polonia guida agli investimenti e agli strumenti finanziari di sostegno
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polonia guida agli investimenti e agli strumenti finanziari di sostegno
CAMERA DI COMMERCIO E INDUSTRIA ITALO-POLACCA WLOSKO-POLSKA IZBA HANDLOWOPRZEMYSLOWA ISCRITTA ALL’ALBO DELLE CAMERA DI COMMERCIO ITALO-ESTERE ED ESTERE IN ITALIA POS. N. 8 UNIONCAMERE – ROMA MEMBRO UNIONESTERE – UNIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ESTERE ED ITALO-ESTERE IN ITALIA, MILANO CORRISPONDENTE BRE – COMMISSIONE EUROPEA – D.G. XXIII, BRUXELLES – AL N° 829 OSSERVATORIO E.N.I.T. – ENTE NAZIONALE ITALIANO PER IL TURISMO RAPPRESENTANTE UFFICIALE PER LA POLONIA FIERA MILANO SpA DESK PROMOS (CCIAA MILANO) – DESK PROMEC (CCIAA MODENA) MEDIOTRADE SpA POLONIA GUIDA AGLI INVESTIMENTI E AGLI STRUMENTI FINANZIARI DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE Varsavia, 25. 05. 2005 Territorio Popolazione e densità Coordinate Geografiche Capitale Altre città principali Lingua Ufficiale Moneta e tasso di cambio Forma Istituzionale Religione Assetto territoriale 312.685 Km 38.650.000 abitanti (123,9 abitanti/Km²) Confina a Nord-Est e a Est con Russia, Lituania, Bielorussia e Ucraina; a Sud con Rep.Ceca e Slovacchia; a Ovest con la Germania; a Nord si affaccia sul Mar Baltico. Varsavia (2.500.000 abitanti) Lodz (900.000 Ab.), Cracovia, Breslavia, Posnania, Danzica, Stettino, Dublino. Polacco (per usi commerciali vengo utilizzati l’inglese e il russo). Zloty (Il tasso di cambio al 25 maggio 2005 è di 4,18 Zloty per 1 euro). Repubblica Parlamentare. L’assemblea legislativa è bicamerale e si divide in Sejm (camera bassa) e Senato. Il Primo Ministro è designato dal Presidente e approvato dal Parlamento. Il Presidente viene eletto ogni 5 anni a suffragio universale. Cattolica. Presenti minoranze di religione protestante ed ebraica. La Polonia è suddivisa in 16 Voivodati (Regioni). Le rappresentanze amministrative sono suddivise in tre livelli di unità locali: comuni (2478), distretti (380) e voivodati. Si rileva un notevole ampliamento dei poteri dei governi locali. 2 QUADRO ECONOMICO GENERALE Introduzione L’anno 2004 è stato un eccellente anno per l’economia polacca. I risultati che solo 2 anni fa sembravano irrealistici sono diventati un fatto certo, e la Polonia è diventata il paese con la più veloce crescita delle esportazioni in Europa. Il settore agricolo per la prima volta in 8 anni ha registrato un aumento dei redditi, grazie allo sfruttamento dei Fondi Sapard, all’aumento dei prezzi degli alimenti e al grande numero di pagamenti diretti provenienti dall’UE. Il 90% delle imprese polacche rileva un incremento del reddito, con il conseguente aumento degli investimenti e la diminuzione del tasso medio di disoccupazione che nel novembre 2004 si attestava al 18,7%. Le aspettative iniziali di una forte migrazione e della cosiddetta fuga di cervelli non si sono materializzate e i cittadini polacchi emigrati stanno guadagnando una buona reputazione nei paesi europei in cui hanno trovato impiego. L’entrata in Unione Europea non ha deteriorato, come si pensava, le relazioni della Polonia con i vicini paesi dell’Est, anzi il contrario, le esportazioni in Russia e negli altri paesi in questione sono aumentate e si sta adesso cominciando a sfruttare a pieno la posizione geografica centrale del paese polacco. Il quadro economico annuale risulta quindi molto positivo e le cifre lo confermano rilevando per l’intero 2004 un tasso di crescita del PIL di circa il 5,3%. Nonostante nella prima metà del 2004 tale tasso sia stato maggiore, pari a circa il 6,5%, il calo, dovuto alla graduale scomparsa del primo impulso generato dall’entrata in Unione Europea è solo temporaneo, e si stima che, nella seconda metà del 2005, l’economia polacca riprenderà gradualmente il suo ritmo di sviluppo iniziale. Un alto tasso di crescita verrà garantito e mantenuto dal continuo sviluppo delle esportazioni, dalla crescita degli investimenti esteri, dagli alti redditi delle imprese e dall’influsso di denaro proveniente da privatizzazioni, investimenti esteri e fondi strutturali dell’Unione Europea. Questi ultimi confermano l’importanza della Polonia come nuovo paese UE, considerando che l’ammontare degli stanziamenti è di circa 12,5 miliardi di euro, per il triennio 2004-2006, pari al 45% del totale destinato ai nuovi Membri. Crescita economica Da un confronto con gli altri paesi dell’Europa centro-orientale, il tasso di crescita economica della Polonia, nel 3° trimestre del 2004 e nell’intero anno, è stato molto più alto di quello medio dell’Unione Europea e di quello 3 della maggior parte dei paesi nuovi entrati (solo i paesi baltici sono cresciuti di più), anche se si è notata una certa discesa negli ultimi mesi del 2004. % di crescita rispetto all'anno precedente Tasso di crescita del PIL 10 5 6,5 1,4 3,7 4,8 3,9 3,3 3° Trim 2004 4° Trim 2004 1° Trim 2005 4,9 5,3 5,7 2° Trim 2005 3° Trim 2005 4° Trim 2005 0 2002 2003 1° Sem 2004 Previsioni 2005 A contribuire a questo risultato è stata principalmente la crescita degli investimenti, soprattutto nel settore delle costruzioni, mezzi di trasporto, macchinari e prodotti tecnologici. L’ammontare dei nuovi investimenti si è concentrato in: grandi imprese (più di 1000 dipendenti) per circa il 40% del valore totali dei progetti; medie imprese (250-1000 dipendenti) per circa il 33%; piccole imprese per il 27%. Da notare come il numero delle piccole imprese in questione rappresenti l’81% del totale, mostrando la gran somiglianza tra il tessuto imprenditoriale polacco e quello italiano e garantendo delle buone possibilità di collaborazione e partnership tra le imprese dei due paesi. % crescita degli investimenti 15 10 9,2 5 0 -5 -10 1,4 2000 0,6 2001 2002 -9,2 2003 2004 -10 -15 Nella situazione attuale, i principali fattori che hanno impatto sul volume degli investimenti sono le risorse proprie e i capitali provenienti dall’estero, dato il fatto che i prestiti bancari rivestono ancora un ruolo marginale anche se gli investitori si aspettano dei cambiamenti in futuro (solo il 10/15 % degli investimenti è attualmente finanziato tramite prestiti). Le risorse proprie delle imprese continuano ad aumentare e, grazie all’incremento della competitività e al miglioramento della produttività, i risultati finanziari e la 4 situazione economica generale migliorano. Dopo il 1° maggio 2004, oltre che sulle risorse proprie, le imprese possono contare sui finanziamenti a fondo perduto concessi dall’Unione Europea. Tuttavia, tale strumento non ha ancora avuto pieno sviluppo per varie ragioni, tra cui soprattutto il bisogno di acquisire una certa expertise a riguardo e la maggiore attenzione riservata per i primi 2 anni agli enti ed alle infrastrutture pubbliche. Nel futuro, si prospetta quindi una situazione un po’ diversa, in cui la continua e sperata diminuzione del costo del capitale, la seconda fase d’azione dei Fondi Strutturali (2007-2013) maggiormente rivolti alle PMI e il continuo affluire di capitali dall’estero, porteranno ad un forte aumento degli investimenti e del tasso di sviluppo economico, con tutte le buone conseguenze che ne potranno scaturire. 2004 1° Sem 6.5 PIL 10.8 Esportazioni 7.3 Importazioni 5.4 Domanda interna 3.9 Consumo 3.4 Formazione del capitale fisso 17.2 Produzione industriale venduta Produzione nei settori della -3.2 12.5 costruzione e assemblaggio Vendite al dettaglio Tassi di crescita in % 3° Trim 4.8 10 6.1 4.6 3.7 4.1 9.2 -3.9 4.0 4° Trim 3.9 15 17 4.3 1.7 7.3 6.1 5.2 1.1 2005 1° Trim 3.3 13 14 3.2 3.9 6.9 8.8 1.6 4.2 2° Trim 4.9 17 18 3.4 4.1 7.2 9.2 6.6 4.2 3° Trim 5.3 12 13 3.8 4.4 8 10.3 5.5 5 4° Trim 5.7 10 14 3.8 4.5 8.9 11.5 10.7 5 Fonte: GUS Istituto Statistico Nazionale Polacco Oltre alle esportazioni, quello che ha favorito l’alto tasso di sviluppo è stato l’aumento della domanda interna, connessa con la formazione e la crescita del capitale fisso. 5 SETTORI Costruzioni Uno dei maggiori settori che in quest’ultimo anno sta registrando un forte sviluppo è quello delle costruzioni. Mentre dal 2001 per più di 3 anni è stato non remunerativo, nel 3° trimestre del 2004 è diventato uno dei settori più redditizi, con una riduzione dell’indebitamento ed un aumento della liquidità finanziaria. % di crescita rispetto all'anno passato VOLUME DELLE COSRTUZIONI 30 20 10 0 -10 -20 25,8 6,3 -5,9 2003 gen-04 2,6 4,3 4,1 0,1 -6,3 -9,5 -13,3 Feb Mar Apr Mag -14,2 Giu -14,3 Lug Ago Sett Ott Nov Si nota dal grafico su riportato come si sia registrato il boom del settore delle costruzioni, proprio nei mesi antecedenti all’adesione, soprattutto grazie all’aumento della profittabilità degli investimenti immobiliari. % di porfittabilità Profittabilità nel settore delle Costruzioni 4 2 0 -2 -4 2,1 1,4 0,9 -1,2 -0,6 -0,5 2003 1° metà 2004 -2,6 1999 2000 2001 2002 2° metà 2004 Se lo si paragona agli altri settori, quello delle costruzioni è maggiormente segmentato e differenziato, con una forte presenza delle piccole e medie imprese, che generano circa metà del volume delle costruzioni e danno lavoro al 40% di tutti gli occupati nel settore. Mentre le imprese minori si occupano principalmente del mercato degli immobili ad uso abitativo, le grandi società, per la maggior parte dei casi multinazionali, hanno come target gli immobili ad uso commerciale, il cui mercato è caratterizzato dalle seguenti tendenze: 1. creazione di centri commerciali nei sobborghi o zone residenziali dei grandi agglomerati urbani; 2. progetti commerciali per la rivitalizzazione dello spazio urbano; 3. crescente sviluppo degli spazi di intrattenimento; 4. previsioni di espansione dei centri commerciali di lusso; 5. crescente interesse nel rinnovo delle grandi proprietà industriali per trasformarle in centri di intrattenimento e commercio; 6. sviluppo di progetti di investimento fuori dal centro di Varsavia, che stanno acquisendo con il tempo molto prestigio a causa di 3 principali motivi: l’ambiente circostante, affitti più bassi, ampia possibilità di parcheggio auto; 7. attenzione degli investitori alle altre città maggiori in Polonia; 8. stabilizzazione degli affitti; 9. progetti multifunzionali: uffici all’interno di complessi commerciali; 10. insediamento in Polonia di varie compagnie multinazionali con la costruzione della sede generale a Varsavia; 11. rimodernamento dei vecchi edifici e abitazioni; Dopo il 1° maggio, la nuova situazione geopolitica ha creato le possibilità e le prospettive per trasformare la Polonia in un polo di distribuzione strategica verso est (Russia, Ucraine e Bielorussia) e sud (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria). I maggiori problemi che rendono difficile lo sviluppo del settore riguardano la povertà delle infrastrutture, anche se le prospettive future sono positive. Le zone di maggiore interesse sono quelle nei dintorni di Varsavia (Europa Park, 500 mila mq), anche se negli ultimi mesi sta aumentando l’interesse per le altre regioni, quali Silesia, Wielkopolska, e i dintorni di Lodz (in futuro vi passeranno le autostrade A1 e A2). Tendenze 1. Prospettive di crescita, bassi affitti, e breve ciclo di costruzione. 2. Previsioni di aumento futuro della concorrenza del settore, con conseguente diminuzione degli affitti. 3. Le catene di centri commerciali (Tesco, Biedronka…) stanno stabilendo i loro centri regionali in Polonia con conseguente richiesta di maggiori spazi dedicati alla logistica. 4. Aumenta la popolarità dei “parchi logistici”lontani dalle città. Le previsioni per lo sviluppo del settore, sono molto positive e sono alimentate da: • il miglioramento continuo della situazione economica delle imprese; • il più facile accesso al credito; • la creazione di nuovi posti di lavoro; 8 • • • forza lavoro qualificata, sistemi di costruzione moderni e materiali di qualità; le pressioni per il raggiungimento degli standard occidentali; fondi Strutturali dall’Unione Europea, stanziati per la maggior parte per progetti sulle infrastrutture. Costi Per quanto riguarda i costi d’affitto, costruzione e gestione di un Real Estate, il costo medio per la costruzione di uno spazio commerciale (anche uffici) varia tra 750 e 1500 euro al m2; mentre per quanto riguarda uno spazio industriale si va dai 150 ai 300 euro al m2. I costi d’affitto di un ufficio nelle principali città variano dai 10 ai 40 euro al m2. Riguardo ai costi di gestione quali elettricità e gas, sia nelle attività industriali che commerciali, si registra un rapporto di 1 a 2,5 rispetto ai costi presenti in Italia. Agricoltura L’agricoltura, anche se rappresenta uno dei più importanti settori economici polacchi, con un impiego della forza lavoro del 27%, contribuisce solo per il 3% alla formazione del prodotto interno lordo. Nonostante quasi il 60% del territorio polacco sia costituito da aree coltivabili, i sistemi agricoli sono arretrati ed inefficienti. Il settore è dominato dalla presenza di aziende di dimensioni medio-piccole e per la grande maggioranza private. Le coltivazioni principali sono costituite da cereali, patate, barbabietole da zucchero, lino, luppolo e tabacco. Produzione Agricola Commerciale 4,5 0,9 18,4 15,4 7 4,5 6,7 26,4 cereali patate piante industriali vegetali frutta altre piante animali da macello Latte Uova Altri animali 7,4 8,8 Dopo due anni di caduta della produzione agricola, nel 2004 si è registrato un cambiamento nel settore, alimentato da un forte incremento (26,7 %) nella produzione di cereali. Secondo stime iniziali, la produzione agricola totale è cresciuta del 7,6 %, con una produzione di piante superiore al 16,8 %. 9 Tassi di Crescita 20 16,8 15 8,6 10 Produzione Piante 5 2,5 4,8 3,4 Produzione capi d'allevamento 0 -5 -2,7 -5,8-5,3 -6,7 -5,7 -10 2000 2001 2002 2003 2004 I prezzi dei prodotti agricoli sono cresciuti in media dell’11 %, mentre i prezzi dei beni e dei servizi acquistati dal settore in questione sono saliti di solo l’8,6 %. Il risultato è che, dopo tre anni di improduttività del settore, il differenziale di prezzo è cresciuto del 102,2 per cento; questo, insieme ai finanziamenti a fondo perduto dell’Unione Europea, ha contribuito ad un forte aumento della profittabilità del settore agricolo e agro-alimentare. Per la prima volta in 8 anni, è stato così registrato un aumento nei redditi degli agricoltori polacchi. Secondo uno studio della FAPA ( Fondazione per lo sviluppo agricolo della Polonia) l’incremento è conseguenza dell’integrazione europea e ha superato le precedenti attese grazie al pieno utilizzo dei fondi SAPARD, l’aumento dei prezzi degli alimenti e al numero record di domande per i pagamenti diretti UE inoltrato dagli agricoltori polacchi (85%). La Commissione Europea ha approvato anche un programma per lo sviluppo del settore agro-alimentare che disporrà di una dotazione finanziaria di 1 miliardo e 800 mila euro. L’intervento coprirà il triennio 2004-2006 e prevede tre priorità: sostenere gli interventi nel settore agro-alimentare (839 milioni di euro), promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree rurali (335 milioni), agevolare una serie di interventi di assistenza tecnica (18 milioni). Il programma sarà gestito dal Ministero polacco per l’agricoltura. Lo sviluppo del settore agricolo rappresenta inoltre, un elemento chiave nell’ambito del programma di riforma fiscale del governo di Varsavia. Secondo le ultime statistiche, l’area agricola utilizzata (UUA) in Polonia è di 16,2 milioni ettari, circa il 51,7% della superficie totale, per il 94,8% gestita da privati ed il restante (4,8%) dallo Stato. 10 Struttura di UUA 78,2 % del 100 50 territorio 0 Terreno coltivabile 1,5 14,5 5,8 Giardini Prati Pascoli Tipologia Una delle principali caratteristiche del sistema agricolo polacco è il frazionamento dei terreni agricoli e cioè la presenza di un largo numero di piccole imprese agricole, spesso familiari, e di sussistenza, che utilizzano metodi arretrati di gestione e gestiscono piccoli appezzamenti di terreni in maniera inefficiente. Dai grafici seguenti si nota infatti come solo il 9,9% di imprese agricole gestisce terreni di superficie maggiore di 15 ettari, mentre circa il 60% di imprese, terreni di superficie non maggiore di 5 ettari. La superficie media di un terreno gestito da un’impresa agricola è di 6,59 ha se si tiene conto di tutto il territorio Polacco, ma le cose cambiano sostanzialmente se si prendono di riferimento le regioni, mostrando una forte differenza in base al caso. Si vede quindi che nel Nord, la media in questione diventa maggiore, circa 14,27 ha, mentre nel sud ampiamente minore, circa 2,1 ha. % di imprese Struttura di UAA per N° di Imprese Agricole 40 25,8 33 22,1 20 9,2 9,9 10-15 ha più di 15 0 1-2 ha 2-5 ha 5-10 ha Superficie 11 Struttura UAA per superficie 60 % del territorio 40 20 Polacco 0 44,1 21,2 14,5 5 1-2 ha 15,2 2-5 ha 5-10 ha 10-15 ha più di 15 ha Superificie Per quanto riguarda i prezzi per un terreno arabile, gli ultimi dati confermano cifre tra i 150 e i 200 euro per ettari, in base alla qualità. La produttività dei terreni è più bassa di quella media dei 15 paesi EU prima dell’1 maggio, sia per la qualità del suolo, che per lo scarso uso di fertilizzanti chimici e di metodi moderni di gestione. Si veda nel grafico seguente, l’utilizzo dei terreni agricoli. % di utilizzo Utilizzo dei terreni 80% 65% 60% 40% 22% 9% 4% 20% 0% Agricola Non Agricola Agricola e non Nessuna Tipo di attività Circa nel 70% dei terreni coltivabili si conduce un’attività agricola: il 20,4% degli agricoltori produce per consumo proprio, mentre il 79,6% per fini commerciali. Entrata nell’Unione Europea: benefici, opportunità, paure e minacce. Benefici: • Stabilità del mercato, grazie all’implementazione della politica agricola comune. • Aumento dei prezzi. • Pagamenti dall’Unione Europea. • Aumenta la velocità di trasformazione dell’economia polacca, e quindi la domanda di prodotti agricoli. Paure: • Invasione di prodotti agricoli esteri nel mercato polacco. 12 • • • Difficoltà burocratiche. Restrizioni alla produzione, quote. Cessazione dell’attività delle imprese agro-alimentari, maggiori acquirenti della produzione agricola. Opportunità: • Modernizzazione delle imprese agricole e delle aree rurali, grazie all’utilizzo dei fondi strutturali dell’Unione Europea. • Migliore immagine del settore, grazie agli standard di alta qualità. • Conquistare nuovi mercati di sbocco. Minacce: • Costi per rispettare i nuovi regolamenti ambientali. • Limiti alla produzione, che impediscono di raggiungere alti livelli di profittabilità. • Concorrenza sleale con gli altri membri UE. • Nuovo regime della Politica Agricola Comune. Perché il settore agricolo ha delle ottime possibilità di sviluppo? • Ampia superficie coltivabile. • Elevato numero di consumatori. • Bassi costi di produzione. • Pagamenti dell’Unione Europea. • Incremento delle esportazioni, la cui quota è ancora bassa, rispetto agli altri paesi UE (si veda il grafico). Grafico: Esportazioni di prodotti agricoli nell’Unione Europea Olanda 50 Francia Germania 40 Belgio 30 Italia Spagna 20 Gran Bretagna 10 Danimarca Irlanda 0 Esportazioni nell'Unione Europea Austria Polonia 13 Industria Risorse naturali Uno dei principali punti di forza della Polonia è la ricchezza del sottosuolo. Il Paese è il maggior produttore europeo, e sesto al mondo, di rame, la cui estrazione è controllata dalla grande holding statale KGHM, in fase di privatizzazione. Anche zolfo, zinco, salgemma, argento e piombo vengono estratti in grandi quantità. L’industria del carbone invece, pur con ampia disponibilità di materia prima, risulta in una fase di ristrutturazione, viste le inefficienze dovute al regime cronicamente sussidiato degli ultimi decenni. La Banca Mondiale ha deciso di stanziare 100 milioni di dollari aggiuntivi per la ristrutturazione del settore del carbone in Polonia: le misure prevedono la chiusura di miniere e la rivitalizzazione delle zone depresse. Grazie a questo prestito sarà possibile finanziare il processo di liquidazione del settore produttivo del carbone entro il 2006. Il settore energetico si basa fondamentalmente sul carbone, mentre le risorse di petrolio e gas, allo stato attuale, sono limitate. Sono però in corso alcuni programmi di ricerca che potrebbero aumentare l’indipendenza energetica del Paese. A livello ambientale, la Polonia si evidenzia per la consistente riduzione delle emissioni nocive nell’aria, ma rimane uno dei più grandi produttori di rifiuti industriali e urbani e deve ancora risolvere il problema dello smaltimento delle acque. Dalla necessità di adeguarsi agli standard europei in materia, nascono notevoli possibilità di investimento. Caratteristiche Come molti dei Paesi in transizione dal sistema centralizzato sovietico, l’economia polacca ha ereditato un’industria pesante poco efficiente, con dimensioni inadatte. Il sistema è però in una fase avanzata di ristrutturazione e innovazione. Di grande peso il settore automobilistico, con stabilimenti di grandi case come FIAT e Volkswagen. È importante sottolineare come la produzione industriale vari, in maniera significativa, a seconda delle regioni. I Voivodati più industrializzati sono: Malopolskie, Slaskie, Opolskie e Wielkoposkie, tutti situati nel sud-ovest del Paese. In questo periodo post adesione, i lavori pubblici finanziati tramite i fondi strutturali UE costituiscono una buona opportunità di sviluppo. Una delle occasioni più interessanti per le imprese polacche è al momento rappresentata dalla partecipazione al programma di ricostruzione in Iraq. Le tendenze più recenti del flusso degli investimenti esteri nell’industria tendono ad andare oltre le grandi città, per espandersi verso le zone rurali e i piccoli centri. Il settore industriale produce il 30,90% del PIL. 14 Produzione Industriale Gen-Nov 2004 Veicoli a Motore 54,9 Radio e TV 39,1 Attrezzature per i Trsporti 24,5 Metalli 20,4 Apparati Elettrici 19,6 Prodotti di metallo 19,2 16,6 Macchinari e Attrezzature 15,3 Plastica 15,2 Tipo di Prodotti Arredamento 12 Prodotti in Legno 11,6 Materiali per Costruzione Carta 10,6 Tessuti 9,8 Prodotti Chimici 9,7 Prodotti di Tabacco 7,5 Lavorazione dell'Olio 7,2 7 Stampa e Editoria 6,4 Trasformazione Alimentare 4,6 Attrezzature Mediche 3,3 Minerali -0,8 Prodotti in Pelle -5,5 Abbigliamento -10 0 10 20 30 40 50 60 % di crescita rispetto all'anno precedente Trend Nel Novembre 2004, la produzione industriale era dell’11,3 % più alta che nello stesso mese dell’anno precedente, grazie soprattutto a 3 cause: • l’aumento della domanda interna; • l’aumento delle Esportazioni, anche se limitato dal rafforzamento della moneta Polacca; • l’aumento della produttività del lavoro (13%). Per quanto riguarda la produttività, nonostante la sua crescita, rappresenta ancora un terzo di quella media dell’Unione Europea. Il buon andamento della produzione industriale non ha avuto ripercussioni positive sul tasso di disoccupazione, che non ha subito variazioni. 15 Produzione Industriale 19 % di crescita rispetto agli anni precedenti 20 18 16,4 16 12,9 14 11,3 12 10 9,2 8,7 8 6 3,3 4 2 0 2003 1° Trim 2° Trim 3° Trim Ott Nov Gen-Nov Anni 2003 e 2004 I settori che hanno avuto maggior sviluppo sono stati quelli dei beni d’investimento e di consumo durevoli; si prevede in futuro un maggiore sviluppo per l’industria leggera e per il settore tecnologico-informatico, supportati dai Fondi Strutturali dell’Unione Europea. Servizi Il mercato dei servizi ha completato la transizione verso il settore privato ed è quasi interamente aperto alle imprese dei Paesi UE, ad eccezione del settore audio-visivo e delle lotterie, dove gli imprenditori stranieri non possono detenere pacchetti di maggioranza. Problematici sono solo quei casi in cui lo Stato, partecipando ai processi di privatizzazione, gode di privilegi simili al “golden share”. Il numero di agenzie di servizi e consulenza aziendale e quello dei liberi professionisti è in continuo aumento. Benché i maggiori operatori stranieri, dalla ristorazione all’abbigliamento, siano già presenti, essendo il mercato in continua espansione, sono ancora disponibili ampi spazi. Il settore dei Servizi produce il 66,2% del PIL. Commercio Nella prima metà del 2004 il volume delle vendite al dettaglio è cresciuto del 12,4 %. Grazie soprattutto all’alto numero di acquisti nei mesi di marzo e aprile antecedenti all’adesione. In questi 2 mesi in cui si è registrata la crescita maggiore delle vendite (nei mesi successivi il tasso di crescita è 16 sceso), i prodotti più trattati sono stati: materiali per le costruzioni, carburanti, veicoli a motore, alimenti, tabacco, bevande alcoliche. La forte crescita del settore è stata avvantaggiata anche dall’entrata nell’Unione Europea, che ha dato un forte impulso al commercio transfrontaliero, soprattutto con la Germania, grazie alla grande differenza di prezzi soprattutto nel settore dei servizi. % di crescita rispetto all'anno precedente Vendite al dettaglio 13,6 15 10 11,3 7,9 7,1 4 5 1,1 0 2003 1° Trim 2° Trim 3° Trim 4° Trim 2004 Anni 2003 e 2004 Grande Distribuzione Lo sviluppo della grande distribuzione in Polonia è strettamente legato alla presenza di gruppi stranieri. Attualmente la maggior parte delle grandi catene sono già presenti: è il caso di Carrefour, Auchan, Metro e Ikea. I gruppi più attivi nello sviluppo di reti di supermercati sono la norvegese RETAIN e l’inglese TESCO. Le strategie dei vari gruppi sono molto diverse: le francesi e le tedesche puntano ad investimenti di tipo “green field”, con uno start-up dell’intera azienda, mentre altre società tendono ad entrare nel capitale di gruppi preesistenti. La famiglia media polacca spende in alimentari una quota (35%) di reddito maggiore rispetto a quella media dei Paesi UE (15-18%). Attualmente si stanno diffondendo gli ipermercati, mentre i discounts hanno già un grande successo. Esistono buone possibilità nei contratti di franchising che le aziende italiane potrebbero sfruttare. Commercio Estero Tra gennaio e novembre 2004, il valore delle esportazioni ha raggiunto la quota di 54,3 miliardi di Euro, (aumento del 24,8%), mentre quello delle importazioni di 65 miliardi (crescita del 18%), con un deficit commerciale di 10,7 mld di Euro, rispetto a quello dell’anno precedente di 11,6 mld. Da rilevare l’aumento delle relazioni commerciali con i paesi dell’Europa centro-orientale e con i paesi in via di sviluppo, e il leggero declino dei rapporti commerciali con i paesi sviluppati. 17 Struttura delle EXP e IMP in Gen-Nov 2004 per Gruppi di paese Export Import 79,40% 68,10% EU Altri Paesi Sviluppati 12%8,60% 22,10% 9,80% % delle IMP e EXP Polacche Paesi dell'Europ a CentroOrientale Tra gennaio e novembre 2004, la quota delle esportazioni in Germania (primo partner commerciale) è scesa al 30,1%, mentre le importazioni sono restate costanti, il (24,4%). Un forte sviluppo hanno avuto invece le esportazioni verso Francia e Italia (aumentate del 6,1%) e Gran Bretagna (5,4%). L’interscambio con l’Italia è tradizionalmente in attivo per il nostro paese. L’analisi delle categorie merceologiche evidenzia che autoveicoli, parti e accessori per autoveicoli e loro motori sono la prima voce dell’import italiano dalla Polonia, seguita da prodotti chimici, dagli articoli di abbigliamento e accessori e dagli animali vivi e prodotti di origine animale. Di una certa consistenza anche le importazioni di apparecchi per la radiodiffusione ed elettrici. Le principali voci dell’export italiano verso la Polonia sono sempre gli autoveicoli e le loro parti, ma anche gli apparecchi per uso domestico e le macchine in genere, i tessuti, le calzature e i prodotti chimici. 18 1° Trim 2005 Stati mln PLN mln USD mln EUR 2004 1° Trim 2004 = 100 PLN USD 2005 % EUR ESPORTAZIONI 1. Germania 6359,0 2076,4 1550,9 105,0 127,7 120,2 33,1 30,2 2. Francia 1451,2 473,8 353,9 113,0 137,8 129,5 7,0 6,9 3. Italia 1313,8 429,0 320,4 102,4 124,8 117,3 7,0 6,2 4. Gran. Bretagna 1200,2 391,9 292,7 140,0 170,5 160,4 4,7 5,7 5. Olanda 948,5 309,7 231,3 117,1 142,9 134,3 4,4 4,5 6. Repubblica Ceca 895,4 292,4 218,4 132,9 161,8 152,2 3,7 4,2 7. Russia 802,0 261,9 195,6 184,1 224,5 211,0 2,4 3,8 8. Belgio 753,9 246,2 183,9 117,0 142,6 134,0 3,5 3,6 9. Norvegia 670,8 219,0 163,6 246,8 302,1 282,5 1,5 3,2 10. Svezia 668,5 218,3 163,0 91,3 111,1 104,4 4,0 3,2 112,2 136,7 128,5 22,3 24,4 IMPORTAZIONI 1. Germania 5442,9 1777,2 1327,5 2. Russia 1697,3 554,2 414,0 104,5 125,7 119,1 7,5 7,6 3. Italia 1544,1 504,2 376,6 79,2 96,5 90,6 9,0 6,9 4. Francia 1384,3 452,0 337,6 77,0 93,5 88,1 8,3 6,2 5. Cina 1086,9 354,9 265,1 106,8 129,9 122,2 4,7 4,9 6. Olanda 819,5 267,6 199,9 107,1 130,1 122,5 3,5 3,7 7. Repubblica Ceca 747,7 244,2 182,4 102,4 124,8 117,3 3,4 3,4 8. Gran Bretagna 671,9 219,4 163,9 92,5 112,6 105,9 3,3 3,0 9. Spagna 615,9 201,1 150,2 110,4 134,4 126,4 2,6 2,8 10. Norvegia 587,7 191,9 143,3 184,6 225,0 211,6 1,5 2,6 Infrastrutture Prima di analizzare la realtà del trasporto polacco va anticipato che, nel suo piano di sviluppo, la Polonia mira a diventare il polo centrale del trasporto regionale nell’Europa centro-orientale e a questo fine sono dirette le azioni di modernizzazione del sistema. A livello di rete stradale, pur essendo ben collegate le principali città, grazie ad autostrade a due corsie, solo l’1% delle 19 strade è in grado di soddisfare gli standard europei, generando grossi problemi per il trasporto di merci su gomma e la congestione delle reti viarie, visto il rapido aumento delle vendite di automobili. Attualmente è previsto un progetto di adeguamento della rete viaria polacca, finanziato da UE, Banca Europea degli Investimenti, Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo e Banca Mondiale, che dovrebbe portare alla costruzione di 4.808 km di strade entro il 2015. Da segnalare a questo fine, che un terzo dei fondi UE sarà proprio destinato alle infrastrutture, per realizzare le grandi direttrici est-ovest (Varsavia – Berlino) e nord-sud (Danzica- Repubblica Ceca) a partire dal 2006. I trasporti ferroviari, forniti dalla compagnia di Stato PKP, si presentano disomogenei a livello territoriale, poiché se eccellenti servizi di intercity collegano le vicine capitali europee e le stesse metropoli polacche, come Varsavia, Katowice e Cracovia, il resto della rete è mal gestito e, dalla caduta del comunismo, pochissimi sono stati gli investimenti. È stata di recente approvata la ristrutturazione della PKP, trasformata in S.p.A. e suddivisa in quattro sussidiarie. L’UE, tramite il programma PHARE, sta contribuendo all’ammodernamento della rete, ma è da rilevare come ancora manchi l’apertura del settore ferroviario alla competizione internazionale. Interessante è anche il progetto della direttrice est-ovest, che collega Berlino e Mosca passando attraverso la Polonia. I porti più importanti sono quelli di Gdansk (Danzica) e Szczecin, seguiti da Szczecin-Swinoujscie e Gdynia, sul Mar Baltico. Da ricordare, inoltre, è il sistema fluviale navigabile, di ben 4.000 km. I trasporti aerei conoscono, in questo periodo, un momento di espansione per l’aumento del 20% annuale dei passeggeri. La compagnia aerea nazionale LOT è stata privatizzata e il 38% delle azioni è ora di proprietà della SwissAir. Va però ricordata l’inadeguata capacità d’accoglienza degli aeroporti polacchi, situazione evidente a Varsavia, dove l’aeroporto Okecie si sta pericolosamente avvicinando alla sua capacità di accoglienza massima, con 4.5 mln di passeggeri all’anno. Entro il quinquennio 2010 - 2015 la città dovrà dotarsi di un nuovo aeroporto. Telecomunicazioni e IT L’evoluzione delle telecomunicazioni, negli ultimi dieci anni, è stata impressionante. La rete sta crescendo al ritmo costante del 14% circa su base annuale ma, se le comunicazioni internazionali e nelle grandi città raggiungono standard elevati, lo stesso discorso non vale per le aree rurali, dotate di linee telefoniche modeste. Il mercato è dominato dalla Telekomunikacja Polska S.A. (TPSA), ex monopolista ora privatizzata, di cui parte del capitale è in mano a France Telecom, primo e più importante operatore dell’Europa occidentale giunto in Polonia. Altri importanti operatori di telefonia fissa sono Netia, Nom e Energis. Le mancanze della telefonia fissa sono state in parte supplite dalla telefonia mobile, presente sul 20 mercato con tre operatori: Era, Plus e Idea. Allo sviluppo della rete informatica è legata la crescita del settore IT; l’informatizzazione risulta tra le priorità del Governo e la produzione e vendita di hardware e software è aumentata molto velocemente. Il maggiore finanziatore della ricerca e sviluppo rimane lo Stato, con il 58.5% degli investimenti totali del settore, rispetto al 30.6% dei privati. Gli analisti di PriceWaterhouseCoopers osservano, inoltre, un aumento del 30% della richiesta di servizi di IT in outsourcing, come l’elaborazione dati e il leasing di server e softwares. Pur con ampi spazi di intervento gli investimenti esteri in questo mercato, rispetto a quelli in Ungheria o nella Repubblica Ceca, sono ancora limitati. Turismo Nel gennaio 2005, si sono registrati 4,2 milioni di arrivi in Polonia, il 26,1% in più rispetto all’anno precedente. In tutto il 2004, sono entrati in Polonia 61,9 milioni di stranieri (18,8% in più del 2003), di cui si è stimato che 14,3 milioni vi abbiano passato almeno una notte (4,2% rispetto al 2003). Il settore, dopo un leggero declino tra il 2000 e il 2002, ha cominciato a mostrare una forte crescita, rilevando un crescente interesse per la Polonia da parte dei paesi stranieri, soprattutto la Germania, sia per fini di Business che turistici. Dati in Milioni Arrivi di Stranieri sul territorio polacco 100 80 60 40 20 0 85 61 2000 2001 51 52 2002 2003 62 2004 I motivi principali di affluenza di stranieri sono elencati di seguito. • Turismo e Relax: in questi ultimi anni la Polonia è stata rivalutata molto come meta turistica, grazie soprattutto alle sue città d’arte, alle famose località sciistiche sulle montagne del Tantra, alle strutture alberghiere in continua crescita, e agli splendidi paesaggi che circondano la zona dei laghi di Mazuria. • Business: è comprensibile come, dopo il 1° maggio, questo tipo di viaggi abbia avuto un forte sviluppo; nuove multinazionali stabiliscono in Polonia le loro filiali, aumenta il numero di congressi e conferenze organizzate per promuovere sul territorio polacco i paesi stranieri e aumentano in genere tutti i contatti tra paesi stranieri e Polonia. 21 • • Viaggi che hanno come scopo la visita di parenti, amici. Viaggi di istruzione soprattutto a livello universitario, Programmi Erasmus, Socrates, Leonardo da Vinci. Settore Finanziario Il sistema finanziario in Polonia è dominato dal settore bancario, che detiene approssimativamente l’85% dell’attivo totale ed è regolato dalla Commissione per la Supervisione Bancaria. È caratterizzato da un alto livello di partecipazioni straniere di maggioranza (delle 75 banche commerciali, 45 sono controllate da investitori stranieri) e da un alto grado di concentrazione (le 11 banche più grandi detengono il 75% degli attivi del settore). Il Banking Act e l’Act della Banca Nazionale Polacca, ambedue del 1997, definiscono l’assetto giuridico del settore. Questi due atti normativi, che hanno riformato l’intero sistema creditizio in Polonia, nonché la struttura e le competenze della banca centrale, sono pienamente compatibili con la legislazione dell’Unione Europea. Le norme bancarie, fondamento giuridico della riforma strutturale della finanza pubblica in corso dal 1990, hanno avvicinato il settore bancario polacco agli standard mondiali favorendone l’integrazione con i mercati finanziari internazionali. L’Ente indipendente che svolge le tradizionali funzioni di Banca Centrale è la Banca Nazionale Polacca (Narodowy Bank Polski- NBP). Le istituzioni non bancarie sono in forte crescita (15% degli attivi nel 2003) e soprattutto le Società di Assicurazione in particolare quelle che si occupano del ramo vita. Anche quest’ultimo settore, regolato dal Dipartimento di Stato per la Supervisione Assicurativa, è caratterizzato da una forte presenza straniera (34 società su 63 sono straniere) e da un alto grado di concentrazione (le 3 maggiori società detengono una quota di mercato pari al 75%). Le parti restanti del settore finanziario includono i Fondi Pensione e i Mercati di Capitale (Warsaw Stock Exchange regolato dalla “Securities and exchange commission”). I Fondi Pensioni sono relativamente nuovi in Polonia, introdotti nella loro forma corrente nel 1999; nonostante la loro numerosità sul territorio polacco, anche in tal caso, si registra un alto grado di concentrazione, con i 3 maggiori Fondi che detengono una quota di mercato di circa il 65%. Le maggiori forme di assistenza al settore finanziario polacco, provengono dall’Unione Europea, seguita dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, che ha anche investito in molte istituzioni finanziarie private. Per quanto riguarda invece l’assistenza nelle riforme del sistema bancario e nello sviluppo del mercato dei capitali, ha svolto un ruolo molto importante, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale. Le più importanti banche polacche e i loro investitori strategici sono: • Powszechna Kasa Oszczednosci Bank Polski S.A. (PKO BP) – statale; • Bank Pekao S.A. – UniCredito Italiano; 22 • Bank Handlowy w Warszawie S.A. – Citibank; • Powszechny Bank Kredytowy S.A. (PBK) - Bank Austria Creditanstalt; • Bank Gospodarki Zywnosciowej SA (BGZ) – statale; • Bank Przemyslowo Handlowy S.A. (BPH) – HypoVereinsBank; • Bank Slaski S.A. – ING Group NV (Olanda); • Kredyt Bank S.A. - KBC Bank N.V. (Belgio); • Bank Rozwoju Eksportu S.A. (BRE) – Commerzbank; • BIG Bank Gdanski S.A. - Banco Comercial Portugues; 23 DATI ECONOMICI Inflazione Dopo una forte crescita nei primi mesi del 2004, in seguito all’adesione all’UE e all’aumento dei prezzi nel settore carburanti e metalli, il tasso di inflazione sembra essersi assestato, registrando un ribasso nel dicembre 2004, rispetto a novembre, grazie all’apprezzamento dello Zloty sui mercati di Capitali. Valori in % Dinam ica del Tasso di Inflazione 6 4 2 4,4 4,6 4,6 4,4 4,5 4,5 4,4 1,7 0 dic-03 Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic anni 2003 e 2004 Secondo le proiezioni del governo Polacco, in base al Budget 2005, si prevede nel 2005 un tasso di inflazione medio di circa il 3 – 3,4 %, previsione tra l’altro confermata dai primi mesi del 2005, che vedono una discesa dell’inflazione al 3,6%. Mercato del lavoro La situazione del mercato del lavoro continua ad essere molto difficile; il tasso di disoccupazione in dicembre 2004 è salito (rispetto al 18,7 % in Novembre), assestandosi sul 19,1 %, una quota leggermente più bassa dell’anno precedente (20,0 %). Alla fine di dicembre il numero di disoccupati ammontava a 2.999.700, cioè 57.100 più che in novembre, e 176.100 in meno che nell’anno precedente. Per quanto riguarda i salari, nonostante un aumento di quelli nominali nell’intero 2004, si registra un forte ribasso di quelli reali, dovuto all’aumento dell’inflazione. Il salario mensile medio lordo era pari, negli ultimi mesi del 2004, a 2505 PLN (circa 600 euro). Dopo il 1° maggio 2004, il mercato del lavoro dei nuovi paesi entranti si è in un certo senso liberalizzato nei confronti dei precedenti 15 paesi, grazie alla libertà di movimento delle persone conseguenza dell’annessione. In realtà, ancora per qualche anno (fino ad un massimo di 7 anni), resta l’obbligo da parte dei cittadini polacchi che vogliono lavorare in Italia e negli altri paesi (esclusi Gran Bretagna, Irlanda e Svezia), di ottenere un permesso di lavoro in loco. Questo non impedisce ai cittadini polacchi di cercare lavoro in Italia, tramite la richiesta di una Carta di Soggiorno in cui si dichiara lo stato attuale di disoccupazione e di attività di ricerca di lavoro. Una volta trovata una società disposta ad assumere il cittadino polacco, sarà la stessa a svolgere tutte le pratiche ed i permessi di assunzione completamente a suo carico. Attualmente in Polonia non vi è alcuna società specializzata nella ricerca del personale con il fine di farlo impiegare in Italia, anche se sono presenti società che si occupano di impiego all’estero, ma principalmente nei paesi del Nord, di lingua inglese e tedesca. L’unico modo attualmente utilizzato dai polacchi per la ricerca di un lavoro in Italia è tramite le conoscenze personali o gli annunci su internet. Le più comuni forme contrattuali di impiego in Polonia sono: • contratto di lavoro regolare: è caratterizzato da un rapporto di dipendenza nel lavoro eseguito e dalla necessità di realizzare il lavoro personalmente. L’attività lavorativa deve essere realizzata nel luogo e nei termini stabiliti dal datore di lavoro. I termini e l’ammontare del salario sono stabiliti nel contratto. Vi sono tre forme di contratto: a tempo indeterminato, determinato e contratto di lavoro in prova per un periodo non maggiore di 3 mesi. Tutte le questioni riguardanti questo tipo di contratto sono regolate dal Codice del Lavoro (www.pip.gov.pl). • Contratto di lavoro su commissione: simile al primo contratto, tuttavia, presenta alcune differenze. - manca il rapporto di dipendenza e la possibilità di esercitare l’attività in proprio; - non c’è necessità di realizzare il lavoro personalmente, ma può essere effettuato da terzi; - c’è la possibilità di stabilire personalmente e concretamente il lavoro da effettuare e le condizioni. Tutte le questioni riguardanti tale contratto sono regolate dal Codice Civile. • Contratto per prestazioni d’opera: viene stipulato per una sola e concreta attività svolta, nel caso che sia unica, specifica e non ripetibile. In tal caso si prende in considerazione maggiormente, non tanto l’attività lavorativa ma l’oggetto del contratto. Anche questa forma è regolata dal Codice Civile. • Lavoratore in proprio: prevede la registrazione al ZUS (Registro delle Imprese Polacco) di un’attività commerciale svolta da persona fisica e nel conseguente svolgimento di mansioni corrispondenti e finalizzate allo svolgimento dell’oggetto dell’attività commerciale suddetta. In Polonia come in tutti i paesi dell’Unione Europea sono presenti varie società private che si occupano di Ricerca del Personale per conto delle 26 imprese, sia di provenienza internazionale quali ADECCO, RANDSTAD, ACCORD, e sia locali operanti esclusivamente sul territorio polacco (www.gazeta.pl/praca). Oltre alle società di Ricerca Personale, che si occupano per la maggior parte dei casi anche di lavoro temporaneo, i cittadini polacchi utilizzano gli annunci sui quotidiani, i più comuni Gazeta Wyborcza e Zycie Warszawie. Per quanto riguarda invece gli enti pubblici, come l’Italia la Polonia vede la presenza degli Uffici del Lavoro, che si occupano del collocamento. Tali enti, potenziatisi dopo il 1989 quando il problema della disoccupazione è cominciato ad emergere, si sviluppano su 3 livelli: regionale, distrettuale e comunale. Debito Pubblico Grazie alla crescita economica, la situazione del Budget Pubblico è migliorata negli ultimi mesi del 2004, con un aumento delle entrate del 2,7% rispetto all’anno precedente. Il deficit pubblico si è così assestato sul valore di 41,5 miliardi di Zloty (più di 10 miliardi di euro), una quota minore di quella pianificata di 45,3 miliardi. Le cause di questo miglioramento sono da imputare alle entrate provenienti dalle privatizzazioni, che hanno avuto una forte crescita proprio negli ultimi mesi del 2004. Nonostante la situazione della finanza pubblica sia relativamente buona, la Polonia deve razionalizzare la Spesa Pubblica soprattutto per quanto riguarda il settore sociale; il deficit presente è, infatti, considerato strutturale, e non può migliorare nel lungo periodo solo tramite la crescita economica. Imposta Personale sul Reddito In Polonia vige la distinzione tra residenti ai fini fiscali e non residenti. I primi vengono tassati anche sul reddito percepito all’estero mentre i secondi solo su quello percepito in Polonia. L’imposta personale si applica sul reddito aggregato, escludendone alcune categorie che sono tassate con tasso fisso (interessi e dividendi al 19%; proventi dalla vendita di Real Estate, se venduti entro 5 anni dall’acquisizione, al 10%). Reddito Imponibile Fino a 37.024 PLN Da 37.025 a 74.048 PLN Da 74.049 a 600.000 PLN Tasso d’imposta personale 19% meno 530,08 PLN 6.504,48 PLN + 30% della quota di reddito che fa superare 37.024 PLN 17.611,68 PLN + 40% della quota di reddito che fa superare 74.048PLN 27 INVESTIRE IN POLONIA Apertura di attività economiche Le questioni riguardanti l’inizio, lo svolgimento e la cessazione di attività economiche in Polonia sono regolamentate dalla legge del 2 Luglio 2004 (sulla liberta’ di svolgimento di attivita’ economiche). Sulla base dell’art. 13, punto. 1, della suddetta legge, gli stranieri appartenenti ai Paesi della Comunita’ Europea e dell’EFTA, dal 21 agosto 2004, possono svolgere attivita’ economiche sul territorio polacco, alle medesime condizioni previste per i cittadini residenti. In accordo con le leggi vigenti vi sono, come in Italia, delle attività regolate dalle autorità locali, che per essere esercitate hanno bisogno di specifiche concessioni, permessi, licenze e iscrizioni in registri speciali1. Le forme di attività economica possibili sono le seguenti: 1. attività come persona fisica; 2. società civile ( s.c. ); 3. società Commerciale come : - società di fatto ( s.j. ); - società di partner; - società in accomandita; - società in accomandita per azioni; - società a responsabilità limitata (Sp. z o.o. ); - società per azioni (S.A.). 1) Attività come persona fisica Per svolgere un’attività economica in tale forma è necessaria l’iscrizione al “Registro delle attività economiche”. Modalità • Recarsi con un documento valido d’indentità all’Ufficio Comunale (Urzad Gminy) del Comune in cui è ubicata la sede legale dell’ attività. • Compilare il modulo di registrazione predisposto dall’ufficio, (in alcuni uffici esiste già la possibilità di registrare l’attività on line compilando il modulo predisposto nel rispettivo sito web). • Dopo aver ricevuto conferma di registrazione, occorre aprire un conto corrente in banca, esclusivo e dedicato all’attività economica in questione. • Il passo successivo è la registrazione presso l’ufficio fiscale, “Urzad Skarbowy” per l’ottenimento del codice fiscale, lo ZUS (ufficio di previdenza sociale) e l’ufficio statistico per l’attribuzione del numero 1 Per maggiori informazioni, rivolgersi alla Camera Di Commercio Italo-Polacca. identificativo; infine, presso l’Ispettorato del lavoro. (In caso di commercio di prodotti agroalimentari, è necessaria la comunicazione all’azienda sanitaria locale). Il proprietario dell’attività in questione è responsabile illimitatamente con tutti i suoi beni. Costo: 100 PLN (da versare al momento della registrazione). 2) Società civile (s.c.) È costituita sulla base di un contratto tra i soci, che possono essere sia persone fisiche che giuridiche. Il contratto deve essere in forma scritta, ma non necessariamente nella forma di atto notarile. La società in questione non diventa persona giuridica al momento della costituzione e ogni socio deve registrare tale attività secondo le modalità indicate nel caso di attività economica come persona fisica. 3) Società commerciale Le modalità di registrazione per lo svolgimento di attività economiche nella forma di una delle società di diritto commerciale sono uguali per ogni tipologia: tutte devono essere registrate presso il registro nazionale delle imprese (KRS). La forma più diffusa è la Sp.zo.o. (Società a Responsabilità Limitata) che puo’ essere costituita, anche non a scopo di lucro, da una o più persone fisiche o giuridiche. Modalità • Contratto societario: i soci devono stipulare un contratto sociale o, in caso di società uninominale, si provvede alla stesura di un atto costitutivo. Entrambi devono essere in forma di atto notarile. • Versamento del capitale sociale: deve essere versato in unica somma sul conto aperto a nome della società, e non puo’ essere inferiore a 50.000 PLN. Il capitale può anche essere versato sotto forma di beni materiali quali immobili, materiali, know-how etc. • Convocazione del Consiglio di Amministrazione: è una delle condizioni obbligatorie per la registrazione al KRS. Il Consiglio può essere composto da una o più persone che vengono selezionate e nominate dai soci, con una delibera assembleare. • Nomina del Collegio Sindacale (Commissione di Revisione): si effettua quando il numero dei soci è maggiore di 25 o quando il capitale è maggiore di 500.000 PLN. • Registrazione presso il KRS: compilazione della domanda di registrazione predisposta dall’ufficio ricevente e scaricabile da internet, che nel caso di una società Sp.zo.o. (S.r.l) è chiamata KRS W3 (documenti da allegare: contratto societario in forma di atto notarile, 30 • dichiarazione dei soci del versamento di capitale in forma scritta, elenco dei soci contenente nome, cognome, quote societarie, e firme campione vidimate dal notaio)2. Oltre alla registrazione al KRS, si deve provvedere come nel caso delle società civili a: registrazione presso l’ufficio fiscale (Urzad Skarbowy), ZUS, l’ufficio statistico e infine presso l’ispettorato del lavoro. In caso di commercio di prodotti agroalimentari, è necessaria la comunicazione all’azienda sanitaria locale. Branch Office e ufficio di rappresentanza Gli investitori stranieri hanno anche la possibilità, fermo restando il rispetto del principio di reciprocità, di aprire delle filiali (branches) per condurre business in Polonia, che non godono però, di personalità giuridica e devono essere registrate al KRS. Un caso differente è quello degli uffici di rappresentanza, le cui attività sono limitate alla promozione e pubblicità dell’attività straniera e devono essere registrati sul registro degli uffici di Rappresentanza, al Ministero dell’Economia e Lavoro. Costi generali • Registro c/o Tribunale PLN 1600,00 = EUR 375,00 • Interprete giurata c/o Notaio PLN 400,00 = EUR 100,00 (obbligatoria se il socio è straniero) • Costi Notaio PLN 2500,00 = EUR 580,00 • Tassa sul capitale PLN 500,00 = EUR 120,00 (Tasso di cambio indicativo) Acquisto di Real Estate da parte di stranieri Con l’Atto sulle Acquisizioni di proprietà reale da parte di stranieri, il 1° Maggio 2004, la Polonia soddisfa i criteri di adesione all’UE nell’ambito della libertà di movimento dei capitali, anche se sono applicate certe deroghe nel periodo di transizione. Si possono notare alcuni difetti e deroghe legislative se si esamina meglio il testo in questione. 1. Persiste il vecchio concetto di straniero, che vede le società Polacche sotto il controllo straniero (maggioranza dei voti, o posizione dominante) come entità straniere e non locali. 2. È necessario in alcuni casi il permesso del Ministro degli Affari Interni per alcune operazioni, quali l’acquisto da parte di entità straniere del 2 Per quanto riguarda gli altri tipi di società, devono essere presentati gli stessi documenti, con la sola differenza per la domanda di registrazione predisposta dall’ufficio ricevente che cambia in base alla tipologia societaria. 31 diritto di proprietà o di usufrutto perpetuo su terreni o costruzioni e di azioni (partecipazione di controllo) di società che godono dei diritti sopra enunciati (non necessitano di permesso gli acquisti di azioni da parte di azionisti stranieri già presenti nel mercato polacco). 3. Paesi membri dell’SEE (EU, Norvegia, Islanda, Liechtenstein) non hanno bisogno dei suddetti permessi. La contraddizione sta nel fatto che essendo la Polonia adesso un membro della UE significa che qualsiasi società polacca, anche controllata da straniera non membro SEE, diventa automaticamente appartenente ad un membro SEE, e quindi esente dalla necessità dei permessi in questione. Non si capisce quindi l’utilità dei permessi e l’esenzione o meno dell’obbligo di richiesta di permesso per questo tipo di società. 4. L’obbligo di richiesta di autorizzazione riguarda invece: • le proprietà agricole: per altri 12 anni (nel caso di investitori da paesi SEE, il periodo transitorio varia dai 3 ai 7 anni in base alle caratteristiche del terreno); • le seconde case per uso turistico e ricreativo: per altri 5 anni (nel caso di investitori da paesi SEE, il periodo transitorio è di 4 anni. Uno dei problemi che sorge maggiormente in tal contesto è la definizione di proprietà agricola. La versione più usata è quella che vede come proprietà agricola un qualsiasi terreno che può essere usato per scopi agricoli e che vede l’obbligo di richiesta di autorizzazione solo nel caso di acquisto diretto o usufrutto, escludendo il caso di acquisto di azioni. La struttura legale preferita dagli investitori per investimenti in Polonia è la S.r.l., in Polacco Sp.zo.o. con un capitale iniziale di minimo 50.000 PLN (circa 11.500 Euro). Sistema Fiscale per le Persone Giuridiche Il 1° Gennaio 2005 ha portato vari cambiamenti nelle leggi riguardanti le attività economiche, tra i quali principalmente i criteri per la definizione di Piccole e Medie Imprese e l’introduzione della categoria delle Micro – Imprese. Nella tabella seguente, sono elencati i nuovi criteri: Categoria di Impresa Micro Imprese Piccole Imprese Medie Imprese Fino al 31 Dicembre 2004 Impiego Reddito Attivo in annuo Bilancio medio Milioni di Euro - Dal 1 Gennaio 2005 Impiego Reddito Attivo in annuo Bilancio medio Milioni di Euro Fino a 10 Fino a 2 Fino a 2 Fino a 50 Fino a 7 Fino a 5 Fino a 50 Fino a 10 Fino a 10 Fino a 250 Fino a 40 Fino a 27 Fino a 250 Fino a 50 Fino a 43 32 IVA L’Iva (VAT), è la principale fonte di reddito per il budget pubblico, contribuendo per il 44% del reddito totale dello stato polacco (più di 58 milioni di PLN) e viene applicata a beni e servizi, venduti, esportati e importati in Polonia. È regolata dalla Sesta direttiva dell’Unione Europea, entrata in vigore il 1° Maggio 2004. Il tasso base è di 22%, ma ci sono anche tassi più bassi (7,3 e 0 %), anche se sono sempre meno applicati. L’IVA è pagata su base mensile o quadrimestrale nel caso di imprese con un reddito annuale fino a 800.000 euro. Vi saranno in futuro nuovi cambiamenti, previsti per febbraio 2005, che prevedono una riduzione del tasso base al 19%, e maggiori restrizioni all’uso dei tassi più bassi. Tassa sul Reddito d’Impresa Imprese con sede o gestite dalla Polonia, sono soggette ad una tassazione sul reddito a prescindere da dove il reddito viene prodotto. La “Corporate Income Tax” ha un tasso fisso del 19%, e i soggetti d’imposta sono obbligati a registrare dichiarazioni e pagamenti fiscali mensilmente, entro il ventesimo giorno del mese successivo. Le dichiarazioni annuali devono essere presentate entro i 3 mesi dalla fine dell’anno. Tassa sul Real Estate Questa tassa viene applicata su terreni, edifici e infrastrutture di qualsiasi tipo. Ai fini dell’applicazione della tassa, i terreni devono essere usati per fini commerciali • Terreni: tasso massimo nel 2005 di 0,66 PLN per mq • Edifici: tasso massimo nel 2005 di 17,98 PLN per mq • Infrastrutture: tramite l’ammortamento del 2% Oneri sociali e costo del lavoro (da versare allo “ZUS”, Istituto Polacco per la Salute e la previdenza sociale) DETTAGLIO Fondo Pensione TASSO 19,52% Fondo di Invalidità 13,00% Fondo Malattia Fondo Incidenti sul lavoro Fondo Lavoro Fondo di Assistenza 2,45% 0,97-3,86% PAGATO DA: 50% Impiegato 50% Datore di Lavoro 50% Impiegato 50% Datore di Lavoro Impiegato Datore di Lavoro 2,45% 0,15% Datore di Lavoro Datore di Lavoro 33 Assicurazione sulla Salute 8,5% 34 7,75% deducibile dalle tasse individuali sul reddito. SUPPORTO AGLI INVESTIMENTI STRANIERI Un supporto diretto agli investimenti può essere ottenuto facendo richiesta nell’ambito del Programma Operativo Settoriale “Aumento della Competitività delle Imprese”(Spo-WKP), finanziato dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale e dai Fondi Statali. Per quanto riguarda i nuovi investimenti, è possibile l’utilizzo di 2 misure principali, descritte nelle pagine seguenti. Programma Operativo SPO-WKP Sottomisura 2.2.1 Aiuto alle imprese per nuovi investimenti L’obiettivo della misura è migliorare l’offerta tecnologica e di prodotto delle imprese attraverso un supporto all’investimento iniziale, relativo a: • nascita di nuove imprese; • ampliamento di imprese già esistenti; • inizio di nuove attività, relative a cambiamenti sostanziali nel processo di produzione; • cambiamenti nel prodotto o servizio; • creazione di nuovi posti di lavoro, connessi con l’investimento in questione. Obiettivi in dettaglio - Creazione di nuovi posti di lavoro. - Crescita delle spese d’investimento delle imprese. - Crescita dell’indice d’innovazione delle imprese. - Modernizzazione della tecnologia, crescita della produttività di lavoro e miglioramento della qualità. - Valorizzazione dell’ambiente - Estensione dell’offerta di prodotto Il supporto finanziario è rivolto a imprese di tutte le dimensioni, anche se maggiore attenzione è rivolta alle PMI, a favore delle quali saranno allocati i ¾ dei fondi disponibili. Particolare attenzione viene soprattutto rivolta ai progetti innovativi. a. Soggetti beneficiari: PMI e Grandi imprese / Privati – Statali b. Progetti Nell’ambito dell’azione sono ammessi al contributo le seguenti attività: • contributi agli investimenti per: - acquisto di terreni; - acquisto di macchinari il cui valore non superi la metà di quanto ammesso dal contributo pubblico per il terreno; • contributo di Euro 4000 per la creazione di ogni nuovo posto di lavoro (a condizione che sia mantenuto per almeno 5 anni). Spese ammissibili al contributo Sono ammesse al contributo tutte le spese necessarie alla realizzazione del progetto sostenute dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda presso l’Istituzione Regionale Finanziaria (RIF) di riferimento. Tutte le spese sostenute prima della presentazione della domanda non sono ammesse. Spese ammissibili i. Acquisto di nuovi beni fissi (macchinari, impianti ed attrezzature varie). ii. Acquisto di beni fissi di seconda mano, purché accompagnati da certificato fornito dal venditore che attesti che: - l’acquisto non è stato oggetto per i setti anni precedenti di contributi comunitari o nazionali; - il prezzo di vendita non è superiore al valore di mercato; - le attrezzature possiedono i requisiti tecnici, sono indispensabili per la realizzazione dell’attività e rispettano le norme vigenti. iii. Pagamento delle rate di capitale in leasing per l’acquisto di un bene fisso. iv. Acquisto di beni non materiali. v. Acquisto di terreni. vi. Acquisto di servizi e materiali edili. vii. Acquisto di beni immobili. viii. Quota VAT calcolata in riferimento alle spese sostenute solo nel caso in cui non possa essere scaricata. PMI Non può superare il: • 22,5% dei costi ammissibili nel progetto nelle regioni di Varsavia o Poznan; • 27,5% nelle regioni di Cracovia, Breslavia e Danzica /Gdynia e Sopot; • 32,5% nelle restanti regioni Grandi Imprese: Non può superare il: • 15% dei costi ammissibili nelle regioni di Varsavia o Poznan; • 20% nelle regioni di Cracovia, Breslavia e Danzica /Gdynia e Sopot; • 25% nelle restanti regioni 36 In realtà il finanziamento copre il doppio delle percentuali sopra elencate, ma una metà è destinata al finanziamento dell’investimento e l’altra metà ai contributi per la creazione di ogni singolo posto di lavoro. Termini di presentazione domande 1-30 Giugno 2005 1-31 Gennaio 2006 Termini dei contributi: I contributi sono erogati in un’unica soluzione a chiusura dell’investimento. Sede presentazione domande: Ministero Economia e del Lavoro Pl. Trzech Krzyky 3/5 Varsavia Spo-Wkp Misura 2.3 AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE MEDIANTE INVESTIMENTI 1. Criteri d’ammissione al contributo a. Soggetti 1. Aziende con numero di dipendenti compreso tra 10 e 250 e con fatturato annuo inferiore ai 40 milioni di Euro oppure con un ammontare di attività non superiore ai 27 milioni di Euro. 2. Aziende presenti in Polonia da almeno 3 anni 3. Aziende operanti nel settore dell’alta tecnologia b. Progetti Nell’ambito dell’azione sono ammessi al contributo le seguenti attività: - costituzione di nuove imprese; - ampliamento di imprese esistenti; - modifiche o miglioramenti del processo di produzione (rientrano in questa azione anche beni non materiali, licenze, knowhow senza brevetto ed trasferimento di tecnologie). 2. Spese ammissibili al contributo Sono ammesse al contributo tutte le spese necessarie alla realizzazione del progetto sostenute dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda di contributo presso l’Istituzione Regionale Finanziaria (RIF) di riferimento. Tutte le spese sostenute prima della presentazione della domanda di contributo non sono ammesse. Spese ammissibili 37 i. Acquisto di nuovi beni fissi (macchinari, impianti ed attrezzature varie) ii. Acquisto di beni fissi di seconda mano, purché accompagnati da certificato fornito dal venditore che attesti che: a. l’acquisto non è stato oggetto per i setti anni precedenti di contributi comunitari o nazionali; b. il prezzo di vendita non è superiore al valore di mercato; c. le attrezzature possiedono i requisiti tecnici, sono indispensabili per la realizzazione dell’attività e rispettano le norme vigenti. iii. Pagamento delle rate di capitale in leasing per l’acquisto di un bene fisso. iv. Acquisto di beni non materiali v. Acquisto di terreni vi. Acquisto di servizi e materiali edili vii. Acquisto di beni immobili viii. Consulenza legale, fiscale, notarile, tecnica. ix. Quota VAT calcolata in riferimento alle spese sostenute solo nel caso in cui non possa essere scaricata. 3. Forme e ammontare dei contributi Il finanziamento viene erogato in forma di contributo a fondo perduto nel periodo dal 1-05- 2004 al 31 dicembre 2006, cioè nell’intero periodo in cui è possibile stipulare il contratto fra la PARP e beneficiario. a. Quota minima di contributo: PLN 10.000,00 b. Quota massima di contributo: PLN 1 250 000,00 c. Ammontare del contributo Non può superare il: 30% dei costi ammissibili nel progetto nei distretti di Varsavia o Poznan; 40% nei distretti di Cracovia, Breslavia e Danzica /Gdynia e Sopot; 50% nei restanti distretti d. Il finanziamento che supera l’ammontare di PLN 50.000,00 può essere conferito a condizione che il beneficiario finanzi almeno il 50% dell’ammontare del contributo richiesto sotto forma di credito bancario; e. Il contributo viene erogato dopo la realizzazione del progetto d’investimento in un’unica soluzione. 4. Termini di presentazione domande • fino al 18 agosto 2005 • fino al 7 novembre 2005 – entro le ore 15.00 5. Sede presentazione domande: 38 Istituzioni Finanziarie Regionali (Gestione PARP, Agenzia per lo Sviluppo dell’Imprenditorialità), in base alla localizzazione del progetto. PROGRAMMA OPERATIVO INTEGRATO PER LO SVILUPPO REGIONALE (ZPORR) MISURA 3.4: MICROIMPRESE La misura 3.4 (Microimprese) è mirata ad aumentare la qualità ed effettività della gestione ed incrementare la capacità d’investimenti delle nuove imprese. I progetti di entrambi i tipi riguardano servizi ed investimenti che possano aumentare la capacità e la continuazione di attività delle nuove microimprese. Dotazioni d’investimenti per microimprese Il supporto ai progetti d’investimento riguarda il finanziamento degli investimenti legati a: • ampliamento o acquisto di un’impresa; • ampliamento dell’attività commerciale; • introduzione di attività riguardanti il cambiamento del processo di produzione; • cambiamento del tipo di prodotto, di servizio o dei processi; • modernizzazione dell’attrezzatura indispensabile per gestire l’attività commerciale dell’azienda; • modernizzazione dei mezzi di produzione. Ente responsabile Ente di Autogestione del Voivodato a cui appartiene il soggetto che gestisce la microimpresa. Beneficiari Beneficiari sono i soggetti che gestiscono microimprese che hanno iniziato l’attività commerciale (il giorno di iscrizione al registro delle imprese) non prima di 36 mesi dal giorno di presentazione della domanda. Tali imprese, nell’anno precedente e in quello in cui è stata presentata la domanda: 1) hanno impiegato in media meno di 10 dipendenti; 2) hanno avuto un reddito annuale netto dalla vendita di merci, prodotti e servizi, non maggiore di 2 milioni di euro, oppure la somma degli attivi del loro bilancio predisposto alla fine di uno dei due anni soprannominati non superava i 2 milioni di euro. 39 Livello di finanziamento Il finanziamento del progetto d’investimento tramite fondi pubblici arriva fino a 50.000 euro (pari quota in PLN). L’intensità del supporto, calcolata come il rapporto fra l’equivalente della dotazione netto e i costi ammissibili, non può superare: - 30 % per progetti realizzati sul territorio dei distretti: 22 (Varsavia) e 42 (Poznan), - 40% per progetti realizzati sul territorio dei distretti: 4 (Breslavia), 17 (Cracovia) e 30 (Danzica – Gdynia – Sopot), - 50% per progetti realizzati sul territorio degli altri distretti. I dati su riportati vengono aumentati del 15% in base al costo lordo, dato che i beneficiari dell’attività 3.4 (Microimprese) appartengono al settore della piccola e media imprenditoria. Termini e luogo dove presentare le domande Dato che la misura appartiene a ZPORR, il luogo dove presentare le domande dipende dalla località in cui l’imprenditore ha registrato l’attività commerciale. Anche i finanziamenti sono regolati a livello regionale (Voivodati). Termini Voi. Dolnoslaskie 15.06 – 29.06 2005 Voi. Slaskie 01.03 – 30.03 01.06 - 30.06, 01.09 – 30.09. 2005 Voi. Wielkopolskie 01.01. – 15.02 16.02.-16.05. 17.05.-19.08. 20.08.25.10.2005 Voi. Podkarpackie 01.02.-15.02 01.03.-14.03.2005 Voi. Podlaskie dal 22.12.2004 40 CANALI DISTRIBUTIVI IN POLONIA Beni di Consumo La concorrenza nel settore dei beni di consumo è in forte aumento in Polonia, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento e alimentare. La iniziale insaziabile domanda di prodotti occidentali è stata attenuata da una maggiore attenzione ai prezzi ed alla qualità. Distributori e importatori polacchi sono sempre maggiormente attenti al rapporto qualità/prezzo nella scelta di un prodotto da commercializzare e promuovere sul territorio e i brand locali stanno acquisendo sempre maggiore visibilità. Nonostante l’espansione di grandi catene commerciali internazionali, la distribuzione al dettaglio in Polonia è ancora caratterizzata da un forte frazionamento. Mentre nelle grandi città prevale la presenza di grandi centri commerciali, dove hanno luogo la maggior parte degli acquisti, nei piccoli centri urbani si vede ancora la presenza di piccoli negozi indipendenti, tradizionalmente legati al territorio locale. Un fenomeno interessante, determinato in larga misura dall’ingresso della GDO in Polonia, è la creazione di gruppi d’acquisto da parte dei dettaglianti locali, al fine di ottenere costi inferiori e di conseguenza offrire prezzi più concorrenziali. Anche il mercato all’ingrosso è fortemente frammentato e il 70% delle vendite fa capo a 10 società straniere. Grazie al forte sviluppo dei centri commerciali, circa il 14% del mercato della distribuzione al dettaglio in Polonia è controllato da società straniere, ma la percentuale è destinata a salire fino al 40% nei prossimi 2-3 anni. La sempre crescente popolarità degli ipermercati e dei supermercati, che sul mercato locale sono gestiti da operatori stranieri, fa sì che i grandi magazzini aumentino costantemente la propria quota di mercato in Polonia. Si sta assistendo ad un processo di sviluppo dei negozi specializzati, con un aumento della loro superficie, nonché ad un consistente aumento delle strutture con una superficie di oltre 400 mq destinate alla vendita dei beni di consumo (alimentari e non), a scapito dei negozi tradizionali. Lo sviluppo dei moderni centri commerciali, supermercati ed ipermercati in Polonia è strettamente legato agli investimenti delle società straniere che operano ormai da qualche anno in questo settore. Attualmente in Polonia sono presenti tutti i gruppi europei della grande distribuzione fra cui Auchan, Casino, Rewe, Allkauf e Tesco. Le strategie di sviluppo dei vari gruppi sono diverse. Leclerc, Rewe, Ahold & Allkauf, Metro ed Auchan sono interessati alla creazione di nuovi supermarket nelle principali città polacche, mentre Tesco, Julius Meinl e Jeronimo Martins puntano sulle zone più decentrate. Uno degli effetti più visibili delle modifiche strutturali intervenute nella struttura del commercio e dell’ingresso sul mercato delle multinazionali è dato dal miglioramento radicale della cultura del servizio nei centri commerciali. Tale fenomeno è legato allo sviluppo dell’economia di mercato in Polonia e all’aumento della concorrenza. Circa il 30% dei cittadini polacchi fa i propri acquisti in centri commerciali, il 20% li visita per curiosità o per altri motivi (ricreativi). In particolare per il settore dell’abbigliamento si vede un forte sviluppo delle catene commerciali, soprattutto di provenienza straniera, sviluppatisi come risultato dell’espansione dei centri commerciali. Tra le più popolari: Part Two, Carly Gray, Olsen, Deni Cler, Cubus, Esprit, River Island, Wallis, Celio e Zara. Le piccole società italiane di abbigliamento e arredamento entrano nel mercato polacco tramite accordi con piccoli distributori locali (con o senza esclusiva), che acquistano direttamente la merce e si occupano autonomamente della distribuzione e promozione sul territorio. La figura dell’agente di vendita è poco sviluppata, anche se prevista dalle leggi locali, e viene utilizzata solo per prodotti ad alto costo che non permettono l’acquisto diretto da parte degli importatori. Nel settore dell’abbigliamento, si nota la mancanza in Polonia di canali di distribuzione professionalmente organizzati. La distribuzione al dettaglio è molto frammentata. Secondo i dati del GUS (Istituto Statistico Nazionale), operano sul mercato 41.270 aziende che commercializzano capi di abbigliamento e quasi 20 mila aziende che commercializzano calzature. Le reti di vendita vengono sempre più spesso considerate dai produttori un ostacolo al posizionamento di articoli con nuove linee di moda. I commercianti hanno infatti un approccio diffidente per quanto riguarda le novità del settore e frequentemente puntano solo sull’assortimento classico, la cui vendita viene considerata più sicura. Per questo motivo i produttori di abbigliamento e calzature, polacchi ed esteri, sempre più spesso decidono di investire in proprie reti distributive, attraverso le quali poter vendere meglio i propri prodotti. I produttori lamentano che i negozianti non sono interessati alla promozione dei marchi delle aziende con cui collaborano e che gli addetti alla vendita non sono professionalmente preparati e comunque non all’altezza degli standard comuni. Si stanno, intanto, verificando importanti cambiamenti nelle reti commerciali del settore. Si va sempre più verso una crescente concentrazione, utilizzando i canali del mercato moderno di massa (catene di negozi, ipermercati/cash & carry). Un canale di importanza chiave per la vendita al dettaglio dei prodotti della moda sono le gallerie di negozi, il cui numero cresce rapidamente nelle maggiori città polacche (nella sola Varsavia, ci sono oltre 30 grandi centri commerciali). Sono molto popolari e apprezzate specialmente dalle persone giovani (fino a 30 anni). La quota di mercato delle reti di negozi specializzati o monomarchio, attualmente stimata al 30%, dovrebbe arrivare al 55% nel giro di 3-4 anni. Il numero dei negozi indipendenti, invece, attualmente stimato al 60% nelle vendite totali, subirà un calo. Secondo il Ministero dell’Economia, i previsti cambiamenti nell’area macro economica porteranno probabilmente ad un aumento nella manifattura di prodotti di moda con un alto valore aggiunto, in cui sarà però 42 determinante l’alto grado di qualificazione del personale, il relativamente alto valore degli impianti di produzione, l’alta qualità dei prodotti lavorati, nonché soprattutto l’esistenza di forti e duraturi rapporti con i buyers stranieri e le buone prospettive di sviluppo della domanda interna. Beni Industriali Per quanto riguarda il settore meccanico e dei beni industriali, il mercato polacco è in via di modernizzazione e mentre prima si ricorreva esclusivamente all’importazione, per alcuni prodotti negli ultimi tempi si è sviluppata anche l’industria locale. I distributori industriali si dividono in 2 categorie: quelli facenti parte della rete nata dalle Organizzazioni per il Commercio Estero operanti durante il periodo comunista e quelli indipendenti e individuali, fortemente connessi con l’industria di riferimento. Molti distributori industriali sono fortemente specializzati, con ottima preparazione e capacità tecniche, ma spesso le imprese industriali, che hanno necessità specifiche e di alto valore, contattano direttamente le società produttrici, senza nessun intermediario, con un notevole risparmio di costi. Nel settore meccanico è sviluppata anche la figura dell’agente di vendita, che cura, oltre la promozione, anche l’assistenza post-vendita. È consigliabile, in questo settore, avere un unico distributore, o agente, in modo da massimizzare l’efficacia delle azioni promozionali, senza la possibile concorrenza di più distributori o agenti. Per quanto riguarda le forme contrattuali, tra produttore e distributore/agente, non vi sono regole ben precise, e la forma e le clausole del contratto dipendono esclusivamente dalle parti coinvolte. Direct Marketing Negli ultimi anni, il sistema di vendita diretta ha avuto un forte sviluppo in Polonia, tramite ordinazioni via catalogo o soprattutto via Internet. L’unico limite a questo sviluppo è dovuto al sistema tradizionale di pagamento in Polonia, tramite denaro contante, e al non frequente uso della Carta di Credito nelle transazioni finanziarie. Internet, la televisione via cavo, i cataloghi via posta ordinaria, vengono sempre più utilizzati oltre che come strumento di vendita, anche come mezzo di promozione. Joint ventures In forte sviluppo, sono anche le joint ventures tra società straniere e locali, ai fini della distribuzione sul territorio polacco. In tal caso le società locali contribuiscono alla joint venture con i propri canali distributivi e di promozione e marketing, nei rapporti con le autorità pubbliche e con 43 personale qualificato dotato di esperienza sul mercato locale. La società straniera fornisce invece la propria expertise nel settore di riferimento, il capitale necessario, il brand (se esistente) e il know-how tecnologico o tecnico-artistico. LINK UTILI PARP Agenzia per lo Sviluppo dell’Imprenditorialità Al. Jerozolimskie 125/127 02-074 Varsavia Tel: 0048-22-6997044 Fax: 0048-22-8289921 www.parp.gov.pl Fiera Internazionale di Poznan ul Glogowska 14, 60-734 Poznan Tel: 0048-61-8692000 Fax: 0048-61-8692952 [email protected] www.mtp.pl Fondazione per le Piccole e Medie Imprese Ul. Smocza 27 01-048 Varsavia Tel: 0048-22-8380351 Fax: 0048-22-8380261 www.fund.org.pl Agenzia Polacca per l’informazione e gli investimenti esteri Ul. Bagatela 12 00-585 Varsavia Tel: 0048-22-3349800 Fax: 0048-22-3349999 www.paiz.gov.pl Ambasciata d’Italia pl. Dabrowskiego 6, 00-055 Warszawa tel. (+48-22) 826.34.71 (72-74) fax (+48-22) 828.65.71 e-mail: [email protected] www.italianembassy.pl Sezione Consolare pl. Dabrowskiego 6, 00-055 Warszawa tel. (+48-22) 826.53.02 44 fax (+48-22) 827.89.42 e-mail: [email protected] Istituto per il Commercio con L’estero ul. Marszalkowska 72, 00-545 Warszawa tel. (+48-22) 628.02.43 fax (+48-22) 628.06.00 e-mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura ul. Marszalkowska 72, 00-545 Warszawa tel. (+48-22) 628.06.10 fax (+48-22) 628.10.68 www.iic.pl Alitalia ul. Nowy Swiat 64, 00-357 Warszawa tel. (+48-22) 692.82.85 fax (+48-22) 692.87.35 e-mail: [email protected] Bank Pekao S.A. (Unicredito) www.pekao.com.pl Agenzia per lo Sviluppo Industriale www.arp.com.pl Ufficio Statistico Centrale www.stat.gov.pl/english/index.htm Ministero delle Finanze www.mf.gov.pl Ministero dell’Economia e del Lavoro www.mgip.gov.pl Ministero delle Infrastrutture www.mi.gov.pl 45 LA CAMERA DI COMMERCIO E INDUSTRIA ITALO-POLACCA La Camera di Commercio e Industria Italo – Polacca è stata costituita nel 1994 con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dell’interscambio economico e culturale con la Polonia mediante azioni volte a migliorare la presenza delle nostre imprese, associazioni ed istituzioni private e pubbliche. La CdCIIP assume la forma di associazione, apolitica e privata, senza scopo di lucro autofinanziata attraverso le quote associative ed i servizi erogati. Regolarmente iscritta all’Albo delle Camere di Commercio estere o miste (posizione nr 8 Unioncamere, Roma), la CdCIIP e` membro di Unionestere – Associazione delle Camere di Commercio italo- estere ed estere. La Camera mette a disposizione degli associati, delle Amministrazioni ed Enti e degli operatori interessati la conoscenza ed un centro di monitoraggio del mercato locale e l’esperienza della progettazione, ideazione, gestione e realizzazione di attivita’ di promozione, di studio e, attraverso esperti e professionisti, di consulenza. Tra queste possiamo citare la ricerca di partner (industriali o commerciali), l’organizzazione di missioni economiche o di singole delegazioni di imprenditori; sondaggi di prodotti volti a verificare l’interesse e le relative modalità di penetrazione; l’evasione delle richieste di informazione di enti ed operatori italiani e polacchi, l’organizzazione di convegni, di seminari, e di partecipazioni a manifestazioni fieristiche, ecc. In particolare, durante gli ultimi 5 anni di attività la Camera: • ha organizzato circa 20 missioni economiche collettive a favore di enti pubblici italiani e sulla base di progetti specifici approvati da amministrazioni provinciali e regionali nonchè dal Ministero delle Attività Produttive - D.G. Promozione Scambi ed Internazionalizzazione delle imprese; • ha realizzato circa 80 studi di mercato (analisi riferite a specifiche proposte delle aziende); • ha favorito ed organizzato incontri con aziende polacche a favore di più di 120 aziende italiane; • ha evaso più di 4000 richieste di indirizzi, informazioni generali, ecc. Accordi e convenzioni specifiche sono in vigore con: Fiera Milano Spa (ufficio rete estera dal 1998), la CCCIAA di Milano/Promos e Modena / Promec (Desk dal 1999) e con l’Ente Nazionale per il Turismo Italiano – ENIT (Osservatorio dal 2000). Lo staff, composto da personale bilingue e debitamente formato ai singoli comparti operativi sia a Varsavia come a Milano, è in grado di accogliere le richieste preliminari e di trattarle con adeguata professionalità. Collaborazioni Nelle Aree di intervento legate alle attività industriali quali: ? Consulenza globale ? Marketing ? Finanza ? Pratiche di finanziamento la CdCIIP si affida alla collaborazione con 2 società specializzate: Consulta Polska Srl: società di servizi costituita a Varsavia nel 1998 e specializzata nell’assistenza alle aziende che intendono avviare e sviluppare le proprie attività in Polonia. Saef Polka: società nata a Varsavia nel 2004, in vista dei forti stanziamenti da parte dell’Unione Europea a favore dei nuovi stati membri e in particolare della Polonia. Vanta un’esperienza decennale dell’omonima casa madre Italiana nella finanza agevolata e corsi di formazione, e lavora a stretto contatto con la CdCIIP. SEDI Ufficio a Milano – Segreteria Generale V.le Stelvio 13 20159 Milano Tel. (+39)02.911.98.922 Fax (+39)02.911.98.921 e-mail: [email protected] www.italpolchamber.it Ufficio a Varsavia –Operativo Ul. Nowy Swiat 39, 00-029 Warszawa tel. +48-22-8263484 fax.+48-22-8263487 e-mail : [email protected] www.italpolchamber.pl Delegazione di Roma Via Lisippo 31 00125 Roma tel/fax.+39-06-52363905 Via della Conciliazione 44 00193 Roma tel.+39-06-69881329 fax.+39-06- 69885831 48 ENIT – Osservatorio a Varsavia c/o Camera di Commercio e Industria Italo-Polacca Ul.Nowy Swiat 39, 00-029 Warszawa tel. (+48-22) 826.34.88 fax (+48-22) 826.34.89 e-mail: [email protected] www.enit.it 49 COGNOME Pasterak Dutkiewicz Sibinski Jojczyk Handlowy Macioszczyk Siwinski Goldyn Waschlo Prasowski Malinowska Gucma Dobrowiecki Kubiak NOME Marek Jaroslaw Wodzimierz Kazimierz Dyrektor Andrzej Andrzej Sylwester Damian Pawel Urszula Stefan Jacek Maciej Berolina Helmar 61-663 01-466 ul. Powstanców Slaskich 108C/2 ul. Bastionowa 15 05-800 87-100 80-738 41-500 31-444 92-735 62-004 94-030 81-384 61-755 01-231 ul. 3 Maja 8 ul. Kosciuszki 81 Cezar Przedsiebiorstwo Dostaw Inwestycyjnych Dedra-Exim Sp. z o.o. ul.Majowa 15 ul. Katowicka 47 DEMAT P.W. CASPOL ul. Sliczna 34 ul. Pomorska 510 ul. Poznanska 90 Elkpronar s.j. Zaczek PPHU Ks. Bednorza 2a-6 ul. Krzemieniecka 2 Innova Mart6in Polska Jamp ul. Wladyslawa IV 47 Impol Tropic ul. Estkowskiego 6 Igmag Sp. z o.o. ul. Towarowa 22 Helikon 31-403 62-800 ul.Stawiszynska 92 ul. Kamienna 10a 30-415 50-541 60-693 71-500 31-006 92-760 31-444 02-677 43-316 61-845 60-101 03-816 CAP ul. Wadowicka 12 Al. Armii Krajowej 54 Gambud ABRA S.A. ABSOLUT S.C. STOLMAC Zaklad Produkcyjno- Handlowy ul. Cybernetyki 4 ul. Obornicka 251 Al.. Wyzwolenia 38b ul. Grodzka 7 ul. Wiaczynska 8A ul. Ostatnia 1C SHARK S.C PIMA S.C PARADISE KAN SP. Z O.O. P.H. VERSO ul.Zjazdowa 4 ul.Strzelecka 5 EXPO ORIS COLLECTIOMN UNIMARK -K ul. Zamyslowska 7 ul. Chodakowska 53/57 INDIRIZZO DUDI'S Bisbut AZIENDA Poznan Warszawa Pruszków Torun Gdansk Chorzów Kraków Lódz Katowice Szopienice Czerwonak Lódz Gdynia Poznan Warszawa Kraków Kalisz Kraków Wroclaw Poznan Szczecinie Kraków Lódz Kraków Warszawa Bielsko-Biala Poznan Poznan Warszawa CITTA' 61 22 22 56 58 32 12 42 61 32 42 58 61 22 12 62 12 71 61 91 12 42 12 22 33 61 61 22 FAX 8226971 8123138 4218280 6777920 4135862 8430816 8226771 4233138 4302427 6777999 4116777 8431322 Abbigliamento 870 38 78 870 38 78 830 75 50, 830 60 55 830 60 55 8168000 8101800 8552130 8552130 TEL www.ubrania.pl www.shrak.com.pl www.anniluce.pl www.paradise.krakow.pl www.kan.pl www.verso.krakow.pl 825 95 90 436 31 06 09 7383777 6557091 3069854 2476818 826 73 56 436 31 10, 635 28 37 7383779 6233619 3069854 2476818 www.berolina-poznan.pl www.helmar.com.pl www.dedra.pl www.pdi-cezar.com.pl www.demit.pl www.caspol.pl www.elpronar.pl www.zaczek.pl Settore Meccanico 4116915 4119069 6868322 6868322 www.jamp.com.pl www.innovamartin.com www.scavolini.gd.pl www.igmag.com.pl www.helikon.com.pl www.gambud.pl www.chobot.com.pl www.tropic.com.pl 7300401 6890591 6617631 8515975 6271717 6311920 7601927 8121162 8121012 7300400 6890584 6612424 8515975 6201703 6330517 7601927 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.expo.bielsko.pl www.oris-coll.poznan.pl [email protected] www.dudis.pl Email www.bisbut.com.pl WWW Arredamento e Lavorazione del Legno 2660697 2665671 www.abra-meble.pl 3362679 3362690 www.absolut.com.pl PREF Siemens, Helukabel Lapp Strumenti di controllo e per la Kabel, Schneider Electric, misurazione, controllo di ABB, Omron, Moeller, qualita' Weidmuller, Rittal, ecc. D D V macchinari per la lavorazione del legno e altri materiali Accessori V macchinari per la lavorazione del legno e altri materiali Keithley, Kistler, Racal, Siepel, Polar, Unifors, Elgar / Sorensen FAAC Distribuzione e montaggio di Cancelli e Porte automatiche D D APRIMATIC Distribuzione e montaggio di Cancelli e Porte automatiche I V V V V V V V V V D D D D D D D D D D CARATTER E D D pelli e pellami grezzi pelli e pellami grezzi abbigliamento uomo, donna abbigliamento donna abbigliamento sportivo uomo/donna uomo/donna abbigliamento sportivo SPECIFICA macchinari per edilizia macchinari per edilizia Mobili, accessori, serramenti Mobili, accessori, serramenti Mobili, accessori, serramenti Mobili, accessori, serramenti Mobili, accessori, serramenti Mobili, accessori, serramenti Mobili Mobili Mobili abbigliamento abbigliamento abbigliamento abbigliamento abbigliamento abbigliamento calzature,pelletterie, pelli calzature,pelletterie, pelli scarpe scarpe PRODOTTO COGNOME Elblinger Wyrzykowski Niewinowski Kmiecik Ptaszynski NOME Klaus Lubomir N Wojciech Lech IP Systems ul. Dziadoszanska 10 ul. Smolensk 29 ul. Dabrowskiego 113 Automatyka i Elektronika Przemyslowa Astor al. Zwyciestwa 10A ul. Bosa 4/6 INDIRIZZO Comel Elblinger Elektronik AZIENDA 61-248 31-112 93-208 80-219 60-125 CAP Poznan Kraków Lódz Gdansk Poznan CITTA' 61 12 42 58 61 PREF 428 63 09 876 84 09 876 84 09, 653 26 53 643 49 81 624 85 73 655 43 99 FAX 428 63 00 643 49 81 661 01 67 655 43 90 TEL www.ipsystems.com.pl www.astor.com.pl www.aep.com.pl www.comel.home.pl www.elblinger-elektronik.pl WWW Pannelli di controllo, automatica industriale elettronica ed automatica industriale [email protected]. pl automatica dei processi industriali, progetti, montaggio, servizi, panelli di controllo, tecnica di laser D D GE Fanuc, Wonderwave, Satel, Applicom, Fanuc Robotics. Vacon, Saia, GE Fanuc, Siemens, Moeller, Unitronics, Mitsubishi. 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