Rassegna Selpress

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Rassegna Stampa
Mercoledì 09 Aprile 2014
Sommario
Testata
Data
Pag. Titolo
p.
1. FIEG
Italia Oggi
09/04/2014
1 Rcs, in vista cambi ai vertici (Capisani Marco)
1
Fatto Quotidiano (Il) 09/04/2014
8 Rcs, scontro finale. De Bortoli verso l'addio al
Corriere (Conti Camilla;Pacelli Valeria)
2
Prima online.it
08/04/2014
1 Rds licenzia il giornalista Paolo Dal Dosso. "E'
una ritorsione", dice l'Associazione stampa
romana
4
ItaliaGrafica.it
09/04/2014
1 La stampa in Italia, dati 2011-2013
5
MF mercati
finanziari
09/04/2014
1 Caso De Bortoli - Rcs, si tratta sulla liquidazione
6
MF mercati
finanziari
09/04/2014
MF mercati
finanziari
09/04/2014
9 Backstage - Per la presidenza spunta Garavoglia
Giornale (il)
09/04/2014
1 Feltri - Il «Corriere» cambia direttore. ma andrà
meglio? (Feltri Vittorio)
10
Libero
09/04/2014
26 Il risiko dell'editoria - Calabresi verso la direzione.
La Fiat si prende il «Corriere» (Sunseri Nino)
12
Messaggero (Il)
09/04/2014
14 Comunicato della Rsu
14
Giornale (il)
09/04/2014
29 Editoria - Mondadori dimezza il compenso dei
vertici
15
Italia Oggi
09/04/2014
26 Mondadori, manager a dieta (Plazzotta Claudio)
16
Giornale (il)
09/04/2014
29 Domus - Soluzione interna per «Quattroruote»
17
Italia Oggi
09/04/2014
26 Cairo ricompensa i vertici dopo l'affare La7
18
Italia Oggi
09/04/2014
27 Chessidice in viale dell'Editoria
19
Daily Media
09/04/2014
Italia Oggi
09/04/2014
37 Appalti, bandi di gara ancora sui quotidiani
21
DailyNet
09/04/2014
16 Webzine Nasce Eutopia, per fare informazione
sui temi dell'Europa
22
Monde (Le)
09/04/2014
27 Avec « Le 1 », Eric Fottorino veut réinventer le
journal
23
30 Lo Iap arriva su twitter
24
2. EDITORIA
(Montanari Andrea)
9 E Merloni esce con minus da 15,2 mln (Giacobino
8
Andrea)
8 Frequenze Atteso oggi il "matrimonio" tra TI
Media e Gruppo L'Espresso
9
20
3. ORGANISMI DI SETTORE
Pubblicità Italia
Today
09/04/2014
4. NUOVE TECNOLOGIE
Italia Oggi
09/04/2014
1 Data retention, bocciatura Ue. Sproporzionata
violazione della privacy dei cittadini Soro
(garante): tutto il sistema è da rivedere (Ciccia
25
Testata
Data
Pag. Titolo
p.
4. NUOVE TECNOLOGIE
Antonio)
Stampa (La)
09/04/2014
13 Soro: «Restituite le garanzie, i governi si
adeguino»
26
Estratto da pag.
Mercoledì
09/04/2014
1
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Pierluigi Magnaschi
78.551
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Corsera, verso un
tandem CalabresiAnselmi con
Cazzullo vice
mmmmmwi Capisani
Cipag 21 mmmmmm
Continua il confronto tra gli azionisti su nuova dirczione del
Corsera e top management Rcs, in vista cambi ai vertici Verso
un tandem Calabresi-Anselmi con Cazzullo vice
DI MARCO A. CAPISANI a
situazione in Rcs si fa sempre
più delicata e coinvolge adesso
tutle stanze dei bottoni: quella
degli azionisti e del
management, dei direttori e delle
redazioni. A partire da quella del
Corriere della Sera dove sembra
abbia subito un'accelerata l'uscita
del direttore Ferruccio de Bortoli
dopo gli ultimi attriti con l'a.d.
Pietro Scott Jovane, vicino
all'azionista di riferimento (col
20,5%) Fiat di John Elkann. Solo
a fine dello scorso marzo, per
esempio, il direttore in carica dal
2009 ha minacciato di lasciare se
non fosse stato ritirato il piano di
incentivi ai top manager. Adesso
de Bortoli è dato in uscita per
lasciare il posto a Mario
Calabresi, finora alla guida della
Stampa (del gruppo Fiat) che in
questi giorni non s'è visto in
redazione a Torino e potrebbe
cedere la sua poltrona al
vicedirettore Massimo
Gramellini. Con Calabresi (e
Aldo Cazzullo suo vice, secondo
il tamtam editoriale) Giulio
confrontando ancora su
ogni nuova decisione e
non ci sono
cda straordinari in vista. Ieri,
però, Gianpiero Pesenti,
presidente di Italcementi (3,8% di
Rcs tramite la holding del
gruppo), ha parlato di una
posizione «predominante» di Fiat
in Rcs, anche se nell'azionariato
«non penso ci siano spaccature».
«Il patto non c'è più», ha aggiunto
Pesenti, «ma le azioni ci sono
ancora. Noi abbiamo deciso di
scendere ma manteniamo una
partecipazione interessante». A
proposito di nuova governance
«dev'essere! un consiglio
all'altezza della situazione; poi gli
azionisti possono esprimere il
loro dissenso in assemblea. In
ogni caso nel settore editoriale
non si può guardare solo ai
risultati economici».
In parallelo anche la famiglia
Rotelli deve sciogliere un nuovo
Anselmi, presidente di Ansa e
problema che ha al centro Rcs: la
Fieg, è in pole position come
sua holding Pandette (al 3,37%
direttore editoriale anche se,
della Rizzoli) ha portato in
contattato da ItaliaOggi, dichiara tribunale il Banco Popolare per
di essere «stato direttore per 30
contestare il prezzo delle azioni
anni, adesso sono nell'età delle
Rcs, vendute dall'istituto guidato
presidenze». E se fosse la
da Pier Francesco Saviotti
presidenza Rcs, oggi ricoperta da attraverso l'esercizio di
Angelo Provasoli? «A me
un'opzione put contratta nel 2006
nessuno ne ha parlato», risponde e rinegoziata nel 2009. Sul piatto
Anselmi alle prese con il rinnovo ci sono circa 82 milioni di euro
del contratto nazionale dei
che dividono le valutazioni di
giornalisti che «non è detto venga Pandette sulla quota (pari a 31,4
definito prima dell'estate».
milioni) da quelle del Banco
Ipotesi di cambio ai vertici del
(113,4 milioni). In Rcs c'è pure la
management non mancano
redazione della Gazzetta dello
comunque: oltre al possibile
Sport in fermento, dopo
cambio di dirczione al Corriere
l'annuncio del direttore Andrea
(anche se ancora non si sa quale
Monti di procedere alla nomina di
potrebbe essere il nuovo incarico due vicedirettori per sostituire
di de Bortoli), non sono
Franco Arturi e Ruggiero
FIEG
tunità di mantenere il numero di
cinque vicedirettori in tempi di
crisi aziendale, ma soprattutto si
aspettano un riassetto più ampio
della redazione che porterebbe
progressivamente ogni servizio a
scrivere in contemporanea per
carta e digitale (visto che peraltro
i due possibili nuovi vicedirettori
provengono uno dalla carta e uno
dal web). Aspettando la fine del
2014 per traslocare a
Crescenzago, potrebbe essere in
realtà il 2015 l'anno della
Gazzetta. Un anno senza
particolari eventi sportivi, quindi
adatto per cambiamenti senza
escludere un cambio di direttore
anche alla Rosea. Da fine maggio
infine chiuderà la testata Red
(Redazione contenuti digitali).
Pur puntando sullo sviluppo del
digitale, l'a.d. Jovane ha deciso di
mettere in cig a zero ore i 15
giornalisti di Red e comprare
all'esterno gli stessi servizi con
«un bando per un servizio di
fornitura video identico», ha fatto
sapere ieri il cdr di Red. Ieri il
titolo Rcs ha chiuso a 1,61 euro a
-4,73%.
Pag.
1
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09/04/2014
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Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Antonio Padellaro
49.054
RCS SCONTRO FINALE DE BORIOLI
VERSO L'ADDIO AL CORRIERE
COMPROMESSO IL RAPPORTO CON
L'AD E GLI AZIONISTI ULTIMA
GOCCIA: LA PUNTATA DI REPORT
SULLA CRISI DEL GRUPPO ARRIVERÀ
MARIO CALABRESI DALLA STAMPA,
CAZZULLO VICE
LOTTE L'ad Pietro Scott Jovane, il direttore Ferruccio de Bortoli e il successore Mario Calabresi Ansa LaPresse
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Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
Estratto da pag.
di Camilla Conti e Valeria Pacelli
Corriere della Sera cambierà
direttore. Lo scontro tra gli
azionisti di maggioranza del
gruppo Rcs, l'amministratore
delegato Pietro Scott Jovane e
Ferruccio de Bortoli ormai è al
capolinea. Ma una cosa è certa. Il
direttore del Corriere non si
dimetterà volontariamente ma
aspetterà che dall'interno del
gruppo scrivano nero su bianco che
lo vogliono fuori. Un avvertimento
gli è già stato dato: non ha più la
fiducia né dello stesso Scott
Jovane, né dell'azionista più
importante ovvero la Fiat. E così
per la settimana prossima si attende
un cambio ai vertici. Al posto di
De Bortoli, tra i più accreditati, c'è
Mario Calabresi, oggi al timone de
La Stampa (controllata, come Rcs,
dagli Agnelli) che potrebbe essere
tra azienda e dirczione".
FIEG
affiancato, come vice, da Aldo
Cazzullo, già firma del Corriere e
autore del libro-intervista a Renzi
in uscita prima dell'estate. Pare
invece che Giulio Anselmi,
presidente dell'agenzia Anso e
della Fieg, abbia rifiutato il ruolo
di direttore editoriale che gli
sarebbe stato proposto in questi
giorni. Quanto a La Stampa, a
prendere il posto di Calabresi è già
pronto il suo attuale vice Massimo
Gramellini. IL CAMBIO in via
Solferino, quindi, sembra ormai già
deciso tanto che da qualche giorno
la redazione del quotidiano è in
stato di allerta. La questione infatti
è finita sul tavolo dell'assemblea
dei giornalisti, già prevista
sull'organizzazione dei dorsi
regionali, che ieri pomeriggio ha
aggiornato all'ultimo momento
l'ordine del giorno inserendo una
"informativa sui rapporti Che ci
fosse una forte tensione tra
De Bortoli e l'amministratore
delegato era chiaro già da tempo.
Molti i campi di scontro, a
cominciare dalla vendita degli
immobili nel centro di Milano. Il
direttore avrebbe voluto salvare
almeno la parte dell'edifìcio che
ospita la sede storica di via Solferino
e che invece è stata ceduta nel 2013
al fondo Blackstone per 30 milioni di
euro. A incrinare definitivamente i
rapporti tra De Bortoli e l'azienda è
stato però il bonus richiesto appunto
dall'ad Scott Jovane, per se
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2
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Diffusione Testata
Antonio Padellaro
49.054
stesso e altri 20 manager del
gruppo. Il direttore si era opposto
con determinazione come aveva
fatto nel caso dei
prepensionamenti, che in
un'intervista al Fog//o del 19
febbraio scorso ha definito "una
barbarie, oltre che una cosa Le
grane di Rcs verranno ricordate
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SFIDUCIA IN CDA
Mesi di tensione sulla
vendita di via Solferino e
sui bonus al manager
dopo i tagli al personale:
il direttore, però, non si
dimette
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anche nella prossima puntata di
Report, anticipata lunedì sera
facendo alzare definitivamente il
livello dello scontro tra i vertici. La
trasmissione su Rai3 di Milena
Gabanelli affronterà infatti la crisi
interna al Corriere che dedica alla
giornalista e al suo team una
sezione denominata Report/me. Tra
dicembre e gennaio scorso sono
stati intervistati De Bortoli sia
Scott Jovane che ai microfoni di
Rai 3 non avrebbe nascosto i
dissidi. E a parlare a Report è stato
Valle) sia stata negli ultimi tempi
non sempre morbida. Come i
cinguettii abrasivi del direttore su
twitter: fra gli ultimi sul presidente
del Consiglio, quello del 6 aprile in
cui De Bortoli criticava il premier
sui tagli sulla sanità, "la cui
gestione in alcune regioni è
semplicemente scandalosa. Le
forbici sono già un po'
arrugginite?". O come le
dichiarazioni rilasciate nella
suddetta intervista al Fog//o in cui
puntualizzava: "Per ora siamo alla
sceneggiata dannunziana"
riferendosi all'ex sindaco di
Firenze che "catalizza tutte le
aspirazioni alla novità in un paese
fermo. Ma non basta. E mi è
dispiaciuto il modo in cui è stata
chiusa la vicenda di Enrico Letta".
E forse a Renzi il confronto con il
passato non sempre piace.
anche Diego Della Valle, che
avrebbe difeso la linea di De
Bortoli, come ha fatto anche in
passato. Ma se la miccia è lo
scontro sui compensi
dell'amministratore, sono molti i
terreni della crisi di Rcs: ultima in
ordine di tempo la cassa
integrazione per i 16 dipendenti
della Redazione Contenuti Digitali
che da anni fornisce alle edizioni
online quotidiane e periodiche del
gruppo una parte considerevole
delle loro produzioni video. Ma ora
l'azienda ha deciso di
esternalizzarli. CHE L'ADDIO a
De Bortoli fosse nei piani di alcuni
azionisti non è quindi un mistero.
In trincea, a difenderlo, è rimasto
soprattutto il dominus di Intesa
Sanpaolo, Giovanni Bazoli, così
come gli sarebbe stato rinnovato
l'appoggio degli eredi Rotelli
mentre il direttore ha perso la
fiducia del primo azionista, ovvero
della Fiat. Resta infine diffìcile
immaginare che dell'imminente
cambio della dirczione
del Corriere non sia stato informato
Palazzo Ghigi. E qualcuno fa
notare come la linea di De Bortoli
nei confronti di Matteo Renzi (che
è in ottimi rapporti con l'azionista
"rottamatore" di Rcs, Diego Della
FIEG
Pag.
3
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1
Prima online.it
Martedì
08/04/2014
08 aprile 2014 | 15:45 Rds licenzia il giornalista Paolo Dal Dosso. "E' una ritorsione", dice
l'Associazione stampa romana
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L'Associazione stampa romana "denuncia il licenziamento ingiustificato del collega di Rds Paolo Dal
Dosso Un atto gravissimo - si legge m una nota - che viene spiegato da un lato con la solita scusa della
crisi del settore (che non impedisce a Rds di muoversi sul mercato per l'acquisizione di Finelco e
proiettarsi nel campo televisivo) e, cosa ancor più grave, con l'appalto all'agenzia TM News (m stato
di crisi) di servizi giornalistici audio e video" "In realtà si fratta di una ritorsione bella e buona",
dichiara il segretario dell'Asr, Paolo Buttunni, "che colpisce un collega reo di aver aperto una vertenza
con l'azienda di Eduardo Montefusco per l'agibilità sindacale interna Non è un caso che il giornalista
sia l'unico inquadrato correttamente secondo il contratto Fnsi-Fieg L'altro aspetto inquietante è il
tentativo di esternahzzare i servizi giornalistici sfruttando un meccanismo opaco di appalti e
subappalti che coinvolge l'agenzia Tm News (alle prese con una fusione che prevede esuberi
giornalistici) e l'agenzia Area (anch'essa m stato di crisi e con un contratto di solidarietà m atto) Si
tratta", conclude Butturmi, "di una strisciante ristrutturazione del comparto radiofonico con l'obiettivo
di riposizionare le vane emittenti a scapito dell'occupazione giornalistica e non L'Asr chiede
l'intervento immediato della Fnsi e ha già attivato i suoi legali a tutela del collega e, più m generale,
dell'occupazione nel settore"
FIEG
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1
.........
Mercoledì
09/04/2014
II 16 aprile la presentazione dei dati del settore La stampa in Italia, dati 2011-2013
di Redazione | 8 aprile 2014 m Eventi O Commenti
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Like {~Ö~\[ Tweet]{o]1 «L'intesa col precedente governo per un aiuto - definito nei tempi e nell'oggetto all'editoria
giornalistica per superare l'emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all'era della multimediahta non deve
restare allo stadio delle buone intenzioni» E quanto ha dichiarato il Presidente della Fieg, Giulio Anselmi,
annunciando, per mercoledì 16 aprile la presentazione dello studio su «La Stampa in Italia 2011-2013» con le cifre
della pesante crisi che attraversa il settore II presidente della Fieg, Giulio Anselmi «La legge di stabilita 2014 con il
Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria ha stanziato 120 milioni di euro m tre anni (2014-2016)
volti a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali in innovazione tecnologica e digitale, l'ingresso di giovani
professionisti nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali Ma il
decreto att u at ivo che doveva essere emanato entro il 31 marzo scorso non ha visto ancora la luce, mentre il
Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito questi fondi tra i 'trasferimenti aggredibih' La
speranza - ha affermato Anselmi - e che il maldestro proposito di aggredire i fondi per l'editoria rientri tra le proposte
di revisione della spesa che il premier Renzi ha manifestato l'intenzione di disattendere» «Piuttosto che aggredire tali
trasferimenti - ha concluso il Presidente della Fieg occorre destinare al meglio le risorse previste, e - soprattutto - m
fretta ogni tentennamento o ritardo aggraverebbe ulteriormente una situazione gia drammatica, maggiore e peggiore di
quella più generale che coinvolge l'Italia, come dimostrano i dati sull'andamento della stampa quotidiana e penodica
che il 16 aprile prossimo porteremo all'attenzione di Governo, Parlamento e Paese» Appuntamento a Roma, il 16
Aprile 2014 alle 15, in via Piemonte, 64. Like {~0~\i Tweetj{oj1 Richiedi maggiori informazioni
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09/04/2014
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Pierluigi Magnaschi
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Rcs tratta su
buonuscita di de
Bortoli II direttore
del Corriere della
Sera ai ferri corti con
i vertici della casa
editrice milanese
Montanari a pag. 9
CASO DE BORTOLI AZIENDA E DIRETTORE AI FERRI CORTI. A ORE LA
DECISIONE FINALE Rcs, si tratta sulla liquidazione II giornalista non vuole
andarsene, l'azienda non vuole licenziarlo. Sul piatto una buonuscita di almeno 6-8 mln.
Calabresi in pole per la sostituzione, ma il suo nome non piace a tutti i soci
DI ANDREA MONTANARI
erruccio de Bortoli «è il miglior
direttore possibiper il Corriere
della Sera. Così ancora lunedì
scorso, davanti a oltre 3 milioni
di telespettatori, Tad di Rcs
Mediagroup, Pietro Scott
Jovane, ribadiva la sua fiducia
nel corso del programma Report
su Rai3 in vista della prossima
puntata di lunedì 14, che avrà un
focus sulla casa editrice
(l'acquisto della spagnola
Recoletos, oggi Unidad Editorial
e la vendita degli immobili di via
Solferino e via San Marco). Ma
alle parole non corrispondono i
fatti. Perché dietro la comunione
d'intenti di facciata si nasconde
una tensione, dura e forte, che si
trascina da mesi tra de Bortoli e
Jovane. Anche se ieri sera un
portavoce di Rcs ha voluto
ribadire all'Ansa «la stima per la
guida editoriale del direttore de
Bortoli, l'apprezzamento per
l'esempio personale dimostrato a
tutta la redazione in questa
continua e innovativa fase di
trasformazione del quotidiano da
lui diretto» e l'azienda «non ha
richiesto alcun cambiamento
delle sue responsabilità». La
guerra sotterranea tra i due è
venuta alla luce con la vicenda
dei bonus al management che il
cda del gruppo editoriale aveva
deciso di garantire a tutta la
prima linea di dirigenti col piano
2013-2015. E così, dopo che il
direttore del quotidiano di via
Solferino si era schierato con la
redazione, minacciando le
dimissioni in caso di ok ai premi
per Jovane&C, ecco che la
fragile e difficile convivenza si è
rotta. E ora le parti stanno trattando
sulle modalità di uscita di de
Bortoli dal CorSera e dall'azienda.
Il direttore da 11 anni alla
EDITORIA
guida della testata
tra primo
(1997-2003) e
secondo (9 marzo
2009 a tutt'oggi)
mandato non
vuole •• -••
dimettersi, ma 1,5
Rcs non vuole
licenziarlo. E al
punto di rottura al
quale si è arrivati
1,8
è impossibile pensare a una
continuità alla guida del
quotidiano: la guerra intestina
farebbe male al prodotto e ai
lettori. Per cui è probabile che
nelle prossime ore le parti
trovino un accordo. Uno dei
temi caldi sul tavolo di Jovane
è l'ammontare della buonuscita
del direttore che con uno
stipendio annuo superiore al
milione può spuntare una
liquidazione di almeno 6-8
milioni. E non è escluso che
sul piatto venga messa una
poltrona di peso, una
presidenza di
qualche istituzione. O un posto
inRaialTgl Al momento, però, non
è stato ancora convocato il cda sul
tema visto che non tutti i soci
sono d'accordo sull'addio a de
Bortoli. E ancora di più non c'è un
fronte comune sul successore, che
con ogni probabilità dovrebbe
essere Mario Calabresi, attuale
direttore de La Stampa.
L'avvicendamento sulla tolda del
CorSera, in un momento così
complesso per il settore editoriale,
il business del gruppo, la
situazione politica nazionale e
l'incombenza delle elezioni
Europee, non è argomento che si
può liquidare in un amen. Anche
perché provocherà a cascata un
ricambio dei piani alti del giornale:
dal condirettore Luciano Fontana
(potrebbe andare negli Usa) ai
vicedirettori Gian Giacomo
Schiavi e Daniele Manca (il
responsabile dell'economia che
potrebbe pagare anche per il flop
del nuovo sito internet). Al
momento un'alternativa a
Calabresi, che ieri da Auschwitz e
poi Cracovia è volato a Milano,
non c'è, visto che Giulio Anselmi,
presidente dell'Ansa, si è chiamato
fuori dai giochi e l'unico altro
nome è quello di Antonio Polito,
fresco di nomina alla guida del
Corriere del Mezzogiorno. A
Torino, per la guida de La Stampa
si parla del vicedirettore Massimo
Gramellini o in
Pag.
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alternativa del responsabile
dell'Ansa, Luigi Contu. Terzo
incomodo sarebbe Aldo
Cazzullo, firma piemontese del
CorSera, comunque pronto anche
a un eventuale tandem con
Calabresi in via Solferino,
(riproduzione riservata)
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E Merloni esce con minus da 15,2 mln di Andrea Giacobino
iMerloni pagano l'ultimo, salatissimo conto della loro
presenza lin Rcs Media Group, ma escono anche
definitivamente dal capitale del gruppo editoriale, di cui
sono stati azionisti storici. Qualche giorno fa la Merloni
Invest presieduta da Francesco Merloni, che deteneva fin
oltre il 2% sindacato dell'editrice del Corriere della Sera, è
stata incorporata mediante fusione nella controllante Merloni
Holding che nei giorni scorsi era salita al 100%. Il motivo di
questa operazione è presto detto: Merloni ha presentato un
bilancio 2013 che si è chiuso con una perdita di oltre 14,4
milioni, rinviata a nuovo e assorbita appunto dal merger. La
partecipazione in Rcs, già diluita non avendo sottoscritto
l'aumento di capitale della scorsa estate, è stata quasi
completamente liquidata «con cessioni completate nei primi
giorni del 2014», spiega il verbale del cda, come mossa
inevitabile dopo l'uscita dal patto di sindacato. Ma l'effetto
negativo contabile della quota è stato comunque recepito nel
2013 con una minusvalenza di 15,2 milioni che ha
determinato il pesante rosso finale rispetto ai 785 mila euro
di utile del 2012. La fusione in Merloni Holding viene
motivata, oltre che per semplificare la struttura e tagliare i
costi, anche per meglio compensare nella controllante
eventuali future minus e plusvalenze. In Merloni Invest sono
custoditi infatti anche lo 0,03% di Assicurazioni Generali, 1'
1,49% di Ariston Thermo, quote del fondo Mandarin Capital
Partners mentre i Merloni sono usciti dal capitale di Carifac
di cui detenevano lo 0,3%. (riproduzione riservata)
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BACKSTAGE Per la presidenza spunta Garavoglia L o
scossone che sarà provocato dalla sempre più probabile uscita
di Ferruccio de Bortoli dalla dirczione del Corriere ideila Sera
scatenerà quasi certamente una reazione a catena in Rcs. A
farne le spese potrebbe essere il cda, oggi composto da otto
membri dopo quattro defezioni illustri. All'assemblea dell'8
maggio è prevista la nomina di solo due nuovi consiglieri, ma
non è da escludere che in queste settimane (precedenti un
appuntamento decisivo per il confronto tra le varie anime che
compongono l'azionariato della casa editrice milanese) si
prenda in considerazione un rimpasto più ampio, magari
riguardante anche le figure dell'amministratore delegato e del
presidente. D'altronde da mesi si parla della possibile uscita dal
board del presidente Angelo Provasoli e ora iniziano a
circolare i nomi del possibili sostituti. Il notaio, giurista ed ex
presidente di Rcs Pier faetano Marchetti vorrebbe tornare sullo
scranne più alto ma non il candidato in pole position, anche
perché nelle ultime riunioni del cda si è astenuto nelle
votazioni sulle decisioni prese dali'ad Jovane e di matrice-Fiat
(primo socio di Rcs con il 20,55%). Un nome sempre più
accreditato è invece quello di Luca Garavoglia. Mister
Campari è già nel consiglio del gruppo di via Rizzoli e siede
anche nel comitato per la remunerazione e le nomine. Si tratta
di una figura di spicco dell'imprenditoria italiana che vince
all'estero. Ma la sua viene letta come una candidatura targata
Fiat (in passato è stato anche consigliere del gruppo
automobilistico di Torino), il che fa storcere il naso ad altri
grandi soci di Rcs.
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=^ Rivoluzione in vista/— IL «CORRIERE» CAMBIA
DIRETTORE. MA ANDRÀ MEGLIO
di Vittorio Feltri 13 erdoni il lettore se comincio queJL sto pezzo con una notizia: al
CorrieredellaSerac'èmaretta. Peggio, burrasca. Le liti in via Solferino sono endemiche, ma quella
di ieri - sviluppatasi e è più importante delle solite. E, in qualche misura, ha coinvolto il signor
direttore bis Ferruccio de Bortoli, il quale non nepuò più di stare seduto sullapoltronanumero uno
e cercain ogni modo di farsi buttare giù, manon gratis. Hara- 13 erdoni il lettore se comincio
queJL sto pezzo con una notizia: al CorrieredellaSerac'èmaretta. Peggio, burrasca. Le liti in via
Solferino sono endemiche, ma quella di ieri - sviluppatasi e è più importante delle solite. E, in
qualche misura, ha coinvolto il signor direttore bis Ferruccio de Bortoli, il quale non nepuò più di
stare seduto sullapoltronanumero uno e cercain ogni modo di farsi buttare giù, manon gratis.
Hara-gione. Al suo posto farei lo stesso. E direi: vi sto sullo stomaco? Arrangiatevi. Mi
licenziate, mipagate, anzi, strapagate, e io tolgo il disturbo senza fiatare. Se aspettate chemi
dimetta di mia sponte, senza l'incentivo del grano, andate a farvi benedire. Oddio, Ferruccio non
è il tipo daparlare così schiettamente, mala sostanza del suo comportamento non muterà: egli
vuole la «liquida», che è l'unica segue a pagina il 13 erdoni il lettore se comincio queJL sto pezzo
con una notizia: al CorrieredellaSerac'èmaretta. Peggio, burrasca. Le liti in via Solferino sono
endemiche, ma quella di ieri - sviluppatasi e è più importante delle solite. E, in qualche misura,
ha coinvolto il signor direttore bis Ferruccio de Bortoli, il quale non nepuò più di stare seduto
sullapoltronanumero uno e cercain ogni modo di farsi buttare giù, manon gratis.
I GUAI DI VIA SOLFERINO
Gli azionisti del «Corriere»
pronti a cacciare De Bortoli
In lizzo per sostituirlo il direttore data
«Stumpo» MÜ siamo sicuri ck le cose
ündmnno meglio
dalla prima pagina
(...) dei monarchi giornalistici.
Chi mi legge si domanderà che
cosa stia succedendo nella
storica testata. Ve lo dico
subito. L'azienda - Rcs - vive
da anni in una situazione
difficile. Per un motivo banale,
ma decisivo: essa ha speso a
lungo più soldi di quanti ne
abbia incassati,
inseguendosognidigloria.
Peresempio, l'acquisto
digiomalispagnolichefuronopag
atimolto ma valevano poco, o
niente. La cassa non solo si è
svuotata, ma si è indebitata.
Oggii bilanci del
baracconerizzoliano piangono
lacrime amare. Il Corrierone,
pur essendo ancorain piedi (in
equilibrio precario)noncelafaa
saldare il deficit provocato dai
dirigenti balordi del gruppo.
Cosicché alla fine di ogni anno
è una tragedia. Bisogna tappare
i buchi. Gli azionisti
all'ideadimetteremano
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alportafogli non fanno salti di
gioia. E si dannano l'anima per
tagliare di
quaedilàlespeseonderecuperare
denaro. Sembrano Matteo Renzi
alle prese con la spending
review. Poveracci. Sono titolari
di banche e di industrie fiorenti,
ma se occorre cacciare quattrini
assomigliano a barboni. Gli
imprenditori sono tutti uguali:
simpatici quandoguadagnano,
odiosi quando ci smenano. Senza
farla tanto lunga, oggi succede
quanto segue. Le quote azionarie
più consistenti sono della Fiat,
nel senso di John Elkann. Poi ci
sono le partecipazioni di Diego
Della Valle e di varie banche.
Questa gente, però, non va
d'accordo neanche sulla scelta
degli aperitivi durante le riunioni
consiliari, figuriamoci
sullelineestrategichedelbordello
editoriale. Vadasécheungruppo
conciato in questo modo non sia
in
grado di darsi una regolata sul
mercato. Lo stesso Corriere ha
grossi problemi: perde copie
come un vecchio perde i capelli
ed è destinato allacalvizie. Gli
altri giornali
(compresiiperiodicieiaGflzzefta
dello Sport) si danno da fare, ma
il momento è quello che è:
nonfavorevoleallacartastampata.
Quando le cose vanno male, e i
soci si azzuffano tra loro
accusandosi a vicenda del
disastro, c'è poco da stare allegri.
Il futuro appare nebuloso. E il
presente fa venire i brividi. In
ogni caso, quando tutto pare sul
puntodiprecipitare,
bisognareagire. E i padroni del
vapore si agitano, e deliberano a
capocchia. Di normailprimo
provvedimento che adottano è il
cambiamento del direttore, cui
attribuiscono ogni demerito e
mai un merito. Fuori il vecchio,
dentro il nuovo nella speranza
che quest'ultimo sia un
taumaturgo. Illusione. Il
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Corriereè di perse un brand. Il
timoniere della redazione può essere
un valore aggiunto, ma non
IN BILICO Ferruccio de Bortoli, direttore del «Corriere della
Sera»
Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
è mai determinante ai fini del
fatturato. Ma questi sono
particolari su cui il Consiglio di
amministrazione di regola
sorvola. Agisce d'istinto. Per cui
non mi sorprenderei se mandasse
a casa de
Bortolieassumesseunleadercapac
edifarepeggio.Leipotesiche vanno
per la maggiore suffragano il mio
dubbio. Secondo radio fante
sarebbe pronto a subentrare
l'attuale direttore della Stampa,
Mario Calabresi. Figlio del
commissario dipoliziaassassinato
nel 1972, è molto stimato da
Elkann, malgrado il quotidiano
torinese non abbia registrato un
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esplosivo aumento di copie
vendute, anzi. Maquesti
sonopiccoliparticolari,almenonel
giudizio degli editori,
notoriamente peggiori addirittura
dei giornalisti.
SeCalabresiapproderàaMilano,
MassimoGramelliniprenderàilsuo
posto-simormora-aTorino, dove
oggi ricopre il ruolo di vice.
Contento lui, contenti tutti. Non è
finita. Qualcuno sussurra nei
corridoi affollati di viaSolferino sede vetusta quanto amata dai
redattori corriereschi - che
l'alternativa a Calabresi potrebbe
essere Giulio Anselmi. Il quale
però ha un grave handicap: è
troppo bravo e minaccerebbe di
raddrizzare le gambe al Corriere.
Per cui la sua candidatura sarà
scartata- presumo - allo scopo di
scongiurare la resurrezione
dell'exprimo quotidiano italiano.
Ilmanagementdel
Corriereinfattièattrattodalburrone
: desidera finirci dentro in pieno.
E se Anselmi glielo impedisse,
sarebbe maledetto. Conviene non
assumerlo, neppure come
direttore editoriale,
cheèunafigurasbiadita, manon si
samai... Vittorio Feltri
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Mario Calabresi in corsa per
dirigere il «Corriere» I
protagonisti della vicenda
Mario Calabresi in corsa per
dirigere il «Corriere» Giulio
Anselmi possibile direttore
editoriale Mario Calabresi
in corsa per dirigere il «Co
Aldo Cazzullo candidato a
un posto di vicedirettore
riere» Giulio Anselmi
possibile direttore editorial
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II risiko dell'editoria
Calabresi verso la direzione La Fiat si prende
il «Corriere» Nessun annuncio ufficiale
all'assemblea dei giornalisti del quotidiano di
Rcs Ma I'ad Scott Jovane vuole sostituire de
Bortoli prima dell'assemblea di maggio
;;; NINO SUNSERI___ ••• La
Fiat completa il blitz sul Corriere
della Sera. Dai corridoi di via
Solferino, dove i giornalisti
hanno tenuto un'assemblea,
rimbomba la voce dell'imminente
addio di Ferruccio de Bortoli.. Al
suo posto dovrebbe arrivare,
scrive Italia Oggi, il ticket
targato Torino: Mario Calabresi
(attuale direttore de La Stampa)
Giulio Anselmi (presidente
dell'Ansa). Voci di corridoio
fanno anche il nome di un
interno, Aldo Cazzullo le cui
radici professionali, partono
proprio dal giornale della Fiat.
Durante l'assemblea dei
giornalisti che si è svolta nel
pomeriggio non è arrivato
comunque alcun annuncio: si è
trattato, riferisce il cdr, solo di un
«passaggio informativo»
sull'evoluzione della situazione.
A volere l'uscita di de Bortoli che
non ha alcuna intenzione di
facilitare le cose all'azienda
dimettendosi - sarebbe
l'amministratore delegato Pietro
Scott Jovane, con cui i rapporti
sono ormai compromessi. Tanto
più dopo l'anticipazione
trasmessa ieri sera dalla
trasmissione Report
dell'intervista allo stesso direttore
che sarà trasmessa la prossima
settimana. I motivi di attrito fra
de Bortoli e l'amministratore
delegato non mancano di certo. Il
primo episodio con la vendita del
palazzo di via Solferino. Il
direttore si era schierato con i
suoi giornalisti nel tentativo di
bloccare l'operazione. Non ce
l'aveva fatta. Si era preso la
rivincita bloccando il bonus che
l'amministratore delegato e tutta
la prima linea della casa editrice
volevano assegnarsi per i risultati
ottenuti sulla via del
risanamento. Erano
riusciti a fare risparmi per 92
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Mario Calabresi, attuale direttore de «La Stampa» [Splash]
milioni. In gran parte, però,
attraverso chiusure di testate e
pensionamento anticipato dei
giornalisti. Alla fine la battaglia
era stata vinta perché Scott
Jovane aveva ritirato la
proposta. Da allora, però, il gelo
dell'incomunicabilità era sceso
fra il direttore e il management.
La partita su de Bortoli si
incrocia con quella finanziaria.
A maggio ci sarà un'assemblea
degli azionisti che si annuncia
molto
calda. Attorno a Diego Della
Valle, azionista al 9% si potrebbe
coagulare la fronda degli
azionisti delusi. A cominciare
da Urbano Cairo che possiede il
2,8% ed è apertamente schierato
con Mr. Tod's. Nel mirino lo
strapotere della Fiat che, avendo
preso il 20%, comanda in via
Solferino con pugno pesante. Ha
già messo insieme la raccolta
pubblicitaria del Corriere e della
Stampa. Il cappello è quello
della Rcs Pubblicità mentre quel
che resta della tori-
nesissima Publikompass è
ormai ridotta ad un ambito
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sostanzialmente provinciale.
Inoltre Scott Jovane è accusato di
aver fatto un favore alla proprietà
acquistando un paio di aziende
internet la cui proprietà, almeno
parzialmente faceva capo ad
Andrea Agnelli. Ora l'arrivo di
Mario Calabresi. Forse il progetto
di fondere Corriere e Stampa non
andrà in porto per ragioni di
antitrust. Resta il fatto che oggi in
via Solferino comanda la Fiat. E
si vede.
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Comunicato della Rsu
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La Rsu Messaggero vuole
segnalare e raccontare a tutti i
lettori la storia recente della nostra
categoria. Siamo in attesa del
rinnovo contrattuale da 3 anni, non
abbiamo aumenti contrattuali da 5
anni, i governi Monti, Letta e
Renzi hanno proposto e modificato
la legge 416/81 il giorno 16
gennaio 2014, la 416 è un
ammortizzatore sociale previsto in
stato di crisi. La crisi dell'editoria è
evidente e sotto gli occhi di tutti. Il
sindacato si è mosso
adeguatamente proclamando una
giornata di sciopero contro il
governo Letta per il gior
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no 21 gennaio. Il ministro
Giovannini ha convocato le parti e
aperto un tavolo tecnico per
congelare lo sciopero. Dopo tre
incontri al ministero si è arrivati al
3 marzo, con il parere favorevole
sia dei tecnici del ministero sia
dell'Inps. Il 14 marzo le strutture
sindacali dei grafici e poligrafici e
la parte datoriale hanno chiesto un
incontro urgente al ministro del
Lavoro (si può leggere sul sito
Cgil nazionale produzione
multimediale la documentazione
dei tre incontri avvenuti il 21
gennaio, 28 gennaio e 3 marzo),
alla data di oggi, passati 35
giorni dall'ultimo incontro, non
c'è stata nessuna risposta da parte
del ministro del Lavoro Poletti.
Ricordiamo che nei poligrafici ci
sono circa 250 esodati e circa
250 esuberi che hanno
sottoscritto a norma di legge la
richiesta di prepensionamento. Il
nostro invito è quello di dar voce
e forza a questi compagni che
non percepiscono né lo stipendio
né la pensione da molti mesi e di
non farli precipitare verso
probabili licenziamenti. Il nostro
pensiero è quello di proclamare
da subito lo sciopero nazionale.
RSU MESSAGGERO
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EDITORIA Mondadori dimezza il
compenso dei vertici Nel 2013
Mondadori ha ridotto di circa il 45%
i compensi complessivi erogati aitop
managera ?,8milioni dai precedenti
14 milioni del 2012. È quanto
emerge dalla relazione sulla
remunerazione confrontandola
conildocumentodelprecedenteeserciz
io.L'adErnesto Mauri (nellafoto).
entrato in carica il 20 marzo dello
scorso anno, ha ricevuto perii
20l3uncompensodi 1,29 milioni.
Quasi scomparsi i bonus per i
manager da 5,2 milionia85?milaeuro
(-83%), sospesa l'assegnazionedi
nuovi pianidi incentivazione
triennale per il 2013, ridotto da loas
il numerodi dirigenti strategici. A
MaurizioCosta,perl6anniad
Mondadori, sono stati erogati 5,?5
milioni a titolo di
indennitàdicessazionedelrapportodila
voro. Fininvest si conferma azionista
oltre la
maggioranzaassolutaconil53%
dellequote della casa editrice di
Segrate.
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La fuoriuscita di dirigenti porta le retribuzioni dai 14 ai 7,8 mln Mondadori, manager a
dieta Costa raggiunge i 6,4 mln con la liquidazione Pagina a cura DI CLAUDIO
PLAZZOTTA Un drastico taglio alle retribuzioni 2013 del management di vertice di
Mondadori. Si passa, infatti, dai circa 14 milioni di euro percepiti nel 2012 da organi di
amministrazione, controllo, direttori generali e dirigenti strategici di Segrate, ai 7,8
milioni dell'ultimo esercizio, dopo una serie di uscite eccellenti (da Maurizio Costa ad
Angelo Sajeva o Stefano De Alessandri). Un -45% che, grazie alla cura di Ernesto
Mauri, amministratore delegato di Mondadori dal marzo 2013, verrà ulteriormente
corroborato anche nel 2014, esercizio in cui altri dirigenti strategici con stipendi pesanti
hanno abbandonato la casa editrice. Ovviamente, gli addii del 2013 (uno su tutti, quello
di Costa, storico a.d.) hanno tagliato in maniera strutturale il monte retribuzioni, ma
hanno fatto lievitare i costi non ricorrenti per le liquidazioni: 10 milioni di euro nel 2013,
rispetto ai 3,57 mln del 2012 e agli zero euro del 2011, quando nessun manager di punta
aveva lasciato Segrate. Nell'esercizio 2013, inoltre, è stata sospesa l'assegnazione dei
bonus long term, mentre le erogazioni di bonus mbo sono calate dai 5,2 milioni del 2012
a poco più di 850 mila euro (-83,6%). Insomma, una bella cura dimagrante per i manager
della più grande casa editrice italiana. Anche nel 2013, comunque, al < vertice delle
retribuzioni Mondadori c'è Maurizio Costa: si porta a casa 6,4 milioni di euro, di cui 5,75
milioni di liquidazione per i suoi 16 anni a Segrate e 657 mila euro di stipendio (ha
lasciato le cariche il 20 marzo del 2013), rispetto ai 5,1 milioni del 2012. A seguire, il
nuovo a.d. Ernesto Mauri, con 1.291.000 euro, e Carlo Vismara, cfo del gruppo, con
776.307 euro (-31% rispetto al 2012). Il presidente Marina Berlusconi, infine, conferma
la retribuzione del 2012, con 515 mila euro. *%> Riproduzione riservata-
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DOMUS Soluzione interna
per «Quattroruote» •
Soluzione internain casa
Domusperlanuovadirezione
di Quattroruote. In attesa
dellacomunicazioneufficiale
dell'editore, asvelareilnome
del successore di Carlo
Cavicchi, alla guida del
prestigioso mensile dal
luglio 2010, è stato il sito
Crisalidepress.
SaràGianlucaPellegrini a
firmare il numero di
maggio.
affiancatodaMassimo
Nascimbenenel ruolo di
condirettore. L'upgradeper
gli attuali vicedirettori è da
intendere come un forte
segnale di fiducia daparte
dell'
editriceGiovannaMazzocchi,
visto che dovranno gestire la
testata in un momento non
facile per l'editoria del
settore automobilistico. La
scelta di Pellegrini e
Nascimbene va comunque
nel segno della continuità
con la direzione di Cavicchi,
al quale potrebbe andare
un'importante consulenza.
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Urbano Cairo sente di avere fatto un grosso affare con l'acquisto di La7. Lui, per ora, si premia con uno stipendio stabile da
1,021 mln di euro come presidente e la consueta vagonata di dividendi in qualità di azionista al 72,92% di Cairo
communication: 15,4 milioni di euro per l'esercizio 2013, dopo i 15,4 mln del 2012 e i 17,1 mln del 2011. Ma riconosce i
meriti dei suoi manager di punta: a liberto Fornara, amministratore delegato del gruppo, aumenta la retribuzione 2013 del
35% rispetto all'anno prima per un totale di 789 mila euro (comprensivi di 300 mila euro di bonus). A Marco Pompiglieli,
direttore amministrazione, finanza e controllo di gestione, e direttamente coinvolto nei dettagli tecnici della operazione di
acquisto di La7, più che raddoppia lo stipendio, che arriva a 909 mila euro (+122% rispetto al 2012), di cui 500 mila euro di
bonus. Ci sono poi Giuseppe Ferrauto, direttore generale, e Giuliano Cesari, direttore generale di Cairo pubblicità, che,
insieme a Liberto Fornara Marco Ghigliani, da giugno 2013 amministratore delegato di La7, si spartiscono 1.064.000 euro
(nel 2012 i soli Ferrauto e Cesari erano arrivati a 691 mila euro). Come detto, finora l'acquisto di La? si sta rivelando un
vero e proprio capolavoro: la gestione corrente della televisione, negli otto mesi 2013 di competenza di Cairo (maggiodicembre), non ha assorbito cassa, generando, anzi, un margine operativo lordo di 3,7 milioni e un risultato operativo
positivo per due milioni. La dote di 109,2 milioni che Telecom Italia Media aveva versato a Cairo per l'acquisto di La7,
quindi, resta intatta. Significativo l'andamento dell'ultimo trimestre 2013 di La7 (gestione Cairo), se paragonato allo stesso
periodo 2012 (gestione Telecom): tra ottobre e dicembre i ricavi di La 7 sono stati 37,4 mln (+6,8%), i costi della
produzione 25,4 milioni di euro (-39,6%), e quelli del personale 8,7 mln (-18%). Con queste sforbiciate sui costi, il mol è
stato positivo per 3,1 milioni (nel periodo ottobre-dicembre 2012 era invece in rosso per 18 mln), e il risultato operativo
pari a 2,2 milioni (-26,5 mln nell'ultimo trimestre 2012). Nel 2014 Cairo si ripromette di continuare su questa strada, con un
forte contenimento dei costi che non dovrà andare a scapito della qualità dei programmi. I primi mesi dell'anno sono
positivi, con una raccolta pubblicitaria di La? in crescita a ritmi del 4% rispetto al 2013. Da ricordare, infine, un aspetto
piuttosto importante dell'operazione La7: il gruppo Cairo communication, che a fine 2012 aveva 290 dipendenti, si è
ritrovato in pancia da maggio 2013 una informata di altre 428 persone da La7, di cui nove dirigenti, 63 quadri e 101
giornalisti. Nel giro di pochi giorni, quindi, il gruppo di Cairo ha visto il personale crescere del 150% a oltre 730 unità. Un
fattore non da poco per una struttura dove il leader, Urbano Cairo, ha sempre voluto tenere tutto sotto controllo
personalmente. ^——® Riproduzione riservata——^'Urbano Cairo
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Cairo ricompensa i vertici dopo Vaffare La7
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CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA De Agostini
Libri e Timbuktu si alleano. Il gruppo di Novara e la startup
che realizza prodotti digitali per bambini lanceranno insieme
nuovi libri e applicazioni dedicati ai piccoli tra Ì6ei9 anni.
Le due società collaborerannopoi sul fronte editoriale,
digitale, commerciale e marketing, in Italia e all'estero.
Sportitalia si prepara a riaprire. Il 28 aprile dovrebbe riaprire
Sportitalia, canale sportivo chiuso il 31 ottobre scorso.
Sportitalia dovrebbe trasmettere su dtt, satellite e web su
Streamit. Non sarà della partita Lt Multimedia che aveva
acquisito i 3 canali a luglio. Rds lancia Startup Lab.
L'emittente presenta il progetto per portare i giovani
imprenditori italiani nei luoghi della conoscenza e del
mercato mondiale come la Silicon Valley. La borsa di studio
Best è un programma rivolto a giovani imprenditori sotto i
35 anni dottorandi, ingegneri, economisti.
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Frequenze Atteso oggi il
"matrimonio" tra TI Media e
Gruppo L'Espresso E
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M m dirittura d arrivo il matrimonio tra Telecom Italia Media e il gruppo
LEspresso sulle frequenze televisive m digitale terrestre Secondo quan to
risulta a Radiocor, la firma sull ae cordo per I integrazione delle quat tro
frequenze (due diTimb e due di Rete A, controllata da I Espresso) e m
programma per oggi e fara na scere il primo operatore mdipen dente del settore
Per il via libera dell accordo e gia m calendario, pri ma della firma, il cda
diTelecom Ita lia Media Della nuova realta che si verra a crearsi non entrera a
far par te una terza frequenza di Telecom, il canale 55 U hf, che verrebbe co
munque affidata m gestione alla nuova società Timb Rete A La scel ta di
escludere il terzo multiplex e legata alla volontà di Telecom Italia di valutare m
futuro diverse opzio ni per la destinazione di tale infra struttura La trattativa,
che e inizia ta a ottobre scorso quando i due gruppi con una nota ufficiale ave
vano annunciato la firma di un me morandum of understanding, ha subito poi
diversi rallentamenti an che per la successiva scelta di Tele com di mantenere
la proprietà di un mux La nuova realta, secondo lo schema emerso nel corso
della trattativa, sarà controllata al 70% da Telecom e al 30% da LEspresso Le
valutazioni circolate per il perirne tro societario comprendente tutti e cinque i
multiplex ammontavano a circa 500 milioni di euro E mol to probabile che
[operazione non passera al vaglio dellAntitrust visto che non vengono superate
le so ghe di fatturato che fanno scattare I intervento dell Autorità I tre multi
plex per la trasmissione della ban da tv di proprietà di Telecom Italia Media
hanno una copertura media del 95% della popolazione italiana e I affitto della
banda alle emitten ti televisive ha originato nel 2013 n cavi per circa 74 milioni
I principali canali ospitati sono La7 del gruppo Cairo, Mtv e Mtv Music di
Viacom, Real Time e D Max di Discovery I due multiplex di Rete A, che m
base ail ultimo bilancio disponibile del 2012 hanno una copertura del 90%,
hanno generato ricavi intorno ai 26 milioni lo scorso anno e ospitano, tra gli
altri, Deejay Tv, Cielo di Sky Italia, laeffe del gruppo Feltrinelli e Focus di
SwitchoverMedia (passa ta lo scorso anno a far parte di Di scovery) Una volta
completata I m tegrazione, I intenzione sia da parte di Telecom sia da parte dell
Espres so, secondo indiscrezioni, e quella di valutare offerte per il nuovo ope
ratore di rete creato avviando cosi un disimpegno dal settore televisi vo E
possibile che i principali mte ressati al business delle frequenze tv possano
essere fondi di investi mento mfrastrutturali o comunque firme del private
equity
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Lo chiarisce una circolare della Funzione pubblica Appalti., bandi di gara ancora sui
quotidiani DI ANDREA MASCOLINI Confermato l'obbligo di pubblicazione dei bandi
e degli avvisi di gara sui quotidiani; obbligatoria anche la pubblicazione delle
informazioni in caso di procedura senza bando di gara; destinatari dell'obbligo anche gli
enti di diritto privato che svolgono attività di pubblico interesse. È quanto afferma la
circolare dell'ex ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione,
Giuseppe D'Alia, del 14 febbraio 2014 (prot. 593) in materia di applicazione delle
regole di trasparenza di cui alla legge 190/2012 (anticorruzione) e del digs 33/2013.
L'atto ministeriale, anche in relazione al Piano nazionale anticorruzione approvato dalla
Civit Fll settembre 2013, in particolare fornisce chiarimenti anche con riguardo agli
obblighi di trasparenza relativi per le procedure di scelta del contraente per
l'affidamento di lavori, forniture e servizi. La circolare richiama in primo luogo il
contenuto dell'articolo 32, comma 1 della legge 190/2012 che prevede in capo alle
stazioni appaltanti l'obbligo di pubblicare nei propri siti web istituzionali: la struttura
proponente; l'oggetto del bando; l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte;
l'aggiudicatario; l'importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell'opera,
servizio o fornitura; l'importo delle somme liquidate. Non solo: entro il 31 gennaio di
ogni anno le stazioni appaltanti devono pubblicare queste informazioni, relativamente
all'anno precedente, in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato
digitale standard aperto che consenta anche all'Autorità per la vigilanza sui contratti
pubblici di effettuare gli opportuni controlli (eventualmente trasmettendo alla Corte dei
conti l'elenco di chi non abbia adempiuto). Successivamente si chiarisce che «restano
fermi gli obblighi di pubblicità legale derivanti dal Codice dei contratti pubblici»,
facendo intendere che ad essi si aggiungono quelli aventi natura di «pubblicità-notizia»
relativi alla pubblicità sui siti web delle stazioni appaltanti. La circolare inoltre richiama
espressamente l'articolo 37 del digs 33/2013 che, a sua volta, richiama l'applicazione
degli obblighi di pubblicità legale (sulla Gazzetta Ufficiale e sui quotidiani) di cui agli
articoli 63, 65, 66, 122, 124 e 223 del codice dei contratti pubblici e anche con
riferimento alla pubblicazione della determina a contrarre, quando si procede con
procedura negoziata senza bando di gara. Tutte queste disposizioni, dice la circolare,
«devono ritenersi estese anche agli enti di diritto privato che svolgono attività di
pubblico interesse che possono essere assimilate alle pubbliche amministrazioni». La
circolare chiarisce, inoltre, che fra i destinatari degli obblighi di pubblicità e trasparenza
rientrano gli enti di diritto privato che svolgono attività di pubblico interesse, cioè: a) gli
enti che svolgono attività di pubblico interesse in virtù di un rapporto di controllo che
determina l'applicazione totale delle regole di trasparenza; b) gli enti che svolgono
attività di pubblico interesse in virtù di un rapporto di partecipazione minoritaria per i
quali le regole di trasparenza si dovranno applicare limitatamente alle attività di
pubblico interesse svolte. Non rileva quindi la loro formale veste giuridica, bensì il fatto
che siano parte di un rapporto concessorio o autorizzatorio e che gestiscano risorse
pubbliche. ———Riproduzione riservata——H
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09/04/2014
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Daniele Bologna
4.000
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Webzine Nasce Eutopia, per fare informazione sui temi
dell'Europa L'iniziativa prende forma dalla collaborazione di
quattro importanti case editrici fortemente radicate nel
Vecchio continente: S. Fischer Verlag in Germania, Editorial
Debate in Spagna, Édition du Seuil in Francia, Editori Laterza
in Italia
cuiopia M fu rop« ts j uro pu
.Bucirii'jriJstivcurapH TiulnrJi T capria J arrica
L'integrazione politica
europea è in stallo. È
impensabile rilanciarla senza
la creazione di un'opinione
pubblica europea. Occorre
discutere quale Europa
vogliamo costruire e bisogna
farlo in Europa, superando i
limiti linguistici e culturali
degli stati nazionali. Per
questo è nata Eutopia, la
prima webzine europea che
affronta in maniera rigorosa,
articolata, ma sempre
accessibile, i terni essenziali
per il futuro di noi europei.
Per questo è stata avviata una
collaborazione, unica nel suo
genere, tra quattro prestigiose
case editrici europee:
S.Fischer Verlag m Germania,
Editorial Debate m Spagna,
Éditions du Seuil m Francia,
Editori Laterza m Italia.
Assieme a come Telecom Ita-
lia e l'Istituto europeo della
London School of Economics
in qualità di Academic
Partner. Responsabile del
magazine è Eric Joszef,
corrispondente in Italia della
testata francese Libération.
Autori come
EDITORIA
Zygmunt Bauman, Luciano
Canfora, Paul Collier, solo per
citarne alcuni, offriranno la
loro riflessione interpretando
le questioni del nostro
presente in chiave
continentale, poiché l'Europa
unita ha bisogno di un
dibattito pubblico che vada
oltre i confini nazionali.
Siamo, infatti, convinti che
manchi una cultura ed un
approccio europeo alle grandi
questioni che di volta m volta
siamo chiamati ad affrontare.
La rivista sarà presentata
mercoledì 9 oggi alle
17.00 presso la casa editrice
Laterza (Roma, Via di Villa
Sacchetti 17). Interverranno
con Giuseppe Laterza,
Marcella Logli, Lric Joszef,
Lucio Caracciolo e tra gli altri
Giuliano Amato, Tullio De
Mauro, Andrea Giardina,
Stefano Rodotà.
Nell'attenzione che pone alla
responsabilità sociale,
Telecom Italia ha partecipato
fin dall'inizio con entusiasmo
all'im-
meglio ha: la tecnologia e
l'esperienza umana. La
potenza di connessione della
Rete è, infatti, lo strumento
che permette di condividere le
eccellenze: la Rete accorcia le
distanze e accomuna gli
interessi, arricchendo le
persone. Oggi più che mai, la
cultura è protagonista della
ripresa economica e sociale
del nostro Paese e
dell'Europa. Telecom Italia si
è fatta parte attiva di questo
progetto, anche attraverso la
realizzazione del sito Lutopia
e l'ospitalità sui propri server,
perché crede fortemente nella
tecnologia come fattore
abilitante dello sviluppo
culturale, della diffusione
delle idee, del dibattito
collettivo m quanto solo dalla
coralità può emergere un
nuovo modello di vita
sostenibile. Ogni mese
Lutopia (all'indirizzo web:
www. eutopiamagazme.eu) si
legato alle priorità politiche
europee.
plementazione del progetto
Lutopia mettendo a
disposizione quello che di
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09/04/2014
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Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Erik Izraelewicz
(non disponibile)
Avec « Le i », Eric Fottorino veut
réinventer le journal L'ancien directeur
du « Monde » lance un hebdomadaire
qui traite d'un seul sujet à la fois
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Peut-on encore lancer des
journaux en 2014 ? « Oui ! »,
répondent avec enthousiasme
l'ancien directeur du Monde Eric
Fottorinoet ses complices,
LaurentGreilsamer, qui le
secondait au quotidien, et Natalie
Thiriez, son épouse, qui devaient
inaugurer, mercredi g avril, Le i,
un nouvel hebdomadaire présenté
comme « une nouvelle expérience
depresse ». Il est vrai que Lei ne
ressemble en rien à ses aînés. Il
tient en huit pages et une seule
feuille de papier, obligeant le
lecteur à le déplier pour passer du
format A4 au format Ai et se
retrouver face à 84 centimètres de
« print ». Plutôt que de chercher à
parler de tout, chaque numéro se
concentre sur un seul sujet. Le
premier d'entre eux demande ainsi
: « La France fait-elle encore rêver
? » Mais ces sujets sont éclairés
par plusieurs points de vue : celui
du philosophe Ollivier Pourriol,
du poète Louis Chevaillier, du
statisticien Loup Wolff ou de
l'anthropologue Julien Clément...
Il s'agit pour ses fondateurs d'un
«journal d'idées» qui est aussi « un
bel objet qu'on regarde ». « Le i
est né d'une envie forte de faire
table rase, de repartir de zéro en
s'interrogeant sur la crise de la
presse papier, raconte Eric
Fottorino. Notre conviction est
que le papier n'a pas dit son
dernier mot si on réinvente son
contenu. » De cette approche est
né ce concept d'un journal plus
mince, sur le modèle de l'italien //
Foglio, qui renonce à la tentation
généraliste pour mieux
approfondir une question. «L'enjeu
est de poser la bonne question »,
résume M. Fottorino. Pour donner
corps à cette vision, les trois
fondateurs se sont
Casting soigné Les quatre
actionnaires ont opté pour un
modèle économique léger, avec un
noyau de neuf collaborateurs
permanents. Des collaborateurs «
irréguliers » viendront nourrir les
colonnes de leurs articles ou
dessins, tandis qu'un comité
editorial se réunira chaque
trimestre pour « discuter des
grandes orientations de la
rédaction ». Parmi les « sages »
réunis par M. Fottorino, on trouve
Edgar Morin, Michel Rocard,
Elisabeth Badinter, Régis Debray,
Erik Orsenna, Tahar Ben Jelloun,
Yves Michaud, Muriel MayetteHoltz ou encore Boris Razon - un
casting particulièrement soigné.
Les recettes viendront
intégralement des ventes (2,80
euros le numéro) et des
abonnements, puisque Le i ne
contient aucune publicité. Les
fondateurs espèrent atteindre une
diffusion de 30 ooo exemplaires,
qui correspond au point d'équilibre
de l'entreprise. En cours de
développement, un site d'accès
payant proposera des contenus
complémentaires mais non
substitutifs à l'expérience ALEXIS
DELCAMBRE
associés à Henry Hermand, une
figure du monde de la presse et de
la gauche réformiste, qui a
notamment collaboré à la revue
Esprit, dans les années 1950, et
racheté Le Matin de Paris, dans les
années 1980. A 89 ans, celui qui
est aussi administrateur du think
tank proche du PS Terra Nova a
replongé dans une aventure de
presse en prenant 51 % du capital,
Eric Fottorino, Laurent Greilsamer
et Natalie Thiriez se partagent les
49 % restants.
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Giovanni Danielli
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CON L'ACCOUNT IAP_u LO IAP ARRIVA SU
TWITTER
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Tweet IAP r~!iap_it 14 h Siamo su Twrtter e vi diamo
appuntamento al 7 aprile, all'apertura dell'Arno IAP Per saperne di
più iap if 2014/03/apertu Espandi-»s Risposta O Ritwittato *
Preferito ••• Altro
"Siamo su twitter e v\ diamo
appuntamento al 7 aprile,
all'apertura dell'Anno IAP " è il
primo tweet che annuncia la nascita
dell'account ufficiale dello IAP sul
social network Un'ulteriore finestra
di comunicazione per l'Istituto che,
dopo il rinnovo del sito internet,
prosegue nel rafforzamento della
sua presenza online II canale
informerà i cittadini sugli eventi
istituzionali e consentirà un dialogo
diretto con loro, ma sarà anche
occasione di nuovi stimoli al
dibattito e al confronto La mission
dell'Istituto si arricchisce quindi di
una dimensione 'social', che
contribuirà alla diffusione dei
principi autodisciplman per una
comunicazione commerciale
corretta e re-
considerato che organismi analoghi
a IAP esistono m tutta Europa e
aderiscono all'EASA (European
Advertising Standard Alliance)
L'altro ad evidenziare la molteplicità
dei servizi offerti da
IAP Oltre a ricevere e gestire
gratuitamente le segnaazioni dei
cittadini, e oltre ad effettuare una
costante azione di monitoraggio
delle campagne pubblicitarie
nazionali, IAP, infatti, offre ad
aziende e a professionisti tre
strumenti efficaci per difendere le
buone pratiche della comunicazione
tutela delle idee creative, pareri
preventivi, intervento su
segnalazione di concorrenza sleale
(F U )
sponsabile Per diventare follower
del profilo IAP (visionabile anche
attraverso 'apposita icona sul nostro
sito) occorre avere un proprio
account su Twitter, cercare l'account
@IAP_it e chccare su'segui' Si
precisa che per eventuali
segnalazioni al Comitato di
Contralta di messaggi m contrasto
con le norme del Codice di
Autodisciplina bisognerà utilizzare
unicamente il modulo presente sul
sito
iap.it Prosegue intanto sulla stampa
nazionale, web ed affissioni, la
campagna istituzionale IAP, diffusa
a partire da gennaio, con due nuovi
soggetti uno volto a sottolineare la
dimensione europea
dell'Autodisciplina,
ORGANISMI DI SETTORE
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Pierluigi Magnaschi
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Data retention - La Corte di
giustizia boccia la direttiva
sulla conservazione —' dei
dati perche viola la privacy
dei cittadini Ciccia a pag 32
La Corte di giustizia: direttiva illegittima. Soro (garante): tutto il
sistema è da rivedere Data retention, bocciatura Ue Sproporzionata
violazione della privacy dei cittadini
DI ANTONIO CICCIA ^^•utto da
rifare (forse) per • la data
retention (con • servazione dati di
traffi • co telefonico e telematico
contro la criminalità). La Corte di
giustizia europea (sentenza di ieri
8 aprile 2014 nella cause riunite
C-293/12 e C-594/12) ha
dichiarato illegittima la direttiva
sulla conservazione di dati sulle
telecomunicazioni per
prevenzione e repressioni reati (n.
2006/24/Ce del 15 marzo 2006):
la normativa implica una
sproporzionata violazione della
privacy dei cittadini. La direttiva
è stata attuata in Italia con il digs
30 maggio 2008, n. 109, La
sentenza riguarda tutti gli stati
europei e, quindi, anche l'Italia,
che, con il digs 109/2008, ha
recepito la direttiva annullata. Ma
sul da farsi ora non c'è chiarezza.
Il garante della privacy, per bocca
del presidente Antonello Soro,
ritiene che occorra una revisione
dell'attuale sistema nel segno del
principio di proporzionalità e
delle garanzie per i cittadini. In
sede europea si evidenzia, però,
che il giudizio di invalidità della
direttiva 2006/24 non impedisce
agli stati europei di imporre la
conservazione dei dati sulla base
della precedente direttiva
2002/58/Ce (http:// europa.eu/
rapid/press-release_
MEMO-14-269_en.htm). L'analisi
delle conseguenze della sentenza
è necessaria anche alla luce del
fatto che la stessa sentenza si
definisce retroattiva: ci si chiede,
addirittura, a questo punto, se si
debbono rimborsare i costi
sostenuti per la conservazione da
parte degli operatori di
telecomunicazione. La direttiva
sulla conservazione dei dati n.
2006/24/Ce obbliga i fornitori di
servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico
o di una rete pubblica di
comunicazione a conservare i dati
relativi al traffico, i dati relativi
all'ubicazione e i dati connessi
NUOVE TECNOLOGIE
necessari per identificare
l'abbonato o l'utente. La direttiva
non autorizza, invece, la
conservazione del contenuto della
comunicazione e delle
informazioni consultate. La
conservazione ha lo scopo di
consentire le attività di indagine,
accertamento e perseguimento di
reati gravi. Secondo la sentenza in
esame i dati da conservare
consentono di sapere con quale
persona e con quale mezzo un
abbonato o un utente ha
comunicato, di determinare il
moment» della comunicazione e il
luogo da cui ha avuto origine e di
conoscere la frequenza delle
comunicazioni con determinate
persone in uno specifico periodo:
combinando le informazioni si può
spiare la vita privata delle persone
e ricavare le abitudini quotidiane, i
luoghi di soggiorno permanente o
temporaneo,
compresa tra un minimo di sei ed
un massimo di ventiquattro mesi,
senza criteri oggettivi, in base ai
quali la durata della
conservazione possa essere
contenuta nel limite dello stretto
necessario. Altra criticità è quella
del rischio (non sufficientemente
scongiurato) di abusivi accessi e
utilizzi illeciti dei dati. Tra l'altro
la direttiva non garantisce la
distruzione irreversibile dei dati
al termine della loro durata di
conservazione. La Corte censura,
infine, il fatto che la direttiva non
impone che i dati siano
conservati sul territorio
dell'Unione (chiaro riferimento al
Datagate).
gli spostamenti giornalieri o di
diversa frequenza, le attività svolte,
le relazioni sociali e gli ambienti
sodali frequentati. I vizi. La
direttiva è invalida. La Corte non
manca certo di osservare che la
conservazione dei dati risponde
all'interesse generale della lotta alla
criminalità; tuttavia la direttiva
persegue questo scopo in maniera
eccessiva e squilibrata. Questo per
più ragioni. In primo luogo si
conservano montagne di dati senza
limitazioni o eccezioni: ogni
singolo stato può definire con
discrezionalità che cosa si intende
per reato grave, senza una
predeterminazione di criteri
oggettivi per delimitarne la
nozione. Inoltre, la direttiva non
subordina l'accesso ai dati al previo
controllo di un giudice o di un ente
amministrativo indipendente.
Quanto, poi, alla durata della
conservazione dei dati, la direttiva
impone che essa non sia inferiore a
sei mesi, senza operare distinzioni
tra le categorie di dati a seconda
delle persone interessate o
dell'eventuale utilità dei dati.
Ancora, la durata è
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Estratto da pag.
Mercoledì
09/04/2014
13
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Mario Calabresi
234.856
«Restituite le
garanzie, i
governi si
adeguino»
oggetto di conservazione per
ragioni di giustizia restino nel
territorio dell'Ue. Ed è
importante». Troppe tutele
non rischiano di far passare in
secondo pia no la sicurezza?
«Non è così, anche se, in
effetti, l'asticella si è spostata.
Fermo restando la necessità di
tutelare i cittadini nella loro
riservatezza, quando l'autorità
giudiziaria ai fmi delle
indagini dovesse decidere di
conservare ulteriormente i
dati potrà farlo liberamente.
Ma in modo selettivo, non
indeterminato. E soprattutto a
decidere sarà una figura terza.
Vede, la sentenza di ieri
riequilibra due valori,
sicurezza e privacy, che in
questi anni si erano
decisamente disallineati». E
adesso, che cosa cambia per i
governi europei? «Occorrerà
una revisione del sistema
attuale. Una serie di
adeguamenti nel segno del
principio di proporzionalità e
Antonello Soro molto di tutti noi, delle garanzie per i cittadini».
[G BOT]
della nostra vita privata. Una
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
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domande _____a Antonello
Soro Garante privacy 4
Antonello Soro, presidente
dell'Autorità garante per la
privacy, è soddisfatto. Quella
della trasparenza è una
battaglia che porta avanti dal
suo insediamento. Soro
risponde al telefono mentre
ma è una casualità - si sta
imbarcando per Bruxelles.
«La sentenza della Corte va
nella dirczione giusta - spiega
quella che auspichiamo da
tempo: ovvero una tutela più
marcata dei diritti».
Presidente, perché la sentenza
di ieri è così importante? «E*
uno snodo fondamentale,
perché per la prima volta
mette in evidenza che i dati di
traffico non sono
informazioni neutre ma
rivelano
conservazione indifferenziata di
questi dati per periodi molto
lunghi espone quindi a grandi
rischi». Quanto ha pesato la
polemica sul Datagate sulle
decisioni dei giudici? «Molto
probabilmente un peso lo ha
avuto. Ma soprattutto ha influito
sull'opinione pubblica, che
adesso è più sensibile al tema
della privacy. Con la sua
decisione, la Corte di giustizia
sottolinea l'esigenza che i dati
NUOVE TECNOLOGIE
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