disfagia malattia di parkinson

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disfagia malattia di parkinson
STRATEGIE FUNZIONALI ED ESERCIZI
M A LATTI A DI PA R K I NS O N DI S FAGI A CONSIGLI COMPORTAMENTALI E NUTRIZIONALI
ESERCIZI MUSCOLO-ARTICOLRI
PER
MIGLIORARE LA DEGLUTIZIONE
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Questo opuscolo è stato realizzato grazie al libero
contributo di
Alba Bonetti - Parkinson’s Specialist Nurse
Alessandra Basili - Logopedista
Francesca Natuzzi - Infermiera
Chiara Pusani - Dietista
Silvana Tesei - Neurologo
A cura di:
Alba Bonetti
Istituti Clinici di Perfezionamento
Via Bignami 1, 20126 Milano
Ultima revisione
giugno 2014
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
CHE COS’E’ LA
D I S FAG I A
E COME
RICONOSCERLA
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Deglutire
E’ l’atto di convogliare il cibo e i liquidi dalla bocca allo
stomaco. Perché ciò avvenga occorre una buona
motricità, sensibilità e coordinazione di labbra e lingua
per spingere l’alimento in faringe ed esofago, attivando il
riflesso della deglutizione con chiusura momentanea
delle vie aeree.
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Disfagia
E’ la difficoltà ad alimentarsi per bocca cioè di
assumere cibo solido o liquido, masticarlo e
deglutirlo.
La disfagia parkinsoniana è dovuta alla rigidità e alla
scarsa coordinazione dei muscoli preposti alla
deglutizione (ad esempio la muscolatura linguale,
mandibolare, laringea, esofagea).
Può succedere che il cibo, invece di seguire la via
alimentare (faringe, esofago, stomaco), venga
aspirato in laringe (via respiratoria) e, di qui, nei
polmoni. Ciò può causare problemi di malnutrizione
e/o infezioni respiratorie.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
I segni della disfagia
Presenza di tosse durante o subito dopo il passaggio
del cibo: la tosse è un campanello di allarme che ci
segnala la presenza di cibo o liquidi nella via
respiratoria;
Permanenza di cibo in gola e difficoltà di respiro;
Numerosi tentativi di deglutizione per un solo
boccone;
Aumento della salivazione o di muco durante o dopo
i pasti;
Dopo la consumazione dei pasti, comparsa di
raucedine o voce “gorgogliante” (come se ci fosse
del liquido intorno alle corde vocali);
Modesto e costante rialzo febbrile durante le ore
pomeridiane;
Perdita di peso e/o disidratazione.
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COME GESTIRE LA
D I S FAG I A
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Gestire la Disfagia
E’ opportuno alimentarsi durante le fasi “on” cioè di
maggior efficacia del farmaco, essere vigili, riposati
e in grado di comunicare eventuali difficoltà di
deglutizione.
L’ambiente deve essere tranquillo e rilassante
(televisione spenta).
Prima del pasto, può essere utile “preparare” e
stimolare la muscolatura deglutitoria consumando
un alimento freddo (tipo ghiacciolo, granita o
similari).
Alimentatevi con piccole quantità alla volta (si
consideri un boccone pari al contenuto di un
cucchiaino di caffè e di 10-15ml per i liquidi), e
prendetevi tutto il tempo necessario per deglutire.
Rimanete concentrati sulla masticazione e
deglutizione di ciascun boccone, accertatevi di
averlo deglutito prima di procedere con quello
successivo.
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Ponete attenzione alla postura; la schiena è diritta, le
ginocchia piegate a 90° e i piedi ben appoggiati a
terra; durante la deglutizione, il capo è leggermente
flesso in avanti e il mento piegato verso il petto per
proteggere meglio le vie aeree.
!
NO !
NO!
SI
SI
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Gestire la disfagia
Q uando si beve sollevando il mento, i liquidi
vanno facilmente di traverso; si può in questo
caso usare la cannuccia o utilizzare bicchieri
“speciali”, dotati di uno spazio per il naso, che
consentono di bere senza estendere il collo.
O gni due o tre deglutizioni eseguire qualche
colpo di tosse e una deglutizione a vuoto per
eliminare eventuali residui alimentari in
faringe.
Mantenete la posizione eretta almeno per 30
minuti dopo il pasto
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Deglutire i farmaci
La maggior parte dei farmaci antiparkinson
è disponibile sotto forma di compresse o
capsule. Questo può costituire un problema
per chi ha problemi di deglutizione.
!
Chiedi al tuo medico o farmacista se i
farmaci che assumi possono essere spezzati, frantumati,
o sminuzzati (la maggior parte dei farmaci antiparkinson lo
sono) e se possono essere assunti insieme ad altro cibo.
Mantenendo una postura corretta (schiena dritta e mento
leggermente flesso in avanti) assumi i farmaci insieme ad
acqua gelificata, succo di frutta, miele o budino. Oppure
posiziona la compressa in fondo alla lingua, fletti il mento
e guarda il fondo del bicchiere, non estendere il mento
verso l’alto mentre deglutisci.
Se devi assumere altri farmaci (antibiotici, antidolorifici,
anti-ipertensivi) chiedi al farmacista se ci sono
formulazioni alternative alle compresse come sciroppi,
gocce o supposte. Altrimenti segui le indicazioni come per
le compresse antiparkinson.
Non rompere o frantumare le compresse se non
espressamente autorizzato dal medico.
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Se il cibo va per traverso E’ opportuno che chi si prende cura dell’assistito
sappia eseguire la manovra di Heimlich.
La manovra serve a disostruire le vie aeree in caso di
cibo andato di traverso che causa soffocamento.
MANOVRA DI HEIMLICH
CI SI DISPONE ALLE SPALLE DELL’ASSISTITO, SI CINGE IL SUO
ADDOME ALL’ALTEZZA DELLA GABBIA TORACICA PREMENDO
CON FORZA VERSO L’ALTO MENTRE LO SI INVITA A TOSSIRE
!
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DEGLUTIRE BENE E MANGIARE CON GUSTO
Se si accumula saliva
Ricordarsi di deglutire, più volte durante la giornata,
poiché la malattia di Parkinson e i Parkinsonismi
provocano la riduzione dei movimenti automatici
quindi anche della deglutizione.
Migliorare la postura, raddrizzando il busto e la testa
aiuta a ridurre la perdita di saliva.
Masticare chewing gum o succhiare mentine o
caramelle aiuta a deglutire più spesso (solo se
non si sospetta o è accertato un decadimento
cognitivo).
Alcuni esercizi come quelli per rinforzare le labbra e
la chiusura della bocca aiutano a prevenire la
fuoriuscita di saliva. Gli esercizi che rinforzano la
muscolatura labiale sono riportati alla fine di questo
manuale.
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DEGLUTIRE BENE E MANGIARE CON GUSTO
Preparare il pasto
Confezionare ogni pietanza prestando attenzione al
sapore, alla presentazione dei piatti e a una dieta varia ed
equilibrata. Con l’insorgenza della disfagia, infatti,
l’alimentazione si modifica solamente per quanto riguarda la
consistenza dei cibi e delle bevande, mentre restano invariati
i gusti ed i fabbisogni nutrizionali.
Presentare il cibo in piccole porzioni, nella consistenza
giusta e magari in piatti non molto grandi, per evitare di
scoraggiarsi. Altro cibo può sempre essere aggiunto qualora
la porzione sia troppo piccola.
Frazionare l’alimentazione nel corso della giornata in tanti
pasti poco abbondanti per evitare di sentirsi subito sazi e
ridurre il rischio di essere
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Preparare il pasto
I condimenti o lubriAicanti: (olio,
burro, panna, besciamella, ecc.)
agiscono da lubrificanti per cui facilitano
la progressione del bolo alimentare
impedendone il ristagno a livello orale,
faringeo, esofageo.
Gli addensanti: naturali (fecole, amido di mais, patate,
gelatine, tuorlo d’uovo…) e artificiali (preparati
commerciali) aggiunti a cibi e bevande ne migliorano la
consistenza.
Le pietanze omogeneizzate o frullate: sono più
facili da deglutire rispetto ai piatti che presentano allo
stesso tempo componenti solide e liquide (pastina,
minestrone a pezzi, yogurt con pezzi di frutta…); inoltre
questi sono pericolosi perché possono provocare
“polmoniti ab-ingestis”: passaggio di piccole particelle di
alimenti o di liquidi nelle vie aeree.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Consistenza del cibo
In generale il cibo deve avere una consistenza tale da poter
essere deglutito senza provocare i tipici segnali quali tosse,
voce gorgogliante ecc. Il base alla consistenza gli alimenti si
classificano in liquidi, liquidi densi, semiliquidi, semisolidi e
solidi.
• Liquidi: acqua, tè, infusi, tisane. E’ difficile controllarne la
deglutizione.
• Liquidi densi: succhi di frutta, latte yogurt da “bere”.
• Semiliquidi:
gelati, granite, frullati di frutta, passati di
verdura, creme. Sono un po' più consistenti per la presenza
di particelle in sospensione, non richiedono masticazione.
• Semisolidi: budini, mousses, formaggi cremosi, carni
crude o frullate con gelatine, omogeneizzati, polenta
morbida, creme di cereali, gelatine, uova alla coque, acqua
gelificata. Richiedono una deglutizione più impegnativa
rispetto ai liquidi e semiliquidi, ma non la masticazione.
• Solidi: gnocchi di patate molto conditi, pasta ben cotta e
ben condita, pasta ripiena, pesce privo di lische, soufflé,
verdure cotte senza filamenti, ricotta, bande e frutta matura,
pane da tramezzini. Devono esser morbidi, omogenei, e
scivolare con facilità senza provocare attrito al passaggio
sulle pareti del canale alimentare. Richiedono un maggior
impegno nella deglutizione e nella masticazione rispetto
alle precedenti consistenze. 16
DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Da ricordare
Bere molti liquidi: per
garantire un giusto apporto di
liquidi la quantità giornaliera di
acqua assunta non dovrebbe
essere inferiore agli otto bicchieri.
In commercio esistono dei vasetti
!
di acqua gelificata che idrata
come l’acqua e migliora la deglutizione della terapia
farmacologica in capsule.
Utilizzare gli addensanti nei liquidi (acqua, caffè, tè,
succhi, brodi, bibite, ecc.).
Stimolare l’appetito: l’alimentazione deve essere
varia ed appetibile aiutandosi anche con alimenti o
creme colorate
!
!
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Da evitare Pietanze troppo speziate !
pepate o piccanti perché potrebbero
indurre la tosse e quindi
compromettere la deglutizione.
!
Cibi asciutti friabili (cracker,
!
grissini…), filacciosi (ananas, carne)
o pastosi (mollica del pane,
banana).
!
Cibi a doppia consistenza come
pastina o riso in brodo, minestroni.
!
!
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DEGLUTIRE BENE E MANGIARE CON GUSTO
Da controllare
I problemi di deglutizione aumentano il rischio di
malnutrizione. Per prevenirla è importante
monitorare: peso corporeo, varietà e quantità degli
alimenti assunti ed eventuale peggioramento della
disfagia
“DA MONITORARE PER
PREVENIRE PROBLEMI DI
MALNUTRIZIONE”
Il peso corporeo qualora non fosse
possibile rilevarlo (pazienti allettati o con
difficoltà nel salire sulla bilancia)
valutarne visibilmente un’eventuale
variazione (indumenti più larghi, cinture
allacciate più strette…);
La varietà delle scelte alimentari: l’esclusione
di alcuni alimenti può provocare carenze nutrizionali;
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Igiene della bocca
Con la disfagia aumenta la probabilità che i residui di cibo
rimangano in bocca dopo il pasto, per ridurre il rischio di
infezioni è indispensabile avere un’accurata igiene orale
attraverso:
Lavaggio dei denti dopo ogni pasto con spazzolino o
dentifricio
L’uso regolare di filo interdentale e collutorio per la
riduzione della formazione della placca
Uso dello spazzolino: Per svolgere una corretta pulizia dei denti è necessario
inclinare lo spazzolino a 45 gradi rispetto ai denti
effettuando movimenti verticali rispetto alla superficie
dentale, dall’alto verso il basso.
E’ molto importante che i movimenti coinvolgano l’intero
arco dentale superiore ed inferiore, avendo cura di
passare lo spazzolino anche nelle arcate interne e negli
spazi interdentali.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Spazzolare la
superficie esterna
Spazzolare la
superficie interna
!
Spazzolare gli
incisivi superiori
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Se si porta la dentiera
Spazzolare la dentiera dopo ogni pasto o almeno prima
di andare a letto.
Spazzolare e massaggiare
attentamente le gengive con uno spazzolino morbido.
Usare una spazzola separata per pulire i denti naturali
presenti. Se l’impiego di uno spazzolino da denti risulta
doloroso, provare ad usare una stoffa pulita umida
avvolta attorno al dito indice.
Rimuovere la dentiera ogni sera e metterla a bagno
durante la notte per ammorbidire la placca e il tartaro.
Rimuovendo la dentiera dalla bocca per qualche ora si
prevengono le irritazioni gengivali e le infezioni da
candida.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Le dentiere devono essere messe a bagno in
acqua calda alla quale può essere aggiunto del
detergente per dentiera o, se la dentiera non
presenta fermagli di metallo, dell’aceto
(soluzione1:1). Prima di indossare la dentiera al
mattino risciacquarla e spazzolarla.
Non usare polveri o sostanze abrasive poiché
graffiano la dentiera rendendola più suscettibile al
trattenimento dei frammenti, della placca e alle
macchie.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Per chi presta assistenza Oltre ai consigli appena descritti un’attenzione particolare
va posta nei casi in cui chi soffre di disfagia non è
autonomo.
Nell’assisterlo durante il pasto ponete attenzione
alla postura, la schiena deve essere diritta e il
mento leggermente flesso in avanti.
Sedetevi comodi di fronte a lui in modo da poter
controllare come deglutisce.
Proponetegli piccole quantità di cibo alla volta (si
consideri un boccone pari al contenuto di un
cucchiaino di caffè e di 10-15ml per i liquidi), e
lasciategli il tempo necessario per deglutire senza
fargli fretta.
Non distraetelo durante il pasto
Coloro che hanno perso la loro autonomia sono
maggiormente esposti ad infezioni batteriche, si rende
quindi indispensabile, l’applicazione di una routine
giornaliera della pulizia del cavo orale.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Pulizia del cavo orale – routine giornaliera L’igiene orale deve essere effettuata
possibilmente in piedi. Posizionatevi
al suo fianco e con la vostra mano
sopra la sua eseguite l’igiene della
bocca e dei denti.
In alternativa, eseguite l’igiene con
l’assistito in posizione seduta con
busto eretto a 90°.
Pulire i denti con uno spazzolino e un po’ d’acqua e
collutorio a base non alcolica. Spazzolare per circa uno o
due minuti. Premere leggermente lo spazzolino contro
denti e gengive con movimenti circolari o brevi movimenti
lineari. Spazzolare con delicatezza la superficie della
lingua, se lo spazzolino provoca fastidio o sanguinamenti,
al posto dello spazzolino utilizzare un tampone imbevuto
di acqua e collutorio. Con il tampone in verticale rispetto
alla linea gengivale eseguire movimenti circolari per pulire
denti, lingua e asportare placca e residui di cibo.
Terminata la parte di igiene, applicare gel idratante
all’interno della bocca e crema idratante per le labbra.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Per chi presta assistenza Prodotti utili: Per chi preferisce, vi sono in commercio
kits completi di spazzolino, spazzolino
con metodo di aspirazione, tampone e
collutorio per la pulizia del cavo orale di
chi non è autosufficiente.
Se l’assistito è poco collaborante: L’igiene del cavo orale va eseguita aspettando il momento
della giornata in cui l’assistito è maggiormente
collaborante, chiedendo l’aiuto di un secondo caregiver,
utilizzando tecniche di distrazione, e se l’assistito tende a
mordere, o non vuole aprire la bocca utilizzare un
divaricatore buccale per
mantenere la bocca aperta.
Utilizzate guanti monouso e,
per la vostra incolumità,
evitate di mettere le mani in
bocca del vostro caro prima
di aver posizionato il
divaricatore
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
ESERCIZI
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Esercizi per la lingua
Per migliorare il problema della disfagia si consiglia di
eseguire davanti allo specchio gli esercizi di ginnastica utili
per mantenere l’ampiezza dei movimenti della lingua e
masticatori.
Per un trattamento personalizzato si consiglia di rivolgersi
ad un un logopedista.
DA
ESEGUIRE TUTTI I GIORNI
DAVANTI ALLO SPECCHIO
Spingo la punta della lingua contro le guance a destra e
sinistra a labbra chiuse.
Passo la lingua sulle gengive dell’arcata dentaria
superiore e inferiore esternamente e internamente.
Schiocco la lingua con energia producendo il rumore del
galoppo.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Esercizi per la lingua
Carezza del palato: premo con energia la punta della
lingua dietro gli incisivi superiori carezzando il palato
dall’avanti all’indietro.
Dispongo la punta della lingua dietro gli incisivi
superiori poi apro e chiudo la bocca ripetutamente
senza spostare la lingua.
Spingo la punta della lingua contro l’arcata superiore e
inferiore alternativamente.
A bocca aperta spingo la lingua fuori dal cavo orale e
ritorno senza toccare le labbra.
Spingo la lingua più indietro che posso verso l’ugola
come quando pronuncio “CA” e mantengo la posizione
per cinque secondi.
Porto la lingua a ventosa sul palato e spingo con forza.
Muovo la lingua lateralmente verso gli angoli della
bocca a destra e sinistra.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Esercizi per la lingua
Ruoto la lingua intorno alle labbra in senso orario e
anti-orario.
Contro resistenza: pongo un
abbassalingua verticalmente davanti
alla bocca e poi spingo la lingua
anteriormente contro la resistenza
del bastoncino.
!
Eseguo il medesimo esercizio eseguendo una spinta
linguale laterale verso destra e sinistra.
Disporre una piccola caramella sulla lingua (tipo tictac) e muoverla contro il palato in tutte le direzioni
senza “perderla” oppure tirare fuori e dentro dal cavo
orale la lingua senza perdere la caramella.
Disporre una liquirizia o caramella nel solco tra
gengive e guance sopra e sotto e spostarla con la
lingua.
Spostare una caramella su di un piatto attraverso la
sola spinta linguale.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Esercizi linguo-­‐articolari
Ripeti velocemente e in modo chiaro il suono TA e poi le
altre sillabe che forma con le restanti vocali. Poi fai la
stessa cosa con i suoni DA e NA.
Quando sei in grado di pronunciare i singoli suoni in
modo chiaro e veloce, prova a metterli in successione
rapida tipo: TA-DA-NA, NE-DE-TE, DI-TI-NI e così via.
Allenati quindi a ripetere i nomi che terminano con i suoni
detti sopra, ad esempio con il fonema “T”: matto, fatto,
motto, frutta, dato, detto, motto, letto, ghetto, lotto, etc.;
con il fonema D”: vado, coda, cado, soldi, piede, freddo,
caldo, etc. e il fonema”N”.
Con gli altri suoni linguali cioè LA, RA, SA, ZA, CIA, GIA,
SCIA lo schema di allenamento sarà come sopra:
ripetizione in successione veloce del fonema in sillabe
(es.: la-la-la-la,le-le-le-le,li-li-li-li, etc.);
ripetizione veloce di due fonemi alternati tipo le-re, lo-so,
li-zi, sa-cia, etc;
ripetizione di liste di parole contenenti i suoni linguali in
posizione iniziale tipo lampo, intermedia tipo azzurro e
finale come in fascia.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Esercizi per le labbra
Sorriso destra e sinistra e centrale.
!
Bacio e sorriso.
Bocca aperta e chiusa ad “U”.
Vibrazione labiale tipo “BR”.
Massaggiare il labbro inferiore col
superiore e viceversa.
Passare aria dal labbro inferiore al superiore e
viceversa.
Pressione labiale prolungata come nella pronuncia del
suono “M”.
Protrudere le labbra come per dire “CIU’”.
Soffiare.
Fischiare.
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
Aspirare attraverso una cannuccia.
Trattenere un bottone tra le labbra.
Trattenere un abbassalingua tra le labbra.
Ricoprire le labbra con un cerotto di carta e poi
liberarsene.
Gonfiare un palloncino.
Movimento di masticazione a bocca aperta e chiusa
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
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DISFAGIA E MALATTIA DI PARKINSON
SITI INTERNET CONSIGLIATI
Associazione Italiana Parkinsoniani
www.parkinson.it
Associazione Parkinson Trento
www.parkinson-trento.it
Parkinson Italia - Confederazione Associazioni Italiane
Parkinson e Parkinsonismi
www.parkinson-italia.it
Parkinson's Disease Society of the United Kingdom
www.parkinsons.org.uk
European Parkinson's disease Association
www.epda.eu.com
Parkinson's Disease Foundation (PDF) www.pdf.org
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