Sanità, medico e paziente

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Sanità, medico e paziente
Il
Notiziario
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini
Anno XIII, Numero 1, Gennaio - Marzo 2010
Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.
27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 – DCB
Rimini – Valida dal 05/04/2004 – Aut. del Tribunale di Rimini n. 4/98 del 31 Marzo 1998
Direttore Responsabile: Dott. Giovanni Morolli
Coordinatore della Redazione: Dott. Maurizio Della Marchina
Segretaria di Redazione: Valentina Aureli
Comitato di Redazione: Dott. Sergio Arlotti, Dott. Melchisede Bartolomei, Dott. Girolamo
Buono, Dott. Giovanni Cananzi, Dott.ssa Antonella Chiadini, Dott. Stefano De Carolis, Dott.
Mauro Giovanardi, Dott. Sergio Grassia, Dott. Saverino La Placa, Dott. Franco Mandolesi,
Dott. Giuseppe Raco, Dott. Emilio Rastelli.
Stampa: Tipolito Tuttostampa di Giusti e Teodorani Stefano – Rimini
sommario
EDITORIALE
- La “Cybercondria”
- Continuità di cura
- Sanità, medico e paziente
VITA DELL’ORDINE
- Prima giornata del Medico e dell’Odontoiatra
- Assemblea Ordinaria
- Variazioni agli albi
- Ricordando i Colleghi
FNOMCeO
- Serve una laurea per curare i pazienti? Non sempre
in Italia
ENPAM
- Bilancio di previsione Enpam 2010
SANITÀ LOCALE
- Il nuovo direttore medico del Presidio Ospedaliero di
Rimini-Santarcangelo
- Recent avances in tema di burocratizzazione
- Criticità nel rapporto fra MMG e medici Ospedalieri
- Le “Suites” dell’Infermi
RUBRICA LEGALE
- Maternità e lavoro
Frammento di pilastro con emblema medievale dell’Ordine
Ospitaliero degli Antoniani (lettera TAU)
Ospitale di Sant’Antonio de Ripa Maris ora presso Chiesa di
S.Croce - Via Serpieri - Rimini
La fotografia è stata scattata dal nostro “grafico” Dott. Girolamo Buono
RUBRICA FISCALE
- Dalla finanziaria 2010 e dai decreti collegati
CRONACA ED ATTUALITÀ
- Ancora sul PSA
- Vie alternative di alimentazione: la PEG.
- Finalmente qualcosa di buono nella previdenza per i
sanitari
STORIA DELLA MEDICINA
- Arte e medicina. Il ritorno della Misericordia
RECENSIONI
- Corot e l’arte moderna
- Da Braque a Kandinsky a Chagall (Aimé Maeght e i
suoi artisti)
CORSI, CONVEGNI CONGRESSI E ATTIVITA’ CULTURALI
ANNUNCI
Che cos’è la saggezza del medico? E’ la capacità
di capire un problema clinico alla sua origine, non
in un organo, ma in un essere umano.
Bernard Lown
EDITORIALE
La “Cybercondria”
Nel mondo attuale e nella cultura contemporanea si tende
sempre di più a svalutare i tradizionali saperi professionali e
ad esaltare i saperi “fai da te”.
A questo fenomeno non sfugge la medicina ed il sapere
medico. Sempre più spesso il
cittadino (il nostro paziente?)
interroga un motore di ricerca
per capire la causa di un sintomo che lo tormenta da qualche giorno. Il più delle volte è
questo il primo passo che lo
porta verso quella che è stata
definita la “Cybercondria”.
Con questo termine gli psicologi americani hanno definito i
danni collaterali provocati dalla pratica sempre più diffusa
di usare la Rete come “macchina diagnostica”.
Infatti molti dei “cybercondriaci” dopo la prima domanda
2 iniziano una vera e propria
ricerca compulsiva sulle gravi
malattie che potrebbero essere associate ai loro disturbi.
Questo comportamento porta
il cittadino (il nostro paziente?)
a fare richieste al medico curante di indagini diagnostiche
e trattamenti terapeutici con
la convinzione della attendibilità delle informazioni ottenute
dalla Rete.
Come può il medico e la classe medica affrontare il problema?
Sicuramente servirebbe una
campagna di informazione
sostenuta dalla federazione
Nazionale degli Ordini dei
Medici e dal Ministero della
Salute, che metta in evidenza
i limiti della attendibilità delle
informazioni che si possono
ottenere da Internet.
La qualità di molte pagine è
bassa e ad occupare i primi
posti, nelle risposte dei motori
di ricerca, sono i siti più cliccati
Continuità di Cura
La continuità di cura si riferisce ad un soggetto seguito nel tempo. La continuità di cura ha
meno significato per soggetti giovani che in
genere godono di buona salute e consultano
saltuariamente il medico per problemi isolati.
Diverso il caso dei pazienti con malattie gravi
o croniche, che sono i principali fruitori, per i
quali non si può isolare il presente dal passato
e dal futuro. Per questi pazienti sono ugualmente importanti storia - gestione - rapporto di
continuità. Riconosciamo tre tipi di continuità
dell’assistenza: di informazione (memoria del
medico, memoria cartacea, memoria elettronica), di management (medico e specialisti occasionalmente consultati), di relazione.
Ma la società cambia ed il medico di medicina
generale “isolato” è più raro. Ci sono medicine
di gruppo, in rete, guardia medica, distribuzione ospedaliera diretta dei farmaci, assistenza
oncologica domiciliare, assistenza infermieristica domiciliare e l’aumento delle malattie
croniche significa che i pazienti ricevano assistenza da differenti organizzazioni e differenti
e non certamente quelli scientificamente più attendibili.
Il singolo medico dovrebbe
poi, da parte sua, rafforzare
l’“alleanza terapeutica” con il
proprio paziente dimostrando
una maggiore disponibilità al
colloquio, dando risposte, indicazioni, consigli, rassicurazioni.
E’ questo il miglior antidoto
alla “cybercondia”.
Dobbiamo noi medici essere il
“motore di ricerca” del nostro
paziente. E’ uno sforzo che
vale la pena di fare: il maggior
tempo dedicato al colloquio
medico, parte integrante della
visita medica, migliora sicuramente la nostra professionalità ed il rapporto fiduciario con
il nostro paziente, facendo
nascere in lui la consapevolezza che se sta male è sempre meglio andare dal medico
che su Google. Maurizio Grossi
discipline e questi cambiamenti frammentano
potenzialmente l’assistenza e riducono tutti i
tipi di continuità.
La risposta alla frammentazione è stata la produzione di linee guida, percorsi di cura, registrazione elettronica dei dati, ma tutto questo
va bene per il paziente standard (quello della
malattia da libro di patologia medica) ma è diverso per il paziente con problematiche multiple o anche per il paziente di cui non si tengano conto le preferenze nella valutazione dei
rischi e benefici.
Di fronte a tale complessità ha un ruolo chiaro
il giudizio clinico individuale, applicato alla relazione, per cui la relazione di continuità non
può essere sostituita da quella di informazione
o di gestione. È noto poi come la soddisfazione dei pazienti sia maggiore quando siano seguiti dallo stesso medico. Il paziente con una
malattia cronica dà importanza al rapporto di
continuità per tre buoni motivi: efficienza (non
deve ripetere la storia), efficacia (c’è spazio
per coinvolgimento in presa di decisione), fi-
EDITORIALE
ducia (nel dottore che si assume la responsabilità della cura attuale e futura).
La responsabilità del medico è un concetto
chiave come già identificato da Balint negli
anni ’50, denunciando la “collusione dell’anonimato”, dove medici di medicina generale e
specialisti evitavano di prendere le responsabilità per pazienti complessi seguiti da entrambi, ciascuno pensando che il problema
del paziente fosse di competenza dell’altro.
Cinquant’anni anni dopo di fronte alla frammentazione della cura e assistenza, la conclusione di Balint è ancora vera. I generalisti
sono nella posizione migliore per assumere le
responsabilità dell’assistenza, della coordinazione e della chiamata a sé per i pazienti più
complessi perché fino a quando ci saranno
pazienti soddisfatti dei loro medici di medicina
generale ci saranno anche MMG soddisfatti
dei loro pazienti. A questo scopo è arrivato il
momento di discutere di un nuovo modello di
organizzazione dell’assistenza negli ambulatori dei MMG.
Gianni Morolli
Da BMJ, vol 337, 6 sett 2008, pag. 548-549.
Sanità, medico e paziente
Sanità definisce correntemente un insieme (sistema)
di mezzi e persone che tutelano e promuovono la salute di
una comunità. La sanità (pubblica o privata) offre al Paese
uomini, risorse e strumenti
per mantenere o riconquistare la salute. E, se la sanità
è un organismo complesso,
medico e paziente sono e restano le particelle indivisibili,
microscopiche: le cellule che
ne costituiscono i tessuti. Il
medico clinico svolge sempre
più spesso oggi il compito di
cerniera con l’istituzione sanitaria globale e aiuta la persona a selezionare i percorsi
migliori verso la guarigione.
Questo ruolo di frontiera, pur
non esaurendosi più negli angusti spazi di un ambulatorio
o un reparto ospedaliero, ma
avvalendosi al contrario di
molteplici possibilità tecnologiche e di collaborazioni professionali, conserva tuttavia
un elemento immutabile nel
corso dei secoli. Il rapporto personale del medico che
ascolta e guida il paziente è il
marchio distintivo della nostra
professione. Possono mutare
gli scenari, il contesto o i riferimenti scientifici, ma le innova-
zioni e i differenti modelli organizzativi non annulleranno,
nel malato che soffre, la spinta a cercare un punto di riferimento: un’altra persona competente e capace di ascoltare,
interpretare e alleviare il suo
disagio. Sotto questo profilo,
il termine sanità, così come
oggi lo coniughiamo, contiene
qualche elemento che genera diffidenza sia nel medico,
sia nel paziente. La sanità è
grande, a volte sproporzionata rispetto alla comprensione
e ai naturali timori dell’individuo; possiede una intrinseca
inerzia che può generare ritardi e problemi spesso evitabili;
infine si occupa sovente più
di categorie e quantità, piuttosto che di singoli. Sarebbe
tuttavia improponibile la rappresentazione di due modelli
contrapposti, uno clinico-individuale, l’altro strutturato-impersonale. La salute di una
popolazione non è descritta
né risolta da una dicotomia di
questo tipo. Nel confronto con
l’istituzione sanitaria, tuttavia,
non è solo il singolo malato
l’unico anello debole. A volte
anche il medico opera in condizioni di frustrazione e difficoltà. In questo senso il medi-
Riceviamo e pubblichiamo
co clinico spesso è alle prese
tanto con la malattia quanto
con il sistema sanità. A volte,
paradossalmente,
entrambi
i termini possono risultare di
problematico approccio: come
mettere insieme la fiducia e
l’aspettativa del paziente con 3
la sostenibilità e l’efficienza
del sistema sanitario? Come
conservare operatori sanitari
(medici e non) soddisfatti dei
loro adempimenti quotidiani,
del loro lavoro? E come, viceversa, impedire il loro decadimento, il soccombere tra
due legittime (sebbene a volte
apparentemente opposte) esigenze rappresentate dal cittadino ammalato e dall’organizzazione sanitaria? Così come
viene chiesto ai medici di salvaguardare la sostenibilità del
sistema sanitario, intervenendo presso i cittadini-pazienti,
allo stesso modo dovrebbe
essere garantita ai medici
eguale salvaguardia. Il carico
di responsabilità culturali, professionali e burocratiche, che
grava sulle nostre spalle, mina
l’equilibrio del trinomio sanitàmedico-paziente, affidandoci
un ruolo spesso disagevole e
tutt’altro che privilegiato.
Luigi Casadei
MMG
VITA DELL’ORDINE
Prima giornata del Medico e dell’Odontoiatra
Assemblea Ordinaria dell’Ordine
sabato 27 marzo 2010
presso il Centro Congressi SGR di Rimini, Via Chiabrera, 34
ore 9.00
Saluto del Presidente dell’Ordine
dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri
della provincia di Rimini
Dott. Maurizio Grossi
Intervento
del Vescovo della Diocesi di
Rimini
Mons. Francesco Lambiasi
Intervento del Prefetto di Rimini
Dott. Vittorio Saladino
Intervento del Sindaco di Rimini
Dott. Alberto Ravaioli
4
Intervento del Presidente
FNOMCeO
Dott. Amedeo Bianco
Cerimonia del Giuramento
di Ippocrate nuovi iscritti anno
2009
Consegna medaglie 50°, 60°e 65°
di Laurea
ore 12.00 ASSEMBLEA ORDINARIA
DELL’OMCeO
Relazione del Tesoriere
Bilancio Consuntivo 2009
Variazioni al Bilancio di Previsione
2010
Varie ed eventuali
ore 13.00 buffet
Sei pregato vivamente di intervenire e, nel caso d’impossibilità a
partecipare di persona, Ti invito a rilasciare delega ai Colleghi, ai
sensi dell’art. 24 del Cap. II del DPR 5/4/1950 n. 221.
Il Presidente
Dott. Maurizio Grossi
Variazioni agli Albi
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 9
novembre 2009
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. GALLETTI Marco
da ODM Bologna
Dott. ssa MUSSONI Linda da ODM Ferrara
Dott. ssa TIEZZI Alessandra da ODM Forlì – Cesena
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. ssa PATRIGNANI Lucia per decesso 24.10.09
NULLA OSTA al trasferimento:
Dott. NINOTTA Umberto
a ODM Genova
Dott. NINOTTA Gaetano
a ODM Genova
Dott. TAFA’ Alfredo
a ODM Bologna
Albo Medici Chirurghi nr. 1616
Albo Odontoiatri nr. 319
Delibera Consiglio Direttivo seduta del14
dicembre 2009
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. AL KURUI Shihab
da ODM Bolzano
Dott. FRISOTTI Ennio Claudio da ODM Modena
Dott. GUIDI Alessandra
da ODM Bologna
Iscrizione ALBO ODONTOIATRI:
Dott.ssa SIMONI Mimoza
di Montegridolfo
Dott. FRISOTTI Ennio Claudio da ODM Modena
NULLA OSTA al trasferimento:
Dott. ANDREANI Alessandro a ODM Modena
Dott. BACCHELLI Claudio a ODM Verona
VITA DELL’ORDINE
Dott. STACCHINI Sandro
a ODM Parma
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. ANDREANI Alessandro per trasferimento
a ODM Modena
Dott. CORNELINI Roberto per decesso 06.12.09
Dott. D’AMATO Nicola
per cessata attività
Dott. GENTILINI Cesar Luis per cessata attività
Dott. NINOTTA Gaetano
per trasferimento a ODM Genova
Dott. NINOTTA Umberto
per trasferimento a ODM Genova
Dott. TAFA’ Alfredo
per trasferimento a ODM Bologna
Cancellazione ALBO ODONTOIATRI:
Dott. CORNELINI Roberto per decesso 06.12.09
Albo Medici Chirurghi nr. 1612
Albo Odontoiatri nr. 320
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 28
dicembre 2009
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
ARDUINI CORRADO
da ODM Pesaro Urbino
BARBAGLI ROBERTO
da ODM Pesaro Urbino
BARTOLETTI FRANCA
da ODM Pesaro Urbino
BASTA FRANCESCA
da ODM Pesaro Urbino
BERARDI BRUNO
da ODM Pesaro Urbino
BRUNELLI NICOLETTA
da ODM Pesaro Urbino
CAMPIDELLI ORLANDO
da ODM Pesaro Urbino
CAPPELLA LUIGI
da ODM Pesaro Urbino
CARLETTI NICOLETTA
da ODM Pesaro Urbino
CESARETTI FABIO
da ODM Pesaro Urbino
CESARI MARIA RITA
da ODM Pesaro Urbino
FABBRANI FABIA
da ODM Pesaro Urbino
FRATERNALI FERRUCCIO
da ODM Pesaro Urbino
GIULIANI ELISA
da ODM Pesaro Urbino
LATTANZI AMBROGIO
da ODM Pesaro Urbino
LATTANZI MARIA CINZIA
da ODM Pesaro Urbino
MARANI LORENZO
da ODM Pesaro Urbino
MARANI PAOLO
da ODM Pesaro Urbino
MOH’D SULIMAN SAIDEN SALLIM FARAJ
da ODM Pesaro Urbino
PERILLO ROSSELLA
da ODM Pesaro Urbino
PILLITU ALFREDO
da ODM Pesaro Urbino
RINALDI GRAZIANO
da ODM Pesaro Urbino
SACCOMANDI WALTER
da ODM Pesaro Urbino
TERZI GIORGIO
da ODM Pesaro Urbino
TROMBINI GIORGIO
da ODM Pesaro Urbino
VENTURI SEBASTIANO
da ODM Pesaro Urbino
ZANCHINI STEFANO
da ODM Pesaro Urbino
Iscrizione ALBO ODONTOIATRI:
LATTANZI AMBROGIO
da ODM Pesaro Urbino
Cancellazione ALBO MEDICI
PISCAGLIA GIOVANNA
per cessata attività
STACCHINI SANDRO
per trasferimento ad ODM Parma
Albo Medici Chirurghi nr. 1637
Albo Odontoiatri nr. 321
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 18
gennaio 2010
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. COMETA Gaetano
da ODM Taranto
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI :
Dott. ZANOTTI Guglielmo per cessata attività
Iscrizione ALBO ODONTOIATRI:
Dott. BAFFONE Mattia
di Rimini
Dott. BARTOLUCCI Mattia
di Riccione
Dott. ssa CHIARABINI Ilaria Beatrice
di Rimini 5
Dott. ssa COSTA Laura
di Misano Adriatico
Dott. QUERZE’ Marco
di Cattolica
Dott. SAMBUCO Alessandro
di Riccione
Dott. ssa VALLI Veronica
di Sant’Agata Feltria
Albo Medici Chirurghi nr. 1637
Albo Odontoiatri nr. 328
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 15
febbraio 2010
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. TORDI Dario
da ODM Trento
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI:
Dott. BACCHELLI Claudio
per trasferimento a Verona
Iscrizione ALBO ODONTOIATRI :
Dott. BARBIERI Matteo
da ODM Pesaro-Urbino
Dott. VENTURI Mattia
di Pennabilli
Albo Medici Chirurghi nr. 1637
Albo Odontoiatri nr. 330
VITA DELL’ORDINE - FNOMCEO
Ricordando i colleghi
Gianfranco Bustacchini (1939 - 2009)
Nato a Ravenna il 24.04.39, laureatosi in Medicina e Chirurgia a
Bologna il 3.12.64, ha conseguito la Specializzazione in Radiologia
e Medicina Nucleare a Parma il 3.3.70.
Ha lavorato presso la Radiologia dell’Ospedale S. Maria delle
Croci di Ravenna, e, dopo aver ottenuto l’idoneità a Primario nel
1976, si è trasferito all’Ospedale di Sant’Arcangelo di Romagna
come Primario di Radiologia, proseguendo poi la sua carriera in
tale ruolo presso l’Ospedale Infermi di Rimini, e gli Ospedali di
Cattolica e Riccione.
Dopo il pensionamento, ha collaborato con la Casa di Cura “Villa
Maria” di Rimini come responsabile della Radiologia, fino alla
morte improvvisa avvenuta il 5 ottobre 2009.
Da queste pagine io lo saluto come “giusto davanti a Dio”, perché
per tutta la sua vita ha esercitato la professione medica con spirito
di disponibilità e donazione, non facendo mai mancare il calore
umano nel rapporto con pazienti e collaboratori.
Dopo la sua ordinazione a Diacono Permanente della Chiesa di Rimini, il 25 settembre 2004,
ha testimoniato ancor più, attraverso il suo impegno come medico, il cammino di fede compiuto.
La chiamata improvvisa del Padre certo non lo ha sorpreso impreparato, perché ha potuto
presentarsi a Lui in serenità e gioia, come Servo che ha compiuto il suo dovere fino in fondo con
gratitudine.
La moglie Licia Mazzoni
Roberto Cornelini (1954 – 2009)
L’otto dicembre scorso è scomparso prematuramente il Dott.
6
Roberto Cornelini.
Laureato nel 1979 in Medicina e Chirurgia presso l’Università
“La Sapienza” di Roma. Diploma in “Clinical Periodontology”
presso l’Università di Goteborg nel 1997. Ha preso parte a progetti di ricerca in collaborazione con le Università di Buffalo,
Goteborg, Berna e Londra. Socio attivo dell’Accademy of Osseointegration e della Società Italiana di Chirurgia Orale. Membro dell’European Board of Oral Surgery, Fellow ITI. Presidente
della Società Italiana di Chirurgia orale ed Implantologia. Professore a.c. presso l’Università di Genova. Reviewer del Journal of Periodontology, Journal of Oral Maxillofacial Implants
e del Journal of Clinical Periodontology. Autore di 70 articoli
pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. Ci uniamo alla
famiglia nel ricordo del collega ed amico.
I dentisti
Serve una laurea per curare i pazienti?
Non sempre in italia
Il tono volutamente polemico
di questo titolo affonda le radici nelle affermazioni che i NAS
e la CAO insieme al Ministero della Salute e l’Università
hanno fatto per denunciare
il fenomeno dell’abusivismo
sanitario: da un lato gli abusivi puri completamente senza
titoli e quindi sconosciuti agli
Ordini e al fisco dall’altro l’inquietante fenomeno delle lauree false in odontoiatria e medicina acquisite non studian-
do ma con denaro e qualche
viaggio. L’allarme è quindi di
tutela della salute pubblica e
di chi la professione la fa sul
serio e anche di chi vede i
propri figli faticare per superare il test di ingresso e studiare
OMCEO - ENPAM
duramente per superare gli
esami. Non è solo la consueta furbizia con cui dobbiamo
confrontarci in tutte le professioni ma un’attività delinquenziale che comporta danni per
la salute, danni per l’immagine di tutti i medici e concorrenza sleale nei riguardi di chi
investe e paga le tasse nella
propria professione.
Si stima che i falsi dentisti in
Italia siano 15.000 e i NAS a
fianco degli Ordini dei Medici
in questa importante battaglia
di civiltà scoprono e chiudono
in media una studio ogni tre
giorni; ma se l’abusivo si fornisce di un a laurea comprata
ma legalmente riconosciuta
ci troviamo di fronte ad un’incompetente scorretto legalmente non punibile.
I Nas ricordano che nelle loro
attività ispettive sono stati
identificati anche falsi fisioterapisti, sedicenti dottori di medicina estetica, dietologi, falsi
infermieri,ed è evidente che
le carenze culturali di questi
personaggi possono provocare danni gravissimi all’incauto
paziente. L’esercizio abusivo
di una professione sanitaria
oltre che un reato in senso
stretto è un reato etico perché
contro la persona e come tale
rientra fra le tutele che l’Ordine dei Medici deve ai cittadini.
Per tutto questo il problema,
che sta cambiando di caratteristiche in questo periodo,
dev’essere monitorato con la
massima attenzione, sfruttando tutte le sinergie che gli Ordini i Nas e l’Università possono mettere in atto.
Giovanni Cananzi
Bilancio di previsione enpam 2010
Si è svolto a Roma il 28.11.2009 il Consiglio nazionale per il bilancio di previsione ENPAM 2010.
L’avanzo economico 2009 è stato di euro 1.156.786.400, l’avanzo previsto per il 2010 è di euro
905.969.900. Sono emerse alcune criticità per il futuro dell’Ente:
1. Demografica (gobba previdenziale - longevità crescente)
2. Economico fiscale (crisi recessiva - rendimento del patrimonio-incremento reddito professio7
nale e fiscalità)
3. Previdenziale (repentino spostamento della sostenibilità economica da 15 a 30 anni. La legge 335/95 dispone che gli enti privatizzati devono assicurare la stabilità di gestione per almeno 15 anni mediante bilanci tecnici redatti ogni 3 anni; con la Finanziaria 2007 si è spostato
questo termine a 30 anni).
Gobba Previdenziale: i pensionati della Fondazione sono destinati ad aumentare considerevolmente quando l’attuale generazione dei cinquantenni lascerà il lavoro tra il 2015 e il 2025.
Scenario Longevità: aumento di 3 mesi nell’aspettativa di vita per ogni anno che passa.
A 65 anni si hanno statisticamente ancora 18 anni di aspettativa di vita se maschi e 21 e
mezzo se femmine.
Tutto ciò porterà ad uno squilibrio per la tenuta collettiva del sistema se si vivrà più a lungo
di quanto previsto statisticamente anni prima.
La gamma dei possibili interventi per garantire l’equilibrio nel tempo sono:
• maggiore redditività del Patrimonio
• minore tassazione del Patrimonio
• maggiore contribuzione
• minori Prestazioni
• aumento dell’età pensionabile.
Il consiglio per garantire stabilità sarebbe di abbandonare il metodo retributivo (ogni mese determino la mia pensione di domani) e di adottare il metodo contributivo (determino la mia pensione
solo al momento del pensionamento in base all’aspettativa di vita residua). Invece l’Ente non
vorrebbe adottare il contributivo ma intervenire sui parametri che definiscono il metodo retributivo: i contributi - il loro rendimento - l’indicizzazione - l’età del pensionamento - la rivalutazione.
La soluzione strategica sarebbe di promuovere e diffondere l’esigenza dell’integrazione previdenziale tempestiva e di aumentare la contribuzione anche permettendo ai singoli iscritti di
variare autonomamente la aliquota contributiva nel corso della loro vita professione.
ENPAM - SANITÀ LOCALE
Per catturare l’attenzione l’Ente ha pensato di spedire annualmente ad ogni iscritto la “BUSTA ARANCIONE” con il rendiconto dei contributi versati e la proiezione della prestazione corrispondente.
Passando alle cifre vi espongo i dati di previsione di entrate ed uscita dei vari fondi.
Quota A
Previsione 2009
Previsione 2010
Entrate euro 356.050.000
Entrate euro 362.900.000 (+2,15%)
Uscite euro 185.960.000
Uscite euro 199.500.000
(+8,71%)
Quota B
Previsione 2009
Previsione 2010
Entrate euro 275.170.000
Entrate euro 291.925.000 (+2,10%)
Uscite euro 39.670.000
Uscite euro 50.620.000
(+28,08%)
Fondo dei Medici di Medicina Generale
Previsione 2009
Previsione 2010
Entrate euro 900.300.000
Entrate euro 991.100.000 (+1,42%)
Uscite euro 652.000.000
Uscite euro 669.800.000
(+3,95%)
Fondo degli Specialisti Ambulatoriali
Previsione 2009
Previsione 2010
Entrate euro 249.550.000
Entrate euro 269.270000 (+1,73%)
Uscite euro 166.400.000
Uscite euro 174.900.000
(+8,16%)
Fondo degli Specialisti Esterni
Previsione 2009
Previsione 2010
Entrate euro 45.325.000
Entrate euro 41.360.000
Uscite euro 45.250.000
Uscite euro 48.820.000.
Al termine dell’Assemblea Bilancio di Previsione 2010 è stato approvato a larga maggioranza
8 con una astensione ed un voto contrario.
Franco Mandolesi
Dr. Stefano Busetti
Il nuovo direttore medico del Presidio
Ospedaliero di Rimini-Santarcangelo
Metodo e determinazione
sono le parole chiave che lo
contrad-distinguono.
Due doti non da poco soprattutto per chi, come lui, ha un
ruolo ospedaliero direttivo
così importante. E soprattutto se entrambe vissute in
positivo nell’affrontare i problemi per riuscire a trovare
la soluzione migliore. Proprio
la tenacia lo ha condotto alla
medicina: racconta che fin
da ragazzo era attirato dallo
studio scientifico dell’uomo.
L’uomo in generale, tanto è
vero che, se avesse fatto il
clinico, sarebbe stato internista o medico di famiglia.
Dopo la laurea a Bologna e
la specializzazione in Igiene
e Medicina Preventiva, viene assunto nella direzione
sanitaria all’ospedale di Ravenna, dove rimane fino al
2007. Passa poi a dirigere
l’ospedale di Sassuolo (MO)
a gestione mista pubblico-privato. Una grossa esperienza
che lo ha arricchito non poco,
professionalmente parlando.
È a Rimini da pochi mesi
dove è subentrato al dr. Paolo Masperi, passato a dirigere
il Polo di Area Vasta di Pieve
Sestina. Ha già le idee chiare
ed elenca le tre sfide maggiori nel breve periodo:
• l’apertura del primo piano del nuovo Palazzetto
dell’Emergenza Urgenza,
prevista a inizio 2011, con
i servizi di Pronto Soccorso anche Ortopedico e
diagnostiche annesse e la
Medicina d’Urgenza;
• il consolidamento del Centro Unico di Pieve Sestina
SANITÀ LOCALE
dove, dopo Laboratorio
Analisi e Officina Trasfusionale si concentreranno
i Servizi Economali e i Magazzini Farmaceutici;
• l’annessione dei sette
Comuni dell’Alta Valmarecchia, 320 kmq di territorio montano con 18mila
abitanti, i relativi servizi
territoriali e l’ospedale di
Novafeltria.
Per l’ospedale di Rimini (450
posti letto più 80 di Day Hospital) è imminente la nuova
Unità Operativa di Ematologia e il progetto del nuovo
Day Hospital Oncologico.
Per l’ospedale di Santarcangelo (80 posti letto), oltre alla
nuova palestra riabilitativa
gestita da Luce sul Mare,
arriveranno nuovi poliambulatori e un nuovo servizio di
endoscopia.
Dal punto di vista organizzativo, il dr. Busetti punta al consolidamento degli otto Dipartimenti ospedalieri ma farà in
modo di migliorare i percorsi
assistenziali sia interni che
fra ospedale e territorio, soprattutto per la cronicità. Il
Busetti privato confessa che,
nel poco tempo libero che
gli rimane, si dedica alla famiglia e alla lettura ma ama
molto il viaggiare itinerante
e fare sport, come tennis e
sci tassativamente di fondo,
a contatto con la natura e il
silenzio che ha imparato ad
apprezzare in mare con la
sua barca a vela.
Antonella Chiadini
Recent advances
in tema di burocratizzazione
Ai medici di medicina generale e agli ospedalieri è pervenuto recentemente un documento da parte dell’INAIL che ha per oggetto la
Denuncia/ segnalazione di malattia professionale, accertata o semplicemente sospetta. La lettera, che lamenta la scarsezza delle
segnalazioni di malattia professionale pervenute dal bacino della provincia di Rimini rispetto ad altri distretti, fa riferimento al DPR
1124 / 1965, al D Lgs 38/2000, alla G.U n 70
del 22/3/2008. Tali norme sanciscono l’obbligatorietà della assicurazione per le malattie
professionali, gli obblighi di denuncia da parte del datore di lavoro - con riferimento alle
condizioni lavorative - e l’obbligo di denuncia-refertazione medica , e aggiornano l’elenco delle malattie professionali.
Alla lettera è allegato un esemplare di modulo - Modulo 92 bis, che deve essere compilato da parte del medico che constata la
malattia professionale, in aggiunta alla consueta segnalazione su modulo INAIL (primo
certificato)
L’INAIL gestisce una Banca-dati, grazie alla
quale può redigere un Registro Nazionale
delle malattie causate da lavoro. Al medico
di medicina generale ed al medico ospedaliero che constatano e segnalano una malattia professionale, o anche la possibilità della
medesima, sarà dunque assegnata anche la
compilazione di un modulo supplementare,
strumento ritenuto utile per la redazione di
quel Registro Nazionale. Sulle due facciate
il medico di medicina generale, come pure
quello di reparto ospedaliero, dovrà riporta- 9
re i propri dati personali, dovrà ripetere i dati
anagrafici completi del lavoratore, integrati
dalle notizie inerenti al rischio professionale
specifico. Dovrà annotare le diverse attività
lavorative svolte anche in passato includendo nome e ragione sociale delle diverse ditte,
settori lavorativi, mansioni svolte, periodi in
cui sono state svolte.
Se pure non è frequente imbattersi nella malattia professionale, la compilazione di questo documento presumibilmente richiederà
non meno di un quarto d’ora, tra trascrizione
dei dati e ascolto del paziente che cerca di
rammentare le varie aziende per cui ha lavorato, per quanto tempo vi è rimasto e quali
incarichi abbia svolto.
E’ ragionevole chiedersi se, per la compilazione del proprio Registro, della cui importanza statistica e prevenzionale non si dubita,
l’INAIL non possa facilmente attingere ai dati
in possesso dei suoi funzionari, cioè agli elementi trasmessi nella certificazione di malattia e, più in particolare, a quelli che emergono
dal colloquio con il lavoratore, quando questi
viene convocato- come è prassi - presso gli
ambulatori dell’ ente.
Sergio Grassia
SANITÀ LOCALE - RUBRICA LEGALE
Criticità nel rapporto fra mmg
e medici ospedalieri Riceviamo e pubblichiamo
Ringraziando per l’attenzione, vorrei riproporre attraverso le pagine del Notiziario, un
annoso problema che vede
il cittadino vittima di una difficoltosa comunicazione fra
medici del territorio e medici
ospedalieri.
In tutti i locali della nostra Asl
vi sono cartelli che recitano
“per evitare che il cittadino
debba tornare dal proprio
medico di medicina generale, lo specialista è tenuto
a prescrivere direttamente
le ulteriori prestazioni che
ritenga necessarie per meglio rispondere al quesito
posto dal curante.”
Si tratta di una indicazione
che sembra scaturire diret10 tamente dal buon senso e
che non possa dare adito a
difficoltà. Non è così. Per motivi a me ignoti, ancora oggi
moltissimi colleghi ospedalieri omettono di rilasciare
al paziente la prescrizione
(impegnativa) per gli accertamenti necessari, e invitano
il paziente a recarsi presso il
proprio medico di famiglia per
la trascrizione delle richieste
su apposito ricettario (l’impegnativa, appunto). Questo
comportamento genera un
forte disagio al paziente, che
è costretto a perdere tempo
per procurarsi un pezzo di
carta (l’impegnativa) recandosi dal suo medico di famiglia, e al medico di famiglia
che si vede costretto a trascrivere le richieste del col-
Le “Suites” dell’Infermi
Parliamo di sanità nella civilissima Rimini. Resistono
ancora all’ospedale Infermi le suites della Medicina I
e II. Sei stanze per 36 posti
letto su 84. Le medicine in
ogni ospedale sono divisioni
ad alta affluenza e insieme
alle divisioni di chirurgia generale sono i pilastri di ogni
buon ospedale, senza togliere nulla a tutti gli altri reparti.
Rimini ha inoltre un’acquisita
vocazione all’ospitalità. Ergo
le medicine sono i nostri biglietti da visita non solo per
gli indigeni, ma anche per
i nostri ospiti congressuali,
culturali, balneari. Capita che
un tizio venga a Rimini per
visitare la mostra di pittura a
Castelsismondo o per visitare il Duomo rinascimentale
o per la stagione dei bagni,
ha un malore, viene ricoverato, scalogna vuole, in una
“suite” a sei letti dell’Infermi:
dagli altari alle polveri, dalla
Maternità e lavoro
lega ospedaliero assumendo
una funzione di segretariato
poco consona al ruolo professionale.
Per assurdo capita spesso
che il medico ospedaliero dia
l’appuntamento al paziente
per l’esecuzione della prestazione diagnostica richiesta e
che, allo stesso tempo, obblighi il cittadino a recarsi dal
Mmg per il rilascio dell’impegnativa.
Questo è noto a tutti gli operatori sanitari della nostra
ASL, dal direttore generale al
giovane tirocinante.
Tutti concordano nel trovare
assurda questa situazione,
ma nessuno sembra in grado
di cambiarla.
Giancarlo Ambrosini
MMG
bellezza alla bruttezza. Non
è una buona immagine per la
città in toto. Non è mia intenzione sollevare alcuna polemica visto che è in programma un massiccio intervento
da parte dell’azienda sanitaria all’Ospedale Infermi, ma
mi auguro che si completino
al più presto i lavori per i nuovi padiglioni e si possa finalmente mettere mano anche
alle “suites” delle medicine
dell’Infermi.
Gianni Morolli
Le tutele sanitarie
Quando il lavoro svolto non comporta rischi particolari e la gravidanza procede senza problemi,
la lavoratrice ha diritto ad un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che inizia due mesi
prima e termina tre mesi dopo il parto (congedo di maternità).
Oltre a questo, il D.Lgs. n. 151/2001 prevede altre forme di tutela:
• l’astensione anticipata dal lavoro in caso di gravi complicanze della gravidanza o di malattie
RUBRICA LEGALE
preesistenti che potrebbero essere aggravate dallo stato di gravidanza;
il cambio di mansione della lavoratrice nel caso di condizioni di lavoro che possono rappresentare un rischio per la salute della donna o del bambino;
• l’astensione anticipata dal lavoro qualora il cambio di mansione non sia possibile;
• l’astensione tre mesi prima del parto in caso di lavori gravosi e pregiudizievoli in relazione
all’avanzato stato di gravidanza (anticipo di un mese del congedo di maternità).
Congedo di maternità
Per congedo di maternità (già astensione obbligatoria) si intende il periodo di interdizione obbligatoria delle lavoratrici madri al lavoro.
In termini generali è vietato adibire al lavoro le donne:
a. durante i due mesi prima della data presunta del parto;
b. ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra lo data presunta e lo data
effettiva del parto;
c. durante i tre mesi dopo il parto (il conteggio parte dal giorno successivo a quello del parto);
d. durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto sia avvenuto anticipatamente rispetto alla data presunta. Tali giorni sono aggiunti al periodo successivo.
Prima dell’inizio del periodo di divieto di lavoro, lo lavoratrice deve consegnare al datore di
lavoro e all’istituto erogatore dell’indennità di maternità il certificato medico indicante lo data
presunta del parto.
La lavoratrice è tenuta inoltre a presentare, entro 30 giorni dal parto, il certificato di nascita del
figlio oppure una dichiarazione sostitutiva.
Rispetto alla precedente impostazione, lo legge riconosce alla lavoratrice lo possibilità di utilizzare un margine di flessibilità nella decorrenza del congedo rispetto alla data presunta del
parto.
•
Flessibilità del congedo di maternità
11
Le lavoratrici, dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati, hanno lo facoltà di utilizzare in forma flessibile il congedo di maternità, astenendosi dal lavoro a partire dal mese precedente lo
data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto.
Per ottenere lo flessibilità va presentata apposita domanda al datare di lavoro e all’INPS (o all’Ente di appartenenza nel caso di dipendenti pubbliche) corredata delle seguenti certificazioni
sanitarie da acquisire nel corso del settimo mese di gravidanza:
• certificato dello specialista ginecologo che opera in una struttura sanitaria pubblica o in regime privato preaccreditato (già convenzionato) attestante che l’opzione di rimanere al lavoro
in gravidanza per un ulteriore mese non arreca pregiudizio alla salute della gestante e del
nascituro;
• certificato del medico competente nominato dal datore di lavoro, nei casi in cui lo lavoratrice
è sottoposta a sorveglianza sanitaria (visite mediche preventive e periodiche) a motivo dei
rischi lavorativi o nel caso in cui, pur non svolgendo lo lavoratrice una mansione per lo quale
è prevista lo sorveglianza sanitaria, in azienda è presente lo figura del medico competente.
Qualora in azienda non sia prevista la figura del medico competente, lo specialista ginecologo, sulla base delle informazioni fornite dalla lavoratrice, valuta anche la compatibilità
delle mansioni e delle relative modalità di svolgimento, ai fini della tutela della salute della
gestante e del nascituro, incluse le modalità di raggiungimento del posto di lavoro. Da notare che, nel caso considerato prima - cioè qualora in azienda non sia previsto il medico
competente - l’INPS richiede una dichiarazione scritta del datore di lavoro che attesti la non
obbligatorietà della sorveglianza sanitaria per la lavoratrice, stante la mansione svolta. Da
ciò emerge che la flessibilità può essere concessa presentando una o entrambe le certificazioni sanitarie richiamate e in assenza di:
• condizioni patologiche che pongano a rischio la salute della lavoratrice e/o del nascituro;
• provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro emesso dalla Direzione Provinciale del
Lavoro;
• rischi lavorativi che pregiudichino la salute della lavoratrice e/o del nascituro;
RUBRICA LEGALE
•
controindicazioni allo stato di gravidanza riguardo alle modalità per il raggiungimento del
posto di lavoro.
La Gravidanza a rischio
Sono denominate a rischio quelle gravidanze nelle quali esistono condizioni patologiche o
fattori di rischio che possono compromettere la salute o la vita della madre, del feto o di entrambi.
Queste condizioni patologiche sono alla base della morbilità e della mortalità materna fetale
e neonatale oggi notevolmente diminuite anche grazie alla messa in atto di misure preventive
che mirano ad aiutare il buon andamento della gravidanza anche tenendo conto del fatto che
alcune attività lavorative possono aggravare patologie preesistenti o patologie che insorgono in
gravidanza.
I fattori di rischio possono essere:
1. situazioni che esistono prima ancora del concepimento e possono essere: legate a situazioni locali dell’apparato genitale (malformazioni uterine, pregressi interventi all’utero, infezioni
genitali, pregressi aborti e parti prematuri, pregressa morte endouterina), oppure a malattie
di altri apparati od a particolari condizioni (età < 17 anni o > 35 anni, uso di droghe o alcool,
cardiopatie, ipertensione, epatopatie e nefropatie gravi, malattie endocrine e metaboliche,
malattie autoimmuni);
2. complicazioni che possono insorgere nel corso della gravidanza: minaccia d’aborto, infezioni, riscontro di malformazioni fetali, gestosi, gravidanza gemellare, minaccia di parto pretermine, deficit di accrescimento fetale, poliidramnios e oligoidramnios, placenta previa, diabete gestazionale.
In definitiva una gravidanza a rischio deve essere sottoposta ad attenta vigilanza.
Per le malattie preesistenti è importante in fase pre-concezionale identificare tutte quelle condizioni che possono rendere difficile una gravidanza (diabete latente, ipertensione, epatopatie,
12 ecc.) e cercare di compensarle prima dell’inizio di questa. Durante la gravidanza poi è fondamentale l’esecuzione di tutti i controlli necessari, il rispetto delle norme igieniche e alimentari
e la valutazione della situazione lavorativa perché non ne comprometta ulteriormente il buon
andamento ed esito.
La procedura per la tutela della lavoratrice madre con gravidanza a rischio
La lavoratrice in possesso di un certificato attestante gravi complicanze della gravidanza o
malattie preesistenti che possono peggiorare con la gestazione, rilasciato dallo specialista
ginecologo che opera in una struttura sanitaria pubblica o in regime privato preaccreditato
(già convenzionato), ha diritto all’anticipazione del congedo di maternità. Per ottenere tale
beneficio va compilata la domanda predisposta dalla Direzione Provinciale del Lavoro e
inviata per posta o presentata personalmente, corredata dal certificato del ginecologo. La
Direzione Provinciale di riferimento è quella del territorio di residenza della lavoratrice. La
richiesta di anticipazione del congedo per gravidanza a rischio può essere inoltrata fin dall’inizio della gravidanza e può interessare, a discrezione del ginecologo, anche periodi limitati di tempo (per es. 20-30 gg.) e non necessariamente l’intero decorso della gestazione.
La Direzione Provinciale del Lavoro a conclusione del procedimento trasmette alla lavoratrice, al datore di lavoro e all’Ente erogatore dell’indennità di maternità il provvedimento di
astensione, che decorre dalla data del certificato di gravidanza a rischio. In ogni caso, trascorsi sette giorni dalla presentazione della domanda, l’astensione si ritiene accettata. Se
la lavoratrice è in malattia alla data del provvedimento di astensione, il certificato di malattia
decade a favore del congedo anticipato.
Sergio Arlotti
I medici interessati possono leggere l’articolo integrale (25 pagine) scaricandolo dal sito internet
dell’Ordine (www.omceo.rn.it, nel menù “Notiziario e news” poi “Febbraio 2010) oppure richiederlo
via e-mail al Dott. Sergio Arlotti all’indirizzo [email protected].
RUBRICA FISCALE
Dalla finanziaria 2010
e dai decreti collegati si segnalano:
FARMACI:
Cambia lo scontrino parlante
voluto dal fisco per ottenere le
detrazioni fiscali. Per rispetto
della privacy non conterrà più
il nome del farmaco ma un codice alfanumerico posto sulla
confezione di ogni medicinale.
INTERESSI LEGALI:
Scende dal 3 all’1% il tasso di
interesse legale che viene applicato per i rimborsi dei tributi
ma anche per i pagamenti ritardati. L’effetto sarà notevole
sul “ravvedimento operoso”
cioé sui versamenti effettuati
con un leggero ritardo che beneficiano anche di sanzioni ridotte: 2,5% per il ravvedimento breve (entro un mese), o del
3% per quello lungo (entro la
scadenza della dichiarazione
dei redditi).
IRPEF, ATTENTI
AL SALDO PIÙ CARO:
L’alleggerimento del 20% dell’acconto Irpef pagato nel 2009
avrà un risvolto meno piacevole nel 2010. Il pagamento del
saldo sarà più salato perché
bisognerà versare quanto non
pagato lo scorso novembre.
REDDITOMETRO:
Sarà uno strumento cardine
per la lotta all’evasione 2010.
Il fisco andrà alla ricerca del
reddito dei contribuenti in base
al loro tenore di vita: tra i nuovi
indicatori usati anche beauty
farm, viaggi e scuole private.
(vedi approfondimento)
RISTRUTTURAZIONI
EDILIZIE:
Si tratta della proroga al 2012
del bonus del 36% per le ristrutturazioni, mentre l’Iva viene fissata al 10%. (vedi approfondimento)
SCUDO FISCALE:
Riparte con l’anno nuovo la
possibilità di regolarizzare i
capitali esportati illegalmente.
Ma sarà più cara. L’aliquota,
che fino al 15 dicembre era del
5% sull’importo regolarizzato,
diventerà del 6% fino a tutto
febbraio e del 7% da marzo a
fine aprile
STUDI SETTORE:
I parametri che i lavoratori
autonomi dovranno utilizzare
per i redditi 2009 e quindi da
applicare per quest’anno che
dovevano essere approvati, a
regime, entro settembre di ciascun anno posto sotto osservazione, per quest’anno potranno essere adeguati fino al
31 marzo. Si terrà così conto
delle difficoltà provocate dalla
crisi economica.
RIVALUTAZIONE TERRENI
E PARTECIPAZIONI:
Sono riaperti i termini per rivalutare terreni, edificabili e non,
detenuti al 1° Gennaio 2010.
In prospettiva di una futura
cessione del terreno, occorre
valutare se è più conveniente
pagare le imposte ordinarie
oppure versare l’imposta sostitutiva da rivalutazione. Tale
scelta viene influenzata dal fatto che l’imposta sostitutiva va
versata sull’intero nuovo valore, mentre la tassazione ordinaria ha ad oggetto solamente
la plusvalenza rispetto al valore fiscalmente riconosciuto. Altrettanto è previsto per le partecipazioni in società con regole
simili ma con effetti e modalità
leggermente diversi.
RITENUTE DEGLI STUDI
ASSOCIATI:
In Unico 2010 SP, periodo
d’imposta 2009, sarà previsto il
nuovo rigo dedicato alle ritenute riattribuite dai soci che non
sono in grado di utilizzarle personalmente all’ente collettivo,
(più in generale della Società
di persone) che le aveva loro
attribuite. La presente disposizione risponde alle richieste
dei professionisti di utilizzare
all’interno degli studi associati
le ritenute che, appunto, non
trovano capienza nell’Unico
2010 dei singoli professionisti
appartenenti allo studio. Detta
facoltà è subordinata al fatto
che i Soci predispongano un
atto con data certa che attesti
la loro volontà di restituire le ritenute inutilizzate alla società
e alla ulteriore condizione che
l’atto preceda l’uso delle ritenute riattribuite alla società,
che a sua volta potrà inserirle
nella compensazione orizzontale dell’F24.
APPROFONDIMENTI
AGEVOLAZIONI ALL’EDILIZIA
Proroga fino al 31 dicembre
2012 dell’ agevolazione fiscale del 36% sulle ristrutturazioni edilizie. Conferma a regime
dell’ aliquota Iva del 10% per le 13
prestazioni sulle manutenzioni
ordinarie e straordinarie.
L’ agevolazione sulle ristrutturazioni edilizie consiste nella
possibilità di detrarre dall’ Irpef
lorda il 36% delle spese sostenute, nei limiti di 48mila euro
per unità immobiliare, manutenzioni straordinarie, restauri
e risanamenti conservativi e ristrutturazioni edilizie di singole
unità immobiliari residenziali e
loro pertinenze. Sulle parti comuni di edifici residenziali sono
agevolati anche gli interventi di
manutenzione ordinaria.
La proroga dell’ agevolazione
del 36% sugli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione che
riguardano interi fabbricati,
eseguiti dal 1° gennaio 2008
al 31 dicembre 2012 da imprese di costruzione o ristrutturazioni, ha effetto anche per
quelle imprese che provvedono alla successiva alienazione
o assegnazione dell’ immobile
entro il 30 giugno 2013.
In questi casi, la detrazione
RUBRICA FISCALE - CRONACA ED ATTUALITÀ
dall’ Irpef spetta al successivo acquirente o assegnatario
delle singole unità immobiliari
abitative ed è pari al 36% del
valore degli interventi eseguiti.
Questo valore è pari al 25%
del prezzo dell’ unità immobiliare che risulta nell’ atto di
compravendita di assegnazione e, comunque, entro l’ importo massimo di 48mila euro.
Con la modifica introdotta dalla
manovra fiscale 2010, si applicherà a regime l’ aliquota Iva
del 10% per manutenzioni ordinarie e straordinarie, restauri e risanamenti conservativi e
ristrutturazioni edilizie, realizzati su fabbricati a prevalente
destinazione abitativa privata.
Per gli interventi edilizi citati,
saranno agevolate le prestazioni di servizi su fabbricati a
prevalente destinazione abitativa privata, dipendenti da
contratti di appalto, prestazione d’ opera, fornitura con
posa in opera o di altri ac14 cordi negoziali, comprensive
dei beni finiti (con limitazioni
per i beni significativi) e delle
materie prime e semilavorate.
Per questa agevolazione Iva,
dal 2008 non è più necessario
evidenziare in fattura il costo
della manodopera. Quest’ obbligo è rimasto per le agevolazioni Irpef del 36% e Irpef /
Ires del 55%.
REDDITOMETRO
Un ruolo chiave nella prevenzione
e nel contrasto all`evasione fiscale delle persone fisiche e` quello
assegnato all`accertamento sintetico dall`articolo 83, commi 8 e
9, del Dl 112/2008.
Con tale disposizione e` stato, infatti, previsto “un piano
straordinario di controlli finalizzati alla determinazione
sintetica del reddito delle persone fisiche” relativamente
agli anni 2009, 2010 e 2011.
L`intervento del legislatore e`
mirato a rafforzare e a perfezionare questa metodologia
di controllo adeguandola alle
trasformazioni sociali ed economiche in atto. L`articolo 38,
comma 4, del Dpr 600/1973
consente all`Amministrazione
finanziaria di determinare sinteticamente il reddito delle
persone fisiche, a condizione
che quello complessivo netto
accertabile si discosti per almeno due anni e per almeno
un quarto da quello dichiara-
to. Il maggior reddito e` calcolato in base agli incrementi
patrimoniali sostenuti dal contribuente e alla disponibilità
dei beni e servizi rivelatori di
capacità contributiva. Entro i
primi mesi del 2010 si dovrebbe pervenire ad una versione
aggiornata del redditometro;
verranno infatti aggiunti nuovi
indici e verrà applicata una diversa pesatura anche di quelli
attualmente vigenti. Dato che
per le norme sull’accertamento vale in generale la considerazione che si tratta di regole
procedurali, lo strumento del
redditometro aggiornato avrà
efficacia retroattiva. Nel corso
del convegno “Telefisco 2010”,
svoltosi mercoledì 27 Gennaio
2010, l’Agenzia delle Entrate ha
avuto modo di affermare che, in
caso di accertamento da redditometro, la prova contraria fornita dal contribuente può consistere nella dimostrazione che le
spese per mantenere i beni e i
servizi indice di capacità contributiva provengono da elementi
patrimoniali accumulati in periodi
d’imposta precedenti o sono state finanziate da economie terze.
Paolo Lazzarini
Ancora sul PSA
Uno dei limiti maggiori del PSA
come marker oncologico è la
sua variabilità. Questa può
essere dovuta sia a questioni
puramente tecniche (metodo
della raccolta, trattamento del
campione, standardizzazione
del dosaggio ecc) ma soprattutto a variabilità biologica,
livello del testosterone endogeno, esami sulla prostata,
eiaculazione, malattie benigne della prostata. Tra queste
la più comune è la prostatite
cronica. Questa affezione che
può essere completamente silente, è molto più diffusa
di quanto si possa credere. I
sintomi sono più comuni nei
soggetti più giovani mentre
più larvate o addirittura assenti negli ultra sessantenni. Basta considerare quanti reperti
di flogosi cronica possiamo
leggere nei referti delle biopsie prostatiche accanto ai noti
quadri di fibroleiomiomatosi o
di quelli di adenocarcinoma.
Recenti lavori mostrano come
pazienti con un PSA superiore
a 4 ng/ml, nel 42% dei casi riportano un decremento del valore dopo trattamento empirico
con chinolonico. La riduzione
del valore del PSA può essere
anche del 70%. In questi casi
non è stato mai trovato una
neoplasia prostatica quanto
alto fosse stato il valore del
PSA di partenza. Con tutte le
Bibliografia - Stacy Loeb et al.: Urologic Oncology 27, 64-66, 2009
considerazioni negative legate
al trattamento empirico con antibiotici, sviluppo di batteri resistenti, costo, effetti collaterali,
questo viene dai più ritenuto
una prassi accertabile prima di
effettuare una biopsia prostatica. Un valore che rientra nella
norma dopo il trattamento può
evitare la biopsia. Si raccomanda di far intercorrere un certo
lasso tempo dal trattamento al
nuovo dosaggio del PSA per
far ristabilire la flora intestinale. E’ superfluo ricordare che
si tratta sempre di pazienti con
esplorazione rettale negativa
per noduli sospetti prostatici in
questi casi la biopsia è sempre
raccomandata.
Girolamo Buono
CRONACA ED ATTUALITÀ
Vie alternative di alimentazione: la PEG
Il termine PEG è l’acronimo di Percutaneous Endoscopic Gastrostomy : si tratta di una tecnica
di endoscopia digestiva operativa che consiste nell’inserimento di una sonda in cavità gastrica
attraverso la parete addominale, al fine di consentire l’introduzione di sostanze nutritive direttamente nello stomaco in quei pazienti che per ragioni varie non sono in grado di alimentarsi per
via orale.
Ideata ed eseguita per la prima volta nel 1980 in ambiente pediatrico, la metodica ha assunto
negli anni un ruolo sempre più importante e prevalente nella gestione di pazienti con patologie
neurologiche (degenerative e non), spesso non in grado di esprimere un proprio consenso, cosicché la decisione di ricorrere alla PEG e alla alimentazione-idratazione artificiale si è caricata
anche di importanti risvolti etici. Sul piano clinico il posizionamento di una PEG è teoricamente
indicato in tutti i pazienti con tratto gastrointestinale integro, ma incapaci di assumere un adeguato introito calorico per via orale: è importante ricordare che se nei soggetti sani occorrono
15-20 giorni di digiuno perché si sviluppino danni agli organi, in pazienti ospedalizzati ipercatabolici, danni da malnutrizione si verificano già dopo 7 giorni di apporto nutritivo severamente
ridotto.
Le opzioni per l’alimentazione artificiale sono rappresentate dalla nutrizione parenterale (NPT),
che introduce sostanze nutritive direttamente in circolo attraverso un catetere venoso o dalla
nutrizione enterale (NE) che introduce i nutrienti nel tratto gastrointestinale tramite sonda: generalmente sondino naso-gastrico o sonda gastrostomica.
Nei casi non frequenti in cui la PEG non risulti posizionabile o non sia indicata (es. gastroparesi,
alto rischio di aspirazione, ostruzione dello svuotamento gastrico) la sonda può essere introdotta nel digiuno prossimale eseguendo con la stesa metodologia una digiunostomia endoscopica
(DPEJ). La NE presenta diversi vantaggi rispetto alla NPT: è meno costosa, mantiene il trofismo
della mucosa del tubo digerente preservando la funzione di barriera ai batteri, ha un minor tasso di complicanze. Nell’ambito della nutrizione enterale la PEG è in linea di massima meglio
tollerata del sondino naso-gastrico e riduce il rischio di ab ingestis, dislocazione (accidentale o 15
volontaria da parte del paziente) ostruzione (per il maggior calibro dalla sonda).
Il posizionamento della PEG è relativamente semplice: in pazienti collaboranti può essere eseguito in sala endoscopica con una blanda sedazione; nei ricoverati in terapia intensiva o in rianimazione può essere eseguito al letto del paziente. Al di fuori di queste condizioni, nella nostra
esperienza, prevalendo pazienti anziani con importanti comorbidità e non collaboranti preferiamo avvalerci della assistenza anestesiologica che peraltro solo in rari casi comporta l’intubazione delle vie aeree. L’impianto della PEG è giustificato in quei pazienti in cui si preveda una inabilità protratta alla alimentazione per os e comunque superiore a 30 giorni (al di sotto di questo
periodo è preferibile l’utilizzo del SNG), e con una aspettativa di vita superiore a 3 mesi.
Le indicazioni più comuni sono:
– malattie neurologiche post-traumatiche, degenerative, neoplastiche, vascolari, congenite
– neoplasie della cavità orale, della faringe, della laringe, dell’esofago.
– Al di fuori dell’impianto per esigenze nutrizionali, la PEG può essere posizionata a scopo
decompressivo nelle occlusioni.
Controindicazioni assolute alla PEG sono:
– mancata transilluminazione della parete addominale in corso di endoscopia, che può avvenire per interposizione di un organo (fegato, colon), per presenza di ascite, per esiti di
precedente chirurgia gastrica, per obesità
– severa coagulopatia non correggibile
– malattie rapidamente progressive.
Sono considerate controindicazioni relative:
– sepsi
– dialisi peritoneale
– ipertensione portale con varici esofagee
– ascite modesta responsiva alla terapia diuretica
– neoplasia della parete gastrica o addominale.
Ovviamente le controindicazioni alla esofagogastroduodenoscopia rappresentano controindicazione alla PEG. Nonostante la relativa semplicità tecnica della manovra l’impianto PEG è
CRONACA ED ATTUALITÀ
gravato da una mortalità correlata che va dallo 0,3 al 1,3 % e da una non trascurabile percentuale di complicanze compresa tra il 3 e il 17% (con alcune casistiche che riportano dati che si
avvicinano al 30%).
Questa ampia variabilità è probabilmente conseguenza della diversa epoca in cui sono stati
eseguiti gli studi, della modalità di raccolta dei dati (retrospettiva o prospettica), della durata del
follow-up, dei diversi criteri di selezione dei pazienti e della esperienza degli operatori.
Gli studi più recenti classificano le complicanze in minori e maggiori (a rischio di morte o che
comportano l’intervento chirurgico o l’ospedalizzazione) distinguendole inoltre in complicanze
legate alla procedura operativa (insufficienza respiratoria, emorragia, perforazione), infettive
(peritonite, sepsi, ascesso addominale, infezione peristomale), meccaniche (migrazione e incarceramento all’interno del tramite gastro-cutaneo, occlusione, rottura della protesi) e nutrizionali
(ab ingestis, reflusso, diarrea, stipsi). Seguendo tali criteri le complicanze maggiori risultano
intorno al 3% e le minori si attestano intorno al 12,5%.
Un problema importante è quello della selezione corretta dei pazienti; infatti i dati di letteratura
che evidenziano una mortalità a 30 giorni dall’impianto variabile dal 22 al 33% stanno verosimilmente e dimostrare l’effettuazione dell’impianto in pazienti con aspettativa di vita estremamente bassa riproponendo, almeno per questi casi, il problema della eticità del trattamento.
Quindi a fronte di alcuni punti certi sul suo utilizzo quali stroke acuto, coma post-traumatico,
SLA, neoplasie orofaringee resecabili, supporto nutrizionale durante radioterapia per tumori del
collo, esistono tuttora elementi di discussione in rapporto all’aumento della aspettativa di vita, al
miglioramento della qualità di vita e in definitiva alla eticità del trattamento stesso. La gestione
della PEG, poiché molti pazienti rientrano in ambiente domiciliare dopo l’impianto, richiama ad
una stretta integrazione fra l’Ospedale (che esegue la procedura operativa e rimane punto di
riferimento per la gestione di buona parte delle complicanze) e il Territorio, quest’ultimo in particolare con le sue articolazioni di Assistenza Domiciliare per affiancare e supportare le famiglie
nella gestione pratica quotidiana.
L’utilizzo del presidio è possibile già 24 ore dopo l’impianto: i preparati nutrizionali vengono
16 somministrati con nutri pompa o con boli anche se il primo metodo è preferibile soprattutto nelle
prime fasi perché permette una migliore gestione del ritmo di infusione e dei volumi somministrati.
E’ opportuno utilizzare sempre miscele commerciali pronte e non ricorrere ad alimenti frullati,
sia per l’igiene e quindi la riduzione dei rischi di complicanza infettiva, sia per ridurre la probabilità di ostruzione della sonda. Una corretta gestione/manutenzione è correlata ad una maggior
durata dell’efficienza della sonda: la durata media è di circa un anno, con ampia variabilità
soprattutto in rapporto alla correttezza della manutenzione. Il dispositivo di primo impianto può
essere sostituito all’occorrenza con una sonda di sostituzione che presenta all’estremità intragastrica un palloncino gonfiabile che la ancora e ne impedisce la fuoriuscita. Per consigli pratici
sulla gestione della PEG può essere consultato il sito della Società Italiana di Endoscopia Digestiva (www.sied.it).
Bibliografia:
1) ASGE Guidelines. Role of endoscopy in enteral feeding. Gastrointest Endosc. 2002;55:794-96
2) Raccomandazione SIED La Gastrostomia Endoscopica Percutanea. A cura di M. Del Piano e M.Ballarè.
Feb. 2008.
Mauro Giovanardi
Finalmente qualcosa di buono (si spera)
nella previdenza per i Sanitari
(Medici, Farmacisti e Veterinari)
Ci sono buoni motivi per vedere trattate (soddisfatte?)
da autorevoli personaggi del
mondo politico e previdenzia-
le alcune richieste dei Sanitari
in pensione: il giorno 23 febbraio avrà luogo a Roma un
convegno che ha per oggetto
“La previdenza della dirigenza pubblica e privata di oggi e
di domani”.
Può sembrare cosa di poco
CRONACA ED ATTUALITÀ - STORIA DELLA MEDICINA
conto dibattere questo problema ad alto livello, ma così
non è; il cosiddetto “ceto medio” da tantissimo tempo è
gravemente trascurato, quasi
non fosse un importante asse
portante della struttura sociale italiana ed occidentale in
genere.
Dopo che la Federspev aveva già lanciato il sasso nello
stagno sollevando le problematiche delle varie criticità
delle pensioni, ora anche i
sindacati e i politici si accorgono del totale vuoto di risposte ai problemi dei pensionati
che, a fronte di contribuzioni
di valore corrente, vedono
una costante diminuzione nel
tempo del potere d’acquisto
del loro assegno di pensione,
con strutture sociali inesistenti e vedono col passare degli
anni un aumento dei bisogni e
conseguentemente delle spese legate all’invecchiamento
e alla maggior disabilità.
Ma c’è un’altra considerazione da fare: insieme al lavoratore dipendente, è stato
evidenziato dalla stampa che
i pensionati sono i maggiori
contribuenti fiscali. (M. Perelli
Ercolini).
E’ il momento di denunciare i
problemi di questa categoria
scarsamente tutelata che in
età lavorativa molto ha dato
alla collettività ed è stufa di
sentirsi dire che sottrae risorse ai giovani. Ai loro tempi gli
attuali pensionati hanno pagato fior di contribuzioni a valore
corrente e ora, dopo qualche
anno di pensione, si trovano
ad avere assegni taglieggiati
pesantemente dal fisco.
A Roma il 23 febbraio avrà
luogo un convegno che farà
luce su molti aspetti dei problemi previdenziali nostri, con
la speranza di vederne portati
risoluzione favorevole qualcuno; specie per la presenza
di autorevoli personaggi del
mondo politico e di importanti
Enti previdenziali.
Renato Ponzoni
Arte e Medicina. Il ritorno della Misericordia
Lo scorso 21 dicembre la
chiesa dell’Ospedale Infermi di Rimini è stata dedicata
dal Vescovo Mons. Francesco Lambiasi alla Madonna
della Misericordia. Lo spunto per questa dedicazione si
deve alla recente collocazione nella chiesa stessa di una
grande pala raffigurante la
Madonna della Misericordia
con Gesù, la beata Chiara e
una monaca, attribuita al pittore riminese Angelo Sarzetti
(1656-1713).
La pala d’altare, dipinta probabilmente per la distrutta chiesa delle monache degli Angeli
(o della beata Chiara), è pervenuta alla Congregazione di
Carità dopo le soppressioni
napoleoniche di fine Settecento e destinata a semplice
oggetto d’arredamento fino al
giugno 1985, allorché è stata
consegnata in deposito – assieme ad altri sette importanti
dipinti – al Museo della Città.
Confinata nei magazzini del
Museo a causa delle precarie
condizioni di conservazione,
l’opera è stata sottoposta nel
2005 a un delicato restauro
(eseguito da Adele Pompili e finanziato da un gruppo
di aziende private riminesi)
e quindi esposta alla mostra
Aere civium. Trenta restauri
per il Museo di Rimini (2007).
Al termine della mostra l’opera è tornata nei depositi del
Museo, risultando pertanto
non più visibile al pubblico. Lo
scorso anno l’Azienda USL,
che ne è tuttora proprietaria
assieme a un cospicuo nume- 17
ro di altre opere d’arte, tutte
depositate presso lo stesso
Museo della Città, ne ha chiesto la restituzione su istanza
del Consiglio pastorale ospedaliero.
Il ritorno di quest’opera in un
contesto “ospedaliero” – inteso naturalmente come mera
appartenenza materiale, data
l’evidente provenienza ecclesiastica dell’opera – risulta
comunque denso di significati
storici e spirituali. L’iconografia della Vergine “misericordiosa”, tipica in passato anche di molte istituzioni ospedaliere, sottolinea il ruolo di
accoglienza e protezione che
queste stesse istituzioni fornivano in passato a viandanti e
ammalati che ad esse facevano ricorso; e proprio all’ospedale medievale di Santa Maria
della Misericordia (esistente
almeno dal 1368) furono accorpati nel 1486 la maggior
parte degli ospedali cittadini
(undici espressamente nomi-
STORIA DELLA MEDICINA - RECENSIONI
nati e tutti gli altri non appartenenti alla Mensa vescovile)
per la creazione di un unico
grande nosocomio cittadino,
di cui l’Ospedale Infermi è il
diretto discendente.
Nella tela risulta inoltre significativa la presenza della beata
Chiara da Rimini (circa 1260-
1320), una mistica medievale
che segnò profondamente la
vita religiosa della città fra XIII
e XIV secolo; e proprio ad Angelo Sarzetti – oltre a numerosi dipinti e affreschi che come
questo ornavano la chiesa
del monastero degli Angeli
– si deve la ricomposizione
dello scheletro della beata
nel 1696, allorché fu estratto
dal sarcofago di marmo che
l’ospitava per essere esposto
alla venerazione delle monache e dei fedeli.
Stefano De Carolis
Corot e l’arte moderna
Questa esposizione, forse non adeguatamente propagandata,si tiene a Verona fino al 7
marzo 2010.
E’un evento di notevole spessore,che ha luogo grazie al supporto del Musée du Louvre, il
quale ha messo alla nostra attenzione le opere di uno dei maggiori pittori francesi del secolo dell’impressionismo, giustamente definito
“L’ultimo dei classici ed il primo dei moderni”.
Circa cento opere del maestro francese e
degli artisti ad esso correlati, permettono di
evidenziare come nell’arco di quattro secoli
si svolga la loro vita espressiva,andando da
18 Poussin a Picasso. La manifestazione artistica di Corot, partendo dal naturalismo europeo
seicentesco, ha certamente espletato la propria influenza sugli espressionisti prima e sui
fauves, sui cubisti e sugli astratti in seguito.
Altri artisti francesi quali Monet, Renoir, Cézanne, Mondrian, Braque, Picasso in esposizione, permettono di scorgere l’importante influsso che Corot ha esercitato sulle loro opere
pittoriche.
Sostanzialmente la mostra può ritenersi suddivisa in diverse sezioni, quali “Gerarchia e
nobiltà dei generi del paesaggio”, in cui la rappresentazione della natura sovrasta la mera
narrazione della vicenda pittorica; “L’ultimo
dei classici”, che vede la presenza dei famosi
“souvenirs”, delle riproduzioni di quanto visto
nel grand tour in Italia, e che vede soprattutto
la presenza della natura come soggetto della
narrazione.
“Gli ornamenti della natura” evidenziano come
Corot, grandissimo interprete del paesaggio
faccia propria la vicenda degli elementi naturali ed inizi a mostrare soluzioni originali, innovative e precorrenti le soluzioni in seguito
proposte.
“Corot Il primo dei moderni” mostra infine come
l’artista inizi un’opera di destrutturazione e di
ricomposizione della forma sia del paesaggio,
che della figura umana,addirittura presentate
con note sviluppate in seguito dagli astrattisti.
Pertanto l’appassionato dell’arte dovrebbe
approfondire, a nostro avviso, la conoscenza
di questo artista, così prolifico ed avente una
così importante funzione di cerniera fra le manifestazioni pittoriche classicheggianti e quelle più moderne successive.
Da braque a kandinsky a chagall
(aimé maeght e i suoi artisti)
A Ferrara,al Palazzo dei Diamanti,dal 28 febbraio al 2 giugno 2010, l’arte del novecento sarà
posta sotto la luce dei riflettori, con i capolavori che illustrano un cinquantennio di pittura e
scultura, dagli anni venti ai sessanta del secolo appena terminato.
Il proprietario di una delle maggiori gallerie parigine d’arte, Aimé Maeght narra così la sua storia
legata all’arte moderna,con opere che vanno dal surrealismo all’astrattismo vero e proprio,con la
presenza di artisti dello spessore di Matisse, Bonnard, Giacometti, Braque, Kandisnsky, Chagall
e Mirò. Questa raccolta di autori del novecento ci permette di avere un completo panorama
delle diverse correnti ed espressioni artistiche moderne, proponendo così un raffronto vario e
stimolante.
Maurizio Della Marchina
CORSI, CONVEGNI CONGRESSI E ATTIVITÀ CULTURALI
Corsi, convegni congressi e attività culturali
I GIOVEDÌ DELL’ORDINE
Sala Riunioni Ordine dei Medici di Rimini ore 19.30
Giovedì 11 febbraio 2010
La fibrillazione atriale: epidemiologia, decorso clinico e complicanze.
Terapia attuale e nuove prospettive”
Giancarlo Piovaccari – Maurizio Mezzetti
Giovedì 18 marzo 2010
Trombolisi sistemica nello stroke cerebrale: procedura dell’Azienda USL di Rimini.
Marco Galletti – Chiara Pesci - Tiziana Perin
Giovedì 15 aprile 2010
Medicina Interna e Reumatologia dell’Azienda USL di Rimini : le peculiarità assistenziali.
Angelo Corvetta – Alessandra Bezzi – Gabriele Cortellini – Fabio Mascella – Andrea Tarroni
Giovedì 6 maggio 2010
Mini invasività nella chirurgia dell’anca e in traumatologia. Novità e approccio alla ricostruzione tissutale.
Giannicola Lucidi – Balsam B.R. Mustapha – Mauro Ricchiuti – Massimo Caldarelli – Lorenzo
Mantero – Marcello Zavatta – Marco Trono
L’iscrizione è gratuita e comprende attestato di partecipazione e attestato ECM.
Per iscrizioni rivolgersi a segreteria organizzativa
I&C srl, tel. 051.6144004, e-mail: [email protected]
COME ORIENTARSI IN PREVIDENZA
Sabato 17 aprile 2010 – Centro Congressi SGR Rimini, Via Chiabrera n. 34
8.30-8.45
8.45-9.00
9.00-9.45
9.45-10-30
10.30-10.45
10.45-11.30
11.30-12.15
12.15-13.00
13.00
Registrazione dei partecipanti
Saluto alle autorità
Il libero professionista, il medico di medicina generale e l’odontoiatra nell’Enpam.
(Dott. G.P. Malagnino)
La previdenza dei medici dipendenti: realtà e prospettive
(Dott. Claudio Testuzza)
Pausa lavori
I Fondi Enpam: le tante facce di una sola previdenza
(Dott. Alberto Oliveti)
Fondo Sanità: una realtà da conoscere
(Dott. Franco Pagano)
Discussione
Chiusura lavori
Il convegno è gratuito. Per informazioni e iscrizioni telefonare alla segreteria dell’Ordine al nr. 0541.382144.
CONVEGNO NAZIONALE FNOMCeO
Venerdì 14 maggio 2010 ore 9.00 – 17.00 - Sala Congressi Le Meridien – Rimini
Per informazioni e per avere il programma dettagliato dell’evento
contattare la Segreteria dell’Ordine al numero 0541.382144.
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CORSI, CONVEGNI CONGRESSI E ATTIVITÀ CULTURALI - ANNUNCI
LE PATOLOGIE ANORETTALI:
LA SCONFITTA DEL DOLORE
Rimini 20 marzo 2010 – Ospedale Accreditato “Villa Maria”
Segreteria organizzativa: Dott.ssa E. Piva tel. 0541.58436, e-mail: [email protected]
ADI AL FEMMINILE DALL’INFANZIA IN POI
Riccione 22-24 aprile 2010 – Palazzo dei Congressi
Segreteria organizzativa: Vivavoce tel. 0763.391752, e-mail: [email protected]
VIRTUAL JOURNEY
Rimini 14 e 15 maggio 2010 – Hotel Ambasciatori
Per informazioni ed iscrizioni: franco.paesini@sanofi-adventis.com
85° CONGRESSO NAZIONALE SIDEMAST
Rimini 19-22 maggio 2010 – Palacongressi
Segreteria organizzativa: Trimph Group tel. 06.355301, e-mail: [email protected]
STRATEGIE INTERVENTISTICHE NELLE SINDROMI
CORONARICHE ACUTE
Rimini 5 Giugno 2010 – Grand Hotel di Rimini
Segreteria organizzativa Adria Congrex srl tel. 0541.305820, e-mail: [email protected]
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CONSENSUS CONFERENZE
SUGLI IMPIANTI POST-ESTRATTIVI
Rimini 12 giugno 2010
Per informazioni Dott. Antonio Barone tel. 0584.6059889, e-mail: [email protected]
XXIII CONGRESSO NAZ.LE SOC. ITAL GIOVANI CHIRURGHI
Forlì 20-23 giugno 2010 – Auditorium Cassa dei Risparmi
Segreteria organizzativa: Ce.U.B. tel. 0543.446500, www.ceub.it
Annunci
La Federspev di Rimini informa di essere venuta a conoscenza di un nuovo programma
informatico “Eldy” che sembra possa facilitare enormemente l’approccio del medico all’utilizzo
del computer superando la diffidenza a volte giustificata di tanti colleghi. Il programma è
scaricabile gratuitamente dal sito www.eldy.org. Per informazioni contattare il Presidente
Federspev Prof. Renato Ponzoni.
NUOVO ORARIO D’UFFICIO ORDINE DEI MEDICI
Via Flaminia, 185/B - Rimini - Tel. 0541.382144 - Fax 0541.382202
Lunedì e Mercoledì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00
Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 8.30 alle 13.00
E-mail: [email protected] - Internet: www.omceo.rn.it