Laboratorio di stimolazione cognitiva – metodo FEUERSTEIN
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Laboratorio di stimolazione cognitiva – metodo FEUERSTEIN
Laboratorio di stimolazione cognitiva – metodo FEUERSTEIN “ OGNUNO DI NOI E’, RICEVE, DA’. PENSIAMOCI… conoscersi e conoscere per cambiare” 48° Circolo Didattico di Napoli “ Madre Claudia Russo” D.S. prof.ssa Rosa Seccia Docenti /Esperti: Procida / Arcione Docenti/Tutor : De Micco/ Russo Riflessioni tratte dal DIARIO DI BORDO: “Anch’io…allora… sono INTELLIGENTE… anche se non leggo bene, faccio tanti errori quando scrivo e mi imbroglio con i numeri? Non posso crederci … ma… è proprio vero? Sono BRAVA … faccio le stesse cose dei miei compagni … ma è una cosa bellissima … sono tanto contenta. “ Se sbaglio o non riesco subito a fare bene un compito non sono triste, né mi arrabbio, ma riprovo. Prima cancellavo tutto quello che avevo fatto oppure strappavo il foglio e mi rifiutavo di riprendere il lavoro. Ho capito che sbagliando si impara e non sempre l’errore è negativo” “ A chi potrei consigliare questo percorso che sto svolgendo a scuola? Penso a tutte le persone che conosco …anche a mio padre… mi piacerebbe che riflettesse di più prima di fare. Io sto imparando… Se penso ed osservo attentamente, capisco quello che devo fare e quale strategia devo usare per risolvere il compito” Incominciare il racconto dell’esperienza applicativa del Metodo Feuerstein con le semplici parole pronunciate dagli allievi che hanno partecipato al laboratorio di stimolazione cognitiva attivato presso la nostra scuola, per sottolineare la ri-scoperta di sé e/o degli altri che traspare dalle loro parole stesse, dà la percezione immediata dell’efficacia del metodo sperimentato e consente di cogliere appieno la sua forte valenza in campo educativo-didattico. Si evince, più specificamente, la finalità sottesa del metodo, volto a promuovere l’identità e la dignità della persona umana, lo sviluppo delle proprie potenzialità e del senso di appartenenza, l’incremento dell’autostima e la consapevolezza di essere produttore del proprio sapere. Nell’ottica di un rinnovamento costante a garanzia della qualità della formazione, la Dirigente Scolastica ha favorito l’accoglimento in sede collegiale, già nell’anno scolastico 2007/08, dell’opportunità di formazione sul metodo per alcuni docenti offerta dal POLO QUALITA’ di Napoli che da anni, attraverso un’attenta pratica di formazione dei docenti e la proposta di modelli organizzativi ed operativi sperimentali, pone l’accento prioritariamente sulla centralità delle competenze e loro certificazione per una didattica d’aula efficiente ed efficace, mediante l’attivazione di specifici percorsi di ricerca/azione educativa e pedagogica. La proposta che è stata formulata alla scuola, nell’anno scolastico 2008-09, supportata e sostenuta da operatori del settore di alto spessore professionale, ha convinto subito alcuni di noi a mettere in campo le competenze acquisite, anche se non erano poche le perplessità e le difficoltà che intravedevamo in questa prima sperimentazione. Ci siamo, quindi, messi in gioco, cambiando radicalmente modo di far scuola e adottando un approccio completamente diverso: molto più intenzionale, sistemico e sistematico nella relazione, nella comunicazione e in tutte le fasi del processo di apprendimento/insegnamento. Ed immediate sono state le soddisfazioni per i microcambiamenti che si sono registrati, sia a livello comportamentale sia sul piano metacognitivo da parte degli allievi. In tale prospettiva, la sfida educativa affrontata non è stata significativa solo per gli alunni, ma ha arricchito anche noi docenti a livello professionale ed umano. Pur sottolineando le difficoltà che si sono riscontrate nella gestione del gruppo in particolari momenti, per l’irruenza e l’impulsività caratterizzanti i comportamenti della maggior parte degli allievi, anche in ragione del loro basso livello di autostima, su cui si è lavorato prioritariamente per la promozione di un equilibrio emotivo-relazionale, va rilevato che il rendimento complessivo degli allievi è, però, stato abbastanza buono, soprattutto nell’elaborazione delle generalizzazioni e nella ricerca del bridging. Nonostante le difficoltà nell’esecuzione carta-matita e nell’individuazione delle strategie da utilizzare, attraverso la mediazione individualizzata gli allievi sono riusciti a formulare ipotesi risolutive in relazione alle problematiche incontrate, mostrando particolare partecipazione ed interesse al lavoro proposto. La sperimentazione del metodo Feuerstein è stata realizzata nell’ambito PON-AZIONE F1SVILUPPO DELLE COMPETENZE DI BASE ed è stata rivolta a 20 bambini provenienti dall’interclasse di quarta in orario extrascolastico per un totale di 60 h, suddivise in due incontri settimanali rispettivamente di 2 e 4 h ciascuno. Durante le giornate in cui i tempi sono stati più lunghi il percorso è stato articolato in steps che hanno costituito una sequenza di attività/intervento distinta in tre fasi operative Attività in aula, con l’adozione della tecnica del circle-time e della mediazione individualizzata per il lavoro specifico sugli strumenti, utilizzando in parallelo pagine dell’Organizzazione punti/Orientamento spaziale Attività in palestra e/o di distanziamento in laboratorio, per lo svolgimento di proposte motorie, grafico pittoriche, manipolativo-costruttivo-creative inerenti al lavoro svolto precedentemente in aula, utilizzando specifiche tecniche, tra cui cooperative learning e problem solving Attività in aula, per il lavoro sullo strumento Immagini e successive proposte, tra cui simulate e brainstorming operativo. Si riporta di seguito lo schema della programmazione di una lezione secondo i parametri della carta cognitiva che, come è ben noto, ogni applicatore deve compilare per preparare la lezione, per registrare i risultati conseguiti e per valutare i progressi raggiunti dagli allievi SCUOLA…48° CIRCOLO DI NAPOLI… Classe …quarte…….. n° allievi …20…….. Doc.ti. applicatori di primo livello……DE MICCO/ ….. STRUMENTO …Organizzazione punti …… UNITA’…II…………. OBIETTIVI DELL’UNITA’-PAGINA Attribuire etichette a figure che non hanno denominazione universale Individuazione ed utilizzo di punti di riferimento Utilizzo della ricerca per risolvere i problemi Pagina……3……… ELEMENTI NUOVI DELL’UNITA’ PAGINA Figure che non sono designate con termini universalmente condivisi NUOVI CONCETTI E VOCABOLARIO Complesso/semplice, comporre/scomporre, asse, simmetria/asimmetria, podio, tenda ANALISI DELL’UNITA’ A. CONTENUTO Figure complesse simmetriche ed asimmetriche B. MODALITA’ Verbale-Iconografico-simbolica Rappresentazione grafico.pittorica., manipolativo-costruttiva C. OPERAZIONI MENTALI……..In input/elaborazione/output Descrivere, analizzare, ipotizzare, trovare e verificare strategie, pianificare, organizzare , catalogare generalizzare, concretizzare. D .FUNZIONI COGNITIVE (da individuare quelle carenti durante lo svolgimento del lavoro ) Percezione chiara e distinta, trasposizione visiva, conservazione delle costanti,precisione e correttezza dei dati, controllo dell’impulsività, rispetto delle regole di comportamento. E. LIVELLO DI COMPLESSITA’…da verificare la familiarità dell’allievo rispetto al compito F. LIVELLO DI ASTRAZIONE …. da considerare in base alla capacità di ragionamento dell’allievo G. LIVELLO DI EFFICACIA……. da riferire rispetto ai parametri di precisione, chiarezza del compito, velocità L. STRATEGIE Ricerca degli elementi significativi:linea corta e/o lunga, individuazione degli aiuti espliciti,e/o delle figure più semplici , scomporre le figure complesse. OSSERVAZIONE E RIFLESSIONE A. INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPI (GENERALIZZAZIONE) Si può cambiare strategia se quella usata non risulta più valida. Seguire un modello facilita un compito L’uso di codici condivisi facilita la comunicazione B. TRASPOSIZIONI (BRIGING). 1.AREA SCOLASTICA Se la maestra mi dice di parlare di una persona ed io seguo lo schema descrittivo (caratteristiche fisiche, il lavoro che svolge, il suo carattere) posso essere più preciso e svolgere meglio il compito. Leggo o rappresento graficamente gli elementi geografici di un territorio utilizzando una legenda condivisa da tutta la classe. 2. VITA QUOTIDIANA Per arrivare a casa di amici e non conosco la strada è meglio seguire il percorso che mi hanno indicato 3.AREA INTERPERSONALE Nella valutazione dei processi di apprendimento degli allievi i docenti devono adottare criteri condivisi 4. RELAZIONI INTERPERSONALI Se l’atteggiamento distaccato che assumo in certe situazioni può creare disagio ad altri , cerco di mostrare maggiore sensibilità e disponibilità Rappresentativi dell’intera esperienza svolta sono gli schemi riguardanti la valutazione del percorso elaborati dal docente valutatore ed il CD Rom in cui è stato dettagliatamente rappresentato l’intero percorso sperimentale realizzato. Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli SPERIMENTAZIONE LABORATORIO DI STIMOLAZIONE COGNITIVA “METODO FEUERSTEIN” 48° Circolo Didattico Napoli “MADRE CLAUDIA RUSSO” “ Pensando …. si impara: per dare un senso … ai sensi!” Anno scolastico 2009/2010 1 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli L’esigenza di dare attuazione pratica alla sperimentazione del metodo Feuerstein trova origine nella stretta corrispondenza esistente tra situazione territoriale specifica in cui opera il 48° C.D. - con alto disagio e rischio di devianza giovanile - e la necessità di sperimentare percorsi e strategie di innovazione didattica, che sono stati oggetto di un percorso di formazione attuato presso la nostra scuola e che ha riscontrato molti consensi ed un elevato tasso di motivazione tra i partecipanti. Le nostre classi sono caratterizzate dalla presenza di alunni provenienti da diverse estrazioni socio-culturali; molti di essi sono poco motivati, hanno difficoltà di apprendimento non dichiarate e non ricevono alcun tipo di supporto a casa, specie nel lavoro scolastico. La consapevolezza di tale condizione di contesto ha rappresentato il presupposto di fondo della ricerca di modalità d’intervento mirate ad un potenziamento delle abilità cognitive, che – laddove carenti (soprattutto se dovute ad assenza o inadeguatezza di mediazione) – compromettono inevitabilmente l'apprendimento e, di conseguenza, il successo scolastico. Con un livello alto di motivazione e con la curiosità di chi vuole verificare con mano la modificabilità di certi comportamenti, nel corso del corrente anno scolastico, in orario curricolare, è stata posta in essere la sperimentazione del Metodo Feuertsein, segnando così una novità metodologica e organizzativa rispetto all’applicazione del metodo, che questa scuola ha già attuato (a.s. 2008-09) e continua ad attuare (a.s. 2009-10) in ambito PON FSE “Competenze per lo sviluppo” – Obiettivo/Azione F1. La prima fase, successiva alla formalizzazione del progetto, è stata centrata su una dialettica condivisione dello stesso con tutte le componenti interessate – docenti, genitori ed alunni – con lo scopo di rendere partecipi dell’esperienza l’intera comunità scolastica. In particolare, il percorso sperimentale è stato presentato ai genitori, i cui figli erano stati individuati quali destinatari dell’intervento, sia con una comunicazione scritta sia mediante un’illustrazione dettagliata nel corso di specifiche assemblee. Stessa accurata attenzione è stata rivolta agli alunni coinvolti: in occasione del primo incontro di attività, l’impostazione progettuale è stata descritta ed illustrata molto dettagliatamente dai docenti applicatori. Il Percorso ha avuto inizio nella prima settimana di Dicembre 2009, dapprima con un intervento settimanale della durata di un’ora; in seguito con due interventi settimanali per complessive due ore. Classe individuata III^ B IV^ H ORGANIZZAZIONE DELLE CLASSI n° alunni tempi/ore ins. applicatore 1° gruppo: 10 alunni II/III ora del mercoledì Fezza Lucia 2° gruppo: 9 alunni II/III ora del mercoledì Mormone Angela 12 alunni I/II ora del lunedì Sapio Maria Le classi III B e IV H sono state individuate in base ai seguenti criteri: titolarità delle classi da parte dei docenti formati e resisi disponibili per l’attuazione della sperimentazione; composizione dei gruppi/classe con alunni con livelli eterogenei di apprendimento (alto, medio, basso) presenza di allievi segnalati per difficoltà in letto-scrittura e/o diversamente abili. 2 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli In particolare la classe III B (costituita da 19 allievi) è stata divisa in due gruppi equieterogenei di alunni, per consentire l’applicazione del metodo a piccoli gruppi (max 10/12 alunni). Il progetto terminerà in giugno, per un totale di 25/30 ore programmate per la presente annualità, in un’ottica triennale. Fasi di lavoro della sperimentazione Nell’attuazione del progetto sperimentale, si sono susseguite le seguenti fasi di lavoro: Ottobre Individuazione gruppo di lavoro Predisposizione dell’ipotesi progettuale, sulla base delle indicazioni trasmesse dai referenti del Polo Qualità dell’USR per la Campania. Individuazione dei gruppi di alunni da impegnare nella sperimentazione Presentazione progetto ai membri dei Consigli di Classe Novembre/Dicembre Presentazione dell’ipotesi progettuale agli OO. CC. Formalizzazione del gruppo di lavoro: docente referente – docenti applicatori – FF.SS. – docenti di classe Presentazione del progetto ai genitori e richiesta di autorizzazione, anche in vista dell’acquisto degli strumenti Feuerstein Sensibilizzazione dei genitori del Metodo Feuerstein (assemblee) Sensibilizzazione dei docenti delle classi in cui si applica il Metodo Feuerstein Avvio del Progetto Feuerstein nelle classi individuate, previa autorizzazione (all. n° 1) dei genitori degli alunni interessati Marzo/Aprile Verifica in itinere del percorso progettuale con schede operative predisposte sulla base della programmazione di classe Sportello Metodo Feuerstein per docenti/allievi che hanno carenze in funzioni cognitive specifiche individuate dal Consiglio di Classe Partecipazione ai Consigli di Classe interessati dei docenti applicatori Presentazione esiti intermedi agli OO. CC. Maggio/Giugno Verifica finale e valutazione degli esiti Presentazione esiti agli OO. CC. Relazione finale al Polo Qualità 3 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Risultati attesi/metodologie L'attività ha previsto l'utilizzo di due strumenti: "ORGANIZZAZIONE PUNTI" e "ORIENTAMENTO SPAZIALE"; di ogni strumento sono state somministrate alcune schede secondo un criterio di graduazione delle difficoltà, selezionandole sulla base degli obiettivi ritenuti prioritari anche in coerenza con gli obiettivi della programmazione di classe. Obiettivi generali Obiettivi specifici Sviluppare strumenti verbali e operazioni logiche necessari all'apprendimen to e alla comunicazione Promuovere una pratica specifica nella proiezione di relazioni virtuali attraverso esercizi che richiedono all'allievo di identificare figure e tracciare forme date in una aggregazione di punti Lavorare in modo sistematico Scomporre un problema in parti per risolverlo Partecipare ad una conversazione facendo emergere punti di vista e considerazioni personali Sviluppare un sistema di riferimento spaziale stabile anche se relativo che permetta di descrivere le relazioni nello spazio Accrescere il proprio vocabolario, riuscendo ad essere più precisi nella descrizione e nella comunicazione Descrivere un ambiente usando i connettivi spaziali ed i dati sensoriali Sviluppare il pensiero riflessivo e l'interiorizzazio ne ( "pensare prima di agire") Risultati attesi Obiettivi Programmazione di classe Raccontare esperienze ricostruendone le sequenze temporali e casuali Metodologie Cooperative Learning Luoghi Aula Palestra Lezione frontale Adeguare le strategie alle situazioni. Insegnamento individualizzato Sala video Sintetizzare per iscritto un testo Individuare in un problema le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo selezionando i dati forniti dal testo Classificare oggetti, figure, numeri in base a più proprietà Riconoscere il carattere problematico di un lavoro assegnato, individuando l’obiettivo da raggiungere. Foto 1 – Gli alunni simulano un quadrato con il proprio corpo 4 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Valutazione degli esiti e strumenti utilizzati ALUNNI/GENITORI Dopo lo studio di una pagina o di una unità sono state annotate le esperienze personali in classe in relazione al materiale, su di un diario di bordo (all. n°2). Le difficoltà inaspettate, le riuscite inattese, gli esempi di trasposizione spontanea provenienti dagli allievi, le idee di presentazione della lezione, sono risultati un valido supporto sia nella valutazione dei progressi della classe sia nella preparazione delle lezioni successive. Sono state, inoltre, strutturate delle prove di “verifica” a due livelli: intermedia (all. n°4) e finale, precedute da un test d’ingresso (all. n°3), somministrato durante la prima lezione. La valutazione degli esiti è stata, pertanto, di tipo dinamica e collettiva, avente lo scopo di mettere in rilievo e valutare il potenziale di modificabilità degli individui in seno ad un gruppo. Sono stati rilevati i cambiamenti intervenuti all’interno del soggetto stesso, confrontando le sue prestazioni prima e dopo l’apprendimento. A genitori, allievi e insegnanti delle classi interessate è stato somministrato, prima dell’inizio del percorso sperimentale, il questionario delle aspettative, i cui esiti verranno confrontati con il questionario di gradimento, a fine percorso. Tale esame avrà l’intento di calcolare, in termini percentuali il gap eventualmente rilevato tra qualità attesa e qualità percepita dai singoli attori. Riguardo alla durata complessiva dell’attività si sottolinea che 25/30 ore di sperimentazione del metodo sono il minimo indispensabile per poter ottenere qualche risultato apprezzabile. Tuttavia, pur non essendo ancora terminato l’anno scolastico, che consentirà una valutazione finale comprensiva anche degli esiti scolastici relativi agli alunni partecipanti, una prima operazione di verifica in tal senso è stata effettuata sulla base dei seguenti indicatori: grado di partecipazione e di interesse degli alunni; capacità di concentrazione ed attenzione durante lo svolgimento delle attività; capacità di interazione e di comunicazione con compagni e docenti; grado di precisione e accuratezza nell’esecuzione delle schede e delle operazioni connesse; capacità di autovalutazione e di chiedere aiuto. I dati raccolti ci hanno portato a riscontrare un progressivo miglioramento generale delle prestazioni espresse dagli alunni. In qualche caso specifico, per alunni con evidenti difficoltà scolastiche o di comportamento, il miglioramento registrato a livello di maggiore accuratezza di esecuzione e di interazione più positiva coi compagni e con i docenti è stato piuttosto consistente. L’iter seguito nel lavoro svolto ha comunque permesso di riprendere e approfondire osservazioni che affidate solo ad appunti su lavagna o fogli personali sarebbero stati più difficilmente condivisibili. L’impegno dello scrivere, rispetto all’attività della pura verbalizzazione orale, ha portato i ragazzi a prestare maggiore attenzione all’elaborazione dei pensieri e delle riflessioni, caratterizzate da maggiore rigore logico e da ordine nella stesura, oltre l’avere indotto la costante ricerca di una terminologia più appropriata. Si sono susseguiti numerosi momenti di condivisione e socializzazione delle osservazioni effettuate individualmente, mediante il ricorso a lavori di gruppo con restituzione finale nel gruppoclasse delle attività condotte nel piccolo gruppo. In sintesi la modalità di lavoro prevalente è stata la seguente: - presentazione della scheda; - applicazione; - integrazione dell’esercitazione con osservazioni scritte; 5 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli - socializzazione e discussione collettiva, specie nel caso di schede particolarmente impegnative o pregnanti, come la pagina iniziale di ogni strumento. DOCENTI L’esperienza Feuerstein, come sfida educativa, è stata significativa anche per i docenti direttamente impegnati e non, nella sperimentazione. Senza sottovalutare le difficoltà incontrate inizialmente nel “convincere” alcuni colleghi circa la validità del metodo, ci si trova, oggi, nelle condizioni di poter dire che è cambiato il modo di insegnare; modificato è risultato l’approccio relazionale con il gruppo classe, diversa e diversificata è divenuta l’impostazione della “solita lezione”. La tradizionale “lezione frontale” ha lasciato il posto al circle time (foto 1), al ricorso più frequente del braimstorming e - come qualcuno ha scherzosamente dichiarato - “alla disposizione dei banchi alla Feuerstein”. In tale prospettiva, è stato decisivo il sostegno dei docenti interni alla scuola formatisi sul metodo e non direttamente coinvolti per quest’anno: cogliendone il senso e lo scopo primario, hanno potuto agire anche in classe attraverso un’osservazione più intenzionale, riuscendo a rilevare i micro-cambiamenti individuali e l’evoluzione delle dinamiche di gruppo. Il risultato raggiunto è sicuramente un arricchimento a livello umano e professionale della figura docente. Foto 2 - Gruppo di alunni della classe 3^ B 6 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Allegato n° 1 Direzione Didattica 48° CD Madre Claudia Russo – Napoli Prot. n. _________ / ___________ Via Repubbliche marinare 301 Napoli 80147-NAEE340004 Ministero dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA POLO QUALITÀ DI NAPOLI - istituito con D.M. 230/00 – Autorizzazione genitori all’applicazione della sperimentazione del Metodo Feuerstein Io sottoscritto genitore dell’alunno/a……………………………………..iscritto/a alla classe ………….sez………..autorizzo mio/a figlio/a a partecipare alla sperimentazione del metodo di stimolazione cognitiva (Metodo Feuerstein) inserito nel percorso di ricerca azione Qualità d’Aula previsto dal Progetto Qualità. Le attività laboratoriali saranno svolte in orario curricolare da fine novembre 2009 a fine maggio 2010. La suddetta sperimentazione sarà attuata da docenti appositamente formati ed in possesso di attestato di attuatore del Metodo Feuerstein. Napoli Il genitore __________________ 7 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Allegato n° 2 MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA CAMPANIA 48° Circolo Didattico Napoli “MADRE CLAUDIA RUSSO” CODICE FISCALE 80031660634 CODICE CIRCOLO NAEE340004 Via delle Repubbliche Marinare n. 301 - CAP. 80147 - NAPOLI / 081/19706083– dir. 081/5724914 e-mail: [email protected] DIARIO di BORDO DOCENTE …………………………………………………………………………………. Giorno Ora Attività *Inserire informazioni su particolari attitudini emerse e/o problematiche . 8 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Alunni* Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Test d’ingresso 9 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Allegato n° 3 Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli 10 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli 11 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Test d’intermedio 12 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria Allegato n° 4 Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Appendice ai test somministrati GRIGLIA DI VALUTAZIONE TEST D’INGRESSO/INTERMEDIO/FINALE Tipologia di prova : Questionario strutturato Per ciascun quesito punteggio massimo previsto 2 INDICATORI PUNTEGGIO MASSIMO ALL’INDICATORE RISPOSTA ERRATA 0 RISPOSTA NON DATA 1 RISPOSTA ESATTA MA 1,5 CON CORREZIONI RISPOSTA ESATTA SENZA CORREZIONI 13 E 2 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria ATTRIBUIBILE Sperimentazione Metodo Feuerstein – 48° C.D. Madre Claudia Russo Napoli Per quanto riguarda il riferimento alla modalità di misura, si intende precisare che generalmente il punteggio totale del test statico si riferisce ai problemi che i soggetti sanno o non sanno risolvere nel momento della somministrazione del test. La “misura” dell’intelligenza potenziale e della modificabilità, quale obiettivo di valutazione dei test somministrati agli allievi durante la sperimentazione, ha fatto ricorso ad indici dinamici. Gli indici dinamici misurano la modificabilità di un individuo, cioè misurano non il risultato dell’apprendimento, ma l’apprendere stesso. Questo tipo di misurazione consiste nel proporre ai soggetti dei problemi difficili da risolvere per il loro livello evolutivo, nel fornire ai soggetti una sequenza graduata e tarata di aiuti, che esplicitano progressivamente la soluzione dei problemi proposti e nell’individuare il livello di aiuto di cui il soggetto si avvale per risolvere il problema. Ciò ha consentito un’analisi dei microcambiamenti che si sono potuti registrare nei livelli di apprendimento degli allievi. La voce dei bambini1 Francesca: “quando la torta di mia mamma è riuscita male le ho detto di seguire il procedimento indicato sul ricettario perché avere un modello di riferimento evita di fare errori” Raimondo: “per andare alla festa del mio amico ho seguito la piantina indicata sull’invito perché per orientarci abbiamo bisogno di punti di riferimento” Luigi: “se il calciatore fa un fallo è giusto che sia ammonito perché è necessario rispettare delle regole di comportamento” Martina: “ il progetto Feuerstein mi ha fatto capire di più la scuola: da questo momento mi piace di più la scuola” 1 Queste ed altre osservazioni sono documentate nel CD Rom che racchiude le fasi salienti della sperimentazione. 14 Docenti applicatori: Fezza Lucia – Mormone Angela – Sapio Maria