LE MOTIVAZIONI DEI GRUPPI AZIENDALI

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LE MOTIVAZIONI DEI GRUPPI AZIENDALI
LE MOTIVAZIONI CHE SPINGONO
ALLA CREAZIONE DEI GRUPPI
AZIENDALI
INDICE
•
Premessa
•
Le categorie di motivazioni
•
Le motivazioni “economiche”
•
Le motivazioni “extraeconomiche”
•
Gli svantaggi connessi alla struttura di gruppo
PREMESSA
Le motivazioni che spingono alla creazione dei gruppi sono molteplici e risultano
fortemente dipendenti dagli scopi perseguiti dai soggetti partecipanti al gruppo che
determinano la modalità di costituzione e le caratteristiche dei gruppi stessi
In linea generale, le più importanti motivazioni sottostanti alla creazione dei gruppi sono di
NATURA ECONOMICA
NATURA EXTRAECONOMICA
connesse al mantenimento, al
miglioramento o ripristino delle
condizioni di equilibrio economico
durevole delle aziende coinvolte
connesse alla realizzazione di
obiettivi specifici e contingenti, non
necessariamente connessi al
perseguimento dell’economicità
LE CATEGORIE DI MOTIVAZIONI
È quindi possibile raggruppare e diverse motivazioni in due classi a seconda del perseguimento
ppiù o meno diretto di una finalità di ordine economico per
p le aziende ppartecipanti
p
MOTIVAZIONI “ECONOMICHE”
- operare delle ristrutturazioni
aziendali
i d li per favorire
f
i lo
l sviluppo
il
o
fronteggiare stati di crisi
- ridurre la complessità
- ridurre il rischio di impresa
- conseguire delle “economie”
MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
- aumentare la capacità
p
di credito
- sfruttare la leva azionaria e la leva finanziaria
- agevolare la gestione dell’azienda di famiglia e
la successione generazionale
- agevolare la cessione dell’azienda o di sue
parti
- quotare
t in
i borsa
b
solo
l determinate
d t
i t attività
tti ità
- perequare i risultati economici e ridurre il
carico fiscale
- creare unità produttive ad hoc
- raggiungere finalità occulte o illecite
Nella pratica, i gruppi aziendali possono venire costituiti per perseguire,
contemporaneamente, anche più di una di tali finalità
LE MOTIVAZIONI “ECONOMICHE”
OPERARE DELLE RISTRUTTURAZIONI AZIENDALI PER FAVORIRE
LO SVILUPPO O FRONTEGGIARE STATI DI CRISI
Il riassetto della struttura operativa teso ad incidere sulle condizioni di efficacia ed efficienza di una data
unità produttiva può rappresentare il mezzo per
migliorare le condizioni e sostenere
l sviluppo
lo
il
recuperare le condizioni qualora risultino
perdute e fronteggiare una crisi
RISTRUTTURAZIONI
DI MIGLIORAMENTO
RISTRUTTURAZIONI
DI RIPRISTINO
CREAZIONE DEL
GRUPPO
SCORPORO
razionalizzare la struttura operativa
ACQUISIZIONE/CREAZIONE
integrazione strutturale che consente
all’azienda di incrementare – orizzontalmente
o verticalmente – la propria attività
LE MOTIVAZIONI “ECONOMICHE”
RIDURRE LA COMPLESSITÀ
La competizione sempre più esasperata induce le combinazioni produttive a ricercare assetti
flessibili, di più agevole governabilità, nonché maggiormente controllabili
creare ppiù unità produttive
p
senza che venga
g compromessa
p
la pprerogativa
g
dell’unitarietà direzionale nelle scelte strategiche
SCORPORO
razionalizzazione strutturale
separazione fra la parte operativa della
gestione
i
(di competenza delle
d ll singole
i
l aziende
i d
partecipate) e quella più prettamente
strategica (di competenza della capogruppo)
CREAZIONE
DEL GRUPPO
ACQUISIZIONE/CREAZIONE
integrazione strutturale
un’efficace politica di coordinamento delle singole
unità produttive, permette di limitare gli svantaggi
ed i rischi tipici dell’azienda multidivisionale, non
rinunciando allo sfruttamento dei suoi vantaggi
LE MOTIVAZIONI “ECONOMICHE”
RIDURRE IL RISCHIO DI IMPRESA
La strutturazione sotto forma di gruppo normalmente può migliorare la capacità di gestione
del rischio di impresa attraverso processi di
FRAZIONAMENTO DEL RISCHIO
DIVERSIFICAZIONE DEL RISCHIO
Definizione del core busienss della
capogruppo ed esternalizzazione delle aree
di intervento su cui si continuerà ad
esercitare il potere di controllo
Incremento dell’elasticità della struttura e
q
degli
g investimenti in un
della liquidabilità
ottica di portafoglio
SCORPORO
razionalizzazione strutturale
CREAZIONE
DEL GRUPPO
ACQUISIZIONE/CREAZIONE
integrazione strutturale
LE MOTIVAZIONI “ECONOMICHE”
CONSEGUIRE DELLE “ECONOMIE”
La struttura di gruppo, purché di tipo “industriale” e con aziende svolgenti attività
integrate orizzontalmente o verticalmente, consente di ottenere varie tipologie di
“economie”, tipiche delle aziende indivise
TIPOLOGIA DI GRUPPO
Gruppi integrati orizzontalmente
(svolgenti quindi attività uguali o affini)
ECONOMIE CONSEGUIBILI
• economie di scala,
• economie di scopo
• economie da operazioni congiunte
• economie di controllo,
Gruppi integrati verticalmente (svolgenti
• economie di informazione
quindi attività “in linea”)
• economie nei costi di transazione
Per tutte le fattispecie di gruppo (quindi anche quelli “finanziari”)
si possono conseguire delle economie amministrative
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
AUMENTARE LA CAPACITÀ DI CREDITO
La strutturazione sotto forma di gruppo normalmente può migliorare la capacità di
credito – bancario e non – della singola azienda sotto il
PROFILO QUANTITATIVO
PROFILO QUALITATIVO
Maggior livello di risorse a garanzia dei
creditori
di i e stabilizzazione
bili
i
o una riduzione
id i
del fabbisogno ciclico di finanziamento
Solidità patrimoniale, buone prospettive
reddituali , diversificazione del rischio (nel
caso del finanziamento alla capogruppo)
La creazione di un gruppo può risultare vantaggiosa anche sotto il profilo del
reperimento del capitale di rischio, soprattutto se l’operazione consente la
formazione di società specializzate in diversi settori di attività permettendo agli
investitori di specializzare i propri investimenti
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
SFRUTTARE LA LEVA AZIONARIA E LA LEVA FINANZIARIA
La struttura di gruppo consente al soggetto economico di accrescere i propri
rendimenti
di
i sull capitale
i l proprio
i (ROE) azionando
i
d due
d tipologie
i l i di leve:
l
LEVA AZIONARIA
LEVA FINANZIZARIA
estendere il proprio controllo su più attività
produttive con investimenti inferiori a
p
quelli che si renderebbero necessari nel
caso di un’unica azienda indivisa
incrementare l’indebitamento (verso terzi)
delle singole aziende del gruppo senza
alterare i mezzi propri e, quindi, senza
intaccare la capacità di governo sul gruppo
Attenzione però:
un eccessivo ricorso a queste due leve è alquanto pericoloso potendo generare
conseguenze esiziali sulla sopravvivenza del gruppo: disaffezione dei soci di minoranza
in caso di non adeguata remunerazione, eccessivo peso degli interessi passivi,
dipendenza finanziaria dai terzi, ecc.
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
AGEVOLARE LA GESTIONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA
E LA SUCCESSIONE GENERAZIONALE
La creazione di un gruppo, mediante lo strumento tecnico
dello scorporo, risulta estremamente utile per agevolare
LA GESTIONE DI UNA
AZIENDA FAMILARE
LA SUCCESSIONE
GENERAZIONALE
suddividendo la combinazione produttiva in diverse aziende giuridicamente
indipendenti ed assegnando ad ognuno dei diversi familiari la responsabilità di
gestire una o più di esse
HOLDING FAMILIARE
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
AGEVOLARE LA CESSIONE DELL’AZIENDA O DI SUE PARTI
La suddivisione formale di un’impresa conglomerale in diverse unità produttive
mediante
di
scorporo e costituzione
i i
di un gruppo consente di dividere
di id le
l diverse
di
“aree
di affari” (le differenti attività) e di poterle cedere autonomamente
• la “specializzazione”
specializzazione produttiva è maggiormente gradita agli
investitori che in tal modo “sanno cosa comprano”
• la disponibilità di capitali richiesti per ll’investimento
investimento è più
bassa: i soggetti con disponibilità inferiori ad una certa soglia
potrebbero automaticamente esclusi dalla possibilità di
acquisire l’intera azienda, ma non uno o più dei suoi rami
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
QUOTARE IN BORSA SOLO DETERMINATE ATTIVITÀ
La struttura di gruppo permette agevolmente di quotare in borsa determinate attività
(o ASA) dell’aggregato senza pregiudicare la perdita di controllo sulla capogruppo
da parte del soggetto economico
Consente di presentare la mercato azionario società fortemente
specializzate dal punto di vista produttivo/geografico per
riscuotere l’interesse degli investitori
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
PEREQUARE I RISULTATI ECONOMICI
E RIDURRE IL CARICO FISCALE
Lo schermo giuridico tra le diverse aziende consente
l’identificazione di distinti soggetti passivi d’imposta
Tramite il meccanismo dei “prezzi di trasferimento” – prezzi imposti dalla
capogruppo nelle transazioni infragruppo tra le aziende che fanno parte
dell’aggregazione – si procede a “spostare” costi e ricavi, quindi utili e perdite e
redditi imponibili da un’azienda ad un’altra
™ norme volte a contrastare i comportamenti elusivi ed evasivi (scambi al “valore normale”)
™ introduzione del CONSOLIDATO FISCALE NAZIONALE e MONDIALE
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
CREARE UNITÀ PRODUTTIVE AD HOC
In qualche caso la struttura di gruppo consente di non rinunciare a determinate occasioni,
oppure di approfittarne
fitt
in
i maniera
i più
iù conveniente
i t rispetto
i tt add un’azienda
’ i d indivisa
i di i
ALCUNI ESEMPI:
™ ricorso
i
add una società
i tà add hoc
h controllata
t ll t dalla
d ll capogruppo per gestire
ti determinati
d t
i ti rapporti
ti –
come la partecipazione ad una joint venture – che se dovessero avvenire con un’unica azienda
accentrata risulterebbero senza dubbio più delicati e rischiosi
™ quando l’azienda è operativa anche all’estero talvolta è più conveniente, sotto diversi punti
di vista, agire mediante società controllate, costituite secondo le norme dei rispettivi Paesi,
piuttosto che tramite una sede distaccata di una grande combinazione produttiva
™ se formato da piccole aziende, il gruppo è più flessibile nella gestione della forza lavoro
poiché le norme lavoristiche sono meno stringenti per le unità aziendali di ridotte dimensioni
™ utilità
ili in
i rapporto a particolari
i l i operazioni
i i di finanza
fi
straordinaria,
di i come il leveraged
l
d buy
b
out
LE MOTIVAZIONI “EXTRAECONOMICHE”
RAGGIUNGERE FINALITÀ OCCULTE O ILLECITE
La realizzazione di un gruppo può essere motivata dall’intento di ridurre la
trasparenza verso ll’esterno
esterno al fine di usufruire di benefici a vario titolo attraverso
una vera e propria “mimetizzazione” giuridica di determinate realtà operative
FINALITÀ OCCULTE
Sfruttare la leva azionaria e
finanziaria
Ridurre la significatività
dell’informativa di bilancio
Localizzare l’attività in zone
vantaggiose (es. paradisi fiscali)
Evidenziare in bilancio il
proprio avviamento
FINALITÀ CONTRA LEGEM
Perfezionare
P
f i
una serie
i di contratti
t tti aventi
ti , di fatto,
f tt
finalità illecite (back to back, portages, doubleface, ecc.)
Nascondere patrimoni familiari di notevole entità o
rapporti di affari personali sotto una forma giuridica “di
comodo”
d ”
GLI SVANTAGGI CONNESSI AL GRUPPO
Ai numerosi vantaggi che la configurazione di gruppo consente di raggiungere,
si contrappongono una serie di svantaggi che, almeno in parte, tendono a
ridimensionare la portata, normalmente positiva, della scelta della creazione di
un gruppo aziendale
Gli svantaggi più evidenti che la struttura di gruppo comporta rispetto ad
un’azienda
un
azienda indivisa possono riassumersi nei seguenti
– conflittualità tra le aziende del gruppo
– ridotta coordinazione produttiva
– riflessi negativi della leva azionaria e della leva finanziaria
– altri svantaggi
GLI SVANTAGGI CONNESSI AL GRUPPO
CONFLITTUALITÀ TRA LE AZIENDE DEL GRUPPO
Nella prospettiva del gruppo unitariamente considerato, si ravvisa, solo parzialmente, la presenza
dell’“ordine sistematico”, in funzione delle direttive comuni impartite dal soggetto economico mentre
sono sostanzialmente assenti l’“ordine combinatorio” e l’“ordine di composizione”
rischio di asistematicità,
ovvero di “governabilità” del gruppo nel suo insieme, rischio che è tanto maggiore
quanto minori sono i legami tra le aziende del gruppo stesso (es.
(es i gruppi finanziari )
Nonostante la presenza effettiva di un soggetto economico, le divergenze tra
interessi p
particolari ed interesse generale
g
((spinte
p
centrifughe)
g ) ppossono
condurre ad insanabili contrasti tra le differenti unità aziendali e, nel peggiore
dei casi, alla disgregazione del gruppo stesso
GLI SVANTAGGI CONNESSI AL GRUPPO
RIDOTTA COORDINAZIONE PRODUTTIVA
La presenza di un comune soggetto economico, che pure può indirizzare le
d lib assembleari
delibere
bl i secondo
d la
l propria
i visione
ii
sistemica
i
i e strategica
i e nominare
i
gli amministratori delle singole società, è condizione necessaria ma non
sufficiente per garantire la concreta possibilità di interazione – efficace, efficiente
ed economica – tra le singole aziende del gruppo
Il problema si pone in termini diversi per i
ggruppi
pp “industriali” e per
p i gruppi
g pp “finanziari”
GLI SVANTAGGI CONNESSI AL GRUPPO
RIFLESSI NEGATIVI DELLA LEVA AZIONARIA E DELLA
LEVA FINANZIARIA
La possibilità che il soggetto economico eserciti l’azione di controllo su diverse aziende con
un impiego relativamente limitato di capitale proprio e, per tale via, assicurarsi un miglior
rendimento reddituale complessivo può produrre effetti negativi (disaffezione, perdita di
fiducia) laddove non fosse assicurato agli azionisti di minoranza una remunerazione
adeguato del loro investimento
Pure lo sfruttamento eccessivo della leva finanziaria risulta estremamente delicato. Se è vero
che il suo utilizzo evita alla capogruppo di ricorrere ad ulteriore capitale di rischio, un suo
abuso, con un conseguente notevole innalzamento dell’indebitamento, può, in caso di
“inversione” della leva stessa, rendere particolarmente gravoso il peso degli interessi passivi
o, ancora peggio, estremamente difficoltoso il rimborso di quanto dovuto
GLI SVANTAGGI CONNESSI AL GRUPPO
ALTRI SVANTAGGI
La struttura di gruppo comporta ulteriori svantaggi legati fondamentalmente al fatto
di prevedere la presenza di distinte unità indipendenti dal punto di vista giuridico:
• maggiori costi di gestione della struttura
• moltiplicazione delle posizioni di responsabilità (capireparto, capiufficio,
capisettore, ecc.)
• minore forza di immagine
• moltiplicazione del numero degli adempimenti (civilistici,
(civilistici fiscali,
fiscali lavoristici,
lavoristici
ecc.)