Rassegna Selpress
Transcript
Rassegna Selpress
Rassegna Stampa Mercoledì 09 Aprile 2014 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. FIEG Italia Oggi 09/04/2014 1 Rcs, in vista cambi ai vertici (Capisani Marco) 1 Fatto Quotidiano (Il) 09/04/2014 8 Rcs, scontro finale. De Bortoli verso l'addio al Corriere (Conti Camilla;Pacelli Valeria) 2 Prima online.it 08/04/2014 1 Rds licenzia il giornalista Paolo Dal Dosso. "E' una ritorsione", dice l'Associazione stampa romana 4 ItaliaGrafica.it 09/04/2014 1 La stampa in Italia, dati 2011-2013 5 MF mercati finanziari 09/04/2014 1 Caso De Bortoli - Rcs, si tratta sulla liquidazione 6 MF mercati finanziari 09/04/2014 MF mercati finanziari 09/04/2014 9 Backstage - Per la presidenza spunta Garavoglia Giornale (il) 09/04/2014 1 Feltri - Il «Corriere» cambia direttore. ma andrà meglio? (Feltri Vittorio) 10 Libero 09/04/2014 26 Il risiko dell'editoria - Calabresi verso la direzione. La Fiat si prende il «Corriere» (Sunseri Nino) 12 Messaggero (Il) 09/04/2014 14 Comunicato della Rsu 14 Giornale (il) 09/04/2014 29 Editoria - Mondadori dimezza il compenso dei vertici 15 Italia Oggi 09/04/2014 26 Mondadori, manager a dieta (Plazzotta Claudio) 16 Giornale (il) 09/04/2014 29 Domus - Soluzione interna per «Quattroruote» 17 Italia Oggi 09/04/2014 26 Cairo ricompensa i vertici dopo l'affare La7 18 Italia Oggi 09/04/2014 27 Chessidice in viale dell'Editoria 19 Daily Media 09/04/2014 Italia Oggi 09/04/2014 37 Appalti, bandi di gara ancora sui quotidiani 21 DailyNet 09/04/2014 16 Webzine Nasce Eutopia, per fare informazione sui temi dell'Europa 22 Monde (Le) 09/04/2014 27 Avec « Le 1 », Eric Fottorino veut réinventer le journal 23 30 Lo Iap arriva su twitter 24 2. EDITORIA (Montanari Andrea) 9 E Merloni esce con minus da 15,2 mln (Giacobino 8 Andrea) 8 Frequenze Atteso oggi il "matrimonio" tra TI Media e Gruppo L'Espresso 9 20 3. ORGANISMI DI SETTORE Pubblicità Italia Today 09/04/2014 4. NUOVE TECNOLOGIE Italia Oggi 09/04/2014 1 Data retention, bocciatura Ue. Sproporzionata violazione della privacy dei cittadini Soro (garante): tutto il sistema è da rivedere (Ciccia 25 Testata Data Pag. Titolo p. 4. NUOVE TECNOLOGIE Antonio) Stampa (La) 09/04/2014 13 Soro: «Restituite le garanzie, i governi si adeguino» 26 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 78.551 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Corsera, verso un tandem CalabresiAnselmi con Cazzullo vice mmmmmwi Capisani Cipag 21 mmmmmm Continua il confronto tra gli azionisti su nuova dirczione del Corsera e top management Rcs, in vista cambi ai vertici Verso un tandem Calabresi-Anselmi con Cazzullo vice DI MARCO A. CAPISANI a situazione in Rcs si fa sempre più delicata e coinvolge adesso tutle stanze dei bottoni: quella degli azionisti e del management, dei direttori e delle redazioni. A partire da quella del Corriere della Sera dove sembra abbia subito un'accelerata l'uscita del direttore Ferruccio de Bortoli dopo gli ultimi attriti con l'a.d. Pietro Scott Jovane, vicino all'azionista di riferimento (col 20,5%) Fiat di John Elkann. Solo a fine dello scorso marzo, per esempio, il direttore in carica dal 2009 ha minacciato di lasciare se non fosse stato ritirato il piano di incentivi ai top manager. Adesso de Bortoli è dato in uscita per lasciare il posto a Mario Calabresi, finora alla guida della Stampa (del gruppo Fiat) che in questi giorni non s'è visto in redazione a Torino e potrebbe cedere la sua poltrona al vicedirettore Massimo Gramellini. Con Calabresi (e Aldo Cazzullo suo vice, secondo il tamtam editoriale) Giulio confrontando ancora su ogni nuova decisione e non ci sono cda straordinari in vista. Ieri, però, Gianpiero Pesenti, presidente di Italcementi (3,8% di Rcs tramite la holding del gruppo), ha parlato di una posizione «predominante» di Fiat in Rcs, anche se nell'azionariato «non penso ci siano spaccature». «Il patto non c'è più», ha aggiunto Pesenti, «ma le azioni ci sono ancora. Noi abbiamo deciso di scendere ma manteniamo una partecipazione interessante». A proposito di nuova governance «dev'essere! un consiglio all'altezza della situazione; poi gli azionisti possono esprimere il loro dissenso in assemblea. In ogni caso nel settore editoriale non si può guardare solo ai risultati economici». In parallelo anche la famiglia Rotelli deve sciogliere un nuovo Anselmi, presidente di Ansa e problema che ha al centro Rcs: la Fieg, è in pole position come sua holding Pandette (al 3,37% direttore editoriale anche se, della Rizzoli) ha portato in contattato da ItaliaOggi, dichiara tribunale il Banco Popolare per di essere «stato direttore per 30 contestare il prezzo delle azioni anni, adesso sono nell'età delle Rcs, vendute dall'istituto guidato presidenze». E se fosse la da Pier Francesco Saviotti presidenza Rcs, oggi ricoperta da attraverso l'esercizio di Angelo Provasoli? «A me un'opzione put contratta nel 2006 nessuno ne ha parlato», risponde e rinegoziata nel 2009. Sul piatto Anselmi alle prese con il rinnovo ci sono circa 82 milioni di euro del contratto nazionale dei che dividono le valutazioni di giornalisti che «non è detto venga Pandette sulla quota (pari a 31,4 definito prima dell'estate». milioni) da quelle del Banco Ipotesi di cambio ai vertici del (113,4 milioni). In Rcs c'è pure la management non mancano redazione della Gazzetta dello comunque: oltre al possibile Sport in fermento, dopo cambio di dirczione al Corriere l'annuncio del direttore Andrea (anche se ancora non si sa quale Monti di procedere alla nomina di potrebbe essere il nuovo incarico due vicedirettori per sostituire di de Bortoli), non sono Franco Arturi e Ruggiero FIEG tunità di mantenere il numero di cinque vicedirettori in tempi di crisi aziendale, ma soprattutto si aspettano un riassetto più ampio della redazione che porterebbe progressivamente ogni servizio a scrivere in contemporanea per carta e digitale (visto che peraltro i due possibili nuovi vicedirettori provengono uno dalla carta e uno dal web). Aspettando la fine del 2014 per traslocare a Crescenzago, potrebbe essere in realtà il 2015 l'anno della Gazzetta. Un anno senza particolari eventi sportivi, quindi adatto per cambiamenti senza escludere un cambio di direttore anche alla Rosea. Da fine maggio infine chiuderà la testata Red (Redazione contenuti digitali). Pur puntando sullo sviluppo del digitale, l'a.d. Jovane ha deciso di mettere in cig a zero ore i 15 giornalisti di Red e comprare all'esterno gli stessi servizi con «un bando per un servizio di fornitura video identico», ha fatto sapere ieri il cdr di Red. Ieri il titolo Rcs ha chiuso a 1,61 euro a -4,73%. Pag. 1 Mercoledì 09/04/2014 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Antonio Padellaro 49.054 RCS SCONTRO FINALE DE BORIOLI VERSO L'ADDIO AL CORRIERE COMPROMESSO IL RAPPORTO CON L'AD E GLI AZIONISTI ULTIMA GOCCIA: LA PUNTATA DI REPORT SULLA CRISI DEL GRUPPO ARRIVERÀ MARIO CALABRESI DALLA STAMPA, CAZZULLO VICE LOTTE L'ad Pietro Scott Jovane, il direttore Ferruccio de Bortoli e il successore Mario Calabresi Ansa LaPresse Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. di Camilla Conti e Valeria Pacelli Corriere della Sera cambierà direttore. Lo scontro tra gli azionisti di maggioranza del gruppo Rcs, l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane e Ferruccio de Bortoli ormai è al capolinea. Ma una cosa è certa. Il direttore del Corriere non si dimetterà volontariamente ma aspetterà che dall'interno del gruppo scrivano nero su bianco che lo vogliono fuori. Un avvertimento gli è già stato dato: non ha più la fiducia né dello stesso Scott Jovane, né dell'azionista più importante ovvero la Fiat. E così per la settimana prossima si attende un cambio ai vertici. Al posto di De Bortoli, tra i più accreditati, c'è Mario Calabresi, oggi al timone de La Stampa (controllata, come Rcs, dagli Agnelli) che potrebbe essere tra azienda e dirczione". FIEG affiancato, come vice, da Aldo Cazzullo, già firma del Corriere e autore del libro-intervista a Renzi in uscita prima dell'estate. Pare invece che Giulio Anselmi, presidente dell'agenzia Anso e della Fieg, abbia rifiutato il ruolo di direttore editoriale che gli sarebbe stato proposto in questi giorni. Quanto a La Stampa, a prendere il posto di Calabresi è già pronto il suo attuale vice Massimo Gramellini. IL CAMBIO in via Solferino, quindi, sembra ormai già deciso tanto che da qualche giorno la redazione del quotidiano è in stato di allerta. La questione infatti è finita sul tavolo dell'assemblea dei giornalisti, già prevista sull'organizzazione dei dorsi regionali, che ieri pomeriggio ha aggiornato all'ultimo momento l'ordine del giorno inserendo una "informativa sui rapporti Che ci fosse una forte tensione tra De Bortoli e l'amministratore delegato era chiaro già da tempo. Molti i campi di scontro, a cominciare dalla vendita degli immobili nel centro di Milano. Il direttore avrebbe voluto salvare almeno la parte dell'edifìcio che ospita la sede storica di via Solferino e che invece è stata ceduta nel 2013 al fondo Blackstone per 30 milioni di euro. A incrinare definitivamente i rapporti tra De Bortoli e l'azienda è stato però il bonus richiesto appunto dall'ad Scott Jovane, per se Pag. 2 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Antonio Padellaro 49.054 stesso e altri 20 manager del gruppo. Il direttore si era opposto con determinazione come aveva fatto nel caso dei prepensionamenti, che in un'intervista al Fog//o del 19 febbraio scorso ha definito "una barbarie, oltre che una cosa Le grane di Rcs verranno ricordate Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress SFIDUCIA IN CDA Mesi di tensione sulla vendita di via Solferino e sui bonus al manager dopo i tagli al personale: il direttore, però, non si dimette Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— anche nella prossima puntata di Report, anticipata lunedì sera facendo alzare definitivamente il livello dello scontro tra i vertici. La trasmissione su Rai3 di Milena Gabanelli affronterà infatti la crisi interna al Corriere che dedica alla giornalista e al suo team una sezione denominata Report/me. Tra dicembre e gennaio scorso sono stati intervistati De Bortoli sia Scott Jovane che ai microfoni di Rai 3 non avrebbe nascosto i dissidi. E a parlare a Report è stato Valle) sia stata negli ultimi tempi non sempre morbida. Come i cinguettii abrasivi del direttore su twitter: fra gli ultimi sul presidente del Consiglio, quello del 6 aprile in cui De Bortoli criticava il premier sui tagli sulla sanità, "la cui gestione in alcune regioni è semplicemente scandalosa. Le forbici sono già un po' arrugginite?". O come le dichiarazioni rilasciate nella suddetta intervista al Fog//o in cui puntualizzava: "Per ora siamo alla sceneggiata dannunziana" riferendosi all'ex sindaco di Firenze che "catalizza tutte le aspirazioni alla novità in un paese fermo. Ma non basta. E mi è dispiaciuto il modo in cui è stata chiusa la vicenda di Enrico Letta". E forse a Renzi il confronto con il passato non sempre piace. anche Diego Della Valle, che avrebbe difeso la linea di De Bortoli, come ha fatto anche in passato. Ma se la miccia è lo scontro sui compensi dell'amministratore, sono molti i terreni della crisi di Rcs: ultima in ordine di tempo la cassa integrazione per i 16 dipendenti della Redazione Contenuti Digitali che da anni fornisce alle edizioni online quotidiane e periodiche del gruppo una parte considerevole delle loro produzioni video. Ma ora l'azienda ha deciso di esternalizzarli. CHE L'ADDIO a De Bortoli fosse nei piani di alcuni azionisti non è quindi un mistero. In trincea, a difenderlo, è rimasto soprattutto il dominus di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, così come gli sarebbe stato rinnovato l'appoggio degli eredi Rotelli mentre il direttore ha perso la fiducia del primo azionista, ovvero della Fiat. Resta infine diffìcile immaginare che dell'imminente cambio della dirczione del Corriere non sia stato informato Palazzo Ghigi. E qualcuno fa notare come la linea di De Bortoli nei confronti di Matteo Renzi (che è in ottimi rapporti con l'azionista "rottamatore" di Rcs, Diego Della FIEG Pag. 3 Estratto da pag. 1 Prima online.it Martedì 08/04/2014 08 aprile 2014 | 15:45 Rds licenzia il giornalista Paolo Dal Dosso. "E' una ritorsione", dice l'Associazione stampa romana Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress L'Associazione stampa romana "denuncia il licenziamento ingiustificato del collega di Rds Paolo Dal Dosso Un atto gravissimo - si legge m una nota - che viene spiegato da un lato con la solita scusa della crisi del settore (che non impedisce a Rds di muoversi sul mercato per l'acquisizione di Finelco e proiettarsi nel campo televisivo) e, cosa ancor più grave, con l'appalto all'agenzia TM News (m stato di crisi) di servizi giornalistici audio e video" "In realtà si fratta di una ritorsione bella e buona", dichiara il segretario dell'Asr, Paolo Buttunni, "che colpisce un collega reo di aver aperto una vertenza con l'azienda di Eduardo Montefusco per l'agibilità sindacale interna Non è un caso che il giornalista sia l'unico inquadrato correttamente secondo il contratto Fnsi-Fieg L'altro aspetto inquietante è il tentativo di esternahzzare i servizi giornalistici sfruttando un meccanismo opaco di appalti e subappalti che coinvolge l'agenzia Tm News (alle prese con una fusione che prevede esuberi giornalistici) e l'agenzia Area (anch'essa m stato di crisi e con un contratto di solidarietà m atto) Si tratta", conclude Butturmi, "di una strisciante ristrutturazione del comparto radiofonico con l'obiettivo di riposizionare le vane emittenti a scapito dell'occupazione giornalistica e non L'Asr chiede l'intervento immediato della Fnsi e ha già attivato i suoi legali a tutela del collega e, più m generale, dell'occupazione nel settore" FIEG Pag. 4 Estratto da pag. 1 ......... Mercoledì 09/04/2014 II 16 aprile la presentazione dei dati del settore La stampa in Italia, dati 2011-2013 di Redazione | 8 aprile 2014 m Eventi O Commenti Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Like {~Ö~\[ Tweet]{o]1 «L'intesa col precedente governo per un aiuto - definito nei tempi e nell'oggetto all'editoria giornalistica per superare l'emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all'era della multimediahta non deve restare allo stadio delle buone intenzioni» E quanto ha dichiarato il Presidente della Fieg, Giulio Anselmi, annunciando, per mercoledì 16 aprile la presentazione dello studio su «La Stampa in Italia 2011-2013» con le cifre della pesante crisi che attraversa il settore II presidente della Fieg, Giulio Anselmi «La legge di stabilita 2014 con il Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria ha stanziato 120 milioni di euro m tre anni (2014-2016) volti a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali in innovazione tecnologica e digitale, l'ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali Ma il decreto att u at ivo che doveva essere emanato entro il 31 marzo scorso non ha visto ancora la luce, mentre il Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito questi fondi tra i 'trasferimenti aggredibih' La speranza - ha affermato Anselmi - e che il maldestro proposito di aggredire i fondi per l'editoria rientri tra le proposte di revisione della spesa che il premier Renzi ha manifestato l'intenzione di disattendere» «Piuttosto che aggredire tali trasferimenti - ha concluso il Presidente della Fieg occorre destinare al meglio le risorse previste, e - soprattutto - m fretta ogni tentennamento o ritardo aggraverebbe ulteriormente una situazione gia drammatica, maggiore e peggiore di quella più generale che coinvolge l'Italia, come dimostrano i dati sull'andamento della stampa quotidiana e penodica che il 16 aprile prossimo porteremo all'attenzione di Governo, Parlamento e Paese» Appuntamento a Roma, il 16 Aprile 2014 alle 15, in via Piemonte, 64. Like {~0~\i Tweetj{oj1 Richiedi maggiori informazioni FIEG Pag. 5 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Rcs tratta su buonuscita di de Bortoli II direttore del Corriere della Sera ai ferri corti con i vertici della casa editrice milanese Montanari a pag. 9 CASO DE BORTOLI AZIENDA E DIRETTORE AI FERRI CORTI. A ORE LA DECISIONE FINALE Rcs, si tratta sulla liquidazione II giornalista non vuole andarsene, l'azienda non vuole licenziarlo. Sul piatto una buonuscita di almeno 6-8 mln. Calabresi in pole per la sostituzione, ma il suo nome non piace a tutti i soci DI ANDREA MONTANARI erruccio de Bortoli «è il miglior direttore possibiper il Corriere della Sera. Così ancora lunedì scorso, davanti a oltre 3 milioni di telespettatori, Tad di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane, ribadiva la sua fiducia nel corso del programma Report su Rai3 in vista della prossima puntata di lunedì 14, che avrà un focus sulla casa editrice (l'acquisto della spagnola Recoletos, oggi Unidad Editorial e la vendita degli immobili di via Solferino e via San Marco). Ma alle parole non corrispondono i fatti. Perché dietro la comunione d'intenti di facciata si nasconde una tensione, dura e forte, che si trascina da mesi tra de Bortoli e Jovane. Anche se ieri sera un portavoce di Rcs ha voluto ribadire all'Ansa «la stima per la guida editoriale del direttore de Bortoli, l'apprezzamento per l'esempio personale dimostrato a tutta la redazione in questa continua e innovativa fase di trasformazione del quotidiano da lui diretto» e l'azienda «non ha richiesto alcun cambiamento delle sue responsabilità». La guerra sotterranea tra i due è venuta alla luce con la vicenda dei bonus al management che il cda del gruppo editoriale aveva deciso di garantire a tutta la prima linea di dirigenti col piano 2013-2015. E così, dopo che il direttore del quotidiano di via Solferino si era schierato con la redazione, minacciando le dimissioni in caso di ok ai premi per Jovane&C, ecco che la fragile e difficile convivenza si è rotta. E ora le parti stanno trattando sulle modalità di uscita di de Bortoli dal CorSera e dall'azienda. Il direttore da 11 anni alla EDITORIA guida della testata tra primo (1997-2003) e secondo (9 marzo 2009 a tutt'oggi) mandato non vuole •• -•• dimettersi, ma 1,5 Rcs non vuole licenziarlo. E al punto di rottura al quale si è arrivati 1,8 è impossibile pensare a una continuità alla guida del quotidiano: la guerra intestina farebbe male al prodotto e ai lettori. Per cui è probabile che nelle prossime ore le parti trovino un accordo. Uno dei temi caldi sul tavolo di Jovane è l'ammontare della buonuscita del direttore che con uno stipendio annuo superiore al milione può spuntare una liquidazione di almeno 6-8 milioni. E non è escluso che sul piatto venga messa una poltrona di peso, una presidenza di qualche istituzione. O un posto inRaialTgl Al momento, però, non è stato ancora convocato il cda sul tema visto che non tutti i soci sono d'accordo sull'addio a de Bortoli. E ancora di più non c'è un fronte comune sul successore, che con ogni probabilità dovrebbe essere Mario Calabresi, attuale direttore de La Stampa. L'avvicendamento sulla tolda del CorSera, in un momento così complesso per il settore editoriale, il business del gruppo, la situazione politica nazionale e l'incombenza delle elezioni Europee, non è argomento che si può liquidare in un amen. Anche perché provocherà a cascata un ricambio dei piani alti del giornale: dal condirettore Luciano Fontana (potrebbe andare negli Usa) ai vicedirettori Gian Giacomo Schiavi e Daniele Manca (il responsabile dell'economia che potrebbe pagare anche per il flop del nuovo sito internet). Al momento un'alternativa a Calabresi, che ieri da Auschwitz e poi Cracovia è volato a Milano, non c'è, visto che Giulio Anselmi, presidente dell'Ansa, si è chiamato fuori dai giochi e l'unico altro nome è quello di Antonio Polito, fresco di nomina alla guida del Corriere del Mezzogiorno. A Torino, per la guida de La Stampa si parla del vicedirettore Massimo Gramellini o in Pag. 6 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress alternativa del responsabile dell'Ansa, Luigi Contu. Terzo incomodo sarebbe Aldo Cazzullo, firma piemontese del CorSera, comunque pronto anche a un eventuale tandem con Calabresi in via Solferino, (riproduzione riservata) EDITORIA Pag. 7 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 9 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress E Merloni esce con minus da 15,2 mln di Andrea Giacobino iMerloni pagano l'ultimo, salatissimo conto della loro presenza lin Rcs Media Group, ma escono anche definitivamente dal capitale del gruppo editoriale, di cui sono stati azionisti storici. Qualche giorno fa la Merloni Invest presieduta da Francesco Merloni, che deteneva fin oltre il 2% sindacato dell'editrice del Corriere della Sera, è stata incorporata mediante fusione nella controllante Merloni Holding che nei giorni scorsi era salita al 100%. Il motivo di questa operazione è presto detto: Merloni ha presentato un bilancio 2013 che si è chiuso con una perdita di oltre 14,4 milioni, rinviata a nuovo e assorbita appunto dal merger. La partecipazione in Rcs, già diluita non avendo sottoscritto l'aumento di capitale della scorsa estate, è stata quasi completamente liquidata «con cessioni completate nei primi giorni del 2014», spiega il verbale del cda, come mossa inevitabile dopo l'uscita dal patto di sindacato. Ma l'effetto negativo contabile della quota è stato comunque recepito nel 2013 con una minusvalenza di 15,2 milioni che ha determinato il pesante rosso finale rispetto ai 785 mila euro di utile del 2012. La fusione in Merloni Holding viene motivata, oltre che per semplificare la struttura e tagliare i costi, anche per meglio compensare nella controllante eventuali future minus e plusvalenze. In Merloni Invest sono custoditi infatti anche lo 0,03% di Assicurazioni Generali, 1' 1,49% di Ariston Thermo, quote del fondo Mandarin Capital Partners mentre i Merloni sono usciti dal capitale di Carifac di cui detenevano lo 0,3%. (riproduzione riservata) EDITORIA Pag. 8 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 9 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress BACKSTAGE Per la presidenza spunta Garavoglia L o scossone che sarà provocato dalla sempre più probabile uscita di Ferruccio de Bortoli dalla dirczione del Corriere ideila Sera scatenerà quasi certamente una reazione a catena in Rcs. A farne le spese potrebbe essere il cda, oggi composto da otto membri dopo quattro defezioni illustri. All'assemblea dell'8 maggio è prevista la nomina di solo due nuovi consiglieri, ma non è da escludere che in queste settimane (precedenti un appuntamento decisivo per il confronto tra le varie anime che compongono l'azionariato della casa editrice milanese) si prenda in considerazione un rimpasto più ampio, magari riguardante anche le figure dell'amministratore delegato e del presidente. D'altronde da mesi si parla della possibile uscita dal board del presidente Angelo Provasoli e ora iniziano a circolare i nomi del possibili sostituti. Il notaio, giurista ed ex presidente di Rcs Pier faetano Marchetti vorrebbe tornare sullo scranne più alto ma non il candidato in pole position, anche perché nelle ultime riunioni del cda si è astenuto nelle votazioni sulle decisioni prese dali'ad Jovane e di matrice-Fiat (primo socio di Rcs con il 20,55%). Un nome sempre più accreditato è invece quello di Luca Garavoglia. Mister Campari è già nel consiglio del gruppo di via Rizzoli e siede anche nel comitato per la remunerazione e le nomine. Si tratta di una figura di spicco dell'imprenditoria italiana che vince all'estero. Ma la sua viene letta come una candidatura targata Fiat (in passato è stato anche consigliere del gruppo automobilistico di Torino), il che fa storcere il naso ad altri grandi soci di Rcs. EDITORIA Pag. 9 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 118.874 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress =^ Rivoluzione in vista/— IL «CORRIERE» CAMBIA DIRETTORE. MA ANDRÀ MEGLIO di Vittorio Feltri 13 erdoni il lettore se comincio queJL sto pezzo con una notizia: al CorrieredellaSerac'èmaretta. Peggio, burrasca. Le liti in via Solferino sono endemiche, ma quella di ieri - sviluppatasi e è più importante delle solite. E, in qualche misura, ha coinvolto il signor direttore bis Ferruccio de Bortoli, il quale non nepuò più di stare seduto sullapoltronanumero uno e cercain ogni modo di farsi buttare giù, manon gratis. Hara- 13 erdoni il lettore se comincio queJL sto pezzo con una notizia: al CorrieredellaSerac'èmaretta. Peggio, burrasca. Le liti in via Solferino sono endemiche, ma quella di ieri - sviluppatasi e è più importante delle solite. E, in qualche misura, ha coinvolto il signor direttore bis Ferruccio de Bortoli, il quale non nepuò più di stare seduto sullapoltronanumero uno e cercain ogni modo di farsi buttare giù, manon gratis. Hara-gione. Al suo posto farei lo stesso. E direi: vi sto sullo stomaco? Arrangiatevi. Mi licenziate, mipagate, anzi, strapagate, e io tolgo il disturbo senza fiatare. Se aspettate chemi dimetta di mia sponte, senza l'incentivo del grano, andate a farvi benedire. Oddio, Ferruccio non è il tipo daparlare così schiettamente, mala sostanza del suo comportamento non muterà: egli vuole la «liquida», che è l'unica segue a pagina il 13 erdoni il lettore se comincio queJL sto pezzo con una notizia: al CorrieredellaSerac'èmaretta. Peggio, burrasca. Le liti in via Solferino sono endemiche, ma quella di ieri - sviluppatasi e è più importante delle solite. E, in qualche misura, ha coinvolto il signor direttore bis Ferruccio de Bortoli, il quale non nepuò più di stare seduto sullapoltronanumero uno e cercain ogni modo di farsi buttare giù, manon gratis. I GUAI DI VIA SOLFERINO Gli azionisti del «Corriere» pronti a cacciare De Bortoli In lizzo per sostituirlo il direttore data «Stumpo» MÜ siamo sicuri ck le cose ündmnno meglio dalla prima pagina (...) dei monarchi giornalistici. Chi mi legge si domanderà che cosa stia succedendo nella storica testata. Ve lo dico subito. L'azienda - Rcs - vive da anni in una situazione difficile. Per un motivo banale, ma decisivo: essa ha speso a lungo più soldi di quanti ne abbia incassati, inseguendosognidigloria. Peresempio, l'acquisto digiomalispagnolichefuronopag atimolto ma valevano poco, o niente. La cassa non solo si è svuotata, ma si è indebitata. Oggii bilanci del baracconerizzoliano piangono lacrime amare. Il Corrierone, pur essendo ancorain piedi (in equilibrio precario)noncelafaa saldare il deficit provocato dai dirigenti balordi del gruppo. Cosicché alla fine di ogni anno è una tragedia. Bisogna tappare i buchi. Gli azionisti all'ideadimetteremano EDITORIA alportafogli non fanno salti di gioia. E si dannano l'anima per tagliare di quaedilàlespeseonderecuperare denaro. Sembrano Matteo Renzi alle prese con la spending review. Poveracci. Sono titolari di banche e di industrie fiorenti, ma se occorre cacciare quattrini assomigliano a barboni. Gli imprenditori sono tutti uguali: simpatici quandoguadagnano, odiosi quando ci smenano. Senza farla tanto lunga, oggi succede quanto segue. Le quote azionarie più consistenti sono della Fiat, nel senso di John Elkann. Poi ci sono le partecipazioni di Diego Della Valle e di varie banche. Questa gente, però, non va d'accordo neanche sulla scelta degli aperitivi durante le riunioni consiliari, figuriamoci sullelineestrategichedelbordello editoriale. Vadasécheungruppo conciato in questo modo non sia in grado di darsi una regolata sul mercato. Lo stesso Corriere ha grossi problemi: perde copie come un vecchio perde i capelli ed è destinato allacalvizie. Gli altri giornali (compresiiperiodicieiaGflzzefta dello Sport) si danno da fare, ma il momento è quello che è: nonfavorevoleallacartastampata. Quando le cose vanno male, e i soci si azzuffano tra loro accusandosi a vicenda del disastro, c'è poco da stare allegri. Il futuro appare nebuloso. E il presente fa venire i brividi. In ogni caso, quando tutto pare sul puntodiprecipitare, bisognareagire. E i padroni del vapore si agitano, e deliberano a capocchia. Di normailprimo provvedimento che adottano è il cambiamento del direttore, cui attribuiscono ogni demerito e mai un merito. Fuori il vecchio, dentro il nuovo nella speranza che quest'ultimo sia un taumaturgo. Illusione. Il Pag. 10 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 118.874 Corriereè di perse un brand. Il timoniere della redazione può essere un valore aggiunto, ma non IN BILICO Ferruccio de Bortoli, direttore del «Corriere della Sera» Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress è mai determinante ai fini del fatturato. Ma questi sono particolari su cui il Consiglio di amministrazione di regola sorvola. Agisce d'istinto. Per cui non mi sorprenderei se mandasse a casa de Bortolieassumesseunleadercapac edifarepeggio.Leipotesiche vanno per la maggiore suffragano il mio dubbio. Secondo radio fante sarebbe pronto a subentrare l'attuale direttore della Stampa, Mario Calabresi. Figlio del commissario dipoliziaassassinato nel 1972, è molto stimato da Elkann, malgrado il quotidiano torinese non abbia registrato un Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— esplosivo aumento di copie vendute, anzi. Maquesti sonopiccoliparticolari,almenonel giudizio degli editori, notoriamente peggiori addirittura dei giornalisti. SeCalabresiapproderàaMilano, MassimoGramelliniprenderàilsuo posto-simormora-aTorino, dove oggi ricopre il ruolo di vice. Contento lui, contenti tutti. Non è finita. Qualcuno sussurra nei corridoi affollati di viaSolferino sede vetusta quanto amata dai redattori corriereschi - che l'alternativa a Calabresi potrebbe essere Giulio Anselmi. Il quale però ha un grave handicap: è troppo bravo e minaccerebbe di raddrizzare le gambe al Corriere. Per cui la sua candidatura sarà scartata- presumo - allo scopo di scongiurare la resurrezione dell'exprimo quotidiano italiano. Ilmanagementdel Corriereinfattièattrattodalburrone : desidera finirci dentro in pieno. E se Anselmi glielo impedisse, sarebbe maledetto. Conviene non assumerlo, neppure come direttore editoriale, cheèunafigurasbiadita, manon si samai... Vittorio Feltri EDITORIA Mario Calabresi in corsa per dirigere il «Corriere» I protagonisti della vicenda Mario Calabresi in corsa per dirigere il «Corriere» Giulio Anselmi possibile direttore editoriale Mario Calabresi in corsa per dirigere il «Co Aldo Cazzullo candidato a un posto di vicedirettore riere» Giulio Anselmi possibile direttore editorial Pag. 11 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 91.432 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress II risiko dell'editoria Calabresi verso la direzione La Fiat si prende il «Corriere» Nessun annuncio ufficiale all'assemblea dei giornalisti del quotidiano di Rcs Ma I'ad Scott Jovane vuole sostituire de Bortoli prima dell'assemblea di maggio ;;; NINO SUNSERI___ ••• La Fiat completa il blitz sul Corriere della Sera. Dai corridoi di via Solferino, dove i giornalisti hanno tenuto un'assemblea, rimbomba la voce dell'imminente addio di Ferruccio de Bortoli.. Al suo posto dovrebbe arrivare, scrive Italia Oggi, il ticket targato Torino: Mario Calabresi (attuale direttore de La Stampa) Giulio Anselmi (presidente dell'Ansa). Voci di corridoio fanno anche il nome di un interno, Aldo Cazzullo le cui radici professionali, partono proprio dal giornale della Fiat. Durante l'assemblea dei giornalisti che si è svolta nel pomeriggio non è arrivato comunque alcun annuncio: si è trattato, riferisce il cdr, solo di un «passaggio informativo» sull'evoluzione della situazione. A volere l'uscita di de Bortoli che non ha alcuna intenzione di facilitare le cose all'azienda dimettendosi - sarebbe l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane, con cui i rapporti sono ormai compromessi. Tanto più dopo l'anticipazione trasmessa ieri sera dalla trasmissione Report dell'intervista allo stesso direttore che sarà trasmessa la prossima settimana. I motivi di attrito fra de Bortoli e l'amministratore delegato non mancano di certo. Il primo episodio con la vendita del palazzo di via Solferino. Il direttore si era schierato con i suoi giornalisti nel tentativo di bloccare l'operazione. Non ce l'aveva fatta. Si era preso la rivincita bloccando il bonus che l'amministratore delegato e tutta la prima linea della casa editrice volevano assegnarsi per i risultati ottenuti sulla via del risanamento. Erano riusciti a fare risparmi per 92 EDITORIA Mario Calabresi, attuale direttore de «La Stampa» [Splash] milioni. In gran parte, però, attraverso chiusure di testate e pensionamento anticipato dei giornalisti. Alla fine la battaglia era stata vinta perché Scott Jovane aveva ritirato la proposta. Da allora, però, il gelo dell'incomunicabilità era sceso fra il direttore e il management. La partita su de Bortoli si incrocia con quella finanziaria. A maggio ci sarà un'assemblea degli azionisti che si annuncia molto calda. Attorno a Diego Della Valle, azionista al 9% si potrebbe coagulare la fronda degli azionisti delusi. A cominciare da Urbano Cairo che possiede il 2,8% ed è apertamente schierato con Mr. Tod's. Nel mirino lo strapotere della Fiat che, avendo preso il 20%, comanda in via Solferino con pugno pesante. Ha già messo insieme la raccolta pubblicitaria del Corriere e della Stampa. Il cappello è quello della Rcs Pubblicità mentre quel che resta della tori- nesissima Publikompass è ormai ridotta ad un ambito Pag. 12 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 91.432 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress sostanzialmente provinciale. Inoltre Scott Jovane è accusato di aver fatto un favore alla proprietà acquistando un paio di aziende internet la cui proprietà, almeno parzialmente faceva capo ad Andrea Agnelli. Ora l'arrivo di Mario Calabresi. Forse il progetto di fondere Corriere e Stampa non andrà in porto per ragioni di antitrust. Resta il fatto che oggi in via Solferino comanda la Fiat. E si vede. EDITORIA Pag. 13 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 14 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 170.523 Comunicato della Rsu Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La Rsu Messaggero vuole segnalare e raccontare a tutti i lettori la storia recente della nostra categoria. Siamo in attesa del rinnovo contrattuale da 3 anni, non abbiamo aumenti contrattuali da 5 anni, i governi Monti, Letta e Renzi hanno proposto e modificato la legge 416/81 il giorno 16 gennaio 2014, la 416 è un ammortizzatore sociale previsto in stato di crisi. La crisi dell'editoria è evidente e sotto gli occhi di tutti. Il sindacato si è mosso adeguatamente proclamando una giornata di sciopero contro il governo Letta per il gior Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— no 21 gennaio. Il ministro Giovannini ha convocato le parti e aperto un tavolo tecnico per congelare lo sciopero. Dopo tre incontri al ministero si è arrivati al 3 marzo, con il parere favorevole sia dei tecnici del ministero sia dell'Inps. Il 14 marzo le strutture sindacali dei grafici e poligrafici e la parte datoriale hanno chiesto un incontro urgente al ministro del Lavoro (si può leggere sul sito Cgil nazionale produzione multimediale la documentazione dei tre incontri avvenuti il 21 gennaio, 28 gennaio e 3 marzo), alla data di oggi, passati 35 giorni dall'ultimo incontro, non c'è stata nessuna risposta da parte del ministro del Lavoro Poletti. Ricordiamo che nei poligrafici ci sono circa 250 esodati e circa 250 esuberi che hanno sottoscritto a norma di legge la richiesta di prepensionamento. Il nostro invito è quello di dar voce e forza a questi compagni che non percepiscono né lo stipendio né la pensione da molti mesi e di non farli precipitare verso probabili licenziamenti. Il nostro pensiero è quello di proclamare da subito lo sciopero nazionale. RSU MESSAGGERO EDITORIA Pag. 14 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 29 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 118.874 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress EDITORIA Mondadori dimezza il compenso dei vertici Nel 2013 Mondadori ha ridotto di circa il 45% i compensi complessivi erogati aitop managera ?,8milioni dai precedenti 14 milioni del 2012. È quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione confrontandola conildocumentodelprecedenteeserciz io.L'adErnesto Mauri (nellafoto). entrato in carica il 20 marzo dello scorso anno, ha ricevuto perii 20l3uncompensodi 1,29 milioni. Quasi scomparsi i bonus per i manager da 5,2 milionia85?milaeuro (-83%), sospesa l'assegnazionedi nuovi pianidi incentivazione triennale per il 2013, ridotto da loas il numerodi dirigenti strategici. A MaurizioCosta,perl6anniad Mondadori, sono stati erogati 5,?5 milioni a titolo di indennitàdicessazionedelrapportodila voro. Fininvest si conferma azionista oltre la maggioranzaassolutaconil53% dellequote della casa editrice di Segrate. EDITORIA Pag. 15 Mercoledì 09/04/2014 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 78.551 La fuoriuscita di dirigenti porta le retribuzioni dai 14 ai 7,8 mln Mondadori, manager a dieta Costa raggiunge i 6,4 mln con la liquidazione Pagina a cura DI CLAUDIO PLAZZOTTA Un drastico taglio alle retribuzioni 2013 del management di vertice di Mondadori. Si passa, infatti, dai circa 14 milioni di euro percepiti nel 2012 da organi di amministrazione, controllo, direttori generali e dirigenti strategici di Segrate, ai 7,8 milioni dell'ultimo esercizio, dopo una serie di uscite eccellenti (da Maurizio Costa ad Angelo Sajeva o Stefano De Alessandri). Un -45% che, grazie alla cura di Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori dal marzo 2013, verrà ulteriormente corroborato anche nel 2014, esercizio in cui altri dirigenti strategici con stipendi pesanti hanno abbandonato la casa editrice. Ovviamente, gli addii del 2013 (uno su tutti, quello di Costa, storico a.d.) hanno tagliato in maniera strutturale il monte retribuzioni, ma hanno fatto lievitare i costi non ricorrenti per le liquidazioni: 10 milioni di euro nel 2013, rispetto ai 3,57 mln del 2012 e agli zero euro del 2011, quando nessun manager di punta aveva lasciato Segrate. Nell'esercizio 2013, inoltre, è stata sospesa l'assegnazione dei bonus long term, mentre le erogazioni di bonus mbo sono calate dai 5,2 milioni del 2012 a poco più di 850 mila euro (-83,6%). Insomma, una bella cura dimagrante per i manager della più grande casa editrice italiana. Anche nel 2013, comunque, al < vertice delle retribuzioni Mondadori c'è Maurizio Costa: si porta a casa 6,4 milioni di euro, di cui 5,75 milioni di liquidazione per i suoi 16 anni a Segrate e 657 mila euro di stipendio (ha lasciato le cariche il 20 marzo del 2013), rispetto ai 5,1 milioni del 2012. A seguire, il nuovo a.d. Ernesto Mauri, con 1.291.000 euro, e Carlo Vismara, cfo del gruppo, con 776.307 euro (-31% rispetto al 2012). Il presidente Marina Berlusconi, infine, conferma la retribuzione del 2012, con 515 mila euro. *%> Riproduzione riservata- Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 16 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 29 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 118.874 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress DOMUS Soluzione interna per «Quattroruote» • Soluzione internain casa Domusperlanuovadirezione di Quattroruote. In attesa dellacomunicazioneufficiale dell'editore, asvelareilnome del successore di Carlo Cavicchi, alla guida del prestigioso mensile dal luglio 2010, è stato il sito Crisalidepress. SaràGianlucaPellegrini a firmare il numero di maggio. affiancatodaMassimo Nascimbenenel ruolo di condirettore. L'upgradeper gli attuali vicedirettori è da intendere come un forte segnale di fiducia daparte dell' editriceGiovannaMazzocchi, visto che dovranno gestire la testata in un momento non facile per l'editoria del settore automobilistico. La scelta di Pellegrini e Nascimbene va comunque nel segno della continuità con la direzione di Cavicchi, al quale potrebbe andare un'importante consulenza. EDITORIA Pag. 17 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 78.551 Urbano Cairo sente di avere fatto un grosso affare con l'acquisto di La7. Lui, per ora, si premia con uno stipendio stabile da 1,021 mln di euro come presidente e la consueta vagonata di dividendi in qualità di azionista al 72,92% di Cairo communication: 15,4 milioni di euro per l'esercizio 2013, dopo i 15,4 mln del 2012 e i 17,1 mln del 2011. Ma riconosce i meriti dei suoi manager di punta: a liberto Fornara, amministratore delegato del gruppo, aumenta la retribuzione 2013 del 35% rispetto all'anno prima per un totale di 789 mila euro (comprensivi di 300 mila euro di bonus). A Marco Pompiglieli, direttore amministrazione, finanza e controllo di gestione, e direttamente coinvolto nei dettagli tecnici della operazione di acquisto di La7, più che raddoppia lo stipendio, che arriva a 909 mila euro (+122% rispetto al 2012), di cui 500 mila euro di bonus. Ci sono poi Giuseppe Ferrauto, direttore generale, e Giuliano Cesari, direttore generale di Cairo pubblicità, che, insieme a Liberto Fornara Marco Ghigliani, da giugno 2013 amministratore delegato di La7, si spartiscono 1.064.000 euro (nel 2012 i soli Ferrauto e Cesari erano arrivati a 691 mila euro). Come detto, finora l'acquisto di La? si sta rivelando un vero e proprio capolavoro: la gestione corrente della televisione, negli otto mesi 2013 di competenza di Cairo (maggiodicembre), non ha assorbito cassa, generando, anzi, un margine operativo lordo di 3,7 milioni e un risultato operativo positivo per due milioni. La dote di 109,2 milioni che Telecom Italia Media aveva versato a Cairo per l'acquisto di La7, quindi, resta intatta. Significativo l'andamento dell'ultimo trimestre 2013 di La7 (gestione Cairo), se paragonato allo stesso periodo 2012 (gestione Telecom): tra ottobre e dicembre i ricavi di La 7 sono stati 37,4 mln (+6,8%), i costi della produzione 25,4 milioni di euro (-39,6%), e quelli del personale 8,7 mln (-18%). Con queste sforbiciate sui costi, il mol è stato positivo per 3,1 milioni (nel periodo ottobre-dicembre 2012 era invece in rosso per 18 mln), e il risultato operativo pari a 2,2 milioni (-26,5 mln nell'ultimo trimestre 2012). Nel 2014 Cairo si ripromette di continuare su questa strada, con un forte contenimento dei costi che non dovrà andare a scapito della qualità dei programmi. I primi mesi dell'anno sono positivi, con una raccolta pubblicitaria di La? in crescita a ritmi del 4% rispetto al 2013. Da ricordare, infine, un aspetto piuttosto importante dell'operazione La7: il gruppo Cairo communication, che a fine 2012 aveva 290 dipendenti, si è ritrovato in pancia da maggio 2013 una informata di altre 428 persone da La7, di cui nove dirigenti, 63 quadri e 101 giornalisti. Nel giro di pochi giorni, quindi, il gruppo di Cairo ha visto il personale crescere del 150% a oltre 730 unità. Un fattore non da poco per una struttura dove il leader, Urbano Cairo, ha sempre voluto tenere tutto sotto controllo personalmente. ^——® Riproduzione riservata——^'Urbano Cairo Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Cairo ricompensa i vertici dopo Vaffare La7 EDITORIA Pag. 18 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 27 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 78.551 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA De Agostini Libri e Timbuktu si alleano. Il gruppo di Novara e la startup che realizza prodotti digitali per bambini lanceranno insieme nuovi libri e applicazioni dedicati ai piccoli tra Ì6ei9 anni. Le due società collaborerannopoi sul fronte editoriale, digitale, commerciale e marketing, in Italia e all'estero. Sportitalia si prepara a riaprire. Il 28 aprile dovrebbe riaprire Sportitalia, canale sportivo chiuso il 31 ottobre scorso. Sportitalia dovrebbe trasmettere su dtt, satellite e web su Streamit. Non sarà della partita Lt Multimedia che aveva acquisito i 3 canali a luglio. Rds lancia Startup Lab. L'emittente presenta il progetto per portare i giovani imprenditori italiani nei luoghi della conoscenza e del mercato mondiale come la Silicon Valley. La borsa di studio Best è un programma rivolto a giovani imprenditori sotto i 35 anni dottorandi, ingegneri, economisti. EDITORIA Pag. 19 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Vittorio Parazzoli 9.000 Frequenze Atteso oggi il "matrimonio" tra TI Media e Gruppo L'Espresso E Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress M m dirittura d arrivo il matrimonio tra Telecom Italia Media e il gruppo LEspresso sulle frequenze televisive m digitale terrestre Secondo quan to risulta a Radiocor, la firma sull ae cordo per I integrazione delle quat tro frequenze (due diTimb e due di Rete A, controllata da I Espresso) e m programma per oggi e fara na scere il primo operatore mdipen dente del settore Per il via libera dell accordo e gia m calendario, pri ma della firma, il cda diTelecom Ita lia Media Della nuova realta che si verra a crearsi non entrera a far par te una terza frequenza di Telecom, il canale 55 U hf, che verrebbe co munque affidata m gestione alla nuova società Timb Rete A La scel ta di escludere il terzo multiplex e legata alla volontà di Telecom Italia di valutare m futuro diverse opzio ni per la destinazione di tale infra struttura La trattativa, che e inizia ta a ottobre scorso quando i due gruppi con una nota ufficiale ave vano annunciato la firma di un me morandum of understanding, ha subito poi diversi rallentamenti an che per la successiva scelta di Tele com di mantenere la proprietà di un mux La nuova realta, secondo lo schema emerso nel corso della trattativa, sarà controllata al 70% da Telecom e al 30% da LEspresso Le valutazioni circolate per il perirne tro societario comprendente tutti e cinque i multiplex ammontavano a circa 500 milioni di euro E mol to probabile che [operazione non passera al vaglio dellAntitrust visto che non vengono superate le so ghe di fatturato che fanno scattare I intervento dell Autorità I tre multi plex per la trasmissione della ban da tv di proprietà di Telecom Italia Media hanno una copertura media del 95% della popolazione italiana e I affitto della banda alle emitten ti televisive ha originato nel 2013 n cavi per circa 74 milioni I principali canali ospitati sono La7 del gruppo Cairo, Mtv e Mtv Music di Viacom, Real Time e D Max di Discovery I due multiplex di Rete A, che m base ail ultimo bilancio disponibile del 2012 hanno una copertura del 90%, hanno generato ricavi intorno ai 26 milioni lo scorso anno e ospitano, tra gli altri, Deejay Tv, Cielo di Sky Italia, laeffe del gruppo Feltrinelli e Focus di SwitchoverMedia (passa ta lo scorso anno a far parte di Di scovery) Una volta completata I m tegrazione, I intenzione sia da parte di Telecom sia da parte dell Espres so, secondo indiscrezioni, e quella di valutare offerte per il nuovo ope ratore di rete creato avviando cosi un disimpegno dal settore televisi vo E possibile che i principali mte ressati al business delle frequenze tv possano essere fondi di investi mento mfrastrutturali o comunque firme del private equity EDITORIA Pag. 20 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 37 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 78.551 Lo chiarisce una circolare della Funzione pubblica Appalti., bandi di gara ancora sui quotidiani DI ANDREA MASCOLINI Confermato l'obbligo di pubblicazione dei bandi e degli avvisi di gara sui quotidiani; obbligatoria anche la pubblicazione delle informazioni in caso di procedura senza bando di gara; destinatari dell'obbligo anche gli enti di diritto privato che svolgono attività di pubblico interesse. È quanto afferma la circolare dell'ex ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Giuseppe D'Alia, del 14 febbraio 2014 (prot. 593) in materia di applicazione delle regole di trasparenza di cui alla legge 190/2012 (anticorruzione) e del digs 33/2013. L'atto ministeriale, anche in relazione al Piano nazionale anticorruzione approvato dalla Civit Fll settembre 2013, in particolare fornisce chiarimenti anche con riguardo agli obblighi di trasparenza relativi per le procedure di scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi. La circolare richiama in primo luogo il contenuto dell'articolo 32, comma 1 della legge 190/2012 che prevede in capo alle stazioni appaltanti l'obbligo di pubblicare nei propri siti web istituzionali: la struttura proponente; l'oggetto del bando; l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte; l'aggiudicatario; l'importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura; l'importo delle somme liquidate. Non solo: entro il 31 gennaio di ogni anno le stazioni appaltanti devono pubblicare queste informazioni, relativamente all'anno precedente, in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto che consenta anche all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di effettuare gli opportuni controlli (eventualmente trasmettendo alla Corte dei conti l'elenco di chi non abbia adempiuto). Successivamente si chiarisce che «restano fermi gli obblighi di pubblicità legale derivanti dal Codice dei contratti pubblici», facendo intendere che ad essi si aggiungono quelli aventi natura di «pubblicità-notizia» relativi alla pubblicità sui siti web delle stazioni appaltanti. La circolare inoltre richiama espressamente l'articolo 37 del digs 33/2013 che, a sua volta, richiama l'applicazione degli obblighi di pubblicità legale (sulla Gazzetta Ufficiale e sui quotidiani) di cui agli articoli 63, 65, 66, 122, 124 e 223 del codice dei contratti pubblici e anche con riferimento alla pubblicazione della determina a contrarre, quando si procede con procedura negoziata senza bando di gara. Tutte queste disposizioni, dice la circolare, «devono ritenersi estese anche agli enti di diritto privato che svolgono attività di pubblico interesse che possono essere assimilate alle pubbliche amministrazioni». La circolare chiarisce, inoltre, che fra i destinatari degli obblighi di pubblicità e trasparenza rientrano gli enti di diritto privato che svolgono attività di pubblico interesse, cioè: a) gli enti che svolgono attività di pubblico interesse in virtù di un rapporto di controllo che determina l'applicazione totale delle regole di trasparenza; b) gli enti che svolgono attività di pubblico interesse in virtù di un rapporto di partecipazione minoritaria per i quali le regole di trasparenza si dovranno applicare limitatamente alle attività di pubblico interesse svolte. Non rileva quindi la loro formale veste giuridica, bensì il fatto che siano parte di un rapporto concessorio o autorizzatorio e che gestiscano risorse pubbliche. ———Riproduzione riservata——H EDITORIA Pag. 21 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 16 Direttore Responsabile Diffusione Testata Daniele Bologna 4.000 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Webzine Nasce Eutopia, per fare informazione sui temi dell'Europa L'iniziativa prende forma dalla collaborazione di quattro importanti case editrici fortemente radicate nel Vecchio continente: S. Fischer Verlag in Germania, Editorial Debate in Spagna, Édition du Seuil in Francia, Editori Laterza in Italia cuiopia M fu rop« ts j uro pu .Bucirii'jriJstivcurapH TiulnrJi T capria J arrica L'integrazione politica europea è in stallo. È impensabile rilanciarla senza la creazione di un'opinione pubblica europea. Occorre discutere quale Europa vogliamo costruire e bisogna farlo in Europa, superando i limiti linguistici e culturali degli stati nazionali. Per questo è nata Eutopia, la prima webzine europea che affronta in maniera rigorosa, articolata, ma sempre accessibile, i terni essenziali per il futuro di noi europei. Per questo è stata avviata una collaborazione, unica nel suo genere, tra quattro prestigiose case editrici europee: S.Fischer Verlag m Germania, Editorial Debate m Spagna, Éditions du Seuil m Francia, Editori Laterza m Italia. Assieme a come Telecom Ita- lia e l'Istituto europeo della London School of Economics in qualità di Academic Partner. Responsabile del magazine è Eric Joszef, corrispondente in Italia della testata francese Libération. Autori come EDITORIA Zygmunt Bauman, Luciano Canfora, Paul Collier, solo per citarne alcuni, offriranno la loro riflessione interpretando le questioni del nostro presente in chiave continentale, poiché l'Europa unita ha bisogno di un dibattito pubblico che vada oltre i confini nazionali. Siamo, infatti, convinti che manchi una cultura ed un approccio europeo alle grandi questioni che di volta m volta siamo chiamati ad affrontare. La rivista sarà presentata mercoledì 9 oggi alle 17.00 presso la casa editrice Laterza (Roma, Via di Villa Sacchetti 17). Interverranno con Giuseppe Laterza, Marcella Logli, Lric Joszef, Lucio Caracciolo e tra gli altri Giuliano Amato, Tullio De Mauro, Andrea Giardina, Stefano Rodotà. Nell'attenzione che pone alla responsabilità sociale, Telecom Italia ha partecipato fin dall'inizio con entusiasmo all'im- meglio ha: la tecnologia e l'esperienza umana. La potenza di connessione della Rete è, infatti, lo strumento che permette di condividere le eccellenze: la Rete accorcia le distanze e accomuna gli interessi, arricchendo le persone. Oggi più che mai, la cultura è protagonista della ripresa economica e sociale del nostro Paese e dell'Europa. Telecom Italia si è fatta parte attiva di questo progetto, anche attraverso la realizzazione del sito Lutopia e l'ospitalità sui propri server, perché crede fortemente nella tecnologia come fattore abilitante dello sviluppo culturale, della diffusione delle idee, del dibattito collettivo m quanto solo dalla coralità può emergere un nuovo modello di vita sostenibile. Ogni mese Lutopia (all'indirizzo web: www. eutopiamagazme.eu) si legato alle priorità politiche europee. plementazione del progetto Lutopia mettendo a disposizione quello che di Pag. 22 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 27 Direttore Responsabile Diffusione Testata Erik Izraelewicz (non disponibile) Avec « Le i », Eric Fottorino veut réinventer le journal L'ancien directeur du « Monde » lance un hebdomadaire qui traite d'un seul sujet à la fois Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Peut-on encore lancer des journaux en 2014 ? « Oui ! », répondent avec enthousiasme l'ancien directeur du Monde Eric Fottorinoet ses complices, LaurentGreilsamer, qui le secondait au quotidien, et Natalie Thiriez, son épouse, qui devaient inaugurer, mercredi g avril, Le i, un nouvel hebdomadaire présenté comme « une nouvelle expérience depresse ». Il est vrai que Lei ne ressemble en rien à ses aînés. Il tient en huit pages et une seule feuille de papier, obligeant le lecteur à le déplier pour passer du format A4 au format Ai et se retrouver face à 84 centimètres de « print ». Plutôt que de chercher à parler de tout, chaque numéro se concentre sur un seul sujet. Le premier d'entre eux demande ainsi : « La France fait-elle encore rêver ? » Mais ces sujets sont éclairés par plusieurs points de vue : celui du philosophe Ollivier Pourriol, du poète Louis Chevaillier, du statisticien Loup Wolff ou de l'anthropologue Julien Clément... Il s'agit pour ses fondateurs d'un «journal d'idées» qui est aussi « un bel objet qu'on regarde ». « Le i est né d'une envie forte de faire table rase, de repartir de zéro en s'interrogeant sur la crise de la presse papier, raconte Eric Fottorino. Notre conviction est que le papier n'a pas dit son dernier mot si on réinvente son contenu. » De cette approche est né ce concept d'un journal plus mince, sur le modèle de l'italien // Foglio, qui renonce à la tentation généraliste pour mieux approfondir une question. «L'enjeu est de poser la bonne question », résume M. Fottorino. Pour donner corps à cette vision, les trois fondateurs se sont Casting soigné Les quatre actionnaires ont opté pour un modèle économique léger, avec un noyau de neuf collaborateurs permanents. Des collaborateurs « irréguliers » viendront nourrir les colonnes de leurs articles ou dessins, tandis qu'un comité editorial se réunira chaque trimestre pour « discuter des grandes orientations de la rédaction ». Parmi les « sages » réunis par M. Fottorino, on trouve Edgar Morin, Michel Rocard, Elisabeth Badinter, Régis Debray, Erik Orsenna, Tahar Ben Jelloun, Yves Michaud, Muriel MayetteHoltz ou encore Boris Razon - un casting particulièrement soigné. Les recettes viendront intégralement des ventes (2,80 euros le numéro) et des abonnements, puisque Le i ne contient aucune publicité. Les fondateurs espèrent atteindre une diffusion de 30 ooo exemplaires, qui correspond au point d'équilibre de l'entreprise. En cours de développement, un site d'accès payant proposera des contenus complémentaires mais non substitutifs à l'expérience ALEXIS DELCAMBRE associés à Henry Hermand, une figure du monde de la presse et de la gauche réformiste, qui a notamment collaboré à la revue Esprit, dans les années 1950, et racheté Le Matin de Paris, dans les années 1980. A 89 ans, celui qui est aussi administrateur du think tank proche du PS Terra Nova a replongé dans une aventure de presse en prenant 51 % du capital, Eric Fottorino, Laurent Greilsamer et Natalie Thiriez se partagent les 49 % restants. EDITORIA Pag. 23 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 30 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giovanni Danielli 15.000 CON L'ACCOUNT IAP_u LO IAP ARRIVA SU TWITTER Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Tweet IAP r~!iap_it 14 h Siamo su Twrtter e vi diamo appuntamento al 7 aprile, all'apertura dell'Arno IAP Per saperne di più iap if 2014/03/apertu Espandi-»s Risposta O Ritwittato * Preferito ••• Altro "Siamo su twitter e v\ diamo appuntamento al 7 aprile, all'apertura dell'Anno IAP " è il primo tweet che annuncia la nascita dell'account ufficiale dello IAP sul social network Un'ulteriore finestra di comunicazione per l'Istituto che, dopo il rinnovo del sito internet, prosegue nel rafforzamento della sua presenza online II canale informerà i cittadini sugli eventi istituzionali e consentirà un dialogo diretto con loro, ma sarà anche occasione di nuovi stimoli al dibattito e al confronto La mission dell'Istituto si arricchisce quindi di una dimensione 'social', che contribuirà alla diffusione dei principi autodisciplman per una comunicazione commerciale corretta e re- considerato che organismi analoghi a IAP esistono m tutta Europa e aderiscono all'EASA (European Advertising Standard Alliance) L'altro ad evidenziare la molteplicità dei servizi offerti da IAP Oltre a ricevere e gestire gratuitamente le segnaazioni dei cittadini, e oltre ad effettuare una costante azione di monitoraggio delle campagne pubblicitarie nazionali, IAP, infatti, offre ad aziende e a professionisti tre strumenti efficaci per difendere le buone pratiche della comunicazione tutela delle idee creative, pareri preventivi, intervento su segnalazione di concorrenza sleale (F U ) sponsabile Per diventare follower del profilo IAP (visionabile anche attraverso 'apposita icona sul nostro sito) occorre avere un proprio account su Twitter, cercare l'account @IAP_it e chccare su'segui' Si precisa che per eventuali segnalazioni al Comitato di Contralta di messaggi m contrasto con le norme del Codice di Autodisciplina bisognerà utilizzare unicamente il modulo presente sul sito iap.it Prosegue intanto sulla stampa nazionale, web ed affissioni, la campagna istituzionale IAP, diffusa a partire da gennaio, con due nuovi soggetti uno volto a sottolineare la dimensione europea dell'Autodisciplina, ORGANISMI DI SETTORE Pag. 24 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 78.551 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Data retention - La Corte di giustizia boccia la direttiva sulla conservazione —' dei dati perche viola la privacy dei cittadini Ciccia a pag 32 La Corte di giustizia: direttiva illegittima. Soro (garante): tutto il sistema è da rivedere Data retention, bocciatura Ue Sproporzionata violazione della privacy dei cittadini DI ANTONIO CICCIA ^^•utto da rifare (forse) per • la data retention (con • servazione dati di traffi • co telefonico e telematico contro la criminalità). La Corte di giustizia europea (sentenza di ieri 8 aprile 2014 nella cause riunite C-293/12 e C-594/12) ha dichiarato illegittima la direttiva sulla conservazione di dati sulle telecomunicazioni per prevenzione e repressioni reati (n. 2006/24/Ce del 15 marzo 2006): la normativa implica una sproporzionata violazione della privacy dei cittadini. La direttiva è stata attuata in Italia con il digs 30 maggio 2008, n. 109, La sentenza riguarda tutti gli stati europei e, quindi, anche l'Italia, che, con il digs 109/2008, ha recepito la direttiva annullata. Ma sul da farsi ora non c'è chiarezza. Il garante della privacy, per bocca del presidente Antonello Soro, ritiene che occorra una revisione dell'attuale sistema nel segno del principio di proporzionalità e delle garanzie per i cittadini. In sede europea si evidenzia, però, che il giudizio di invalidità della direttiva 2006/24 non impedisce agli stati europei di imporre la conservazione dei dati sulla base della precedente direttiva 2002/58/Ce (http:// europa.eu/ rapid/press-release_ MEMO-14-269_en.htm). L'analisi delle conseguenze della sentenza è necessaria anche alla luce del fatto che la stessa sentenza si definisce retroattiva: ci si chiede, addirittura, a questo punto, se si debbono rimborsare i costi sostenuti per la conservazione da parte degli operatori di telecomunicazione. La direttiva sulla conservazione dei dati n. 2006/24/Ce obbliga i fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico o di una rete pubblica di comunicazione a conservare i dati relativi al traffico, i dati relativi all'ubicazione e i dati connessi NUOVE TECNOLOGIE necessari per identificare l'abbonato o l'utente. La direttiva non autorizza, invece, la conservazione del contenuto della comunicazione e delle informazioni consultate. La conservazione ha lo scopo di consentire le attività di indagine, accertamento e perseguimento di reati gravi. Secondo la sentenza in esame i dati da conservare consentono di sapere con quale persona e con quale mezzo un abbonato o un utente ha comunicato, di determinare il moment» della comunicazione e il luogo da cui ha avuto origine e di conoscere la frequenza delle comunicazioni con determinate persone in uno specifico periodo: combinando le informazioni si può spiare la vita privata delle persone e ricavare le abitudini quotidiane, i luoghi di soggiorno permanente o temporaneo, compresa tra un minimo di sei ed un massimo di ventiquattro mesi, senza criteri oggettivi, in base ai quali la durata della conservazione possa essere contenuta nel limite dello stretto necessario. Altra criticità è quella del rischio (non sufficientemente scongiurato) di abusivi accessi e utilizzi illeciti dei dati. Tra l'altro la direttiva non garantisce la distruzione irreversibile dei dati al termine della loro durata di conservazione. La Corte censura, infine, il fatto che la direttiva non impone che i dati siano conservati sul territorio dell'Unione (chiaro riferimento al Datagate). gli spostamenti giornalieri o di diversa frequenza, le attività svolte, le relazioni sociali e gli ambienti sodali frequentati. I vizi. La direttiva è invalida. La Corte non manca certo di osservare che la conservazione dei dati risponde all'interesse generale della lotta alla criminalità; tuttavia la direttiva persegue questo scopo in maniera eccessiva e squilibrata. Questo per più ragioni. In primo luogo si conservano montagne di dati senza limitazioni o eccezioni: ogni singolo stato può definire con discrezionalità che cosa si intende per reato grave, senza una predeterminazione di criteri oggettivi per delimitarne la nozione. Inoltre, la direttiva non subordina l'accesso ai dati al previo controllo di un giudice o di un ente amministrativo indipendente. Quanto, poi, alla durata della conservazione dei dati, la direttiva impone che essa non sia inferiore a sei mesi, senza operare distinzioni tra le categorie di dati a seconda delle persone interessate o dell'eventuale utilità dei dati. Ancora, la durata è Pag. 25 Estratto da pag. Mercoledì 09/04/2014 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 234.856 «Restituite le garanzie, i governi si adeguino» oggetto di conservazione per ragioni di giustizia restino nel territorio dell'Ue. Ed è importante». Troppe tutele non rischiano di far passare in secondo pia no la sicurezza? «Non è così, anche se, in effetti, l'asticella si è spostata. Fermo restando la necessità di tutelare i cittadini nella loro riservatezza, quando l'autorità giudiziaria ai fmi delle indagini dovesse decidere di conservare ulteriormente i dati potrà farlo liberamente. Ma in modo selettivo, non indeterminato. E soprattutto a decidere sarà una figura terza. Vede, la sentenza di ieri riequilibra due valori, sicurezza e privacy, che in questi anni si erano decisamente disallineati». E adesso, che cosa cambia per i governi europei? «Occorrerà una revisione del sistema attuale. Una serie di adeguamenti nel segno del principio di proporzionalità e Antonello Soro molto di tutti noi, delle garanzie per i cittadini». [G BOT] della nostra vita privata. Una Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress domande _____a Antonello Soro Garante privacy 4 Antonello Soro, presidente dell'Autorità garante per la privacy, è soddisfatto. Quella della trasparenza è una battaglia che porta avanti dal suo insediamento. Soro risponde al telefono mentre ma è una casualità - si sta imbarcando per Bruxelles. «La sentenza della Corte va nella dirczione giusta - spiega quella che auspichiamo da tempo: ovvero una tutela più marcata dei diritti». Presidente, perché la sentenza di ieri è così importante? «E* uno snodo fondamentale, perché per la prima volta mette in evidenza che i dati di traffico non sono informazioni neutre ma rivelano conservazione indifferenziata di questi dati per periodi molto lunghi espone quindi a grandi rischi». Quanto ha pesato la polemica sul Datagate sulle decisioni dei giudici? «Molto probabilmente un peso lo ha avuto. Ma soprattutto ha influito sull'opinione pubblica, che adesso è più sensibile al tema della privacy. Con la sua decisione, la Corte di giustizia sottolinea l'esigenza che i dati NUOVE TECNOLOGIE Pag. 26