24% 99° posto 144 anni

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24% 99° posto 144 anni
Verso un mondo nuovo
IL FUTURO PROSSIMO...
Pil reale a parità del potere d'acquisto, in migliaia di miliardi di dollari a prezzi del 2014
1980
1985
1990
1995
2000
GIGANTIACONFRONTO
2010
2005
2015
24%
La crescita
Dal 2011 l'economia cinese è
cresciuta del 24%, quella
statunitense del 7,6%. Questo,
secondo i calcoli del Financial
Times sulla base dei dati World
Bank, permetterebbe a Pechino di
superare Washington quest'anno.
Nel 2011, a parità di potere
d'acquisto delle valute, il Pil
cinese era 1*86,9% di quello
statunitense. Nel 2005 era il 43%.
99° posto
...E LA FOTOGRAFIA NEL 2011
Pil nominale. Migliaia di miliardi di $
Stati Uniti
Cina
A parità di potere d'acquisto, quota % del Pil mondiale
15,5
17,1
7,3
|
14,9
Giappone
5,9
Germania
3,6
4,8
Francia
2,8
3,7
Regno Unito
2,5
3,5
Brasile
2,5
------------- - 34
Italia
ia
2,6
Russia
1,9
2,4
India
1,9
23
Fonte: Elaborazioni Financial Times su dati della Banca mondiale e dell'Fmi
[
6,4
Pil pro-capite
La Cina resta però molto indietro
nella classifica stilata in base al Pil
prò capite: nel 2011 era solo al 99 '
posto, mentre gli Stati Uniti erano
a112 'e l'India al 127esimo posto.
1,35
miliardi
Popolazione
Decisivi i numeri demografici: gli
abitanti della Cina sono quattro
volte quelli degli Stati Uniti, che
hanno una popolazione pari a 317
milioni.
144 anni
Il dominio Usa
Gli Stati sono la prima potenza
economica mondiale dal 1872,
quando strapparono lo scettro al
Regno Unito. In base alla nuova
classifica stilata dalla Banca
Mondia le, al terzo posti, nel 2011,
c'era l'India (127esima per Pil
pro-capite), mentre l'Italia era
llesima
FA o^£,
Riccardo Sorrentino
È un mondo nuovo. A l l a fine dell'anno l'economia cinese
potrebbe aver raggiunto e superato quella americana. Secondo
le stime della Banca Mondiale
elaborate nell'ambito dell'International Comparison Program,
il Pil del gigante asiatico, valutato a parità di potere d'acquisto,
era pari nel 2011 all'86,9% di
quello americano. Calcolando come ha fatto il Financial Times
- che l'economia cinese è cresciuta da allora del 24% e quella
americana del 7,6% non è difficile ipotizzare per fine anno, se
non un sorpasso, almeno un ex
aequo.
Per ora, è un "gioco" statistico
e poco più. Il confronto è effettuato non in base ai cambi di mercato, ma tenendo conto dell'effettivo potere di acquisto di ciascuna moneta, più una serie di altre condizioni che rendono possibile una comparazione internazionale - questo è in fondo
l'obiettivo del rapporto della
Banca mondiale - ma invita a
molte cautele. Se, spiega lo studio, lo stesso panino in Francia
costasse 4,80 € e negli Usa 4 $,
per un confronto rigoroso occorrerebbe adottare un cambio euro/dollaro di 0,83 $ (4/4,8), e non
quello di mercato vicino a 1,38.
Ovviamente, al posto di un singolo prodotto, gli economisti
usano un paniere di beni uguale
per tutti i paesi. Con tutte le difficoltà del caso: lo studio stesso ricorda per esempio che ha più
senso i l confronto tra Cina e India, che appartengono alla stessa area geografica e culturale,
che tra Cina e Usa. Il peso che ha,
nei consumi quotidiani, il riso in
Asia, non lo ha certo nei paesi occidentali: un paniere unico per il
mondo intero può creare grandi
Gif Co
illusioni ottiche.
Per capire quanto ampi siano
gli effetti delle elaborazioni statistiche, basta pensare che sulla
base dei cambi "di mercato" - i
quali risentono però delle politiche valutarie dei paesi - il gigante asiatico era nel 2011 ancora i l
47% degli Usa, quota che da allora è cambiata di poco. Contano
anche le metodologie usate:con
i dati del Fondo monetario internazionale il Pil cinese a parità di
potere d'acquisto è oggi solo
Ì'83% di quello americano.
Attuale o futuro, il primato cinese comunque colpisce. N o n è
una cosa del tutto nuova, in realtà. Fino a duecento anni fa circa,
la Cina era la prima economia
OLTRE 1 NUMERI
La Cina è ancora una potenza
regionale impegnata
nella difficile transizione
da Paese a reddito medio
a società avanzata
del mondo e l'India la seconda.
Facile: allora i l mondo occidentale era diviso, gli Stati Uniti erano ai primi passi, e il divario tecnologico non era così marcato. E
stato solo a partire dalla Rivoluzione industriale che la cultura,
l'economia e le istituzioni anglosassoni, e occidentali in genere,
hanno preso la rincorsa e si sono
imposte al mondo.
Ora c i risiamo, ma ancora una
volta si può dire: facile. Basta
che i l reddito medio prò capite
dei cinesi raggiunga un quarto
di quello degli americani perché
il prodotto interno lordo dei due
paesi si ritrovi uguale, dal momento che la Cina ha una popolazione pari a quattro volte quella
(2cX^
statunitense. N o n diversamente
accadrà con l'India.
Cina e India restano quindi paesi a medio reddito. Emergenti,
per certi versi brillanti, ma relativamente poveri: nella classifica
del Pil prò capite - assimilabile al
reddito medio - restano rispettivamente al 99 ° e 127 ° posto. A essere potenti, nel senso che possono fare affidamento su risorse e
capacità produttive enormi per i
loro scopi, sono i loro governi,
che devono però affrontare problemi altrettanto imponenti. Se
gli Stati Uniti, con la loro economia di frontiera possono destinare fino al 4 4 % del Pil in spese militari - molte delle quali sono destinate a ricerca e sviluppo con
importanti ricadute anche nel
settore civile e quindi sulla crescita - Cina e India, due grandi
potenze confinanti, si fermano
al 2-2,5%. D fatto è che, nei due paesi asiatici, le grandi sfide vengono dall'interno e non dall'esterno del paese; ed è la situazione
domestica che richiede risorse
per garantire stabilità.
N o n basta un numero, allora,
per rivendicare una parità geopolitica o geoeconomica; e la C i na è e resterà una potenza regionale, per quanto molto, molto insidiosa per gli Stati U n i t i sullo
scacchiere dell'Asia orientale. È
anche vero che c'è una tendenza
sempre più evidente di spostamento del potere economico
verso i paesi emergenti. Per i
quali resta però intatta, malgrado quanto dicano i numeri, la
grande sfida: quella di superare
la "trappola del reddito medio",
e di diventare economie avanzate. Compito arduo, anche se non
impossibile: è un mutamento
strutturale, di natura e non di grado. N o n a tutti è riuscito.
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