Galilei Times, nr. 1 - `Galileo Galilei`
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Galilei Times, nr. 1 - `Galileo Galilei`
ANNO II - N^1 Galilei Times LICEO SCIENTIFICO, CLASSICO E LINGUISTICO GALILEO GALILEI - LEGNANO Innamòrati, innamòrati di un libro, di una poesia, di un'opera d'arte. Fai esplodere la passione dentro di te e lascia che ti divori. Abbandonati al flusso delle parole, abbandonati alla bellezza vera. Permetti all'arte di scoccare una freccia nel tuo cuore e sappila accogliere. Prepara il tuo animo sin da giovane alle gioie della vita, non vivere un'esistenza spenta e grigia. Immergiti nel colore, apprezza il tuo mondo senza essere mai sazio. Cogli la grazia che ti sta attorno e donala a chi non la riesce a vedere. Respira a pieni polmoni l'eleganza e la raffinatezza delle cose semplici. Ascolta la sinfonia dei tuoi pensieri nella purezza del silenzio. Conosci te stesso e trova l'armonia. Buon anno scolastico a tutti! Ilaria Fenaroli RUBRICA ARTE E SPETTACOLO Incontro riguardante Gianfranco Ferrè tenutosi a scuola: impressioni Pagina 7 ASSEMBLEE 2012 Doppio articolo sul tema delle assemblee per l’elezione dei rappresentanti di istituto! Pagine 2 e 3 Il giornalino ritorna con un volto tutto nuovo! Il “Galilei Times” è tornato! Come l’anno scorso vi riproponiamo il giornalino del Liceo. La redazione è cambiata: qualcuno è rimasto, qualcuno è dovuto andare via, qualcuno di nuovo si è aggiunto! Ma lo spirito è rimasto lo stesso: creare uno strumento con cui condividere idee, scambiare opinioni e informare, un simbolo VACANZA-STUDIO IN AUSTRALIA Un’esperienza fatta da alcuni nostri compagni questa estate in Australia! Pagine 5 e 6 che faccia sentire uniti tutti i 1300 ragazzi del Galilei! Se l’idea vi piace, se siete interessati a scrivere articoli o in qualche modo collaborare non esitate a chiedere! La nostra email: [email protected] RUBRICHE SU SPORT E LIBRI Date un’occhiata ai Libri che i professori non vi faranno mai leggere e alle ultime notizie di sport! Pagine 10 e 11 Assemblee 2012: Pochi ma buoni! È giunto il mese di ottobre e con esso anche quel periodo dell’anno per molti tanto atteso, per altri forse meno, quel momento che, in ogni caso, riaccende gli animi di noi liceali ancora attaccati all’adorato torpore estivo: è il momento delle assemblee di istituto, di quelle per la propaganda delle liste dei candidati. Da noi è un momento dell’anno molto sentito, scoppia una gran voglia di fare e di mettersi in gioco per il luogo dove bene o male siamo chiamati a stare gran parte del nostro tempo. Differenze rispetto agli altri anni si sono sicuramente viste nonostante l’aspetto di ripetitività delle assemblee. Anzitutto la durata è stata ridimensionata, invece della classica tre giorni con orario 9-13, si è optato per la divisione delle assemblee in due giorni non consecutivi, giovedì 11 e sabato 13 ottobre con votazioni mercoledì 17 ottobre. Altra differenza consiste nel numero delle liste presentate come mostra il grafico a lato. Sono due anni che si presentavano sette liste di candidati alla rappresentanza di istituto, quest’anno il numero è drasticamente sceso a tre assieme anche, ovviamente, al numero di candidati, diminuito ad 8 (su un totale di 1300 studenti non credo sia un numero esageratamente alto). Le analisi derivanti sono molteplici, dal mio punto di vista è un risultato negativo. Sicuramente il livello si è alzato, tutte e tre le liste presentate avevano candidati in gamba e con proposte ragionevoli, e non si sono viste le cosiddette liste “fuffa” composte da gente spesso più occupata a scaldare le (peraltro scomode) sedie dell’auditorium o a “rollare” qualche sigaretta in più che ad intervenire … Questo è un punto a favore, ma ci si chiede il perché di un calo di più del 50% nel giro di un anno e senza preavviso. È vero, i tempi di presentazione delle liste alla commissione elettorale erano stretti, magari qualcuno si è “svegliato” all’ultimo senza concludere niente ma credo che la vera spiegazione sia, probabilmente, la mancanza di interesse di chi aveva quest’anno “l’età per candidarsi”, con tutta la discutibilità che queste parole hanno per il sottoscritto. Bisogna dire però che, normalmente, le liste nascono da studenti appartenenti ad una certa fascia d’età, e tralasciando quelli frequentanti l’ultimo anno (rientrano nella fascia di cui sopra ma non considerabili perché condizionati dalla presenza dell’esame di stato), di liste composte da una maggioranza di studenti del terzo e quarto anno questa volta ce ne era solo una. È una semplice analisi senza nessun intento di polemica e basata su due anni a questa parte, ma credo che sia una dato su cui riflettere. Venendo ai dibattiti veri e propri. Le discussioni quest’anno sono tornate prevalentemente sui punti proposti dalle varie liste. A vista del sottoscritto il dibattito ha avuto, come sempre, i suoi alti e bassi, anche se generalmente si è affievolito. A determinare questo effetto è stata sicuramente la mancanza di punti contrastanti: molto spesso le proposte erano simili e quando le soluzioni esposte nei punti diventavano strane o difficilmente realizzabili si è verificato un accanimento, accompagnato da un pubblico (perché di pubblico si parlava) talvolta sgarbato, contro i candidati che ha rigirato il punto di discussione sempre sugli stessi temi. C’è chi pensa, d’altronde, che alla fine anche le liste con punti improbabili abbiano in un certo senso la loro utilità … E’ anche vero che i punti proposti , in questi anni, hanno sempre teso a diventare i più realizzabili e meno azzardati possibili ma, dal mio punto di vista, è anche giusto puntare, su certi temi, un po’ più in alto di mete facilmente realizzabili. Sono il primo VITA GALILEI! Risultati delle votazioni: LISTA 1 --> 489 Voti Edoardo Bollati (216) Fiammetta Giola (210) Lista II --> 456 Umberto Taormina (305) Niccolò Perron (179) a sostenere la necessità di insistere sull’ importanza che siano fatte migliorie edilizie e di manutenzione. Si deve dire che, però, certe proposte non sono più pensabili e bisognerebbe aspettarsi anche certe reazioni. Proporre di far pagare la carta sulla quale sto scrivendo ha certamente un aspetto di utilità, ma è una proposta che va contro lo spirito stesso di uno strumento che deve essere il più facilmente accessibile a tutti. Sembrerebbe un bilancio disastroso ma in realtà qualcosa di buono si è visto. Si sono viste tante persone impegnate nel sostenere i candidati, tanta collaborazione e voglia di fare come testimoniato anche dai tanti collaboratori (27 su 3 liste), un senso di unità di fondo anche nei momenti con più tensione, gente attenta e con voglia di intervenire anche tra i primini che normalmente non hanno le idee molto chiare. Devo dire, per concludere che, nonostante tutte le analisi che si possano fare e sulle quali riflettere, alla fine il bello delle assemblee, utili o meno che siano, è il vedere mobilitarsi tanti studenti (per qualsivoglia causa, certo) che contribuiscono a migliorare il nostro Liceo. Speriamo che questa voglia non venga mai meno. Giovanni Negri (Il grafico si trova nella pagina successiva) VITA GALILEI! Primini Times! STATISTICHE Le assemblee d’istituto: i candidati, le liste, le proposte, le discussioni e, a volte, i litigi. Tutti conoscono, e alcuni aspettano con ansia, quei due/ tre giorni di inizio ottobre. Certo, per chi frequenta questo liceo da anni non c’è nulla di nuovo da dire, ma come hanno vissuto i più piccoli, i cosiddetti “primini”, la loro prima assemblea d’istituto? Abbiamo chiesto i pareri a sei ragazzi, due per ogni indirizzo. -Questa è la vostra prima assemblea, come vi siete trovati? “Bene, è stato davvero bello, c’era tantissima gente, tutti che avevano qualcosa da dire” dice Francesca. “E’ stato davvero divertente! I ragazzi più grandi ci hanno trattato benissimo e le risposte alle nostre domande sono state gentilissime” continua Daniele -Quindi il rapporto con i più grandi è buono? “Sì, non ce lo aspettavamo, ma sono tutti gentili con noi: ci aiutano e alla gita di accoglienza hanno anche portato da mangiare! Sono stati carinissimi” dicono Laura e Francesca. -Vi ha colpito qualcosa in particolare, una proposta, oppure un intervento di qualche lista? “ Si, mi ha colpito il fatto che le classi prime non possano fare i tornei, non capisco perché! Io mi divertirei a fare i tornei” risponde Daniele. “ A me, sinceramente, è piaciuta la proposta del paninaro” dice sorridendo Laura. -Vi va di dirmi cosa vi ha impressionato di più di ciò che avete visto? “Mi ha piacevolmente sorpreso il fatto che qui chiunque può dire ciò che pensa (alle medie non avevamo tutta questa libertà) e che tanti ragazzi si trovino tutti insieme a parlare e a confrontarsi, senza dare peso all’età” dice Lorenzo. Possiamo quindi concludere che le assemblee sono state davvero importanti per i ragazzi. Hanno capito che il liceo è molto diverso dalle medie, sia come ambiente che in fatto di diritti (e doveri) di noi studenti. Ci sono tante cose nuove da imparare e tante cose da scoprire e, sicuramente, l’assemblea è un buon modo per cominciare. Concludo facendo un grande in bocca al lupo tanto ai ragazzi di prima per il loro anno scolastico quanto ai nuovi rappresentanti d’istituto. Buone prossime assemblee a tutti. Mariarita Colicchio E il weekend come lo passiamo? Con “il sole nel cuore”! L’esperienza di una classe in un weekend con i ragazzi disabili dell’ente ‘il sole nel cuore’. La nostra scuola, come altre nel nostro territorio, dà a noi ragazzi la possibilità di affacciarci al mondo del sociale. Tra le varie proposte, i ragazzi di 3I, all’inizio dell’anno, hanno avuto la possibilità di passare un week-end, il primo week-end scolastico, ‘diverso’, come definito da loro stessi; infatti, a tutta la classe è stato proposto il progetto, in associazione con la protezione civile, e l’ente ‘ il sole nel cuore’. Bianca e Giada, hanno risposto a qualche domanda riguardo la loro esperienza: Intervistatrice: “Ciao Ragazze! Allora, riguardo la vostra esperienza, chi l’ha proposta?” Giada:”L’ha proposta, in consiglio di classe, la professoressa Lampugnani, ed era una proposta rivolta a tutta la classe, anche se alcuni non hanno partecipato..” I: “In che senso non hanno partecipato?” B: “Beh, era nel weekend, magari avevano altro da fare, o altri impegni.” I: “ E voi cosa avete pensato della proposta?” B: “L’abbiamo accettata. Da una parte perché era una possibilità di andare in gita, dall’altra era un’esperienza decisamente nuova.” I:”Gita?” B:”Si; in sostanza dormivamo tutti nelle tende della protezione civile, in questa specie di stadio; proprio come un campeggio, con i ragazzi dell’ente ‘il sole nel cuore’ e altre figure come militari, o infermieri..” I:”E in sostanza, il weekend, com’era strutturato? Quali erano le attività proposte?” G: “Il weekend era basato sullo stare con loro, poi abbiamo anche partecipato ad attività come la simulazione, proposta dai vigili del fuoco, in una stanza con del fumo, e come spegnere un incendio.” B: “Si, erano principalmente attività per loro, a cui noi abbiamo assistito, li abbiamo aiutati.” I: “Sapreste dirmi un aspetto positivo ed uno negativo di quest’esperienza?” G:”L’aspetto positivo è che molte persone non erano mai state a contatto diretto con i disabili, insomma, sono sempre visti come ‘diversi’ e il ‘diverso’ spesso spaventa.” B: “Non c’erano grandi aspetti negativi, se non forse un po’ troppa ‘retorica’: abbiamo assistito a tantissimi discorsi; ma della convivenza in sé non c’erano aspetti negativi.” I: “La rifareste come esperienze e la consigliereste ad altri?” G: “Io, personalmente la consiglierei..” B: “Si, anche perché loro davvero sanno vivere bene ogni situazione. Erano VITA GALILEI! spontanei, gentili, ci facevano un sacco di complimenti!” G: “Erano più naturali di noi, nonostante anche per loro fosse un’esperienza nuova! E’ stato bello vedere come si sentivano bene nell’aiutare loro noi. Ad esempio, alcuni di noi non erano mai stati in campeggio, e loro, erano felicissimi di aiutarci a montare le tende.” B: “Poi, secondo me, è un’esperienza che davvero ti cambia: sembrano frasi fatte, ma esci da lì e guardi il mondo da un’altra prospettiva, impari a godere delle cose.” I: “E con i ragazzi disabili si sono creati dei rapporti? Siete ancora in contatto?” G:”Io per adesso no, ma se capitasse l’occasione andrei volentieri.” B: “Io sì: infatti loro giocano a basket, e avendoci giocato anche io, mi hanno chiesto di andare da loro ad ‘allenarli’, quindi ci sono andata qualche volta.” I: “Ultima domanda, poi vi lascio andare: come descrivereste quest’esperienza in una sola parola, o in una frase?” B:”Nuova, empatica, positiva.” G:”diversa!” In conclusione, è giusto sottolineare come, proprio attraverso la scuola siano possibili tali attività. Pochi hanno un’occasione simile: confrontarsi con una realtà diversa per ‘aiutare’ e trovarsi invece ad essere aiutati e cambiati in prima persona. Santoro Francesca EVENTI DA NON PERDERE L’ARTIGIANO IN FI ERA (Rho Fiera, 1 - 9 dicembre) PRIMA AL TEATRO ALLA SCALA (Milano, 7 dicembre) Artigiano in fiera è un evento unico al mondo: momento di incontro per conoscere e abbracciare le tradizioni e le culture del lavoro di oltre cento Paesi, in un’atmosfera di festa e condivisione. Con Lohengrin di Wagner, opera che inaugura il Cartellone 2012-2013, si aprono ufficialmente le vendite della nuova Stagione al Teatro alla Scala. IL GRANDE RITORN O DI PABLO PICASSO A MILANO (Milano, 20 settembr e-6 gennaio) Allarghiamo gli orizzonti! ES PE R IE N Quest'estate alcuni ragazzi della nostra scuola hanno scelto di buttarsi in un'avventura che si è rivelata positiva, ricca di esperienze e molto utile a livello di formazione personale: tre settimane in Australia. Intervistando Giandomenico, ho raccolto diverse informazioni sulle modalità del viaggio, informazioni tecniche sul soggiorno ma soprattutto ho potuto vedere i sorrisi di chi guarda a un'esperienza passata con entusiasmo e piacere. ZE ! I:Come è stata organizzata l'esperienza? G: Le nostre famiglie australiane sono venute a prenderci a Melbourne anche se alloggiavamo a circa un ora di distanza dalla città. Le prime due settimane siamo andati a scuola con i ragazzi australiani mentre la terza settimana abbiamo fatto interessanti visite nei dintorni. Durante il pomeriggio e la sera partecivamo ad alcune attività che ci proponeva la famiglia, per esempio io sono andato a sentire ragazzi australiani suonare o giocare a basket. Anche la scuola promuoveva delle attività per noi stranieri infatti abbiamo fatto diverse gite con l'istituto, per esempio abbiamo visitato l'acquario di Melbourne, il suo mercato gigantesco e abbiamo anche fatto surf! I: Come sono stati i rapporti con i ragazzi australiani? Avete avuto difficoltà nell'integrarvi nelle classi? G:I professori praticamente non sapevano della nostra esistenza in quanto stranieri che seguivano le lezioni per poco tempo. I ragazzi che abbiamo conosciuto erano gli amici dei nostri " fratelli" australiani e anche se all'inizio eravamo un po' impacciati e in imbarazzo per non ricordarci il nome di tutte le persone che ci venivano presentate , in pochi giorni siamo riusciti a sentirci a nostro agio. Maschi e femmine frequentavamo scuole diverse ma alcune gite le abbiamo fatte insieme e questo è stato positivo per conoscere ancora più persone. I: Cosa facevate in classe durante l'orario scolastico? G: Dipende dal singolo professore. La maggior parte non ci coinvolgeva molto nell'attività ma preferiva seguire gli studenti del posto , altri insegnati però ci seguivano affidandoci esercizi da svolgere esattamente come agli altri studenti. I: A livello di relazioni interpersonali, che cosa ricorderai con più piacere? G:Mi ha colpito molto il loro modo di vivere con tranquillità contrapposto alla nostra ansia di inseguire sempre una scadenza. La tranquillità che si respirava sia in casa sia a scuola è uno dei ricordi più belli che ho portato a casa. I: Cosa avete fatto durante la terza settimana dedicata alle escursioni? G: L'ultima settimana eravamo solo noi come gruppo di italiani. Abbiamo trascorso quattro giorni nel deserto australiano al centro del continente e poi quattro giorni a Sidney per visitare la città. I:A livello culturale, cosa ti ha colpito? G: L'Australia è priva di identità culturale perchè tende soprattutto a imitare le culture europee, quindi non posso dire di essermi particolarmente entusiasmato per qualcosa. Un tratto caratteristico è la cultura aborigena che però è limitata ormai e usata solo come attrattiva turistica. I: Rifaresti l'esperienza? Se sì, con quali cambiamenti? G: La rifarei sicuro ma trascorrendo qualche settimana in più in famiglia perchè è l'esperienza che in assoluto mi ha aiutato di piu nell'apprendimento della lingua e già in due settimane mi sono accorto di essere tornato a casa con una marcia in più rispetto a prima. Fiammetta Giola RUBRICA ARTE Gianfranco Ferrè, Ulisse nella moda! Ore 21, Auditorium, venerdì 12 ottobre. Moltissimi sono venuti alla conferenza presentata dall'associazione ''Liceali sempre''. In collaborazione con la fondazione Gianfranco Ferrè, nata nel 2008 per volere di Alberto e Charlie Ferrè, si vuole ricordare il grande lavoro dello stilista legnanese scomparso il 17 giugno 2007. A parlare è Rita Airaghi, direttrice della fondazione, che racconta attraverso immagini riprese dalle collezioni passate, la storia di un ex-studente della nostra scuola diventato un protagonista dell'alta moda. E SPETTACOLO ! GIANFRANCO FERRE’ Campagna pubblicitaria dell’estate 2010 Fotografia del grande stilista ''A never ending story''. Così lo stesso Ferrè definiva il suo lavoro. Il viaggio era il motivo principale di ispirazione per lo stilista, che da elementi di altre culture, alcune delle quali con cui non era realmente entrato in contatto se non grazie alla fantasia, cominciava il suo processo di creazione, rielaborazione, trasposizione della conoscenza nel proprio lavoro. Nelle collezioni di Ferrè si possono ritrovare immagini provenienti da diverse parti del mondo: partendo dall'india, approdando in Cina, Giappone, Hawaii, Sud America, Africa e Amazzonia. I colori di questi paesi, le forme, la natura e le tradizioni vengono riassunti negli abiti da lui disegnati: dal giallo indiano, al dragone cinese; dalle lanterne del Giappone agli animali africani. Antiche tecniche come decorazioni sulla pelle all'henné della tradizione indiana vengono riprodotte con materiali moderni su tessuto; la corteccia degli alberi delle foreste tropicali viene realizzata con particolari lavorazioni della seta. del 2000 in cui spiega che il cumulo di esperienze serve per andare avanti e continuare ad inventare, un bagaglio culturale a cui attingere è fondamentale. Lo stilista se ne serviva per esprimere se stesso attraverso i suoi capi, rileggendo le esperienze facendole proprie. Prendendo ad esempio un grande maestro di stile si può reinterpretare l'importanza del sapere come fonte continua e inesauribile di ispirazione. Sara Cusaro Sempre alla ricerca di nuove ispirazioni, come Ulisse, spinto dalla sete di conoscenza, in un continuo viaggio spesso frutto dell'immaginazione, per poter trasportare la tradizione rielaborandola. La conoscenza, il bagaglio culturale sono la base della creatività; partendo da ciò che conosceva Gianfranco Ferrè progettava le sue creazioni. ''La storia è formazione,[…] confronto con esperienze già compiute da cui partire per nuove imprese creative'' Queste sono parole dello stilista riprese da un'intervista SIETE CURIOSI DI SAPERE QUALCOSA DI PIU’ SUL CONTROLLO MENTALE, SUL LAVAGGIO DEL CERVELLO!? SCOPRITELO NEL PROSSIMO ARTICOLO! Manipolazione Mentale! Benessere, ricchezza, comodità, istruzione: la nostra sembra davvero una società priva di difetti e in grado di poterci offrire tutto quello che vogliamo. Non ci sono carenze, la nostra vita è perfettamente parallela alle nostre necessità, tutto quello che ci circonda sembra sorriderci e auspicare un futuro raggiante e felice. Ogni giorno entriamo in contatto con la realtà che ci circonda attraverso la percezione dei cinque sensi: segnali di tutti i tipi vengono elaborati dal cervello fino ad essere interpretati in una certa maniera, creando conseguenze di diverso tipo. Luci, suoni, colori, immagini, odori sono in grado di cambiare il nostro modo di pensare, riplasmarlo e creare nuovi stati d’animo e nuove sensazioni. La realtà che ci circonda è in grado di influenzarci in svariati modi, ma ciò che influenza maggiormente la popolazione in una società come la nostra sono sicuramente i mezzi di comunicazione e le persone. Quando però l’influenza è eccessiva e si viene a creare uno stato di subordinazione tra la massa e coloro che esercitano influenza nasce un fenomeno spesso non citato o sminuito chiamato “ Manipolazione Mentale”, ossia il distruggere la vera coscienza di una persona (o delle masse), per rimodellarle secondo i bisogni della società, creando opinioni e atteggiamenti definibili standard e normali. I mezzi di comunicazione offrono alla popolazione la possibilità di rimanere informati e ben collegati al resto del mondo, offrendo servizi di ogni tipo: dal telegiornale alle pubblicità, da un annuncio a un brano musicale; ma si sa che le informazioni che ci vengono trasmesse spesso non sono del tutto “pulite” e oggettive, la maggior parte di esse vengono rielaborate in modo tale da creare un certo stato d’animo alla persona che ne usufruisce. Ma da chi vengono rielaborate queste informazioni? I mass media sono frutto di un progetto creato da coloro che gestiscono l’informazione mondiale, l’élite insomma, per raggiungere maggior audience possibile attraverso film, televisioni, videogiochi, trasmissioni, libri, riviste, giornali ecc.. Tra i primi “inventori” di questo nuovo modo di influenzare la massa agli eventi troviamo nomi come Edward Bernays che lavorò egregiamente sull’alterazione del subconscio umano o Carl Jung che invece lavorò con il concetto di inconscio collettivo. Se state pensando che ogni programma che vedete in televisione, ogni spot che sentite o ogni pubblicità che vedete siano una sequenza di immagini o suoni casuali vi state proprio sbagliando: a lavorare dietro ai mezzi di comunicazione infatti vi stanno studiosi di psicologia, comunicazione e sociologi che ogni giorno creano sempre nuovi modi per aumentare il marketing. Industrie di ogni tipo, dalle tessili alle alimentari, privati e altre persone influenti sfruttano la manipolazione mentale per accrescere il consumismo, la disinformazione, la desensibilizzazione e la mediocrità. La manipolazione mentale può essere sottoposta in diversi modi, i principali sono tramite: la distrazione, l’impotenza, la pubblicità e i messaggi subliminali. La distrazione viene attuata distraendo le masse dai problemi principali, attraverso ripetitività o attraverso distrazioni di tipo erotico-violento, (un esempio potrebbero essere i vari reality o programmi mediocri). L’impotenza invece si basa sul proiettare nelle menti delle masse immagini di tipo violento, come assassinii, atti di razzismo o di povertà e frustrazione come tasse, tariffe e bolli,Senza che ciò abbia una soluzione reale e quindi inducendo a soccombere davanti a una società infossata. La pubblicità è forse uno dei modi migliori che esista per manipolare le menti di una persona, la pubblicità è dappertutto, e in essa vi sono immagini che imprimono stati d’animo d’ogni tipo: desiderio, rabbia, frustrazione, gelosia, invidia. Le pubblicità cercano di mostrare il lato migliore della vita attraverso un prodotto, decantato assieme a messaggi di benessere. Per ultimo vi sono i messaggi subliminali, ma con messaggi subliminali non intendo di certo i famosi “666” della Disney o il volto satanico di WORLD ! una donna in Bianca e Bernie, ormai conosciuti da chiunque. I messaggi subliminali sono forse il modo più pericoloso per manipolare perché agiscono sul subconscio. Essi non agiscono, come molti pensano, solamente attraverso alla vista ma bensì anche attraverso all’olfatto e soprattutto attraverso l’udito tramite frequenze che non siamo in grado di captare direttamente ma che influenzano il nostro comportamento, i nostri gusti e la nostra razionalità. Concludendo il lungo processo della manipolazione mentale ha distrutto la diversità delle persone inducendo la massa a non ragionare attraverso la propria testa ma attraverso la convenzione: ha creato atteggiamenti di odio, di violenza, di superficialità, ha creato luoghi comuni e stupidità. Un elementare rimedio per non farci condurre tutti all’ammasso? Più libri, più discussioni tra di noi e accendere il meno possibile l’elettrodomestico infernale (tv). Eliana Muccignato VOLETE OCCUPARE QUALCHE SPAZIO NEL GALILEI TIMES CON INIZIATIVE, VOSTRE PROPOSTE O ATTIVITA’? VI PIACEREBBE VEDERE SPONSORIZZATA LA VOSTRA PASSIONE!? SCRIVETECI! Calcio e denaro... un mix fatale! Il calcio…molti lo definiscono il gioco più bello al mondo, altri non potrebbero vivere senza e altri ancora odiano questo sport ritenendo impossibile il fatto che delle persone vengano pagate milioni di euro per prendere a calci un pallone quando nel mondo c’è gente che muore di fame tutti i giorni…già, milioni di euro…il gioco del calcio dovrebbe essere esclusivamente a scopo ludico e questo è dimostrato in particolare dai bambini di tutto il mondo che giocano a calcio, ovunque, basta che ci sia un pallone che rotoli e due lattine a fungere da pali: dalle vie di Rio de Janeiro a quelle di Napoli, dai luoghi freddi della Russia ai quartieri più poveri di Buenos Aires…questo è il vero calcio: una passione che, una volta entrata nel tuo corpo, non ne uscirà mai più! E allora perché rovinare tutto questo mischiando il mondo del calcio con quello dei soldi e creando così un mix fatale per la nostra società? A questo dilemma non si può rispondere, ma soprattutto non vi si può porre rimedio poiché da oltre un secolo il calcio si è trasformato da gioco a lavoro e i calciatori guadagnano cifre esorbitanti per fare una cosa che la maggior parte di noi farebbe gratis, per puro divertimento! Ultimamente, poi, la situazione sembra essere diventata ancora più grave poiché quello che prima era un gioco e che poi è diventato un lavoro, ora (con l’inizio del terzo millennio) si è trasformato in una sorta di gara tra magnati russi, emiri e sceicchi per dimostrare di essere uno più ricco dell’altro. Prendiamo come primo esempio l’emiro del Qatar Nasser Ghanim Al-Khelaïfi; MAI DIRE SPOR T! giorno e arrivando alla sera distrutto; Samuel Eto’o, invece, gioca (esatto, gioca, perché ricordo che il calcio è un gioco!) una partita a settimana e guadagna €68.493 al mese! È su questo che bisogna riflettere… E siccome ai calciatori non bastano i loro stipendi, devono anche truccare le partite per poter vincere altri soldi, infangando così uno sport di interesse nazionale. Quest’estate infatti, come nel 2006, è scoppiata la truffa del Calcioscommesse e si è scoperto che alcuni giocatori, Masiello (ex giocatore del Bari ndr) per primo, facevano egli possiede il Paris Saint-Germain apposta a giocare male per far perdere (squadra di calcio professionistico la propria squadra contro la quale inscritta al campionato francese avevano scommesso soldi in “Ligue 1” ndr), il 40% di “Al precedenza. Jazeera” (noto telegiornale asiatico), Questa e tutti gli altri fattori elencati il 60% di “Qatar Foundation”, sponsor in precedenza sono la prova definitiva ufficiale della squadra FC Barcellona, il che il calcio, uno degli sport più belli al 20% della squadra inglese Manchester mondo, si sta disintegrando City e ultimamente si parla anche di dall’interno e primo o poi cadrà su se un possibile acquisto del 40% della stesso seguito, come tutte le storie, squadra italiana AC Milan...ma la cosa dalla parola FINE imbarazzante è che il suo patrimonio è Simone Gorlero stato calcolato ed è pari al doppio del debito pubblico italiano! Ma torniamo al discorso degli stipendi stratosferici dei calciatori; ad oggi il più pagato è Samuel Eto’o (€20.000.000 NETTI l’anno) seguito a ruota da Cristiano Ronaldo (€14.500.000), Zlatan Ibrahimovic (€14.000.000), Wayne Rooney (€11.500.000) e Lionel Messi (€11.000.000)…cifre stratosferiche che noi poveri umani facciamo quasi fatica ad immaginare; in Italia (per non parlare della Grecia e della Spagna) un operaio guadagna, se va bene, €1000 al mese faticando tutto il I migliori libri che i vostri prof non vi faranno mai leggere! Quale miglior libro per iniziare se non uno che parla proprio dell’inizio, di quel nuovo traguardo che è l’ adolescenza? Questo libro è consigliato soprattutto a quelli del primo anno, poiché i protagonisti hanno pressappoco la loro età, ma anche per i più grandi potrebbe essere una bellissima lettura basata su avventura, amicizia (“Stammi vicino” è il titolo tradotto) per tornare un po’ indietro con la mente e ricordare o pensare. Stand By Me è un racconto di Stephen King (originariamente intitolato “The Body”, inserito nella raccolta “Stagioni Diverse”) del 1982. La storia è quella di quattro amici tredicenni che, durante quella che potrebbe essere l’ ultima estate passata insieme (dato che poi uno andrà al college e via dicendo), vanno alla ricerca del corpo di un loro amico che si è perso nei boschi (è il 1947, c’ erano ancora boschi abbastanza grandi da perdercisi dentro). Così, scappando dal mondo protettivo degli adulti, si mettono in marcia affrontando grandi e piccole difficoltà che, a poco a poco, faranno perdere loro l’ ingenuità dei bambini per il coraggio dei giovani. Quando si troveranno davanti al cadavere del loro amico Ray dovranno prendere una decisione che cambierà per sempre le loro vite… (Se proprio non potete vedere un libro neanche da lontano sappiate che da questo è stato tratto un film veramente corrispondente alla trama originale che merita assolutamente di essere visto.) La scuola sembra fa!a per insegnare i lib", non la le!ura. Ecco perché gli #udenti o$ano leg%re: chi si a&assionerebbe agli aulici e vetu#i ma!oni con cui i professo" )erano $ co#ruire la no#ra cultura? Il parapen$o senza fili sembra più a!raente… Ma ecco la cura! Con questa rub"ca vi in$"zzeremo verso le le!ure più piacevoli (ed al tempo #esso %niali) che conosciamo, al contra"o dei prof. En"co Gussoni RU BR ICA LIB RI! Ecco una cosa che in classe succede veramente di rado: stravolgere il punto di vista. “Guida galattica per autostoppisti” è il capitolo iniziale di quella che è probabilmente la migliore trilogia fantascientifica in cinque libri di tutti i tempi. Scritto dall’autore umoristico inglese Douglas Adams nel 1979, vi insegnerà a guardare alla natura umana, alla nostra mentalità ed al nostro modo di fare terrestre in modo completamente nuovo attraverso una narrazione che vi farà spi… ehm… che farà sussultare la vostra uretra ad ogni pagina. Se il male di vivere o lo studio della personalità di Pirandello hanno affossato la vostra relazione con la carta stampata, ecco un libro che vi tirerà su e v’insegnerà che vale la pena vivere o che non si è mai soli, anche quando si è l’ ultimo umano rimasto nell’universo (sensazione che potrebbe non essere del tutto sconosciuta a molti di noi). Sicuramente questa storia fantastica spazzerà via dalla vostra testa molti stereotipi e preconcetti ( i topi sono così stupidi come ci fanno credere? chi ha creato il mondo? …). A lasciarvi spiazzati sarà anche la mirabolante inventiva dell’autore che usa mille espedienti e costruzioni geniali per far apparire normale la cosa più improbabile ed assurda (non vi dico di più per non spoilerarvi proprio tutto). Insomma, vi renderete conto che, per essere la terza razza più intelligente del globo, ne abbiamo ancora di strada da fare! (Se, come sopra, siete allergici alla combinazione inchiostrocellulosa sappiate che l’ omonimo film non segue esattamente la trama del libro prendendo spunto anche dagli altri capitoli della trilogia in cinque libri). Il tempo passa, ma la musica resta? In occasione degli EMA una riflessione sul nuovo panorama musicale. Qualche giorno fa ci sono stati gli EMA 2012, in diretta da Francoforte, e immagino che molti di noi li abbiano visti, e molti, mi auguro, come me, si sono chiesti dove siano finiti i protagonisti di storici di questa “competizione”. Personalmente ho visto solo Taylor Swift, Justin Bieber e i One direction, senza personaggi del calibro di Rihanna, Katy Perry o tanti altri, presenti sul panorama musicale da molto tempo! Cos’è successo? Innanzi tutto, tanto di cappello alla Swift che ha vinto ben tre premi (Best Female, Best live, Best look), così come l’idolo delle folle Justin Bieber (Best male, Best world stage, Best pop). Non critichiamo loro, sono nuovi, freschi, e non c’è che dire, piacciono. Piacciono a parecchia gente, e anche coloro a cui non piacciono proprio, una loro canzone, in un modo o nell’altro, riescono a canticchiarla. Sono belli, talentuosi e giovani, nulla da dire. Ma ci mancano i Big, dove sono finiti? Se ripensiamo a due, tre o quatto anni fa, artisti del calibro di Beyoncé, Rihianna, Katy Perry, non potevano mancare. La gente accendeva la tv, pop corn alla mano, e tutti intrepidi ad attendere la performance live di Beyoncé, con i suoi scatenati balletti (single ladies è rimasto nella storia), Katy Perry e i suoi occhioni pieni di gioia al momento del premio, tutti ricordiamo la grinta di Rihianna. E Lady Gaga? Perché la regina indiscussa dello stile più bizzarro che esista non è presente nella lista dei vincitori? Per lei neanche un premio. Facendo un piccolo salto indietro, davvero di poco, arriviamo agli EMA del 2009. Si tengono a Berlino e vediamo, fin da subito la travolgente Katy Perry in veste di presentatrice, destreggiarsi abile tra tutti gli ospiti. Indelebili le performance rosse fuoco di Beyoncé, e la presenza di Eminem, così come la premiazione della Gaga in quanto ‘Best new act’ o la sexy e divertente partecipazione della regina del burlesque Dita Von Teese con la Perry-presentatrice. Solo tre anni fa, fra i nomi dei vincitori c’erano icone mondiali, miti intoccabili della musica come Eminem, quasi emblema del rap bianco; come li U2, protagonisti da più di trent’anni del panorama musicale in tutto il mondo; c’erano anche i Green Day, eletti Best Rock proprio in quel l’anno dopo quasi un decennio di grandi successi. E’ strano notare come, ogni generazione si porti dietro nuovi miti, quasi lasciando i precedenti nel dimenticatoio. Tutto ciò lascia pensare a quanto il tempo scorra, e la musica non sia altro che un commercio spietato che anno dopo anno crea e distrugge nuovi idoli per la massa; massa, spesso, inclemente e modaiola, presa dall’idolo del momento che lascia andare, senza troppi problemi, quello di un attimo prima. Esempio di tale mercificazione non sono forse le star intoccabili candidate ma non elette degli EMA? Artisti come i Jonas Brothers: dove sono? Le mode cambiano, e la musica resta? Forse. Mi piace pensare che, ognuno, in realtà abbia un idolo permanente, di cui conosce ogni canzone, e che né il tempo né un nuovo gruppo/ teenager ultra talentuoso, possa rimuovere. EMA 2012 : I VINCITORI Francesca Santoro La redazione si presenta! Nome: Fiammetta Nome: Giandomenico Cognome: Giola Cognome: Tripodi Età / Classe: 17 / IV D Età / Classe: 16 / IV A Ruolo nella redazione: Giornalista Ruolo nella redazione: Grafico Nome: Ilaria Cognome: Fenaroli Età / Classe: 17 / II B clas. (vecchio ordinamento) Ruolo nella redazione: Correttore di Bozze e Giornalista Nome: Giovanni Cognome: Negri Età / Classe: 16 / III A clas. (nuovo ordinamento) Ruolo nella redazione: Giornalista Nome: Mariarita Nome: Francesca Cognome: Colicchio Cognome: Santoro Età / Classe: 15 / II A clas. (nuovo ordinamento) Ruolo nella redazione: Giornalista Età / Classe: 18 / V G Ruolo nella redazione: Giornalista Nome: Simone Cognome: Gorlero Età / Classe: 16 / III I Ruolo nella redazione: Cronista sportivo Nome: Enrico Cognome: Gussoni Età / Classe: 18 / V A Ruolo nella redazione: Curatore Rubrica i Migliori Libri Nome: Sara Cognome: Cusaro Età / Classe: 17 / IV I Ruolo nella redazione: Curatrice Rubrica Arte e Spettacolo Nome: Eliana Cognome: Muccignato Età / Classe: 16 / III F Ruolo nella redazione: Giornalista L’angolo della Poesia! E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose. Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi… la felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,. .. non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari… La felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…e impari che il profumo del caffè al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. 1. Copertina 2. Assemblee 2012: Pochi ma buoni! E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami… E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. (Anonimo) Ilaria Fenaroli 3. Primini Time 4. E il weekend come lo passiamo? Con “il sole nel cuore”! 5. Allarghiamo gli orizzonti! 6. Gianfranco Ferrè, Ulisse nella moda 7. Manipolazione Mentale! 8. Calcio e denaro... Un mix fatale! 9. I migliori libri che i vostri prof non vi faranno mai leggere! E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. 10. Il tempo passa, ma la musica resta? 11. La redazione si presenta! 12. L’angolo della Poesia! E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare Vi piace questa nuov a veste grafica!? Vi piace il “Galilei Tim es”?! A noi piace, crediamo in questo progetto e ci piacereb be che anche qualcuno di voi venis se ad aiutarci! SALUTI RINGRAZIAMENTI Un saluto va in particolare alla nostra ex-rappresentate di istituto, Marzia Giuditta Anelli, che negli scorsi anni insieme a Manuela Gatti, aveva preso a cuore il progetto del “Galilei Times”, come giornalino che unisse più di 1300 studenti! Un ringraziamento speciale va alla Vicepreside Ornella Ferrario che ci permette e ci sprona ogni anno a continuare questo progetto. Un grazie anche al nostro Fausto e a Luca che ci aiutano, volentieri a stamparlo. GALILEI TIMES ANNO II NUMERO 1 La nostra email: [email protected]