l`ottimismo della volontà

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l`ottimismo della volontà
D.A.ITALIA 85 APRILE 2014
L'OTTIMISMO DELLA VOLONTÀ
Quasi un secolo fa Antonio
Gramsci, in un momento personale particolarmente difficile, scrisse una frase destinata
ad entrare di diritto nell’olimpo del pensiero italiano: “Bisogna opporre al pessimismo
dell'intelligenza l'ottimismo
della volontà”.
Sono convinto che in tempi di
crisi sia davvero importante
potersi abbeverare all’inesauribile fonte di saggezza
rappresentata dagli scritti
dei grandi pensatori perché,
in momenti storici molto più
difficili di quelli presenti, hanno trovato la forza di ispirare
i loro contemporanei a trovare
soluzioni basate sul ricorso a
forti motivazioni individuali e
collettive.
Il vending oggi ha bisogno
proprio di questo: superare lo
sconforto dei numeri attraverso la ferma volontà di ripartire.
Un primo importante segnale
lo abbiamo avuto. L’imprevisto
successo di prenotazioni degli
spazi espositivi a Venditalia
2014. Gli investimenti sugli
eventi fieristici sono ai minimi
storici in tutta Europa, eppure
qui in Italia ancora una volta
abbiamo realizzato il prodigio
del “SOLD OUT”. Quindi tra
pochi giorni assisteremo ad
un evento internazionale di
sicuro successo, perché per
l’ennesima volta fabbricanti,
produttori, rivendite e aziende di servizi ci hanno creduto
e non si sono voluti arrendere
alla crisi senza combattere.
Per superare questo periodo
non ci sono ricette miracolose, ma di sicuro non abbiamo bisogno del pessimismo
cosmico che sta pervadendo
gran parte degli operatori. Le
motivazioni sono importanti in qualunque campo della
vita e quindi anche nella sfera
professionale. Non possiamo
alzarci tutte le mattine e andare al lavoro già depressi, c’è
senz’altro bisogno di un po’ di
sano ottimismo.
Questo settore ha dimostrato
tante volte in passato di saper
superare ogni difficoltà e ha
sempre messo in campo un
patrimonio di volontà che, applicato “sette giorni su sette”
sul territorio, ci ha fatto prima
resistere alle contrarietà e poi
crescere nei momenti più favorevoli.
Nei decenni precedenti non ci
hanno certo aiutato le banche
o i Fondi ad uscire dai periodi
di “vacche magre”. Eppure ce
l’abbiamo sempre fatta, solo
perché la volontà che ci ha sostenuto era più forte del pessimismo che periodicamente
ci circondava.
di dare prova di saper navigare anche in acque agitate.
Questa responsabilità ricade su di noi, sia che siamo
pronti oppure no. Ognuno di
noi ha ormai compreso che
il vending è cambiato e va
affrontato in modo coerente
al suo tempo. Solo un serio
cambio generazionale può
dare una risposta duratura e
prospettica alle sfide future.
Se la prima generazione non
cede il comando adesso, seppur nella bufera, non consente alla seconda generazione
di pagare gli sbagli e gioire dei
successi, esperienze che saranno indispensabili per poter governare un organismo
complesso come un’azienda del terzo millennio. Solo
così possiamo tenere viva la
speranza di avere anche noi,
un giorno, la fortuna di poter
passare il timone ai nostri figli
o ai manager più meritevoli.
LE MOTIVAZIONI
SONO IMPORTANTI
IN QUALUNQUE
CAMPO DELLA
VITA E QUINDI
ANCHE NELLA
SFERA
PROFESSIONALE.
I fondatori che ci hanno preceduto hanno dimostrato di
avere il carattere e la determinazione per creare ricchezza e benessere. Ora è il turno
della seconda generazione
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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