Presentazione Pacenza – Riabilitazione nutrizionale

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Presentazione Pacenza – Riabilitazione nutrizionale
Disturbi del Comportamento Alimentare nell’infanzia e
nell’adolescenza
Il percorso socio sanitario e la rete dei servizi
14 MARZO 2015
CENTRO CONGRESSI
INTERBRENNERO, VIA INNSBRUCK, 15
TRENTO
Seminario 14 marzo 2015, Trento
Disturbi del Comportamento Alimentare nell’infanzia e nell’adolescenza.
Il percorso Socio Sanitario e la Rete dei Servizi
La riabilitazione
nutrizionale ambulatoriale
Dr.ssa Pacenza Alessandra, Dr.ssa Mancinelli Paola, Dr.ssa Postal Patrizia
Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare, Trento
Fattori Predisponenti LEGATI A CORPO e CIBO:
• SOVRAPPESO IN ETA’ INFANTILE E GENETICA FAVOREVOLE PER OBESITA’
• PATOLOGIE CHE COMPORTANO MAGGIORE ATTENZIONE ALL’ALIMENTAZIONE
• RETE SOCIALE/GRUPPO DEI PARI E FAMIGLIA CON IDEALE DI MAGREZZA ESTREMA
• PATTERN ALIMENTARI FAMILIARI
• ETA’ DELLO SVILUPPO
Fattori Precipitanti LEGATI A CORPO E CIBO:
• APPROCCI DIETETICI IMPROPRI PRESCRITTI E NON
• ALTERAZIONE DELLA ROUTINE QUOTIDIANA
ED ALIMENTARE DOPO EVENTI
TRAUMATICI E STRESSANTI
• BULLISMO E COMMENTI SU
CIBO/PESO/CORPO
• FALLIMENTI
SPORTIVI
Fattori Perpetuanti LEGATI A CORPO e CIBO:
• COMMENTI FAVOREVOLI RISPETTO LA PERDITA DI PESO
• IPERVIGILANZA SUL PESO – CIBO – PORZIONI
• SINTOMI DA DIGIUNO
• PERDITE DI CONTROLLO
• PATTERN ALIMENTARI FAMILIARI
Stadio di DETERMINAZIONE:
La persona non deve motivarsi al punto di
misurarsi, bensì essere aiutato a trovare una
strategia di cambiamento che sia
accettabile, accessibile,
appropriata ed
efficace
Stadio di PRECONTEMPLAZIONE:
La persona ha bisogno di feedback e di informazioni che
accrescano la consapevolezza sul problema e sulla
possibilità e necessità di un cambiamento
COSA NON E’ RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE?
NON E’ UNA “DIETA”
NON E’ UN ATTO PRESCRITTIVO DA PARTE DEL
TERAPEUTA ED ESECUTIVO DA PARTE DEL
PAZIENTE
E’ UN PERCORSO, A MEDIO - LUNGO TERMINE, CHE SI PROPONE DI
RISTABILIRE LE FUNZIONI BIOLOGICHE DI REGOLAZIONE
DELL’ALIMENTAZIONE E LA GESTIONE DEI PASTI
• AIUTARE LA PERSONA A RICONOSCERE ED AFFIDARSI AI
SEGNALI INTERNI
FATTORE
PREDISPONENTE
(CIBO = RISPOSTA EMOTIVA)
FATTORE
• SOSPENDERE DIETE INADEGUATE
PRECIPITANTE
(QUANTITATIVAMENTE- QUALITATIVAMENTE)
• USCIRE DAL CIRCOLO VIZIOSO DETTATO DAL PENSIERO
DISFUNZIONALE
FATTORE
PERPETUANTE
DIETA (PRESCRITTIVA) VS RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
Cibo come medicina
• Rispondere ad un bisogno
Delega
• Collaborazione
Sorveglianza
• Lavorare sulle difficoltà
Far fare
• Far acquisire
Obiettivi di peso
Fallimento
• Obiettivo di salute
• Risorsa
NOI CI POSIZIONIAMO AL CENTRO
LO SCHEMA ALIMENTARE E’ UNA GUIDA AL PASSO
CON I TEMPI DEL PERCORSO TERAPEUTICO
RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
(destinatari dell’intervento)
PAZIENTE:
FAMIGLIA:
- Gravità fisica
- Funzionale/disfunzionale
- Età d’insorgenza
- Disponibile
Ristrutturazione del
pensiero:
Lavorare sulle abitudini
alimentari, ricercando e
potenziando risorse
piuttosto che evidenziare
le difficoltà
Cibo-peso-corpo
Riabilitazione
nutrizionale
- Scuola
- Amicizie
- Affetti
- Durata della malattia
- Sintomi attuali
CONTESTO:
Individuare le criticità :
- Mense - Pasti condivisi
- Sport
- Amicizie con DCA
Supporto e
gestione dei
conflitti
sull’alimentazione
Problem
solving
Riabilitazione nutrizionale
- FISICO -
♣ RISCHIO RICOVERO
Monitoraggio peso e parametri vitali
a frequenza settimanale
Aumentare l’intake calorico
(integratori calorico-proteici +
alimentazione naturale)
Bloccare fase catabolica e
prevenire Refeeding Syndrome
♣ CARENZE SELETTIVE (NUTRIENTI)
E SINTOMI DA DIGIUNO
Riabilitare alimenti eliminati
Alimentazione naturale +
eventuali integratori specifici
Evitare peggioramento ma
anche cronicizzazione
♣ CARENZE SELETTIVE (NUTRIENTI) E
SINTOMI DA DIGIUNO COMPLICATI
DA STILI ALIMENTARI SCELTI
(veganesimo) O DETTATI DA
PATOLOGIA (DMT1 o celiachia)
Lavorare su dicotomia
mente-corpo
Come il disagio sul corpo
sia funzionale al
mantenimento dei sintomi
Riabilitazione nutrizionale
- COMPORTAMENTALE -
ANORESSIA NERVOSA:
Obiettivo
1) RIPRESA DEL PESO
tramite:
↑↑ dell’intake calorico
BULIMIA NERVOSA:
Obiettivo
1) STABILIZZAZIONE DEL PESO
Tramite:
↓↓ restrizione/digiuno
normalizzazione dei pattern
alimentari
2) RIORGANIZZAZIONE DEL
SISTEMA FAME/SAZIETA’
Agire su eccessivo controllo
e rigidità
↓↓ frequenza/volume delle perdite
di controllo
Agire su compulsione
e caos alimentare
Idee
disfunzionali
e fobie sul
cibo e
funzioni
fisiologiche
correlate
Dispercezio
ne porzioni
ed intake
calorico
Alterazione
dello stato
di salute
CIBO
Ossessioni
di controllo
(porzioni)
Rituali
alimentari
Alterazione
del timing
dei pasti
Idee
disfunzionali
e fobie su
peso e
forma
corporea
Dispercezione
corporea
PESO e
CORPO
Binge
purging,
digiuni,
iperattività
Peso in
difetto o in
eccesso
Ossessioni
di controllo
(bilanciaspecchio)
Atlante
fotografico
delle
porzioni
Obiettivi
minimi con
progressivo
incremento
di peso e
porzioni
Diario
alimentare
CIBO
Sperimentazio
ne e risposta
agli stimoli
biologici
Ridurre
controllo
porzioni
(gr)
Impostare
pasti
accettati
ad orari
stabiliti
Verifica degli
effetti di
saziamento
e sazietà
PESO e
CORPO
Problem
solving per
ridurre le
tecniche di
compenso
Ridurre il
controllo
del peso
(Kg)
Lavorare
su peso
tollerato e
peso di
salute
Recupero ciclo
mestruale, BIA
e Calorimetria
Come dovrebbe essere
la porzione consigliata
Com’è in realtà
Come la vede la paziente
affetta da DCA
GESTIONE DEI CONFLITTI
SULL’ALIMENTAZIONE
Famiglia disfunzionale:
Genitori con DCA, Obesità o
patologie croniche mal gestite
(manipolare terapia farmacologica)
- Sottovaluta la gravità fisica (viaggimantenimento att. fisica eccessiva –
mancata organizzazione dei pasti)
- Collude e rinforza il pensiero
disfunzionale (commenti – shopping
terapeutico – eccessivo
permissivismo o eccessivo controllo)
Portare alla luce i comportamenti che
generano/mantengono
il DCA
Famiglia il più possibile funzionale:
- Generare consapevolezza che percorsi
personali (genitori), psicologici o medici,
possono avere ricadute positive sul
comportamento alimentare del figlio.
- Sottolineare come attività quotidiane, fino
a poco tempo prima innocue, in situazione
di malnutrizione diventano pericolose.
- Portare il nucleo familiare a delegare il
controllo all’equipe (controllo peso,
gestione pasti, terapia farmacologica) ed a
collaborare alla costruzione di un contesto
che collimi con il percorso terapeutico.
GESTIONE DEI CONFLITTI
SULL’ALIMENTAZIONE
♪ attività familiari con focus alimentazione-cibo (spesa, uscite
culinarie, corsi di cucina)
♪ attività familiari con focus sul corpo (passeggiate in montagna
nel fine settimana, corsi di perfezionamento nello sci, corsi serali
settimanali di zumba)
♪ commenti “infelici” (“ma se io mangiassi tutto quello che ti
hanno prescritto ingrasserei..”; “ma quante calorie ha questo
yogurt?”; “quando pesavi meno avevi prestazioni atletiche migliori”)
♪ tentativi del genitore di ingannare il figlio manipolando
quantità e qualità dei cibi (aggiungere più condimento nelle pietanze,
più miele/zucchero nelle bevande, scegliere lo stesso cibo ma con
poche calorie in più)
Far capire che se esistono comportamenti inconsapevoli che hanno ricadute
“negative” ne esistono altri con ricadute “positive”
PROBLEM SOLVING
• Pasti in mensa o
condivisi al bar
• Sport sia ludico
che a livello
agonistico
• amicizie
disfunzionali
(DCA)
• Aumenta la fobia alimentare
e spazio di manipolazione
• corretta scelta alimenti e
combinazioni alimentari
• aiutare a riconoscere le
manipolazioni effettuate e
rinforzo positivo su
composizione pasto
• Maggior dispendio
energetico, ambiente
competitivo e spesso
richiedente una determinata
forma fisica (danza
pattinaggio, arrampicata)
• viraggio scelte a minor
dispendio energetico;
temporanea sospensione
sport agonistici
• influenza su pensiero
• aiutare a centrarsi e
comprendere il PROPRIO
problema
disfunzionale
• confronti patologici
peso/cibo
• lavorare su distorsione
immagine corporea,
dismorfofobia, bigoressia
• basarsi sulle PROPRIE
necessità
Obiettivi del percorso sull’alimentazione
• interrompere gli effetti fisici e psicologici del digiuno;
• raggiungere e mantenere uno stato nutrizionale
accettabile;
• ristabilire un comportamento alimentare sufficientemente
buono”;
• far assumere un atteggiamento accettabile nei confronti
del cibo;
• far recuperare capacità di risposte normali agli stimoli
della fame e della sazietà;
• raggiungere e mantenere un peso corporeo accettabile.
Essere nella norma o
essere in equilibrio?
Obiettivo per il paziente
Saper utilizzare le capacità sviluppate con la Riabilitazione
Nutrizionale nella gestione dei futuri pensieri disfunzionali
rispetto peso
peso--cibo
cibo--corpo garantendo quindi :
Quotidianità gestita secondo
impegni e desideri personali e
svincolata dal pensiero: “cosa,
dove e come mangerò”
Esperienza piacevole nel
riscoprire cibi e
condivisione dei pasti
Alimentazione spontanea
Basata su percezione di Fame e
sazietà – tradizioni – filosofie
alimentari …
Considerarsi persona e non identificarsi nella malattia