Sanità, medico e paziente
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Sanità, medico e paziente
Il Notiziario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini Anno XIII, Numero 1, Gennaio - Marzo 2010 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 – DCB Rimini – Valida dal 05/04/2004 – Aut. del Tribunale di Rimini n. 4/98 del 31 Marzo 1998 Direttore Responsabile: Dott. Giovanni Morolli Coordinatore della Redazione: Dott. Maurizio Della Marchina Segretaria di Redazione: Valentina Aureli Comitato di Redazione: Dott. Sergio Arlotti, Dott. Melchisede Bartolomei, Dott. Girolamo Buono, Dott. Giovanni Cananzi, Dott.ssa Antonella Chiadini, Dott. Stefano De Carolis, Dott. Mauro Giovanardi, Dott. Sergio Grassia, Dott. Saverino La Placa, Dott. Franco Mandolesi, Dott. Giuseppe Raco, Dott. Emilio Rastelli. Stampa: Tipolito Tuttostampa di Giusti e Teodorani Stefano – Rimini sommario EDITORIALE - La “Cybercondria” - Continuità di cura - Sanità, medico e paziente VITA DELL’ORDINE - Prima giornata del Medico e dell’Odontoiatra - Assemblea Ordinaria - Variazioni agli albi - Ricordando i Colleghi FNOMCeO - Serve una laurea per curare i pazienti? Non sempre in Italia ENPAM - Bilancio di previsione Enpam 2010 SANITÀ LOCALE - Il nuovo direttore medico del Presidio Ospedaliero di Rimini-Santarcangelo - Recent avances in tema di burocratizzazione - Criticità nel rapporto fra MMG e medici Ospedalieri - Le “Suites” dell’Infermi RUBRICA LEGALE - Maternità e lavoro Frammento di pilastro con emblema medievale dell’Ordine Ospitaliero degli Antoniani (lettera TAU) Ospitale di Sant’Antonio de Ripa Maris ora presso Chiesa di S.Croce - Via Serpieri - Rimini La fotografia è stata scattata dal nostro “grafico” Dott. Girolamo Buono RUBRICA FISCALE - Dalla finanziaria 2010 e dai decreti collegati CRONACA ED ATTUALITÀ - Ancora sul PSA - Vie alternative di alimentazione: la PEG. - Finalmente qualcosa di buono nella previdenza per i sanitari STORIA DELLA MEDICINA - Arte e medicina. Il ritorno della Misericordia RECENSIONI - Corot e l’arte moderna - Da Braque a Kandinsky a Chagall (Aimé Maeght e i suoi artisti) CORSI, CONVEGNI CONGRESSI E ATTIVITA’ CULTURALI ANNUNCI Che cos’è la saggezza del medico? E’ la capacità di capire un problema clinico alla sua origine, non in un organo, ma in un essere umano. Bernard Lown EDITORIALE La “Cybercondria” Nel mondo attuale e nella cultura contemporanea si tende sempre di più a svalutare i tradizionali saperi professionali e ad esaltare i saperi “fai da te”. A questo fenomeno non sfugge la medicina ed il sapere medico. Sempre più spesso il cittadino (il nostro paziente?) interroga un motore di ricerca per capire la causa di un sintomo che lo tormenta da qualche giorno. Il più delle volte è questo il primo passo che lo porta verso quella che è stata definita la “Cybercondria”. Con questo termine gli psicologi americani hanno definito i danni collaterali provocati dalla pratica sempre più diffusa di usare la Rete come “macchina diagnostica”. Infatti molti dei “cybercondriaci” dopo la prima domanda 2 iniziano una vera e propria ricerca compulsiva sulle gravi malattie che potrebbero essere associate ai loro disturbi. Questo comportamento porta il cittadino (il nostro paziente?) a fare richieste al medico curante di indagini diagnostiche e trattamenti terapeutici con la convinzione della attendibilità delle informazioni ottenute dalla Rete. Come può il medico e la classe medica affrontare il problema? Sicuramente servirebbe una campagna di informazione sostenuta dalla federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e dal Ministero della Salute, che metta in evidenza i limiti della attendibilità delle informazioni che si possono ottenere da Internet. La qualità di molte pagine è bassa e ad occupare i primi posti, nelle risposte dei motori di ricerca, sono i siti più cliccati Continuità di Cura La continuità di cura si riferisce ad un soggetto seguito nel tempo. La continuità di cura ha meno significato per soggetti giovani che in genere godono di buona salute e consultano saltuariamente il medico per problemi isolati. Diverso il caso dei pazienti con malattie gravi o croniche, che sono i principali fruitori, per i quali non si può isolare il presente dal passato e dal futuro. Per questi pazienti sono ugualmente importanti storia - gestione - rapporto di continuità. Riconosciamo tre tipi di continuità dell’assistenza: di informazione (memoria del medico, memoria cartacea, memoria elettronica), di management (medico e specialisti occasionalmente consultati), di relazione. Ma la società cambia ed il medico di medicina generale “isolato” è più raro. Ci sono medicine di gruppo, in rete, guardia medica, distribuzione ospedaliera diretta dei farmaci, assistenza oncologica domiciliare, assistenza infermieristica domiciliare e l’aumento delle malattie croniche significa che i pazienti ricevano assistenza da differenti organizzazioni e differenti e non certamente quelli scientificamente più attendibili. Il singolo medico dovrebbe poi, da parte sua, rafforzare l’“alleanza terapeutica” con il proprio paziente dimostrando una maggiore disponibilità al colloquio, dando risposte, indicazioni, consigli, rassicurazioni. E’ questo il miglior antidoto alla “cybercondia”. Dobbiamo noi medici essere il “motore di ricerca” del nostro paziente. E’ uno sforzo che vale la pena di fare: il maggior tempo dedicato al colloquio medico, parte integrante della visita medica, migliora sicuramente la nostra professionalità ed il rapporto fiduciario con il nostro paziente, facendo nascere in lui la consapevolezza che se sta male è sempre meglio andare dal medico che su Google. Maurizio Grossi discipline e questi cambiamenti frammentano potenzialmente l’assistenza e riducono tutti i tipi di continuità. La risposta alla frammentazione è stata la produzione di linee guida, percorsi di cura, registrazione elettronica dei dati, ma tutto questo va bene per il paziente standard (quello della malattia da libro di patologia medica) ma è diverso per il paziente con problematiche multiple o anche per il paziente di cui non si tengano conto le preferenze nella valutazione dei rischi e benefici. Di fronte a tale complessità ha un ruolo chiaro il giudizio clinico individuale, applicato alla relazione, per cui la relazione di continuità non può essere sostituita da quella di informazione o di gestione. È noto poi come la soddisfazione dei pazienti sia maggiore quando siano seguiti dallo stesso medico. Il paziente con una malattia cronica dà importanza al rapporto di continuità per tre buoni motivi: efficienza (non deve ripetere la storia), efficacia (c’è spazio per coinvolgimento in presa di decisione), fi- EDITORIALE ducia (nel dottore che si assume la responsabilità della cura attuale e futura). La responsabilità del medico è un concetto chiave come già identificato da Balint negli anni ’50, denunciando la “collusione dell’anonimato”, dove medici di medicina generale e specialisti evitavano di prendere le responsabilità per pazienti complessi seguiti da entrambi, ciascuno pensando che il problema del paziente fosse di competenza dell’altro. Cinquant’anni anni dopo di fronte alla frammentazione della cura e assistenza, la conclusione di Balint è ancora vera. I generalisti sono nella posizione migliore per assumere le responsabilità dell’assistenza, della coordinazione e della chiamata a sé per i pazienti più complessi perché fino a quando ci saranno pazienti soddisfatti dei loro medici di medicina generale ci saranno anche MMG soddisfatti dei loro pazienti. A questo scopo è arrivato il momento di discutere di un nuovo modello di organizzazione dell’assistenza negli ambulatori dei MMG. Gianni Morolli Da BMJ, vol 337, 6 sett 2008, pag. 548-549. Sanità, medico e paziente Sanità definisce correntemente un insieme (sistema) di mezzi e persone che tutelano e promuovono la salute di una comunità. La sanità (pubblica o privata) offre al Paese uomini, risorse e strumenti per mantenere o riconquistare la salute. E, se la sanità è un organismo complesso, medico e paziente sono e restano le particelle indivisibili, microscopiche: le cellule che ne costituiscono i tessuti. Il medico clinico svolge sempre più spesso oggi il compito di cerniera con l’istituzione sanitaria globale e aiuta la persona a selezionare i percorsi migliori verso la guarigione. Questo ruolo di frontiera, pur non esaurendosi più negli angusti spazi di un ambulatorio o un reparto ospedaliero, ma avvalendosi al contrario di molteplici possibilità tecnologiche e di collaborazioni professionali, conserva tuttavia un elemento immutabile nel corso dei secoli. Il rapporto personale del medico che ascolta e guida il paziente è il marchio distintivo della nostra professione. Possono mutare gli scenari, il contesto o i riferimenti scientifici, ma le innova- zioni e i differenti modelli organizzativi non annulleranno, nel malato che soffre, la spinta a cercare un punto di riferimento: un’altra persona competente e capace di ascoltare, interpretare e alleviare il suo disagio. Sotto questo profilo, il termine sanità, così come oggi lo coniughiamo, contiene qualche elemento che genera diffidenza sia nel medico, sia nel paziente. La sanità è grande, a volte sproporzionata rispetto alla comprensione e ai naturali timori dell’individuo; possiede una intrinseca inerzia che può generare ritardi e problemi spesso evitabili; infine si occupa sovente più di categorie e quantità, piuttosto che di singoli. Sarebbe tuttavia improponibile la rappresentazione di due modelli contrapposti, uno clinico-individuale, l’altro strutturato-impersonale. La salute di una popolazione non è descritta né risolta da una dicotomia di questo tipo. Nel confronto con l’istituzione sanitaria, tuttavia, non è solo il singolo malato l’unico anello debole. A volte anche il medico opera in condizioni di frustrazione e difficoltà. In questo senso il medi- Riceviamo e pubblichiamo co clinico spesso è alle prese tanto con la malattia quanto con il sistema sanità. A volte, paradossalmente, entrambi i termini possono risultare di problematico approccio: come mettere insieme la fiducia e l’aspettativa del paziente con 3 la sostenibilità e l’efficienza del sistema sanitario? Come conservare operatori sanitari (medici e non) soddisfatti dei loro adempimenti quotidiani, del loro lavoro? E come, viceversa, impedire il loro decadimento, il soccombere tra due legittime (sebbene a volte apparentemente opposte) esigenze rappresentate dal cittadino ammalato e dall’organizzazione sanitaria? Così come viene chiesto ai medici di salvaguardare la sostenibilità del sistema sanitario, intervenendo presso i cittadini-pazienti, allo stesso modo dovrebbe essere garantita ai medici eguale salvaguardia. Il carico di responsabilità culturali, professionali e burocratiche, che grava sulle nostre spalle, mina l’equilibrio del trinomio sanitàmedico-paziente, affidandoci un ruolo spesso disagevole e tutt’altro che privilegiato. Luigi Casadei MMG VITA DELL’ORDINE Prima giornata del Medico e dell’Odontoiatra Assemblea Ordinaria dell’Ordine sabato 27 marzo 2010 presso il Centro Congressi SGR di Rimini, Via Chiabrera, 34 ore 9.00 Saluto del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Rimini Dott. Maurizio Grossi Intervento del Vescovo della Diocesi di Rimini Mons. Francesco Lambiasi Intervento del Prefetto di Rimini Dott. Vittorio Saladino Intervento del Sindaco di Rimini Dott. Alberto Ravaioli 4 Intervento del Presidente FNOMCeO Dott. Amedeo Bianco Cerimonia del Giuramento di Ippocrate nuovi iscritti anno 2009 Consegna medaglie 50°, 60°e 65° di Laurea ore 12.00 ASSEMBLEA ORDINARIA DELL’OMCeO Relazione del Tesoriere Bilancio Consuntivo 2009 Variazioni al Bilancio di Previsione 2010 Varie ed eventuali ore 13.00 buffet Sei pregato vivamente di intervenire e, nel caso d’impossibilità a partecipare di persona, Ti invito a rilasciare delega ai Colleghi, ai sensi dell’art. 24 del Cap. II del DPR 5/4/1950 n. 221. Il Presidente Dott. Maurizio Grossi Variazioni agli Albi Delibera Consiglio Direttivo seduta del 9 novembre 2009 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. GALLETTI Marco da ODM Bologna Dott. ssa MUSSONI Linda da ODM Ferrara Dott. ssa TIEZZI Alessandra da ODM Forlì – Cesena Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. ssa PATRIGNANI Lucia per decesso 24.10.09 NULLA OSTA al trasferimento: Dott. NINOTTA Umberto a ODM Genova Dott. NINOTTA Gaetano a ODM Genova Dott. TAFA’ Alfredo a ODM Bologna Albo Medici Chirurghi nr. 1616 Albo Odontoiatri nr. 319 Delibera Consiglio Direttivo seduta del14 dicembre 2009 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. AL KURUI Shihab da ODM Bolzano Dott. FRISOTTI Ennio Claudio da ODM Modena Dott. GUIDI Alessandra da ODM Bologna Iscrizione ALBO ODONTOIATRI: Dott.ssa SIMONI Mimoza di Montegridolfo Dott. FRISOTTI Ennio Claudio da ODM Modena NULLA OSTA al trasferimento: Dott. ANDREANI Alessandro a ODM Modena Dott. BACCHELLI Claudio a ODM Verona VITA DELL’ORDINE Dott. STACCHINI Sandro a ODM Parma Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. ANDREANI Alessandro per trasferimento a ODM Modena Dott. CORNELINI Roberto per decesso 06.12.09 Dott. D’AMATO Nicola per cessata attività Dott. GENTILINI Cesar Luis per cessata attività Dott. NINOTTA Gaetano per trasferimento a ODM Genova Dott. NINOTTA Umberto per trasferimento a ODM Genova Dott. TAFA’ Alfredo per trasferimento a ODM Bologna Cancellazione ALBO ODONTOIATRI: Dott. CORNELINI Roberto per decesso 06.12.09 Albo Medici Chirurghi nr. 1612 Albo Odontoiatri nr. 320 Delibera Consiglio Direttivo seduta del 28 dicembre 2009 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI: ARDUINI CORRADO da ODM Pesaro Urbino BARBAGLI ROBERTO da ODM Pesaro Urbino BARTOLETTI FRANCA da ODM Pesaro Urbino BASTA FRANCESCA da ODM Pesaro Urbino BERARDI BRUNO da ODM Pesaro Urbino BRUNELLI NICOLETTA da ODM Pesaro Urbino CAMPIDELLI ORLANDO da ODM Pesaro Urbino CAPPELLA LUIGI da ODM Pesaro Urbino CARLETTI NICOLETTA da ODM Pesaro Urbino CESARETTI FABIO da ODM Pesaro Urbino CESARI MARIA RITA da ODM Pesaro Urbino FABBRANI FABIA da ODM Pesaro Urbino FRATERNALI FERRUCCIO da ODM Pesaro Urbino GIULIANI ELISA da ODM Pesaro Urbino LATTANZI AMBROGIO da ODM Pesaro Urbino LATTANZI MARIA CINZIA da ODM Pesaro Urbino MARANI LORENZO da ODM Pesaro Urbino MARANI PAOLO da ODM Pesaro Urbino MOH’D SULIMAN SAIDEN SALLIM FARAJ da ODM Pesaro Urbino PERILLO ROSSELLA da ODM Pesaro Urbino PILLITU ALFREDO da ODM Pesaro Urbino RINALDI GRAZIANO da ODM Pesaro Urbino SACCOMANDI WALTER da ODM Pesaro Urbino TERZI GIORGIO da ODM Pesaro Urbino TROMBINI GIORGIO da ODM Pesaro Urbino VENTURI SEBASTIANO da ODM Pesaro Urbino ZANCHINI STEFANO da ODM Pesaro Urbino Iscrizione ALBO ODONTOIATRI: LATTANZI AMBROGIO da ODM Pesaro Urbino Cancellazione ALBO MEDICI PISCAGLIA GIOVANNA per cessata attività STACCHINI SANDRO per trasferimento ad ODM Parma Albo Medici Chirurghi nr. 1637 Albo Odontoiatri nr. 321 Delibera Consiglio Direttivo seduta del 18 gennaio 2010 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. COMETA Gaetano da ODM Taranto Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI : Dott. ZANOTTI Guglielmo per cessata attività Iscrizione ALBO ODONTOIATRI: Dott. BAFFONE Mattia di Rimini Dott. BARTOLUCCI Mattia di Riccione Dott. ssa CHIARABINI Ilaria Beatrice di Rimini 5 Dott. ssa COSTA Laura di Misano Adriatico Dott. QUERZE’ Marco di Cattolica Dott. SAMBUCO Alessandro di Riccione Dott. ssa VALLI Veronica di Sant’Agata Feltria Albo Medici Chirurghi nr. 1637 Albo Odontoiatri nr. 328 Delibera Consiglio Direttivo seduta del 15 febbraio 2010 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. TORDI Dario da ODM Trento Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI: Dott. BACCHELLI Claudio per trasferimento a Verona Iscrizione ALBO ODONTOIATRI : Dott. BARBIERI Matteo da ODM Pesaro-Urbino Dott. VENTURI Mattia di Pennabilli Albo Medici Chirurghi nr. 1637 Albo Odontoiatri nr. 330 VITA DELL’ORDINE - FNOMCEO Ricordando i colleghi Gianfranco Bustacchini (1939 - 2009) Nato a Ravenna il 24.04.39, laureatosi in Medicina e Chirurgia a Bologna il 3.12.64, ha conseguito la Specializzazione in Radiologia e Medicina Nucleare a Parma il 3.3.70. Ha lavorato presso la Radiologia dell’Ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna, e, dopo aver ottenuto l’idoneità a Primario nel 1976, si è trasferito all’Ospedale di Sant’Arcangelo di Romagna come Primario di Radiologia, proseguendo poi la sua carriera in tale ruolo presso l’Ospedale Infermi di Rimini, e gli Ospedali di Cattolica e Riccione. Dopo il pensionamento, ha collaborato con la Casa di Cura “Villa Maria” di Rimini come responsabile della Radiologia, fino alla morte improvvisa avvenuta il 5 ottobre 2009. Da queste pagine io lo saluto come “giusto davanti a Dio”, perché per tutta la sua vita ha esercitato la professione medica con spirito di disponibilità e donazione, non facendo mai mancare il calore umano nel rapporto con pazienti e collaboratori. Dopo la sua ordinazione a Diacono Permanente della Chiesa di Rimini, il 25 settembre 2004, ha testimoniato ancor più, attraverso il suo impegno come medico, il cammino di fede compiuto. La chiamata improvvisa del Padre certo non lo ha sorpreso impreparato, perché ha potuto presentarsi a Lui in serenità e gioia, come Servo che ha compiuto il suo dovere fino in fondo con gratitudine. La moglie Licia Mazzoni Roberto Cornelini (1954 – 2009) L’otto dicembre scorso è scomparso prematuramente il Dott. 6 Roberto Cornelini. Laureato nel 1979 in Medicina e Chirurgia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Diploma in “Clinical Periodontology” presso l’Università di Goteborg nel 1997. Ha preso parte a progetti di ricerca in collaborazione con le Università di Buffalo, Goteborg, Berna e Londra. Socio attivo dell’Accademy of Osseointegration e della Società Italiana di Chirurgia Orale. Membro dell’European Board of Oral Surgery, Fellow ITI. Presidente della Società Italiana di Chirurgia orale ed Implantologia. Professore a.c. presso l’Università di Genova. Reviewer del Journal of Periodontology, Journal of Oral Maxillofacial Implants e del Journal of Clinical Periodontology. Autore di 70 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. Ci uniamo alla famiglia nel ricordo del collega ed amico. I dentisti Serve una laurea per curare i pazienti? Non sempre in italia Il tono volutamente polemico di questo titolo affonda le radici nelle affermazioni che i NAS e la CAO insieme al Ministero della Salute e l’Università hanno fatto per denunciare il fenomeno dell’abusivismo sanitario: da un lato gli abusivi puri completamente senza titoli e quindi sconosciuti agli Ordini e al fisco dall’altro l’inquietante fenomeno delle lauree false in odontoiatria e medicina acquisite non studian- do ma con denaro e qualche viaggio. L’allarme è quindi di tutela della salute pubblica e di chi la professione la fa sul serio e anche di chi vede i propri figli faticare per superare il test di ingresso e studiare OMCEO - ENPAM duramente per superare gli esami. Non è solo la consueta furbizia con cui dobbiamo confrontarci in tutte le professioni ma un’attività delinquenziale che comporta danni per la salute, danni per l’immagine di tutti i medici e concorrenza sleale nei riguardi di chi investe e paga le tasse nella propria professione. Si stima che i falsi dentisti in Italia siano 15.000 e i NAS a fianco degli Ordini dei Medici in questa importante battaglia di civiltà scoprono e chiudono in media una studio ogni tre giorni; ma se l’abusivo si fornisce di un a laurea comprata ma legalmente riconosciuta ci troviamo di fronte ad un’incompetente scorretto legalmente non punibile. I Nas ricordano che nelle loro attività ispettive sono stati identificati anche falsi fisioterapisti, sedicenti dottori di medicina estetica, dietologi, falsi infermieri,ed è evidente che le carenze culturali di questi personaggi possono provocare danni gravissimi all’incauto paziente. L’esercizio abusivo di una professione sanitaria oltre che un reato in senso stretto è un reato etico perché contro la persona e come tale rientra fra le tutele che l’Ordine dei Medici deve ai cittadini. Per tutto questo il problema, che sta cambiando di caratteristiche in questo periodo, dev’essere monitorato con la massima attenzione, sfruttando tutte le sinergie che gli Ordini i Nas e l’Università possono mettere in atto. Giovanni Cananzi Bilancio di previsione enpam 2010 Si è svolto a Roma il 28.11.2009 il Consiglio nazionale per il bilancio di previsione ENPAM 2010. L’avanzo economico 2009 è stato di euro 1.156.786.400, l’avanzo previsto per il 2010 è di euro 905.969.900. Sono emerse alcune criticità per il futuro dell’Ente: 1. Demografica (gobba previdenziale - longevità crescente) 2. Economico fiscale (crisi recessiva - rendimento del patrimonio-incremento reddito professio7 nale e fiscalità) 3. Previdenziale (repentino spostamento della sostenibilità economica da 15 a 30 anni. La legge 335/95 dispone che gli enti privatizzati devono assicurare la stabilità di gestione per almeno 15 anni mediante bilanci tecnici redatti ogni 3 anni; con la Finanziaria 2007 si è spostato questo termine a 30 anni). Gobba Previdenziale: i pensionati della Fondazione sono destinati ad aumentare considerevolmente quando l’attuale generazione dei cinquantenni lascerà il lavoro tra il 2015 e il 2025. Scenario Longevità: aumento di 3 mesi nell’aspettativa di vita per ogni anno che passa. A 65 anni si hanno statisticamente ancora 18 anni di aspettativa di vita se maschi e 21 e mezzo se femmine. Tutto ciò porterà ad uno squilibrio per la tenuta collettiva del sistema se si vivrà più a lungo di quanto previsto statisticamente anni prima. La gamma dei possibili interventi per garantire l’equilibrio nel tempo sono: • maggiore redditività del Patrimonio • minore tassazione del Patrimonio • maggiore contribuzione • minori Prestazioni • aumento dell’età pensionabile. Il consiglio per garantire stabilità sarebbe di abbandonare il metodo retributivo (ogni mese determino la mia pensione di domani) e di adottare il metodo contributivo (determino la mia pensione solo al momento del pensionamento in base all’aspettativa di vita residua). Invece l’Ente non vorrebbe adottare il contributivo ma intervenire sui parametri che definiscono il metodo retributivo: i contributi - il loro rendimento - l’indicizzazione - l’età del pensionamento - la rivalutazione. La soluzione strategica sarebbe di promuovere e diffondere l’esigenza dell’integrazione previdenziale tempestiva e di aumentare la contribuzione anche permettendo ai singoli iscritti di variare autonomamente la aliquota contributiva nel corso della loro vita professione. ENPAM - SANITÀ LOCALE Per catturare l’attenzione l’Ente ha pensato di spedire annualmente ad ogni iscritto la “BUSTA ARANCIONE” con il rendiconto dei contributi versati e la proiezione della prestazione corrispondente. Passando alle cifre vi espongo i dati di previsione di entrate ed uscita dei vari fondi. Quota A Previsione 2009 Previsione 2010 Entrate euro 356.050.000 Entrate euro 362.900.000 (+2,15%) Uscite euro 185.960.000 Uscite euro 199.500.000 (+8,71%) Quota B Previsione 2009 Previsione 2010 Entrate euro 275.170.000 Entrate euro 291.925.000 (+2,10%) Uscite euro 39.670.000 Uscite euro 50.620.000 (+28,08%) Fondo dei Medici di Medicina Generale Previsione 2009 Previsione 2010 Entrate euro 900.300.000 Entrate euro 991.100.000 (+1,42%) Uscite euro 652.000.000 Uscite euro 669.800.000 (+3,95%) Fondo degli Specialisti Ambulatoriali Previsione 2009 Previsione 2010 Entrate euro 249.550.000 Entrate euro 269.270000 (+1,73%) Uscite euro 166.400.000 Uscite euro 174.900.000 (+8,16%) Fondo degli Specialisti Esterni Previsione 2009 Previsione 2010 Entrate euro 45.325.000 Entrate euro 41.360.000 Uscite euro 45.250.000 Uscite euro 48.820.000. Al termine dell’Assemblea Bilancio di Previsione 2010 è stato approvato a larga maggioranza 8 con una astensione ed un voto contrario. Franco Mandolesi Dr. Stefano Busetti Il nuovo direttore medico del Presidio Ospedaliero di Rimini-Santarcangelo Metodo e determinazione sono le parole chiave che lo contrad-distinguono. Due doti non da poco soprattutto per chi, come lui, ha un ruolo ospedaliero direttivo così importante. E soprattutto se entrambe vissute in positivo nell’affrontare i problemi per riuscire a trovare la soluzione migliore. Proprio la tenacia lo ha condotto alla medicina: racconta che fin da ragazzo era attirato dallo studio scientifico dell’uomo. L’uomo in generale, tanto è vero che, se avesse fatto il clinico, sarebbe stato internista o medico di famiglia. Dopo la laurea a Bologna e la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, viene assunto nella direzione sanitaria all’ospedale di Ravenna, dove rimane fino al 2007. Passa poi a dirigere l’ospedale di Sassuolo (MO) a gestione mista pubblico-privato. Una grossa esperienza che lo ha arricchito non poco, professionalmente parlando. È a Rimini da pochi mesi dove è subentrato al dr. Paolo Masperi, passato a dirigere il Polo di Area Vasta di Pieve Sestina. Ha già le idee chiare ed elenca le tre sfide maggiori nel breve periodo: • l’apertura del primo piano del nuovo Palazzetto dell’Emergenza Urgenza, prevista a inizio 2011, con i servizi di Pronto Soccorso anche Ortopedico e diagnostiche annesse e la Medicina d’Urgenza; • il consolidamento del Centro Unico di Pieve Sestina SANITÀ LOCALE dove, dopo Laboratorio Analisi e Officina Trasfusionale si concentreranno i Servizi Economali e i Magazzini Farmaceutici; • l’annessione dei sette Comuni dell’Alta Valmarecchia, 320 kmq di territorio montano con 18mila abitanti, i relativi servizi territoriali e l’ospedale di Novafeltria. Per l’ospedale di Rimini (450 posti letto più 80 di Day Hospital) è imminente la nuova Unità Operativa di Ematologia e il progetto del nuovo Day Hospital Oncologico. Per l’ospedale di Santarcangelo (80 posti letto), oltre alla nuova palestra riabilitativa gestita da Luce sul Mare, arriveranno nuovi poliambulatori e un nuovo servizio di endoscopia. Dal punto di vista organizzativo, il dr. Busetti punta al consolidamento degli otto Dipartimenti ospedalieri ma farà in modo di migliorare i percorsi assistenziali sia interni che fra ospedale e territorio, soprattutto per la cronicità. Il Busetti privato confessa che, nel poco tempo libero che gli rimane, si dedica alla famiglia e alla lettura ma ama molto il viaggiare itinerante e fare sport, come tennis e sci tassativamente di fondo, a contatto con la natura e il silenzio che ha imparato ad apprezzare in mare con la sua barca a vela. Antonella Chiadini Recent advances in tema di burocratizzazione Ai medici di medicina generale e agli ospedalieri è pervenuto recentemente un documento da parte dell’INAIL che ha per oggetto la Denuncia/ segnalazione di malattia professionale, accertata o semplicemente sospetta. La lettera, che lamenta la scarsezza delle segnalazioni di malattia professionale pervenute dal bacino della provincia di Rimini rispetto ad altri distretti, fa riferimento al DPR 1124 / 1965, al D Lgs 38/2000, alla G.U n 70 del 22/3/2008. Tali norme sanciscono l’obbligatorietà della assicurazione per le malattie professionali, gli obblighi di denuncia da parte del datore di lavoro - con riferimento alle condizioni lavorative - e l’obbligo di denuncia-refertazione medica , e aggiornano l’elenco delle malattie professionali. Alla lettera è allegato un esemplare di modulo - Modulo 92 bis, che deve essere compilato da parte del medico che constata la malattia professionale, in aggiunta alla consueta segnalazione su modulo INAIL (primo certificato) L’INAIL gestisce una Banca-dati, grazie alla quale può redigere un Registro Nazionale delle malattie causate da lavoro. Al medico di medicina generale ed al medico ospedaliero che constatano e segnalano una malattia professionale, o anche la possibilità della medesima, sarà dunque assegnata anche la compilazione di un modulo supplementare, strumento ritenuto utile per la redazione di quel Registro Nazionale. Sulle due facciate il medico di medicina generale, come pure quello di reparto ospedaliero, dovrà riporta- 9 re i propri dati personali, dovrà ripetere i dati anagrafici completi del lavoratore, integrati dalle notizie inerenti al rischio professionale specifico. Dovrà annotare le diverse attività lavorative svolte anche in passato includendo nome e ragione sociale delle diverse ditte, settori lavorativi, mansioni svolte, periodi in cui sono state svolte. Se pure non è frequente imbattersi nella malattia professionale, la compilazione di questo documento presumibilmente richiederà non meno di un quarto d’ora, tra trascrizione dei dati e ascolto del paziente che cerca di rammentare le varie aziende per cui ha lavorato, per quanto tempo vi è rimasto e quali incarichi abbia svolto. E’ ragionevole chiedersi se, per la compilazione del proprio Registro, della cui importanza statistica e prevenzionale non si dubita, l’INAIL non possa facilmente attingere ai dati in possesso dei suoi funzionari, cioè agli elementi trasmessi nella certificazione di malattia e, più in particolare, a quelli che emergono dal colloquio con il lavoratore, quando questi viene convocato- come è prassi - presso gli ambulatori dell’ ente. Sergio Grassia SANITÀ LOCALE - RUBRICA LEGALE Criticità nel rapporto fra mmg e medici ospedalieri Riceviamo e pubblichiamo Ringraziando per l’attenzione, vorrei riproporre attraverso le pagine del Notiziario, un annoso problema che vede il cittadino vittima di una difficoltosa comunicazione fra medici del territorio e medici ospedalieri. In tutti i locali della nostra Asl vi sono cartelli che recitano “per evitare che il cittadino debba tornare dal proprio medico di medicina generale, lo specialista è tenuto a prescrivere direttamente le ulteriori prestazioni che ritenga necessarie per meglio rispondere al quesito posto dal curante.” Si tratta di una indicazione che sembra scaturire diret10 tamente dal buon senso e che non possa dare adito a difficoltà. Non è così. Per motivi a me ignoti, ancora oggi moltissimi colleghi ospedalieri omettono di rilasciare al paziente la prescrizione (impegnativa) per gli accertamenti necessari, e invitano il paziente a recarsi presso il proprio medico di famiglia per la trascrizione delle richieste su apposito ricettario (l’impegnativa, appunto). Questo comportamento genera un forte disagio al paziente, che è costretto a perdere tempo per procurarsi un pezzo di carta (l’impegnativa) recandosi dal suo medico di famiglia, e al medico di famiglia che si vede costretto a trascrivere le richieste del col- Le “Suites” dell’Infermi Parliamo di sanità nella civilissima Rimini. Resistono ancora all’ospedale Infermi le suites della Medicina I e II. Sei stanze per 36 posti letto su 84. Le medicine in ogni ospedale sono divisioni ad alta affluenza e insieme alle divisioni di chirurgia generale sono i pilastri di ogni buon ospedale, senza togliere nulla a tutti gli altri reparti. Rimini ha inoltre un’acquisita vocazione all’ospitalità. Ergo le medicine sono i nostri biglietti da visita non solo per gli indigeni, ma anche per i nostri ospiti congressuali, culturali, balneari. Capita che un tizio venga a Rimini per visitare la mostra di pittura a Castelsismondo o per visitare il Duomo rinascimentale o per la stagione dei bagni, ha un malore, viene ricoverato, scalogna vuole, in una “suite” a sei letti dell’Infermi: dagli altari alle polveri, dalla Maternità e lavoro lega ospedaliero assumendo una funzione di segretariato poco consona al ruolo professionale. Per assurdo capita spesso che il medico ospedaliero dia l’appuntamento al paziente per l’esecuzione della prestazione diagnostica richiesta e che, allo stesso tempo, obblighi il cittadino a recarsi dal Mmg per il rilascio dell’impegnativa. Questo è noto a tutti gli operatori sanitari della nostra ASL, dal direttore generale al giovane tirocinante. Tutti concordano nel trovare assurda questa situazione, ma nessuno sembra in grado di cambiarla. Giancarlo Ambrosini MMG bellezza alla bruttezza. Non è una buona immagine per la città in toto. Non è mia intenzione sollevare alcuna polemica visto che è in programma un massiccio intervento da parte dell’azienda sanitaria all’Ospedale Infermi, ma mi auguro che si completino al più presto i lavori per i nuovi padiglioni e si possa finalmente mettere mano anche alle “suites” delle medicine dell’Infermi. Gianni Morolli Le tutele sanitarie Quando il lavoro svolto non comporta rischi particolari e la gravidanza procede senza problemi, la lavoratrice ha diritto ad un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che inizia due mesi prima e termina tre mesi dopo il parto (congedo di maternità). Oltre a questo, il D.Lgs. n. 151/2001 prevede altre forme di tutela: • l’astensione anticipata dal lavoro in caso di gravi complicanze della gravidanza o di malattie RUBRICA LEGALE preesistenti che potrebbero essere aggravate dallo stato di gravidanza; il cambio di mansione della lavoratrice nel caso di condizioni di lavoro che possono rappresentare un rischio per la salute della donna o del bambino; • l’astensione anticipata dal lavoro qualora il cambio di mansione non sia possibile; • l’astensione tre mesi prima del parto in caso di lavori gravosi e pregiudizievoli in relazione all’avanzato stato di gravidanza (anticipo di un mese del congedo di maternità). Congedo di maternità Per congedo di maternità (già astensione obbligatoria) si intende il periodo di interdizione obbligatoria delle lavoratrici madri al lavoro. In termini generali è vietato adibire al lavoro le donne: a. durante i due mesi prima della data presunta del parto; b. ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra lo data presunta e lo data effettiva del parto; c. durante i tre mesi dopo il parto (il conteggio parte dal giorno successivo a quello del parto); d. durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto sia avvenuto anticipatamente rispetto alla data presunta. Tali giorni sono aggiunti al periodo successivo. Prima dell’inizio del periodo di divieto di lavoro, lo lavoratrice deve consegnare al datore di lavoro e all’istituto erogatore dell’indennità di maternità il certificato medico indicante lo data presunta del parto. La lavoratrice è tenuta inoltre a presentare, entro 30 giorni dal parto, il certificato di nascita del figlio oppure una dichiarazione sostitutiva. Rispetto alla precedente impostazione, lo legge riconosce alla lavoratrice lo possibilità di utilizzare un margine di flessibilità nella decorrenza del congedo rispetto alla data presunta del parto. • Flessibilità del congedo di maternità 11 Le lavoratrici, dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati, hanno lo facoltà di utilizzare in forma flessibile il congedo di maternità, astenendosi dal lavoro a partire dal mese precedente lo data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto. Per ottenere lo flessibilità va presentata apposita domanda al datare di lavoro e all’INPS (o all’Ente di appartenenza nel caso di dipendenti pubbliche) corredata delle seguenti certificazioni sanitarie da acquisire nel corso del settimo mese di gravidanza: • certificato dello specialista ginecologo che opera in una struttura sanitaria pubblica o in regime privato preaccreditato (già convenzionato) attestante che l’opzione di rimanere al lavoro in gravidanza per un ulteriore mese non arreca pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro; • certificato del medico competente nominato dal datore di lavoro, nei casi in cui lo lavoratrice è sottoposta a sorveglianza sanitaria (visite mediche preventive e periodiche) a motivo dei rischi lavorativi o nel caso in cui, pur non svolgendo lo lavoratrice una mansione per lo quale è prevista lo sorveglianza sanitaria, in azienda è presente lo figura del medico competente. Qualora in azienda non sia prevista la figura del medico competente, lo specialista ginecologo, sulla base delle informazioni fornite dalla lavoratrice, valuta anche la compatibilità delle mansioni e delle relative modalità di svolgimento, ai fini della tutela della salute della gestante e del nascituro, incluse le modalità di raggiungimento del posto di lavoro. Da notare che, nel caso considerato prima - cioè qualora in azienda non sia previsto il medico competente - l’INPS richiede una dichiarazione scritta del datore di lavoro che attesti la non obbligatorietà della sorveglianza sanitaria per la lavoratrice, stante la mansione svolta. Da ciò emerge che la flessibilità può essere concessa presentando una o entrambe le certificazioni sanitarie richiamate e in assenza di: • condizioni patologiche che pongano a rischio la salute della lavoratrice e/o del nascituro; • provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro emesso dalla Direzione Provinciale del Lavoro; • rischi lavorativi che pregiudichino la salute della lavoratrice e/o del nascituro; RUBRICA LEGALE • controindicazioni allo stato di gravidanza riguardo alle modalità per il raggiungimento del posto di lavoro. La Gravidanza a rischio Sono denominate a rischio quelle gravidanze nelle quali esistono condizioni patologiche o fattori di rischio che possono compromettere la salute o la vita della madre, del feto o di entrambi. Queste condizioni patologiche sono alla base della morbilità e della mortalità materna fetale e neonatale oggi notevolmente diminuite anche grazie alla messa in atto di misure preventive che mirano ad aiutare il buon andamento della gravidanza anche tenendo conto del fatto che alcune attività lavorative possono aggravare patologie preesistenti o patologie che insorgono in gravidanza. I fattori di rischio possono essere: 1. situazioni che esistono prima ancora del concepimento e possono essere: legate a situazioni locali dell’apparato genitale (malformazioni uterine, pregressi interventi all’utero, infezioni genitali, pregressi aborti e parti prematuri, pregressa morte endouterina), oppure a malattie di altri apparati od a particolari condizioni (età < 17 anni o > 35 anni, uso di droghe o alcool, cardiopatie, ipertensione, epatopatie e nefropatie gravi, malattie endocrine e metaboliche, malattie autoimmuni); 2. complicazioni che possono insorgere nel corso della gravidanza: minaccia d’aborto, infezioni, riscontro di malformazioni fetali, gestosi, gravidanza gemellare, minaccia di parto pretermine, deficit di accrescimento fetale, poliidramnios e oligoidramnios, placenta previa, diabete gestazionale. In definitiva una gravidanza a rischio deve essere sottoposta ad attenta vigilanza. Per le malattie preesistenti è importante in fase pre-concezionale identificare tutte quelle condizioni che possono rendere difficile una gravidanza (diabete latente, ipertensione, epatopatie, 12 ecc.) e cercare di compensarle prima dell’inizio di questa. Durante la gravidanza poi è fondamentale l’esecuzione di tutti i controlli necessari, il rispetto delle norme igieniche e alimentari e la valutazione della situazione lavorativa perché non ne comprometta ulteriormente il buon andamento ed esito. La procedura per la tutela della lavoratrice madre con gravidanza a rischio La lavoratrice in possesso di un certificato attestante gravi complicanze della gravidanza o malattie preesistenti che possono peggiorare con la gestazione, rilasciato dallo specialista ginecologo che opera in una struttura sanitaria pubblica o in regime privato preaccreditato (già convenzionato), ha diritto all’anticipazione del congedo di maternità. Per ottenere tale beneficio va compilata la domanda predisposta dalla Direzione Provinciale del Lavoro e inviata per posta o presentata personalmente, corredata dal certificato del ginecologo. La Direzione Provinciale di riferimento è quella del territorio di residenza della lavoratrice. La richiesta di anticipazione del congedo per gravidanza a rischio può essere inoltrata fin dall’inizio della gravidanza e può interessare, a discrezione del ginecologo, anche periodi limitati di tempo (per es. 20-30 gg.) e non necessariamente l’intero decorso della gestazione. La Direzione Provinciale del Lavoro a conclusione del procedimento trasmette alla lavoratrice, al datore di lavoro e all’Ente erogatore dell’indennità di maternità il provvedimento di astensione, che decorre dalla data del certificato di gravidanza a rischio. In ogni caso, trascorsi sette giorni dalla presentazione della domanda, l’astensione si ritiene accettata. Se la lavoratrice è in malattia alla data del provvedimento di astensione, il certificato di malattia decade a favore del congedo anticipato. Sergio Arlotti I medici interessati possono leggere l’articolo integrale (25 pagine) scaricandolo dal sito internet dell’Ordine (www.omceo.rn.it, nel menù “Notiziario e news” poi “Febbraio 2010) oppure richiederlo via e-mail al Dott. Sergio Arlotti all’indirizzo [email protected]. RUBRICA FISCALE Dalla finanziaria 2010 e dai decreti collegati si segnalano: FARMACI: Cambia lo scontrino parlante voluto dal fisco per ottenere le detrazioni fiscali. Per rispetto della privacy non conterrà più il nome del farmaco ma un codice alfanumerico posto sulla confezione di ogni medicinale. INTERESSI LEGALI: Scende dal 3 all’1% il tasso di interesse legale che viene applicato per i rimborsi dei tributi ma anche per i pagamenti ritardati. L’effetto sarà notevole sul “ravvedimento operoso” cioé sui versamenti effettuati con un leggero ritardo che beneficiano anche di sanzioni ridotte: 2,5% per il ravvedimento breve (entro un mese), o del 3% per quello lungo (entro la scadenza della dichiarazione dei redditi). IRPEF, ATTENTI AL SALDO PIÙ CARO: L’alleggerimento del 20% dell’acconto Irpef pagato nel 2009 avrà un risvolto meno piacevole nel 2010. Il pagamento del saldo sarà più salato perché bisognerà versare quanto non pagato lo scorso novembre. REDDITOMETRO: Sarà uno strumento cardine per la lotta all’evasione 2010. Il fisco andrà alla ricerca del reddito dei contribuenti in base al loro tenore di vita: tra i nuovi indicatori usati anche beauty farm, viaggi e scuole private. (vedi approfondimento) RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: Si tratta della proroga al 2012 del bonus del 36% per le ristrutturazioni, mentre l’Iva viene fissata al 10%. (vedi approfondimento) SCUDO FISCALE: Riparte con l’anno nuovo la possibilità di regolarizzare i capitali esportati illegalmente. Ma sarà più cara. L’aliquota, che fino al 15 dicembre era del 5% sull’importo regolarizzato, diventerà del 6% fino a tutto febbraio e del 7% da marzo a fine aprile STUDI SETTORE: I parametri che i lavoratori autonomi dovranno utilizzare per i redditi 2009 e quindi da applicare per quest’anno che dovevano essere approvati, a regime, entro settembre di ciascun anno posto sotto osservazione, per quest’anno potranno essere adeguati fino al 31 marzo. Si terrà così conto delle difficoltà provocate dalla crisi economica. RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI: Sono riaperti i termini per rivalutare terreni, edificabili e non, detenuti al 1° Gennaio 2010. In prospettiva di una futura cessione del terreno, occorre valutare se è più conveniente pagare le imposte ordinarie oppure versare l’imposta sostitutiva da rivalutazione. Tale scelta viene influenzata dal fatto che l’imposta sostitutiva va versata sull’intero nuovo valore, mentre la tassazione ordinaria ha ad oggetto solamente la plusvalenza rispetto al valore fiscalmente riconosciuto. Altrettanto è previsto per le partecipazioni in società con regole simili ma con effetti e modalità leggermente diversi. RITENUTE DEGLI STUDI ASSOCIATI: In Unico 2010 SP, periodo d’imposta 2009, sarà previsto il nuovo rigo dedicato alle ritenute riattribuite dai soci che non sono in grado di utilizzarle personalmente all’ente collettivo, (più in generale della Società di persone) che le aveva loro attribuite. La presente disposizione risponde alle richieste dei professionisti di utilizzare all’interno degli studi associati le ritenute che, appunto, non trovano capienza nell’Unico 2010 dei singoli professionisti appartenenti allo studio. Detta facoltà è subordinata al fatto che i Soci predispongano un atto con data certa che attesti la loro volontà di restituire le ritenute inutilizzate alla società e alla ulteriore condizione che l’atto preceda l’uso delle ritenute riattribuite alla società, che a sua volta potrà inserirle nella compensazione orizzontale dell’F24. APPROFONDIMENTI AGEVOLAZIONI ALL’EDILIZIA Proroga fino al 31 dicembre 2012 dell’ agevolazione fiscale del 36% sulle ristrutturazioni edilizie. Conferma a regime dell’ aliquota Iva del 10% per le 13 prestazioni sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie. L’ agevolazione sulle ristrutturazioni edilizie consiste nella possibilità di detrarre dall’ Irpef lorda il 36% delle spese sostenute, nei limiti di 48mila euro per unità immobiliare, manutenzioni straordinarie, restauri e risanamenti conservativi e ristrutturazioni edilizie di singole unità immobiliari residenziali e loro pertinenze. Sulle parti comuni di edifici residenziali sono agevolati anche gli interventi di manutenzione ordinaria. La proroga dell’ agevolazione del 36% sugli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione che riguardano interi fabbricati, eseguiti dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2012 da imprese di costruzione o ristrutturazioni, ha effetto anche per quelle imprese che provvedono alla successiva alienazione o assegnazione dell’ immobile entro il 30 giugno 2013. In questi casi, la detrazione RUBRICA FISCALE - CRONACA ED ATTUALITÀ dall’ Irpef spetta al successivo acquirente o assegnatario delle singole unità immobiliari abitative ed è pari al 36% del valore degli interventi eseguiti. Questo valore è pari al 25% del prezzo dell’ unità immobiliare che risulta nell’ atto di compravendita di assegnazione e, comunque, entro l’ importo massimo di 48mila euro. Con la modifica introdotta dalla manovra fiscale 2010, si applicherà a regime l’ aliquota Iva del 10% per manutenzioni ordinarie e straordinarie, restauri e risanamenti conservativi e ristrutturazioni edilizie, realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Per gli interventi edilizi citati, saranno agevolate le prestazioni di servizi su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata, dipendenti da contratti di appalto, prestazione d’ opera, fornitura con posa in opera o di altri ac14 cordi negoziali, comprensive dei beni finiti (con limitazioni per i beni significativi) e delle materie prime e semilavorate. Per questa agevolazione Iva, dal 2008 non è più necessario evidenziare in fattura il costo della manodopera. Quest’ obbligo è rimasto per le agevolazioni Irpef del 36% e Irpef / Ires del 55%. REDDITOMETRO Un ruolo chiave nella prevenzione e nel contrasto all`evasione fiscale delle persone fisiche e` quello assegnato all`accertamento sintetico dall`articolo 83, commi 8 e 9, del Dl 112/2008. Con tale disposizione e` stato, infatti, previsto “un piano straordinario di controlli finalizzati alla determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche” relativamente agli anni 2009, 2010 e 2011. L`intervento del legislatore e` mirato a rafforzare e a perfezionare questa metodologia di controllo adeguandola alle trasformazioni sociali ed economiche in atto. L`articolo 38, comma 4, del Dpr 600/1973 consente all`Amministrazione finanziaria di determinare sinteticamente il reddito delle persone fisiche, a condizione che quello complessivo netto accertabile si discosti per almeno due anni e per almeno un quarto da quello dichiara- to. Il maggior reddito e` calcolato in base agli incrementi patrimoniali sostenuti dal contribuente e alla disponibilità dei beni e servizi rivelatori di capacità contributiva. Entro i primi mesi del 2010 si dovrebbe pervenire ad una versione aggiornata del redditometro; verranno infatti aggiunti nuovi indici e verrà applicata una diversa pesatura anche di quelli attualmente vigenti. Dato che per le norme sull’accertamento vale in generale la considerazione che si tratta di regole procedurali, lo strumento del redditometro aggiornato avrà efficacia retroattiva. Nel corso del convegno “Telefisco 2010”, svoltosi mercoledì 27 Gennaio 2010, l’Agenzia delle Entrate ha avuto modo di affermare che, in caso di accertamento da redditometro, la prova contraria fornita dal contribuente può consistere nella dimostrazione che le spese per mantenere i beni e i servizi indice di capacità contributiva provengono da elementi patrimoniali accumulati in periodi d’imposta precedenti o sono state finanziate da economie terze. Paolo Lazzarini Ancora sul PSA Uno dei limiti maggiori del PSA come marker oncologico è la sua variabilità. Questa può essere dovuta sia a questioni puramente tecniche (metodo della raccolta, trattamento del campione, standardizzazione del dosaggio ecc) ma soprattutto a variabilità biologica, livello del testosterone endogeno, esami sulla prostata, eiaculazione, malattie benigne della prostata. Tra queste la più comune è la prostatite cronica. Questa affezione che può essere completamente silente, è molto più diffusa di quanto si possa credere. I sintomi sono più comuni nei soggetti più giovani mentre più larvate o addirittura assenti negli ultra sessantenni. Basta considerare quanti reperti di flogosi cronica possiamo leggere nei referti delle biopsie prostatiche accanto ai noti quadri di fibroleiomiomatosi o di quelli di adenocarcinoma. Recenti lavori mostrano come pazienti con un PSA superiore a 4 ng/ml, nel 42% dei casi riportano un decremento del valore dopo trattamento empirico con chinolonico. La riduzione del valore del PSA può essere anche del 70%. In questi casi non è stato mai trovato una neoplasia prostatica quanto alto fosse stato il valore del PSA di partenza. Con tutte le Bibliografia - Stacy Loeb et al.: Urologic Oncology 27, 64-66, 2009 considerazioni negative legate al trattamento empirico con antibiotici, sviluppo di batteri resistenti, costo, effetti collaterali, questo viene dai più ritenuto una prassi accertabile prima di effettuare una biopsia prostatica. Un valore che rientra nella norma dopo il trattamento può evitare la biopsia. Si raccomanda di far intercorrere un certo lasso tempo dal trattamento al nuovo dosaggio del PSA per far ristabilire la flora intestinale. E’ superfluo ricordare che si tratta sempre di pazienti con esplorazione rettale negativa per noduli sospetti prostatici in questi casi la biopsia è sempre raccomandata. Girolamo Buono CRONACA ED ATTUALITÀ Vie alternative di alimentazione: la PEG Il termine PEG è l’acronimo di Percutaneous Endoscopic Gastrostomy : si tratta di una tecnica di endoscopia digestiva operativa che consiste nell’inserimento di una sonda in cavità gastrica attraverso la parete addominale, al fine di consentire l’introduzione di sostanze nutritive direttamente nello stomaco in quei pazienti che per ragioni varie non sono in grado di alimentarsi per via orale. Ideata ed eseguita per la prima volta nel 1980 in ambiente pediatrico, la metodica ha assunto negli anni un ruolo sempre più importante e prevalente nella gestione di pazienti con patologie neurologiche (degenerative e non), spesso non in grado di esprimere un proprio consenso, cosicché la decisione di ricorrere alla PEG e alla alimentazione-idratazione artificiale si è caricata anche di importanti risvolti etici. Sul piano clinico il posizionamento di una PEG è teoricamente indicato in tutti i pazienti con tratto gastrointestinale integro, ma incapaci di assumere un adeguato introito calorico per via orale: è importante ricordare che se nei soggetti sani occorrono 15-20 giorni di digiuno perché si sviluppino danni agli organi, in pazienti ospedalizzati ipercatabolici, danni da malnutrizione si verificano già dopo 7 giorni di apporto nutritivo severamente ridotto. Le opzioni per l’alimentazione artificiale sono rappresentate dalla nutrizione parenterale (NPT), che introduce sostanze nutritive direttamente in circolo attraverso un catetere venoso o dalla nutrizione enterale (NE) che introduce i nutrienti nel tratto gastrointestinale tramite sonda: generalmente sondino naso-gastrico o sonda gastrostomica. Nei casi non frequenti in cui la PEG non risulti posizionabile o non sia indicata (es. gastroparesi, alto rischio di aspirazione, ostruzione dello svuotamento gastrico) la sonda può essere introdotta nel digiuno prossimale eseguendo con la stesa metodologia una digiunostomia endoscopica (DPEJ). La NE presenta diversi vantaggi rispetto alla NPT: è meno costosa, mantiene il trofismo della mucosa del tubo digerente preservando la funzione di barriera ai batteri, ha un minor tasso di complicanze. Nell’ambito della nutrizione enterale la PEG è in linea di massima meglio tollerata del sondino naso-gastrico e riduce il rischio di ab ingestis, dislocazione (accidentale o 15 volontaria da parte del paziente) ostruzione (per il maggior calibro dalla sonda). Il posizionamento della PEG è relativamente semplice: in pazienti collaboranti può essere eseguito in sala endoscopica con una blanda sedazione; nei ricoverati in terapia intensiva o in rianimazione può essere eseguito al letto del paziente. Al di fuori di queste condizioni, nella nostra esperienza, prevalendo pazienti anziani con importanti comorbidità e non collaboranti preferiamo avvalerci della assistenza anestesiologica che peraltro solo in rari casi comporta l’intubazione delle vie aeree. L’impianto della PEG è giustificato in quei pazienti in cui si preveda una inabilità protratta alla alimentazione per os e comunque superiore a 30 giorni (al di sotto di questo periodo è preferibile l’utilizzo del SNG), e con una aspettativa di vita superiore a 3 mesi. Le indicazioni più comuni sono: – malattie neurologiche post-traumatiche, degenerative, neoplastiche, vascolari, congenite – neoplasie della cavità orale, della faringe, della laringe, dell’esofago. – Al di fuori dell’impianto per esigenze nutrizionali, la PEG può essere posizionata a scopo decompressivo nelle occlusioni. Controindicazioni assolute alla PEG sono: – mancata transilluminazione della parete addominale in corso di endoscopia, che può avvenire per interposizione di un organo (fegato, colon), per presenza di ascite, per esiti di precedente chirurgia gastrica, per obesità – severa coagulopatia non correggibile – malattie rapidamente progressive. Sono considerate controindicazioni relative: – sepsi – dialisi peritoneale – ipertensione portale con varici esofagee – ascite modesta responsiva alla terapia diuretica – neoplasia della parete gastrica o addominale. Ovviamente le controindicazioni alla esofagogastroduodenoscopia rappresentano controindicazione alla PEG. Nonostante la relativa semplicità tecnica della manovra l’impianto PEG è CRONACA ED ATTUALITÀ gravato da una mortalità correlata che va dallo 0,3 al 1,3 % e da una non trascurabile percentuale di complicanze compresa tra il 3 e il 17% (con alcune casistiche che riportano dati che si avvicinano al 30%). Questa ampia variabilità è probabilmente conseguenza della diversa epoca in cui sono stati eseguiti gli studi, della modalità di raccolta dei dati (retrospettiva o prospettica), della durata del follow-up, dei diversi criteri di selezione dei pazienti e della esperienza degli operatori. Gli studi più recenti classificano le complicanze in minori e maggiori (a rischio di morte o che comportano l’intervento chirurgico o l’ospedalizzazione) distinguendole inoltre in complicanze legate alla procedura operativa (insufficienza respiratoria, emorragia, perforazione), infettive (peritonite, sepsi, ascesso addominale, infezione peristomale), meccaniche (migrazione e incarceramento all’interno del tramite gastro-cutaneo, occlusione, rottura della protesi) e nutrizionali (ab ingestis, reflusso, diarrea, stipsi). Seguendo tali criteri le complicanze maggiori risultano intorno al 3% e le minori si attestano intorno al 12,5%. Un problema importante è quello della selezione corretta dei pazienti; infatti i dati di letteratura che evidenziano una mortalità a 30 giorni dall’impianto variabile dal 22 al 33% stanno verosimilmente e dimostrare l’effettuazione dell’impianto in pazienti con aspettativa di vita estremamente bassa riproponendo, almeno per questi casi, il problema della eticità del trattamento. Quindi a fronte di alcuni punti certi sul suo utilizzo quali stroke acuto, coma post-traumatico, SLA, neoplasie orofaringee resecabili, supporto nutrizionale durante radioterapia per tumori del collo, esistono tuttora elementi di discussione in rapporto all’aumento della aspettativa di vita, al miglioramento della qualità di vita e in definitiva alla eticità del trattamento stesso. La gestione della PEG, poiché molti pazienti rientrano in ambiente domiciliare dopo l’impianto, richiama ad una stretta integrazione fra l’Ospedale (che esegue la procedura operativa e rimane punto di riferimento per la gestione di buona parte delle complicanze) e il Territorio, quest’ultimo in particolare con le sue articolazioni di Assistenza Domiciliare per affiancare e supportare le famiglie nella gestione pratica quotidiana. L’utilizzo del presidio è possibile già 24 ore dopo l’impianto: i preparati nutrizionali vengono 16 somministrati con nutri pompa o con boli anche se il primo metodo è preferibile soprattutto nelle prime fasi perché permette una migliore gestione del ritmo di infusione e dei volumi somministrati. E’ opportuno utilizzare sempre miscele commerciali pronte e non ricorrere ad alimenti frullati, sia per l’igiene e quindi la riduzione dei rischi di complicanza infettiva, sia per ridurre la probabilità di ostruzione della sonda. Una corretta gestione/manutenzione è correlata ad una maggior durata dell’efficienza della sonda: la durata media è di circa un anno, con ampia variabilità soprattutto in rapporto alla correttezza della manutenzione. Il dispositivo di primo impianto può essere sostituito all’occorrenza con una sonda di sostituzione che presenta all’estremità intragastrica un palloncino gonfiabile che la ancora e ne impedisce la fuoriuscita. Per consigli pratici sulla gestione della PEG può essere consultato il sito della Società Italiana di Endoscopia Digestiva (www.sied.it). Bibliografia: 1) ASGE Guidelines. Role of endoscopy in enteral feeding. Gastrointest Endosc. 2002;55:794-96 2) Raccomandazione SIED La Gastrostomia Endoscopica Percutanea. A cura di M. Del Piano e M.Ballarè. Feb. 2008. Mauro Giovanardi Finalmente qualcosa di buono (si spera) nella previdenza per i Sanitari (Medici, Farmacisti e Veterinari) Ci sono buoni motivi per vedere trattate (soddisfatte?) da autorevoli personaggi del mondo politico e previdenzia- le alcune richieste dei Sanitari in pensione: il giorno 23 febbraio avrà luogo a Roma un convegno che ha per oggetto “La previdenza della dirigenza pubblica e privata di oggi e di domani”. Può sembrare cosa di poco CRONACA ED ATTUALITÀ - STORIA DELLA MEDICINA conto dibattere questo problema ad alto livello, ma così non è; il cosiddetto “ceto medio” da tantissimo tempo è gravemente trascurato, quasi non fosse un importante asse portante della struttura sociale italiana ed occidentale in genere. Dopo che la Federspev aveva già lanciato il sasso nello stagno sollevando le problematiche delle varie criticità delle pensioni, ora anche i sindacati e i politici si accorgono del totale vuoto di risposte ai problemi dei pensionati che, a fronte di contribuzioni di valore corrente, vedono una costante diminuzione nel tempo del potere d’acquisto del loro assegno di pensione, con strutture sociali inesistenti e vedono col passare degli anni un aumento dei bisogni e conseguentemente delle spese legate all’invecchiamento e alla maggior disabilità. Ma c’è un’altra considerazione da fare: insieme al lavoratore dipendente, è stato evidenziato dalla stampa che i pensionati sono i maggiori contribuenti fiscali. (M. Perelli Ercolini). E’ il momento di denunciare i problemi di questa categoria scarsamente tutelata che in età lavorativa molto ha dato alla collettività ed è stufa di sentirsi dire che sottrae risorse ai giovani. Ai loro tempi gli attuali pensionati hanno pagato fior di contribuzioni a valore corrente e ora, dopo qualche anno di pensione, si trovano ad avere assegni taglieggiati pesantemente dal fisco. A Roma il 23 febbraio avrà luogo un convegno che farà luce su molti aspetti dei problemi previdenziali nostri, con la speranza di vederne portati risoluzione favorevole qualcuno; specie per la presenza di autorevoli personaggi del mondo politico e di importanti Enti previdenziali. Renato Ponzoni Arte e Medicina. Il ritorno della Misericordia Lo scorso 21 dicembre la chiesa dell’Ospedale Infermi di Rimini è stata dedicata dal Vescovo Mons. Francesco Lambiasi alla Madonna della Misericordia. Lo spunto per questa dedicazione si deve alla recente collocazione nella chiesa stessa di una grande pala raffigurante la Madonna della Misericordia con Gesù, la beata Chiara e una monaca, attribuita al pittore riminese Angelo Sarzetti (1656-1713). La pala d’altare, dipinta probabilmente per la distrutta chiesa delle monache degli Angeli (o della beata Chiara), è pervenuta alla Congregazione di Carità dopo le soppressioni napoleoniche di fine Settecento e destinata a semplice oggetto d’arredamento fino al giugno 1985, allorché è stata consegnata in deposito – assieme ad altri sette importanti dipinti – al Museo della Città. Confinata nei magazzini del Museo a causa delle precarie condizioni di conservazione, l’opera è stata sottoposta nel 2005 a un delicato restauro (eseguito da Adele Pompili e finanziato da un gruppo di aziende private riminesi) e quindi esposta alla mostra Aere civium. Trenta restauri per il Museo di Rimini (2007). Al termine della mostra l’opera è tornata nei depositi del Museo, risultando pertanto non più visibile al pubblico. Lo scorso anno l’Azienda USL, che ne è tuttora proprietaria assieme a un cospicuo nume- 17 ro di altre opere d’arte, tutte depositate presso lo stesso Museo della Città, ne ha chiesto la restituzione su istanza del Consiglio pastorale ospedaliero. Il ritorno di quest’opera in un contesto “ospedaliero” – inteso naturalmente come mera appartenenza materiale, data l’evidente provenienza ecclesiastica dell’opera – risulta comunque denso di significati storici e spirituali. L’iconografia della Vergine “misericordiosa”, tipica in passato anche di molte istituzioni ospedaliere, sottolinea il ruolo di accoglienza e protezione che queste stesse istituzioni fornivano in passato a viandanti e ammalati che ad esse facevano ricorso; e proprio all’ospedale medievale di Santa Maria della Misericordia (esistente almeno dal 1368) furono accorpati nel 1486 la maggior parte degli ospedali cittadini (undici espressamente nomi- STORIA DELLA MEDICINA - RECENSIONI nati e tutti gli altri non appartenenti alla Mensa vescovile) per la creazione di un unico grande nosocomio cittadino, di cui l’Ospedale Infermi è il diretto discendente. Nella tela risulta inoltre significativa la presenza della beata Chiara da Rimini (circa 1260- 1320), una mistica medievale che segnò profondamente la vita religiosa della città fra XIII e XIV secolo; e proprio ad Angelo Sarzetti – oltre a numerosi dipinti e affreschi che come questo ornavano la chiesa del monastero degli Angeli – si deve la ricomposizione dello scheletro della beata nel 1696, allorché fu estratto dal sarcofago di marmo che l’ospitava per essere esposto alla venerazione delle monache e dei fedeli. Stefano De Carolis Corot e l’arte moderna Questa esposizione, forse non adeguatamente propagandata,si tiene a Verona fino al 7 marzo 2010. E’un evento di notevole spessore,che ha luogo grazie al supporto del Musée du Louvre, il quale ha messo alla nostra attenzione le opere di uno dei maggiori pittori francesi del secolo dell’impressionismo, giustamente definito “L’ultimo dei classici ed il primo dei moderni”. Circa cento opere del maestro francese e degli artisti ad esso correlati, permettono di evidenziare come nell’arco di quattro secoli si svolga la loro vita espressiva,andando da 18 Poussin a Picasso. La manifestazione artistica di Corot, partendo dal naturalismo europeo seicentesco, ha certamente espletato la propria influenza sugli espressionisti prima e sui fauves, sui cubisti e sugli astratti in seguito. Altri artisti francesi quali Monet, Renoir, Cézanne, Mondrian, Braque, Picasso in esposizione, permettono di scorgere l’importante influsso che Corot ha esercitato sulle loro opere pittoriche. Sostanzialmente la mostra può ritenersi suddivisa in diverse sezioni, quali “Gerarchia e nobiltà dei generi del paesaggio”, in cui la rappresentazione della natura sovrasta la mera narrazione della vicenda pittorica; “L’ultimo dei classici”, che vede la presenza dei famosi “souvenirs”, delle riproduzioni di quanto visto nel grand tour in Italia, e che vede soprattutto la presenza della natura come soggetto della narrazione. “Gli ornamenti della natura” evidenziano come Corot, grandissimo interprete del paesaggio faccia propria la vicenda degli elementi naturali ed inizi a mostrare soluzioni originali, innovative e precorrenti le soluzioni in seguito proposte. “Corot Il primo dei moderni” mostra infine come l’artista inizi un’opera di destrutturazione e di ricomposizione della forma sia del paesaggio, che della figura umana,addirittura presentate con note sviluppate in seguito dagli astrattisti. Pertanto l’appassionato dell’arte dovrebbe approfondire, a nostro avviso, la conoscenza di questo artista, così prolifico ed avente una così importante funzione di cerniera fra le manifestazioni pittoriche classicheggianti e quelle più moderne successive. Da braque a kandinsky a chagall (aimé maeght e i suoi artisti) A Ferrara,al Palazzo dei Diamanti,dal 28 febbraio al 2 giugno 2010, l’arte del novecento sarà posta sotto la luce dei riflettori, con i capolavori che illustrano un cinquantennio di pittura e scultura, dagli anni venti ai sessanta del secolo appena terminato. Il proprietario di una delle maggiori gallerie parigine d’arte, Aimé Maeght narra così la sua storia legata all’arte moderna,con opere che vanno dal surrealismo all’astrattismo vero e proprio,con la presenza di artisti dello spessore di Matisse, Bonnard, Giacometti, Braque, Kandisnsky, Chagall e Mirò. Questa raccolta di autori del novecento ci permette di avere un completo panorama delle diverse correnti ed espressioni artistiche moderne, proponendo così un raffronto vario e stimolante. Maurizio Della Marchina CORSI, CONVEGNI CONGRESSI E ATTIVITÀ CULTURALI Corsi, convegni congressi e attività culturali I GIOVEDÌ DELL’ORDINE Sala Riunioni Ordine dei Medici di Rimini ore 19.30 Giovedì 11 febbraio 2010 La fibrillazione atriale: epidemiologia, decorso clinico e complicanze. Terapia attuale e nuove prospettive” Giancarlo Piovaccari – Maurizio Mezzetti Giovedì 18 marzo 2010 Trombolisi sistemica nello stroke cerebrale: procedura dell’Azienda USL di Rimini. Marco Galletti – Chiara Pesci - Tiziana Perin Giovedì 15 aprile 2010 Medicina Interna e Reumatologia dell’Azienda USL di Rimini : le peculiarità assistenziali. Angelo Corvetta – Alessandra Bezzi – Gabriele Cortellini – Fabio Mascella – Andrea Tarroni Giovedì 6 maggio 2010 Mini invasività nella chirurgia dell’anca e in traumatologia. Novità e approccio alla ricostruzione tissutale. Giannicola Lucidi – Balsam B.R. Mustapha – Mauro Ricchiuti – Massimo Caldarelli – Lorenzo Mantero – Marcello Zavatta – Marco Trono L’iscrizione è gratuita e comprende attestato di partecipazione e attestato ECM. Per iscrizioni rivolgersi a segreteria organizzativa I&C srl, tel. 051.6144004, e-mail: [email protected] COME ORIENTARSI IN PREVIDENZA Sabato 17 aprile 2010 – Centro Congressi SGR Rimini, Via Chiabrera n. 34 8.30-8.45 8.45-9.00 9.00-9.45 9.45-10-30 10.30-10.45 10.45-11.30 11.30-12.15 12.15-13.00 13.00 Registrazione dei partecipanti Saluto alle autorità Il libero professionista, il medico di medicina generale e l’odontoiatra nell’Enpam. (Dott. G.P. Malagnino) La previdenza dei medici dipendenti: realtà e prospettive (Dott. Claudio Testuzza) Pausa lavori I Fondi Enpam: le tante facce di una sola previdenza (Dott. Alberto Oliveti) Fondo Sanità: una realtà da conoscere (Dott. Franco Pagano) Discussione Chiusura lavori Il convegno è gratuito. Per informazioni e iscrizioni telefonare alla segreteria dell’Ordine al nr. 0541.382144. CONVEGNO NAZIONALE FNOMCeO Venerdì 14 maggio 2010 ore 9.00 – 17.00 - Sala Congressi Le Meridien – Rimini Per informazioni e per avere il programma dettagliato dell’evento contattare la Segreteria dell’Ordine al numero 0541.382144. 19 CORSI, CONVEGNI CONGRESSI E ATTIVITÀ CULTURALI - ANNUNCI LE PATOLOGIE ANORETTALI: LA SCONFITTA DEL DOLORE Rimini 20 marzo 2010 – Ospedale Accreditato “Villa Maria” Segreteria organizzativa: Dott.ssa E. Piva tel. 0541.58436, e-mail: [email protected] ADI AL FEMMINILE DALL’INFANZIA IN POI Riccione 22-24 aprile 2010 – Palazzo dei Congressi Segreteria organizzativa: Vivavoce tel. 0763.391752, e-mail: [email protected] VIRTUAL JOURNEY Rimini 14 e 15 maggio 2010 – Hotel Ambasciatori Per informazioni ed iscrizioni: franco.paesini@sanofi-adventis.com 85° CONGRESSO NAZIONALE SIDEMAST Rimini 19-22 maggio 2010 – Palacongressi Segreteria organizzativa: Trimph Group tel. 06.355301, e-mail: [email protected] STRATEGIE INTERVENTISTICHE NELLE SINDROMI CORONARICHE ACUTE Rimini 5 Giugno 2010 – Grand Hotel di Rimini Segreteria organizzativa Adria Congrex srl tel. 0541.305820, e-mail: [email protected] 20 CONSENSUS CONFERENZE SUGLI IMPIANTI POST-ESTRATTIVI Rimini 12 giugno 2010 Per informazioni Dott. Antonio Barone tel. 0584.6059889, e-mail: [email protected] XXIII CONGRESSO NAZ.LE SOC. ITAL GIOVANI CHIRURGHI Forlì 20-23 giugno 2010 – Auditorium Cassa dei Risparmi Segreteria organizzativa: Ce.U.B. tel. 0543.446500, www.ceub.it Annunci La Federspev di Rimini informa di essere venuta a conoscenza di un nuovo programma informatico “Eldy” che sembra possa facilitare enormemente l’approccio del medico all’utilizzo del computer superando la diffidenza a volte giustificata di tanti colleghi. Il programma è scaricabile gratuitamente dal sito www.eldy.org. Per informazioni contattare il Presidente Federspev Prof. Renato Ponzoni. NUOVO ORARIO D’UFFICIO ORDINE DEI MEDICI Via Flaminia, 185/B - Rimini - Tel. 0541.382144 - Fax 0541.382202 Lunedì e Mercoledì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 8.30 alle 13.00 E-mail: [email protected] - Internet: www.omceo.rn.it