Risposta Dott.Negri - Claudio Bernagozzi
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Risposta Dott.Negri - Claudio Bernagozzi
Domande e risposte: ma è sempre così pacifico che l’appassionato di uno sport, con l’acquisizione del cartellino, è assicurato perché così prevede la legge? Ho letto con attenzione la richiesta di chiarimenti di C. B., che pratica l’attività sportiva dilettantistica, cioè amatoriale e ludica, nel settore atletica/podismo. E’ vero, obbligati a stipulare l’assicurazione per il rischio degli infortuni sono le Federazioni, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di promozione sportiva, cioè gli organismi che si dedicano all’attività sportiva e che sono riconosciuti dal CONI, vale a dire che, in forza di detto riconoscimento, godono di aiuti (contributi finanziari) per il loro impegno nella promozione dello sport. *Una libera associazione di persone e di gruppi che si mettano assieme per praticare e organizzare delle manifestazioni podistiche piuttosto che ciclistiche o di altro genere, non è riconosciuta dal CONI, quindi non riceve contributi né rientra tra i “soggetti” tenuti a stipulare l’assicurazione dell’obbligo. Inoltre, non essendo riconosciuta dal CONI, l’Associazione Sportiva Dilettantistica che vi aderisca non può iscriversi nel registro del più volte nominato Comitato e, in linea teorica, ricevere sovvenzioni da Enti Pubblici (a esempio dal Comune, anche se in una certa località è l’associazione più numerosa e interessa un gran numero di cittadini e quindi è benemerita) e, in concreto, godere delle agevolazioni fiscali invece destinate alle Associazioni Sportive Dilettantistiche iscritte nel registro CONI perché aderenti a Federazioni, Discipline Sportive o Enti di promozione sportiva. *Dò per scontato che l’Associazione sportiva del sig. C. B. sia iscritta a un Ente di Promozione Sportiva, quindi il riferimento che si deve tenere presente è la tessera, cioè il cartellino che l’A.S.D. riceve dall’Ente a cui è affiliata, di solito tramite i Comitati Provinciali o di Zona, e che consegna all’associato. Dalle ore 24 del giorno di ricevimento della tessera l’iscritto all’ Associazione Sportiva Dilettantistica è assicurato ai sensi di legge. L’ Associazione deve quindi curare di rilasciare la tessera previo pagamento dell’iscrizione, che comprenderà anche il cosiddetto premio per l’assicurazione, che deve essere trasmesso al Comitato Provinciale o di Zona che, a sua volta, lo invierà all’Ente di promozione sportiva per il suo versamento alla Compagnia assicuratrice (si è visto che obbligato alla stipula del contratto di assicurazione è l’Ente di promozione sportiva, che è quindi anche obbligato al pagamento del premio). Il possesso della tessera è quindi titolo per godere delle prestazioni assicurative, e se il premio non fosse stato pagato obbligato a corrispondere l’indennizzo è l’Ente che ha emesso la tessera, che avrà diritto di rivalsa nei confronti di chi l’ha rilasciata senza acquisire il premio e versarlo all’Ente. Mi è parso doveroso raccontare quali sono i normali passaggi che precedono l’iscrizione di un “atleta” a un’Associazione Sportiva e le implicazioni che potrebbe comportare. Salto le considerazioni su quanto scrive l’Ente di Promozione Sportiva alle varie Società, perché le risposte ai quesiti che sono stati posti dal sig. C. B. necessariamente investiranno anche tale aspetto. Prima domanda: è veramente un obbligo per una A.S.D., che abbia a promuovere una manifestazione, sia essa agonistica o no, pagare una quota a un E.P.S. o alla Federazione per ottenere il riconoscimento della manifestazione in mancanza del quale non sarebbe operante la garanzia assicurativa stipulata in ottemperanza alla legge? Il regolamento di attuazione della legge che ha introdotto l’obbligo dell’assicurazione contro il rischio infortuni degli sportivi dilettanti riguarda le conseguenze degli infortuni accaduti all’ “atleta” durante la partecipazione a ogni gara o allenamento ufficiale. Ciò significa che la manifestazione deve essere inserita nel calendario ufficiale dell’Ente di Promozione Sportiva o della Federazione a cui la A.S.D. che la organizza è affiliata. Se il contratto di assicurazione che è stato stipulato dall’E.P.S. o dalla Federazione, richiama, senza deroghe più favorevoli all’assicurato, cioè all’atleta tesserato, il decreto che regolamenta e attua la legge, l’assicurazione è operante solo nel caso di manifestazioni ufficiali e di allenamenti pure ufficiali. Infatti l’assicurazione opera a condizione che le attività (gare o allenamenti) si svolgano secondo le modalità, i tempi e nelle strutture o nei luoghi previsti dai regolamenti sportivi delle singole organizzazioni. Seconda domanda: l’obbligo del pagamento della quota all’E.P.S. esiste anche nel caso venga promossa una manifestazione semplicemente ludico motoria? Se la condizione per ottenere l’approvazione ufficiale della manifestazione è il pagamento della quota all’Ente di promozione sportiva e se l’assicurazione stipulata dall’E.P.S. è operante solo nel caso di manifestazioni ufficiali, vi è il fondato rischio, se non la certezza, che i tesserati che partecipano alla manifestazione ludico motoria siano privi della copertura assicurativa in mancanza della non “ufficialità” della manifestazione, se non fosse pagata la quota che la rende ufficiale. Terza domanda: se una manifestazione non è in calendario ufficiale e un Atleta, regolarmente assicurato, subisce un infortunio è ugualmente coperto dalla polizza? Per quanto detto alla prima e seconda domanda, la risposta è no, ovviamente in mancanza della deroga contenuta nel contratto di assicurazione, e da quanto scrive l’E.P.S. pare evidente che la deroga non vi sia. Quarta domanda: gli allenamenti non sempre sono organizzati dalle Società, anzi il più delle volte sono individuali o a piccoli gruppi o anche non nell’immediatezza di una manifestazione “in Calendario”; un infortunio in tale occasione è coperto dall’assicurazione? Anche nel caso di allenamenti, se non svolti secondo le modalità, i tempi e nelle strutture o nei luoghi previsti dai regolamenti delle singole organizzazioni, cioè da Federazioni o Enti di promozione sportiva, l’assicurazione non copre l’infortunio. Dalle risposte ai quesiti che sono stati posti mi pare che si possa trarre una conclusione piuttosto sconfortante. Ogni fine anno si apre, da parte degli Enti di promozione sportiva, la caccia alle Associazioni Sportive Dilettantistiche e quindi alle tessere: più ve ne sono, più alti possono essere i contributi del CONI. Per acquisire Associazioni Sportive e quindi Tesserati, si lavora sul costo del cartellino. Più è basso il costo della tessera o cartellino, che comprende anche il costo dell’assicurazione, più, si suppone, aumenteranno gli iscritti. Nessuno però dice al Tesserato, come emerge chiaramente dalle domande poste dal sig. C. B., che di fatto non è assicurato, o non lo è certamente se decide di fare una corsa a piedi da solo, il podista, o un giro in bicicletta, da solo o con amici, il cicloamatore o il cicloturista. Nulla di nuovo sotto il sole: nessuno da niente per niente, e se il costo della tessera è basso, saranno molto ma molto limitate anche le prestazioni che ne derivano, pur se rigorosamente conformi alla legge. P. Negri Milano, 16 dicembre 2011