SINTESI ZONALE PELLARO Quasi tutti i Giovani hanno un sogno

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SINTESI ZONALE PELLARO Quasi tutti i Giovani hanno un sogno
SINTESI ZONALE PELLARO
GENERALE
Quasi tutti i Giovani hanno un sogno che vorrebbero trasformare in un progetto di vita, ma molti
sono “sfiduciati” dall’attuale crisi economica, politica e sociale.
Pochi “si augurano” di avere un sogno ed affermano di dover rimanere «coi piedi per terra»!
UNIVERSITÀ
L’università non è vista come luogo che educa alla libertà di pensiero, più un luogo dove apprendere
nozioni, anche se alcuni giovani indicano che alcuni professori riescono a farli crescere ed educare
alla libertà di pensiero. La scelta universitaria è dovuta soprattutto alla realizzazione dei propri
sogni, o seguendo i talenti che si hanno, o sulla base dei “bisogni attuali”. I giovani inoltre indicano
la poca scelta presente sul territorio che li costringe ad andare a studiare fuori sede. Uno dei limiti
dell’università secondo la maggior parte dei giovani risiede nel fatto che non forma al lavoro vero e
proprio, da cui la richiesta di maggiore esperienza ed interazione con le realtà territoriali,
convenzionando stage, posti di lavoro, facendo quindi da “ponte” con la realtà lavorativa; Infatti
«non esiste apprendimento che non passi dall’esperienza e dalla gratificazione emotiva».
POLITICA
Quando si parla di politica, tutti i Giovani sono concordi nel dire che deve perseguire il BENE
COMUNE, ma molte volte la politica è più un «business», dove all’interno del quale tutti cercano di
fare i proprio interessi.
Se poi poniamo vicine le parole “politica” e “cristiano”, la questione si complica; infatti alcuni
pensano che non dovrebbero avere niente a che fare o che, comunque, il cristiano può fare del bene
a prescindere dalla vita politica. Altri, invece, sostengono che il cristiano è chiamato a fare politica
e al contempo confidano in un cambiamento che parta proprio dai Giovani, anche se loro stessi si
rendono conto che «mancano di iniziativa», sentendosi quella parte di società civile esclusa dalla
vita politica. Probabilmente, il problema fondamentale è che «manca la passione» per la politica
bella e ben fatta; per i giovani cristiani solo guardando ai “MESSAGGI SOCIALI” del Vangelo si
potrà “fare politica”, poiché «se tu non ti occupi di politica, la politica poi si occupa di te» e «noi
cristiani dobbiamo caricarci delle nostre croci e di quelle altrui, per renderle più leggere».
Parlando dello strumento più utile ai cittadini, il voto, quasi tutti i Giovani affermano di informarsi
sulle campagne elettorali (c’è chi legge i programmi dei partiti e chi li segue nei dibattiti televisivi)
e sono concordi nel condannare il “voto di scambio”, ma ammettono che nel nostro territorio è una
pratica frequente.
Sempre gli stessi Giovani si informano anche dopo le elezioni, sull’operato o meno degli eletti, ma
ammettono di NON partecipare alla vita politica della città, tranne che in rari casi.
Questo non interesse per la maggior parte dei giovani è dovuta soprattutto perché vi è disprezzo e
sfiducia verso le persone che sono messe lì a dirigere il comune(o stato). Ma si rendono conto che si
dovrebbe fare qualcosa per farci rinnamorare della politica vera, quella politica verso gli ultimi e
che cambi il mondo.
LAVORO
I giovani di oggi sono costretti a riflettere sulle potenzialità del territorio prima di intraprendere una
scelta di formazione, anche se questo non avviene sempre, infatti alcuni giovani dichiarano di non
conoscere completamente le potenzialità del territorio reggino. Chi analizza il territorio dichiara che
ci sono poche possibilità in tutti i settori anche se si cerca di mettere in funzione i propri talenti.
Sempre in riferimento al territorio, dei Giovani intervistati, metà hanno pensato di investire risorse
economiche e competenze nel territorio, mentre l’altra metà non ci ha mai pensato a causa della
crisi socio-economica e politica del Meridione;
I Giovani, consci dei limiti (anche culturali ed intellettuali) della nostra terra reggina, affermano di
NON voler “conformarsi” alla mentalità corrotta e di non accettare “compromessi”: qualcuno,
piuttosto, cambierebbe “progetto”, mentre altri si affidano pienamente ai sacrifici ed al sostegno
della famiglia. Ci sono pochi Giovani, però, che ammettono di essere ricorsi a “strade scorrette”
(non per ragioni di lavoro) o che ricorrerebbero, avendone le possibilità, nel momento in cui le
proprie capacità non venissero riconosciute poiché lo stesso posto di lavoro “spetta” a persone meno
competenti. Da qui si evince la necessità di nuovi “strumenti” che aiutino i Giovani a trovare e/o
creare un lavoro.
Nonostante tutta l’amarezza che trapela dalle parole dei Giovani, resta salda la voglia di ottimismo,
movimento, speranza ed azione: segni che servono al cambiamento ed in cui vogliamo e dobbiamo
credere; come pure un altro importante ATTO DI FEDE stà nel “credere alla Giustizia”, anche se
gli esempi più comuni sono di “ingiustizia”!
CITTADINANZA E PARTECIPAZIONE
Interrogandoci sulla partecipazione personale alla vita del territorio tutti noi, nessuno escluso,
dovremmo sentirci sempre più coinvolti in prima persona nelle vicende del nostro paese e della
nostra città. In molti giovani c’è desiderio di fare qualcosa per migliorarlo, ma spesso alle idee non
seguono i fatti e ci si scoraggia. Altri giovani credono che il cambiamento deve avvenire nei singoli,
perché il contributo anche se minimo che diamo ci farà vedere una città più vivibile e più viva.
Molti ammettono di contribuire facendo servizio verso le nuove generazioni o mettendo a
disposizione i propri talenti e capacità quando sono richiesti. Il significato di cittadinanza si è
andato perdendo negli ultimi decenni, infatti il cittadino guarda solo a quello che gli conviene e ciò
si ripercuote in un malessere diffuso tra i giovani. Ultimamente ci sono associazioni giovanili che si
rimboccano le maniche e ripartono dall’amore verso la propria terra, organizzano momenti di
condivisione tra le varie associazioni giovanili presenti sul territorio, tavole rotonde, eventi; tutto
questo per dar voce a chi crede nel cambiamento e nella rinascita della nostra terra. I giovani stanno
diventando una presenza necessaria per diffondere “cose belle” e dare il buon esempio di cittadini
responsabili e consapevoli del proprio contributo.