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SCHEDE: ALIMENTAZIONE e PATOLOGIE DISFAGIA Il termine disfagia indica una difficoltà a deglutire. La disfagia può essere una conseguenza di patologie vascolari (ictus, vasculopatia cerebrale dell’anziano), neurologiche, di interventi chirurgici, che determinano un’alterazione della progressione del cibo attraverso la bocca, la faringe e l’esofago. Quando la capacità di deglutire è compromessa si deve porre particolare attenzione alla dieta, in quanto alcuni alimenti e bevande diventano difficili da deglutire e il regime alimentare deve essere modificato in modo da rendere la consistenza del cibo e dei liquidi più idonea. Occorre assolutamente evitare che i cibi e le bevande vengano inalate nelle vie respiratorie con il rischio di una polmonite “ab ingestis” che potrebbe avere delle conseguenze anche molto gravi. Ma allo stesso tempo occorre prevenire sia la malnutrizione che la disidratazione che molto frequentemente conseguono alla disfagia. AVVERTENZA IMPORTANTE I consigli dietetici forniti sono principalmente indirizzati alle disfagie di grado lieve e potrebbero non essere sufficienti od adeguati in presenza di disfagia di livello moderato o grave. In particolare, se subito dopo la deglutizione compaiono gorgoglio, voce roca o umida, tosse è indicata la valutazione della funzione deglutitoria e del grado di disfagia da parte di un logopedista, figura tecnico sanitaria che è in grado di fornire, in collaborazione con il medico specialista, indicazioni specifiche in merito alla consistenza degli alimenti ed alle precauzioni da adottare per limitare il rischio di inalazione. Alla gestione del paziente disfagico oltre a logopedisti ed infermieri è opportuno che sia coinvolto il Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica ospedaliero territoriale che rappresenta il riferimento per la prevenzione e la cura della malnutrizione legata alla disfagia e che può formulare piani di trattamento nutrizionale, con eventuale inclusione di alimenti a fini speciali (nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni regionali per l’erogazione a carico SSN) e di nutrizione artificiale ove la nutrizione per bocca sia impossibile o insufficiente. © Copyright 2010-30-11Healthcare S.r.l.,S.r.l., Bologna Italy Italy © Copyright 2007OSC - OSC Healthcare Bologna Indicazioni nutrizionali: La terapia nutrizionale nel paziente affetto da disfagia dovrebbe essere rappresentata solo da cibi che possono essere masticati e deglutiti senza pericolo. Facile da masticare non sempre significa anche facile da deglutire. La dieta da assumere dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: 1) consistenza cremosa, evitando cibi appiccicosi che aderiscono al palato e creano affaticamento, ed evitando cibi frammentati o che si sbriciolano in piccoli pezzi (es. crackers, dolci secchi) che si disperdono nel cavo orale e aumentano la possibilità di soffocamento 2) dovrebbero essere eliminati dagli alimenti le bucce, i semi, la pelle, le lische, le componenti fibrose e filamentose 3) anche gli alimenti di consistenza liquida potrebbero non essere indicati in quanto possono defluire nell’area faringea spontaneamente, senza che venga stimolato il riflesso della deglutizione, e quindi entrare nelle vie respiratorie. Per evitare ciò gli alimenti possono essere resi più densi utilizzando delle sostanze addensanti (disponibili in farmacia) 4) in base al grado di disfagia, possono essere controindicati alimenti con doppia consistenza come: latte coi cereali, minestrina in brodo, passato di verdura con pastina, yogurt con pezzi di frutta. Avvertenza: I consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e hanno scopo educativo, ma possono richiedere adattamenti sulla base della situazione clinica individuale. i consiglia cambiamenti dietetici fornitidisono indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica individuale Prima Nota: di procedere dietapuramente è bene rivolgersi al proprio medico curante. Autore: Dott.ssa Maria Letizia Petroni, medico nutrizionista clinico Educazione Nutrizionale G R A N A P A D A N O pag. 1 di 2 SCHEDE: ALIMENTAZIONE e PATOLOGIE DISFAGIA Scelta e preparazione degli alimenti 1) la scelta adeguata è rappresentata da alimenti che formano un bolo omogeneo all’interno della bocca. 2) in caso sia necessario aumentare l’apporto calorico può essere sufficiente aggiungere, durante la preparazione dei cibi, condimenti quali olio, burro, salse, panna, ecc. senza però abusarne. In aggiunta, od in alternativa, sono disponibili integratori ed alimenti già pronti specifici per disfagici. 3) e’ molto importante nell’arco della giornata consumare con le dovute precauzioni frutta e verdura. L’apporto di fibre aiuta infatti a mantenere una normale funzionalità intestinale prevenendo la stipsi (stitichezza), frequentemente associata alla disfagia. 4) per prevenire la disidratazione e contrastare la stipsi occorre assumere almeno 1 litro e ½ al giorno di liquidi. Nel caso di disfagia per i liquidi sono disponibili in commercio appositi gel che possono essere somministrati con un cucchiaino al posto delle bevande limitando i rischi di inalazione nelle vie aeree. Anche l’aggiunta di sostanze addensanti agli alimenti di consistenza liquida può contribuire alla copertura del fabbisogno di acqua. Consigli pratici per il paziente disfagico 1) Mangiare in posizione seduta con le braccia comodamente appoggiate ai braccioli della sedia e con il tronco retto. Piegare la testa in avanti e abbassare il mento verso il torace durante la deglutizione. 2) Mangiare lentamente e con attenzione (evitare di parlare o guardare la televisione) assumendo sempre piccole quantità di cibo per volta. Deglutire due o tre volte ogni boccone, bere servendosi di una cannuccia. 3) Consumare tanti pasti poco abbondanti nel corso della giornata, per evitare un’immediata sensazione di sazietà. Si consiglia un frazionamento in almeno 5 pasti al giorno. 4) Evitare di consumare piatti che presentino al tempo stesso componenti solide e liquide. Preferire cibi di consistenza omogenea, più facili da deglutire. 5) Non parlare durante i pasti. 6) Ogni tanto eseguire dei colpi di tosse, per controllare la presenza di cibo in gola. 7) Mantenere un’accurata igiene del cavo orale, evitando ristagni di cibo, muco e saliva che potrebbero compro- © HealthcareS.r.l., S.r.l.,Bologna Bologna Italy Italy ©Copyright Copyright2010-30-112007 - OSCOSC Healthcare mettere la deglutizione e favorire l’insorgenza di infezioni Avvertenza: I consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e hanno scopo educativo, ma possono richiedere adattamenti sulla base della situazione clinica individuale. i consiglia dietetici fornitidisono indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica individuale PrimaNota: di procedere cambiamenti dietapuramente è bene rivolgersi al proprio medico curante. Autore: Dott.ssa Maria Letizia Petroni, medico nutrizionista clinico Educazione Nutrizionale G R A N A P A D A N O pag. 2 di 2