Razionalizzazione delle applicazioni per l`agilità dell`impresa
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Razionalizzazione delle applicazioni per l`agilità dell`impresa
White paper per le aziende Razionalizzazione delle applicazioni per l’agilità dell’impresa White paper per le aziende Sommario 4 Diventare un’impresa agile 5 Il fattore bloccante: la proliferazione delle applicazioni 5 Le sfide 6 La crescita porta alla proliferazione delle applicazioni 7 Dominare la proliferazione delle applicazioni 8 Applicazioni legacy: una sfida critica 9 Razionalizzare le applicazioni 10 HPE Applications Rationalization 11 Vantaggi della razionalizzazione delle applicazioni con HPE 11Conclusione 12L’autore White paper per le aziende Pagina 3 Le applicazioni stanno impedendo alla vostra impresa di raggiungere l’agilità che vorreste? Come la vostra organizzazione può raggiungere l’agilità necessaria per stare al passo con le mutevoli esigenze del mercato Il presente documento descrive i rischi della proliferazione delle applicazioni e come affrontare un percorso di razionalizzazione. Se migliorare l’agilità, riuscire a dedicare più risorse all’innovazione, ridurre i costi e assicurare l’allineamento dell’IT al business sono fra le vostre principali priorità, Hewlett Packard Enterprise ritiene che dovreste investire in un’iniziativa di razionalizzazione delle applicazioni, il primo passo del vostro percorso di trasformazione delle applicazioni. In un recente sondaggio di Hewlett Packard Enterprise condotto su 700 responsabili di IT e applicazioni nel mondo, oltre due terzi hanno affermato che la strategia relativa alla tecnologia IT della loro azienda è vincolata dal portfolio applicativo in essere.1 Negli anni, le organizzazioni tendono ad acquisire un numero sempre maggiore di applicazioni. Le scelte, seppure sostenute da valide ragioni di business, mancano spesso di una disciplina per rimuovere le applicazioni, obsolete o duplicate, neppure quando sono inflessibili e incapaci di adattarsi abbastanza velocemente alle mutevoli condizioni di business. Non è infrequente che queste vecchie applicazioni possano essere eseguite esclusivamente su sistemi legacy inflessibili. Perciò, nonostante la loro funzionalità sia essenziale per l’azienda, possono rappresentare al tempo stesso un limite operativo. 1 S tudio eseguito da Dimension Research dal dicembre 2010 al gennaio 2011. White paper per le aziende Pagina 4 Diventare un’impresa agile Per poter soddisfare le mutevoli esigenze del business di oggi, le imprese devono trasformarsi. Trasformarsi per incrementare gli investimenti nell’innovazione diventando più competitive sul mercato. Trasformarsi per raggiungere una maggiore agilità e riuscire così a tenere il passo con le mutevoli esigenze di clienti, utenti e partner. Trasformarsi per accrescere la produttività facendo di più con meno risorse in risposta alle condizioni economiche alle riduzioni di budget. Trasformarsi per ridurre i rischi di business e dell’IT. Le imprese aggressive mirano a superare l’attuale periodo di crisi economica raggiungendo una migliore posizione competitiva. Devono evitare qualsiasi compromesso e abbracciare l’innovazione, non solo nello sviluppo dei loro prodotti, ma anche nei loro modelli e processi aziendali. Oggi, la maggior parte dei processi aziendali sono basati sulla tecnologia perciò il reparto IT deve posizionarsi al meglio per poter supportare l’innovazione nell’azienda. La concorrenza, i clienti e la crescita delle informazioni impongono alle aziende di muoversi più velocemente. Con clienti volubili e un mercato che si evolve sempre più velocemente, le imprese devono essere agili. L’IT deve diventare un agente di cambiamento e non un inibitore. Il reparto IT deve trasformarsi per incrementare l’agilità, l’innovazione e la produttività dell’impresa, ma è difficile farlo se deve supportare un portfolio di applicazioni ampio e complesso. Molti reparti IT stanno pianificando la trasformazione affrontando un nuovo ciclo di aggiornamento tecnologico per adottare virtualizzazione, infrastrutture convergenti e cloud. Ma tutte queste strategie tecnologiche si riveleranno più efficaci se si eseguirà prima di tutto un intervento di razionalizzazione applicativa. Per sfruttare una strategia cloud, ad esempio, i reparti IT devono comprendere prima di tutto come le loro applicazioni si comportano in piena sicurezza in un ambiente ibrido. Devono sapere se il valore aziendale fornito da un’applicazione giustifica l’investimento per spostarla nel cloud. Devono sapere se sia necessario modernizzare e aggiornare l’applicazione o sostituirla per supportare la loro strategia cloud. Molte decisioni strategiche in ambito IT tendono a vertere sulle nuove tecnologie, ma i vantaggi di adottare le nuove tecnologie saranno ottimizzati solo, in primo luogo, se si considera come modificare le applicazioni e l’infrastruttura esistenti. Infine, per molte organizzazioni nella presente congiuntura economica tagliare i costi continua a essere un imperativo e ottimizzare la produttività di tutta l’impresa è fondamentale. In questo contesto, l’IT non può più essere visto come un centro di costo, ma deve affermare il suo valore per l’azienda fornendo al tempo stesso la tecnologia necessaria per incrementare la produttività nell’intera organizzazione. I progetti riguardanti l’infrastruttura possono ridurre i costi, ma il ritorno sull’investimento (ROI) per questi progetti sarà meno che ottimale se il portfolio applicativo continua a crescere in modo incontrollato. White paper per le aziende Pagina 5 Il fattore bloccante: la proliferazione delle applicazioni Secondo un recente report compilato da Hewlett Packard Enterprise sui risultati di una ricerca, la maggioranza dei responsabili IT intervistati supportano oltre 500 applicazioni e quasi un quarto oltre 1.000.2 Oggi, il 70-80% dei costi sostenuti per le applicazioni riguardano il supporto degli applicativi legacy, una spesa che richiede risorse altrimenti impiegabili per l’innovazione e la crescita aziendale. Molti CIO vorrebbero invertire questo rapporto, spendendo di più nell’innovazione e meno nelle applicazioni legacy, ma cambiare rotta non è facile. Molte organizzazioni sono diventate piuttosto efficienti nella gestione delle risorse infrastrutturali. Tutti siamo d’accordo che gli assets tecnologici devono essere sostituiti e dismessi quando diventano obsoleti, ma in molti casi questo principio sembra essere applicato solo all’infrastruttura. La disciplina impiegata per gestire l’infrastruttura è applicata raramente alle applicazioni. La diligenza di sapere cosa viene utilizzato, conoscerne il valore e mantenerlo per il periodo di tempo giusto sembra destinata a rimanere estranea all’ambiente applicativo. Un numero sempre maggiore di nuove applicazioni vengono portate in produzione, mentre le applicazioni legacy sembrano non uscire mai di scena. Le sfide Quando il portfolio applicativo è fuori controllo, i reparti IT sprecano molte risorse supportando tecnologie di scarso o nessun valore per il business. Ad esempio, una importante azienda di telecomunicazioni ha verificato di recente che metà del suo budget IT serviva per supportare applicazioni ridondanti, compresi requisiti di infrastruttura, dati e supporto, in più centri regionali. Inoltre, molti reparti IT non sono spesso neppure al corrente di tutte le applicazioni in produzione. Non hanno un inventario e non sanno quante istanze di ogni prodotto possiedono. 3 Molti non conoscono la relazione fra le applicazioni e l’infrastruttura sottostante. Non sanno su quali server le applicazioni sono eseguite e non conoscono le relazioni e le dipendenze fra le applicazioni. Questo rende l’aggiornamento di un’infrastruttura difficoltoso e più costoso del necessario. Dato tutto ciò, non sorprende che non conoscano il total cost of ownership per ogni singola applicazione e non sappiano quale valore ogni applicazione fornisce all’azienda. 2 S tudio eseguito da Dimension Research dal dicembre 2010 al gennaio 2011. 3 olti clienti che hanno usufruito di HPE Portfolio M Rationalization Assessment raggiungono un importante risultato ed un elevato livello di soddisfazione sin dal completamento del processo di valutazione e ricevono l’inventario totale delle loro applicazioni. White paper per le aziende Pagina 6 La crescita porta alla proliferazione delle applicazioni La proliferazione delle applicazioni si verifica di solito nei periodi di crescita, specialmente se non c’è in atto un modello comune di governance applicativa. La crescita può verificarsi in seguito a fusioni e acquisizioni o in conseguenza di una rapida espansione aziendale, come l’ampliamento delle linee di prodotto o l’approdo a nuove aree geografiche. Fusioni e acquisizioni possono creare un problema particolarmente critico. Quando un’azienda acquisisce altre aziende, ma non ne integra la funzione IT, finisce per avere molte applicazioni duplicate. In base a un recente sondaggio di Hewlett Packard Enterprise,2 un terzo degli intervistati ha affermato che almeno il 25% del loro portfolio applicativo deriva da fusioni e acquisizioni. Spesso un piano di integrazione esiste, ma viene abbandonato in seguito all’esaurimento dei fondi. Questa scelta può sembrare un risparmio nel breve termine, ma apre la strada a maggiori costi nel lungo termine, non solo perché si finisce col supportare applicazioni duplicate ma anche perché si finanziano infrastrutture, manutenzione e trasferimenti di dati aggiuntivi fra sistemi. In assenza di fusioni e acquisizioni, anche la rapida crescita decentralizzata può portare alla proliferazione delle applicazioni. Se un’organizzazione lascia a un imprenditore locale la libertà di fare quanto necessario per creare una nuova area aziendale, l’imprenditore inserirà probabilmente soluzioni IT competitive a livello regionale. Se la nuova azienda cresce, crescerà anche la dipendenza dalle soluzioni IT regionali. Ripetete questo processo un po’ di volte in diverse aree geografiche e l’organizzazione finirà con troppe applicazioni e troppi processi aziendali distinti per fare la stessa cosa. In questo scenario, non solo l’organizzazione spende più del necessario dovendo sostenere funzioni duplicate in varie parti del mondo, ma perde tutte le possibili efficienze di scala. Ad esempio, un grosso produttore globale di recente avrebbe voluto portare la produzione dei suoi articoli in varie regioni, ma non è riuscito a farlo perché nelle diverse aree geografiche erano utilizzate applicazioni differenti e le varie sedi non riuscivano a condividere le informazioni critiche. Solo tramite un progetto di razionalizzazione delle applicazioni, sono emersi i costi legati alla mancanza di standardizzazione delle applicazioni in tutta l’impresa. Anche un recente sondaggio di HPE dimostra la stessa cosa: l’80% degli intervistati hanno affermato che il loro reparto IT supporta applicazioni differenti che forniscono funzionalità simili a gruppi o unità aziendali diverse. Anche in assenza di periodi di rapida crescita, la proliferazione delle applicazioni trova il modo di svilupparsi. Quando le unità aziendali ritengono di non avere un supporto sufficiente dall’IT, creano un proprio reparto IT “ombra” e acquisiscono applicazioni direttamente dai fornitori attraverso processi independenti dall’IT. Inoltre, il patrimonio applicativo di una azienda si sviluppa in un percorso di anni, cambi di ruolo e responsabilita’ impediscono spesso un approccio disciplinato in questo ambito. 4 S tudio eseguito da Dimension Research dal dicembre 2010 al gennaio 2011. White paper per le aziende Pagina 7 Dominare la proliferazione delle applicazioni Sembra che una risposta facile alla proliferazione delle applicazioni sia dismettere le applicazioni duplicate o obsolete. In effetti, in un recente sondaggio eseguito da Forrester Consulting, i responsabili IT hanno citato numerose ragioni per le quali le applicazioni dovrebbero essere dismesse: il 53% hanno indicato l’obsolescenza della tecnologia, il 50% l’incapacità delle applicazioni di soddisfare gli attuali requisiti aziendali, il 41% le difficoltà di manutenzione delle applicazioni e il 41% la “totale o parziale ridondanza delle applicazioni”.5 Purtroppo dismettere le applicazioni non è così semplice. La mancanza di familiarità con l’archiviazione e il recupero dei dati di conformità rappresenta un ostacolo importante. Anche quando dispongono di un inventario completo delle loro applicazioni, le organizzazioni di solito non conoscono i costi totali di supporto per ciascuna, che possono includere sviluppo, test, gestione, manutenzione, operazioni e spese di infrastruttura correlate, e neppure il valore che ogni applicazione apporta all’azienda. Senza queste informazioni fondamentali, è difficile decidere quali applicazioni dismettere, se sostituirle o eliminarle. Inoltre, in assenza di un business plan consistente, che disponga la dismissione delle applicazioni, il reparti IT potrebbe trovarsi in una situazione difficile dovendo affrontare utenti scontenti. 5 Aprire la strada alle applicazioni moderne e all’agilità aziendale”, uno studio condotto da Forrester Consulting per conto di HPE, 6 aprile 2010. White paper per le aziende Pagina 8 Applicazioni legacy: una sfida critica Le vecchie applicazioni legacy, che spesso ostacolano le strategie di business e tecnologiche, sono particolarmente difficili da trattare. Migliorarle in modo che soddisfino i nuovi requisiti di business o adottare tecnologie emergenti è spesso molto difficile, se non impossibile. I costi di infrastruttura, specialmente quelli di manutenzione, crescono velocemente, come quelli per le licenze del software e per il supporto dei vecchi prodotti. In molte organizzazioni, i programmatori esperti che conoscevano le vecchie applicazioni hanno lasciato l’azienda e la progressiva riduzione del numero di professionisti con il know-how necessario per mantenere queste applicazioni, mette tali organizzazioni in una posizione sempre più rischiosa. In alcuni casi, i reparti IT modernizzano parzialmente le loro applicazioni legacy con moduli aggiuntivi basati su tecnologie recenti, ad esempio aggiungendo un’interfaccia utente basata sul Web a una vecchia applicazione mainframe. Questo codice aggiuntivo, tuttavia, non solo aggiunge complessità alla manutenzione delle applicazioni, ma il nuovo aspetto può generare un falso senso di sicurezza in merito alla tecnologia sottostante. Analogamente, creare interfacce fra le applicazioni vecchie e nuove può dare origine a sistemi più complessi e difficili da mantenere. Questi interventi disordinati possono mascherare importanti problemi applicativi. White paper per le aziende Pagina 9 Razionalizzare le applicazioni Le organizzazioni lungimiranti implementano iniziative di razionalizzazione applicativa per dominare la proliferazione delle applicazioni. Avviano iniziative indipendenti e imparziali che forniscano una valutazione scrupolosa dell’inventario applicativo, dei costi, delle risorse e del valore, quindi effettuano un’analisi del business e delle strategie tecnologiche per definire la nuova situazione che desiderano implementare. La differenza fra la situazione attuale e la situazione ideale è la base da cui partire per sviluppare un piano di trasformazione delle applicazioni legittimo. Implementare il piano di trasformazione aiuta le organizzazioni a ridurre i costi per le applicazioni, per l’infrastruttura e per i servizi correlati, ampliando il budget disponibile per l’innovazione e i nuovi progetti. In base allo studio di Forrester Consulting, il 91% degli intervistati sono d’accordo, in maggiore o minore misura, sul fatto che “un intervento di consolidamento/razionalizzazione delle applicazioni porterebbe vantaggi”.6 La razionalizzazione delle applicazioni offre ai reparti IT un’istantanea del loro portfolio applicativo: quali applicazioni sono presenti, la tecnologia su cui si basano, il costo reale che rappresentano per l’organizzazione, quali utenti si occupano delle applicazioni e il loro livello di rischio. Inoltre, l’iniziativa di razionalizzazione offre una visione di quale dovrebbe essere il portfolio entro i prossimi tre-cinque anni, comprese le funzioni business target, la curva di costo e un modello per misurare i progressi verso questi obiettivi. In base a una ricerca indipendente di Forrester Research, “l’assessment delle applicazioni aiuta a comprendere il valore che apportano all’azienda, il loro costo e al loro stato, consentendo ai responsabili IT e business di distogliere risorse dall’attività di modernizzazione tattica per destinarle a progetti che sostengono gli obiettivi strategici dell’impresa”.7 6 “Aprire la strada alle applicazioni moderne e all’agilità aziendale”, uno studio condotto da Forrester Consulting per conto di HPE, 6 aprile 2010. 7 alutazione delle applicazioni: le metriche V ottimizzano le decisioni di razionalizzazione, di Phil Murphy, 29 giugno 2010 | Aggiornato il: 19 agosto 2010, Forrester Research, Inc. White paper per le aziende Pagina 10 HPE Applications Rationalization HPE ritiene che, se migliorare l’agilità, riuscire a dedicare più risorse all’innovazione, ridurre i costi e assicurare l’allineamento dell’IT al business sono fra le vostre principali priorità, dovreste investire in un’iniziativa di razionalizzazione delle applicazioni. HPE aiuta i clienti a ridurre la spesa totale correlata alle applicazioni dal 15 al 35% tramite la trasformazione delle applicazioni.8 I servizi HPE Applications Rationalization dimostrano come ottenere questi risparmi seguendo questi passaggi: 1.Mappatura del portfolio applicativo: HPE raccoglie i dati presso l’organizzazione per costruire un inventario delle applicazioni accurato, preciso e ponderato. L’inventario include i responsabili IT di ogni applicazione. 2.Determinazione dell’allineamento al business per ogni applicazione: per ogni applicazione del portfolio, HPE mappa l’applicazione ai processi aziendali e alle sedi di utilizzo. Questa mappa completa rivela le ridondanze identificando le opportunità di consolidamento. 3.Determinazione del costo reale di ogni applicazione: per ogni applicazione del portfolio, HPE determina il costo reale per l’organizzazione, compresi costi come quelli infrastrutturali e operativi (costi IT interni o servizi esterni), licenze, supporto dei software con licenza, supporto diretto delle applicazioni (impiegati IT interni o personale esterno), supporto per la riparazione dei guasti, miglioramenti e piccole modifiche. 4.Allineamento del costo al valore aziendale: HPE suddivide i costi sostenuti per le applicazioni in base alle funzioni aziendali che esse supportano, per comprendere quale parte del budget applicativo globale supporta le risorse umane, la produzione, ecc. 5.Analisi della qualità tecnica e funzionale di ogni applicazione: HPE intervista gli utenti aziendali delle applicazioni per determinare la qualità funzionale, ovvero, la misura in cui ogni applicazione soddisfa le esigenze aziendali per un particolare processo aziendale in una determinata sede. HPE determina la qualità funzionale, che include fattori come facilità di uso, attualità dei dati, integrazione, criticità dell’applicazione per il processo aziendale e se l’applicazione è utilizzata per soddisfare requisiti normativi. Inoltre, HPE intervista il personale del supporto tecnico IT per determinare in quale misura ogni applicazione soddisfa le aspettative degli standard tecnici e delle prassi, come affidabilità, scalabilità, complessità dell’interfaccia, integrità dei dati e rischi di supporto. Questa analisi aiuta a determinare dove ci sono opportunità di cambiamento. La combinazione di qualità funzionale e qualità tecnica è il “valore aziendale” dell’applicazione. 6.Creazione di un ambiente e di una roadmap target: HPE definisce un piano per consolidare e semplificare il portfolio applicativo al fine di ridurre le ridondanze, migliorare l’efficacia e risparmiare sui costi di supporto. Le motivazioni per definire queste iniziative sono basate sul miglioramento della qualità sia tecnica sia funzionale, riducendo i costi di supporto annui, eliminando le ridondanze e colmando gli eventuali vuoti. Il piano include una roadmap di come raggiungere questi obiettivi. 7.Sviluppo del business case: HPE sviluppa un business case per dimostrare il valore aziendale e finanziario della trasformazione del portfolio applicativo e ottenere l’adesione del resto dell’organizzazione alla roadmap. Il business case mostra l’impatto sull’efficienza e l’efficacia dei processi aziendali e anche il tempo che servirà per raggiungere il punto di pareggio sul costo dell’iniziativa. 8 Risultati tipici di HPE Services White paper per le aziende Pagina 11 Vantaggi della razionalizzazione delle applicazioni con Hewlett Packard Enterprise In media, in un progetto HPE Applications Rationalization, ogni dollaro speso nella valutazione identifica 30 dollari di possibile risparmio. Il costo per implementare questi risparmi è tipicamente compreso fra il 20 e il 35% dei risparmi previsti.9 I consulenti per la razionalizzazione applicativa di HPE lavorano per allineare la strategia applicativa e tecnica alla strategia di business, non il contrario. La valutazione e la roadmap risultante non richiedono cambiamenti nelle strategie o nei processi aziendali10 HPE consiglia, al contrario, di cambiare la strategia IT per supportare meglio le esigenze aziendali. Collaborando con HPE si ottiene una valutazione obiettiva del portfolio applicativo. La valutazione, è basata sui benchmark di settore, su HPE Visual Intelligence Tools e sul framework di consulenza leader sul mercato: HPE Agile RightStep® IT Transformation Framework. HPE, grazie alla sua leadership nella tecnologia e nei servizi, all’esperienza nella trasformazione delle applicazioni, nel cloud, nell’automazione, nella mobilità e nella gestione, dispone delle risorse e competenze edeguate per soddisfare le esigenze esclusive del cliente. La roadmap che risulta dal progetto di razionalizzazione applicativa offre piani d’azione individuali per ogni applicazione, basati su costo, rischio, qualità, complessità, valore, età, oltre alle strategie tecnologiche e aziendali. Inoltre, offre un business case che giustifica l’investimento nella modernizzazione e nella trasformazione delle applicazioni. Seguendo la roadmap, i clienti riducono il numero totale delle loro applicazioni e una ottimizzazione delle risorse di infrastrutura e gestione utilizzate per supportarle. Ottengono un quadro chiaro e imparziale del loro inventario applicativo totale, dei costi correlati alle applicazioni e del valore aziendale delle applicazioni. Il risultato è una azienda più agile e flessibile in grado di dominare i cambiamenti del business. Conclusione Molte organizzazioni sono bloccate dalla proliferazione delle applicazioni. Se non vengono introdotte applicazioni nuove, vengono lasciate in essere applicazioni duplicate e applicazioni legacy costose da gestire e supportare. La strategia IT delle organizzazioni è vincolata dal portfolio applicativo. Per diventare più agili, molte organizzazioni desiderano intervenire sulle applicazioni che le bloccano, ma non sanno esattamente quante applicazioni possiedono, non conoscono il loro total cost of ownership e il valore che apportano al business. HPE Applications Rationalization vi consente di compiere il primo passo nel percorso di trasformazione delle applicazioni. Tramite una valutazione indipendente e oggettiva, fornisce ai clienti l’inventario di tutte le applicazioni, i loro costi e il loro valore per l’azienda. Fornisce una descrizione chiara dello stato desiderato per il portfolio applicativo con una roadmap dettagliata su come raggiungerlo, oltre a un business case per ottenere l’adesione dal resto dell’organizzazione alla trasformazione. Non lasciate che un portfolio applicativo ridondante vi impedisca di diventare l’impresa agile che il vostro business richiede. Fate il primo passo verso una maggiore agilità con il progetto HPE Applications Rationalization. 9 Risultati tipici di HPE Services 10 S ebbene, in molti casi, vengono suggeriti miglioramenti nell’aggiornamento dei processi aziendali! White paper per le aziende L’autore Larry Acklin Larry Acklin è membro dell’organizzazione HPE Product Marketing, in cui è responsabile dei servizi globali di modernizzazione delle applicazioni di HPE Services. Acklin vanta oltre 23 anni di esperienza nel campo delle applicazioni, dove ha svolto ruoli di consulenza, gestione, sviluppo e manageriali. Ha contribuito costantemente all’innovazione per HPE, portando ai clienti soluzioni per applicazioni mobili e ideando la prima offerta dell’azienda per la mobilità. Ha fornito consulenza ai clienti HPE su tutti gli aspetti della gestione IT, processi di business, sviluppo e gestione delle applicazioni, in tutti i settori. È stato fondatore di un’organizzazione di sviluppo a oggetti e ha portato in HPE i concetti innovativi di questa tecnologia. Ha lavorato anche come sviluppatore ed ha avviato un’organizzazione di sviluppo Web per la creazione di applicazioni online per i clienti. Acklin ha una laurea in ingegneria elettronica, con specializzazione in software, e ha iniziato al sua carriera sviluppando sistemi integrati per automobili. In seguito è si è dedicato alla programmazione di sistemi per l’impresa, comprese le applicazioni personalizzate missioncritical per alcuni importanti clienti HPE, diventando architetto applicativo. Registrati per ricevere gli aggiornamenti Rate this document © Copyright 2012, 2015 Hewlett Packard Enterprise Development Company. Le informazioni contenute nel presente documento sono soggette a modifiche senza preavviso. Le sole garanzie per i prodotti e i servizi HPE quelle espressamente indicate nelle dichiarazioni di garanzia che accompagnano tali prodotti o servizi. Nulla di quanto contenuto nel presente documento potrà essere interpretato come garanzia supplementare. HPE non è responsabile degli eventuali errori tecnici o editoriali, né delle omissioni contenute nel presente documento. Tutti gli altri marchi di terze parti sono di proprietà dei loro rispettivi proprietari 4AA0-5043ITE, novembre 2015, Rev. 1