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In due concerti delle precedenti Stagioni musicali (2008/09 - 2009/10) la presenza
dell’oboe in duo con il pianoforte ed in quartetto con flauto, clarinetto e pianoforte ha
permesso l’esplorazione di parte del suo repertorio compreso fra Ottocento e Novecento:
da Schumann a Saint-Saëns, da Hamberg a Poulenc e Milhaud lo strumento ad ancia
doppia, molto apprezzato in età barocca, riacquista un ruolo centrale nella musica da
camera grazie alla delicatezza del suo timbro e alle sue particolari evocazioni sonore
inclini ad un descrittivismo paesaggistico. Per questa nuova occasione l’oboe si
accompagna alla viola, con il suo timbro velato e malinconico, e ovviamente allo
strumento concertante a tastiera in un programma che esalta le qualità di un intimismo
ancor più ricercato, in una disposizione d’animo verso luoghi e tempi ormai perduti:
un’età lontana che lascia trapelare echi e suggestioni di natura alle quali forse non
siamo più abituati. Se è vero che l’inquinamento acustico è un dato di fatto allora il
contenuto poetico di questo programma potrebbe funzionare da antidoto per la condizione
esistenziale e comunque le intensità sonore dispiegate sembrano opporsi al vivere
quotidiano allertando in altro modo i nostri sensi e provocando un benessere “spirituale”
e perché no, anche fisico, in linea con una delle funzioni essenziali della musica, quella
di porsi come una possibile chiave di conoscibilità del mondo. E’ interessante la
proposta d’ ascolto di pagine di artisti poco noti, fatta eccezione per Benjamin Britten
con il suo brano dedicato alla viola.
August Friedrich Martin Klughardt, compositore e direttore d’orchestra tedesco fu
amico di Liszt a Weimar; lavorò a Poznan, Lubecca e all’Hoftheater di Weimar. Dedicò
proprio a Franz Liszt i cinque Stilflieder (“Canti del canneto”) op.28 (1872) su poesie
del drammaturgo Nikolaus Lenau in una trasposizione per oboe, viola e pianoforte.
Il poeta Lenau fu scelto anche da Schumann che riscoprì nei suoi versi un senso
pessimistico della natura , un vago ed inquietante stato di angoscia. Anche Mendelssohn
come Wolf e Berg utilizzarono le poesie di Lenau per i propri Lieder. Klughardt inserì
in partitura le stanze delle poesie, intendendo così ricreare una guida verbale e poetica
parallela al discorso melodico: le cinque fantasie sui testi di Lenau sono intrise di
profonda malinconia in una natura che non è affatto benigna anche se ricorrono
immagini di nuvole, sole, tramonto e tempesta, acque e salici.
Il nome di Robert Kahn è legato a quello di Brahms: dapprima egli si formò a
Mannheim, poi studiò a Monaco con Rheinberger. Nel 1887 durante un soggiorno a
Vienna Kahn entrò in contatto con Brahms: purtroppo rifiutò, a causa della sua
modestia, di prendere lezioni di contrappunto dal maestro amburghese. Kahn si dedicò
essenzialmente alla musica da camera strumentale e vocale. Egli stesso fu valente
pianista: ciò determinò un ruolo preminente del pianoforte nelle sue opere. Nonostante
la Serenade per oboe, viola e pianoforte in fa min. op.73 porti il 1923, come data
di composizione, essa rimane saldamente ancorata al mondo musicale romantico di
stampo brahmsiano. Gli accordi arpeggiati del pianoforte creano un sostegno armonico
ad un lungo tema affidato all’oboe e poi alla viola. Il brano è in un tempo unico in una
forma di rondò, pur suddiviso in sezioni di carattere contrastante.
Benjamin Britten compose nel 1950 un singolare lavoro dedicato alla viola per
convincere il grande virtuoso William Primrose a presenziare al terzo Festival di
Aldeburgh (creato dallo stesso Britten nel 1947 allo scopo di proporre opere di musicisti
inglesi contemporanei ma anche del passato e di artisti di tutto il mondo). All’assenso
di Primrose seguì subito la realizzazione di “Lachrymae. Reflection a Song of
Dowland” op. 48 per viola e pianoforte. Come racconta il celebre violista scozzese
a proposito del brano esso “consiste in una serie di variazioni assolutamente notevoli,
altamente originali e diabolicamente ingegnose, basate su una canzone di John Dowland
dello stesso titolo”. In realtà l’ayre del compositore inglese e liutista John Dowland
“If my complaints could passions move” si ascolta nel corso della sesta variazione.
Al di là della struttura combinata di variazione (il tema binario viene scomposto da
Britten dando seguito alla introduzione e presentazione del tema, ad una serie di dieci
variazioni sulla prima sequenza del tema e a una coda sulla seconda sequenza) e
sviluppo della forma sonata e degli elementi tecnici di alta abilità affidati alla scrittura
per archi resta incantevole ed emozionante l’omaggio al glorioso passato della musica
elisabettiana, al lirismo malinconico e raffinato del canto inglese.
Charles Martin Loeffler studiò violino dal 1875 a Berlino con J. Joachim e armonia
con Bargiel. In seguito si spostò a Parigi perfezionandosi con Guiraud nella composizione.
Si recò dal 1881 negli Stati Uniti svolgendo il ruolo di violinista in varie orchestre
americane e dedicandosi infine alla composizione e alla didattica. Il suo stile è
indubbiamente francese: l’ascendenza più evidente è quella di Debussy, ma anche
quella di Fauré, Lalo e Chabrier in relazione al raffinato uso dei timbri strumentali e
alla morbidezza delle linee melodiche. Le due Rapsodie per oboe, viola e pianoforte
risalgono al 1905: la prima, L’Étang (Lo stagno) è una libera fantasia evocatrice di
elementi naturali consueti. Il secondo brano, La Cornemuse, offre una ricca serie di
sinuose linee melodiche, il cui apparato ornamentale ben si addice alla cantabilità
dell’oboe e alle sue risorse timbriche non trascurando l’apporto della viola e del
fraseggio pianistico.
Nicola Patrussi si diploma in Oboe presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di
Firenze sotto la guida del M° M. Bruno e prosegue gli studi musicali con i maestri P.
Pollastri e T. Indermuhle presso la Scuola di musica di Fiesole dove consegue inoltre
il Diploma di Qualifica in orchestra con il massimo dei voti e menzione speciale.
Si perfeziona in seguito presso il Conservatorio Superiore di Musica di Ginevra
nella classe del Maestro Maurice Bourgue riportando il “Premier Prix de Virtuosite”
avec “Distinction”. Ritenendo il confronto mezzo determinante per la crescita tecnica
e musicale e stimolo forte alla ricerca di una propria sincerità espressiva Nicola
Patrussi partecipa a numerosi concorsi sia nazionali che internazionali risultando
vincitore di molti premi tra cui gli ultimi: Primo Premio al Concorso Internazionale
“AudìMozart” di Rovereto 2002 e un Premio Speciale della Giuria al “Sony Music
Competition” di Tokio 2003. Molte sono le collaborazioni con importanti musicisti
tra cui spiccano le esecuzioni del “Doppio Concerto” di Bach per oboe e violino con
i Maestri Boris Belkin e Felix Ayo. Già primo oboe dell’Orchestra Giovanile Italiana
per alcuni anni, lavora per le più importanti Orchestre Italiane (Accademia Nazionale
di Santa Cecilia, Orchestra della Toscana, etc.) lavorando con direttori come R. Muti,
G. Sinopoli, J. Tate, A. Pappano etc. e collabora sin dalla sua nascita con la “Camerata
strumentale Città di Prato”.
Dal 2000 è Primo Oboe dell’Orchestra Sinfonica di San Remo.
Daniel Palmizio, nato nel 1986, ha studiato viola presso il Conservatorio S. Cecilia
di Roma. Nel 2000 ha vinto una borsa di studio per accedere alla Purcell School di
Londra; ha proseguito poi gli studi di viola e direzione d’orchestra al Royal College
of Music, laureandosi nel 2008. In Italia si è perfezionato all’Accademia Walter Stauffer
di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Bruno Giuranna,
con il quale ha suonato al Festival di Ravello insieme ad Antonio Meneses e Salvatore
Accardo. Nel 2007, in quintetto con la stessa formazione si è esibito in una tournée
in Sud America, suonando nei teatri di Buenos Aires, Montevideo e Mendoza. Dal
2000 svolge un’intensa attività concertistica in Inghilterra (Leeds, Liverpool, Newcastle,
Manchester, Oxford, Cambridge, Birmingham, Cornovaglia), nelle sale più prestigiose
di Londra (Wigmore Hall, Queen Elisabeth Hall, Purcell Room, St. John Smith Square),
e negli Stati Uniti (Boston e New York). In musica da camera ha inoltre collaborato
con artisti come Helmerson, Filippini, Kovacevich, De Fusco, Neaubauer, Schmitt e
Schellenberger. Nel 2005, in veste di solista, si è esibito in un tour europeo con la
World Youth Orchestra e nel 2008 ha eseguito al Teatro di Piacenza con la “Sonata
per Gran Viola e Orchestra” di Paganini. Nel 2009 ha collaborato con l’Orchestra
del Friuli Venezia Giulia e Bruno Giuranna nell’esecuzione di “Lacrimae” di Britten
nei Teatri di Udine e Trieste. Nelle due scorse stagioni ha tenuto recital nel Royal
Festival Hall e la Purcell Room di Londra riscuotendo grande successo. Ha inoltre
avuto l’onore di eseguire il “Concerto per viola ed orchestra” di Walton, in occasione
del centenario della nascita del compositore, alla presenza della moglie.
Daniel è il più giovane vincitore del concorso per Prima Viola al Teatro San Carlo
di Napoli. E’ inoltre vincitore del secondo premio al Concorso Brahms di Portscach
e del primo premio e premio del pubblico al Concorso Internazionale per Viola “Watson
Forbes”. E’ stato premiato dalla Solti Foundation, Hattori Foundation e la Martin
Scholarship di Londra. E’ il vincitore del Concorso “Nuove Carriere” del CIDIM e
del Premio Rotary Club di San Miniato. Prossimi importanti impegni: recital in
Svizzera, Parigi, Londra, recital a Cremona con la preziosissima Viola “Amati” (1615)
del Museo Stradivari e un tour con il “Concerto” di Hindemith con l’Orchestra
giovanile della Scozia.
Tiene corsi di perfezionamento in “Villa Walton” nei giardini La Mortella di Ischia.
Davide Di Lecce è nato nel 1985 a Margherita di Savoia. Ha iniziato gli studi
pianistici all’età di 12 anni sotto la guida del maestro Gianluigi Gorgoglione.
Per l’ammissione al 6° anno studia con il maestro Francesco Basanisi. Frequenta
i corsi interni del conservatorio Piccinni, passando sotto la guida della professoressa
Mariarita Alfino. Nel 2007 si diploma brillantemente in pianoforte, e nello stesso anno
è ammesso, con il massimo dei voti, a frequentare il 2° livello dei corsi universitari
di pianoforte ad indirizzo solistico, che completerà nel luglio 2010 con un programma
pianistico su opere di Scriabin e Rachmaninov, riportando una votazione di 110/110
con lode e menzione.
Nel 2006 consegue la maturità con un punteggio di 100/100; inoltre nel 2009, dopo
essersi sottoposto ad una prova di selezione davanti a una commissione composta da
autorevoli musicisti, tra cui spiccano Perticaroli e Scogna, gli viene assegnata una
Borsa di Studio. Quando si è esibito in concerti e concorsi pianistici non gli sono
mancati riconoscimenti e apprezzamenti. Nel 2009 è entrato a far parte dell’Accademia
dei Cameristi, per conto della quale ha tenuto, insieme a Luca Russo Rossi, violoncellista,
e a Mariarosaria D’Aprile, violinista, nel maggio del 2010 due concerti. Nel gennaio
2010 si è esibito a Castiglione (Le) eseguendo musiche di Rachmaninov e Chopin.