Galilei Times, nr. 1 - `Galileo Galilei`

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Galilei Times, nr. 1 - `Galileo Galilei`
ANNO II - N^1
Galilei Times
LICEO SCIENTIFICO, CLASSICO E LINGUISTICO GALILEO GALILEI - LEGNANO
Innamòrati, innamòrati di un libro, di
una poesia, di un'opera d'arte.
Fai esplodere la passione dentro di te e
lascia che ti divori. Abbandonati al flusso delle parole,
abbandonati alla bellezza vera. Permetti
all'arte di scoccare una freccia nel tuo
cuore e sappila accogliere. Prepara il tuo animo sin da giovane alle
gioie della vita, non vivere un'esistenza
spenta e grigia. Immergiti nel colore, apprezza il tuo
mondo senza essere mai sazio. Cogli la grazia che ti sta attorno e
donala a chi non la riesce a vedere.
Respira a pieni polmoni l'eleganza e la
raffinatezza delle cose semplici. Ascolta
la sinfonia dei tuoi pensieri nella
purezza del silenzio. Conosci te stesso e trova l'armonia.
Buon anno scolastico a tutti!
Ilaria Fenaroli
RUBRICA ARTE E SPETTACOLO
Incontro riguardante Gianfranco Ferrè
tenutosi a scuola: impressioni
Pagina 7
ASSEMBLEE 2012 Doppio articolo sul
tema delle assemblee per l’elezione dei
rappresentanti di istituto!
Pagine 2 e 3
Il giornalino ritorna con
un volto tutto nuovo!
Il “Galilei Times” è tornato!
Come l’anno scorso vi
riproponiamo il giornalino del
Liceo. La redazione è cambiata:
qualcuno è rimasto, qualcuno è
dovuto andare via, qualcuno di
nuovo si è aggiunto! Ma lo
spirito è rimasto lo stesso:
creare uno strumento con cui
condividere idee, scambiare
opinioni e informare, un simbolo
VACANZA-STUDIO IN AUSTRALIA
Un’esperienza fatta da alcuni nostri compagni
questa estate in Australia!
Pagine 5 e 6
che faccia sentire uniti tutti i
1300 ragazzi del Galilei!
Se l’idea vi piace, se siete
interessati a scrivere articoli o
in qualche modo collaborare non
esitate a chiedere!
La nostra email:
[email protected]
RUBRICHE SU SPORT E LIBRI Date
un’occhiata ai Libri che i professori non vi
faranno mai leggere e alle ultime notizie
di sport!
Pagine 10 e 11
Assemblee 2012: Pochi ma buoni!
È giunto il mese di ottobre e con esso
anche quel periodo dell’anno per
molti tanto atteso, per altri forse
meno, quel momento che, in ogni
caso, riaccende gli animi di noi liceali
ancora attaccati all’adorato torpore
estivo: è il momento delle assemblee
di istituto, di quelle per la
propaganda delle liste dei candidati.
Da noi è un momento dell’anno molto
sentito, scoppia una gran voglia di
fare e di mettersi in gioco per il luogo
dove bene o male siamo chiamati a
stare gran parte del nostro tempo.
Differenze rispetto agli altri anni si
sono sicuramente viste nonostante
l’aspetto di ripetitività delle
assemblee. Anzitutto la durata è
stata ridimensionata, invece della
classica tre giorni con orario 9-13, si
è optato per la divisione delle
assemblee in due giorni non
consecutivi, giovedì 11 e sabato 13
ottobre con votazioni mercoledì 17
ottobre. Altra differenza consiste nel
numero delle liste presentate come
mostra il grafico a lato. Sono due anni
che si presentavano sette liste di
candidati alla rappresentanza di
istituto, quest’anno il numero è
drasticamente sceso a tre assieme
anche, ovviamente, al numero di
candidati, diminuito ad 8 (su un
totale di 1300 studenti non credo sia
un numero esageratamente alto). Le
analisi derivanti sono molteplici, dal
mio punto di vista è un risultato
negativo. Sicuramente il livello si è
alzato, tutte e tre le liste presentate
avevano candidati in gamba e con
proposte ragionevoli, e non si sono
viste le cosiddette liste “fuffa”
composte da gente spesso più
occupata a scaldare le (peraltro
scomode) sedie dell’auditorium o a
“rollare” qualche sigaretta in più che
ad intervenire … Questo è un punto a
favore, ma ci si chiede il perché di un
calo di più del 50% nel giro di un
anno e senza preavviso. È vero, i
tempi di presentazione delle liste alla
commissione elettorale erano stretti,
magari qualcuno si è “svegliato”
all’ultimo senza concludere niente
ma credo che la vera spiegazione
sia, probabilmente, la mancanza di
interesse di chi aveva quest’anno
“l’età per candidarsi”, con tutta la
discutibilità che queste parole hanno
per il sottoscritto. Bisogna dire però
che, normalmente, le liste nascono da
studenti appartenenti ad una certa
fascia d’età, e tralasciando quelli
frequentanti l’ultimo anno (rientrano
nella fascia di cui sopra ma non
considerabili perché condizionati
dalla presenza dell’esame di stato), di
liste composte da una maggioranza di
studenti del terzo e quarto anno
questa volta ce ne era solo una. È una
semplice analisi senza nessun intento
di polemica e basata su due anni a
questa parte, ma credo che sia una
dato su cui riflettere. Venendo ai
dibattiti veri e propri. Le discussioni
quest’anno sono tornate
prevalentemente sui punti proposti
dalle varie liste. A vista del
sottoscritto il dibattito ha avuto,
come sempre, i suoi alti e bassi,
anche se generalmente si è
affievolito. A determinare questo
effetto è stata sicuramente la
mancanza di punti contrastanti:
molto spesso le proposte erano simili
e quando le soluzioni esposte nei
punti diventavano strane o
difficilmente realizzabili si è
verificato un accanimento,
accompagnato da un pubblico
(perché di pubblico si parlava)
talvolta sgarbato, contro i candidati
che ha rigirato il punto di discussione
sempre sugli stessi temi. C’è chi
pensa, d’altronde, che alla fine anche
le liste con punti improbabili abbiano
in un certo senso la loro utilità … E’
anche vero che i punti proposti , in
questi anni, hanno sempre teso a
diventare i più realizzabili e meno
azzardati possibili ma, dal mio punto
di vista, è anche giusto puntare, su
certi temi, un po’ più in alto di mete
facilmente realizzabili. Sono il primo
VITA GALILEI!
Risultati delle votazioni:
LISTA 1 --> 489 Voti
Edoardo Bollati (216)
Fiammetta Giola (210)
Lista II --> 456
Umberto Taormina (305)
Niccolò Perron (179)
a sostenere la necessità di insistere
sull’ importanza che siano fatte
migliorie edilizie e di manutenzione.
Si deve dire che, però, certe proposte
non sono più pensabili e bisognerebbe
aspettarsi anche certe reazioni.
Proporre di far pagare la carta sulla
quale sto scrivendo ha certamente un
aspetto di utilità, ma è una proposta
che va contro lo spirito stesso di uno
strumento che deve essere il più
facilmente accessibile a tutti.
Sembrerebbe un bilancio disastroso
ma in realtà qualcosa di buono si è
visto. Si sono viste tante persone
impegnate nel sostenere i candidati,
tanta collaborazione e voglia di fare
come testimoniato anche dai tanti
collaboratori (27 su 3 liste), un senso
di unità di fondo anche nei momenti
con più tensione, gente attenta e con
voglia di intervenire anche tra i
primini che normalmente non hanno
le idee molto chiare. Devo dire, per
concludere che, nonostante tutte le
analisi che si possano fare e sulle
quali riflettere, alla fine il bello delle
assemblee, utili o meno che siano, è il
vedere mobilitarsi tanti studenti (per
qualsivoglia causa, certo) che
contribuiscono a migliorare il nostro
Liceo. Speriamo che questa voglia
non venga mai meno.
Giovanni Negri
(Il grafico si trova nella pagina
successiva)
VITA GALILEI!
Primini
Times!
STATISTICHE
Le assemblee d’istituto: i
candidati, le liste, le proposte,
le discussioni e, a volte, i litigi.
Tutti conoscono, e alcuni
aspettano con ansia, quei due/
tre giorni di inizio ottobre.
Certo, per chi frequenta questo
liceo da anni non c’è nulla di
nuovo da dire, ma come hanno
vissuto i più piccoli, i cosiddetti
“primini”, la loro prima
assemblea d’istituto?
Abbiamo chiesto i pareri a sei
ragazzi, due per ogni indirizzo.
-Questa è la vostra prima
assemblea, come vi siete trovati?
“Bene, è stato davvero bello, c’era
tantissima gente, tutti che avevano
qualcosa da dire” dice Francesca.
“E’ stato davvero divertente! I ragazzi
più grandi ci hanno trattato benissimo
e le risposte alle nostre domande sono
state gentilissime” continua Daniele
-Quindi il rapporto con i più grandi è
buono?
“Sì, non ce lo
aspettavamo, ma sono
tutti gentili con noi: ci
aiutano e alla gita di
accoglienza hanno anche
portato da mangiare! Sono
stati carinissimi” dicono
Laura e Francesca.
-Vi ha colpito qualcosa in particolare,
una proposta, oppure un intervento di
qualche lista?
“ Si, mi ha colpito il fatto che le classi
prime non possano fare i tornei, non
capisco perché! Io mi divertirei a fare i
tornei” risponde Daniele.
“ A me, sinceramente, è piaciuta la
proposta del paninaro” dice sorridendo
Laura.
-Vi va di dirmi cosa vi ha
impressionato di più di ciò che avete
visto?
“Mi ha piacevolmente sorpreso il fatto
che qui chiunque può dire ciò che pensa
(alle medie non avevamo tutta questa
libertà) e che tanti ragazzi si trovino
tutti insieme a parlare e a confrontarsi,
senza dare peso all’età” dice Lorenzo.
Possiamo quindi
concludere che le
assemblee sono state
davvero importanti per i
ragazzi. Hanno capito che il
liceo è molto diverso dalle
medie, sia come ambiente
che in fatto di diritti (e
doveri) di noi studenti. Ci
sono tante cose nuove da
imparare e tante cose da
scoprire e, sicuramente,
l’assemblea è un buon modo
per cominciare.
Concludo facendo un grande
in bocca al lupo tanto ai
ragazzi di prima per il loro
anno scolastico quanto ai
nuovi rappresentanti
d’istituto.
Buone prossime assemblee a tutti.
Mariarita Colicchio
E il weekend
come lo
passiamo? Con
“il sole nel
cuore”!
L’esperienza di una classe in un
weekend con i ragazzi disabili dell’ente
‘il sole nel cuore’.
La nostra scuola, come altre nel nostro
territorio, dà a noi ragazzi la possibilità
di affacciarci al mondo del sociale.
Tra le varie proposte, i ragazzi di 3I,
all’inizio dell’anno, hanno avuto la
possibilità di passare un week-end, il
primo week-end scolastico, ‘diverso’,
come definito da loro stessi; infatti, a
tutta la classe è stato proposto il
progetto, in associazione con la
protezione civile, e l’ente ‘ il sole nel
cuore’.
Bianca e Giada, hanno risposto a
qualche domanda riguardo la loro
esperienza:
Intervistatrice: “Ciao Ragazze! Allora,
riguardo la vostra esperienza, chi l’ha
proposta?”
Giada:”L’ha proposta, in consiglio di
classe, la professoressa Lampugnani, ed
era una proposta rivolta a tutta la
classe, anche se alcuni non hanno
partecipato..”
I: “In che senso non hanno
partecipato?”
B: “Beh, era nel weekend, magari
avevano altro da fare, o altri impegni.”
I: “ E voi cosa avete pensato della
proposta?”
B: “L’abbiamo accettata. Da una parte
perché era una possibilità di andare in
gita, dall’altra era un’esperienza
decisamente nuova.”
I:”Gita?”
B:”Si; in sostanza dormivamo tutti nelle
tende della protezione civile, in questa
specie di stadio; proprio come un
campeggio, con i ragazzi dell’ente ‘il
sole nel cuore’ e altre figure come
militari, o infermieri..”
I:”E in sostanza, il weekend, com’era
strutturato? Quali erano le attività
proposte?”
G: “Il weekend era basato sullo stare
con loro, poi abbiamo anche partecipato
ad attività come la simulazione,
proposta dai vigili del fuoco, in una
stanza con del fumo, e come spegnere
un incendio.”
B: “Si, erano principalmente attività
per loro, a cui noi abbiamo assistito, li
abbiamo aiutati.”
I: “Sapreste dirmi un aspetto positivo
ed uno negativo di quest’esperienza?”
G:”L’aspetto positivo è che molte
persone non erano mai state a contatto
diretto con i disabili, insomma, sono
sempre visti come ‘diversi’ e il ‘diverso’
spesso spaventa.”
B: “Non c’erano grandi aspetti negativi,
se non forse un po’ troppa ‘retorica’:
abbiamo assistito a tantissimi discorsi;
ma della convivenza in sé non c’erano
aspetti negativi.”
I: “La rifareste come esperienze e la
consigliereste ad altri?”
G: “Io, personalmente la consiglierei..”
B: “Si, anche perché loro davvero sanno
vivere bene ogni situazione. Erano
VITA GALILEI!
spontanei, gentili,
ci facevano un
sacco di complimenti!”
G: “Erano più naturali di noi,
nonostante anche per loro fosse
un’esperienza nuova! E’ stato bello
vedere come si sentivano bene
nell’aiutare loro noi. Ad esempio, alcuni
di noi non erano mai stati in campeggio,
e loro, erano felicissimi di aiutarci a
montare le tende.”
B: “Poi, secondo me, è un’esperienza
che davvero ti cambia: sembrano frasi
fatte, ma esci da lì e guardi il mondo da
un’altra prospettiva, impari a godere
delle cose.”
I: “E con i ragazzi disabili si sono creati
dei rapporti? Siete ancora in contatto?”
G:”Io per adesso no, ma se capitasse
l’occasione andrei volentieri.”
B: “Io sì: infatti loro giocano a basket, e
avendoci giocato anche io, mi hanno
chiesto di andare da loro ad ‘allenarli’,
quindi ci sono andata qualche volta.”
I: “Ultima domanda, poi vi lascio
andare: come descrivereste
quest’esperienza in una sola parola, o in
una frase?”
B:”Nuova, empatica, positiva.”
G:”diversa!”
In conclusione, è giusto sottolineare
come, proprio attraverso la scuola siano
possibili tali attività. Pochi hanno
un’occasione simile: confrontarsi con
una realtà diversa per ‘aiutare’ e
trovarsi invece ad essere aiutati e
cambiati in prima persona.
Santoro Francesca
EVENTI DA NON
PERDERE
L’ARTIGIANO IN FI
ERA
(Rho Fiera, 1 - 9
dicembre)
PRIMA AL TEATRO
ALLA SCALA
(Milano, 7 dicembre)
Artigiano in fiera è un evento unico
al mondo: momento di incontro per
conoscere e abbracciare le tradizioni
e le culture del lavoro di oltre cento
Paesi, in un’atmosfera di festa e
condivisione.
Con Lohengrin di Wagner, opera che
inaugura il Cartellone 2012-2013, si
aprono ufficialmente le vendite della
nuova Stagione al Teatro alla Scala.
IL GRANDE RITORN
O DI
PABLO PICASSO A
MILANO
(Milano, 20 settembr
e-6
gennaio)
Allarghiamo gli orizzonti!
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Quest'estate alcuni ragazzi della nostra scuola hanno scelto di buttarsi in
un'avventura che si è rivelata positiva, ricca di esperienze e molto utile a livello di
formazione personale: tre settimane in Australia. Intervistando Giandomenico, ho
raccolto diverse informazioni sulle modalità del viaggio, informazioni tecniche sul
soggiorno ma soprattutto ho potuto vedere i sorrisi di chi guarda a un'esperienza
passata con entusiasmo e piacere.
ZE
!
I:Come è stata organizzata l'esperienza?
G: Le nostre famiglie australiane sono venute a prenderci a Melbourne anche se
alloggiavamo a circa un ora di distanza dalla città. Le prime due settimane siamo
andati a scuola con i ragazzi australiani mentre la terza settimana abbiamo fatto
interessanti visite nei dintorni. Durante il pomeriggio e la sera partecivamo ad alcune
attività che ci proponeva la famiglia, per esempio io sono andato a sentire ragazzi
australiani suonare o giocare a basket. Anche la scuola promuoveva delle attività per
noi stranieri infatti abbiamo fatto diverse gite con l'istituto, per esempio abbiamo
visitato l'acquario di Melbourne, il suo mercato gigantesco e abbiamo anche fatto surf!
I: Come sono stati i rapporti con i ragazzi australiani? Avete avuto difficoltà
nell'integrarvi nelle classi?
G:I professori praticamente non sapevano della nostra esistenza in quanto stranieri
che seguivano le lezioni per poco tempo. I ragazzi che abbiamo conosciuto erano gli
amici dei nostri " fratelli" australiani e anche se all'inizio eravamo un po' impacciati e
in imbarazzo per non ricordarci il nome di tutte le persone che ci venivano
presentate , in pochi giorni siamo riusciti a sentirci a nostro agio. Maschi e femmine
frequentavamo scuole diverse ma alcune gite le abbiamo fatte insieme e questo è stato
positivo per conoscere ancora più persone.
I: Cosa facevate in classe durante l'orario scolastico?
G: Dipende dal singolo professore. La maggior parte non ci coinvolgeva molto
nell'attività ma preferiva seguire gli studenti del posto , altri insegnati però ci
seguivano affidandoci esercizi da svolgere esattamente come agli altri studenti.
I: A livello di relazioni interpersonali, che cosa ricorderai con più piacere?
G:Mi ha colpito molto il loro modo di vivere con tranquillità contrapposto alla nostra
ansia di inseguire sempre una scadenza. La tranquillità che si respirava sia in casa sia
a scuola è uno dei ricordi più belli che ho portato a casa.
I: Cosa avete fatto durante la terza settimana dedicata alle escursioni?
G: L'ultima settimana eravamo solo noi come gruppo di italiani. Abbiamo trascorso
quattro giorni nel deserto australiano al centro del continente e poi quattro giorni a
Sidney per visitare la città.
I:A livello culturale, cosa ti ha colpito?
G: L'Australia è priva di identità culturale perchè tende soprattutto a imitare le
culture europee, quindi non posso dire di essermi particolarmente entusiasmato per
qualcosa. Un tratto caratteristico è la cultura aborigena che però è limitata ormai e
usata solo come attrattiva turistica.
I: Rifaresti l'esperienza? Se sì, con quali cambiamenti?
G: La rifarei sicuro ma trascorrendo qualche settimana in più in famiglia perchè è
l'esperienza che in assoluto mi ha aiutato di piu nell'apprendimento della lingua e già
in due settimane mi sono accorto di essere tornato a casa con una marcia in più
rispetto a prima.
Fiammetta Giola
RUBRICA ARTE
Gianfranco
Ferrè, Ulisse
nella moda!
Ore 21, Auditorium, venerdì 12 ottobre.
Moltissimi sono venuti alla conferenza
presentata dall'associazione ''Liceali
sempre''.
In collaborazione con la fondazione
Gianfranco Ferrè, nata nel 2008 per
volere di Alberto e Charlie Ferrè, si
vuole ricordare il grande lavoro dello
stilista legnanese scomparso il 17 giugno
2007.
A parlare è Rita Airaghi, direttrice della
fondazione, che racconta attraverso
immagini riprese dalle collezioni
passate, la storia di un ex-studente della
nostra scuola diventato un protagonista
dell'alta moda.
E SPETTACOLO
!
GIANFRANCO FERRE’
Campagna pubblicitaria
dell’estate 2010
Fotografia del grande stilista
''A never ending story''. Così lo stesso
Ferrè definiva il suo lavoro.
Il viaggio era il motivo principale di ispirazione per lo
stilista, che da elementi di altre culture, alcune delle quali
con cui non era realmente entrato in contatto se non
grazie alla fantasia, cominciava il suo processo di
creazione, rielaborazione, trasposizione della conoscenza
nel proprio lavoro.
Nelle collezioni di Ferrè si possono ritrovare immagini
provenienti da diverse parti del mondo: partendo
dall'india, approdando in Cina, Giappone, Hawaii, Sud
America, Africa e Amazzonia.
I colori di questi paesi, le forme, la natura e le tradizioni
vengono riassunti negli abiti da lui disegnati: dal giallo
indiano, al dragone cinese; dalle lanterne del Giappone
agli animali africani.
Antiche tecniche come decorazioni sulla pelle all'henné
della tradizione indiana vengono riprodotte con materiali
moderni su tessuto; la corteccia degli alberi delle foreste
tropicali viene realizzata con particolari lavorazioni della
seta.
del 2000 in cui spiega che il cumulo di esperienze serve
per andare avanti e continuare ad inventare, un bagaglio
culturale a cui attingere è fondamentale.
Lo stilista se ne serviva per esprimere se stesso attraverso
i suoi capi, rileggendo le esperienze facendole proprie.
Prendendo ad esempio un grande maestro di stile si può
reinterpretare l'importanza del sapere come fonte
continua e inesauribile di ispirazione.
Sara Cusaro
Sempre alla ricerca di nuove ispirazioni, come Ulisse,
spinto dalla sete di conoscenza, in un continuo viaggio
spesso frutto dell'immaginazione, per poter trasportare la
tradizione rielaborandola.
La conoscenza, il bagaglio culturale sono la base della
creatività; partendo da ciò che conosceva Gianfranco
Ferrè progettava le sue creazioni.
''La storia è formazione,[…] confronto con esperienze già
compiute da cui partire per nuove imprese creative''
Queste sono parole dello stilista riprese da un'intervista
SIETE CURIOSI DI SAPERE QUALCOSA DI PIU’ SUL CONTROLLO
MENTALE, SUL LAVAGGIO DEL CERVELLO!?
SCOPRITELO NEL PROSSIMO ARTICOLO!
Manipolazione
Mentale!
Benessere, ricchezza, comodità,
istruzione: la nostra sembra davvero
una società priva di difetti e in grado di
poterci offrire tutto quello che vogliamo.
Non ci sono carenze, la nostra vita è
perfettamente parallela alle nostre
necessità, tutto quello che ci circonda
sembra sorriderci e auspicare un futuro
raggiante e felice. Ogni giorno entriamo
in contatto con la realtà che ci circonda
attraverso la percezione dei cinque
sensi: segnali di tutti i tipi vengono
elaborati dal cervello fino ad essere
interpretati in una certa maniera,
creando conseguenze di diverso tipo.
Luci, suoni, colori, immagini, odori sono
in grado di cambiare il nostro modo di
pensare, riplasmarlo e creare nuovi
stati d’animo e nuove sensazioni.
La realtà che ci circonda è in grado di
influenzarci in svariati modi, ma ciò
che influenza maggiormente la
popolazione in una società come la
nostra sono sicuramente i mezzi di
comunicazione e le persone. Quando
però l’influenza è eccessiva e si viene a
creare uno stato di subordinazione tra
la massa e coloro che esercitano
influenza nasce un fenomeno spesso
non citato o sminuito chiamato “
Manipolazione Mentale”, ossia il
distruggere la vera coscienza di una
persona (o delle masse), per
rimodellarle secondo i bisogni della
società, creando opinioni e
atteggiamenti definibili standard e
normali.
I mezzi di comunicazione offrono alla
popolazione la possibilità di rimanere
informati e ben collegati al resto del
mondo, offrendo servizi di ogni tipo: dal
telegiornale alle pubblicità, da un
annuncio a un brano musicale; ma si sa
che le informazioni che ci vengono
trasmesse spesso non sono del tutto
“pulite” e oggettive, la maggior parte di
esse vengono rielaborate in modo tale
da creare un certo stato d’animo alla
persona che ne usufruisce. Ma da chi
vengono rielaborate queste
informazioni?
I mass media sono frutto di un progetto
creato da coloro che gestiscono
l’informazione mondiale, l’élite
insomma, per raggiungere maggior
audience possibile attraverso film,
televisioni, videogiochi, trasmissioni,
libri, riviste, giornali ecc.. Tra i primi
“inventori” di questo nuovo modo di
influenzare la massa agli eventi
troviamo nomi come Edward Bernays
che lavorò egregiamente
sull’alterazione del subconscio umano o
Carl Jung che invece lavorò con il
concetto di inconscio collettivo.
Se state pensando che ogni programma
che vedete in televisione, ogni spot che
sentite o ogni pubblicità che vedete
siano una sequenza di immagini o suoni
casuali vi state proprio sbagliando: a
lavorare dietro ai mezzi di
comunicazione infatti vi stanno studiosi
di psicologia, comunicazione e sociologi
che ogni giorno creano sempre nuovi
modi per aumentare il marketing.
Industrie di ogni tipo, dalle tessili alle
alimentari, privati e altre persone
influenti sfruttano la manipolazione
mentale per accrescere il consumismo,
la disinformazione, la
desensibilizzazione e la mediocrità.
La manipolazione mentale può essere
sottoposta in diversi modi, i principali
sono tramite: la distrazione,
l’impotenza, la pubblicità e i messaggi
subliminali.
La distrazione viene attuata distraendo
le masse dai problemi principali,
attraverso ripetitività o attraverso
distrazioni di tipo erotico-violento, (un
esempio potrebbero essere i vari reality
o programmi mediocri).
L’impotenza invece si basa sul
proiettare nelle menti delle masse
immagini di tipo violento, come
assassinii, atti di razzismo o di povertà
e frustrazione come tasse, tariffe e
bolli,Senza che ciò abbia una soluzione
reale e quindi inducendo a soccombere
davanti a una società infossata.
La pubblicità è forse uno dei modi
migliori che esista per manipolare le
menti di una persona, la pubblicità è
dappertutto, e in essa vi sono immagini
che imprimono stati d’animo d’ogni tipo:
desiderio, rabbia, frustrazione, gelosia,
invidia. Le pubblicità cercano di
mostrare il lato migliore della vita
attraverso un prodotto, decantato
assieme a messaggi di benessere.
Per ultimo vi sono i messaggi
subliminali, ma con messaggi
subliminali non intendo di certo i famosi
“666” della Disney o il volto satanico di
WORLD
!
una donna in Bianca
e Bernie, ormai conosciuti da chiunque.
I messaggi subliminali sono forse il
modo più pericoloso per manipolare
perché agiscono sul subconscio. Essi
non agiscono, come molti pensano,
solamente attraverso alla vista ma
bensì anche attraverso all’olfatto e
soprattutto attraverso l’udito tramite
frequenze che non siamo in grado di
captare direttamente ma che
influenzano il nostro comportamento, i
nostri gusti e la nostra razionalità.
Concludendo il lungo processo della
manipolazione mentale ha distrutto la
diversità delle persone inducendo la
massa a non ragionare attraverso la
propria testa ma attraverso la
convenzione: ha creato atteggiamenti di
odio, di violenza, di superficialità, ha
creato luoghi comuni e stupidità.
Un elementare rimedio per non farci
condurre tutti all’ammasso? Più libri,
più discussioni tra di noi e accendere il
meno possibile l’elettrodomestico
infernale (tv).
Eliana Muccignato
VOLETE OCCUPARE QUALCHE SPAZIO
NEL GALILEI TIMES CON INIZIATIVE,
VOSTRE PROPOSTE O ATTIVITA’?
VI PIACEREBBE VEDERE
SPONSORIZZATA LA VOSTRA
PASSIONE!?
SCRIVETECI!
Calcio e denaro... un mix fatale!
Il calcio…molti lo definiscono il gioco
più bello al mondo, altri non
potrebbero vivere senza e altri ancora
odiano questo sport ritenendo
impossibile il fatto che delle
persone vengano pagate milioni di
euro per prendere a calci un
pallone quando nel mondo c’è
gente che muore di fame tutti i
giorni…già, milioni di euro…il gioco
del calcio dovrebbe essere
esclusivamente a scopo ludico e
questo è dimostrato in particolare
dai bambini di tutto il mondo che
giocano a calcio, ovunque, basta che
ci sia un pallone che rotoli e due
lattine a fungere da pali: dalle vie di
Rio de Janeiro a quelle di Napoli, dai
luoghi freddi della Russia ai quartieri
più poveri di Buenos Aires…questo è il
vero calcio: una passione che, una
volta entrata nel tuo corpo, non ne
uscirà mai più! E allora perché
rovinare tutto questo mischiando il
mondo del calcio con quello dei soldi e
creando così un mix fatale per la
nostra società? A questo dilemma non
si può rispondere, ma soprattutto non
vi si può porre rimedio poiché da oltre
un secolo il calcio si è trasformato da
gioco a lavoro e i calciatori
guadagnano cifre esorbitanti per fare
una cosa che la maggior parte di noi
farebbe gratis, per puro divertimento!
Ultimamente, poi, la situazione
sembra essere diventata ancora più
grave poiché quello che prima era un
gioco e che poi è diventato un lavoro,
ora (con l’inizio del terzo millennio) si
è trasformato in una sorta di gara tra
magnati russi, emiri e sceicchi per
dimostrare di essere uno più ricco
dell’altro. Prendiamo come primo
esempio l’emiro del Qatar Nasser
Ghanim Al-Khelaïfi;
MAI DIRE SPOR
T!
giorno e arrivando alla sera distrutto;
Samuel Eto’o, invece, gioca (esatto,
gioca, perché ricordo che il calcio è un
gioco!) una partita a settimana e
guadagna €68.493 al mese! È su
questo che bisogna riflettere…
E siccome ai calciatori non bastano i
loro stipendi, devono anche truccare
le partite per poter vincere altri soldi,
infangando così uno sport di interesse
nazionale. Quest’estate infatti, come
nel 2006, è scoppiata la truffa del
Calcioscommesse e si è scoperto che
alcuni giocatori, Masiello (ex giocatore
del Bari ndr) per primo, facevano
egli possiede il Paris Saint-Germain
apposta a giocare male per far perdere
(squadra di calcio professionistico
la propria squadra contro la quale
inscritta al campionato francese
avevano scommesso soldi in
“Ligue 1” ndr), il 40% di “Al
precedenza.
Jazeera” (noto telegiornale asiatico),
Questa e tutti gli altri fattori elencati
il 60% di “Qatar Foundation”, sponsor
in precedenza sono la prova definitiva
ufficiale della squadra FC Barcellona, il
che il calcio, uno degli sport più belli al
20% della squadra inglese Manchester
mondo, si sta disintegrando
City e ultimamente si parla anche di
dall’interno e primo o poi cadrà su se
un possibile acquisto del 40% della
stesso seguito, come tutte le storie,
squadra italiana AC Milan...ma la cosa
dalla parola FINE
imbarazzante è che il suo patrimonio è
Simone Gorlero
stato calcolato ed è pari al doppio del
debito pubblico italiano!
Ma torniamo al discorso degli stipendi
stratosferici dei calciatori; ad oggi il
più pagato è Samuel Eto’o
(€20.000.000 NETTI l’anno) seguito a
ruota da Cristiano Ronaldo
(€14.500.000), Zlatan Ibrahimovic
(€14.000.000), Wayne Rooney
(€11.500.000) e Lionel Messi
(€11.000.000)…cifre stratosferiche
che noi poveri umani facciamo quasi
fatica ad immaginare; in Italia (per
non parlare della Grecia e della
Spagna) un operaio guadagna, se va
bene, €1000 al mese faticando tutto il
I migliori libri che i vostri
prof non vi faranno mai
leggere!
Quale miglior libro per iniziare
se non uno che parla proprio
dell’inizio, di quel nuovo
traguardo che è l’ adolescenza?
Questo libro è consigliato
soprattutto a quelli del primo
anno, poiché i protagonisti
hanno pressappoco la loro età,
ma anche per i più grandi
potrebbe essere una bellissima
lettura basata su avventura,
amicizia (“Stammi vicino” è il
titolo tradotto) per tornare un
po’ indietro con la mente e
ricordare o pensare.
Stand By Me è un racconto di
Stephen King (originariamente
intitolato “The Body”, inserito
nella raccolta “Stagioni
Diverse”) del 1982.
La storia è quella di quattro
amici tredicenni che, durante
quella che potrebbe essere l’
ultima estate passata insieme
(dato che poi uno andrà al
college e via dicendo), vanno
alla ricerca del corpo di un loro
amico che si è perso nei boschi
(è il 1947, c’ erano ancora
boschi abbastanza grandi da
perdercisi dentro).
Così, scappando dal mondo
protettivo degli adulti, si
mettono in marcia affrontando
grandi e piccole difficoltà che, a
poco a poco, faranno perdere
loro l’ ingenuità dei bambini per
il coraggio dei giovani. Quando
si troveranno davanti al
cadavere del loro amico Ray
dovranno prendere una
decisione che cambierà per
sempre le loro vite…
(Se proprio non potete vedere
un libro neanche da lontano
sappiate che da questo è stato
tratto un film veramente
corrispondente alla trama
originale che merita
assolutamente di essere visto.)
La scuola sembra fa!a per insegnare
i lib", non la le!ura. Ecco perché
gli #udenti o$ano leg%re: chi si
a&assionerebbe agli aulici e vetu#i
ma!oni con cui i professo" )erano
$ co#ruire la no#ra cultura? Il
parapen$o senza fili sembra più
a!raente…
Ma ecco la cura! Con questa
rub"ca vi in$"zzeremo verso le
le!ure più piacevoli (ed al tempo
#esso %niali) che conosciamo, al
contra"o dei prof.
En"co Gussoni
RU
BR
ICA
LIB
RI!
Ecco una cosa che in classe
succede veramente di rado:
stravolgere il punto di vista.
“Guida galattica per
autostoppisti” è il capitolo iniziale
di quella che è probabilmente la
migliore trilogia fantascientifica
in cinque libri di tutti i tempi.
Scritto dall’autore umoristico
inglese Douglas Adams nel 1979,
vi insegnerà a guardare alla
natura umana, alla nostra
mentalità ed al nostro modo di
fare terrestre in modo
completamente nuovo attraverso
una narrazione che vi farà spi…
ehm… che farà sussultare la
vostra uretra ad ogni pagina.
Se il male di vivere o lo studio
della personalità di Pirandello
hanno affossato la vostra
relazione con la carta stampata,
ecco un libro che vi tirerà su e
v’insegnerà che vale la pena
vivere o che non si è mai soli,
anche quando si è l’ ultimo umano
rimasto nell’universo (sensazione
che potrebbe non essere del tutto
sconosciuta a molti di noi).
Sicuramente questa storia
fantastica spazzerà via dalla
vostra testa molti stereotipi e
preconcetti ( i topi sono così
stupidi come ci fanno credere?
chi ha creato il mondo? …).
A lasciarvi spiazzati sarà anche la
mirabolante inventiva dell’autore
che usa mille espedienti e
costruzioni geniali per far
apparire normale la cosa più
improbabile ed assurda (non vi
dico di più per non spoilerarvi
proprio tutto).
Insomma, vi renderete conto che,
per essere la terza razza più
intelligente del globo, ne abbiamo
ancora di strada da fare!
(Se, come sopra, siete allergici
alla combinazione inchiostrocellulosa sappiate che l’ omonimo
film non segue esattamente la
trama del libro prendendo spunto
anche dagli altri capitoli della
trilogia in cinque libri).
Il tempo
passa, ma la
musica resta?
In occasione degli EMA una riflessione
sul nuovo panorama musicale.
Qualche giorno fa ci sono stati gli EMA
2012, in diretta da Francoforte, e
immagino che molti di noi li abbiano
visti, e molti, mi auguro, come me, si
sono chiesti dove siano finiti i
protagonisti di storici di questa
“competizione”.
Personalmente ho visto solo Taylor
Swift, Justin Bieber e i One direction,
senza personaggi del calibro di Rihanna,
Katy Perry o tanti altri, presenti sul
panorama musicale da molto tempo!
Cos’è successo?
Innanzi tutto, tanto di cappello alla
Swift che ha vinto ben tre premi (Best
Female, Best live, Best look), così come
l’idolo delle folle Justin Bieber (Best
male, Best world stage, Best pop). Non
critichiamo loro, sono nuovi, freschi, e
non c’è che dire, piacciono. Piacciono a
parecchia gente, e anche coloro a cui
non piacciono proprio, una loro
canzone, in un modo o nell’altro,
riescono a canticchiarla.
Sono belli, talentuosi e giovani, nulla da
dire.
Ma ci mancano i Big, dove sono finiti?
Se ripensiamo a due, tre o quatto anni
fa, artisti del calibro di Beyoncé,
Rihianna, Katy Perry, non potevano
mancare. La gente accendeva la tv, pop
corn alla mano, e tutti intrepidi ad
attendere la performance live di
Beyoncé, con i suoi scatenati balletti
(single ladies è rimasto nella storia),
Katy Perry e i suoi occhioni pieni di
gioia al momento del premio, tutti
ricordiamo la grinta di Rihianna.
E Lady Gaga? Perché la regina
indiscussa dello stile più bizzarro che
esista non è presente nella lista dei
vincitori? Per lei neanche un premio.
Facendo un piccolo salto indietro,
davvero di poco, arriviamo agli EMA del
2009.
Si tengono a Berlino e vediamo, fin da
subito la travolgente Katy Perry in
veste di presentatrice, destreggiarsi
abile tra tutti gli ospiti.
Indelebili le performance rosse fuoco di
Beyoncé, e la presenza di Eminem, così
come la premiazione della Gaga in
quanto ‘Best new act’ o la sexy e
divertente partecipazione della regina
del burlesque Dita Von Teese con la
Perry-presentatrice.
Solo tre anni fa, fra i nomi dei vincitori
c’erano icone mondiali, miti intoccabili
della musica come Eminem, quasi
emblema del rap bianco; come li U2,
protagonisti da più di trent’anni del
panorama musicale in tutto il mondo;
c’erano anche i Green Day, eletti Best
Rock proprio in quel l’anno dopo quasi
un decennio di grandi successi.
E’ strano notare come, ogni generazione
si porti dietro nuovi miti, quasi
lasciando i precedenti nel dimenticatoio.
Tutto ciò lascia pensare a quanto il
tempo scorra, e la musica non sia altro
che un commercio spietato che anno
dopo anno crea e distrugge nuovi idoli
per la massa; massa, spesso, inclemente
e modaiola, presa dall’idolo del
momento che lascia andare, senza
troppi problemi, quello di un attimo
prima.
Esempio di tale mercificazione non sono
forse le star intoccabili candidate ma
non elette degli EMA? Artisti come i
Jonas Brothers: dove sono?
Le mode cambiano, e la musica resta?
Forse.
Mi piace pensare che, ognuno, in realtà
abbia un idolo permanente, di cui
conosce ogni canzone, e che né il tempo
né un nuovo gruppo/ teenager ultra
talentuoso, possa rimuovere.
EMA 2012 : I VINCITORI
Francesca Santoro
La redazione si presenta!
Nome: Fiammetta
Nome: Giandomenico
Cognome: Giola
Cognome: Tripodi
Età / Classe: 17 / IV D
Età / Classe: 16 / IV A
Ruolo nella redazione:
Giornalista
Ruolo nella redazione:
Grafico
Nome: Ilaria
Cognome: Fenaroli
Età / Classe: 17 / II B clas.
(vecchio ordinamento)
Ruolo nella redazione:
Correttore di Bozze e
Giornalista
Nome: Giovanni
Cognome: Negri
Età / Classe: 16 / III A clas.
(nuovo ordinamento)
Ruolo nella redazione:
Giornalista
Nome: Mariarita
Nome: Francesca
Cognome: Colicchio
Cognome: Santoro
Età / Classe: 15 / II A clas.
(nuovo ordinamento)
Ruolo nella redazione:
Giornalista
Età / Classe: 18 / V G
Ruolo nella redazione:
Giornalista
Nome: Simone
Cognome: Gorlero
Età / Classe: 16 / III I
Ruolo nella redazione:
Cronista sportivo
Nome: Enrico
Cognome: Gussoni
Età / Classe: 18 / V A
Ruolo nella redazione:
Curatore Rubrica i
Migliori Libri
Nome: Sara
Cognome: Cusaro
Età / Classe: 17 / IV I
Ruolo nella redazione:
Curatrice Rubrica Arte e
Spettacolo
Nome: Eliana
Cognome: Muccignato
Età / Classe: 16 / III F
Ruolo nella redazione:
Giornalista
L’angolo della Poesia!
E crescendo impari che la felicità non e’
quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni,
quando come gladiatori si combatte il
mondo per uscirne vittoriosi…
la felicità non e’ quella che
affannosamente si insegue credendo
che l’amore sia tutto o niente,. ..
non e’ quella delle emozioni forti che
fanno il “botto” e che esplodono fuori
con tuoni spettacolari…
La felicità non e’ quella di grattacieli da
scalare, di sfide da vincere mettendosi
continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta
di cose piccole ma preziose…e impari
che il profumo del caffè al mattino e’ un
piccolo rituale di felicità, che bastano le
note di una canzone, le sensazioni di un
libro dai colori che scaldano il cuore,
che bastano gli aromi di una cucina, la
poesia dei pittori della felicità, che
basta il muso del tuo gatto o del tuo
cane per sentire una felicità lieve.
una foto per annullare il tempo e le
distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al
telefono, ricevere un messaggio
inaspettato, sono piccoli attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel
cuore, sogni piccoli ma preziosi.
1. Copertina
2. Assemblee 2012: Pochi
ma buoni!
E impari che tenere in braccio un
bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono
quelli che parlano delle persone che
ami…
E impari che c’e’ felicità anche in
quella urgenza di scrivere su un foglio i
tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di
amaramente felice anche nella
malinconia.
(Anonimo)
Ilaria Fenaroli
3. Primini Time
4. E il weekend come lo
passiamo? Con “il sole nel
cuore”!
5. Allarghiamo gli
orizzonti!
6. Gianfranco Ferrè, Ulisse
nella moda
7. Manipolazione Mentale!
8. Calcio e denaro... Un
mix fatale!
9. I migliori libri che i
vostri prof non vi faranno
mai leggere!
E impari che la felicità e’ fatta di
emozioni in punta di piedi, di piccole
esplosioni che in sordina allargano il
cuore, che le stelle ti possono
commuovere e il sole far brillare gli
occhi,
e impari che un campo di girasoli sa
illuminarti il volto, che il profumo della
primavera ti sveglia dall’inverno, e che
sederti a leggere all’ombra di un albero
rilassa e libera i pensieri.
10. Il tempo passa, ma la
musica resta?
11. La redazione si
presenta!
12. L’angolo della Poesia!
E impari che l’amore e’ fatto di
sensazioni delicate, di piccole scintille
allo stomaco, di presenze vicine anche
se lontane, e impari che il tempo si
dilata e che quei 5 minuti sono preziosi
e lunghi più di tante ore, e impari che
basta chiudere gli occhi, accendere i
sensi, sfornellare in cucina, leggere una
poesia, scrivere su un libro o guardare
Vi piace questa nuov
a veste
grafica!?
Vi piace il “Galilei Tim
es”?!
A noi piace, crediamo
in questo
progetto e ci piacereb
be che anche
qualcuno di voi venis
se ad
aiutarci!
SALUTI
RINGRAZIAMENTI
Un saluto va in particolare alla nostra
ex-rappresentate di istituto, Marzia
Giuditta Anelli, che negli scorsi anni
insieme a Manuela Gatti, aveva preso a
cuore il progetto del “Galilei Times”,
come giornalino che unisse più di 1300
studenti!
Un ringraziamento speciale va alla
Vicepreside Ornella Ferrario che ci
permette e ci sprona ogni anno a
continuare questo progetto.
Un grazie anche al nostro Fausto e a
Luca che ci aiutano, volentieri a
stamparlo.
GALILEI TIMES
ANNO II
NUMERO 1
La nostra email:
[email protected]