APICOLTURA E PRODOTTI DELL`ALVEARE (dott.ssa Claudia Capua)

Transcript

APICOLTURA E PRODOTTI DELL`ALVEARE (dott.ssa Claudia Capua)
APICOLTURA E PRODOTTI DELL’ALVEARE
(dott.ssa Claudia Capua)
Tra le tante attività che gli organi di vigilanza delle ASL controllano c’è anche l’apicoltura e i suoi
prodotti.
L’apicoltura è un’attività agricolo-zootecnica di importanza essenziale, oltre
che per l’aspetto produttivo, anche per il mantenimento delle biodiversità
delle specie botaniche e la salvaguardia dell’habitat naturale, che dipende per
oltre il 50 % dall’azione di impollinazione delle api: molte produzioni di
frutta (meloni, fragole, kiwi ecc.) non sarebbero possibili se non esistessero
servizi di impollinazione.
Einstein disse che, se l’ape si fosse estinta dalla faccia della terra, l’umanità
sarebbe scomparsa nel giro di due anni.
Inoltre l’ape ha un’importante funzione di
bioindicatore ambientale per l’alta sensibilità
con cui reagisce alla presenza in un territorio di
inquinanti (metalli pesanti, pesticidi, isotopi
radioattivi) che raccoglie sul suo corpo durante i
voli di bottinamento; molti studi di valutazione
dello stato di inquinamento di un territorio sono
stati stati eseguiti in Italia e nel mondo,
verificando il livello di determinate sostanze nel
corpo delle api e nei suoi prodotti, come ad
esempio quello effettuato nei comuni situati
intorno al nuovo aeroporto Malpensa per
stabilire la contaminazione provocata dalle
emissioni dei carburanti degli aerei.
Quali sono i prodotti dell’alveare
Il prodotto principale è certamente il miele, ma ne abbiamo anche altri
come ad esempio la propoli (inserire collegamento 3), la pappa reale, il
polline, la cera ed il veleno delle api.
APICOLTURA E GESTIONE DELL’APIARIO
Alcuni dati
In Italia gli apicoltori sono circa 75.000, mentre i produttori apistici (cioè coloro che svolgono
l’at tività a fini economici) sono 7.500 per un totale di 1.100.000 alveari
con 55
miliardi di api; in un anno si producono circa 11.000 tonnellate di miele
(dati
1999).
Principali normative di riferimento
Principali adempimenti dell’apicoltore in Regione
Lombardia
Le più importanti patologie di interesse apistico
Comportamenti positivi nella prevenzione delle patologie
Come prevenire le punture di api o altri insetti imenotteri
Testi e siti internet di interesse apistico
Principali normative di riferimento
•
R. DECRETO-LEGGE 23/10/25 N. 2079 e relativo regolamento di
esecuzione R. DECRETO 17/03/27 n. 614 Provvedimenti per la difesa dell'apicoltura
•
D.M. 27/03/51 Disciplina dell’allevamento di api regine destinate all’esportazione
•
DPR 08/02/54 N. 320 Regolamento di Polizia Veterinaria (art. da 154 a 158 malattie delle
api)
•
D. LVO 12/11/96 N. 633 Attuazione Dir. 92/65/CEE che stabilisce norme sanitarie per
gli scambi e le importazioni nella comunità di animali....
•
D. LVO 13/12/96 N. 674 (modificato da D.LVO 22/12/98 N. 493) Attuazione Dir.
92/118/CEE concernente condizioni sanitarie per gli scambi e le importazioni nella
comunità dei prodotti non soggetti a norme comunitarie specifiche
•
DECISIONE della Commissione CEE 18/03/94 (94/278/CE) elenchi
Paesi Terzi
autorizzati all’importazione di prodotti apicoli e miele
•
D.M. 10/03/97 n° 20984 (MAF) Istituzione dell’Albo Nazionale degli allevatori di api
regine
•
Decreto 10/09/99 N. 356 (Mi.P. A.F.) Regolamento recante misure per la lotta
obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora) nel territorio della
Repubblica (limitazioni allo spostamento)
•
D.L.VO 04/08/99 N. 336 Divieto di utilizzo di talune sostanze nelle produzioni animali
e controllo dei residui e CIRC. MIN. SAN. 29/09/00 N. 14 Linee guida applicative
•
Decreto 22/12/00, modificato da Decreto 22/06/01 Elenco medicinali veterinari ad azione
antiparassitaria e disinfettante
•
D.M. 16/05/01 N.306 distribuzione dei medicinali veterinari
•
DECISIONE della Commissione CEE del 12 luglio 2000 (2000/462/CE) relativa alla
certificazione sanitaria per le importazioni di api/alveari, api regine e loro nutrici in
provenienza da paesi terzi
•
REG. (CE) N. 1774/2002 03/10/02 norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine
animale non destinati al consumo umano, All. VIII, cap IX (requisiti per l’importazione e
l’immissione sul mercato di prodotti apicoli)
•
REG. (CE) N. 811/2003 12/05/03, art. 8: combustione e sotterramento di api e prodotti
dell’apicoltura
Principali adempimenti dell’apicoltore in Regione Lombardia
ADEMPIMENTO
TERMINI
NORMATIVA
Domanda di trasferimento
alveari (nomadisti)
Entro 31/01 (entro
febbraio viene
comunicata la risposta)
Nei giorni precedenti lo
spostamento
Reg. Reg. n. 4
14.05.85
Non ha scadenza;
obbligo di comunicare
tempestivamente
modifiche;
comunicazione annuale
tipo fioritura e data
presumibile smielatura
Non ha scadenza;
obbligo di comunicare
tempestivamente
modifiche
Entro 24 h da inizio e
fine registrare data e
natura trattamento; il
veterinario prescrittore
deve registrare data e
natura trattamento, tempi
di sospensione
Denuncia apiari
Comunicazione
trasferimento alverari
(nomadisti)
Autorizzazione laboratorio
smielatura (hobbisti)
Autorizzazione laboratorio
smielatura (professionisti)
Registro trattamenti
farmacologici
Entro 31/03
DDGS n. 4712
20.03.03
ENTE
NOTE
Servizio Veterinario
Distretto dove hanno
sede gli apiari
ASL di destinazione
Apporre cartelli
identificativi
Reg. Reg. n. 4
14.05.85
ASL di destinazione
Certificato sanitario da
non più di 30 gg
Circ. Reg. n.
34/SAN/99
Servizio Veterinario
Distretto in cui ha sede il
laboratorio
Avvertire Servizio
Veterinario almeno 3
giorni prima della
smielatura
Legge n. 283
30.04.62, DPR n.
327 26.03.80
Servizio Veterinario
Distretto in cui ha sede il
laboratorio
D.lvo n. 336
04.08.99 (art. 15)
Solo per i medicinali
veterinari che richiedono
ricetta vet. in triplice
copia( Perizin, Apitol)
Le più importanti patologie di interesse apistico
PATOLOGIA
Varroasi
Peste americana
Peste europea
Nosemiasi
Covata a sacco
Covata calcificata
Acariosi
Mal di Maggio
AGENTE
CAUSALE
Varroa
(acaro)
SINTOMI
TRATTAMENTI
destructor Spopolamento,
api Estivo (agosto) con
deformi
e
deboli, Apilife var; autunnale
infezioni secondarie
(novembre) con acido
ossalico
Peanibacillus
larvae Morte larvale dopo Distruzione
della
(batterio)
opercolatura,
covata famiglia, sterilizzazione
irregolare,
opercoli di tutto il materiale e
infossati e forati, scaglie l’attrezzatura
nerastre,
odore contaminata; no uso
nauseabondo,
prova miele, no messa a
dello stecchino
sciame
Bacillus
alvei, Morte larvale prima dell’ Se la famiglia è forte si
Streptococcus faecalis, opercolatura;
covata risolve spontaneamente;
Sreptococcus
pluton, irregolare, larve a spirale tecniche
apistiche:
Achromobacter euridice staccate dal fondo, cambio
regina,
(batteri)
scaglie giallastre
nutrizione; se troppo
grave
distruzione
famiglia
Nosema apis (protozoo) Api adulte: addome Se la famiglia è forte si
gonfio, incapacità al risolve spontaneamente;
volo, tremori, diarrea
se
troppo
grave
distruzione famiglia e
sterilizzare
materiale;
curare l’invernamento
delle famiglie
Virus
Morte larvale dopo Se la famiglia è forte si
opercolatura, aspetto a risolve spontaneamente
sacchetto
Ascosphaera
apis larve opercolate si Se la famiglia è forte si
(fungo)
trasformano in mummie risolve spontaneamente;
biancastre dure e friabili, tecniche
apistiche:
covata irregolare
cambio
regina,
nutrizione, sistemare gli
alveari al sole, in zone
non umide
Acarapis woodi (acaro) Api adulte: problemi Funzionano gli stessi
respiratori, circolatori, trattamenti usati per la
intossicazione, ali a K
varroasi
Eziologia incerta: polline Incapacità al volo, Di solito regredisce
tossico
oppure paralisi, addome gonfio spontaneamente; curare
alimentazione eccessiva e untuoso con alimento alimentazione e pulizia
delle nutrici
indigerito
alveari
NOTE
effettuare
regolare
controllo caduta dopo i
trattamenti
Non
usare
assolutamente
antibiotici: non sono
autorizzati,
lasciano
residui e non agiscono
sulle spore
Si manifesta in maggiogiugno in famiglie deboli
dopo primavere fredde e
piovose
Fine
inverno-inizio
primavera, dopo inverni
lunghi e rigidi in famiglie
deboli
colpisce poche larve e
spesso
non
viene
diagnosticata
Colpisce famiglie deboli
in zone umide, in
primavera
In autunno e primavera
COMPORTAMENTI POSITIVI NELLA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE
verifica condizione famiglie ad inizio
stagione e successive visite regolari e complete
delle famiglie; tenere pulito ed ordinato
l’apiario, in posizioni aerate e soleggiate;
cambiare regolarmente i favi vecchi
•
invernare bene le api: curare l’alimentazione
invernale e lo stato delle arnie (favi puliti o
disinfettati)
•
curare l’igiene delle attrezzature, comprese
tute e guanti (non utilizzare attrezzi usati per
famiglie malate, di provenienza incerta o di seconda mano, se non preventivamente
disinfettati o sterilizzati); non utilizzare per l’alimentazione miele e polline di provenienza
incerta; non accettare sciami o colonie d’api di provenienza incerta; non scambiare favi
e melari da famiglie con segni di malattie
•
cambiare regolarmente la regina
•
evitare in ogni modo il saccheggio
•
non improvvisare terapie, soprattutto con prodotti non specifici per le api; usare i prodotti
autorizzati alle dosi e nei tempi previsti; se non si è sicuri della diagnosi o della terapia da
attuare chiedere al tecnico apistico o al veterinario
•
non effettuare trattamenti in presenza del melario
Come prevenire le punture di api o altri insetti imenotteri
•
indossare cappello, guanti, pantaloni lunghi, camicie a manica lunga se si lavora in giardino;
se si lavora presso degli apiari indossare almeno l’apposita maschera ed i guanti
•
se possibile, evitare di lavorare presso gli apiari in giornate di
vento, perché
le api si innervosiscono
•
evitare colori sgargianti, blu e nero; preferire colori tenui,
come bianco e kaki
•
evitare profumi, creme solari ecc.
•
evitare movimenti bruschi in presenza di api o vespe
•
stare lontani da fiori o frutti maturi
•
non lasciare avanzi di cibo e bevande, quando si mangia all’aperto
•
quando si fa sport all’aperto fare attenzione perché sudore e anidride carbonica attirano gli
insetti
•
tenere chiusi e puliti i bidoni delle spazzature
•
attenzione a tronchi caduti e a ceppi, perché le vespe vi nidificano
•
indossare guanti, casco e occhiali andando in moto
Testi
•
“Legislazione e normative dei prodotti dell’alveare” Istituto Nazionale di Apicoltura
Bologna,ed. Avenue Media, Bologna, 2001
•
“Attivita’ apistica legislazione e normative ” Istituto Nazionale di
Apicoltura Bologna,ed. Avenue Media, Bologna,1997.
•
“Legislazione apistica norme per l’apicoltura e i suoi prodotti ” Lorenzo
Benedetti, ed. Hoepli, 1988.
•
“Nozioni pratiche sulle malattie delle api ” G. Giordani, M. Nardi, M.A. Vecchi, ed.
Federazione Italiana Apicoltori, 1982.
Siti internet di interesse apistico
•
www.apicolturaonline.it (sito Unaapi.; biologia, tecnica
apistica, legislazione ecc.)
•
www.mieliditalia.it (home page Unaapi)
•
www.apicoltura2000.it (tecnica, normative, link, immagini
ecc.)
•
www.apina.it (biologia, tecnica apistica, legislazione ecc.)
•
www.osservatoriomiele.org (Osservatorio Nazionale della
produzione e del mercato del miele)
•
www. Apiservices.com (sito di Apimondia; informazioni, convegni mondiali ecc.)
•
www.inapicoltura.org
(
sito
Ist.
Nazionale
di
Apicoltura
di
Bologna;
pubblicazioni,biblioteca,links)
•
http://europa.eu.int/eu-lex/it/ (sito U.E. normative)
•
www.interservizi.net/4a/ (sito Assoc. Amici delle api e dell’ambiente)
•
www.regionemiliaromagna.it/apicoltura/
(Assess.Agricoltura Reg. Emilia Romagna;
normative, pubblicazioni, notizie)
•
www.apicoltura.org (sito Ist. Sperimentale per la Zoologia Agraria, Sezione di Apicoltura,
Roma)
•
www.regioneveneto.it/cra/
normative)
(Centro
Regionale
per
l’apicoltura;eventi,
diagnostica,
Alcuni dati
Nel mondo si producono 1.173.000 tonnellate annue di miele; i maggior produttori sono Cina,
paesi dell’ex Unione Sovietica, Unione Europea, USA e Argentina; i paesi della CEE importano
150.000 tonnellate all’anno dall’estero, per la mag gior parte dalla Cina.
Il consumo pro capite di miele in Italia è di circa 400 g
Che cos’è il miele
L’ape bottinatrice sugge le soluzioni zuccherine, quali nettare e melata, da fiori e piante e le
raccoglie in un organo detto borsa melaria; quindi le riporta nell’alveare dove le passa le api di casa
se le passano una all’altra fino a depositarle nei favi.
Durante questi passaggi le sostanze subiscono delle trasformazioni ad opera di enzimi e si
arricchiscono di secrezioni ghiandolari delle api: così si forma il miele che all’interno dei favi
matura finché le api non lo sigillano.
Composizione e proprietà del miele
Indicazioni in etichetta
Conservazione del miele
I controlli sul miele
Principali normative di riferimento
Composizione e proprietà del miele
E’ costituito per il 95 % da zuccheri (fruttosio e glucosio), acqua (valore ottimale intorno al 17 %),
acidi organici, sostanze minerali, enzimi; il miele ha una reazione acida (compresa tra 3,5 e 5,5) che
è responsabile, insieme all’alt a concentrazione di zuccheri, della sua stabilità verso i microrganismi;
il miele infatti è un alimento che, se conservato correttamente, dura a lungo (18-24 mesi) e non
presenta pericoli di contaminazione batterica.
L’unica controindicazione importante è quella di non somministrarlo a bambini di età inferiore
all’anno , per evitare il seppur remoto pericolo di botulismo infantile, che può provocare forme
anche molto gravi esclusivamente nei bambini dai 2 ai 6 mesi di età; nei mieli italiani non sono mai
state ritrovate spore di questo batterio, ma data la gravità della malattia, è bene rispettare questa
precauzione.
Il miele può essere uniflorale, cioè prodotto da un’unica specie botanica (es. miele di acacia, di
castagno, di lavanda ecc.) oppure multiflorale (millefiori); a seconda dell’origine si potrà presentare
più o meno liquido e trasparente (acacia) oppure di colore scuro (castagno) o ancora compatto e
pastoso (es. tarassaco, millefiori ecc.); esistono decine di tipi di miele con caratteristiche di colore,
stato fisico, odore e sapore diversi; bisogna però sottolineare che il miele non possiede proprietà
farmacologiche legate alla specie botanica di origine: indicazioni in tal senso sono da considerarsi
ingannevoli.
In generale però il miele è un alimento dotato di elevato potere
energetico (320 calorie per 100 g) e dolcificante: il glucosio fornisce
miele
energia di immediato utilizzo, mentre il fruttosio costituisce una
riserva energetica; è consigliabile quindi nell’alimentazione dello
sportivo, dell’anziano e in età scolare. Ha inoltre un’azione
blandamente lassativa ed antibatterica, legata agli zuccheri ed agli
enzimi presenti.
Che indicazioni si devono trovare sull’etichetta del miele?
Obbligatorie sono: la denominazione (miele oppure miele di nettare, di melata ecc.), nome e sede
del produttore e/o confezionatore, peso netto, numero di lotto e termine minimo di conservazione; si
possono trovare anche
geografiche (es. miele
indicazioni
MIELE DI LAVANDA DELLE PREALPI
botaniche (es. miele di
per
la
corretta
informazioni
produttore aderisce a
protocolli di produzione
biologici,
ecc.)
indicazione
sull’etichetta
anche i loro marchi
della Val d’Aosta),
acacia), indicazioni
PRODOTTO E CONFEZIONATO DA MARIO ROSSI
VIA VERDI 50, MANTOVA
peso netto 500 g
Da conservare in luogo fresco
e asciutto, lontano da fonti di calore
ed al riparo dalla luce
Da consumarsi preferibilmente entro settembre 2006
lotto n° 10/06/03
conservazione
ed
nutrizionali. Se il
particolari
(es.
consorzi
geografica protetta
saranno
presenti
distintivi.
E’ anche obbligatorio indicare la presenza di miele extracomunitario, in miscela (es. miscela di
mieli comunitari ed extracomunitari), oppure da solo, indicando il paese di origine (es. miele di
origine argentina ecc.).
Conservazione del miele
Nonostante, come già detto, il miele sia un prodotto a lunga durata,
per la sua conservazione devono essere osservate alcune
precauzioni affinché non subisca processi di invecchiamento.
L’ ideale per mantenere il miele in ottime condizioni di freschezza
sono 20 °C di temperatura e quindi lontano da fonti di calore e di
luce e all’asciutto, rispettando il termine minimo di c onservazione indicato.
Infatti gli zuccheri in esso contenuti con il calore subiscono delle trasformazioni che portano alla
formazione di una sostanza, l’idrossimetilfurfurale o HMF , che è indice di una cattiva
conservazione; per questo motivo la quantità di HMF viene controllata per verificare se il miele ha
subito durante la lavorazione trattamenti a temperature non consentite.
Le alte temperature inoltre favoriscono la cristallizzazione degli zuccheri, un processo, in realtà
naturale, per cui nel miele si vede la formazione di due strati separati di densità diversa.
Anche gli enzimi presenti nel miele si degradano con le alte temperature e con il tempo, oltre che
con l’esposizione alla luce; durante i controlli la diastasi è un enzima che viene preso come
riferimento per la valutazione dell’invecchiamento del miele.
E’ bene ricordare però che la degradazione di zuccheri ed enzimi provoca la perdita delle proprietà
e delle caratteristiche organolettiche del miele, ma non determina alcuna pericolosità nel prodotto..
I controlli sul miele
Le ASL attraverso i propri organi di vigilanza (veterinari e vigili sanitari), effettuano a campione
prelievi presso i laboratori di produzione ed i punti
vendita per la ricerca di residui di varie sostanze
che potrebbero essere pericolose per la salute
umana: antibiotici, sulfamidici, cloramfenicolo,
pesticidi e antiparassitari, metalli pesanti ecc.
Inoltre
vengono
idrossimetilfurfurale
ricercati
e
di
la
quantità
diastasi,
indici
di
di
invecchiamento o di esposizione a temperature
scorrette del miele.
Principali normative di riferimento
•
LEGGE 12/10/82 N. 753 (direttiva 74/409/CEE), testo coordinato con LEGGE 29/12/90 N.
428, D.L.VO 27/10/92 N. 109, LEGGE 19/02/92 N.142 e LEGGE 24/04/98 N.128*
•
DIRETTIVA 2001/110/CE DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2001 concernente il miele
•
LEGGE 30/04/62 N. 283 Disciplina igienica della produzione e della vendita delle
sostanze alimentari e delle bevande e DPR 26/03/80 N. 327 Reg. di esecuzione
•
D.L.VO 26/05/97 N.155 Attuazione Direttive 94/43/CEE e 96/3/CEE concernenti l’igiene
dei prodotti alimentari (Autocontrollo) e CIRC. 07/08/98 N.11 (applicazione)
•
CIRC. REG. N. 34/SAN/99 Autorizzazione sanitaria laboratorio di smielatura per
apicoltori hobbysti
•
O.M. 14/11/72 Importazione miele e cera d’api
•
D.M. 25/10/85 Obbligo registri per importatori
•
D. LVO 13/12/96 N. 674, All. II, cap. 2 (modificato da D. LVO 22/12/98 N. 493)(Attuaz.
DIR. 92/118/CEE, condizioni sanitarie scambi e importazioni ecc.); Decisione della
Commissione 18/03/94 (94/278/CE) (elenchi paesi terzi autorizzati)
•
D.L.VO 27/01/92 N.109 (etichettatura)
•
D.M. 21/03/73 e succ. modifiche; D.P.R. 23/08/82 N.777 e succ. modifiche (imballaggi)
•
REG.CEE N.2393/99 11/09/99 residui Amitraz e REG.CEE N.1478/01 residui Cumafos
•
D.LVO 03/03/93 N. 123 (Attuazione dir. 89/397/CEE relativa al controllo ufficiale dei
prodotti alimentari: prelievo campioni)
•
REG. CEE N. 2081/92 14/07/92 (prodotti DOP e IGP) e REG. CEE N. 2082/92 14/07/92
(prodotti STG)
•
REG. CEE. N. 1804/99 19/07/99 e D.M. 04/08/00 e D.M. 29/03/01 (M.A.F.) Modalità di
applicazione
•
L. 05/12/85 N. 730 Disciplina dell’agriturismo e L.REG.31/01/92 e REG.REG 24/12/01
N. 8 Disciplina regionale dell’agriturismo
•
REG. CEE N. 1221/97
e succ. e modifiche Azioni dirette al miglioramento della
produzione e commercializzazione del miele
•
CODICE CIVILE : artt. 843, 924, 2050, 2052 CODICE PENALE : artt. 624, 637
Gli altri prodotti dell’alveare
La propoli: è una resina che deriva da alcune piante, ad es. il pioppo, che l’ape utilizza come
cemento per stuccare le fessure dell’alveare; se ne estrae una tintura che presenta proprietà
antibatteriche, antimicotiche, cicatrizzanti ecc.
La pappa reale: è l’alimento con cui le api operaie nutrono la regina; è un cockta il di zuccheri,
aminoacidi indispensabili, protidi, vitamine (soprattutto del gruppo B), minerali e oligoelementi.
Il polline: è il seme maschile dei fiori che le api bottinano; si presenta sotto forma di granuli ricchi
di amminoacidi, vitamine, enzimi ed oligoelementi.
La cera: è una miscela di sostanze grasse secreta dalla ghiandole cerarie delle api che
la utilizzano per costruire i favi; è utilizzata per produrre candele, prodotti per i mobili e
cosmetici.
Il
veleno
d’api:
viene
proteico contenente amine
come coadiuvante nella
estratto dal pungiglione delle api, è costituito da un liquidi
piogene (istamina, dopamina ecc.) ed è utilizzato
cura delle patologie reumatiche, di tendinite ecc..