sintesi non tecnica - Geoportale della Lombardia
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sintesi non tecnica - Geoportale della Lombardia
Provincia di Provincia di Bergamo Regione Lombardia Comune di Filago Piano di Governo del Territorio SINTESI NON TECNICA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA dott. arch. Piergiorgio Tosetti Via G. Paglia, 22/a 24100 Bergamo Tel. 035/220260 [email protected] VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 1 SINTESI NON TECNICA INDICE 0 INTRODUZIONE ............................................................................................................2 0.1 FINALITÀ E CONTENUTI DELLA VAS ..................................................................................4 0.2 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA ...............................................................6 0.3 IL QUADRO DEI SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS.............................................6 0.4 IL PARERE MOTIVATO ......................................................................................................8 0.5 ADOZIONE ED APPROVAZIONE: LA DICHIARAZIONE DI SINTESI ............................................9 0.6 ATTUAZIONE E GESTIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO: IL RUOLO STRATEGICO DEL MONITORAGGIO ........................................................................................................ 10 PARTE I – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE .......................................................11 1 QUADRO CONOSCITIVO: INQUADRAMENTO DELL’AREA E DELLE MATRICI AMBIENTALI ......................................................................................................................11 1.1 INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO E TERRITORIALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 11 1.2 DATI METEOCLIMATICI E QUALITÀ DELL’ARIA .................................................................. 12 1.3 ACQUE SUPERFICIALI .................................................................................................. 13 1.4 ACQUE SOTTERRANEE E IDROGEOLOGIA....................................................................... 15 1.5 SUOLO E SOTTOSUOLO ................................................................................................ 16 1.6 INFORMAZIONI NATURALISTICHE E DI PAESAGGIO – BENI AMBIENTALI VINCOLATI ............... 17 2 QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE ......................................18 2.1 ASSETTO DEMOGRAFICO E SALUTE UMANA .................................................................... 18 2.2 SISTEMA ACQUEDOTTISTICO, FOGNARIO E DEPURATIVO .................................................. 18 2.3 RUMORE ................................................................................................................... 22 2.4 RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI ..................................................................... 23 2.5 RIFIUTI ....................................................................................................................... 26 2.6 ENERGIA ................................................................................................................... 27 2.7 MOBILITÀ .................................................................................................................. 28 2.8 TURISMO/STRUTTURE RICETTIVE ..................................................................................... 33 2.9 AMIANTO .................................................................................................................. 33 2.10 ATTIVITÀ ANTROPICHE CON POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE ........................................ 34 3 SINTESI DELLO STATO ATTUALE: PRINCIPALI CRITICITÀ E SENSIBILITÀ AMBIENTALI 38 PARTE II – VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ......................................................42 4 VALUTAZIONE DELLA PROPOSTA DEL DOCUMENTO DI PIANO ..............................42 4.1 LINEE STRATEGICHE E AMBITI STRATEGICI DEL DOCUMENTO DI PIANO ............................... 42 4.2 OBIETTIVI GENERALI, SPECIFICI E AZIONI DI PIANO ........................................................... 45 4.3 VERIFICA DELLA COERENZA ESTERNA ED INTERNA ........................................................... 55 4.4 DEFINIZIONE DELLE ALTERNATIVE .................................................................................. 55 4.5 VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLE AZIONI DI PIANO E SCELTA DELLE ALTERNATIVE ................ 58 4.6 L’INCIDENZA DELLE SCELTE SOVRAORDINATE ................................................................. 86 4.7 MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE ................................................................................. 87 5 MONITORAGGIO ......................................................................................................89 dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 2 0 INTRODUZIONE La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata introdotta dalla Direttiva Europea 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, che configura la VAS quale processo continuo che segue l’intero ciclo di vita del piano, compresa la fase di gestione, allo scopo di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente” (art. 1). La VAS ha lo scopo di garantire la sostenibilità del piano integrando la dimensione ambientale accanto a quella economica e sociale. Essa richiede pertanto la definizione di un percorso integrato comune a quello di pianificazione, pur mantenendo una propria visibilità, che si concretizza nella redazione di un documento specifico denominato Rapporto Ambientale. Secondo le prescrizioni della Direttiva, il Rapporto Ambientale deve dare conto delle modalità di integrazione delle tematiche ambientali nelle scelte alternative prese in considerazione dal piano, deve fornire la stima dei possibili effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del piano, indicando fra l’altro le misure di mitigazione e compensazione e progettando il sistema di monitoraggio e retroazione del piano stesso. E’ prevista anche una Sintesi Non Tecnica, che ne illustra i principali contenuti in modo sintetico e con linguaggio non tecnico, finalizzato alla divulgazione. L’Allegato I all’art. 5 della Direttiva specifica quali devono essere i contenuti del Rapporto Ambientale: contenuti, obiettivi principali del piano e sua coerenza con altri piani o programmi inerenti il territorio comunale; aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano; caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano, compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale; obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario, nazionale o regionale, pertinenti al piano, e modalità con cui se ne è tenuto conto durante la sua preparazione; possibili effetti significativi sull’ambiente e l’interrelazione tra gli stessi; misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali significativi effetti negativi sull’ambiente a seguito dell’attuazione del piano; sintesi delle ragioni di scelta delle alternative individuate e descrizione delle modalità di valutazione, nonché resoconto delle eventuali difficoltà incontrate nella raccolta delle informazioni richieste; misure previste in merito al monitoraggio. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 3 La Direttiva 2001/42/CE prevede inoltre la partecipazione attiva del pubblico in fase di elaborazione del piano. In particolare, richiede che la consultazione delle autorità con specifiche competenze ambientali e di settori del pubblico sulla proposta di piano e di Rapporto Ambientale avvenga prima che il piano stesso sia adottato. Ulteriori Direttive Europee sono state emanate in materia di partecipazione e di accesso del pubblico all’informazione ambientale, ponendosi pertanto ad integrazione e rafforzamento di alcuni concetti introdotti con la direttiva sulla VAS. L’Italia è arrivata in ritardo all’appuntamento del 2004 per il recepimento della Direttiva 2001/42/CE: il recepimento a livello nazionale è avvenuto con il D. Lgs. n° 152 del 03/04/2006, recante “Norme in materia ambientale”, il cosiddetto Testo Unico sull’Ambiente. In data 21 dicembre 2007 è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo 16/01/2008 n° 4 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29/01/2008), recante disposizioni correttive ed integrative del Testo Unico Ambientale in materia di VIA e VAS. Con tale decreto, in accordo con l’enunciato della Direttiva Europea, viene sancita la natura endoprocedimentale della valutazione ambientale di piani e programmi e vengono sanate le contraddizioni e le incoerenze sopra dettagliate, tra la normativa nazionale e quella regionale. La Regione Lombardia, anticipando il recepimento a livello nazionale della Direttiva Europea, ha emanato la Legge Urbanistica Regionale 11 marzo 2005, n° 12 che disciplina il governo del territorio lombardo. Tale legge stabilisce, in coerenza con i contenuti della Direttiva 2001/42/CE, l’obbligo di valutazione ambientale per determinati piani o programmi, tra i quali il Documento di Piano del PGT, finalizzato alla sostenibilità degli strumenti medesimi. La VAS del Documento di Piano, secondo la Legge Regionale, deve evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione; deve individuare le alternative assunte nella elaborazione del piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione o di compensazione che devono essere recepite nel piano stesso. Ulteriore fondamento della legge regionale di governo del territorio è la partecipazione: il governo del territorio deve infatti essere caratterizzato da pubblicità e trasparenza delle attività di pianificazione e programmazione, dalla partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni ed anche dalla possibile integrazione dei contenuti della pianificazione da parte dei privati. In attuazione dell’art. 4 della LR 12/2005, la Regione ha elaborato un documento di “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”, approvato con Delibera del Consiglio Regionale n° VIII/351 del 13/03/2007. Tali indirizzi contengono lo schema generale del processo metodologico- dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 4 procedurale integrato di pianificazione e di VAS che è stato considerato come riferimento per la specificazione del percorso di PGT/VAS del comune di Filago. In data 27/12/2007, con Deliberazione della Giunta Regionale n° 6420 del 27/12/2007, sono state emanate ulteriori “Determinazioni in merito alla procedura per la valutazione ambientale di piani e programmi” (pubblicazione sul BURL n° 4 del 24/01/2008, 2° supplemento straordinario). La Regione Lombardia, il 14 dicembre 2010 ha approvato la Circolare "L'applicazione della Valutazione ambientale di piani e programmi - VAS nel contesto comunale" per fornire ulteriori indicazioni sull’iter procedurale della VAS. 0.1 FINALITÀ E CONTENUTI DELLA VAS La VAS rappresenta, quindi, un supporto alla pianificazione/programmazione finalizzato a consentire, durante l’iter decisionale, la ricerca e l’esame di alternative sostenibili e soluzioni efficaci dal punto di vista ambientale e la verifica delle ipotesi programmatiche, mediando e sintetizzando obiettivi di sviluppo socioeconomico e territoriale ad esigenze di sostenibilità ambientale. A ciò si aggiunga che l’attività di valutazione dei piani o programmi può produrre conseguenti effetti utili per le valutazioni puntuali che dovranno poi essere effettuate a valle sui progetti di singole opere e/o interventi che dal piano stesso siano stati a monte previsti. Il Rapporto Ambientale (RA) costituisce il documento principale del processo di consultazione e di partecipazione del pubblico, in quanto riveste un ruolo centrale come garanzia della trasparenza delle decisioni che motivano l’intero processo di valutazione. Il Rapporto Ambientale del Comune di Filago è articolato in due parti distinte: il Documento di Scoping che viene illustrato in sede di prima conferenza di valutazione e la Valutazione Ambientale Strategica delle scelte di Piano che viene presentata in sede di seconda conferenza di valutazione. 9 Documento di Scoping Il Documento di Scoping, che viene illustrato in sede di prima conferenza di VAS, contiene lo schema del percorso metodologico procedurale seguito, gli indirizzi e la normativa di riferimento, una proposta di definizione dell’ambito di influenza del Piano e della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale. Nel documento di scoping viene effettuata l’analisi del contesto ambientale e socioeconomico al fine di individuare le principali criticità e potenzialità ambientali del territorio. Obiettivo finale di questa analisi è quello di individuare gli elementi che costituiscono una criticità ambientale per il territorio, sia perché rappresentano una passività per il territorio sia per le rispettive caratteristiche intrinseche che possono produrre ricadute sulle matrici ambientali. Ulteriore obiettivo di questa indagine è quello di individuare gli elementi di sensibilità ambientale, intesi come elementi fisici del paesaggio naturale ed antropico e caratteristiche intrinseche dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 5 del territorio che necessitano di una particolare attenzione in fase di pianificazione, in quanto azioni che vanno ad interferire con questi elementi possono dare luogo ad impatti negativi sull’ambiente. 9 Valutazione Ambientale Strategica delle Scelte di Piano Questa seconda parte del Rapporto Ambientale, che viene presentata in sede di seconda conferenza di VAS, costituisce il documento di valutazione delle previsioni di Piano contenute nel Documento di Piano. Alla luce di quanto emerso dall’Analisi del contesto ambientale e socio – economico e di quanto contenuto nella proposta di Documento di Piano, in questa seconda parte: o Vengono illustrati gli obiettivi generali e specifici del Documento di Piano, nonché le azioni previste per attuarli. o Viene effettuata un’analisi di coerenza esterna tra gli obiettivi generali del Documento di Piano e gli obiettivi di sostenibilità della pianificazione sovraordinata. o Vengono identificate le alternative di piano: tra le alternative possibili va poi scelta l’alternativa di intervento migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale, valutata tenendo conto dello scenario emerso dalla fase di analisi ambientale del territorio, dei vincoli e delle criticità presenti, degli obiettivi della pianificazione sovraordinata e delle linee strategiche del Piano, nonché delle osservazioni o delle proposte delle parti interessate, raccolte nella fase delle consultazioni preliminari. o Viene effettuata un’analisi di coerenza interna avente l’obiettivo di verificare che ad ogni obiettivo generale corrisponda almeno un obiettivo specifico e che per ogni obiettivo specifico sia stata identificata almeno un’azione in grado di raggiungerlo. o Viene effettuata la valutazione ambientale delle alternative individuate: in pratica viene valutata la compatibilità delle scelte previste dal Piano con i criteri di sostenibilità del territorio comunale; tali criteri vengono definiti partendo dagli obiettivi di sostenibilità identificati dalla Commissione Europea. o Vengono analizzate eventuali azioni derivanti da scelte di pianificazione sovraordinata che potrebbero incidere in modo determinante sulle qualità delle matrici ambientali del territorio comunale. o Sulla base dell’alternativa selezionata viene definito un Piano di monitoraggio avente il compito da un lato di fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è posto; dall’altro permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie. Il Rapporto Ambientale è comprensivo di una Sintesi Non Tecnica che ne illustra i principali contenuti in modo sintetico e con linguaggio non tecnico, finalizzato alla divulgazione. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 6 0.2 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA I principali strumenti di pianificazione e programmazione di livello regionale, provinciale e sovracomunale attualmente vigenti che sono stati presi in considerazione nell’elaborazione del Rapporto Ambientale sono i seguenti: • • • • • • • • • • 0.3 Piano Territoriale Paesistico Regionale della Lombardia (approvato con D.C.R. n° VII/197 del 06/03/2001); Piano Territoriale Regionale della Lombardia: la Regione Lombardia, mediante Comunicazione di Avvio n° 159 del 20/12/2005, ha dato inizio al percorso di elaborazione del PTR. Ad un anno dall’apertura del Forum per il PTR (31 ottobre 2006) la Giunta Regionale ha approvato la proposta di Piano Territoriale Regionale (D.G.R. n° 6447 del 16/01/2008). La proposta di Piano è passata ora all’esame della competente commissione del Consiglio Regionale e, quindi, al Consiglio stesso per la sua formale adozione e approvazione. Piano di Tutela e Uso delle Acque PTUA (approvato con D.G.R. n° 2244 del 29/03/2006); Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bergamo (approvato con deliberazione consiliare n. 40 del 22.04.2004); Piano Cave della Provincia di Bergamo (approvato con Deliberazione n° VIII/619 del 14/05/2008); Piano d’Azione Ambientale della Provincia di Bergamo - aggiornamento anno 2008 (approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale n° 163 del 11/04/2008) Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (adottato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n° 2 del 28/01/2009). Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Provincia di Bergamo. Piano Agricolo Provinciale 2007-2009 della Provincia di Bergamo. Piano di Miglioramento Ambientale della Provincia di Bergamo – Anno 2009 (è attualmente in corso l’iter di Valutazione Ambientale Strategica del Piano). IL QUADRO DEI SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS I soggetti coinvolti nel processo di VAS, secondo le definizioni della Direttiva e le indicazioni della norma e degli indirizzi regionali sono stati definiti nella Delibera di Giunta Comunale n°110 del 24/09/2009: Autorità proponente e procedente (Pubblica Amministrazione che elabora lo strumento di pianificazione e ne attiva le procedure di approvazione): • l’Amministrazione Comunale di Filago nella persona del Sindaco dott. Massimo Zonca. Estensore del Piano (soggetto incaricato dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo dalla Pubblica Amministrazione VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 7 proponente di elaborare il PGT, e nella fattispecie il Documento di Piano, oggetto della VAS): • dott. arch. Piergiorgio Tosetti - Bergamo Estensore del Rapporto Ambientale (incaricato dello sviluppo del processo di VAS e della redazione del Rapporto Ambientale): • dott. arch. Piergiorgio Tosetti. Autorità competente per la VAS (Autorità con compiti di tutela e valorizzazione ambientale, individuata dalla Pubblica Amministrazione, che collabora con l’autorità procedente/proponente nonché con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di curare l’applicazione della Direttiva e degli indirizzi regionali nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale del Documento di Piano) • arch. Anna Gagliardi – in qualità di responsabile del settore tecnico – Area Edilizia Privata ed Urbanistica. Soggetti competenti in materia ambientale (enti pubblici competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale). I soggetti che devono essere obbligatoriamente consultati in sede delle due Conferenze di valutazione sono: • ARPA Lombardia – Dipartimento di Bergamo; • ASL Bergamo – Distretto dell’Isola Bergamasca (sede di Ponte San Pietro); • Ente Gestore del Parco Locale di Interesse Sovracomunale P.L.I.S. del Basso Brembo; • Consorzio ATS; • Comando provinciale dei vigili del Fuoco; • Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia; Enti territorialmente interessati da convocare alle Conferenze di Valutazione (enti territorialmente limitrofi o interessati ai potenziali effetti ambientali derivanti dalle scelte di Piano) • Regione Lombardia – STER di Bergamo; • Provincia di Bergamo; • Comunità dell’Isola Bergamasca; • Comuni confinanti: Madone, Capriate San Gervasio, Brembate, Osio Sotto, Osio Sopra, Bonate Sotto e Dalmine; • Autorità di Bacino. Altri enti/autorità con specifiche competenze, funzionalmente interessati: • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; • Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca; • Hidrogest SpA; • EcoIsola SpA. Inoltre il Comune di Filago si dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo impegna ad attivare iniziative di VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 8 informazione/partecipazione dei singoli settori del pubblico interessati dall’iter decisionale, mediante il coinvolgimento di: • cittadinanza; • associazioni di Categoria (degli industriali, degli agricoltori, dei commercianti, degli esercenti, dei costruttori edili, …); • associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, WWF, …); • associazioni varie di cittadini ed altre autorità che possano essere interessate ai sensi dell’art. 9, comma 5 del D. Lgs. 152/2006. L’atto di partecipazione specifico della VAS consiste nella convocazione della Conferenza di Valutazione, alla quale vengono invitati gli Enti territorialmente interessati e le Autorità con specifiche competenze in materia ambientale, articolata in almeno una seduta introduttiva ed una seduta finale. La seduta introduttiva è volta ad illustrare il Documento di Scoping e ad acquisire pareri, contributi ed osservazioni nel merito. La seconda seduta è finalizzata a valutare la proposta di Documento di piano e di Rapporto Ambientale, esaminare le osservazioni ed i pareri pervenuti, prendere atto degli eventuali pareri obbligatori previsti. È prevista la partecipazione e il coinvolgimento dei diversi soggetti durante tutte le fasi della VAS con diverse finalità, a seconda dello stadio di riferimento del processo di valutazione. 0.4 IL PARERE MOTIVATO Sulla scorta del Rapporto Ambientale e delle considerazioni emerse durante le Conferenze di Valutazione (e dettagliate nei relativi verbali), l’Autorità competente per la VAS, esprime un parere motivato. Il parere motivato costituisce presupposto per la prosecuzione del procedimento di approvazione del Documento di Piano. Il parere contiene considerazioni qualitative e/o quantitative in merito: a) alla qualità ed alla congruenza delle scelte del Piano alla luce delle alternative possibili individuate e rispetto alle informazioni ed agli obiettivi del RA; b) alla coerenza interna ed esterna del Piano; c) alla efficacia e congruenza del sistema di monitoraggio e degli indicatori selezionati. Il parere ambientale motivato può essere condizionato all’adozione di specifiche modifiche ed integrazioni della proposta del Documento di Piano valutato. L’autorità procedente, in collaborazione con l’autorità competente per la VAS, provvede, ove necessario, alla revisione del Piano alla luce del parere motivato espresso. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 9 0.5 ADOZIONE ED APPROVAZIONE: LA DICHIARAZIONE DI SINTESI L’autorità procedente adotta il Documento di Piano comprensivo della Dichiarazione di Sintesi, volta a: o illustrare il processo decisionale seguito; o esplicitare il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel Documento di Piano e come si è tenuto conto del RA e delle risultanze di tutte le consultazioni; in particolare illustrare quali sono gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, le ragioni della scelta dell’alternativa del Documento di Piano e il sistema di monitoraggio; o descrivere le modalità di integrazione del parere ambientale nel Documento di Piano. L’autorità procedente, ai sensi del comma 4 dell’art. 13 L.R. 12/2005, provvede a: o depositare nella segreteria comunale e su WEB, per un periodo continuativo di 30 giorni, gli atti di PGT con particolare riferimento a: Documento di Piano adottato corredato da Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica, parere motivato, Dichiarazione di Sintesi, sistema di monitoraggio; o dare comunicazione del deposito degli atti sul Bollettino Ufficiale della Regione e su almeno un quotidiano o periodico a diffusione locale; o comunicare l’avvenuto deposito ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati; o depositare la Sintesi non Tecnica, in congruo numero di copie, presso gli uffici della Provincia e della Regione. Entro 45 giorni dalla pubblicazione della notizia di avvenuto deposito, chiunque ne abbia interesse può prendere visione della proposta di Piano e del relativo RA e presentare proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Conclusa la fase di deposito e raccolta delle osservazioni, l’autorità procedente e l’autorità competente per la VAS esaminano e controdeducono le eventuali osservazioni pervenute e formulano il parere motivato e la dichiarazione di sintesi finale. In seguito all’eventuale presenza di nuovi elementi conoscitivi e valutativi evidenziati dalle osservazione pervenute, l’autorità procedente provvede all’aggiornamento del DdP e del RA e dispone, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, la convocazione di un’ulteriore conferenza di valutazione, volta alla formulazione del parere motivato finale. In assenza di osservazioni presentate l’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, nella dichiarazione di sintesi finale attesta l’assenza di osservazioni e conferma le determinazioni assunte nel parere motivato in precedenza espresso. Il provvedimento di approvazione definitiva del Piano motiva puntualmente le scelte effettuate in relazione agli esiti del procedimento di VAS e contiene la dichiarazione di sintesi finale. Gli atti del DdP: dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 10 o sono depositati presso la segreteria comunale ed inviati per conoscenza alla Provincia ed alla Regione, ai sensi del comma 10, art. 13 della L.R. 12/2005; o acquistano efficacia con la pubblicazione dell’avviso della loro approvazione definitiva sul BURL, ai sensi del comma 11, art. 13 della L.R. 12/2005; o sono pubblicati per estratto sul web. Gli atti del DdP approvati (Piano, Rapporto Ambientale, Sintesi non Tecnica), la Dichiarazione di Sintesi finale e il provvedimento di approvazione definitiva devono essere inviati, in formato digitale, alla Regione Lombardia. 0.6 ATTUAZIONE E GESTIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO: IL RUOLO STRATEGICO DEL MONITORAGGIO In fase di attuazione del nuovo strumento urbanistico verrà attuato il Piano di monitoraggio definito nel Rapporto Ambientale, descritto nel presente documento, e verrà data pubblicazione dei Rapporti Periodici di monitoraggio con cadenza annuale. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 11 PARTE I – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 1 QUADRO CONOSCITIVO: INQUADRAMENTO DELL’AREA E DELLE MATRICI AMBIENTALI 1.1 INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO E TERRITORIALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di Filago è situato nell’Isola Bergamasca, territorio dell’alta pianura bergamasca delimitato dai Fiumi Brembo e Adda, e dista circa 20 chilometri dal capoluogo orobico. Il territorio comunale di Filago, centro industriale dell'isola, è situato nella pianura prossima alla destra orografica del torrente Dordo, che a Marne, frazione di Filago, confluisce da destra nel fiume Brembo. Il comune si estende per una superficie di 5,34 km2 e confina partendo da nord in senso orario con Madone, Filago, Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto, Brembate, Filago, Bottanuco. L’altitudine media del comune è pari a 180 m s.l.m.. La popolazione al 31/12/2008 era pari a 3.181 abitanti per una densità abitativa pari a 595,69 ab/km2. Il comune di Filago è facilmente raggiungibile in autostrada attraverso l'uscita al casello di Capriate dell’autostrada A4. Figura 1: Territorio dell’isola Bergamasca dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 12 Considerando la classificazione sismica definita dall’Ordinanza Pres. Cons. Ministri n° 3274 del 20/03/2003, che suddivide il territorio nazionale in zone con livelli di pericolosità che vanno da 1 (rischio massimo) a 4 (rischio minimo), tutto il territorio comunale di Filago è classificato in zona sismica 4 – livello di pericolosità minimo. 1.2 DATI METEOCLIMATICI E QUALITÀ DELL’ARIA Le stagioni intermedie sono relativamente brevi e caratterizzate da una spiccata variabilità. Nei mesi estivi si concentrano le piogge più intense con periodi di bassa pressione. Nei mesi invernali si verificano situazioni di alta pressione e piogge meno abbondanti. Le temperature più elevate si verificano nei mesi di giugno, luglio e agosto, mentre il mese più freddo risulta essere gennaio. Per quasi un terzo dell’anno i nuclei urbani di Filago e Marne si trovino sottovento rispetto ai comparti produttivi presenti lungo il confine OVEST del territorio e alla strade di comunicazione extra-urbane. Pertanto entrambi i nuclei urbani sono i primi recettori della potenziale diffusione di inquinanti in atmosfera derivanti dalle attività industriali e dal traffico stradale. I dati di emissione per il territorio comunale di Filago mettono in luce valori significativi per quanto riguarda i seguenti inquinanti: CO2eq (166,7 kton/anno), acidificanti (6,5 kton/anno), precursori dell’O3 (875,8 ton/anno), NOx (266,7 ton/anno) e CO (214,4 ton/anno) Tra le diverse sorgenti emerge un contributo significativo della combustione nell’industria, del trasporto su strada e del trattamento e smaltimento dei rifiuti. Il monitoraggio degli inquinanti nell’aria rivela alcune criticità per quanto riguarda le concentrazioni il PM10, i principali responsabili dei numerosi episodi di superamento dei limiti di legge nei mesi invernali (PM10), quando il ristagno atmosferico causa un progressivo accumulo degli inquinanti emessi dal traffico autoveicolare e dagli impianti di riscaldamento. Come confermato da ARPA, gli episodi di criticità per il PM10 non sono propri del sito di monitoraggio, ma interessano una vasta area della Pianura Padana. In particolare l’accumulo delle polveri fini nei bassi strati atmosferici durante la stagione fredda, ed il conseguente superamento del valore limite normativo, è modulato principalmente dalle condizioni climatiche che si instaurano sulla pianura lombarda in inverno, oltre alle caratteristiche geografiche della regione. Le linee di intervento da considerare attentamente per un miglioramento della qualità dell’aria che l’Amministrazione Comunale intende valutare riguardano: la possibilità di ridurre il traffico all’interno del paese, senza avere comunque ripercussioni sulle caratteristiche economiche del Comune; azioni di sensibilizzazione nei confronti dell’organo di controllo competente, degli enti sovracomunali e degli enti comunali confinanti, al fine di concordare congiuntamente degli interventi mirati a ridurre l’inquinamento; dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 13 1.3 il monitoraggio e il controllo delle emissioni degli impianti industriali di concerto con gli organi di controllo, mediante il coinvolgimento diretto delle aziende, al fine di concertare eventuali azioni di risanamento. ACQUE SUPERFICIALI Il territorio del Comune di Filago è caratterizzato dalla presenza di diversi corsi d’acqua superficiale: o Fiume Brembo che segna il limite orientale del territorio del comune di Filago. Esso scorre incassato di 20÷30 m rispetto al piano campagna. Il regime idrologico del fiume è a deflusso perenne. o Torrente Dordo: attraversa tutta l’Isola Bergamasca tagliando trasversalmente il territorio del Comune di Filago da NO a SE, per poi confluire nel fiume Brembo. o Rio Zender: segna la porzione sudoccidentale del confine comunale di Madone, e per un tratto di 250 m, in corrispondenza della discarica di RSU ubicata lungo il suo corso, ove è stato deviato e tombinato. A valle di tale tratto riprende il suo corso originario e confluisce nel Dordo ad W dell’abitato di Filago. Presenta periodi di secca estivi. o Rio Vallone: nasce dalle acque di scolo dei terreni posti fra il comune di Filago e di Bottanuco, scorre lungo il margine nord occidentale del territorio comunale, incassato in incisioni profonde nel Pianalto ferrettizzato, e sfocia nel Torrente Dordo poco a valle del Rio Zender. La litologia prevalentemente argillosa dell’area, e quindi lo scarso drenaggio delle acque superficiali ha favorito la creazione di una fitta rete di affluenti sia in sponda destra che sinistra. o Roggia Masnada: canale artificiale con fondo cementato derivato dal fiume Brembo, alimenta le centrali dell’ENEL localizzate presso Bonate Sotto e presso il ponte dell’autostrada A4. Essa scorre nel territorio del comune di Filago per circa 3,6 km I corsi d’acqua ricadenti nel territorio comunale di Filago ed appartenenti al Reticolo Idrico Principale, così come riportati nell’Allegato A alla DGR 7/7868 del 25/01/2002, sono il Fiume Brembo e il Torrente Dordo; tale reticolo è di competenza regionale sia per quanto riguarda gli interventi di gestione e manutenzione che per le attività di polizia idraulica. Per quanto riguarda la rete idrografica minore il principali corsi d’acqua presenti all’interno del territorio comunale sono il Rio Vallone e il Rio Zender. Nell’ambito del territorio comunale, sulla base di quanto riportato nel SIBITER (Sistema Informativo per la Bonifica, l’Irrigazione e il Territorio Rurale), il Canale Adda-Serio è l’unico canale di competenza del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, il quale è responsabile della sua gestione e manutenzione, delle attività di polizia idraulica e la relativa riscossione dei canoni concessori. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 14 La Roggia Masnada è, invece, gestita dall’Enel. La qualità dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo principale riscontrata è la seguente: - lo Stato Ecologico del Fiume Brembo è stato valutato “sufficiente”. Per questo corso d’acqua il PTUA prevede che venga raggiunto il livello “buono” entro il 2016; - il Torrente Dordo è, invece, in una situazione molto critica caratterizzata da un ambiente acquatico fortemente inquinato e alterato. Non essendo classificato come corpo idrico significativo, il PTUA non stabilisce obiettivi di qualità per questo torrente. Fasce Fluviali PAI Dall’analisi del Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI), approvato dall’Autorità di Bacino del Fiume con Deliberazione n. 18 del 26/04/2001, è possibile individuare le aree potenzialmente interessate direttamente o indirettamente dagli eventi di massima piena del Fiume Brembo. PAI identifica 3 distinte fasce fluviali: - Fascia A: Fascia di deflusso della piena: costituita dalla porzione di alveo sede prevalente, per la piena di riferimento (Tr = 200 anni), del deflusso. - Fascia B: Fascia di esondazione: esterna alla precedente, interessata da inondazione al verificarsi della piena di riferimento (Tr = 200 anni). - Fascia C: Area di inondazione per piena catastrofica: costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente, può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi (Tr = 500 anni e/o massima piena storica) All’interno delle fasce A e B valgono le prescrizioni ed i divieti delle NdA del PAI stesso. Per quanto riguarda la fascia C è lasciato ai Comuni la possibilità di normare. Con riferimento agli elaborati del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico approvato dall’Autorità di Bacino del fiume Po è possibile individuare nel territorio del Comune di Filago le tre fasce previste da PAI, visibili nell’estratto riportato nella seguente figura e nella Carta idrogeologica dei vincoli riportata in allegato 1. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 15 Figura 2: Estratto del PAI: individuazione delle fasce di esondazione del Fiume Brembo che interessano il territorio comunale di Filago (Fonte: Sistema Informativo Territoriale – Autorità di Bacino del Fiume Po) Il Comune intende apportare una modifica alla perimetrazione delle Fasce PAI come definite dall’ABPO in località Molini, in quanto protetta da arginatura di recente realizzazione. 1.4 ACQUE SOTTERRANEE E IDROGEOLOGIA Per quanto riguarda le falde acquifere sotterranee, nello specifico del territorio in esame, si evidenzia una morfologia piezometrica molto accidentata e frastagliata, in relazione alla distribuzione e all’entità dei prelievi civili e industriali in atto. La falda è posta a profondità compresa tra 40 e 30 metri dal piano campagna, considerate le escursioni dovute alle alimentazioni. La litologia del sottosuolo è caratterizzata da uno spessore iniziale di circa 14 metri costituito da argille, talora ghiaiose con clasti alterati , quindi si succedono in profondità ghiaie e conglomerati. Lo spessore argilloso iniziale costituisce un elemento di salvaguardia della falda. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 16 Il flusso idrico sotterraneo è orientato da nord-ovest verso sud-est, dato che le non trova riscontro con l’assetto della falda che, nel territorio dell’Isola, si dispone con un flusso orientato da nord-est verso sudovest. Il PTUA classifica la porzione meridionale del territorio comunale di Filago come “Area di ricarica degli acquiferi profondi”: questa zona presenta una specifica predisposizione a favorire l’alimentazione delle falde acquifere fino a notevole profondità. I dati disponibili più recenti sulla qualità delle acque sotterranee del comune di Filago sono quelli relativi al monitoraggio delle acque sotterrane realizzato dalla Provincia di Bergamo nel 2005. Tale monitoraggio ha rilevato una contaminazione della falda acquifera da Freon 141 b nei comuni di Madone, Filago, Capriate S.Gervasio e Brembate. Lo studio elaborato dall’Istituto I.C.P.S. di Busto Garolfo (MI) ha escluso la possibilità per la popolazione di significativo rischio acuto e cronico, sia per ingestione che per inalazione, in relazione ai valori di concentrazione massimi registrati. 1.5 SUOLO E SOTTOSUOLO Il territorio di Filago si presenta oggi come un’area fortemente industrializzata, benché, dopo la seconda guerra mondiale, il paesaggio fosse essenzialmente agricolo. Alla fine degli anni ’50, il riconoscimento di area depressa ha determinato, mediante finanziamenti ed agevolazioni, nuovi insediamenti industriali; l’industria chimica seguita da quella meccanica e tessile rappresentano oggi un grosso polo provinciale. Le coltivazioni adottate sono quelle tipiche della pianura lombarda, in cui è diffusa la produzione di cereali: grano, orzo e mais. Negli ultimi anni in alternativa al mais si è diffusa anche la soia, grazie alle normative CEE. Solo una minima parte del territorio è utilizzato a prato. La superficie comunale pari a 5,44 km2, è occupato da aree urbanizzate per il 40,5 %, aree agricole per il 43,4 % , per il restante 15,3% da aree boscate e 0,8 % aree idriche. Nel territorio comunale di Filago sono presenti due cimiteri, uno nella Frazione di Marne e uno nel nucleo di Filago, le cui fasce di rispetto variano da 65 metri a 80 metri (a seconda del cimitero considerato). Il territorio comunale ricade quasi esclusivamente nella classe di fattibilità geologica II (fattibilità con modeste limitazioni). In classe III (fattibilità con consistenti limitazioni) e in classe IV (fattibilità con gravi limitazioni) ricadono le aree limitrofe agli argini dei principali corsi idrici. Si rimanda nello specifico alla tavola revisionata nell’ambito dell’aggiornamento dello Studio Geologico. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 17 1.6 INFORMAZIONI NATURALISTICHE E DI PAESAGGIO – BENI AMBIENTALI VINCOLATI Come già esposto nei capitoli precedenti, il territorio di Filago è prevalentemente antropizzato. Le aree boscate del Comune di Filago appartengono in prevalenza al paesaggio del sistema idrografico principale ed hanno particolare valore naturalistico, ambientale, ecologico. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del basso corso del fiume Brembo riconosciuto ufficialmente dalla Provincia di Bergamo nel febbraio 2005 interessa una superficie di 974 ettari, distribuiti lungo entrambe le sponde del fiume orobico, da Bonate Sotto a Madone a Filago e da Dalmine a Osio Sopra a Osio Sotto e a Boltiere. Il Parco interessa tutto il confine est del territorio comunale, buona parte del confine ovest e una larga fascia che taglia il territorio comunale in direzione SENO, a sud del centro abitato di Filago, comprendendo la frazione di Marne. Il Parco (PLIS del Basso Corso del Fiume Brembo) presenta una notevole varietà di paesaggi vegetali ed è una zona preziosa per la fauna, dove gli animali possono trovare cibo, riparo dai predatori e ambienti adatti alla riproduzione. Numerosi sono gli edifici degni di nota. Vanno ricordati, in particolare, il castello di Marne, sorto in epoca medioevale, dove il torrente Dordo sfocia tortuosamente nel Brembo, il Palazzo Adelasio, i resti del ponte Corvo e la Torre Avogadri, sita nel centro abitato di Marne. In ambito sacro particolare interesse riveste la chiesa parrocchiale di Filago, la chiesa della Madonna di Lourdes e la chiesa di San Bartolomeo. Nel territorio comunale di Filago sono presenti i seguenti beni vincolati ai sensi del D. Lgs. 42/2004: Beni culturali e Beni oggetto di specifiche disposizioni di tutela (art. 10 e 11 del D. Lgs 42/2004): - Torre Avogadri e Castello di Marne; - Ponte Corvo; - Chiesa di San Barolomeo. Corsi d’acqua superficiali vincolati ai sensi dell’art. 142, comma 1.c del D. Lgs. 42/2004 e s.m.i., con la relativa fascia di rispetto di 150 m: Fiume Brembo. Pertanto l’area soggetta al vincolo ai sensi dell’art. 142 comma 1 lettera c riguarda la zona compresa entro la distanza di 150 m dal corso d’acqua, per la quale gli interventi edilizi dovranno essere esaminati da apposite commissioni ambientali per il rilascio dell’autorizzazione paesistica. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 18 2 QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE 2.1 ASSETTO DEMOGRAFICO E SALUTE UMANA Nel corso degli ultimi decenni, il comune di Filago ha registrato un aumento costante della popolazione residente (pari a circa il 16,3%), che ha raggiunto nel 2008 i 3.173 abitanti. La densità abitativa media registrata nell’anno 2008 è alta, infatti risulta pari a 610,2 ab/kmq, mentre lo stesso dato registrato dalla Provincia di Bergamo, sempre nel 2007, è pari a 389,1 ab/kmq. Per quanto riguarda la tematica della salute umana si è fatto riferimento all’Atlante di epidemiologia geografica “La mortalità oncologica in Provincia di Bergamo” relativo agli anni 1995-2003 elaborato dall’ASL della Provincia di Bergamo All’interno dell’“Isola Bergamasca” i decessi per tumori sono significativamente più numerosi nei maschi, per i quali i tumori mortali principali sono quelli al polmone (soprattutto), al fegato, linfomi e leucemie, classifica che si conferma anche per le femmine seppur con una minor rilevanza per il tumore al polmone (attenzione però: per l’Isola non si possiedono statistiche sul tumore al seno). 2.2 SISTEMA ACQUEDOTTISTICO, FOGNARIO E DEPURATIVO Per verificare la potabilità dell’acqua immessa nella rete, il Laboratorio Analisi SpecialChimica di Merate (LC), su incarico del Comune, effettua mensilmente l’analisi chimica e microbiologica di alcuni campioni d’acqua prelevati su tre punti di distribuzione pubblici: la fontanella sita davanti al Municipio, la fontanella del cimitero di Marne e quella del cimitero di Filago. I rapporti di prova delle analisi effettuate sono consultabili sul sito internet del Comune di Filago. Per quanto riguarda i volumi di acqua prelevati dall’acquedotto comunale e approvvigionati sul territorio in esame l’andamento dei consumi idrici registrato triennio 2006-2008 si è mantenuto costante. Sul consumo idrico incidono significativamente le attività industriali e produttive presenti sul territorio comunale. Considerando: il volume d’acqua potabile massimo approvvigionabile dall’Acquedotto Pianura Bergamasca, la dotazione idrica minima da garantire alle utenze (valore consigliato dalle Norme Tecniche Attuative del PTUA) e il valore medio di perdita in rete, e confrontando tali valori con la dotazione idrica da garantire nel giorno di massimo consumo, è possibile affermare che il fabbisogno idropotabile del comune di Filago non è garantito dall’attuale sistema di distribuzione acquedottistico. Il fabbisogno idropotabile, però, dipende da molteplici fattori, tra i quali i più dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 19 importanti sono: - la popolazione e le dinamiche di crescita; - le abitudini all’uso della risorsa da parte dei singoli; - l’influenza del clima nell’uso della risorsa. Nel Comune di Filago l’influenza della popolazione e delle sue dinamiche non è particolarmente significativa in quanto, negli ultimi anni si sono registrate crescite moderate e il turismo è pressoché assente. Per quanto attiene al tema del risparmio idrico, esso è fortemente condizionato dalle abitudini dell’utente/cittadino e delle attività produttive insediate sul territorio. L’influenza del clima risulta particolarmente importante nei confronti del fabbisogno quotidiano e della disponibilità dell’acqua, quindi del sistema di approvvigionamento. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio Tecnico di Filago, da ABM Next e da Hidrogest non si sono mai verificate situazioni particolarmente critiche relative all’aspetto dell’approvvigionamento idrico. Nella figura seguente, estratta dal SITER della Provincia di Bergamo, viene riportata la Carta delle Piccole Derivazioni con l’indicazione dei pozzi presenti sul territorio comunale di Filago (nel comune di Filago non sono presenti derivazioni superficiali). dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 20 Figura 3: Carta delle derivazioni nel Comune di Filago (Fonte: SITER Provincia di Bergamo – aggiornamento al 31/12/2008) L’unico pozzo soggetto a “Vincolo aree di captazione idropotabile”, attualmente non utilizzato per rifornire l’acquedotto comunale, è quello rappresentato in fig.3 . L’area circostante il pozzo, identificata come “Zona di rispetto”, è sottoposta a vincoli e destinazioni d'uso tali da tutelare qualitativamente e quantitativamente la risorsa idrica captata. La zona di protezione deve essere delimitata per assicurare la protezione del patrimonio idrico. In esse si possono adottare misure relative alla destinazione del territorio interessato, limitazioni e prescrizioni per gli insediamenti civili, produttivi, turistici, agro-forestali e zootecnici da inserirsi negli strumenti urbanistici comunali, provinciali, regionali, sia generali sia di settore. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 21 Figura 4: Estratto della carta idrogeologica dei vincoli: zona di rispetto del pozzo sottoposto a vincolo La rete fognaria del Comune di Filago è di proprietà comunale, la cui gestione è stata ceduta nel novembre 2009 dal Comune ad UniAcque SpA. La rete di fognatura comunale è costituita principalmente da fognature miste. Al momento non è previsto un programma per la separazione della rete di raccolta delle acque reflue urbane dalle acque meteoriche. Tale separazione viene effettuata sulle nuove lottizzazioni industriali o residenziali in conformità al Regolamento Regionale n. 3/2006. La rete di fognatura pubblica attualmente copre tutto il territorio urbano, pertanto si può stimare che la popolazione servita sia oltre il 95% del totale dei residenti, se si escludono alcune case sparse e l’area industriale a sud del territorio. Tutta la rete fognaria del comune di Filago è collegata al Depuratore Intercomunale dell’Isola a Brembate Sotto. Hidrogest S.p.A. è proprietaria e gestore degli impianti di depurazione. Sulla base dei dati relativi alle analisi effettuate nell’anno 2008 sulle acque reflue in uscita al depuratore di Brembate si può affermare che i limiti normativi in uscita sono sempre stati rispettati. Nel Comune di Filago, oltre agli scarichi della rete fognaria comunale (2 sfioratori di piena e 1 terminale delle acque bianche) sono presenti 12 scarichi in Corpo Idrico Superficiale e/o su Suolo. La maggior parte degli scarichi avviene in due corpi recettori: rio Zender e rio dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 22 Vallone, che confluiscono entrambi nel torrente Dordo. Ai fini della sostenibilità e del risparmio energetico, si propone di integrare il Regolamento Edilizio con l’inserimento di criteri specifici sul contenimento dei consumi idrici, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento Regionale n. 2 del 24/03/2006, che prevedano specifiche norme che garantiscano per tutti i nuovi fabbricati (e anche per gli interventi relativi al patrimonio edilizio esistente) criteri e sistemi di progettazione e costruzione tali da: 9 introdurre la contabilizzazione individuale dell’impiego di acqua potabile, tale da garantire che i costi per l’approvvigionamento idrico sostenuti dall’immobile vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da ogni singolo proprietario o locatario, favorendo comportamenti corretti ed eventuali interventi di razionalizzazione dei consumi. 9 razionalizzare i consumi idrici, per esempio, adottando sistemi di rubinetteria dotati di limitatore di flusso, che permette di regolare il flusso dell’acqua in funzione della necessità e della pressione e di diffusori per la miscelazione dell’aria con l’acqua. A tale scopo sono anche utilizzati limitatori di pressione collocati nelle tubazioni d’entrata e rubinetti monocomando (nel caso di edifici non residenziali, rubinetti con temporizzatore od elettronici). 9 ridurre il consumo di acqua potabile utilizzando, per esempio, dispositivi per la regolazione del flusso di acqua dalle cassette di scarico dei gabinetti, in base alle esigenze specifiche o alimentando le cassette di scarico dei WC con le acque grigie provenienti dagli scarichi di lavatrici, vasche da bagno e docce, previo apposito filtraggio, verso un serbatoio di accumulo idrico. 9 recuperare le acque meteoriche, raccolte dalle coperture e dai tetti degli edifici e convogliate in un appositi serbatoi interrati per scopi irrigui e non potabili. 2.3 RUMORE Per inquinamento acustico si intende l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Gli elementi principali che caratterizzano il territorio, soprattutto dal punto di vista della presenza di sorgenti sonore, con influenza quindi sul clima acustico generale, sono di seguito elencati e commentati: Il sistema della Viabilità Il sistema di distribuzione locale principale è basato su pochi assi, che si innestano con la rete sovralocale solo verso ovest, data la barriera naturale costituita dal fiume Brembo a est. Il sistema viario presente nel territorio dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 23 comunale di Filago influenza in maniera importante il clima acustico riscontrabile nel territorio comunale, anche in corrispondenza di zone residenziali. Il rumore, infatti, imputabile al traffico o comunque ad una modalità d’uso della strada da parte dei veicoli non adeguato al contesto urbano attraversato, è segnalato come la causa principale che rende la piazza, la zona industriale e il centro storico come luoghi sgradevoli. Le zone ricadenti nel Parco del Basso Brembo Tutto il territorio comunale costeggiante il fiume Bremo e il torrente Dordo risulta inserito, dal punto di vista urbanistico, all’interno dell’omonimo Parco del Basso Brembo: si tratta di una porzione di territorio di notevole valenza paesaggistica, con scarsa presenza di zone residenziali, senz’altro meritevole di essere tutelata anche dal punto di vista dell’inquinamento acustico. Le zone industriali Le attività produttive principali riscontrabili nel territorio comunale di Filago sono ubicate lungo tutto il lato ovest del territorio comunale, dove lo strumento urbanistico comunale vigente localizza idonee aree a destinazione produttiva. Questa zona industriale risulta isolata dal centro abitato, cosicché anche la presenza di insediamenti produttivi di notevole dimensione e complessità tecnologica, con conseguente possibilità di emissioni sonore particolarmente intense, non costituisce attualmente disturbo per le zone residenziali più prossime, situate lungo Via delle industrie. E’ importante sottolineare che la redazione del Piano di Classificazione Acustica e del Regolamento Acustico si riferisce all’anno 1998: in questi nove anni sono intercorse delle modifiche sostanziali nell’assetto urbanistico e programmatico del comune. Considerando infine le scelte di pianificazione che saranno previste dal nuovo Piano di Governo del Territorio, si raccomanda di provvedere all’aggiornamento del Piano di Classificazione Acustica Comunale e del Regolamento Acustico. 2.4 RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI Il termine radiazioni viene abitualmente usato per descrivere fenomeni apparentemente assai diversi, ma connessi con la propagazione di energia nello spazio quali, ad esempio, l'emissione di luce da una lampada, di calore da una fiamma, di particelle da una sorgente radioattiva, di raggi X. Le radiazioni si distinguono in ionizzanti e non ionizzanti , in funzione della diversa energia ad esse associata. La fonte principale d'esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti é quella derivante dal fondo naturale (radionuclidi naturali presenti nell'atmosfera e sulla terra) e tra questi il contributo maggiore è dato dall’esposizione al radon negli ambienti chiusi (radon indoor). In Italia ancora non c'è una normativa per quanto riguarda il limite massimo di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 24 concentrazione di radon all'interno delle abitazioni private. Si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità Europea di 200 Bq/m3 per le nuove abitazioni e 400 Bq/m3 per quelle già esistenti. Una normativa invece esiste per gli ambienti di lavoro (D. Lgs. n° 241, del 26/05/2000) che fissa un livello di riferimento di 500 Bq/m3. Per le scuole non vi sono indicazioni ma si ritiene per il momento di poter assimilare una scuola ad un ambiente di lavoro. Il valore più alto registrato a Filago, espresso come media annua su singolo punto di misura, risulta pari a 287 Bq/mc, con un valore di 407 Bq/mc sul secondo semestre (fonte dei dati : Asl Bergamo). Tale circostanza impone in ogni caso una attenzione particolare al fattore di rischio specifico. Allo scopo di minimizzare l’esposizione della popolazione al radon indoor, gli accorgimenti ritenuti più efficaci, da applicare singolarmente o in combinazione tra loro, sono: • ventilazione naturale tramite formazione di vespaio aerato posto tra la quota del piano più basso e le fondazioni, con una altezza minima di aerazione di cm. 40 e sfogo oltre il tetto attraverso camini di ventilazione a tenuta stagna; • ventilazione meccanica controllata (VMC) con l’installazione di un sistema centrale o locale di ventilazione forzata; depressurizzazione del vespaio o delle fondazioni; • drenaggio delle fondazioni a mezzo di materiale sciolto inerte e condotti forati per l’allontanamento dell’eventuale gas presente nel terreno; posizionamento di apposite guaine antiradon; • sigillatura delle fonometrie per il passaggio di impianti, scarichi e canalizzazioni, ovvero distribuzione degli stessi all’esterno della massa muraria dell’edificio ovvero in intercapedini, ecc. . Si sottolinea inoltre che la presenza di scale in una tessa unità immobiliare fra seminterrato e piani superiori può convogliare il gas radon verso i piani superiori. Con il termine elettrosmog si designa l’inquinamento derivante da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da stazioni radio base per telefonia cellulare, emittenti radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità, come gli elettrodotti della rete di distribuzione, ecc. L’elettrosmog è una forma anomala di inquinamento ambientale, poiché non si ha una vera e propria "immissione" di sostanze nell’ambiente: gli agenti fisici implicati (campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) sono presenti solo finché le sorgenti che li hanno generati rimangono accese e non danno luogo a processi di accumulo nell’ambiente. Si tratta inoltre di un fenomeno localizzato in zone più o meno ampie nell’intorno delle sorgenti, senza un’effettiva diffusione su scala territoriale. Le principali sorgenti artificiali di campi elettromagnetici si distinguono in: dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 25 1) fonti che producono campi detti a bassa frequenza (0Hz - 100kHz): elettrodotti, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, media e bassa tensione, centrali di produzione di energia, stazioni e cabine di trasformazione dell’energia elettrica, ecc.; 2) fonti che generano campi ad alta frequenza (100kHz - 300GHz): impianti per radiotelecomunicazione, sistemi per diffusione radio e televisiva, impianti per la telefonia cellulare o mobile o stazioni radio base, impianti di collegamento radiofonico, televisivo e per telefonia mobile e fissa (ponti radio), radar. 1) Per quanto riguarda i campi elettromagnetici ad alta frequenza, considerando la localizzazione e la potenza degli impianti sul territorio di Filago si ritiene che questi non costituiscano un rischio di inquinamento elettromagnetico. 2) Per quanto riguarda i campi elettromagnetici a bassa frequenza, il territorio comunale è attraversato da 6 elettrodotti a differente kv, dei quali due linee elettriche attraversano il nucleo residenziale di Filago: - Linea aerea TERNA 380 kV, che taglia l’ultima porzione del nucleo urbano, a NE del territorio - Linee aeree TERNA a 132 kV e a 220 kV, tangenti le ultime unità abitative a sud di Filago. La frazione di Marne non è interessata da alcun elettrodotto. Terna ha effettuato la valutazione delle “distanze di prima approssimazione” DPA, relative all’asse di percorrenza degli elettrodotti di sua competenza, secondo le indicazioni fornite nei paragrafi 5.13 e 5.14 del DM29/05/08. In seguito all’emergere di situazioni di non rispetto delle DPA per vicinanza di edifici o luoghi destinati a permanenza non inferiore alle 4 ore, di nuova progettazione, sarà compito dell’amministrazione comunale valutare l’opportunità di richiedere ai proprietari/gestori degli elettrodotti di eseguire il calcolo mirato delle “fasce di rispetto” in corrispondenza delle specifiche campate di linea interessate, determinate secondo le indicazioni del paragrafo 5.1 del DM 29/05/2008. Si consiglia di prevedere, nel Regolamento Edilizio, la necessità di effettuare specifiche indagini del sito da sommarsi alla normale prassi di conoscenza di un luogo prima di intervenire progettualmente. Tale indagine dovrebbe comprendere un’indagine geobiologica per il rilevamento di eventuali interferenze elettro-magnetiche indotte da radiofrequenze e/o da alta e media tensione elettrica di rete, ovvero dalla vicinanza con ripetitori radio-televisivi, di telefonia fissa o mobile o radar e linee elettriche aeree o interrate, con la collaborazione del locale ufficio dell’ARPA, ovvero ad opera di un professionista bioarchitetto in possesso di un attestato di qualifica e dotato di idonea strumentazione. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 26 2.5 RIFIUTI Il servizio di raccolta e trasporto RSU viene effettuato, con la modalità porta a porta, dall’azienda EcoIsola S.p.A.. L’amministrazione comunale ha stipulato una convenzione con l’azienda EcoIsola S.p.A. per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti, spazzamento strade ed aree pubbliche, pulizia e svuotamento fosse biologiche e gestione dell’isola ecologica comunale. EcoIsola S.p.A. provvede periodicamente ad effettuare campagne di informazione e sensibilizzazione sulle corrette modalità di separazione e confezionamento delle varie tipologie di frazioni recuperabili. Qualora il materiale esposto dagli utenti non sia conforme il medesimo non viene ritirato e l'operatore lascia un biglietto che segnala la non conformità. L'Azienda attua anche un servizio di raccolta porta a porta di rifiuti ingombranti, su richiesta e a pagamento. Tale servizio è attivabile contattando gli incaricati EcoIsola S.p.A. che assicurano il ritiro di rifiuti ingombranti entro 7 giorni (di calendario) dalla segnalazione da parte dell'utente. L’introduzione del sistema di conferimento domiciliare “porta a porta” ha consentito di: ⇒ migliorare la raccolta differenziata; ⇒ favorire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal comma 1, articolo 205 del D.Lgs. 152/2006: - 45% entro il 31/12/2008; - 65% entro il 31/12/2012; ⇒ abbattere i costi del servizio. EcoIsola S.p.A gestisce anche la stazione ecologica comunale (centro di raccolta comunale), localizzata in via Fermi, e autorizzata con Autorizzazione Provinciale n. 1494 del 30 maggio 2003. Il centro di raccolta è dotato di: idonea impermeabilizzazione delle superfici di movimentazione e stoccaggio; idonea copertura dei contenitori per la raccolta dei rifiuti pericolosi. All’esterno dell’area è presente un’idonea cartellonistica che evidenzia le caratteristiche del centro di raccolta e gli orari di apertura. Per facilitare il conferimento corretto dei rifiuti da parte delle utenze all’interno del Centro di Raccolta è indicata e specificata la destinazione di ogni singola tipologia di rifiuti. I rifiuti totali prodotti nel territorio comunale di Filago dal 2005 al 2008 sono aumentati del 15.6 % passando da 1.148.696 kg a 1.361.462 kg; si registra però un contestuale aumento dell’13,6% della frazione differenziata che passa da 593.716 kg nel 2005 a 687.412 kg nel 2008. La frazione RSU indifferenziata ha registrato un incremento pari al 13.92 % passando da 379.60 kg nel 2005 a 441.060 kg nel 2008. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 27 Per quanto riguarda la produzione procapite di rifiuti è possibile notare come la produzione procapite di rifiuti indifferenziati, dal 2005 al 2008, si sia leggermente ridotta passando da 0,516 kg/ab*g a 0,498 kg/ab*g, mentre si registra un sensibile aumento dell’7,7% nella produzione procapite di rifiuti differenziati, che passa da 0,552 kg/ab*g a 0,594 kg/ab*g . La percentuale di raccolta differenziata si è mantenuta pressoché costante passando dal 51,69 % nel 2005 al 50,49% nel 2008. Il comune di Filago ha quindi già ampiamente superato l’obiettivo di raccolta differenziata previsto: dal comma 1, articolo 205 del D.Lgs. 152/2006 (45% entro il 31/12/2008, 65% entro il 31/12/2012); dall’art. 1, comma 1108 della Legge Finanziaria 2007 - Legge 27/12/2006 n. 296 (40% al 31/12/2007, 50% al 31/12/2009 e 60% al 31/12/2011). Tra le frazioni raccolte in maniera differenziata prevalgono carta e cartone (26.7% nel 2008), scarti vegetali (19.8% nel 2008), FORSU (17.9% nel 2008). 2.6 ENERGIA I dati relativi all’energia consumata e prodotta sul territorio, possono essere suddivisi nei seguenti macro temi: consumo di energia termica, consumo di energia elettrica, produzione di energia. I consumi di energia (termica ed elettrica) rappresentano un utile indicatore per indirizzare le politiche amministrative in materia di ambiente al fine di: - promuovere e incentivare il risparmio energetico; - limitare le emissioni di inquinanti in atmosfera. Il comune di Filago è servito da una rete di metanodotto, la cui proprietà e gestione è in capo alla Thuga Orobica Srl. Si è ancora in attesa di ricevere da parte di Thuga Orobica Srl i dati relativi alla rete di metanodotto presente sul territorio e ai volumi di gas metano vettoriato sul territorio comunale. Per quanto riguarda l’energia elettrica vettoriata sul territorio comunale, il gestore maggiormente presente sul territorio comunale è attualmente Enel Servizio Elettrico S.p.A.. Si è ancora in attesa di ricevere da parte di Enel il dato relativo all’Energia Elettrica vettoriata sul territorio comunale. Nel comune di Filago si registra la presenza di impianti fotovoltaici installati su tutti gli edifici di proprietà comunale, secondo quanto indicato dall’Ufficio Tecnico Comunale. L'iniziativa per favorire l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici è stata promossa da Agenda21 Isola Dalmine-Zingonia. Con questa iniziativa i Comuni partecipanti contribuiscono alla produzione di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 28 energia pulita e ottengono un consistente beneficio economico. Dieci sono i Comuni aderenti all'iniziativa: Boltiere, Filago, Dalmine, Lallio, Madone, Osio Sopra, Solza, Verdello, Verdellino e Villa d'Adda. L’iniziativa prevede la realizzazione sugli edifici comunali di una rete di impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica da consumare localmente ed eventualmente immettere gli eccessi nella rete elettrica nazionale, secondo le disposizioni del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 19.02.2007 (il cosiddetto Decreto Bersani, "Conto Energia"). Nel comune di Filago si registra la presenza 7 impianti fotovoltaici installati per uso privato, per una potenza totale di 33,1 kW, secondo quanto riportato dall’Atlante degli impianti fotovoltaici ALTASOLE (aggiornamento novembre 2009). L’Amministrazione ha provveduto a pubblicare sul sito dl comune dei Consigli utili al cittadino per il risparmio energetico suggeriti da Agenda 21 Isola Bergamasca Dalmine-Zingonia e visibili su sito del Comune stesso. Come ulteriore passo verso la sostenibilità e il risparmio energetico, si propone di integrare il Regolamento Edilizio con l’inserimento di criteri di sostenibilità, di efficienza energetica delle costruzioni e di risparmio energetico favorevoli alla riduzione delle emissioni climateranti in atmosfera. Si propone, pertanto, ai fini della riduzione delle emissioni di CO2 e di altre sostanze inquinanti, climalteranti e/o nocive nell‘ambiente, oltre che per ridurre i costi di esercizio: 9 l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per soddisfare il fabbisogno energetico negli edifici di proprietà privata, pubblica o adibiti ad uso pubblico, per la produzione di acqua calda ad uso sanitario eventualmente, in abbinamento al sistema di riscaldamento e/o di condizionamento; 9 l’adozione di criteri costruttivi di bioedilizia al fine di realizzare costruzioni a basso impatto ambientale, con una particolare attenzione alla salute degli abitanti, attraverso un uso cosciente di materiali naturali e di origine ani naturale; 9 l’utilizzo di materiali di produzione locale, dove è possibile reperirli con facilità, al fine di incentivare il recupero e la salvaguardia di un mercato legato alla tradizione produttiva locale; 9 la previsione di incentivi di carattere volumetrico/economico per gli edifici in classe energetica “A” e “Aplus”. 2.7 MOBILITÀ Il Comune di Filago, in quanto avente popolazione inferiore ai 30.000 abitanti e non compreso nell'elenco integrativo redatto dalla Regione Lombardia, non sarebbe tenuto a dotarsi di un Piano Urbano del Traffico, redatto ai sensi della corrente normativa (in particolare alle direttive emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici), ma l'esigenza di disporre di un solido quadro interpretativo e previsivo ha dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 29 spinto l’Amministrazione Comunale a commissionare nel 2008 uno Studio di Settore sul Traffico e Mobilità. Tale studio è stato finalizzato all’individuazione ed all’analisi delle problematiche connesse alla viabilità ed alla mobilità in generale relative all’ambito territoriale del comune di Filago. I risultati di tale indagine sono stati raccolti in un Piano del traffico che ha incluso in un solo strumento più livelli di pianificazione, pervenendo alla definizione di schemi dettagliati di intervento, direttamente trasferibili alla fase di progettazione preliminare. Le infrastrutture extraurbane principali che interessano il Comune di Filago sono la S.P. n. 155, la S.P. n. 183 (via delle Industrie) e a sud l’autostrada A4, il cui casello più vicino dista poche centinaia di metri. Una componente di traffico di attraversamento rimane sul vecchio tracciato provinciale come alternativa di by-pass rispetto all’itinerario esterno, molto trafficato. Questo traffico di attraversamento è da ritenersi marginale, per quanto comunque da disincentivare, assumendo ancora qualche rilevanza solo quando l’itinerario esterno è congestionato. Il percorso della Via delle Industrie che dal casello di Capriate, muovendosi verso Nord, attraversa l’intero territorio di Filago e che, oltre alla funzione propria della Strada Provinciale, svolge anche una funzione di asse di supporto e di accesso agli insediamenti produttivi presenti nel territorio, a cominciare dall’”insediamento Bayer”, a Sud e, successivamente, verso Nord, a partire dall’area “Uvigal”, attraversa, fino al confine Nord del Comune, l’ampio compendio degli insediamenti produttivi posti ad Est ed Ovest del tracciato. A questo asse si aggiungerà nel medio periodo il tracciato dell’autostrada Pedemontana che lambisce, e a volte interessa, le aree di confine poste ad Ovest, interessando più direttamente il territorio di Filago nell’ultimo tratto Sud-Ovest per superare l’autostrada A4 e raggiungere il casello di Osio Sotto. Quest’ultima infrastruttura incide comunque significativamente sul territorio non tanto per i flussi di traffico presenti al suo interno, quanto per il sistema complessivo e complesso delle opere complementari di connessione con la viabilità ordinaria, soprattutto all’interno degli ambiti produttivi. La Pedemontana e l’autostrada A4 potranno comunque generare nuovi flussi di mobilità sulla viabilità ordinaria soprattutto per la presenza dell’ampio sistema degli insediamenti produttivi di Filago e Madone, già individuati come continuum urbanizzato produttivo di valenza sovracomunale dal PTCP della Provincia di Bergamo. Il Comune si è sviluppato intorno a due nuclei urbani: quello di Filago e quello di Marne ed intorno alla strada che procede da sud a nord, e che sin dai tempi antichi recava a Madone e Ponte San Pietro, correndo parallelamente al Brembo. Lungo tale asse sono sorti gli edifici e le funzioni di maggior importanza per il paese (la parrocchiale, dedicata a S. Maria Assunta e a S. Rocco, Palazzo Agliardi, ora dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 30 sede municipale, le scuole). La struttura viaria urbana di Filago è basata fondamentalmente sull’asse storico della ex S.P. 156, ora asse delle vie IV novembre, Don Belli, Alessandro Manzoni. Il sistema di distribuzione locale principale è quindi basato su pochi assi, che si innestano con la rete sovralocale solo verso ovest, data la barriera naturale costituita dal fiume Brembo a est. A queste si potrebbe aggiungere la via Fermi nel tratto sud, che si innesta sulla S.P. 183 nella zona industriale, via attualmente chiusa per evitare itinerari di attraversamento attestati su un’intersezione con la strada provinciale attualmente pericolosa. Il sistema di distribuzione locale secondaria si appoggia su poche strade, che servono la distribuzione ai quartieri principali. Il Comune di Filago è servito da una sola linea del trasporto pubblico regionale, la E77 Bergamo – Ponte S. Pietro – Trezzo, gestita dalla Bergamo Trasporti Sud. La linea ha una sola fermata in piazza Dante. Per quanto riguarda l’attrezzatura delle fermate degli autobus, essa si limita alla sola palina collocata a bordo strada, mancando fermate attrezzate per la sosta sia delle persone che delle biciclette. Sia per quanto riguarda la linea ferroviaria che per la linea autostradale il problema maggiore si individua nello scambio modale, necessario per arrivare alla fermata dell’autostradale di Capriate e alla stazione del treno di Ponte o di Terno. Le due fermate sono infatti raggiungibili principalmente con mezzi propri, e le carenza di parcheggio, non solo per le due ruote (motorizzate o meno) ma anche per le auto, costituiscono il principale deterrente all’uso del mezzo pubblico. Pertanto i collegamenti con i principali poli attrattori extraurbani (Bergamo, Dalmine, l’area milanese) si effettuano tramite scambi modali difficoltosi. Ne consegue che il mezzo privato rimane ancora la scelta più veloce per recarsi a Bergamo o in altri poli d’interesse. Il territorio verrà attraversato da un doppio sistema di assi ferroviari, il primo costituito dal tracciato della Gronda Nord-Est (tratto Carnate-Filago-DalmineLevate-Verdello), il cui corridoio di tutela, fino alla realizzazione dell’opera è previsto di larghezza pari a m 100 (m 50 dall’asse del tracciato). Tale corridoio attraversa orizzontalmente il territorio di Filago nella sua parte mediana utilizzando un varco ancora presente all’interno del continuum degli insediamenti produttivi e, di lì, spostandosi verso Est, lambisce la parte meridionale dell’edificato di Filago, per proseguire al di là del Brembo verso Osio Sotto. Questo tracciato assume un significato particolarmente importante all’interno del sistema ferroviario regionale e nazionale (Gronda Nord). dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 31 Quest’ultima asta ferroviaria percorre la quasi totalità del territorio in prossimità del confine Ovest per dirigersi, nel tratto finale, verso Est, attraversando la Via Delle Industrie e da lì scendendo fino alla testata nord dell’insediamento Bayer. L’infrastruttura ferroviaria ha tuttavia un’importanza, se pur di un certo significato, di carattere fortemente locale, connessa alla capacità produttiva e al fabbisogno di trasporto merci generati dalla progressiva strutturazione verso Sud del sistema produttivo. Le prospettive della sua realizzazione hanno tuttavia una proiezione di lungo periodo e, per altri versi una realizzabilità non più così certa come al momento della prima predisposizione delle ipotesi di tracciato. Ciò in quanto sono oggi presenti due elementi di non secondario momento, quali l’ormai prossima realizzazione della Pedemontana e della sua connessione a Sud con la Bre.Be.Mi., che potrebbe in parte diminuire l’entità della domanda di trasporto su ferro, nonché la presenza di una modificazione strutturale delle attività produttive che potrebbe evolversi verso sistemi produttivi con minore generazione di merci necessitanti dei sistemi di trasporto tradizionali. Resta comunque intendimento dell’Amministrazione di salvaguardare il tracciato e di riconfermare, anche in linea generale, l’opportunità e la necessità del progressivo spostamento, del sistema di trasporto merci, dall’utilizzazione del trasporto su gomma a quello del trasporto su ferro. I dati relativi ai flussi di traffico costituiscono informazioni essenziali nella valutazione degli interventi manutentivi, di adeguamento o sviluppo della rete infrastrutturale, oltre che nella valutazione dell’opportunità di iniziative di carattere amministrativo. Dai risultati delle campagne di indagine svolte, rappresentate graficamente nell’immagine seguente, emerge che la maggior parte degli spostamenti giornalieri generati da Filago sono a corto raggio, cioè hanno come destinazione l’isola bergamasca e quindi i Comuni limitrofi. Bergamo città attrae una discreta quota di transiti, mentre si segnala che la provincia di Milano attrae poco meno della metà degli spostamenti attratti dalla provincia di Bergamo. Per quanto attiene agli spostamenti attratti da Filago, la grande maggioranza provengono dalle aree limitrofe, isola bergamasca, una certa quota dalla provincia di Bergamo. Tali risultati confermano l’analisi effettuata sulle carenze del trasporto pubblico. La principale criticità, per quanto riguarda le infrastrutture stradali, è legata ad uno sviluppo della rete urbana che ha ricalcato i tracciati storici nella maggior parte dei casi senza adeguarne le sezioni, con il risultato che la maggior parte delle strade si presenta di sezione limitata e senza nessuna attrezzatura per la pedonalità. Lo sviluppo edilizio si è sovrapposto alla rete esistente aggiungendo dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 32 pezzi di strada di adduzione ai lotti, lotti che si sono poi negli anni sviluppati, magari anche di poco, con la conseguenza che molte strade, oltre ad essere strette, sono anche a fondo chiuso. Le principali strategie proposte per il governo della mobilità nel Piano sopracitato sono: - definire una classificazione funzionale della rete stradale; - individuare una classificazione della rete ciclopedonale e una maglia prioritaria di percorsi; - individuare gli elementi di qualità del tessuto urbano e definirne i gradi di accessibilità; - definire le modalità d’uso degli spazi pubblici e i gradi di accessibilità da parte dei diversi utenti della strada; - individuare gli ambiti da rifunzionalizzare (intersezioni, tratti di strada). Nelle tavole progettuali E3 (infrastrutture per la mobilità) del PTCP si possono rilevare le previsioni della Provincia circa l’assetto delle infrastrutture esistenti e di progetto per il territorio di Filago. Oltre alla riconferma come infrastrutture di rete secondaria della S.P. 155, della S.P. 183 e ovviamente dell’A4 come infrastruttura autostradale, il progetto di PTCP prevede tre novità rilevanti con l’individuazione di: 1) un nuovo asse autostradale, al confine ovest del territorio comunale, che collegherà l’autostrada A4 verso ovest con la Provincia di Milano (“Pedemontana”); 2) la dorsale stradale e ferroviaria dell’Isola, al servizio degli insediamenti industriali dell’isola bergamasca. 3) una rete ferroviaria che diramandosi dall’attuale rete Bergamo-Treviglio andrà sempre verso ovest in provincia di Milano (“Gronda Nord - Est ferroviaria”); La rete della percorribilità pedonale e ciclabile del territorio, lunga complessivamente 6,7 km, è molto frammentaria, nonostante nel corso degli ultimi anni l’amministrazione comunale abbia speso energie e risorse per il recupero all’uso ciclopedonale di molti tracciati, sia storici che di nuova realizzazione. Per quanto riguarda la percorribilità pedonale si evidenzia la diffusa mancanza di marciapiedi o di percorsi pedonali, mancanza dovuta alla sezione ridotta delle carreggiate. Questa carenza è tuttavia mitigata dallo sforzo di proteggere e mettere in sicurezza i principali percorsi pedonali, spesso anche solo con il posizionamento di barriere parapedoni. Anche la realizzazione di attraversamenti rialzati ha contribuito a migliorare la sicurezza dei principali percorsi, come per esempio quelli casa-scuola. Per quanto attiene la rete della percorribilità ciclabile, sono in programmazione alcuni importanti interventi di completamento di una rete che serve non solo il centro abitato ma anche di collegamento con l’esterno (con gli altri comuni, con il parco del Brembo). Nell’ambito della realizzazione dell’Autostrada Pedemontana sono previste misure compensative specifiche mediante la realizzazione di due assi ciclabili che dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 33 attraversano la piana agricola tra Capriate San Gervasio, Brembate e Filago, collegandosi al tracciato della Greenway. Il tracciato, dopo avere attraversato la piana dell’isola utilizzando vicinali esistenti il percorso torna ad essere in adiacenza all’autostrada e al tracciato della nuova gronda merci ferroviaria in comune di Filago. In corrispondenza del nuovo svincolo di Filago la greenway interseca le nuove opere con manufatti di sottopasso e si appoggia al dislivello orografico della prima terrazza del Brembo per poi discendere verso la piana di Marne (frazione del comune di Filago). Attraversate le aree a margine delle aree industriali Bayer, si innesta sulla ciclabilità esistente e di progetto del Parco del Brembo. La greenway si conclude attestandosi nel bosco dell’Itala in comune di Osio sotto, proseguendo nella forma di un percorso ciclabile urbano prossimo alla viabilità nei comuni di Boltiere e Osio sotto per dare accesso all’ospedale di Zingonia 2.8 TURISMO/STRUTTURE RICETTIVE Secondo quanto comunicato dall’Ufficio Turismo della Provincia di Bergamo, nel comune di Filago non sono presenti strutture ricettive. 2.9 AMIANTO Secondo quanto comunicato dall’Amministrazione, negli immobili comunali di Filago sono presenti coperture contenenti amianto sui seguenti edifici: • edificio del consorzio ATS, in Via S. M. Assunta, 5; • ex scuola materna (edificio attualmente inutilizzato), sito in via Locatelli. Di entrambi gli edifici, però, è stata prevista la ristrutturazione nel Programma Triennale Opere Pubbliche 2010/2012, durante la quale i manufatti contenenti amianto verranno rimossi e smaltiti secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Per quanto riguarda la presenza di amianto a livello territoriale, secondo quanto riferito dall’Ufficio Tecnico di Filago, eventuali coperture in amianto rappresentano episodi edilizi di limitata estensione. Il Comune di Filago, con delibera del Consiglio Comunale n. 82 del 23.07.2009, ha stanziato dei contributi volti allo smaltimento di materiali in fibrocemento contenente amianto, per promuovere la rimozione e lo smaltimento di tali materiali presenti in strutture edilizie di proprietà privata, al fine di migliorare il risanamento e la salvaguardia dell'ambiente e di garantire la tutela della salute pubblica. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 34 2.10 ATTIVITÀ ANTROPICHE CON POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE Secondo le informazioni fornite dalla Provincia di Bergamo, sul territorio comunale in esame non sono presenti siti contaminati. Sul territorio comunale di Filago è presente un’unica ex discarica di Rifiuti Solidi Urbani, gestita dal consorzio ATS. L’ex discarica, ora in post-gestione, occupa una superficie di 100.930 mq che ricadono parzialmente all’interno di Filago (al confine nord-ovest del territorio comunale) e parzialmente nei territori comunali di Madone e Bottanuco. Sul territorio di Filago sono presenti diversi impianti che trattano rifiuti: Impianto BAYER CROPSCIENCE SRL BAYER MATERIALSCIENCE SRL PROSIMET SPA PREFORMATI BCM SRL DSM COMPOSITE RESINS ITALIA SRL ECOLOMBARDIA 4 Attività Stoccaggio conto proprio Stoccaggio conto proprio Recupero Recupero inerti All’interno dell’are attività di smaltimento rifiuti in contro proprio mediante incenerimento impianto di termovalorizzazione di rifiuti liquidi e solidi pericolosi e non pericolosi Tipo di autorizzazione Autorizzazione ai sensi degli artt. 208/210 del D. Lgs. 152/06 Autorizzazione in procedura semplificata ai sensi dell’art. 216 del D. Lgs. 152/06 Decreto AIA regionale n.11221 del 08/10/07 Decreto AIA regionale n.9235 del 20/08/07 Nel territorio comunale di Filago non sono presenti cave attive o esaurite. Secondo quanto riportato nell’elaborato tecnico ERIR del Comune di Filago e nel Piano di Emergenza Provinciale per il Rischio Industriale (aggiornato al 2011), sul territorio comunale di Filago sono presenti diverse aziende a Rischio di Incidente Rilevante. L’elenco degli stabilimenti a Rischio d’Incidente Rilevante di cui all’art. 8 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. indica per Filago le seguenti attività: 1. GIOVANNI BOZZETTO (ausiliari per la chimica); 2. FAR FABBRICA ADESIVI RESINE (ausiliari per la chimica); 3. SYNTHOMER (polimeri e plastiche); 4. PEMCO EMAILS (ausiliari per la chimica); 5. BAYER CROPSCIENCE (farmaceutici i fitofarmaci); 6. DSM COMPOSITE RESINS ITALIA (polimeri e plastiche); 7. FARCOLL FABBRICA RESINE COLLANTI (ausiliari per la chimica); 8. F.LLI RENZI LOGISTICA (depositi non meglio identificati). dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 35 (Fonte: D.G. Ambiente, Energia e Reti – Struttura Attività Produttive e Rischio Industriale – aggiornamento marzo 2012 – Regione Lombardia) Il polo produttivo BAYER nato agli inizi degli anni’60 con l’impianto di produzione smalti, si è sviluppato fino all’assetto attuale con la realizzazione di numerosi altri impianti. Si estende su una superficie di oltre 700.000 mq ed è uno dei più importanti impianti chimico-industriali italiani. Nel polo produttivo Bayer di Filago attualmente lavorano 523 persone, con impianti che funzionano a ciclo continuo o a doppio turno ed operano attualmente 6 società: - Bayer S.p.A., l’impianto produce bombolette aerosol (insetticidi, insetto repellenti, prodotti per la cura e la pulizie delle piante) destinate prevalentemente all’uso civile; - Bayer Material Science S.r.l., l’impianto produce polimeri e plastiche ad elevate performance; - BAYER CROPSCIENCE S.R.L., produce e confeziona agro farmaci (acaricidi; insetticidi; fungicidi sia in polvere, sia in fase liquida), fertilizzanti e prodotti per l’igiene ambientale, formulati a partire da principi attivi, inerti, disperdenti, tensioattivi, oli minerali, solventi organici, Sali inorganici ed acqua. La politica societaria mira ad essere riconosciuta come industria QHSE leader nella protezione delle colture, nelle bioscienze e nelle scienze ambientali, fornendo soluzioni innovative che vanno incontro alle esigenze dei clienti, in linea con i principi globali della cura responsabile e dello sviluppo sostenibile; - LANXESS S.r.l., l’impianto produce materie plastiche high-tech, gomma e prodotti chimici; - Polymer Latex S.r.l., l’impianto produce lattici di gomma; - PEMCO EMAILS S.r.l., l’impianto produce smalti porcellanati, coloranti inorganici, paste per serigrafia, (Vitromail). Lo stabilimento GIOVANNI BOZZETTO S.p.A.: l’attività consiste nella produzione e relativa commercializzazione di ausiliari chimici per l’industria tessile, per la formulazione di superfluidificanti per malte e calcestruzzo, disperdenti/sequestranti per la detergenza e il condizionamento acque. Lo stabilimento F.A.R. S.p.A. - FARCOLL S.r.l.: i due impianti producono adesivi e resine ad uso industriale. La FARCOLL S.r.l. opera nello stabilimento della F.A.R. S.p.A. ed è specializzata al settore dei pannelli truciolati e dei compensati. L’area totale dello stabilimento F.A.R. S.p.A. copre una superficie di circa 80.000 mq. L’azienda è una delle più importanti realtà nel panorama della chimica italiana e oggi occupa 140 dipendenti a Filago, mentre gli altri 30 dipendenti sono impiegati nella sede direzionale di Cologno Monzese (Mi). dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 36 L’impianto SYNTHOMER, produce adesivi e plastiche. E’ uno dei principali fornitori mondiali di lattici e speciali polimeri in emulsione a sostenere posizioni di leadership in molti segmenti di mercato tra cui i rivestimenti, la costruzione, il tessile, carta e guanti di lattice sintetico. L’azienda ha sede a Harlow, nel Regno Unito. L’impianto DSM COMPOSITE RESINS ITALIA S.r.l. si occupa di vari settori, quali: nutrizione e salute; auto motive/mezzi di trasporto; edilizia e costruzioni; protezione delle colture; electrical & electron ics; energia; alimenti, bevande e integratori alimentari; arredamento; abbigliamento per antinfortunistica e attrezzature per la sicurezza; corde, linee e reti di pesca; polimeri innovativi e rivestimenti; packaging e arti grafiche; resini per l’uso delle vernici per usi decorativi e speciali vernici; cosmetici per la cura della persona; fibre, materie plastiche e resine per lo sport; prodotti farmaceutici; tessile e abbigliamento. L’attività F.LLI RENZI LOGISTICA si occupa di logistica, in particolare, è proprietaria di depositi non meglio identificati. Di tali aziende è dato specificamente conto nella relazione del Documento di Scoping della V.A.S., al quale si rimanda. Il Comune di Filago, nel luglio 2005 ha redatto, ai sensi del D.M. 9 maggio 2001, la “pianificazione urbanistica e territoriale”, in prossimità degli stabilimenti a Rischio d’Incidente Rilevante, effettuando una valutazione di compatibilità territoriale, ambientale e programmatica delle aziende R.I.R.. La valutazione della vulnerabilità del territorio attorno agli stabilimenti presenti a Filago è stata effettuata mediante la categorizzazione delle aree circostanti in base al valore dell’indice di edificazione e all’individuazione degli specifici elementi vulnerabili di natura puntuale in esse presenti. La Provincia di Bergamo ha predisposto un Piano di Settore per la disciplina degli stabilimenti a Rischio d’Incidente Rilevante. Con questo Piano di Settore la Provincia intende integrare i propri indirizzi di pianificazione d’area vasta per l’assetto del territorio, in coerenza con le disposizioni legislative in materia urbanistico-territoriale e di gestione del Rischio di Incidenti industriali Rilevanti. Attualmente il Consorzio ATS ha recentemente instaurato un Tavolo di Lavoro con le aziende a rischio d'incidente rilevante presenti nel Comune di Filago al fine di creare un database informativo e costantemente aggiornato; tale database, su base GIS, è in via di costruzione. I dati inerenti gli areali di danno, ai sensi del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i. e del D.M. 9 maggio 2001 n.151, derivano dai rapporti di Sicurezza delle aziende a rischio d'incidente rilevante e dal Piano di Emergenza Provinciale, quest'ultimo di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 37 competenza di Prefettura di Bergamo e Provincia di Bergamo ed attualmente in via di aggiornamento. Nota: Per quanto riguarda il progetto definitivo della Pedemontana Lombarda tratta D all'interno del Polo Bayer, a seguito dell’interrogazione parlamentare relativa all’attraversamento del Polo Bayer, presentata da Giorgio Jannone martedì 9 giugno 2009, seduta n.184, il Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti ha risposto, con atto scritto pubblicato lunedì 14 settembre 2009 nell'allegato B della seduta n. 213, che: “L'attraversamento dell'autostrada è previsto in viadotto anziché in galleria artificiale. Tale scelta, concordata nella seduta del Collegio di vigilanza del 27/11/08, è stata dettata dalla necessità di non interferire con lo stabilimento Bayer in fase di cantierizzazione. Sottopassare l'autostrada A4, nel frattempo potenziata a quattro corsie per senso di marcia, renderebbe, infatti, necessario deviare attraverso un flesso provvisorio il traffico della stessa per non interromperla e limitarne la capacità; il flesso dovrebbe essere realizzato a nord della A4, proprio nelle aree Bayer, perché a sud nel frattempo si dovrebbero realizzare gli svincoli della Pedemontana. Ciò potrebbe comportare rischi per lo stabilimento Bayer. Inoltre è stato deciso di istituire un gruppo tecnico di lavoro per l'analisi dei rischi che coinvolga tutte le strutture tecniche competenti sotto la supervisione della regione Lombardia. “ Nel territorio comunale di Filago non sono presenti attività classificate come Aziende Insalubri. Nel territorio comunale di Filago sono presenti complessivamente 28 allevamenti zootecnici, molti dei quali di dimensioni modeste. Nel territorio comunale di Filago sono presenti complessivamente 32 aziende agricole. Sul territorio comunale di Filago è presente un unico distributore di carburante, in Via delle Industrie 22. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 38 3 SINTESI DELLO STATO ATTUALE: PRINCIPALI CRITICITÀ E SENSIBILITÀ AMBIENTALI In generale il territorio comunale di Filago presenta alcune emergenze ambientali direttamente ricollegabili ad attività antropiche presenti sul proprio territorio comunale come il rischio chimico legato alla presenza di aziende RIR nel comune. Il comune di Filago è interessato anche da interventi di carattere sovraordinato quale ad esempio la realizzazione dell’Autostrada Pedemontana e della Gronda Nord - Est Ferroviari. Complessivamente è possibile affermare che il comune è caratterizzato da uno stato ambientale discreto. E’ tuttavia possibile mettere in evidenza alcuni elementi di criticità e sensibilità ambientale, emersi dall’analisi delle matrici ambientali e degli elementi di pressione antropica del territorio in esame, che dovranno essere tenuti in considerazione nella definizione delle strategie del Documento di Piano. Nel presente paragrafo viene presentata una valutazione del contesto ambientale del comune di Filago nella quale vengono evidenziati gli elementi che costituiscono una criticità ambientale, sia perché rappresentano una passività per il territorio sia per le caratteristiche intrinseche che possono produrre ricadute sulle matrici ambientali. Per una comprensione immediata della qualità ambientale territorio in esame, viene fornita una chiave di lettura che fornisce, per ogni sistema ambientale analizzato, un giudizio sintetico sul relativo livello di criticità. Vengono inoltre evidenziati gli elementi di sensibilità ambientale del territorio di Filago, elementi da preservare ed eventualmente sfruttare per le loro potenzialità. Si tratta infatti di elementi fisici e del paesaggio naturale e antropico e di caratteristiche intrinseche del territorio che necessitano di una particolare attenzione in fase di pianificazione del territorio, in quanto azioni che vanno ad interferire con questi elementi possono dare luogo a impatti negativi sul territorio. SITUAZIONE NON CRITICA SITUAZIONE DI MEDIA CRITICITA’ SITUAZIONE CRITICA Aspetto da tenere sotto controllo/da tutelare nella fase di definizione delle scelte di piano Criticità derivante da scelte di carattere sovraordinato Le informazioni disponibili non sono sufficienti SENSIBILITA’ AMBIENTALE dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo 9 ÷ ± ! E V S VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 39 Tabella 1: Chiave di lettura dei Sistemi Ambientali Sistema Ambientale Aria Descrizione Aspetto sottoposto a valutazione Parametri inquinanti Biossido di Azoto misurati presso la NO2 centralina fissa di Biossido di Zolfo SO2 rilevamento ARPA nel PM10 comune di Filago Biossido di Zolfo Campagna di misura (SO2) di mobile effettuata da Monossido Carbonio (CO) ARPA nel periodo Ossidi di Azoto (NO - 16 febbraio /20 e NO2) marzo 2005 nel Particolato Fine comune di Filago (PM10) e nel periodo Totali - 10 dicembre 2008 /06 Polveri Sospese (PTS) gennaio 2009 nel comune di Filago Ozono (O3) Benzene, Toulene, Xilene Inventario Regionale Emissioni in Atmosfera ARPA Lombardia – INEMAR Impianti termici ad uso civile Acqua Vincolo di Polizia Idraulica Fasce fluviali PAI Qualità delle acque superficiali –Brembo Qualità delle acque superficiali –Dordo Qualità delle acque superficiali – Reticolo idrico minore Qualità delle acque sotterranee Vulnerabilità da nitrati Vincolo idrogeologico Prelievo, trattamento e distribuzione idrica tramite Acquedotto Comunale Potabilità acque ad uso idropotabile (Fontana cimiteriale Marne, Fontana cimiteriale Filago, Fontana davanti al Municipio) dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Giudizio 9 9 ± 9 9 9 ± 9 9 9 ± V V ! 9 ± V 9 PROBLEMATICA FREON RISOLTA 9 9 9 9 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 40 Sistema Ambientale Descrizione Aspetto sottoposto a valutazione Rete fognaria e depurazione ! 9 ±! 9! 9 Scarichi privati in corpo idrico superficiale e suolo ÷ Vincolo aree di captazione idropotabile Consumi idrici ad uso idropotabile Fabbisogno idropotabile Prelievi idrici privati Sistemi di contenimento dei consumi idrici ! Uso del suolo naturale e urbanizzato - DUSAF ÷ Suolo e Sottosuolo Vincolo cimiteriale Classi di fattibilità geologica Aree naturali protette (PLIS del Basso Brembo) Ambiti ed elementi di rilevanza paesistica Aspetti naturalistici Elementi di valore storico - architettonico Elementi di tutela paesistico ambientale (Aree vincolate ai sensi del D. Lgs. 42/2004) Rete Ecologica Regionale Assetto demografico e salute umana Assetto demografico Salute umana Inquinamento acustico Rumore Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti Rifiuti Piano di classificazione acustica del territorio comunale RADON Indoor Campi elettromagnetici ad alta frequenza: impianti per la radiotelecomunicazione Campi elettromagnetici a bassa frequenza: elettrodotti Produzione rifiuti sul territorio comunale e Percentuale di Raccolta Differenziata Centro di raccolta comunale Energia Giudizio Metano vettoriato sul territorio comunale Energia elettrica vettoriata sul territorio dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo ! ! S S S S S ! 9 ÷ 9! NECESSARIO AGGIORNAMENTO DEL PIANO ± 9 ! 9 9 V V VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 41 Sistema Ambientale Descrizione Aspetto sottoposto a valutazione comunale Consumo procapite di EE domestica Produzione di energia da fonti rinnovabili Infrastrutture per la mobilità esistenti Monitoraggi del traffico Mobilità e infrastrutture Infrastrutture per la mobilità di previsione: Autostrada Pedemontana Lombarda Gronda Nord-Est Ferroviaria Mobilità ciclo-pedonale Turismo – Strutture Ricettive Amianto Sistema Ambientale Presenza di strutture ricettive Presenza di coperture in amianto sugli edifici comunali Estensione coperture in amianto sul territorio comunale di Filago Descrizione Aspetto sottoposto a valutazione Siti contaminati Discariche e Impianti di trattamento rifiuti Attività economiche con potenziali impatti sull’ambiente Cave Industrie a rischio di incidente rilevante Aziende insalubri Aziende agricole e zootecniche Stazioni di Servizio dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Giudizio V V ÷ ± E! MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI PROPOSTE DAL COMUNE ÷ 9 V Giudizio 9 9 9 ±! 9 9! 9 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 42 PARTE II – VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA La presente parte costituisce il documento di valutazione delle previsioni di piano contenute nel Documento di Piano (DdP). L’articolazione del PGT identifica il Documento di Piano come strumento che esplicita strategie, obiettivi ed azioni attraverso cui perseguire un quadro complessivo di sviluppo socio-economico ed infrastrutturale del Comune di Filago, considerando le risorse naturali, ambientali paesaggistiche e culturali a disposizione come elementi essenziali da valorizzare. Nel Documento di Piano vengono individuate adeguate politiche di intervento per le varie azioni siano esse di salvaguardia territoriale che di sviluppo sostenibile. Alla luce di quanto emerso nel Documento di Scoping (Parte I – Analisi del contesto ambientale e socioeconomico) e di quanto contenuto nella proposta di Documento di Piano, la Valutazione Ambientale Strategica persegue i seguenti obiettivi: - esaminare ed analizzare le dinamiche urbanistiche in atto sul territorio comunale di Filago; - effettuare una valutazione di sintesi degli effetti sull’ambiente delle azioni strategiche previste nella proposta di DdP al fine di identificare un ventaglio di alternative che possono essere messe in atto ed individuare le eventuali politiche alternative, correttive o mitigative; - definire un Piano di Monitoraggio che deve essere attuato per garantire la corretta efficacia delle azioni di Piano. 4 VALUTAZIONE DELLA PROPOSTA DEL DOCUMENTO DI PIANO 4.1 LINEE STRATEGICHE E AMBITI STRATEGICI DEL DOCUMENTO DI PIANO Il Documento di Piano del PGT costituisce l’elemento essenziale di definizione degli indirizzi, delle strategie, delle scelte che l’Amministrazione di Filago intende porre alla base della propria azione politico-programmatica in materia urbanistica, in rapporto allo sviluppo delle componenti sociali ed economiche della propria Comunità, in funzione della quale la pianificazione urbanistica deve definire: • gli elementi di organizzazione delle funzioni insediate e da prevedere; • la struttura dei servizi e delle attrezzature necessarie a garantire gli elementi di supporto e di accessibilità, avendo riguardo al mantenimento e al potenziamento dei caratteri qualitativi del territorio, del paesaggio e della qualità della vita. Le principali linee strategiche per la valorizzazione delle potenzialità del territorio e di incremento della qualità urbana, si traducono per il comune di Filago, nei seguenti punti principali: 9 Sussidiarietà; dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 43 9 9 9 9 9 9 9 9 9 Differenziazione e di Adeguatezza; Partecipazione e Collaborazione; Efficienza; Sostenibilità; Flessibilità; Perequazione e Compensazione; Accessibilità; Identità; Qualità delle trasformazioni territoriali; Complessivamente per il sistema insediativo del comune di Filago il PGT propone una strategia che mira al sostegno ed alla salvaguardia delle aree esterne all’edificato, non ancora urbanizzate e in parte dedicate alle coltivazioni specializzate ed alla conservazione/riqualificazione delle attuali situazioni residenziali e produttive. Il Documento di Piano, partendo dall’analisi del quadro conoscitivo e quindi degli elementi di criticità e di potenzialità delle componenti ambientali, sociali e economiche del territorio comunale di Filago, e dalle necessità ed orientamenti emersi durante i momenti di partecipazione, definisce un set di obiettivi strategici sostenibili, su cui l’Amministrazione tende puntare, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini. La proposta di Documento di Piano del Comune di Filago articola gli obiettivi generali di pianificazione attraverso Ambiti Tematici Strategici, al fine di rendere più organizzato, leggibile e razionale il processo logico ed il complesso delle strategie. Gli Ambiti Tematici Strategici ai quali si fa riferimento sono: N° 1 Ambito Tematico Strategico Principali trend in atto Assetto Insediativo Dimensionamento degli sviluppi demografici e del fabbisogno abitativo Il comune di Filago registra una popolazione residente al 30.08.2010 pari a 3.213 unità con un numero di 1.258 famiglie. Negli anni successivi al censimento 2001, si è registrato un incremento demografico pari a 550 abitanti e 302 famiglie. L’incremento di popolazione si ritiene sia dovuto a due aspetti principali: • il primo determinato da un saldo demografico positivo; • il secondo dovuto alla buona qualità e quantità dei servizi pubblici presenti nel Comune, accompagnato da una positiva qualità ambientale del territorio, che hanno determinato alcuni fenomeni di richiamo di nuclei famigliari da aree territoriali esterne. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 44 2 Assetto economico – Politiche per il settore secondario “industria e artigianato” 3 Politiche per il settore terziario direzionale e commerciale e organizzazione delle potenzialità dei servizi e delle attrezzature sovracomunali 4 Politiche di organizzazione urbana dei servizi. 5 Interventi e organizzazione dei sistemi della mobilità e delle infrastrutture. 6 La struttura e l’articolazione del sistema del “verde fruibile” La maggior parte delle attività produttive è localizzata all’interno di ambiti produttivi urbanisticamente riconoscibili. Restano alcune attività di entità prevalentemente modesta, diffuse all’interno del tessuto residenziale. Per quanto riguarda le attività produttive esistenti, il territorio comunale di Filago è caratterizzato da una situazione articolata di localizzazioni produttive con diverso grado di concentrazione. I principali poli attuali di riferimento sono: 1. ambito a nord-ovest del percorso della Via delle Industrie; 2. ambito compreso tra Via delle Industrie e il percorso del Torrente Dordo; 3. ambito lungo il percorso di Via delle Industrie a sud della Via Mattei. Sono inoltre ancora presenti alcuni modesti insediamenti nel tessuto edilizio residenziale. Il Comune di Filago non presenta particolari elementi di capacità attrattiva per porsi come riferimento di servizi al territorio, tuttavia si ritiene che tale prospettiva possa entrare in qualche misura tra gli elementi di strategia per incentivare il recupero e la riqualificazione edilizia del centro storico e per meglio definire l’ambito di centralità urbana, quale erogatore di servizi terziario-commerciali adeguati alle necessità dell’utenza locale. Il progressivo aumento della scolarizzazione ha già generato una crescita delle attività terziarie e di servizio e della relativa domanda di posti di lavoro con uno “spostamento” di attivi dal settore secondario alle attività terziarie. Il fabbisogno minimo di standard alla data di riferimento degli studi per il Documento di Piano risulta già soddisfatto. Anche la situazione dell’offerta dei servizi e attrezzature risulta sostanzialmente coerente con gli standard medi europei. Un eventuale incremento di popolazione al 2020, secondo i trend fin qui valutati, potrebbe essere già “sostenuto” dagli standard esistenti. In un territorio come quello di Filago che presenta già elementi di offerta dotazionale di positiva qualità, l’obiettivo del miglioramento dell’offerta complessiva dei servizi non va inteso come necessità di raggiungere i minimi livelli di accettabilità e funzionalità dei servizi ma dovrà essere volto al più ambizioso traguardo dell’integrazione dei servizi esistenti con un ulteriore offerta sia in termini di articolazione delle strutture erogatrici sia in termini di modalità dell’ erogazione. Le aree urbanizzate che si configurano nell’insieme articolato degli insediamenti e delle funzioni urbane residenziali e produttive del territorio di Filago, sono attraversate anche da flussi di mobilità territoriale, con origine/destinazione esterna al comune. Si segnalano i flussi di connessione del territorio dell’Isola Bergamasca da e per l’autostrada A4 e, in prospettiva, i carichi di mobilità conseguenti all’entrata in funzione della Pedemontana Il Comune di Filago possiede una sufficiente dotazione di aree a verde pubblico. L’ambito rivierasco del Brembo, già oggetto di approfonditi studi di carattere naturalistico ambientale, costituisce una grande “risorsa verde” che, pur non pubblica, può essere resa fruibile attraverso la previsione di un sistema di percorsi e di ulteriori provvedimenti mirati all’ individuazione di specifici elementi di fruibilità. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 45 7 Politiche per il settore primario 8 L’organizzazione del sistema ambientalepaesistico e delle reti ecologiche 9 Definizione del sistema percettivo dell’ambito urbano 10 Promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici e il contenimento dei carichi ambientali. All’interno del territorio di Filago appare come elemento strategico per l’economia complessiva individuare all’interno dell’intero sistema delle aree rurali le zone da destinare alle “attività produttive primarie” che assumeranno nel PGT carattere di “zone produttive” La disciplina di piano per tali aree deve essere infatti volta a comprendere l’insieme complesso delle esigenze dell’imprenditoria agricola, anche nelle sue componenti tecnologiche e operative di maggiore “rischio ambientale e paesistico”, per determinare le regole del “fare bene”, mediante un’attenta azione di orientamento e disciplina degli interventi, che potrà anche condurre alla formazione di “nuovi paesaggi delle aree coltivate”. L’Amministrazione Comunale di Filago intende riconoscere il nuovo PGT quale strumento di maggiore definizione paesistica, imponendo a tutti gli interventi di trasformazione territoriale e di utilizzazione e regimazione dei suoli rurali una disciplina volta alla specifica tutela e valorizzazione del paesaggio locale. In un contesto urbanistico quale quello di Filago, nel quale si è ormai accertata la modesta necessità di nuove previsioni insediative, e nel quale si è invece verificata la forte disomogeneità dei “modelli insediativi” realizzati nel tempo, ma soprattutto delle scelte architettoniche che li hanno connotati, i nuovi interventi di edificazione, così come gli interventi di trasformazione dell’esistente, rivestono un’importanza fondamentale e strategica, nella prospettiva di un’ipotesi complessiva di ridefinizione della qualità dell’ambiente urbano, sia nei suoi caratteri morfologici che, soprattutto nelle sue singole componenti architettonico-edilizie. Il Comune di Filago riconosce nella difesa dell’ambiente, nella riduzione di tutti gli sprechi energetici e nel contenimento delle emissioni che possono alterare il clima nonché nella sostenibilità ambientale della crescita economica una necessità improcrastinabile per garantire un ambiente vivibile alle generazioni future. In tal senso intende promuovere la sostenibilità ed il miglioramento della qualità del costruito allo scopo di perseguire il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici tenendo conto delle condizioni climatiche, del comfort abitativo e dei costi diretti e indiretti della produzione edilizia. A ciascun Ambito Tematico Strategico corrispondono obiettivi generali ed obiettivi di carattere specifico da perseguire attraverso le azioni pianificatorie del PGT. 4.2 OBIETTIVI GENERALI, SPECIFICI E AZIONI DI PIANO Gli obiettivi specifici sono perseguiti attraverso una serie di azioni che il piano comunale individua. Per ogni singolo obiettivo specifico vengono definite le azioni e le eventuali alternative. Con il termine azioni, che deriva dall’inglese “policy”, si intendono quindi i percorsi e metodi di azioni ben definiti che servono per guidare e determinare le decisioni presenti e future, ovvero le scelte operative previste dal piano per risolvere una problematica e/o per raggiungere un obiettivo. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 46 La tabella seguente rappresenta la sintesi dei passi percorsi, componendosi infatti di tre colonne e raggruppando le tre fasi analizzate, Obiettivi Generali, Obiettivi specifici, Azioni, al fine di esplicare nel modo più esaustivo possibile il processo logico fino a qui elaborato. Si sottolinea che parte delle azioni individuate non rientrano esplicitamente tra gli interventi previsti nel quinquennio di validità del Documento di Piano ma rappresentano indirizzi strategici che rimandano ad una regolamentazione di dettaglio sviluppata nel Piano delle Regole o dei Servizi o definita in fase di attuazione della progettazione. Ambito Tematico Strategico 1: La dimensione della comunità – Dimensionamento degli sviluppi demografici e del fabbisogno abitativo Obiettivi Obiettivi specifici N° Azione generali Opzione di crescita residenziale zero rispetto alle potenzialità attrattive che il territorio può presentare Il Documento di Piano prevede un limitando quindi le previsioni dimensionamento di carattere di sviluppo alle quantità A1 “endogeno” al fine di garantire una necessarie a garantire il crescita demografica sostenibile soddisfacimento dei all’interno del territorio comunale. Adeguamento fabbisogni che nasceranno dell’offerta all’interno della popolazione residenziale alle già presente. previsioni di Tutela dei cinque “sistemi della qualità” crescita (centro storico, bordo fluviale Brembo, sostenibile della fasce del reticolo minore –Dordo, aree popolazione. A2 boscate, superficie rirale a corona Contenimento quote di nuovi dell’edificato) che caratterizzano il suoli da destinare a territorio comunale di Filago come residenza. “invarianti urbanistiche”. Il Documento di Piano persegue una linea A3 di massimo contenimento delle previsioni di nuove espansioni edilizie. Recupero delle volumetrie ancora Valorizzare gli interventi di A4 disponibili nel centro storico. recupero e riqualificazione del patrimonio esistente. A5 Recupero dei sottotetti ai fini abitativi. Promuovere l’utilizzazione di ambiti di riconversione Recupero delle aree degradate e di aree Minimizzare e A6 urbanistica e riqualificazione produttive dismesse. contenere il urbana. consumo di Promuovere interventi di completamento suolo libero Promuovere l’utilizzazione A7 in aree libere all’interno del centro prioritaria degli spazi edificato. interstiziali al tessuto già Promuovere lo sviluppo del territorio urbanizzato e nelle zone di A8 mediante trasformazione di ambiti frangia. marginali al centro edificato. Ambito Tematico Strategico 2: Politiche per il Settore Secondario “Industria e Artigianato” Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Garantire gli attuali livelli Contenimento occupazionali per gli A9 Mantenimento delle aree a destinazione produttiva esterne al continuum dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 47 A1 0 A1 1 dell’offerta produttiva di previsione addetti/attivi di Filago, assicurando al tempo stesso la salute e la qualità della vita della popolazione residente. A1 2 A1 3 A1 4 Contenimento di nuove previsioni insediative di carattere produttivo. A1 5 urbanizzato residenziale. Riqualificazione area industriale interna all’ansa principale del Torrente Dordo e recupero del comparto “Uvigal”. Previsione di interventi di riconversione per gli insediamenti non urbanisticamente compatibili o dismessi solo se in situazioni di incompatibilità. Individuazione di normativa specifica per gli eventuali interventi di sostituzione delle attività produttive presenti con nuove attività produttive negli insediamenti confermati, al fine di garantire la compatibilità urbanistica. Il Documento di Piano introduce una specifica norma che prevede un elenco di destinazioni urbanistiche vietate all’interno del territorio comunale relative a specifiche tipologie di attività produttive. Il Documento di Piano individua un elenco di destinazioni da vietare all’interno delle zona produttive al fine di garantire che le destinazioni produttive che l’Amministrazione ritiene di confermare o prevedere non vengano snaturate trasformando progressivamente le aree con destinazioni tendenzialmente prevalenti di altra natura. Il Documento di Piano non prevede ulteriori espansioni insediative di natura produttiva. Ambito Tematico Strategico 3: Politiche per il Settore Terziario – Direzionale e organizzazione delle potenzialità dei servizi e delle attrezzature sovracomunali Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Incrementare Riqualificare, razionalizzare ed l’attrattività del ammodernare il sistema distributivo di sistema distributivo di vicinato esistente, riconosciuto nel suo A1 fondamentale ruolo urbanistico di motore vicinato per 6 trattenere delle relazioni e delle riqualificazioni dello maggiormente spazio urbano e come servizio di interesse Tutelare le funzioni di all’interno del generale soprattutto per la popolazione vicinato a livello territorio la domanda più anziana. commerciale (piccola commerciale dei Potenziare e valorizzare il sistema di e media distribuzione) residenti vicinato nel contesto dell’ambito della A1 centralità urbana e negli ambiti limitrofi, 7 che possono presentare una positiva capacità attrattiva per centralità e immagine. A1 Il Documento di Piano individua un solo 8 Ambito di Trasformazione Terziario. Migliorare l’accessibilità agli ambiti di centralità A1 Individuazione di aree di parcheggio per il urbana dove risiede la 9 nucleo di centralità, oltre alla formazione del parcheggio interrato centrale, e dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 48 definizione di sistemi appetibili di accessibilità pedonale per favorire la fruizione dell’offerta commerciale in un contesto di forte appetibilità ambientale e a basso impatto veicolare. maggior parte del Valorizzazione e creazione di nuovi sistema distributivo di percorsi di “mobilità dolce” per una vicinato connessione con il nucleo di centralità in A2 condizioni di qualità e di sicurezza e 0 individuazione di analoghi percorsi per la connessione con i territori dei comuni limitrofi. Ambito Tematico Strategico 4: Politiche di organizzazione urbana dei servizi Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Attivazione di interventi negoziati per l’acquisizione e la realizzazione di nuove aree per servizi ed attrezzature in Assicurare una A2 specifiche situazioni localizzative adeguata dotazione, Integrazione dei servizi 1 (delocalizzazione impianti sportivi nell’area qualità ed pubblici o di interesse del “Parco urbano del Dordo” e accessibilità ai servizi pubblico. potenziamento servizi nella Frazione di per tutte le tipologie Marne). di utenze. A2 Possibilità di retrocessione degli “standard 2 impropri”. Ambito Tematico Strategico 5: Organizzazione dei sistemi della mobilità e delle infrastrutture Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Migliorare l’accessibilità alle aree Individuare nuove e A2 periferiche del territorio (collegamenti diverse gerarchie della 3 intercentro). viabilità in grado di regolare Il Piano delle Regole individua una Migliorare il sistema organicamente i flussi A2 specifica normativa per la riqualificazione della mobilità, veicolari in funzione 4 ambientale e paesistica degli assi direttori attraverso scelte delle capacità di della mobilità urbana. sostenibili, al fine di traffico delle A2 Diffusione di modalità di spostamento a promuovere la infrastrutture ed in 5 basso impatto (ciclo-pedonale). qualità funzione delle (inquinamento destinazioni d’uso del acustico ed territorio, per consentire atmosferico) e la la razionalizzazione dei Individuazione di un sistema di “parcheggi fruizione in sicurezza flussi con evidenti A2 di corona” anche con funzione di dell’ambiente benefici sulla qualità 6 interscambio con i sistemi della “ mobilità urbano. ambientale dolce” di valenza urbana e territoriale. complessiva del territorio e sul sistema della viabilità locale. Ambito Tematico Strategico 6: Sistema del “verde fruibile” Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Valorizzare la qualità e la fruizione Assicurare adeguata Integrazione e A2 ambientale della fascia fluviale del dotazione, qualità ed razionalizzazione del 7 Brembo. verde fruibile accessibilità alle aree di verde pubblico A2 8 dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Riqualificazione e infrastrutturazione del PLIS del Basso Brembo attraverso la formazione a sud del Parco Urbano del VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 49 A2 9 A3 0 Dordo. Potenziare lo spazio di verde pubblico attrezzato, connesso ove possibile con la rete pedonale e ciclabile di raccordo tra i vai spazi. Evitare la creazione di spazi verdi frazionati difficilmente gestibili e godibili dalla cittadinanza. Ambito Tematico Strategico 7: Politiche per il Settore Primario Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Mantenimento delle realtà agricole locali A3 favorendone lo sviluppo in forme 1 compatibili con la rilevanza ambientale e Promuovere una paesistica dei luoghi. concezione di “territorio Il Documento di Piano non prevede aree rurale” non inteso come Mantenimento e da destinare all’attività agricola in senso “ambito produttivo” A3 sviluppo delle attività fortemente imprenditoriale con ampi bensì come “ambito di 2 agricole margini di modificazione del quadro valore paesaggistico paesistico. ambientale ed Promuovere forme di “presidio territoriale” ecologico”. A3 in zone caratterizzate da modesta 3 presenza dell’attività agricola attraverso il recupero del patrimonio rurale. Ambito Tematico Strategico 8: Organizzazione del sistema ambientale-paesistico e delle reti ecologiche Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Definire le classi di sensibilità paesistica del territorio, al fine di tutelare e valorizzare la componente del paesaggio. Garantire un’adeguata attenzione alle tematiche della salvaguardia e valorizzazione delle componenti ambientali locali, tra le quali si considerano anche i valori dell’identità storica e del paesaggio. Tutelare le componenti morfologiche, simboliche e vedutistiche che contribuiscono alla definizione del paesaggio locale. Tutela delle aree classificate come “Zone di salvaguardia e valorizzazione ambientale e paesistica”. A3 4 Elaborazione della Carta del Paesaggio, quale allegato al Documento di Piano. A3 5 Definizione delle norme di tutela ed indirizzo paesaggistico nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole. A3 6 Tutela e riqualificazione dei percorsi di interesse paesaggistico. A3 7 Definizione, nel Piano delle Regole, di una disciplina specifica in merito alle possibilità di intervento a fine colturale su tali aree. Salvaguardare i valori ambientali biologici e naturalistici. A3 8 Rafforzare l’identità dei siti e dei luoghi e A3 9 dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Riconoscimento delle aste del Fiume Brembo e del Torrente Dordo come elemento forte del sistema paesisticofruitivo e definizione di una disciplina di tutela specifica. Definizione di una regolamentazione finalizzata alla tutela e valorizzazione delle VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 50 potenziare le opportunità culturali e di fruizione ricreativa per gli abitanti. presenze storico-paesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi di culto, della storia, della leggenda e della natura). Riequilibrio Favorire la creazione di un sistema Conservazione ed ecologico, aumento A4 continuo di aree verdi mediante la incremento della della capacità di definizione e potenziamento della rete 0 biodiversità. autodepurazione del ecologica comunale. territorio. Ambito Tematico Strategico 9: Definizione del sistema percettivo dell’ambito urbano Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Introdurre una normativa specifica nel PGT A4 al fine di prevedere una valutazione Garantire un’adeguata 1 preliminare sulle proposte progettuali che attenzione alla qualità Promuovere iniziative vanno ad incidere sul contesto edificato. urbana degli interventi di recupero del Progetto di sistemazione e valorizzazione paesaggio urbano. di trasformazione del A4 degli spazi residuali cerati dal passaggio contesto edificato 2 della nuova strada di accerchiamento est-sud. Ambito Tematico Strategico 10: Promozione ed attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali. Obiettivi generali Obiettivi specifici N° Azione Indirizzare gli Definizione di una regolamentazione interventi di A4 energetica degli edifici nelle Norme trasformazione 3 Tecniche di Attuazione del Piano delle edilizia ed urbanistica Contenere i consumi Regole. verso risultati di reale energetici e ridurre gli e positiva impatti ambientali degli sostenibilità edifici Definizione di una regolamentazione di (minimizzazione residenziali/produttivi A4 contenimento dei consumi idrici degli fabbisogno di 4 edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione energia e del Piano delle Regole. minimizzazione dei consumi idrici). Promuovere l’utilizzazione di energie A4 rinnovabili e/o di combustibili a basso 5 Promuovere il impatto ambientale. Eliminare i carichi indotti contenimento dei sull’ambiente esterno Promuovere la salubrità complessiva del carichi ambientali dall’attività di sito e dell’ambiente urbano nel quale è (inquinamento costruzione edilizia e collocato l’insediamento residenziale e/o acustico, atmosferico A4 dall’utilizzo e produttivo e definire una ed idrico) sul territorio 6 gestione dei fabbricati. regolamentazione specifica finalizzata al comunale. contenimento dell’inquinamento acustico, atmosferico ed idrico. Si ritiene utile illustrare nel dettaglio le azioni di piano che comportano un intervento di trasformazione del territorio. Di seguito si riportano le schede degli AT (Ambito di Trasformazione), che contengono le seguenti informazioni: - breve descrizione dell’intenzione progettuale; - localizzazione del AT; dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 51 - destinazioni d’uso previste; caratteristiche dimensionali; identificazione delle eventuali problematiche connesse alla realizzazione dell’ambito. Le dimensioni totali di edificabilità all’interno degli ambiti identificati dal DdP sono: 9 ATR1 - Superficie Territoriale: 18.400 mq; 9 ATAE - Superficie Territoriale: 137.600 mq; 9 ATP1 - Superficie Territoriale: 34.000 mq. Figura 5: individuazione degli Ambiti di Trasformazione dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 52 Ambito di Trasformazione Residenziale – ATR 1 L’ambito è localizzato nella parte centrale del territorio di Filago ed è delimitato a nord da via Trento, ad est da via Gorizia, a sud da via Aldo Moro e ad ovest da campi agricoli. L’area è posizionata in un contesto limitrofo al tessuto urbanizzato. La destinazione d’uso dell’ambito, secondo il PRG vigente, è “zona per attività agricola”. La finalità dell’ambito è quella di completare il tessuto residenziale del centro urbano, riducendo lo spazio inedificato di frangia urbana. L’ambito non presenta particolari problematiche specifiche sotto il profilo ambientale, tuttavia dovrà essere posta particolare attenzione: - all’impatto acustico legato al nuovo tracciato ferroviario e al flusso viabilistico delle strade limitrofi, in particolare di via Trento e della viabilità principale urbana prevista ad ovest dell’ATR); - all’inserimento paesistico dell’intervento. AMBITO DI TRASFORMAZIONE N°: 1 COMUNE: Filago Localizzazione dell’Ambito di Trasformazione DESTINAZIONE PREVALENTE residenziale PREVISTA DESTINAZIONI COMPATIBILI DESTINAZIONI AMMISSIBILI terziario, direzionale NON commerciale, non di prossimità produttiva e agricolaproduttiva SUPERFICIE TERRITORIALE (m2) VOLUMETRIA MASSIMA REALIZZABILE (m3) EVENTUALI PROBLEMATICHE (NTA del DdP) 18.400 13.000 Protezione acustica delle vicine strade e del nuovo tracciato ferroviario dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 53 Ambito di Trasformazione Terziario – ATAE Questo ambito è stato individuato ad est della strada Provinciale dell’Industria. Attualmente l’ambito appartiene alla zona classificata come “PLIS” dal PRG vigente, ma è individuato anche come “Area produttiva di interesse provinciale – insediamenti produttivi di completamento e/o riqualificazione” dal PTCP. Secondo l’art. 28 comma 13 delle NTA vigenti “Le aree interne al PLIS e individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo quali “Aree produttive di interesse provinciale – insediamenti produttivi di completamento e/o riqualificazione” saranno oggetto di determinazione dei regimi dei suoli, delle destinazioni d’uso e delle modalità di intervento nell’ambito della ridefinizione della disciplina urbanistica delle aree stesse e dei contenuti del Piano di Settore, da attuarsi di concerto tra il Comune e la Provincia di Bergamo, avendo riguardo alle prospettive e alle esigenze della riqualificazione urbanistica ed ambientale del comparto” . Le problematiche maggiori riguardanti l’area sono quelle legate alla vicinanza di un corso d’acqua, il fiume Brembo, e all’inserimento paesaggistico. Gli interventi, disciplinati in concerto con la Provincia, dovranno quindi porre attenzione alla minimizzazione degli impatti indotti e alle loro mitigazioni. AMBITO DI TRASFORMAZIONE N°: 2 COMUNE: Filago Localizzazione dell’Ambito di Trasformazione Magazzini, depositi, commerciale, strutture connesse con il DESTINAZIONE PREVALENTE sistema della mobilità, attività di somministrazione di cibi e PREVISTA bevande, artigianato di servizio. DESTINAZIONI NON Produttiva e agricola produttiva. AMMISSIBILI SUPERFICIE TERRITORIALE 137.600 mq VOLUMETRIA MASSIMA REALIZZABILE – Sup. Cop. 45.000 mq EVENTUALI PROBLEMATICHE (NTA del DdP) - Rispetto del regime dei suoli, della destinazione d’uso e delle modalità di intervento da attuarsi di concerto tra il Comune e la Provincia di Bergamo. - Vicinanza del corso idrico esistente. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 54 Ambito di Trasformazione Produttivo – ATP1 Questo ambito è stato individuato a S-O della fascia del nuovo tracciato ferroviario, a completamento dell’insediamento produttivo esistente. Attualmente l’ambito appartiene alla zona classificata come “zona E a destinazione agricola” dal PRG vigente, ma è individuato anche come “insediamenti produttivi di interesse provinciale di completamento e/o di riqualificazione (art. 95)”, nonché in “Ambiti di opportuna istituzione di P.L.I.S. (art. 71)”. Secondo l’art. 28 comma 13 delle NTA vigenti “Le aree interne al PLIS e individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo quali “Aree produttive di interesse provinciale – insediamenti produttivi di completamento e/o riqualificazione” saranno oggetto di determinazione dei regimi dei suoli, delle destinazioni d’uso e delle modalità di intervento nell’ambito della ridefinizione della disciplina urbanistica delle aree stesse e dei contenuti del Piano di Settore, da attuarsi di concerto tra il Comune e la Provincia di Bergamo, avendo riguardo alle prospettive e alle esigenze della riqualificazione urbanistica ed ambientale del comparto” . AMBITO DI TRASFORMAZIONE N°: 3 COMUNE: Filago Localizzazione dell’Ambito di Trasformazione DESTINAZIONE PREVALENTE L’area è destinata a consentire l’ampliamento dell’azienda PREVISTA esistente a N-E dell’ambito. Sono vietate le destinazioni non strettamente connesse con l’attività dell’azienda in essere al cui ampliamento le aree sono DESTINAZIONI NON deputate, salvo la possibilità di altre destinazioni previa AMMISSIBILI valutazione di compatibilità come previsto dalla disciplina del DdP e PdR. SUPERFICIE TERRITORIALE 34.000 mq Superficie Coperta massima 1/3 della Superficie Territoriale. INTERVENTI PRELIMINARI Predisposizione di Piano Attuativo unitario esteso anche alla superficie attualmente occupata dall’azienda. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 55 4.3 VERIFICA DELLA COERENZA ESTERNA ED INTERNA Nell’ambito del processo decisionale di un piano di governo del territorio deve essere verificata la coerenza esterna, che consiste nell’individuare e a mettere in luce gli eventuali elementi contraddittori, rispetto alle politiche di altri livelli di governo e al quadro pianificatorio e programmatorio sovraordinato di riferimento. Per garantire la coerenza del PGT con la pianificazione sovraordinata, sono stati analizzati i contenuti degli altri pertinenti Piani con riferimento agli obiettivi di sostenibilità ambientale ed è stata valutata la coerenza delle strategie e azioni del PGT con tali contenuti. La pianificazione analizzata è la seguente: Piano Territoriale Regionale (PTR) della Lombardia Piano di Tutela ed Utilizzo delle Acque (PTUA) della Regione Lombardia Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Bergamo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Provincia di Bergamo Piano Agricolo Provinciale della Provincia di Bergamo Piano d’Azione Ambientale della Provincia di Bergamo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti L’analisi effettuata rileva un buon livello di coerenza esterna del PGT, almeno in termini di strategie e obiettivi di riferimento. Nella fase di consolidamento delle alternative del PGT, l'analisi di coerenza interna ha lo scopo di rendere trasparente e leggibile in tutti i suoi aspetti il piano. A tal fine, occorre che sia esplicito e riconoscibile il legame fra gli obiettivi specifici e le azioni di piano proposte per conseguirli e soprattutto che tale relazione sia coerente. Le principali relazioni che devono essere verificate sono: - ad ogni obiettivo generale deve corrispondere almeno un obiettivo specifico; - per ogni obiettivo specifico deve essere identificata almeno un’azione in grado di raggiungerlo. Qualora si riscontri la mancanza di coerenza interna, è necessario ripercorrere alcuni passi del piano, ristrutturando il sistema degli obiettivi e ricostruendo il legame fra le azioni costituenti le alternative di piano e gli obiettivi. La relazione fra obiettivi e azioni è spesso facilmente individuabile anche se, alcuni degli obiettivi proposti trovano sviluppo in ambiti diversi dagli interventi proposti nel Documento di Piano, oggetto specifico della VAS. L’analisi ha rilevato un buon livello di coerenza interna al PGT. 4.4 DEFINIZIONE DELLE ALTERNATIVE Una volta definiti gli obiettivi generali e specifici del Documento di Piano e dopo dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 56 aver individuato le azioni da mettere in atto per il raggiungimento degli stessi, è indispensabile definire le alternative. Tra le alternative possibili va poi scelta l’alternativa di intervento migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale, valutata tenendo conto dello scenario emerso dalla fase di analisi ambientale del territorio, dei vincoli e delle criticità presenti, degli obiettivi della pianificazione sovraordinata e delle linee strategiche del Piano, nonché delle osservazioni o delle proposte delle parti interessate, raccolte nella fase delle consultazioni preliminari. Le alternative analizzate nel presente Rapporto Ambientale sono due: - l’alternativa zero ovvero la scelta di non attuare le strategie del Documento di Piano e quindi non intervenire sul territorio, lasciando il regime urbanistico del PRG in vigore; - l’alternativa operativa rappresentata dalle azioni del Documento di Piano stesso. Considerando la filosofia tendenzialmente conservativa e valorizzativa del PGT del Comune di Filago, si ritiene fondata la scelta di analizzare solo queste due alternative, limitandosi quindi al confronto tra intervenire e non intervenire. Risulta sicuramente significativo però poter tratteggiare brevemente lo scenario rappresentato dall’alternativa zero, in modo da comprendere la probabile evoluzione dei sistemi analizzati (territoriale, ambientale-paesistico, economico) senza l’attuazione del Documento di Piano. Si deve evidenziare al proposito che la prescrizione della L.R. 12/2005 e s.m.i. di fatto obbliga il comune ad un atto pianificatorio nuovo, il PGT, entro il 31 marzo 2011, per cui l’alternativa zero non può, se non in linea teorica, fare riferimento alle prescrizioni e norme del PRG in vigore. Alternativa zero Partendo dal presupposto che le scelte di piano proposte e quindi le azioni che si intendono attuare al fine di raggiungere gli obiettivi strategici del DdP, sono fondate e accomunate dalla forte intenzione di perseguire uno sviluppo sostenibile, sono stati individuati sei principali elementi che si ritiene importante analizzare rispetto alla definizione dell’Alternativa zero. Tali elementi sono sintetizzati nella tabella riportata in seguito: Temi di cui si analizza l’evoluzione senza l’attuazione del Piano Alternativa Zero Adeguamento dell’offerta residenziale alle previsioni di crescita endogena della Commenti Le previsioni insediative mirano principalmente alla necessità di rispondere alla domanda endogena di nuove famiglie che nasce in particolare dai giovani originari di Filago. La domanda locale di alloggi a prezzi calmierati rispetto al libero mercato è forte e si ritiene determinante fornire una risposta concreta, al fine di favorire una comunità socialmente viva, dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 57 Temi di cui si analizza l’evoluzione senza l’attuazione del Piano Alternativa Zero popolazione. Potenziamento aree a servizi Consumi energetici e idrici Mobilità Verde fruibile Riorganizzazione del sistema Commenti impedendo l’emigrazione dei giovani a causa della mancanza di alloggi. La mancata realizzazione di questa strategia e quindi la disattesa di una richiesta insediativa da parte dei giovani del comune potrebbe avere risultati futuri di criticità dal punto di vista demografico e umano (progressivo ulteriore invecchiamento della popolazione del comune, con aumento dell’indice di vecchiaia e di dipendenza). La realizzazione del piano porta ad un potenziamento qualiquantitativo delle aree a servizi. La mancata realizzazione del Piano non porterebbe ad una maggiore qualifica del contesto territoriale, privando la collettività di una sempre maggiore e adeguata presenza di dotazioni di interesse pubblico. Il piano si pone l’obiettivo di incentivare il risparmio di acqua ed energia attraverso una regolamentazione specifica in particolare per ciò che concerne il processo edilizio, nelle NTA del Piano delle Regole. La mancata attuazione di tali scelte si pone in conflitto con gli indirizzi di sostenibilità dei piani sovracomunali, dei documenti internazionali e quindi con la promozione di strategie sostenibili locali. Il Piano prevede interventi di riqualificazione ambientale e paesistica con particolare riferimento al PLIS del Basso Brembo e all’istituzione del Parco Urbano del Torrente Dordo. Prevede inoltre la diffusione di modalità di spostamento a basso impatto (ciclo-pedonale). La mancata attuazione delle nuove strategie di mobilità impedirebbe la riqualificazione e il potenziamento delle opportunità legate alla mobilità sostenibile e di conseguenza il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano. Il nuovo piano definisce una strategia di tutela e valorizzazione degli elementi in oggetto promuovendo una regolamentazione nelle NTA del Piano delle Regole, al fine di favorire e recuperare una situazione di equilibrio ambientale ed ecologico, invertendo la tendenza ad un progressivo depauperamento della biodiversità. Il Piano prevede il potenziamento dello spazio di verde pubblico attrezzato lungo la sponda del Fiume Brembo, connesso ove possibile con la rete pedonale e ciclabile di raccordo tra i vai spazi. La mancata attuazione delle scelte di piano si pone in conflitto con gli indirizzi di sostenibilità dei piani sovracomunali, dei documenti internazionali e quindi con la promozione di strategie sostenibili locali, di carattere naturalistico, ambientale e paesaggistico. Vista l’estensione delle zone industriali presenti nel Comune di Filago e considerando le pressione ambientale da esse esercitata il dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 58 Temi di cui si analizza l’evoluzione senza l’attuazione del Piano Alternativa Zero produttivo Commenti Documento di Piano ha deciso di non prevede ulteriori espansioni di carattere produttivo puntando al massimo al recupero degli spazi già esistenti del costruito e delle aree dismesse. Il Piano prevede la riqualificazione delle aree produttive dimesse. Il Piano delle Regole definirà la localizzazione delle possibilità di recupero di eventuali spazi liberi da sfruttare per la rilocalizzazione di insediamenti identificati come incompatibili da un punto di vista urbanistico e ambientale. Il Documento di Piano introduce una specifica norma che prevede un elenco di destinazioni urbanistiche vietate all’interno del territorio comunale relative a specifiche tipologie di attività produttive. Il Documento di Piano individua inoltre un elenco di destinazioni da vietare all’interno delle zona produttive al fine di garantire che le destinazioni produttive che l’Amministrazione ritiene di confermare o prevedere non vengano snaturate trasformando progressivamente le aree con destinazioni tendenzialmente prevalenti di altra natura. La mancata attuazione delle scelte di piano impedirebbe il contenimento assoluto delle espansioni produttive e la generale riqualificazione dei comparti esistenti, anche al fine di garantire la massima compatibilità con il tessuto residenziale e conseguentemente la tutela della salute pubblica. Alternativa uno L’alternativa uno si compone delle scelte che il Piano intende attuare, al fine di raggiungere gli obiettivi strategici del nuovo strumento urbanistico. Le 45 azioni di piano individuate compongono l’opzione operativa uno e mirano all’intervento strategico di trasformazione del territorio, al suo recupero, riqualificazione, potenziamento e alla sua tutela e valorizzazione. In questo senso la finalità dell’intervento dipende dall’azione di piano analizzata. 4.5 VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLE AZIONI DI PIANO E SCELTA DELLE ALTERNATIVE Nel presente paragrafo si procedere alla Valutazione Ambientale delle azioni di Piano precedentemente individuate. La scelta delle azioni e degli interventi di Piano si è sviluppata essenzialmente mirando al soddisfacimento dei cittadini, compatibilmente con gli indirizzi politici e gli obiettivi della pubblica amministrazione. Durante il percorso di definizione di tali azioni sono stati presi in considerazione una serie di criteri che mirano essenzialmente alla minimizzazione del consumo di suolo ed alla sostenibilità ambientale delle scelte. Le azioni previste dal Documento di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 59 Piano hanno quindi già per loro natura effetti sostanzialmente positivi rispetto ai criteri di sostenibilità presi in esame al fine di valutare le strategie che si intendono operare sul territorio comunale. La valutazione ambientale del DdP del Comune di Filago è stata sviluppata basandosi sulla valutazione della compatibilità delle scelte previste dal Piano con i criteri di sostenibilità del territorio comunale. Tali criteri sono stati definiti sulla base degli obiettivi di sostenibilità identificati dalla Commissione Europea (“Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea” Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998), che sono stati interpretati e contestualizzati in modo flessibile all’interno della realtà territoriale in esame. Tabella 2: Dieci criteri di sostenibilità del Manuale UE (Fonte: Manuale UE, 1998) La seguente tabella sintetizza i dieci criteri di sostenibilità del manuale UE, rispetto alla realtà territoriale del comune di Filago. Criteri di Sostenibilità Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio Minimizzazione del consumo di suolo Descrizione Generale Il criterio in esame è connesso in particolare alla compatibilità di un determinato intervento di trasformazione del territorio rispetto ad elementi di qualità e/o sensibilità che caratterizzano l’area in oggetto: fasce di rispetto dei corsi d’acqua superficiali e delle sorgenti, aree a parco, presenza di zone a bosco, elementi vulnerabili particolari, presenza di elementi geologici di particolare rilevanza, ecc.. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. In contesti urbanizzati il suolo rappresenta una risorsa ancora più pregiata, in considerazione della sua scarsità e dei benefici che esso arreca nelle aree urbane (disponibilità di aree libere per la fruizione e per il riequilibrio ecologico, influenza sul microclima, ecc.) dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 60 Contenimento emissioni in atmosfera Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi energetici Contenimento della produzione di rifiuti Contenimento Inquinamento acustico L’inquinamento atmosferico è un problema che caratterizza le aree urbane, nelle quali l’intenso traffico veicolare, il riscaldamento domestico invernale e le attività industriali contribuiscono, con le loro emissioni, al peggioramento della qualità dell’aria. Gli effetti nocivi di determinati inquinanti sono legati ai livelli raggiunti in atmosfera e ai loro tempi di permanenza in essa. Quindi il rischio per la salute dipende dalla concentrazione e dall’esposizione. Il principio cui attenersi è la tutela delle risorse esistenti sotto il profilo qualitativo e quantitativo e la riqualificazione delle risorse già degradate. Le aree urbane essendo territori fortemente antropizzati e caratterizzati da molteplici attività umane, causano numerose e diversificate pressioni sullo stato qualitativo e quantitativo delle risorse idriche (scarichi acque reflue, uso di fertilizzanti e prodotti nocivi, approvvigionamento idrico, derivazioni superficiali e sotterranee, ecc.). Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso delle risorse energetiche non rinnovabili (combustibili fossili, ecc.), rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. La produzione energetica è strettamente associata alla qualità dell’aria, che subisce modificazioni di stato dalle emissioni derivanti dal traffico veicolare e dalle attività industriali. Le modalità di produzione e consumo di energia, e le conseguenti emissioni in atmosfera, rappresentano un elemento determinante della qualità ambientale delle aree urbane. Tra gli obiettivi di un approccio sostenibile vi è l‘utilizzo di materie che producano l’impatto ambientale meno dannoso possibile e la minima produzione di rifiuti grazie a sistemi di progettazione dei processi, di gestione dei rifiuti e riduzione dell’inquinamento. La crescente produzione di rifiuti può essere ricondotta all’aumento dei consumi e all’utilizzo sempre più frequente di materiali con cicli di vita brevi. Inoltre lo stile di vita del cittadino comporta modelli di consumo elevato che vanno sempre più crescendo in relazione al miglioramento del tenore di vita e all’ aumento del reddito. I rifiuti sono un importante fattore di carico ambientale ed un indicatore di dissipazione di risorse. La perdita di materiali ed energia associata alla produzione di rifiuti ha conseguenze non solo ambientali, ma anche economiche a causa dei costi per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli stessi. Lo scopo è quello di mantenere e aumentare la qualità dell’ambiente locale. Il rumore è uno dai fattori caratterizzanti la qualità dell’ambiente locale, insieme a qualità dell’aria, presenza di inquinamento elettromagnetico, impatto visivo, ecc. La principale sorgente risulta essere il traffico stradale, cui si aggiungono le attività artigianali e industriali. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 61 Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Protezione della salute e del benessere dei cittadini Il criterio in oggetto è connesso in particolare alla compatibilità di un determinato intervento di trasformazione del territorio rispetto alle infrastrutture per la mobilità e dei servizi tecnologici. Per la mobilità si tratta di stimare l’impatto di generazione di spostamenti e di verificare l’adeguatezza delle infrastrutture presenti anche per i modi di spostamento sostenibili. Per quanto riguarda la compatibilità con i servizi tecnologici viene valutato il peso, in termini di capacità aggiuntiva, che l’intervento può avere sulle reti di acquedotto, fognatura e metano. La presenza di aree verdi è sicuramente un elemento di qualità, sia perché offre spazi ricreativi, educativi, per le relazioni sociali e, esteticamente, contribuisce a dare della città un’immagine di maggiore vivibilità, sia perché offre benefici di carattere ecologico: miglioramento del clima urbano, assorbimento degli inquinanti atmosferici, riduzione dei livelli di rumore, l’attenuazione della luce eccessiva, stabilizzazione dei suoli e riduzione dell’erosione. Inoltre il verde urbano contribuisce ad arricchire la biodiversità nelle città, in quanto fornisce l’habitat per molte specie animali e vegetali. Il principio fondamentale è mantenere ed arricchire le riserve e la qualità delle risorse del patrimonio naturale, affinché le generazioni presenti e future possano goderne e trarne beneficio. La tutela degli ambiti paesistici è connessa con l’obiettivo di tutelare il suolo libero e di valorizzare le aree libere. L’obiettivo è raggiungere un equilibrato rapporto tra aree edificate e aree libere, e garantire la conservazione delle aree di maggiore pregio naturalistico in modo che ne possano godere le generazioni presenti e future. Il criterio è inoltre correlato a mantenere e migliorare la qualità dell’ambiente locale, che assume la massima importanza nelle zone e nei luoghi residenziali, localizzazioni di buona parte delle attività ricreative e lavorative. Per ambiti paesistici si intendono quei territori a specifico regime di tutela e gestione per la valorizzazione e la conservazione dei beni e dei valori di carattere naturalistico, paesistico e ambientale (D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42). I principi che ispirano lo sviluppo sostenibile prevedono che vengano preservate tutte le caratteristiche, i siti o le zone in via di rarefazione, rappresentativi di un periodo o aspetto, che forniscano un particolare contributo alle tradizioni e alla cultura della zona. L’elenco contiene edifici di valore storico, culturale, monumenti, reperti archeologici, architettura di esterni, paesaggi, parchi e giardini e tutte le strutture che contribuiscono alla vita culturale di una comunità (teatri, ecc.) Il benessere e la salute dei cittadini fanno riferimento ad un insieme di elementi che vanno dalla disponibilità di servizi e strutture, alla qualità ambientale complessiva di un luogo. Per quanto riguarda la disponibilità di servizi e strutture, il criterio si riferisce alla possibilità per la popolazione di accedere ai servizi sanitari, alla disponibilità di alloggi, di strutture culturali, alla libertà di movimento con diverse alternative di spostamento, alla disponibilità di lavoro e di svago, all’integrazione sociale e culturale. Per quanto riguarda invece la qualità dell’ambiente di luogo, il criterio fa riferimento a ciò che riguarda la salute umana e quindi a tutti quegli inquinanti che causano danni alla salute umana (ozono, articolato nell’aria, rumore, ecc.). dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 62 Compatibilità con Lo scopo è quello di rispondere a determinate esigenze della richieste, Osservazioni collettività, emerse durante i momenti partecipativi al processo ed obiettivi emersi dalla decisionale del Piano, al fine di potenziare tale strumento, quale partecipazione del garanzia di trasparenza e condivisione. pubblico. Tabella 3: Criteri di sostenibilità per il territorio comunale di Filago Per ciascun criterio di sostenibilità preso in considerazione vengono valutati impatto e influenza delle alternative di Piano, al fine di determinare l’eventuale presenza di limitazioni o la necessità di interventi di mitigazione per indirizzare l’attuazione del Piano alla sostenibilità ambientale. La valutazione si riferisce alla “compatibilità” dell’intervento in relazione alla criterio ambientale in esame e viene espressa utilizzando la seguente simbologia: 9 - ± Trasformazione compatibile Indifferenza Trasformazione non compatibile dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del bbli Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Contenimento inquinamento acustico 9 9 9 9 9 9 9 9 - Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi ti i Contenimento della produzione di rifiuti 9 9 9 9 9 9 Contenimento emissioni in atmosfera AZIONI DI Minimizzazione del consumo di suolo CRITERI DI SOSTENIBILITA’ Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio pag. 63 ALTERNATIVA UNO A1) A2) Dimensionamento del DdP di carattere endogeno al fine di garantire una crescita demografica sostenibile all’interno del territorio comunale. Tutela dei 5 “sistemi della qualità” che caratterizzano il territorio comunale di Filago come “invarianti urbanistiche”. A3) Massimo contenimento delle previsioni di nuove espansioni edilizie A4) Recupero delle volumetrie ancora disponibili nel centro storico A5) Recupero dei sottotetti ai fini abitativi A6) Recupero delle aree degradate e di aree produttive dismesse A7) Promuovere interventi di completamento in aree libere all’interno del centro edificato. A8) Promuovere lo sviluppo del territorio mediante trasformazione di ambiti marginali al centro edificato. A9) Conferma degli insediamenti produttivi esistenti esterni al continuum urbanizzato residenziale A10) A11) Riqualificazione area industriale interna all’ansa principale del torrente Dordo e recupero del comparto Ugival Previsione di riconversione per gli insediamenti non urbanisticamente compatibili o dismessi solo se in situazioni di incompatibilità dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 - - - 9 9 9 9 9 9 9 9 9 - 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA A12) A13) A14) A15) A16) A17) A18) A19) Individuazione di normativa specifica per gli eventuali interventi di sostituzione delle attività produttive presenti con nuove attività produttive negli insediamenti confermati al fine di garantire al compatibilità urbanistica Il DdP introduce una specifica norma che prevede un elenco di destinazioni urbanisticamente vietate all’interno del territorio comunale relative a specifiche tipologie di attività produttive Il Documento di Piano individua un elenco di destinazioni da vietare all’interno delle zona produttive al fine di garantire che le destinazioni produttive che l’Amministrazione ritiene di confermare o prevedere non vengano snaturate trasformando progressivamente le aree con destinazioni tendenzialmente prevalenti di altra natura. Il documento di Piano non prevede ulteriori espansioni insediative di natura produttiva Riqualificazione, razionalizzazione ed ammodernamento il sistema distributivo di vicinato esistente. Potenziare e valorizzare il sistema di vicinato nel contesto dell’ambito della centralità urbana e negli ambiti limitrofi che possono presentare una positiva capacità attrattiva per centralità e immagine. Il Documento di Piano individua un solo Ambito di Trasformazione Terziario. Individuazione di aree di parcheggio di corona per il nucleo di centralità, oltre alla formazione del parcheggio interrato centrale, e definizione di sistemi appetibili di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo - Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del bbli Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Contenimento inquinamento acustico Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi ti i Contenimento della produzione di rifiuti Contenimento emissioni in atmosfera AZIONI DI Minimizzazione del consumo di suolo CRITERI DI SOSTENIBILITA’ Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio pag. 64 - - 9 9 9 9 9 - - 9 9 - - 9 - 9 9 - - 9 - 9 9 - - 9 - 9 9 - - 9 - 9 9 - 9 9 9 9 9 9 - 9 - - - - - - - - 9 9 - - 9 - 9 - - - - - - - - 9 9 - - - 9 - - - - 9 - 9 9 - - 9 - - - 9 9 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA A20) A21) A22) A23) A24) A25) A26) A27) accessibilità pedonale per favorire la fruizione dell’offerta commerciale in un contesto di forte appetibilità ambientale e a basso impatto veicolare. Valorizzazione e creazione di nuovi percorsi di “mobilità dolce” per una connessione con il nucleo di centralità in condizioni di qualità e di sicurezza e individuazione di analoghi percorsi per la connessione con i territori dei comuni limitrofi. Attivazione di interventi negoziati per l’acquisizione e la realizzazione di nuove aree per servizi ed attrezzature in specifiche situazioni localizzative (delocalizzazione impianti sportivi nell’area del “Parco urbano del Dordo” e potenziamento servizi nella Frazione di Marne). Possibilità di retrocessione degli “standard impropri” Migliorare l’accessibilità alle aree periferiche del territorio (collegamenti intercentro). Il Piano delle Regole individua una specifica normativa per la riqualificazione ambientale e paesistica degli assi direttori della mobilità urbana. Diffusione di modalità di spostamento a basso impatto (ciclo-pedonale) Individuazione di un sistema di “parcheggi di corona” anche con funzione di interscambio con i sistemi della “ mobilità dolce” di valenza urbana e territoriale. Valorizzare la qualità e la fruizione ambientale della fascia fluviale del Brembo. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del bbli Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Contenimento inquinamento acustico Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi ti i Contenimento della produzione di rifiuti Contenimento emissioni in atmosfera AZIONI DI Minimizzazione del consumo di suolo CRITERI DI SOSTENIBILITA’ Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio pag. 65 9 - 9 - - - 9 - 9 - 9 9 9 - - - - - - - - 9 9 9 9 9 - - - - 9 - - 9 - 9 9 9 - - 9 - 9 9 - - - 9 - 9 9 9 9 9 - - - - 9 9 9 9 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA A28) A29) A30) A31) A32) A33) A34) A35) A36) A37) Riqualificazione e infrastrutturazione del PLIS del Basso Brembo attraverso la formazione a sud del Parco Urbano del Dordo. Potenziare lo spazio di verde pubblico attrezzato, connesso ove possibile con la rete pedonale e ciclabile di raccordo tra i vai spazi. Evitare la creazione di spazi verdi frazionati difficilmente gestibili e godibili dalla cittadinanza. Mantenimento delle realtà agricole locali favorendone lo sviluppo in forme compatibili con la rilevanza ambientale e paesistica dei luoghi. Il Documento di Piano non prevede aree da destinare all’attività agricola in senso fortemente imprenditoriale con ampi margini di modificazione del quadro paesistico. Promuovere forme di “presidio territoriale” in zone caratterizzate da modesta presenza dell’attività agricola anche da parte di soggetti non imprenditori ma interessati all’attività di coltivazione dei suoli in forma secondaria”. Elaborazione della Carta del Paesaggio, quale allegato al Documento di Piano. Definizione di norme di tutela ed indirizzo paesaggistico nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole. Tutela e riqualificazione dei percorsi di interesse paesaggistico Definizione, nel Piano delle Regole, di una disciplina specifica in merito alle possibilità di intervento a fine colturale su tali aree dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del bbli Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Contenimento inquinamento acustico Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi ti i Contenimento della produzione di rifiuti Contenimento emissioni in atmosfera AZIONI DI Minimizzazione del consumo di suolo CRITERI DI SOSTENIBILITA’ Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio pag. 66 9 - - - - - - - 9 - 9 9 9 - 9 - - - - - - - 9 - 9 9 - 9 - 9 9 - 9 - - - - 9 9 9 9 9 9 - 9 - - - 9 - - - - - - - 9 - - - 9 9 9 - - - - 9 9 9 - - - 9 9 9 9 9 9 9 9 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA A38) A39) A40) A41) A42) Riconoscimento delle aste del Fiume Brembo e del Torrente Dordo come elemento forte del sistema paesistico-fruitivo e definizione di una disciplina di tutela specifica. Definizione di una regolamentazione finalizzata alla tutela e valorizzazione delle presenze storico-paesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi di culto, della storia, della leggenda e della natura). Favorire la creazione di un sistema continuo di aree verdi mediante la definizione e potenziamento della rete ecologica comunale. Introdurre una normativa specifica nel PGT al fine di prevedere una valutazione preliminare sulle proposte progettuali che vanno ad incidere sul contesto edificato. Progetto di sistemazione e valorizzazione degli spazi residuali creati dal passaggio della nuova strada di accerchiamento est-sud. A43) Definizione di una regolamentazione energetica degli edifici. A44) Definizione di una regolamentazione di contenimento dei consumi idrici degli edifici. A45) A46) Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o di combustibili a basso impatto ambientale. Promuovere la salubrità complessiva del sito e dell’ambiente urbano nel quale è collocato l’insediamento residenziale/produttivo. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del bbli Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Contenimento inquinamento acustico Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi ti i Contenimento della produzione di rifiuti Contenimento emissioni in atmosfera AZIONI DI Minimizzazione del consumo di suolo CRITERI DI SOSTENIBILITA’ Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio pag. 67 9 - - - - - - - 9 - - - 9 - - - - - - - 9 9 - - 9 - - - - - - - 9 - - - - - - - - - 9 9 9 - 9 - - - - - - 9 9 - - - - - - 9 - 9 - 9 9 9 - 9 - 9 9 - - - - 9 - - 9 9 9 9 9 9 - CRITERI DI SOSTENIBILITA’ AZIONI DI ALTERNATIVA ZERO dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del bbli Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici Contenimento inquinamento acustico Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi ti i Contenimento della produzione di rifiuti Contenimento emissioni in atmosfera Minimizzazione del consumo di suolo Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 68 9 9 ± ± ± - ± ± ± - ± ± VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 69 A conclusione del processo di valutazione delle azioni di piano, è necessario esprimere un giudizio complessivo in merito alla sostenibilità globale del Piano. Quanto analizzato consente di affermare che in senso generale il piano risulta compatibile con i caratteri territoriali presenti, rispetto alle componenti sociale ed economica. Si presume che la limitata crescita insediativa, la valorizzazione degli aspetti peculiari del territorio, nonché le strategie di intervento migliorativo sulla mobilità permetteranno di giungere ad una condizione generalmente positiva del contesto territoriale. Il piano prevede inoltre che lo sviluppo sia orientato verso l’edilizia sostenibile e il risparmio delle risorse energetiche, prevedendo una specifica regolamentazione in merito nell’ambito del Piano delle Regole. In particolare, relativamente all’incentivazione del risparmio idrico ed energetico, si segnalano di seguito alcune raccomandazioni: risparmio idrico: in fase di progettazione e realizzazione degli interventi, dovranno essere rispettate le disposizioni finalizzate al risparmio ed al riutilizzo della risorsa idrica di cui all’art. 6 del Regolamento Regionale n° 2 del 24/03/2006 “Disposizioni finalizzate al risparmio ed al riutilizzo della risorsa idrica” e dovranno essere definite, nell’ambito degli interventi, tutte le soluzioni specifiche circa: la riduzione del consumi di acqua in ambiente domestico; il riutilizzo delle acque meteoriche; l’installazione di rete di adduzzione in forma duale. risparmio energetico: si ricorda la cogenza dei dispostivi regionali in materia di certificazione energetica degli edifici (D.G.R. 5018/2007 e 5373/2007). Inoltre per ciascun Ambito di Trasformazione è riportata una scheda di approfondimento nella quale vengono inseriti commenti e osservazioni che giustificano la valutazione effettuata per ciascun criterio. Legenda: 9 Trasformazione compatibile M Trasformazione compatibile ma subordinata ad opere di mitigazione dell’impatto ambientale (strutturali e/o gestionali) Trasformazione compatibile ma subordinata a valutazioni di dettaglio in fase di progettazione dell’intervento (approfondimenti geologici, valutazione dell’inserimento paesistico, definizione del perimetro del comparto d’intervento, ecc.) ! ± Indifferenza Trasformazione non compatibile dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 70 ATR 1 criterio di sostenibilità commento giudizio 9 ! ! Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio ! L’area in esame si configura come completamento della frangia perimetrale del centro abitato ed è attualmente classificata come “zona per attività agricola”. Ad ovest l’area è costeggiata da un tratto della rete distributrice dell’impianto pluvirriguo dell’Isola bergamasca. L’ambito rientra in un’area con classe di fattibilità geologica 2b “Fattibilità con modeste limitazioni con problematiche di tipo idrogeologico”. L’area è caratterizzata da una coltre superficiale impermeabile esigua, l’alta permeabilità dei depositi immediatamente sottostanti ad essa e la scarsa soggiacenza della falda freatica nei confronti del piano campagna. Queste caratteristiche dovranno essere tenute in considerazione nella fase di progettazione di edifici. La presenza a ridotta profondità della superficie di falda comporta la realizzazione di adeguate opere di impermeabilizzazione degli edifici e di drenaggio delle acque superficiali nell’area circostante l’edificio. Oltre a questo si dovrà evitare che queste aree, fortemente vulnerabili dal punto di vista idrogeologico, siano sede di attività a rischio d’inquinamento. Qualora si volessero realizzare pozzi per uso agricolo, industriale o potabile, si dovrà documentare in modo approfondito l’effettiva necessità dell’intervento e si dovrà imporre la realizzazione dell’opera di captazione a regola d’arte, in modo da preservare la qualità dell’acqua delle falde più profonde e protette, impedendo il loro miscelamento con quelle superficiali contaminate. L’ATR è attraversato all’estremità nord ovest da una linea 132kV della rete di elettrodotti. È compito della pubblica amministrazione verificare che l’ATR rispetti le “distanze di prima approssimazione” DPA dalle linee dell’elettrodotto. Inoltre sarà compito dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 71 ! 9 Minimizzazione del consumo di suolo M! Contenimento emissioni in atmosfera - dell’amministrazione comunale valutare l’opportunità di richiedere ai proprietari/gestori degli elettrodotti di eseguire il calcolo mirato delle “fasce di rispetto” in corrispondenza delle specifiche campate di linea interessate, determinate secondo le indicazioni del paragrafo 5.1 del DM 29/05/2008. Si consiglia di prevedere, nel Regolamento Edilizio, la necessità di effettuare specifiche indagini del sito da sommarsi alla normale prassi di conoscenza di un luogo prima di intervenire progettualmente. Tale indagine dovrebbe comprendere un’indagine geobiologica per il rilevamento di eventuali interferenze elettro-magnetiche indotte da radiofrequenze e/o da alta e media tensione elettrica di rete, ovvero dalla vicinanza con ripetitori radio-televisivi, di telefonia fissa o mobile o radar e linee elettriche aeree o interrate, con la collaborazione del locale ufficio dell’ARPA, ovvero ad opera di un professionista bioarchitetto in possesso di un attestato di qualifica e dotato di idonea strumentazione. Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Sistemi insediativi”, quasi la totalità dell’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo riferimento per la pianificazione locale” (art. 93): “Esse si configurano come indicazione di ambiti che il PTCP ritiene, alla scala che gli è propria, meno problematici al fine della trasformazione urbanistica del territorio, intendendosi per tale l’insieme degli interventi destinati alla realizzazione di attrezzature, infrastrutture, standard urbanistici e degli eventuali interventi edificatori.” Nel complesso la trasformazione in previsione può considerarsi compatibile con il PTCP. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. Il territorio di Filago, nonostante sia gestito rispettandone e valorizzandone le peculiarità ambientali, si presenta oggi come un’area fortemente industrializzata, il cui territorio è urbanizzato per il 40,5% della superficie comunale, L’ambito di trasformazione è contiguo al tessuto urbanizzato consolidato e si configura come espansione di frangia urbana, compatibile con uno sviluppo insediativo. La realizzazione dell’intervento prevede un consumo di suolo pari a 18.400 m2. Considerando la destinazione d’uso residenziale, l’ambito di trasformazione in esame non comporta impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 72 M Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi M Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi energetici M Contenimento della produzione di rifiuti 9 In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulta particolarmente significativo in quanto: - l’area oggetto d’intervento è attualmente raggiunta da acquedotto comunale, quindi l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni di acque superficiali o sotterranee. - l’area oggetto dell’intervento è servita da rete fognaria; considerando la destinazione di carattere residenziale degli edifici, i reflui prodotti saranno essenzialmente di natura domestica e, nel caso siano scaricati in pubblica fognatura, il cui recapito è Depuratore Intercomunale dell’Isola a Brembate Sotto, è ragionevole ipotizzare che non si verificheranno alterazioni qualitative dello scarico finale della rete fognaria. È ipotizzabile che l’aumento dei consumi della risorsa naturale acqua, date le osservazioni in merito riportate nel Documento di Scoping, comporti un sensibile impatto sulle reti esistenti. È pertanto consigliabile che l’Amministrazione comunale attui, in particolare durante il periodo estivo, interventi di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico. Si ritiene opportuno che le NTA prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici ). La realizzazione dell’ambito di trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Tuttavia considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. Secondo i dati stimati sulla base dei consumi attuali il nuovo consumo di energia elettrica e di metano incide del 4% sul consumo totale del comune. La realizzazione dell’ambito dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici o la realizzazione di impianti geotermici Si ritiene opportuno che le NTA ed il Regolamento Edilizio recepiscano, al loro interno, prescrizioni relative all’efficienza energetica degli edifici. Inoltre è opportuno valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. La realizzazione dell’ambito di trasformazione potrà comportare un leggero aumento della produzione di rifiuti. Tuttavia considerando la destinazione d’uso dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 73 Contenimento inquinamento acustico - 9 M Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici M Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti 9 dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei confronti dell’attuale sistema ambientale. Secondo i dati stimati sulla base della produzione procapite attuale, la nuova produzione di rifiuti urbani incide dello 10% sulla produzione totale. Comunque si consiglia di definire una regolamentazione di contenimento della produzione dei rifiuti nel processo edilizio. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile ipotizzare che l’ambito di trasformazione in esame non comporti impatti negativi che possano incrementare l’inquinamento acustico. In base al Piano di classificazione acustica del territorio comunale, l’ambito in esame ricade in classe III “Aree di tipo misto”. Data la vicinanza dell’ambito alle vicine strade e al nuovo tracciato ferroviario è auspicabile prevedere l’individuazione di apposite zone piantumate a protezione delle residenze. Viabilità L’accesso all’ambito di trasformazione è realizzabile, senza la necessità di prevedere ulteriore infrastrutturazione (se non quella di penetrazione all’interno dell’ambito). Acquedotto L’area oggetto di intervento è servita dalla rete acquedottistica comunale. Date le osservazioni in merito, riportate nel Documento di Scoping, si ritiene opportuno che le NTA prevedano che nell’ambito dell’intervento edilizio siano predisposti appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici ). Fognatura L’area oggetto di intervento è servita dalla rete fognaria comunale. L’ATR dovrà prevedere la separazione della rete di raccolta delle acque reflue urbane dalle acque meteoriche, in conformità al Regolamento Regionale n. 3/2006. Data l’esigua capacità residua del Depuratore Intercomunale dell’Isola, in attesa degli interventi di potenziamento in corso dovranno essere presi in considerazione le soluzioni che minimizzano la quantità di reflui da depurare in fognatura. Aree di interesse pubblico Si raccomanda di prevedere per il comparto adeguate aree per attrezzature pubbliche o di interesse pubblico e aree a parcheggio. L’ATR in esame non rientra in ambiti caratterizzati da particolare rilevanza paesistica o naturalistica, essendo limitrofo ad un’area già urbanizzata. L’impatto globale sulla componente naturalistica e di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 74 paesistici Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici Protezione della salute e del benessere dei cittadini Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del pubblico - 9 9 paesaggio sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria per la realizzazione del progetto insediativo. Si consiglia l’utilizzo di materiali e tecniche ecocompatibili, preferibilmente in sintonia con i materiali locali. La conservazione delle caratteristiche dei siti o delle zone in via di rarefazione, rappresentativi di un periodo o aspetto, che forniscono un particolare contributo alle tradizioni e alla cultura della zona rappresenta uno dei principali aspetti da considerare per uno sviluppo sostenibile. Ciò comprende quindi edifici di valore storico, culturale, monumenti, reperti archeologici, architettura di esterni, paesaggi, parchi e giardini e tutte le strutture che contribuiscono alla vita culturale di una comunità. Per quanto riguarda tale tematica l’ambito di trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area adiacente esterna al nucleo di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale. Gli unici immobili d’interesse artistico e storico sono localizzati ad opportune distanze. Considerando la destinazione d’uso residenziale dell’ambito, per ciò che concerne la salute umana, è possibile affermare che l’ambito di trasformazione in oggetto non comporta impatti negativi significativi. Il comparto residenziale in previsione soddisfa in parte la richiesta di sviluppo insediativo e mira principalmente alla necessità di rispondere alla crescita endogena della popolazione. Estratto della tavola di fattibilità idrogeologica - individuazione ATR1 dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Estratto della tavola E4 “Sistemi insediativi” del PTCP – individuazione ATR 1 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 75 ATAE criterio di sostenibilità commento giudizio Attualmente l’ambito appartiene alla zona classificata come “PLIS” dal PRG vigente, ma è individuato anche come “Area produttiva di interesse provinciale – insediamenti produttivi di completamento e/o riqualificazione” dal PTCP. II progetto di PTCP prevede per l’area novità rilevanti con l’individuazione della dorsale stradale e ferroviaria dell’Isola, al servizio degli insediamenti industriali presenti. M! Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio ! Secondo l’art. 28 comma 13 delle NTA vigenti “Le aree interne al PLIS e individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo quali “Aree produttive di interesse provinciale – insediamenti produttivi di completamento e/o riqualificazione” saranno oggetto di determinazione dei regimi dei suoli, delle destinazioni d’uso e delle modalità di intervento nell’ambito della ridefinizione della disciplina urbanistica delle aree stesse e dei contenuti del Piano di Settore, da attuarsi di concerto tra il Comune e la Provincia di Bergamo, avendo riguardo alle prospettive e alle esigenze della riqualificazione urbanistica ed ambientale del comparto” Pertanto l’intervento dovrà essere disciplinato in concerto con la Provincia e dovranno essere adottate tutte le possibili attenzioni per la minimizzazione degli impatti indotti e per le loro mitigazioni. L’ambito rientra in un’area con classe di fattibilità geologica 2b “Fattibilità con modeste limitazioni con problematiche di tipo idrogeologico”. L’area è caratterizzata da una coltre superficiale impermeabile esigua, l’alta permeabilità dei depositi immediatamente sottostanti ad essa e la scarsa soggiacenza della falda freatica nei confronti del piano campagna. Queste caratteristiche dovranno essere tenute in considerazione nella fase di progettazione di edifici. La presenza a ridotta profondità della superficie di falda dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 76 ! 9 comporta la realizzazione di adeguate opere di impermeabilizzazione degli edifici e di drenaggio delle acque superficiali nell’area circostante l’edificio. Oltre a questo si dovrà evitare che queste aree, fortemente vulnerabili dal punto di vista idrogeologico, siano sede di attività a rischio d’inquinamento. Qualora si volessero realizzare pozzi per uso agricolo, industriale o potabile, si dovrà documentare in modo approfondito l’effettiva necessità dell’intervento e si dovrà imporre la realizzazione dell’opera di captazione a regola d’arte, in modo da preservare la qualità dell’acqua delle falde più profonde e protette, impedendo il loro miscelamento con quelle superficiali contaminate. L’AT è attraversato all’estremità nord ovest da una linea 132kV della rete di elettrodotti. È compito della pubblica amministrazione verificare che l’AT rispetti le “distanze di prima approssimazione” DPA dalle linee dell’elettrodotto. Inoltre sarà compito dell’amministrazione comunale valutare l’opportunità di richiedere ai proprietari/gestori degli elettrodotti di eseguire il calcolo mirato delle “fasce di rispetto” in corrispondenza delle specifiche campate di linea interessate, determinate secondo le indicazioni del paragrafo 5.1 del DM 29/05/2008. Si consiglia di prevedere, nel Regolamento Edilizio, la necessità di effettuare specifiche indagini del sito da sommarsi alla normale prassi di conoscenza di un luogo prima di intervenire progettualmente. Tale indagine dovrebbe comprendere un’indagine geobiologica per il rilevamento di eventuali interferenze elettro-magnetiche indotte da radiofrequenze e/o da alta e media tensione elettrica di rete, ovvero dalla vicinanza con ripetitori radio-televisivi, di telefonia fissa o mobile o radar e linee elettriche aeree o interrate, con la collaborazione del locale ufficio dell’ARPA, ovvero ad opera di un professionista bioarchitetto in possesso di un attestato di qualifica e dotato di idonea strumentazione. Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Sistemi insediativi”, la totalità dell’ambito rientra in un’area classificata come “Area produttiva di interesse provinciale – insediamenti produttivi di completamento e/o riqualificazione” (art. 95): “Si tratta di aree già parzialmente o totalmente utilizzate con la presenza di situazioni di degrado insediativo e/o di situazioni di irrazionalità urbanistica e ambientale e in alcuni casi di pericolosità. In alcuni casi le aree stesse presentano, nella dimensione individuata dal PTCP spazi liberi ancora utilizzabili in termini di completamento derivanti dalla presenza di insediamenti dismessi o di lotti ancora inedificati. Alla loro dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 77 Minimizzazione del consumo di suolo Contenimento emissioni in atmosfera M! M ! ! Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi M pianificazione attuativa ed alla programmazione delle strategie di sviluppo si provvederà attraverso i Piani di Settore, di intesa con i Comuni interessati, o i progetti strategici di iniziativa comunale, intercomunale o sovra comunale approvate dal Consiglio Provinciale All’interno di tali strumenti saranno individuati i necessari strumenti perequativi. Fino all’approvazione dei Piani di Settore o dei progetti strategici si applica la disciplina degli strumenti urbanistici comunali vigenti”. Nel complesso la trasformazione in previsione può considerarsi compatibile con il PTCP, a condizione che vengano prese in considerazione le limitazioni e le mitigazioni prescritte dalle NTA. Il territorio di Filago, nonostante sia gestito rispettandone e valorizzandone le peculiarità ambientali, si presenta oggi come un’area fortemente industrializzata, il cui territorio è urbanizzato per il 40,5% della superficie comunale. La realizzazione dell’intervento prevede un consumo di suolo totale pari a 137.600m2, dei quali 45.000m2 edificabili. Nella perimetrazione dell’ambito sono incluse aree per a verde pubblico che saranno cedute gratuitamente o asservite con vincolo a favore del comune come ambito di valore paesistico ambientale e del Parco del Dordo. Il territorio comunale di Filago ricade in classe A1, zona critica per la qualità dell’aria, caratterizzata da concentrazioni elevate di PM10, elevata densità di emissioni e situazione meteorologica avversa. Considerando la destinazione d’uso dell’ambito, l’intervento in esame non comporterà impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, ad eccezione dell’installazione dei sistemi di riscaldamento. Un sensibile contributo alle emissioni in atmosfera potrà essere apportato dal flusso veicolare legato all’afflusso degli utenti. Per tali motivi si consiglia di dotare le aree destinate a parcheggio di fasce vegetazionali per la mitigazione degli inquinamento prodotto, di pianificare correttamente la viabilità del comparto e di verificare l’adeguatezza delle infrastrutture presenti anche per i modi di spostamento sostenibili. In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento, l’impatto sulla matrice acqua è rilevante in quanto: l’ambito non è attualmente raggiunto dalla rete idrica comunale. Qualora si volessero realizzare pozzi per uso agricolo, industriale o potabile, si dovrà documentare in modo approfondito l’effettiva necessità dell’intervento e si dovrà imporre la realizzazione dell’opera di captazione a regola d’arte, in modo da preservare la qualità dell’acqua delle falde più profonde e protette, dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 78 9 Maggiore efficienza nella produzione di energia e contenimento dei consumi energetici M Contenimento della produzione di rifiuti 9 ! Contenimento inquinamento acustico M impedendo il loro miscelamento con quelle superficiali contaminate. In ogni caso l’intervento edilizio dovrà predisporre appositi impianti per il recupero, la raccolta e il riuso dell’acqua piovana dai tetti per l’irrigazione dei giardini. L’area oggetto dell’intervento: è servita da rete fognaria. Considerando la destinazione di carattere commerciale dell’intervento, i reflui prodotti saranno essenzialmente di natura domestica e, nel caso siano scaricati in pubblica fognatura, il cui recapito è Depuratore Intercomunale dell’Isola a Brembate Sotto, è ragionevole ipotizzare che non si verificheranno alterazioni qualitative dello scarico finale della rete fognaria. La realizzazione dell’ambito dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. Si ritiene opportuno che le NTA ed il Regolamento Edilizio recepiscano, al loro interno, prescrizioni relative all’efficienza energetica degli edifici. Inoltre è opportuno valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico degli edifici. La realizzazione dell’ambito di trasformazione potrà comportare un leggero aumento della produzione di rifiuti. Tuttavia considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei confronti dell’attuale sistema ambientale. Comunque si consiglia di definire una regolamentazione di contenimento della produzione dei rifiuti nel processo edilizio. In base al Piano di classificazione acustica del territorio comunale, adottato dal Comune di Filago nel 1998, l’ambito in esame ricade in classe III “aree di tipo misto”, classificazione ragionevolmente incompatibile con l’intervento previsto. È importante sottolineare che la redazione del Piano di Classificazione Acustica e del Regolamento Acustico si riferisce all’anno 1998: in questi nove anni sono intercorse delle modifiche sostanziali nell’assetto urbanistico e programmatico del comune. Considerando infine le scelte di pianificazione che saranno previste dal nuovo Piano di Governo del Territorio, si raccomanda di provvedere all’aggiornamento del Piano di Classificazione Acustica Comunale e del Regolamento Acustico. Gli interventi di mitigazione e compensazione dovranno, comunque, essere dettagliati nello sviluppo del progetto e sarà necessario effettuare verifiche post operam dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi perseguiti, mediante adeguato monitoraggio. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 79 9 Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici ! ! X Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici L’edificazione del lotto dovrà essere subordinata all’estensione delle reti tecnologiche eventualmente mancanti. Le modalità di allacciamento dei servizi tecnologici verranno definite in sede di piano attuativo. Viabilità L’accesso all’ambito di trasformazione è realizzabile, senza la necessità di prevedere ulteriore infrastrutturazione (se non quella di penetrazione all’interno dell’ambito). Acquedotto L’area oggetto di intervento non è servita dalla rete acquedottistica comunale. Nel caso dovessero essere realizzati nuovi allacci alla rete, date le osservazioni in merito riportate nel Documento di Scoping, è ipotizzabile che l’aumento dei consumi della risorsa naturale acqua comporti un impatto significativo sulla rete idrica esistente, in quanto il fabbisogno idropotabile del comune di Filago non è garantito dall’attuale sistema di distribuzione acquedottistico. Si ritiene opportuno che le NTA prevedano che nell’ambito dell’intervento edilizio siano predisposti appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici ). Fognatura L’area oggetto di intervento è servita dalla rete fognaria comunale. L’AT dovrà prevedere la separazione della rete di raccolta delle acque reflue urbane dalle acque meteoriche, in conformità al Regolamento Regionale n. 3/2006. Data l’esigua capacità residua del Depuratore Intercomunale dell’Isola, in attesa degli interventi di potenziamento in corso dovranno essere presi in considerazione le soluzioni che minimizzano la quantità di reflui da depurare in fognatura. Aree di interesse pubblico Si raccomanda di prevedere per il comparto adeguate aree a parcheggio. L’area interessata dall’AT in esame è classificata come “ambito di elevata valenza paesistica” ed è all’interno del Parco Locale di Interesse Sovracomunale del basso corso del fiume Brembo, di particolare rilevanza naturalistica poiché costituisce elemento di pausa di significato naturalistico tra le aree densamente urbanizzate. Tuttavia la possibile riconversione dell’area è comunque prevista nel sistema degli “insediamenti produttivi di interesse provinciale di completamento e/o di riqualificazione (art.95 – NdA del PTCP)”, che quindi ammette la possibilità di utilizzo dell’area, peraltro già dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 80 M! Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici - Protezione della salute e del benessere dei cittadini 9 Valutazione di compatibilità territoriale ed ambientale, in presenza di aziende RIR ! concordata preliminarmente ai sensi dell’art.12 delle medesime NdA. Il progetto prevede, lungo tutto il perimetro dell’areale di modificabilità dell’ambito, una fascia di mitigazione paesistica e di protezione necessaria evitare o minimizzare l’interferenza con le fasce boscate ripariali intorno al torrente Dordo. Nella parte est dell’ambito stesso gli interventi individuati per la parte ovest vengono fatti oggetto di un ampio intervento compensativo per una superficie di 48.600 mq, che saranno ceduti all’Amministrazione quale standard qualitativo degli interventi per la formazione del “Parco del Dordo”. Ai fini dell’inserimento paesistico si consiglia l’utilizzo di materiali e tecniche ecocompatibili, preferibilmente in sintonia con i materiali locali. Per quanto riguarda tale tematica l’ambito di trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area adiacente esterna al nucleo di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale. Gli unici immobili d’interesse artistico e storico sono localizzati ad opportune distanze. Considerando la destinazione d’uso dell’ambito, per ciò che concerne la salute umana, è possibile affermare che l’ambito di trasformazione in oggetto non comporta impatti negativi significativi. L’ambito di trasformazione rientra nell’“area di attenzione” stabilita dallo scenario incidentale di riferimento delle aziende Far e Farcoll, relativo alla dispersione di sostanze tossiche. Prima della realizzazione dell’intervento è necessaria, nell’ambito dell’Elaborato Tecnico ERIR, la valutazione comunale della compatibilità territoriale secondo quanto indicato nel DM 9 maggio 2001 e dalle Linee guida regionali. Estratto della tavola di fattibilità idrogeologica - individuazione ATAE dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Estratto della tavola E4 “Sistemi insediativi” del PTCP – individuazione ATAE VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 81 ATP1 criterio di sostenibilità commento giudizio 9 ! Compatibilità territoriale in relazione ai vincoli ambientali e alla geologia del territorio L’area in esame si configura come completamento della frangia perimetrale della zona industriale posta a S-O della fascia del nuovo tracciato ferroviario ed è attualmente classificata dal PRG vigente come “zona E a destinazione agricola”. L’ambito rientra in un’area con classe di fattibilità geologica 2 “Fattibilità con modeste limitazioni”, in sottoclasse 2C1 per una piccola porzione di territorio, e nella sottoclasse 2C2 per la maggior parte del territorio. Entrambe hanno problematiche idrogeologiche. Le caratteristiche geotecniche dei terreni compresi nelle classi 2C1 e 2C2 sono generalmente da discrete a buone. Inoltre rientra per una piccola porzione in classe 3, “Fattibilità con modeste limitazioni”, nella sottoclasse 3a con problematiche geotecniche e geotecniche. ! L’ATP non è attraversato da elettrodotti, ma ne è presente uno sul confine del lotto. ! Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Sistemi insediativi”, la quasi totalità dell’ambito rientra in un’area classificata come “insediamenti produttivi di interesse provinciale di completamento e/o di riqualificazione (art. 95)”. Inoltre, per una porzione minore, rientra in “Ambiti di opportuna istituzione di P.L.I.S. (art. 71)”. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 82 Minimizzazione del consumo di suolo M! Contenimento emissioni in atmosfera - Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi Maggiore efficienza nella produzione di energia e Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. Il territorio di Filago, nonostante sia gestito rispettandone e valorizzandone le peculiarità ambientali, si presenta oggi come un’area fortemente industrializzata, il cui territorio è urbanizzato per il 40,5% della superficie comunale. Tuttavia l’Ambito di Trasformazione non si pone in situazione autonoma o espansiva degli insediamenti esistenti, ma come sostanziale completamento di un ambito produttivo già sostanzialmente saturo, inserendosi in una situazione di frangia degli insediamenti produttivi esistenti. La Superficie Territoriale dell’ATP è pari a circa 34.000 mq. Considerando la specifica destinazione d’uso produttiva, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta impatti negativi nei confronti della componente ambientale “aria”. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, non si prevede una incidenza significativa sulla matrice “acqua” . Inoltre, si ritiene opportuno che le NTA prevedano che ogni nuovo intervento predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili. M M Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un aumento nei consumi energetici. La realizzazione dell’Ambito dovrà quindi essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 83 contenimento dei consumi energetici Contenimento della produzione di rifiuti 9 Contenimento inquinamento acustico - Compatibilità con le infrastrutture per la mobilità e con i servizi tecnologici 9 M all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. Tale impatto non dovrà essere particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti dall’Ambito Tematico Strategico 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. E’ possibile ipotizzare che l’impatto sarà il più contenuto possibile nei confronti dell’attuale sistema ambientale. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere la componente “acustica”. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. Viabilità L’accesso all’Ambito di Trasformazione è realizzabile, senza la necessità di prevedere ulteriore infrastrutturazione (se non quella di penetrazione all’interno dell’ambito già previsto come opera complementare della Pedemontana). Acquedotto L’area oggetto di intervento è servita dalla rete acquedottistica comunale. Si ritiene opportuno che le NTA prevedano che nell’ambito dell’intervento siano predisposti appositi dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 84 M Tutela e protezione delle aree naturalistiche e degli ambiti paesistici 9 Tutela e valorizzazione dei beni storici ed architettonici - Protezione della salute e del benessere dei cittadini 9 Compatibilità con richieste, osservazioni ed obiettivi emersi dalla partecipazione del pubblico 9 impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili. Fognatura L’area oggetto di intervento è servita dalla rete fognaria comunale. L’ATP dovrà prevedere la separazione della rete di raccolta delle acque reflue urbane dalle acque meteoriche, in conformità al Regolamento Regionale n. 3/2006. Data l’esigua capacità residua del Depuratore Intercomunale dell’Isola, in attesa degli interventi di potenziamento in corso dovranno essere presi in considerazione le soluzioni che minimizzano la quantità di reflui da depurare in fognatura. Aree di interesse pubblico Dovranno essere previste adeguate aree a parcheggio. L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase di progettazione edilizia, supportata dalla valutazione dell’inserimento ambientalepaesistico. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. L’Ambito di Trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area lontana dai tessuti di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale. Considerando la destinazione d’uso produttiva, sarà opportuna l’attuazione del monitoraggio sulle attività per i cicli di produzione. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. Il comparto produttivo in previsione soddisfa in parte la richiesta di sviluppo produttivo e mira principalmente alla necessità di garantire nuovi posti di lavoro. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 85 Estratto della tavola di fattibilità geologica - individuazione ATP1 dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Estratto della tavola E4 “Sistemi insediativi” del PTCP – individuazione ATP 1 VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 86 4.6 L’INCIDENZA DELLE SCELTE SOVRAORDINATE La valutazione delle scelte di piano sviluppata nel paragrafo precedente descrive in termini tendenziali i principali impatti attesi in relazione alle azioni proposte dal Documento di Piano. Vi sono poi una serie di azioni derivanti da scelte di pianificazione sovraordinata che andranno ad incidere in modo determinante sulle qualità delle matrici ambientali del territorio Comunale. Tra queste si ricordano in particolare: 4) un nuovo asse autostradale, al confine ovest del territorio comunale, che collegherà l’autostrada A4 verso ovest con la Provincia di Milano (“Pedemontana”); 5) la dorsale stradale e ferroviaria dell’Isola, al servizio degli insediamenti industriali dell’isola bergamasca. 6) una rete ferroviaria che diramandosi dall’attuale rete Bergamo-Treviglio andrà sempre verso ovest in provincia di Milano (“Gronda Nord - Est ferroviaria”); Dal punto di vista territoriale i tracciati della pedemontana, della Gronda ferroviaria est, della dorsale stradale e ferroviaria dell’Isola definiscono un quadro che disgrega il territorio di Filago, come si può evincere semplicemente osservando la sovrapposizione dei tracciati sulla carta, ma dal punto di vista della mobilità, sicuramente migliorano il sistema presente oggi. Alla valutazione delle scelte sovraordinate contribuiscono anche le misure mitigative e compensative adottate nella fase di progettazione e realizzazione delle scelte pianificatorie. In particolare, per quanto riguarda: 1) la Pedemontana Lombarda, il progetto ambientale prevede il rafforzamento dei paesaggi agricoli, mediante la ricostruzione o il rafforzamento di filari e siepi, e la riqualificazione e l’incremento delle masse boscate, lungo i corsi d’acqua oppure a protezione dei centri abitati. Nell’ambito della realizzazione dell’Autostrada Pedemontana sono previste misure compensative specifiche mediante la realizzazione di due assi ciclabili che attraversano la piana agricola tra Capriate San Gervasio, Brembate e Filago, collegandosi al tracciato della Greenway. Il tracciato, dopo avere attraversato la piana dell’isola utilizzando vicinali esistenti il percorso torna ad essere in adiacenza all’autostrada e al tracciato della nuova gronda merci ferroviaria in comune di Filago. In corrispondenza del nuovo svincolo di Filago la greenway interseca le nuove opere con manufatti di sottopasso e si appoggia al dislivello orografico della prima terrazza del Brembo per poi discendere verso la piana di Marne (frazione del comune di Filago). Attraversate le aree a margine delle aree industriali Bayer, si innesta sulla ciclabilità esistente e di progetto del Parco del Brembo. La greenway si conclude attestandosi nel bosco dell’Itala in comune di Osio sotto, proseguendo nella forma di un percorso ciclabile urbano prossimo alla viabilità nei comuni di Boltiere e Osio sotto per dare accesso all’ospedale di Zingonia; 2) la dorsale stradale e ferroviaria dell’Isola, l’opera consiste nella realizzazione di dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 87 una linea ferroviaria a binario unico, destinata al trasporto merci a servizio degli insediamenti produttivi del distretto industriale dell’Isola Bergamasca (il territorio compreso tra i fiumi Adda e Brembo e la fascia prealpina orobica). In generale l’intervento, per sua stessa natura e funzioni, può consentire di ridurre i movimenti complessivi di mezzi stradali pesanti a favore della modalità ferroviaria; inoltre il trasferimento modale di rilevanti volumi di traffico può inoltre diminuire i livelli di incidentalità stradale sulla rete locale; analogamente, è ragionevole prevedere una diminuzione dei livelli di rischio di incidenti rilevanti, per il trasferimento dalla gomma al ferro di carichi di merci pericolose. 3) la Gronda Nord - Est ferroviaria” Tratto Dalmine – Filago – Carnate, la riqualificazione della tratta ferroviaria Carnate - Ponte S. Pietro – Bergamo è condizionata dalle numerose criticità presenti, specie per il traffico merci, rappresentate dalla presenza del ponte sul fiume ADDA nella tratta Carnate – Ponte S. Pietro, il cui limite di carico assiale a 16 t/asse non consente il transito dei treni merci e impedisce allo stato attuale l’instradamento dei convogli sull’itinerario Gronda Nord. La risposta a questa criticità è un tracciato ferroviario in sede nuova, denominato Gronda Nord-Est, adibito sia al trasporto merci sia al trasporto passeggeri che diparte da Carnate per confluire sulla linea FS Treviglio - Bergamo mediante un raccordo situato a Levate/Verdello. Il tracciato è previsto con un percorso parallelo all’autostrada Pedemontana e lungo il percorso si connette a Filago con il raccordo merci Terno d’Isola-Filago. A Filago e Dalmine sono previste due nuove stazioni per il traffico passeggeri. Questa configurazione permette la continuità del traffico dell’itinerario di Gronda Nord verso Brescia attraverso la Bergamo-Treviglio, la Treviglio-Brescia e l’alta capacità Milano-Verona, costituendo un inserimento ottimale per i flussi di traffico del trasporto merci e soprattutto una linea di forte rilevanza per il trasporto passeggeri, in quanto rafforza le direttrici est-ovest. Una volta attuati, questi interventi consentiranno di migliorare i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico nel centro urbano di Filago, regolando organicamente i flussi della mobilità in funzione delle capacità delle infrastrutture e in funzione delle destinazioni d’uso del territorio, con evidenti benefici sulla qualità ambientale complessiva del territorio e sul sistema della mobilità e della viabilità locale. 4.7 MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE Il quadro generale che emerge dalla valutazione mostra gli effetti ambientali determinati dal Piano. Il presente paragrafo ha lo scopo di fornire alcune indicazioni di mitigazione o compensazione a supporto di un’attuazione sostenibile delle scelte di Piano e della minimizzazione degli effetti attesi sull’ambiente derivanti dalla realizzazione degli interventi. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 88 Si ritiene importante sottolineare che le mitigazioni illustrate successivamente non rappresentano un elenco completo ed esaustivo, ma semplicemente un supporto per l’indirizzo delle scelte. 1. Realizzazione di interventi di mitigazione delle visuali paesistiche, tramite aree verdi filtro a protezione e a difesa della riconoscibilità degli ambiti di pregio paesistico-ambientale; 2. Realizzazione di barriere di verde filtro al fine di promuovere il miglioramento del clima urbano, l’assorbimento di inquinanti atmosferici e la riduzione del rumore (in particolare lungo le direttrici di traffico principali e in corrispondenza di aree produttive); 3. Generale miglioramento dell’arredo urbano; 4. Attenzione ai criteri di risparmio energetico in relazione alle strutture ed ai materiali utilizzati: promozione di interventi legati all’uso di energie da fonti rinnovabili; 5. Ogni nuovo intervento edilizio dovrà predisporre appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana dei tetti per l’irrigazione dei giardini; 6. Realizzazione di parcheggi: privilegiare strutture dotate della minor superficie impermeabilizzata (autobloccanti che permettono la crescita dell’erba) e, laddove possibile, la realizzazione di parcheggi interrati. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 89 5 MONITORAGGIO Il processo di VAS prevede, dopo l’approvazione del Piano, nella fase di attuazione e gestione dello stesso, l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei caratteri territoriali, finalizzato ad una lettura critica ed integrata dello stato del territorio e delle dinamiche in atto. Il Piano di monitoraggio progettato per il Comune di Filago ha il duplice compito di: fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è posto; permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie. Lo scopo del monitoraggio è quindi quello di, da una parte monitorare l’evolversi dello stato dell’ambiente, dall’altra valutare l’efficacia ambientale delle misure previste dal Piano. In una logica di piano-processo il monitoraggio è la base informativa necessaria per un piano che sia in grado di anticipare e governare le trasformazioni, piuttosto che adeguarvisi a posteriori. È da sottolineare come nei piani di tipo generale, quale il Documento di Piano del PGT, in molti casi non esiste un legame diretto tra le azioni di Piano e i parametri ambientali emersi, dal Quadro Conoscitivo (Parte I), come i più importanti per definire lo stato del territorio in esame. Per questo motivo conviene intendere il Piano di monitoraggio come: verifica periodica dello stato di avanzamento delle trasformazioni proposte dal Piano, attraverso la descrizione sintetica dell’andamento degli interventi previsti e delle misure di mitigazione/compensazione; monitoraggio ambientale al fine di verificare nel tempo l’andamento dei parametri critici che sono emersi nella costruzione del quadro conoscitivo e che risultano importanti per tenere sotto controllo le trasformazioni attese. Il monitoraggio non ha solo finalità tecniche, anzi presenta rilevanti potenzialità per le informazioni che può fornire ai decisori, e per la comunicazione ad un pubblico più vasto, di non addetti ai lavori, attraverso la pubblicazione di un rapporto che contiene informazioni e considerazioni sviluppate in forma discorsiva, ma generalmente basate sulla quantificazione di un sistema di indicatori. I dati raccolti nell’ambito del Piano di monitoraggio sono sintetizzati attraverso la realizzazione di un report annuale da pubblicare sul sito internet dei comuni. Alla luce di quanto sopra dettagliato emerge la necessità di impostare il percorso di VAS non solo come semplice percorso lineare, ma anche e soprattutto pensando ad inserire un feed-back che ne permetta il percorso a ritroso. Il monitoraggio di un piano ha, quindi, lo scopo di verificarne le modalità ed il livello di attuazione, di valutare gli effetti degli interventi che vengono via via realizzati e di fornire indicazioni su eventuali azioni correttive da apportare. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 90 Esso va progettato in fase di elaborazione del piano stesso e vive lungo tutto il suo ciclo di vita. La progettazione implica la definizione degli indicatori da utilizzare, l’organizzazione di modalità, tempi per la raccolta delle informazioni necessarie al loro calcolo e la definizione dei meccanismi in base ai quali correggere, se e quando necessario, obiettivi, azioni e strumenti di attuazione del piano. Figura 6: Percorso di VAS lineare e Azioni di feed back susseguenti il monitoraggio (Fonte: Pompilio M., 2006) Le principali attività che si ripetono periodicamente nell’ambito del monitoraggio del piano sono descritte nella figura seguente. Identificazione degli Acquisizione di dati e informazioni dalle diverse Popolamento degli indicatori DIAGNOSI Individuazione delle cause che hanno determinato eventuali scostamenti rispetto alle TERAPIA Elaborazione di indicazioni per il Figura 7: Attività previste per il monitoraggio del piano È opportuno innanzitutto identificare un nucleo di indicatori comune eventualmente anche ad altri strumenti decisionali con cui si deve interagire (RSA, dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 91 Agenda 21, EMAS, ecc.), in modo da mettere in grado le amministrazioni di coordinare i propri piani e programmi e di dialogare con altri livelli di governo e con realtà diverse; tale nucleo condiviso può anche essere costituito da pochi indicatori, purché significativi e facilmente popolabili. Il calcolo degli indicatori deve avvenire in modo trasparente e ripercorribile e può avvalersi di strumenti di tipo informatico. L’acquisizione dei dati e delle informazioni da parte dell’amministrazione responsabile del piano avviene sia recuperando dati prodotti da enti diversi (banche dati e sistemi informativi territoriali di Regioni e Province, dati socioeconomici dell’ISTAT, relazioni sullo stato dell’ambiente delle ARPA, informazioni dalle ASL, ecc.), sia facendosi carico di raccogliere altri dati specifici sul proprio territorio, attraverso apposite campagne di rilevamento. Tra le informazioni da acquisire devono essere comprese anche quelle relative alle modalità di attuazione del piano, come ad esempio la tempistica degli interventi, le risorse impegnate o il numero e la qualità degli eventi di partecipazione. Sulla base dei dati e delle informazioni acquisite, si procede al popolamento e alla rappresentazione dei dati sugli indicatori. Poiché gli obiettivi specifici sono definiti come traguardi da raggiungere per ciò che riguarda gli indicatori, è possibile, a questo punto, definire: - indicatori di stato, - indicatori “prestazionali” che consentano di misurare il livello di raggiungimento degli obiettivi del piano (efficacia) e di mettere questo in relazione con le risorse impiegate (efficienza). In questo modo vengono messi in evidenza gli scostamenti dalle previsioni di piano e dalle ipotesi fatte e una valutazione in termini di risorse impiegate. Si apre quindi la fase di “diagnosi”, finalizzata a comprendere quali sono le cause che hanno fatto sì che gli obiettivi siano stati raggiunti o meno e che hanno eventualmente determinato un uso eccessivo di risorse. Infine l’attività di interpretazione dei risultati del monitoraggio e di elaborazione di indicazioni per il riorientamento è oggetto di una apposita relazione periodica, che, a partire dalla diagnosi effettuata, delinea i possibili provvedimenti volti a riorientare il piano stesso (ad esempio, modifiche degli strumenti di attuazione, delle azioni, di qualche obiettivo specifico). Le conclusioni operative della relazione di monitoraggio vanno poi sottoposte a consultazione e costituiscono la base per la “terapia”, cioè il riorientamento del piano. Il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati è essenziale non solo per la consultazione della relazione, ma in generale in tutte le attività previste dal monitoraggio, al fine di far emergere, attraverso la percezione diretta dei diversi attori, i reali effetti del piano, di indirizzare verso l’individuazione degli indicatori maggiormente significativi e di contribuire all’interpretazione dei risultati. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 92 Dall’analisi del territorio di Filago e dalla valutazione delle scelte di Piano, nonché dalle misure di mitigazione/compensazione previste, è possibile definire il seguente Piano di monitoraggio: Indicatore Obiettivo specifico Unità di misura Fonte Periodicità monitoraggio ARIA Concentrazione degli inquinanti: - PM10; - COV; - PTS - CO - inquinanti monitorati derivanti dai comparti industriali Garantire gli attuali livelli occupazionali per gli addetti/attivi di Filago, assicurando al tempo stesso la salute e la qualità della vita della popolazione residente. μg/m3 Campagna misura mobile effettuata da ARPA μg/m3 Dato puntuale Centralina di Filago centro e Filago Marne Annuale m3/ab Comune di Filago Annuale m3/utenza Comune di Filago Annuale % Comune di Filago Annuale m2 Comune di Filago Annuale ACQUA Consumo idrico potabile annuo per abitante Consumo idrico industriale annuo per utenza Perdite nella rete di distribuzione idrica Estensione rete fognaria comunale mista e separata Contenere i consumi idrici e ridurre gli impatti ambientali degli edifici residenziali/produttivi SUOLO Coefficiente di urbanizzazione Coefficiente di copertura boscata Area verde procapite Contenimento quote di nuovi suoli da destinare a residenza. % aree urbanizzate m2 / superf. comunale m2 Base dati DUSAF Contenimento di Comune di Filago nuove previsioni insediative di carattere produttivo. FLORA, FAUNA, BIODIVERSITA’ Conservazione ed Base dati DUSAF incremento della % Comune di Filago biodiversità. Integrazione e Base dati DUSAF m2/ab razionalizzazione del Comune di Filago verde fruibile dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo Annuale Annuale Annuale VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 93 Indicatore Obiettivo specifico Unità di misura Fonte Periodicità monitoraggio AMBIENTE ANTROPICO Produzione Rifiuti EcoIsola S.p.A Rifiuti totali prodotti sul territorio comunale % Raccolta Differenziata Eliminare i carichi indotti sull’ambiente esterno dall’attività di costruzione edilizia e dall’utilizzo e gestione dei fabbricati. kg Quaderno Osservatorio Provinciale dei Rifiuti Annuale EcoIsola S.p.A % Quaderno Osservatorio Provinciale dei Rifiuti Annuale Consumo energetico Consumi annuali di energia elettrica totale vettoriata Consumi annuali totali di gas vettoriato N° di certificati energetici Installazioni sul territorio comunale per produzione di energia da fonti rinnovabili Numero di capi allevati (bovini, ovini, caprini, equini, suini, avicoli) Lunghezza della rete ciclopedonale rispetto alla superficie comunale Contenere i consumi energetici e ridurre gli impatti ambientali degli edifici residenziali/produttivi kWh/anno ENEL Annuale m3/anno Thuga Orobica Srl Annuale n° Comune di Filago Annuale Comune di Filago Annuale ASL Bergamo Annuale Comune di Filago Annuale m2 pannelli solari kW installati pannelli fotovolotaici Carico zootecnico Promuovere una concezione di “territorio rurale” non inteso come “ambito produttivo” bensì n° capi come “ambito di valore paesaggistico ambientale ed ecologico”. Mobilità e trasporti Individuare nuove e diverse gerarchie della viabilità in grado di regolare organicamente i flussi veicolari in funzione km/km2 delle capacità di traffico delle infrastrutture ed in funzione delle destinazioni d’uso del territorio dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo VAS – COMUNE DI FILAGO (BG) SINTESI NON TECNICA pag. 94 Indicatore N° e tipologia di insediamenti produttivi Popolazione residente al 31/12 Variazione demografica annuale Obiettivo specifico Fonte Periodicità monitoraggio Comune di Filago Annuale ab Comune di Filago Annuale % Comune di Filago Annuale Unità di misura Insediamenti produttivi Contenere i consumi idrici e ridurre gli impatti ambientali N° e tipologia degli edifici residenziali/produttivi Popolazione Valutare la struttura demografica del comune Nell’ambito della definizione del Piano di monitoraggio sono stati scelti gli indicatori sopra descritti in quanto si è ritenuto che questi siano in grado di descrivere una condizione rappresentativa del territorio di Filago e allo stesso tempo uno stato qualitativo delle componenti territoriali prese in esame dalla VAS ed influenzate dalle strategie del Documento di Piano e dall’evoluzione delle azioni previste per conseguirle. dott. arch. Piergiorgio Tosetti – via G. Paglia 22/A, 24100 Bergamo