorenoirE.T.A.(ErnstTheodorAmadeus)Hoffmanne
della parola, perché
pubblicato nel 1819 nella raccolta “I fratelli di San
tuttosimuovesulpianofantastico-allegoricodovemomenti
Serapione”. L’autore, come si evince dai tre racconti che
e personaggi si prestano a riletture e interpretazioni,
ispirarono
passando attraverso il sogno di Clara e alle manovre da
Hoffmann), opera liricafantastica in cinque atti di Jacques
burattinaio del suo ingegnoso padrino Drosselmeyer. Vi si
OffenbachsulibrettodiJules Barbier, e dal celebre balletto
può cogliere, in definitiva, la complessa delicatezza del
CoppeliadiLéoDelibes,eraaffascinatodalsoprannaturale,
passaggiodall’etàinfantileaquellaadolescenzialeconlesue
da un tipo di realtà capovolta, letta nella chiave del sogno
prime pulsioni sessuali, tutto in chiave simbolica e, per
e del subconscio. Prediligendo gli aspetti dell’occulto, ma
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Les
contes
d'Hoffmann
(I
racconti
di
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anchequellidimagiaescienza,elaboravaraccontidominati
enellepieghedell’anima.LostessoDrosselmeyer,chenella
da storie strane, con allucinazioni, il grottesco, il sinistro,
letturadiNureyevèancheilPrincipeSchiaccianoci–dunque
ilrobotizzato(labambolameccanicaOlimpia),comesivede
due facce della stessa medaglia - è una figura in bilico tra il
in forma più romantico-infantile nella trama del balletto
fareprotettivoedisinteressato
e come ben ci mostra l’intricata opera di Offenbach
delvecchioamicodifamigliae
rappresentataperlaprimavoltanel1881aParigi,all’Opéra-
qualcosadidiverso,cheinaltra
Comique. Gli elementi hoffmanniani non mancano, come
forma si proietta nel sogno
igiocattoliautomischieratidallozioscienziatoperdivertire
della
i bambini (Arlecchino e Colombina, o in altre versioni
l’aspetto
ilsoldato,labambolaeilturco),olasgradevoleaggressione
giovane e bello in grado di
dei topi – freudianamente noto simbolo fallico - tentata su
prendersi cura di lei, divenuta
Clara (nella versione freudiana di Nureyev riescono
nel sogno ragazza in età da
a strapparle la gonna lasciandola in sottoveste).
corteggiamento. Non a caso
Lo Schiaccianoci è tutto una dimensione onirica, desideri
nella versione Nureyev, che interpreta entrambi, sono la
adolescenziali in fermento, voglia di libertà e liberazione
stessa persona, come a rappresentare un’ambivalenza, un
dalleconvenzionisocialiefamiliari,unlimboapparenteincui
dualismoallastreguadiOdetteeOdile,cignobiancoecigno
siagitanoconflittualmentenuoviimpulsievecchilegamicon
neroneIllago.
l’infanzia, figure e pupazzi che si animano e prendono vita
Lafontedirettanonerastatal’originaleatinteunpo’fosche
nellanottecometuttociòcheciportiamodentronelsonno
di Hoffmann ma una versione di Alexandre Dumas padre,
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bambina
di
assumendo
un
cavaliere
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“Storia
allievadelcorpodiballodelMarinskij,avevasolododicianni
e alleggerita per un pubblico familiare senza gli aspetti
e non poteva esibirsi fino a quel livello. Nella rilettura di
inquietanti e truci presenti nel testo originale. A questa
PeterWright(1985),giàdirettoreartisticodelRoyalBalletdi
riduzione più fiabesca si era ispirato Marius Petipa per la
Londra,leirestabambinapertuttaladuratadellospettacolo
sceneggiatura, scrivendo il libretto insieme al direttore dei
e,accantoalsuoSchiaccianociumano,silimitaadassistere
Teatri Imperiali Russi dal 1881 al 1899, Ivan Alexandrovič
alleesibizioniofferteinloroonoredallaFataConfettoedal
Vsevoložskij, che aveva commissionato il lavoro e scelto
suoPrincipe,cheallafinechiuderannoilciclodidanzeconil
l’argomentocomeperlaprecedenteLabellaaddormentata.
grandpasdedeux:lacoerenzadellasceltastanelrispettare
Costretto da una seria indisposizione, il settantenne Petipa
l’infanzia della protagonista impossibilitata, oltre che ad
dovette affidare l’incarico di occuparsi del balletto al suo
esprimersi nell’ambito di coppia alla pari di una donna
assistente Lev Ivanov, già ideatore dei due atti bianchi
adulta,adinterpretareartisticamentedanzecosìcomplesse
(II e IV) del Lago dei cigni, che seguì con scrupolo le
perlasuaetà.
indicazioni realizzando una coreografia di cui il taglio
originale sopravvive soltanto nel Pas de deux della Fata
In due mondi paralleli corrispondenti ai due atti, tutto si
Confetto con il Principe Coqueluche: due personaggi
svolgeall’internodiunabellacasaborghese,sulpianodella
(interpretatiallaprimarussadall’italianaAntoniettaDell’Era,
realtàprima(ipreparatividelNataleincompagniadifamiliari
milanese, e da Pavel Gerdt), che eseguirono tutte le danze
e amici) e della fantasia dopo (il sogno di Clara che viaggia
affidate
Clara-Principe
conilsuoamatogiocattolo,diventatoPrincipe,perunregno
Schiaccianoci, poiché la protagonista Stanislava Belinskaja,
fatato popolato da scenari, costumi e personaggi
per
uno
schiaccianoci”
tradizione
alla
(1845),
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semplificata
di
coppia
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coloratissimi). L’introduzione orchestrale confabula con
bambinieadolescentiscatenati,chealternanoointersecano
grazia,
festa
iloroballiconquellidegliadulti.Sullosfondocampeggiaun
e dell’andirivieni della gente per le strade per le ultime
enorme albero di Natale splendidamente decorato. Tra gli
commissioni della vigilia, mentre
invitati domina Drosselmeyer, lo zio guercio (ha una benda
s’incamminano passanti di ogni
nera sull’occhio destro), padrino di Clara e antico amico di
ceto, signori in cilindro con al
famiglia,magoeburattinaio,buoninventore,cheorganizza
braccio le loro dame, popolane,
unaseriedigiochiescenetteperintrattenereibambini,tra
venditori,ragazzichegiocanoesi
cui dei pupazzi meccanici che si animano al tocco del loro
rincorrono tra la neve: sembra
creatore: un soldato, una bambola e un turco che danno
una scena da Quartier Latino,
il via alle rispettive danze. Clara (nella versione russa Marie
comeinBohème.
oMasha)riceveinregalodalloziounoSchiaccianocivestito
ci
dice
Dall’ambientazione
della
frenesia
della
esterna
da soldatino ussaro, ma il fratellino geloso glielo strappa
sipassaall’internodell’abitazione
dalle mani e, durante il litigio, il giocattolo si rompe. Per
di lusso del Presidente del
fortuna Drosselmeyer interviene in tempo e riesce ad
consiglio cittadino Silberhaus (o anche Dr. Medizinilrat
aggiustarlo consolando la ragazzina, entusiasta del dono al
Stahlbaum) e della sua famiglia, la moglie Ingrid e i figlioli
puntodanonvolerseneseparare.
Clara e Fritz, mentre nobili signori e dame in abiti eleganti
Gli ospiti si congedano e Clara e Fritz sono mandati a letto.
fanno il loro ingresso affollando il salone per festeggiare la
La bambina ora può andare a coricarsi felice; stanca per
vigilia di Natale in mezzo a parenti, amici e uno stuolo di
l’emozione dei festeggiamenti e l’euforia per il graditissimo
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il soldato Schiaccianoci lo trafigge. Ottenuto il trionfo,
il pupazzo si trasforma in un Principe che a bordo di un
guscio di noce (o una slitta a seconda delle versioni)
la conduce in un viaggio fantastico all’esplorazione
di nuovi regni; dopo aver superato una tempesta di neve
giungononelRegnodeiDolci(Konfitūrenburg),dovelaFata
Confettoliaccoglieconcaloreerendeloroomaggioconun
granddivertissementdidanzedicarattere:gentiprovenienti
da tutto il mondo si esibiscono nelle loro danze tradizionali
dono, si addormenta e inizia il sogno. Un branco di topi
(spagnole,cinesi,arabe,russe).Fioriedolciumiballanosulle
invade la stanza minacciandola, ma lo Schiaccianoci, che
note del magnifico Valzer dei fiori e la protagonista
prende vita pur rimanendo a dimensione di giocattolo,
e il Principe Schiaccianoci, al culmine del tripudio d’amore
accorre in suo aiuto alla testa di un esercito di soldatini;
e di sogno, danzano il Passo a due conclusivo. Le figure
i topi, fomentati dal loro Re, hanno inizialmente la meglio,
onirichemanmanosidissolvonoeClarasirisveglia,accanto
la lotta continua in più azioni tra assalti e ritirate finché un
alsuogiocattolodelcuore,nellanottediNatale.
reggimentodicavalleriaintervienedirinforzoelatenaciadel
nemico viene sconfitta. Clara stessa soccorre il suo
giocattolo in difficoltà uccidendo il Re dei topi con una
pantofolata, o lo distrae lanciandogli un giocattolo mentre
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Ilraccontomusicale
C’è nell’aria, colorata dall’Ouverture-miniature su una
orchestrazione agilissima di legni ed archi, la spavalderia
dell’infanzia e il contegno degli adulti che si salutano e si
scambianogliauguri,apasseggio,inattesaditornareacasa
o divertirsi presso amici. Ragazzini scalmanati sono
protagonisti delle scene iniziali, con la celebre Marcia che
apresullamarzialitàdafanfaraditrombe,cornieclarinetti,
mentre i violini disegnano un movimento scherzoso
esaltellanteinrapidasequenza,econaltredanze(IlPiccolo
Galop e l’ingresso dei nuovi ospiti) cui partecipano i grandi,
ripresa in seguito da altri palcoscenici (il Covent Garden
tra la galanteria e i francesismi di diversi motivi che
di Londra nel ‘68 e la Scala dal ’69 in avanti): come allievo
si susseguono. Un nugolo di piccoli allievi e allieve delle
dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, la celebre
scuolediballodeiteatriesegueinmanieraprovettaitemps
scuola che preparava le nuove leve per ilKirov, avevafatto
levés,glichassése igalops delle “danze figurate”, uno
parte del gruppo di ragazzi e, in seguito, quale primo
scenariodicuiadesempioRudolfNureyevsiricorderàbene,
ballerinodiquelteatro,avevainterpretatoperlaprimavolta
da danzatore e coreografo ormai affermato, per la sua
ilruolodelPrincipe.
famosa versione del 1967 al Teatro Reale di Stoccolma,
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Molto caratteristica è la scena dell’esibizione dei pupazzi
meccanici,conmusicheparticolariperciascunpersonaggio,
davantiallostuporeeallacuriositàdeibambinicheassistono
alle performances offerte per loro da Drosselmeyer,
l’organizzatoredeisipariettid’intrattenimentoedeiregalida
distribuire. Graziosissimi gli spunti strumentali che
descrivono, tra l’entusiasmo e le manifestazioni di gioia,
lo stato d’animo di Clara alla consegna del suo dono, uno
Schiaccianoci a forma di soldato ussaro, rotto in un baleno
dal
fratellino
dispettoso
e
prontamente
riparato
dall’intervento del padrino. La festa termina con la
danzaGrossvater(laDanzadelNonno)suuntemapopolare
musicale quasi ipnotico e surreale alla circolarità dei flauti
tedesco già utilizzato da Schumann nei Papillons e nel
acutissimiche,ariproduzionedellosquittio,introduceitopi
Carnaval, con l’esilarante minuetto di una coppia di anziani;
intenti ad insidiare la piccola, fino a quando un esercito
soprattutto lui si dà da fare muovendosi comicamente
disoldatinidipiombocapitanatidalloSchiaccianociingaggia
in passi di danza lenti e veloci realizzati a fatica, a rischio
una movimentata battaglia per sconfiggerli. Dal momento
d’ossigeno e colpi della strega, suscitando l’ilarità del
in cui, ottenuta la vittoria, il giocattolo si trasforma in
pubblico. Quando, andati via gli ospiti, la bimba
PrincipeesipresentaaClarainchinandosialeiintuttoilsuo
siaddormentaescoccalamezzanotte,sipassadaunclima
splendore,lamusicaabbandonailgiocoedentranellaparte
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fatatadelsogno,quellanelmondoadultoincuilaintroduce
come già era avvenuto per l’episodio dei topi, ma viene
il suo cavaliere. In un giardino d’inverno si verifica il primo
rassicurata dal Principe che la stringe a sé e le mostra, non
incanto, il Valzer dei Fiocchi di Neveaccompagnato – fatto
più celato dalle maschere, il volto di genitori e familiari:
nuovo e del tutto atipico nel repertorio del ballo - da un
è solo l’incubo dell’adolescente smaniosa di svincolarsi
coretto infantile, un canto di soli suoni senza
e crescere in mezzo alle sue fantasie, lontana dagli adulti
l’accompagnamento di parole; qui la musica appare come
e dalle loro regole. Nella versione più filologica, questa
scheggiata,astrappi,esprimeunraffinatolanguoredimagia
parentesi d’inquietudine musicale corrisponde al racconto
chebens’adattaallanottediNatale,tradanzatriciinbianco
del Principe che narra le sue disavventure, inclusa la lotta
cheemulanoilcaderecopiosodeifiocchiatempodivalzer.
ingaggiata contro i topi, alla Fata Confetto e alla sua corte.
La rassegna delle danze successive è spettacolare, ognuna
Nel secondo atto, cullata da una ondulante berceuse
associata a un prodotto alimentare/dolciario: la Cioccolata
(Andante mosso), la coppia intraprende il suo viaggio per
o Danza spagnola (Bolero, Allegro brillante in 3/4), il Caffè
mare,finchéapprodanelregnodellaFataConfettoriccodi
o Danza araba con la sua centellinata sensualità (Allegro in
sorprese, leccornie e doni danzanti. L’atmosfera è serena,
3/8),ilTèoDanzacinesegiocatasulsuonoguizzantediflauti
ma subentra all’improvviso una fase nervosa, di agitazione,
e ottavino (Allegro moderato), il popolaresco Trépak
qualcosa s’incrina e la musica s’inquieta a turbare di nuovo
oDanzarussa(Moltovivacein2/4),lamelodiaricamatadei
Clara con la ripresa del tema della battaglia tra soldatini
tre flauti nella Danza dei mirlitons (cannoli ripieni di crema)
e topi e la presenza di misteriosa gente in maschera che
odeglizufoli(Andantinoin2/4)conilsuosecondosviluppo
sembra assediarla da ogni parte. Angosciata, tenta la fuga
più solenne, su semicrome staccate al suono di trombe,
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Karajan e tanti altri). Man mano il corpo di ballo arretra in
punta di piedi come sulla piattaforma di un carillon, va via
sulle
ultime
note
del
Valzer
liberando
con
discrezione il palcoscenico per lasciare spazio all’esibizione
finale della coppia protagonista: il maestoso Pas de deux
trova nelle sue variazioni le possibilità virtuosistiche per far
esprimere al meglio la bravura di danzatori e danzatrici,
dasolistioppureinsiemenell’esplosionedelsognoamoroso
e della gioia della festa vissuta attraverso i tanti episodi
mostrati e i paesaggi ammirati. Dopo alcune battute
introduttive che salutano l’ingresso della coppia, c’è
l’Entrata (Andante maestoso e Poco mosso); qui la musica
violini e viole. A seguire, l’incanto del Valzer dei fiori che
siestendeesidistendeinunaserenitàdolceemalinconicaal
rappresenta da sempre una preziosa pagina a sé. Esposta
tempo stesso, vi si avverte l’approssimarsi del risveglio alla
con garbo dai corni, puntellata dal suono dell’arpa,
realtàdiClaraequelsensotragicodellavitacheattraversala
prorompe in un tripudio orchestrale ricco di colori ed
musica, onnipresente in Čajkovskij e nell’anima russa anche
è rimasta autonomamente celebre nella sua articolata
dentrofiabe,confettieaddobbinatalizi.LaIVariazioneèdel
eleganzastrumentaleancheinsaladaconcertood’incisione
Principe a tempo di Tarantella, la II Variazione è di Clara
(dapartedibacchettecelebri,tracuiquelladiToscanini,von
(Andante ma non troppo) con il suono fosforescente della
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procedeincoppianellaCoda(Vivaceassai).NelValzerfinale
e Apoteosi, quando tutto il corpo di ballo si ripresenta
a riproporre, di seguito, accenni delle danze fin lì eseguite
(non si ripete però la musica corrispondente), si arriva con
rapidità alla conclusione, torna la realtà e Clara si sveglia
stringendo a sé il suo amato Schiaccianoci, rimasto nulla di
piùdiungiocattolo.
L’orchestrazione dell’opera sarà ultimata integralmente
il4aprile1892nellapacediMaidanovo,neidintornidiKlin,
nella Russia centrale, ma prima, il 19 marzo a San
Pietroburgo, aveva avuto luogo con strepitoso successo la
celesta. Per la prima volta questo particolare strumento
primadellaSuitedaconcertoop.71aconmusichetrattedal
a tastiera, nato nel 1886 grazie al francese Auguste Mustel,
balletto, diretta dallo stesso compositore che aveva
entra in un organico orchestrale alla prima del balletto, nel
personalmente scelto le pagine da introdurre, evidenziate
’92, con le sue argentate sonorità e gli accordi dolci
con titoli francesi: Ouverture miniature (Allegro giusto),
e martellati, da campanellino, nell’accompagnare la danza
Marche (Tempo di marcia vivo), le Danses caractéristiques:
solista a ritmo saltellante di Clara o della Fata Confetto
DansedelaFée-Dragée(Andantenontroppo),Danzerusse
(a seconda della versione messa in campo). Infine la danza
(Tempo di Trépak, molto vivace), Danse arabe (Allegretto),
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Danse chinoise (Allegro moderato), Danse des mirlitons
Daallora,LoSchiaccianocinonèrimastosoltantounapietra
(Moderatoassai)e,inchiusura,leValsedesfleurs(Tempodi
miliaredegliappuntamentimusicalidiNatale,rappresentato
Valse). Il 16 luglio ci sarebbe stata la prima a Mosca.
ancheinaltriperiodidell’anno,masicollocatraleperledel
Čajkovskij scrisse contemporaneamente sia il balletto sia
repertorio
l’opera in un atto Jolanta, su libretto del fratello Modest,
trasparenza raffinatissima dell’arte di Čajkovskij soprattutto
ispirata al racconto di Henrik Hertz La figlia di Re René che
in ambito di scrittura strumentale. Non c’è un momento in
allafinepreseilnomedallasuaeroina,Yolanta.Il6dicembre
cui l’eleganza sottile dell’orchestrazione perda colpi,
del1892iduetitolivenneropresentatiinsiemeperlaprima
neppureneipassaggidicongiunzione,quandolamusicasifa
volta al Teatro Marinskij di San Pietroburgo, poi fu la volta
discorsivaperesigenzedicollegamenti,diraccontofinease
della prima il 18 dicembre, mentre in Italia la prima ebbe
stesso:Čajkovskijnoncelafaadesserebanale,dimanierae,
luogo alla Scala il 19 febbraio 1938, con la coreografia di
anche quando paradossalmente cede alla tentazione di
Margherita Froman e interpreti principali Nives Poli e Pier
esserlo, si distingue sempre e crea spunti timbrici originali
Luigi Marzoni. Costituirono il cast della prima russa Felics
per ogni episodio e personaggio anche - per presenza
Kšesinskij (Silberhaus), Augusta Ogoleit (moglie di
e durata - minore (come nella parte dei giocattoli animati).
Silberhaus), Timofej Stukolkin (Drosselmeyer), Stanislava
Sembra anzi voler analizzare dal di dentro tutte le scene,
Belinskaja (Clara), Sergej Legat (Schiaccianoci), Antonietta
ammantandole sempre di quella malinconia intensa,
Dell’Era(FataConfetto),PavelGerdt(PrincipeCoqueluche),
discreta, che caratterizza e personalizza il suo stile
direttore d’orchestra il padovano Riccardo Drigo, già molto
compositivo. Motivi scanzonati ma curatissimi, il lirismo
affermatoaSanPietroburgo.
originale dei numeri individuali, la signorilità dei passaggi
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ballettistico
classico-romantico
e
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orchestrali e degli sviluppi di ogni episodio, il tono tragico
al posto di Drosselmeyer e i topi identificati in nazisti, regia
cheattraversaicapillaridellamusicanonostantel’apparenza
del russo Andrej Končalovskij) e la famosa Fantasia Disney
da vetrina delle feste, la nostalgia che pervade anche
del 1940,con laPhiladelphia Orchestradiretta daLeopold
imomentipiùlieti,labellezzatimbricadituttol’insieme,ne
Stokowski, dove degli otto spezzoni animati basati su
fanno un’opera di eccellenza che si rinnova continuamente
musicheclassicheunoèsulloSchiaccianoci.Seibranimusicali
senzamaistancare,anchepereffettodellereinterpretazioni
sono tratti dal balletto: la Danza della Fata Confetto,
eripropostecoreografichecuièsemprestatasottopostanel
La Danza cinese, la Danza degli zufoli, la Danza araba,
tempo. Così tante e diverse l’una dall’altra le riletture da
la Danza russa e il Valzer dei fiori, raffigurate e animate
renderequasiimpossibiletenerneilconto,oltrequellodegli
da pesci bianchi, fiori, foglie, fatine e simpatiche famiglie
approfondimenti personali rimasti più nella storia: Gorskij
difunghettidagliocchiamandorla.
(1919), Lopuchov (1929), Vainonen e Serghiev (1934),
Romanov(1936),Froman(1938),Christensen(1944),Milloss
(1945), Ashton (1951), Balanchine (1954), Rodriguez (1956),
Lichine (1957), Grigorovič (1966), Cranko (1967), Nureyev
(1967), Carter (1968),Neumeier(1971),PetiteBaryšnikov
(1976), Beriozoff e Lazzini (1978), Amodio (1989), Morris
(1991), Bourne (1992), Béjart (1998). Ricordiamo, oltre
all’utilizzoneitantispotpubblicitaridiNatale,anchequalche
pellicola(ilfilmLoSchiaccianocidel2010,conAlbertEinstein
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IscrittanelPubblicoRegistrodellaStampadelTribunalediRimini:n°11del24-05-2011
ISSN:2239-0898
www.aracne-rivista.it
Rubriche2016–L’incontrodelleArti
ClaudiaAntonellaPastorino
LoSchiaccianoci,fantasiadiNatale
IMMAGINI
pag.1-Unascenad'insieme
pag.2-EmissionefilatelicarussadedicataaLoSchiaccianoci
(1992)
pag.3asinistra-PëtrIl'ičČajkovskij
pag.3adestra-E.T.A.Hoffmann,l'Autoreletterario
pag.4-MariusPetipa
pag.6-UnmodellinodelloSchiaccianoci
pag.7-IllustrazionediRobertoInnocentiperlascenadella
battagliatraisoldatinieitopi
pag.8-RudolfNureyeveMerlePark(PrincipeeClara)al
RoyalBallet,1968
pag.9-Valzerdeifiocchidineve
pag.11-Valzerdeifiori
pag.12-Celesta
pag.14-LocandinadelfilmFantasia,prodottodallaDisney
nel1940
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ClaudiaAntonellaPastorino
LoSchiaccianoci,fantasiadiNatale
pag.14-Seried'illustrazioniispiratealballetto
Claudia Antonella Pastorino, giornalista e musicologa, unisce da
pag.15-IfunghettichedanzanoLoSchiaccianocinelfilm
sempre la profonda formazione umanistica all’attività di ricerca
Fantasia
nelcampodellacriticastorico-letterariaedelteatrod’opera.
Ha pubblicato contributi saggistici per quotidiani e riviste (la
storica Scena Illustrata fondata nel 1885 da Pilade Pollazzi, Il
Mattino,IlGiornalediNapoli,LaVocedelMeridione,Musica,)evari
testi. È inserita tra le voci del Dizionario di Musica Classica edito
dalla BUR (Biblioteca Universale Rizzoli). Ha fondato e diretto la
rivista Rassegna Musicale Italiana, dedicata interamente ad
approfondimenti sul teatro lirico, la sua storia e le sue
problematiche.
Collaboratuttora,concontributisaggistici,ariviste,ufficistampa,
programmidisala,caseeditrici.
Pubblicatonelmesedigennaio2016
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